MODULO 7 - atuttoportale
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358<br />
- Modulo 7 - (Le cariche elettrostatiche ) -<br />
E =<br />
(4.07)<br />
Da tali premesse si deduce facilmente che il campo elettrico è una grandezza<br />
vettoriale. Se utilizziamo la formula n. 4.07, possiamo esprimere il modulo del<br />
campo elettrico numericamente, tramite l’unità di misura newton/coulomb.<br />
Se sostituiamo al termine che esprime la forza “F” la formula della legge di<br />
Coulomb possiamo, tramite semplici passaggi analitici, semplificare la carica<br />
elettrica “q” e pervenire alla relazione:<br />
2<br />
0<br />
(5.07)<br />
Tale relazione esprime, in pratica, il valore di campo elettrico misurato sulla<br />
superficie della sfera carica. Esso dipende unicamente dal valore della carica<br />
“Q” e dal raggio “d” della sfera.<br />
Ovviamente il campo elettrico assume una geometria radiale, con una serie di<br />
linee che partono dalla carica e si allontanano rettilinee nello spazio, solo se è<br />
generato da una carica isolata nello spazio. In teoria la carica dovrebbe essere<br />
puntiforme, oppure come è mostrato dalla figura precedente, il campo deve<br />
essere prodotto da un corpo conduttore di forma sferica. Più in generale la<br />
geometria del campo elettrico prodotto da una carica risente fortemente della<br />
presenza di altre cariche elettriche poste nelle sue immediate vicinanze. Lo<br />
schema successivo mostra il campo elettrico generato da due corpi dotati di<br />
diversa carica elettrica. In esso è chiaramente visibile la complessità della<br />
geometria delle linee di forza delle due cariche mutuamente interagenti.<br />
F<br />
q<br />
1 Q<br />
E = ⋅<br />
4⋅π<br />
⋅ε<br />
d<br />
Fig. 31.7 - Campo elettrico e campo dei potenziali fra due cariche elettriche -<br />
- Vincenzo Iorio Caserta 2010 -