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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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tendenza all’aumento <strong>della</strong> violenza nella popolazione generale.<br />

Per affrontare gli stati <strong>di</strong> agitazione e <strong>di</strong> aggressività è opportuno<br />

un approccio multi<strong>di</strong>mensionale che tenga conto<br />

delle con<strong>di</strong>zioni <strong>della</strong> persona, dell’ambiente, delle circostanze,<br />

<strong>della</strong> presenza <strong>di</strong> fattori causali reali o presunti, ma<br />

soprattutto delle informazioni sociali ed anamnestiche che<br />

abbiamo <strong>della</strong> persona e <strong>della</strong> situazione o che possiamo acquisire<br />

(Agrimi, 2005).<br />

Prima <strong>di</strong> pianificare un qualsiasi intervento devono essere<br />

valutati con la massima cura i fattori <strong>di</strong> rischio generici e<br />

specifici per quella persona. Fra i fattori <strong>di</strong> rischio generici<br />

ricor<strong>di</strong>amo il sesso, l’età e lo stato sociodemografico: i giovani<br />

maschi appartenenti a classi sociali basse o degradate<br />

sono più a rischio <strong>di</strong> comportamenti aggressivi o violenti. I<br />

principali fattori <strong>di</strong> rischio specifici sono rappresentati da<br />

precedenti <strong>di</strong> aggressività o violenza e dall’uso <strong>di</strong> sostanze.<br />

Entrambi sono fattori pre<strong>di</strong>ttivi <strong>di</strong> violenza. L’abuso <strong>di</strong> alcool<br />

o l’uso <strong>di</strong> sostanze aumenta in modo significativo il rischio<br />

<strong>di</strong> condotte violente sia nella popolazione normale che<br />

in quella psichiatrica (Agrimi, 2005).<br />

La letteratura più recente supporta piuttosto la precoce identificazione<br />

del rischio <strong>di</strong> violenza e dei problemi correlati all’abuso<br />

<strong>di</strong> sostanze e pone la più grande attenzione alla <strong>di</strong>agnosi<br />

ed al trattamento dei concomitanti <strong>di</strong>sturbi d’abuso <strong>di</strong><br />

sostanze fra i malati mentali gravi, come potenziale strategia<br />

<strong>di</strong> prevenzione <strong>della</strong> violenza in questa popolazione<br />

(Stuart, 2002).<br />

Le responsabilità dello psichiatra<br />

in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> urgenza<br />

R. Catanesi, F. Carabellese<br />

Sezione <strong>di</strong> Criminologia e <strong>Psichiatria</strong> Forense, DiMIMP,<br />

Università <strong>di</strong> Bari<br />

Si tratta delle ipotesi <strong>di</strong> responsabilità professionale che più<br />

ricorrono nella pratica professionale me<strong>di</strong>co-legale, vuoi<br />

per la modalità con cui l’urgenza psichiatrica – correttamente<br />

compresa – è stata poi gestita, vuoi nei casi in cui non<br />

è stata correttamente interpretata, vi è stata mancata o inadeguata<br />

adozione <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti terapeutici e ne sono derivate<br />

conseguenze dannose per il paziente o altre persone.<br />

Urgenza, emergenza sono concetti che sottengono l’imme<strong>di</strong>atezza,<br />

l’in<strong>di</strong>fferibilità del trattamento e dunque, sul piano<br />

dell’intervento, rapi<strong>di</strong>tà ed efficacia. Ma sul piano normativo<br />

l’unica urgenza co<strong>di</strong>ficata è quella che attiene ai TSO, peraltro<br />

mai regolamentati e dunque ancor oggi, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> oltre<br />

25 anni, oggetto <strong>di</strong> incertezze operative. Tutto il resto è affidato<br />

a regole e norme <strong>di</strong> carattere generale, che attengono<br />

cioè ogni me<strong>di</strong>co, da adattare peraltro ad una pratica – quella<br />

psichiatrica – che <strong>di</strong>fferisce non poco, specie per quanto attiene<br />

la gestione territoriale del paziente psichiatrico.<br />

Non è sempre agevole, ad esempio, nelle richieste <strong>di</strong> intervento<br />

domiciliare rivolte agli psichiatri dei Sim, comprendere<br />

se la situazione prospettata telefonicamente da congiunti<br />

costituisca realmente un’urgenza, che imponga magari<br />

<strong>di</strong> sospendere la propria attività ambulatoriale per recarsi<br />

a visita; è <strong>di</strong>fficile perché, fatti salvi i casi <strong>di</strong> grave agitazione<br />

psicomotoria, ogni giu<strong>di</strong>zio è me<strong>di</strong>ato dal modo e dalla<br />

qualità delle informazioni veicolate dai familiari, ovvero è<br />

33<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

fondato sempre su materiale dubbio, vuoi perché troppo povero,<br />

vuoi perché al contrario vistosamente drammatizzato.<br />

D’altra parte organizzazione dei servizi e povertà <strong>di</strong> organici<br />

impongono scelte, semplicemente perché non è sempre<br />

possibile rispondere ad ogni richiesta con un’imme<strong>di</strong>ata visita<br />

domiciliare.<br />

Non molto <strong>di</strong>versa è la situazione nei casi <strong>di</strong> consulenza psichiatrica<br />

richiesta da colleghi <strong>di</strong> reparti ospedalieri me<strong>di</strong>ci o<br />

chirurgici, specie in tempi <strong>di</strong> riorganizzazione dell’assistenza<br />

psichiatrica, che vede a volte gli psichiatri “<strong>di</strong> turno” allocati<br />

in strutture <strong>di</strong>verse, anche fisicamente lontane. In tutte<br />

queste situazioni, come pure nel caso <strong>di</strong> pazienti psichiatrici<br />

in cura presso strutture carcerarie, i rischi maggiori ruotano<br />

attorno all’ipotesi <strong>di</strong> errore <strong>di</strong>agnostico – ovvero sottostima<br />

<strong>della</strong> gravità <strong>della</strong> situazione prospettata – con successivo<br />

evento lesivo ad esso causalmente correlato (dunque<br />

lesioni o omici<strong>di</strong>o colposo), che talora può estendersi anche<br />

all’ipotesi <strong>di</strong> omissione/rifiuto <strong>di</strong> atti d’ufficio.<br />

Vi sono poi le ipotesi <strong>di</strong> responsabilità professionale strettamente<br />

connesse all’attuazione <strong>di</strong> procedure tecniche motivate<br />

da con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> urgenza, ovvero agli errori commessi<br />

nella gestione <strong>di</strong> queste fasi. Errori <strong>di</strong>agnostici – fra<br />

cui ci preme ricordare i non rari casi <strong>di</strong> improprie terapie<br />

psico-farmacologiche in pazienti “apparentemente” psichiatrici,<br />

in realtà affetti da patologia organica – o trattamentali,<br />

fra cui comprendere il mancato TSO (in presenza<br />

delle con<strong>di</strong>zioni che lo impongono), l’improprio TSO (ad<br />

esempio per consentire all’équipe chirurgica <strong>di</strong> sottoporre<br />

ad intervento un paziente psicotico) come pure la ingiustificata-impropria-mancata<br />

adozione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> protezione<br />

o contentive atte a proteggere il paziente da conseguenze<br />

lesive <strong>di</strong>rettamente correlate al suo stato <strong>di</strong> acuzie psicopatologica.<br />

Dati preliminari dal South London and<br />

Maudsley Intensive Care Units Trial<br />

Evaluation (SLAMICUTE)<br />

V. Mantua, M.J. Travis, M.B. Isaac, M.T. Isaac,<br />

Z. Atakan, D. Gilbert, J. Komeh, A. Shaw, C. Sweeney,<br />

R.W. Kerwin<br />

Institute of Psychiatry, Kings College, De Crespigny Park,<br />

London<br />

Introduzione: i dati sulla terapia degli stati <strong>di</strong> agitazione<br />

psicomotoria nei pazienti psicotici acuti sono scarsi in letteratura.<br />

Questi pazienti rappresentano la popolazione <strong>di</strong> pazienti<br />

psichiatrici più <strong>di</strong>fficile da gestire per i servizi, ma sono<br />

esclusi dagli stu<strong>di</strong> clinici quasi per definizione in quanto<br />

non forniscono il loro consenso informato. Ne consegue che<br />

le linee guida per il trattamento dei pazienti agitati o aggressivi<br />

si basano su dati ottenuti da pazienti non rappresentativi<br />

<strong>della</strong> popolazione. Verranno qui presentati i dati<br />

preliminari <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o naturalistico osservazionale sul<br />

trattamento farmacologico e non farmacologico degli incidenti<br />

violenti e aggressivi in un servizio <strong>di</strong> terapia intensiva<br />

per pazienti psicotici acuti (Psichiatric Intensive Care Unit,<br />

PICU) nel Regno Unito. L’obiettivo dello stu<strong>di</strong>o è quello <strong>di</strong><br />

descrivere lo stato dell’arte <strong>della</strong> terapia degli stati <strong>di</strong> agitazione<br />

acuta e il suo esito allo scopo <strong>di</strong> guidare futuri stu<strong>di</strong><br />

controllati.

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