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Inchiesta Grillo: “Tra noi il vero rivoluzionario sono io non certo l’ex comico che blatera”. Cancelleri da parte sua ha affermato: “Entriamo all’Assemblea Regionale dalla porta principale, da protagonisti con l’intenzione di rendere tutto trasparente e con la consapevolezza che il percorso è molto difficile”. ALLEANZA TRA PD ED UDC AD OSTACOLI Dopo i risultati siciliani Pirluigi Bersani, segretario Pd e premier in pectore ha definito il risultato storico. “Storico rispetto ad una vicenda che dal dopoguerra ad oggi non ci ha mai visto realmente competitivi, e che ora pare dimostrare che si può essere anche vincenti. Cose da pazzi – ha esclamato –, è la prima volta dal dopoguerra che c’è la possibilità di una svolta vera”. Sostanzialmente in Sicilia ha vinto l’alleanza Pd-Udc, ma Bersani, incalzato da Pierferdinando Casini, segretario Udc, chiude sia ai ripensamenti sia ad ogni svolta rispetto agli accordi portati avanti sin qui e continuerà l’alleanza progressista con Sel e Psi chiudendo ad un rapporto esclusivo con le forze moderate, cioè Udc. Che occorra attendere i risultati delle consultazioni in Lazio e Lombardia? Chi invece incalza il Pd, convinto che occorra fare i conti con l’avanzata del M5S, anche in termini di future alleanze, è Pierferdinando Casini che vuole escludere da ogni alleanza Idv e Sel. “Se Grillo ha ottenuto questo successo in Sicilia, probabilmente può arrivare al 25% in Italia”. Nichi Vendola, risolte le questioni giudiziarie, non ha tardato a replicare al leader centrista sottolineando che “Quando l’astensionismo supera la metà dell’elettorato vuol dire che la politica nel suo complesso è finita in un buco nero. Quando il presidente eletto a cui faccio gli auguri è stato votato da poco più del 10% degli elettori siciliani vuol dire che la legittimazione democratica è assai fragile”. LA PAROLA ALLE PRIMARIE La parola passa alle primarie di Pd e Pdl che non sono solo diventate un momento per decidere le candidature, ma anche per decidere la politica ed i programmi del partito visto che ormai sembrano “fuori moda” i momenti di confronto nelle sezioni dove un tempo nascevano strategie e si confrontavano idee e proposte. Dopo aver disertato la festa provinciale del Pd, Pierluigi Bersani è venuto a Ravenna domenica 4 novembre per un pranzo di autofinanziamento alla Campaza. Una iniziativa che ha richiamato centinaia di sostenitori della provincia che dopo i risultati del voto previsto il 25 novembre si rivelerà molto probabilmente la più bersaniana d’Italia. Diversi i sostenitori ed i comitati pro Bersani a Ravenna e provincia coordinati da Michele De Pascale, ultimo nato “Porto Fuori per Bersani” con portavoce Secondo Galassi. L’attività a Qui magazine N. 41/ 08.11.2012 p. 6 favore del segretario nazionale Pd si manifesta, oltre che con comizi e distribuzione di materiale informativo, anche con momenti conviviali, come i recenti appuntamenti al Central Cafè di Campiano con Federica Degli Esposti segretaria dei Giovani Democratici, e quello alla Ca’ Rossa di via delle Industrie con Mauro Dadina, portavoce del Comitato comunale di Ravenna. Attiva presenza anche nei mercati cittadini di via Sighinolfi ed in quelli del forese. CON BERSANI Per Mauro Dadina, essere Mauro Dadina un membro del Partito Democratico porta a vivere le primarie intensamente. “Da una parte abbiamo la scadenza del 25 novembre in cui il confronto tra tutte le anime di questo centrosinistra troverà le prime risposte; dall’altra, non vediamo l’ora di affrontare le elezioni politiche per poter offrire al Paese le nostre idee per uscire dall’intricatissima situazione economica e sociale in cui l’Italia s’è cacciata”. Il comitato comunale “Ravenna con Bersani” vive pienamente la dicotomia emotiva e spera in una corsa che porterà alla vittoria la coalizione di sinistra nelle elezioni politiche di aprile. “Quello che vogliamo offrire ai nostri concittadini è proprio questo politico”. Quindi le primarie sono “solo” una delle tappe di un percorso più lungo di un cammino politico. “La nostra scelta non ha nulla della tattica o della strategia comunicativa. In realtà è legata alla nostra biografia personale e collettiva, al nostro modo di vivere il partito e il Paese. Se pensiamo alla storia italiana degli ultimi venti, trent’anni, non possiamo non riconoscere come, nel dibattito pubblico, è stata imposta l’immanenza di un perenne presente. Un presente sempre rappresentato come leggero e gaudente, ma in realtà pesante e gravido di conseguenze per l’Italia”. nefaste La prima fase dell’azione del comitato si è concentrata sulla rete. Il sito di riferimento è www. ravennaconbersani. com. Qui vengono presentati i punti programmatici di Da sx Fabrizio Matteucci, Pieluigi Bersani e Alberto Pagani Bersani e le elaborazioni del partito di questi ultimi anni, oltre ad alcune riflessioni da parte dei sostenitori di Bersani sul paese e sulla società Italiana. Al sito affiancato anche il profilo facebook: “provincia di Ravenna con Bersani” e l’attività su twitter. “Tutto questo – dichiara Dadina - ha permesso di ampliare il numero di iscritti e simpatizzanti attivi sul territorio comunale fino a circa duecento persone”.
Qui magazine N. 41/ 08.11.2012 p. 7 In auto-produzione anche gadget per autofinanziamento che vengono proposti in banchetti e incontri. “Molto bello, poi, è stato vedere i nostri simpatizzanti organizzarsi in comitati territoriali e tematici. Ad oggi nel Comune di Ravenna ci sono più di venti comitati di questo tipo”. Molti gli eventi programmati o quelli in programmazione. Vanno dalle presenze in piazza alle “pizzate”, alle cene di autofinanziamento e agli incontri con esponenti politici di livello nazionale come Piero Fassino, il 17 novembre prossimo, o l’onorevole De Micheli per un aperitivo il 16 novembre rivolto al mondo economico della città. “La molla che ci spinge a lavorare per queste Primarie è di arrivare alle prossime elezioni politiche nelle migliori condizioni possibili – argomenta –. Per questo siamo consapevoli che nulla debba mai essere dato per scontato. Riteniamo che ancora nessun obiettivo sia stato raggiunto. Il quadro emerso dalle ultime elezioni siciliane, del resto, non permette a nessuno di dormire sugli allori o di dare qualcosa per scontato”. “Terrificante il dato sull’astensionismo siciliano – commenta Dadina –, parla di una stanchezza dei nostri concittadini tanto lecita quanto accecante. La sistematica aggressione contro le istituzioni democratiche del Paese perpetrata negli ultimi vent’anni, la continua delegittimazione del processo di formazione decisionale democratico, l’esaltazione delle scorciatoie furbesche non poteva produrre altro. Molto poco di questo è attribuibile al Pd, ma noi c’eravamo e questo ci rende corresponsabili agli occhi meno attenti”. CON RENZI Nel diario di Giuseppe Roccafiorita, la campagna elettorale per Matteo Renzi procede benissimo. “Abbiamo riscontrato risposte Inchiesta Giuseppe Roccafiorita molto positive dalla gente che si ferma ai nostri banchetti, parla con noi, ci chiede informazioni. Nel pessimo clima in cui naviga la politica, nella pessima reputazione in cui versano i partiti in generale, dà soddisfazione vedere come, al solo nome di “Matteo Renzi”, in molte persone la sfiducia si trasformi in curiosità e l’espressione accigliata si rassereni”. Oltre 400 le adesioni al progetto di Renzi raccolte tra Ravenna (solo qui sono oltre 300), Cervia ed il lughese. Un centinaio gli attivisti che sul territorio preparano manifestazioni, sono presenti ad incontri e banchetti, “e i simpatizzanti sono ovviamente incalcolabili”, dichiara Roccafiorita confortato dalle espressioni di simpatia che vengono raccolte ai banchetti ai mercati o agli ingressi dei supermercati. “In questa ultima fase della campagna elettorale abbiamo puntato a privilegiare il contatto con la gente affinché conoscano noi, Matteo Renzi e le idee concrete che portiamo avanti per il futuro nostro e del paese”. Costante la presenza al mercato di via Sighinolfi e nelle zone strategiche del Centro storico, dove i cittadini possono ricevere informazioni e sciogliere eventuali dubbi. “Soprattutto vogliamo sbugiardare tutte le ‘balle’ costruite ad arte contro di noi e Matteo – accusa Roccafiorita –, sono solo frutto della stupidità e dell’odio politico verso colui che la pensa diversamente”. I rappresentanti del comitato assicurano che nessuno è salito sul carro allo scopo di costruirsi una carriera politica: “Siamo solo persone appassionate, preoccupate per la deriva del paese e per il futuro, tutte con il proprio lavoro. Non dimentichiamo che la democrazia ed il benessere sono conquiste che si mantengono solo se non c’è disinteresse per la cosa pubblica”. Ai banchetti spiegano che la rottamazione non è certo una questione generazionale, ma solo il tentativo di evitare “che il nostro futuro sia scritto da chi non ha più un futuro politico, che le politiche sul lavoro non siano decise da chi non ha mai lavorato un giorno in vita sua, che il risanamento dell’economia non sia affidato a chi ha sempre fallito miseramente negli ultimi 18 anni. La dimostrazione che tutto questo è urgente è nei risultati delle elezioni siciliane. Dopo decenni di governo del Centrodestra che ha lasciato quasi 6 miliardi di debiti ed una regione sul fallimento, dopo un ex-Governatore in carcere a San Vittore per concorso esterno in associazione mafiosa, dopo un altro ex-governatore inquisito per gli stessi addebiti, il Partito Democratico in Sicilia è passato da circa 505mila voti a circa 257mila, di fatto con un dimezzamento dei consensi. Ma anche se aggiungiamo i voti delle liste collegate al candidato, il calo dell’area Pd fra le due consultazioni rimane assai rilevante. Il Pd ottiene un 13,7% che, con l’astensione sopra al 50%, vuol dire che è stato votato da soli
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