Biocristallografia a raggi X
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Generazione di <strong>raggi</strong> X<br />
Danni da radiazione<br />
Metodologie Chimico Fisiche per lo Studio dei Sistemi Biologici<br />
Camogli, 16-21 settembre 2007<br />
I <strong>raggi</strong> X incidenti sul cristallo proteico causano danni sia alle molecole<br />
proteiche che a quelle del solvente. I fotoni portano alla produzione di radicali<br />
liberi che, a loro volta, danneggiano altre molecole del cristallo.<br />
I danni da radiazione talvolta sono così gravi che solo dopo poche ore di<br />
esposizione del cristallo ai <strong>raggi</strong> X a temperatura ambiente non si ha più<br />
diffrazione.<br />
Inoltre, viene generato calore, soprattutto con la radiazione di sincrotrone e<br />
può accadere che il <strong>raggi</strong>o primario deteriori il cristallo.<br />
Per evitare ciò, oltre a ridurre i tempi di esposizione, durante la raccolta dati il<br />
cristallo viene costantemente raffreddato con un flusso di vapori di azoto<br />
liquido, ad una temperatura di circa 100 K. A queste temperature i radicali<br />
liberi si formano lo stesso, ma viene eliminata/rallentata la loro diffusione nel<br />
cristallo.