il secchio - Alcova creativa
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La Scapigliatura<br />
di Maria Grazia Tolfo<br />
L'Osteria del Polpetta e l'Ortaglia<br />
pagine splendidissime; l'intreccio gli si arruffava sotto mano sempre più: e lui si compiaceva di<br />
smarrirsi in quel labirinto di poesia. Quando era in angustie si risolveva ad un tratto d'uscirne.<br />
Avesse campato cent'anni, non ne sarebbe mai venuto a capo."<br />
Praga era un frequentatore dell'Ortaglia. Ci andava la mattina e ci passava intere giornate;<br />
voleva rimettersi a dipingere, ma anche di questo proposito non ne fece niente. Scarne le<br />
notizie nella sua biografia: nato a M<strong>il</strong>ano <strong>il</strong> 18 dicembre 1839, morto nella stessa città nel<br />
dicembre di trentasei anni dopo. Più che essere immortalato come poeta dai posteri, fu<br />
amato dagli amici artisti come persona trainante e imprevedib<strong>il</strong>e.<br />
L'"Indisposizione" del 1881 in via S. Primo Il 1881 fu un anno memorab<strong>il</strong>e per M<strong>il</strong>ano: ospitava<br />
l'Esposizione nazionale. Tutte le industrie italiane mandarono i loro campionari nei padiglioni<br />
allestiti ai Giardini Pubblici, mentre l'esposizione delle Belle Arti si teneva nel palazzo del Senato.<br />
In coda all'esposizione ufficiale, in via S. Primo nella ex casa di Pompeo Marchesi , si tenne<br />
anche l' "Indisposizione" artistica organizzata dagli Scapigliati, una parodia br<strong>il</strong>lante che ebbe<br />
un successo inaspettato e straordinario.<br />
Ne ha fatto la cronaca <strong>il</strong> Chirtani: "Codesta mostra da ridere nacque da un pensiero<br />
malinconico, espresso dal titolo, e fu ideata da quella società m<strong>il</strong>anese che porta tanto bene<br />
<strong>il</strong> nome di Famiglia Artistica e che vi ricorse come a un mezzo per migliorare le proprie<br />
condizioni: auspici <strong>il</strong> Vespasiano Bignami, <strong>il</strong> Campi che fa tanto ridere a muso duro, <strong>il</strong> Mang<strong>il</strong>i,<br />
ed altri dei più ameni capi scarichi della Famiglia; <strong>il</strong> progetto fu vent<strong>il</strong>ato seriamente.<br />
"Emettiamo delle azioni" - esclamò un membro della società - "Le emettono le ditte dei carri<br />
inodori che puzzan tanto, e quelle del concime del re del creato, perché non ne emetteremo<br />
anche noi?"<br />
"Le azioni furono emesse, di lire 100, destando la <strong>il</strong>arità di chi non crede ai miracoli dell'arte o<br />
non conosce che leve d'umorismo e che sorta di m<strong>il</strong>ionari esistano in quella Famiglia. Appena<br />
emesse le azioni si esitarono tutte. La base d'operazione era trovata.<br />
"Si tennero delle sedute tempestose pel programma dell'Esposizione; <strong>il</strong> Bignami ne ha fatto un<br />
acquerello nel quale si vede <strong>il</strong> presidente che si tura le orecchie, ed i membri che fanno un<br />
caos del diavolo; <strong>il</strong> segretario incaricato del verbale tira giù moccoli dal lampadario<br />
dibattendosi come una scimmia sua una corda di ginnastica.<br />
Cosa siasi deciso in quelle sedute nessuno ha mai potuto saperlo... Si sa e s'è visto bensì che i<br />
membri della Famiglia, più pratici di stecche e pennelli che di chiacchiere, si son messi subito<br />
all'opera, a porte chiuse, per avere abbastanza presto pronta la mostra. Si cercò <strong>il</strong> titolo.<br />
Perché si faceva l'impresa? Per indisposizione della Famiglia Artistica. La mostra si chiamò<br />
Indisposizione di Belle Arti. Fu atto di verismo e una trovata felice.<br />
Era disponib<strong>il</strong>e l'antico studio dello scultore Marchesi in via San Primo, fu subito preso in affitto:<br />
sgombrato dalle cose minori, vi rimasero le due grandi figure di fiumi (i gessi dell'Adige e del<br />
Tagliamento che figurano all'Arco della pace), <strong>il</strong> cui trasporto costava troppo: le lasciarono<br />
stare, le indorarono, ne fecero "le sorgenti della Panna (crema di latte), fiume che irriga e<br />
feconda la pianura lombarda mettendo foce a Gorgonzola, dove arriva alquanto<br />
stracchino".<br />
Sulla facciata fu condotto un dipinto a buon fresco rappresentante i tranvai al tempo dei<br />
Greci, una bella e briosa composizione bene immaginata a simulato bassor<strong>il</strong>ievo, lavoro del<br />
Mentessi che prometteva subito bene della mostra.<br />
All'interno le pareti furono coperte di quadri. Quattro grandi p<strong>il</strong>astri sostenevano la volta della<br />
sala e si chiamarono Anteo, Atlante, Ercole e Piccaluga (in memoria del celebre personaggio<br />
del Barchett de Boffalora). Sui quattro lati di ciascuno vennero distribuiti bozzetti di scultura e<br />
quadri: vicino alla porta sorrideva <strong>il</strong> Moro colla sua mazza in mano, come all'Esposizione di<br />
<strong>il</strong> <strong>secchio</strong>