qdpd n 2.pdf - Collegio San Giuseppe - Istituto De Merode
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antivedere Augusto Bartolini<br />
E tutte le problematiche legate a questa forma di incomprensione, sono attribuite<br />
al figlio che, vuoi per ragioni ereditarie, vuoi per sviamenti tipici della<br />
società, del gruppo, dell’ambiente, non è in grado o non vuole ascoltare<br />
“i saggi consigli”.<br />
Se per un attimo cercassimo di analizzare la ragione per cui il minore non<br />
ci ascolta o non è soddisfatto del nostro intervento, scopriremmo che, spesso,<br />
in noi predomina la volontà di costringere l’altro all’ubbidienza senza minimamente<br />
pensare che il nostro fare non è educativo bensì impositivo e in molti<br />
casi repressivo.<br />
Cerchiamo di analizzare, attraverso il nostro vivere quotidiano, quali potrebbero<br />
essere gli errori più comuni in cui più facilmente potremmo incorrere durante<br />
il percorso educativo che proponiamo ai nostri figli o ai nostri alunni.<br />
IL PRIMO INCONTRO<br />
La cosa più bella che possa osservare il genitore che guarda il suo figliolo è<br />
il momento in cui lui fissa, analizza, sorride e si riempie di tutto ciò che lo circonda.<br />
Il genitore è felice, gode della felicità del figlio, ma in quel momento<br />
si dovrà rendere conto che lì sta l’inizio di quel rapporto che li porterà ad<br />
essere due individui, prima uno subalterno all’altro per necessità naturale<br />
poi sempre di più conflittuali fino alla separazione “cellulare”.<br />
E solo in quel momento si potranno tirare le somme e dire: “ Sono stato un<br />
buon genitore?” Ho comunicato a lui le mie esperienze senza essere stato troppo<br />
invasivo? L’essere stato un buon figlio è poi la derivazione naturale della<br />
prima domanda.<br />
Analisi della situazione<br />
Il genitore, e in secondo momento l’insegnante sotto l’aspetto culturaleesperenziale,<br />
è il punto fermo, il centro dell’universo del bambino. E’ il suo<br />
punto di riferimento. Colui che premia con uno sguardo, una carezza, un sorriso;<br />
colui che ci dimostra il non gradimento con una sola inflessione del volto.<br />
Quei gesti naturalissimi sono il metro, la misura la direzione delle azioni<br />
sempre più consapevoli del bambino.<br />
Ma poi arriva il momento delle domande:<br />
La parola del genitore ora, come i suoi modi e i suoi gesti prima, sono la “guida”.<br />
Triste sarebbe per un bambino, se le sue domande saranno ritenute sciocche e<br />
infantili o petulanti e noiose. Il primo grave errore che si può commettere è<br />
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