L'impegno del Rotary sul territorio Sogna, Progetta, Realizza

Eventi
Rende Le perle illuminano la solidarietà
Da un processo di difesa della natura,
nasce e prende forma una vera e
propria magia che, da secoli, ha
affascinato l’uomo: la perla. Un tuffo
nel mistero ma, anche, un fantastico
viaggio in un mondo nel quale la
mano dell’uomo è importante ma
non fondamentale ed è la natura, con
tutti i suoi elementi, a recitare il ruolo
di protagonista. L’occasione è stata
offerta dal Rotary Club di Rende,
presieduto dall’ingegnere Emanuele
Fiorino, che raccogliendo un’idea del
socio Sergio Mazzuca, ha dedicato
una serata a questo splendido gioiello
ospitando una delle aziende leader
a livello mondiale nel settore della
gioielleria, autentico sinonimo di alta
qualità del marchio made in Italy.
A svelare alla folta ed attenta platea di
rotariani i misteri di questo gioiello,
da secoli sinonimo di classe e di
bellezza, una delle più importanti
gemmologhe a livello mondiale,
la signora Luciana Zunino la
quale, con semplicità, puntualità e
trasmettendo passione ed entusiasmo
ha preso simbolicamente per mano
tutti i presenti, facendo loro compiere
questo viaggio nella natura. Il
processo di coltivazione delle perle è
lungo, fatto di centinaia e centinaia di
piccoli gesti e che soltanto da pochi
anni, l’uomo, è riuscito a capire
realmente.
Tutto trae origine da quando, un
corpo estraneo, entra nella parte
molle del mollusco, di alcune
ostriche in particolare: a questo
punto il mollusco inizia a difendersi e
tende o ad espellerlo oppure, nel caso
in cui questo non fosse possibile, a
ricoprire questo elemento esterno
con una serie di cristalli, gli stessi
delle conchiglie, creando una serie
di strati, la cosiddetta perlagione,
con cui il corpo estraneo viene ad
essere completamente isolato e
riconosciuto dall’ostrica. Oggi, sul
mercato internazionale, non esistono
più nuove perle naturali; quelle che
si vedono passano da proprietario
a proprietario, da collezionista
a collezionista ed appartengono
soltanto ai tesori di re e regine. E’
l’uomo che, dopo avere studiato
e sperimentato varie tecniche per
l’introduzione artificiale di un corpo
estraneo nei molluschi, dà l’inizio
al processo di coltivazione vero e
proprio. Da quel momento in poi è la
natura a decidere se, da quell’innesto,
nascerà o meno un gioiello: l’ostrica
può infatti ammalarsi e non dare il
risultato sperato. L’uomo, in questo,
nulla può fare se non controllare il
processo naturale.
Ogni perla è differente dall’altra ed
il lavoro di selezione “quello che
amo fare a mano, per toccare la
perla ed ascoltarne il rumore, - dice
con amore e naturalezza la signora
Zunino – è allo stesso tempo delicato
e molto duro. Devi avere una grande
passione e farlo, ogni giorno, come
se fosse la prima volta perché, in
una giornata, puoi arrivare anche a
selezionare oltre centomila perle per
cui, se non hai questo amore, questo
trasporto, non riesci a farlo con la
giusta professionalità e l’attenzione
necessaria”. E’ noto che, nell’acquisto
di un gioiello, fondamentale è la
fiducia che si ha verso il gioielliere
perché sono in pochi a sapere cogliere
le qualità di una pietra.
Nelle perle bisogna innanzitutto
guardare alla forma, alla dimensione,
al cosiddetto “oriente”, vale a dire
la lucentezza della pietra, così come
alla sua superficie ed al colore. Quelle
più pregiate sono senza dubbio le
perle australiane perché più grandi
e più difficili da coltivare e, dunque,
più rare sul mercato internazionale.
L’inedita serata voluta dal Rotary
di Rende, impreziosita da una
esposizione di gioielli e da un’asta
di beneficenza, ha dato l’occasione
di conoscere un mondo nuovo, quasi
per tutti misterioso e di colloquiare
con una persona, Luciana Zunino,
che alle indiscusse e riconosciute
doti professionali, unisce l’amore
e la passione per il proprio lavoro,
riuscendo a trasmetterti sensazioni
positive e dando un messaggio sul
quale in tanti, oggi, dovremmo
riflettere: amare quello che si fa e
spendere ogni energia nell’attività
professionale, avendo la forza e la
capacità di mettersi quotidianamente
in discussione come se, ogni giorno,
fosse il primo.
E così, quella che inizialmente
poteva apparire come una serata
esclusivamente di piacere, è
diventata l’occasione per una
profonda riflessione e per una crescita
culturale di chi ha avuto la possibilità
di parteciparvi.
Roberto Barbarossa