La Parabola n. 22 di Giugno 2011 - Aiart
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L’ambigua<br />
presentazione<br />
dell’omosessuale<br />
come buono,<br />
gentile<br />
e generoso<br />
con<strong>di</strong>zione omosessuale viene trattata in tutto il dramma e le <strong>di</strong>fficoltà<br />
che essa comporta 80 , si è <strong>di</strong>ffusa un’immagine del “gay” come se fosse<br />
l’unico “buono, sincero e felice” in un contesto <strong>di</strong> rapporti descritto<br />
invece come dominato dall’ipocrisia e dalle convenzioni sociali. Questa<br />
menzogna è macroscopica -oltre che in Philadelphia- anche, per es., in<br />
un altro film <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo successo degli anni Novanta, Quattro matrimoni<br />
e un funerale 81 , dove, <strong>di</strong> fronte allo sfasciarsi e al <strong>di</strong>sfarsi<br />
continuo delle coppie, <strong>di</strong> fronte a una visione appena accennata, ma del<br />
tutto caricaturale dell’unica coppia “normale”, regolarmente sposata e<br />
stabile e con un paio <strong>di</strong> bambini piccoli, sembra che l’unico vero amore<br />
-da cui tutti dovrebbero prendere esempio- sia quello fra l’omosessuale<br />
interpretato da Simon Callow e il suo partner. Ricor<strong>di</strong>amo anche il caso<br />
de I segreti <strong>di</strong> Brockeback Mountain, che racconta l’amore nato tra due<br />
cow-boy come un legame più forte e più intenso degli altri rapporti<br />
costruiti da entrambi, innanzitutto quello con le rispettive mogli 82 .<br />
Anche in Italia non mancano cineasti “militanti” che promuovono lo<br />
stesso tipo <strong>di</strong> cliché, rappresentando coppie omosessuali unite da un<br />
sentimento i<strong>di</strong>lliaco e senza ombre: ma, a riprova della sua evidente<br />
ra<strong>di</strong>ce ideologica, quella stessa perfezione sarebbe con tutta probabilità<br />
giu<strong>di</strong>cata insopportabile o irritante, se riferita a una coppia eterosessuale 83 .<br />
Accanto al gay “gentiluomo”, in tempi recenti il cinema, la tv e anche<br />
la ra<strong>di</strong>o hanno visto <strong>di</strong>lagare un altro stereotipo <strong>di</strong> omosessuale: il<br />
“giullare <strong>di</strong> corte” metropolitano, trendy, modaiolo e sagace, che colora<br />
la vita troppo seriosa degli eterosessuali con un pizzico <strong>di</strong> imprevisto,<br />
eccentricità e pettegolezzo 84 .<br />
Sarebbe interessante andare a ritroso nel tempo e rintracciare la storia<br />
<strong>di</strong> questa figura che è quasi sempre stereotipata e ra<strong>di</strong>calmente non problematica:<br />
forse il motivo è che ha ra<strong>di</strong>ci retoriche e finzionali nella<br />
comme<strong>di</strong>a, un genere che tende a semplificare (mentre nello stesso<br />
tempo è un genere che spesso è il primo a occuparsi <strong>di</strong> tematiche nuove<br />
o che infrangono qualche vero o presunto “tabù”) 85 . Da film con uno o<br />
qualche accenno fugace, come in A qualcuno piace caldo 86 , passando<br />
attraverso film importanti come Victor Victoria 87 -in cui nonostante la<br />
storia d’amore principale sia ancora eterosessuale, c’è già la decisiva<br />
presentazione apologetica dell’omosessuale buono, gentile e generoso,<br />
che si contrappone al cinismo imperante, e <strong>di</strong> tutto il mondo “<strong>di</strong>verso”<br />
che gli ruota attorno- fino all’esplosione attuale <strong>di</strong> figure <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso<br />
tipo 88 , ma in cui la caratterizzazione superficiale e ideologizzata sopra<br />
esposta sembra essere quella dominante 89 .<br />
Una tipologia, <strong>di</strong>cevamo, che non si fa carico dei problemi umani che<br />
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