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Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

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— 19 —<br />

teristica produzione (1), mentre aumentavano a quattro, a otto<br />

e a quindici le voci.<br />

Non sarà inopportuno ricordare quanto a proposito <strong>del</strong>la<br />

musica di questi canti scrisse Adriano De La Fage. tanto com-<br />

petente in materia (2):<br />

e In mancanza <strong>del</strong>le composizioni musicali , se cerchiamo<br />

di internarci nella poesia e di scoprire di che genere potevano<br />

essere le cantilene che ad essa si adattavano (3). credo si jwssa<br />

assicurare senza rischio che sieno state di due sorti.<br />

< La prima maniera di scriverle, ed anche la più in uso, era<br />

di comporre la musica <strong>del</strong>la prima strofa , sulla di cui aria si<br />

ripetevano le strofe seguenti, dopo fatta, quando lo richiedeva<br />

la disposizione de' versi, una specie di preludio particolare alle<br />

prime rime che contenevano 1' annunzio <strong>del</strong>l'arte o professione<br />

che rappresentava la mascherata.<br />

« Inoltre, ce ne sono che hanno l'intercalare in fine di tutte<br />

le strofe, altre in cui si ritorna due o più volte alla prima<br />

strofa, nuove prove che si dovevano cantare a modo di canzoni.<br />

(1) Filippo Valori. Termini di mexAO riUnoe d'intera tJoUrinatra gli archi di easa<br />

Vaiori in Firenxt eoi sommario <strong>del</strong>ta vita d^akmni, compendio <strong>del</strong>le open degli altri e in-<br />

dixio di tutti gli aggiunti nel l^iseorso deWeeeellenxa dejli scrittori e nobiltà degli studi<br />

fiorentini, Firenze 1604 (e riprodotto da G. C. Galletti, Philipp! Villani liber de ei-<br />

vibUia Ftorentiae famosis civibuf ecc.. Firenze , 1847) : « L' nso <strong>del</strong>le mascherato,<br />

che Tol^rmeate si dicono canti e rappresentano varie invenzioni e imitano con irli<br />

abiti e co' versi o con musica di voce o di strumenti, si reputa, dico, originato di qua.<br />

cioè da Firenze. » — In un Catalogo dei mss. Rinuecini che si conserva ms. nella<br />

Trivulziana di Milano col n. 2270, trovai indicato un Discorso snUe mascherate di Ca-<br />

millo RiNucciM, che sarebbe stato interessante, ma esso non si ritrova né tra i ms».<br />

rimasti a Firenze e ora alla Nazionale, né tra quelli pas-sati nella Trivulziana.<br />

(2) Sui canti eamaseialetchi nella Gaxxetta musicnle di Milano, an. VI (1&47) n. 12<br />

e Ifi, e Giunta aWartieolo sui canti ecc., n. 2?. — Non ho potuto vedere il Gbvaebt.<br />

Chansotu du XV siede, né lo Schwabtz B., Die frcUole in 15 Jahrhunderl in Vier-<br />

tetìahrschrift fur Musiticissenschafl, Leipizì^, 1880. — Si vegga anche G. Giannini, Op.<br />

di. pp. 231-37.—Sono note le raccolte di essi canti <strong>del</strong> \fóf> e <strong>del</strong> ITóO e la ristampa<br />

Sonzotrno <strong>del</strong> 1883. — Si ricordi altresì la raccolta <strong>del</strong>le Canxone per andare in maschera<br />

per cameaeiale faete da piit persone, rarissima stampa <strong>del</strong> sec. sv riprodotta da S. Fer-<br />

rari nella RiblvMec'i di TM. Popolare. Firenze. lS.'ì2.<br />

(3) Il Lasca nella ptefaz. alla raccolu dei Canti da lai fatta nel 1650 diceva che<br />

< le parole debbono essere aperte e trattose, la musica allegra e larga, le voci sonore<br />

et unite». — Non interamente manca la musica e sono notissimi alcuni ms. che ne<br />

contentrono, ma è sempre poca al bisogno e al desiderio. — Nello stesso Oatatogn dei<br />

mas. Rinuecini or ora ricordato trovai indicato un Canto degli spaxxacamini ed altro<br />

canto amoroso con le note per cantarli. Sec. XV, ma anche cotesto ms. è scompaiso.

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