ANNO XI - N. 3 - SETTEMBRE 2011 Periodico di Informazione e ...
ANNO XI - N. 3 - SETTEMBRE 2011 Periodico di Informazione e ...
ANNO XI - N. 3 - SETTEMBRE 2011 Periodico di Informazione e ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
22<br />
NON SOLO OOSSPEEDALE<br />
Ospedale IN<br />
all’interno della grande corte, il<br />
quale era stato approfon<strong>di</strong>to<br />
sino a raggiungere la falda<br />
freatica a circa quaranta metri<br />
sotto il piano del cortile. Il primario<br />
me<strong>di</strong>co Luigi Parola, sempre<br />
nella sua Relazione al<br />
Comitato provinciale del 1853,<br />
ne aveva denunciato la mancanza<br />
come cosa molto grave<br />
sotto il profilo sanitario per un<br />
ospedale <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>mensione ed<br />
importanza. Gli amministratori<br />
dell’ospedale accolsero la richiesta<br />
del me<strong>di</strong>co e fecero re<strong>di</strong>gere<br />
nel 1853, dal geometra Francesco<br />
Dematteis, il progetto <strong>di</strong> collegamento<br />
tra la pubblica<br />
fontana 5 posta sulla Contrada <strong>di</strong><br />
Santa Croce e la manica delle<br />
“infermerie” me<strong>di</strong>ante una condotta<br />
in tubi <strong>di</strong> piombo attraverso<br />
il cortile dello speziale, la grande<br />
corte centrale dove fu costruita<br />
una fontana all’aperto, le cucine,<br />
sino a raggiungere, al<br />
piano primo, i due gran<strong>di</strong> cameroni<br />
ed i bagni. L’opera risultava<br />
tecnicamente interessante,<br />
sia per la <strong>di</strong>mensione dell’immobile<br />
servito, sia per i materiali<br />
dell’epoca, ma doveva scontrarsi<br />
con la <strong>di</strong>mensione eccessivamente<br />
ridotta della presa d’acqua.<br />
La <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> far giungere<br />
l’acqua al primo piano annullò,<br />
in parte, i vantaggi dell’opera.<br />
Si dovette trovare un nuovo accordo<br />
con il Municipio per poter<br />
aumentare la portata e far giungere<br />
un quantitativo sufficiente<br />
alle “infermerie”.<br />
1 La Commissione <strong>di</strong>partimentale<br />
per gli Ospizi sorta nel 1802, aveva<br />
sostituito i vari enti e istituzioni <strong>di</strong> matrice<br />
cattolica che avevano dato origine<br />
all’assistenza sanitaria e sociale<br />
sul territorio. All’inizio i componenti,<br />
<strong>di</strong> nomina prefettizia, erano scelti tra<br />
coloro che appartenevano alla fazione<br />
giacobina, come l’ex frate<br />
Cavalli, il teologo Michele Revelli, gli<br />
avvocati Giuseppe Maria Fantini e<br />
Giuseppe Barbaroux, il me<strong>di</strong>co<br />
Javelli, il chirurgo Demichelis, ed<br />
altri. Con l’affermarsi dell’Impero i<br />
membri mutano e poco alla volta subentrano<br />
nuovamente le famiglie nobili<br />
che avevano avuti loro membri<br />
nell’esercito napoleonico come i<br />
Fig. 10. F. DEMATTEIS, Progetto per la derivazione dell’acqua dalla<br />
fontana pubblica esistente presso la chiesa <strong>di</strong> Santa Croce alle cinque<br />
interne <strong>di</strong> cui: una per il laboratorio della farmacia, una per<br />
il cortile centrale, una per la cucina, due per le infermerie ed una<br />
per i bagni (1853). L<br />
Ferrarsi <strong>di</strong> Celle, i Casotti <strong>di</strong> Chiusano,<br />
etc. La Commissione essendo<br />
costituita dagli stessi esponenti delle<br />
famiglie patrizie che l’avevano retta<br />
sino alla conquista napoleonica,<br />
mantenne, <strong>di</strong> fatto, una gestione<br />
molto simile a quella passata, senza<br />
fondamentali innovazioni, benché vi<br />
fossero molte novità in campo sanitario,<br />
si pensi alla campagna <strong>di</strong> vacinazione<br />
contro il vaiolo, che venne<br />
imposta dal governo francese con<br />
successo anche in Piemonte.<br />
Cfr. I. M. SACCO, La Provincia <strong>di</strong><br />
Cuneo dal 1800 ad oggi, Torino 1956.<br />
2 Lo stesso me<strong>di</strong>co Parola, unitamente<br />
al filosofo Vincenzo Botta,<br />
viaggiarono in Germania, Austria,<br />
Francia ed Inghilterra per conoscere<br />
la situazione sociale e sanitaria ed al<br />
loro ritorno <strong>di</strong>edero alla stampe il volume<br />
Del Pubblico insegnamento in<br />
Germania, stu<strong>di</strong> del dottore Luigi<br />
Parola e professor Vincenzo Botta,<br />
già deputati alla Camera Subalpina<br />
(Torino, Favale 1851). Nel volume i<br />
due autori <strong>di</strong>chiarano apertamente la<br />
loro convinzione che soltanto con<br />
l’istruzione impartita da preparati insegnanti<br />
si potesse formare una<br />
classe <strong>di</strong>rigente valida a governare le<br />
nazioni nello spirito <strong>di</strong> quell’ “apostolato”<br />
mazziniano <strong>di</strong> cui loro stessi<br />
erano convinti assertori. L’azione del<br />
Parola si estese ovviamente al suo<br />
settore specialistico, denunciando in<br />
più occasioni la necessità <strong>di</strong> un maggior<br />
impegno nell’assistenza sanitaria,<br />
lasciata troppo sovente alla<br />
libera iniziativa <strong>di</strong> brava gente, ma<br />
ancora troppo impregnata nelle convinzioni<br />
superstiziose, mentre il pro-<br />
gresso scientifico era già giunto a conoscenze<br />
razionali su quegli stessi<br />
problemi.<br />
3 Cfr. E. DELLAPIANA, P.M.<br />
FURLAN, M. GALLONI: I luoghi delle<br />
cure in Piemonte, Me<strong>di</strong>cina e architettura<br />
tra me<strong>di</strong>oevo ed età contemporanea,<br />
Celid 2004.<br />
4 Per una maggiore conoscenza<br />
dell’opera settecentesca ve<strong>di</strong> il saggio<br />
<strong>di</strong> P. LOVERA: L’Ospedale della<br />
Confraternita <strong>di</strong> Santa Croce in La<br />
Carità svelata, il patrimonio storico<br />
artistico della Confraternita <strong>di</strong> Santa<br />
Croce, a cura <strong>di</strong> Giovanni Romano,<br />
G. Galante Garrone, G. Spione,<br />
Cuneo 2007, pagg. 95-107.<br />
5 L’azione del protome<strong>di</strong>co Parola<br />
tendente al miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni<br />
igienico-sanitarie della città,<br />
ed in particolare i suoi interventi per<br />
evitare il <strong>di</strong>ffondersi del contagio colerico<br />
del 1830-35, avevano avuto<br />
come primo aspetto il controllo delle<br />
acque che giungendo nella città dai<br />
canali e pozzi erano utilizzati <strong>di</strong>rettamente<br />
dalla popolazione veicolando<br />
l’infezione. La Municipalità,<br />
accogliendo le sue osservazioni, intraprese<br />
la costruzione <strong>di</strong> pubbliche<br />
fontane me<strong>di</strong>ante la costruzione <strong>di</strong> un<br />
acquedotto con tubazioni interrate,<br />
<strong>di</strong>ramate da un’unica fonte. Le fontane<br />
erano collocate nelle strade, addossate<br />
ai fabbricati con getto<br />
continuo, in modo che la gente potesse<br />
attingere <strong>di</strong>rettamente l’acqua<br />
corrente. L’intero progetto redatto nel<br />
1834 dal civico ingegnere Grato<br />
Perno e dall’ingegnere Giovanni<br />
Battista Moglino <strong>di</strong> Torino si attuò<br />
nell’arco <strong>di</strong> due anni.<br />
Il logo antichissimo<br />
dell’Università <strong>di</strong> Pavia<br />
a 2° guerra d’in<strong>di</strong>pendenza<br />
del 1859, che vide l’alleanza<br />
del Regno <strong>di</strong> Sardegna con la<br />
Francia <strong>di</strong> Napoleone III, provocò<br />
ingenti spostamenti <strong>di</strong><br />
truppe e numerosi fatti d’armi<br />
nella bassa Lombar<strong>di</strong>a, a pochi<br />
chilometri da Pavia. Ma con il<br />
transito delle truppe si verificò un<br />
notevole aumento <strong>di</strong> infezioni <strong>di</strong><br />
Sifilide, che minacciava <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondersi<br />
pericolosamente anche<br />
tra la popolazione civile.<br />
Ricor<strong>di</strong>amo che la Sifilide è<br />
una malattia batterica sessualmente<br />
trasmessa che passa attraverso<br />
tre fasi: inizialmente si<br />
manifesta una piccola ulcera nel<br />
punto <strong>di</strong> contagio che guarisce<br />
da sola in poche settimane anche<br />
senza trattamento, poi l’infezione<br />
si <strong>di</strong>ssemina provocando eruzioni<br />
cutanee, le più varie, per<br />
alcuni mesi, per poi spegnersi<br />
apparentemente. In realtà in<br />
circa un terzo degli infetti, in assenza<br />
<strong>di</strong> trattamento, dopo alcuni<br />
anni si possono avere<br />
gravissime compromissioni neurologiche<br />
che possono portare<br />
alla demenza (nell’Ottocento i<br />
Manicomi erano popolati per la<br />
maggior parte da sifilitici) o car<strong>di</strong>ologiche,<br />
con danni letali dell’aorta<br />
toracica o delle valvole<br />
car<strong>di</strong>ache. La complicanza peggiore,<br />
con gravi risvolti sociali,<br />
era però la Sifilide connatale,<br />
trasmessa dalla madre infetta al<br />
feto/neonato che se sopravviveva<br />
portava per tutta la vita<br />
gravi stigmate e han<strong>di</strong>caps motori<br />
o neurosensoriali (sor<strong>di</strong>tà, cecità,<br />
ecc). Tutto ciò accadeva<br />
poiché non vi era una terapia efficace:<br />
solo verso la fine della 2°<br />
guerra Mon<strong>di</strong>ale è comparsa la<br />
Penicillina, che ha stroncato la<br />
Sifilide ed è tuttora efficacissima:<br />
ma la malattia è sempre in agguato!<br />
In pratica in quegli anni<br />
dell’800 l’importanza e la gravità<br />
della Sifilide erano simili a<br />
quelle dell’AIDS prima che nel<br />
1995 iniziassero ad essere <strong>di</strong>sponibili<br />
trattamenti anti-retrovirali<br />
efficaci: si trattava <strong>di</strong> una<br />
malattia inguaribile e gravata da<br />
un’alta mortalità.<br />
Questi fatti allarmarono non<br />
poco il governo <strong>di</strong> Cavour, tanto<br />
da indurlo ad emettere, il 15<br />
Febbraio 1859, il Regolamento<br />
sulla prostituzione che prevedeva<br />
tra l’altro la cura coatta in sifilocomio<br />
(Ospedale per sifilitici)<br />
delle prostitute sospette <strong>di</strong> male<br />
venereo.<br />
Nel 1859 c’era stata l’annessione<br />
della Lombar<strong>di</strong>a al<br />
Piemonte e l’Università <strong>di</strong> Pavia,<br />
che era sotto l’Austria, passò<br />
sotto la giuris<strong>di</strong>zione del Regno<br />
<strong>di</strong> Sardegna. Questa Università,<br />
fin dai tempi <strong>di</strong> Maria Teresa<br />
d’Austria, era la seconda Università<br />
dell’Impero ed i regnanti<br />
asburgici che si sono succeduti<br />
sul trono imperiale le avevano<br />
concesso notevoli finanziamenti<br />
ed ampliamenti, facendo <strong>di</strong> tutto<br />
perché si sviluppasse un’attività<br />
<strong>di</strong> ricerca, insegnamento ed assistenza<br />
<strong>di</strong> prim’or<strong>di</strong>ne. Le lezioni<br />
venivano tenute in latino.<br />
La nuova legge Casati sull’istruzione<br />
pubblica fece sì che<br />
l’Università <strong>di</strong> Pavia potesse subito<br />
attivare il Corso libero <strong>di</strong><br />
Clinica Sifilitica. Solo dopo qualche<br />
anno, e precisamente nel<br />
1865, venne istituita la Clinica<br />
delle malattie della pelle, che<br />
andò ad affiancarsi alla Clinica<br />
Ospedale IN 23<br />
DERMATOLOGIA<br />
ED UNIFICAZIONE<br />
NAZIONALE A PAVIA<br />
<strong>di</strong> Michele Bertero, SC Dermatologia<br />
Il dott. Michele Bertero, Primario della Dermatologia dell’ASO “Santa Croce e Carle”, ha promosso<br />
e portato avanti per molti anni, con il supporto della nostra Azienda, un rapporto <strong>di</strong> collaborazione<br />
istituzionale con la Clinica Dermatologica dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pavia <strong>di</strong>retta dal<br />
Prof. Giovanni Borroni. Questo fatto permette alla Dermatologia <strong>di</strong> Cuneo <strong>di</strong> essere in <strong>di</strong>retta collaborazione<br />
<strong>di</strong>dattica e scientifica con una delle realtà universitarie italiane più prestigiose nel settore<br />
dermatologico, con collegamenti accademici in tutta Europa e negli Stati Uniti.<br />
Pochi mesi fa la Clinica Universitaria <strong>di</strong> Pavia ha celebrato il 150° anniversario della fondazione,<br />
e dalle relazioni tenute dai Professori pavesi sono emerse le curiose circostanze della nascita della<br />
Dermatologia, intrecciate strettamente con gli eventi bellici risorgimentali.<br />
Sifilitica. Il primo docente fu il<br />
Prof. Angelo Scarenzio, che risulta<br />
così il fondatore della<br />
Clinica Dermatologica <strong>di</strong> Pavia.<br />
Solo in seguito le due Cliniche si<br />
uniranno <strong>di</strong>ventando una Clinica<br />
Dermo-sifilopatica ed in seguito<br />
una Clinica Dermatologica. Per<br />
tutto l’800 infatti il problema<br />
emergente era la Sifilide, mentre<br />
l’interesse per le malattie cutanee<br />
ha potuto svilupparsi solo<br />
dall’inizio del‘900, quando,<br />
grazie alle migliorate misure <strong>di</strong><br />
prevenzione ed alla <strong>di</strong>sponibilità<br />
<strong>di</strong> cure dotate <strong>di</strong> qualche efficacia,<br />
la casistica <strong>di</strong> Sifilide<br />
andò decrescendo.<br />
Ecco come il flusso dei gran<strong>di</strong><br />
eventi storici che hanno portato<br />
all’unificazione nazionale, intrecciandosi<br />
con i movimenti epidemiologici<br />
<strong>di</strong> una malattia come la<br />
Sifilide, la cui cura è <strong>di</strong> pertinenza<br />
del Dermatologo, ha condotto<br />
alla nascita della Dermatologia<br />
Universitaria pavese.<br />
Un sentito ringraziamento al<br />
Prof. Rabbiosi, precedente Direttore<br />
della Clinica <strong>di</strong> Pavia, che mi<br />
ha fornito il testo della relazione<br />
tenuta in occasione del 150°<br />
della fondazione, da cui ho<br />
estratto alcune delle notizie riportate,<br />
ed al Prof. Borroni, attuale<br />
Direttore, che mi ha invitato<br />
a partecipare alla celebrazione.<br />
Un’ultima curiosità: la<br />
Dermatologia <strong>di</strong> Cuneo<br />
trae origine verso la fine<br />
del ‘700 quando viene<br />
stabilito che nell’Ospedale<br />
Santa Croce vengano istituiti<br />
due posti letto, de<strong>di</strong>cati<br />
alla cura <strong>di</strong> pazienti<br />
affetti da male venereo!<br />
NOON SOOLOO OOSSPEEDAALE