Saul Kripke: la teoria del riferimento diretto - Scienze della Formazione
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l’orbita di Mercurio è <strong>la</strong> proprietà che ci serve ad individuare l’oggetto che vogliamo battezzare, e<br />
<strong>la</strong> descrizione definita “il pianeta che perturba l’orbita di Mercurio” sarà quindi <strong>la</strong> descrizione<br />
definita che l’oggetto, qualunque esso sia, dovrà soddisfare per essere il <strong>riferimento</strong> di “Nettuno”.<br />
5.3 Enunciati contingenti a priori<br />
Ammettere i casi di battesimo per descrizione come eccezioni al<strong>la</strong> falsità <strong>del</strong><strong>la</strong> tesi descrittivista (i)<br />
porta con sé una conseguenza rilevante sul piano dei rapporti tra <strong>la</strong> distinzione verità<br />
necessarie/contingenti da un <strong>la</strong>to, e <strong>la</strong> distinzione verità a priori/a posteriori dall’altro.<br />
Abbiamo già visto come <strong>Kripke</strong> dimostri l’esistenza di enunciati che, pur essendo a<br />
posteriori, sono necessari. Paralle<strong>la</strong>mente, egli mostra anche che vi sono enunciati che, pur<br />
essendo a priori, sono contingenti. Come <strong>la</strong> precedente, anche questa conclusione cui <strong>Kripke</strong><br />
perviene andava contro il modo di pensare comune all’epoca: si pensava, infatti, che tutte le verità a<br />
priori dovessero essere per forza di cose verità necessarie. Il ragionamento che si faceva era il<br />
seguente:<br />
Argomento tradizionale per <strong>la</strong> tesi: e vero a priori → e necessariamente vero<br />
(1) Se un enunciato è vero a priori, allora <strong>la</strong> sua verità è conosciuta indipendentemente<br />
dall’esperienza, ovvero indipendentemente da come è fatto il mondo attuale<br />
(2) Ma se una verità è conosciuta indipendentemente da come è fatto il mondo attuale, sarà<br />
conosciuta indipendentemente da come è fatto qualsiasi altro mondo logicamente<br />
possibile<br />
(3) Ma allora, se conosco una verità a priori conosco una verità che è tale in tutti i mondi<br />
possibili<br />
(4) Ma se una verità è tale in tutti i mondi possibili, allora essa è necessaria_______<br />
(5) Quindi, se un enunciato è vero a priori, esso è anche necessariamente vero<br />
<strong>Kripke</strong> dimostra <strong>la</strong> non correttezza di tale inferenza opponendo dei contro-esempi al<strong>la</strong> conclusione<br />
cui essa perviene: facendo vedere, cioè, che si danno casi di enunciati che, pur essendo veri a priori,<br />
sono contingentemente veri. Tali casi coincidono con i casi di battesimo per descrizione, che si ha,<br />
come abbiamo detto sopra, con oggetti con cui non possiamo essere in contatto <strong>diretto</strong>, causale:<br />
oggetti ipotetici, futuri, entità astratte.<br />
Prendiamo il caso <strong>del</strong> metro (ma possiamo fare lo stesso ragionamento con oggetti futuri –<br />
ad esempio <strong>la</strong> cometa che si troverà più vicina al<strong>la</strong> Terra nel 3010 – o con oggetti ipotetici come<br />
Nettuno, ovvero il pianeta che perturba l’orbita di Mercurio). Un metro è un oggetto astratto: è una<br />
lunghezza, una unità di misura. Supponiamo di essere colui che per primo ha introdotto il nome