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Maria <strong>La</strong>nzetta,<br />
sindaco <strong>di</strong><br />
Monasterace<br />
con un agente<br />
della sua scorta<br />
in posa per il<br />
servizio<br />
massacro <strong>di</strong><br />
Vanity Fair<br />
vengono da lontano, a cui fa comodo la<br />
Locride tratteggiata dall’articolo <strong>di</strong><br />
Vanity fair. Sull’“Espresso” <strong>di</strong> questa<br />
settimana, sotto il titolo, “Sindaci calabresi,<br />
l’antimafia si spacca” c’è scritto:<br />
«il 25 aprile scorso, quando un fronte <strong>di</strong><br />
fasce tricolore guidate da Ilario<br />
Ammendolia (Caulonia) si è scagliato<br />
contro “i professionisti dell’anti-<br />
‘ndrangheta”, criticando lo scioglimen-<br />
ritriti li conoscete bene, sempre gli<br />
stessi, perché nel PD calabrese le porte<br />
sono chiuse ai volti nuovi e alle idee<br />
fresche. L’anno prossimo ci riproporranno<br />
i soliti vip, sostituiranno le vedove<br />
<strong>di</strong> mafia con le martiri della mafia e<br />
questo sarà tutto. Cosa propongono<br />
per la <strong>di</strong>soccupazione, per il lavoro,<br />
per la scuola, per le strade calabresi<br />
non lo sapremo mai. Come non sapremo<br />
mai come la pensano sulla centrale<br />
a carbone <strong>di</strong> Saline, sul rigassificatore<br />
<strong>di</strong> Gioia Tauro, sull’eolico, sul taglio<br />
dei treni..., o se l’hanno detto nessuno<br />
se n’è accorto perché la classe <strong>di</strong>rigente<br />
del PD sul territorio non ci va da<br />
to dei Comuni per mafia “senza che i<br />
sindaci possano <strong>di</strong>fendersi”. [...] netto<br />
Clau<strong>di</strong>o <strong>La</strong> Camera, coor<strong>di</strong>natore del<br />
museo della ‘ndrangheta: “Alcuni sindaci<br />
calabresi”, accusa, “si muovono in<br />
una zona grigia e ambigua: prima<br />
danno la solidarietà ai colleghi minacciati,<br />
poi attaccano procura antimafia ,<br />
Stato e associazioni”».<br />
Tra “Vanity fair” e le parole del coor<strong>di</strong>-<br />
tempo e le idee mirabolanti che sicuramente<br />
hanno le affidano ai giornali o<br />
alle tv, sul modello tanto vituperato del<br />
cavaliere. Quelli del PD le sezioni le<br />
snobbano da parecchio, come snobbano<br />
gli scioperi veri preferendogli le<br />
solite parate una tantum. L’unica politica<br />
che perseguono è quella della ren<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> posizione che rende sempre<br />
meno riducendo i posti da <strong>di</strong>videre,<br />
per questo al vertice non vogliono<br />
compagnia. Soprattutto non vogliono<br />
compagnia giovane o appassionata.<br />
Alla gente che si danna sul territorio<br />
per tenere in pie<strong>di</strong> quel che resta <strong>di</strong> un<br />
partito preferiscono le martiri che<br />
natore dell’inutile, quanto <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>oso,<br />
museo vi è un nesso: entrambi sono<br />
espressione <strong>di</strong> un piatto conformismo<br />
nei confronti del pensiero unico dominante.<br />
Un pensiero debole e subalterno<br />
a quel Potere che la ‘ndrangheta<br />
genera.<br />
Una precisazione personale: nel 1975<br />
ho promosso una delle prime manifestazioni<br />
antimafia della Calabria, qualche<br />
notte dopo mettevano fuori uso la<br />
mia macchina. Inoltre non avendo<br />
chiesto né <strong>di</strong>rettamente, né in<strong>di</strong>rettamente<br />
né voti, né altro ai mafiosi, non<br />
sono costretto a vivere <strong>di</strong> luce altrui. Io<br />
sono contro la mafia e nessuno mi deve<br />
dare il patentino. Lo sono, anzi tenterei<br />
<strong>di</strong> esserlo, con serietà, compostezza,<br />
coerenza e <strong>di</strong>sinteresse. Lo vorrei essere<br />
non fermandomi alla manifestazioni<br />
esterne ma portando un mio modestissimo<br />
contributo a sterilizzare il ventre<br />
fecondo che genera la ‘ndrangheta.<br />
Adesso parliamo d’altro.<br />
Un grande meri<strong>di</strong>onalista, Mario<br />
Alicata, a proposito dell’Operazione<br />
Marzano ha avuto il coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>re in<br />
Parlamento: «[...] <strong>La</strong>ggiù il principio<br />
dell’habeas corpus è osservato alla<br />
rovescia perché i citta<strong>di</strong>ni sono abbandonati<br />
senza protezione nelle mani<br />
della repressione che effettua retate<br />
nelle piazze dei paesi e negli abitati».<br />
Alicata non era una persona qualun-<br />
capaci o meno hanno un buon impatto<br />
e un’alta risonanza me<strong>di</strong>atica e anche<br />
se non saranno il meglio del vivaio del<br />
partito rappresentano una testimonianza<br />
locale da vendere ai più superficiali.<br />
L’unica battaglia portata avanti<br />
dai nostri è quella al mostro Scopelliti,<br />
immemori delle ossa rotte in campo<br />
nazionale dei loro anziani padri contro<br />
l’anziano mostro Berlusconi. Ma a<br />
Peppe non lo combattono sul piano<br />
delle idee, delle cose non fatte o fatte<br />
male. Gli sbattono in faccia gli avvisi <strong>di</strong><br />
garanzia, che ovvio non saranno una<br />
bella cosa ma non riempiono <strong>di</strong> anima<br />
il corpo inanimato del fu PD.<br />
la <strong>Riviera</strong><br />
que, non era collocato nella “zona grigia”,<br />
non aveva simpatia per i mafiosi.<br />
Alicata era il colto parlamentare che la<br />
mafia la combatteva davvero e che<br />
aveva denunciato al mondo la devastazione<br />
della Valle dei Templi ad<br />
Agrigento. Nella stessa occasione,<br />
dall’“Unità”: «il governo se vorrà veramente<br />
ricondurre l’or<strong>di</strong>ne, piuttosto<br />
che con provve<strong>di</strong>menti polizieschi del<br />
ministro degli interni, intervenga con<br />
provve<strong>di</strong>menti del ministro<br />
del’Agricoltura, del <strong>La</strong>voro, della pubblica<br />
istruzione, dei lavori pubblici.<br />
Perchè all’origine dei delitti e dei grossi<br />
crimini c’è, in primo luogo, l’arretratezza,<br />
la fame, la <strong>di</strong>soccupazione, che<br />
continuano ad essere, malgrado la propaganda,<br />
le piaghe più vere <strong>di</strong> questa<br />
regione». Ripeto, Alicata la mafia la<br />
combatteva veramente e non si limitava<br />
ad applau<strong>di</strong>re i magistrati e le forze<br />
dell’or<strong>di</strong>ne. Lui era un militante che<br />
aveva visto da vicino decine <strong>di</strong> giovani<br />
combattenti uccisi dalla mafia e puntava<br />
dritto al cuore del sistema <strong>di</strong> potere<br />
che la mafia genera, accu<strong>di</strong>sce, vezzeggia<br />
e protegge.<br />
Ricordate il film <strong>di</strong> Volfango De Biasi<br />
“Così, come tu mi vuoi”, in cui la giovane<br />
protagonista Giada fa <strong>di</strong> tutto,<br />
finanche rinnegarsi, per piacere all’inetto<br />
Riccardo? Giada, alla fine, comprende<br />
che non bisogna mai tra<strong>di</strong>re se<br />
stessi, la propria gente, la propria terra,<br />
la propria cultura. Noi non saremo mai<br />
“Così, come tu mi vuoi”! Noi non ci<br />
rinnegheremo, siamo orgogliosamente,<br />
testardamente citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> questa<br />
Locride, <strong>di</strong> questa terra, <strong>di</strong> questa storia<br />
e non sventoleremo mai ban<strong>di</strong>era<br />
bianca. Vanity fair e l’inutile Museo<br />
della ndrangheta sono strumenti <strong>di</strong> un<br />
potere che ci vorrebbe mafiosi al 27%<br />
e oltre. <strong>La</strong> storia <strong>di</strong>mostrerà che la<br />
Locride è una terra soprattutto <strong>di</strong><br />
uomini perbene, <strong>di</strong>gnitosi e liberi.<br />
Mutuando e aggiornando un’antica<br />
canzone <strong>di</strong> lotta ci verrebbe da gridare<br />
«finu all’urtimu avimu a lottà».<br />
Lottare, oggi come ieri, per <strong>di</strong>fendere<br />
la nostra <strong>di</strong>gnità!<br />
DOMENICA 10 GIUGNO 2012 LA RIVIERA 05