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I PROMESSI SPOSI, OTTAVA EDIZIONE - World eBook Library

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XVIII<br />

tunque nessuno dei suonatori sappia tutta la musica. Più in là egli<br />

stringeva cosi i panni addosso a cotesto furioso :<br />

< Rimane, sento che mi rispondete, tutto lo scrivere che si fa<br />

da quelli che non si danno per intesi di tanti sistemi, di tanti le-<br />

gami, di tante leggi arbitrarie, di quelli (e sono certamente il<br />

maggior numero) che badano alle cose, non alle parole, cioè prendono<br />

queste per quel che sono, per un mezzo, non per un fine ; o<br />

mirando a farsi intendere, sicuri di farsi intendere, dicono quello<br />

che hanno bisogno di dire, senza temer la sferza de' pedanti, né<br />

ambire i loro applausi, senza andar a cercare, se i termini che<br />

adoprano, siano o non siano permessi dal tale o dal tal altro<br />

sistema.<br />

€ Codesto rimane? E codesto è la lingua italiana? Ma è appunto<br />

quello che s' è fatto per tanto tempo col latino morto, con<br />

una che non era più lingua, né l'è certo ridiventata con tutto<br />

quell'uso che se n'é potuto fare. E vogliamo vedere un po' più in<br />

particolare, come si faceva ? Prendiamo esempio da quella latinità<br />

babilonesca degli statuti delle varie città d' Italia, scritti nella seconda<br />

metà, dirò cosi, del medio evo. Se c'è argomento in cui si<br />

miri al sodo, è quello certamente ; Il non si tratta di sbizzarrire,<br />

di far servire la materia di piacere ad alcuni; si tratta di pre-<br />

scrivere, di proibire, di permettere, di regolar le azioni e le re-<br />

lazioni degli uomini. Scorro dunque gli statuti di Milano, e trovo<br />

la pena contro chi aliqtiem sgarataverit; contro chi ducat rudum<br />

vd putredinem in Pasquario Sancii Amhrosii; contro i mercanti<br />

di legna che vendono a misura Ugna scabentia gàbam vel zochum.<br />

Trovo che non possint rubavi nec sequestrari cuppi qui sunt in<br />

tectis; che ad traversum fluminis^ tam publici quam privati^ vel<br />

alicujus rugiae... liceat vicino aqitam ducere. Trovo le rubriche:<br />

de stratis forandis; de cloacis et magoUiis removendis; de ru'<br />

mentariis et carbone non fadendo in civitate; de officio marosteriorum;<br />

de pristinariis. Come chiameremo noi questo? Latino; non<br />

perchè sia il nome che gli convenga, ma perchè non ce n' è nes-<br />

sun altro che gli convenga dì più; perchè non essendo una ver;?<br />

{ingua da poterne avere uno suo, bisogna pur dargli quello della<br />

tingua a cui s'attacca e che contraffa; come si chiama campo di<br />

grano anche quello dove con poco grano ci sia una gran quantità<br />

di veccie, di loglio, di vilucchi, di rosolacci, di fioralisi e di cento<br />

altre erbe. Latino, dunque, ma latino di Milano, o forse in parte<br />

anche di qualche altra regione vicina; ma questo non lo fa cer-<br />

tamente diventar più latino. Scorro altri statuti e trovo la per.a

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