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Monografia su Battiato e Sgalambro - Franco Battiato Archive

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gusto di farlo, riconoscendo gli steccati e le barriere solo<br />

per poter andare oltre, <strong>su</strong>perare, abbattere. "Sono un musicista<br />

che, di volta in volta, deve ingegnarsi a risolvere un<br />

problema formale legato ai tempi in cui vivo. Non ricerco<br />

la svolta a tutti i costi, la mia strada è piana, ma ricca di<br />

fermate. lo amo cambiare per fatto costituzionale". Come<br />

canta in Splendide previsioni: "lo sono pronto ad ogni evenienza,<br />

/ ad ogni nuova partenza ... ».<br />

Strano tipo di artista, <strong>Battiato</strong>. Non ha nulla della<br />

rockstar, né il volto (lontanissimo dalle fattezze del teen<br />

idol canonico) né il look (elegantissimo, sempre in giacca<br />

e cravatta, ma capace, in certi momenti della <strong>su</strong>a parabola,<br />

di andare in scena in pantofole e cantare accovacciato <strong>su</strong><br />

un tappeto) né, tanto meno, gli atteggiamenti istrionici e<br />

iconoclasti tipici dei trascinatori di folle; eppure è meravigliosamente<br />

mesmerico, con quel senso istintivo dello spazio<br />

e quel senso del corpo che sono propri dei grandi<br />

attori, cui non viene richiesto solo di avere braccia, gambe,<br />

collo, ma di saper muovere l'aria.<br />

<strong>Battiato</strong> non conosce le vibrazioni umane classiche e temporali<br />

che vanno sotto il nome di innamoramenti e per questo<br />

ha scritto non più di tre o quattro canzoni d'amore comunemente<br />

intese; ma quando ciò è avvenuto, sono stati capolavori<br />

abbaglianti e commoventi (La cura). Voce sempre fuori<br />

dal coro, odia i branchi, coltivando quella che Ge<strong>su</strong>aldo<br />

Bufalino (cui ha dedicato L'imboscata) chiamava, con splendida<br />

intuizione linguistica, "l'isolitudine", pregna sì dell'isolamento<br />

siciliano, ma anche della consapevolezza che la solitudine,<br />

quando la si cerca e coltiva e non la si <strong>su</strong>bisce, raramente<br />

si tramuta in disperazione. Siciliano vero che, nella<br />

composizione, non si lascia troppo <strong>su</strong>ggestionare dalla natura,<br />

ma che vive alle pendici dell'Etna, accanto a limoneti e Man Ray, Silent Harp (994)<br />

muri di pietra lavica, in una casa patriarcale con annessa piccola<br />

chiesa ricavata da un pollaio, con stanze che sanno di<br />

vino perché il parquet è stato costruito con il legno di antiche<br />

botti. Ama dire che la parte siciliana che è in lui è quella<br />

araba, ma io sono propenso a pensare che della <strong>su</strong>a terra<br />

abbia ereditato il carattere dominante e impuro, ovvero la<br />

capacità di assorbire tratti di culture diverse, dopo le molte<br />

invasioni e dominazioni. Vegetariano "per impossibilità di essere<br />

cannibale», pittore per impossibilità di rappresentare tutte<br />

le facce del mondo solamente con i <strong>su</strong>oni, dipinge sotto<br />

pseudonimo (Suphan Barzani, ingegnosa unione del grande<br />

rivoluzionario Barzani e del poeta c,urdo Suphan) e con sopra<br />

la testa quella che gli egiziani chiamavano terza forza,<br />

ovvero la possibilità di sentire attraverso il ritratto la persona<br />

viva, dunque una forza vitale e non un'icona. Come le icone<br />

slave, come ha opportunamente sottolineato <strong>Franco</strong> Pulcini,<br />

dove è la pittura che deve guardare te e non il contrario.<br />

<strong>Battiato</strong> che ama gli ossimori (Il silenzio del rumore, s'intitolava<br />

un brano di Pol!ution), le congiunzioni impossibili<br />

(L'ombrello e la macchina da cucire) e le similitudini forti<br />

(Come un cammello in una grondaia, da una frase dello<br />

scienziato persiano Al BirunQ, che non sopporta più di sentirsi<br />

chiedere da ogni intervistato re se ha finalmente trovato<br />

il <strong>su</strong>o centro di gravità permanente, che preferisce provare<br />

ancora a trovare l'alba dentro l'imbrunire, dunque la capacità<br />

di cambiare ed evolversi negli anni. <strong>Battiato</strong> che al birignao-meravigliao<br />

di molti colleghi, anche illustri, preferi-

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