MODULO 7 - atuttoportale
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- Modulo 7 - (Le cariche elettrostatiche ) -<br />
buona riuscita quindi, di tutti gli esperimenti riportati in questa sessione,<br />
dipende fortemente dalle condizioni del clima. Spesso, nella mia attività<br />
professionale di formatore, per quanto è stato possibile, ho cercato sempre di<br />
organizzare le esperienze di elettrostatica nel periodo invernale in modo da<br />
aumentare le probabilità di riuscita sperimentali facendo affidamento sulla<br />
bassa umidità stagionale.<br />
LABORATORI<br />
1°Laboratorio<br />
Costruiamo un Elettroscopio<br />
TARGET:<br />
Scuola primaria<br />
Materiale occorrente:<br />
Bottiglia di vetro (vedi testo), filo di ferro o tondino filettato, fogli di alluminio<br />
(tipo domestico), sfera di metallo oppure elettrodo arrotondato, asta di plastica,<br />
asta di vetro, pelle di coniglio o di gatto.<br />
Lo strumento utilizzato per misurare la quantità di carica elettrica presente<br />
su un corpo è l'elettroscopio. Nella sua forma più semplice è costituito da due<br />
sottilissime foglie d'oro, sospese su di un supporto metallico posto all'interno di<br />
un recipiente di vetro o di altro materiale non conduttore come una bottiglia.<br />
Normalmente è presente anche un pomello metallico situato all’esterno della<br />
bottiglia e connesso al supporto metallico portante. Il pomello raccoglie le<br />
cariche elettriche e le distribuisce fino alle foglioline d’oro.<br />
Avvicinando un corpo elettrizzato, cioè carico di elettricità, al pomello<br />
dell’elettroscopio, si induce una certa distribuzione di cariche elettriche, che si<br />
propagano lungo il supporto metallico (quindi conduttore), per arrivare fino alle<br />
foglioline d’oro. Se il corpo induttore viene solo avvicinato all’elettroscopio, il<br />
pomello esterno metallico acquista una carica opposta a quella del corpo<br />
induttore. Sulle foglioline d’oro invece, si distribuirà una carica elettrica dotata<br />
dello stesso segno della carica posseduta dal corpo induttore. Queste<br />
foglioline, per effetto delle forze elettrostatiche, si respingono e dalla loro<br />
divergenza angolare è possibile risalire approssimativamente alla quantità di<br />
carica elettrica presente sul corpo induttore. Questo modo di ottenere una<br />
risposta dall’elettroscopio si chiama “rilevazione di campo per induzione<br />
elettrica”. Certamente è possibile anche collegare elettricamente il corpo<br />
induttore sul pomello esterno, effettuando un vero e proprio contatto elettrico.<br />
In questo caso, la carica elettrica depositata sul corpo elettrizzato si trasferirà<br />
sul pomello dell’elettroscopio ed infine raggiungerà le foglioline attraversando il<br />
supporto conduttore. È evidente che quest’ultimo caso richiede che il corpo<br />
elettrizzato sia di materiale conduttore, altrimenti solo una piccola parte della<br />
carica elettrica localizzata sul corpo elettrizzato si potrà trasferire sul pomello<br />
esterno dell’elettroscopio. La carica elettrica trasferita in questo caso, sarà<br />
unicamente quella presente sulla parte del corpo elettrizzato a diretto contatto<br />
con il pomello.<br />
- Vincenzo Iorio Caserta 2010 -