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Autori e Sommario - Aucns.org

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E’ stato allora ipotizzato un meccanismo di sostituzione, da parte dell’oppiaceo, di<br />

un'attività funzionale cellulare dello stesso segno. Sempre a proposito della AC di<br />

cellule di linea, è stato dimostrato che un'attività inibitoria agisce su di essa in maniera<br />

tonica. Questa attività inibitoria è capace di ridursi fino a sparire in funzione del grado<br />

di tolleranza alla morfina raggiunto dalle cellule. Questa attività tonica svolgerebbe un<br />

ruolo omeostatico sull’attività ciclasica, in quanto sarebbe in grado di ridurre la sua<br />

intensità funzionale in presenza di uno stimolo inibitorio aggiuntivo sull’enzima, così<br />

come di potenziarla in presenza di uno stimolo eccitatorio. La morfina si sostituirebbe<br />

a questo tono endogeno e, come conseguenza, l’omeostasi della attività della AC<br />

verrebbe a dipendere dalla sua presenza nel sistema, cioè dall’apporto di un fattore<br />

esterno.<br />

In entrambi i modelli proposti l’oppiaceo verrebbe ad assumere un ruolo fondamentale<br />

per la omeostasi dell’<strong>org</strong>anismo divenuto dipendente. Questo non significa che le<br />

capacità omeostatiche dell’<strong>org</strong>anismo siano ridotte. La loro funzionalità è dipendente<br />

dalla presenza nel sistema <strong>org</strong>anismo di una concentrazione di oppiaceo mantenuta<br />

entro certi valori. Al di sopra di queste concentrazioni compaiono segni di intossicazione<br />

da morfina, al di sotto segni di astinenza. Per questo, l’eroinomane esperto cerca di<br />

calcolare la dose di eroina in base alle sue necessità contingenti. Se non ha impegni, si<br />

inietta quanto sa di poter reggere per ottenere il massimo benessere. Se ha da assolvere<br />

a un compito che richiede attenzione, si somministra la dose che gli garantisce lo stato<br />

di normalità necessario. Questo stato non eccede mai le trentaquattro ore ed è seguito<br />

ineluttabilmente dai sintomi di astinenza. Se all’eroinomane venisse somministrata una<br />

formulazione ritardo di eroina, il suo stato di benessere diverrebbe funzione della<br />

stabilità dei livelli plasmatici di principio attivo.<br />

Per questi motivi l'introduzione del metadone, che è un oppiaceo caratterizzato da<br />

una farmacodinamica sovrapponibile a quella della eroina e da una farmacocinetica<br />

capace di garantire livelli plasmatici costanti per oltre 24 ore, nella terapia dell’eroinomane<br />

cronico, ha costituito l’uovo di Colombo nei confronti di un problema altrimenti<br />

apparentemente insolubile.<br />

L’eroinomane che non usa metadone è un disforico grave che controlla il suo<br />

malessere con l’uso dell'eroina. Quando è sotto l’effetto intossicante dell'eroina, è<br />

superficiale, scostante e si comporta come se uno spesso filtro lo separasse da tutto ciò<br />

che è altro da lui. In astinenza è disforico, non sopporta la minima frustrazione, si<br />

lamenta del suo malessere ed è aggressivo. Considerando che da anni vive le sue<br />

giornate in questa altalena continua di malessere-benessere, non è facile distinguere fra<br />

i tratti di personalità sopra delineati quali siano dovuti all’effetto dell’oppiaceo o<br />

all’astinenza, e quali siano appresi. Non vi è dubbio, quindi, che l’eroinomane è diverso<br />

rispetto a chi eroinomane non è. In una cultura che ha scoperto da poche generazioni<br />

l’eroina, l’eroinomane rappresenta il nuovo e il rifiuto nei suoi confronti è conseguente.<br />

I sintomi che caratterizzano l’eroinismo, forse perché episodici e imprevedibili,<br />

vengono classificati secondo schemi inadeguati alle cause che li determinano: “a volte<br />

è normale, poi improvvisamente si scatena e non riesco più a capirlo; troppo comodo,<br />

appena qualcosa non va per il verso giusto..., se tutti ci comportassimo così,.. quando<br />

vuole però, quando gli fa comodo..., etc.” Il tutto viene classificato come un fatto<br />

“psicologico”, laddove questo termine assume il significato di simulazione di comodo.<br />

I sintomi dell’eroinismo, presi uno per uno, sono simili alle reazioni di un individuo<br />

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