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la biblioteca della hdsi - The Historical Diving Society Italia

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RMS Lusitania<br />

All’inizio del<strong>la</strong> Prima Guerra Mondiale, il 7 maggio 1915, il transat<strong>la</strong>ntico RMS Lusitania di 31.550<br />

tonnel<strong>la</strong>te in navigazione da New York, mentre transitava al <strong>la</strong>rgo delle coste ir<strong>la</strong>ndesi di fronte<br />

all’Old Head of Kinsale, fu attaccato dal sommergibile tedesco “U-20”. Questi <strong>la</strong>nciò un solo siluro<br />

che colpì il bersaglio, ma <strong>la</strong> sua esplosione provocò una seconda tremenda esplosione all’interno<br />

dello scafo che squarciò le <strong>la</strong>miere e il transat<strong>la</strong>ntico affondò velocemente, adagiandosi su un fondale<br />

di 95 metri. Morirono 1195 persone e se ne salvarono 751 (altre fonti par<strong>la</strong>no di 1198 morti).<br />

Sette anni dopo “La Domenica del Corriere” n.53 del 31 dicembre 1922 - 7 gennaio 1923, pubblica<br />

in prima copertina un bellissimo disegno di Antonio Beltrame che rappresenta un ADS in esplorazione<br />

sul fondo del mare vicino a un relitto con <strong>la</strong> seguente didascalia. ( fig. 7)<br />

“Il Leavitt si propone di utilizzare degli scafandri<br />

metallici che hanno dato buona prova nelle<br />

operazioni di recupero del Pewabic co<strong>la</strong>to a<br />

7– La prima immersione documentata sul Lusitania<br />

è stata effettuata nel 1935, ma evidentemente programmata<br />

da almeno 13 anni prima. Tant’è che<br />

“La Domenica del Corriere” n. 53 del 31 dic. 1922<br />

- 7 gen. 1923 riporta in prima di copertina questo<br />

ADS disegnato da Beltrame, con <strong>la</strong> seguente didascalia:<br />

“Lo “scafandro d’alto mare”. Per salvare il<br />

Lusitania, si stanno compiendo audaci esperimenti<br />

con un, nuovo, curioso tipo di scafandro, che, fino<br />

a una profondità di 800 metri, permette una grande<br />

libertà di movimenti al palombaro. Questo, chiuso<br />

nel nuovo apparecchio, dispone di una camera<br />

d’aria rego<strong>la</strong>bile, di luce elettrica e perfino di un<br />

telefono”.<br />

E anche in questo caso il giornalista non indica alcun preciso riferimento né al tipo di ADS né al<br />

suo inventore, però possiamo tranquil<strong>la</strong>mente affermare che l’ADS disegnato da Beltrame è quello<br />

indicato come di Chester-Macduffée su “La scienza per tutti” n. 5 del 01 marzo 1926. (fig. 8)<br />

In quel periodo erano comunque interessati altri personaggi al recupero del Lusitania, o del solo suo<br />

tesoro. Tra questi Joseph Salim Peress, che stava già <strong>la</strong>vorando al suo prototipo di ADS Tritonia che,<br />

come vedremo sarà usato sul Lusitania nel 1935, e Benjamin Leavitt, Simon Lake e Lindsquitt, (3)<br />

In un ampio articolo apparso su “La domenica del corriere” dell’8 agosto 1923 infatti leggiamo:<br />

1 - che Benjamin Leavitt era interessato al solo tesoro che pensava di recuperare coi suoi palombari<br />

dopo aver demolito con esplosivo lo scafo attorno al<strong>la</strong> camera del tesoro:<br />

picco nel <strong>la</strong>go Huron nel 1865 in 60 metri. Gli<br />

scafandri metallici del Leavitt sono stati sperimentati<br />

persino ad una profondità di 120 metri.<br />

HDS NOTIZIE N. 41 - Gennaio 2008 - pag. 14

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