MODULO 7 - atuttoportale
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- Fig. 14.7 -<br />
- Modulo 7 - (Le cariche elettrostatiche ) -<br />
Per esempio, si potrebbe attrarre un<br />
palloncino utilizzando l’elettroforo ben<br />
caricato, poi successivamente toccando<br />
con un dito il disco di alluminio, si farà<br />
osservare agli allievi che il palloncino si<br />
distacca cadendo verso il basso. Questo<br />
succede poiché la carica elettrica che<br />
originava il campo attrattivo è stata<br />
eliminata toccando il piatto di metallo con<br />
il nostro corpo. Si potrà tentare di<br />
dimostrare che il piatto metallico è carico<br />
positivamente utilizzando un pendolino,<br />
oppure le polveri di minio e zolfo. Si potrà<br />
mostrare come trasportare la carica<br />
elettrica utilizzando dei conduttori<br />
metallici isolati mediante i quali caricare<br />
una bottiglia di Leyda o altri dispositivi<br />
elettrostatici.<br />
Si potrà inoltre mostrare come la scarica elettrica prodotta dall’elettroforo,<br />
possa forare un foglio di carta introdotto nel punto in cui scocca la scintilla;<br />
fornendo una vivacissima dimostrazione del fatto che la scarica elettrica è<br />
costituita da ioni che si propagano con formidabile energia. A tal proposito<br />
potrete certamente allargare il discorso e parlare della fisica della scarica<br />
elettrica, definendone gli aspetti qualitativi e quantitativi.<br />
Sempre allo scopo di offrirvi nuove idee da eventualmente utilizzare per le<br />
vostre esperienze con questo dispositivo, vi informo che in commercio presso i<br />
grandi magazzini di giocattoli, è possibile reperire dei flaconcini che<br />
contengono una sostanza particolare per fare delle bolle simili a quelle di<br />
sapone (ma più suggestive di queste ultime). È opportuno che vi dica subito<br />
che non si tratta di vere bolle di sapone. Il giocattolo è, infatti, pubblicizzato<br />
come sistema per ottenere bolle che possono essere toccate senza scoppiare.<br />
L’intruglio contenuto nel flacconcino è probabilmente costituito da una resina<br />
viscosa che permette di ottenere bolle piccole, leggere e molto stabili.<br />
Personalmente ho provato questo prodotto utilizzando l’elettroforo di Volta<br />
caricato di elettricità statica e l’effetto finale risulta estremamente affascinante.<br />
Se provate a produrre queste bolle nell’ambiente dove effettuate le vostre<br />
sperimentazioni di elettrostatica, potete divertirvi ad attrarle e a respingerle con<br />
estrema facilità, utilizzando il vostro elettroforo. Se realizzate le giuste<br />
condizioni sperimentali, resterete sorpresi a vedere come le bolle saranno<br />
influenzate anche quando il piatto dell’elettroforo è posto ad una distanza di 2<br />
metri. Se siete bravi a manipolare il vostro elettroforo, potrete divertirvi a<br />
toccare leggermente di striscio con il piatto carico dell’elettroforo le bolle che<br />
stanno cadendo. In questo modo, fornirete alle bolle, la stessa carica elettrica<br />
posseduta dall’elettroforo. Appena riuscite a fare questa manovra, potete<br />
divertirvi a respingere verso l’alto le bolle facendole rimanere in equilibrio per<br />
tutto il tempo che volete. In alcuni casi, ho costretto le bolle a dirigersi verso<br />
- Vincenzo Iorio Caserta 2010 -