CICILEO (la vera storia dell'Apollo 13) - Primperan, vita da trentaneo
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Flu, The Strokes, Maga, Bang Gang, Lambchop?” scoppia a ridere “Non avete un solo cd che si<br />
salvi qui, o che almeno si conosca! Cos’è Belle & Sebastian, il cd dei cartoni animati?”<br />
Grazie, grazie Micae<strong>la</strong> o Miche<strong>la</strong> o come ti chiami, grazie per avermi salvato <strong>da</strong>l<strong>la</strong> tentazione di<br />
strapparti i vestiti con un colpo solo, grazie per aver e<strong>vita</strong>to che mi trasformassi nel Fantasma di<br />
Bruce Lee e con una so<strong>la</strong> mossa ti saltassi addosso.<br />
Finalmente prendiamo il caffè, lei ne approfitta per confi<strong>da</strong>rmi che <strong>la</strong> <strong>storia</strong> delle videocassette era<br />
una cazzata, cercava una scusa per entrare in casa nostra, per vederci <strong>da</strong>l vivo, soprattutto Ulisse,<br />
quello più carino, a suo dire. Che però il nastro se l’è guar<strong>da</strong>to lo stesso appena tornata a casa dopo<br />
aver fumato all’uscita <strong>da</strong> scuo<strong>la</strong> e che si è divertita un mondo.<br />
“Lo sai che tutti gli studiosi hanno sempre pensato che le mamme di coccodrillo si mangiano i loro<br />
piccoli appena dischiuse le uova, mentre in realtà li mettono in bocca senza soffocarli per<br />
trasportarli al sicuro? Non tutto ciò che sembra cattivo lo è in realtà!” e si mette un dito sulle <strong>la</strong>bbra.<br />
Poi mi chiede se noi quattro parliamo mai di lei: a questo punto, dopo che <strong>la</strong> giornata di oggi mi ha<br />
costretto a ritarare i parametri su cosa sia normale e cosa no, non ha senso dirle una cazzata. Le<br />
spiego <strong>la</strong> verità, le spiego che Ulisse, beh non solo lui, ma lui partico<strong>la</strong>rmente doman<strong>da</strong> spesso di<br />
lei. Le spiego che per me è come una sorel<strong>la</strong> picco<strong>la</strong>, che ne sono geloso e che abbiamo posto il<br />
veto di fare gli stupidi con lei. La <strong>storia</strong> del divieto di seghe <strong>la</strong> censuro, a tutto c’è un limite. Lei<br />
sorride e mi risponde che ha par<strong>la</strong>to di noi alle sue amiche. Che ci hanno spiato anche loro <strong>da</strong>l suo<br />
balcone, che c’è una che mi trova carino. Che magari possono venire a trovarci un giorno di questi.<br />
Poi tira fuori una scatolina <strong>da</strong> una tasca del pantalone: mentre <strong>la</strong> sua mano è in tasca che fruga, <strong>la</strong><br />
<strong>vita</strong> del jeans viene giù, un pochino soltanto, sufficiente a rive<strong>la</strong>re il colore bordeaux del<strong>la</strong> sua<br />
mutandina. Tira fuori un porta-pillole di metallo e lo apre. Solleva tra le dita <strong>da</strong>lle unghia lunghe un<br />
confettino celeste.<br />
“Tu l’hai mai fatto l’amore dopo aver preso una di queste?”<br />
Si avvicina mia sorel<strong>la</strong> picco<strong>la</strong><br />
Al<strong>la</strong> fine devo sempre ba<strong>da</strong>re a lei<br />
Sorride proprio a tutti<br />
E questo mi man<strong>da</strong> in bestia<br />
Tu! Attento se pensi di avvicinarti a lei<br />
Mi sforzo sempre perché sia <strong>la</strong> ragazza più felice di tutta <strong>la</strong> terra<br />
E di notte<br />
Lei<br />
Mi ricompensa<br />
(Los P<strong>la</strong>netas, Mi hermana pequeña)<br />
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