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Numero 4 - simsi

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Medicina Subacquea e Iperbarica N. 4 - Dicembre 2005 32<br />

L’insegnamento della manovra di compensazione nei bambini<br />

in età preadolescenziale deve partire dal presupposto<br />

che solitamente è molto diffi cile appurare oggettivamente<br />

se l’allievo ha eseguito correttamente la manovra.<br />

Tuttavia, secondo l’esperienza acquisita nei nostri corsi<br />

MiniSub, è possibile ridurre al minimo il rischio della mancata<br />

esecuzione della manovra o di una sua esecuzione<br />

parziale qualora si mettano in atto alcune semplici strategie.<br />

Rapporto interpersonale<br />

L’insegnamento della compensazione<br />

nei bambini<br />

È l’elemento su cui, in particolare con i bambini, si gioca<br />

molto frequentemente il successo o l’insuccesso di un apprendimento.<br />

Se l’insegnante (o istruttore) riesce a stabilire un corretto<br />

clima di fi ducia (serietà, adeguatezza del linguaggio, correttezza<br />

e coerenza delle informazioni e dei dati forniti),<br />

l’allievo risponde con sincerità agli accertamenti. Non da<br />

meno risulta importante che l’allievo sappia che la manovra<br />

di compensazione è soggetta a limiti e che non sempre<br />

è effi cace anche nell’adulto.<br />

In questo modo il ragazzino/a non si nasconde dietro alla<br />

paura di fare “brutta fi gura” e dichiara tranquillamente<br />

quando non è riuscito nell’intento. Questa sincerità è ovviamente<br />

molto importante per l’istruttore.<br />

Correttezza delle informazioni<br />

Ada Goia Merson<br />

Istruttrice Centri di Avviamento allo Sport - Trieste<br />

adamerson@yahoo.it<br />

Altro presupposto è la conoscenza del perché sia necessario<br />

eseguire questa manovra. Senza fare del terrorismo, è<br />

Indirizzo per la richiesta di estratti<br />

Ada Goia Merson<br />

Via Buonarroti, 19<br />

34142 Trieste<br />

Atti del Convegno - L’Orecchio in Immersione - Bologna, 25 febbraio 2006<br />

opportuno che all’allievo vengano spiegati molto chiaramente<br />

i problemi che stanno alla base di questa richiesta.<br />

Le spiegazioni che gli daremo dovranno comunque essere<br />

caratterizzate da un linguaggio alla sua portata e da riferimenti<br />

che si innestino sulla sua esperienza.<br />

Dovremo anche recuperare le conoscenze scolastiche, approfi<br />

ttandone per far capire quanto la teoria studiata a<br />

scuola trovi ragion d’essere nella pratica.<br />

Va senz’altro proposta l’osservazione dell’orecchio<br />

esterno, delle sue forme e delle funzioni che esse esplicano.<br />

Il fatto di dedicare un certo tempo alla conoscenza<br />

di organi e funzioni è, a nostro avviso, basilare poiché è il<br />

presupposto per comportamenti adeguati, soprattutto in<br />

un momento di crescita quale quello a cui ci riferiamo.<br />

Gli elementi a cui faremo riferimento per graduali approfondimenti<br />

dovranno essere sempre bagaglio di esperienza pregressa<br />

dell’allievo in sintonia con il suo grado di maturità.<br />

Delle varie parti anatomiche e della manovra di compensazione<br />

dovrà essere privilegiata la comprensione del funzionamento<br />

piuttosto che insistere su una nomenclatura eccessivamente<br />

tecnica. Quando un bambino di sette anni<br />

dice “tube di Pistacchio” al posto di “tube di Eustachio”,<br />

in prima battuta si può sorvolare con una gran risata sulla<br />

improprietà del termine, purché abbia capito il concetto.<br />

In ogni caso sarà opportuno fare dei continui riferimenti e<br />

parallelismi con oggetti noti all’allievo e di cui conosce bene<br />

l’utilizzo (es. padiglione auricolare = antenna parabolica, condotto<br />

uditivo esterno = galleria a fondo cieco, membrana<br />

timpanica = uno sbarramento e non una porta perché quest’ultima,<br />

come dice la parola, si può aprire e chiudere e<br />

quindi “porta da qualche parte”, mentre il timpano no, lo<br />

stesso timpano ricorda la pelle di un tamburo, ecc.).<br />

Nell’indagine delle parti interne dell’orecchio, cioè di<br />

quelle non visibili, è bene servirsi di disegni o plastici che<br />

ne riproducano con chiarezza i vari elementi, dando così<br />

all’allievo la possibilità di esercitare comunque una prima<br />

grossolana conoscenza basata sulle percezioni sensoriali.<br />

Utile a questo proposito, soprattutto con i più piccoli, può<br />

essere una spiegazione che recupera ed utilizza gli elementi<br />

tipici della “narrazione sotto forma di favola”, in<br />

chiave ovviamente moderna, facendo ricorso ad oggetti o<br />

Simsi 4 2005 imp.indd 32 21/02/2006 14.23.51

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