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Alfredo Civita Sigmund Freud e la nascita dell ... - Lettere e Filosofia

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l’importanza partico<strong>la</strong>rissima, inconfondibile e inalterabile del<strong>la</strong> madre<br />

come primo e più forte oggetto d’amore, che fungerà da prototipo<br />

per tutte le successive re<strong>la</strong>zioni amorose di entrambi i sessi” (<strong>Freud</strong>,<br />

1938, p. 615).<br />

“Se <strong>la</strong> madre è assente o ha tolto al bambino il suo amore,<br />

questi non è più sicuro del soddisfacimento dei suoi bisogni e si trova<br />

presumibilmente esposto alle più penose sensazioni di tensione. Non è<br />

affatto da respingere l’idea che questi fattori determinanti l’angoscia<br />

ripetano alle radici <strong>la</strong> situazione <strong>dell</strong>’angoscia originaria del<strong>la</strong> <strong>nascita</strong>,<br />

<strong>la</strong> quale significò pure, ovviamente, una separazione dal<strong>la</strong> madre”<br />

(<strong>Freud</strong>, 1932, pp. 486-87).<br />

Questi brani illustrano con chiarezza <strong>la</strong> posizione di <strong>Freud</strong><br />

sul<strong>la</strong> <strong>nascita</strong> <strong>dell</strong>’amore. Il primo passo deriva dal<strong>la</strong> pulsione <strong>dell</strong>’Io, <strong>la</strong><br />

cui meta è l’autoconservazione. In una condizione di completa impotenza,<br />

il <strong>la</strong>ttante trova un seno che lo nutre e lo tiene in vita. L’amore<br />

e <strong>la</strong> tenerezza del bambino verso <strong>la</strong> madre non sono espressione di<br />

gratitudine, ma si configurano come una necessità vitale, tant’è vero<br />

che se <strong>la</strong> madre non è presente quando il bambino è affamato, questi<br />

si troverà “esposto alle più penose sensazioni di tensione”. L’amore è<br />

un derivato del<strong>la</strong> pulsione <strong>dell</strong>’Io. Se il neonato potesse sostentarsi<br />

autonomamente, non svilupperebbe nessun legame d’amore verso <strong>la</strong><br />

madre. Come dire: “Se non mi servi, perché dovrei amarti?”<br />

La pulsione sessuale entra in gioco dopo. L’assenza del seno<br />

non provoca solo angoscia ma anche desiderio: il seno viene investito<br />

libidicamente. In seguito l’oggetto del desiderio si amplia fino a comprendere<br />

<strong>la</strong> madre nel<strong>la</strong> sua totalità. Occupandosi del corpo del bambino<br />

e suscitandogli le più diverse sensazioni, <strong>la</strong> madre diventa <strong>la</strong> prima<br />

seduttrice, e il prototipo che orienterà ogni successiva re<strong>la</strong>zione<br />

amorosa. Dal punto di vista del<strong>la</strong> pulsione sessuale, <strong>la</strong> tenerezza del<br />

bambino verso <strong>la</strong> madre sembra nient’altro che un espediente per pro-<br />

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