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22 - Assocazione Italiani Freienbach

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AIF ASSOCIAZIONE ITALIANI FREIENBACH Il Giornalino<br />

Pag. 16<br />

ma senza finezza di particolari. Noi le abbiamo raccolte ugualmente perchè<br />

lo spirito del tempo e del luogo è sintetizzato anche dalle piccole cose<br />

mediocri, a volte più localmente caratteristiche dei grandi monumenti.<br />

Non è dunque intenzione di chi scrive ricercare e scoprire i nomi degli artefici<br />

che hanno scolpito o compilato l’una o l’altra fontanella: se la piccola<br />

cosa, il piccolo particolare tocca oggi l’animo nostro con una gioia più intima<br />

che non l’opera monumentale a noi troppo lontana, si è però dispensati<br />

dal ricercare tanti nomi ignoti che nessun anello<br />

occupano nella ininterrotta catena dell’evoluzione<br />

artistica.<br />

Ci limitiamo pertanto a far parte al lettore di queste<br />

piccole cose, non conosciute per la maggior<br />

parte, dando il nome di quelli che nel periodo barocco<br />

e neoclassico hanno avuto qualche importanza<br />

nella storia artistica bresciana in relazione<br />

al nostro tema.<br />

Delle fontane poste in località pubbliche, le due<br />

più conosciute e più caratteristiche sono quella<br />

della Pallata e quella della Piazza del Duomo.<br />

La Pallata, addossata alla omonima torre medioevale<br />

a porta San Giovanni, venne costruita nel<br />

1596 su disegno di Pietro Bagnadore da Orzinuovi,<br />

architetto, che diede anche il disegno delle statue scolpite da Antonio<br />

Carra. Questi due nomi occupano un posto importante nell’architettura bresciana:<br />

il primo (che studiò a Roma) fu architetto e pittore e in unione a<br />

Leone Bussi della Fabbrica del Duomo di Milano lavorò alla cattedrale di<br />

Brescia, il secondo, scultore fecondissimo, fu capo di tutta una famiglia di<br />

scultori il cui nome si trova, nella regione, ad ogni piè sospinto.<br />

La fontana di Piazza del Duomo, la più elegante, la più bella di Brescia è<br />

piena di armonia e di grazia, pur potendosi trovare un po’ slegato il piedestallo<br />

della statua dal sottostante pilastro. La statua, rappresentante la città,<br />

è opera di Antonio Callegari (1698 -1777) il più celebre di tutta una famiglia<br />

d’artisti la cui produzione è stata prodigiosa.<br />

La fontana di Palazzo Soardi ora Bruni fu disegnata nel 1760 dall’abate<br />

Antonio Marchetti (1724-1791) l’autore del ridotto del teatro Grande, architetto,<br />

che moltissimo lavorò nella Bresciana in ville, in palazzi, in Chiese,<br />

rivale dell’abate Gaspare Turbini, nato nel 1728, autore della fontana di<br />

palazzo Polini Lechi ora Guaineri, per non parlare qui dello scalone del<br />

teatro Grande e delle numerose costruzioni civili e religiose sparse in tutta<br />

la provincia.<br />

E per non citare che i nomi più popolari e saliti in qualche fama, finiamo col<br />

Donegani e col Vantini.<br />

Giovanni Donegani, disegnò la fontana che i Martinengo Colleoni costruirono<br />

nel 1780 in Piazza S. Alessandro. Autore del teatro comunale e di

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