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Numero 4 - simsi

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Medicina Subacquea e Iperbarica N. 4 - Dicembre 2005 24<br />

probabilità di un esito positivo del trattamento ricompressivo<br />

era correlata al rapporto tra la pressione assoluta di<br />

trattamento e la pressione alla quale era comparsa la sintomatologia,<br />

e che la probabilità della comparsa di sollievo<br />

per MDD gravi era del 96% o maggiore se questo<br />

era 1,91: 1 o superiore.<br />

Green e Lambertsen (14) suggeriscono il fatto che, rapporti<br />

più piccoli di ricompressione, che sono più probabili<br />

nel corso di saturazioni con escursione a quote profonde,<br />

possono bastare per il trattamento di eventuali<br />

MDD insorte al termine della escursione. Essi consigliano<br />

di gestire questi casi con una ricompressione rapida alla<br />

velocità di 9 m/min alla quota di sollievo o alla pressione<br />

della escursione più profonda nel corso delle precedenti<br />

24 ore. Fino a quando non esisterà una maggiore esperienza<br />

sull’argomento, il nostro consiglio è che tutti i casi<br />

di MDD dell’orecchio interno vengano compressi immediatamente<br />

fi no alla quota di sollievo oppure fi no alla<br />

quota di immersione massima entro le 24 ore. Quando ciò<br />

non è possibile, deve essere posto in atto ogni tentativo<br />

per ricomprimere il subacqueo ad una profondità superiore<br />

di almeno 30 metri a quella in cui sono insorti i sintomi.<br />

3) Le benzodiazepine a dosaggi normali sono state usate<br />

con successo per contrastare la vertigine, la nausea ed il vomito<br />

nella MDD vestibolare così come indicato da Mc Cabe<br />

nei barotraumi (16). Questi farmaci possono sopprimere il<br />

nistagmo derivante dalle lesioni, e così mascherare l’evoluzione<br />

della terapia, ma in molti casi i sintomi sono così gravi<br />

che si rende indispensabile una seppure blanda sedazione<br />

del paziente. Il monitoraggio della frequenza respiratoria e<br />

della pressione arteriosa è indispensabile dopo la somministrazione<br />

endovenosa di questi farmaci.<br />

4) Il rimpiazzo dei fl uidi ed altre misure come la somministrazione<br />

di miscele iperossigenate, sono fortemente<br />

consigliate.<br />

5) Un esame otologico completo eseguito il più presto<br />

possibile dopo la ricompressione terapeutica è essenziale.<br />

Questo comprende una anamnesi completa, un accurato<br />

esame obiettivo con una valutazione neurologica,<br />

l’audiometria e la elettronistagmografi a. La scomparsa<br />

dei sintomi vestibolari molti giorni o settimane dopo una<br />

tale lesione non signifi ca con certezza un recupero totale<br />

della funzionalità; infatti, se la stessa è andata completamente<br />

persa su un lato è possibile che i pazienti divengano<br />

asintomatici, sempre che sul lato opposto l’orecchio<br />

interno sia integro e non vi siano alterazioni a carico<br />

del SNC.<br />

6) I subacquei colpiti da una lesione funzionale permanente<br />

all’orecchio interno come risultato di una MDD vestibolare<br />

dovrebbero interrompere l’attività subacquea.<br />

Infatti una ulteriore lesione dell’orecchio interno dallo<br />

stesso lato può, durante la permanenza sul fondo, essere<br />

estremamente pericolosa per la vertigine che ad essa si associa,<br />

con possibile nausea e vomito. A causa delle alterazioni<br />

microvascolari, questi orecchi interni lesionati pos-<br />

Atti del Convegno - L’Orecchio in Immersione - Bologna, 25 febbraio 2006<br />

sono essere più suscettibili ad ulteriori lesioni nel futuro.<br />

Cosa ancora più importante, la lesione dell’orecchio interno<br />

dal lato opposto in un eventuale prosieguo dell’attività<br />

subacquea potrebbe provocare una grave invalidità<br />

sia dal punto di vista acustico che vestibolare (disturbi<br />

gravi dell’udito e dell’equilibrio).<br />

Diagnosi differenziale tra barotrauma e<br />

MDD a carico dell’orecchio interno<br />

La maggioranza dei subacquei che subiscono delle lesioni<br />

dell’orecchio interno collegate all’immersione hanno avuto<br />

dei barotraumi, con possibile rottura delle fi nestre labirintiche<br />

o MDD vestibolare. Nella grande parte dei casi<br />

la diagnosi differenziale è facilmente eseguibile. Tuttavia,<br />

in alcuni casi può non essere così. Spesso, l’immersione è<br />

stata eseguita con aria ed in curva di sicurezza o molto vicino<br />

ad essa. Qualche volta il subacqueo non è in grado<br />

di riferire con esattezza il momento di insorgenza della<br />

sintomatologia e possono non essere presenti sintomi che<br />

indirizzino inequivocabilmente la diagnosi in un senso o<br />

nell’altro.<br />

In realtà, come sopra osservato, le lesioni dell’orecchio interno<br />

possono essere l’unico sintomo presente, in particolare<br />

nelle immersioni heliox. Una diagnosi rapida ed accurata<br />

è essenziale; infatti la ricompressione potrebbe costituire<br />

un ulteriore danno nel caso del barotrauma dell’orecchio<br />

interno.<br />

Al contrario, una ricompressione tardiva potrebbe non<br />

riuscire a ripristinare l’integrità della funzionalità dell’orecchio<br />

interno (13).<br />

I fattori più importanti per una accurata diagnosi differenziale<br />

comprendono: la consapevolezza del fatto che si<br />

tratta di lesioni tipiche della attività subacquea, la familiarità<br />

con i meccanismi patologici più verosimili, la raccolta<br />

di un’anamnesi accurata e l’esame obiettivo. Altri<br />

fattori sono quelli elencati nella tabella 1.<br />

Conclusioni<br />

In base alla tabella 1 si possono trarre le seguenti conclusioni<br />

sulla diagnosi differenziale tra barotrauma<br />

e MDD a carico dell’orecchio interno. Il momento<br />

della comparsa dei sintomi è importante. I subacquei<br />

che ne riferiscono la comparsa durante la compressione,<br />

probabilmente hanno avuto un barotrauma dell’orecchio<br />

interno, mentre se gli stessi sono insorti durante o<br />

immediatamente dopo l’immersione si tratta di una<br />

MDD. La conoscenza del profi lo d’immersione è fondamentale.<br />

Sintomi di danno dell’orecchio interno associati<br />

con immersioni in basso fondale, entro i limiti<br />

della curva di sicurezza o molto al di sotto di essa con<br />

basso rischio decompressivo non devono essere attribuiti<br />

a MDD. È, quindi, più verosimile un barotrauma<br />

Simsi 4 2005 imp.indd 24 21/02/2006 14.23.49

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