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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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Terapia psichiatrica: un problema <strong>di</strong> libertà<br />

P. Pancheri<br />

III Clinica Psichiatrica, Università <strong>di</strong> Roma «La Sapienza»<br />

Lo scopo finale <strong>di</strong> ogni attività me<strong>di</strong>ca è la terapia. La psichiatria<br />

non è un’eccezione a questa regola. La terapia psichiatrica<br />

pone tuttavia problemi particolari che sono presenti<br />

in minor misura in altre <strong>di</strong>scipline me<strong>di</strong>che. Nella nostra<br />

<strong>di</strong>sciplina l’interazione tra alterazioni cerebrali, <strong>di</strong>namiche<br />

intrapsichiche e interazioni sociali complica in assenza<br />

<strong>di</strong> certezze biologiche le decisioni sia del paziente<br />

che del me<strong>di</strong>co nei confronti dell’intervento.<br />

Il primo punto critico riguarda la decisione consapevole del<br />

paziente <strong>di</strong> accettare, rifiutare e aderire ad una terapia anche<br />

quando sono sod<strong>di</strong>sfatti i requisiti formali del consenso<br />

informato. La coscienza <strong>di</strong> malattia e il particolare rapporto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza del paziente psichiatrico nei confronti<br />

del suo me<strong>di</strong>co sono al centro <strong>di</strong> questo problema.<br />

Il secondo punto critico riguarda la decisione dello psichiatra<br />

<strong>di</strong> curare o non curare un paziente <strong>di</strong> fronte ad una<br />

richiesta personale, familiare o sociale <strong>di</strong> intervento. Vale<br />

sempre infatti la regola me<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> curare sempre o comunque<br />

una manifestazione “patologica” anche quando essa<br />

non compromette la libertà decisionale del paziente? E<br />

qual è il livello <strong>di</strong> consenso attuale per definire i limiti <strong>della</strong><br />

patologia psichiatrica?<br />

Il terzo punto critico è il margine <strong>di</strong> libertà decisionale dello<br />

psichiatra nella scelta <strong>della</strong> terapia. Nella sua attività<br />

professionale lo psichiatra è consapevolmente o inconsapevolmente<br />

con<strong>di</strong>zionato in questa scelta da fattori multipli<br />

ed interagenti. Problemi <strong>di</strong> costi, <strong>di</strong> esigenze delle Aziende<br />

Ospedaliere, <strong>di</strong> interessi delle Aziende Farmaceutiche, <strong>di</strong><br />

pressioni sociali e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento da parte dei mass<br />

me<strong>di</strong>a possono influenzare questa scelta.<br />

I <strong>di</strong>sturbi psichiatrici comportano inevitabilmente una più o<br />

meno grande per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> libertà <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong> azione nei<br />

nostri pazienti. Ma quanto è libero lo psichiatra da pregiu<strong>di</strong>zi<br />

scientifici, da stereotipi <strong>di</strong> scuola e da con<strong>di</strong>zionamenti<br />

esterni nell’aiutare il paziente a recuperare la libertà perduta?<br />

Verso il DSM-V e l’ICD-11: alcuni problemi<br />

attuali <strong>della</strong> <strong>di</strong>agnosi in psichiatria<br />

M. Maj<br />

Dipartimento <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Napoli SUN<br />

Gli attuali sistemi <strong>di</strong> classificazione dei <strong>di</strong>sturbi mentali,<br />

basati su definizioni operative delle varie categorie <strong>di</strong>agnostiche,<br />

hanno reso la <strong>di</strong>agnosi psichiatrica più precisa e riproducibile,<br />

favorendo la comunicazione tra i clinici e rendendo<br />

più confrontabili i risultati delle ricerche. Questi sistemi<br />

hanno però anche fatto emergere una serie <strong>di</strong> proble-<br />

9<br />

GIORN ITAL PSICOPAT 2006; 12 (SUPPL. AL N. 1): 7-15<br />

MARTEDÌ 21 FEBBRAIO 2006 - ORE 17.30-19.30<br />

SALA CAVALIERI 1<br />

Sessione Inaugurale<br />

MODERATORI<br />

A. Amati (Catanzaro), G.B. Cassano (Pisa)<br />

mi che sono attualmente oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> empirici<br />

1-3 . Il primo <strong>di</strong> questi problemi è quello <strong>della</strong> soglia<br />

per la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> ciascun <strong>di</strong>sturbo mentale. Tale soglia è<br />

attualmente basata sulla presenza <strong>di</strong> un certo numero <strong>di</strong><br />

sintomi (spesso fissati in maniera arbitraria) e su un grado<br />

significativo <strong>di</strong> sofferenza o <strong>di</strong> compromissione del funzionamento<br />

sociale (entrambi lasciati alla valutazione soggettiva<br />

del singolo clinico o ricercatore). Tuttavia, per alcuni<br />

<strong>di</strong>sturbi mentali, è ben documentata l’esistenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />

casi che restano “sotto soglia” per quanto riguarda il numero<br />

dei sintomi presenti, ma sod<strong>di</strong>sfano pienamente il criterio<br />

<strong>della</strong> compromissione del funzionamento sociale.<br />

D’altra parte, per altri <strong>di</strong>sturbi mentali, il criterio <strong>della</strong><br />

compromissione del funzionamento sociale risulta essere<br />

non pertinente. Un secondo problema è quello <strong>della</strong> frequente<br />

concomitanza <strong>di</strong> due o più <strong>di</strong>agnosi psichiatriche<br />

(cosiddetta “comorbi<strong>di</strong>tà psichiatrica”). L’emergenza <strong>di</strong><br />

questo fenomeno è in parte un artefatto <strong>di</strong> alcune caratteristiche<br />

degli attuali sistemi <strong>di</strong> classificazione, quali la moltiplicazione<br />

delle categorie <strong>di</strong>agnostiche, il numero ridotto<br />

<strong>di</strong> regole gerarchiche, una certa tendenza all’ipersemplificazione<br />

psicopatologica, nonché la regola concordata dagli<br />

estensori del DSM-III (e poi seguita nelle successive e<strong>di</strong>zioni<br />

del DSM) secondo cui alcuni sintomi caratteristici <strong>di</strong><br />

determinate classi <strong>di</strong>agnostiche non possono essere inseriti<br />

nelle definizioni dei <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> altre classi. L’uso acritico <strong>di</strong><br />

più <strong>di</strong>agnosi psichiatriche nello stesso paziente può impe<strong>di</strong>re<br />

un approccio olistico al singolo caso ed incoraggiare<br />

un uso eccessivo <strong>della</strong> polifarmacoterapia. D’altra parte, se<br />

soltanto una delle <strong>di</strong>agnosi concomitanti viene registrata<br />

(come spesso accade nella pratica clinica), la quantità <strong>di</strong><br />

informazioni che viene raccolta può risultare inferiore (anziché<br />

superiore) rispetto alla <strong>di</strong>agnosi tra<strong>di</strong>zionale. Inoltre,<br />

dal momento che i vari clinici possono concentrare l’attenzione<br />

sull’una o l’altra delle categorie <strong>di</strong>agnostiche concomitanti,<br />

la riproducibilità <strong>della</strong> <strong>di</strong>agnosi può essere compromessa.<br />

Bibliografia<br />

1 Narrow WE, Rae DS, Robins LN, Regier DA. Revised prevalence<br />

estimates of mental <strong>di</strong>sorders in the United States: using<br />

a clinical significance criterion to reconcile 2 surveys’ estimates.<br />

Arch Gen Psychiatry 2002;59:115-23.<br />

2 Maj M. ‘Psychiatric comorbi<strong>di</strong>ty’: an artefact of current <strong>di</strong>agnostic<br />

systems? Br J Psychiatry 2005;186:182-4.<br />

3 Maj M. The aftermath of the concept of ‘psychiatric comorbi<strong>di</strong>ty’.<br />

Psychother Psychosom 2005;74:67-8.

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