Buone Feste
<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong> 21 L’ORTESI PLANTARE È UN DISPOSITIVO MEDICO REALIZZATO SU MISURA “I plantari sono ortesi finalizzate: alla correzione delle deformità o malformazioni del piede,come sostegno delle volte plantari (longitudinale e trasversale) o di scarico di punti dolenti. I plantari si possono distinguere in due grandi famiglie: Correttivi o per l’infanzia Il plantare per l’infanzia, a differenza di quello per adulti, ha per lo più azione correttiva in quanto è applicato per riportare alla norma lo squilibrio sia strutturale che funzionale. Fig. 1,2,3, esempi di realizzazione di plantari correttivi per bambini su calco ingesso eseguiti con diverse tipologie di materiali (EVA, Carbonio…) Obiettivo del plantare correttivo Lo scopo di questa categoria di ortesi è quello di modificare, nelle migliori delle circostanze, alcune problematiche come: il piede piatto, la pronazione del retropiede, l’avampiede varo, il ginocchio valgo ecc.. Compensativi o per adulti Si distinguono per il loro impiego per lo più permanente, in quanto compensano l’alterazione sia strutturale sia funzionale, irreversibile. Possono essere: antalgici biomeccanici. Antalgici Appartengono a questa categorie le ortesi concepite al solo scopo di ridurre, limitare o, nelle migliori ortesi, eliminare il dolore scatenato a seguito di una problematica in corso. Sono plantari che vengono concepiti con materiali in grado di ammortizzare o scaricare l’urto in un determinato punto dolente. Vengono normalmente realizzate in soggetti con artrosi ad uno stadio avanzato, artrite deformante, alluce valgo,gotta, diabetici, gravi insufficienze circolatorie o comunque in tutte quelle circostanze in cui il piede lamenta una grave insofferenza in cui il paziente ha normalmente superato i 60 anni d’età. IL PLANTARE DINAMICO SI CARATTERIZ- ZA E DIFFERENZIA DAGLI ALTRI TIPI DI PLANTARI SU CALCO, IN QUANTO L‘IMPRONTA VIENE EFFETTUATA DINA- MICAMENTE, OSSIA INTANTO CHE IL PAZIENTE COMPIE QUALCHE PASSO. L‘IMPRONTA COSÌ OTTENUTA RISPEC- CHIA FEDELMENTE I CARICHI E I SOVRACCARICHI DEL PIEDE IN CONDI- ZIONI DI LAVORO EFFETTIVE. LO SI UTI- LIZZA PER LO PIÙ IN CASI PARTICOLARI ED IN PRESENZA DI GROSSE DEFORMITÀ O SOVRACCARICHI, CON BUONI RISUL- TATI. L’impronta podostatica su carta carbonata evidenzia un sovraccarico delle teste metatarsali dei piedi. Anche alla valutazione obiettiva i sovraccarichi erano molto evidenti e dolenti. Si noti come i sovraccarichi siano rimasti impressi nelle impronte dinamiche effettuate. Lo stampo dell’impronta eseguito sotto vuoto,permetterà la realizzazione del plantare in materiale poliuretanico. Scopo dell’ Ortesi biomeccanica La sua funzione è di: - assorbire l’onda di shock a cui il calcagno è sottoposto durante la prima fase di appoggio riducendo la forza istantanea applicata; - normalizzare i tempi di contatto del piede al suolo rispettando la corretta prono-supinazione del piede; - trasferire il peso del corpo durante il movimento del piede modificando gli assi di movimento al fine di normalizzare la funzione del passo. L’obiettivo: - Compensare la meccanica del retropiede stabilizzando l’area calcaneare nella posizione di “neutra sottoastragalica”; - Compensare la meccanica dell’avampiede in funzione della sua correggibilità; - Spesso, per la presenza di dolore, sostenere o stimolare l’arco longitudinale mediale in modo elastico personalizzato Fig.1 presa dell’ impronta in posizione neutra sottoastragalica Fig.2 realizzazione del negativo su schiuma fenolica Fig.3 reallizzazione del positivo su un calco di gesso Fig.4 allineamento del retropiede con ortesi plantare biomeccanica Fig.5 plantare a contatto totale. Plantari : regole da ricordare 1. Il plantare deve sempre appoggiare su una superficie piana; 2. Il plantare deve essere sempre inserito in una calzatura ortopedica predisposta o su misura; 3. Indossare preferibilmente una calza molto sottile (filoscozia) o un Salvapiede. 4. Importante portare i plantari sempre, anche in casa, in sandali, ciabatte predisposte; 5. Affinché il plantare abbia effetto, il tacco della calzatura deve essere di cm 2,5 (uomo) - 3,5 (donna) e non deve mai superare i 4 cm; 6. Per chi ha l’alluce valgo si consiglia scarpe con tomaia in setaflex; 7. si consiglia di lavare periodicamente il plantare: usare una spugna imbevuta di sapone bianco di marsiglia con acqua a temperatura ambiente non > 30° (non usare acqua calda e non farlo asciugare vicino a termosifoni, stufe elettriche, ecc.). 8. la vita media di un plantare è di circa 18 mesi. Dott. Daniele Cervoni Laureato in Tecniche Ortopediche Per maggiori informazioni o appuntamenti: Centro Ortopedico Flaminio Tel. 0<strong>76</strong>1.517744 Cell. 339.1816523