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La Parabola n. 22 di Giugno 2011 - Aiart

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quanti ne potessero vedere le generazioni precedenti in una vita intera. Inoltre,<br />

a <strong>di</strong>fferenza delle interazioni faccia a faccia, in cui uno sguardo prolungato<br />

può essere interpretato come un invito ad approfon<strong>di</strong>re l’intimità, l’immagine<br />

televisiva consente <strong>di</strong> osservare ed esaminare attentamente il viso, il corpo e i<br />

movimenti dell’altro sesso” (ibidem, p.369).<br />

42 Cfr. Lucetta Scaraffia, Una riflessione sul valore aggiunto della famiglia in<br />

prospettiva storica, in Pierpaolo Donati (a cura <strong>di</strong>), Ri-conoscere la famiglia<br />

attraverso il suo valore aggiunto, S. Paolo, Cinisello Balsamo 2007, p. 382.<br />

43 Lucetta Scaraffia ha delineato un’affascinante storia dell’istituzione<br />

famigliare, partendo dalla concezione tipica del Me<strong>di</strong>oevo cristiano fino ai<br />

nostri giorni, passando attraverso iluminismo, rivoluzione industriale, rivoluzione<br />

demografica, rivoluzione sessuale e femminismo. In questa storia il senso del<br />

matrimonio ha subìto un profondo ed emblematico cambiamento. “L’economia<br />

salariata e il mito della realizzazione in<strong>di</strong>viduale trasformano il matrimonio da<br />

istituzione necessaria da rispettare e <strong>di</strong>fendere in un’utopia <strong>di</strong> realizzazione<br />

affettiva e sessuale in<strong>di</strong>viduale, ormai staccata dalla procreazione, che a sua<br />

volta, assicurata dal calo della mortalità infantile, sembra non essere più un<br />

problema sociale, e <strong>di</strong>ventare invece una libera scelta in<strong>di</strong>viduale” (Lucetta<br />

Scaraffia, ibidem, pp. 353-384).<br />

44 Il rapporto aveva proprio il gender come suo tema dominante: Pierpaolo<br />

Donati (a cura <strong>di</strong>), Uomo e donna in famiglia, S.Paolo, Milano 1997.<br />

45 Il tema del decimo rapporto Cisf è la famiglia e il suo riconoscimento come<br />

valore aggiunto per la società: Pierpaolo Donati (a cura <strong>di</strong>), Ri-conoscere la<br />

famiglia attraverso il suo valore aggiunto, S. Paolo, Cinisello Balsamo 2007,<br />

pp. 440.<br />

46 Lucetta Scaraffia, Una riflessione sul valore aggiunto della famiglia in prospettiva<br />

storica, cit., p. 382.<br />

47 Ibidem, p. 380<br />

48 Ibidem, p. 378: “<strong>La</strong> commercializzazione dei ruoli <strong>di</strong> cura traspare anche<br />

dal linguaggio quoti<strong>di</strong>ano: capita spesso <strong>di</strong> sentire, da nonne che si recano dai<br />

nipoti, la frase «vado a fare la baby sitter» o madri che sospirano, dopo una domenica<br />

passata ad occuparsi del pranzo, «ho fatto tutto il giorno la cameriera».<br />

In realtà stanno solo facendo la nonna o la mamma, cioè due ruoli <strong>di</strong> cura<br />

volontari e gratuiti, almeno nelle società tra<strong>di</strong>zionali, ma che oggi sono<br />

<strong>di</strong>ventati dei lavori pagati. In questo modo, queste nonne e mamme sottolineano<br />

– magari scherzosamente – il fatto <strong>di</strong> svolgere un lavoro senza essere pagate,<br />

come invece sarebbe loro dovuto. (…) Quello che il mercato ci toglie per l’allungamento<br />

degli orari <strong>di</strong> lavoro ce lo offre in ven<strong>di</strong>ta, sotto forma <strong>di</strong> servizi a<br />

pagamento. Si arriva a pagare qualcuno ad<strong>di</strong>rittura per portare a spasso il cane,<br />

per mettere a posto l’album <strong>di</strong> famiglia, per rior<strong>di</strong>nare i cassetti dell’arma<strong>di</strong>o,<br />

per organizzare le feste <strong>di</strong> compleanno dei figli, per andare a trovare la nonna”.<br />

49 Ibidem, p. 378. <strong>La</strong> stu<strong>di</strong>osa fa notare che le nuove regole proposte alle<br />

donne per il comportamento nella sfera affettiva sono “le stesse che formavano<br />

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