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Numero 4 - simsi

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Medicina Subacquea e Iperbarica N. 4 - Dicembre 2005 42<br />

vi siano importanti parametri cardio-metabolici che si modifi<br />

cano in maniera analoga a quanto avviene in alcune<br />

patologie come lo Scompenso Cardiaco Congestizio, l’Infarto<br />

del Miocardio e l’Ictus Cerebrale.<br />

Scopo della ricerca era di verifi care le variazioni ematiche<br />

di alcuni ormoni strettamente coinvolti nella fenomenologia<br />

di alcuni quadri clinici che si manifestano nei praticanti<br />

l’immersione in apnea.<br />

In particolare sono state studiate le variazioni delle concentrazioni<br />

ematiche dei peptidi cardiaci, Atrial Natriuretic<br />

Peptide (ANP), Brain Natriuretic Peptide (BNP) e<br />

Type C Natriuretic Peptide (CNP), e delle catecolamine<br />

plasmatiche, Adrenalina, Noradrenalina e Dopamina.<br />

Sono stati praticati prelievi ematici in condizioni basali<br />

pre-immersione e prelievi dopo circa 5 ore di pesca subacquea<br />

in apnea profonda (max –38 metri) anche in condizioni<br />

di mare avverso (stress fi sico ed emotivo); sono<br />

stati altresì praticati prelievi ematici durante l’esecuzione<br />

di prove di apnea statica e dinamica in piscina, sempre<br />

prima e dopo l’immersione.<br />

Nelle performance di apnea lineare sotto il ghiaccio abbiamo<br />

praticato prelievi prima di salire in quota, prima<br />

dell’immersione e immediatamente dopo la prova; nell’occasione<br />

abbiamo utilizzato come parametro di comparazione<br />

i sommozzatori del team di assistenza, sia di<br />

sesso maschile che femminile; contemporaneamente è<br />

stato effettuato uno studio delle variazioni della volumetria<br />

cardiaca e della saturazione arteriosa di ossigeno prima<br />

e dopo le prove.<br />

Per il Recordman Mondiale di Apnea in assetto costante,<br />

Alessandro Rignani Lolli, sono stati effettuati prelievi<br />

prima dell’immersione ed immediatamente dopo, sia nel<br />

periodo di allenamento che nel giorno del record.<br />

I test sono stati eseguiti su siero con metodica IRMA dopo<br />

conservazione a temperatura di –20 °C.<br />

Scopo dello studio<br />

L’ipotesi che la pratica dell’apnea profonda possa provocare<br />

la comparsa di PDD e/o EGA contrasta con le tesi<br />

che attribuiscono la patologia in questione a:<br />

1) fenomeni trombo-embolici conseguenti ad aggregazione<br />

piastrinica attivata da iperincrezione catecolaminica,<br />

conseguente allo stress dell’immersione in apnea;<br />

2) danni tessutali su base ipossico-ischemica e da radicali<br />

liberi dell’ossigeno.<br />

Abbiamo pertanto voluto verifi care l’effettivo incremento<br />

delle catecolamine quale fattore scatenante i danni neurologici<br />

conosciuti con il nome di Taravana e le variazioni<br />

dei peptidi natriuretici, ormoni cardiaci che rivestono un<br />

importante ruolo come agenti vasodilatatori ed antiaggreganti<br />

oltre che per la loro azione diretta sull’endotelio vasale.<br />

Atti del Convegno - L’Orecchio in Immersione - Bologna, 25 febbraio 2006<br />

I peptidi natriuretici<br />

I peptidi natriuretici, ANP, BNP e CNP sono ormoni polipeptidici<br />

prodotti dai cardiociti atrioventricolari e dalle<br />

cellule endoteliali cardiache, renali e polmonari dei mammiferi;<br />

di norma vengono secreti in maniera continua e a<br />

bassi livelli, ma la loro secrezione può aumentare in conseguenza<br />

di diversi fattori neuroendocrini sia fi siologici<br />

che patologici, come avviene nello scompenso cardiaco<br />

congestizio, nell’Infarto del Miocardio Acuto e nell’Ictus<br />

Cerebrale.<br />

Anche negli atleti, durante lo sforzo massimale, è dimostrato<br />

come vi sia un notevole incremento di questi ormoni<br />

così come è ampiamente dimostrato che il Blood-<br />

Shift sia responsabile di una iperproduzione di questi fattori.<br />

Recettori. I Peptidi Natriuretici (PN) si uniscono a specifi<br />

ci recettori localizzati sulla superfi cie cellulare con la<br />

fi nalità di produrre le loro azioni biologiche. Questi recettori<br />

sono stati individuati e classifi cati in recettori A e<br />

recettori B accoppiati ad una struttura enzimatica chiamata<br />

Guanidil-ciclasi. I PN interagiscono con una porzione<br />

extracellulare del recettore, che ha una struttura<br />

transmembranare con una appendice intracitoplasmatica<br />

che attiva la Guanidil-ciclasi che a sua volta catalizza il<br />

GTP in GMPc (GMP ciclico). L’ANP e il BNP si uniscono<br />

principalmente al recettore A mentre il CNP si unisce al<br />

recettore B.<br />

La sequenza PN-recettori-incremento d’azione del GMPc<br />

ha moltissima affi nità con le azioni dell’Ossido Nitrico<br />

(ON) che, interagendo con alcuni recettori distinti da<br />

quelli elencati in precedenza, aumenta similmente la produzione<br />

del GMPc.<br />

Metabolismo. I PN sono metabolizzati da una endopeptidasi<br />

(NEP) che è un enzima metallico contenente Zinco<br />

unito alla membrana e ampiamente rappresentato in molti<br />

tessuti (renale, polmonare, cerebrale, cardiaco, intestinale<br />

e vasale) dotato di scarsa specifi cità in quanto degrada anche<br />

adrenomedullina e bradichinina.<br />

L’enzima che degrada l’Angiotensina (ECA) è anch’esso<br />

un metalloenzima di membrana con la stessa localizzazione<br />

che, come sappiamo catalizza il passaggio Angiotensina<br />

I (A1) – Angiotensina II (AII) e degrada la Bradichinina;<br />

entrambi gli enzimi (NEP e ECA), per meccanismi<br />

differenti, favoriscono gli effetti vasocostrittori, la ritenzione<br />

idrosalina e la proliferazione cellulare che conseguono<br />

all’aumento del livello di AII e alla diminuzione<br />

di bradichinina e PN.<br />

La stretta somiglianza dei 2 sistemi enzimatici suggerisce<br />

che i PN, il sistema renina-angiotensina-aldosterone e le<br />

chinine funzionano con una regolazione controllata, in<br />

quanto i loro effetti sono opposti e debbono essere bilanciati<br />

per mantenere una circolazione adeguata.<br />

Le relazioni tra i tre sistemi possono risultare molto importanti<br />

non soltanto nella fi siopatologia dell’immersione<br />

in apnea ma specialmente nell’ipertensione arteriosa, nel-<br />

Simsi 4 2005 imp.indd 42 21/02/2006 14.23.53

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