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L'alpone IV trim_07 - Pro loco di San Giovanni Ilarione

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L’ALPONE 2<br />

L’INTERVISTA<br />

Passione e ricerca, una vita per la scarpa<br />

Una vita de<strong>di</strong>cata alla calzatura.<br />

Più che un mestiere, una vocazione<br />

quella che ha accompagnato Angelo<br />

Zanchi, fin dalla sua adolescenza.<br />

Nato nel 1936, ha visto da vicino,<br />

bambino, anche le amarezze della<br />

guerra, pur senza subirne le <strong>di</strong>rette<br />

conseguenze. Appena conseguita la<br />

licenza elementare ha sperimentato<br />

per ben cinque anni la vita <strong>di</strong> collegio<br />

al “Don Bosco”: partenza il<br />

lunedì mattina alle cinque e mezza<br />

con il trenino che collegava Verona<br />

con <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> e rientro il sabato<br />

pomeriggio. A <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> ha<br />

incontrato Luisa Gambaretto, fresca<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> presso l’Istituto magistrale a<br />

<strong>San</strong> Bonifacio. È stato amore a<br />

prima vista. Ben Presto hanno coronato<br />

il loro sogno dando vita ad una<br />

bella famiglia, allietata dalla nascita<br />

<strong>di</strong> Loris e Fiorenza. Oggi, entrambi<br />

laureati, rispettivamente in sociologia<br />

e giurisprudenza.<br />

Seguendo le orme paterne Loris<br />

è, ancor oggi, impegnato nel settore<br />

calzaturiero sia a livello produttivo<br />

che commerciale.<br />

Come nacque e si consolidò la<br />

decisione <strong>di</strong> produrre calzature?<br />

Il merito primario va, ovviamente,<br />

a chi ha saputo assecondare i miei<br />

desideri. I miei genitori, innanzitutto,<br />

che mi hanno iscritto, presso<br />

l’Istituto “Don Bosco” <strong>di</strong> Verona, al<br />

corso quinquennale professionale a<br />

in<strong>di</strong>rizzo calzaturiero. Verona, a quel<br />

tempo, appariva lontanissima e la<br />

loro scelta è stata anche un atto <strong>di</strong><br />

coraggio, oltre che un’attestazione <strong>di</strong><br />

fiducia nelle mie capacità. Furono<br />

anni <strong>di</strong> grande impegno e sacrificio.<br />

Veramente un tirocinio assai impegnativo,<br />

ma cosa è rimasto <strong>di</strong><br />

quell’esperienza?<br />

La competenza acquisita e l’amore<br />

per il lavoro trasmessi da maestri<br />

d’opera che sapevano suscitare le<br />

migliori energie dei loro alunni. Ma<br />

dentro <strong>di</strong> me ho sempre coltivato<br />

anche il coraggio e l’entusiasmo tipicamente<br />

salesiani. Lo spirito <strong>di</strong> don<br />

Bosco, mantenuto vivo dai frequenti<br />

incontri tra ex-allievi, mi ha seguito<br />

in ogni momento della vita, soprattutto<br />

nei più <strong>di</strong>fficili, che purtroppo<br />

non sono mancati. Momenti che mi<br />

hanno profondamente segnato.<br />

Quando il primo approccio con il<br />

mondo del lavoro?<br />

Conclusi gli stu<strong>di</strong>, nel 1954, sono<br />

stato chiamato, su segnalazione della<br />

scuola, presso un laboratorio <strong>di</strong><br />

Verona dove si confezionavano scarpe<br />

me<strong>di</strong>ante lavorazione a mano.<br />

Autentiche creazioni artistiche. Da<br />

AVIS: I QUARANT’ANNI<br />

DELLA SEZIONE COMUNALE<br />

DI S. GIOVANNI ILARIONE E VESTENANOVA<br />

Il 29 Febbraio 1968, per iniziativa<br />

del comm. Antonio Gottar<strong>di</strong>,<br />

Presidente dell’Avis <strong>Pro</strong>vinciale <strong>di</strong><br />

Verona, in una sala dell’Albergo<br />

Sartori, alla presenza del Vice Presidente<br />

<strong>Pro</strong>vinciale Sig. Guerrino<br />

Guadagnini, si sono riuniti in Assemblea<br />

i membri dell’Avis <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />

<strong>Giovanni</strong> <strong>Ilarione</strong>, allo scopo <strong>di</strong> costituire<br />

la Sezione comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />

<strong>Giovanni</strong> <strong>Ilarione</strong> dell’Associazione<br />

Volontari Italiani del <strong>San</strong>gue<br />

(A.V.I.S.), avente responsabilità<br />

giuri<strong>di</strong>ca, riconosciuta con legge<br />

dello Stato n° 49 del 20/02/1950.<br />

In conformità allo Statuto viene<br />

eletto il Consiglio Direttivo: Confente<br />

Francesco, Regazzin Danilo,<br />

Creasi Mirella, Beltrame Angelo,<br />

Signorin Bruno, Galiotto Guglielmo,<br />

Munaretti Benedetto, Dugato<br />

Luigi, Andriolo <strong>Giovanni</strong> Battista.<br />

Il Collegio dei revisori dei conti:<br />

Sartori Augusto, Longo Ettorina,<br />

Panarotto Giuseppe.<br />

Il Collegio dei <strong>Pro</strong>biviri: Pandolfo<br />

Adelino, Marcazzan Marcello.<br />

Presidente della Sezione viene<br />

eletto Confente Francesco; Vice<br />

Presidenti Regazzin Danilo e Beltrame<br />

Angelo; Segretario ed Amministratore:<br />

Creasi Mirella.<br />

In seguito si è aggiunto, per iniziativa<br />

<strong>di</strong> Agostino Cerato, anche<br />

Vestenanova.<br />

È grazie a questi lungimiranti<br />

primi donatori volontari se il nostro<br />

gruppo oggi può celebrare i suoi 40<br />

anni dalla fondazione e se da quel<br />

giorno ha continuato a crescere<br />

come numero <strong>di</strong> donatori quanto, e<br />

soprattutto, in donazioni <strong>di</strong> sangue.<br />

Il Gruppo Comunale Avis <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />

<strong>Giovanni</strong> <strong>Ilarione</strong> e Vestenanova<br />

grazie ai suoi 409 donatori (è uno<br />

dei gruppi più numerosi della provincia),<br />

nel 20<strong>07</strong> ha effettuato 916<br />

donazioni. Questo risultato così<br />

lusinghiero, raggiunto seguendo<br />

l’esempio dei Fondatori, premia il<br />

lavoro del consiglio <strong>di</strong>rettivo impegnato<br />

costantemente nella promozione<br />

del dono del sangue. Su questi<br />

ottimi dati non dobbiamo adagiarci<br />

ma lavorare tutti insieme,<br />

<strong>di</strong>rettivo e donatori, nella campagna<br />

<strong>di</strong> sensibilizzazione e promozione,<br />

rivolgendoci in modo particolare ai<br />

giovani, perché è da loro che viene<br />

il futuro dell’Associazione. Mirano<br />

soprattutto a questo gli interventi<br />

che, ormai da alcuni anni, si fanno<br />

nelle scuole elementari e me<strong>di</strong>e.<br />

Ricor<strong>di</strong>amoci sempre che: “Se<br />

abbiamo bisogno <strong>di</strong> sangue, è un<br />

nostro sacrosanto <strong>di</strong>ritto averlo;<br />

quin<strong>di</strong>, se possiamo, dobbiamo sentire<br />

come un dovere donarlo”.<br />

L’Assemblea dell’Avis provinciale<br />

veronese ci ha consentito <strong>di</strong><br />

fare una sintesi sulla nostra realtà<br />

donazionale e <strong>di</strong> riflettere sulle prospettive<br />

future. L’apprezzato intervento<br />

del dott. Bernar<strong>di</strong>no Spaliviero,<br />

consigliere Avis regionale e<br />

membro degli organismi regionali<br />

<strong>di</strong> programmazione sangue, ha raffrontato<br />

la realtà veronese con quella<br />

delle altre province, sottolineando<br />

le oltre 65.000 donazioni l’anno<br />

e gli in<strong>di</strong>ci me<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficilmente<br />

riscontrabili altrove. Numeri che<br />

testimoniano la generosità dei vero-<br />

qui mi sono trasferito a Bussolengo<br />

che raggiungevo in bicicletta, ogni<br />

lunedì mattina, da Porta Vescovo e<br />

rientrando il sabato “con lo zainetto<br />

in spalla”. Per ben quattro anni, ho<br />

fatto il jolly in una fabbrica, passando<br />

da un reparto all’altro, ma acquisendo<br />

la competenza e la necessaria<br />

capacità gestionale che hanno fatto<br />

da supporto alla successiva decisione<br />

<strong>di</strong> mettermi in proprio, non prima<br />

tuttavia <strong>di</strong> aver frequentato un corso<br />

per modellisti a Milano e aver vissuto<br />

un’ulteriore esperienza <strong>di</strong> lavoro a<br />

Castiglione delle Stiviere - in provincia<br />

<strong>di</strong> Mantova - dove, per due<br />

anni e mezzo, sono stato responsabile<br />

<strong>di</strong> una struttura produttiva <strong>di</strong> assoluta<br />

avanguar<strong>di</strong>a. La tentazione <strong>di</strong><br />

rimanere era grande, ma guardavo<br />

già verso altri orizzonti.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni per tentare il gran<br />

salto, quin<strong>di</strong>, c’erano tutte ...<br />

Quasi tutte. C’erano le necessarie<br />

esperienze lavorative personali, la<br />

voglia <strong>di</strong> tentare. C’erano anche le<br />

con<strong>di</strong>zioni “storiche” e sociali, l’entusiasmo<br />

dei primi anni sessanta che<br />

favorì la definitiva uscita dal tunnel<br />

del dopoguerra. Ma servivano sol<strong>di</strong>,<br />

tanti sol<strong>di</strong> ... Ho iniziato in via Ca’<br />

Rosse in un minuscolo laboratorio e<br />

poche macchine. Poi venne il calzaturificio<br />

“Luisa”, quin<strong>di</strong> il “Valbrunella”<br />

con il quale fu toccato l’apice<br />

con 558 <strong>di</strong>pendenti. Più l’indotto<br />

con quasi un migliaio <strong>di</strong> persone<br />

impegnate in strutture produttive<br />

collaterali o a livello domestico. Non<br />

c’era famiglia a <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> e nei<br />

paesi limitrofi dove non si lavorasse,<br />

a cucire tomaie o infilare lacci.<br />

Per quanto si protrasse questa<br />

situazione?<br />

Furono vent’anni, e anche più, <strong>di</strong><br />

grande fermento durante i quali<br />

anche il nostro paese <strong>di</strong>venne veramente<br />

grande, e non soltanto perché<br />

si espanse in ampiezza la sua zona<br />

industriale. Crebbe, soprattutto la<br />

capacità impren<strong>di</strong>toriale della gente.<br />

Si comprese cosa significasse produrre<br />

guardando avanti, leggendo<br />

nel futuro e creando quin<strong>di</strong> le con<strong>di</strong>zioni<br />

affinché, cambiando la situazione<br />

economica, fosse possibile, in<br />

tempi rapi<strong>di</strong>, la conversione della<br />

produzione in risposta alle mutate<br />

caratteristiche dei mercati.<br />

I mercati ... tante incognite?<br />

Dopo i primi anni novanta tutto<br />

<strong>di</strong>venne più problematico, la concorrenza<br />

cinese e asiatica in genere, le<br />

<strong>di</strong>fficoltà dell’esportazione verso i<br />

mercati tra<strong>di</strong>zionali della Germania,<br />

della Gran Bretagna, degli Stati<br />

Uniti d’America, la ricerca <strong>di</strong> nuovi<br />

sbocchi, infine, l’approdo in Russia<br />

nel 1988. Il tutto tragicamente complicato<br />

dalla situazione politica nazionale<br />

e internazionale, da una normativa<br />

poco rassicurante nei confronti<br />

delle strutture produttive che<br />

volessero espandere le loro aree <strong>di</strong><br />

mercato. Un gran brutto momento al<br />

nesi e la buona <strong>di</strong>ffusione della cultura<br />

della donazione, conseguente<br />

alla <strong>di</strong>ffusa attività delle nostre<br />

associazioni volontarie. Per contro,<br />

i consumi <strong>di</strong> sangue negli ospedali<br />

veronesi, già su livelli elevati per la<br />

specializzazione <strong>di</strong> reparti che attirano<br />

pazienti anche da fuori provincia<br />

e da altre regioni (40% circa),<br />

sono in forte crescita. Il perdurare<br />

<strong>di</strong> questa tendenza ci porterebbe a<br />

perdere l’autosufficienza provinciale<br />

in un paio d’anni.<br />

Ma quanto sangue occorre per i<br />

trapianti?<br />

RENE: servono in me<strong>di</strong>a 4<br />

quale penso con tanto rammarico.<br />

Oltre il lavoro?<br />

Non mi sono mancati i riconoscimenti<br />

“civici” e professionali. Per<br />

molti anni sono stato anche presidente<br />

provinciale dell’Associazione dei<br />

calzaturieri. E, poi, conservo tanti<br />

ricor<strong>di</strong>, i rapporti con le persone, la<br />

generalizzata gratitu<strong>di</strong>ne, la sensa-<br />

Questo è lo spirito <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> una ottantenne.<br />

Tanti auguri dalla redazione del<br />

giornale. L’anno prossimo ti aspettiamo<br />

in queste vesti il 6 gennaio a festeggiare<br />

con noi l’arrivo dei Re Magi.<br />

zione <strong>di</strong> sentirmi circondato da persone<br />

che mi stimano. E, ancora, l’impegno<br />

sociale a favore soprattutto dei<br />

numerosi gruppi <strong>di</strong> volontariato operanti<br />

senza scopo <strong>di</strong> lucro. Un mondo<br />

che mi ha sempre affascinato, pur<br />

non avendo mai avuto il tempo per<br />

una presenza più attiva al suo interno.<br />

E gli alpini?<br />

Gli alpini hanno sempre<br />

avuto un posto privilegiato<br />

nel mio cuore. Non ho mai<br />

perso un’adunata nazionale o<br />

una festa del tesseramento a<br />

S. <strong>Giovanni</strong>. Sul mio como<strong>di</strong>no,<br />

in camera da letto,<br />

tengo due foto alle quali rivolgo<br />

un pensiero prima <strong>di</strong><br />

addormentarmi, alla sera: i<br />

miei genitori, per i quali recito<br />

una preghiera, e l’immagine<br />

<strong>di</strong> una cerimonia alpina.<br />

Come posso <strong>di</strong>menticare gli<br />

anni in cui, insieme agli<br />

amici del gruppo abbiamo<br />

preso la decisione <strong>di</strong> costruire<br />

la baita alpina? Sembrava<br />

un sogno, ma tutto si è avverato.<br />

Nostalgie ... rimpianti?<br />

Di tutto un po’. Torno a<br />

<strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> quasi tutte le<br />

settimane. Vado a trovare<br />

mio fratello che non mi fa<br />

mai mancare i “bigoli con la<br />

sardela”. Un’autentica leccornia<br />

alla quale non so proprio<br />

rinunciare.<br />

DELIO VICENTINI<br />

FAUSTO BELTRAME E ... LA CANZONE<br />

Fa bella mostra <strong>di</strong> sé Fausto Beltrame, impeccabile in camicia bianca e cravatta,<br />

nella foto in bianco e nero che tiene appesa in taverna e che attira gli<br />

sguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> tutti.<br />

Sono gli anni d’oro della gioventù e se in più c’è l’incontro ravvicinato con<br />

il già famoso Adriano Celentano, che cosa si vuole <strong>di</strong> più dalla vita? Il fati<strong>di</strong>co<br />

incontro avviene ad Alte ceccato, in un noto ristorante che ospita a pranzo “il<br />

moleggiato”, durante una tournée serale a Valdagno.<br />

È l’immagine <strong>di</strong> un’epoca, dell’inizio del miracolo economico. mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vestire<br />

forse <strong>di</strong>versi, ma tanta grinta e volontà <strong>di</strong> costruire e <strong>di</strong> fare.<br />

Celentano ha 29 anni, sulla fronte i capelli lisci e or<strong>di</strong>nati denotano giovinezza,<br />

ma lo sguardo intenso e profondo è sempre lo stesso, quello <strong>di</strong> adesso.<br />

G. S.<br />

donazioni <strong>di</strong> globuli rossi;<br />

CUORE: in me<strong>di</strong>a almeno 10<br />

sacche <strong>di</strong> globuli rossi, plasma e<br />

piastrine, con picchi <strong>di</strong> 30/40 sacche<br />

totali;<br />

FEGATO: nelle prime 24 ore:<br />

12 sacche <strong>di</strong> globuli rossi; 27 sacche<br />

<strong>di</strong> plasma fresco congelato; 2<br />

sacche <strong>di</strong> piastrine. Si possono raggiungere<br />

punte <strong>di</strong> 160/170 sacche<br />

<strong>di</strong> rossi, 290/300 <strong>di</strong> plasma e<br />

140 <strong>di</strong> piastrine per interventi<br />

particolarmente impegnativi.<br />

MIDOLLO OSSEO (sangue<br />

midollare): da 50 a 80 trasfusioni <strong>di</strong><br />

globuli rossi, plasma, piastrine ed<br />

immunoglobuline. con picchi <strong>di</strong><br />

200/300 donazioni per ogni terapia<br />

(4/5 mesi prima del trapianto).<br />

Non c’è tempo da perdere quin<strong>di</strong>,<br />

cari amici lettori ed avisini. Attiviamoci<br />

in<strong>di</strong>vidualmente, in ogni<br />

ambito sociale, per favorire l’ulteriore<br />

impulso alla pratica della<br />

donazione volontaria e perio<strong>di</strong>ca<br />

del sangue. Tanti ancora potrebbero<br />

farlo, sta a noi, a ciascuno <strong>di</strong> noi,<br />

coinvolgerli!<br />

L’AVIS <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>Ilarione</strong><br />

e Vestenanova augura a tutti Buona<br />

Pasqua.<br />

LUIGI PANDOLFO

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