Una stagione a Orolai - Sardegna Cultura
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Il fuoco se ne moriva: anche se la sua fiamma guizzava,<br />
era svigorito il suo calore e sembrava il moribondo del<br />
quale aveva sentito dire tante volte che proprio in quegli<br />
ultimi momenti che sta per spegnersi come una candela<br />
consunta, l’anima gli si riaccende in un guizzo e lui dice<br />
esultante: – Sento che sono guarito –. La neve li seppelliva.<br />
La morte era vicina, fredda come la neve. La neve…<br />
All’improvviso si alzò nel silenzio un richiamo incredibile:<br />
– Aoh, aoh –. Martino, convinto di essersi ingannato,<br />
domandò a Cardellino: – Hai sentito? –. Cardellino<br />
non ebbe il tempo di rispondergli di sì, che già la<br />
voce arrivò più da vicino: – Aoh, c’è gente? –. E nello<br />
stesso tempo apparve davanti all’usciolo un fantoccio di<br />
sale, un uomo vestito di neve, che disse: – Grazie a Dio<br />
– e si scrollava di dosso la neve. Entrò. I cani non si<br />
mossero, la cerbiatta nemmeno. – Grazie a Dio – sospirò,<br />
liberandosi da una bisaccia di utensili di faggio:<br />
mestole e vassoi. Già rianimato dal calore, notò la cerbiatta<br />
e i cani ed esclamò: – Si sono arresi, poveri animali<br />
–. E quasi spariva in una nuvola di fumo: fumava<br />
dai piedi che aveva fasciati di stracci, fumava dalla casacca,<br />
fumava dai capelli.<br />
– Come mai? – gli domandò Martino.<br />
– Mi ha sorpreso in mezzo alla strada che ero vicino<br />
ad Austalé, – rispose il mercante, – mi si è girato l’orizzonte,<br />
ho camminato all’incerta, non sono pratico dei<br />
luoghi. Sparitami la strada principale, ho continuato a<br />
camminare per ore, mi sono fasciato i piedi stracciando<br />
una coperta che avevo da anni per i miei viaggi, non ho<br />
incontrato né vivi né morti… Ora sono qui, grazie a<br />
Dio. Che tempo, eh, – concluse massaggiandosi i polpacci.<br />
E, aspettato invano una risposta, domandò: – Come<br />
mai, così soli?<br />
Allora Martino fu pronto a mentire:<br />
– Gli uomini sono fuori per dare le frasche alle pecore.<br />
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La notte era già arrivata. Tutto arrivava. Loro soli<br />
non arrivavano… E i pensieri di Cardellino andavano<br />
e venivano, partivano e ritornavano. Si erano smarriti?<br />
Avevano trovato rifugio in qualche capanna col fuoco<br />
acceso? Come era andata?<br />
Martino intanto aveva messo al fuoco la graticola<br />
con sopra qualche fetta di lardo. Il mercante trasse dalla<br />
sua bisaccia del pane e cominciò ad affettarlo con un<br />
coltello a punta. Martino accostò al fuoco anche una<br />
ciotola piena d’acqua e sbirciava la cerbiatta. L’ospite<br />
offrì del suo pane: il ragazzo e il vecchio lo rifiutarono<br />
con un diniego della testa. L’altro si servì dalla graticola<br />
con la punta del coltello, cominciò a masticare e<br />
gettava di tanto in tanto qualche boccone ai cani attento<br />
a non farli litigare. La cerbiatta si era inginocchiata<br />
in fondo alla capanna. Martino mise un dito<br />
nella ciotola; disse: – È tiepida –. Cercò la cerbiatta, le<br />
si accostò, si chinò, la accarezzò con le sue mani tremule,<br />
la scosse per darle da bere almeno un po’ di<br />
quell’acqua tiepida, si tirò su sospirando. – Non c’è<br />
più, – disse. Allora il mercante propose di non buttarla<br />
via, ché era carne mandata da Dio. Cardellino balzò<br />
in piedi gridando: – No, no –. Il mercante interrogò<br />
rapidamente con gli occhi Martino: Martino rispose:<br />
– È fatto così, questa creatura, ha ribrezzo del sangue,<br />
non è altro. Si chiama Vincenzo, ma noi lo conosciamo<br />
come Cardellino –. Cardellino aveva ripreso il suo<br />
posto a sedere e teneva nascosto il volto tra le mani. Il<br />
mercante disse: – Se è così, se è così… – e non sapeva<br />
aggiungere altro, e intanto copriva delicatamente la<br />
cerbiatta col suo gabbano. Poi, come riprendendo il filo<br />
del discorso e con l’intenzione di allontanare dalla<br />
mente di Cardellino l’idea del sangue, disse: – Che<br />
tempo, eh! Senza più regola né misura. Le stagioni sottosopra.<br />
La siccità ieri, la neve oggi, l’alluvione domani,<br />
male sopra male. Ora s’imputa la bomba atomica,<br />
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