Numero 4 - simsi
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Medicina Subacquea e Iperbarica N. 4 - Dicembre 2005 10<br />
Le cause della mancata compensazione (1)<br />
Le cause della mancata o ritardata compensazione riconoscono<br />
due ordini di fattori: fattori clinici e fattori tecnici.<br />
I primi sono rappresentati dalle disfunzioni tubariche<br />
conseguenti a patologie acute e croniche del rinofaringe,<br />
i secondi sono dovuti alla errata esecuzione delle<br />
manovre di compensazione forzata, per fatalità o per insuffi<br />
ciente addestramento.<br />
Tralasciando la descrizione delle patologie che determinano<br />
disfunzione tubarica, in quanto non oggetto di questo<br />
lavoro, seguono alcune considerazioni derivate dalla<br />
nostra esperienza clinica.<br />
Spesso accade che soggetti con insuffi ciente preparazione<br />
tecnica riguardo alle metodiche per la compensazione<br />
delle cavità uditive accusino inconvenienti nella fase di discesa<br />
riuscendo ad effettuarla solo a seguito di reiterati ed<br />
infruttuosi tentativi di compensazione con conseguenti alterazioni<br />
fl ogistiche e funzionali della tuba uditiva. Può<br />
quindi accadere che un soggetto inizi un’immersione in<br />
buone condizioni cliniche, ma che perda la fi siologica funzionalità<br />
tubarica durante le prime fasi dell’immersione<br />
stessa, a causa della propria imperizia. In questo caso, il<br />
subacqueo si troverà ad affrontare la fase di risalita in condizioni<br />
di imperfetta funzionalità tubarica, con un elevato<br />
rischio di incorrere in eventi barotraumatici cocleo-vestibolari.<br />
Questi ultimi, infatti, hanno maggiore probabilità<br />
di verifi carsi proprio in fase di risalita quando la compensazione<br />
dell’orecchio medio dovrebbe avvenire spontaneamente,<br />
per la fi siologica compliance tubarica.<br />
La prevenzione dei barotraumi dell’orecchio dovrà,<br />
quindi, basarsi sia su una accurata valutazione clinica otorinolaringoiatrica,<br />
sia su una accurata preparazione teorico<br />
pratica riguardo alla fenomenologia della compensazione.<br />
I barotraumi dell’orecchio<br />
La mancata o ritardata compensazione della cassa del timpano<br />
in immersione provoca l’insorgenza di eventi patologici<br />
barotraumatici a carico dell’orecchio medio o, in<br />
casi più gravi, dell’orecchio interno.<br />
I barotraumi dell’orecchio medio possono realizzarsi con<br />
meccanismo implosivo in fase di discesa ed esplosivo in<br />
risalita. Per l’orecchio interno è valido il ragionamento inverso<br />
(2).<br />
L’orecchio medio sembra essere più frequentemente colpito<br />
attraverso il meccanismo implosivo. È infatti tipica e<br />
di frequente riscontro l’otalgia che insorge nel subacqueo<br />
per ritardi di compensazione nella fase di discesa di una<br />
immersione, mentre è assai più raro che venga riferita otalgia<br />
in fase di risalita.<br />
Le manifestazioni cliniche dei barotraumi dell’orecchio<br />
medio sono rappresentate da otalgia, ipoacusia trasmissiva<br />
e otorragia dovute ad otite media acuta e/o a lacera-<br />
Atti del Convegno - L’Orecchio in Immersione - Bologna, 25 febbraio 2006<br />
zione della membrana timpanica; in caso di allagamento<br />
della cassa del timpano possono manifestarsi violente vertigini<br />
per la stimolazione calorica del labirinto (3).<br />
L’orecchio interno sembra venire più spesso coinvolto da<br />
eventi barotraumatici in fase di risalita con meccanismo<br />
implosivo. In questo caso, in occasione di una depressurizzazione<br />
dell’ambiente, l’espansione dei gas endotimpanici<br />
trasmette un impulso pressorio ai fl uidi labirintici attraverso<br />
la fi nestra rotonda, qualora sia venuta meno la fi -<br />
siologica funzionalità tubarica. A testimonianza di ciò è<br />
la prevalenza, durante la fase di risalita, delle manifestazioni<br />
vertiginose in immersione non dovute all’allagamento<br />
dell’orecchio medio; quando tale evento riconosce una<br />
origine barotraumatica assume la denominazione vertigine<br />
alternobarica (VA) (4, 5, 6, 7). La VA si manifesta<br />
come una vertigine parossistica a remissione spontanea,<br />
che insorge improvvisamente, nel subacqueo, a seguito di<br />
variazioni di profondità anche modeste. È più raro assistere<br />
all’insorgenza di VA in fase di discesa.<br />
Nei casi più gravi il barotrauma dell’orecchio interno si<br />
manifesta, invece, con la tipica sintomatologia otovestibolare:<br />
ipoacusia neurosensoriale, acufeni e vertigine. Tale<br />
sintomatologia può insorgere già in immersione oppure,<br />
dopo l’emersione, con latenza variabile da pochi minuti<br />
fi no a diverse ore; nella nostra casistica abbiamo rilevato<br />
casi di ipoacusia neurosensoriale improvvisa barotraumatica<br />
insorta a 72 ore dall’immersione.<br />
Dal punto di vista anatomo patologico sono stati descritti<br />
quadri di contusione labirintica con sofferenza del neuroepitelio<br />
per edema ed ipossia, commozione labirintica<br />
con rottura delle membrane labirintiche e formazione di<br />
emorragie perilinfatiche; in casi estremi è possibile lo sfondamento<br />
del timpano secondario di Scarpa con genesi di<br />
fi stola perilinfatica (FP) (8, 9, 10, 11, 12).<br />
È interessante notare che nella nostra casistica il barotrauma<br />
dell’orecchio interno si è associato solo sporadicamente<br />
a quello dell’orecchio medio, confermando l’ipotesi<br />
che i due eventi riconoscano meccanismi patogenetici<br />
distinti nella maggior parte dei casi.<br />
La malattia da decompressione cocleovestibolare<br />
La malattia da decompressione cocleo-vestibolare è dovuta<br />
alla localizzazione labirintica di bolle gassose che si<br />
formano nella fase di decompressione di una immersione<br />
subacquea con autorespiratori. Le bolle hanno, nella maggior<br />
parte dei casi, genesi autoctona nei fl uidi labirintici,<br />
formandosi quando la perilinfa risulti sovrasatura di gas<br />
inerte (principalmente elio e nelle immersioni tecniche)<br />
assorbito dalla cassa del timpano attraverso la fi nestra rotonda.<br />
È stata, inoltre, ipotizzata una eziologia aeroembolica<br />
a seguito del passaggio al comparto arterioso di bolle<br />
gassose normalmente presenti, in maniera asintomatica,<br />
nel sangue venoso, attraverso uno shunt intracardiaco destro-sinistro<br />
(13, 14).<br />
La malattia da decompressione cocleo-vestibolare si ma-<br />
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