28.05.2013 Views

Marzo - Ilmese.it

Marzo - Ilmese.it

Marzo - Ilmese.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

frantumi? Forse, complice un mix<br />

di fattori niente male che sta facendo<br />

schizzare all’insù costi di base<br />

e di gestione per chi si mette al<br />

volante, di piccole e grandi vetture,<br />

util<strong>it</strong>arie o firme di lusso. L’elenco<br />

è lungo: la fine degli incentivi, la<br />

crisi, gli aumenti delle accise sui<br />

carburanti, che faranno spendere<br />

agli automobilisti nel 2012 quasi<br />

4,8 miliardi in più. E ancora, i lim<strong>it</strong>i<br />

di veloc<strong>it</strong>à che inchiodano al muro<br />

i desideri di guidare i velocissimi<br />

modelli upper class. E poi, assicurazioni,<br />

polizze, bolli, normative ambientali.<br />

Se si aggiungono i r<strong>it</strong>occhi<br />

tecnologici che negli ultimi anni<br />

hanno reso più duratura l’anima<br />

ma anche il corpo dei veicoli, scoraggiando,<br />

senza colpa, i nuovi acquisti,<br />

il risultato non fa una grinza.<br />

Inutile fare orecchie da mercante:<br />

l’ondata negativa c’è eccome.<br />

E sommerge l’Eurozona, figuriamoci<br />

l’Italia. Anche a livello nazionale<br />

i dati non fanno dormire<br />

sonni tranquilli: -10,88% il numero<br />

delle immatricolazioni a fine 2011<br />

sul 2010. A dicembre dello scor-<br />

SCAI MoTor<br />

L’auto<br />

va in rete<br />

pAG 15<br />

so anno il numero di auto vendute<br />

era infatti già molto basso, 111.212,<br />

-15,3% rispetto alle 131,298 un<strong>it</strong>à<br />

dell’anno precedente.<br />

Nella top 50 dei modelli di auto che<br />

in Italia hanno sub<strong>it</strong>o si il tracollo,<br />

ma meno di altre, troviamo le Fiat,<br />

Punto, dalle 182.967 vetture vendute<br />

nel 2009 alle 122.287 del<br />

2011, le Panda (da 172.105 a<br />

115.863), ma anche le Ford Fiesta<br />

(da 106.283 a 65.139) e le Volkswagen<br />

Golf (da 56.412 a 49.158.<br />

Per il 2012 si ipotizzano in Italia 1,68<br />

milioni di immatricolazioni, in calo del<br />

4% sul 2011. In UE non va meglio: a<br />

gennaio sono state registrate poco più<br />

di 1 milione di vetture, -6,6% (fonte<br />

ACEA). E a far innescare la retromarcia<br />

sono in primis il -20,7% della Francia,<br />

dove però gioca a sfavore la coda degli<br />

incentivi, e il doloroso -16,9% dell’Italia,<br />

dove le giustificazioni non sono altrettanto<br />

evidenti.<br />

L’impennata dei prezzi di benzina e<br />

gasolio ha generato uno spostamento<br />

della domanda verso le motorizzazioni<br />

a basso impatto ambientale, il mese<br />

scorso +7,7% rispetto al 5,7% del<br />

2011. Ma la crisi si sa colpisce i consumi<br />

e, tirate le somme, scoraggia anche<br />

gli investimenti delle imprese. Detto<br />

fatto, in casa nostra sono in contrazione<br />

anche gli acquisti dei veicoli commerciali:<br />

a gennaio -32,2%, 10.926<br />

immatricolazioni rispetto alle 16.119<br />

dello scorso anno, quando avevamo<br />

già incassato un -6%. Mentre nell’area<br />

dei 27 Paesi dell’Unione e dell’Efta lo<br />

stesso comparto ha chiuso il 2011 con<br />

+ 7,5% per 1.650.978 un<strong>it</strong>à vendute<br />

rispetto alle 1.536.164 dello stesso<br />

periodo dello scorso anno.<br />

I NUMERI Prof.ssa<br />

11,4%<br />

del Pil: è il<br />

valore che il<br />

mondo<br />

dell’auto<br />

rappresenta<br />

in Italia.<br />

Negli ultimi<br />

10 anni il<br />

comparto<br />

ha garant<strong>it</strong>o<br />

allo Stato<br />

entrate per<br />

600 miliardi<br />

di euro<br />

-16,9%<br />

il differeziale<br />

tra le<br />

immatricolazioni<br />

2012 e<br />

2011.<br />

A gennaio<br />

2012 erano<br />

137.119,<br />

il livello<br />

più basso<br />

registrato da<br />

oltre 20 anni<br />

-18%<br />

calo degli<br />

ordini<br />

di vetture a<br />

dicembre<br />

2011, in Italia,<br />

rispetto<br />

all’anno<br />

precedente<br />

per un totale<br />

di 135.000<br />

contratti<br />

Egeria Di Nallo<br />

Osservatorio<br />

Meeting Point *<br />

«Va in scena il tramonto<br />

di uno status symbol»<br />

«Oltre alla crisi economica, e tutto ciò che ne consegue,<br />

a decretare il crollo del mercato dell’auto entrano<br />

ed entreranno in gioco anche altri sistemi fondamentali.<br />

L’era dell’automobile ha iniziato la sua parabola<br />

discendente. Dal traffico all’esigenza di abbassare il<br />

tasso di inquinamento, fino alla virtualizzazione del<br />

lavoro e dei servizi, ma anche degli acquisti e delle<br />

stesse relazioni umane. Cambia anche il sistema dei<br />

viaggi, l’auto stracarica con mamma, papà, figli e nonni<br />

che parte per una lunga vacanza, non va più di moda.<br />

Diventa così sempre meno simbolo dell’unione e del<br />

progetto familiare tradizionale. Non più emblema di un<br />

r<strong>it</strong>o di passaggio verso le responsabil<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a adulta,<br />

ma valore relativo e non più assoluto, come per i nuovi<br />

legami affettivi, individuali e meno «sacrali». Aumentano<br />

e cambiano anche gli oggetti del desiderio, dalle costose<br />

tv a schermo piatto agli oggetti di design, dall’home<br />

theatre alla piscina, dalla vacanza esotica al maxi frigo<br />

americano a due ante. Mutate e moltiplicate le coordinate<br />

di consumo, si relativizza di pari passo anche il<br />

valore dell’auto e si riduce il budget da destinare al suo<br />

acquisto. L’evoluzione della cultura maschile ha poi influ<strong>it</strong>o<br />

ridimensionando il potere delle 4 ruote, un tempo<br />

«feticcio» tipicamente legato alla viril<strong>it</strong>à. Da non sottovalutare<br />

anche il lento ma inesorabile passaggio dalla<br />

proprietà all’uso dell’auto, testimoniato dalla cresc<strong>it</strong>a del<br />

car-sharing e soprattutto del leasing. Nel lungo periodo<br />

andranno in fumo i tipici simbolismi legati all’ostentazione<br />

della proprietà e dello status. La crisi ha inoltre<br />

aumentato il mercato dell’usato, spostando l’acquisto<br />

dell’auto su modelli già in circolazione da tempo. L’ecologia<br />

e l’etica danno man forte riducendo il valore «m<strong>it</strong>ico»<br />

delle 4 ruote, mettendone anzi in dubbio la stessa<br />

assoluta necess<strong>it</strong>à».<br />

* a cura del LISA (Laboratorio Indagini Socio-economiche<br />

e Antropo-ambientali) di Bologna<br />

I giovani scendono dall’auto:<br />

in soli cinque anni -28,4%<br />

Rapportando le immatricolazioni ai dati Istat sulla popolazione,<br />

gli acquisti dei giovani tra i 18 e 29 anni<br />

sono passati da 30 autovetture su 1.000 del 2005,<br />

alle 23 del 2010. Così, mentre, la flessione complessiva<br />

del mercato globale dei privati nei 5 anni è stata del<br />

17%, quella delle fasce giovanili è addir<strong>it</strong>tura del 28,4%.<br />

In Italia gli acquisti dei privati e delle famiglie hanno comunque<br />

chiuso il 2011 ai minimi storici: 66,3% del totale<br />

rispetto a una media del 77,4% degli ultimi 20 anni (1999-<br />

2010). E la depressione si potrae anche sul 2012. Già a<br />

gennaio si evidenzia il differente andamento degli acquisti<br />

per canali di vend<strong>it</strong>a: le famiglie determinano l’intero calo<br />

del mercato <strong>it</strong>aliano, circa meno 30.000 immatricolazioni<br />

(-24,7%) e quasi 7 punti di quota (dal 72,2% al 65,4%).<br />

Le vend<strong>it</strong>e a aziende e società di noleggio evidenzianoun<br />

leggero incremento, rispettivamente del 3,8% e 3,1%.<br />

IL MESE MAGAZINE marzo 2012 [7]

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!