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22 - Assocazione Italiani Freienbach

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AIF ASSOCIAZIONE ITALIANI FREIENBACH Il Giornalino<br />

Le fontane di Brescia<br />

CULTURA ITALIANA<br />

Brescia arte millenaria<br />

Pag. 15<br />

Poche città ci sembran poter vantare tanta ricchezza di fontane come Brescia.<br />

In ogni piazza, si può dire, in ogni viuzza in ogni cortile, in ogni chiostro,<br />

sia pur timido e modesto, viene a cullarci il tranquillo zampillìo di un<br />

delfino, di un mascherone, di una conchiglia barocca, di una candelabra<br />

neoclassica.<br />

Al parlar di fontane, il nome di Roma si presenta ed abbaglia: la grandiosità<br />

delle linee, l’imponenza della massa architettonica, la copiosità dell’acqua<br />

delle sue fontane, associate al nome di un Bernini, rimangono superiori e<br />

lontane da ogni confronto a testimoniare<br />

una potenza eterna. Brescia, piccola<br />

ma aristocratica, fiera più che festosa,<br />

con un patriziato men fastoso che bellicoso,<br />

ha un barocco lontanissimo dal<br />

Milanese; non so se più vicino di spirito<br />

al Romano di quanto lo sia per espressione<br />

al Veneto. Abbondantissima<br />

d’acqua fin dal tempo della sua prosperosa<br />

romanità, fu specialmente nel periodo<br />

di fedele, ma libero ossequio alla<br />

magica dominante, passate le burrasche<br />

del 500, che Brescia, con un senso<br />

nobilissimo di signorilità, godendo<br />

del dono naturale, si volle ornare di monumenti<br />

che fossero una sua caratteristica<br />

che la differenziassero dalle consorelle vicine; ciò che fece però senza<br />

sproporzione di mezzi. Non dirò che abbia creato soltanto cose superlative:<br />

parecchie son le fontane che, lavate da quella deliziosa patina color<br />

bronzo con cui il tempo riveste il Rezzato, pulite dalle chiazze, dalle striature<br />

piene di colore pittorico, dalle muffe, dalle edere, non dicono più nulla;<br />

qualcuna non è che la convenzionale e squilibrata espressione di un periodo<br />

in cui «è del poeta il fin la meraviglia, chi non sa far stupir vada alla triglia<br />

»; molte quelle decorative, buttate giù con largo gesto scenografico,

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