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Autori e Sommario - Aucns.org

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della prescrizione, compresa la recidiva nel fumo, verrà affrontata dal medico con<br />

atteggiamenti di rigore formale ma, di fatto, di comprensione e accettazione. Il fumo è<br />

abitudine o dipendenza così diffusa da non costituire elemento di novità e discriminazione,<br />

e la patologia d’<strong>org</strong>ano ad esso correlata è rappresentata da entità nosologiche<br />

così complesse nella loro eziopatogenesi, da ridurre il ruolo del tabacco a fattore causale<br />

accidentale. Razionalmente, il tabacco resta l’agente causale del tumore polmonare o<br />

dell’ictus del tabagista. Ma il fatto che egli per decenni abbia fumato e abbia continuato<br />

a farlo, nonostante le esortazioni dei familiari e le prescrizioni del medico, non si<br />

configura mai come elemento di responsabilità diretta, cioè di colpa, da parte del<br />

paziente tabagista. La responsabilità del tabagista di fronte al suo problema è vissuta,<br />

cioè, in una dimensione speculare rispetto al rifiuto: viene accettata e rispettata come<br />

diritto di ciascuno alla autodeterminazione. Come conseguenza, l’obbiettiva incapacità<br />

del paziente a evitare l’uso di una sostanza che lo intossica viene sottovalutata dal<br />

medico, che fa ben poco per interromperlo. Occorre sottolineare che le possibilità di<br />

intervento sul craving da tabacco sono praticamente nulle. Ma l’atteggiamento permissivo<br />

del medico, che è condiviso da chiunque, e rispecchia l’atteggiamento di una<br />

cultura nei confronti del fumo, non scaturisce dalla valutazione di questo dato di fatto.<br />

Un'abitudine o dipendenza che si sia diffusa e profondamente radicata in un contesto<br />

sociale, quando anche si riveli dannosa per chi ne è soggetto, troverà sempre difficoltà<br />

a produrre gli anticorpi necessari alla sua eliminazione. Una inestricabile rete di interessi<br />

collettivi costituitisi attorno ad essa, di fattori emotivi individuali legati al suo ruolo di<br />

elemento di rassicurazione, tendono anzi a proteggerne la sopravvivenza contro<br />

qualsiasi logica. Si immagini, ora, non un tabagista, ma un eroinomane di fronte al<br />

tecnico preposto a garantirgli assistenza, in caso di necessità. Non è semplice delineare<br />

con poche linee i tratti essenziali della personalità dell’eroinomane. Possono essere<br />

utilizzate le conclusioni di Robert J. Craig, che condusse una meticolosa ricerca<br />

bibliografica, culminata in una rivista di 75 cartelle, poi riassunta in una pubblicazione<br />

del NIDA del 1986.<br />

“Gli eroinomani, al pari degli alcolisti, hanno un ego debole, che si manifesta con<br />

alcuni tratti di personalità differenti rispetto all’alcolista. Come gli alcolisti, essi hanno<br />

un concetto negativo di sé, si mostrano ostili, immaturi e impulsivi e hanno una scarsa<br />

tolleranza per le frustrazioni. Sono orientati verso il presente, piuttosto che proiettati<br />

verso il futuro. A differenza degli alcolisti, hanno una forte identità sessuale, con una<br />

spiccata tendenza eterosessuale associata a una scarsa necessità a stabilire rapporti<br />

stabili, sia familiari che di gruppo. La sessualità per l’eroinomane sembra costituire<br />

un’area nella vita dove qualcun altro viene utilizzato come fonte di gratificazione e<br />

soddisfazione delle sue necessità di intimità, senza reciprocità o coinvolgimenti<br />

duraturi. Gli eroinomani presentano alcuni tratti tipici dello psicopatico antisociale. I<br />

loro rapporti con gli altri sono superficiali e strumentali, cioè utili limitatamente alla<br />

possibilità che gli altri hanno di gratificare le loro istanze narcisistiche. Presentano i<br />

sintomi di una blanda depressione cronica. L’ansia si manifesta come comportamento<br />

impulsivo e sintomo somatizzato. Per raggiungere il loro scopo diventano aggressivi,<br />

tentano di dominare il rapporto con gli altri, non riescono a stabilire un rapporto<br />

terapeutico costruttivo. Mostrano un grado di dipendenza dall’ambiente di gran lunga<br />

superiore alla norma. Sembrano dipendere completamente dagli altri per il proprio<br />

sostentamento.<br />

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