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La Comprensione Delle Coincidenze Significative Della ... - Prepos

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principio della termodinamica, radicato ormai nella nostra percezione del tempo in<br />

modo così profondo tale che non ci consente più di contro-intuire che vi è un<br />

movimento del tempo di senso contrario a quello classico. Alla luce allora di tutto<br />

questo se dovessimo problematizzare, nel complesso edificio della “temporalità”<br />

husserliana, questa idea e cioè che il tempo percepito è una maschera, saremo<br />

costretti a considerarlo esso stesso “oggetto” di noesi: “la coscienza che intende il<br />

tempo come struttura di sintesi dell’esperienza, lo intende a partire da una serie di<br />

credenze in essa istallate dai processi termodinamici in modo tale da raccogliere tutti<br />

gli atti intenzionali dentro un’unità di senso unidirezionale come flusso di<br />

ritenzione/impressione/protenzione. Il tempo classico passato – presente – futuro<br />

diventa così solo un “noema”, un’esperienza pervasa di credenze, uno dei modi di<br />

fare esperienza del mondo, quel modo che volge lo sguardo dal passato verso il<br />

futuro”. Visto sotto questa luce il tempo non è più un riferimento fisso, ma una<br />

particolare forma di ordinamento acquisita per mezzo dei fenomeni, non è più il<br />

mezzo attraverso il quale armonizzare le singole manifestazioni in uno stesso identico<br />

senso oggettuale o un processo di sintesi convergente, ma semplicemente un “noema”<br />

con in sé la “credenza” di una direzione che va dal passato verso il futuro. Se così<br />

fosse non vi sarebbe più un tempo né solo come ordinamento convergente (futuro –<br />

presente - passato), né solo come ordinamento divergente (passato – presente -<br />

futuro). Il noema è solo un aspetto dell’oggettività e non l’oggettività stessa. Intuire<br />

questo processo è la dimostrazione che ci troviamo di fronte ad una continua apertura<br />

verso la verità. In questo modo viene anche meno ogni dubbio in merito alla non-<br />

aprioristica e kantiana concezione della temporalità secondo Husserl. Il tempo non è<br />

una nostra strutture interna attraverso la quale diamo lettura alle dinamiche del<br />

mondo, ma è ancor più la prova che l’uomo deve percorrere una strada per giungere<br />

ad un nuovo consapevole livello di coscienza sintropica. Quanto più entropia e<br />

sintropia si integrano, tanto più la credenza viene svelata, la percezione diventa<br />

trasparente verità e l’oggettivizzazione non prende la via fenomenologia della<br />

“noesi”. Con questo passaggio non solo usciamo dal bivio fenomenologico, bivio che<br />

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