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Alfredo Civita Sigmund Freud e la nascita dell ... - Lettere e Filosofia

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Prima del<strong>la</strong> rimozione del complesso edipico, pur non essendo<br />

del tutto amorale, il bambino è però privo di una vera coscienza morale.<br />

La legge agisce su di lui dall’esterno, per mano dei genitori in<br />

primo luogo, e in secondo luogo attraverso l’ambiente sociale. Se il<br />

bambino fa una cosa che non va fatta, viene sgridato e magari punito.<br />

Mediante le identificazioni e le introiezioni che seguono al tramonto<br />

del complesso edipico, <strong>la</strong> legge comincia ad agire dall’interno. Il che<br />

significa, come abbiamo precedentemente notato, che prima <strong>la</strong> legge<br />

veniva semplicemente subita senza essere compresa, dopo, quando<br />

opera dall’interno, essa viene accettata e compresa nel<strong>la</strong> sua ratio.<br />

Veniamo al brano citato. L’accusa dei detrattori di <strong>Freud</strong> è che<br />

egli considera come fondamento del<strong>la</strong> moralità e del<strong>la</strong> coscienza morale<br />

<strong>la</strong> pulsione sessuale. Come se nell’individuo non vi fosse nul<strong>la</strong> di<br />

superiore agli appetiti sessuali, nessun autentica trasporto verso il bene,<br />

<strong>la</strong> giustizia, il progresso. Potremmo dire che i detrattori interpretano<br />

<strong>la</strong> teoria freudiana in senso riduzionista: le norme e i valori morali<br />

non hanno un significato in se stesso; il loro vero significato risiede<br />

nell’inconscio pulsionale e segnatamente nel<strong>la</strong> sessualità.<br />

Riteniamo di interpretare correttamente il pensiero di <strong>Freud</strong>,<br />

ricavando dal<strong>la</strong> citazione due fondamentali obiezioni, che hanno anche<br />

un valore filosofico, contro i suoi detrattori. Prima obiezione: è<br />

indispensabile distinguere tra <strong>la</strong> formazione del<strong>la</strong> moralità e <strong>la</strong> moralità<br />

come tale. La formazione coincide con lo sviluppo psicosessuale<br />

del bambino, con <strong>la</strong> rimozione del complesso edipico, con le successive<br />

identificazioni e introiezioni. Ma che sia questo il modo di formarsi<br />

del<strong>la</strong> coscienza morale non implica che <strong>la</strong> moralità, per ciò che attiene<br />

al suo significato e valore sociale, debba essere ricondotta alle vicissitudini<br />

del<strong>la</strong> sua formazione nell’infanzia, come se <strong>la</strong> moralità fosse un<br />

sottoprodotto <strong>dell</strong>e perversioni sessuali infantili. La moralità ha un<br />

valore in sé, che non viene corrotto dal fatto che, nell’esistenza di ogni<br />

individuo, essa si consolida a partire <strong>dell</strong>e vicende infantili.<br />

La seconda obiezione può essere così sintetizzata. In uno sviluppo<br />

normale, il bambino, dopo il complesso edipico, apprende, grazie<br />

alle identificazioni, <strong>la</strong> differenza tra il bene e il male, tra il giusto e<br />

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