Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia
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modo questa parte ha molta importanza come saggio di stile<br />
mcmodico già nella prima pastorale (1).<br />
Con la favola pastorale abbiamo dunque sùbito la prova<br />
che non soltanto la musica vi ebbe parte per gli intermedi e<br />
per i cori, ma anche per qualche scena speciale. E se per 1' A'<br />
minta <strong>del</strong> Tasso che nel 1573 segnò il trionfo <strong>del</strong> nuovo genere<br />
ci manca ogni notizia <strong>del</strong>la rappresentazione fattane il 31 luglio<br />
nell'isoletta di Belvedere in mezzo al Po, dove convennero da<br />
Ferrara il duca e la corte, il fatto soltanto <strong>del</strong> luogo, <strong>del</strong>la sta-<br />
gione, <strong>del</strong>la solennità, basta ad assicurarci che musica non sarà<br />
mancata; tanto più che sappiano omai di rappresentazioni suc-<br />
cessive ove tale ornamento pervase forse la favola intera (2),<br />
e ne vediamo ben presto vari brani musicati da diversi autori (3).<br />
Non mancano ragioni per spiegare la facilità con la quale<br />
la musica s'impadronì cosi presto <strong>del</strong>le favole pastorali. Anzi-<br />
tutto la forma metrica: che se l'uso di endecasillabi alternati<br />
coi settenari e alcune serie continuate di questi ultimi aveva<br />
esempi anteriori , e se era stato criticato nella Canace , dove<br />
maggiormente è svolto, perchè contrario al decoro <strong>del</strong>la trage-<br />
dia, tali metri divennero propri <strong>del</strong>la pastorale contribuendo a<br />
darle sveltezza e agilità e prestandosi assai bene ai sospiri e ai<br />
cori dei pastori e <strong>del</strong>le ninfe.<br />
In secondo luogo la favola pastorale, checché andassero ar-<br />
zigogolando taluni critici, era genere niaovo, non previsto e non<br />
ferrato di leggi da Aristotele: potevasi perciò largheggiare nelle<br />
concessioni al gusto <strong>del</strong> pubblico. Ond'è, ad esempio, che Angelo<br />
(1) L' esemplare <strong>del</strong>la Palatina di Fireaze è segnato E. 6. 6. 46, e in line al to-<br />
lametto sono 12 pag-inette con la musica manoscritta. Eccona la illustrazione favorita-<br />
mi dal prof. Bonarentnra. Esse contengono in primo luogo la scena terza <strong>del</strong> III atto por<br />
aoh e coro a 4 voci (cantus. altus, tetwr, hassiis). Nel testo <strong>del</strong>ia favola dopo le parole<br />
<strong>del</strong> sacerdote, è avvertito: Il rhoro risponde in naiska. Però in musica parla anche il<br />
bacerdote, come provano l' esistenza <strong>del</strong>lo note sulle parole dette da lui e il cenno<br />
<strong>del</strong>la prefazione in cui è detto che rappresene) il sarerJotf. con la lira mesger Andrea.<br />
Le sadette pagine contengono poi la canzone con cui la favola si chiude , musicata<br />
a 4 voci (earUits, alltts, tenor, bassus). I