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22 - Assocazione Italiani Freienbach

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AIF ASSOCIAZIONE ITALIANI FREIENBACH Il Giornalino<br />

Pag. 17<br />

due casinetti neoclassici fuori porta ha parecchie buone cose secondarie in<br />

città e nelle campagne.Più noto anche fuori Brescia è Rodolfo Vantini<br />

(1791-1856) architetto dei due casinetti di porta Venezia in Milano e del<br />

classicissimo cimitero di Brescia; cimitero che ha segnato un’epoca (1815)<br />

(e direi quasi una formula) e che fu cantato dall’Arici. Dalla metà del secolo<br />

scorso fino a oggi si può dire, nessuna nuova fontana interessante viene a<br />

continuare la tradizione. La mentalità gretta, piatta e grigia del periodo demagogico<br />

odiatrice del passato, in nome di un falso progresso ha fatto<br />

scomparire alcune tra le più note e più in vista fontane della città per sostituirle<br />

con antenne per la luce, con ignobili edicole di giornali, come ha lasciato<br />

che deliziose case affrescate da Lattanzio Gambara fossero massacrate<br />

da finti marmi e da floreali convulsioni di vetrate e di ferri.<br />

Oggi speriamo che la crisi sia superata: una fontanella deliziosa è stata<br />

rimessa in onore: vogliamo dire la classicheggiante statuetta di piazza del<br />

Duomo, bellissinia, degna vicina della sorella del Callegari. La figura mutilata<br />

di donna è di una grazia non comune e l’insieme del monumento ha<br />

una certa qual nota frammentaria molto rispondente al gusto presente. Vogliamo<br />

sperare che le nuove generazioni, educate a miglior gusto estetico,<br />

sapranno con amore rispettare e conservare questi piccoli ma cari monumenti<br />

che danno alla città una nota sua caratteristica e che, emuli dei chiomati<br />

patrizi barocchi, i feudatari delle movimentate industrie moderne, vogliano<br />

tener alta la fiamma del bello. Chi sa quali attimi di felicità procuri la<br />

visione anche fugace di una fontanella mormorante in fondo a un giardino<br />

o nell’angolo di un silenzioso cortile, comprenderà quanto sia necessario<br />

lasciare immutata la cantilena discreta di queste voci d’acqua che la gioia<br />

di un artista armonizzò con fantasie architettoniche quasi desiderando che<br />

il suo poemetto di pietra, pervaso da grazie mitologiche, avesse risalto canoro<br />

sulla nota purissima dell’acqua.<br />

CARLOTTAVO MARCHETTI

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