Monografia su Battiato e Sgalambro - Franco Battiato Archive
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di <strong>su</strong>ccesso ed entrava nel mio mondo una falsità totale.<br />
Era inevitabile. Non sei vero, perché sarebbe tremendo.<br />
Chi si mette a comporre lo fa per scrivere una canzone di<br />
<strong>su</strong>ccesso. È per tutti cosÌ. Altrimenti davvero fai altro.»<br />
Già, i <strong>su</strong>oi inizi nel 1967 con ambretta Colli.<br />
B. "Sono stati gli anni della balera. Una volta eravamo<br />
nel salotto di Ombretta, una domenica pomeriggio, che<br />
aspettavamo la sera per fare il nostro spettacolo. Parlavamo.<br />
Arriva una telefonata che ci ricorda che avevamo<br />
anche il pomeriggio. Lei allora ha l'idea di farmi mettere<br />
al braccio delle cose, <strong>su</strong>oni di clacson, usciamo di corsa<br />
dalla città, arriviamo <strong>su</strong>l posto, tutti che ancora ci aspettavano<br />
e che ci gridano buffoni buffoni. E noi a giustificarci<br />
che avevamo avuto un incidente. Ci siamo divertiti<br />
tanto. Era la balera.»<br />
Oggi si diverte ancora?<br />
B. «Quello è un mondo che è finito completamente.<br />
Ricordo le cameriere con le minigonne che andavano a<br />
cercare uomini e viceversa. La balera girava tutta attorno<br />
a questo. Anche oggi è cosÌ, ma non esistono più le<br />
balere . Nelle discoteche la percentuale che si comporta<br />
come una volta nelle balere è il 30%, perché per il resto<br />
c'è tutta gente che ama andare fuori, attraverso i <strong>su</strong>oni,<br />
gli addittivi chimici. Allora c'era i.nvece proprio il classico<br />
trascinamento.»<br />
Mi sembra che in Gommalacca, ma è un concetto che<br />
ricavo ancora una volta da <strong>su</strong>e dichiarazioni, si è come<br />
imposto un <strong>su</strong>ono in cui riesce a sentirsi a disagio. Cosa<br />
significa quando dice: «lo mi appassiono anche se la materia<br />
musicale non corrisponde al mio nucleo compositivo.<br />
La coerenza non mi interessa».<br />
B. «Una cosa che abbiamo sviscerato, anche insieme al<br />
professore <strong>Sgalambro</strong>, è che oggi il <strong>su</strong>ono non è più casalingo.<br />
Un pezzo come Shock in my town non ti viene<br />
voglia di ascoltarlo in casa come si faceva una volta. La<br />
tendenza generale è che i <strong>su</strong>oni delle canzoni accompagnino<br />
oggi un vivere urbano. I <strong>su</strong>oni escono dai negozi,<br />
dalle radio, dai taxi ed è assolutamente formidabile sentirli<br />
in quelle condizioni, meno percepirli in un ascolto asettico.<br />
La maggior parte di queste canzoni sono costruite per<br />
quel fine, non come poteva essere Fisiognomica, che invece<br />
ricercava un ascolto personale: parlare al pubblico<br />
come fosse una sola persona. Qui invece parli ad una<br />
comunità che vive in un certo modo ed il <strong>su</strong>o <strong>su</strong>ono, la<br />
tappezzeria che accompagna il <strong>su</strong>o vivere, ha questi colori<br />
e non altri.»<br />
Ma allora il disagio a cosa si riferisce?<br />
B. «Si riferisce al fatto che quando hai bisogno di fare<br />
le scalette hai necessità di ascoltare il disco in sequenza<br />
e allora in quel momento lì ,-c'è del disagio, perché la forza<br />
di penetrazione dei brani sitrgolarmente sommata diventa<br />
dura da accettare anche per lo stesso autore, perché non<br />
ha le caratteristiche consolatorie della musica che ti accarezza,<br />
ti fa dormire, ti fa sognare. È invece d'urto perché<br />
è fatta per questo genere di comunicazione e di relazione.»