Numero 4 - simsi
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Medicina Subacquea e Iperbarica N. 4 - Dicembre 2005 28<br />
Figura 1. AC = Acquedotto della coclea; CUI = Condotto<br />
Uditivo Interno; FR = Finestra Rotonda; FO = Finestra<br />
Ovale; MT = Membrana del Timpano.<br />
(clinostatismo con il capo ruotato verso l’orecchio non patologico).<br />
Questo tipo di andamento viene attribuito ad<br />
un fenomeno riparativo spontaneo della FP che però non<br />
consente di raggiungere, limitatamente alle strutture coinvolte,<br />
la condizione anatomofunzionale precedente al<br />
trauma in termini di resistenza alle variazioni pressorie fi -<br />
siologiche. In tal modo è possibile spiegare la ricorrenza<br />
dei sintomi soprattutto se questi insorgono dopo sforzi fi -<br />
sici o variazioni pressorie (a volte anche di entità banale)<br />
a carico dell’orecchio medio/esterno.<br />
La ricorrenza dei sintomi, comunque, può occorrere anche<br />
a lunga distanza di tempo dall’evento traumatico o<br />
barotraumatico, tale da rendere più incerto il nesso causale.<br />
In questo caso, infatti, il dato anamnestico remoto di<br />
un trauma o di un barotrauma, deve essere supportato da<br />
elementi semeiologici strumentali (elettrococleografi a, potenziali<br />
evocati vestibolari miogeni, ecc.) e/o non strumentali<br />
(nistagmo di posizione, segno della fi stola, ecc.) o da<br />
uno specifi co andamento temporale dei sintomi (peggioramento<br />
dopo sforzi fi sici e miglioramento dopo riposo<br />
assoluto) prima di formulare l’ipotesi diagnostica di FP.<br />
A tale proposito è utile ricordare le indicazioni di Singleton<br />
(2) secondo cui le caratteristiche tipiche del nistagmo<br />
di posizione da FP sono l’assenza di latenza, la bassa intensità,<br />
la lunga durata, l’assenza di adattamento, l’assenza<br />
di inversione e la comparsa frequente dopo rotazione del<br />
capo verso il lato leso.<br />
Anche se sono stati proposti metodi radiologici (basati sullo<br />
studio TAC ad alta risoluzione della rocca petrosa o sulla<br />
Risonanza Magnetica) (2) per documentare la presenza di<br />
un livello idro-aereo nella regione della fi nestra ovale (imputabile<br />
a fuoriuscita di perilinfa dal vestibolo) indicativo<br />
di FP, la diagnosi defi nitiva deve necessariamente emergere<br />
dalla timpanotomia esplorativa che viene considerata una<br />
procedura minimamente invasiva (se si esclude il rischio di<br />
una lesione della corda del timpano) potendo essere condotta<br />
in regime di neuroleptoanalgesia con un approccio<br />
transmeatale. Attraverso questa procedura deve essere vi-<br />
Atti del Convegno - L’Orecchio in Immersione - Bologna, 25 febbraio 2006<br />
sualizzata l’area della fi nestra ovale e quella della fi nestra<br />
rotonda per individuare la fuoriuscita di perilinfa. In effetti<br />
non sempre la timpanotomia esplorativa consente di acquisire<br />
elementi diagnostici certi (fl usso signifi cativo di perilinfa)<br />
e pertanto è sempre consigliabile effettuare una serie<br />
di manovre (aumento della pressione intratoracica, posizione<br />
di Trendelemberg, rotazione del capo verso il lato<br />
leso, compressione cervicale, manipolazione della catena<br />
ossiculare, ecc.) che dovrebbero aumentare il fl usso di perilinfa<br />
e quindi agevolare il riconoscimento della sede della<br />
fi stola. Solitamente mentre un trauma in direzione laterale<br />
provoca una fi stola nel margine anteriore della fi nestra<br />
ovale, il barotrauma provoca più frequentemente una soluzione<br />
di continuo nella membrana della fi nestra rotonda<br />
sottoforma di microfi ssurazioni.<br />
Il trattamento chirurgico consiste nella cruentazione della<br />
mucoperiostio ai margini della fi stola (per favorire l’attivazione<br />
del processo riparativo) e nell’apposizione di materiale<br />
autologo (fascia temporale, pericondrio, grasso,<br />
lembo di vena, ecc.) sull’area cruentata. La cruentazione<br />
può essere meglio condotta con l’utilizzo del laser, mentre<br />
a volte è necessario procedere alla stapedectomia.<br />
Un problema invece ancora controverso riguarda la problematica<br />
del “quando” intervenire. Un protocollo proposto<br />
ed adottato negli Stati Uniti (3) prevede l’indicazione<br />
solo dopo una delle seguenti evenienze: a) fallimento<br />
del trattamento conservativo (che consiste nel regime di<br />
riposo assoluto da mantenere per almeno 6 settimane); b)<br />
assenza di miglioramento di ipoacusia profonda improvvisa<br />
o in rapida (72 ore) evoluzione.<br />
Purtroppo la recidiva della FP è un evento particolarmente<br />
frequente (documentato dal 20% al 47% dei casi) che è<br />
stato correlato alla possibile pervietà dell’acquedotto della<br />
coclea o all’azione meccanica prodotta dalla catena ossiculare<br />
(3).<br />
Nonostante quest’ultimo elemento negativo, da una recente<br />
metanalisi è emersa una buona probabilità di ottenere<br />
risultati soddisfacenti soprattutto sul versante dei sintomi<br />
vestibolari (90%) e sul sintomo acufene (75%). Per<br />
contro solo nel 45% dei casi è stato possibile documentare<br />
un miglioramento del grado di perdita neurosensoriale<br />
dell’udito (4).<br />
Bibliografi a<br />
1) Veillon F, Riehm S, Emachescu B, Haba D, Roedlich MN,<br />
Greget M, Tongio J. Imaging of the windows of the temporal<br />
bone. Semin Ultrasound CT MR. 2001 Jun;22(3):271-<br />
80.<br />
2) Singleton GT, Post KN, Karlan MS, Bock DG. Perilymph<br />
fi stulas. Diagnostic criteria and therapy. Ann Otol Rhinol<br />
Laryngol. 1978 Nov-Dec;87(6 Pt 1):797-803.<br />
3) Black FO, Pesznecker S, Norton T, Fowler L, Lilly DJ, Shupert<br />
C, Hemenway WG, Peterka RJ, Jacobson ES. Surgical<br />
management of perilymphatic fi stulas: a Portland experience.<br />
Am J Otol. 1992 May;13(3):254-62.<br />
4) Strohm M.Trauma of the middle ear. Clinical fi ndings, postmortem<br />
observations and results of experimental studies.<br />
Adv Otorhinolaryngol. 1986;35:1-254.<br />
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