Numero 4 - simsi
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Medicina Subacquea e Iperbarica N. 4 - Dicembre 2005 22<br />
ricompressione, di circa il 50% dei casi; inoltre, lo studio<br />
sperimentale di Fraser ha evidenziato, nel babbuino, lesioni<br />
di tipo traumatico acuto (4). Altra possibile ipotesi<br />
per gli incidenti con sintomatologia ve stibolare, refrattari<br />
alla ricompressione terapeutica, è costituita dai cosiddetti<br />
“falsi incidenti labirinti ci” con sofferenza e lesioni a livello<br />
delle vie o dei nuclei vestibolari. La sintomatologia è molto<br />
simile, ma si hanno importanti esiti evidenziabili con<br />
l’ENG e con le risposte evocate, assai più duraturi di quelli<br />
degli incidenti a localizzazione periferica vestibola re. La<br />
patogenesi della forma vestibolare della MDD e la sua<br />
connessione con la forma cerebrale rimane com plessa e<br />
non ancora completamente chiarita. Sembra ve rosimile<br />
che vengano coinvolti meccanismi simili a quelli che provocano<br />
la sintomatologia a carico del SNC. Gli studi sugli<br />
animali hanno aumentato la com prensione della fi siopatologia<br />
della forma vestibolare di MDD. Mc Cormick<br />
et al. (5, 6) nei loro studi condotti su maialini della Guinea,<br />
osservarono effet tivamente la comparsa di bolle e di<br />
emorragie nel labirinto, con depressione delle risposte<br />
elettrofi siologiche agli stimoli uditivi. Questi Autori osservarono<br />
anche che i defi cit della funzionalità elettrica<br />
dell’orecchio interno potevano essere ridotti trattando gli<br />
animali con eparina prima dell’immersione, suggerendo<br />
che il meccanismo patogenetico dell’embolia vestibola re<br />
potesse essere la formazione di un embolo da placche lipidiche<br />
e/o ipercoagulazione nella rete vascolare dell’orecchio<br />
interno a causa delle alterazioni della coagulazione<br />
presenti in altri distretti corporei nel corso di MDD (7),<br />
come riportato da Philp nel 1974. Altri studi sulla fi siopatologia<br />
del danno all’orecchio in terno, eseguiti sulla<br />
scimmia scoiattolo, sono stati riportati da Landolt et al.<br />
(8) nel 1980. Più di 90 scimmie subirono miringotomie<br />
bilaterali e furono sot toposte a decompressione rapida in<br />
camera iperbarica, usando uno speciale programma di immersione<br />
nel quale il 35% dei tentativi produceva danni<br />
embolici localiz zati esclusivamente all’orecchio interno.<br />
Le osserva zioni cliniche e le registrazioni elettronistagmografi<br />
che unite agli esami istologici eseguiti dopo l’immersione<br />
misero in evidenza il fatto che la sintomatologia a<br />
carico dell’orecchio interno si verifi cava nelle ultime fasi<br />
della decompressione ed era correlata alla patologia dell’orecchio<br />
interno. Gli animali furono sacrifi cati in tempi<br />
oscillanti da 4 a 12 mesi per seguire gli effetti della MDD<br />
nell’orecchio interno. Gli esami istologici eseguiti ad un<br />
mese o meno di distanza dall’evento patologico rivelarono<br />
emorragie e/o delle chiazze edematose profonde ne gli<br />
spazi dell’orecchio occupati da liquido. Negli animali sacrifi<br />
cati a distanza di oltre un mese, fu notata la crescita<br />
ectopica di formazioni ossiculari all’interno della porzione<br />
ossea dei canali semicircolari; curiosamente, la coclea non<br />
era interessata da que sto fenomeno. Negli animali di controllo,<br />
il precipi tato fu notato in tutti gli orecchi interni<br />
ma in quan tità minore di quelli danneggiati e la proliferazione<br />
ossea era completamente assente. Le conclusioni furono<br />
che:<br />
Atti del Convegno - L’Orecchio in Immersione - Bologna, 25 febbraio 2006<br />
1) l’orecchio interno delle scimmie è insolitamente suscettibile<br />
di danni derivanti dalla decompressio ne,<br />
come avviene nell’uomo;<br />
2) gli scompensi vestibolari cocleari derivanti dalla decompressione<br />
sono di origine periferica a meno che<br />
non vi sia un coinvolgimento totale del SNC;<br />
3) gli scompensi cocleari tendono ad essere lesioni vascolari<br />
localizzate principalmente nella stria vascolare del<br />
legamento spiroide;<br />
4) le lesioni vascolari appaiono prevalentemente at torno<br />
alle strutture dei canali semicircolari e so no più estese<br />
e persistenti delle lesioni cocleari, con fi brosi ed osteogenesi<br />
lungo le strutture dei canali semicircolari.<br />
Le lesioni cocleari furono considerate come probabil mente<br />
collegate con la formazione di microbolle vasco lari con<br />
blocco e rottura dei microvasi che causa emor ragie ed essudazioni<br />
siero-fi brinose all’interno de gli spazi labirintici<br />
nei quali circola il liquido. Con ogni probabilità questo avviene<br />
nella stria vasco lare dove la velocità del fl usso ematico<br />
è più lenta nonostante il grande numero dei vasi o nelle<br />
venule a bassa pressione. Il blocco delle venule terminali<br />
del letto capillare in un’area nella quale non esiste un circolo<br />
collaterale come le regioni vestibolari e co cleare dell’orecchio<br />
interno provoca un aumento del la pressione idrostatica<br />
intravascolare nelle aree pre capillari allo stesso modo<br />
delle arteriole, con suc cessiva rottura ed emorragia e/o trasudazione<br />
di liqui di e macromolecole negli spazi liquidi extravascolari<br />
labirintici. Il motivo probabile per il ritrovamento<br />
di materiali precipitati ed emorragici sia negli spazi<br />
perilinfatici che endolinfatici della coclea ma solo negli spazi<br />
perilinfatici dell’apparato vestibolare fu ascritto al fatto che<br />
la microvascolarizzazione negli spazi perilinfatici vestibolari<br />
è più vasta che negli spazi endolinfatici.<br />
Studi recenti<br />
Nel gennaio 2003 Doolette e Mitchell (9) hanno approfondito<br />
le basi biofi siche della patologia da decompressione<br />
vestibolare. Forme isolate di Patologie da decompressione<br />
a carico dell’orecchio interno sono state diagnosticate<br />
al termine di immersioni profonde durante le quali<br />
è stata respirata una miscela elio ossigeno in particolare<br />
nel corso del cambio di miscela da heliox a nitrox. Gli Autori<br />
hanno costruito un modello compartimentale per studiare<br />
la cinetica del gas inerte nell’orecchio interno dell’uomo<br />
derivando i dati dai parametri anatomici e fi siologici<br />
descritti in letteratura ed usati per simulare le tensioni<br />
del gas inerte nell’orecchio interno durante le immersioni<br />
profonde e nel corso del cambio di miscela respiratoria<br />
identifi cati come causa della comparsa della patologia. Il<br />
modello predice una notevole sovrasaturazione e pertanto<br />
la possibilità della formazione di bolle, nella fase iniziale<br />
di una decompressione convenzionale. La controdiffusione<br />
dell’elio e dell’azoto dalla perilinfa può provocare<br />
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