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Alessandro Dal Prato - la Notizia

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I corsi per muratori<br />

Il primo impatto con il professere<br />

non era stato facile, <strong>la</strong> sua serietà<br />

ci incuteva un pò di ansia, “come<br />

sarà?” Ci chiedavamo. La sua volontà<br />

di insegnarci e approfondire<br />

elementi re<strong>la</strong>tivi al nostro <strong>la</strong>voro<br />

e <strong>la</strong> nostra voglia di imparare<br />

qualcosa di nuovo è stato da subito<br />

un col<strong>la</strong>nte saldissimo. Allora<br />

frequentavo i corsi domenicali per<br />

Artigiani, dove in tre anni ho imparato<br />

l’importanza di conoscere<br />

il disegno, che applicato al<strong>la</strong> mia<br />

professione, mi aiutava non poco<br />

per <strong>la</strong> realizzazione dei miei <strong>la</strong>vo-<br />

ri. Al<strong>la</strong> fine del corso, quando mi ha consegnato il diploma mi disse: Enzo,<br />

ho molta fiducia in te, se vuoi mi potresti aiutare come insegnante ai corsi<br />

domenicali e festivi rivolti agli apprendisti muratori. Accettai con piacere ed<br />

ebbi modo di apprendere molte altre cose ed in partico<strong>la</strong>re rendermi conto di<br />

uno dei valori fondamentali del nuovo indirizzo didattico del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>: da un<br />

disegno un oggetto.<br />

Il militare interruppe <strong>la</strong> mia carriera di “insegnante”, i rapporti sono però sempre<br />

continuati e sia a scuo<strong>la</strong>, per le esercitazioni degli alunni che nel frattempo<br />

era diventata scuo<strong>la</strong> d’Arte, che nel suo studio dove sperimentava nuove<br />

tecniche, ho sempre col<strong>la</strong>borato per <strong>la</strong> preparazione dei fondi per gli affreschi.<br />

Apparentemente è cosa facile, ma piena di insidie e deve essere seguita,<br />

nel<strong>la</strong> fase più delicata del<strong>la</strong> pittura, giornalmente: prima si stendeva “l’arricciato”,<br />

ossia l’intonaco grezzo che aveva <strong>la</strong> misura<br />

del dipinto finito, avendo cura di usare sabbia<br />

di fiume e calcina grassa e fresca, facendo molta<br />

attenzione al<strong>la</strong> giusta misce<strong>la</strong>zione. Poi veniva<br />

tracciato, col carboncino o uno spolvero, il disegno,<br />

quindi veniva una dello operazioni più delicate,<br />

che doveva compiere il muratore, quel<strong>la</strong> di<br />

fare incontrare l’intonaco finale delle varie giornate<br />

di <strong>la</strong>voro con quello affrescato nei giorni<br />

precedenti, senza <strong>la</strong>sciare traccie sul<strong>la</strong> parte già<br />

dipinta. Un <strong>la</strong>voro delicato ma che mi riempiva<br />

di soddisfazione per essere ancora utile al mio<br />

“professore”. Nel 1955 ho messo in posa il Mosaico<br />

“Madonna col Bambino” sul<strong>la</strong> torre Civica,<br />

incastrando le cornici di marmo sull’esistente.<br />

I suoi insegnamenti, sempre improntati al<strong>la</strong><br />

concretezza e al ragionamento, mi sono di guida<br />

ancora oggi.<br />

Enzo Roverselli<br />

1938 - Gli allievi del<strong>la</strong> sezione muratori.<br />

Si inizia <strong>la</strong> ralizzazione di uno dei presupposti fondamentali<br />

del nuovo indirizzo didattico del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>: da<br />

un disegno un oggetto.<br />

Si stende il fondo per <strong>la</strong> porzione<br />

giornaliera del dipinto.<br />

Lo ricordano così...<br />

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