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Alessandro Dal Prato - la Notizia

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Il rapporto tra <strong>la</strong> Famiglia <strong>Dal</strong> <strong>Prato</strong> e il Comune è, però, continuato.<br />

Durante l’ultima seduta di Consiglio Comunale, avvenuta lo scorso 16 Aprile<br />

2009, nel<strong>la</strong> nuova Sa<strong>la</strong> Consiliare faceva bel<strong>la</strong> mostra un Crocifisso in terracotta,<br />

opera del prof. <strong>Alessandro</strong> <strong>Dal</strong> <strong>Prato</strong> donata dai familiari in occasione<br />

dei cento anni dal<strong>la</strong> nascita dell’artista.<br />

Il Comune e l’intera Comunità di Guidizzolo si arricchiscono di un nuovo capo<strong>la</strong>voro.<br />

Sul<strong>la</strong> stessa parete hanno trovato posto il quadro raffigurante “La pace di<br />

Guidizzolo”, del medesimo autore e il gonfalone storico del Comune. Se il<br />

quadro e il gonfalone ci rimandano al<strong>la</strong> storia e al<strong>la</strong> municipalità, il Crocifisso<br />

ci inserisce immediatamente in una dimensione spirituale, personale e comunitaria.<br />

La dimensione spirituale è facilmente comprensibile in un artista che si è<br />

cimentato innumerevoli volte con temi di carattere sacro; quel<strong>la</strong> comunitaria<br />

è percepibile nel<strong>la</strong> costante e mai immutata devozione a Cristo crocifisso,<br />

segno di sofferenza e redenzione, di umiliazione e annientamento ma anche<br />

di gloria, che dal trono del<strong>la</strong> croce redime tutta l’umanità. Nel territorio guidizzolese<br />

le antiche croci ancora presenti ci testimoniano di lutti, di sofferenze<br />

e pie pratiche; speranza e attesa per un mondo diverso e migliore.<br />

Da sempre <strong>la</strong> Croce ha creato scandalo, per il suo carattere incomprensibile<br />

che ci obbliga a rovesciare i nostri consolidati criteri di giudizio e pensiero.<br />

Un graffito romano, probabilmente <strong>la</strong> più antica e b<strong>la</strong>sfema raffigurazione,<br />

rappresenta in croce non Cristo, ma un asino.<br />

In tutti i tempi, sommi geni del<strong>la</strong> pittura e del<strong>la</strong> scultura si sono cimentati<br />

con questo tema ed ognuno, pur nel<strong>la</strong> tradizione del<strong>la</strong> rappresentazione, ha<br />

cercato di interpretare con originalità quel tragico evento che ha segnato e<br />

cambiato profondamente <strong>la</strong> storia dell’umanità.<br />

Con quest’opera il prof. <strong>Alessandro</strong> <strong>Dal</strong> <strong>Prato</strong> si misura in un compito non<br />

facile: quello di p<strong>la</strong>smare nel<strong>la</strong> creta un’opera nuova nel suo genere.<br />

Si sente, si percepisce l’influenza dei grandi artisti del passato e nell’insieme<br />

l’opera è assolutamente c<strong>la</strong>ssica.<br />

Personalmente, ritengo, tuttavia, che le principali fonti di ispirazione siano<br />

state le Sacre Scritture e <strong>la</strong> Sacra Sindone.<br />

Come non riconoscere nel volto straziato, eppur tranquillo, il Gesù di Giovanni?<br />

Gesù che dice: “Tutto è compiuto” e muore (Giov. 19,30). Non senza,<br />

però, aver teneramente pensato a sua Mamma, sostenuta dalle pie donne e<br />

dall’apostolo che egli amava: “Donna, ecco il tuo figlio”; e poi al discepolo:<br />

“Ecco tua madre!” (Giov. 19, 25-27); e non senza aver mostrato <strong>la</strong> Sua umanità<br />

quando dice: “Ho sete” (Giov. 19,28).<br />

Chiodi, spine, sangue, piaghe, offese: nul<strong>la</strong> gli è stato risparmiato.<br />

Quale fatica stare appeso al<strong>la</strong> croce! E quelle braccia alzate quasi a formare<br />

con il corpo una ipsilon ci danno il senso dello spasmo e del<strong>la</strong> pace seguita<br />

all’ultimo respiro e fanno da collegamento tra <strong>la</strong> terra e il Cielo; ci innalzano<br />

verso l’alto e ci portano dal<strong>la</strong> nostra quotidiana materialità, rappresentata<br />

dal<strong>la</strong> verticalità del corpo, verso Dio.<br />

Le mani chiuse non sono atte a tirar pugni ma sembrano salutare l’intera<br />

umanità per <strong>la</strong> redenzione del<strong>la</strong> quale Cristo è morto.<br />

<strong>Alessandro</strong> <strong>Dal</strong> <strong>Prato</strong> e Guidizzolo<br />

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