Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...
Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...
Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 79.pdf - Bibliotheca ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
DIZIONARIO<br />
DI ERUDIZIONE<br />
STORICO-ECCLESIASTICA<br />
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI<br />
SPECIALMENTE INTORNO<br />
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI<br />
E PIu' CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA<br />
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E<br />
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,<br />
AI RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E<br />
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON<br />
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.<br />
COMPILAZIONE<br />
DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO<br />
SECONDO AIUTANTE DI CAMERA<br />
DI SUA SANTITÀ PIO IX.<br />
YOL. LXXIX.<br />
IN VENEZIA<br />
nALLA. TIPOGRAFIA EMILIANA<br />
MbCCCLVI.
La presente e<strong>di</strong>zione è posta sotto la salvaguar<strong>di</strong>a delle leggi<br />
vigenti, per quanto riguarda la proprietà letteraria, <strong>di</strong> cui<br />
TAutore intende godere il <strong>di</strong>ritto, giusta le Convenzioni<br />
relative.
DIZIONARIO<br />
DI EHUDIZIONE<br />
S T OR I CO -ECCLESI ASTICA<br />
TOS T OS<br />
1 OSCO o DA CASTELLO Guido,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Nato <strong>di</strong> oscuro lignaggio, o il-<br />
lustre cotue voglionoNovaes e altri, e della<br />
famiglia Castelli dì s. Fisla o Felicita, luogo<br />
sulle sponde del Tevere, nella <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Civita Castellana o <strong>di</strong> Città <strong>di</strong> Castello<br />
(P'), denominalo sempre Maestro<br />
Guido da Castello, sebbene comunemen-<br />
te <strong>di</strong>cesiGuido de Castelli oCastellis: iocpii<br />
lo riporlo colla deuoinina/Joue <strong>di</strong> Tosco,<br />
perchè seguo principalmente Cardella. La<br />
causa insorta sulla <strong>di</strong> lui patria non fu coinè<br />
vogliono alcuni colla città <strong>di</strong> Terni, ma<br />
colla Huniglia Castelli <strong>di</strong> Terni. Non man-<br />
cano lapi<strong>di</strong> antiche, le quali giustincaiio,<br />
in (jualche modo, che appartenesseall'an-<br />
licapolenlissima famiglia Guelfucci lifer-<br />
nate ossìa <strong>di</strong>Città <strong>di</strong>Caslello,famiglia fazio-<br />
naria molto più antica de'Fucci, e che dominò<br />
IJorgo s. Sepolcro per qualche tem-<br />
po. In >
4<br />
TOS<br />
Degli Effelli <strong>di</strong>ce che a questa si deve as-<br />
segnai e il vescovo intervetiiito al concilio<br />
d'Eugenio I I,e da Ughelli attribuito a Cit-<br />
là <strong>di</strong> Castello, così Celestino II. L'origine<br />
per cui tanti scrittori fecero questo Papa<br />
<strong>di</strong> Città <strong>di</strong> Castello, <strong>di</strong>chiara derivato<br />
dalla sorella monaca che ivi <strong>di</strong>morava, e<br />
dal possedervi de'beni, mentre era oriundo<br />
da Civita Castellana, e s. Pista è più<br />
remolo da s. Felicita, che Felicita da Fe-<br />
licissima. La sua arme composta <strong>di</strong> 3 gi-<br />
gli, che si vede in Città <strong>di</strong> Castello, e i doni<br />
fatti a quella chiesa, poterono procedere<br />
dall'affetto che le portò, come rileva Ciat-<br />
ti nelle Memorie <strong>di</strong> Perugia^ o per la so-<br />
rella che vi assunse Tabito religioso, <strong>di</strong>cendo<br />
che Fisla è nome abbreviato <strong>di</strong> Fe-<br />
licissima. Sia comunque,Guido fu <strong>di</strong>sce-<br />
polo del famoso Ahailardot sotto <strong>di</strong> cui<br />
fece gran progressi nelle lettere, perciò<br />
chiamato da Ottone <strong>di</strong> Frisinga, uomo <strong>di</strong><br />
somma religione e pari scienza, per cui non<br />
meno che per le rare sue virtù, Calisto II<br />
10 fece sud<strong>di</strong>acono e scrittore pontificio,<br />
ed Onorio II nelle tempora <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre<br />
1 127 lo creò car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong>acono <strong>di</strong> s. Ma-<br />
ria in Via Lata, donde Innocenzo II lo tra-<br />
sferì all'or<strong>di</strong>ne de'preli col titolo <strong>di</strong> s. Mar-<br />
co. Questo Papa si prevalse <strong>di</strong> lui utilmen-<br />
te nel I iSy, inviandolo col car<strong>di</strong>nal Gi-<br />
j-ardo e con Aimericocancelliereepoi car-<br />
<strong>di</strong>nale, a trattare coH'imperatore Lotario<br />
11 <strong>di</strong> gravissimi affari pel monastero <strong>di</strong><br />
Monte Cassino; e poi lo spedì in Sicilia per<br />
allontanare Piaggerò I dal partito degli<br />
scismatici seguaci dell'antipapa Anacleto<br />
11. Compite queste legazioni, neli iSg fu<br />
destinalo rettore <strong>di</strong> Benevento, carica che<br />
lodevolmente sostenne sino al 1 140, nel<br />
quale anno Innocenzo li lo mandò legato<br />
in Francia. Corse allora voce, che il famo-<br />
so eresiarca Arnaldo da Brescia, condan-<br />
nato nel concilio Lateranense II, si fosse ri-<br />
fugiato in quel regno presso il car<strong>di</strong>nale;<br />
per cui subitosi allarmò lo zelo <strong>di</strong> s. Ber-<br />
nardo, e scrisse al car<strong>di</strong>nale la lettera r 96<br />
piena <strong>di</strong> giusti risentimenti. Non fu essa sen-<br />
za frullo, poiché saputosi ciò da Arnaldo<br />
TOS<br />
ch'era in Francia, ma non presso il legnlo,<br />
incontanente partì per Germania. Morto<br />
Innocenzo II neh i43, il car<strong>di</strong>nale (Inifa<br />
la sua legazione,intervenne all'elezione del<br />
successore e fu egli stesso scelto col nome<br />
<strong>di</strong> Celestino II (F.).<br />
TOSCO o TOSCHI o TUSCODome-<br />
Nico, Car<strong>di</strong>nale. Nato in Caslellanaro o<br />
Castel Arano, luogo presso P\eggio <strong>di</strong>Modena,<br />
da poveri genitori, fu dal padre man-<br />
dalo a Pioma sotto la cura e <strong>di</strong>rezione del-<br />
lo zio, celebre per dottrina e professore <strong>di</strong><br />
matematica. Applicatosi quin<strong>di</strong> con esso<br />
allo stu<strong>di</strong>o della geometria, per sua <strong>di</strong>sgra-<br />
zia la morte gli rapì il parente e precet-<br />
tore. Pertanto si trovò costretto per vive-<br />
re a prestare in Pioma l'opera sua a qualunque<br />
con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> persone, in che mo-<br />
strò costante rettitu<strong>di</strong>ne e fedeltà. La ne-<br />
cessità dell'in<strong>di</strong>spensabile sostentamento<br />
lo costrinse a ripalriare, ma trovò per<br />
maggior infortunio morti il padre e il fia-<br />
tellOjSicchè <strong>di</strong>venuto bersaglio dell'avver-<br />
sa fortuna, si pose al s ervigio <strong>di</strong> Sigismondo<br />
marchese d'Este signore <strong>di</strong> sua patria,<br />
il quale destinato da Carlo V, <strong>di</strong> cui era<br />
capitano, al governo <strong>di</strong> Pavia, pose Domenico<br />
Ira'soldati della guarnigione della<br />
fortezza, e dove pel suo valore fu avan-<br />
zato a sergente. Dimorando in Pavia, a<br />
casosi pose a leggerete Istituzioni dìGiu-<br />
stinianOi e ne prese tale <strong>di</strong>letto, che risol-<br />
vette d'applicarsi alla giurisprudenza, al<br />
cui stu<strong>di</strong>o l'animò il marchese ch'erasi av-<br />
veduto del suo raro talento. Datosi quin-<br />
<strong>di</strong> con assidua e ostinata applicazione allo<br />
stu<strong>di</strong>o delle leggi in quell'università e ot-<br />
tenuta la laurea, in breve pervenne ad essere<br />
eccellente giurisperito; laonde il mar-<br />
chese lo <strong>di</strong>chiarò u<strong>di</strong>tore generale delle<br />
sue cause, e governatore <strong>di</strong> s. Martino.<br />
Dopo varie vicende restituitosi in Roma,<br />
trovò ricetto presso 1' avvocalo Antonio<br />
Capon<strong>di</strong>o o Capor<strong>di</strong>o, e dopo poco tem-<br />
po, per lucrare, s^impiegò a sollecitare le<br />
cause d'un rinomato curiale, ed appresa<br />
con questo mezzo la pralica del foro e della<br />
curia, inlerameute si <strong>di</strong>e alla <strong>di</strong>fesa e pa-
TOS<br />
Irocinio (Ielle cause,clietratteclii lai a buon<br />
fine, presto i^li acquistarono nii pro<strong>di</strong>gioso<br />
numero <strong>di</strong> clietili. Fra questi vi fu l'u<strong>di</strong>-<br />
tore dclcai-<strong>di</strong>iial PierdonatoCesi, il quale<br />
gii commise alcune cause assai intricale<br />
e <strong>di</strong>niciii del suo signore, che ridotte da<br />
lui dopo lungo stu<strong>di</strong>o e laboriosa appli-<br />
cazione, non senza rischio della sanità^ a<br />
felice esilo, gli meritarono che l'u<strong>di</strong>tore<br />
io Tacesse prociualore del car<strong>di</strong>nale. Mor-<br />
to frattanto l'u<strong>di</strong>tore, il car<strong>di</strong>nal Cesi che<br />
avea sperimentato l'abilità <strong>di</strong> Domenico,<br />
lo surrogò al defunto, nel qual carico a-<br />
veiidolo servilo con piena sod<strong>di</strong>sfazione,<br />
tiopo avergli ottenuto un canonicato in<br />
Reggio, lo <strong>di</strong>chiarò u<strong>di</strong>tore generale <strong>di</strong> sua<br />
lega/ione d» Ijologna, in cui lai fama s'ac-<br />
quistò d' integrità, dottrina e prudenza,<br />
che il car<strong>di</strong>nal Anlonmaria Salviati successore<br />
del Cesi nella legazione, doman-<br />
dò e ottenne da Sisto V che lo <strong>di</strong>chiarasse<br />
vicelegalo. \n assenza del car<strong>di</strong>nale il Pa-<br />
pa Io noininò governatore della città, a CUI<br />
presiedè con intera sua sod<strong>di</strong>sfazione. Tor-<br />
nato a Roma con bella reputazione, si guadagnò<br />
la grazia de'principi e de'gran<strong>di</strong>,<br />
e tra gli altri <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando I granduca<br />
<strong>di</strong> Toscana, che da car<strong>di</strong>nale avea conce-<br />
//ito gran concetto del suo merito, onde<br />
lo fece consigliere <strong>di</strong> slato e u<strong>di</strong>tore perpetuo<br />
de'suoi dominii. Però accortosi Domenico<br />
non esser gra<strong>di</strong>lo alla corte, ov-<br />
vero che il clima <strong>di</strong> Firenze gli riuscisse<br />
nocivo, con prelesto <strong>di</strong> mutare aria, si re-<br />
stituì a Roma, dove Clemente Vili l'ammise<br />
tra' prelati <strong>di</strong> cotisulta, e neh 595<br />
gli conferì il vescovato <strong>di</strong> Tivoli , chiesa<br />
in cui istituì 3 nuove <strong>di</strong>gnità, cioè <strong>di</strong> ar-<br />
ciprete, decano e prepostOjOllre le preben-<br />
de <strong>di</strong> teologo e penitenziere, assegnando<br />
loro perdute i frutti d'alcuni benedzi sem-<br />
plici e curati da lui soppressi. Nello slesso<br />
anno il Papa lo fece governatore <strong>di</strong> Roma,<br />
importante e gelosa carica in cui fe-<br />
ce spiccare la sua previdenza, giustizia e<br />
leltitu<strong>di</strong>ne, massime nell'assenza del Pa-<br />
pa (|uaiulo si recò a prender possesso dì<br />
Ferrara, laonde ucl tempo del suo jjover-<br />
T O S 5<br />
no non successe in Pioma alcun omici<strong>di</strong>o.<br />
Non pertanto, essendosi Domenico eleva-<br />
lo col suo solo merito, che all' invi<strong>di</strong>a e<br />
gelosia è colpajHon andò immune da cen-<br />
sure e calunnie degli emuli, che gli reca-<br />
rono non lievi molestie, dalle quali usci<br />
illeso per l'incontaminata sua innocenza.<br />
Anzi queste stesse <strong>di</strong>cerie ingiuste determinarono<br />
Clemente Vili ad accelerare la<br />
sua esaltazione, ed a' 3 marzo 1098 lo<br />
creò car<strong>di</strong>nale (ma credo che lo pubbli-<br />
casse al ritorno da Ferrara) prete <strong>di</strong> s. Pie-<br />
tro Montorio, e lo ascrisse a tutte le con-<br />
gregazioni <strong>di</strong> Roma. Intervennea'concla-<br />
vi <strong>di</strong> Leone XI e Paolo V,ed in quest'ul-<br />
timo, come notai nel voi. LI,p. i33, sa-<br />
rebbe stalo certamente eletto Papa, se al-<br />
cune troppo libere e popolari maniere <strong>di</strong><br />
parlare, che gli erano famigliari, non gli a-<br />
vessero fatto insorgere de' vali<strong>di</strong> contrad-<br />
<strong>di</strong>ttori, e soprattutti il car<strong>di</strong>nal Baronie,<br />
che colla sua autorità frastornò l'elezio-<br />
ne in cui concorreva numeroso stuolo <strong>di</strong><br />
car<strong>di</strong>nali, esclamando: Non essere <strong>di</strong>cevo-<br />
le cosa, collocare sulla cattedra <strong>di</strong> s. Pie-<br />
tro uno dalla cui bocca uscivano [parole<br />
meu'oneslee indegne della pontificia gra-<br />
vità. Usato egli era d'accogliere con pia-<br />
cere e affabilità le persone <strong>di</strong> bassa con<strong>di</strong>zione,<br />
ma <strong>di</strong> perspicace ingegno, chea<br />
lui ricorrevano, ed esortandole allo stu-<br />
<strong>di</strong>o, proponeva loro il proprio esempio che<br />
da sì umili principii era asceso tanto in alto.<br />
Nel i6o6 col beneplacito <strong>di</strong> Paolo V<br />
rassegnò il suo vescovato a Giambattista<br />
Tosco vescovo <strong>di</strong> Narni suo nipote. Giun-<br />
to all'età d'86 anni non compiti, altri scrivendo<br />
90, fu costretto nel 1 620 ad abban-<br />
donar il mondo e passare all'altra vita in<br />
Roma, ed ebbe sepoltura nel coro <strong>di</strong> della<br />
sua litolare, col solo nome inciso sulla tom-<br />
ba. ScrisseB gran<strong>di</strong> volumi <strong>di</strong> Conclusio-<br />
ni comuni, ne'quali con or<strong>di</strong>ne alfabetico<br />
l'accolse con gran fatica le questioni tutta<br />
che appartengono al <strong>di</strong> ri Ito ci vile ecanoni-<br />
t;o, formando (piasi un'enciclope<strong>di</strong>a legale,<br />
che in (|ue'lejnpi acquistò gran nome e fa-<br />
ma. Verso la lìue de'suoi giorni, delenui-
6 T O S<br />
nò <strong>di</strong> fabbricarsi una casa in Roma presso<br />
Monte Cilorio, dove comprale varie casi-<br />
poleedemoIitele,or<strong>di</strong>nò l'erezione dell'a-<br />
bitazione, la quale prima che giungesse<br />
alia sommità egli cessò <strong>di</strong> vivere. Fu que-<br />
sto car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> carattere ingenuo e sin-<br />
ceroj<strong>di</strong> cuore magnanimo e in trepido, che<br />
non si lasciò abbattere dall'avversità, ne<br />
invanire dalle prosperità, <strong>di</strong> molte lette-<br />
re;, che acquistò piti coll'indefessa appli-<br />
cazione, che con acume d'intelletto,<br />
TOSON D'ORO. Or<strong>di</strong>ne militare ed<br />
equestre, nobilissimo e celebre dell'impe-<br />
ro d'Austria e della monarchia <strong>di</strong> Spagna,<br />
Augusliis Vcllcris AurciOrdo^AusLrìa-<br />
VHS etH.ìspaniciis-. Ne fu istitutore in Br(»-<br />
ges a' IO gennaio 1429 ovvero nel i43o,<br />
Filippo il Buono duca <strong>di</strong> Borgognaj con-<br />
te <strong>di</strong> Fiandra, marchese dels. Impero ec,<br />
in occasione del suo 3.° matrimonio con<br />
Isabella o Elisabetta infinta <strong>di</strong> Portogal-<br />
lo e figlia del re Giovanni I. Quel prin-<br />
cipe ebbe nell'istituirlo,comesi legge ne-<br />
gli statuti dell'or<strong>di</strong>ne, il precipuo santo e<br />
pio scopo <strong>di</strong> onorare ed esaltare la Chie-<br />
sa, e <strong>di</strong>latare la fede cattolica, per la cu-t<br />
sto<strong>di</strong>a e <strong>di</strong>fesa della pubblica tranrjuilli.<br />
tà e prosperità, per la maggior gloria e lo-<br />
de dell'onnipotente nostro Creatore e lie-<br />
dentoie, e sotto il patrocino della sua ss.<br />
Madre Maria e dell' apostolo Protocleto<br />
s. Andrea, e finalmente per eccitare alla<br />
virtù e buoni costumi i cavalieri <strong>di</strong> quest'or<strong>di</strong>ne<br />
e fraternità <strong>di</strong> cavalleria. Quanto<br />
al nome che il duca gl'impose <strong>di</strong> Toson<br />
d'oro o Vello o Montone d'oro, Fel-<br />
lus Aureum^novx sono d'accordo gii scrit-<br />
tori nell'assegnare il vero motivo. Credor<br />
DO alcuni che il duca volle esprimere col<br />
nome e colle insegne il vello d'oro, <strong>di</strong> cui<br />
parlasi nella Mitologia e. uììWc Metamor-<br />
fosi d'Ovi<strong>di</strong>o, e l'impresa famosa e favo-<br />
losa degli Argonauti, per la conquista della<br />
pelle d'oro d'un ariete o muntone. La<br />
favola varia sull'origine <strong>di</strong> esso e <strong>di</strong> sua<br />
pro<strong>di</strong>giosa spoglia, sorgente <strong>di</strong> tante av-<br />
Tcnlure celebri ne' tempi eroici. Convie-<br />
ne sapere che fiaseio i poeti essere sta-<br />
TOS<br />
li dalla matrigna Ino incolpati <strong>di</strong> riprovevole<br />
amore Frisso ed Elle, figli <strong>di</strong> Alamante<br />
re <strong>di</strong> Tebe, il quale prestando<br />
fede all'accusa decise farli morire, con immolare<br />
agli Dei il figlio e la figlia per se-<br />
guire l'oracolo consultato. Informali Fris-<br />
so ed Elle della paterna determinazione,<br />
fuggirono sopra un ariete dal vello d'oro,<br />
dono <strong>di</strong> Mercurio o<strong>di</strong> Marte, e che a vea la<br />
proprietà <strong>di</strong> volare per l'aria, dall'Euro-<br />
pa in Asia, e cadendo Elle nel mare si pre-<br />
tende che prese il nome <strong>di</strong> Ellesponto, famoso<br />
canale o stretto che separa le due<br />
parti del mondo. Frissoavendo felicemen-<br />
te continuato il suo cammino, approdò fi-<br />
nalmente nell'isola <strong>di</strong> Colchitle, paese che<br />
oggi porla il nome <strong>di</strong> Mingrelia (A^.) e<br />
Imerezia parte della Giorgia (f-^.). Ivi sa-<br />
grifìcò l'ariete agli Dei e appese la sua spo-<br />
glia nel tempio <strong>di</strong> xMercurioo<strong>di</strong> Marte, [)0-<br />
nendola sotto la custo<strong>di</strong>a d' un drago, il<br />
quale <strong>di</strong>vorava tutti coloro che tentavano<br />
rapirla; giacche altri pretendono che al-<br />
lora il vello fosse da Mercurio converti-<br />
lo in oro, Anzi altra favola <strong>di</strong>ce quesl'a-<br />
l'iele parlante, e figlio <strong>di</strong> Nettuno e <strong>di</strong><br />
Teofane convertita in agnella. Tulli i mi-<br />
tologi convengono nel <strong>di</strong>re, che dopo il<br />
hagrifizio l'animale fu trasportalo incielo,<br />
ove forma la costellazione dell' Ariete, uno<br />
de' 12 segni del zo<strong>di</strong>aco. Mercurio o Mar-<br />
te fu tanto contento <strong>di</strong> qcìesto sugrifizio,<br />
che promise favorire lutti quelli che <strong>di</strong>
TO S<br />
cogli argonfluli del vello d'oro, e punito<br />
il biirbaro Eele, riportarono in Europa il<br />
vello d' oro. Troppe sono le varianti <strong>di</strong><br />
cpiesto racconto mitologico e astronomi-<br />
co, troppe le spiegazioni clie si danno al<br />
figuralo e al siujbolico, anclie considera-<br />
ta l'impresa come viaggio commerciale,<br />
perchè in breve e senza bisogno io possa<br />
accennarle. Vi potranno supplire: A. Da-<br />
ni e r, Histoire des Argonaiitcs, on <strong>di</strong>s-<br />
sertatìon sur la conqucte de la Toison<br />
d'or: presso le Mém. de VAcad, des Li'<br />
scriptions. G. Rinaldo CavW, Della spe-<br />
<strong>di</strong>zione degli Argonauti in Coleo y in cui<br />
vari punti si <strong>di</strong>lucidano intorno alla na-<br />
sfigazionCy alla cronologia e alla gco'<br />
grafia degli antichi, Venezia 174^' Gr.<br />
Gaspare Rirchmajeri, Dissert. de Argonautorum<br />
eape<strong>di</strong>fione. An Europam oninemcircuni<br />
na^'igaverint? Witlembergaer685.<br />
Il p. Bonanni che nel Catalogo<br />
degli or<strong>di</strong>ni equestri i\ i p. ao, riporta la<br />
{ìguradel cavaliere delTosoiieoVello d'o-<br />
ro, <strong>di</strong>ce che siccome Giasone elesse gli ar-<br />
gonauti per ricuperare il vello d'oro, co-<br />
si il duca Filippo designava <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>re un'<br />
armata in Siria per ricuperare da* maomettani<br />
i luoghi sanli; e siccouìe ne avea<br />
fatto volo, ne impiotò poi la <strong>di</strong>spensa da<br />
Pio II, come \g'^^q v\e\\i\ Gallia Christia-<br />
na. Altri poi vogliono che il duca <strong>di</strong> Bor*<br />
gogna con dare al suo or<strong>di</strong>ne il nome <strong>di</strong><br />
Tosone d'oro, volle rammentare il vello<br />
da Dio mostrato a Gedeone, per assicurarlo<br />
che Io stabiliva giu<strong>di</strong>ced'lsraele. Gedeone<br />
della tribìi <strong>di</strong> Manasse, che <strong>di</strong>mo-<br />
rava ad Ephra, fu scelto da Dio per libe-<br />
rare gl'israeliti dalla tirannia de' Ma<strong>di</strong>a-<br />
niti, alla quale erano soggiaciuti dopo la<br />
morte <strong>di</strong> Barac e <strong>di</strong> Deborn. Gli appar-<br />
ve uu angelo mentre slava battendo il suo<br />
grano sotto una querelategli <strong>di</strong>sse ch'egli<br />
libererebbe Israele da'dominatori Ma-<br />
«lianiti. Questi intanto si accamparono<br />
ntdla valle <strong>di</strong> Jezrael, e Gedeone ripieno<br />
dello spirito del Signore suonò la tromba,<br />
riunì gl'israeliti, e domandò a Dio<strong>di</strong><br />
fargli conoscere che lo avea scelto, col far<br />
TOS 7<br />
Crtdere della rugiada sopra una pelle ch'e-<br />
gli <strong>di</strong>stenderebbe sulla terra, restando a-<br />
sciutta tutta la terra all'intorno, come av-<br />
venne. Domandò in seguito che succedes-<br />
se il contrario, che restasse secca cioè la<br />
pelle, e fosse umida la terra all'intorno:<br />
ed il Signore esaudì anche questa secon-<br />
da domanda <strong>di</strong> Gedeone. In<strong>di</strong> egli de'suoi<br />
32>ooo nomini ne scelse 3oo, e con essi<br />
vinse completamente i Ma<strong>di</strong>aniti, e gover-<br />
nò poi Israele. Finalmente altri sono <strong>di</strong><br />
• parere che il duca avesse per iscopo il vel-<br />
lo d'oro o tosone <strong>di</strong> Giacobbe, vale a <strong>di</strong>-<br />
re quelle pecore macchiate <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi co-<br />
lori, che a questo patriarca toccarono per<br />
sua parte, giusta l'accordo fatto col suo<br />
siiocei'o Labano. Di qtjesto sentimento fu<br />
Guglielmo Filattre vescovo <strong>di</strong> Tournay,<br />
cancelliere dell'or<strong>di</strong>ne, nella sua opera in-<br />
titolata il Fello <strong>di</strong> Giasone^ o La Toison<br />
d^or, nella quale parla della virtù, magnanimità<br />
e grandezza d'animo, <strong>di</strong> cui<br />
deve fare professione un cavaliere; e sotto<br />
il simbolo del tosone <strong>di</strong> Giacobbe, par-<br />
la della virtù della giustizia, <strong>di</strong> cui deve<br />
andare adorno Io spirilo d'un cavaliere.<br />
Questa opera dal prelato s'intitolòa Carlo<br />
il Temerario figlio dello stesso duca <strong>di</strong><br />
Boigogna fondatore dell'oi<strong>di</strong>ne, per giu-<br />
stificare e spiegare come sotto la <strong>di</strong>visa<br />
del Toson d' oro avea istituito l'or<strong>di</strong>ne.<br />
Filippo il Buono nel i ."capitolo dell'or<strong>di</strong> •<br />
ne tenuto in Lilla nel giorno <strong>di</strong> s. Andrea,<br />
creò i primi 24 cavalieri , ed in essa nel<br />
143 I stabib gli statuti dell'or<strong>di</strong>ne in 66<br />
articoli, i quali da'suoi successori furono<br />
molte volte variati. Il suo figlio Carlo il<br />
Temerario, nel capitolo da lui convoca-<br />
to nel 1473 in Valenciennes, or<strong>di</strong>nò che i<br />
mantelli e i cappucci de'cavalieri fossero<br />
in avvenire <strong>di</strong> velluto cremisino foderali<br />
<strong>di</strong> raso bianco, e non come prima lo erano<br />
<strong>di</strong> panno, e che sotto i mantelli portassero<br />
vesti pure <strong>di</strong> velluto cremisi. Volle ptue<br />
» he gli ulììziali dell'or<strong>di</strong>ne, che sono il can-<br />
celliere, il tesoriere, il notaro,e il re d'ar-<br />
mi, portassero vesti, mantelli e cappucci<br />
suniliy cioè con (]uesta <strong>di</strong>ifereuza che i ca-
8 TOS<br />
vali<strong>di</strong> portassero il mantello con un bordo<br />
<strong>di</strong>sseminato <strong>di</strong> doppi fucili, <strong>di</strong> pietre<br />
focaie scintillanti <strong>di</strong> fiamme, <strong>di</strong> croci <strong>di</strong><br />
s. Andrea, e <strong>di</strong> tosoni fatti in ricamo d'o-<br />
ro, comesi prescriveva dagli statuti, e che<br />
i mantelli degli uHìziali fossero tutti uni-<br />
ti. Gli obbligò ancora a portare nel 2.°<br />
giorno dell'assemblea l'abito <strong>di</strong> drappo<br />
nero col cappuccio della stessa uìaniera,<br />
e nel 3.° giorno della solennità del capi-<br />
tolo, in tempo che assistevano all'uffizio<br />
dellaMadouna,una veste <strong>di</strong>damascobian*<br />
co con cappuccio <strong>di</strong> velluto cremisi. Nel<br />
1477<br />
wt^ciso Carlo il Temerario alla bat*<br />
taglia <strong>di</strong> Nancy, lasciò erede de' vasti suoi<br />
slati l'unica figlia Maria, la quale sposata<br />
poi a Massimiliano arciduca d'Austria, in-<br />
<strong>di</strong> imperatore Massimiliano I, da essi nacque<br />
Filippo il Bello arciduca d'Austria,<br />
il quale essendosi congiunto in matrimo-<br />
nio con Giovanna figlia ed erede de'possenti<br />
Fer<strong>di</strong>nando V e Isabella 1 monarchi<br />
<strong>di</strong> Spagna, uni gli stati <strong>di</strong> Borgogna e <strong>di</strong><br />
X^iandra alla vasta monarchia spagnuola,<br />
e da quel tempo i re <strong>di</strong> Spagna conferirono<br />
sempre l'or<strong>di</strong>ne del Toson d'oro. Fi-<br />
lippo prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire re <strong>di</strong> Spagna, come<br />
duca <strong>di</strong> Borgogna e conte <strong>di</strong> Fiandra,<br />
ossia sovrano de'Paesi Bassi, nel 1 5oo tenne<br />
un capitolo dell'or<strong>di</strong>ne in B russe lles,<br />
in cui sgravò i cavalieri da alcuni pesi, come<br />
<strong>di</strong> pagare ^o scu<strong>di</strong> nella loro accet-<br />
tazione. Usuo figlio Carlo I re <strong>di</strong> Spagna,<br />
e poi imperatore Carlo V, fece ancor lui<br />
molle mutazioni agli statuti nel capitolo<br />
tenuto a Gand nel 1 5 1 6, ove fra le altre<br />
cose aumentò il numero de'cavalieri a 5i,<br />
compresovi esso gran maestro e sovrano<br />
del niedesimo^eperchèerano tenuti a por-<br />
tare <strong>di</strong> continuo il gran collare dell'or<strong>di</strong>-<br />
ne,non senza incomodo, or<strong>di</strong>nò che lo por-<br />
tassero pubblicamentesoltanto nelle feste<br />
<strong>di</strong> Natale, Pasqua, Pentecoste, e <strong>di</strong> s. An-<br />
dreu protettore dell'or<strong>di</strong>ne; non che nel-<br />
l'esequie de'cavalieri, ed in tutte le assem-<br />
blee or<strong>di</strong>narie e straor<strong>di</strong>narie, oltre in al-<br />
tre funzionile che negli altri giorni i ca-<br />
Velieri portassero solameole p^adeote da<br />
TOS<br />
un filo d'oro o da un nastro <strong>di</strong> seta un To-<br />
sone d'oro. Allorché Carlo V cede i suoi<br />
stati della corona <strong>di</strong> Spagna, <strong>di</strong> Borgogna<br />
e <strong>di</strong> Fiandra al figlio Filippo II, lo<br />
creò gran maestro dell'or<strong>di</strong>ne, ed anco<br />
questo re rinnovò alcune cose negli statuti<br />
nel capitolo <strong>di</strong> Gand del iSSg. Le<br />
principali furono, che i mantelli e cappuc-<br />
ci <strong>di</strong> panno nero si facessero <strong>di</strong> velluto, e<br />
fossero dati a'cavalieri e agli uftlziali dal<br />
sovrano; e che il collare si portasse da'primi<br />
vesperi <strong>di</strong> tutte le feste, nelle quali i<br />
cavalieri doveano portarlo alla messa so-<br />
lenne, non meno che a' secon<strong>di</strong> vesperi,<br />
tutte le volte che uscirebbero dalle loro<br />
case per recarsi a'<strong>di</strong>vini uffizi, o che com-<br />
parirebbero in pubblico per loro propri<br />
atfari. E siccome l'or<strong>di</strong>ne fu istituito per<br />
la propagazione della fede, or<strong>di</strong>nò Filip-<br />
po II che in esso non si ricevesse alcuno<br />
sospetto d'eresia, obbligando i cavalieri a<br />
premettere nell'elezione de' nuovi cava-<br />
lieri il giuramento <strong>di</strong> non eleggere alcu-<br />
na persona infetta o sospetta d'eresia.L'or<strong>di</strong>ne<br />
del Toson d'oro, approvato da Eu-<br />
genio IV nel 1433, vivente il suo fonda-<br />
tore, venne confermato nel 1 5 1 6 da Leo-<br />
neX, il qualeconcessea'eavalieri molti pri-<br />
vilegi ed esenzioni, che si ponno leggere<br />
nel p. Helyot, e fra gli altri <strong>di</strong>e il cancellie-<br />
re essendo sempre un ecclesiastico costi-<br />
tuito in <strong>di</strong>gnità, avesse la Cacollà d'assol-<br />
vere i cavalieri e gli ulìlziali da tulli i casi<br />
riservati, <strong>di</strong> commutare i loro voti, e <strong>di</strong> accordar<br />
ad essi ogni a nno,e in punto <strong>di</strong> mor-<br />
te, l'indulgenza plenaria. E qui aggiungerò,<br />
che Pio VII col breve Permagni<br />
referre^i\ti'j'd»o^iQiBoiyBidl.Rom.co/Lt,<br />
1. 1 I, p. i83: Instanterege Catholico Ca-<br />
roliis IV eonce<strong>di</strong>tiir Caacellario ar<strong>di</strong>-<br />
nis VellerisAurei^ejasq uè successoribus<br />
imlultumahsen<strong>di</strong>. Anticamente i cavalie-<br />
ri erano eletti ne' capitoli a pluralità <strong>di</strong><br />
voti, ed il numero era come <strong>di</strong>ssi <strong>di</strong> oi,<br />
secondo il determinato da Carlo V; ma<br />
Filippo II volendo che la creazione dei<br />
cavalieri <strong>di</strong>pendesse totalmente da lui e<br />
da'sovraui dell'or<strong>di</strong>ne suoi successori, uel
TOS<br />
1572 ottenne da Gregorio XIII il ponti-<br />
ficio iniluko ili conferire l' or<strong>di</strong>ne a suo<br />
piacere senza farne consapevoli i cavalie-<br />
ri; ed il situile concesse al <strong>di</strong> lui figlio Fi-<br />
lippo III nel 1096 Papa Clemente Vili,<br />
talché il numero de'cavalieri <strong>di</strong>venneilli-<br />
milalo. Da prima si tenevano i capitoli<br />
dell'or<strong>di</strong>ne ogni anno, quin<strong>di</strong> si celebra-<br />
rono ogni 3 anni, e (inalmenle lurono la-<br />
sciati alla <strong>di</strong>sposizione e arbitrio de' re<br />
<strong>di</strong> Spagna, i quali mandarono a molli so-<br />
prani il collare dell'or<strong>di</strong>ne. Ne furono in-<br />
signiti e si recarono ad onore <strong>di</strong> appar-<br />
tenere a questo cospicuo or<strong>di</strong>ne, i re <strong>di</strong><br />
Francia Francesco I, Francesco li e Carlo<br />
IX;ire d'Inghilterra Edoardo IV, En-<br />
rico VII ed Enrico Vili; i re <strong>di</strong> Boemia e<br />
d'Ungheria, <strong>di</strong> Portogallo, <strong>di</strong> Polonia, <strong>di</strong><br />
Danimarca, <strong>di</strong> Scozia e altri; un gran numero<br />
<strong>di</strong> sovrani <strong>di</strong> Germania e d'Italia.<br />
Essendo morto nel [ 70oCarlo II d'Austria<br />
re<strong>di</strong> Spagna, ed avendo chiamato alla suc-<br />
cessione della monarchia F<strong>di</strong>ppo V Borbone<br />
<strong>di</strong> Francia, questi decorò dell'or<strong>di</strong>-<br />
ne del Toson d'oro i fratelli Luigi duca<br />
<strong>di</strong> Borgogna e Carlo duca <strong>di</strong> Berry. Per<br />
la guerra <strong>di</strong> successione, l'arciduca d'Austria<br />
Carlo, poi imperatore Carlo VI, non<br />
potè ottenere la Spagna, e solo gli resta-<br />
rono i Paesi Bassi, e perciò siccome il fon-<br />
datore dell'or<strong>di</strong>ne del Toson d'oro era sta-<br />
to sovrano <strong>di</strong> quegli slati e suo antenato,<br />
cosi <strong>di</strong>chia rossi solo capo legiuirao del-<br />
l' or<strong>di</strong>ne, portò seco tutti gli archivi del<br />
medesimo quando dovè lasciare la Spa-<br />
gna, e ritornato a Vienna nel lyiS ne<br />
celebrò il ristabilimento con gran<strong>di</strong>ssima<br />
pompa. Filippo V re <strong>di</strong> Spagna <strong>di</strong>chiaros-<br />
si egli pure gran maestro dell' or<strong>di</strong>ne, e<br />
nel 1721 protestò contro la <strong>di</strong>chiarazione<br />
dell'imperatore Carlo VI, ma silfatta que-<br />
stione non venne mai decisa, per cui i sovrani<br />
<strong>di</strong> casa d'Austria, ed i re <strong>di</strong> Spagna<br />
tuttora nominano i cavalieri del Toson<br />
d'oro, con decorazione quasi simile.^on-<br />
linuando l'or<strong>di</strong>ne a godere eminente con-<br />
siderazione e lustru. An/.i notai nel voi.<br />
XI V, p. 29 j, che Fabrizio Colontiu roma-<br />
TOS 9<br />
no ricevè tanto da Filippo V, che da Car-<br />
lo VI r or<strong>di</strong>ne del Toson d'oro. La regi-<br />
na M." Teresa figlia unica ed erede <strong>di</strong> Carlo<br />
VI, neh 742 nominò il consorte Fran-<br />
cesco, poi imperatore Francesco I, alla <strong>di</strong>-<br />
gnità <strong>di</strong> gran maestro dell'or<strong>di</strong>ne, per cui<br />
Filippo V rinnovò le sue proteste. La gran<br />
collana dell' or<strong>di</strong>ne si compone <strong>di</strong> doppi<br />
fucili connessi in forma <strong>di</strong> B, con pietre<br />
focaie frappostevi scintillanti <strong>di</strong> raggi e <strong>di</strong><br />
fiamme, nel cui mezzo pende un Monto-<br />
ne o Toson d' oro, ossia la pelle <strong>di</strong> esso,<br />
colle zampe e la testa, come viene espres-<br />
so dal p. Bonanni. Prima non era permes-<br />
so al collare <strong>di</strong> aggiungervi cosa alcuna,<br />
ma poi furono arricchiti talvolta <strong>di</strong> pre-<br />
ziose gioie e <strong>di</strong> pietre <strong>di</strong> gran valore. Si<br />
legge ncWAlmanachdeGotlia pour Vari'<br />
néex^'ò'j'. Ordrcs de Clievalerie. La de-<br />
coration est surmonlée d' une pierre ea<br />
email bleu oii on lit les mots: Pretium<br />
laboram non vile. Les bords du manteau<br />
del'ordresont brode» en or, et sur l'exlrème<br />
lisière on lit ces mots souvent répetés:<br />
Je V ay emprìs. Secondo gli statuti del-<br />
l'or<strong>di</strong>ne i cavalieri devono essere cattolici,<br />
e quando si fregiano <strong>di</strong> questa illustre in-<br />
segna non ponno in pari tempo portare<br />
altre decorazioni, eccettuali i principi re-<br />
gnanti, tranne quelle dell'impero austriaco<br />
e della monarchia spagnuola. Si può<br />
vedere il vescovo Sarnelli , Lett. eccL t.<br />
IO, lett. 2: Della Croce <strong>di</strong>s. Andrea a-<br />
postoloy nella quale <strong>di</strong>chiara ch'egli pen-<br />
dette come Cristo dalla croce semplice,<br />
e non dalla decussata espressa in forma <strong>di</strong><br />
X; e che la figura B della collana è l' i-<br />
niziale della parola Borgogna , e che le<br />
fiamme scintillanti dalle pietre ricordano<br />
la <strong>di</strong>visa o motto <strong>di</strong> Filippo il Buono:<br />
Anteferìt quanifiamma micat. Di S.An-<br />
drea vi sono altri or<strong>di</strong>ni equestri , e tra<br />
quelli <strong>di</strong> Russia è il i ." Di sue reliquie e<br />
croce riparlai nel voi. LXXIII, p. i38 e<br />
i4(l. Qid credo opportuno per memoria,<br />
<strong>di</strong> fare menzione dell'oriline de'cavalieri<br />
tXt Tre Tosoni^ cUe vuoisi quasi istituito<br />
da Napoleone I , (p«anlun»pic non fu posto
o TOS<br />
in esecuzione, secondo alcuni. Quell'im-<br />
peratore nel 1809, reduce dalla Spagnn,<br />
avendo mosso nuovamente la guerra al-<br />
l'Austria, dopoché gli austriaci a vea no oc-<br />
cupato la Baviera, cpiesta liberò dalle lo-<br />
ro armi, e proseguendo la prospera fortuna<br />
ad as>islerlo nelle battaglie, assalita Ra-<br />
tisbona se ne rese padrone. Ritiratisi gli<br />
austriaci in Boemia e alla destra sponda<br />
deU'Inn, Napoleone I portò il teatro del-<br />
la guerra sulle terre dell'imperatored'Ausliia,<br />
la cui capitale invase a' 12 maggio,<br />
dopo aver <strong>di</strong>sfatto il generale Hiller. Trovandosi<br />
egli in Vienna e abitando nel pa-<br />
lazzo imperiale <strong>di</strong> Schonbrunn , concepì<br />
l'idea <strong>di</strong> fondare un nuovo or<strong>di</strong>ne cavalleresco<br />
, a cui pensava imporre il nome<br />
de'Z're Tosoni, forse per mostrare la su-<br />
periorità che avrebbe voluto acquistasse<br />
sull'anticoe celebratissimodel TosoncVo-<br />
rOj che conferiva la Spagna da lui debel-<br />
lata e l'Austria che avea vinta, per quin-<br />
<strong>di</strong> protìuiovere vieppiù il valore e l'intre-<br />
pidezza nelle sue milizie con tale onorifi-<br />
ca insegna equestre. Ma pe' successivi <strong>di</strong>-<br />
sastri c(n Soggiacque, il suo progetto non<br />
ebbeelìello. Altri invece narrano, che per<br />
aver il fratello <strong>di</strong> Napoleone 1, Giuseppe,<br />
da lui fatto re <strong>di</strong> Spagna, ivi al)olilo l'or-<br />
<strong>di</strong>ne del Toson d' oro, ed egli aveie de-<br />
bellato l'Austria che pure lo coideriva,<br />
istituì con lettere patenti de' i5 agosto<br />
1809 l'or<strong>di</strong>ne de'T're Tosoni d'oro, de-<br />
stinandolo a ricouìpensa de'servigi tanto<br />
civili, quanto uìilitari. Aggiungono, che lo<br />
couipose <strong>di</strong> 100 gran<strong>di</strong> ulliziali, 4oo cotnmendafori<br />
e 1000 cavalieri; ma che non<br />
vi ebbe altra notnina Fatta in quell'or<strong>di</strong>-<br />
ne, senonchè quella del grande cancellie-<br />
re e del grande tesoriere. La festa dell'or-<br />
<strong>di</strong>ne del Toson d'oro si celebra a Vien-<br />
na nel giorno <strong>di</strong> s. Andrea, o nella do-<br />
iDenica seguente; nel giorno poi delia ss.<br />
Trinità, i cavalieri assistono alle funzioni<br />
dell'or<strong>di</strong>ne nella sala de'cavalieri nel pa-<br />
lazzo imperiale e nella chiesa parrocchia-<br />
le <strong>di</strong> corte all'uiìizio del Toson d'oro e al-<br />
la <strong>di</strong>stribuzione dell'insegne dell'or<strong>di</strong>ne,<br />
TOS<br />
nella quale lia luogo una solenne proces-<br />
sione. Il ricevimento de'membri nell'or-<br />
<strong>di</strong>ne si fa con molta solennità in un capi*<br />
lolo straor<strong>di</strong>nario presieduto dall' impe-<br />
ratore nella detta ampia e nobilissima sala,<br />
previa la lettura de'suoi statuti, onde<br />
da ambo i lati sono erette delle tribune<br />
coperte <strong>di</strong> velluto rosso , e nel mezzo uo<br />
baldacchino riccamente ornato per l'im-<br />
peratore; im[)erocchè l'or<strong>di</strong>ne è ili." e il<br />
piò cospicuo dell'augusta casa d'Austria.<br />
Neli83o fu celebrata in Vienna la festa<br />
secolare dell'or<strong>di</strong>ne, dopo 4oo anni dalla<br />
sua istituzione, nella quale occasione l'im-<br />
peratore Francesco I aumentò l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
12 cavalieri. Questi <strong>di</strong> Austria ricevono<br />
dall'imperatore l'insegna equestre che<br />
portano con un nastro rosso da cui pen-<br />
de il Toson d'oro tra una molla circonda-<br />
ta da 6 l'aggi. Il vestito dell' or<strong>di</strong>ne ora<br />
consiste d'un sull'abito simile ad uno talare,<br />
e d'un sopr'abito simile ad un man»<br />
tello <strong>di</strong> velluto cremisino, e d'un berret-»<br />
lo ricamato, mentre prima coprivasi il ca-<br />
po col cappuccio. Fra' molti scrittori <strong>di</strong><br />
cpiesto eccelso or<strong>di</strong>ne, ricorderò i seguen-<br />
ti. Il Blasone delle armi de'cavalieri del<br />
Toson d'oro, <strong>di</strong> Gio. Battista Maurizio<br />
re d'armi <strong>di</strong> Spagna, Aja i ^^j. Sai omo-<br />
neSparungell,/?^yrf^e.9 Felleris Aiirei,hn-<br />
teinbergae 1601, Jo. Jac. Chillleaio, In-<br />
sigaia gcntilitia eqidtum ord. P^elleris<br />
Aurei, Antuerpiae 1 632, Agostino Eralh,<br />
Augustus Velleris Aurei orda prò emhlemata,<br />
e<strong>di</strong>tese s politicas, et historiani<br />
demonstratus, Ratisbonae 1697, G. Samuele<br />
Schulrtzfeiscb, Stricturae ad Or»<br />
<strong>di</strong>nes equestres, sigillatim ad Burgun*<br />
<strong>di</strong>cum, qui Felleris Aurei appellatut,<br />
Wittembergae 1 699.GÌ0. Gaspare dePregrell,<br />
Vin<strong>di</strong>ciae Austriacae per Aurei<br />
f^elleris Or<strong>di</strong>ne, Halaei724. Giovanni<br />
Weisijts, De origine Ordìnis Aurei Fel-<br />
leris, Wittembergae l'jZo. Constitutio-<br />
nes ^urei' Velleris, in Mcmhranis Valentini<br />
Weigel, Aurem Vellus. Historia<br />
de l'Ordcn del Tuson, traducida por<br />
Juan Bravo, Toledo 1 546. Alvar Gomez,
TOS<br />
El P'cllocìno Domilo, y la Ffistoria de<br />
la Orxicndel Tunon^traducidapor Juan<br />
Bravo, con el sumario de los Reyes Calo<br />
licos d. Fernando, y d. Isabella, To-<br />
ledo 1 546, Il p. Helyol, Storia degli or-<br />
<strong>di</strong>/ti militari, t. 8, cap. 54: De\'avalicri<br />
dell'or<strong>di</strong>ne del Toson d'oro in Ispagna,<br />
riporta altri autori che scrissero sul me-<br />
desimo. Altri il Cancellieri a p. 92 delle<br />
Dissert, epistolari bibliografiche. Egli<br />
inoltre narra, che Massimiliano I conferì<br />
l'or<strong>di</strong>ne a Gio. Giorgio Trissino, che in-<br />
viò anjbasciatore a Leone X, conceden-<br />
dogli <strong>di</strong> spiegare nel suo stemma gentili-<br />
zio l'insegna del Vello d' oro col motto ;<br />
Chi cerca, trovaj e <strong>di</strong> prenderne anche il<br />
soprannome: privilegio poi confermato da<br />
Carlo V,onde i<strong>di</strong> lui <strong>di</strong>scendenti si denominarono<br />
i Trissini del f elio d'oro, per<br />
<strong>di</strong>stinguersi con tal pre<strong>di</strong>cato da altri rami<br />
dcllafuniglia.il Man ni conviene cheTriS'<br />
sino, oltre il titolo, fu decorato del cava-<br />
lierato dell'or<strong>di</strong>ne, ma noi crede Aposto-<br />
lo Zeno nella Galleria <strong>di</strong> 3Iif(.erva e nel-<br />
le Note al Fontani/li,<br />
TOSTAR o TOSTER. Sede vescovile<br />
della provincia <strong>di</strong> Gon<strong>di</strong>sapour nella <strong>di</strong>o-<br />
cesi de'caldei, situata nel Kur<strong>di</strong>stan enei<br />
paese <strong>di</strong> Ahvpaz , sul iuime che porta il<br />
suo nome. Oggi chiamasi dagl' in<strong>di</strong>getji<br />
Susler e da'siriaci Susaslra. iVe furono ve-<br />
scovi Phuses che sedeva a tempo <strong>di</strong> Ze-<br />
none imperatore del 474? ^'^''^'^ol, Giorgio<br />
del 655, Abramo II, Gregorio delyyo,<br />
Àbramo MI deir852,Ananjesus deli i i r,<br />
Oriens <strong>di</strong>r. t. 2, p. i ig3.<br />
TOTMA. Cina vescovile <strong>di</strong> Russia in<br />
Moscovia a 3o leghe da Vologda , sulla<br />
sponda.sinislra della Si<strong>di</strong>hona,e capoluo-<br />
go <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto. Possiede «6 chiese, <strong>di</strong> cui<br />
3 nel sobborgo tliZelen;iia-Siobo(la,o Sob-<br />
borgo Verde, al <strong>di</strong> là del ([uuie trovasi il<br />
convento <strong>di</strong> Spaso- U mori uje, celebre pel<br />
corpo <strong>di</strong> S.Teodosio <strong>di</strong>TotJna, che- vi chiama<br />
un gran numero <strong>di</strong> pellegrini per im-<br />
[ìlorarne l' intercessione. La città è assai<br />
popolosa, e il <strong>di</strong>stretto possiede due sali-<br />
iiti e uu mulino a sega che suuuuinislra<br />
T O U II<br />
cpianlilà enorme <strong>di</strong> tavole al commercio<br />
d'Arcangelo. La chiesa vescovile <strong>di</strong> Totma<br />
è unita a quella <strong>di</strong> Oustiong-Veliki(V.)^<br />
governate ambedue da un medesimo ve-<br />
scovo.<br />
TOTNANO (s.), <strong>di</strong>acono. Si recò a<br />
Roma nel 686 insieme col monaco irlan-<br />
dese s. Chiliano (/^.),altrimenti detto s,<br />
Kuin, e col prete Colomano, e furono tut-<br />
ti e tre incaricali dal Papa <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>care<br />
il vangelo ai germani in Franconia, ve-<br />
nendo Chiliano consagrato vescovo. Es-<br />
si convertirono gran numero d'infedeli<br />
aWurtzbourg, ove pure il ducaGosber-<br />
to ricevette il battesimo ; ma restarono<br />
vittime della vendetta <strong>di</strong> Geilana moglie<br />
del duca, poiché essendo questa cognata<br />
dello stesso duca, s. Chiliano lo ammonì<br />
che tale matrimonio era contrario alla<br />
legge <strong>di</strong> Dio, e perciò l'iniqua donna fece<br />
assassinare i tre missionori nel 688. Bur-<br />
cardojche fu vescovo <strong>di</strong> VVurtzbourg nel<br />
secolo susseguente, fece trasportare le lo-<br />
ro reliquie nella cattedrale, e il martiro-<br />
logio romano fa memoria <strong>di</strong> essi il gioi><br />
no 8 <strong>di</strong> luglio,<br />
TOUL ( Tullen). Città vescovile <strong>di</strong><br />
Francia nella Lorena, <strong>di</strong>partimento della<br />
Meurthe, capoluogo <strong>di</strong> circondario e <strong>di</strong><br />
due cantoin, a 5 leghe da Nancy e a 12<br />
da Metz. Sorge c|uesta città foite in una<br />
piccola pianura fertile, a pie delle coste<br />
s, iMichel e tli Barine,che sono altissime<br />
eco[)erte<strong>di</strong> viti, sulla sponda sinistra del-<br />
la Mosella, che vi forma una grande i-<br />
sola e si varca sopra un ponte <strong>di</strong> pietra<br />
<strong>di</strong> 7 archi, e sulla strada da Parigi a Stra-<br />
sburgo, Ha il tribunale <strong>di</strong> i,' istanza, la<br />
conservazione ileiripoteche,la società d'a-<br />
gricoltura, il collegio comunale, ec. Piaz-<br />
za <strong>di</strong> guerra <strong>di</strong> 4- classe, ha una cìnta<br />
bastionata preceduta da una fossa, e vi<br />
si entra pe' sobborghi <strong>di</strong> s. Evre e <strong>di</strong> s,<br />
Munsuy o Mansueto, nomi che presero<br />
da due abbazie <strong>di</strong> benedettini. Le stra-<br />
de sono in generale assai larghe, bene in-<br />
siniciate, pulitissime e guarnite <strong>di</strong> caso<br />
assai beuo fabbricate^ lu piazze pubbliche
il TOU<br />
sono vnghee ornale<strong>di</strong> fonlanejln più bel-<br />
la per la grandezza e pegli e<strong>di</strong>flzi che la<br />
circondano, è inghiaiata e piantata d'ai-<br />
beri, foimando uno de'due passeggi della<br />
città. Vi si ammirano l'antica cattedrale<br />
de<strong>di</strong>cata a s. Stefano, bel monumento<br />
<strong>di</strong> gusto gotico del secolo X, rimarcabile<br />
principalmente perla facciata; è sormontato<br />
da due torri terminate in cupole qua-<br />
drangolari ed alte yS metri; altri però la<br />
<strong>di</strong>cono rifabbricata nel i447' '' P'^'^^zo<br />
vescovile magnifico, il quartiere <strong>di</strong> caval-<br />
leria, l'arsenale e altri e<strong>di</strong>fizi. Viene que-<br />
sta città traversata dall'I ngressin, ruscel-<br />
lo che vi fa girare <strong>di</strong>versi mulini e serve<br />
pure a'concialori <strong>di</strong> pelli, macellai e al-<br />
tri, priuìa <strong>di</strong> andarsi a congiungere colla<br />
Mosella. Fra le altre chiese merita men-<br />
zione quella <strong>di</strong> s. Gangulfo o Gengolto.<br />
\ i sono due ospedali, uno de'quali pe'tro-<br />
vatelli, <strong>di</strong>verse caserme, la sinagoga degli<br />
ebrei, bagni pubblici, due carceri, un fi-<br />
latoio e fabbriche <strong>di</strong> cotone,<strong>di</strong> cappelli, <strong>di</strong><br />
berrettami, concie <strong>di</strong> pelli, fabbrica <strong>di</strong> maioliche<br />
rinomata, due fonderie <strong>di</strong> campane,<br />
una <strong>di</strong> caratleii per la stampa, ed<br />
altre fabbriche e manifatture. Vi si fa an-<br />
cora gran commercio <strong>di</strong> vini e acquavite,<br />
e vi si tengono 4 annue fiere. Toul è patria<br />
<strong>di</strong> parecchi dlnslri, come <strong>di</strong> s. Lupo<br />
vescovo<strong>di</strong> Troyes, <strong>di</strong> s. Tedasto vescovo<br />
d' Arras, del «naresciallo Gouvion Saint-<br />
Cyr, <strong>di</strong> Carez inventore della stereoti-<br />
pia, cioè de'caratteri insieme rassodati, e<br />
<strong>di</strong> altri personaggi. In uno de'due memo-<br />
rati sobborghi sono acque minerali fer-<br />
ruginose, e ne'd in torni cave<strong>di</strong> pietra cal-<br />
carea, e terra buona a fabbricare maio-<br />
liche fine. Il vino che vi si raccoglie è <strong>di</strong><br />
ottima qualità. E' Toul, Tallanio Tullum<br />
LcLicorum (per questa denominazione<br />
latina alcuni confusero Toul con Tul-<br />
le o Tulles <strong>di</strong> Guascogna, altro vesco-<br />
vato, Tutela o Tutella\ città antichissima:<br />
a'iempi <strong>di</strong> G. Cesare era la capitale<br />
de'LeA-ici, e dei paese chiamato Toulois;<br />
conquistata da'romani,fu circondata <strong>di</strong><br />
ituua nutluncatedasS torri uel Sy^dal-<br />
TO U<br />
l'imperatore Valentiniano I.^^ella 2." me-<br />
tà del secolo VI Chilpeiico I re<strong>di</strong> Soissons<br />
la tolse a' romani, e poscia Teode-<br />
berto II re d'Austrasia e Tierrico II re<br />
<strong>di</strong> Borgogna nel 6 1 2 se la contrastarono<br />
in una battaglia sanguinosa combattuta<br />
sotto le sue mura. Carlo 1 1 il Grosso<br />
la superò d'assalto verso r886; e pochi<br />
anni dopo Carlo III il Semplice ne fece<br />
cessione all'imperatore Enrico 1 V Uccel-<br />
latore^ che le concesse i privilegi <strong>di</strong> città<br />
imperiale , de' quali godè sino al i552,<br />
tempo in cui Enrico II re <strong>di</strong> Francia se<br />
ne rese padrone. Nel 1700 Luigi XI V la<br />
fece fortificare sotto la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Vau-<br />
ban. I prussiani a'3 giugno[8i5, pel ri-<br />
torno in Francia <strong>di</strong> Napoleone I, la po-<br />
sero in istalo d'asse<strong>di</strong>o. La fede cristiana<br />
vi fu pie<strong>di</strong>cata ne' primi secoli della<br />
Chiesa, e vi contribuì a <strong>di</strong>lattarla lo scoz-<br />
zese s. Mansueto [F.) con altri missionari<br />
che promulgavano i' evangelo in queste<br />
parti, e protetti dall'imperatore Costante<br />
I che risiedeva a Treveri.U Chenu nella<br />
sua Historia, Series episcoporum Tal-<br />
Icnsis Ecclesiae, <strong>di</strong>ce s. Mansueto <strong>di</strong>sce-<br />
polo <strong>di</strong> s. Pietro e socio <strong>di</strong> s. Clemente ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Metz, e cosi <strong>di</strong> molto anticipa an-<br />
cora il tempo in cui vissero i successori.<br />
II santo fiorì dopo, ed èchiamatoda'fran-<br />
cesi s. Mansu o Mansuy: è noto che i primi<br />
vescovi si <strong>di</strong>ssero <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> s, Pie-<br />
tro per la vocazione, non perchè avesse-<br />
ro vissuto con lui. In fatti s. Mansueto,<br />
al <strong>di</strong>re <strong>di</strong> Buller, fiorì a tempo <strong>di</strong> detto<br />
imperatore, che regnò dal 337 al 35o,<br />
dentro il quale periodo fu istituita la sede<br />
vescovile <strong>di</strong> Toul, che Commanville<br />
vorrebbe rilardare, e poi <strong>di</strong>venne suffra-<br />
ganea dell'arcivescovo <strong>di</strong> Treveri, nella<br />
provincia della r.^* Belgica. Quando Metz<br />
pretendeva il grado metropolitico, esige-<br />
va che il vescovo <strong>di</strong> Toul fosse a lui suffraganeo.<br />
Altri vogliono ches. Mansueto<br />
prendesse possesso <strong>di</strong> questa sede nel 36 i<br />
Dopo la morte <strong>di</strong> s. Mansueto, il suo corpo<br />
fu deposto nella chiesa omonima del<br />
sobboi'go che pure ne porta il nome, e
TO U<br />
lo sua festa si celubia a*3 sellembre. Gli<br />
successe s. Amon o Aminone, in<strong>di</strong> s. Al<br />
fila o Aitila, Celcino e s. Anspicioo Au-<br />
spicio, eli cui parla Sitlonio Apollinare nelle<br />
sue Lcticri\ e visse ne' lempi <strong>di</strong> Va-<br />
Jenliniano lleTeotlosio 1 neUleclinaiclel<br />
IV secolo: il corpo <strong>di</strong> s. Anspicio e quello<br />
«li s. Amon furono collocali nella chiesa<br />
<strong>di</strong> s. Rlansuelo. Quin<strong>di</strong> fu vescovo Orso,<br />
J)0Ì s. y/pj'o[J .) o A per, o Epuius e da'<br />
francesi dello Evie, nome che porlo la<br />
ricordata abbazia e l'esislenle sobborgo<br />
lo rilieue, mentre ne e<strong>di</strong>ficò ilnionasle-<br />
10, e della chiesa egli slesso ne cominciò<br />
ì fondamenti, e poi vi fu dtposlo il suo<br />
corpoj mentre altri pretendono che fosse<br />
riunito a quello de' predecessori nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Mansueto. Nientemeno che il<br />
Chenu lo <strong>di</strong>ce morto nel i4o, e registra<br />
il successore al 2/^5. Con più <strong>di</strong> ragione il<br />
Boiler vuole s. Apro fiorilo nel V secolo,<br />
epoca che tuttavia rilarda il Muratori.<br />
Nel 626 s. Salaberga gli fece e<strong>di</strong>ficare<br />
una chiesa nel suo monastero <strong>di</strong> Laon;<br />
la festa si celebra a' 1 5 settembre. 11 vesco-<br />
\o Alo<strong>di</strong>o intervenne nel 549<br />
**' concilio<br />
d'Orleans, secondo i Sauìmarlani, G^rZ/z^<br />
clirisliaiia in Tullcnses Episcopi et Coiiìites:<br />
il Chenu lo chiama Albino. Quin-<br />
<strong>di</strong> furono vescovi Trifurico,Dolcizio, Pie*<br />
UJon,es. Anlimondo martire, dopo il quale<br />
la sede vacò 3oo anni, al <strong>di</strong>re <strong>di</strong> Chenu.<br />
Hi."vescovo dopo tale lacuna ès. Ecula-<br />
110, in<strong>di</strong> Teofrido del 63 1 , s. Bodo o Bodone,<br />
chiamato pure s. Lan<strong>di</strong>no oLen<strong>di</strong>no,<br />
e sepolto nella chiesa <strong>di</strong> s. Mansueto.<br />
Si successero altri vescovi che illustrarono<br />
colla loro pietà e zelo questa sede, Eborno,<br />
Ermete, Magoldo, Dodo, Gribualdo<br />
o Garibaldò che e<strong>di</strong>ficò e dotò il mo-<br />
nastero <strong>di</strong> s. Michele. Dopo Godo occu-<br />
pò la sede Giacomo, il quale si ritirò poi<br />
Del monastero <strong>di</strong> s.Benigno<strong>di</strong> Dijon eivi<br />
mori dopo il ySo, succedendolo Berno.<br />
Intanto presso Toul si tennero due con-<br />
cilii, il I .°nell'859 a Sai'omiicres ( / .), e<br />
fu impoi tante; il 2." nell'^Go in 2\)ilsì<br />
(/'.j, numeroso <strong>di</strong> vescovi, lu ambedue<br />
T O U 1<br />
intervenne Arnolfo vescovo <strong>di</strong> Toul , il<br />
quale si trovò nelI'SGQ in Metz alla co-<br />
ronazione <strong>di</strong> Carlo 1 il Calvo re <strong>di</strong> Fran-<br />
cia. Diveuulo vescovo s. Gauslino, nel<br />
monastero fondalo da s. Apro introdus-<br />
se la regola <strong>di</strong> s. Benedetto, che vuoisi<br />
sino allora sconosciuta nella Lorena, ed<br />
alcuni opinano che prima vi si osservasse<br />
la regola d'Agaune, o piuttosto quella <strong>di</strong><br />
s. Colombano. Inoltre fondò il monaste-<br />
ro e abbazia <strong>di</strong>s. Mansueto, venerato i.'<br />
apostolo del paese; protesse i dotti e gli<br />
stu<strong>di</strong>, che tosto fiorirono con successo nel-<br />
la Lorena. Dopo la morie del vescovo s.<br />
Gauslino, nel 963 venne eletto a succes-<br />
sore da Brunone arcivescovo <strong>di</strong> Colonia,<br />
duca <strong>di</strong> Lorena e I ."minislro dell'impera-<br />
tore Ottone 1 suo fratello, il canonico re-<br />
golare s. Gerardo, <strong>di</strong> santa vita ; nella<br />
cui biografia conButler celebrai la san-<br />
tità <strong>di</strong> sua vita, la carità col popolo che<br />
assiduamente istruiva con zelanti eccle-<br />
siastici, e mosliò sempt e sommo zelo per<br />
la decenza del culto. Fece rie<strong>di</strong>ficare la<br />
cattedrale e grandemente l'arricchì; donò<br />
molli beni al monastero <strong>di</strong> s. Apro,<br />
e fu benefico con quelli <strong>di</strong> s. Mansueto,<br />
e <strong>di</strong> s. Martino sulla Mosa. Di più eresse<br />
in Toul un ospedale, e la chiesa <strong>di</strong> s. Gan-<br />
golfo. Come il predecessore continuò la<br />
protezione sugli slu<strong>di</strong> religiosi e morali,<br />
i quali assai influirono ne'coslumi e nella<br />
pietà. Egli non istimava la scienza se non<br />
era accon)pagnata dall'umiltà e dalle al-<br />
tre virtù. A tale elletlo procurava che i<br />
destinati al chiericato fossero principalmente<br />
esercitati in tutte le pratiche delia<br />
\ita interiore, e l'esperienza gli avea in-<br />
segnato quanto riuscisse eflicace l'operare<br />
in tal guisa. Nel pontificato <strong>di</strong> Benedetto<br />
VII si portò in Boma a venerare il se-<br />
polcro de'ss. Pietro e Paolo, e la catte-<br />
dra apostolica nel98i.Neireserciziodelle<br />
più e<strong>di</strong>ficanti, virtù, mori a* aa o aS<br />
aprile del 994> dopo 3 i anni <strong>di</strong> esempla-<br />
re vescovato. Il vescovo Ermanno ftcecu-<br />
nonico della calte<strong>di</strong>ale Bnnione conte <strong>di</strong><br />
Dupsburgo de' duchi d' Alsuaio, e figlio
i4 TOU<br />
clelc()nlecì'EngeneliciraoEgeslieìm;quin-<br />
<strong>di</strong> tljbe a successore l'educa loie <strong>di</strong> Bru-<br />
noneil dolio Uerloldo. Mollo questi, il po-<br />
j)o!o e il irlei o elesseio vescovo Bruiione,<br />
e fu consnginto dairtuci vescovo <strong>di</strong> Tre-<br />
veri a'9 sellembrei 026, siccome insigne<br />
pei" pielùjzelojpiudenzaed eru<strong>di</strong>zione. La<br />
Gallia Christianajà\\e\%<strong>di</strong>meì\\e da Cileno,<br />
fa Biunone successore <strong>di</strong> Ermanno,<br />
e <strong>di</strong> cui era stalo predecessore Beiloido.<br />
La scella <strong>di</strong>Brnnone corrispose pienamen-<br />
te alla riputazione cli'eiasi procacciala col<br />
suo fervore, austerità e penitenza. Quando<br />
il suo metropolitano <strong>di</strong> Treveri volle<br />
da Brunone il giuramento d* osservare<br />
una <strong>di</strong>sposizione per cui i suffraganei e-<br />
rano obbligali a nulla inlraprendti e sen-<br />
za il suo consenso, Brunone si ricusò, come<br />
contraria alla libertà delTepiscopalo»<br />
In<strong>di</strong> subilo si occupò alla riforma del suo<br />
clero e de' monaci <strong>di</strong> sua <strong>di</strong>ocesi. Per le<br />
sue cure fu restaurata la <strong>di</strong>sciplina e la<br />
j)ielà nell'abbazie <strong>di</strong> 5cnoues, <strong>di</strong> s. Diodalo,<br />
d'Estivai, <strong>di</strong> Bon-Moutier, <strong>di</strong> Moyen-Moutier,<br />
e <strong>di</strong> s. Mansueto. Riformò<br />
anche il Diodo <strong>di</strong> celebrare i'ultizio <strong>di</strong>vi-<br />
no, e rese più maestosa la musica delle<br />
chiese, come quello ch'era assai esperto<br />
nella musica in generale, e ne sapeva sì<br />
pei fellamente la composizione, che supe-<br />
rava in questo punto molti degli aulichi.E-<br />
ra instancabile allorché si trattava <strong>di</strong> pro-<br />
curare la salute delle anime, e <strong>di</strong> far fio-<br />
rire la pietà. Sempre piccolo a'suoi occhi,<br />
non si levava in superbia per le magnanime<br />
azioni ch'egli faceva; ne per essere<br />
cugino dell'imperatore Corrado II, e pa-<br />
rente del successore Enrico Ili, col qua-<br />
le godeva sì alta auloi ila che nella corte<br />
nulla si decideva <strong>di</strong> rilevantesenza il suo<br />
consiglio. Era usato <strong>di</strong> lavare ogni mattina<br />
i pie<strong>di</strong> a molli poveri e <strong>di</strong> servirli. La<br />
sua pazienza e dolcezza erano inalterabi-<br />
li, e furono le due virù colle quali trionfò<br />
della malignila <strong>di</strong> coloro che vollero met-<br />
terlo in <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a coli' imperatore e con<br />
altre potenti persone.A vea finalmente una<br />
tenera <strong>di</strong>vozione a'ss. Pietro e Paolo, <strong>di</strong><br />
TOU<br />
cui Andava ogni anno a visitare le tombe<br />
a Roma. Morto nel 1 048 Papa Dama-<br />
so 11, il clero e popolo romano, nella pe-<br />
nuria d* uondni che unissero la pruden-<br />
za allo zelo, i buoni esempi alla fermez-<br />
za contro il vizio, la cognizione de'canoni<br />
al desiderio <strong>di</strong> farli eseguire , inviarono<br />
legali a Enrico III perchè volesse designare<br />
un lai soggetto pel pontificalo. L'imperatore<br />
convocali nella <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Worms<br />
in assemblea i vescovi e i gran<strong>di</strong> dell'im-<br />
pero, ed esprimendo loro il desiderio dei<br />
romani, tutti con voto unanime <strong>di</strong>chiararono<br />
esser Brunone vescovo <strong>di</strong> Toul il più<br />
atto a sostenere in quegl' infelici tempi<br />
l'incarico sublime <strong>di</strong> presiedere alla Chie-<br />
sa <strong>di</strong> Dio. Brunone adopei ò tutti i mezzi<br />
possibili per sottrarsi all'eminente <strong>di</strong>gni-<br />
tà, ma vedendo vani riuscire i suoi sfor/i<br />
domandò 3 giorni per deliberare; i quali<br />
passò nella preghiera, nelle lagrime e in<br />
un <strong>di</strong>giuno sì rigoroso che in tutto que-<br />
sto tempo non prese cibo alcuno. Spira-<br />
to il termine, tornò nell'adunanza, ove fe-<br />
ce una pubblica confessione <strong>di</strong> tutta la sua<br />
\ila, con tanta copia <strong>di</strong> lagrime, che ne<br />
trasse dagli occhi <strong>di</strong> tutti quelli che ?i e-<br />
rano presenti. Non essendogli neppure<br />
riuscito questo mezzo, per indurli a rivo-<br />
car la loro elezione, gli fu forza piegarsi^<br />
ma colla con<strong>di</strong>zione, che se non avesse il<br />
su<strong>di</strong>agio <strong>di</strong> tulio il clero e il popolo <strong>di</strong> Roma,<br />
non potrebbesi costringerlo a rimaner<br />
Papa. Questa con<strong>di</strong>zione riportata dal Bu-<br />
tler, si deve piuttosto insinuata dal gran-<br />
de Ildebrando, poi s. Gregorio f^IT[l^.)i<br />
come col suo <strong>storico</strong> Voigt tornerò qui ad<br />
accennare. Brunone fece ritorno a Toul,<br />
<strong>di</strong>chiarò <strong>di</strong> ritenerne il vescovato, desti*<br />
nando bensì per futuro successore Odo-<br />
ne de'piincipi <strong>di</strong> Svevia. Su questo <strong>di</strong>ce<br />
la Gallia Christiana^ con Ciacconioe Ba*<br />
roniot Bruno Papa creatwn^ non reliquisse<br />
titulum priorem Tullensetli dwn<br />
vijoit. Quanto a Odone, io loda per le<br />
sue virtù, dottrina e santilà<strong>di</strong> vita. Quin-<br />
<strong>di</strong> partito alla volta <strong>di</strong> Cluny, vi giunse<br />
iu ubilo da Papa il giorno <strong>di</strong> Natale, iu-
TO U<br />
colili nto con ogni onore claU'jibbate, edal<br />
priore ch'era il celelne lldebiando da lui<br />
assai slimato. Avea questi , come narrai<br />
nella biografia e ne'relativi articoli, con-<br />
cepito colla vasta sua mente il gran pro-<br />
getto <strong>di</strong> sottrarre la Chiesa dallo Stalo, il<br />
potere spirituale dal temporale, far quel-<br />
lo maggiore <strong>di</strong> questo, e come prima ren-<br />
dere il Papa del lutto in<strong>di</strong>pendente/ dal-<br />
l'iuiperatore, collocare anzi ili."più su-<br />
blime dell'altro; e vi riuscì meravigliosa-<br />
mente, con quella salutare riforma, che<br />
donò alla Chiesa vera e reale unità, per<br />
meglio promuovere l'elerna salute<strong>di</strong> tut-<br />
ti gli uomini. Il primo passo gigantesco<br />
d'Ildebrando fu quello <strong>di</strong> persuadere Bru-<br />
iione a deporre tosto le insegne pontifi-<br />
cie, ed a recarsi a Roma in abito da pel-<br />
legrino, per significare pubblicamente che<br />
lasemplice elezione dell'imperatore e <strong>di</strong>e-<br />
ta non gli dava alcun <strong>di</strong>ritto alla Sede a-<br />
postolica^ii\)lln\\\.eiìt\\àoa\\ovaVElezione<br />
del Papa (A'.) al clero e popolo romano.<br />
Ildebrando accompagnò Di unone a Roma,<br />
che vi entrò a pie<strong>di</strong> scalzi, ed ivi per<br />
suo consiglio Rrunone co* riti antichi fu<br />
eletto sommo Pontefice con generale con-<br />
senso <strong>di</strong> tutti, benedello e poi introniz-<br />
iato a* I 2 febbraio! 049 col nome <strong>di</strong> Leo-<br />
ne IX (f^.j, per scegliersi s. Leone I il<br />
Grande a modello. Osserva Voigljquan-<br />
to all'imposizione del nome, avere i galli<br />
gridato: Leo Papa, Leo Papa, prima che<br />
si pensassea ta! nome. Subito il Papa pro-<br />
mosse Ildebrando alla <strong>di</strong>gnità car<strong>di</strong>nali-<br />
zie, il quale per buona ventura, d' allo-<br />
ra in poi <strong>di</strong>venne il perno della s. Sede,<br />
da lui tanto glorificata. Nel concilio che<br />
s. Leone IX celebrò in Roma circa il 29<br />
aprile io5o, secondo Galletti, o nel mag-<br />
gio al riferire <strong>di</strong> Novaes, colla bolla Firtus<br />
<strong>di</strong>vinae opeiatiom's, presso il UulL<br />
Rom. 1. 1, p.i3i, canonizzò il predeces-<br />
sore nel vescovato <strong>di</strong> Toul s. Gerardo, il<br />
che rilevai ancor.» nel voi. VII, p. 283. Nel<br />
seguente anno s. Leone IX, per amore al<br />
suo aulico gregge si recò in Toul, or<strong>di</strong>nò<br />
che il corpo <strong>di</strong> s. Gerardo fosse <strong>di</strong>soUer-<br />
TOU i5<br />
rato e deposto in nobile urna, il che ven-<br />
ne eseguito a'3o ottobre, cosi fece la tra-<br />
slazione <strong>di</strong> sue reliquie; quin<strong>di</strong> concesse<br />
gran<strong>di</strong> prixiiegi all'abbazia <strong>di</strong> s. Mansue-<br />
to. A Odone tli Svevia successe nel 1 07<br />
nella sede <strong>di</strong> Toul il sassone Pibo cancel-<br />
liere dell'imperatore Enrico IV. Tra'suc-<br />
cessori più degni <strong>di</strong> menzione, ricorderò<br />
Matteo de'duchi <strong>di</strong> Lorena deli igGcir*<br />
ca; Reginaldo <strong>di</strong> Senlisdel 1 2 i 5;Oddone<br />
Colonna poi Papa Martino /^(<strong>di</strong> cui riparlai<br />
nel voi. LXX V, p. 227); Giovan-<br />
ni <strong>di</strong> Neuchàlel o IVovocastro, che il cu-<br />
gino antipapa Clemente VII fece maestro<br />
del s. palazzo, vescovo <strong>di</strong> Toul e anticar-<br />
<strong>di</strong>nale,e ne trattai ne' voi. 1 1 1, p. 2 1 4>XLIj<br />
p. 2 1 o; Carlo <strong>di</strong> Lorena o Guisa (f^.),<br />
cognato <strong>di</strong> Enrico III re<strong>di</strong> Francia, e nel<br />
1 578 crealo car<strong>di</strong>nale da Gregorio XIII;<br />
Giovanni Porcelet, che Introdusse inToul<br />
le monache della Visitazione, i carmelita-<br />
ni e i gesuiti; gli successe nel 1 625 il car-<br />
<strong>di</strong>nal Nicola Francesco <strong>di</strong> Lorena(V.)f<br />
il quale non avendo ricevuto alcun or<strong>di</strong>ne<br />
sagro, rinunziò le <strong>di</strong>gnità e prese mo-<br />
glie; il dotto e celebre Andrea de Saussay<br />
nominalo nel 1 648, autore del Marijrologii<br />
Gallicani, e della Panopliae<br />
Episcopalis^ et Clericalis. li Papa ClementeIXconcesseaLuigiXIVre<strong>di</strong>Fran-<br />
cia la nomina del vescovo e de* benefi-<br />
zi ecclesiastici della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Toul. Nel<br />
171 I ClenienteXI con suo breve am menni<br />
vescovo <strong>di</strong> Toul, perchè senza licen-<br />
za della s. Sede, avea unito al seminario<br />
la mensa capitolare della collegiata <strong>di</strong> s.<br />
Eucherio <strong>di</strong> Liverdun, con manifesta re-<br />
sistenza <strong>di</strong> que'canonici, i quali avcano ri-<br />
corso al metropolitano che avea <strong>di</strong>chia*<br />
rata nulla l'unione. Gli rimiiroverò d'es-<br />
sersi da tal sentenza apj>ellalo al magi-<br />
strato secolare , e 1' esortò seriamente a<br />
reintegrare la collegiata nel primiero sta-<br />
to e d'iiuiennizzarla de' donni recatile.<br />
Pcgli altri vescovi <strong>di</strong> Toul si può videie<br />
la Ga/Iia Christiana, nelle t.\i\tì e<strong>di</strong>/.ioni.<br />
Ne furono ultinti vescovi, Clau<strong>di</strong>o Dro*<br />
vasdc Roussey d'Aulun, preconizzalo da
i6 TOU<br />
Berieclelto XIV nel i 7 54; e Stefano Francesco<br />
SaverioDes Michels de Gamporein<br />
<strong>di</strong>Digne,nel i 774 da Clemente XI V tra-<br />
slato da Senez. Imperocché Pio VII pel<br />
concordato nel 1 80 i fatto colla reptìbbli-<br />
ca francese, soppresse il vescovato dlToid,<br />
e rrun a quello <strong>di</strong> Nancy: il vescovo Ste-<br />
fano si ritirò dalla sua <strong>di</strong>ocesi e morì nel<br />
1807. Ecco in breve lo stato della <strong>di</strong>o-<br />
cesi alla sua soppressione. Il vescovo qua-<br />
lificavasi conte <strong>di</strong> Toul, e principe del s.<br />
impero romano: godeva <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te 17,000<br />
Iire,o secondo altri 20,000 franchi, e pa-<br />
gava per le sue bolle d'istituzione alla camera<br />
apostolica la tassa <strong>di</strong> 2^00 flori-<br />
ni. La città conteneva 6000 abitanti (ora<br />
ne novera più <strong>di</strong> 9000), ed era <strong>di</strong>visa in<br />
6 parrocchie, <strong>di</strong> cui due ne'sobborghi. II<br />
capitolo era composto <strong>di</strong> 4 <strong>di</strong>gnità e <strong>di</strong><br />
36 canonici.Era vi unacollegiata,condue<br />
abbazie <strong>di</strong> benedettini della congreguzione<br />
<strong>di</strong>s. Vandolfo. I canonici regolari del-<br />
la congregazione <strong>di</strong> Lorena possedevano<br />
l'abbazia <strong>di</strong> s. Leone. Fiorivano due con-<br />
venti <strong>di</strong> domenicani e <strong>di</strong> francescani, con<br />
4 monasteri <strong>di</strong> religiose, una commenda<br />
gerosolimitana, e il seminario <strong>di</strong>retto dai<br />
lazzaristi. La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Toul era estesis-<br />
sima, e conteneva ne'primi del secolo pas-<br />
sato 772 parrocchie, e 236 chiese sussi<strong>di</strong>arie.<br />
Conteneva altresì 3o abbazie, 33<br />
città o borghi, I 100 villaggi, due ducati,<br />
due principati, un marchesato sovrano,<br />
due contee dell'impero e altre signorie.<br />
11 Papa Leone XII in considerazione del<br />
nuovo vescovo <strong>di</strong> Nancy, che dovea pro-<br />
mulgare, col hvQs Q Inter illustria Cliri-<br />
stianorniiij de' 20 febbraio 1824? Bull.<br />
Rom. cont. t.i6, p. 24^ Conservatio ti-<br />
tilli Ecclesiae Tullensis concessi Episcopo<br />
Nancejensi prò tempore exis tenti.<br />
Piinnovato così il titolo vescovile <strong>di</strong> Toul,<br />
nelconcistorpde'3 maggio preconizzò ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Nancy e Toul rng.*^ Carlo Giu-<br />
seppe M.^ Augusto Forbin Janson <strong>di</strong> Pa-<br />
rigi; in<strong>di</strong> Gregorio XVI nel 1839 <strong>di</strong>chia-<br />
rò suo coa<strong>di</strong>utore con futura successione<br />
e vcicovo <strong>di</strong> Joppe inpartibus, mg.' A-<br />
TO U<br />
lessio Basilio Menjaud <strong>di</strong> Chusclan <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Nimes, giada lungo tempo vicario<br />
generale <strong>di</strong> Nancy e <strong>di</strong> Toul, con quel-<br />
l'elogio che si legge nella proposizione<br />
concistoriale. Per morte del vescovo Car-<br />
lo, mg.' Alessio gli successe a' 12 luglio<br />
1 844> ed è l'attuale vescovo <strong>di</strong> Nancy e<br />
Toul.<br />
TOULON. F. Tolone.<br />
TOULOUSE. F. Tolosa.<br />
TOUR. F. Torre.<br />
TOUR. D' AUVERGNE LAURA-<br />
GUAIS Ugone Roberto Giovanni Carlo,<br />
Car<strong>di</strong>nale. Nacque da antica e nobilissima<br />
prosapia, nel castello <strong>di</strong> Auzeville, ar-<br />
ci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Tolosa, a' 1 4 agosto 1768. Educato<br />
accuratamente alla buona morale<br />
eallescienze,secondolasua elevata con<strong>di</strong>-<br />
zione, presto <strong>di</strong>chiarò la sua vocazione ec-<br />
clesiastica, ed abbracciatone lo stato fece<br />
i corrispondenti stu<strong>di</strong>, e per la sua vir-<br />
tuosa condotta meritò che Pio VII lo pre-<br />
conizzasse vescovo d'Arras nel concistoro<br />
de'6 maggio 1802. La sua vita fu sempre<br />
operosa, e zelante del gregge alle sue pa-<br />
storali e aifettuose cure affidato. Amò te-<br />
neramente la sua chiesa e giammai accettò<br />
d'essere traslatato in altre più illustri o<strong>di</strong><br />
mer»sa più pingue, onde si guadagnò il ri-<br />
verente affetto del suo clero e de'suoi <strong>di</strong>o-<br />
cesani. Prudente e circospetto nelle gravi e<br />
varie vicende politiche da cui fu sconvolta<br />
la Francia nel suo tempo,con saggio accor-<br />
gimento seppe ognora godere la stima de*<br />
<strong>di</strong>fferenti governi <strong>di</strong> sua memorabile epoca.<br />
Fu chiamato dall' imperatore Napo-<br />
leone I ne'campi <strong>di</strong> Boulogne, per pren-<br />
der parte alla nota cereraonia che ivi eb-<br />
be luogo, nel qual tempo ricevè pur egli<br />
le insegne equestri della legione d'onore;<br />
<strong>di</strong> cui e assai più tar<strong>di</strong>, e <strong>di</strong> venuto già car-<br />
<strong>di</strong>nale, fu fallo gran croce da Luigi Filip-<br />
po I re de'francesi. Questo monarca il vo-<br />
leva ad ogni costo arcivescovo <strong>di</strong> Parigi<br />
dopo la morte <strong>di</strong> mg.' Quelen; egli però<br />
non volle abbandonare neppur questa vol-<br />
ta la sua amata chiesa d'Arras. Dipoi il re<br />
fece premure a Papa Gregorio XVI pei'
TO U<br />
la sua ewvcmit «atte<strong>di</strong><br />
^ ICDSemon/b. Hi»
i8 TOU<br />
mosse ranimo del donatore alla nobile<br />
ofTerta, fece il car<strong>di</strong>nale incidere sotto al<br />
pie della pisside Tiscrizione che riporta il<br />
Giornale citato, colla data de'i?. aprile<br />
i85o. Il pro<strong>di</strong>gio ottenuto dal Papa nelr<br />
anniversario <strong>di</strong> tal giorno nel i855,<br />
presso tale chiesa, a intercessione dell'I m-<br />
macolata Concezione e <strong>di</strong> s. Agnese, lo<br />
celebrai nel voi. LXXlll,p. loi e seg.,<br />
mentre a p. i o3 e 343 accennai i gran<strong>di</strong>osi<br />
restauri e magnifici abbellimenti che poi<br />
vi fece il Papa pergralitu<strong>di</strong>ne.Continuan-<br />
do il car<strong>di</strong>nale a governare con pastorale<br />
sollecitu<strong>di</strong>ne la sua chiesa, leggo nelG/or-<br />
nale <strong>di</strong> Roma dei iS5 1 a p. 698 (le altre<br />
notiziecheriporleiòlericavo dalle p.68g,<br />
71 r, 717, 726, ySo, 742, 8o6)j che essendo<br />
in<strong>di</strong>sposto, pure nel sabato 1 9 luglio<br />
trovandosi assai bene, si proponeva u<strong>di</strong>r<br />
la messa in cappella nel dì seguente; uia<br />
verso un'ora dopo la mezza notte ebbe u-<br />
na leggiera crisi, che i me<strong>di</strong>ci giu<strong>di</strong>carono<br />
non allarmante. Alle ore 4 e mezza<br />
volle alzarsi e porsi su d' una se<strong>di</strong>a, ma<br />
poi con pena rientrò nel letto. Tuttavia<br />
sentendosi quin<strong>di</strong> meglio volle rialzarsi e<br />
vestirsi a far qualche passo, quando a un<br />
tratto cadde al suolo, non avendo avuto<br />
forza il cameriere a sorreggerlo. La cadu-<br />
ta fu fatale, ma non <strong>di</strong>minuì la presenza<br />
del suo energico spirito,che conservò sino<br />
all'ultimo istante. Arrivò in fretta il decano<br />
del capitolo, e l'ab. de la Tour suo ni-<br />
pote gli amministrò l'estrema unzione,<br />
senza potersi riportare a letto. Il car<strong>di</strong>-<br />
nale spirò alle ore 1 o circa del 20, d'anni<br />
84, e perciò il più vecchio d'età Ira'car-<br />
<strong>di</strong>nali. Sparsasi la notizia <strong>di</strong> sua morte<br />
in un momento ovunque produsse ama-<br />
rezza e dolore. Non lasciò fortune, e tutto<br />
il frullo de' suoi risparmi, consistente in<br />
2000 franchi, legò a'poveri, imperocché<br />
tutte le sue ren<strong>di</strong>te avea a loro vantaggio<br />
e della cattedrale costantemente impie-<br />
gate. La cattedrale gli fu sempre a cuore,<br />
e ne fu benemerentissimo. In fatti per le<br />
sue cure nel i 8 1 o l'avea reslilnila al culto<br />
cattolico^e successivamente l'ornò con gu-<br />
TOU<br />
sto e magnificenza, e terminati neh 833<br />
i lavori ne fece la solenne consagrazione.<br />
Da quel tempo in poi non lasciò mai <strong>di</strong><br />
beneficarla, e nel punto in cui era assa-<br />
lito dalla morte, faceva collocare nel cen-<br />
tro della chiesa un veramente magnifico<br />
baldacchino. La folla fu sempre gran<strong>di</strong>s-<br />
sima all'episcopio, poiché la moltitu<strong>di</strong>ne<br />
de' fedeli accorsa a venerarne le mortali<br />
spoglie, ascese a circa 8000 per giorno e<br />
in tutti quasi 25^,000, con pena tenuta in<br />
or<strong>di</strong>ne da 32 soldati. Il suo cadavere ve-<br />
stito in cappa magna e colle insegne car-<br />
<strong>di</strong>nalizie, in mezzo alle torcie fu esposto<br />
nella cappella addobbata elegantemente.<br />
Sopra il calafjico si leggeva questa semplice<br />
e notabile iscrizione: Folle morire<br />
in mezzo a noi. Il capitolo dopo i vesperi<br />
processiona Unente si recò per due giorni<br />
a fare le solenni assoluzioni, e rientralo<br />
nel 2.° in cattedrale, dopo il canto del Fc'<br />
ni Creator Spiritus, nominò i vicari ca-<br />
pitolari e gli altri ufliziali per la sede va-<br />
cante. Tulle le parrocchie della città re-<br />
caronsi io processione all' episcopio, per<br />
suffragare il ben ansato pastore; ed i con-<br />
la<strong>di</strong>ni pure con <strong>di</strong>voti [)ellegrinaggi vi si<br />
portarono in grande numero da'villaggi<br />
e dalle canìpague. Si protrasse il trasferimento<br />
nella caltedrale,per attendere l'au-<br />
torizzazionedel governo (!) per ivi loinu-<br />
larlo, secondo la <strong>di</strong>sposizione del defunto,<br />
la quale fu accordala, come trovo neil'O.?-<br />
servatore Romano del 1 85 1 a p. 7 1 7 .Tra-<br />
sportata solennemente la salma del car-<br />
<strong>di</strong>nale nella cattedrale , tutta la guarni-<br />
gione e la guar<strong>di</strong>a nazionale fu scilo le<br />
armije fu salutato il suo ingresso da 60 col-<br />
pi de'cannoni posti nel giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Saint-<br />
Vaast. A'29 fu celebrato con pompa il fu-<br />
nerale, presieduto dal car<strong>di</strong>nal Gousset<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Reims, ed assistito da've-<br />
scovi d'Amiens, <strong>di</strong> Soissons, <strong>di</strong> Tournay,<br />
d'Orleans, oltre l'arcivescovo <strong>di</strong> Rouen.<br />
Mg/Regnier arcivescovo <strong>di</strong> Caujbray non<br />
solo si associò a rendere quesl' ultimo e<br />
pietoso ufilzio al pio car<strong>di</strong>nale, ma volle<br />
pontificare la messa <strong>di</strong> requiem. Tutte le
TOU<br />
nntorilà civili, mililari, giu<strong>di</strong>ziarie e nm-<br />
ministrative si trovarono presenti all' e-<br />
sequie. La società filarmonica vi eseguì<br />
ingranile orchestra e con numeroso stuo-<br />
lo <strong>di</strong> coristi la musica della messa: più <strong>di</strong><br />
200 artisti e amatori della musica riu-<br />
nironsi a della società, perchè la lugubre<br />
funzione riuscisse colla maggior pompa.<br />
Queste pubbliche <strong>di</strong>mostrazioni sono un<br />
solenne ed eloqtienle elogio dell'illustre<br />
trapassalo. Il suo corpo vestito da car<strong>di</strong>-<br />
nale, senza la cappa (a Funerale ripor-<br />
tai come si celebrano le pompe funebri<br />
de' car<strong>di</strong>nali , e vado particolnreggiando<br />
talvolta le usate fuori <strong>di</strong> Roma, per notar-<br />
ne le varianti), colla croce pettorale el'a<br />
nello in <strong>di</strong>to, oltre le <strong>di</strong>vise cavalleresche,<br />
fu sepolto nella cattedrale in apposito monumento<br />
da lui fattosi erigere vivente,<br />
sotto l'altare della B. Vergine e su due<br />
branche <strong>di</strong> ferro, alla presenza del car-<br />
<strong>di</strong>nal Gousset, del capitolo e clero, delle<br />
autorità pubbliche, <strong>di</strong> due in<strong>di</strong>vidui del-<br />
la nobilissima famiglia de la Tour d'Au-<br />
vergne, e del nolaro, che rogato il proces-<br />
so verbale e fattolo sottoscrivere in 3 co-<br />
pie dagli astanti, una ne pose nella cassa<br />
mortuaria, l'altra nell'archivio del capi-<br />
tolo, la S.* in quello del municipio. A p.<br />
74^ del Giornale <strong>di</strong> Roma si legge la<br />
semplice epigrafe, scritta <strong>di</strong> mano del car-<br />
<strong>di</strong> naie e per ^colpirsi sulla cassa <strong>di</strong> piom-<br />
bo, con l'onorevole aggiunta che vi fu fat-<br />
ta dopo la pianta sua morte, rimarcan-<br />
dosi il da lui operato, e che governo 49<br />
anni la <strong>di</strong>ocesi. JNell'islesso Giornale <strong>di</strong><br />
Roma si <strong>di</strong>ce che il governo francese de-<br />
cretò il dono alla città d'Arras d'una sta-<br />
tua in marmo in pie<strong>di</strong> del car<strong>di</strong>nale de<br />
la Tour , per collocarsi nella cattedrale,<br />
in omaggio e giusto tributo al merito e<br />
alle virtù del rispettabile pastore. E che<br />
lina copia resterà nel museo <strong>di</strong> Versailles,<br />
a lato <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> Bossuet, <strong>di</strong> Fene-<br />
lon e <strong>di</strong> Massillon; e <strong>di</strong> fallo vi fu portata.<br />
TOmi'S ^Y(Tornacen).C\i\lK con re-<br />
sidenza vescovile dell* Hainnut , già dei<br />
Paesi Bassi (F.)gqv[ì(\{A regno del Bel-<br />
TOU 19<br />
giù (V.) , capoluogo <strong>di</strong> circondario e <strong>di</strong><br />
due cantoni, a 5 leghe da Lilla, pivi <strong>di</strong> 9<br />
da Mons, e quasi 1 6 da Brusselles capita-<br />
le del regno; in riva alla Schelda, che la<br />
<strong>di</strong>vide in due parti ineguali, congiunte<br />
per mezzo <strong>di</strong> ponti, e la più considerabi-<br />
li delle quali occupa la sponda sinistra,<br />
le quali parti <strong>di</strong>consi città vecchia e cit-<br />
tà nuova; nella i." vi sono 7 parrocchie,<br />
e 3 nella '2.'' Ha tribunali <strong>di</strong> 1.^ istanza e<br />
<strong>di</strong> commercio, ed è residenza d' un comandante<br />
<strong>di</strong> piazza (li 2.^ classe. Circon-<br />
data da una cinta bastionata e <strong>di</strong>fesa da<br />
parecchie altre opere <strong>di</strong> fortificazione, le<br />
vie ne sono dritte e nette, e le case bene<br />
fabbricate; belle riviere, in parte pianta-<br />
te d'alberi, sieguono le sponde del fiume,<br />
e formano un assai grande spazio como-<br />
<strong>di</strong>ssimo per lo sbarco e il carico delle<br />
mercanzie. Visi notano <strong>di</strong>versi decorosi<br />
e<strong>di</strong>fìzi. La cattedrale, situala nella città<br />
vecchia, è grande e magnifica, bel montuuenlo<br />
<strong>di</strong> stile gotico, che sormontano<br />
Scampanili terminanti a guglia. E' sot-<br />
to l'in vocazione della B. Vergine Assunta,<br />
con batlisterio, e cura d'anime esercitata<br />
dal decano; tra le reliquie insigni sono a<br />
nominarsi, quella della ss. Croce, ed il cor-<br />
po <strong>di</strong> s. Eleuterio vescovo patrono della<br />
ciltà;i due cimiteri esistono nel suburbio.<br />
Il capitolo si compone <strong>di</strong> 5 <strong>di</strong>gnità, la<br />
maggiore delle quali è l'arciprete, <strong>di</strong> 7 ca-<br />
nonici onorari, e <strong>di</strong> altri preti e chierici<br />
addetti al servizio <strong>di</strong>vino. Anticamente il<br />
capitolo era costituito dal decano, da 8<br />
<strong>di</strong>guitàe da 32 canonici. Il palazzo vesco-<br />
vile è decoroso e aderente alla cattedra-<br />
le. Tra le altre chiese rimarcabile è quel-<br />
la <strong>di</strong> s. Martino. Le altre nominale chie-<br />
se parrocchiali sono tutte munite del s.<br />
fonte. Vi sono 4 monasteri <strong>di</strong> religiose,<br />
<strong>di</strong>versi sodalizi, 4 ospedali, oltre l'orfano-<br />
trofio; due seminari, maggiore e minore,<br />
neli.^de'quali nel 1 835 eranvii i 2 alun-<br />
ni, nel 2." 35o giovanetti; il monte <strong>di</strong> pie-<br />
tà. Rinomate erano le abbazie de'bene-<br />
dellini <strong>di</strong> s. Martino, e <strong>di</strong> s. Nicola a'Pra-<br />
ti de'canonici regolari <strong>di</strong> s. Agostino, es-
20 TOU<br />
senclo in quella della Madonna de'Prali<br />
monache dello slesso or<strong>di</strong>ne. Belli sono il<br />
palazzo municipale, la gran guar<strong>di</strong>a, la<br />
Ione comunale, l'orologio pubblico con<br />
soave concerto musicale pari ad un orga-<br />
no, l'ospedale degli anlicbi Preti, e 4 "mulini<br />
da farina costruiti da Vauban. Que-<br />
sta città, nella quale entrasi per 7 porte,<br />
possiede parecchi sobborghi, una camera<br />
<strong>di</strong> commercio, la borsa, l'ateneo, l'accademia<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>segno, scultura e architettu*<br />
ra, nella quale si fanno corsi <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno<br />
lineare, come pure scuole <strong>di</strong> mutuo in-<br />
segnamento. Il vecchio e vasto teatro^ nel<br />
<strong>di</strong>cembre! 852 fu preda<strong>di</strong> rapido e spa-<br />
"ventevole incen<strong>di</strong>o, che minacciò d'inve-<br />
stire le fcdjbriche della piazza del Vesco-<br />
\ato e delle piazze vicine, e principalmen-<br />
te l'a<strong>di</strong>acente chiesa <strong>di</strong> s. Quintino, che<br />
si salvò a stento per le precauzioni prese,<br />
dopo avere il vicario generale trasportalo<br />
nell'episcopio la pisside colla ss. Euca-<br />
ristia. Tournay ebbe un collegio irlandese<br />
fondato da un vescovo della medesima,<br />
composto <strong>di</strong> circa 7 alunni senza obbligo<br />
<strong>di</strong> rendersi ecclesiastici; il rettore e un<br />
provve<strong>di</strong>tore aonninistravano le poche<br />
ren<strong>di</strong>te del collegio stesso. Non manca d'a -<br />
meni passeggi, <strong>di</strong> fabbriche <strong>di</strong> cappelli,<br />
maiolica e porcellane,in<strong>di</strong>ane,berretlarne,<br />
tele, stoffe <strong>di</strong> cotone, bronzo dorato, li-<br />
quori, soprattutto <strong>di</strong> curacao rinomato;<br />
una superba manifattura <strong>di</strong> tappeti da<br />
terra, fornaci da calce, tintorie, concie <strong>di</strong><br />
pelli, cartiere, filatoi <strong>di</strong> cotone, quivi fio-<br />
riscono e alimentano un commercio as-<br />
sai importante. Espatria degli storici Cio-<br />
seffo <strong>di</strong> La liarre e Giovanni Cousin, dei<br />
giureconsulloVendelin e <strong>di</strong> altri uomini il-<br />
Justri.EleggeSdeputati agli stati della pro-<br />
vincia, e novera più <strong>di</strong> 26,000 abitanti.<br />
IVe'<strong>di</strong>nlorni sono cave <strong>di</strong> calce e gres. Que-<br />
sta città <strong>di</strong> Fiandra, una tra le più anti-<br />
che e importanti della Gailia Belgica, era<br />
all'epoca della conquista <strong>di</strong> Giulio Cesare,<br />
capitale de' Nervii e portava il nome<br />
<strong>di</strong> Civitas Nen'ìprnm , che in appresso<br />
lasciò per prendere quello <strong>di</strong> Tornaciwi,<br />
TOU<br />
da varie torri che vi si vedcano. I vandali<br />
la rovinarono nel principio del V secolo, e<br />
caduta nel 438 in potere de'franchi, Clo-<br />
<strong>di</strong>one loro re la donò nel 44^ al suo suc-<br />
cessore Meroveo capo della i." razza dei<br />
Merovingi, il quale nel 44^ '" ®*^'^ ^^^'<br />
bill la sede del suo regno. Anche i suoi<br />
successori vi risiederono, e Childerico I,<br />
<strong>di</strong> cui si scuopri il sepolcro presso la Schelda<br />
nel 1^53, vi mori nel 481 circa. Ser-<br />
vì Tournay d'asilo nel 575 a Chilperico<br />
] re <strong>di</strong> Soissons, inseguito da Sigeberto I<br />
led'Austrasia che ve lo asse<strong>di</strong>ò. Neir88o<br />
i normanni la posero a fuoco e a sangue,<br />
trascinando in ischiavitù gli abitanti. Car-<br />
lo l il Calvo riunì alla contea <strong>di</strong> Fian-<br />
dra questa città, che dopo essere stala la<br />
capitale della Francia, cessò allora anche<br />
<strong>di</strong> far parte <strong>di</strong> tal regno. Ebbe poi mol-<br />
to a solfrire dalle <strong>di</strong>verse guerre che sopravvennero<br />
tra'fìamnùnghi, gl'inglesi e<br />
i francesi. Nei 1 192 si pose sotto la prote-<br />
zione <strong>di</strong> Filippo li Augusto; nel 1 2 1 3 se<br />
ne impadronì Fernando <strong>di</strong>Portogallo con-<br />
tro i francesi, i quali presto la ripigliarono<br />
e conservarono per lungo tempo. Filippo<br />
IV il /?e//o la fece circondare <strong>di</strong> mu-<br />
ra e fosse nel 1295: Carlo VII la riunì al-<br />
la corona <strong>di</strong> Francia con lettere patenti<br />
nel 1 4^ 2, e la confermò con altre del 1 4^6<br />
e 1 436. Adolfo d'Egemont duca <strong>di</strong> Ghel-<br />
dria, l'asse<strong>di</strong>ò indarno nel 1477; "la od<br />
i5i3 Enrico Vili re d'Inghilterra se ne<br />
insignorì, e vi fece murare un castello, in<strong>di</strong><br />
la restituì alla Francia nel i5i7. Ma<br />
nel 1 52 1 il conte <strong>di</strong> Nassau, generale del-<br />
Tesercilo <strong>di</strong> Carlo V, prese Tournay, che<br />
dopo una 2." riunione alla madre patria<br />
che avea durato 329 anni, ne fu nuovamente<br />
staccala nel 1 52 5 me<strong>di</strong>ante il trat-<br />
talo <strong>di</strong> Madrid, e dall'imperatore fu da-<br />
ta a suo figlio Filippo principe <strong>di</strong> Spagna;<br />
cessione confermala pe' trattati <strong>di</strong> Caoi-<br />
bray nel 1529, <strong>di</strong> Crespy neli544> ^ *^i<br />
Chateau-Cambresis nel 1559. Gravi <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni<br />
vi commisero gli eretici udìS^Q^<br />
ed essendosi poi gli abitanti ribellati con-<br />
tro la Spagna, il duca <strong>di</strong> Parma Farnese
TO U<br />
li soggi ogo neh 58 1. Luigi XIV nel 1667<br />
se ne rese padrone e l'incorporò alla Fian-<br />
ciajallatiualeconfermonneilposse<strong>di</strong>men- to la paced'Aquisgraua nel 1668, e ne fe-<br />
ce la capitale del Touriiais o Tuinese ,<br />
che<strong>di</strong>pendeva dal governo della Fiandra-<br />
Francese, stabilendovi la sede del suo par-<br />
lamento. IMa nella guerra <strong>di</strong> successione<br />
contro l'Austria, fu presa dal principe Eu-<br />
genio e dal duca <strong>di</strong> Marlborough, e 4 «'^n-<br />
ni dopo fu ceduta all'Austria per la pa-<br />
ce d'Utrecht, e pe'trattati <strong>di</strong> Rastadl e <strong>di</strong><br />
Kade. Per quello delle Barriere nel 170<br />
l'Olanda l'ebbe in custo<strong>di</strong>a, fìucbè Luigi<br />
XV la riprese 3*19 giugno 174^5 e la f*i'<br />
ce smantellare non meno della cittadella<br />
fatta dall'avo suo costruire nel 1670. 11<br />
trattato d'A juisgrana nel 1748 la resti-<br />
luì all'Austria, quin<strong>di</strong> nuovamente i fran-<br />
cesi vi rientrarono 1*8 novembre 1 792, poi<br />
espulsi dagli austriaci a'20 aprile 1793.<br />
Nel 1 794 1' 1 , 1 2 e 1 3 maggio i generali<br />
de'primi Soubam e Daendels sconfissero<br />
gli austriaci <strong>di</strong>nanzi a questa città, <strong>di</strong> cui<br />
il 3o giugno seguente il general Piche-<br />
greu s'insignorì, e rientrando allora sotto<br />
il dominio della Francia <strong>di</strong>venne capo-<br />
luogo d'un circondario del <strong>di</strong>partimento<br />
<strong>di</strong> Jemmapes, luogo dell* Hainaut reso<br />
famoso per la decisiva vittoria riportata<br />
da'francesi sugli austriaci a' 7 novembre<br />
1 792, per cui <strong>di</strong>erono il suo nome al <strong>di</strong>-<br />
partimento, corrispondente all'Uannonia<br />
ossia all'flainaut. Dalia Francia venne au*<br />
Cora una volta separata nel i8i4> e nel<br />
i83i fu compresa nel nuovo regno del<br />
Belgio. Nel precedente anno si scuopriro*<br />
no molte tombe romane che sembrano del<br />
IV secolo.<br />
La fede cristiana pel i .° vi fu annun*<br />
ziata da s. Pialo/ic (F.) <strong>di</strong> Benevento, il<br />
quale entrato nella Gallia Belgica converti<br />
al cristianesiuìo il territorio <strong>di</strong> Tournay,<br />
n' è venerato apostolo o protettore del<br />
paese, e ricevè la palma del ntartirio ver-<br />
so il 286; in (|ue!»lu come nelle fatiche evai»geliche<br />
ebbe a comp
22 TOU<br />
defesse, ed i suoi portentosi miracoli pro-<br />
dussero felici conseguenze, in modo che<br />
lo splendoredelie verità evangeliche <strong>di</strong>s-<br />
siparono le nubi dell'errore in tutta l'e-<br />
stensione delle due sue <strong>di</strong>ocesi, e negli an-<br />
tichi abitatori della Fiandra, i quali sor-<br />
passavano in ferocia e barbarie tulle le<br />
nazioni de'galli ed i franchi.Dopo tali con-<br />
versioni s. Medardo tornò a Noyon, ove<br />
caduto maialo, si recò a visitarlo Clota-<br />
lio I, per ricevere la sua bene<strong>di</strong>zione, e<br />
riposò nel Signore verso il 545, universalmenlecompiantoda<br />
tutti i franchi, che<br />
lo veneravano come un padre e protetlo-<br />
le.Non mancano scrittori cui ripugna che<br />
s. Medardo fosse coulemporaneo <strong>di</strong> s. E-<br />
leuterio, e ne ritardano la morie, ed al-<br />
tri lo fanno fiorire più tar<strong>di</strong> , <strong>di</strong>cendolo<br />
vescovo verso il 623, e sarà forse erro-<br />
re numerico 1*832 <strong>di</strong> Commanville, nel<br />
quale anno <strong>di</strong>ce che s. Medardo unì il ve-<br />
scovato <strong>di</strong> Tournay alla sede <strong>di</strong> Noyon.<br />
Dopo la iiìorte <strong>di</strong> s. Medardo, i <strong>di</strong> lui successori<br />
continuarono a governare le due<br />
se<strong>di</strong> sino a Simone de'conti del Yermandese,<br />
ultimo vescovo delle due <strong>di</strong>ocesi; o<br />
secondo altri ad Anselmo monaco <strong>di</strong> Sois-<br />
sons del monastero <strong>di</strong> s. Medardo e ab-<br />
bate <strong>di</strong> s. Vincenzo <strong>di</strong> Laon, il quale ne!<br />
1 j45 o nel 1 146 fu coosagrato vescovo<br />
<strong>di</strong> Tournay in Roma nella dome-<br />
nica LaeUiì e, &i3k Papa Eugenio III, che<br />
ad istanza <strong>di</strong> s. Bernardo abbate <strong>di</strong> Chia-<br />
lavalle, separò nuovamente le due ^e<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> Tournay e <strong>di</strong> Noyon. Gli successero,<br />
nel j 149 Geraldo 2.'' abbale <strong>di</strong> Villars^<br />
sotto del quale Papa Adriano IV nel<br />
1 1 56 confermò la separazione de' due<br />
vescovati. Guallero già decano della cat-<br />
tedrale, governava nel 1166; cui nel<br />
1 172 ebbi; a successore Everardo de'si-<br />
gnori d'Avesnes e <strong>di</strong> Leuse <strong>di</strong> Tournay,<br />
e costruì un monastero nel territorio <strong>di</strong><br />
Bruges; nel 1 191 Stefano <strong>di</strong> Liger con-<br />
tro la sua espellazione; nel i2o4 fi^» con-<br />
sagralo Goscelino già arci<strong>di</strong>acono della<br />
cattedrale; neli'2i9 Guallero de Marvis<br />
fonilalore deli'al.'bazia delle monache dcl-<br />
TOU<br />
la Madonna de'Prali, lodato per le sue<br />
virtù. Nominerò tra gli altri vescovi, Gio-<br />
vanni de Buchel già decano della cattedrale,<br />
morto nel 1266; Michele de Varenghen<br />
nel 1 283, già scolastico <strong>di</strong> Tournay<br />
; Guglielmo de Ventadour dopo il<br />
1 324; uel I 334 Andrea Gìiii[T'^.) fiorentino,poi<br />
car<strong>di</strong>nale;a cui successse nel 1 342<br />
Giovanni de Pres; neli35i vi fu trasfe-<br />
rito da Noyon Filippo d'Arbois, che fabbricò<br />
la chiesa de'certosini <strong>di</strong> Tournay,<br />
e congiunse in matrimonio Filippo VAudace<br />
duca <strong>di</strong> Borgogna con Maria contessa<br />
<strong>di</strong> Fiandra; neh 379 Pietro d'Auxi<br />
canonico della cattedrale, contro il quale<br />
nello scisma dell'antipapa Clemente VII<br />
s'intruse Giovanni Van West, al quale<br />
l'antipapa <strong>di</strong>e in successore Lodovico de<br />
la Tremolile , pel favore del detto duca<br />
<strong>di</strong> Borgogna ; Giovanni Cheurot fu be-<br />
nefico colla sua chiesa e morì nel 1 460;<br />
Guglielmo Fiilatre borgognone Iraslalo<br />
da Toul nel 1461 per cura <strong>di</strong> Filippo il<br />
Buono duca <strong>di</strong> Borgogna, dopo aver in-<br />
lei pellaio il re <strong>di</strong> Francia sotto al cui do-<br />
minio era Tournay, poi cancelliere del-<br />
l'or<strong>di</strong>ne del To^o/zfZ'oro, e legato del du-<br />
ca a Papa Pio II per esser <strong>di</strong>spensato dal<br />
voto <strong>di</strong> fare una spe<strong>di</strong>zione militare con-<br />
tro i turchi. Ferrico <strong>di</strong> Cluny canonico<br />
<strong>di</strong> Tournay e cancelliere <strong>di</strong> detto cospicuo<br />
or<strong>di</strong>ne neh 47 4» battezzò in s. Gudula<strong>di</strong><br />
BrussellesMargherita figlia <strong>di</strong>Ma<br />
ria<strong>di</strong>Borgognae<strong>di</strong> Massimiliano I d'Au-<br />
stria; nel 1484 il car<strong>di</strong>nal A ntoniottoPizZ-<br />
lavicino (V.) genovese, che governò pe'<br />
suoi vicari; Pietro Quicque che nel 1 5oQ<br />
battezzò in Gaud alla presenza <strong>di</strong> Filip-<br />
po 1, il figlio poi celebre imperatore Car--<br />
lo V. Nel i5o6 Carlo d' Haulbois fon-<br />
dò la messa mattutina e celebrò il sinodo<br />
<strong>di</strong>ocesano ; Carlo de Croy designato<br />
neli5i7 <strong>di</strong> anni 17, e consagrato in Roma<br />
nel 1 539 : a suo tempo il Papa Paolo<br />
IV, ad istanza <strong>di</strong> Filippo II le <strong>di</strong> Spagna<br />
e sovrano de'Paesi Bassi, colla bolla Super<br />
Viih'cisay de' 12 maggio 1 559, a'4<br />
antichi vescovati delleFiandre ne aggiun*
TOU<br />
se 1 4,SOcleni!o allora quello cìi Totirnay<br />
3 0,000 lire tli ren<strong>di</strong>la; ed avendo eretto<br />
tjuello <strong>di</strong> Cambray in arcivescovato, fra'<br />
su (Fraga nei vi comprese il vescovo <strong>di</strong><br />
Tournay che sottrasse dalla <strong>di</strong>pendenza<br />
<strong>di</strong> Reiras. Neil 565 a Carlo successe il vi-<br />
cario generale Giliberto d'Ognies figlio<br />
del governatore <strong>di</strong> Tournay, vigilantissimo<br />
e generoso pastore; neìiS'jS Pietro<br />
Pintaflourgià decano della cattedrale; in<br />
questa fu consagrato dall'arcivescovo <strong>di</strong><br />
Canibray il successore Massimiliano Mo-<br />
rilion, morto neh 586; gli fu sostituito<br />
Giovanni de Vendeville virtuoso e zelan-<br />
te vescovo, restauratore della <strong>di</strong>sciplina<br />
cccle5iastica,e introduttore de'cappuccini<br />
in Tournay. Nel 1598 fu fatto animini-<br />
stratore Lodovico de Bariaymonl arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> Cambray. Nel 1 596 fu eletto vescovo<br />
Michele d'Esne, consagrato da Ot-<br />
tavio vescovo <strong>di</strong>Tricarico e nunzio aposto-<br />
licoxonvocò il sinodo nel 1 6oo,e poselai.*<br />
pietra nella chiesa de*gesuiti <strong>di</strong>Tournay a'<br />
2 aprile 1 60 1 , i quali poi vi ebbero il novi-<br />
ziato e il seminario; inoltre introdusse ia<br />
Tournay i carmelitani. Nel 16 16 Massi-<br />
miliano de Gand dello Villain, già cano-<br />
nico della cattedrale; nel i644 §^* successe<br />
il nipote Francesco de Gand de<br />
Villain. Il Papa Clemente IX concesse a<br />
Luigi XIV lafticoltà<strong>di</strong> nominare le chie-<br />
se, i monasteri e i benefizi nella Fiandra<br />
da lui unita a Francia, compresa la <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Tournay. Nel 171 1 il Papa Clemente<br />
Xl,avendo sapulo i molti scandali<br />
introdotti in essa, non solo per la prepo-<br />
tenza colla quale la podestà secolare si usurpava<br />
la collazione delle prebende, ma<br />
anche pegli errori che vi aveano <strong>di</strong>ssemi-<br />
nato i confinanti ereticicalvinÌ8li;accorse<br />
subito a porvi riparo con breve scritto al<br />
vescovo <strong>di</strong> Tournay , or<strong>di</strong>nandogli che<br />
senza indugio ritornasse alla sua chiesa,<br />
mentre dall'assenza sua nascevano si gra-<br />
vi sconcerti, inoltre esorlò fortemente il<br />
capìtolo e i vicari generali che governavano<br />
la <strong>di</strong>ocesi, me<strong>di</strong>ante altro breve a-<br />
poslolico, allineile con zelo si opponessc-<br />
TOU 33<br />
roa tanti mali, e vi facessero agirei dotti<br />
e pii missionari, i quali potessero toglie-<br />
re dalla mente de'traviali ia caligine te-<br />
nebrosa della sella calvinista. Per gli ai-<br />
tri vescovi si può vedere la Gallici chri-<br />
stianaj colle Notìzie, <strong>di</strong> Roma registrerò<br />
gli ultimi. Nel i yS i Francesco Erne-<br />
sto <strong>di</strong> Salm <strong>di</strong> Vienna d'Austria, in<strong>di</strong> nel<br />
1770 ia sede vacò. Nel 1776 Guglielmo<br />
Fiorentino de Salm-Salm <strong>di</strong> Anhold <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Liegi, quin<strong>di</strong> nel 1793 restò vacante<br />
la sede. Nel 1802 Francesco Giu-<br />
seppe Hirn <strong>di</strong> Argentina, restando per sua<br />
morte vacante la sede nel 18 19. In que-<br />
sto tempo Leone Xil a mezzo del suo ple-<br />
nipotenziario il car<strong>di</strong>nal Cappellari, poi<br />
Gregorio XVi,concluse nel 1827 un con-<br />
cordato col re Aq^Paesi Bassi^ nel quale<br />
fu stabilita una nuova circoscrizione <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ocesi, e Tournay fu <strong>di</strong>chiarata sufFra-<br />
ganea del metropolitano <strong>di</strong> Malines, e lo<br />
è tuttora. La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Tournay si formò<br />
dell'Hainaut. A questo paese <strong>di</strong>e nome<br />
il fiume Hain, che ne percorre gran<br />
parte, nome che si suole convertire anche<br />
in Haniioìiia, Paiinoaia e Picar<strong>di</strong>a in-<br />
feriore. Anche la Schelda, la Sambra e<br />
la Dendra ne rendono coll'irrigazione fe-<br />
race il suolo, che tutto si <strong>di</strong>stende in pia-<br />
nura, e produce ogni sorta <strong>di</strong> cereali e pa-<br />
scoli ubertosi. Vi si trovano miniere dì<br />
ferro, piombo, carbon fossile, e cave <strong>di</strong><br />
marmo. Le guerre, <strong>di</strong> che per più secoli<br />
è stata sovente teatro, come andai <strong>di</strong>cen-<br />
do, rilardarono i progressi della sua iii-<br />
dustria.Non vi mancano tuttavia fabbri-<br />
che <strong>di</strong> panni, mussoline, tele, merletti,<br />
vetro e chincaglierie. Dal secolo V que-<br />
sta provincia era governala da conti par-<br />
ticolari, e la linea <strong>di</strong> quelli ere<strong>di</strong>larii cominciò<br />
neir86o da Reignier detto Lungo<br />
Collo. Un'erede <strong>di</strong> questa contea la<br />
portò in matrimonio a Baldovino Vi conte<br />
<strong>di</strong> Fiandra. Nel i436 passò in dominio<br />
<strong>di</strong> F<strong>di</strong>ppo il Buono duca <strong>di</strong> Borgo-<br />
nn, per cessione fattane da Giacomina <strong>di</strong><br />
lìaviera contessa d* liannonia, Olanda ,<br />
Zelanda e dama <strong>di</strong> Frisia, per re<strong>di</strong>mere
24<br />
TOU<br />
il pioprlo marilo dalla prigionia. Quin-<br />
<strong>di</strong> In parie meri<strong>di</strong>onale venne posseduta<br />
da Francia e il rimanente da Austria col<br />
nomed'Hainaul Anstriaro. Riunito lutto<br />
nel lygSper<strong>di</strong>rillo <strong>di</strong> conquista «Francia,<br />
neli8r4 <strong>di</strong>venne provincia de'Paesi Bas<br />
si e finalmente del regno del Belgio, a ven-<br />
ie ]\Jons per capoluogo, <strong>di</strong> cui vado a ri-<br />
ferire un cenno per isdebitarmi del pro-<br />
messo a Paesi Bassi. Mons, Mons JÌan-<br />
nonìae, forte e considerevole città, trovasi<br />
nel declivio d' una collina e si <strong>di</strong>stende<br />
nella soggetta pianura. Il fiume Troville<br />
l'attraversa, e me<strong>di</strong>ante un canale comu-<br />
nica con Lilla, e giunge ad Ostenda. I pa-<br />
lazzi del governo, dell'assemblea provin-<br />
ciale, e della comune, sono gli e<strong>di</strong>fizi mi-<br />
gliori; fra le chiese quella <strong>di</strong> s. Elisabetla<br />
ha una bella torre, ed occupa il sito d'un<br />
castello demolilo neli6i8, che la tra<strong>di</strong>-<br />
zione <strong>di</strong>ce costruito da G. Cesare. Diversi<br />
spedali sono altresì <strong>di</strong> bella costruzione,<br />
ed in genere tutta la città è regolarmente<br />
fabbricala, ed ha il tribunale <strong>di</strong> commer-<br />
cio pel suo traffico e manifatture in tes-<br />
suti <strong>di</strong> varie specie, merletti e stoviglie.<br />
Era celebre in questa città l'abbazia delle<br />
nobili canonichesse <strong>di</strong> s.Waltrude oWau-<br />
dru. Si attribuisce l'originedella città alla<br />
fortezza <strong>di</strong> Mons Castrilìcìus^ che Albe-<br />
rone figlio <strong>di</strong> Clo<strong>di</strong>one cominciò a fab-<br />
bricare nel 44^) ^ dove si ritirò la detta<br />
santa, che vi fece erigere una coppella e<br />
un oratorio, per cui Mons ottenne molti<br />
privilegi da Carlo Magno, e prese col tem-<br />
po la forma <strong>di</strong> città, la quale nel i i i 2 fu<br />
quasi ridotta in cenere. Baldovino VII<br />
conte <strong>di</strong>Fiandra la restauròe cinse <strong>di</strong> mu-<br />
ra. Guglielmo I principe d'Orange la pre^<br />
se nehSya, e per la Spagna fu ripresa<br />
poco dopo da Federico <strong>di</strong> Toledo figlio<br />
del duca d'Alba, quin<strong>di</strong> seguì le vicende<br />
dell'Hainaut e <strong>di</strong> Tournay. Riunita nel<br />
I 793 alla Francia, <strong>di</strong>venne il capoluogo<br />
del <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Jemmappes, e dopo<br />
ilr8i4 della provincia. Essendo ancora<br />
vacante la sede vescovile <strong>di</strong> Tournay, Papa<br />
Pio Vili nel concistoro de' 1 8 maggio<br />
TOU<br />
1 829 ne <strong>di</strong>chiarò vescovo mg.T»io. Giuseppe<br />
de Plancq<strong>di</strong> Thien <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Toui-<br />
nay,per quelle egregie qualità riferite nel-<br />
la proposizione concistoriale. Morto nel<br />
1834, Gregorio XVI nel concistoro de'<br />
"^<br />
6 aprile 1835 fece l'attuale vescovo mg.<br />
Gaspare Giuseppe Labis <strong>di</strong> Warloing <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Tournay, già con plauso per 1 2 an-<br />
ni professore <strong>di</strong> filosofìa e teologia nel se-<br />
minario, ed ornato <strong>di</strong> quelle doti dal Pa-<br />
pa celebrale nella proposizione concisto-<br />
riale. Ogni vescovo è tassato ne'libi i della<br />
camera apostolica in fiorini SyOjla men-<br />
sa consistendo in 20,000 franchi circa,<br />
annuatim a gubernio solvenda. Perampla<br />
est <strong>di</strong>oecesis constans Hannoniae<br />
provìncia, in eaquc 4oo et ultraparoe-<br />
ciae,pluraque locale toppida continetur,<br />
TOURJN'ON Francesco, Car<strong>di</strong>nale.<br />
Nobile francese de'con ti <strong>di</strong>Rossiglione,na-<br />
to a Tournon, affine del re <strong>di</strong> Francia, <strong>di</strong><br />
12 anm professò tra'canonici regolari <strong>di</strong><br />
s. Antonio <strong>di</strong> Vienna, nel cui or<strong>di</strong>ne ben<br />
presto, già maturo per senno e morigera<br />
lezza <strong>di</strong> costumi, ottenne le primarie <strong>di</strong>'<br />
gnità. Clemente VII neh 525 Io promosse<br />
all'arcivescovato d'Ambrun,eneli526<br />
a quello <strong>di</strong> Bourges,dove nel i 527 celebrò<br />
il sinodo, è si crede che nell'anno slesso<br />
venisse eletto abbate generale del proprio<br />
or<strong>di</strong>ne. Francesco I re <strong>di</strong> Francia, pel con-<br />
io che faceva
T O U<br />
Uffinr.ff n Clejncnlc VII in porpora pel<br />
Tom non, etl il Papa lo conlenlò, crean-<br />
tlolo in Bologna a'if) mni/oi ')3o,corili-<br />
njile prete assente, e <strong>di</strong>poi eb!)e per tito-<br />
lo hi chiesa de'ss. Morcellinoe Pietro. Nel-<br />
lo slesso anno<strong>di</strong> nuovo il re lo mandò nel-<br />
la Spagna, per negoziare il riinscio de'snoi<br />
figli trattenuti in ostaggio dalla corte <strong>di</strong><br />
Madrid ,<br />
che dal car<strong>di</strong>nale dopo lunghe<br />
trattative furono ricondotti in Francia, in-<br />
sieme con Eleonora sorella <strong>di</strong> Carlo V de-<br />
stinata sposa a Francesco I, al cui matrimonio<br />
assistè. In ricompensa <strong>di</strong> sue fati-<br />
che, fu provveduto da! re dell'abbazia <strong>di</strong><br />
s. Germano <strong>di</strong> Parigi, e in appresso d'altre<br />
io delle più ricche <strong>di</strong> Francia. Dopo<br />
due anni si recò in Roma, per combinare<br />
un eiììcace rime<strong>di</strong>o ali'irifèlice regno d'In-<br />
f;hil terra, che pe strani capricci d'Enrico<br />
Vili minacciava la prossima apostasia<br />
dalla chiesa romana, come pure per fis-<br />
sare il colloquio da tenersi in Marsiglia tra<br />
il re Francesco I e Clemente VII. Furono<br />
allora inoltre statuite dal car<strong>di</strong>nale le noz-<br />
ze <strong>di</strong> Caterina de Me<strong>di</strong>ci nipote del Pa-<br />
pa con Enrico secondogenito del re. In oc-<br />
casionedella nuova guerra insorta traCar-<br />
lo V e Francesco I, essendosi il Papa Pao-<br />
lo III neli538 recato in Nizza per paci-<br />
ficarli, il car<strong>di</strong>nale dopo lunghe conferen-<br />
ze coll'impeiatore e con Paolo III, finaU<br />
mente ottenne la tregua <strong>di</strong> io anni. Dopo<br />
<strong>di</strong> che non ebbe <strong>di</strong>lFicoltà <strong>di</strong> condursi<br />
in Inghilterra per richiamare al seno del-<br />
la Chiesa il furioso Enrico Vili, che giù<br />
ad essa erasi empiamente ribellato. Nemi-<br />
co implacabile degli eretici, avendo pre-<br />
sentito che Francesco I, principe letterato<br />
e curioso, veniva esortato ad ascoltar gli<br />
eretici in pubblica <strong>di</strong>sputa dalia sorella<br />
Margherita regina <strong>di</strong>Nh vana, la quale per<br />
ostentazione d'ingegno più che donnesco<br />
avea preso a favorire le novità delle dan-<br />
nate dottrine degli eretici luterani, calvi-<br />
nisti e ugonotti; comparve il car<strong>di</strong>nale in-<br />
nanzi al re con un libro tra le mani, e ri-<br />
chiesto da lui chi ne fosse l'autore, rispo-<br />
se ch'era s. Ireneo supieuliò^iiuo veacu-<br />
TOU i><br />
vo delle Gnllie, <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> s. Policarpo<br />
e allievo <strong>di</strong> uomini apostolici, il quale tra<br />
gli altri ammaestramenti insegnava che<br />
a' cattolici non conveniva commercio o<br />
colloquio <strong>di</strong> sorte alcuna cogli eretici, e so-<br />
pra <strong>di</strong> tal punto ragionò il car<strong>di</strong>nale con<br />
tal gravità ed eloquenza, che <strong>di</strong>stolse il re<br />
da quel pernicioso consiglio, e fece tra gli<br />
altri esiliare dalla Francia il fanatico ere-<br />
tico Filippo Melantone, ch'eravisì condot-<br />
to per <strong>di</strong>sputare co' teologi <strong>di</strong> Sorbona.<br />
Avendo Paolo III conferito al car<strong>di</strong>nale<br />
il governo della chiesa d'Auch nella Gua-<br />
scogna, al suo tempo e per suo mezzo quei<br />
canonici che conducevano vita regolare,<br />
coll'interposizione d'Enrico li neh 548<br />
furono ritlollialla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> canoni-<br />
ci secolari. Essendo stato incaricato del mi-<br />
nistero della corona <strong>di</strong> Francia presso la<br />
s. Sede,f(i nel 1 55 1 trasferito da Giulio ili<br />
all'arcivescovato <strong>di</strong> Lione, e insieme collo<br />
spirituale, ottenne il governo temporale <strong>di</strong><br />
quella provincia, che attesa la vicinanza<br />
con l'ereticaGinevra, tutta richiamò la sua<br />
pastorale sollecitu<strong>di</strong>ne e vigilanza. Colà<br />
portatosi da Pioma terso il i 553, fece se-<br />
verissimo pro(:esso contro gli eretici, che<br />
già erano detenuti nelle pubbliche carce-<br />
ri, e quelli che furono trovali ne'loro er-<br />
rori fermi e ostinati, vennero per suo or-<br />
<strong>di</strong>ne consegnati alle fiamme, e con tal estremoe<br />
rigoroso rime<strong>di</strong>o rimasero <strong>di</strong>ssi-<br />
pate le pestifere conventicole e le adu-<br />
nanze de'novatori, che prima della sua ve-<br />
nuta si tenevano impunemente in Lione,<br />
con pregiu<strong>di</strong>zio gravissimo, non mcnodeU<br />
la cattolica fede, che ilella pubblica quie-<br />
te e felicità del regno. Mentre tutto in-<br />
tento si stava alla salute del proprio greg-<br />
ge, dovette <strong>di</strong> bel nuovo restituirsi in Roma<br />
col car<strong>di</strong>nal Guisa-Lorena, dove non<br />
lasciò d'assistere co' suoi consigli i Papi.<br />
Nelle deplorabili <strong>di</strong>scorilie insoi te Iru'Co-<br />
lonna e i Caraffa nipoti <strong>di</strong> Paolo IV, per<br />
cui l'esercito degli spaglinoli colla mici-<br />
<strong>di</strong>ale guerra della Campagna iomoiia(chtì<br />
descrissi nel voi. LX V, p. :i3/f),si accostò<br />
alla trepidante Roma, il cur<strong>di</strong>utik nuu
26 TOU<br />
tralasciò cVeccifare con calde letlere e col<br />
mezzo <strong>di</strong> sollecite ambasciale il suo sovrano<br />
alleato del Papa , a voler recare<br />
pronto soccorso alla minacciata città <strong>di</strong><br />
Roma, ed ottenuto l'intento se ne pai ti e<br />
si^traltenne circa i5 mesi nell'Umbria e<br />
Gin Venezia. Quin<strong>di</strong> per consiglio de'me-<br />
<strong>di</strong>ci si condusse a'bagni <strong>di</strong> Lucca. Dovet-<br />
te però ripigliare <strong>di</strong> nuovo il viaggio <strong>di</strong><br />
Francia, per assisterea'gravissimi bisogni<br />
<strong>di</strong> quel regno, assai sconvolto per la morte<br />
d'Enrico 11,3 cui successe il figlio Fran-<br />
cesco Il quasi fanciullo, tanto pitiche la<br />
peste delle nuove eresie già era penetrata<br />
nella corte <strong>di</strong> Parigi. Nel i 56o per l'im-<br />
matura morte del re, il fratello Carlo IX<br />
occupò il trono, e il car<strong>di</strong>nale ne <strong>di</strong>venne<br />
consigliere, ed aUora fu <strong>di</strong>e con inesplica-<br />
bile dolore dei suo cuore, cominciarono<br />
gli eretici a trionfare nella Francia. Suc-<br />
cessivamente <strong>di</strong>ventò vescovo suburbica-<br />
rio neIi55o <strong>di</strong> Sabina, oliò a quello <strong>di</strong><br />
Portoes.Piuffina.aia non pare che io conseguisse,<br />
e nel i 56o d'Ostia e Velletri e<br />
decano del sagro collegio. Fondò un col-<br />
legio in Auch, un altro in Parigi denominato<br />
col suo cognome Tournoo, ed un<br />
S.'' in Tournon sua patria, dove chiamò<br />
da ogni parte nomini dotti ed eru<strong>di</strong>ti per<br />
insegnarvi le scienze, quantunque in se-<br />
guito avesse il <strong>di</strong>spiaceie <strong>di</strong> trovare alcU'<br />
ni <strong>di</strong> essi infetti della luteiana eresia, per<br />
lo che si determinò affidare quel collegio<br />
a'gesuiti, costanti propugnacoli delle ve-<br />
rità cattoliche. IN'el colloquio <strong>di</strong> Poissy, in<br />
cui si trovarono presenti 6 car<strong>di</strong>nali e cir-<br />
ca 4o vescovi, abbattè l'audacia <strong>di</strong> Teodoro<br />
Beza caporione dell'eresia, che audacemente<br />
inveiva control'adorabile mi-<br />
siero della ss. Eucaristia, e adoperossi con<br />
tutto zelo per estinguere l'eresia dalla<br />
Francia, la quale ad onta de'suoi glorio-<br />
si sforzi, facendo sempre nuovi progressi,<br />
aci.resciuli e fomentali dalle civili <strong>di</strong>scor-<br />
<strong>di</strong>e del regno, furono cagione che il car*<br />
<strong>di</strong>naie sorpieso da profonda malinconia,<br />
gravemente infermatosi, ujorisse nel i 562<br />
pi essi» a! tempio <strong>di</strong> s. Germano io Laya,<br />
TOU<br />
o come altri vogliono in Parigi, ossislllo<br />
da Lauj-eo poi car<strong>di</strong>nale, <strong>di</strong> 7 3 anni, coi<br />
gloriosi titoli <strong>di</strong> lume delle Gallie e mar-<br />
tello degli eretici. Eu a 4 conclavi , e si<br />
trovò assente a quello <strong>di</strong> Paolo IV. Tra-<br />
sportato a Tournon, fu sepolto nella chie-<br />
sa de'gesuiti da lui splen<strong>di</strong>damente arric-<br />
chita e con prolisso epitaffio. Ne scrissero<br />
la vita, in latino il ricordato car<strong>di</strong>nal Lau-<br />
reo, in francese il p. Carlo Fleury gesuit
TO U<br />
a'5(Iicenibiei70i,con allocuzione che si<br />
legge uel Bull. Pont, de propaganda fi-<br />
de,ì. 2,p. 1 4) lo preconizzò patriurca tl'An-<br />
liochia in partibus, e nello slesso giorno<br />
col breve Onerosa pasloralis^ Bull, ci*<br />
tato, Appentlix, 1. 1 , p. 356, gli conferì e-<br />
ilesi poteri, in<strong>di</strong> lo consngrò in s. l^ietro<br />
a*2i <strong>di</strong> detto mese, festa <strong>di</strong> s. Tommaso<br />
i.^'pre<strong>di</strong>catore evangelico nell'ln<strong>di</strong>clnol-<br />
tre lo <strong>di</strong>chiaiò assistente al. soglio ponti-<br />
iicio, e consultore del s. ofììziu, quin<strong>di</strong> lo<br />
raccomandò co'brevi Etsi Uhentì, e Cuni<br />
fwnio, degli 8 gennaio e 20 giugno 1702,<br />
al re <strong>di</strong> Porlogullo ed a'prelali <strong>di</strong> quel-<br />
le regioni, che si leggono nel t.i dell'Ap-<br />
pen<strong>di</strong>x al ricordato />«//., in uno agli altri<br />
<strong>di</strong> cui falò menzione. FinalmenleClementeXl<br />
a'4 luglio I 702 lo spedì nella Cina<br />
e In<strong>di</strong>e orientali^ in compagnia <strong>di</strong> altri<br />
sacerdoti e missionari, con private islru-<br />
zioni sopra le <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e de'missionari al-<br />
la Cina e contro i riti e ceremonie usate<br />
da'cinesi, sospetti d'idolatria e <strong>di</strong> super-<br />
stizione; non che con molti preziosissimi<br />
regali, da offrirsi in suo nome al sovrano<br />
e a'primari ministri del se<strong>di</strong>cente celeste<br />
impero. Partito appena <strong>di</strong> Genova, fu più<br />
\olle sul punto <strong>di</strong> naufragare. Approdato<br />
all'isole Canarie, siccome era dt delicata<br />
complessione, fu sorpreso da grave malat-<br />
tia cagionata da'patili <strong>di</strong>sastri e incomo<strong>di</strong><br />
del lungo e penoso viaggio, e quantunque<br />
fosse da'suoi pregalo a prender terra, (in-<br />
cile non si fosse ristabilito in salute, non ia<br />
mai possibile che volesse indursi a farlo.<br />
Sbarcato sulle spiaggie del Pon<strong>di</strong>cliery e<br />
del Coromandel nell'In<strong>di</strong>e orientali, a'6<br />
novembre i>7o3 fu accolto tra gli applau-<br />
si del popolo, condotto con»e in trionfo al-<br />
la casa de'gesuiti, cb'eranostati i maestri<br />
e gl'inslilulori <strong>di</strong> sua gioventù. Dovè fer-<br />
marsi 9 mesi in Pon<strong>di</strong>chery , e intanto<br />
prese perfetta cognizione de'rili malabaliei,<br />
reputati da alcuni missionari meramente<br />
civili, e da altri idolatiicì. Inoltre<br />
con ardente zelo[)ie<strong>di</strong>cò il vangeloa (piel-<br />
]e barbare niizioni, annunziando loro Cri-<br />
&I0 crucefìsso pei l'clcruu dulute <strong>di</strong> tulli,<br />
T O U 27<br />
e ministrando benché infermiccio e cagionevole<br />
i ss. Sagramenli. Alla fine dopo<br />
nna navigazione <strong>di</strong> due e più anni approdò<br />
nella Cina nel 1705, e dopo essersi<br />
dovuto trattenere in Canton, riprese il<br />
viaggio e a <strong>di</strong>rittura si recò a Pekino (F.)<br />
capitale <strong>di</strong> quel vasto impero, dove nel<br />
1706 fu graziosamente accollo dall'im-<br />
peratore, e offerti i pontificii donativi, iài<br />
contraccambio fu onoralo de' suoi doni,<br />
con ampia facoltà <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>care il vangelo,<br />
sulla falsa persuasione che avea quel mo-<br />
narca , che dovesse conservarsi insieme<br />
colla fede <strong>di</strong> Cristo Tantica superstizione,<br />
e mantenersi illesi i profani e dannali ri-<br />
li della Cina. Ma sapulo poi, che il prela-<br />
to senza umani rispetti intrepidamente<br />
condannava e detestava Tana e riprova-<br />
va gli altri, non avendo <strong>di</strong>fficoltà d' in-<br />
veire contro i mandarini o governatori,<br />
ed i falsi saceriloli dei cinesi, come pure<br />
<strong>di</strong> riprendere i ministri imperiali, fu pre-<br />
so in sinistro non meno dall'imperatore,<br />
che dal popolo , e accusalo come teme-<br />
rario novatore, impostore e reo <strong>di</strong> lesa<br />
maestà. Cacciato quin<strong>di</strong> in esilio, fu poi<br />
carcerato in Macao (/^ .), avendo prima<br />
pubblicati i decreti apostolici contro i ri-<br />
ti superstiziosi malabari e cinesi. Informa-<br />
to Clemente XI del mirabile zelo e della<br />
costanza invincibile con cui il prelato a-<br />
vea <strong>di</strong>fesi e mautenuli i <strong>di</strong>ritti della reli-<br />
gione, e pubblicati i pontificii decreti, conforme<br />
alle istruzioni e or<strong>di</strong>ni a lui dati, ai<br />
4 gennaio! 707 col breve Cina nos^ t\\ipen<strong>di</strong>x,<br />
p. 367, <strong>di</strong>chiarò nullo l'e<strong>di</strong>tto del-<br />
l'arcivescovo <strong>di</strong> Goa fr. Agostino dell' An-<br />
nunzìazione, emanalo contro la giuris-<br />
<strong>di</strong>zione, autorità e <strong>di</strong>gnità del ()alriarca<br />
Tournon, commissario e visitatore apo-<br />
stolico generale, con amplissime facoltà <strong>di</strong><br />
legato a latere. In<strong>di</strong> a premiare degnamente<br />
l'illustre e benemerito patriarca, il<br />
Papa con magnifiche lo<strong>di</strong> il 1 .%gosto i 707<br />
lo creò car<strong>di</strong>nale prete e legalo a laterCy<br />
confermandogli la qualifica <strong>di</strong> visitatore<br />
n|)oslolico, le cui facoltàanche <strong>di</strong> provve-<br />
dere le se<strong>di</strong> vucuuli si leggono pure nel
2B T O U<br />
breve Frafernifatts, de' i ^ mnrzo 1711,<br />
Appen<strong>di</strong>x, p. 4oO; C'^' quale il Papa np-<br />
provò l'elezione che il pali iarca avea fat-<br />
ta Hcl gesuita p. Clau<strong>di</strong>o Vis<strong>di</strong>lou in ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>npoli e vicario apostolico<br />
<strong>di</strong> Qui'i Chfu. Il beneltino car<strong>di</strong>nalizio<br />
glielo fece avere per Tommaso Endaya<br />
governatore generalcdell'isole Filippine,<br />
henemeiilo delie missioni e de'missionari,<br />
comesi apprende dal breve Ciwi adNos,<br />
]oc. cit. p. 4 J 3; mentre dal breve Non si'<br />
ne ingenti, p. 4 1 4> elevasi che glielo avea<br />
recalo Michele de Elorriaga prefetto ge-<br />
nerale della navigazione in dette isole, egnalmente<br />
encomiato per le sue beneme-<br />
renze colle missioni, hi esso il berrettifio<br />
viene {\ua\\tìci\to : purpurewn hirretum,<br />
amplissiniae cìignitatis insigne. Ricevu-<br />
tasi dal prelato la notizia <strong>di</strong> sua promozio-<br />
ne, scrisse umilissime lettere <strong>di</strong> ringraziamento<br />
al Papa, protestandosi chese la nuo-<br />
va <strong>di</strong>gnità avesse dovuto richiamarlodal-<br />
ìa missione della Cina, intendeva fin d'ab<br />
lora<strong>di</strong> farne spontanea rinunzia, eche mo-<br />
riva <strong>di</strong> buon grado nell'bi<strong>di</strong>e orientali ri-<br />
vestito della porpora car<strong>di</strong>nalizia, perchè<br />
giu<strong>di</strong>cava che tale <strong>di</strong>gnità dovesse recare<br />
non me<strong>di</strong>ocre vantaggio all'apostolico ministero.<br />
Quantunque però sublimalo ad<br />
»«n grado tanto splen<strong>di</strong>do edeminente,ciò<br />
non pertanto veniva guardalo da un pie-<br />
ehclto <strong>di</strong> soldati, gente barbara, fiera e<br />
inuuìana, e abbandonato da tutti i suoi,<br />
tranne soli 5 de' suoi compagni, seguaci<br />
(li sua pura dottrina ed imitatori costan-<br />
ti <strong>di</strong> sua apostolica fermezza, fu costret-<br />
to nutrirsi <strong>di</strong> cibi grossolani e nocivi al-<br />
la sua salute, ed a cavarsi sovente la se-<br />
te con l'acqua marina. Avrebbe potuto<br />
colla fuga sottrarsi da tanti mali, som-<br />
niinislrandogli un modo facile il conte <strong>di</strong><br />
Lizarraga governatore delleFilippine, ma<br />
non glielo j)ermise il virtuoso suo zelo che<br />
rendevalo superiore a' più duri e aspri<br />
trai tamenti, e facevagli con in vitta pazien-<br />
za tollerare l'ingiurie più atroci, anziché<br />
mancare a'prcpri doveri. Al conte, Clemente<br />
X 1 scrisse il breve Cuin abunde, dì<br />
T O U<br />
grato animo e <strong>di</strong> elogi per quanto faceva<br />
pel car<strong>di</strong>nale solferente. Inoltre ilPapa a'2<br />
marzo 1 7 ogco'brevi Aceeptis e Queniadmoduni,<br />
loc. cit. p. 38o e 882, confortò<br />
il car<strong>di</strong>nale ne'suoi patimenti, e ringraziò<br />
l'imperatore della Cina perla benevolen-<br />
za che in principio gli avea <strong>di</strong>mostrata, ed<br />
insieme si dolse per averla cambiata in<br />
ira, onde con fervore l'invitò a liberarlo<br />
dal carcere, e <strong>di</strong> permettere l'esaurimento<strong>di</strong><br />
sua legazione apostolica. Contemporaneamente<br />
co'brevi Ex his, e Seriptis,<br />
loc. cit. p. 386 e 388, Clemente XI eccitò<br />
il re <strong>di</strong> Portogallo a patrocinare il car<strong>di</strong>-<br />
nale nella persecuzione che pativa , e <strong>di</strong><br />
ottenere il suo ritorno in Europa: questi<br />
uffizi li replicò al re co'brevi Dudum^ e<br />
Perpendentes, de' i 7 e 25 gennaio 1710,<br />
e Cofifi<strong>di</strong>mus de* 12 luglio, quando già<br />
era morto il car<strong>di</strong>nale, ringraziando il re<br />
per aver fatto ne'suoi dominii eseguire i<br />
decreti del legato. Ignorando ancora Cle-<br />
menteXI il decesso del car<strong>di</strong>nale,nel 1 7 i i<br />
emanò molli brevi,tutti riportali nell'Ap-<br />
pen<strong>di</strong>xcit. ap.4o3,4o8 eseg. A*I4^nar-<br />
zo la lettera monitoriale Non sine, con-<br />
tro i<br />
magistrati <strong>di</strong> Pon<strong>di</strong>chery, per l'ope-<br />
rato contro r autorità del legato e della<br />
s. Sede: a'i4 col breve Si cognita, commendò<br />
il car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> quanto avea opera-<br />
to contro i riti cinesi. Nello stesso giorno<br />
al re <strong>di</strong> Portogallo scrisse il breve Ex hi-<br />
nis, <strong>di</strong>chiarando la sua indegnazione per<br />
le atroci ingiurie faticai car<strong>di</strong>nale e a'mis-<br />
sionari apostolici, e tutti raccomandò alla<br />
sua possente protezione. A' i5 marzo<br />
1711 col breve Cwn^ con decreto confermò<br />
Clemente XI l'e<strong>di</strong>tto del car<strong>di</strong>nale sul»<br />
le missioni cinesi, <strong>di</strong> quelle de'regui del-<br />
l'In<strong>di</strong>e orientali e isole a<strong>di</strong>acenti, d'ogni<br />
specie regolari e secolari. Nello stesso gior-<br />
no col breve Ad Apostolatus^ espose la<br />
persecuzione ostinata che soffriva il car-<br />
<strong>di</strong>nale, e le gravi ingiurie fatte e lui e al-<br />
la Sede apostolica dal suddetto arcivesco-<br />
vo <strong>di</strong> Goa, e dal vescovo <strong>di</strong> Macao fr. Giovanni<br />
de Caral, scomunicandoli ambedue<br />
co'loro faulori. A* 1 8 marzo il Papa col
TOU<br />
breve Cathoìicae relìgioìiis^ encomiò fr.<br />
Costantino Uello Spirilo Santo agoslinia-<br />
lio, per l'aiuto dato al car<strong>di</strong>nale, e del suo<br />
zelo per le missioni, per le quali ancli'egli<br />
pativa assai: altre lo<strong>di</strong> nel medesimo<br />
giorno <strong>di</strong>lesse col breve Ortliodoxia a IV.<br />
PielroA maral dumenicano,nltro eccellen-<br />
te missionario apostolico nella Cina e In-<br />
<strong>di</strong>e orientali. A'22 agosto i 7 i 1 simili lo-<br />
<strong>di</strong> e per eguali motivi Clemente XI fece<br />
a d.LodovicoAppiande'signori della mis-<br />
sione e missionario apostolico nella Cina,<br />
col breve Multoruni; non clie al vicario<br />
o jioslolicoF<strong>di</strong>bertoBlanc me<strong>di</strong>ante il bre-<br />
ve L'hì primuììiy clie porla la slessa data;<br />
e tulli relativi alla legazione del car<strong>di</strong>na-<br />
le Tournon. Contralta frattanto pericolo-<br />
sa malallia, e vessato da dolori <strong>di</strong> visceri,<br />
forse cagionali (lacerto liquore tenuto da<br />
alcuni velenoso, il car<strong>di</strong>nale non lasciò <strong>di</strong><br />
dare eroici esempi <strong>di</strong> pazienza e <strong>di</strong> crislia-<br />
Ita rassegnazione, lino al punto estremo<br />
<strong>di</strong> sua morte, <strong>di</strong>e preziosa al cospetto del<br />
Signore, avvenne nel carcere, dopo aver<br />
con esemplare <strong>di</strong>vozione ricevuto i sagra-<br />
meni» della chiesa, agli 8 giugno 1710, <strong>di</strong><br />
4^ anni non compiti, fra le braccia del<br />
can. Angelila promotore della visita apo-<br />
stolica. Lasciò a'poveri le sue vesti, ere-<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong> sue sostanze le missioni aposloliche<br />
delia Cina, a'suoi ()arenti la croce pastu-<br />
rale, che tuttora con venerazione conser-<br />
vano. Pervenuto finalmente a Uonia il<br />
funesto annunzio <strong>di</strong> sua morte, Clemen-<br />
te XI a' 14 ottobre i 7 1 i ne <strong>di</strong>e parie al<br />
sagio collegio in concistoro con comuiovenle<br />
allocuzione, presso il Bull, de Prop.<br />
l. 2, p.i6, deplorando vivamente la sua<br />
per<strong>di</strong>ta e altamente esaltandone i nieri-<br />
li. In<strong>di</strong> nella cappella pontifìcia del pa-<br />
lazzo apostolico gli celebrò solenni esequie<br />
per <strong>di</strong>stinzione, con fare egli le assoluzio-<br />
ni, dopo la recita dell'elogio funebre, e-<br />
gualmenle per singolare onore, e nel quale<br />
si qualifìcò dal prelato oralore, lanujuaiii<br />
jidei calholuac. athlvlau vi propugna-<br />
toli. Dappoiché soltanto anluamenle si<br />
colevano celebrare i iuncruli u'cai<strong>di</strong>uuli<br />
TOU 29<br />
nella cappella papale, non solo a'morti in<br />
Roma,ma ancora defunti altrove, e con o-<br />
razione funebre. A lire ese(piie decorose fu-<br />
rono celebrale al pianto car<strong>di</strong>nale dalle<br />
congregazioni del s. ollizioe <strong>di</strong> propagan-<br />
da, colla berretta car<strong>di</strong>nalizia sul feretro,<br />
non avendo ricevuto l'insegna del cappel-<br />
lo. In<strong>di</strong>si adoperò ilFapa con tulio l'impe-<br />
gno, allinchè almeno la sua spoglia morta-<br />
le fosse trasferita in Roma, come successe<br />
con l'aiuto <strong>di</strong> mg."^ Mezzabarba patriarca<br />
d'Alessandria in pariihus^ <strong>di</strong>e nel 1719<br />
spedì nella Cina, dopo aver deplorala al<br />
re <strong>di</strong> Portogallo, col breve Quadsuperio-<br />
ribus, de'] 7 settembre, la morte del car-<br />
<strong>di</strong>nale, e raccomandala l'esecuzione dei<br />
suoi decreti cinesi; e dopo aver nel conci-<br />
sloro del seguente giorno esposto a'car-<br />
<strong>di</strong>nali lo stalo della religione cristiana nel-<br />
l'i mpero della Cina. Giunto il cadavere del<br />
car<strong>di</strong>nale in Roma, fu sepolto nel collegio<br />
Urbano <strong>di</strong> propaganda, da lui lasciala e-<br />
rede <strong>di</strong> tutti i suoi beni, e con maginfìoo<br />
elogio. Il Crescimbeni ne scrisse la l^iUi^<br />
<strong>di</strong>e fu pubblicala in Roma nel 1751. Vi<br />
sono pure le Bleinorie storiche della le'<br />
gazione del car<strong>di</strong>nal C. T. Maillard <strong>di</strong><br />
Tournon e della sua morte , Venezia<br />
I 726, pubblicale per opera del car<strong>di</strong>nal<br />
Passionei, e riprodotte nel 1 77 1 . Si ha in-<br />
oltre: Relazione della preziosa morte del<br />
car<strong>di</strong>nal C. Tommaso <strong>di</strong> Tournon^ Roma<br />
1 8 1 1 . 1 1 p. Gio, 13atlisla Semeria , nel-<br />
la Storia della ciùesa <strong>di</strong> Torino , a p.<br />
48 I , riportò in italiano la vita del glorioso<br />
car<strong>di</strong>nale che in Ialino avea pubblica-<br />
lo il Guarnacci, con l'aggiunta <strong>di</strong> poche<br />
parole, oltre una succinta notizia de'riti<br />
malabarici e cinesi, e la sua iscrizione se*<br />
polcrale; notando, che altro elegante epi-<br />
lalììo, scolpilo pure in marmo, eressero i<br />
parenti al carilinale a suo onore in To-<br />
nno, che ancora sì legge nella chiesa <strong>di</strong><br />
s. Agostino.<br />
TOUUIN US, Trenorchianum.C\{\:^A <strong>di</strong><br />
Francia, <strong>di</strong>partimento della Sauna e Lol-<br />
la, circondario e 6 leghe <strong>di</strong>statile i\ià ^h\-<br />
coQ e 5 du Chaiuiis buliu Suouu, nella llor-
3o T O U<br />
gogna e <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Cliàlons, cnpoluogo <strong>di</strong><br />
cantone. E' posta in amena situazione a<br />
pie d'un poggio sulla sponda destro della<br />
Saona, che vi si varca sopra un bel ponte<br />
<strong>di</strong> legno. Me<strong>di</strong>ocremente fabbricata, ha<br />
tribunale <strong>di</strong> commercio, e due bei pas-<br />
seggi. Ha <strong>di</strong>verse fabbriche e trafììchi, come<br />
<strong>di</strong> belle pietre da fabbricare. La sua<br />
rinomanza 1' acquistò per V abbazia <strong>di</strong><br />
Tournus <strong>di</strong> benedettini, ch'ebbe origine<br />
dalla tomba <strong>di</strong> s. Valeriano, ove nel i 77<br />
fu martirizzato, e ivi si eresse la chiesa,<br />
la quale poi fu <strong>di</strong>chiarata abbazia , che<br />
nell'875 Carlo lil Calvo regalò colla cit-<br />
tà a'benedeltini <strong>di</strong> s. Filiberto o <strong>di</strong> Noir-<br />
moutier. I monaci la possederono sino al<br />
1627 in cui Urbano Vili la secolarizzò<br />
e cambiò in chiesa collegiata, formando<br />
il capitolo dell'abbate titolare, delle <strong>di</strong>-<br />
gnità del decano, del cantore e del tesoriere,<br />
e <strong>di</strong> 9 canonici, 6 semi-canonici e 6<br />
chierici del coro. Il capìtolo il Papa Tas-<br />
sog eellò al vescovo <strong>di</strong> Chàlons. ma l'ab<br />
baie restò imme<strong>di</strong>atamente soggetto al-<br />
la santa Sede, con uso del pastorale, mi-<br />
tra e altri ornamenti pontificali, nell'ab-<br />
bazia e nella citlà. Di piìj l'abbate era si-<br />
gnore d'alta giuris<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Tournus e<br />
<strong>di</strong> molli villaggi; fra le sue molte signo-<br />
rili prerogative, gli abbati f.icevano bat-<br />
tere moneta nella torre d'Echelles, perciò<br />
detta la Torre della zecca. Tournus<br />
fu ezian<strong>di</strong>o conosciuta pe'seguenti conci<br />
lii in essa celebrali. Hi." nel 944 '" favore<br />
dell'abbazia. 11 2.°nel94B o 949- H 3.°<br />
nel 1 1 i5 rejalivamente ad alcune <strong>di</strong>lìe-<br />
renze insorte tra le chiese <strong>di</strong> s. Giovanni<br />
e <strong>di</strong> s. Stefano <strong>di</strong> Besancon. Di questi con-<br />
ciliieloroattine trattano Reg. t.sojLab-<br />
bé t.9 e I o; Arduino t. 6 e 7; Gallia Chri-<br />
stiana t. 4, p. 374.<br />
TOUIIS (Taroìien). Città grande e<br />
bella con residenza arcivescovile <strong>di</strong> Fran-<br />
cia, nella Bietagna minore, capoluogo<br />
del <strong>di</strong>partimento d' Indro e Loira nella<br />
Turenna, <strong>di</strong> circondario e <strong>di</strong> 3 cantoni,<br />
a 24 leghe da Poiliers e da Orleans , e<br />
53 da Parigi. Giace in deliziosa pianu-<br />
T O U<br />
ra, tra la sponda sinistra della Loirn, che<br />
vi si varca sopra un bellissimo ponte <strong>di</strong><br />
pietra, composto <strong>di</strong> 1 5 archi, aventi cia-<br />
scuno 75 pie<strong>di</strong> d'apertura, perfettamente<br />
livellato, lungo 222 tese e largo 17 pie-<br />
<strong>di</strong> ; e tra la sponda destra del Cher sul<br />
quale sono due ponti, uno <strong>di</strong> 17 archi e<br />
l'altro <strong>di</strong> 8, facendo un bel canale lungo<br />
2482 metri, con una stazione per le bar-<br />
cheall'ested un bracciodelCher all'ovest,<br />
comunicare questo fiume colla Loira. Ha<br />
tribunali <strong>di</strong> i .''istanza e <strong>di</strong> commercio,con •<br />
servazione dell'ipoteche, <strong>di</strong>rezione de'demani<br />
e delle contribuzioni <strong>di</strong>rette e in<strong>di</strong>-<br />
rette, camera <strong>di</strong> commercio, sotto-ispe-<br />
zione boschiva, sindacato marittimo ec.<br />
Tours si presenta ottimamente,ringresso<br />
è magnifico entrando pel ponte della Loi-<br />
ra, in capo al quale <strong>di</strong>stendesi la piazza<br />
Reale, formala dalla veduta della Loira<br />
al nord, e da' belli e<strong>di</strong>fìzi del palazzo ci-<br />
vico e del museo al sud; alla quale piazza<br />
mettono capo due terrazzi piantati d'al-<br />
beri e la via Reale <strong>di</strong>ritta, larga, fian-<br />
cheggiata da marciapie<strong>di</strong> e giiernita <strong>di</strong> ca-<br />
se fabbricale sopra <strong>di</strong>segno quasi uniforme<br />
e d'ottimo gusto; via che percorre la<br />
pitta in tutta la sua lunghezza e termina<br />
col bel viale<strong>di</strong>Grammont,iu capoalqua •<br />
je è il ponte minore sul Cher. Le altre vie<br />
<strong>di</strong>TourssonOjCon poche eccezioni,alquanto<br />
anguste e ingenerale me<strong>di</strong>ocremente<br />
fabbricate. Possiede la città 5 sobborghi,<br />
ma non ha ripari che dalla parte delCher,<br />
dove più adesso non formano se non che<br />
un superbo passeggio chiamato il Maglio.<br />
Bellissima è la riviera della Loira, spaziosissima<br />
e piantala d'alberi. Vi sono 6<br />
fontane che traggono l'acqua dalle col-<br />
line <strong>di</strong> s. Avertin, e che contribuiscono<br />
a mantenervi la pulizia; notandosi quella<br />
della piazza del Gran-Mercato, adorna <strong>di</strong><br />
marmi preziosi. Hi.** e<strong>di</strong>fizio degno d'es-<br />
sere rimarcato è la cattedrale, una delle<br />
più amiche <strong>di</strong> Francia, e <strong>di</strong>stinta col ti-<br />
tolo <strong>di</strong> santa, già sotto l'invocazione <strong>di</strong><br />
s. Maurizio, bel monumento <strong>di</strong> mista<br />
struttura <strong>di</strong> gusto gotico, ampia e mae-
T O U<br />
slo^a. Incominciala neh 187, fn termi-<br />
tìiììn soltanto nel secolo XVII. Altri vo-<br />
gliuno che l'antica cattedrale fondata dal<br />
vescovos. Martino, fu incen<strong>di</strong>ala nel 5 1 i,<br />
in<strong>di</strong> ristabilita dal vescovo s. Gregorio;<br />
bruciata nuovamente verso la fine del se-<br />
colo XII, fu poi interamente ricostruita<br />
nel i55o. Visi <strong>di</strong>stingue la tomba in marmo<br />
de' figli <strong>di</strong> Carlo Vili, morti in te-<br />
nera età j notal)ili sono le belle vetria-<br />
te <strong>di</strong>pinte che la decorano, e la facciata<br />
la tjuale olire un rosone o occhio <strong>di</strong> bue<br />
lavorato delicatissimamente , ed è sor-<br />
montata da due torri alte 80 metri e 32<br />
centimetri e terminanti in cupola. Vi fu<br />
già una biblioteca ricca <strong>di</strong> mss. Questa<br />
tnetropolitana è sotto l'invocazione <strong>di</strong> s.<br />
Gaziano, suo 1." vescovo, ha il batlisle-<br />
rio e la cura d'anime che si amnsinìstra<br />
dal parroco coa<strong>di</strong>uvalo da 4 vicari. Ilca-<br />
pitolo si compone <strong>di</strong> 12 canonici, senza<br />
alcuna <strong>di</strong>gnità, <strong>di</strong> altri canonici onorari<br />
e Óg' piicri (le choro, ciui dwìnìs ftrut-<br />
ta negli ultimi anni del passalo secolo in<br />
tempo della rivoluzione: si vedono però<br />
ancora due torri, chiaoiata l'una la lorre<br />
dell'orologio, e l'altra lorre <strong>di</strong> Carlo Ma-<br />
gno; una piazza e alcuni moderni e<strong>di</strong>fìzi<br />
occupano il restante del luogo del suo va-<br />
sto recinto, come il bazar Turonio, specie<br />
<strong>di</strong> fiera perpetua, e la via <strong>di</strong> s. Marlino<br />
fiancheggiata tla marciapie<strong>di</strong>. Da'due<br />
illustri capitoli <strong>di</strong> s. Gaziano e <strong>di</strong> s. Mar-<br />
tino sortirono il Papa Martino IV, cioè<br />
del 2.", molti car<strong>di</strong>nali, arcivescovi e ve-<br />
scovi. Eranvi allres'i in Tours due altri<br />
capitoli, un'abbazia <strong>di</strong> l)enedeltini , 16<br />
{)arrocchie, comprese quelle de'sobbor-<br />
ghijio conventi e monasteri <strong>di</strong> religiosi,<br />
c) monasteri <strong>di</strong> monache, un seminario<br />
<strong>di</strong>retto de' lazzaristi, un collegio tenuto<br />
da'gesuili. Presso la città eravi un capi-<br />
tolo ovvero una santa Cappella reale, fon-<br />
data tlal reLuigiXI nel suocostelIo<strong>di</strong>lMes-<br />
sis; più la suburbana e superba abbazia<br />
<strong>di</strong> Marmoutìer, fondala da s. Martino,<br />
la quale dopo essere stata occiq^ala per<br />
qualche secolo da canonici, abbracciò la<br />
regola <strong>di</strong> s. Benedetto e la riforma <strong>di</strong> s.<br />
Mauro, e la nienti ubba/iaie i\{ unita al-
32 TOU<br />
r arci vescovato <strong>di</strong> Tom s. Io tale ricca ab*<br />
hnzia si conservava con venerazione la s.<br />
Ampolla con olio benedelto usata da s.<br />
IVlfUlino, e adoperala nella coronazione<br />
d'Enrico 1 V. II biografo del santo, il suo<br />
oniico e celebre Sulpizio Severo, racconta<br />
clic s. Martino guariva spesse volte le ma*<br />
bit liecoll'olio da se benedetto, e che que-<br />
st'olio più. d'una volta si trovò inoltipli*<br />
culo per njiracolo. Vedovasi ancora presso<br />
(|uesta città l'abbazia reale <strong>di</strong> Deuu-<br />
Uiont, dell'ordì ne <strong>di</strong> s. Benedeito; il ino-<br />
naslero de' minimi del Plessis era capo<br />
delTor<strong>di</strong>ne e lai." casa dell'istiluto <strong>di</strong> s.<br />
Francesco <strong>di</strong> Paola, che quivi morì a'2<br />
aprile iSoy. Ora in Tours non vi sono<br />
j)iìi conventi <strong>di</strong> religiosi, bensì <strong>di</strong>verse co-<br />
munità religiose <strong>di</strong> donne, alcune con-<br />
Iraternite, 3 ospedali, uno de'quali o o«<br />
spizio generale trovasi nel suburbio, e due<br />
strtuinari maggiore e minore. Vanno pu-<br />
re particolarmente rammentali il palaz-<br />
zo della prefettura , dove trovasi la bi-<br />
blioteca <strong>di</strong> piti <strong>di</strong> 3o,ooo volumi; l'e<strong>di</strong>-<br />
li/io della borsa ; il palazzo municipale e<br />
il palazzo del museo, fabbricati sul me-<br />
desimo <strong>di</strong>segno; la saia per gli spettacoli,<br />
il palazzo della ragione, la caserma della<br />
guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong>partimentale, le carceri, l'an-<br />
tica casa de' gesuiti, dove stabiliti sono<br />
l'amministrazionee il mantenimento del-<br />
le vettovaglie e foraggi della truppa , e<br />
l'antico governo, oggidì casa d' arresto.<br />
Sulla riviera dell'est sono le vestigia del-<br />
l'antico castello, nel sito del quale costruite<br />
si sono belle caserme, e <strong>di</strong> cui più non<br />
rimangono che alcuni ruderi <strong>di</strong> muraglia<br />
al nord e all'ovest, 3 torri mezzo rovi-<br />
natee una 4-* ancora intera, quella <strong>di</strong> Gui-<br />
&a, in cui Carlo <strong>di</strong> Lorena duca <strong>di</strong> Guisa,<br />
liglio d'Enrico dello Baia/rè o io Sfre-<br />
giato, fu chiuso per 3 anni e da cui fug-<br />
gì nel 1 1 . 59 Altri monumenti curiosi sono<br />
le tori i dell'orologio e <strong>di</strong> Carlo Magno<br />
i icordale, soli avanzi dell'antica e celebre<br />
abbazia <strong>di</strong> s.Marlino.Dividesi Tours<br />
in 5 sezioni o quartieri, ed ha pure un<br />
grazioso Icalro, d collegio comunale, i cui<br />
TOU<br />
fabbricati sono bellissimi, la scuola gra-<br />
tuita <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno, la società <strong>di</strong> agricoltu-<br />
ra, <strong>di</strong> scienze, arti e belle lettere, corso <strong>di</strong><br />
geometria pratica Qp[)licata alle arti, so-<br />
cietà me<strong>di</strong>cale, società <strong>di</strong> carità materna<br />
e corsi pubblici <strong>di</strong> ostetricia, il giar<strong>di</strong>no<br />
botanico, scuola d'equitazione con bellis-<br />
sima cavallerizza. L'importanza <strong>di</strong>Tours,<br />
come città manifallrioe, risale a Luigi XI,<br />
che vi chiamò d'Italia artefici <strong>di</strong> seta, e<br />
tale ramo d'industria in essa fiorì assai<br />
lungo tenjpo prima che le altre città del-<br />
la Francia non si mettessero con essa in<br />
concorrenza ; oggidì tale industria vi è<br />
nien florida che in talune sue rivali, non<strong>di</strong>meno<br />
ini portantissimi ancora sono i suoi<br />
filatoi e le fabbriche <strong>di</strong> seta; producen-<br />
do soprattutto stoffe rinomatesolto il no«<br />
me <strong>di</strong> gros <strong>di</strong> Tours o saia <strong>di</strong> grossa gra-<br />
na, molte fitluccie, [ìassamani e berrette<br />
<strong>di</strong> seta e flugello; vi si attende pure alla<br />
fabbiicazioiie de'panni minori, <strong>di</strong> tappeti<br />
da terra, <strong>di</strong> berrette <strong>di</strong> cotone, <strong>di</strong> maioliche<br />
fine e comuni, <strong>di</strong> stoviglie abbron-<br />
zile e altre, <strong>di</strong> minio e piombo da caccia,<br />
<strong>di</strong> corde d'islrumenli rinomate quanto<br />
quelle <strong>di</strong> Napoli; e vi si trovano fabbri-<br />
che d'amido riputale, concie <strong>di</strong> pelli <strong>di</strong><br />
corami, buone tintorie, ec. E' questa città<br />
il deposilo centrale <strong>di</strong>luitala canapa del<br />
<strong>di</strong>partimento; il suo commercio alimen-<br />
tando i prodotti delle sue manifatture,<br />
uniti a'vini, a' fruiti secchi o confettali,<br />
alla cera, alla seta grezza e ad altre pro-<br />
duzioni del pingue suo territorio; laonde<br />
tiene fiere importanti <strong>di</strong> 1 o giorni per cia-<br />
scuna, ogni anno a' io maggio e a' 10 ago-<br />
sto. Gl'inglesi e altri stranieri amano mol-<br />
to il soggiorno salubre <strong>di</strong> Tours, la dolcez-<br />
za del clima e la variala bellezza de'Iuoghi<br />
circostanti; e perciò anche anticamente<br />
lo fu <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi reali <strong>di</strong> Francia. Vi mori-<br />
rono la regina <strong>di</strong> essa s. Clotilde nel 545»,<br />
Luitgarda 4."^ tnoglie <strong>di</strong> Carlo Magno nel-<br />
r 800, Carlomanno re <strong>di</strong> Francia uelr885<br />
circa. Piaceva molto la città al re<br />
Luigi XI, che fece ne'<strong>di</strong>iitorni e<strong>di</strong>ficare<br />
il castello del Plessis, dove morì a'29 a-
TO U<br />
gostoi4B3. Gli stali generali quivi si so*<br />
no talvolta adunati, come nel i4^">3,i4Gj<br />
e i4(3B, e secondo allri anco nel i470j<br />
1484 e i5o6. Il parlamento <strong>di</strong> Parigi<br />
tenne le sue sedute in Tours in <strong>di</strong>versi<br />
tempi, come fece Enrico III, che nel i 589<br />
vi trasferì pure le altre corti superiori.<br />
Vi si è battuta moneta, ma essendo le li-<br />
re d'un quinto più deboli <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> Pa-<br />
rigi, »)e presero il nome <strong>di</strong>stintivo <strong>di</strong> lire<br />
tor/ie.sij dal nome della città. Il lornese<br />
era contornato da gigi', e vi erano lire<br />
lornesi,sol<strong>di</strong> lornesi, piccoli tornesi doppi,<br />
lornesi che venivano <strong>di</strong>stinti in tornesi<br />
bianchi d'argento, in tornesi neri o biglioni.<br />
Avanti l'introduzione del nuovo<br />
sistema <strong>di</strong> mojiete m Francia, i tornesi<br />
non erano da lungo tempo che una somma<br />
<strong>di</strong> conto, ch'era opposta a quella che<br />
nominavasi parisis^ e cheavea più d'un<br />
quarto <strong>di</strong> valore <strong>di</strong> quella che nomina-<br />
vasi tornese: 80 franchi valevano 91 li-<br />
re tornesi. I tornesi aveano pur corso in<br />
Italia, e ne parlai in più luoghi. Si legge<br />
nella Gallia Christiana: fahrica monc.tac<br />
ab antiquo pallet^ adeo ut nummi<br />
Turonenses s. Martini nomine inserìpti<br />
rcperiantur a tempore Ludovici I<br />
Pii. Tours fu patria <strong>di</strong> molti illustri, come<br />
del gesuita e poeta latino p. Fienaio<br />
Rapin, del poeta Grecourt,deiroriuolaio<br />
Giuliano Le P>.oi, dello scultore Giovan-<br />
ni Jusle, del celebre incisore Bosse, del-<br />
l'arci<strong>di</strong>acono Beranger, <strong>di</strong> N. Destouches<br />
autore drammatico, d'Aimery d'Amboi-<br />
se valente nautico e gran maestro dell'or<strong>di</strong>ne<br />
gerosolimitano, del general Meu-<br />
niere <strong>di</strong> altri valorosi guerrieri. Nelle <strong>di</strong>-<br />
gnità ecclesiastiche vi fiorirono abbati, ve-<br />
scovi, arcivescovi, e car<strong>di</strong>nali fra'quaii i<br />
car<strong>di</strong>nali d'//mZ;o/.9^,Guglielmo2?/7.9,voAi-<br />
net^ e per ultimo il car<strong>di</strong>nal Paolo Te-<br />
resa David d'Astros arcivescovo <strong>di</strong> 2^olosa(ì^.).<br />
Tours annovera quasi 3o,ooo<br />
abitanti. I suoi <strong>di</strong>ntorni sono bellissimi e<br />
uberlosissiQìi, e giustificano alla città e<br />
al <strong>di</strong>parlicnenlo il nome datogli <strong>di</strong> Giar-<br />
<strong>di</strong>no della Francia^ mentre Gì olio chiù-<br />
VOL. LXXIX.<br />
TOU 33<br />
mò il regno <strong>di</strong> Francia, il pia hello do»<br />
])o il regno del cielo. Nel 1 853 la società<br />
archeologica <strong>di</strong> Turenna fece un'importantissima<br />
scoperta in Tours, cioè leA-<br />
rene dell'antico anfiteatro <strong>di</strong> essa, situate<br />
neirinternodellacittàdallapartedelpor'<br />
lo d'Orleans: si vuole che tale anfitea-<br />
tro sia stato un poco più grande <strong>di</strong> quelli<br />
<strong>di</strong> Saintes e <strong>di</strong> Nimes; ne rende ragione<br />
il Giornale <strong>di</strong> Roma a p. 83o. Nell'a-<br />
gosto i85i ebbe luogo la solenne ceremonia<br />
d'inaugurazione del tronco<strong>di</strong> strada<br />
ferrata da Tours a Nantes ; la quale<br />
ferrovia collocò la Bretagna a poche ore<br />
da Parigi,econtribuìa far prosperare non<br />
poco gl'interessi commerciali e civili <strong>di</strong><br />
tanta parte della Francia. Tours, Taronesj<br />
Turonum, Caesaromagus^Caesaro-<br />
duniiniy non si può precisare il ternpo <strong>di</strong><br />
sua fondazione, e pare stata capoluogo<br />
del paese òeTuroiieSy popolo della Gal-<br />
lia Celtica, che G. Cesare soggiogò l'an-<br />
no 55 avanti la nostra era, ed il quale<br />
l'anno seguente, in occasione della lega<br />
da Vercingetorice formata, somministrò<br />
un contingente d'8000 uomini. Neil 19<br />
dell'era corrente ebbe dall'imperatore A-<br />
drianoil titolo <strong>di</strong> città libera; nel 4 15> sot-<br />
to gli stessi romani <strong>di</strong>venne il capoluogo<br />
della 3.' Lionese, proviqcia Lugdunensis<br />
tertia, che comprese la Bretagna Armo-<br />
ricafP^.) où'ancese.Co'ii Tours fu capitale<br />
dellaTurenna, Touraine,iìni\ciì provin-<br />
cia del centro della Francia, che <strong>di</strong>vide-<br />
vasi inAltaeBassa,me<strong>di</strong>anteilcorsodella<br />
Loira, illustre regione abitala dagli an-<br />
tichi Turoni. Al cader dell'impero d'oc-<br />
cidente, i visigoti nel 4^8, ed i bretoni<br />
44G l'asse<strong>di</strong>arono invano; ma nel ^j'j<br />
venne la città ceduta a'primi,che la con-<br />
servarono sino al 507. In questo la prese<br />
Clotloveo I re de' franchi, e pare che vi<br />
facesse soggiorno, poiché come notai, vi<br />
morì la moglie Clotilde. Ribellatosi piìi<br />
volte al re d suo figlio Cragno, vedendo<br />
questi <strong>di</strong> non potere scampare il suo ri-<br />
sentimento per averlo perdonalo inutilmeute<br />
più volle, si ritirò colla moglie tì<br />
3
34<br />
TOU<br />
le figlie in Biclngna, pi esso Conobio con-<br />
te dc'breloni; e \'ilicario suo suocero ri-<br />
fugiossi nella basilica <strong>di</strong> s. Mnrlino,ln qua-<br />
Je fu allora bruciala, così ricbicdendo i<br />
peccali dal popolo commessivi, come si<br />
esprime l'annalista Rinal<strong>di</strong>, da Vilicario<br />
e sua moglie, essendo arsa nel preceden<br />
te annoTours,e rimanendo <strong>di</strong>sertale tut-<br />
te le cinese. Però Clodoveo 1 subilo listerò<br />
come prima la basilica <strong>di</strong> s. Mar-<br />
tino, e la fece coprire <strong>di</strong> stagno. Altri <strong>di</strong>-^<br />
cono, che Tours pressoché tutta incene-<br />
rita per la guerra civile, Clolaiio I co'siioi<br />
tesori conlribuì grandemente alla sua rie-<br />
<strong>di</strong>ficazione dopo il 556; e che il vescovo<br />
s. Eufionio provvide alla sussistenza de'<br />
poveri, e procurò soccorsi agli altri a-<br />
bitantì della città. Eternamenle famosa<br />
sarà Tours per la compiuta vittoria che<br />
nel 782 vi riportò Carlo Martello sopra<br />
i saraceni. La Bretagna francese dal 383<br />
governala da' suoi re particolarij fu sog-<br />
giogala da Carlo Magno in uno a Touis,<br />
e per gli abbellimenti che vi fece, la cit-<br />
tà fu appellata Carlodumunj della Bre-<br />
tagna il suo figlio Lodovico I il Pio ne<br />
creò i.^duca Nomeno nell' 824; egualmente<br />
infeudò la Turenna od un signo-<br />
re particolare. Dopo varie vicende, pas-<br />
sata Tours in potere de' conti <strong>di</strong> Blois,<br />
da uno <strong>di</strong> questi fu ceduta al conte d'An-<br />
giò, e da questi passò a' IMantageneti,<br />
che allora regnavano in Inghilterra. Nel<br />
1 199 Filippo II Augusto re<strong>di</strong> Francia<br />
la tolse al re Giovanni Senza Terra^ e<br />
e nel 1202 la riunì alla monarchia fran-<br />
cese. In<strong>di</strong> nel 1259 più solennemente e<br />
e con trattalo Enrico 111 re d'Inghilterra<br />
riconobbe appartenente alla monarchia<br />
francese <strong>di</strong> s. Luigi IX, tanto Tours<br />
che la Turenna, le quali d'allora in poi<br />
Irovansi riunite alla corona <strong>di</strong> Franoia,<br />
ne seguirono i destini e le vicende politi-<br />
che. Quanto alla Bretagna minore, aven-<br />
dola ere<strong>di</strong>tala Anna ultima superstite de'<br />
suoi duchi, con isposare Carlo Vili re <strong>di</strong><br />
Francia a questa restò unita del lutto ,<br />
e <strong>di</strong>poi Francesco I l'incorporò al reame<br />
T O C<br />
francese, mentre il figlio Enrico II abolì<br />
il titolo <strong>di</strong> durato. Tours fu onorata dclU<br />
presenza d'alcuni Papi. Urbano 11 nel novembre<br />
1 095 celebrò un concilio a Limoges,<br />
in<strong>di</strong> passò a Toui s; vi tornò nel r 096<br />
e ivi donò al signore della medesima, Fuicone<br />
conte d'Angiò e Angers, la Rosa<br />
cVoro {V.) da lui benedetta, e si vuole il<br />
più antico donativo <strong>di</strong> essa, tranne quello<br />
Papi facevano ^prefetti <strong>di</strong> Roma.<br />
che i<br />
Venerò la tomba <strong>di</strong> s. Martino, e nel suo<br />
caslello dello allora Marliropoli prima<br />
che fosse incorporalo nella città, a'i4<br />
marzo confermò i privilegi della chiesa<br />
<strong>di</strong> Tours, ed a'21 celebrò la messa sul-<br />
l'altare <strong>di</strong> s. IMartino. In<strong>di</strong>daTours tor-<br />
nòaSaintese si recò a Tolosa. Il suo suc-<br />
cessore Pasquale II recnlosi in Francia<br />
nel J 1 06, celebrò Ia4. ''domenica <strong>di</strong> quare-<br />
sima in Tours nella chiesa <strong>di</strong> s. Martino,<br />
in<strong>di</strong> si poi lo a s. Dionisio. Nel rifugiarsi in<br />
Francia Papa Alessandro IH, nel maggio<br />
I 16201 i63 passò a Tours nel gioiiio del-<br />
la festa dell'Apparizione <strong>di</strong> s. Michele ar-<br />
cangelo, vi celebrò o in li mò,ad esempio del<br />
predecessore UrbanoIl,unconcilio,<strong>di</strong> cui<br />
parleiò, e vi fece una promozione <strong>di</strong> car<strong>di</strong>nali<br />
cioè Witlelespach, Manfiedo, Ugo<br />
Ricasoli, Oderisio de' conti <strong>di</strong> Marsi, ed<br />
Antonio. Ma Cardella <strong>di</strong>ce che tal promozione<br />
reffetluò in Sens. Il Papa vi ce-<br />
lebrò le feste del s. Natale, e poi si recò a<br />
Sens, ^econdo Novaes. In vccennrra Fer-<br />
lone, Dc'viaggi de' Pontefiei, che A Ics-<br />
sandrolll passò a Coucy sulla Loira, ove<br />
Luigi VII re <strong>di</strong> Francia, ed Enrico II<br />
Pluntagenelo re d'Inghilterra l'accolsero<br />
con molto onore, e locondussero alla sua<br />
tenda camminando a pie<strong>di</strong>,e facendo l'uf-<br />
fizio <strong>di</strong> palajraniere , tenendo a destra<br />
e a sinistrala briglia del suo cavallo. Nella<br />
domenica <strong>di</strong> seltuagesimai i63 Alessan-<br />
dro III si condusse a l^arigi, iticonlrato<br />
dal re e da'gran<strong>di</strong> del regno, e ivi duno-<br />
rò tutta la quarcsima,esolennizzala laPa-<br />
squa tornò a Tours, vi celebrò il conci-<br />
lio nel maggio, e poi andò a soggiornare<br />
ili ."otlubrem Sens, dove il Cardella vuo-
T O D<br />
le <strong>di</strong>e »l)l)ia fritto due promozioni ili car-<br />
<strong>di</strong>nali, h 1." neh iG3 e la 2.' neli i6\ o<br />
nel I I Gii.<br />
Tours celebre nella storia ecclesiasti-<br />
ca pel gran numero de*concilii ivi tennli<br />
e pe'santi e gran<strong>di</strong> personaggi ohe ne occuparono<br />
la sede, lo fu ancora nella sto-<br />
ria civile, perciò chiamala ociilis Rcgis<br />
Franciai\ da Stefano <strong>di</strong> Tournay, nohì-<br />
lì's et mngnd^ da Pietro il Venerabile ab-<br />
bate <strong>di</strong> Cltmy, metropoli insigne e tut-<br />
tora fiorente. De'suoi primi vescovi scris-<br />
se s. Gregorio vescovo <strong>di</strong> Tours, da'Sam •<br />
mariani chiamato primo Francorurn Jiì-<br />
storiogrnjìho. Abbiamo pure <strong>di</strong> Giovan-<br />
ni Maan, Metropolitana Ecclesia TiivO'<br />
nensisy Auguslae Tyronum 1667. Commanville,<br />
Histoire de tous les Archevc'<br />
schcz et Eveschez^ chiama Tours mefro-<br />
polilana della S/Lirtnese nell'esarcato de'<br />
Gai<strong>di</strong>ji cui prelati ftironoobbligali <strong>di</strong> ri-<br />
conoscere la primazia <strong>di</strong> Lione dopo il<br />
IDI 2. Come provincia <strong>ecclesiastica</strong> dei-<br />
la Bretagna, fu Tours stabilita metropo-<br />
li neir844) '^ che riconobbe Papa Inno-<br />
cenzo 111, rifiutando però la qualifica <strong>di</strong><br />
primazia : prima d'essere elevata al grado<br />
metropolitico , la sede vescovile dì<br />
Tours fu sulFras[anea dell'arcivescovo <strong>di</strong><br />
Rouen, secondo Huller. Commanville ag-<br />
gi unge, che la sede non fu compresa nel<br />
1 1 5 nel concordato tra Leone X e Fran-<br />
cesco I, ma il Papa con indulto partico-<br />
lare del I 5 1 6 concesse al re la nomina del-<br />
l' arcivescovo e regolò quella degli altri<br />
benefizi ecclesiastici. Commanville <strong>di</strong>chia-<br />
rò suffraganee <strong>di</strong> Tours le se<strong>di</strong> vescovili<br />
<strong>di</strong> Le Mans, Angers, Nantes^ Dol (che<br />
tentò <strong>di</strong> sottrarsi dalla sua giuris<strong>di</strong>zione),<br />
s. Malo^ rannes^ s. BrieuXi s. Paul de<br />
Leoiiy Quimpcr o Cornovailles^ Treguier<br />
n cui si uni /w.9/c«xf/^.j. Con qualche <strong>di</strong>f-<br />
ferenza registra la Gallia chrisliann i<br />
ve-<br />
scovati sulfraganei <strong>di</strong> Tours. Nel concor-<br />
dato del 1801 Pio VII duninuì i suflfra-<br />
ganci e li restrinse a'seguenti vescovi. Le<br />
Mans, Angers, Rennes, Nantes, Quiniper,<br />
Vaiuies, e s. Brieux. Nella nuova circo-<br />
T O U 35<br />
scrizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ocesi fatta poi dallo slesso<br />
Papa stabilì i seguenti vescovati per suffraganei,<br />
e lo sono tuttora. Le Mans, Angers,<br />
Nantes, Vannes, s. Brieux, Quim-<br />
per, Rennes. A questi ora aggiunse il re-<br />
gnante Pio IX, Lavai (^F'.j,<strong>di</strong>cui in fine<br />
darò un relativo cenno, per essere da <strong>di</strong>versi<br />
anni stampalo tale articolo e prima<br />
che fosse elevata al grado <strong>di</strong> sede episco-<br />
pale. Tours ricevè il ben»fico lume della<br />
fede cristiana verso il 1^0 da s. Gaziano<br />
(ì^.) o Graziano, spe<strong>di</strong>to da Roma<br />
dal l*apa s. Fabiano nelle Gallie con s.<br />
Dionisio I ."vescovo <strong>di</strong>Parigi. FuTours per<br />
s. Gaziano il campo principale <strong>di</strong> sue fa-<br />
tiche apostoliche, e vi piantò la sede ve-<br />
scovile e ne fu il 1 ."vescovo e il r ."aposto-<br />
lo. Riposò nel Signore dopo essersi affa-<br />
ticato per 5o anni con zelo mirabile e indefesso,<br />
per guadagnare proseliti a Gesù<br />
Cristo, dopo 37 anni <strong>di</strong> episcopato, secondo<br />
i Sammartani, o 29 al <strong>di</strong>re <strong>di</strong> Buller:<br />
la sua morte pare avvenuta ne'primi an-<br />
ni del IV secolo. Sepolto nelcimiteriodei<br />
cristiani, <strong>di</strong>poi s. Martino andò spesso a<br />
pregaie sulla sua tomba. La metropolitana<br />
intitolata a s. Maurizio, dopo il r 096<br />
o secondo altri dalld metà del secolo XI V,<br />
trovasi sotto l'invocazione <strong>di</strong> s. Gaziano,<br />
le cui reliquie nel 1 562 furono empiamente<br />
bruciate con quelle <strong>di</strong> molti altri<br />
santi, dal crudele ftinatismo degli eretici<br />
ugonotti. Nel 338 il turonese s. Udo-<br />
rio ( ^.)j appellato anche Lictor^ fu or<strong>di</strong>-<br />
nato vescovo della propria patria,come<strong>di</strong><br />
smgolar pietà e <strong>di</strong> spirilo apostolico for-<br />
nito. Prima <strong>di</strong> lui pel culto <strong>di</strong>vino iuTours<br />
era stata ridotta la casa de' senatori, pel<br />
buon numero <strong>di</strong> cristiani <strong>di</strong>e vi esisteva-<br />
no, ma egli fu che propriamente fabbricò<br />
nella città la t. 'chiesa, la qual per lungo<br />
tempo portò il suo nome, ed è ora una<br />
coppella della metropolitana, ove piìi tar-<br />
<strong>di</strong> da una basilica suburbana, forse la no-<br />
minata, fiu'ono trasportate lesue relicjuie.<br />
Nel 375 circa gli successe il celebralissi-<br />
nio s. 3fartino (/'.Jdì Saria, già riuomnlo<br />
perla pre<strong>di</strong>cazione evangelica, per
36 T O U<br />
le sue virili e sanlilà <strong>di</strong> vita, e pe'mira-<br />
coli operali nelle Gallie, anzi Iciiuto pel<br />
1." fondatore d'un monastero delle me-<br />
desime, oltre quanto accennai più sopra.<br />
Le sue gloriose gesta le celebrai in mol-<br />
li articoli, alcuni de' quali ricordai nella<br />
biografia, inclusivamente e come altrove<br />
alla tanto <strong>di</strong>ramata e nota ricreazione che<br />
si fa r 1 1 novembre giorno <strong>di</strong> sua festa,<br />
e volgarmente detta <strong>di</strong> s. Martino. Non<strong>di</strong>meno<br />
mai si parlerebbeabbastanza d'uà<br />
s. Martino <strong>di</strong> Tours, se non ne fossi im-<br />
pe<strong>di</strong>to da'limili impostimi; solo <strong>di</strong>rò, ch'e-<br />
ra riservato a s. Martino<strong>di</strong>struggere interamente<br />
l'idolatria nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Tours,<br />
e nelle altre contrade delle Gallie; egli<br />
fabbricò delle chiese, oltre la cattedrale<br />
<strong>di</strong> Tours in onore <strong>di</strong> s. Maurizio, e dei<br />
monasteri ne' luoghi de'templi che avea<br />
<strong>di</strong>strutto; fu un taumaturgo per la gran<br />
copia de'pro<strong>di</strong>gi che operò vivente [)er vir-<br />
tù <strong>di</strong>vina, ed ebbe il dono della profezia.<br />
A ulteriormente <strong>di</strong> mostrare la subii me <strong>di</strong>-<br />
gnità sacerdotale e quanto profonda ve-<br />
nerazione merita, anche qui mi piace ri'<br />
cordare la gran lezione dataci da s. Mar-<br />
tino. Agitato l'impero d'occidente da ter-<br />
ribili scosse, le legioni romane proclama-<br />
rono Massimo iiiiperatorenellaGran-Bre«<br />
tagna, il quale passò nelle Gallie, si fece<br />
riconoscere dall'armata e pose il suo seg-<br />
gio a Treveri, dopo aver sbaragliato l'im-<br />
peratore Graziano presso Parigi. Costret-<br />
to s. Martino <strong>di</strong> condursi a Treveri, per<br />
molte persone ch'erano state condannale<br />
a morte per aver tenute le parli <strong>di</strong> Gra-<br />
ziano, tuttavia mostrava ripugnanza a co-<br />
municare con Massimo <strong>di</strong> cui era sud<strong>di</strong>-<br />
to , e ricusò <strong>di</strong> assidersi alla sua mensa,<br />
considerandolo illegittimo. Massimo pro-<br />
testò <strong>di</strong> non avere accettato l'impero, se<br />
non perchè eravi stalo forzato dall'armata,<br />
e che le sue fortunale imprese sem-<br />
brava manifestassero la volontà <strong>di</strong> Dio.<br />
11 santo alfine si arrese, e Massimo ne fu<br />
sì lieto, che riguardò questo giorno come<br />
<strong>di</strong> festa. « Egli fece invitare le persone<br />
più ragguardevoli della sua corte, tra gli<br />
TO U<br />
altri suo zìo e suo fratello, ambedue con-<br />
ti, e il prefetto del pretorio. Martino fu<br />
posto a fianco dell'imperatore, e il prete<br />
che lo accompagnava in mezzo a'due con-<br />
ti. A mezzo il pranzo uti uflìziale presen-<br />
tò, secondo l'uso, la coppa all'imperatore,<br />
il quale or<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> presentarla a Marlino,<br />
dalla mano del quale egli bramava<br />
riceverla; ma il santo vescovo dopo aver<br />
bevuto, la <strong>di</strong>ede al suo prete, siccome al-<br />
la persona più degna <strong>di</strong> quanti erano in<br />
quella brigata: alla quale azione applau-<br />
dì grandemente V imperatore e tutta la<br />
corte". Tornato s. Martino a Tours vi fu<br />
ricevuto come un angelo tutelare; benché<br />
assai avanti negli anni, non iscemò pun-<br />
to le sue austerità, né l'apostoliche fatiche.<br />
Sentetjdosi avvicinare il suo fine, si cori-<br />
cò sopra un cilicio coperto <strong>di</strong> cenere , e<br />
ivi spirò tranquillamente verso il 4oo ai<br />
6 oaglii I novembre. Non si può abba-<br />
stanza esprimere sino a qual punto sia sta-<br />
la portata la <strong>di</strong>vozione per s. Martino <strong>di</strong><br />
Tours, in Francia e in tutta l'Europa: un<br />
concorso numeroso e continuo si affolla-<br />
va alla sua tomba, poi saccheggiata e bru-<br />
ciata dagli ugonotti , che il successore s.<br />
13rizio gli avea innalzata nella basilica da<br />
questi e<strong>di</strong>ficata e de<strong>di</strong>cata a S.Stefano. Nel<br />
4oo gli fu surrogato il turonese s. Brìzio<br />
(V.) già suo <strong>di</strong>scepolo, e governò sino al<br />
444 o P'^ tar<strong>di</strong> con gran santità <strong>di</strong> vita.<br />
Gli successe s. Eustochio (V.) d'illustre<br />
famiglia senatoria dell'Alvergna, che <strong>di</strong>-<br />
fese nel concilio d'Angers i privilegi della<br />
chiesa pregiu<strong>di</strong>cali da una legge <strong>di</strong> Va-<br />
lentiniano III; aumentò il numero delle<br />
parrocchie <strong>di</strong> sua <strong>di</strong>ocesi , fece e<strong>di</strong>ficare<br />
una chiesa in Tours e vi collocò le reliquie<br />
de'ss. Gervasio e Protasi o, che s. Mar-<br />
tino avea portato dall'I talia. Morì nel 4^ '<br />
e fu deposto nella chiesa fabbricala da s.<br />
Brizio. Venne elevato alla cattedra <strong>di</strong><br />
Tours s. Perpetuo (f^-), generoso e zelan-<br />
te pastore, convocò molti sino<strong>di</strong>, ne'quali<br />
stabilì lodevoli regole per celebrare le vi-<br />
gilie delle feste solenni nelle <strong>di</strong>verse chie-<br />
se della ciltà, e sottoscrisse ili. ''concilio
TO U<br />
provinciale celebrato a Tours. Gran vene-<br />
ratore tle'saiiti e delle loro reliquie, sein-<br />
hramlogli angusta la chiesa ilelta pure <strong>di</strong><br />
s. Martino ed eretta da s. Brizio, pel nu-<br />
meroso concorso de'fedeli che vi si recavano<br />
da ogni paVle, ne e<strong>di</strong>llcò altra as-<br />
sai più ampia e sontuosa, ne fece la so-<br />
lenne de<strong>di</strong>cazione e vi celebrò la traslazio'<br />
ne del corpo <strong>di</strong> s. Martino a'4 luglio 473.<br />
Imitatore delle virtù <strong>di</strong> tal santo, morì<br />
nel 490 o 49 ' ) istituendo suoi ere<strong>di</strong> i po-<br />
veri. Gli successe s. Volusiano <strong>di</strong> stirpe<br />
senatoria, <strong>di</strong> santa vita, nia per sospetto <strong>di</strong><br />
aderenza a Clodoveo I, i goti che occupavano<br />
Tours e <strong>di</strong>verse città della regio-<br />
ne, lo esiliarono a Tolosa o in altro luogo,<br />
ove morì dopo <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 7 anni <strong>di</strong> vesco*<br />
vaio, e fu sepolto nella chiesa <strong>di</strong> s. Nazario<strong>di</strong><br />
Foix. Ilsuccessore Vero egualmen-<br />
te da'sospettosi goti venne esiliato, avendo<br />
per lui sottoscritto al sinodo <strong>di</strong> Agde<br />
nel 5o6 il <strong>di</strong>acono Leone. Il vescovo Li-<br />
cinio d'An£;ers si recò in Siria alla visita<br />
de'sanli luoghi, e ritornò alla sede dopo<br />
<strong>di</strong>e Clodoveo I tolse a'goli Tours: intervenne<br />
nel 5 1 I al concilio d'Orleans, e morendo<br />
fu sepolto nella basilica <strong>di</strong> s. Mar-<br />
tino. In<strong>di</strong> furono vescovi Teodoro, e poi<br />
Proculo, atnbedne tumulali in detta chie-<br />
sa; così lo fu Diniflo borgognone, che governò<br />
I o mesi. Per volere del re Clodomi-<br />
rogli fu sostituitoOmmaziosenatored'Al-<br />
vergila, che incominciò a fabbricare la suburbana<br />
basilica <strong>di</strong> s. Maria, e governò<br />
più <strong>di</strong> 4 anni. Leone già abbate<strong>di</strong> s. Mar-<br />
tino visse 7 mesi. Francilio <strong>di</strong> prosapia se-<br />
natoria <strong>di</strong> Poitiers, governò 3o mesi. In-<br />
giurioso citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Tours nel 533 sotloscrisseilconcilio<br />
d'Orleans, e perlui Campano<br />
prete in quello del 54 1- Continuò<br />
la fabbrica della basilica <strong>di</strong> s. Maria, e coraggiosamente<br />
negò a re dotarlo 1 nel-<br />
l'aSNcmblea <strong>di</strong> Soissons , <strong>di</strong> convenire al<br />
decreto ingiurioso che tutte le chiese del<br />
regno dovessero la 3.' parte delle ren<strong>di</strong>'<br />
teal fìsco. Gli successe Hau<strong>di</strong>no famiglia-<br />
re del re, che erogò in fi vere de'poveri<br />
20,000 sol<strong>di</strong> lasciali dui predecessore, e<br />
TOU 37<br />
stabilì la mensa de'canonici. Gontario abbate<br />
<strong>di</strong> s. Venanzio governò quasi 3 mesi.<br />
Il re Clotario I voleva sostituirgli Ca-<br />
tone prete d'Alvergna, il quale ricusò pei'<br />
mire ambiziose; ma non avendo potuto<br />
riuscire ne'suoi <strong>di</strong>segni, si mostrò <strong>di</strong>spo-<br />
sto ad accettare. Però il re nel 556 nominò<br />
s. Eufronio (/^.), ehe per la sua virtù<br />
e capacità glia veano vivamentedomau'<br />
dato i turonesi. Si oppose con successo a<br />
Leuguzio <strong>di</strong> Bordeaux,metropolitano della<br />
1.^ Aquitania, per aver deposto Eme-<br />
riovescovo<strong>di</strong>Saintes, per essere slato con-<br />
sagrato senza sua saputa. Chiaro pei* mi-<br />
racoli, dopo a ver veduto fabbricar la chie-<br />
sa <strong>di</strong> s. Vincenzo, morì a'4 agosto 073, e<br />
fu sepolto nella basilica <strong>di</strong> s. Martino. Il<br />
suo parente il celeberrimo s. Gregorio<br />
(J^.)y per volere del clero e del popolo fu<br />
con^agralo da Egi<strong>di</strong>o vescovo <strong>di</strong> Reims al<br />
22 agosto. D'una delle più illustri e pie<br />
fauìigiie d'Alvergna, dopo s. Martino, fa<br />
il lutniiìare della chiesa <strong>di</strong> Tours e della<br />
slessa chiesa Gallicana, per le splen<strong>di</strong>de<br />
sue virlù, profonda sapienza, esimia san-<br />
tità, gloria della storia <strong>ecclesiastica</strong> e be-<br />
nemerito <strong>di</strong> Francia. Rifabbricò la catte-<br />
drale fondata da s. Martino e molte al-<br />
tre chiese; sostenne le franchigie <strong>di</strong> quella<br />
<strong>di</strong> s. Martino, ricusando <strong>di</strong> dare in mano<br />
a Chi Iperico I re <strong>di</strong> Soissons il duca<br />
Gontrano, che s'era rifugiato in quest'a-<br />
silo allora riguardato inviolabile. Cinipe-<br />
rico l crasi insignorito <strong>di</strong> Tours, dopo l'as-<br />
sassinio <strong>di</strong> Sigeberto I re d'Auslrasia, e<br />
Gontrano avea posto Childeberto II, fi-<br />
glio dell'ucciso, sul <strong>di</strong> lui trono nel 575;<br />
quin<strong>di</strong> il duca temendo lo sdegno <strong>di</strong> Chilperico<br />
I, s'era chiuso nella chiesa <strong>di</strong> s. Mar-<br />
tino. Nel concilio <strong>di</strong> Parigi del 577 <strong>di</strong>fe-<br />
se Pretestalo vescovo <strong>di</strong> Roueu, e Fredegonda<br />
moglie <strong>di</strong> Cliilperico I per ven<strong>di</strong>-<br />
carsi gli suscitò contro Leodasto conte <strong>di</strong><br />
Tours; le costui accuse dal concilio <strong>di</strong><br />
Brciiìics (f^.) furono riconosciute calun-<br />
nie, e perì poi miseramente. In<strong>di</strong>s. Gre-<br />
gorio ebbe viva contesa con Felice vesco-<br />
vo <strong>di</strong> INuiitcs, por uuu terra dulia chiesa <strong>di</strong>
38 T O U<br />
Tours <strong>di</strong>e Felice preleiideva sua. Tulli<br />
i <strong>di</strong>ocesani erano l'oggello delle pastorali<br />
sue sollecitu<strong>di</strong>ni, essendo inoltre padre e<br />
<strong>di</strong>fensore degrinielici. Avendo i latlri sac-<br />
eheggialo la chiesa <strong>di</strong> s. Martino, il ve-<br />
scovo donnandòe ottenne dal re Cinipe-<br />
lieo I grazia per essi. Egli nelle importanti<br />
commissioni <strong>di</strong> cui fu incjiricalo, ebbe<br />
sempre in oaira il bene dello stato e la glo-<br />
ria della religione. Nel 58q ollenne la con-<br />
servazione de'privilegi <strong>di</strong> sua chiesa che<br />
voleansi ledere, e ne mantenne anche l'e-<br />
senzioni col suo zelo e fermezza. Nel 594<br />
fece un viaggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>vozione a Róma, ac-<br />
colto onorevolmente da l'apa S.Gregorio I,<br />
che gli legalo una catena d'oro. 11 Papa<br />
ammirando il complesso <strong>di</strong> sue rare vir-<br />
tù, si mostrò sorpreso in \ederlo piccolo<br />
della persona. Rispose il vescovo : « Noi<br />
siamo quali Dio ci ha fatto; egli è lo stesso<br />
e nelle gran<strong>di</strong> e nelle piccole cose". Ma<br />
<strong>di</strong> questo viaggio non avendone egli fal-<br />
lo menzione nelle sue opere, sel)bene lo<br />
attesti il suo biografo s. Odone <strong>di</strong> Clutìy,<br />
sembra dubbioso all'altro suo <strong>storico</strong> Levesque<br />
de la Ravaliere. La santità <strong>di</strong> s.<br />
Gregorio <strong>di</strong>Toursfu comprovata da molti<br />
miracolioperaliin vilaedopo la sua uior-<br />
te, che avvenne a' 17 novembre SgS. Per-<br />
chè si perdesse <strong>di</strong> lui la memoria, or<strong>di</strong>nò<br />
d'esser sepolto nell'ingresso della chiesa,<br />
acciò ne fosse calpestata la tomba; ma<br />
il suo clero gii eresse un monumento al-<br />
la sinistra <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> s. Martino. Ora in<br />
breve <strong>di</strong>rò de' vescovi e arcivescovi più<br />
degni <strong>di</strong> parlicolar menzione, Pelagio a-<br />
vendolo successo nel SqG^ad a questo Leu*<br />
pario <strong>di</strong> santa vita. Modegesilo fu al con-<br />
cilio <strong>di</strong> Reims nel 63o. Crolberto con-<br />
cesse quelle immunità ed esenzioni alla<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Martino ricordate superiormente,<br />
e confermate da Papa Adeodato<br />
li con <strong>di</strong>ploma presso i Sam marta ni, nel-<br />
la Gallia Christiana. Gavieno interven-<br />
ne al concilio <strong>di</strong> Lalerano nel 769 sotto<br />
Stefano ili. Landranfio fu delegato nella<br />
provincia Turonese <strong>di</strong> Lodovico 1 il Pio^<br />
co\ conte Pvolberlo, e iieir8:ì8 assiale al<br />
TO U<br />
concilio <strong>di</strong> Paiigi. Ursmaro dell' 844 '^<br />
trovo pel «."nominato arci vescov(j<strong>di</strong>Tours<br />
in un <strong>di</strong>ploma a favore della chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Martino, e in una sua sottoscrizione in cui<br />
si (ì\ce,i/i(lignus Turoiticac matris Ec-<br />
clcsiaeJrc/uepiscopusXimìóvautìoU ehe<br />
iiell'847 fu al concilio <strong>di</strong> Parigi, si <strong>di</strong>ce<br />
Bei gratin Turoiierisis EcclesiacJrciiie-<br />
jìiscopus. Eraldo dell'BSS inteiveune a<br />
molli concini, e in un <strong>di</strong>[)loma che pare<br />
<strong>di</strong> Papa Sergio 1 li, riportalo da'Sammartani,<br />
è chiamalo Erardum sanctac mctropolis<br />
Turonicae Episcopus. Già No-<br />
4neno duca <strong>di</strong> Bretagna essendosi fulto<br />
proclamare re, de' 4 vescovati <strong>di</strong> Bretagna<br />
ne fece 7, aumentandoli con 3 nuovi<br />
in pregiu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Tours, per averli sot-<br />
toposti a Dol, la quale fu elevala in sede<br />
arcivescovile (nonostante la lettera de*[)a-<br />
dri del concilio <strong>di</strong> Toul o <strong>di</strong> Savonnieres,<br />
cheammonirono i vescovi <strong>di</strong> Bretagna <strong>di</strong>-<br />
visi per scisma dal metropolitano, esor-<br />
tandoli all'unione e all'ubbi<strong>di</strong>enza), il cui<br />
vescovo Jumaelenel 777 ebbe il pallio da<br />
Adriano 1, così Festiuiano da s. Nicolò I,<br />
continuando i successori a intitolarsi ar-<br />
civescovi fino a Giovanni Meschino o de<br />
la Monche, al quale nel i 199 Papa Inno-<br />
cenzo III ne tolse il grado, reintegrando<br />
la giuris<strong>di</strong>zione e i <strong>di</strong>ritti del metropolita-<br />
no <strong>di</strong> Tours, terminando perciò la lunga<br />
controversia sulla quale scrisse Stefano <strong>di</strong><br />
Tournay, insieme alla posteriore transa-<br />
zione fiuta Ira Giovanni arcivescovo <strong>di</strong><br />
Tours e Rodolfo vescovo <strong>di</strong> Dol neli45i,<br />
ratiflcala da Papa Nicolò V nel 1432: re-<br />
stò il vescovo <strong>di</strong> Dol ili.^tra'snlfraganei,<br />
privilegio che cessò nel 161 1 quando si fe-<br />
ce eseguire la generale <strong>di</strong>sciplina della<br />
Chiesa, che dopo il metropolitano debbo-<br />
no precedere i vescovi secondo l'epoca <strong>di</strong><br />
loro or<strong>di</strong>nazione. Ad Erardo successe nel-<br />
l'arci vescovato Actardo, neir87 1 traslato<br />
da Nantes, il quale ricevè il pallio da Pa-<br />
pa Adriano II e fu da lui costituito suo<br />
legalo al concilio <strong>di</strong> Douzi, chiamandolo<br />
Car<strong>di</strong>nalcm metropolitaman^ e.tarcìùcpiscopum<br />
Turofiicae Ecclesiae, Adalar»
TO U<br />
do ebbe confermati nell' 878 i privilegi<br />
(itili cliiesa <strong>di</strong>Toursda Papa Giovanni<br />
Vllljtlisnpprovnndoclie i vescovi <strong>di</strong> Bre»<br />
litgna si fbsseio soUratti indebitamente<br />
dalla giurisdtzione<strong>di</strong> Tours. Nell'SSy Ei'-<br />
I)erno abbate maggiore <strong>di</strong> s. Marlino, e-<br />
Itlto dal clero e dal popolo come <strong>di</strong> san-<br />
ta vita. Nelgiy Roberto, che nel 93 tornando<br />
da Roma fu trucidato da'la<strong>di</strong>oni<br />
nel passaggio delle jVlpi, cioè da' sai'ace-<br />
ni corsari numerosi ch'eransi stabiliti in<br />
Fiassinetto, e barbaramente ingombravano<br />
le strade delle Alpi, per cui i greci<br />
davano loro la caccia. Gli succese nel 983<br />
Telolo o Teotolo canonico decano <strong>di</strong> s.<br />
MarlinOjChe concesse un privilegioall'abbazia<br />
<strong>di</strong> s. Giuliano, Dei gratin Turo-<br />
noriini MetropolitanuSj e fece altre cose,<br />
avendo Dio illustrato co* miracoli la sua<br />
santità. Arduino nel 970 si recò ad Li'<br />
mina Apostolorum, ed a suo favore scris-<br />
se Papa Giovanni XIII a'vescovi <strong>di</strong> Bre-<br />
tagna, perchè a lui professassero la dehi*<br />
ta riverenza sotto pena <strong>di</strong> scouìunica. Nel<br />
1004 Ugo de'visconti de Cliasteaudun si<br />
ricusò <strong>di</strong> consagrare l'abbazia della ss.<br />
Trinità fondata in una sua parrocchia a<br />
Belmonte da Fulcone conte d'Angers, e<br />
il Papa Giovanni XIX la prese sotto la<br />
protezione della s. SQ\\ei e Sergio IV suo<br />
successore terminò la controversia me-<br />
<strong>di</strong>ante solenne <strong>di</strong>ploma, con autorizzare<br />
r arcivescovo a farne la consagrazione.<br />
Chenu, Ilist. Archicpisc, GalLiae^ <strong>di</strong>ce<br />
che Ugo per infermità ab<strong>di</strong>cò e fu rice-<br />
vuto nel monastero <strong>di</strong> Cluny. Nel 102<br />
gli successe il nipote Arnolfo, che Chenu<br />
anticipa al 1 o 1<br />
tolomeo del I o52<br />
8 e lochiama santo. A Bar-<br />
successe Rodolfo dello<br />
il \ enerabile nel 1074, al quale scrisse <strong>di</strong>-<br />
verse lettere s. Gregorio VII, <strong>di</strong>chiaran-<br />
dogli che.il pallio concesso al vescovo <strong>di</strong><br />
Dui ossia all'arci vescovo car<strong>di</strong>nal Giovan-<br />
ni, non pregiu<strong>di</strong>casse a'<strong>di</strong>rilti della chic*<br />
sa <strong>di</strong> Tours, il che fu pure definito tra<br />
l'arcivescovo <strong>di</strong> Tours e quello <strong>di</strong> Dol nel<br />
sinodo del 1 079; egli ebbe gravissima ver-<br />
tenza con l'abbazia <strong>di</strong> ij. Martino^ la qua*<br />
TO U 39<br />
le dalla s. Sede fu riconosciuta godere i<br />
privilegi e 1' esenzione dal vescovo come<br />
il monastero <strong>di</strong> s. Dionisio (f^.)) contro-<br />
versia che descrive la Gallia Christiana.<br />
Perciò deposto l'arcivescovo Rodolfo, nel<br />
io8r gli fu sostituito altro Rodolfo d'Or-<br />
leans, in tempo del quale Fulcone conte<br />
d' A ngers concesse un privilegio al monastero<br />
<strong>di</strong> s. Mauro, e ricevè in Tours<br />
Papa Urbano Iljanch'egliebbe<strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>i col<br />
monastero <strong>di</strong> s. Martino. Per sua morte<br />
neli I 19 parte del clero elesse arcivesco-<br />
vo il <strong>di</strong> lui nipote Gisleberto, l'altra parte<br />
scelse Gualter io arci<strong>di</strong>acono e tesoriere <strong>di</strong><br />
s. Martino, nobile e virtuoso; prevalse il<br />
1." che morì nel i iid. Gli successe il b.<br />
Ildebertode Lavar<strong>di</strong>n già <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> s.<br />
Ugone abbate <strong>di</strong> Cluny e <strong>di</strong> Berengario<br />
<strong>di</strong> Tours, vescovo <strong>di</strong> Le Mans, uomo <strong>di</strong><br />
singoiar eru<strong>di</strong>zione e innocenza, acclama-<br />
to dal clero e dal popolo: essendosi da ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Le Mans recato in Uoma,nel ri-<br />
torno alla sua arci<strong>di</strong>ocesi avendo <strong>di</strong> pas-<br />
saggio approdato all'isola <strong>di</strong> Lerins, po-<br />
co vi mancò non perdesse la vita ola li-<br />
bertà, per la crudeltà de'corsaritnori, che<br />
dall'isole Baleari infestando con legni ar-<br />
mali le spiaggie della Catalogna e Proven-<br />
za, nel giorno <strong>di</strong> Pentecoste sbarcali nel-<br />
l'isola la manomisero col ferro e col sac-<br />
cheggio. Il b. Ildeberto morì santamente<br />
neh i36, lasciando <strong>di</strong> se celebre memo-<br />
ria per le sue virtù, ingegno, eloquenza<br />
e opere. Joscio o Joscino deli i5j accol-<br />
se Papa Alessandro III in Tours, ed a suo<br />
tempo si fece in Tours la collazione del-<br />
le olìerte per la crociata <strong>di</strong> Gerusalemme,<br />
ed insorse grave <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a fra're d'Inglul-<br />
terra e <strong>di</strong> Francia, con grave pregiu<strong>di</strong>zio<br />
della città e <strong>di</strong> sue chiese. Nel i 175 gli<br />
successe il nipote del predecessore Fngel-<br />
baldo, il faconilo e saggio Bartolomeo de<br />
Vendosme legalo della s. Sede nelle par-<br />
ti d'Aquitaoia, nominato in vari <strong>di</strong>plomi<br />
de're d'Inghilterra conti d'Angers, che nel<br />
1 ijG celebrò il sinodo <strong>di</strong> Rennes per lu<br />
<strong>di</strong>ll'erenze col prelato <strong>di</strong> Dol. A suo tem-<br />
po e ncli 199 huioceuxu 111 decise Hiial*
4o<br />
TOC<br />
melile con sentenza cìefiniliva le questio-<br />
ni tra gli arcivescovi <strong>di</strong> Touis e <strong>di</strong> Dol,<br />
ripugnando queslo d' essere soggetto a<br />
quello, counenietropoli delIaDietagna mi-<br />
nore, mentre da s. Martino in poi e fin-<br />
che la loro sede non si sottrasse dalla <strong>di</strong>pendenza<br />
<strong>di</strong> Tours, n'era stata suffraga-<br />
nea, pe* motivi già narrati e meglio <strong>di</strong>-<br />
scussi da'Sammartani, non volendo per-<br />
mettere i sovrani della Bretagna <strong>di</strong>e i lo-<br />
ro vescovi fossero soggetti a Tours: per-<br />
tanto il Papa decretò e definì, che il ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Dol e gli altri della Bretagna mi-<br />
nore fossero sulFraganei <strong>di</strong> Tours in per-<br />
petuo, e che si quietassero le analoghe <strong>di</strong>-<br />
spute; Tours ne fu lieta, Dol afflitta. Il eh.<br />
lì urter nella Storia cVInnocenzo III^^Z'<br />
co come racconta la lunga vertenza terminata<br />
dal suo Papa, narrata pure dal<br />
AJartene in 77;c.?.,edal Tomassino, Vetasetuova<br />
<strong>di</strong>sdpUmi. Una questione in-<br />
sorta fra Tarcivescovo <strong>di</strong> Tours e quello<br />
<strong>di</strong> Dol pe'<strong>di</strong>rilti metropolitani, avea ac-<br />
quistalo una tal quale celebrila a cagio-<br />
ne della sua lunga durala. Fino da'secoli<br />
lemoti essi possedevano tali <strong>di</strong>rilli sopra<br />
tutta la Gallia (cioè <strong>di</strong> quella parte in <strong>di</strong>-<br />
scorso), dal qualespìrituale vincolo ne ve-<br />
niva che i baroni della Bretagna non erano<br />
se non più strettamente legali all'al-<br />
ta signoria della Francia. Quando poi il<br />
reggimento feudale vetine sotto i Carlo-<br />
vingi perfe/.ionandosi, e i baroni si elesse-<br />
ro un re particolare, ei vollero essere se-<br />
]()arali dalla B'rancia, anche rispetto al-<br />
l'ecclesiastico come al politico, e il re lo-<br />
ro fondò in Bretagna la sede arcivesco-<br />
vile <strong>di</strong> Dol, affine <strong>di</strong> non essere più per<br />
ì* avvenire sottoposta a quella <strong>di</strong> Tours.<br />
Papa s. Nicolò I vi convenne, sotto la ri-<br />
serva che fosse senza contrad<strong>di</strong>zione de-<br />
gli arcivescovi <strong>di</strong> Tours; ma correva or-<br />
Uìtti un secolo e mezzo, da Papa Nicolò II<br />
in poi, che questi ultimi andavano rao-<br />
-vendo doglianze presso la santa Sede per<br />
la resliizione <strong>di</strong> loro podestà spirituale.<br />
La questione fu spesso aggiustata e sem-<br />
pre rinnovala, ed i re <strong>di</strong> Francia ia que-<br />
TO U<br />
sta restrizione deirautorith del loro me-<br />
tropolitano vedevano un'usurpazione dei<br />
propri <strong>di</strong>ritti. Fervi<strong>di</strong>ssimi furono i cor-<br />
rispondenti negoziati nel pontificalo <strong>di</strong><br />
Lucio III, e fu allora che Stefano abbate<br />
<strong>di</strong> s. Genoveffa scrisse al Papa in nome<br />
del re<strong>di</strong> Francia Filippo li Augusto.»» La<br />
chiesa <strong>di</strong> Tours ha <strong>di</strong> continuo esercita-<br />
to i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> metropolitana sopra la Bre-<br />
tagna; i canonici <strong>di</strong> Dol vogliono <strong>di</strong> pre-<br />
sente offuscarlo splendore della corona,<br />
poiché questa controversia non è causa<br />
solo dell'arcivescovo, ma si del re stesso,<br />
e mette a repentaglio la pace. I baroni del<br />
regno la sentono in queslo insieme col<br />
re, e seavessea versar sangue tra'francesi<br />
e bretoni sarebbe colpa del Papa". L'ab-<br />
bate si dolse quin<strong>di</strong> col car<strong>di</strong>nal Ottaviano<br />
Conti, che Roma slesse contro il re, cosa<br />
ch'egli non si sarebbe mai aspettata; che<br />
gli ecclesiastici <strong>di</strong> Dol volevano intaccare,<br />
scemare, smembrare il reame. Era quel-<br />
la forse la gratitu<strong>di</strong>ne per tanta <strong>di</strong>vozio-<br />
ne fino allora <strong>di</strong>mostrata? Ne sarebbe venuta<br />
una <strong>di</strong>ssensione <strong>di</strong> cui era <strong>di</strong>fficile<br />
prevedere la fine , e i rancori che covavano<br />
sarebbero all'ultimo scoppiali. Pre-<br />
gò in fine l'abbate il car<strong>di</strong>nale, d'interporre<br />
l'autorità sua aflincliè l'arcivesco-<br />
vo eletto <strong>di</strong> Dol, non voglia <strong>di</strong>staccare dal<br />
regno le provincie occidentali. Il resi dol-<br />
se avanti un'assemblea <strong>di</strong> vescovi, che si<br />
volesse rapirgli una parte del regno dei<br />
suoi maggiori , <strong>di</strong>cendo che il Papa era<br />
un ingrato; e la cosa restò in pendenza fino<br />
a Papa Celestino III, a cui l'abbate Stefano<br />
contentossi <strong>di</strong> domandare, a nome<br />
della regina , che nulla fosse deciso fino<br />
al ritorno del figlio suo da Palestina. Ce-<br />
lestino HI citò <strong>di</strong>poi <strong>di</strong>nanzi a se le par-<br />
ti, che già parecchie volte eransi presentate<br />
a Roma; ma l'arcivescovo <strong>di</strong> Tours<br />
nècouìparve in persona, ne mandò alcun<br />
procuratore, per cui la lite rimase un'al-<br />
tra voi la sospesa. Innocenzo HI eletto nel<br />
I 198, pochi mesi dopo chiamò <strong>di</strong> nuovo<br />
i due vescovi nel giorno <strong>di</strong> s. Michele del<br />
1 Kjr) e pose alfine Icnulue alla queslio-
T OU<br />
ne. Le due pnrtl come furono piti volle<br />
u<strong>di</strong>te tanto alla presenza del Papa in per-<br />
sona, quanto innanzi a'cai<strong>di</strong>nali, ed esau-<br />
rite tulle le prove, non avendo i canoni-<br />
ci <strong>di</strong> Dol nuH'allroda addurre in giu<strong>di</strong>-<br />
zio, fu deciso che la chiesa arcivescovile<br />
<strong>di</strong> tal città dovesse rimaner soggetta a<br />
quella <strong>di</strong> Tours e riconoscerei! capo <strong>di</strong> lei<br />
qual metropolitano; che il vescovo<strong>di</strong> Dol<br />
avesse quind'innanzi a <strong>di</strong>mettere il pal-<br />
lio e a farsi consacrare dall' arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Tours, <strong>di</strong>mostrandogli come sulfraga-<br />
neo la sua sommissione; ed afline <strong>di</strong> ren-<br />
dere impossibile ogni ulteriore contesta-<br />
zione, Innocenzo HI <strong>di</strong>chiarò nulli tutti<br />
i titoli che in avvenire si potessero scoprire<br />
a favore della chiesa <strong>di</strong> Dol. Questa<br />
sede restò soppressa nel concordalo del<br />
1801. A Bartolomeo nel 1206 successe<br />
Gaufrido de Lude, il quale ad onta della<br />
santità <strong>di</strong> sua vita, per iniquo consiglio<br />
fu attossicalo; onde nel i 207 gli fu sosti-<br />
tuito Giovanni de Faye , nipote <strong>di</strong> Bar-<br />
tolomeo già decano <strong>di</strong> Tours, che eletto<br />
in competenza <strong>di</strong> Roberto <strong>di</strong> Vitry, In-<br />
nocenzo IH confermò la nomina <strong>di</strong> Gio-<br />
vanni, il quale ricevè poi il pallio dal car-<br />
<strong>di</strong>nal legalo <strong>di</strong> Francia, e mori nel 122<br />
circa. Gli successe Francesco Cassando<br />
Cassarci^ da Gregorio IX creato poi car-<br />
<strong>di</strong>nale, e <strong>di</strong> lui e degli altri arcivescovi e-<br />
levali a tale <strong>di</strong>gnità parlo alle biografie.<br />
L'arcivescovo Pietro de LambaI del 1 25o<br />
rinunziò alle regalie <strong>di</strong> sua chiesa, a favo-<br />
re <strong>di</strong> Bianca regina <strong>di</strong> Francia. Nel 1270<br />
Giovanni de Monsoreau o Monlerau già<br />
decano della cattedrale, che nel 1278 pre-<br />
siedè il sinodo <strong>di</strong> Rennes. Reginaldo de<br />
IMontbason nel 1 3o4 ottenne dal re Filip-<br />
po IV il Bello 1* immunità pel clero <strong>di</strong><br />
sua <strong>di</strong>ocesi, pe'sussi<strong>di</strong>i dell'esercito. Ste-<br />
fano de Bouigueil neh 333 fondò nell'acendemia<br />
<strong>di</strong> i*arigi il collegio Turonese.<br />
Dopo il 1072 fu amministratore Segnino<br />
d'Aulhon patriarca d'Antiochia, il cui te-<br />
stamento si legge nella Gallia clwislia-<br />
ìia. Guido de Roye nel i 38(ì introdusse i<br />
curmclilani iu Tours, e poi fu trasferito a<br />
TOU 41<br />
R eìms.Glì arci vescovi seguendo conFran-<br />
cia gli antipapi Clemente VII e Benedet-<br />
to XllI residenti in Avignone, mentre lo<br />
era Amelio de IMaillé, neli4o6 interven-<br />
ne all'assemblea adunata per sottrarre il<br />
regno dall'ubbi<strong>di</strong>enza del 2.", e nel 1409<br />
fu al concilio <strong>di</strong> Pisa, ove quel falso Pontefice<br />
fu deposto. Giacomo Gelu <strong>di</strong> Luxemburgo<br />
, da Grenoble fu traslato a<br />
Tours, in<strong>di</strong> nunzio al famoso concilio <strong>di</strong><br />
Costanza, <strong>di</strong> cui riparlai a Svizzera, per<br />
dar fine al grande scisma d'occidente, e<br />
fu nel i4 I 7 uno degli elettori <strong>di</strong> Martino<br />
V, che lo traslocò a Embrun. Il succes-<br />
sore Filippo de Caerquis o Goelquis, già<br />
vescovo <strong>di</strong> s. Poi de Leon, dotto ed eru<strong>di</strong>-<br />
tissimo, fu legato al conciliabolo <strong>di</strong> Basi-<br />
lea, e neh 44 l'antipapa Felice V lo creò<br />
anlicar<strong>di</strong>nale, perciò ne riportai le noli-<br />
zie biografiche nel voi. IV, p. 164. Per<br />
sua rinunzia, nel i44^ gli successe Gio-<br />
vanni Bernard professore <strong>di</strong> legge, arci-<br />
<strong>di</strong>acono e decano d'Angers; intervenne al<br />
congresso <strong>di</strong> Mantova adunato da Pio li,<br />
quale oratore regio, e mori neh 4^6. E-<br />
lia de Bordellio y fatto arcivescovo nel<br />
1468, fu poi creato car<strong>di</strong>nale, morto santamente<br />
con miracoli. Il successore Roberto<br />
de Lenoncourt, abbate <strong>di</strong> s. Remigio<br />
<strong>di</strong> Reims, nel 1489 stabilii minimi nel ca-<br />
stello <strong>di</strong> Plessis, e fu Iraslalo a Reims; in-<br />
vece da questa chiesa passò a Tours il car-<br />
<strong>di</strong>nal Carlo Domenico del Carretto, ì!ie[<br />
i547 il car<strong>di</strong>nal Giorgio à' Armagnacy<br />
poi trasferito a Tolosa. Il successore Ste-<br />
fano Poncher de'signori d'Esclimont, già<br />
vescovo <strong>di</strong> Bayeux, fondò il monastero dei<br />
celestini d'Esclimont, ove fu sepolto nel<br />
i552, lasciando il suo cuore alla catte-<br />
drale <strong>di</strong> Parigi. Gli fu sostituito il celebre<br />
car<strong>di</strong>nal Alessandro Farnese nipote <strong>di</strong><br />
Paolo I li. Nel 1 554 Simone de Maillc Ira-<br />
slalo da Viviers, dotto e lodato peraltro<br />
prerogative insignì, si recò al concilio <strong>di</strong><br />
Trento: nel i583 celebrò il sinodo pro-<br />
vinciale, cominciato in Tours e termina-<br />
lo in Angers, coirintervento d'8 vescovi;<br />
con lettera uè <strong>di</strong>e purtc al re Euiioo HI,
42<br />
TOU<br />
e al Papa Gregorio XIII per l'approvazione.<br />
Nescrisse l'elogio Scevola Sammar-<br />
tani, ì\é[y Elo^ìoruni Gallorum doctrì'<br />
na iUustrìimi. NeliSgy Francesco de la<br />
Guesle ornato <strong>di</strong> grande ermlizionee fa»<br />
cun<strong>di</strong>a, introdusse in Tours le carmelita-<br />
ne, i recollelli,ed i cisterciensi f()glianti.<br />
Gli successe nel 1617 ^ebastiano Dori o<br />
Galigai fiorentino, fratello <strong>di</strong> Eleonora<br />
moglie <strong>di</strong> Concino Concini, favoriti del-<br />
Ja regina Maria de Me<strong>di</strong>ci; ma venendo<br />
Inicidalo il Concini, <strong>di</strong>venuto marescial-<br />
lo <strong>di</strong> Francia, nell'istesso anno l'arcive-<br />
scovo ab<strong>di</strong>cò e ritornò in Toscana, Nel<br />
1 6 I 8 da Dayeux vi fu traslocato Bertrando<br />
d'Eschaux, sotto del (\\\&\e'patres oratoriì<br />
Jcsa Turo/USfandnnturj encomia-<br />
to per virtù e dottrina. Da Boulogne nel<br />
1641 successe per coa<strong>di</strong>utoria Vittore<br />
Bontliillier, prudente e zelante, restaurò<br />
e abbellì l'arci-episcopio, introdusse le re-<br />
ligiose dell'Annunziata, e altre nell'arci*<br />
<strong>di</strong>ocesi: egli amministrò il sacerdozio al<br />
nipote Armando <strong>di</strong> Bancé, <strong>di</strong>e aspirava<br />
alla sua coa<strong>di</strong>utoria, poi mirabile istitu-<br />
tore dell'austerissima e virtuosa congregazione<br />
della Trappa{^V.). Clemente XI<br />
fece arci vescovoEnricoOsvaldodella Tor-<br />
re o Tour d'Alvergna, nel i 72 i trasferi-<br />
to a Vienna, e poi car<strong>di</strong>nale. Le Nolìzie<br />
<strong>di</strong> Fwma riportano i seguenti arcivesco-<br />
vi. NeliySi Enrico M,** Bernar<strong>di</strong>no de<br />
Ceilbes de Bosset de Fleury, <strong>di</strong> Perignan<br />
<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong>iNarbona. Neh 77.5 Gioacchino<br />
Francesco Mamerlo de Conzié,<strong>di</strong> Pomier<br />
<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Lione, già vescovo <strong>di</strong> s. Omer.<br />
Hicusò <strong>di</strong> dare la sua rinunzia all'epoca<br />
del concordato. Pio VII nel 1802 <strong>di</strong>chia-<br />
rò arcivescovo <strong>di</strong> Tours Giovanni <strong>di</strong> Dio<br />
Raimondo <strong>di</strong> Cuci Boisgcliii, in<strong>di</strong> 3*27<br />
gennaioi8o3 lo creò car<strong>di</strong>nale, morto in<br />
Tours a'20. agosto 1 804. Autore d'opere,<br />
come <strong>di</strong>ssi alla biografìa, un'altra è questa<br />
; Esposizione de principii del elero<br />
sulla Costituzione eivile. Il i.° febbraio<br />
1 8o5 gli successeLodovico Mattia de Bar-<br />
rai, della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Grenoble, traslaloda<br />
Mcaux;rinunziò l'arci vescovato nel 1 8 1 5.<br />
TOU<br />
III." oltobrei8i7 gli fu surrogalo Gio.<br />
Battista de Chilleau della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Pe-<br />
rigueux, antico vescovo <strong>di</strong> Chalons sur<br />
Saone. Pio V 1 1 gli <strong>di</strong>e per coa<strong>di</strong>utore con<br />
futura successione, a'27 giugnoi8ai, A-<br />
gosliuo Lodovico de Montblanc <strong>di</strong> Saus-<br />
ses, vescovo eletto<strong>di</strong>s. Diez e tiasla lo dal-<br />
la chiesa arci vescovile <strong>di</strong> Cartagine inpartihus:<br />
successe alla coa<strong>di</strong>utoria per morte<br />
ilei predecessore a' 2 i marzo 1 82 5. Per<br />
sua morte, Gregorio XVI nel concistoio<br />
de' 27 gennaio 1843 preconizzò l'attuale<br />
arcivescovo car<strong>di</strong>nal Francesco Nicola<br />
Maddalena Morlol <strong>di</strong> Langres. Già vica-<br />
rio della cattedrale e parrocchiale <strong>di</strong> s. Be-<br />
nigno <strong>di</strong> Dijon, poi vicariogenerale<strong>di</strong>due<br />
vescovi <strong>di</strong> tal <strong>di</strong>ocesi, e mentre lo era<strong>di</strong><br />
mg."^ B.ivet, Io stesso Papa nel concisto-<br />
ro deirS luglio iSSg l'avea proclamato<br />
vescovo d'Orleans, couquest'elogio: qitae<br />
omnia ninnerà suninia cwn laude com^<br />
plevit^ vìr denique gravis,prudenSjdo'<br />
ctusj multa rerum experìentia prae<strong>di</strong>-<br />
lus, et in ecclesiasticis fanctionibus apprime<br />
versatus^<strong>di</strong>gnus^propterea censC"<br />
tur qui ad supra<strong>di</strong>etam Ecclesianipro-<br />
moveatur. Altro elogio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ligente, <strong>di</strong> ze-<br />
lante, <strong>di</strong> caritatevole pastore, Gregorio<br />
XVI lo replicò nel tiasferirlo all'illustre<br />
sede che paternamente governa. Nel 1 849<br />
fu celebrato il concilio <strong>di</strong> lìennes (f^.)<br />
provinciale, presieduto dall'arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Tours, intervenendovi i vescovi <strong>di</strong> Le<br />
Mans, AngerSjRennes, Nantes, Quimper,<br />
Vannes, s. Brieux,gli abbati <strong>di</strong> Solesmes<br />
<strong>di</strong> Port-du-SaIut,delaMilleraye, e mg."<br />
Lassaillan<strong>di</strong>ere antico vescovo agli Stati-<br />
Uniti. Fu apeilo con solennità dall'arci-<br />
vescovo domenica I I novembre, enei cor-<br />
teggio, che si rese processionalmente dal<br />
seminario, ove si tenne il concilio, alla cat-<br />
tedrale onde celebrarvi l'inaugurazione,<br />
si contarono più <strong>di</strong> 4oo ecclesiastici. II<br />
concilio mantenne la pia sentenza del-<br />
l'I m macola toConcepimeulo<strong>di</strong>Maria Ver-<br />
gine, e la <strong>di</strong>chiarò comune si a'padri con-<br />
gregati, sì al clero e popolo della provin-<br />
cia, (|ualificandula coufuraie alle s, Scrii-
TO U<br />
Iure, olla tra<strong>di</strong>zione, al culto ecclesiasti-<br />
co, airorclinata ragione, e tale por ultimo<br />
tlie nulla sembrava ormai mancare se<br />
non il giu<strong>di</strong>cato della s. vSede, perchè progredendo<br />
olire il cerchio dell' evidenza<br />
teologica <strong>di</strong>venisse materia e capo <strong>di</strong> fede<br />
<strong>di</strong>vina. In<strong>di</strong> nei I 852 Tarcivescovo coi<br />
7 vescovi suoi suflraganei (l'S.' venendo<br />
<strong>di</strong>chiaralo tale <strong>di</strong>poi), per testimoniare il<br />
loro profcjndo ossequio con pubblico segno<br />
ul sommo Pontefice Pio IX, aperta<br />
una sottoscrizione nelle loro 8 <strong>di</strong>ocesi, la<br />
provincia <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong> Tours col rica-<br />
viito fece costruire un insigne inginoc-<br />
(7aV/ /o/o, descritto nel u.^aBQ del Gzor*<br />
TKilc<strong>di</strong> Roma <strong>di</strong> dello anno (anche la Ci-<br />
viltà cattolica ne fi ce cenno nella 2,^ se<br />
rie, t.i,p. 12 i),e lo fece umiliare al l^apa<br />
in significazione speciale ili farsi tutta vivamente<br />
raccomandata olle sue orazioni.<br />
11 religioso dono fu presentato al santo<br />
Padre da una deputMzione <strong>di</strong> cui era ca-<br />
|)0 degnissimo mg.' Gio. Battista Bouvier<br />
vescovo <strong>di</strong> Le Mans ('he venuto nuovamente<br />
in Roma nel i853 per assistere<br />
alia dogmatica definizione dell'I mmaco-<br />
la laConcezione,ptonunziata solennemente<br />
dal Papa Pio IX, vi lasciò piamente<br />
la vita, il che celebrai nel voi. LXXIII,<br />
p. 69, nel ragionare <strong>di</strong> quanto precedet-<br />
te, accom[»agnò e seguì il glorioso avve-<br />
nimento), con parole <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> rispet-<br />
to, venendo accolta l'oirerla con benigni-<br />
tà ed elivisione d'animo. Il geiiii/lcs.wrio<br />
è <strong>di</strong> quercia <strong>di</strong> Russia, e ritrae <strong>di</strong> quella<br />
maniera d'architettura, che fu in uso in<br />
n)()he parli d'Kuropa prima che rifioris-<br />
se la ragione dello stile greco e romano;<br />
archilellura del me<strong>di</strong>o evo, la quale chia •<br />
masi ogivale, ed oggi da taluni inlende-<br />
si restaurare come reputata più conve-<br />
niente a' mistici e<strong>di</strong>lìzi della religione e<br />
al Tempio (f^.). Il valente Bloltièi e con<br />
un lavoro <strong>di</strong> ben 8 anni condusse l'ope-<br />
ra in <strong>di</strong>scorso, aiutalo da'suoi nipoti, e vi<br />
mostrò sia nell'invenzione e nella <strong>di</strong>spo-<br />
sizione,sia nella risoluta pratica, sia in ììne<br />
nella ricchezza e leggiadria degl'intagli il<br />
TOC 43<br />
sommo suo magistero. Sorge il genuflessorio,<br />
<strong>di</strong> forma quadra, sopra due ampi<br />
gra<strong>di</strong>ni. Coperto <strong>di</strong> velluto rosso è lo sga-<br />
bello in cui posa le ginocchia chi ora, e<br />
tra vaghissimi ricami d'oro vi è operato<br />
<strong>di</strong> trapunto il nome <strong>di</strong> Pio IX. Segue il<br />
dossale, ove in mezzo ad un'elegante cor-<br />
nice, cui ricinge un ramo <strong>di</strong> quercia, ve-<br />
desi intaglialo lo slemma del Papa. A'ia*<br />
ti <strong>di</strong> esso e dell'altre parti del dossale, si<br />
elevano 12 pilastri con in mezzo sorretti<br />
da colonnelle e sormontati da baldacchino<br />
, tulli messi "enliltnente a rabeschi e<br />
trafori, le statuette d'avorio de' 12 Apo-<br />
stoli, avente ciascuna in mano una sii iscia<br />
pur d'avorio, scrittovi sopra un articolo<br />
del Credo. Alle 3 gran<strong>di</strong> facce però che<br />
sono a destra, a sinistra e <strong>di</strong>etro del dos-<br />
sale, ha l'artefice intagliato <strong>di</strong> mezzo ton-<br />
do, e nel legno slesso, l'immagini delie 3<br />
Virtù teologali posanlesi sopra un suolo<br />
graziosamente smaltalo d'erbe e <strong>di</strong> fiori<br />
ed intoinialo <strong>di</strong> be' fregi e <strong>di</strong> foglie. In-<br />
<strong>di</strong> è il nobile appoggiatoio, il cui cuscino,<br />
pur <strong>di</strong> velluto rosso, reca in cifra tra fre-<br />
gi d'oro il nome ss. <strong>di</strong> Gesù: ed a'Iati gli<br />
aggiungono bellezza e finimento due lar-<br />
ghe fronde con foglie così vere e spicca-<br />
te e condotte con tanta squisitezza <strong>di</strong> <strong>di</strong>-<br />
ligenza, che superano qualunrpie lode. A-<br />
presi <strong>di</strong>nanzi un'e<strong>di</strong>cola d'assai vago sti-<br />
le, in cui fra coloime, che tirate <strong>di</strong> pro-<br />
spettiva ed esili (come richiede la manie-<br />
ra ogivale) si girano in archi acuti, sorgono<br />
sopra eleganti stipiti ed altri ornati<br />
6 Angelelti d'avorio, ciascuno de'quali la<br />
<strong>di</strong>verse altitu<strong>di</strong>ni e pieni d'ima grazia <strong>di</strong><br />
Para<strong>di</strong>so recasi in mano una striscia, ove<br />
si leggono scritte (ripartite in tutte e (i le<br />
strisele medesime) queste parole dell'au-<br />
lico <strong>storico</strong> francese Joinville: Quils^e»<br />
Icvoit cu s* ahnissant ainii, E a gran<br />
proposilo: poiché l'uomo venerabile che<br />
ivi osservasi genullesso sopra un inginoc-<br />
chiatoio, e regalmente vestilo, è s. A«/gi<br />
IX re <strong>di</strong> Francia. Quanta <strong>di</strong>gnità e san-<br />
tità d'aspetto! Quanta umile <strong>di</strong>vozione<br />
nel venerare che fu, sì profóndamente m-
44 '^ ^ ^<br />
thmalo, la Corona <strong>di</strong> Spine <strong>di</strong> GesU <strong>di</strong>-<br />
sio, cli'egli si è posla <strong>di</strong>nanzi sopra un cuscino!<br />
lleliquia che il glorioso monarca,<br />
liei passaggio colla crociala in Paleslina,<br />
ebbe l'alia venluia <strong>di</strong> ritrovare (<strong>di</strong>ce l'au-<br />
tore dell'elegante descrizione) e poi <strong>di</strong> re-<br />
tar seco in occidente ad accrescere i leso-<br />
ri della religione. 11 sontuoso reliquiario<br />
d'onde si reputa che pur ora il re l'abbia<br />
traila, è rappresentalo d'avorio in fondo<br />
nll'e<strong>di</strong>cola fra ricclii ornali e come circon -<br />
dalo a gran riverenza da quel coro d'An-<br />
geli. Fiancheggiano l'e<strong>di</strong>cola le solile ter-<br />
rene lemiinanli in guglie con capricci <strong>di</strong><br />
fiori e <strong>di</strong> foglie: torrette che sono 2 nel-<br />
la parte anleriore, 4 "'^'^^' posteriore, là<br />
dove postasi in mezzo una ben adorna e<br />
spaziosa finestra, sembrano colle loro ci-<br />
lue lanciarsi negli spazi del cielo. Egregie<br />
poi <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> senlimenlo sono quel-<br />
le 4 statue d'avorio, 2 delle quali si scorgono<br />
ivi sul <strong>di</strong>nanzi, 2 altre fra le terrene<br />
della parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>elro. E qua ci ri-<br />
tiagi^ono la B. Vergine col Bambino e s.<br />
Pio V, là i ss. Martino e Giuliano , che<br />
tennero gloriosauienle le cattedre vesco-<br />
vili <strong>di</strong> Tours e <strong>di</strong> Le Mans. Finaluienle<br />
sopra il girare del maggior arco dell'e<strong>di</strong>-<br />
cola risalta un' erta cornice o architrave,<br />
ch'è base a un gran pie<strong>di</strong>stallo, su cui con<br />
mirabile soUigliezza sono intagliate sì la<br />
mistica vile co'giappoli e sì il manipolo<br />
<strong>di</strong> frumento. Ivi s'innalza sublime il ves-<br />
sillo del cristiano trionfo, d'onde ritratto<br />
in avorio pende morto il Redentore, a cui<br />
dall'uno e dall'altro lato, sopra i pie<strong>di</strong>-<br />
stalli minori, si vedono astanti in pieto-<br />
sissimi atteggiamenti la Vergine Addolorala<br />
a destra, e s. Giovanni a sinistra. Tal<br />
è nelle principali parti quest' opera, no-<br />
tabilissima nel suo genere, e ben partita<br />
e or<strong>di</strong>nata, oltreché vaga e tale che ono-<br />
ra non meno la maestria del <strong>di</strong>ligentissi-<br />
ino e pazientissimo artefice, che le stesse<br />
arti francesi. La sua larghezza è <strong>di</strong> centi-<br />
liuietri 75,rallezza fino alla sommità del-<br />
la croce, <strong>di</strong> metri 2 e 90 centimetri; la<br />
lunghezza, insieme culla predella a gra-<br />
TO U<br />
<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> 2 metri e io centimetri. A ren-<br />
dere poi perpetua la ricordanza del dono,<br />
leggesi nella parie posteriore dell'e<strong>di</strong>cola,<br />
e precisamente sotto la finestra, la segueu-<br />
le iscrizione. Pio IX Sanimo Pontifici,<br />
Provincia Turonensis , Tiiron. Caeno-<br />
vian. Jndegav. Nannet. Rhcdon. Brioc.<br />
Corisopit. Vcnet. mdccclii. 11 Papa Pio<br />
JX a premiare i aierili dell'arcivescovo<br />
Morlot, nel concistoro de'7 marzo i853<br />
lo creò carduiale dell'or<strong>di</strong>ne de' preti, e<br />
gl'invio a Tours la notizia <strong>di</strong> sua promo-<br />
zione col zucchetto rosso, per la sua guar»<br />
<strong>di</strong>a nobile cav. Raniero deCinque,couie si<br />
badai Giornale <strong>di</strong> Roma^con quanto al-<br />
tro vado a <strong>di</strong>re. Giunta in Tours la guar-<br />
<strong>di</strong>a nobile, in sua compagnia il carduiale<br />
partì per Parigi a* 23, onde ricevervi la<br />
berretta car<strong>di</strong>nalizia dalle mani dell'imperatore<br />
de'francesi Napoleone 111 dopo<br />
l'arrivo dell'ablegato apostolico, seguito<br />
pure<strong>di</strong>dl'ab.Malmoucheil i.°de'suoi gran<br />
vicari generali,e dal canonico della metro-<br />
politana ab. Manceau. Per ablegalo alla<br />
tra<strong>di</strong>zione della berretta a Parigi, il Pa-<br />
pa destinò mg."^ Francesco de', marchesi<br />
Ricci Ron<strong>di</strong>nini suo cameriere segreto soprannumerario,<br />
il quale partì da Roma<br />
a'29. A'6 aprile girmto in Parigi consegnò<br />
al car<strong>di</strong>nal Morlot il breve apostolicoche<br />
accompagnò la berietta, la cui im-<br />
posizione eseguì l'imperatore nella cap-<br />
pella delle Tuilleries domenica i 7 aprile.<br />
Due carrozze <strong>di</strong> corte condussero a tal pa-<br />
lazzo imperiale il car<strong>di</strong>nal Morlot accom-<br />
pagnato dal maeslro delle ceremonie del-<br />
l' imperatore, da mg.' ablegalo e dalla<br />
guar<strong>di</strong>a nobile pontificia. Il corteggio del<br />
car<strong>di</strong>nale si componeva de'due nominati<br />
e altri ecclesiastici. 11 corteggio <strong>di</strong>scese al<br />
pa<strong>di</strong>glione <strong>di</strong> Flora. Mentre il car<strong>di</strong>nale<br />
s'avviava in un salotto vicino alla cappel-<br />
la e che conteneva gii ornamenti della sua<br />
nuova <strong>di</strong>gnità, l'ablegato mg.' Ricci ven-<br />
ne condotto all'u<strong>di</strong>enza dell' imperatore<br />
nel suo gabinetto, dov'erano riuniti! prin-<br />
cipi della famiglia imperiale, i ministri e<br />
gli ulllziali <strong>di</strong> servizio. In<strong>di</strong> mg.' ublegata
TO U<br />
pronunciò in Ialino il <strong>di</strong>scorso seguente.<br />
^>l*oleiitissitno Imperatore. La <strong>di</strong>gnilà del<br />
car<strong>di</strong>nalatoessendo sì eminente nelIaCliie-<br />
sa, i romani Pontefici posero ogni lor cu-<br />
ra per conferirla agli uomini <strong>di</strong>stinti, che<br />
lo splendore delle loro vi^'lù renileva de-<br />
gni <strong>di</strong> quest'onore. Fedele agli esempi dei<br />
suoi antecessori, Pio lX>cui Dio confidò<br />
il governo della sua Chiesa, dopo avere<br />
già scelto tra' vescovi francesi alcuni pre-<br />
lati illustri per più titoli ed annoverali nel<br />
glorioso senato della Chiesa romana, vol-<br />
le innalzareancoi a a questa <strong>di</strong>gnilà un al-<br />
tro prelato, l'arcivescovo <strong>di</strong> Tours, che ri-<br />
splende tanto pel suo zelo a vantaggio del-<br />
la religione, perla sollecitu<strong>di</strong>ne, per la fe-<br />
de, per la costanza nell'adempimento del<br />
suo uffizio pastoraléjSicchè voi l'avete giu-<br />
<strong>di</strong>catodegno della vostra raccomandazione<br />
imperiale, ed è tale realmente da me-<br />
ritare <strong>di</strong> essere decorato della porpora romana.<br />
L'onore, che il nostro sommo Pontefice<br />
ha fatto a'raeriti del prelato, è una<br />
nuova prova della sua paterna benevolen-<br />
za pel clero <strong>di</strong> Francia e per la nazione<br />
francese, che si gloria soprattutto del no-<br />
bile titolo <strong>di</strong> figlia primogenita della fe-<br />
de cristiana (del qiial Titolo cV onore ri-<br />
parlai in tale articolo). Io non poteva a-<br />
spirare ad un onore maggiore <strong>di</strong> quello<br />
d'essere eletto per portare le insegne sa*<br />
gre, che in questa ceremonia. Augusto Im-<br />
peratore, imporretecolle vostre mani, se-<br />
condo l'antica consuetu<strong>di</strong>ne, sul capo del<br />
nuovo Car<strong>di</strong>nale: e non dubito punto,che<br />
quest'onore insigne, cui Dio volle eleva-<br />
to r illustre prelato, non sia un soggetto<br />
<strong>di</strong> gioia a tutta la nazione francese, che<br />
siete chiamalo a governare. Fin dal prin-<br />
cipio del vostro impero avete <strong>di</strong>chiara-<br />
to, illustre Principe, che non penserete e<br />
non intraprenderete nulla, che non fos-<br />
se onorevole,giusto e vantaggioso alla fe-<br />
de cattolica, per <strong>di</strong>fender la quale questa<br />
grande nazione fin dai primi tenq)i si è<br />
resa illustre, come ralteslanoi monumen-<br />
ti del suo coraggio e della sua gloria con-<br />
sagrali ncllu inemuiia clerua della publc*<br />
T O U 4><br />
rilà. Col sommo Pontefice, che governa<br />
la Chiesa, e con voi, inclito Principe, che<br />
resterete coraggiosamente fedele a così<br />
bei principii, l'impero francese fiorirà come<br />
pure la vostra augjisla casa; poiché<br />
il miglior mezzo <strong>di</strong> raifermaree consoli-<br />
dare la pubblica felicilà consiste nell'o-<br />
norare e vantaggiare la vera religione".<br />
Sua Maestà rispose.'^ J^^onsignore. E" sem-<br />
pre per me un avvenimento solenne la<br />
imposizione della berretta car<strong>di</strong>nalizia a<br />
un prelato <strong>di</strong>stinto, e l'essere così l'internìeJiario<br />
delle grazie del Santo Padre. Mi<br />
congratulo con voi perchè Sua Santità vi<br />
ha scelto per questa onorevole missione.<br />
Vi ringrazio del modo con cui apprezza-<br />
te i miei sentimenti per la religione cattolica<br />
e i miei sforzi per istabilire dovunque<br />
la pace e la concor<strong>di</strong>a. Vi prego, quando<br />
sarete ritornato a Roma, d'essere pres-<br />
so il Santo Padre l'interprete de'mieiseniimenli<br />
<strong>di</strong> venerazione e <strong>di</strong> rispetto". Do-<br />
po l'u<strong>di</strong>enza l'imperatore col suo corteg-<br />
gio s' avviò alia cappella. L'imperatrice<br />
Eugenia, accompagnata dalle dame del-<br />
la sua casa, avea già preso posto nella tiibuna<br />
alla. Le LL. MM. assisteltei o ad una<br />
/nessa bassa con accompagna meo lo<strong>di</strong> musica,<br />
alla quale pure assistevano le LL.<br />
A A. II. il principe Girolamo, co'suoi figli<br />
il principe Napoleoneela principessa Matilde;<br />
le LL. AA. il principe Luciano Bo-<br />
naparte, e il principe Murai; madama la<br />
principessa Maria duchessa d'Hamilton;<br />
madama la principessa Murai; madama<br />
la marchesa Darlholini;i ministri; i pre-<br />
sidenti e membri deH'uifizio del senato e<br />
del corpo legislativo; il presidente, il vi-<br />
ce-presidente del consiglio <strong>di</strong> stato e i presidenti<br />
delle sezioni; il nunzio del Papa<br />
mg.' Garibal<strong>di</strong> arcivescovo <strong>di</strong> Mira; il car-<br />
<strong>di</strong>nal Donnei arcivescovo <strong>di</strong> Bordeaux;<br />
mg."^ Sibour arcivescovo <strong>di</strong> Parigi; i ma-<br />
rescialli <strong>di</strong> Francia e gli au)miragli; il go*<br />
vernatore degl'Invali<strong>di</strong>, il gran cancellie-<br />
re della legione d'onore, il generale comandante<br />
in capo della guar<strong>di</strong>a naziona*<br />
le, il prcfctlu della Seuua , il prtilcltu <strong>di</strong>
46<br />
T O U<br />
polizia, <strong>di</strong>versi senatori, i<br />
deputali, consi-<br />
glieli <strong>di</strong> stalo e altre persone invitate. Alla<br />
fine della messa il car<strong>di</strong>nal iMorlot, non<br />
essendo ancora vestilo de'snoial)i li <strong>di</strong> por-<br />
pora, fu introdotto nella cappella dal gran<br />
cerenioniere, e si collocò a sinistra pres-<br />
so il gennflessorio d(;irirnperalore. A.lcu«<br />
ni istanli dopo, mg/ ablegato venne pu-<br />
re introdotto nella cappella e prese posto<br />
nel Ino'go ov'era la berretta sopra un vas-<br />
soio d'oro, per piesenlarla all'imperato-<br />
re. A Mora il car<strong>di</strong>nal Morlot s'inginocchiò,<br />
e Napoleone 111 prendendo la berretta la<br />
pose in capo al car<strong>di</strong>nale^, che in appres-<br />
so si ritirò. L'imperatore si recò quin<strong>di</strong>,<br />
col suo corteii^io e gl'invitati , nella sala<br />
<strong>di</strong> Luigi XIV. Il car<strong>di</strong>nale si vestì i suoi<br />
abili <strong>di</strong> porpora, e venne condotto insieme<br />
coll'ablegato, <strong>di</strong>nanzi all'imperatore<br />
e all'imperatrice, in<strong>di</strong> pronunziòil <strong>di</strong>scor-<br />
so seguente.*' Sire. Nel mon)enlò in Cui<br />
ricevo dalle mani <strong>di</strong> Vostra Maestà le in-<br />
segne della più alta <strong>di</strong>gnità <strong>ecclesiastica</strong>,<br />
dopo la su[)rema, non dovrei forse aprir<br />
bocca, se non per parlate della mia rico-<br />
noscenza a voi, Sire, che m'avete fallo l*o-<br />
nored'in<strong>di</strong>carmialCaporlellaChiesauniversale per una tal <strong>di</strong>stinzione, e al sommo<br />
Pontefice, che si degnò <strong>di</strong> accettarmi.<br />
Ma se è vero che in quest'ora solenne, il<br />
sentimento <strong>di</strong> ciò che devo a Voi e al Suc-<br />
cessore<strong>di</strong> s. I^ietro non può essere sorpas-<br />
sato da nessun altro, non potrei neppure<br />
<strong>di</strong>ssimulare la profonda commozione,<br />
che provo alla visla <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>gnità, <strong>di</strong><br />
questi onorij che,nella Chiesa specialmen<br />
te, sono carichi reali ed onerosi, im poligono<br />
a lutti una responsabilità terribile e<br />
ancor più spaventevole a colui, che deve<br />
applicare a se stesso io tutta verità quel<br />
che la pili profonda uuiiltà faceva <strong>di</strong>re a<br />
s. Paolo: Io sono Vultimo de mìeifratelli<br />
nell apostolato; io non sono ne anche degno<br />
d'essere chiamato apostolo.Oo non<strong>di</strong>meno<br />
v'ha una certa cosa, che rialza il<br />
mio coraggio e rianima la uìia fiducia; è<br />
il sentimcnlu della mia debolezza; perchè<br />
è nota a Dio Onnipotente che fa servir<br />
TO U<br />
tulio all'adempimento de* suoi adorabili<br />
<strong>di</strong>segni, e che conosce, che se ini^ anni<br />
d'e[)iscopalo il mio cuore concepì deside-<br />
rii, non furono ispirali d d pensiero d'una<br />
nuova <strong>di</strong>gnità. E' altresì nella conoscenza<br />
del mio amore per la Chiesa, e del mio<br />
più figliale risptelto al suo Capo, che credo<br />
poter rassicurarmi contraendo verso<br />
la Chiesa e la s. Sede obbligazioni delle<br />
quali comprendo tutta la estensione. Siami<br />
finalmente permesso <strong>di</strong>rlo, senza voler<br />
lodare qui ciò che ciascuno vi ammi-<br />
ra; gli obblighi d'un vescovo, la missione<br />
d'un membro del sagro Collegio, associa-<br />
to più slrellamenle a tutte le sollecitu<strong>di</strong>-<br />
ni del Pontefice supremo, non <strong>di</strong>vengo-<br />
no forse più dolci e più f jcili, lorchè Co-<br />
lui che tiene nelle sue mani le sorli del-<br />
le nazioni suscita (elevalo all'impero a'2<br />
<strong>di</strong>cembre iSSi e benemerito della pace<br />
d' Europa, il che celebro a Tregua del<br />
Signore) per governare una grande na-<br />
zione, un Principe dolalo <strong>di</strong> tali emi-<br />
nenti qualità da preparare un regno veramente<br />
riparatore e benefico; assicurando<br />
alla patria un avvenire glorioso e prospei'o;<br />
lorchè al lato <strong>di</strong> questo monarca<br />
viene ad assidersi un'augusta compa-<br />
gna (Eugenia M.' deGuzmau conlessa <strong>di</strong><br />
Teba sposata a'29 gennaio i 853, della cui<br />
casa feci parola nel voi. LXVin,p. 93, la<br />
quale a' 16 marzo 1 856, domenica delle<br />
Palme, <strong>di</strong>e alla luce il principe imperiale<br />
Napoleone Eugenio, a cui fece da padri-<br />
no il Papa Pio IX, a mezzo del car<strong>di</strong>nal<br />
Patrizi Firario <strong>di</strong> Roma, perciò fciHo<br />
legato a latere), degna <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre il suo<br />
trono e il suo cuore, accoppiando all'ele-<br />
vazione e alla forza d'animo, la più te-<br />
nera sensibilità, rivaleggiando con lui nel-<br />
lo zelo, ne'buoni esempi, ne' benefizi per<br />
sanar le piaghe, che affliggono l'umanilà,<br />
per estirpare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni da cui sono afflitti<br />
i popoli, per asciugare le lagrime deb<br />
Tinfurtunio, per ristabilirei pubblici co-<br />
slumi, senza i quali le uiiglioii leggi ind-<br />
ia possono, j)er consolidare la religione,<br />
eterno fondamento d'ogni buona polili-
TO U<br />
rn. Con tali auspici! e afTulato nlla cìivi-<br />
11(1 assistenzii, accetterò con minore spa-<br />
vento le funzioni <strong>di</strong> cui so che un giorno<br />
dovi ò rendere conto. Foi lunato, se a for-<br />
za tli sagrifizi j^iungerò a non esser trop-<br />
po al <strong>di</strong>sotto dell'augusta benevolenza <strong>di</strong><br />
cui sono l'oggello, e deirespellazione del<br />
Pontefice il più venerato e il più degno<br />
d'esserlo.** L'imperatore rispose : » Una<br />
delle più nobili obbligazioni <strong>di</strong> chi ha il<br />
potere è <strong>di</strong> ricercare il merito; l'una del-<br />
le più dolci sue prerogalive è d'onoiar-<br />
lo. Provo soprallullo questo sentimento<br />
quando nìi lice in<strong>di</strong>care al Santo Padre<br />
qtie'prelati sui quali desidero specialmen-<br />
te invocare la sua preferenza. E' unospet-<br />
lacolo consolante il vedere l'accordo che<br />
regna, dopo il concor<strong>di</strong>ito, tra il potere<br />
temporale e lo spirituale nel consagrare<br />
la scella degli uomini più degni nel cle-<br />
ro. Vostra Eminenza, così conosciuta pel-<br />
le virtù cristiane e per lo spirito <strong>di</strong> con-<br />
ciliazioneche la <strong>di</strong>stinse finora, continue-<br />
rà, ne sono persuaso, a uianleiiere nella<br />
Chiesa quell'unità eh' è la sua maggior<br />
forza, e ad accrescere, col suo esen)pioj<br />
l'influenza d'una religione che non vuo-<br />
le altre armi fuori della pei suasione, e che<br />
per ispirilo <strong>di</strong> carità ollVe sempre lumi a<br />
chi erra, rifugio a chi si pente", li car-<br />
<strong>di</strong>nale in<strong>di</strong>cò all'impeiatore i personaggi<br />
del suo seguilo, e Napoleone 111 [jreseulò<br />
all'imperatrice mg.' ablcgalo apostolico<br />
e la guar<strong>di</strong>a nohile<strong>di</strong>Sua Santità. Poscia<br />
ie LL. MM. si ritiiarono ne' propri ap-<br />
partamenti, il car<strong>di</strong>nal Morlot colle per-<br />
sone del suo seguilo fu ricondotto alla<br />
sua abitazione colle medesime carrozze<strong>di</strong><br />
corte. La sera il car<strong>di</strong>nale pranzò con l'im-<br />
peratore e l'imperalrice, insieme al nua-<br />
zio pontifìcio, all'ablegalo e alla guar<strong>di</strong>a<br />
nol)ile,il ministro degli affari esteri equel-<br />
lo dell'islruzioiie pubblica e de'culli. Di-<br />
poi recatosi in Roma il car<strong>di</strong>nale ricevè<br />
dal Papa \v fillre insegne car<strong>di</strong>nalizie del<br />
cappello e dell'anello, e per titolo la chie-<br />
sa dc'ss. Nereo ed Achilleo, annoveran-<br />
dolo a Sconci eguz,ioni cui<strong>di</strong>nalizie. L'ur-<br />
T O U 47<br />
ci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Tours si estende nel <strong>di</strong>partimento<br />
d'in<strong>di</strong>e e Loiia. Ogni nuovo ar-<br />
civescovo è tassalo ne'libri delia camera<br />
apostolica iu fiorini 55o. Anlicamenle<br />
i* arciiliocesi conteneva 3oo parrocchie<br />
circa, <strong>di</strong>vise in 3 arci<strong>di</strong>aconali, 4 arcipre-<br />
lure e 23 decanali. Eranvi <strong>di</strong> piìiiy ab-<br />
i)azie, 3 commende <strong>di</strong> Malia, e i chiese<br />
collegiate, fra le quali <strong>di</strong>stinguevasi quel-<br />
la <strong>di</strong> Candes, piccola città al confluente<br />
della Loiraedella Vienna, dove s. Martino<br />
mori in mezzo ad un clero da lui medesimo<br />
probabilmentestabililo. VenneÌQ<br />
seguito eretta in collegio <strong>di</strong> canonici, e co-<br />
nosciuta sotto il nome <strong>di</strong> s. Maurizio. Più<br />
tar<strong>di</strong> prese il titolo <strong>di</strong> chiesa reale e col-<br />
legiata <strong>di</strong> s. Martino <strong>di</strong> Candes, ed i re<br />
<strong>di</strong> Francia sempre la protessero. Luigi XI<br />
e Carlo IX l'esentarono d'ogni imposizio"<br />
ne. Luigi XiV fece rialzare uno de'pilo-<br />
ni delia chiesa, e Luigi XV prese provve<strong>di</strong>menti<br />
pel ristabilimento della maggior<br />
parte del tempio, che minacciava <strong>di</strong> ca-<br />
dere nel 1 723. il capitolo <strong>di</strong> questa colie-<br />
giala,non compreso il basso coro, era com-<br />
posto del preposto e<strong>di</strong>r2 canonici, fra i<br />
quali auclie l'arci vescovo <strong>di</strong> Tours. inconsegueiiza<br />
d'una fondazione immemorabi-<br />
le, i benedettini dell'abbazia <strong>di</strong> Ijourgueil<br />
erano obbligati <strong>di</strong> matulare 4 «eligiosi a<br />
Candes ne'giorni i i novembre e 4 '"o''^*j<br />
ne'quali cadevano le due feste <strong>di</strong> s. M;u-<br />
tino, per assisterei canonici nel celebrar-<br />
vi l'ulìlzio con uuiggior solennità. l*rima<br />
la ren<strong>di</strong>la dell'arcivescovo <strong>di</strong> Tonisela<br />
<strong>di</strong> 4o,ooolire, eletasse per le bollec) )00<br />
fiorini. Prima <strong>di</strong> parlare de' concilii <strong>di</strong><br />
Tours, riporterò il promesso cenno<strong>di</strong>Zrt-<br />
val, nuovo vescovato sulfraganeo.<br />
Lavai o Lavai Guyon, rnìlis Guido'<br />
ìiis^ LavallìurUy città con resideuza ve-<br />
scovile <strong>di</strong> Fiancia, nelU ijielagna minore,<br />
capoluogo del (hparlimenlo <strong>di</strong> Ma-<br />
yenne, nella provincia <strong>di</strong>Maine corrispon-<br />
dente al Cacìioinaiieii.sis Jgcr delia xi<br />
romana provincia delle Gallie, <strong>di</strong>vida in<br />
alla o suj)eilore o meri<strong>di</strong>onale, e in bassa<br />
o infciiore o sellenlrionale, e compreu-
48<br />
TO U<br />
de 1' altro <strong>di</strong>parlimento del Sarthe. La<br />
provincia <strong>di</strong> Maine dopo aver lungri nien-<br />
te appartenuto agl'inglesi, fu confiscata<br />
al re Giovanni Senza Terra da Filippo<br />
II, e riunita alla francese monarchia da<br />
Luigi XI. La città <strong>di</strong> Zrt2i>
TO U<br />
ferire. La cillà conlieue vigiliti circiter<br />
ìitcolarum niillia. Lo parrocchiale chie-<br />
sa tifila ss. Trinità, ampia e decorosa, <strong>di</strong><br />
gnslo gotico e romano, venne elevala a<br />
caltedrale. Ha il ballisteriOjelacuraiJ'anime<br />
è affidala al parroco arciprete coa-<br />
<strong>di</strong>uvato da 5 vicari. Fra le relicjuie si venera<br />
l'intero corpo <strong>di</strong> s. Ifyomedìs mar-<br />
tyris. il capitolo, come le altre cattedrali<br />
dell'impero <strong>di</strong>Francia,si compone <strong>di</strong> 3 <strong>di</strong>-<br />
gnità, d» 8 canonici seiicapilularcs^ ciun<br />
theologo et poenitentiario^e LÌiiiUvì preti<br />
e chierici addetti al servigio <strong>di</strong>vino. Fel-<br />
la decente e comoda abitazione del vesco-<br />
vo, <strong>di</strong>spose la bolla apostolica. Nella cillà<br />
vi sono due altre chiese parrocchiali mu-<br />
nite del s. forile, due conventi <strong>di</strong> religiosi,<br />
4 monasteri <strong>di</strong> monache,uno de'quali osserva<br />
le regole della Troppa, <strong>di</strong>versi sodalizi,<br />
et seminariunì <strong>di</strong>oeccsamim prò<br />
elericis et pueris quamprimuni erigendum<br />
erit,juxtaprae<strong>di</strong>spositaiìi memo-<br />
ratis apostolicis literis. Ogni nuovo vescovo<br />
venne lassato ne'libri della camera<br />
apostolica in fiorini 870. Dioecexeos am-<br />
hitus ad totani Meduanam provinciani<br />
sesc cxten<strong>di</strong>t,etplura coniplectitur cen-<br />
tena incolaruni millia. Il n.° 289 dei<br />
Giornale <strong>di</strong> Roma del r 855 riporta un<br />
sunto delle minute descrizioni de'giornali<br />
<strong>di</strong> Francia delle feste falle a Lavai pel so-<br />
lenne possesso che della nuova sede prese<br />
il vescovo mg." Wicart a'28 novembre,<br />
datogli dal nunzio <strong>di</strong> Parigi mg."^ Sacconi<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Nicea. Quest'ultimo pre-<br />
lato, me<strong>di</strong>ante un vagone d'onore preparalo<br />
a Parigi sulla domanda del mu-<br />
nicipio <strong>di</strong> Lavaljgiunse nella città il giorno<br />
precedente col suo u<strong>di</strong>tore, e secondo<br />
le <strong>di</strong>sposizioni date dal governo, vi fu ri-<br />
cevuto con tutti gli onori civili e militari<br />
dovuti a un maresciallo <strong>di</strong> Francia nell'esercizio<br />
<strong>di</strong> sue funzioni. Un numeroso<br />
<strong>di</strong>staccamento <strong>di</strong> genilarmeria a cavallo<br />
era destinato a servirgli <strong>di</strong> scorta, 3 car-<br />
rozze erano stale condotte alla stazione<br />
perchè fossero a sua <strong>di</strong>sposizione. Ma mg.'<br />
uuuzio, il cui arrivo fu anuuuciato da sal-<br />
VUi. LXXIX.<br />
T O U 49<br />
ve <strong>di</strong> artiglieria, volle recarsi alla chiesa<br />
a pie<strong>di</strong>, preceduto dalla croce, che fu al-<br />
zala a lui appena entrato nella stazione,<br />
e dal clero. Due ali <strong>di</strong> fanteria accompagnavano<br />
il corteggio, e tenevano ad<strong>di</strong>etro<br />
la folla del popolo, che si prostravaal pas-<br />
saggio del degno rappresentante della s.<br />
Sede. Le truppe della guarnigione, schie-<br />
rate sulla piazza della prefettura, gli resero<br />
gli onori militari: tutte le campane<br />
della città suonavano a festa. Dopo <strong>di</strong> es-<br />
sere stato il nunzio aposlolico in chiesa,<br />
recossi al palazzo della prefettura, dove<br />
fu ossequiato da tulli i membri delle va-<br />
rie amministrazioni della cillà. Nel d\ se-<br />
guente, dopo la messa, visitò <strong>di</strong>versi luo-<br />
ghi pii. Nelle ore ponieri<strong>di</strong>ane ebbe luogo<br />
la ceremonia del possesso. Dopo che<br />
il nuovo mg." vescovo fu complimentalo<br />
dal podestà <strong>di</strong> Lavai, entrò processioualmente<br />
nella cattedrale, e là mg/ nunzio<br />
<strong>di</strong>e l'abbraccio al suo collega nell'episco-<br />
pato, e poscia fece leggere la bolla, che<br />
innalza Lavai a sede episcopale: finita la<br />
lettura, fu cantalo il Te Deum. Inoltre<br />
i giornali francesi descrivono con molle<br />
particolarità gli apparecchi falli a Lavai<br />
per degnamente accogliere ili." vescovo<br />
che veniva dato alla cillà. A spese del mu-<br />
nicipio era slato eretto un arco trionfale<br />
all'ingresso della via Napoleone, sul qua -<br />
le leggevasi: Primo Pontifici Lava llcn-<br />
siy e le date della bolla e del decreto che<br />
hanno eretto Lavai a sede vescovile. Al-<br />
tri archi furono innalzati da'citta<strong>di</strong>ni, e<br />
su quello che in<strong>di</strong>cava l'ingresso alla par-<br />
rocchia della cattedrale era slato scritto:<br />
JVos populus ejus, et ovcs pascuae ej'us.<br />
Quattro obelischi erano sormontati da-<br />
gli slemmi <strong>di</strong> Pio IX, <strong>di</strong> Napoleone UI,<br />
del vescovo e <strong>di</strong> Lavai: ogni classe <strong>di</strong> persone<br />
contribuì a quella grande festa. La<br />
città era ovunque ornata, e la sera riccamente<br />
illuminata. Il palazzo municipa-<br />
le faceva L^'illarea mezzo variati lumi gli<br />
slemn)i ponlilìcio e imperiale; e la popo-<br />
lazione acclama va piena <strong>di</strong> esultanza i nomi<br />
<strong>di</strong> Pio iX e <strong>di</strong> Napoleone lU. AU'iu-<br />
4
So TOU<br />
(]omani il nunzio fece <strong>di</strong> buon'ora rilor^<br />
DO a Parigi.<br />
Concila <strong>di</strong> Tours.<br />
Il I .*' fu tenuto a* 1 8 novembre 46 1 da<br />
s. Perpetuo vescovo <strong>di</strong> Tours, assistito da<br />
f) vescovi, compresi quelli <strong>di</strong> Bourges e<br />
<strong>di</strong> Rouen. Vi fecero alcuni regolamenti<br />
per ristabilirvi l'antica <strong>di</strong>sciplina e il ce-<br />
libato de'preli, egli <strong>di</strong>visero ini 3 cano-<br />
ni, ovvero 1 9 secondo il p. Mansi nel suo<br />
Supplemento a' Coìicilii.W 1 ."^esorta ì pre-<br />
li e i <strong>di</strong>aconi a vivere con santità e pu-<br />
rità <strong>di</strong> corpo e <strong>di</strong> spirito, come ricercano<br />
la loro <strong>di</strong>gnità e le funzioni che vengo-<br />
no loro aflìdate. 11 2.°le«)prail rigore de-<br />
gli antichi decreti, i quali privavano della<br />
comunione i preti e i <strong>di</strong>aconi che vogliono<br />
usare del matrimonio: il canone lascia<br />
loro la comunione, ma gli pi iva delle fun-<br />
zioni. Il 3.° priva della comunione i chie-<br />
rici che avranno qualche familiarità colle<br />
donne straniere, vale a <strong>di</strong>re con quelle<br />
colle quali gli antichi canoni non permet-<br />
tono loro <strong>di</strong> coabitare. Il 4-° riduce all'ul-<br />
timo grado i chierici, a'quali è pei messo<br />
il matrimonio^ se sposano una vedova. Il<br />
5." scomunica i chierici che abbandone-<br />
ranno il loro ministero per vivere da lai-<br />
ci. Il 6.° scomunica quelli che abbandoneranno<br />
la professione ieligiosa,o sposeranno<br />
delle vergini consagi ale. 11 7.° proi-<br />
bisce qualunque comunicazione cogli o-<br />
mici<strong>di</strong>, finche abbiano fatto penitenza.<br />
L' 8.° proibisce <strong>di</strong> mangiare con quelli<br />
cheavendo abbracciala la penitenza, l'abbandonarono<br />
poi per far ritorno a'piaceri<br />
del secolo. Il 9.° separa dalla comu-<br />
nione de'Ioro confratelli i vescovi, che faranno<br />
propri i popoli e gli ecclesiastici<br />
d'un altro vescovo. L' i i.** separa dalla<br />
comunione gli ecclesiastici, che lascieranno<br />
il loro vescovo per darsi ad un altro.<br />
lli2.°non vuole che gli ecclesiastici va<strong>di</strong>no<br />
a viaggiare in nessuna parte, senza a-<br />
ver lettere <strong>di</strong> permissione e<strong>di</strong>»iaccoman-<br />
dazione del loro vescovo. Il 1 3. "permette<br />
agli ecclesiastici qualche traffico, purché<br />
senza usura. II 2." concilio fu riunito a*<br />
TOU<br />
17 novembre del S^^ ^67, per or<strong>di</strong>ne<br />
del re Cariberlo I, composto <strong>di</strong> 9 ve-<br />
scovi, fra'quali era vi s. Germano <strong>di</strong> Pa-<br />
rigi, Mappinio <strong>di</strong> Reiras, s. Eufronio <strong>di</strong><br />
Tours, che vi fecero 27 canoni e alcuni<br />
regolamenti intorno a'sino<strong>di</strong> provinciali,<br />
all'or<strong>di</strong>nazione de'vescovi dellaBrelagna,<br />
il <strong>di</strong>giuno de'monaci, il celibato de'chie-<br />
rici, il matrimonio tia prossimi parenti,<br />
l'uffizio <strong>di</strong>vino e le ceieraonie della re-<br />
ligione. III. ° canone rinnova l'or<strong>di</strong>nanza<br />
<strong>di</strong> tener concilii provinciali due volte al-<br />
l'anno almeno una volta,senza che alcuno<br />
possa esentarsi sotto pretesto d'or<strong>di</strong>ne<br />
regio.ll2.*'<strong>di</strong>cecheil vescovo maritato de-<br />
v'essere sempre accompagnato da'chieri-<br />
ci, anche nella sua camera, e talmente se-<br />
parato dalla moglie, che quelle che la ser-<br />
vono,non abbiano nessuna comunicazione<br />
con quelli che servono i chierici; ma non<br />
devono esservi donne <strong>di</strong>etro al vescovo,<br />
chenonemaritato.il prete, il <strong>di</strong>acono, ov-<br />
vero il sud<strong>di</strong>acono che sarà trovato colla<br />
moglie, sarà interdetto per un anno. Le<br />
donne non entreranno nel monastero de-<br />
gli uomini. I montici non usciranno, e se<br />
alcuno si marita saia scomunicato. I ma-<br />
trimoni delle religiose sono anch'essi proi •<br />
bili. 11 corpo <strong>di</strong> Nostro Signore sopra Tal-<br />
tare, non dev'essere posto tra le im fun-<br />
gini, ma sotto la croce; il che prova, che<br />
vi erano già delle croci e dell'immagini<br />
sugli altari, e che l'Eucaristia era custo-<br />
<strong>di</strong>ta in <strong>di</strong>sparte. E'proibiloa'laici <strong>di</strong> star-<br />
sene presso raltare,ma la parte della chie-<br />
sa ch'è separata dalle balaustrate sino al-<br />
l'altare non sarà aperta, se non a'cori de*<br />
chierici checantano.il santuario.sarà sem-<br />
pre aperto agli uomini e alle donne per<br />
pregare e comunicarsi, il che deve inten-<br />
dersi delle preghiere private fuori del<br />
tempo dell'uffizio. Il 3.° concilio fu cele-<br />
brato nel 570. 11 4° neir8oo,ove l'im-<br />
peratore Carlo Magno <strong>di</strong>vise i suoi stati<br />
fra'propri figli. 11 5/neir8 i 3 tenuto d'or-<br />
<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Carlo Magno per ristabilire la <strong>di</strong>-<br />
sciplina <strong>ecclesiastica</strong>, essentlo vescovo <strong>di</strong><br />
Tours Giuseppe. Vi si fecero 5i canoni,
TO U<br />
fra 'quali è detto, che ogni vescovo farà<br />
delle on»elie contenenti le istruzioni ne-<br />
cessarie pel suo gregge, e prenderà cura<br />
<strong>di</strong> produrle cliiaratuentein lingua roma-<br />
na rustica, ovvero in lingua tedesca, af-<br />
finchè ognuno le possa intendere. Erano<br />
queste le due lingue, che aveano corso<br />
in Francia. La i .' era quella degli antichi<br />
galli romani, cioè il latino, ma corroltis-<br />
inOjdalla quale finalmente venne il fran-<br />
cese, secondo alcuni. L'altra era la lin-<br />
gua de' franchi e degli altri popoli ger-<br />
manici. 116.° concilio neir849 contro Nomeno<br />
duca <strong>di</strong> Bretagna e nemico della<br />
Chiesa. Il y.^concilio nell'SSS, in cui l'arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Tours Erardo vi promulgò<br />
molti canoni. L'8.° concilio nel 912, sulla<br />
festa <strong>di</strong> s. Martino. 11 9.° concilionel925<br />
sulle decime. Il io.° concilio nelio55, te-<br />
nuto dal legalo apostolico il celebrecar-<br />
<strong>di</strong>nal Ildebrando, poi s. Gregorio VII ,<br />
e dal car<strong>di</strong>nal Gerardo, contro gli errori<br />
<strong>di</strong> Berengario arci<strong>di</strong>acono d'Arles emae-<br />
tro <strong>di</strong> scuola <strong>di</strong> Tours, eresiarca capo de'<br />
Bcrcngarlaiiio S(igranienlari(F.), già<br />
condannati da' Papi s. Leone IX e Vit-<br />
tore li, essendo a rei vescovo <strong>di</strong> Tours Bar-<br />
tolomeo. A Berengario fu data libertà <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fendere la sua erroneYi opinione, <strong>di</strong>spu-<br />
tando con Lanfranco, ma non avendo co-<br />
raggio <strong>di</strong>fiirlojconfessòegli pubblicamen-<br />
te la fede comune della Chiesa, e giurò<br />
che d'allora in poi egli crederebbe cosi.<br />
Soscrisse<strong>di</strong> propria mano l'abiura, e i le-<br />
gati credendo quel versipelle convertito<br />
lo amniisero alla comunione. L' i i.° con-<br />
cilio nel 1060, celebralo il 1 .° marzo dal<br />
dotto car<strong>di</strong>nal Stefano legalo <strong>di</strong> Papa Ni<br />
colò 11, e da io vescovi Ira'quali Bartolomeo<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Tours. Il car<strong>di</strong>nale<br />
fulminò colla sentenza d' anatema Gof<br />
fredo il Barbato conte d'Angiò. Vi si fe-<br />
cero io ovvero 19 canoni sui benefìzi e al-<br />
tre materie ecclesiastiche. Il 12.° <strong>di</strong> epo-<br />
ca contrastala, nel quale ftuono confer-<br />
mali i<br />
h'gali pii falli da Gervaso vescovo<br />
<strong>di</strong> Le Mans, e venne scouìunicato chiun-<br />
que tentasse <strong>di</strong> opporsi all'esecuzione del<br />
T O U 5i<br />
testamento. Il 1 3." concilio celebrato da<br />
PapaUrbanoII nella 3.'settimana <strong>di</strong> qua-<br />
resima, essendo arcivescovo <strong>di</strong> Tours Ra-<br />
dolfo d'Orleans. Vi furono confermati i<br />
decreti del concilio <strong>di</strong> Clennont, massime<br />
per la i ." Crociata <strong>di</strong> Sìria per libe-<br />
rare da'saraceni Gerusalemme e gli altri<br />
luoghi consagrati dalla presenza del Re-<br />
dentore, per cui nuovamente fu proclamata<br />
la guerra crociala. Il Pnpa ricusò<br />
d'assolvere TadulteroFilippoI re<strong>di</strong>Fran-<br />
cia, come chiedevano i vescovi, da lui sco-<br />
municato per aver ripu<strong>di</strong>ato Berta sua<br />
moglie legittima, e sposato Bertrada <strong>di</strong><br />
Monfort moglie del vivente Fulcone con-<br />
te d'Angers; grave censura che in Frari'<br />
eia fu rigorosamente osservata.il i4.'*con-<br />
cilio a' 1 9 maggio i 1 65 nell'S." <strong>di</strong> Pente-<br />
coste, che altri anticipano ali i63, pre~<br />
sieduto da Papa Alessandro III e tenuto<br />
nella chiesa metropolitana, coll'interven-<br />
to <strong>di</strong> I 7 car<strong>di</strong>nali,! 24 vescovi e fra'qua-<br />
li uiolti arcivescovi compreso loscio <strong>di</strong><br />
Tours,e<strong>di</strong>,s.Tommaso arci vescovo <strong>di</strong>Can-<br />
torbery,non che <strong>di</strong> 4^4 ^t»^''»^')^'^''^""^<br />
quantità d'altri ecclesiastici: i collettori<br />
de'concilii non sono d'accordo sul nume-<br />
ro de'car<strong>di</strong>nali e vescovi che si trovarono<br />
presenti a questo concilio. Essi appar-<br />
tenevano, come gli abbati e gli altri, alle<br />
Provincie de're <strong>di</strong> Francia e d'Inghilterra,<br />
ubbi<strong>di</strong>enti ad Alessandro III. I Sam-<br />
mariani che sostengono la data del i 1 63,<br />
riferiscono, che il concilio scomunicò l'an<br />
tipapa Vittore V, ed i suoi fautori scismalici,<br />
mentre neh 1 65 egli era morta<br />
e sosteneva il lagrimevole scisma l'anti-<br />
papa Pasquale III. Aggiungono, che A-<br />
lessandro III dopo il concilio elesse per<br />
suo soggiorno Sens, e vi <strong>di</strong>morò dal i ."ot-<br />
tobre I 1 63 fino alla Pasqua del 1 1 65,cioè<br />
per 18 mesi circa, dandovi spe<strong>di</strong>zione agli<br />
affari <strong>di</strong> tutta la Chiesa come fosse stalo<br />
in Roma. E' indubilaloche nelconciliosi<br />
fecero 10 canoni, la maggior parte ripe-<br />
tuli ne' cuncilii precedenti, sopra varie<br />
materie <strong>di</strong> giuris<strong>di</strong>zione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina CG-<br />
clesiasticu.Si <strong>di</strong>chiararono nulle le or<strong>di</strong>na*
52 T O U<br />
zioni dei psendo Villoie V, e degli aliti<br />
scisrualìci suoi seguaci. Furono condannali<br />
nuovamente i Manichei^ nominati<br />
poi Jlhìgesì, che desolarono le parti <strong>di</strong><br />
Tolosa {F.), co'quali rigorosamente fu<br />
proibito <strong>di</strong> aver nessun commercio sotto<br />
pena <strong>di</strong> scomunica. II i5.° concilio nel<br />
1236 a' 10 giugno, presieduto da Juhelloo<br />
Ivello deMatefelon arcivescovo <strong>di</strong> Tours:<br />
vi si fece un regolamento conlenente i4<br />
articoli, ih.'* de'quali <strong>di</strong>ce. « Noi facciamo<br />
rigoroso <strong>di</strong>vieto a'crociali, e agli al-<br />
tri cristiani <strong>di</strong> uccidere o<strong>di</strong> percuotere gli<br />
ebrei, <strong>di</strong> spogliarli de' loro averi e <strong>di</strong> far<br />
loro altri torti, poiché la Chiesa li soffre:<br />
non volendo la morte del peccatore, ma<br />
la sua conversione." JXegli altri è dello.<br />
9» Che i vescovi avran cura della sussislenza<br />
de' nuovi convertiti, affinchè non<br />
tornino a'ioro errori sotto pretesto <strong>di</strong> po-<br />
vertà. I testamenti saranno rappresentati<br />
al vescovo, ovvero a chi esercita la sua<br />
giuris<strong>di</strong>zione, tra io giorni dopo la morte<br />
del testatore; ed avrà cura, che sieno fedelmente<br />
eseguiti. Quelli che hanno due<br />
mogli nel tempo stesso, saranno pubblicamente<br />
denunziati infami, e messi sulla<br />
scala pubblica, poscia frustali, se non si<br />
re<strong>di</strong>mono con un' ammenda." Altri ca-<br />
noni riguardano gli avvocali ecclesiastici,<br />
i commissari delegali della s. Stàe^ i giu<strong>di</strong>zi<br />
de' vescovi, gli scomunicati, ec. Hi 6.°<br />
concilio neh 289, presieduto dal nomi-<br />
nato arcivescovo <strong>di</strong> Tours, coH'intervento<br />
de' suoi suffragane!. Yi si pubblicarono<br />
j 3 canoni ovvero articoli <strong>di</strong> riforma, con<br />
approvazione del s. concilio; il che mo-<br />
stra che questa formola non era partico-<br />
lare del Papa e de' suoi legati. Questo<br />
concilio comanda :<br />
» In ogni parrocchia<br />
•vi saranno 3 uomini, chierici o laici, de-<br />
putati per render conto al vescovo o al-<br />
l'arci<strong>di</strong>acono, quando saranno informali<br />
degli scandali contro la fede e i buoni co-<br />
stumi. Li sagramenti saranno anjmini-<br />
strati gratis^ ma senza pregiu<strong>di</strong>zio delle<br />
pie costumanze; i curati o rettori non i-<br />
scotuunicherauuo i loro panocchiani <strong>di</strong><br />
TOU<br />
propria autorità, altrimenti là sentenza',<br />
sarà nulla. Le scomuniche saranno ful-<br />
minate maturamente, e dopo le monizio-<br />
ni e gl'intervalli convenevoli. Proibizio-<br />
ne a'chierici e a'monaci d'aver delle ser-<br />
ve nelle loro case e ne' loro priorati; e<br />
a' benefiziati o chierici, impegnati negli<br />
or<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> non lasciar nulla per testamento<br />
a' loro bastar<strong>di</strong> o alle loro concubine." Il<br />
concilio provvide ancora sul vestilo de'<br />
chieiici, sul permesso da darsi a'monaci<br />
d'uflìziare nella parrocchia, ec. 1117." nel<br />
."<br />
1 282, celebrato il i agosto fino a'5 dall'arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Tours Giovanni <strong>di</strong> Mon-<br />
soreau, co'suoi suffraganei. Oltre la rin-<br />
novazione de'ca noni de'suoi predecessori,<br />
vi condannò molti abusi, che fan crede-<br />
re che legnasse allora nella provincia lo<br />
spirito <strong>di</strong> litigio. I suoi 1 3 canoni princi-<br />
palmente riguardano i processi comincia-<br />
li senza titolo sufficiente, la condotta del<br />
clero regolaree secolare, i profanatori del-<br />
le chiese, gli usurai, la giuris<strong>di</strong>zione ec-<br />
clesiastica. 11 18.** concilio fu tenuto nel<br />
1 448 *" Tours o in Angers, sopra i costu-<br />
mi; meglio ne parlai in quell'articolo, e<br />
fu presieduto dall'arcivescovo Giovanni<br />
Bernard. Il 19." concilio ebbe luogo nel<br />
1467. Nel i5io durando le deplorabili<br />
<strong>di</strong>flerenze insorte IraLuigiX II re <strong>di</strong> Fran-<br />
cia e Papa Giulio II, nel settembre fu te-<br />
nuta inTours un'assemblea, per occasione<br />
della scomunica e interdetto fulminati da<br />
quel Papa contro il re e il regno. Luigi<br />
XII volle far esaminare in essa da'piìi doli-<br />
li uomini del reame, se gli fosse lecito ia<br />
coscienza <strong>di</strong> far valere il suo buon <strong>di</strong>ritto^<br />
<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>car la fede de'tratlali (il Pcipa come<br />
padre comune, non volendo opprime-<br />
re i veneziani, erasi ritirato dalla lega <strong>di</strong><br />
Coìnhray^ onde i francesi gli fecero guer-<br />
ra), violata da Giulio II,efìnoa qual segno<br />
ei dovesse rispettare le armi spirituali<br />
della Chiesa, tra le mani del suo aggres-<br />
sore, che non se ne serviva, al <strong>di</strong>re del re,<br />
che per sostenere l'ingiustizia, e in affari<br />
puramente temporali (da queste imputa-<br />
zìodì <strong>di</strong>versi imparziali scrittori <strong>di</strong>fesero il
TOU<br />
Pflpa, etl io propugnai l'opernloda /?/«<br />
Ho 11^ iie^i articoli relativi alla fanesta<br />
guerra, e al conciliabolo che il re contro<br />
eli lui fece adunare in Pìsa^ Milano e Lio-<br />
ne , facendogli ribellare alcuni car<strong>di</strong>nali<br />
•francesi e spagnuoli). Si ridusse nell'as-<br />
semblea la
54<br />
T O U<br />
tato, e pel principato valorosamente so-<br />
stenuto. Il car<strong>di</strong>nal del Carrello arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> Tours ben affetto e consiglie-<br />
re <strong>di</strong> Luigi XII , alle cui istanze Giulio<br />
li l'avea crealo car<strong>di</strong>nale e arcivescovo,<br />
si adoperò in questa gravissima <strong>di</strong>fferen-<br />
za con tutto l'iaìpegno col re, il quale e<br />
per la pietà della regina Anna <strong>di</strong> Crela-<br />
gua, abbandonalo il conciliabolo Pisano<br />
trasferito a Lione, aderì al concilio Lateranense,<br />
ed a mezzo del car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Luxemburgo<br />
domandò la pace al gran Giulio<br />
II. Il 20.° concilio lo presiedè Simo-<br />
ne iViaillé arcivescovo <strong>di</strong> Tours, nel setlembrei583in<br />
detta città, e poi compito<br />
in Angers. V'intervennero i sufiraganei,<br />
vale a <strong>di</strong>rei vescovi d'Angers, Nantes, s.<br />
Brieux, Rennes, Quimper, i deputali <strong>di</strong><br />
s. Malo e <strong>di</strong> Le Mans, e quelli del capi-<br />
tolo <strong>di</strong> Treguier. Vi si lesse un'istanza,<br />
che dovea essere presentata al re Enrico<br />
IH per supplicarlo a or<strong>di</strong>nare la pubbli-<br />
cazione del concilio <strong>di</strong>Trento ne'suoi stati;<br />
e un'altra istanza a Papa Gjegorio XIII<br />
per impegnarlo a rime<strong>di</strong>are a certi abusi<br />
in proposilo de' benefizi ecclesiastici. Si<br />
or<strong>di</strong>nò una formola <strong>di</strong> professione <strong>di</strong> fe-<br />
de, da farsi sottoscrivere a tulli i bene-<br />
ficiati. Si fecero de'regolamenti controia<br />
simonia e la confidenza. Sopravvenuta la<br />
peste in Tours, il concilio fu trasferito in<br />
Angers. Ivi si fecero utilissimi regolamen-<br />
ti sopra molti soggetti importanli. i ."Vi si<br />
trattò del battesimo, e della scella de'pa-<br />
drini. Vi si proibì <strong>di</strong> reiterare questo sa-<br />
gramenlo, nemmeno sotto cou<strong>di</strong>zione, a<br />
quelli che lo aveano ricevuto dagli ere-<br />
tici, e che avessero impiegalo la materia,<br />
la forma e V iuleuzione richieste. 2." Vi<br />
si trattò della Confermazione, dell' Eucaristia,<br />
del sagrifizio della messa, del ma-<br />
trimonio, dell' or<strong>di</strong>ne, della celebrazio-<br />
ne delle feste, del cullo delle reliepiie. 3.^<br />
Della riforma e della <strong>di</strong>sciplina ecclesia-<br />
stica, de'doveri de'vescovi, de' canonici,<br />
de'curali ec. Ss or<strong>di</strong>nò a'monaci <strong>di</strong> por-<br />
tare lujugrnn corona e <strong>di</strong> radersi la bar-<br />
ba , e fu proibito a tulli senz'eccezione<br />
T O U<br />
l'uso delle carni i mercoled'i e lutto l'av-<br />
vento. Quanto alle religiose, si proibì d'e-<br />
leggerne alcuna in abl)adessaopriora,che<br />
non fosse arrivata all' età <strong>di</strong> 40 anni, e<br />
non ne avesse 8 <strong>di</strong> professione religiosa.<br />
4.°Visi trattò delle sepolture,della giuris-<br />
<strong>di</strong>zione <strong>ecclesiastica</strong> della visita, della con-<br />
servazione de'beni ecclesiastici, de'serainari,<br />
delle scuole, dell'università. Furono<br />
pure rinnovati i decreti del sinodo <strong>di</strong><br />
Lauriac,e venne or<strong>di</strong>nalo che tulli gli anni<br />
si leggerebbe in tulle le parrocchie la bol-<br />
la del Papa s. Pio V control simoniaci e i<br />
confidenziari, nella domenica <strong>di</strong> Passio-<br />
ne. L' arcivescovo <strong>di</strong> Tours si adoperò <strong>di</strong><br />
richiamare a'doveri <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>tanza le genti<br />
dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> parte agitate. Tulli i ri-<br />
cordali regolamenti fmono confermati<br />
con breve da Gregorio XIII dello stesso<br />
anno, e pubblicati per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Enrico<br />
III. Reg. 1.12, 20, 21, 25, 26, 27, 34,<br />
36. Labbé t. 6, 7, 8, 9, 1 o, ( I , I 3, 1 5. Ar-<br />
duino t. 3, 4» ^j 6, 7,9, 20.<br />
TOUSIoTOUSSIotOUSAY.Luogo<br />
<strong>di</strong> Francia nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong>Toul e presso ta-<br />
le cillà nella Lorena. Nell'SGo a'22 otto-<br />
bre vi fu celebrato il concilio TussincensCi<br />
dello anche Tzf//e;z.?e, composto <strong>di</strong> 4o ve-<br />
scovi <strong>di</strong> 1 4 Provincie. Stabilirono 5 canoni<br />
contro le ruberie,i saccheggi, gli spergiuri,<br />
e gli altri delitti allora comuni e dominanti.<br />
Sebbene soli ' 4 vescovi vi assistero-<br />
no, per mezzo de'loro deputali sottoscrissero<br />
gli alti altri 17, ovvero si mandarono<br />
loro per firmai li, il cheda'concilii qualche<br />
volta pratica vasi cogli assenti. Fra'presenti<br />
eranvi i vescovi slati a'concilii <strong>di</strong> Quer-<br />
cy e <strong>di</strong> Valenza nel Delfìnalo, ma non vi<br />
si parlò ne degli articoli del i.°, né de'ca-<br />
noni del secondo; bensì fu eslesa una let-<br />
tera sinodale, nella quale vi si riconob-<br />
be la predestinazione degli eletti alla glo-<br />
ria eterna; l'esistenza del libero arbitrio<br />
nell'uomo dopo il peccato d'Adamo, ed<br />
il bisogno che ha d' essere sanato dalla<br />
grazia <strong>di</strong> fare il bene; la volontà <strong>di</strong> Dio<br />
per la salute <strong>di</strong> tulli gli uomini; e la mor-<br />
ie <strong>di</strong> Gesù Cristo per lutti quelli che sodo
TO V<br />
soffomessi alla legge <strong>di</strong> morire. Tale fu<br />
il (ine delle <strong>di</strong>spule, ch'erano insorte nel-<br />
la chiesa <strong>di</strong> Francia sopra la predestinazione.<br />
Condì, t. 8, p. 702; Mabillon, A-<br />
nalcct, l.i, p. 58; Siiniond, Concilìor.<br />
Galline t. 3. Si fli menzione d'uD- altro<br />
concilio Tussiacense celebrato neir866,<br />
sulla <strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>.<br />
TOV^f^LX \,Tohaleay Mappa^Man-<br />
tilt'. Panno lino bianco per lo più tessuto<br />
a opere per uso d'apparecchiare la mensa,<br />
sopra la (juale si posano le vivande, e per<br />
coprire la mensa dell'altare. 11 Chimen-<br />
telli, nell'eru<strong>di</strong>ta sua opera, Marmor Pi-<br />
saniim, de honore BisseUii (in cui rac-<br />
colse le notizie sulla se<strong>di</strong>a con due brac-<br />
cia ch'era presso i romani contrassegno<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità, non meno che <strong>di</strong> tutte le seg-<br />
giole degli antichi), deriva l'etimologia<br />
della voce Tovaglia da Torà li, ch'erano<br />
coltri tappeti sovrapposti a'letti,o guar-<br />
nizioni del giro del Letto, <strong>di</strong> color bian-<br />
co, ornali <strong>di</strong> ricami in oro o <strong>di</strong> arabeschi,<br />
fatti coll'ago o col pennello, in vari pezzi<br />
o segmenti <strong>di</strong> roba, cucili sopra que'pan-<br />
ni, ne'quali forse ricorreva il medesiino<br />
lavoro, e perciò detti anche fegmentari.<br />
il Muratori nella Dissert. 33. "' chiama<br />
germanica la voce Tovaglia o Manille,<br />
ossia quel pezzo <strong>di</strong> tela con cui si cuopre<br />
la mensa. Dal latino Tarale è venuta<br />
questa voce, secondo Ferrari, Menagio e<br />
lìerlelo; il che non crede Muratori. Du-<br />
bitò Carlo Dati, che potesse <strong>di</strong>scendere<br />
da Tavola, che cos'i appelliamo la men-<br />
sa. Pretese riiichesio, che dall'antico vocabolo<br />
de'franchi Tuele, Duele, Dava-<br />
hiloy s'abbia a trarre l'italica Tovaglia.<br />
Anche i francesi <strong>di</strong>cono Tovaìlle, e il Fu-<br />
retiere stiuìa venuta da essi tal voce in<br />
Italia. Muratori osserva, che forse è il<br />
contrario. I franchi, come tutti s;mno,<br />
derivarono da nazione germanica, e che<br />
tal nome fosse in uso presso gli antichi<br />
germanici cel fanno intendere le Glosse<br />
Fiorentine pubblicate dairEccardo,(lovc<br />
Mamitergio è detto in icdescoTuvaliilLf.<br />
Da Tovaglia si <strong>di</strong>sse tovagliuolaf To-<br />
*TOV 55<br />
haleola, tovagliuolo o tovagliuolino, ed<br />
anche salvietta, quel piccolo pannolino<br />
che si tiene <strong>di</strong>nanzi a mensa per nettarsi<br />
le mani e la bocca; ed ancora il mantile<br />
o \*ascìag!ilo\o,nlanutergium,sudariam^<br />
più lungo che largo, per uso d'asciugarsi<br />
le mani e simili; e il fazzoletto, manualis,<br />
sudariolum. De' tovagliuoli, o mantili o<br />
asciugamani usati nelle funzioni ecclesia-<br />
stiche, come pure de'fazzoletti usati da'<br />
sagri ministri parlai a'Ioro luoghi, sia per<br />
la Lavanda dell' Altare, sia per la Lavanda<br />
delle mani, sia per la Lavanda<br />
de* pie<strong>di</strong> (F.) Tuttociò premesso, io qui<br />
intendo parlare della Tovaglia delV Al-<br />
^^r
56 T O V'<br />
non è tll pietra, deve esservi almeno la<br />
pietra sagra. L'altare devees*iere coperto<br />
<strong>di</strong> tre bianche tovaglie benedette dai ve-<br />
scovo, o da altri che abbiano l'autorità<br />
<strong>di</strong> bene<strong>di</strong>re. La tovaglia superiore deve<br />
essere hniga, ed arrivare (da'due lati) si»<br />
DO a terra, e le due altre più brevi; pò.<br />
tendo anche bastare una sola, purché sia<br />
laddoppiata.Quind in<strong>di</strong>ce antico il costume<br />
delle tovaglie sopra gli altari, ondeOltato<br />
Milevitano (fiorilo nel 370) lasciò scritto:<br />
Quisfidclium nescit, in peraccudìs my -<br />
stenis ipsa ligua^ cioè gli altari ch'erano<br />
<strong>di</strong> legno nell'Africa, linteamine operiri?<br />
Inter ipsa Sacramenta Velamen<br />
potiùt tangì,non lignum . E Vitlored' li-<br />
tica nel lib.i.° della Persecuzione Africana<br />
riferisce, che certo Proculo mandato<br />
contro i cattolici dall'eujpio Genserico<br />
(re de' vandali del 4*^7 )> ^o" mano<br />
rapace devastò tutto, e delle tovaglie deb<br />
l'altare si fececamiscie e brache. Ed in<br />
un concilio <strong>di</strong> Reims, allegato da Ivone,<br />
nella 1." parte del decreto al cap. iZi così<br />
'«'iene stabilito: Ut Mensa Chris ti, idest<br />
Altare^ ubi Corpus Doniinicuni con*<br />
secratur, uhi Sanguis ejus hauritur,<br />
uhi Sanctorum Reliquiae reconduntur^<br />
uhi preces et vota populi in cospectu<br />
Dei a Sacerdote offeruntuTyCmn oninive-<br />
neratione honoretur yCt niun<strong>di</strong>ssimis /m-<br />
teis etpallis <strong>di</strong>ligentissimecooperiaiury<br />
nihilque super eo ponatur, nisi Capsae<br />
cuni Sanctorum Reliquiis, et quatuor<br />
Evangelia, Queste tovaglie debbono es-<br />
sere tre, come si deduce dall'antico cano'<br />
ne, Si per negligenliam de consecrat.<br />
<strong>di</strong>si. 4, ove s'impone una grave pena a chi<br />
versa il Sangue <strong>di</strong> Cristo, ch'è nel calice,<br />
e si prescrive ciò che deve farsi, se arri-<br />
va alla 4/ tovaglia, valutandosi peri. "to-<br />
vaglia il Corporale, sotto cui sono le al-<br />
tre 3 tovaglie dell'altare. Sindoni (F.) sono<br />
chiamate queste tovaglie negli atti del-<br />
JaChiesa <strong>di</strong> Milano; e Substratorium vien<br />
detta la tovaglia dell'altare, sopra cui si<br />
stende il coi porale. Stefano vescovo Edu-<br />
nese, />« Sacramento Altari, ai cap, 5,<br />
TO V<br />
ove pnria de'<strong>di</strong>nconi, così scrive: Horum<br />
est ministerium Epistola legere, Levitis<br />
ministrare. Aitarla componerCy Sub'<br />
stratoria , Pallas, Corporalia lavare.<br />
E leggendosi in alcuni co<strong>di</strong>ci del WhvoPon-<br />
tificale nella vita <strong>di</strong> s. Ormisda Papa del<br />
5 1 4, che regalò Clamydem imperialem.,<br />
et Subsutorium sub Confessione b. Pe-><br />
triApostoli. Il Du Gange naìGlossarium,<br />
alla parola Substratorium, <strong>di</strong>ce non doversi<br />
leggere Substorium, ma bensì Sub-<br />
stratorium. Dice inoltre il Lambertinì,<br />
che non vi è cosa veruna <strong>di</strong> particolare<br />
circa il fazzoletto ossia Manutergio, e che<br />
nel Pontificale Romanum {anche nel Ri-<br />
tuale Romanum, ed il Catalani nel Ri-<br />
tuale Romanum Commentariis cap. 28:<br />
Bene<strong>di</strong>ctio Mapparum, seu Linteaminum<br />
Altaris) è la formola della bene<strong>di</strong>-<br />
zione delle tovaglie , cioè la Bene<strong>di</strong>ctio<br />
Mapparum, sive Liiiteamìnum Altaris.<br />
li iVlacri al vocabolo Substratorium <strong>di</strong>-<br />
ce ch'era la tovaglia più grossa, colla cpia-<br />
le si copriva l'altare, sopra <strong>di</strong> essa polsi<br />
stendevano l'altre due più sottili, còme si<br />
legge nel Sagramentario <strong>di</strong> s. Gregorio<br />
I, mentre si parla dell'or<strong>di</strong>nazionedel sud-<br />
<strong>di</strong>acono: Pallae, quae sunt in Substra-<br />
torio in alio vase debent lavari, in alio<br />
corporales pallae (a tempo <strong>di</strong> s. Gregorio<br />
1 del 590 , in detto Sagramentario<br />
si <strong>di</strong>ce: His temporibus ires Mappae, seu<br />
Linteamina, sive, uti ho<strong>di</strong>e loquuntur,<br />
tres Tobaleae , quae prius per bene<strong>di</strong>'<br />
ctionem, de qua mox infra, consecrataefuerint,<br />
requirunt, aut saltem duae,<br />
quaruni una simplex sii, altera vero sic<br />
complicata , ut duarum locum teneat).<br />
E nel vocabolo Manutergiuni io spiega<br />
asciugamano: Ubi cuni ventum fuerit,<br />
et Episcopus sedem petierit antecedant<br />
duo acolyti cum Manutergio, et genu-<br />
Jlexi ante eum totum illi sinum eodem<br />
cooperiant, ne lavans manus aqua casulam<br />
aspergat, come si legge nell'Or-<br />
<strong>di</strong>ne Romano, ivi ragionandosi dell'or-<br />
<strong>di</strong>nuzione de'sud<strong>di</strong>aconi si <strong>di</strong>ce: Hi igitur<br />
cum or<strong>di</strong>iiaritur sicut saccrdotes, et levi^
T O V<br />
taf mfttiìis impositionem non suscipìui^^<br />
st(l patt'iiain tantum y et de cab'ceni de<br />
ni(UHI Episcopi^el ahArchi<strong>di</strong>ncono schy'<br />
phuni aniiae cum atpnmanili, et Mann-<br />
tergium accipiunt. Di clie traila ancora<br />
Isid., De Eccl. ofjìc. Ilb. 2, ca(3. io. Inol-<br />
tre Magri al vocabolo Ma/malis, lo spie-<br />
ga fazzuielto, e che si legge nel martirio<br />
tli s. Montano: Et (pio praecis suae fi-<br />
iJenifaceret^ Manudlcm,(pio oculosfue-<br />
rat ligatus.in partcs <strong>di</strong>ias <strong>di</strong>sci<strong>di</strong>o. Par-<br />
lando (Iella [Mappa o tovaglia dell'aliare,<br />
elice che dev'essere <strong>di</strong> lino conforme il de-<br />
creto <strong>di</strong> Papa s. Clemente I del f)3 e <strong>di</strong><br />
lionifacio 111 del 607, essendo purechia-<br />
niala Pallae, Endotys, Syiidon^ avvertendo<br />
a Palla che non può essere <strong>di</strong> bom-<br />
Lace, secondo le prescrizioni delle rubri-<br />
che. Non<strong>di</strong>nieno leggo oéla Biblioteca sagra<br />
all'arlicolo M'.?.y
58<br />
TO V<br />
sagro crisma); la superiore sia lunga, che<br />
giunga fino a terra, più corte poi le al-<br />
tre tltie, oppure una duplicata. Meglio e<br />
con piì^i eru<strong>di</strong>zione critica ne ragiona al-<br />
l'articolo Tovaglie e loro bene<strong>di</strong>zione, la<br />
quale <strong>di</strong>ce necessaria , altrimenti non si<br />
andrebbe immune da colpa scientemente<br />
celebrandovi, fuori del caso <strong>di</strong> necessità,<br />
come \uole Gavanto, il quale <strong>di</strong>ce che le<br />
tovaglie devono essere tre in honorem ss»<br />
Trinitatis. Siccome alcuniopinarono po-<br />
tere essere anche <strong>di</strong> bombace, pure si de-<br />
ve tenere allriraenti, giusta il decreto generale<br />
della s. congregazione de'riti. in una<br />
visita pastorale <strong>di</strong> Venezia fu or<strong>di</strong>nato ,<br />
che oltre le Stovaglie, ve ne fosse un'altra<br />
<strong>di</strong> tela cerata; ciò per altrove è <strong>di</strong> puro<br />
consiglio. Questa ultinia sotto-tovaglia o<br />
copertura della mensa, si pone imme<strong>di</strong>atamente<br />
sulla nuda mensa dell'altarestes*<br />
so. Vi è pure la copertura <strong>di</strong> tutte le to-<br />
vaglie, principalmente perconservare più<br />
netta la tovaglia superiore, e si suole fa-<br />
re <strong>di</strong> pelle corame verde, rossa o <strong>di</strong> al-<br />
tro colore, ed anche <strong>di</strong> tela grossa <strong>di</strong> co*<br />
lori <strong>di</strong>versi. Nella chiesa greca la7oi'^g'//Vz<br />
detta Antimensa è una specie <strong>di</strong> tovaglia<br />
consagrata, <strong>di</strong> cui si fa uso in certe occa-<br />
sioni, ne'luoghi dove non si trova altare<br />
conveniente. Osserva il p. Goar, che riguardo<br />
alle poche chiese consagrate che<br />
aveano i greci, ed alla <strong>di</strong>fficoltà del tra-<br />
sporto degli altari consagrati, la chiesa gre-<br />
ca per secoli interi fece uso <strong>di</strong> certe stof-<br />
fe consagrate o pannilini chiamati Antìmensia<br />
per supplire a queste mancanze.<br />
Le tovaglie dell'altare sono Pannilini sa-<br />
gri (V.), e weW Istruzioni delle suppel-<br />
lettili ecclesiastiche <strong>di</strong> s. Carlo Borromeo,<br />
nel cap. De Mappis, Tohaleisve Altaris,<br />
si legge: Mappae ipsae, quae Ve-<br />
la^ l^elamina'.' e ^ aut Sindones alias <strong>di</strong>-<br />
cebantur,supernamAltaris partem contengentes^<br />
e lino, aut uhi lini copia, non<br />
est, e cannahi sint. La tovaglia dell'alta-<br />
re si <strong>di</strong>sse ^wzhQ Mappa[y.)^e talvolta<br />
Mappula {y.)ì come mappula si <strong>di</strong>sse il<br />
Baldacchino (<strong>di</strong> cui riparlai a Ombrel-<br />
TO V<br />
lino), ed il Manipolo (V.) che originò dai<br />
tovaglioli o fazzoletti <strong>di</strong> lino che i chierici<br />
si legavano al braccio sinistro per netta-<br />
re il naso e la fronte; ed il Galletti nel Pri-<br />
mìcero a p. 3o, li chiamò strumenti ne-<br />
cessari alla mon<strong>di</strong>zia del corpo, tanto con-<br />
veniente alle sagre funzioni; egli eru<strong>di</strong>tamente<br />
con altri <strong>di</strong>sse la mappula essere<br />
anche veste ecv\e^\^?>{\c<strong>di</strong>.\Mappulari(V.)<br />
nella Lavanda de pie<strong>di</strong> à^X Papa, avea-<br />
no cura d'asciugarli con tovagliolo, quando<br />
si riposava nel Letto de^paramenti<br />
(/^.). Tra le ceremonie della consagrazio-<br />
ne della Chiesa (F^.) e de'nuovi Altari,<br />
vi è la bene<strong>di</strong>zione delle tovaglie, come<br />
pur fece Gregorio XVI nel consagrare la<br />
nave traversa della patriarcale basilica <strong>di</strong><br />
s. Paolo, e l'altare pontificio, il che rile-<br />
vai nel voi. XI, p. 25 1 ; nel consagrare l'al-<br />
tra parte del medesimo Tempio e l'altare<br />
della Conversione <strong>di</strong> s. Paolo, il Papa<br />
Pio IX non bene<strong>di</strong> le tovaglie per essere<br />
già stale benedette, come rimarcai descrivendo<br />
quella funzione nel voi. LXXIII,<br />
p. 373. Nella Cappella pontificia (F.)<br />
quando il Papa celebra il vespero or<strong>di</strong>-<br />
nario o pontificale, al canto del Magnifi-<br />
cat, prima che si rechi a incensar l'alta-<br />
re, un chierico leva dalla mensa la testie-<br />
ra colla mitra papale, e due U<strong>di</strong>tori <strong>di</strong><br />
Rotaj assistiti da un maestro <strong>di</strong> ceremonie,<br />
vanno a <strong>di</strong>stendere nella detta men-<br />
sa la sopra-tovaglia(che mg.MeLigne dotto<br />
prefetto de* iMaestri delle ceremonie<br />
pontificie, mi <strong>di</strong>ceva da' liturgici antichi<br />
chiamarsi Strogolo, vocabolo <strong>di</strong> cui non<br />
mi riuscì trovare l'etimologia in Du Gan-<br />
ge, Mabillon, Macri ,<br />
Gatlico, Catalani,<br />
Cancellieri, e neppure nell'opera de Secretariis,<br />
Borgia, Moretti, Garampi ed<br />
altri), la quale trovano ripiegata verso il<br />
gra<strong>di</strong>no de'candellieri; in<strong>di</strong> si trattengono<br />
lateralmente all'altare per nuovamen-<br />
te alzare e ripiegare la sopra-tovaglia sulla<br />
mensa stessa, dopo che il Papa ne ha<br />
\.tvm'\x\9,ioV Tncensazioìie. Il Cancellieri<br />
nella Descrizione delle cappelle ponti-<br />
fide, non descrive affatto tale <strong>di</strong>stesa del-
TO V<br />
la sopra-tovaglia e sua successlta ripiega-<br />
tura, <strong>di</strong>cendo lìoltanlp dell' incensazione<br />
dell'aitare eseguila dal Pupa ne* vesperi<br />
or<strong>di</strong>nari e in quello pontificale. Quanto<br />
ho narralo si eseguisce <strong>di</strong> fallo in tulli i<br />
vesperi inluonati dal Papa, lauto or<strong>di</strong>na-<br />
ri che ponlificali. Non<strong>di</strong>meno, secondo le<br />
prescrizioni rituali, si dovrebbe fare tutto<br />
al contrario, come vado a riferire. E<br />
siccome ninno seppe renderiiìi ragione <strong>di</strong><br />
questa contrad<strong>di</strong>zione, cos'i mi sarà leci-<br />
to <strong>di</strong> azzardar poi il mio particolare opi-<br />
namenlo.Nelle Brevi in<strong>di</strong>cazioniper ice-<br />
rcmonieri pontificii in tutte le Cappelle<br />
Papaliy ec, compilate da mg/ Dini sot-<br />
to Pio VI, e compen<strong>di</strong>ate nel ponlificalo<br />
<strong>di</strong> Pio VII da mg/' Fornici e da mg/ de<br />
Ligne, leggo. Che l'ufììzio d'alzare (in fat-<br />
to invece si <strong>di</strong>stende) la so[)ra tovaglia per<br />
Tincensazione dell'altare che fa il Papa,<br />
e quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>stenderla (invece si ripiega)<br />
sulla mensa dopo l'incensazione, spetta a<br />
due u<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> rota quando il Papa nella<br />
mattina seguente pontifica, cioè ne' vespe-<br />
ri ponlificali ; ma quando tion pontifica,<br />
ossia ne' vesperi or<strong>di</strong>nari, l'azione appartiene<br />
a due Chierici <strong>di</strong> Camera. Su que-<br />
sl' ultimo particolare ancora sta però in<br />
fallo, chegli u<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> rota soltanto esem-<br />
pre esercitano il riferito ultìzio, tanto nei<br />
vesperi pontificali, che ne'vesperi or<strong>di</strong>na-<br />
ri. Anche anticamente ciò eseguivano, e<br />
prima ancora che A lessandroVll nel 1 655<br />
li <strong>di</strong>chiarasse Sud<strong>di</strong>aconi apostolici {^V .)^<br />
dopo aver soppresso l'anteriore collegio.<br />
Imperocché trovo nel SacraruniCcrinio-<br />
ìiiaruni s. Ronianae Ecclesiae , opera<br />
compilata da mg." Patrizi Piccolomini e<br />
terminata nel 1498 (e non da njg."^ Marcello<br />
come notai nel voi. XXXIX, p. 55<br />
e altrove), a p. 71: De Vesperis P^igi'<br />
liae JVativitatisCJiristi, Ponti/ice in era-<br />
stimmi celchraturo ... Cominciato il can-<br />
to del Magnificat..,. Interim duo nu<strong>di</strong>-<br />
tores rotae accedunt ad altare, et hinc<br />
inde elevantanterioreinpartem superioris<br />
tohalcac altaris,ct plicant usque ad<br />
me<strong>di</strong>um velcirca{i'\^t{Of invecesi Iti Top-<br />
T O V 59<br />
posto). Quin<strong>di</strong> il Papaseguitoda'cardìna-<br />
li assistenti, dall'u<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> rota custode<br />
della mitra, in mezzo a due camerieri se-<br />
greti , ed alzando le fimbrie della falda<br />
due u<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> rota, ascende i gra<strong>di</strong>ni del-<br />
l'altare. Si auteniduo tantum au<strong>di</strong>tores<br />
intcressent, elevata tohalea altaris (e in-<br />
vece la <strong>di</strong>stendono) veniunt ad Pontifi-<br />
cem, et ci funhrias eleva nt. Dopo l'incen-<br />
sazione, ritornalo il Papa dairaltare,e^ re-<br />
vcrtitur ad solium duohus au<strong>di</strong>torihus<br />
fimhriasy ut prius, tenentihus : alii duo<br />
au<strong>di</strong>tores tobaleam altaris, ut prius e-<br />
rat^explicant [e invece la ripiegano): t'c/<br />
si tantum duo sint au<strong>di</strong>tores, explicent<br />
tobaleam, antcquani fimhrias Pontijì'<br />
cis teneant. Questo Ccrcmonialc T^<strong>di</strong>v\i\w^<br />
do degli altri vesperi or<strong>di</strong>nari nulla <strong>di</strong>ce<br />
sullo scoprimento e ricoprimento della<br />
mensa per l'incensazione (e secondo quan-<br />
to si pratica ricoprimento e scoprimento),<br />
ma vi supplisce parlando De officio de<br />
Au<strong>di</strong>torihus,'m cui è dello. Quando Pon~<br />
tifex est incensaturus altare, duo ex cis<br />
praeveniunt ad altare, et hinc inde ele-<br />
vant mappam primani, quac est super<br />
aliare (e ora invece si <strong>di</strong>stende), uscpte<br />
ad me<strong>di</strong>um altaris, etponunt super aliam<br />
me<strong>di</strong>ani. Deinde expcctant adpartem<br />
genuflcxi quoad Papa incensaverit<br />
altare, et mox surgentes restituunt mappam,<br />
ut prius erat (cioè al presente ripiegandola).<br />
Quod si non adsunt alii duo<br />
au<strong>di</strong>tores, ut fimhrias elevent iidem duo<br />
elevent prius mappam, etdcinde vadunt<br />
ad finii rias Papae (dunque nemmeno<br />
pel poco numero degli u<strong>di</strong>tori non veni-<br />
vanosuppliti da altri ^vt\\\i\), et similiter<br />
post incensalionem reponant mappam,<br />
et pnstea attollani fimhrias. Parlando<br />
poi DeofTicio de Clericis Canierac, nul-<br />
la <strong>di</strong>ce dell'azione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stendere e rialza-<br />
re la sopra-tovaglia, o superioris tohalea<br />
o mappam, pì\aì(ì e dopo della pcmlificia<br />
incensazione. A nche nel Cerenioidale Kpiscoporum:<br />
De ì^esperis solcmnihas KpU<br />
scopo in crastinum celchraturo, si <strong>di</strong>ce.<br />
Comincialo il canto del Magnificai.,, fu'
6o<br />
TO V<br />
ierìm duo acolythì pracec<strong>di</strong>int ad alta-<br />
re elevantes hine inde anteriorcni partem<br />
siiperioris Tohaleae, seu Veli super<br />
altare positi, illamq uè conduplicant usane<br />
ad me<strong>di</strong>um. Incensatosi dal vesco-<br />
"vo l'aliare e ritornato alia sua cattedra,<br />
tt duo acolythi supra<strong>di</strong>cti Veluni, seu<br />
Tohaleam paulo ante plicatam redu-<br />
cunt, pront erat super altari. Dicono i<br />
liturgici-.L'altare è precisamente per iló'tìt-<br />
i^riyizio, e perciò viene coperto dalla so-<br />
])ra-lovaglia(o4S7rog^o/o,come lo chiama-<br />
va mg/ de Ligne) terminala la celebra-<br />
zione delle messe. Non sì scuopre perl'uf-<br />
fjcialura del vespero. Siccome poi ne've-<br />
speri devesi incensare l'alta re, questo es-<br />
sendo ornato delle tre tovaglie come pre-<br />
scrive la rubrica, prima <strong>di</strong> essere incen-<br />
sato si scuopre ritirando in<strong>di</strong>etro la so-<br />
pra-tovaglia,delta anche Velume Tohaleam<br />
nel memora to6Vremo7zm/^.Nel voi.<br />
IX, p. 22, d'accordo col Cancellieri, de-<br />
scrivendo il Pontificale che celebra il Papa,<br />
narrai un rito particolare delPapa, non<br />
trovandolo nel Ceremoniale Episcopo*<br />
rumj cioè che cantandosi dal covo^Etincarnatus<br />
est, il car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong>acono mini-<br />
slrantedal lato del vangelo e il sud<strong>di</strong>acono<br />
latino u<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> rota da quello del-<br />
l'epistola, spiegano insieme la sopra-tova-<br />
glia sulla mensa dell'altare, la quale trova-<br />
si piegata versoi candellieri. Essa è <strong>di</strong> tela<br />
lina e forse un tempo damascata, orlala <strong>di</strong><br />
merletti d'oro, da cui ancora èframezza-<br />
ta,ed è volgarmente detta Tovaglia del-<br />
l' /ncarnatus,]poìc\ìò sì spiega dopo il can-<br />
to del medesimo. 11 p. Gallico, Acta Cae-<br />
remonialia: Missa Papa lis orcio, <strong>di</strong>ce a<br />
p. 1 09: Et duni cantato Credo, vel qffer.<br />
torium, dehet<strong>di</strong>aconus Evangelii ahluere<br />
sibi manus, et lotis manihus imme<strong>di</strong>a-<br />
te accedens ad altare extendat l^oba-<br />
leam^ sacrifi<strong>di</strong> super Altare, et Corporale<br />
ponat super pallani. Suh<strong>di</strong>aconus<br />
auteni postcptam Pontifex <strong>di</strong>xerit Doniiniis<br />
vobiscum, et Oremus, dum can-<br />
tatur offertorium^ deferens Tobaleani<br />
extendat eam super greniium ejus, ec.<br />
TO V<br />
cioè il Grembiale per la lavanda delle ma-<br />
ni. Concludo il mio <strong>di</strong>re, che essendo \n\<br />
rito particolare delPapa,iirar <strong>di</strong>stendere<br />
una particolare tovaglia nella celebrazione<br />
della messa pontificale, sebbene il Sa'<br />
crarumCerimoniarum del Patrizi non ne<br />
faccia menzione,forse il rito per analogia e<br />
uniformila fu eslesoa'vesperi pontificali e<br />
or<strong>di</strong>nari; cjò me lo fa congetturare dal<br />
vedereadoperala la Tovaglia delCIncarnalus<br />
anche ne' suddetti vesperi sì pontificali<br />
che or<strong>di</strong>nari. Menlreassente il Pa-<br />
pa dalla cappella pontificia, e inluonan-<br />
tlo i vesperi sì pontificali che or<strong>di</strong>nari<br />
un car<strong>di</strong>nale, l'azione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stendere e poi<br />
rialzare la sopra-tovaglia non ha luogo.<br />
Nel giovedì della Settimana santa, fiiù-<br />
ta la messa, e tolta la ss. Eucaristia e ri-<br />
posta in altra cappella nel s. Sepolcro,<br />
per cui si lascia aperta la porticella del<br />
Tabernacoloy in coro si <strong>di</strong>cono i vesperi<br />
senza canto. 1 1 sacerdote celebrante co'mi •<br />
nistri, compili i vesperi, vestito <strong>di</strong> stola<br />
paonazza sopra il camice, adattata In mez-<br />
zo al petto in modo <strong>di</strong> croce, e <strong>di</strong> un'al-<br />
tra pure paonazza vestilo il <strong>di</strong>acono,si por-<br />
tano a spogliare e denudare gli altari con<br />
quest'or<strong>di</strong>ne. Prima precedono due ac-<br />
coliti colle mani giunte, poi il sud<strong>di</strong>acono<br />
e il <strong>di</strong>acono, seguili dal celebrante, pari-<br />
menti colle mani giunte e tulli col capo<br />
coperto. Arrivali all'infimo gra<strong>di</strong>no del-<br />
l'altare maggiore tulli genuflettono con<br />
un solo ginocchio, eccettuato il celebran-<br />
te, il quale s'inchina profondamente alla<br />
Croce soltanto, e tosto comincia sommessamente<br />
co'sagri ministri l'antifona: Divi-<br />
serunt sibi vestimenta mea, proseguita<br />
dal coro in pie<strong>di</strong> e con tutto il salmo Deus<br />
Deus meus, respice in me, con pausa finche<br />
lo spoglio <strong>di</strong> tutti gli altari sia com-<br />
pilo, ripetendosi in<strong>di</strong> l'antifona. Frattan-<br />
to il celebrante in mezzo de' sagri mini-<br />
stri ascende l'altare, e insieme con essi le-<br />
va le Tabelle dell'altare, la 1. 'tovaglia e<br />
poi le altre, in<strong>di</strong> il pa<strong>di</strong>glione o conopeo<br />
che copre il Tabernacolo, e finalmente<br />
gli altri ornamenti, lasciando la Crocecoi
TO V<br />
Ciimìcllìerij ed il tulio viene consegna-<br />
lo agli accoliti, clie lo portano in sagre-<br />
sliii; e levalo il velo bianco dalla Croce,<br />
vi si sostituisce altro paonazzo. Spoglialo<br />
quest'altare, il celebrante co'sagri mini-<br />
stri, falla la dovuta riverenza alla Croce,<br />
precedendo gii accoliti, si porla alla de-<br />
nudazione degli altri. Dove però è copio-<br />
so il numero degli altari, nel tempo in cui<br />
si fa lo spoglio del maggiore, si può fare<br />
allrellanlo da'sacerdoli vestili <strong>di</strong> colla e<br />
stola paonazza, e recitando il dello salmo<br />
eseguiscono lo spoglio degli altari mino-<br />
ri. Ciò fallosi, il celebrante co'sagri mini-<br />
stri ritorna all'altare maggiore, e dafb segno<br />
coll'islromento <strong>di</strong> legno, <strong>di</strong> cui tor-<br />
nai a ragionare nel voi. LXIV, p. 3 i 2,<br />
lutti genuflellono,e poi sorgonodopo bre-<br />
ve orazione, e adorala con un solo ginocchio<br />
la Croce, ritornano con portnmenlo<br />
<strong>di</strong>voto in sagrestia. Compiuta la denuda-<br />
zione degli altari, si suol levare da'vasi e<br />
P/7/della chiesa anche VAcqua hcncdet-<br />
ta, della quale riparlai nel citato voi. a<br />
p. 3 16, rilevando la questione se si deve<br />
lasciare o togliere. UDiclich lodato chiama<br />
l'uso <strong>di</strong> levarla, abuso da <strong>di</strong>strugger-<br />
si alFatto, come vogliono vari liturgici, sostenendo<br />
non mai doversi fare mancare<br />
nella chiesa. Si legga però il da me accen-<br />
nato in dello luogo. 11 Magri al vocabo-<br />
lo Altare^ <strong>di</strong>ce con Alenino, De Divi/i.<br />
Qff/c.j che si spogliano gli altari nel gio-<br />
vedì santo, per denotare la nu<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> Cri-<br />
sto nella Passione, e quanto <strong>di</strong>ssi a Cap-<br />
pelle PONTIFICIE e Settimana santa, nel<br />
descrivere queste funzioni e le altre che<br />
accennerò, mentre delle vesti del Redentore<br />
riparlai a Tonaca. Che lìeWOr<strong>di</strong>ne<br />
Romaìio si fa menzione d'una misterio-<br />
sa ceremonia , che si faceva nel venerdì<br />
santo mentre si pronunciavano le paro-<br />
le del Passio : Partiti sani vesliìnenta<br />
mea, due <strong>di</strong>aconislrappavano la tovaglia<br />
dell' altare, lasciandolo nudo, sul quale<br />
poi si consumava l'Eucaristia porlaladal<br />
sepolcro. Nel concilio <strong>di</strong> Toledo iS.** fu<br />
proibito l'uso aulico, praticalo da alcuni<br />
TO V 61<br />
sacerdoti , i quali per muovere i santi a<br />
ven<strong>di</strong>carsi degli oltraggi falli alle loro<br />
chiese, solevano spogliare gli altari, estin-<br />
guere le lampade e lasciare i <strong>di</strong>vini uffi-<br />
zi, concorrendo spesso Dio con miracoli<br />
a istanza <strong>di</strong> certi sacerdoti santi, a glori-<br />
ficare gli ofiesi suoi servi, come rattesla<br />
s. Gregorio <strong>di</strong> Tours, De glor. Mart. lib.<br />
j, cap. 79. Nello stesso giovedì santo ha<br />
pur luogo in alcune chiese, come de'do-<br />
menicani, la Lavanda dell'Altare (/ .),<br />
riferendo Magri, che si eseguisce con l'er-<br />
ba issopo (della quale riparlai nel voi.<br />
LXIX, p.i2i), per significare l'unzione<br />
della Maddelena falla due giorni prium<br />
della morte <strong>di</strong> Cristo (quanto al tentpo<br />
non ci aderisco); ed aggiunge che altri stimano<br />
migliòre rito quello della chiese in<br />
cui la ceremonia si fa il venerdì santo, nel<br />
qual giorno ancora la chiesa Ambiogia-<br />
na spoglia gli altari dopo letta nel Passio<br />
la morte del Salvatore, e usando i mini-<br />
stri paramenti rossi; e che la medesima ce-<br />
remonia si fa in Costantinopoli dal pa-<br />
triarca e metropolitani greci, lavando gli<br />
altari prima con acqua benedetta e poi<br />
con acqua rosa, com'è prescritto dal lo-<br />
ro Eucologio. Nella mattina del venerdì<br />
santO; finita l'ora <strong>di</strong> nona, il sacerdote e<br />
i sagri ministri vestiti de*paramenti neri,<br />
senza lumi e senza incenso, si portano al-<br />
l'altare, e mentre innanzi ad esso prega-<br />
no alquanto, gli accoliti genuflettendo <strong>di</strong><br />
nuovo alla Croce, che in quel giorno la<br />
Chiesa venera in modo speciale, <strong>di</strong>stendono<br />
sopra la mensa una tovaglia, in modo<br />
che poco o nulla penda lateralmente,<br />
per la njessa de Presantifica fij e termi-<br />
nata la funzione, si torna a deiuidare l'al-<br />
tare e la credenza dagli accoliti, i quali<br />
portano tulio in sagrestia. Nella mattina<br />
del sabato santo si fa la bene<strong>di</strong>zione del<br />
nuovo fuoco e del cereo, si leggono le pro-<br />
fezie, e ad ora competente si coprono gli<br />
altari colle tovaglie e gli altri ornamenti.<br />
Il Catalani, Saar. Caereni. CnnìmcU'<br />
tariisy t. 2, a p. 1B7 tratta: De imdatione<br />
Capcllae^Altavis^ et Sc<strong>di</strong>s Papac,et
62<br />
T O V<br />
omnia, post 3Iissa(\ e <strong>di</strong>ce che a vespera<br />
ali lem hujus <strong>di</strong>ei (feria v in Coeita<br />
Domini) nudasintAltaria usqiie in ma-<br />
ne Sdhhati, riportando tutte le significa-<br />
zioni fatte da'lilurgici, rito che già pra-<br />
licavasi a'tempi <strong>di</strong> s. Isidoro arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Siviglia del 600 circa; ed a p. 188 e<br />
194 <strong>di</strong>scorre del rito antico della lavanda<br />
degli altari. Lo slesso Catalani, Ritua-<br />
le Romaniim Commentariis, a p. i3o e<br />
273 ragiona della denudazione degli al-<br />
tari, ^tvV Interdetto o Seomiiniea (F.),<br />
e ne riporta <strong>di</strong>versi esempi; tempo <strong>di</strong> am<br />
a rezza e <strong>di</strong> lutto per la grave pena inflitta,<br />
nel quale la Croce, le sagre Imma-<br />
gini e le ss. Relicpiie si circondavano <strong>di</strong><br />
spine, coprendosi l'altare <strong>di</strong> cilicio in segno<br />
<strong>di</strong> dolore e <strong>di</strong> lutto, sctspendendosi<br />
la celehrazione de* <strong>di</strong>vini uffizi e le preci<br />
nel portare i defunti alla sepoltura. Nei<br />
tempi ezian<strong>di</strong>o <strong>di</strong> qualuncjue tribolazio-<br />
ne, estinti i lumi, si denudavano gli alta-<br />
ri, aut cilicio, luguhrive, quo ohvolveha'<br />
tur tegumento, sacrarum Reliquiarum^<br />
dut sanctarum Imagiiium in terra de-<br />
positione super spina ^ officio y et canta<br />
suhmissOy a liisve Imjusmo<strong>di</strong> tris titiae ar-<br />
gunientis palam facìehat. Tutto eru<strong>di</strong>-<br />
tamente riportando il dotto Catalani. Si<br />
chiama Tovaglia della Comunione ( V.\<br />
quel pannolino che si <strong>di</strong>stende sulle pro-<br />
prie mani per ricevere la ss. Eucaristia<br />
(V.). Il Magli nel Ilierolexicon, al vo-<br />
cabolo Mappae Communioni^, la qualifica:<br />
Sunt ajigustae, et ohlongae Mappulae,<br />
cjuihus operientur <strong>di</strong>versa j prò<br />
Ecclesiarum moreJoca,uhi Eucharistia<br />
Jldelihus admnistratur. In<strong>di</strong> narra, <strong>di</strong>e<br />
nel concilio d'Auxerre del 578 venne or-<br />
<strong>di</strong>nato alle donne <strong>di</strong> non ricevere la ss.<br />
Eucaristia colle mani nude, ma coperte<br />
con un \i'.\OyC[ì\nnMììo Dofnenicale [/ .)j<br />
da ciò ebbero principio le tovaglie <strong>di</strong> comunione<br />
pe'due sessi, e poi le tovaglie che<br />
si mettono sopra le balaustre, le quali debbono<br />
essere monile. ìNon devesi però mai<br />
presentare a'fedeli che stanno per comu-<br />
nicarsi, invece della tovaglia <strong>di</strong> coiaunio-<br />
TO V<br />
ne, il velo del calice, né il pannolino, il//nutergium,<br />
che serve per la lavanda del-<br />
le mani del sacerdote, essendo ciò proi-<br />
bito dal ^."^ decreto della congregazione<br />
della visita apostolica, emanalo sotto Urbano<br />
Vili. 11 domenicale sebbene fu un<br />
tovagliuolo col quale le donne riceveano<br />
la comunione, altri <strong>di</strong>cono che fu pur co-<br />
sì chiamato quel pannolino col quale le<br />
donne si coprivano il capo in chiesa nel-<br />
l'atto<strong>di</strong> ricevere la ss. Eucaristia. Non debbo<br />
lacere il can. 58 del concilio in Trul-<br />
lo del 680." Il comunicante non riceve-<br />
rà l'Eucaristia in vase d'oro, o <strong>di</strong> qualsivoglia<br />
altra ntateria, ma nelle sue mani<br />
incrociale l'una sull'altra, perchè non vi<br />
è materia tanto preziosa, quanto il cor-<br />
po dell'uomo, che è tempio <strong>di</strong> Gesù Cri-<br />
sto".Si vuole cheilF^7io;2ef/^^.j,ora ornamento<br />
proprio del solo Papa, abbia avuto<br />
origine dall'orale, specie <strong>di</strong> tovagliolo col<br />
quale il Papa s'involgeva il collo acciò il<br />
sudore del capo non insucidasse la pianeta<br />
(nel n.°576 del Diario <strong>di</strong> Roma<br />
172 I, <strong>di</strong>cendosi delle vesti pontificali col-<br />
le quali si veste il cadavere del Papa, <strong>di</strong>-<br />
chiarasi essere \\fanone segno della chie-<br />
sa greca). Che i tovaglioli anticamente si<br />
chiamavanoy^z/io/i7, lo <strong>di</strong>ssi pure parlando<br />
dell' 0/?/óf:^/o/2e(^/''.jdel pane nella mes-<br />
sa, la quale si faceva sopra can<strong>di</strong>de tova-<br />
glie dette y^z/io/i/, <strong>di</strong> lino e anche <strong>di</strong> seta.<br />
Anzi in que' tempi il Corporale (P .) era<br />
una gran tovaglia più lunga che larga e<br />
copriva tutto l'altare, dovendo servire <strong>di</strong><br />
copertura alle numerose oblazioni <strong>di</strong> Pa-<br />
nce altro. Il Magri al vocabolo Palla, dì-<br />
ce che oltre il significare quel piccolo cor-<br />
porale con cui si copre il calice, fu detto<br />
pure in significato <strong>di</strong> tovaglia dell'altare.<br />
In<strong>di</strong> narra la ceremonia colla qualesi con-<br />
sagravano al servizio <strong>di</strong> vino i fanciulli, che<br />
da'loro genitori erano involti nella tova-<br />
glia dell'altare, e cosi restavano de<strong>di</strong>cati<br />
alla chiesa. Con tal funzione però non re-<br />
slava astretto il figlio a conformarsi con<br />
il voto del padre, ma pervenuto all'età<br />
perfetta era in sua libertà 1' abbracciare
TR A<br />
Tislitulo monastico. Fuiulmente col me*<br />
desialo alto si oirrivano alla chiesa ì beni<br />
stabilì , come si legge nella cloiiiizione <strong>di</strong><br />
Tertullo a favore dei monastero <strong>di</strong> Mon*<br />
le Cassino. Atqut' per Pallam allaris s.<br />
Jo.Biiptìstat'^ eidcmqiie Patri ohtiili, etc.<br />
Nell'archivio <strong>di</strong> Viterbo il Magri lesse un<br />
documento, conie alcuni <strong>di</strong>voti con met-<br />
tersi la tovaglia dell'aliare sul capo in pre-<br />
senza dell'arciprete si costituivano obla-<br />
lijOderendo anche i loro beni a s. Lorenzo<br />
titolare della cattedrale. 11 p. Bonan-<br />
ni, La Gcrarchia<strong>ecclesiastica</strong>^ cap. 67:<br />
Del Sitccìntorio (f^.) , ornamento sagro<br />
del Papa, ricorda quell'orale mentovato<br />
poc'anzi. Siint necessaria prò persona<br />
Pontificis pccten, et Pohalca circttmponenda<br />
collo ejus,quando pectinafur.pel-<br />
vis, et tohalea adabstergendaui maniis.<br />
Da s. Girolamo il succintorio fu chian)a-<br />
to Zt/zr/i7r/«;;/, <strong>di</strong>cendo signiljcarsi rascia-<br />
gatoio, con cui Ponzio Pilato governato-<br />
re della Giudea si asciugò le mani, quando<br />
dopo aver altamente e pubblicamen-<br />
te <strong>di</strong>chiarato l'innocenza <strong>di</strong> Gesù Cristo,<br />
e falto«og»ii sforzo per liberarlo da' suoi<br />
nemici, non volle condannare il Reden-<br />
tore, ed acconsentii però per vii timore e<br />
debolezza, che si eseguisse l'ingiusta sen-<br />
tenza de'sacerdoti, scribi e anziani degli<br />
ebrei.<br />
TRABIZA oTRAPOBlZlA, Trahy-<br />
zia. Sede vescovile della provincia d'E-<br />
roinmnte, nell'esarcato <strong>di</strong> Tracia, sotto la<br />
metropoli <strong>di</strong> Adrianopoli, eretta nel IX<br />
secolo. 11 suo vescovo Costantino assistè<br />
al concilio <strong>di</strong>Fozio nell'Byg. Orienschr.<br />
t. I, p. 1189.<br />
TRACIA, [T/i/'^c/Vr.Antico vasto paese<br />
dell'Europa, situalo al sud est tra mezzo-<br />
dì e oriente. I suoi confini e limiti naturali<br />
sono a mezzodì il mareEgeo, la Propontide<br />
e il Bosforo <strong>di</strong> Tracia;airoiienle il Ponto<br />
Eusino. Gli antichi scrillori non sono<br />
fra loro d'accordo quanto a'confini della<br />
Tracia a settentrione e occidente. Una<br />
penisola a mezzodì, fra il seno o golfo Me-<br />
lauico e r Ellesponto, facendo parte del<br />
T R A 63<br />
continente <strong>di</strong> Tracia, avea preso il nome<br />
<strong>di</strong> Ghersoneso <strong>di</strong> Tracia, li continente <strong>di</strong><br />
Tracia era <strong>di</strong>viso in 6 parti, cioè: i." La<br />
parte che ha per confine a settentrione il<br />
Mela, piccolo fiume che metteva foce in<br />
fondo del golfo MeJanico: avea a mezzo-<br />
dì il Ghersoneso e la Proponlide; all'oriente<br />
il Bosforo <strong>di</strong> Tracia e il l^nlo Eu-<br />
sino. Le principali città <strong>di</strong> questa parte erano<br />
sidle sponde della Propontide, Ga-<br />
nos, Bisanthe, chiamata anche Redeslo;<br />
Perinto, detta pure Eraclea; Selimbria,<br />
Bisanzio oraCo&tantinopoli.Sul PontoEu-<br />
sino, Dercon, Salmidesso. Era partendo<br />
dall'oriente <strong>di</strong> Perinto, che fortnando una<br />
curva verso settentrione, il Macrontichus<br />
ossia la lunga muraglia eslendevasi fino<br />
alia città <strong>di</strong> Dercon; ma quest'opera era<br />
d'un tempo non molto aulico. 2.° La seconda<br />
parte della Tracia stendevasi dal<br />
Melaall'Ebro: era questa stretta, e le stie<br />
città più considerabili erano situate sulla<br />
sponda dell'Ebro. Questo fiume comin-<br />
ciando a settentrione, al monte Emo, bagnava<br />
molte città: le principali erano Filippopoli,<br />
Adrianopoli, chiamata prima<br />
Orestide, e Traianopoli; quin<strong>di</strong> scorreva<br />
fino all'ingresso del golfo Melanico, pres-<br />
so la città <strong>di</strong> Enos. 3.'' La terza parte era<br />
tra l'Ebro e il lago Bistouide a settentrio-<br />
ne. Alcuni autori hanno <strong>di</strong>visa in due que-<br />
sta parte, l'una dall'Ebro al Lisso; e l'al-<br />
tra dal Lisso al lago Bistonide. Sulle ri-<br />
ve del mare trova vasi Maronea, e in mez-<br />
zo alla terra Scaptahila , città ricca per<br />
le sue miniere. 4«" 'P'Q '1 l'^go Bistonide<br />
ed il Nesto all'occidente, questa parte era<br />
slretlissiraa. La sorgente del Nesto era tra<br />
settentrione e ponente nel monte Rodope,<br />
ch'era meno al setlenliione del mon-<br />
te Emo. Trovansi liujgo il Nesto le città<br />
<strong>di</strong> Tamforino e <strong>di</strong> Nicopoli. 5." La parte<br />
ch'ora a settentrione del Teavo, fiume la<br />
tli cui sorgente è ne'monti a mezzodì <strong>di</strong><br />
Delnolo, e poco lungi del Ponto Eusino.<br />
6.° La sesta parte era n settentrione <strong>di</strong><br />
quella parte dell'EI)ro, che da Ressa scor-<br />
reva tra mczzoilì ed oriente fino ad Ore-
64<br />
TRA<br />
sti od Oresllde. Qui Irovavansi le città <strong>di</strong><br />
Beiea e <strong>di</strong> Cabila, a mezzodì del monte<br />
Emo, 8e eslendesi questa parte fino al<br />
l'outo EnsinOjSi troveranno sulla sua costa,©<br />
ben vicino <strong>di</strong>scendendo dal promon-<br />
torio formalo dall'estremità dell'Emo, e<br />
per questa ragione chiama to/Zemz-cx /rem/7,<br />
le città <strong>di</strong> Mesen»bria, <strong>di</strong> DeUanio,<br />
d'Apollonia; e lungo la costa, il piccolo<br />
paese <strong>di</strong> Astica ov'era Bizia. Il Cliersone-<br />
so <strong>di</strong> Tracia avea per confini, tra mezzo-<br />
dì e oriente l'Ellesponto ed una piccola<br />
porzione della Propontide; a settentrione<br />
il continente <strong>di</strong> Tracia; tra settentrione<br />
e ponente il golfo Car<strong>di</strong>aca, così chiama-<br />
to dalla città <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>a, oppure JVIelani-<br />
co dal fjUM)e Mela. E la penisola <strong>di</strong> Romania,<br />
che un muro la <strong>di</strong>videva dal con-<br />
tinente, cioè a<strong>di</strong>re quella parte orienta-<br />
le, poiché r occidentale corrisponde alla<br />
Macedonia. La Romania o Romelia ora<br />
forma una parte della Turchia einopea,<br />
le sue citfJi principali sono Co.s tantinopo-<br />
li, Adjiaìiopoli, e Tessalonica detta pu-<br />
re Salooichi. Si <strong>di</strong>sse Romania come pae-<br />
se de'Romani , vale a <strong>di</strong>re lutti i posse-<br />
<strong>di</strong>ojenti degl'imperatori greci successori<br />
degl'imperatori romani, ed avendo i turchi<br />
designato il paese col nome <strong>di</strong> RumiU.,<br />
si <strong>di</strong>sse ancora Romelia. Alcuni autori<br />
fanno <strong>di</strong>scendere i traci da Tiras, uno<br />
de'primi <strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> Japhet , figlio <strong>di</strong><br />
Pfoè; traci furono pure in Asia, e si vuo-<br />
le dal Buonarroti che da'traci derivasse-<br />
ro i frigi e che questi fossero loro coloni,<br />
e perciò da' traci appresero i misteri <strong>di</strong><br />
Bacco, che Nonno nelle Dionisiache, do-<br />
ve raccolse sotto un sol filo <strong>di</strong> favola le<br />
varie eru<strong>di</strong>zioni, memorie e feste <strong>di</strong> Bac-<br />
co sparse per vari e <strong>di</strong>versi paesi, <strong>di</strong>ce es-<br />
sere stalo il nume nutrito nella Frigia. E'<br />
indubitato che i traci <strong>di</strong> tutti gli dei non<br />
adoravano, almeno principalmente, che<br />
Marte, Bacco e Diana; ma ire veneravano<br />
particolarmente Mercurio, giuravano per<br />
Ini e si <strong>di</strong>cevano suoi <strong>di</strong>scendenti, 1 tra-<br />
ci furono anticamente guerrieri e feroci,<br />
e viveano quasi come noma<strong>di</strong>. Erano <strong>di</strong>-<br />
TRA<br />
visi in <strong>di</strong>verse orde, come gli antichi Sciti<br />
e come i Tartari moderni. Le orde più<br />
conosciute si chiamarono Dersei,'Melobi-<br />
tini, Tiropeoni, Turpili o Torpi<strong>di</strong>, Cleoni,<br />
Bistoni, e gli abitanti del Campo Do-<br />
risco, gli Odrisi. Eranvi altresì gli Agrio-<br />
ni o Agrei, i Perianti, i Bessi. Il paese lo-<br />
ro, men freddo per la sua posizione re-<br />
lativamente all'equatore, che per le sue<br />
montagne, veniva da'greci guardato con<br />
una specie d'orrore: i poeti ne a veano fat-<br />
to il soggiorno <strong>di</strong> Borea e degli Aquiloni;<br />
era la patria de'ghiacci e delle brine. For-<br />
se il paese era pii^i coperto <strong>di</strong> boschi che<br />
oggi non sia, ma un pregiu<strong>di</strong>zio sfavo-<br />
revole alla Tracia rimase lungamente si-<br />
gnore degli animi,per cui Pomponio Mela<br />
ne fece una descrizione svantaggiosa. Però<br />
secondo Erodoto i traci erano la mag-<br />
gior nazione della terra dopo gl'ionii, e<br />
se fosse slata sotto la dominazione d' un<br />
sol principe, ben unita e ben d'accordo,<br />
sarebbe stata invincibile e più forte <strong>di</strong> tut-<br />
te le altre. Ma era <strong>di</strong>flicile che i traci si<br />
accordassero insieme, e anzi tornava lo-<br />
ro come impossibile, per cui trovandosi<br />
deboli erano facilmente vinti. Ogni po-<br />
polo <strong>di</strong> lai nazione, portando nomi <strong>di</strong>versi<br />
secondo i<br />
paesi che abitavano, tutti peiò<br />
aveano le stesse leggi egli usi medesimi,<br />
tranne i Geli, i Trausi e quelli che abi-<br />
tavano al <strong>di</strong> sopra de'Crestonii. Ma i trau-<br />
si seguivano in tutto le istituzioni de'traci,<br />
se non sia nelle ceremonie delle nascite<br />
e delle morti. Allorché nasceva loro un<br />
figlio, lutti i parenti gli si adunavano in-<br />
torno e piangevano, presentendo i mali<br />
che avrebbe a sopportare nel corso della<br />
vita! Ma quando uno moriva, lo seppel-<br />
livano ridendo e giubilando, bene con-<br />
vinti che fosse liberato dalle pene <strong>di</strong> que-<br />
sto mondo! iXon aveano idee troppo chia-<br />
re <strong>di</strong> ciò che avesse a patire nell'altro;<br />
che per lo contrario credevano, così in ge-<br />
nerale, che <strong>di</strong> là godesse d'una felicitàcui<br />
niente potesse più interrompere. I fune-<br />
rali si celebravano con sagrifizi, gemiti e<br />
banchetti, e bruciali i cadaveri li pone-
T R A<br />
vano soUo terra, alzandovi sopra un lu-<br />
imilo^ e tacendovi intorno ad onore del<br />
defunto combattimenti e particolarmen-<br />
te d'uomo contro uomo. Quanto a quelli<br />
clie abitavano superiormente a' Cresto-<br />
uii, ciascuno avea più mogli , e (|uando<br />
uno moriva sorgeva tra le vedove un con-<br />
trasto per decidere qual fosse stata più<br />
teneramente amata dal marito. Decisa<br />
la lite, quella che l* avea vinta sulle ri-<br />
vali, dopo ricevuto mille felicitazioni da<br />
tutti gli amici e [)arenti, veniva accoppa-<br />
ta dal più prossimo congiunto sulla Se-<br />
poltura del consorte, deponendosene poi<br />
il corpo presso a quello <strong>di</strong> lui. Le altre<br />
mogli, tutte vergognose d'essere state giu-<br />
<strong>di</strong>cate degne <strong>di</strong> vita, se ne tornavano a ca-<br />
sa a nascondere Tonta loro. Tutti gli al-<br />
tri traci vendevano i figli, né si curavano<br />
<strong>di</strong> mantener caste le figlie. Ma guardavano<br />
attentamente le mogli, e le compravano<br />
dalle famiglie cui appartenevano<br />
per assai rilevanti somme <strong>di</strong> denaro. Credevano<br />
onorevole il portare più cicatrici<br />
sulla fronte ;<br />
e tenevano pure ad onore<br />
l'oziare, come a <strong>di</strong>sdoro il lavorare la ter-<br />
ra, considerando il colmo della gloria il<br />
vivere <strong>di</strong> guerra e saccheggio. Seudjrache<br />
la Tracia abbia avuto antichissimamenle<br />
i suoi re, e <strong>di</strong> recente neh 852 pubblicò<br />
a Parigi il Cary : Histoire des Rois de<br />
Thrace et de ceux du Bosphore Cini-<br />
inerien éclaìrcìepar les medaillesSx tro-<br />
va che verso il r 58o innanzi la nostra era<br />
i traci fecero un'irruzione in Grecia, e si<br />
stabilirono ad Eleusi,ein<strong>di</strong> incivilirono<br />
l'Attica, celebre contrada della Grecia^<br />
che oggidì forma un cantoiìe della Tur-<br />
chia europea, nella Liva<strong>di</strong>a, la quale an-<br />
ticamente fu chiamata Grecia propria ,<br />
Acaia e Eliade, contrada che occupa la<br />
parte settentrionale della Grecia. Atene,<br />
Liva<strong>di</strong>a, Lepanto, Larissa e Tricala ne<br />
sono le città principali. Verso il i 280, egualmente<br />
avanti l'era corrente, Polti-<br />
de regnava in Tracia, e pare che poscia il<br />
paese fosse <strong>di</strong>viso fra molti re tributari a*<br />
persi. Hi .° re che <strong>di</strong>e a' traci It-gj^i pro-<br />
vola. LXXIX.<br />
T R A 65<br />
prie a regolare e addolcire i costumi, fu<br />
Z
GG TRA<br />
no 7 anni innanzi tlelln modesimn. Re-<br />
mefalce II <strong>di</strong>venuto re nell'anno 19 <strong>di</strong><br />
nostra era, fu vinto nel 4? ^^ Vespasiano<br />
poi impera loie, e così la Tracia fu ri-<br />
dotta in provincia romana. Quin<strong>di</strong> Co-<br />
stantino I il Gr
T R A<br />
ti vescovi furono lia<strong>di</strong>lori. Pertnnlo in<br />
tiello {inno o meglio nel 3o5, radunatisi<br />
in concilio alcuni vescovi in Cirta, con<br />
Secondo vescovo <strong>di</strong> Tigisita e primate <strong>di</strong><br />
quella provincia <strong>di</strong> JNuuii<strong>di</strong>a, per or<strong>di</strong>-<br />
narvi un vescovo in luogo del deiu«ilo,tial-<br />
taiono anche la causa de'vescovi, i qiiali<br />
aveano dato a* persecutori della Chiesa i<br />
libri per bruciarsi, secondo 1' or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
Diocleziano. Furono ila Secondo <strong>di</strong> ciò<br />
convinti i vescovi Donato Masculitano,<br />
Marino Tibililano, Donalo Calauien-ie,<br />
Vittore Russicadense, e INupurio Limali<br />
use, il quale confessò anche d'aver mor-<br />
ti nel carcere i figli <strong>di</strong> sua sorella, <strong>di</strong>cen-<br />
do : Io uccisi e uccido chi mi è contra-<br />
rio; ed accusò il primate Secondo d'a-<br />
ver similmente dato le ss. Scritture. Allora<br />
Secondo, consiglialo dal nipote che por<br />
lava il suo nome, e da due altri, che ivi<br />
erano oltre i nominali, prese il partilo <strong>di</strong><br />
rimettere la loro causa al giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong>vino,<br />
per non dar luogo a uno scisma, e così tut-<br />
ti fece sedere nel sinodo. In seguito Secon-<br />
do scrisse a Mensurio ve?covo <strong>di</strong> Carta-<br />
gine, <strong>di</strong>cendo in propria scusa, ch'egli ri-<br />
chiesto da'magislrati pagani <strong>di</strong> dover da-<br />
re i sagri hbri, rispose loro: Sono cristiano<br />
e vescovo, non tra<strong>di</strong>tore. Non lasciarono<br />
i mentovali vescovi tra<strong>di</strong>tori , che<br />
nel concilio aveano confessato il fallo, <strong>di</strong><br />
lecaread elFello quello per cui erano ilia<br />
Cirta, or<strong>di</strong>nandovi vescovo Cirtense Pao-<br />
lo, il quale nello stesso anno <strong>di</strong>e i libri e<br />
i Fasi sagri o suppellettili della chiesa,<br />
couje pur fece Silvano suo sud<strong>di</strong>acono e<br />
poi successore nel vescovato. Que^la fu<br />
lai. "origine dell'infausta sella óe Dona-<br />
tisti (/^ .), e delle irreparabili rovine del-<br />
la chiesa africana lacerala dal loro fune-<br />
sto sci'sma. Radunatisi i malvagi e scisma-<br />
tici vescovi in Cartagine, per calunnie con-<br />
dannarono Ccc<strong>di</strong>ano e crearono in falso<br />
vescovo Maiorino. Nel concilio d'Àrlesdel<br />
3i4 lu stabilito, che tutti coloro i quali<br />
si trovassero rei d'aver consegnato a'per-<br />
seculori qualche libro o vaso sagro, fos-<br />
sero dcposli e degradali du'Ioio oi<strong>di</strong>ui e<br />
TRA 67<br />
caratlere, purché fossero convinti conalù<br />
pubblici e non con semplici parole d'aver<br />
commesso sì riprovevole azione, Tra<strong>di</strong>tori<br />
furono quin<strong>di</strong> chiatnali anche quelli che<br />
consegmiviujo a'pagani i sagri Arre<strong>di</strong> e<br />
Suppellettili della i hiesa. Tanto essi che<br />
i snmmento vali furono ezian<strong>di</strong>o detliL^5-<br />
si (F^.J o caduti.<br />
TRADIZIONE, Tra<strong>di</strong>tio. Dicesi generalmente<br />
e in un senso esteso della dot-<br />
trina emanata e comunicata a viva voce<br />
<strong>di</strong> età in età senza i! soccorso della s. Scrit-<br />
tura {f .). Se si considera la tra<strong>di</strong>zione<br />
per rapporto alla materia, se uè può <strong>di</strong>-<br />
stinguere <strong>di</strong> Ire sorta nella legge nuova:<br />
cioè, la lrac>izione della fede , quella dei<br />
costumi, e quella de'riti. La tra<strong>di</strong>zione del-<br />
la ^Gi\e è la dottrina che ci [a trasmessa<br />
a viva voce sopra qualche articolo <strong>di</strong> fe-<br />
de; come per esempio che la s. Scrittura<br />
contiene la parola <strong>di</strong> Dio, e che la Chiesa<br />
ne conosce il vero senso. La tra<strong>di</strong>zione dei<br />
costumi è la dottrina che ci fu trasmessa<br />
a viva voce intorno a certe pialiche sa-<br />
lutari e proprie al regolamento de'costu-<br />
n)i, couie sono le osservanze delle feste,<br />
de'<strong>di</strong>giuni,delleastinenze,ec. La tra<strong>di</strong>zio-<br />
ne de'riti è la dottrina tras(nessa a viva<br />
voce intorno a certe ceremonie, quali sono<br />
quelle della messa e de'sagramenli. Se<br />
si considera la tra<strong>di</strong>zione dal latode'suoi<br />
autori, ve ne sono pure <strong>di</strong> 3 sorla nella<br />
legge nuova , cioè la tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>vina,<br />
l'apostolica e Tecclesiaslica. La tra<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong>vina è la parola <strong>di</strong> Dio non iscritta, ma<br />
emanata dalla bocca slessa <strong>di</strong> Gesìi Cri-<br />
sto, o rivelala agli apostoli ddllo Spirilu<br />
santo, e coniunicata dagli apostoli stessi<br />
a'primi fedeli che l'hanno trasmessa a'Io-<br />
ro successori, da'quali noi l'abbiamo rice-<br />
vuta succcitsivamenle e come <strong>di</strong> mano in<br />
mano. Quando si <strong>di</strong>ce che la tra<strong>di</strong>zione è<br />
la parola <strong>di</strong> Dio non iscritta, ciò sigiiincu<br />
prcciaamcJite eh' essa non fu scritta da<br />
principio dagli scrittori sagri, come i libri<br />
canonici de' due Testamenti (Uuioctunì<br />
HI chiamò padri de'ilue Testamenti f^Uì-<br />
sc e l'ielro, e con essi simboleggiò l'uni-
68<br />
TRA<br />
là fia il Sacerdozio e VImpero), benché<br />
essa lo sia stala inseguito sia ne'concilii,<br />
sia nelle opere de'ss. Padri e<strong>di</strong> alti-i sciittori<br />
ecclesiastici, sia ne'decreti de'sommi<br />
Pontefici, ec.La tra<strong>di</strong>zione apostolica con-<br />
siste in certe pratiche stabilite dagli apo-<br />
stoli, quali sono la triplice immersione nel<br />
battesimo, l'osservanza della domenica<br />
invece del sabato, quella del <strong>di</strong>giuno del-<br />
la quaresima, ec. La tra<strong>di</strong>zione ecclesia-<br />
stica consiste in cerle pie costumanze in-<br />
trodotte in principio da' popoli e da'pa*<br />
slori, e poscia approvale o espressamente<br />
o tacitamente dalla Chiesa che <strong>di</strong>ede ad<br />
esse la forza <strong>di</strong> legge. Tale si è l'osservan-<br />
za de'<strong>di</strong>giuni, delle quattro lem pora,queb<br />
•la <strong>di</strong> molte feste, ec. La tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>vina<br />
è assolutamente necessaria e lo fu sem-<br />
pre: i.°per <strong>di</strong>stinguerei libri canonici da-<br />
gli apocrifi; 2." per determinare il vero<br />
senso della isctitltHa; 3.° per persuaderci<br />
della verità <strong>di</strong> molli dogmi della fede che<br />
non sono espressi ne'libri santi; come per<br />
esempio che vi sono 7 sagramenli; che si<br />
devono battezzare i fanciulli; che non bi-<br />
sogna battezzare <strong>di</strong> nuovo gli eretici i qua-<br />
li ricevettero il battesimo secondo la forma<br />
legittima. La necessità e l'autorità del-<br />
la tra<strong>di</strong>zione sono fondale sulla s. Scrittu-<br />
ra e sui ss. Padri. Dall'apostolo s. Paolo^<br />
nelle sue Epistole in termini precisi abbiamo<br />
il nome <strong>di</strong> Tra<strong>di</strong>zioni^ e la <strong>di</strong>stin-<br />
zione <strong>di</strong> ammaestramenti da luì dati e a<br />
viva voce e in iscritto. Perciò scrisse a'Tes-<br />
salonicensi: State costanti^ e ritenete le<br />
tra<strong>di</strong>zioni che avete imparate o per la<br />
nostra parola o per la nostra lettera.<br />
L'espresso comando fatto a'suoi <strong>di</strong>scepo-<br />
li, come a Timoteo, <strong>di</strong> tramandare a'fe-<br />
deli gli ammaestramenti ricevuti a voce,<br />
si apprende da queste parole: Le cose che<br />
hai u<strong>di</strong>te da me alla presenza <strong>di</strong> molti<br />
testimoni^ conjidale a uomini fedeli, i<br />
(juali saranno idonei ad insegnarle ^5/2-<br />
c/ie
TRA.<br />
ìe. Ed altrellanto <strong>di</strong> s. PoIlcaipo,paninea-<br />
ti <strong>di</strong>scepolo degli aposloli,scrisses. Ireneo,<br />
stdla verità delie loro tra<strong>di</strong>zioni e <strong>di</strong> quanto<br />
a veaiio dello: Ilic dociiit scmper quac<br />
ab Àpostolìs <strong>di</strong>dìverat, quac. et Eccle»<br />
sìaetra<strong>di</strong><strong>di</strong>t^et sola swit i'f^r^.D'Egisippo<br />
racconta Eusebio n^WHist. ecclcs. I.<br />
4, e. 8, che scrisse le tra<strong>di</strong>zioni degli apostoli<br />
in 5 libri.Queste testimonianze ba-<br />
stano a provare quanto ne' priaìi secoli<br />
della Cbiesa era fcerma la massima sull'e-<br />
sistenza delle tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>vine, ricevute<br />
dalla bocca de'ss. Apostoli. Fin d'allora<br />
certamente riscontrasi su questo punto<br />
una meravigliosa armonia ed un consen-<br />
timento perielio fra' Padri greci e latini:<br />
e a ravvisare qnal uso facevasi delle medesime<br />
per illustrare e confermare le ve-<br />
rità della fede, è suflìciente questa osser-<br />
vazione, che nelle questioni cioè insorte<br />
Ira gli ariani e i cattolici, nel i ."generale<br />
concilio adunato in Nicea nel 325, com-<br />
posto <strong>di</strong> 3i8 vescovi convocati da tutte<br />
le parti del mondo, e al quale interven-<br />
ne con profondo rispetto per la venerabile<br />
assemblea lo stesso imperatore Co-<br />
stantino I, le tra<strong>di</strong>zioni specialmente fu-<br />
rono opposte agli errori de'perversi set-<br />
tari, dal propugnatore s. Atanasio che <strong>di</strong>-<br />
fese singolarmente la Fede (F.) cattoli-<br />
ca colio scudo delle tra<strong>di</strong>zioni, costringendo<br />
gli empi eretici loro malgrado a con-<br />
fessare la verità, come narra Teodoreto,<br />
Ilist. lib. I , cap. 8; e che s. Agostino ((na-<br />
si <strong>di</strong> (jueste sole si servì nel lib. De U/iil.<br />
Kcclcs. cap. ig, per confondere gli arro-<br />
ganti donatisti. Il dotto vescovo <strong>di</strong> Fie-<br />
sole BvonzimW, f.stituzioni caltolicJiC, § iv:<br />
Della tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>vina, <strong>di</strong>ce che tut-<br />
lociò che leggesi nelle <strong>di</strong>vine Scritture è<br />
rivelato da Dio, ma non tulle le verità ri-<br />
vela le daDio sono con tenute nelle ss.Scrit-<br />
ture; vi è un altro fonte <strong>di</strong> verità rivela-<br />
ta, la qtialein null'altro <strong>di</strong>fferisce da quel-<br />
la registrata ne'santi libri, se non in que-<br />
sto, che lìoii fu lasciata scritta da coloro,<br />
a'quali id<strong>di</strong>o «i degnò <strong>di</strong> rivelarla, e que-<br />
sta è la Tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>vina. Si <strong>di</strong>ce <strong>di</strong>vi'<br />
TRA 69<br />
na per <strong>di</strong>stinguerla dalle tra<strong>di</strong>zioni Apo^<br />
stolicheei\ Ecelesiastiehe: le prime delle<br />
quali sono griusegnamenti tramandati<br />
dagli Apostoli ^ non come uomini da<br />
Dio ispirati, ma come principi e prefetti<br />
della Chiesa: le seconde sono i sentimen*<br />
ti de'ss. Padri, Aq Pontefici^ deConc<strong>di</strong>i^<br />
non come dellnizioni <strong>di</strong> fede, ma come<br />
istruzioni e leggi date al popolo fedele: e<br />
tanto l'une che l'altre, come che a <strong>di</strong>sci-<br />
plina appartenenli,sono soggette a cessa-<br />
zione o variazione, secondo le circostan-<br />
ze de'tempi e de'luoghi. Queste non formano<br />
regola <strong>di</strong> fede, ma dove sono in vi-<br />
gore è un obbligo rigoroso <strong>di</strong> coscienza<br />
l'osservarle. Aggiunge il prelato, solo le<br />
tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>vine sono regola <strong>di</strong> fede, perchè<br />
dottrina rivelata imme<strong>di</strong>atamente da<br />
Dio: ed ecco il modo per <strong>di</strong>stinguerle. Cìc»<br />
che sempre, da per tutto e da tutti si è<br />
tenuto per dogma <strong>di</strong> fede , benché noti<br />
iscritto ne'santi libri, si considera e si ve-<br />
nera per tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>vina. Ma le medesime<br />
ragioni che provano la necessità d'una<br />
autorità daDiostabilita per giu<strong>di</strong>care dei<br />
libri santi, e del senso della loro dottri-<br />
na, provano egualmente della stessa co-<br />
sa riguardo alle tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>vine: quelle<br />
parole <strong>di</strong> Gesù Cristo, che costituiscono<br />
la Chiesa rappresentativa o maestra il so-<br />
lo giu<strong>di</strong>ce delle scritture, servono a sta-<br />
bilire lei medesima giu<strong>di</strong>ce ancora del-<br />
le tra<strong>di</strong>zioni. A questa Chiesa dunque e-<br />
sclusivamente spetta il conservare il de-<br />
posilo delle <strong>di</strong>vine tra<strong>di</strong>zioni, il <strong>di</strong>chiarar-<br />
le e l'insegnarle a' fedeli. Le <strong>di</strong>vine tra-<br />
<strong>di</strong>zioni sono uno de' principali punii <strong>di</strong><br />
controversia, un articolo assoluto essen-<br />
ziale che <strong>di</strong>vide i novatori da'cullolici. Per<br />
tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>vine noi inten<strong>di</strong>amo gli ammaestramenti<br />
intorno alla fede e alla morale,<br />
che gli apostoli o dalla bocca <strong>di</strong> Ge-<br />
sù Cristo hanno inlesi, o per l'ispirazione<br />
dello Spirito santo hantio pre<strong>di</strong>cali, ella-<br />
smessi a voce a'ioro <strong>di</strong>scepoli e successo-<br />
ri. Devcsi poi specialmenleavverlire, con<br />
mg.' Uronzuoli, che de' pochissimi libri<br />
degli apostoli, quasi per Io spazio <strong>di</strong> lui-
70<br />
TRA<br />
lo il [."secolo, la massima parJede*ci istìa-<br />
ni non lia potuto farne alcun uso. Dice<br />
s. Ireneo, che anco a suo tempo vi eia«<br />
no molti cristiani che ottimamente viveano<br />
colle sol« tra<strong>di</strong>zioni, privi affatto <strong>di</strong><br />
scritture. Primieramente non fu al certo<br />
la prima cura degli apostoli quella <strong>di</strong> scri-<br />
vere. Incaricati dal <strong>di</strong>vino Maestro solo <strong>di</strong><br />
pre<strong>di</strong>care, con lo zelo più ardente esegui-<br />
rono questa missione, e non iscrissero se<br />
non quando vi si trovarono impegnati da<br />
qualche causa particolare. Infatti s. Mat-<br />
teo scrisse il suo Evangelo allorché tra-<br />
sferendosi presso i gentili, pensò <strong>di</strong> lascia-<br />
re agli ebrei, da'quali si allontanava col<br />
corpo, ilcompen<strong>di</strong>o<strong>di</strong> quella dottrina che<br />
avea loro pre<strong>di</strong>cata. Fu forzato s. Marco<br />
a scrivere dalle preghiere de' romani; s.<br />
Luca dal riflesso che altri potesse narra-<br />
re false cose; e s. Giovanni giunto alla<br />
decrepitezza, nell'esercizio assiduo della<br />
pre<strong>di</strong>cazione , vi fu indotto dalle istanze<br />
pressantissime de' vescovi dell'Asia, i qua-<br />
li desideravano <strong>di</strong> mettersi al sicuro dal-<br />
l'eresie degli £'/770«/^/(/.) allora nascen-<br />
ti, che rigettavano i libri Canonici.Tevminò<br />
S.Giovanni il suoE vangelo con que-<br />
ste espressioni: Sono fjwlte altre cosefat-<br />
te da Gesù Cristo, le anali se si scrivessero<br />
a una. a una, credo che nemmeno<br />
tuttala terra capirpotrebbero i libriche<br />
sarebbero da scriverne. Cosi una circostanza<br />
speciale occasionò VEpistole àe^W<br />
altri apostoli, nellequali quasi solo perincidenza<br />
trattarono <strong>di</strong> ciò che al dogma<br />
appartiene. Anzi i medesimi evangelisti si<br />
supplirono tra loro, raccontando l'uno ciò<br />
che l'altro o gli altri aveano tralasciato<br />
<strong>di</strong>riferire. Così 3 evangelisti registrando<br />
quelle parole; Hoc est Corpus meum ;<br />
s.Luca aggiunge; Quod prò vobistradeturj<br />
e <strong>di</strong>cendo s. Matteo e s. Marco: Pro<br />
multis; s. Luca <strong>di</strong>ce : Pro vobis. Onde<br />
non è meraviglia se nella forma ezian<strong>di</strong>o<br />
della consagrazione del Sangue, gli apostoli<br />
aggiimsero ciò che gli evangelisti non<br />
jiosero; né ciò aggiunsero <strong>di</strong> [)ropria isti-<br />
tuzione, ma <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>vina, cioè co-<br />
T R A<br />
me videro e u<strong>di</strong>rono fare e <strong>di</strong>re a Cristo<br />
nell'ultima cena. Sì aggiunga in secondo<br />
luogo la somma <strong>di</strong>llicoltà che allora a-<br />
veasi <strong>di</strong> moltiplicare la scrilttua per l'i-<br />
gnoranza della stampa, e si rifletta anco-<br />
ra che, siccome la traduzione de'lihri san-<br />
ti non cominciò che aUjuanto tempo do-<br />
po gli apostoli, la maggioi- parte de'novel-<br />
li cristiani essendo illetterati, non erano<br />
capaci d'intender l'itliomu in cui origi-<br />
nariamente furono sciitti. Non è inoltre<br />
da preterirsi il riflesso che le tra<strong>di</strong>zioni<br />
principalmente appartenenti in materia<br />
<strong>di</strong> religione e dette Riti (V.jf non furono<br />
messe in iscritto, perchè non tutto può<br />
scriversi sul principio, couie <strong>di</strong>sse Tertid-<br />
liano, De Anima cap, 5. Ma ezian<strong>di</strong>o più<br />
cosci ss. Apostoli non vollero dare in iscrit-<br />
to per non esporle così scritte a'genli li, i<br />
(juali incapaci de'sagrosanti misteri le a-<br />
vrebbero <strong>di</strong>spregiate, ed esposti i cristia-<br />
ni a'ioro scherni, calunnie e persecuzio-<br />
ni, nelle quali essi empiamente bruciarono<br />
le ss. Scritture, per cui si <strong>di</strong>ssero Tra-<br />
<strong>di</strong>tori(V.) que'cristiani che per vile timo-<br />
re loro le consegnarono, f^er cautela al-<br />
Iresì fu imposta la <strong>di</strong>sciplina deli'y^rr/z-<br />
;?o, <strong>di</strong> cui riparlai nel voi. LXIV, p. ^Sr.<br />
Da tuttociò pertanto manifestamente si<br />
deduce, che per molti anni la Chiesa non<br />
ha avuto altra regola <strong>di</strong> fede, in quanto<br />
alle verità rivelate da Gesù Cristo, fuori<br />
«Iella tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>vina, e che nell'or<strong>di</strong>ne<br />
(Iella provvidenza questa tra<strong>di</strong>zione tiene<br />
ili. "luogo, rapporto al modo <strong>di</strong> comunicare<br />
la <strong>di</strong>vina Rivelazioìte (F.), mentre<br />
Gesù Cristo che tanto raccomandò agli a-<br />
postoli <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>care, non fece loio alcun<br />
precetto <strong>di</strong> scrivere. La sola tra<strong>di</strong>zione<br />
regolò il popolo <strong>di</strong> Dio nelle cose <strong>di</strong>vine,<br />
e fedele e incorrotta si trasmise da' padri<br />
ne'figli, da'figli ne'nipoli. Gli ebrei vissero<br />
non solo colle leggi date da Dio, ma<br />
colle tra<strong>di</strong>zioni; onde le pie e sante tra<strong>di</strong>zioni<br />
non solo furono lodate da Dio, ma<br />
proposte per esempio, come si vede nei<br />
Recabiti, Hierem. 35. Né sono riprova-<br />
te da Dio, se non quelle tra<strong>di</strong>zioni che ri-
T R ;V<br />
pjiqii.ino olla sua legge. Senza le tra<strong>di</strong>zio-<br />
ni ili ville, neppure la s. Scrittura puòfor-<br />
n>ar
72<br />
T R A<br />
topaz/amcnle e grnvemenle erra cl)i ne-<br />
ga doversi nella Chiesa ricevere cosa al-<br />
cuna, che non sia stala testimoniata con<br />
iscriltura apostolica; poiché secondo que-<br />
sto non si potrebbe ricevere ne anche il<br />
Simbolo degli Apostoli(V.). Fu questo<br />
errore degli Ariani. Anzi non si darebbe<br />
fede a quel che scrissero gli apostoli stes-<br />
si, se la Ira<strong>di</strong>zione non avesse mostralo-<br />
ciò che veramente essi scrissero, andando<br />
sotto nome loro molti Evangeli^ E-<br />
pistole, Atti ed Apocalissi. E per la sur-<br />
ricordata sentenza <strong>di</strong> s. Agostino, appare<br />
<strong>di</strong> quanta importanza sia la santa Tra'<br />
<strong>di</strong>zione, fondamento delle ss. Scritture<br />
(ambedue gran fondamenti della Dottrina<br />
cattolica), il quale rimosso, è necessa-<br />
rio che ogni cosa vada per terra. Non so-<br />
lo adunque colle ss. Scritture, iw^ coWq<br />
ss. Z/^/^y/Z^zo/^/ apostoliche si fondò e <strong>di</strong>lalò<br />
la Chiesa, replico con Rinal<strong>di</strong>. Que-<br />
sti in<strong>di</strong> riporta le giù narrale testimonian-<br />
ze de'Padjì sulle tra<strong>di</strong>zioni apostoliche,<br />
e <strong>di</strong> altri ancora in buon numero; e che<br />
Tertulliano parla <strong>di</strong> esse in più luoghi,<br />
<strong>di</strong>chiarando: Che ninno senza, le tra<strong>di</strong>-<br />
zioni puh essere cristiano. Papa s. Ste-<br />
fano 1 deX^i^fj fu tenace e forte nel con-<br />
servaree <strong>di</strong>fendere le medesime tra<strong>di</strong>zio-<br />
ni, e per non alterarle sostenne quella sul<br />
battesimo, contro la controversia per rei-<br />
terarlo agli eretici, eccitatasi nell'Africa e<br />
seguita pure dagli orientali: colla memorabile<br />
sentenza, iYzVi// innovandum; Nisi<br />
quocl tra<strong>di</strong>timi est, cioè agatiir o serve-<br />
tur, <strong>di</strong>sfece tulle le macchine contrarie,<br />
e si vide manifesta la gran<strong>di</strong>ssima forza<br />
delle antiche tra<strong>di</strong>zioni. La Chiesa fondata<br />
da Cristo sopra soda pietra in tanto terremoto<br />
si mantenne immobile; ed allora<br />
rilucette splen<strong>di</strong>damente la grandezza<br />
dell'autorità del Successore <strong>di</strong> s. Pietro,<br />
poiché arninto quasi colla sola Ira<strong>di</strong>ziojie<br />
de' maggiori sostenne tutto 1' impeto<br />
de' vescovi orientali e occidentali, checon-<br />
Iro s. Stefano I erano insorti con moltis-<br />
simi argomenti; e fu meritamente cele-<br />
bralo da' Ialini e da'greci, e persino dai<br />
T U A<br />
donatisti. Di<strong>di</strong>mo scienziato <strong>di</strong> grande in-<br />
gegno, facendo più conto d'Origene che<br />
delle tra<strong>di</strong>zioni ecclesiastiche, fece naufragio<br />
e cadde nell'errore, e fu condanna-<br />
lo nel V sinodo con Origene ed Evagrio,<br />
e nuovamente nel concilio <strong>di</strong> Laterano<br />
tenuto da s. Martino I. Le cose che si or-<br />
<strong>di</strong>narono ne Sino<strong>di</strong>, i quali cominciaro-<br />
no dopo le tra<strong>di</strong>zioni, non furono <strong>di</strong> nuo-<br />
vo inventale, ma avendole i Padri in essi<br />
intervenuti ricevute da' maggiori senza<br />
scrittura, vollero che scritte fossero, ac-<br />
ciocché più accuratamente si custo<strong>di</strong>ssero,<br />
come ben osserva s. Vincenzo <strong>di</strong> La-<br />
ri ns, De Haeres, e. 32, che morì nella<br />
metà del V secolo. Sempre furono elììca-<br />
cissime le tra<strong>di</strong>zioni a convincere gli ere-<br />
tici, anche nel secolo XVI, gli Anabatti-<br />
sti, i Luterani (V.) ed altri. A rintuzza-<br />
re i novatori impugnalori delle ss. Tra-<br />
<strong>di</strong>zioni, fia'molti si ponno principalmente<br />
vedere le opere (Ji Guglielmo Lindano<br />
vescovo <strong>di</strong> Ruremonda, per eru<strong>di</strong>zio-<br />
ne e bontà <strong>di</strong> vita insigne, e il ven. car-<br />
<strong>di</strong>nalOellarminOjil quale pubblicò le con-<br />
troversie contro gli Eretici e Protestan-<br />
ti (V.), opera nobilissima a guisa della<br />
torre <strong>di</strong> David, cuni propugnaculis: ex<br />
qua mille pendent clypei,etomnis armatura<br />
fortiuni. Nella benemerita e degna<br />
(\W\.r)m^ Accademia <strong>di</strong> Religione cat-<br />
tolica (^.), alla quale mi glorio appar-<br />
tenere con singolare compiacenza religio-<br />
sa, il eh. R.mop.d. Carlo Vercellone pro-<br />
curatore generale de'barnabiti, a'5 luglio<br />
l855 vi lesse una sua dotta <strong>di</strong>ssertazio-<br />
ne, in cui <strong>di</strong>mostrò che i Protestanti, ri-<br />
gellando l'autorità della Tra<strong>di</strong>zione, so-<br />
no nell'impossibilità <strong>di</strong> mantenere il va-<br />
lore <strong>di</strong>vino della Bibbia, h^ Civiltà cat-<br />
tolica, la quale per corrispondenza e comunanza<br />
<strong>di</strong> otticno e benefico scopo, suol<br />
dar contezza delle gravi e dotte <strong>di</strong>sserta-<br />
zioni che si recitano nel l'encomiata accade-<br />
mia, <strong>di</strong> questa nella2. "serie, t.i i,p.577,ne<br />
pubblicò l'interessante cenno, chequi ri-<br />
produco.» Dopo aver toccato del nesso che<br />
vi ha tra la dottrina de'protestanti e quel-
T R A<br />
Inde'sensisli.ccleìla tendenza cli'nmenclue<br />
al Pan teismo ed ai Razio/mlisino, V ora-<br />
tore entra in argomento, aiTeiMnanJo che<br />
Tispirazione della Bibbiaè unod'i que'f'atti<br />
che noi conosciamo solo pei* la Rwela-<br />
zìone: quin<strong>di</strong> si fa a provare che raentie<br />
il cattolico ammettendo l' insegnamento<br />
auloievole della Tra<strong>di</strong>zione conserva in-<br />
tatta la fede del domma rilevato, il Pro-<br />
testante al contrario rifiutando quell'au-<br />
torità nulla può avere <strong>di</strong> certo intorno a<br />
ciò che proviene dalla rivelazione, e per-<br />
ciò in ninna guisa può mantenere il va-<br />
lore<strong>di</strong>vinodellaj5/Z'^/
74<br />
TUA<br />
opinione. Lungi dn noi l'idea,© venera-<br />
bili fratelli, (li pone un limite alla mise-<br />
ricor<strong>di</strong>a infìnila<strong>di</strong> Dio, lungi ancor l'idea<br />
<strong>di</strong> voler perscrutale gli arcani consigli e<br />
giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>villi, che sono altrettanti abissi,<br />
e che non possono essere da mente utnuna<br />
penetrati. Ma {ler nostro oflizio apo-<br />
stolico vogliamo eccitare la vostra solleci-<br />
tu<strong>di</strong>ne e vigilanza episcopale, onde quan-<br />
to più potete sgombriate la mente degli<br />
uomini da quella em[)ia e funesta opinio-<br />
ne, che cioè in ogni religione si puh Iro-<br />
vare la via, che conduca ali*eterna sa-<br />
lute. Onde col vostro ingegno e la vostra<br />
dottrina <strong>di</strong>mostrale a' popoli alla vostra<br />
cura adìdati, che i donimi della fede non<br />
si oppongono alla misericor<strong>di</strong>a ed alla giu-<br />
stizia <strong>di</strong> Dio. Conciossiachè si deve tenere,<br />
essere <strong>di</strong>fede che nessunopuò andar<br />
salvo fuori della Cliiesa cattolicaj che<br />
questa è la sola arca <strong>di</strong> salute, nella qua-<br />
le chi non sarà entrato, pei irà come nel<br />
<strong>di</strong>luvio: però si deve teiiere egualmente<br />
certo, che coloro i quali vivono in un'/-<br />
gnoranza. invincibile della vera religione<br />
non si rendono <strong>di</strong>. ciò colpevoli agli occhi<br />
del Signore, Ora poi chi si arrogherà tan-<br />
loda determinare i limiti <strong>di</strong> tale ignoran-<br />
za secondo l'uidole e la varietà de'popoli,<br />
delle regioni, delle menti e <strong>di</strong> tante altre<br />
cose? In vero quando sciolti da'Iegami <strong>di</strong><br />
questo corpo vedremo Id<strong>di</strong>o qual è, comprenderemo<br />
certo quanto siano insieme<br />
congiunte da stretto e bel vincolo la mi-<br />
sei icor<strong>di</strong>a e la giustizia <strong>di</strong>vina; ma fino a<br />
che <strong>di</strong>n)oi iamo sulla terra coperti <strong>di</strong> quel-<br />
{•la carne mortale che l'anima indebolisce,<br />
teniamo fermamente, secondo la dottrina<br />
cattolica, esservi un solo Id<strong>di</strong>o, una sola<br />
fede, un solo battesimo: non essere lecito<br />
d'indagare oltre. Del resto, come la cari-<br />
tà richiede, facciamo preci assidue, perchè<br />
i popoli <strong>di</strong> qtjalunque luogo si converta-<br />
no a Gi'^ù Cristo; e quanto piti è possibi-<br />
le atten<strong>di</strong>amo alla salvezza comune delruman<br />
genere ; imperocché non si è ac-<br />
corciata la mano del Signore, r.è sono per<br />
uiaucare uiui i doni della <strong>di</strong>vina grazia a<br />
TRA<br />
coloro, che vogliono e chiedono con animo<br />
sincero <strong>di</strong> essere da (juesta luce illu-<br />
minali. Queste verità devono essere altamente<br />
scolpite nell'animo de'fedeli, per-<br />
chè non siano corrotti <strong>di</strong> false dottrine<br />
tendenti a fomentare la in<strong>di</strong>fferenza della<br />
religione, cui a detrimento delle anime<br />
ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong>latarsi e crescere", in<strong>di</strong> il Pon-<br />
tefice parlando del decretato dogma, sog-<br />
giunge. « Egli è sommo privilegio , che<br />
grandemente conveniva alla Madre <strong>di</strong>Dio,<br />
l'essere andata salva ed incolumea mezzo<br />
la comune sciagura del genere umano: e<br />
la grandezza <strong>di</strong> tale privilegio gioverà mol-<br />
tissimo a confutare coloro, che negano la<br />
natura degli uomini non aver peggiora-<br />
to per la prima col[)a, ed esaltano la po^<br />
tenza della ragione per negare o <strong>di</strong>minuire<br />
il beneficio della religione rivelala. La<br />
B. Veigine, che abbattè e <strong>di</strong>strusse tulle<br />
1' eresie, faccia finalmente, che sia dalle<br />
ra<strong>di</strong>ci strappato e <strong>di</strong>strutto anche questo<br />
perniciosissimo errore del razionalismo,<br />
il quale in questi miseran<strong>di</strong> tempi non so-<br />
lo grandemente affligge e molesta la so-<br />
cietà civile, ma anche la Chiesa".<br />
TRADIZIONE, Tra<strong>di</strong>tio. Consegna.<br />
Si chiamano con questo nome le tra<strong>di</strong>-<br />
zioni o consegne delle Chiese cattoliche<br />
ad Eretici e Scismatici perchè vi cele-<br />
brino il servizio <strong>di</strong>vino, secondo la loro<br />
erronea credenza e il loro rito. Questa im-<br />
portante questione viene dalla BihliotC'<br />
ca sagra eru<strong>di</strong>tamente <strong>di</strong>scussa, provando<br />
dapprima l'incompatibilità <strong>di</strong> due cul-<br />
ti in una chiesa stessa, e rispondendo alle<br />
ragioni a sostegno delle medesime. La con-<br />
clusione della <strong>di</strong>scussione è la seguente,<br />
Non vi ha che una vera Religione^eque-<br />
sta vera religione non trovasi che nella<br />
Comunione apostolica romana. Ogni al-<br />
tra religione è falsa: ciò ch'è opposto alla<br />
verità non può essere che errore. L'eser-<br />
cizio delle due religioni è dunque incom-<br />
patibile in un luogo medesimoi la verità<br />
non può allearsi colla menzogna, la luce<br />
colle tenebre. Gesù Cristo con lielial. L'e-<br />
sercizio d'una falsa reliiJione non deve a-
TR A<br />
ver luogo in uo Tempio consngrato alseicÌ7Ìo<br />
della vera i'eligi«)ne: egli tioii può<br />
<strong>di</strong>e profutiailo e contanìinarlo ; il culto<br />
tlegl'idoli nel tempio <strong>di</strong> Gerusalemme lo<br />
ha confamiuato, i sagrifizi che vennero<br />
loro offerti sul suo altare lo hanno pro-<br />
fanalo. L'esercizio d'una falsa religione<br />
<strong>di</strong>mque contauìina le chiese de'cattolici:<br />
esse cessano <strong>di</strong> essere cattoliche quando<br />
hanno servito ad un tal uso: esse sono <strong>di</strong>-<br />
venute in)pure, esecrabili, come le chiama<br />
un concilio tenuto nel 5i 7. E' d'uopo<br />
consagrarle, cioè bene<strong>di</strong>rle <strong>di</strong> nuovo,<br />
onde renderle cattoliche. L'esercizio d'u-<br />
na f.dsa religione contamuia una chiesa,<br />
non si deve dunque auìuiettervt.'lo, giac-<br />
ché si è in obbligo d'unpe<strong>di</strong>rne la pro-<br />
fanazione, e <strong>di</strong> non inter<strong>di</strong>re a se stessi<br />
l'esercizio del culto cattolico. Ed una chie-<br />
sa cessa <strong>di</strong> esser cattolica quando ha ser-<br />
vito ad un culto eterodosso, giacché essa<br />
ha perduta la sua bene<strong>di</strong>zione, ed ha bi-<br />
sogno <strong>di</strong> una nuova. Ora non si può ce-<br />
lebrare il servizio <strong>di</strong>vino in una chiesa<br />
che nonèbenedetta,ocheè contaminala.<br />
Debbonsi pure interrompere i sagri mi-<br />
steri se la chiesa viene ad essere contaminala<br />
durante la loro celebrazione. Non<br />
devesi dunque per(netteread alcunaóV^<br />
ta eretica <strong>di</strong> tenere le sue assendjlee nelle<br />
chiese cattoliche, poiché esse le profana-<br />
no coll'esercizio del loro falso cullo : ad<br />
Efeso, a Roma, ad Alessandria, a Mila-<br />
no, ad Antiochia, a Spira specialmente<br />
ed in molti altri luoghi i più gran<strong>di</strong> ve-<br />
scovi vi si sono opposti, e principalmente<br />
»ia contro gli eretici Arìaiiiy^Mx contro gli<br />
eretici Proleslaiid. Queste asseudjlee ete-<br />
rodosse col [)rofanarle v'inter<strong>di</strong>cono l'e-<br />
sercizio del cattolico culto. 1 cattolici non<br />
devono parimenti celebrare il Servizio<br />
<strong>di</strong>vino nelle chiese degli eretici. Gli eu-<br />
slaziani non vollero comunicare cogli al-<br />
tri cattolici d'Antiochia, [)erché questi te-<br />
nevano le loro assemblee in una chiesa<br />
degli ariani, es. Atanasio autorizzò la lo-<br />
ro separazione, recandosi alle loro assem-<br />
blee in case purliculari e non u quelle de*<br />
TRA 75<br />
gli altri callolici nelle chiese degli aria-<br />
ni. iVoterò clie in Aiitiocìiia si <strong>di</strong>e il nome<br />
<strong>di</strong> Eustaziaiii a'cattolici che non vollero<br />
riconoscere altro vescovo che s. Ka-<br />
stazio (<strong>di</strong> cui riparlai a Siria, riportando<br />
la serie de'vescovi antiocheni) deposto<br />
dagli ariani, i quali così li chiamarono<br />
per dei'isione. Perciò tali cattolici non vanno<br />
confusi co' Contemporanei eretici Eustaziani<br />
( F.). A Samosata , i cattolici non<br />
entravano nelle chiese perchè Eunomico<br />
vescovo ariano vi teneva le sue assemblee,<br />
l^cattolici devono dunque, <strong>di</strong>etro l'esem-<br />
pio de' primi cristiani, <strong>di</strong> s. Atanasio e<br />
degli eustaziani che in que'teuipi meri-<br />
tarono gli elogi della Chiesa, tenere le<br />
loro assemblee in case particolari piutto-<br />
sto che nelle chiese degli eretici, le quali<br />
hanno perduto la loro bene<strong>di</strong>zione, sen-<br />
za <strong>di</strong> cui non vi si può celebrare il ser«<br />
vizio <strong>di</strong>vino. E perciò s. Melezio d* An-<br />
tiochia recossi a celebrare il <strong>di</strong>vino uiW-<br />
ciò in una chiesa fuori delle oiura delle<br />
ciltà per non farlo nella chiesa degli a-<br />
riani, ed a Costantinopoli s. Gregorio iVazianzeno<br />
lo celebrò in una casa d* uno<br />
de' suoi parenti. Se sta nella prudenza<br />
de' principi cattolici il tollerare che ne*<br />
paesi da essi conquistali gli eretici conti-<br />
nuino ad esercitate il loro falso culto nel-<br />
le chiese da essi possedute, non ispetta for-<br />
se alla loro pietà il designare altri luo-<br />
ghi in cai i cattolici possano esercitare il<br />
loro culto in tutta la sua piuezza? Ad on-<br />
ta del riferito, ad onta della <strong>di</strong>scussione<br />
contenuta in 4 ragioni con altrettante ri-<br />
sposte, in più articoli deplorai la con<strong>di</strong>-<br />
zione infelice <strong>di</strong> que'cattolioi,che per ne-<br />
cessità si doverono contentare <strong>di</strong> olliciale<br />
nella stessa chiesa, ove prima o dopo<br />
facevano altrettanto gli scismatici o gli e-<br />
retici; come pure coni[)iansi que'caltolici,<br />
che dalla prepotenza de'scismatici o de-<br />
gli eretici, questi <strong>di</strong> forza vollero eserci-<br />
tare il cullo nelle loro chiese; altre volle<br />
gli scismastici o gli eretici esigettero da'<br />
cattolici una contribuzione per la pro-<br />
miscuità de'culli ue'Ioro templi. Voglia
76<br />
T R A<br />
KI<strong>di</strong>o <strong>di</strong>e<strong>di</strong> sì lagrimevoli esempi non più<br />
esisti no, ma teinochealcunononne mari-<br />
clii, e liillora esiste nello stesso santua-<br />
rio del s. Sepolcro (/^.). Tali funesti e-<br />
sempi si estesero anche nelle cattedrali,<br />
invase dagli eretici o scismatici, <strong>di</strong>viden-<br />
dosi co'caltolici certe ore del giorno per<br />
praticarvi l'ufficiatura. I Papi e i vesco-<br />
vi gemerono e anche protestarono, e tal-<br />
irolta furono costretti a tollerarlo per im-<br />
pe<strong>di</strong>re un male maggiore. Il vocabolo<br />
tra<strong>di</strong>zione, per consegna, si usa ancora<br />
per altre cose, come la tra<strong>di</strong>zione della<br />
Berretta car<strong>di</strong>nalizia (V.)'f\n\xo\'\ car<strong>di</strong>nali,<br />
che viene eseguita dagli Allega-<br />
ti apostolicij e pe'sagri e nobili pontifì-<br />
cii donativi ì\q\\(x Rosa d'oro benedetta<br />
(y.) e dello Stocco e Berrettone ducale<br />
benedetti, che si eseguisce da'nunzi apo-<br />
stolici o altri delegati alla consegna loro.<br />
TRADONE o TRON (s.), prete. Di<br />
Hasl)ein nel Brabante, ragguardevole per<br />
nascita e ricchezze, dopo aver perduto i<br />
propri genitori si ritirò a Metz, e si pose<br />
S(jlto la iliscipliiia <strong>di</strong> Cleodulfo vescovo <strong>di</strong><br />
tpiella cillà.Egli passava il suotetDpo tra<br />
lo stu<strong>di</strong>o, le opere <strong>di</strong> carità e gli eser-<br />
cizi <strong>di</strong> pietà; e dopo essere stato or<strong>di</strong>nato<br />
prete, tornò in patria, e si de<strong>di</strong>cò ad<br />
estirpare gli avanzi dell'idolatria colla<br />
pre<strong>di</strong>cazione, illustrando il paese collo<br />
^plendore delle sue virtù. Fece fabbrica-<br />
re un monastero nei suoi poderi, non solo<br />
per prepararvi un ritiro ai solitari, ma<br />
ezian<strong>di</strong>o per fondarvi una scuola, ove la<br />
gioventil) potesse informarsi nelle scienze<br />
e nella pietà. Altro monastero fondò pres-<br />
so Bruges nella Fiandra ; ed entrambi<br />
sono conosciuti sotto il nome <strong>di</strong> s. Trou<br />
o Truyen, in latino Trucio. Il santo fon-<br />
datore morì nel 698. Non sembra ch'e-<br />
gli abbia abbracciato lo stato monastico,<br />
come alcuni autori hanno creduto. E'<br />
menzionalo nel martirologio romano ed<br />
in altri a'^S novembie.<br />
TUAETTO o TRAIETTO, Trajcctum.<br />
Città vescovile del regno delle due<br />
Sicilie, provincia della Terra <strong>di</strong> Lavoro,<br />
T K A<br />
<strong>di</strong>stretto, <strong>di</strong>stante da Gaeta leghe 3 e mez«<br />
za, e da Napoli 1 4, capoluogo <strong>di</strong> cantone,<br />
sopra una collina, presso ia sponda de-<br />
stra dell'Ausente, altri <strong>di</strong>cono in prossi-<br />
mità della foce del Garigliano. Possiede<br />
la chiesa collegiata e 4 altre chiese par-<br />
rocchiali, ed un convento <strong>di</strong> religiosi. Seb-<br />
bene in area <strong>di</strong> versa,ebbe questa città l'o-<br />
rigine dall' antica Minturno fK) , città<br />
sannitica, le cui palu<strong>di</strong> rese celebri il sog*<br />
giorno frittovi dal famoso console romano<br />
Caio Mario, e che copriva ambe le ri-<br />
ve del fìume, al quale per un tempo <strong>di</strong>ede<br />
il proprio nome, e ch'era pure attra-<br />
versata dalla famosa via Appia. Minturno<br />
è la patria del poeta Lucilio. Eretta<br />
Minturno in sede vescovile sufiViiganea<br />
della metropoli <strong>di</strong> Capua, al finire del se-<br />
colo VI era già vuota d'abitatori. Sussi-<br />
stono ancora i suoi ruderi, e specialmen-<br />
tegli avanzi dell'anfiteatro e d'un acque-<br />
dotto. Traetto èva Patrimonio della cliiesa<br />
romana (J^.). quando nell'SSa Papa<br />
Giovanni Vili donò tutto quel ragguar-<br />
devole patrimonio aDocibileduca<strong>di</strong> Gae-<br />
ta e a Giovanni suo figlio, non che a'Io-<br />
ro successori in perpetuo, acciocché guer-<br />
reggiassero contro i Saraceni^ co«ne poi<br />
fecero; donazione loro confermata daGio-<br />
vanni X Papa del 9 '4' La sede vescovile<br />
<strong>di</strong> MinturnOjessendosi trasferita in Traet-<br />
to, il suo vescovo s'intitolò s, Trajectanaeecclesiaeepiscopum.\)o^o<br />
il 954 non<br />
Irovansi più vescovi <strong>di</strong> Traetto, e ia <strong>di</strong>ocesi<br />
fu riunita a Gaeta^ la quale pel me-<br />
morabile soggiorno <strong>di</strong> Papa Pio IXi^f^.)^<br />
a'3 I <strong>di</strong>cembre 1848, colla bolla In sublimi<br />
Prineipis Apostoloruni catìiedra^<br />
fu elevata alla <strong>di</strong>gnità arcivescovile, e be-<br />
neficata pure al modo narrato in quell'ar-<br />
ticolo; ed ali.*'arcivescovo ivi ricordato,<br />
per sua morte, Io stesso Papa a'sS giugnoi854<br />
S'' sostituii l'attuale arcivescovo<br />
mg.' Filippo Cammarota <strong>di</strong> Traietto<br />
nell'arci<strong>di</strong>ocesi, traslato da Cafarnao in<br />
partìbiis^ titolo vescovile conferitogli nel<br />
1849, già arciprete della cattedrale arcivescovile<br />
e pro-vicario generale del pre-
TRA<br />
decessole. Anche Tinello celebro solennemente<br />
con feste l'avventurosa defini-<br />
zione del dogma suU'Iinmacoialo Concepimento<br />
delia B. Vergine, eru<strong>di</strong>tamente<br />
descrilledalch. Michele De Mallhias nel-<br />
la sua Dissertazione 'm[\io\a[a: Gare delle<br />
città e luoghi dell'arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Gae-<br />
ta nella metà del secolo XIX, inserita<br />
nel n.° 9 deW*Araldo <strong>di</strong> Lìicca^ de' 28<br />
febbraio 1 855.<br />
TRAIAINOPOLl, Trajanopolis. Sede<br />
arci vescovile <strong>di</strong> Tracia nell'esarcato oluonimo,<br />
metropoli della provincia <strong>di</strong> Ro-<br />
dope, eretta nel IV secolo in sede vesco-<br />
vile, in<strong>di</strong> arcivescovile, ch'ebbe per suf-<br />
fragane i vescovati <strong>di</strong> Maronea, che la<br />
successe nella <strong>di</strong>gnità del secolo IX e nel<br />
XV ad essa si unì, E/iOjDi<strong>di</strong>motiche,c\\e<br />
nel secolo IX <strong>di</strong>venne arcivescovato ono-<br />
rario, Peritcorioy Cipsella^ che ìu delio<br />
secolo ricevè anch'essa il titolo arcivescovile,<br />
come le due seguenti, Massimianopoli<br />
e Rusioy Ahdera, Xanthia, Macra^<br />
Anastasiopoli, Misi/io o Misinopoli , e<br />
Teodorio. La città anticamente fu chiamala<br />
anche Zernis ^ <strong>di</strong>stante 25 miglia<br />
daCipsella,45d'Adrianopolie4odalnia-<br />
leEgeo. Quantunque porli il noa^e<strong>di</strong>Tra-<br />
ianopoli, si dubita che debba l'oiigiiie a<br />
Traiano, ma probabilmente l'ingrandì e<br />
abbellì, e Giustiniano I ne fece rifabbri-<br />
car le mura <strong>di</strong> cui si vedono gli avanzi in-<br />
sieme a quelli della città. L'o<strong>di</strong>erna chia-<br />
masi pure Or/A7iOi'e-<br />
ratore Valente: suoi successori furono Sincielo,<br />
Pietro, Rasilio, Flacciano, Abbon-<br />
danzio, ec. Secondo il p. Le Quien nel<br />
secolo XVI Gabriele fu ili.° metropoli-<br />
tano <strong>di</strong> Traianopoli e <strong>di</strong> Maionea, e sot-<br />
toscrisse là deposizione del patriarca Joa-<br />
saph nel 1564. Traianopoli ebbe ancora<br />
isuoi vescovi latini,e se ne conoscono due:<br />
La<strong>di</strong>slao,e il successoreBenedello <strong>di</strong>Zege<strong>di</strong>no<br />
francescano, nominalo neh 493 da<br />
Alessandro VI. Oriens <strong>di</strong>r. 1. 1, p. i 193,<br />
t. 3, p. 1095. Traianopoli, Trajanapoli-<br />
tan , è altresì un titolo arcivescovile in<br />
partibiis^ehe conferisce il Papa, a cui so-<br />
nosottoposli i simili titoli vescovili d\Per'<br />
gamo, Eno, Maronea, come leggo ne'regislri<br />
concistoriali,non e\\eAhdera eMas-<br />
sìmianopoli. Per ultimo furono decorati<br />
del titolo arcivescovile <strong>di</strong> Traianopoli, da<br />
Pio VII Giacinto Lodovico de Quelen,<br />
poi trasferito alla sede <strong>di</strong>P
78<br />
T R A<br />
in pnrtìhusy solloposlo all'eguale titolo<br />
arcivescovile <strong>di</strong> Lao<strong>di</strong>cea, clie conferisce<br />
il Papa.<br />
TRAINA oTROINA,rm)//i/7, Troynapolim.<br />
Città vescovile <strong>di</strong> Sicilia nella<br />
valle <strong>di</strong> Demona, provincia <strong>di</strong> Catania,<br />
da cui e <strong>di</strong>stante i 2 leghe e 4 da Nicosia,<br />
capoluogo <strong>di</strong> cantone, giace sopra una<br />
montagna, da cui scende il fiume del suo<br />
nome. Vanta questa città il più. antico<br />
monastero della Sicilia dell'or<strong>di</strong>ne basi-<br />
iiano, ed è adorna <strong>di</strong> molli belli e<strong>di</strong>lìzi e<br />
<strong>di</strong> pubblici stabilimenti, ma tuttavia of-<br />
fre poco interesse e viene <strong>di</strong> rado visita-<br />
ta da'viaggiatori. Conta quasi 8000 abi-<br />
tanti, ed ha pingue territorio e buoni pa-<br />
scoli, esportandosene anche giano, legna-<br />
me, vii)o,sela,cacioeghiaiide. [\occo Pirro<br />
nella Sicilia sacra^ t.i, p. 44o> ^^'<br />
clcsiae Troiucnsis postsaracenos, chiama<br />
Traina o Troina, vetustissima Sici-<br />
liae urhs^e riporta gli autori che ne parla-<br />
rono. Ruggero normanno conte e poi du-<br />
ca <strong>di</strong> Sicilia, pare che l'abbia tolta a' sa-<br />
raceni, in<strong>di</strong> nel <strong>di</strong>cembre 1061 vi fu ri-<br />
cevuto con festive <strong>di</strong>mostrazioni dagli a-<br />
bitanti. Egli vi prese tanto amore per l'e-<br />
levata sua posizione, bellezza e altri pre-<br />
gi, che ottenne nel 1081 da s. Gregorio<br />
VII che vi fosse ristabilita ovvero stabi-<br />
lita la sede vescovile, facendovi designa-<br />
re in vescovo Roberto suo parente e normanrjo,<br />
monaco del monastero <strong>di</strong> s. Eufemia<br />
<strong>di</strong> Calabria, o <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> s. Michele<br />
<strong>di</strong> Traina. Pel suo zelo e per la mu-<br />
nificenza <strong>di</strong> Ruggero furono rialzati i sagri<br />
leo)pli,provveduti <strong>di</strong> suppellettili edolati,<br />
de<strong>di</strong>candosi la cattedrale in onore della<br />
13. N'ergine del Parto. Ruggero con <strong>di</strong>ploma<br />
presso il VìvvOyDcigraiia Comes Si-<br />
cilìae , fece le concessioni alla chiesa <strong>di</strong><br />
Troina, suo vescovo e successori, in onore<br />
<strong>di</strong> Gesù Cristo e della <strong>di</strong>vina sua Madre,<br />
prò animae meae,etpareutam meorum<br />
redemptioìie ausane omni calu-<br />
wzwV/.A vendo il conte Ruggero ripristina-<br />
to le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Messina e <strong>di</strong> Taormina, alla i .^<br />
assoggettò questa <strong>di</strong>Truina.luessallugge-<br />
TRA<br />
ro nel 1 088 ricevè Papa Urbano li con o-<br />
gni onore,celebrandola messa nella catte-<br />
drale, in<strong>di</strong> Io stesso Papa nel 1 090 trasferì<br />
la sede vescovile <strong>di</strong> Traina a Messina, col<br />
suo vescovo RobertOj<strong>di</strong>d i*apa <strong>di</strong>chiaralo<br />
legafwn S. IL E. in Sicilia; e poi secondo<br />
il Pirro, con <strong>di</strong>ploma che riporta, Urbano<br />
II fece legalo apostolico <strong>di</strong> Sicilia Rug-<br />
gero ed i suoi succesiori, donde al <strong>di</strong>re<br />
d'alcuni ebbe origine la famosa Monar-<br />
cìiia <strong>di</strong> Sicilia, che descrissi e deplo-<br />
rai a Sicilia, esaminando se vero o sup-<br />
posto il pontificio <strong>di</strong>ploma. "^eW Istoria<br />
della pretesa Monarchia <strong>di</strong> Sicilia, in<br />
cui si mostra V origine e V insussistenza<br />
<strong>di</strong> detta Monarchia^ con hollcy <strong>di</strong>plomi<br />
e altre autentiche scritture, cap. 4-Qua il-<br />
io sia in verisimile, che il supposto <strong>di</strong>ploma<br />
si fosse potuto domandare dal conle<br />
Ruggero ad Urbano 11, e che questo l'a-<br />
vesse potuto e dovuto concedere, si <strong>di</strong>ce.<br />
Prima <strong>di</strong> tutto non sa capirsi su qual fondamento<br />
gl'istorici siciliani possano mai<br />
appoggiare la Legazione Apostolica nel-<br />
l'isola <strong>di</strong> Sicilia, stabilita da Urbano II<br />
in persona <strong>di</strong> Roberto vescovo <strong>di</strong> Traina.<br />
Se in Traina dopo la conquista del regno<br />
fatta da'principi normanni, vi fosse desi-<br />
gnata la cattedra vescovile, e se ella ben-<br />
ché città anlicamenle fregiata col titolo<br />
<strong>di</strong> vescovato l'abbia riacquistata dopo la<br />
sconfitta de'saraceni, o a <strong>di</strong>rittura sia sta-<br />
la unita a! vescovato <strong>di</strong> Messina, e <strong>di</strong> due<br />
chiese, ch'elle erano, fattane una sola, al-<br />
l'aulore non importò il cercarlo. Bensì <strong>di</strong>-<br />
ce incoiiliaslabile e certissimo, appresso<br />
RoccolMrro autore accre<strong>di</strong>tato in Sicilia,<br />
che Roberto benché eletto sia designato<br />
vescovo <strong>di</strong> Traina, non fu mai vescovo<br />
d'essa città, e solamente fu consagrato nel<br />
1 090, quando fu eretta in vescovato Mes-<br />
sina (o ripristinato), alla quale fu sotto-<br />
posta Traina, come parte della <strong>di</strong>ocesi,<br />
con essere stato allora trasferito da que-<br />
sta in Messina il titolo e la cattedra vescovile.<br />
Se dunque nel 1097 quando si<br />
,<br />
pretende conceduta a Roberto la legazio-<br />
ne in Sicilia da Urbano II, non era Ror
T U A<br />
I)t'rto vescovo tli Ti aiiia, ina <strong>di</strong> Messina,<br />
cooie può cretlersi , <strong>di</strong>e (iaufredo nella<br />
sua storia abbia polnlo scrivere, <strong>di</strong>e f()Sse<br />
vescovo (li Traina e <strong>di</strong>e la lenazione [osse<br />
a lui conferita come a vescovo <strong>di</strong> Trai-<br />
na, quando era'no scorsi 7 anni dacché e-<br />
ra stalo consagrnto vescovo <strong>di</strong> Messiuii?<br />
Dovea chiamarlo vescovo <strong>di</strong> Messina, nuii<br />
<strong>di</strong> Traina. IMa grinventori della favola,<br />
<strong>di</strong>ce lo <strong>storico</strong> della Monarchia, non ha*<br />
dando alTanacronismo, credellero d'in-<br />
gannarci, nèsiaccorserodell'ei rore. Inol-<br />
tre poi aggiunge non trovarsi alcuna bol-<br />
la, Itllera o breve <strong>di</strong> Papa Urbano II, <strong>di</strong>-<br />
retta a Roberto vescovo <strong>di</strong> Traina, ne al-<br />
cun iiidÌ2Ìo apparisce dell'asserita lega-<br />
zione concedutagli nell'isola <strong>di</strong> Sicilia, per<br />
cui prelendesi olTeso molto liuggero e a<br />
segno poi <strong>di</strong> essersi prorotto in lamenti<br />
con Urbano II. « Di tal sognata legazio-<br />
ne niun i<strong>storico</strong> ecclesiastico , toltone il<br />
<strong>di</strong>volgato Gaufredo, e poi il Fazello, il<br />
Maurolico, lo Scorna e il Cirino, ed altri<br />
<strong>di</strong> simil fiìtta, mai non ha parlato: e pa-<br />
je strano, che sia ella stata conceduta, e<br />
poi tosto perdutosene il <strong>di</strong>ploma, talché<br />
per uscirne d'impaccio sia d'uopo ricor-<br />
rere all'invenzioni, simili a cjuelle fred-<br />
<strong>di</strong>ssime delibai bt^io circa all'altro <strong>di</strong> Urbano<br />
Papa sulla Monarchia <strong>di</strong> Sicilia. Bi-<br />
sogna dunque confessa re,che siccome que-<br />
sta è una favola, tessuta dagl'islorici si-<br />
ciliani per dare la prima base al preteso<br />
loro tribunale in quel regno; così la sup-<br />
posta legazione in persona <strong>di</strong> Roberto ve*<br />
scovo <strong>di</strong> Traina^ che si vuol conceduta da<br />
Urbano Pa})a, sia una ciarla messa fuori<br />
per dar motivo e colore all'altro asserito<br />
<strong>di</strong>plonia della Monarchia." In<strong>di</strong> lo<strong>storico</strong><br />
Q p. 90 prova, come in tempo d'Urjjano<br />
II e del conte Ruggero, a cui prelendesi<br />
conceduto il privilegio della INlonarchia,<br />
come anco nel pontificalo successivo <strong>di</strong><br />
Pasquale II, la s. .Sede ebbe i suoi legali<br />
e nunzi apostolici neiri>ola <strong>di</strong> Sicilia. iN'el<br />
pontificato d'Urbano II lo stesso Gaufredo<br />
confessò, che le cause eccleàia>liche, e<br />
i <strong>di</strong>rilli della Sede apostolica si doveuuo<br />
T R X 79<br />
nella Sicilia ventilare e conoscere da'Car-<br />
tolari, che in ogni tempo vi si destina-<br />
rono, e che elfetlivamente non erano al-<br />
tro che veri nunzi oapocrisari, per cui<br />
a un tempo non poteva essei'e legalo a-<br />
poslolico il conte Ruggero. Sollialla la<br />
Sirilia dal giogo saraceno e contpjistata<br />
da'normanni, si cominciò a ristabilire la<br />
cristiana religione, e la s. Sede vi mandò<br />
e mantenne il suo legato. Lo slesso Pir-<br />
ro, <strong>storico</strong> sic<strong>di</strong>ano, tanto presso i propvi-<br />
gnatori della prelesa Monarchia accre<strong>di</strong>-<br />
tato, chiaramente confessò, yéc prìniuìn<br />
advertOj fuissc quidciìi in Sicilia, ciini<br />
primum recepta est, Pontificis legatum,<br />
ut colligi aperte potest ex iisy cpiae narro<br />
twn in Messanensi, timi in Traynensi<br />
Notitia. Perstrinxit enini Grcgorius<br />
VII, Rogerinni, quod Traynenseni An-<br />
tistitem institiieret ahsque Se<strong>di</strong>s apostolicae^ejusque<br />
legati, tane VF.fad<strong>di</strong>ate.<br />
Nella Notizia poi della chiesa <strong>di</strong> Messina<br />
il Pirro cita la lettera <strong>di</strong> s. Gregorio<br />
V 1 1, dalla (juale tieducesi aperlamenle l'e-<br />
sistenza in que'lempi nella Sicilia del le-<br />
galo apostolico,menlie ivi s. Gregorio VI [<br />
così scrive al conte Ruggero, (^aia Tray-<br />
ncnseni electum a nohis consecrari po-<br />
stulasi licet electioni hoc defuerit^quod<br />
legatus Se<strong>di</strong>s apostolicae, et consensus<br />
noster non adfuitj tamen moacutes uè.<br />
defuturo idjiat^tuae <strong>di</strong>lectioni, ipsiusque<br />
personae laudabili testimonio ad<br />
praesens annuimus, ut veniens, Deofacente,<br />
consecretur. Elezione che non eb-<br />
beeffetto, perchè Pioberlo non fu mai con-<br />
sagrato vescovo <strong>di</strong> Traina, e solamente<br />
nel 1 090 quando fu eretta nuovamente<br />
Messina in vescovato.<br />
TRALLA o TROALLA, Trallis. Sede<br />
vescovile della provincia <strong>di</strong> Li<strong>di</strong>a, nel-<br />
l'esarcato d' Asia, sotto la metropoli <strong>di</strong><br />
Sar<strong>di</strong>, eretta nel VI secolo. Si conoscono<br />
due vescovi, Uranio che assistè al V<br />
concilio generale, e Micheleul VII <strong>di</strong> essi.<br />
Oriens chi: t, 1 , p. 881.<br />
TRALLES o CUORA. Sak vescovile<br />
dcllu 1 .' provincia d'Asia, ucU'csarcato del
8o TRA<br />
suo nome, sotto la metropoli d'Efeso, e-<br />
relta ne'primi tempi dellaChiesa.La citta,<br />
in oggi rovinala, si <strong>di</strong>ce fabbricata da Ai-<br />
talo dopo la <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> Troia, in po-<br />
ca <strong>di</strong>stanza dal fiume Meandro. Plinio,<br />
Slral)one,e lutle le Notizie ne fanno menzione.<br />
Avvi una lettera <strong>di</strong> s. Ignazio mar-<br />
tire, scritta al popolo <strong>di</strong> Trailes, la (juale<br />
prova l'antichi là <strong>di</strong> questa chiesa. Si co-<br />
noscono g vescovi <strong>di</strong> essa, cioè s. Filippo<br />
uno de'y primi <strong>di</strong>aconi della Chiesa,<br />
che meritò il soprannome d* Evangeli-<br />
sta^ per la sua eccellente pre<strong>di</strong>cazione;<br />
Polibio che occupava la sede al tempo <strong>di</strong><br />
detto s. Ignazio; Eracleone assistè ali.°<br />
concilio d' Efeso; Massiujo fu al brigan-<br />
daggio d'Efeso, nel quale sottoscrisse i decreti<br />
<strong>di</strong> Dioscoro; Asclepiade contempo-<br />
laneo<strong>di</strong> Pietro Follone, usurpatore della<br />
sede d'Antiochia;]VIirone sottoscrisse i ca-<br />
noni in Trullo j Teofìlatlo pose la sua<br />
soscrizione al VII concilio generale; Teo-<br />
fane or<strong>di</strong>nato da s.Meto<strong>di</strong>oos. Ignazio pa-<br />
triarca <strong>di</strong> Costantinopoli, assistè air Vili<br />
concilio generale; Teopisto fu al concilio<br />
tenuto pel ristabilimento <strong>di</strong> Foùo.Oricns<br />
<strong>di</strong>r. t.i, p. 6g6.<br />
TRANI (Tranen). Città con residen-<br />
za arcivescovile nel regno delle due Si-<br />
cilie, provincia della Terra <strong>di</strong> Bari, <strong>di</strong>-<br />
stretto, a 3 leghe da Barletta, g da Bari,<br />
capoluogo <strong>di</strong> cantone, sul mare Adriati-<br />
co, in luogo piano e<strong>di</strong>ficata conspicitur,<br />
fjfuae in suo Irium circiter milliarum ani-<br />
hitu 8200 domus, et i/^^ooo pene conti-<br />
tinetcives^ó'ìce l'ultima proposizione con-<br />
cistoriale. Seiìe d'una delle4g«"an<strong>di</strong> corti<br />
civili del regno, d'una gran corte crimi-<br />
nale e d'un tribunale civile per la pro-<br />
vincia; è piazza forte <strong>di</strong> 4- classe, che pe-<br />
lò non ha che una mura bastionata, con<br />
3 portele preceduta da un fosso, più non<br />
esistendo la sua antica cittadella,'già e<strong>di</strong>-<br />
ficata al tempo <strong>di</strong>.Federico 11 imperatore.<br />
L'interno è me<strong>di</strong>ocremente fabbricato, e<br />
la maggior parie delle vie stretle e tortuo-<br />
se. Vi sono peròde'palazzienon poche ca-<br />
se particolari assai belle,una piazza gran*<br />
TR A<br />
de e varie piccole,pasieggi sugli spalli donde<br />
si gode <strong>di</strong> vista estesissima sul maree<br />
sulla campagna. La cattedrale è vasta,l)uono<br />
e<strong>di</strong>ficio costruito su bel <strong>di</strong>segno, or-<br />
nala <strong>di</strong> colonne e pitture pregiale e ric-<br />
ca <strong>di</strong> preziose suppellettili. E' sagra alla<br />
B. Vergine Assunta in cielo, munita del<br />
battisterio, con cura d'anime amministra-<br />
ta dalParciprete 2.^ <strong>di</strong>gnità. Fra le reli-<br />
quie è in massima venerazione il corpo <strong>di</strong><br />
s. Nicola Pellegrino, principale patrono<br />
della città, llcapitolosi compone <strong>di</strong> 5 <strong>di</strong>-<br />
gnità, lai.\lelle quali è l'arci<strong>di</strong>acono, <strong>di</strong><br />
1 8 canonici comprese le prebende del teo-<br />
logo e del penitenziere, e <strong>di</strong> 20 preti de-<br />
nominali partecipanti, olirei chierici ad-<br />
detti al servizio <strong>di</strong>vino. Il palazzo arcivescovile<br />
è alquanto <strong>di</strong>stante dalla metropo-<br />
litana, vecchio e<strong>di</strong>ficio,già uno de'più son-<br />
tuosi per l'eccellente struttura. In tutta la<br />
città non vi è altra chiesa parrocchiale,<br />
bensì <strong>di</strong>verse altre in bel numero, 3 conventi<br />
<strong>di</strong> religiosi, 2 monasteri <strong>di</strong> monache,<br />
un conservatorioper lefanciulleorfanejal-<br />
cunisodalizi,!! vasto seminario,rospedale,<br />
il monte <strong>di</strong> pietà, e il vago teatro. Usuo<br />
porto circolare, anticamettte assai rinomato<br />
per la como<strong>di</strong>tà e sicurezza, trovandosi<br />
dentro l'urbano recinto, più non può<br />
ricevere che il piccolo navile, né se n'e-<br />
sporta che olio, buon vino, moscato spe-<br />
cialmente, mandorle, fichi eccellenti, ed<br />
alcune altre produzioni del paese. La fiera<br />
che vi si tiene a*i4 ottobre , chiama<br />
molto concorso. Cal<strong>di</strong>ssimo è quivi il clima<br />
per 8 mesi dell'anno, e l'acqua <strong>di</strong> sor-<br />
gente rarissima; certe cisterne poste nelle<br />
cantine delle case, i tetti delle quali hanno<br />
canali che vi mettono capo, ricevono<br />
le acque piovane, <strong>di</strong> cui si fa uso nell'e-<br />
state. Gli oli veti del territorio sono sì spes-<br />
si e <strong>di</strong> tanto bella appaiiscenza, che formano<br />
il gia<strong>di</strong>tissimo spettacolo come <strong>di</strong><br />
amena selva, la quale si estende per tutto<br />
il resto della provincia e fino a Taranto,<br />
venendo framezzata dalle piantagioni <strong>di</strong><br />
cedri e <strong>di</strong> raelaranci/frequenli anch'esse<br />
e prosperose. Coltivasi ne'<strong>di</strong>nlorni il co-
TRA<br />
tone, col quale funiio tele comuni. Alla<br />
hellez.za del sito in cui giace la città, si<br />
aggiunga che dalla parte terrestre non<br />
vede monti, tranne il monte Gargano dal<br />
marittimo lato, innalzato dalla natura<br />
quasi per riparo de'fred<strong>di</strong> solili degli a-<br />
quiloni. Essendo Trani <strong>di</strong> (igura ovata, si<br />
specchia nelle trasparenti acque del por-<br />
to. Trani vanta Qiolti uomini illustri per<br />
santità <strong>di</strong> vita, militari imprese e fregia-<br />
ti <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità ecclesiastiche, non meno che<br />
letterati. Contava loo famiglie nobili,<br />
<strong>di</strong>vise in 4 seggi come Napoli. Da chi<br />
Trani, Tramim, anticamente fosse e<strong>di</strong>-<br />
ficala, il <strong>di</strong>mostra e l'iscrizione posta sopra<br />
la porta <strong>di</strong> essa, che così <strong>di</strong>ce: Tramini<br />
a T^^rreno filio Diomc<strong>di</strong>s , et a<br />
Trajaiiwn instauratnm. Cioè che fu e<strong>di</strong>-<br />
ficata da Tirreno figlio <strong>di</strong> Diomede, e ristorata<br />
da Traiano, e delta Traianopo-<br />
lij Trajanopolif/ì, come scrive Pandolfo<br />
Collenuccio nel lib. 4 delle Storie del re-<br />
gnOj e poi nominato Trani per brevità,<br />
secondo l'antico vocabolo. La restaura-<br />
zione <strong>di</strong> quell'imperatore risale all'anno<br />
I 12 circa. Conquistata da'romani, fu riu-<br />
nita alla repubblica, e dopo la caduta del-<br />
l'impero soggiacque al crudele dominio<br />
de' saraceni ; poscia nel ()83 sotto quello<br />
degl' imperatori greci, e sotfri non poco<br />
per alcuno <strong>di</strong> essi, massime sotto Basilio<br />
II nel principio del secolo XI. Verso il<br />
1009 Meles dtica <strong>di</strong> Bari fece sollevare<br />
la Puglia e la Calabria contro i greci.<br />
Al tempo della conquista de' normanni,<br />
fu data in appannaggio a Pielro,uno de' i 2<br />
capitani <strong>di</strong> quella nazione conquistatori<br />
del regno, con titolo <strong>di</strong> contea, e cosi rimase<br />
finche non venne stabilita da R.ug-<br />
gero I l'unità della monarchia. Al quale<br />
re avendo gli abitanti mancato <strong>di</strong> fedeltà,<br />
<strong>di</strong>e egli or<strong>di</strong>ne che fosse <strong>di</strong>strutta nel 1 134;<br />
ma risorse in breve la nobile città assai<br />
importante, perchè Federico II impera*<br />
tore e re <strong>di</strong> Sicilia ne fece una piazza <strong>di</strong><br />
guerra, e vi eresse il castello che fu poi<br />
cagione che fosse teatro <strong>di</strong> avvenimenti<br />
militari, al tempo iij cui lecased'Augiò<br />
VOL. LXXIX.<br />
TRA 8i<br />
e d' Aragona si <strong>di</strong>sputavano il' trono <strong>di</strong><br />
Napoli. Divenne l' emporio della Puglia<br />
Peucezia, quando i veneziani l'ebbero iu<br />
mano a titolo <strong>di</strong> pegno, essendovisi sta-<br />
biliti a torme i negozianti ebrei e mori <strong>di</strong>-<br />
scacciati dalla Spagna e de<strong>di</strong>ti ad attivo<br />
e lucroso traffico. Ma dopo la sconfitta<br />
patita nel i Sog da' veneti a Chiara d'Ad-<br />
da, gli aragonesi ricuperarono Trani, e<br />
<strong>di</strong>scacciata quella non cristiana popola-<br />
zione, <strong>di</strong>venne la città scarsa d'abitatori<br />
ed andòsensibilmente declinando, in prò<br />
porzione della sua precedente floridezza,<br />
tuttavia essendo una delle principali città<br />
del regno. Del resto Trani seguì le vicen-<br />
de del regno delle due Sicilie. Usuo ti-<br />
tolo <strong>di</strong> contea talvolta venne conferito ad<br />
un principe reale, ed il regnante Fer<strong>di</strong>nando<br />
II <strong>di</strong>chiaròconte <strong>di</strong> Trani il viven-<br />
te suo real figlio, principe Luigi Maria,<br />
primo nato dalla regnante regina M." Teresa<br />
d'Austria, che il Papa Pio.IXcve'<br />
simò nel suo soggiorno a Gaeta.<br />
La luce dell' evangelo la ricevè Trani<br />
ne'primi tempi della Chiesa, e poco dopo<br />
vi fu eretta la sede vescovile, gloriandosi<br />
<strong>di</strong> avere avuto per i ."vescovo RedenlOjUomo<br />
<strong>di</strong> eminente santità, che occupava la<br />
sua cattedra prima della persecuzione <strong>di</strong><br />
Decio imperatore del 249. La chiesa <strong>di</strong><br />
Trani celebra solennemente le feste <strong>di</strong> s.<br />
Nicola Pellegrino,<strong>di</strong> s. Leucioe <strong>di</strong> s. Gio.<br />
Evangelista, qidbus totius <strong>di</strong>oecens ca-<br />
rati et ahhates eo ex velcri confluitati<br />
stilato^ come scrive l'Ughelli ntWItalia<br />
sacra^ Metropolis Tranensis et Salpc/i-<br />
sLs t. 7, p. 886. Aggiunge il suo annota-<br />
tore Coleti. Author niiiii.s jejuae de sU'<br />
cris Trani thesauris, cuni in cadcni et-<br />
vitate, prae ter corpara ss. Felicis Fon*<br />
tif.etmartyr. , Fortuna ti inarifr,fHila •<br />
rioniSf ad qucui frigi<strong>di</strong>s vexali morhis<br />
accurrunt, et statini voti compotes race-<br />
dunt. Fehroniacy Eutitii Tranensis e-<br />
piscopiyct Palla<strong>di</strong>if vel Pelagii Salpcn-<br />
sis praesulis, h. Pclri ex or<strong>di</strong>ne niinO'<br />
rum ohservaìitiwny colitur sacra parti*<br />
cuUij in (jua^ a perjida Itebruca in cou"<br />
G
82 TRA<br />
ttmptum nostraeJìdei fricta ,<br />
revelata<br />
nube atymorum apparuit vera Christi<br />
caro, verusqiie sanguis, qui in terram<br />
usque dejluxit. Imago ejusdem Christi<br />
Salvatoris^quaemarinas undas hajulas<br />
suas illuminaveraty altera etiam imago<br />
Sahatoris, sed cruci affixi, a qua tur-<br />
cicis petita telis vivus cruor effluxerat.<br />
Imago lapide ah.Mariae Firginis^quae,<br />
ut illa sui ss. Fila, de qua hic etiam meri'<br />
tio paulo ante habitafuit, non imposita<br />
navi^nonfluctuansysed velutper pelagus<br />
ob ambulans Tranum appulit, et nunc<br />
K'enerationem cxigit inaedepp. carme-<br />
litarum. Fornix ad huc videtur, qui <strong>di</strong>'<br />
vinae minis ter nemesis sua sponte dehi-<br />
scensmilitem ludcntem aleis, ipsiqueiu'<br />
ferno horrorem blaspJiemiis injicientem<br />
per<strong>di</strong><strong>di</strong>t. Per plura saecula corpus s,<br />
Stephani I Papae etiam civitate servatum<br />
fuit, et perpetuo pro<strong>di</strong>gio ad ejus<br />
umani recurrentc ejus <strong>di</strong>efestiva 2 augusti<br />
sine semine odori quam maxime<br />
Jlores nascebantury quod piissima regia<br />
celsitudo Cosmi III magni Hetruriae<br />
ducis cum ilio d. Fortunati immutavit,<br />
et in ecclesia equitum s. Religionis militaris<br />
sub auspicìis ejusdem s. Stepha-<br />
ni Pisis inpraenobili urna perhonorifice<br />
recon<strong>di</strong><strong>di</strong>t. Questa traslazione avvenne<br />
nel 1682, e fu consegnalo il s. Corpo<br />
al conte Orazio Delci sanese procuratore<br />
del granduca. Questi per gratitu<strong>di</strong>ne in-<br />
signì della croce <strong>di</strong> s. Stefano I i patrizi<br />
<strong>di</strong> Trani Domenico de Angelis, Antonio<br />
Posa sindaco generale della citlì«,eVincen-<br />
zo Posa che eru<strong>di</strong>tamente scrisse e stam-<br />
pò in Trani la relazione <strong>di</strong> questa trasla-<br />
zione. Successore del vescovo Redento fu<br />
s. Magno, celebre per la sua pietà e per<br />
i suoi miracoli. I suoi atti li riporta TU-<br />
ghellijove si ìe^^e.Or<strong>di</strong>natus episcopus,<br />
exemplo, ac prae<strong>di</strong>catione plitres ad<br />
ChristiJidem perduxit. Ejusfamae in-<br />
videns <strong>di</strong>abolus in eum suscitavit Severinum<br />
proconsulem Jpuliae severissimum,<br />
qui cum Magnum suo tribunali<br />
sistijussissct, vel morte multandum^ vel<br />
TRA<br />
idolis sacrijlcandum c<strong>di</strong>xit, etc. Martyrio<br />
coronatus est <strong>di</strong>e 1 9 augusti anno<br />
Domini 254 '^ suo corpo occultamente<br />
seppellito in Fon<strong>di</strong>, dopo <strong>di</strong>verse vicen-<br />
de fu trasportato prima in Veroli, poi nel-<br />
la basilica d'Anagni: il suo capo si vene-<br />
ra nella basilica Yaticana,e nella sua chie-<br />
sa filiale de' ss. Michele e Magno le sue<br />
Ye\\c[\x\e.hhh\aimo,Acta Passionis^atque<br />
Traslalionum s. Magni episcopi Tra-<br />
nensis etmart. illustrat,k.ti\\ 1 7 34.Euti-<br />
zio o Eutichio Tranensis episcopus'inlevvenne<br />
alla consagrazione della chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Andrea <strong>di</strong>Barletta nel493,ed a'concilii ce-<br />
lebrati in Roma da Papa s. Simmaco nel<br />
5oi, 5o2, 5o3 e 5o4. Sutinio fu al sinodo<br />
<strong>di</strong> s. Paolo I del 76 r, Leone si trovò<br />
al concilio generale <strong>di</strong> Nicea II ne! 787.<br />
Qui trovasi altra lunga lacuna <strong>di</strong> vescovi,<br />
sino a Giovanni Tranensis Archie^<br />
piscopus che fiorì dopo il 1000, e al cui<br />
tempo si fece la traslazione del corpo <strong>di</strong><br />
s. Leucio patriarca d'Alessandria e confessore<br />
da Brin<strong>di</strong>si in Trani, i cui alti pub-<br />
blicò Ughelli. Nell'ultima lacuna de' ve-<br />
scovi trovo però nel Rodotà, DelVorigi-<br />
ne del rito greco in Italia , che la sua<br />
cattedrale fu proveduta <strong>di</strong> vescovi Ialini<br />
sotto il governo de'greci. Riferisce nel t.<br />
I, p. 367, che fia'vescovi della Puglia ,<br />
i quali calcando le orme delTarcivescovo<br />
<strong>di</strong> Rari sostennero la maeslà del rito romano<br />
contro il <strong>di</strong>scre<strong>di</strong>to, in cui procurarono<br />
<strong>di</strong> metterlo i greci co'loro bia-<br />
simi, merita essere con lode nominalo il<br />
vescovo <strong>di</strong> Trani; il quale non ostante l'e-<br />
<strong>di</strong>tto emanato nel 968 dall' imperatore<br />
IViceforo Foca e dal patriarca <strong>di</strong> Costan-<br />
tinopoli Polyeuclo ,<br />
persecutori sfacciati<br />
de'Ialini, col quale or<strong>di</strong>narono che do-<br />
vesse nella Puglia e nella Calabria pre-<br />
valere ne'sagri misteri l'uso del fermen-<br />
tato, continuò a ricevere dal Papa l'im-<br />
posizione delle mani e a celebrare «egli<br />
azzimi i <strong>di</strong>vini misteri. 11 fondamento <strong>di</strong><br />
ciò credere lo somministra il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong><br />
Calocyri catapanod'Italia,dulqualesi rac-<br />
coglie che nel 983, in cui egli soggettò ai
TUA<br />
greco impero la cillà <strong>di</strong> Trani, presiede-<br />
va alla vescovile sua sede Rodostamo, non<br />
conosciuto da Uglielli, or<strong>di</strong>nato da Papa<br />
Benedetto Vii ,<br />
né fu mai in<strong>di</strong> limosità<br />
da'greci. Avendo questo prelato nel tem-<br />
po dell'asse<strong>di</strong>o facilitato la resa della città,<br />
ecolla sua opera e stu<strong>di</strong>o impiegato presso<br />
gli asse<strong>di</strong>ali, ottenne dal vincitore d' es-<br />
sere trattato con piacevolezza, e <strong>di</strong> con-<br />
tinuare nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> sua chiesa. In-<br />
oltre il Rodotà osserva, che nel 988 in<br />
cui la città cadde in potere de* greci, non<br />
era innalzato il prelato <strong>di</strong> Trani alla <strong>di</strong>-<br />
gnità <strong>di</strong> arcivescovo. Varie in<strong>di</strong> furono<br />
le vicende <strong>di</strong> questa sede, ora unita e ora<br />
separata da quella <strong>di</strong> Trani. Non è age-<br />
vole impresa, egli <strong>di</strong>ce, il fissar T epoca<br />
in cui fu sollevata a'piìi sublimi onori <strong>di</strong><br />
arcivescovato. Convengono gli scrittori<br />
essere stata decorata della prerogativa <strong>di</strong><br />
metropoli innanzi il 107 1, come il Troyli<br />
nella Storia del regno <strong>di</strong> Napoli^ giacché<br />
in tale anno il suo prelato con titolo <strong>di</strong> ^^r-<br />
civescovo prestò l'assistenza con altri 9 ar-<br />
civescovi alla consagrazìone della chiesa<br />
<strong>di</strong> Monte Cassino, fatta con solenne e rara<br />
pompa da Alessandro II, narratadaLeone<br />
Ostiense. Dopo il vescovo Giovanni, TUghelli<br />
registra altro Giovanni Tranensìs<br />
ecclcsiae episcopus longenioribus <strong>di</strong>ver-<br />
sus aJoaiine superiore ^ quipie tate, et vir-<br />
tutibus claruit: lume vero coiwiventem<br />
cuin graecisy
84 'i" l\ A<br />
et Ostunensi episcop. aliisque regni Si-<br />
ciliae siivimis viris una cwn lillclmo<br />
puero regcabllcnrico VIimp. cnplus in<br />
Girmania. caiccrihus est mancipatus,<br />
e quihiis solulus a?ino\ 187 suhscripius<br />
rcperitur in quihusdani concessionibus<br />
cjusdem Ilcnrici VI, Nel 1202 il capitolo<br />
<strong>di</strong> Trani elesse in arcivescovo G. Ca-<br />
sinensis ord. alias (non <strong>di</strong> Monte Cas-<br />
sino perchè n'era abbate il car<strong>di</strong>nal Rof-<br />
fredo dell'Isola o Lisola), per esaminare la<br />
quale elezione Papa Innocenzo 111 scrisse<br />
al vescovo <strong>di</strong> Bilonto ed a Marziano sud-<br />
<strong>di</strong>acono, an confirmatus in ea <strong>di</strong>gnitate<br />
fiterit me latet. Bartolomeo Innocentii<br />
IIIfamiliaris^ eo mandante, Tranen-<br />
sis Ecclesiae Archiepiscopus consecra'<br />
tur circa annum Domini 206. In<strong>di</strong> nel<br />
12570 meglio nel 1 264 fi". Giacomo domenicano<br />
insigne lettore <strong>di</strong> teologia nel<br />
convento d'Orvieto. Nel 1268 Clemente<br />
IV consagrò in successore Nicola cappel-<br />
lano apostolico e canonico <strong>di</strong> Reims, in-<br />
viato nel 1 27 1 dal re Cario I in Ungheria<br />
per combinare il matrimonio del suo<br />
figlio Carlo II con Maria figlia <strong>di</strong> quel re.<br />
Nicolò IH nel 1280 fece amministratore <strong>di</strong><br />
Trani, Oltobono patriarca d'Antiochia,<br />
dopo aver abrogato l'elezione viziosa <strong>di</strong><br />
Tommaso de Fossa preposto <strong>di</strong> s. Anto-<br />
nio dell'Aquila. Nel 1288 Nicolò IV nominò<br />
arcivescovo Filippo abbate secola-<br />
re <strong>di</strong> s. Girolamo <strong>di</strong> Veroli, in<strong>di</strong> consigliere<br />
<strong>di</strong> Carlo 11 e nel 1295 commenda-<br />
tore della chiesa <strong>di</strong> s. Nicola <strong>di</strong> Troia dell'or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> Calatrava. Nel 1297 da Zara<br />
vi fu iraslalo fr. Giovanni francescano da<br />
Bonifacio Vili. Per sua rinunzia lo stesso<br />
Papa nel 1 298 gli sostituì Oddo o Oddone<br />
Arcioni nobile romano, giureconsulto il-<br />
lustre, chiaro pure per iutegrilà.Nel 1 3 1<br />
gli successe Bartolomeo, che trasferito nel<br />
1 328 a 8iponlo,fucon)mendataTraniad<br />
O . . . patriarca d'Antiochia. Nel riportare<br />
la serie <strong>di</strong> questi a Siria, registrai Ge-<br />
raldo Odone o Ottone, e amministratore<br />
<strong>di</strong> Catania. Ma nello stessoi328 fu fatto<br />
arcivescovo Bui loiomeg Braucacci nobile<br />
TRA<br />
napoletano,che re Roberto neh 335 inviò<br />
a Benedetto XII in Avignone aml)ascia-<br />
tore d'ubbi<strong>di</strong>enza, in<strong>di</strong> vice-cancelliere<br />
del regno. Benedetto XII neh 342 eles-<br />
se Andrea citta<strong>di</strong>no e canonico <strong>di</strong> Veroli,<br />
morto nel medesimo anno in Avigno-<br />
nejonde Clemente VI nel 1 343 gli surro-<br />
gò Guglielmo francese abbate beneJetlino<br />
d'Angers, e dopoi i mesi lo traslatò a<br />
Brin<strong>di</strong>si, per cui neh 344 liasfeiì da Lavello<br />
a Trani Filippo. Neh 348 da Massa<br />
Lubrense passò a questa sede fr. Ma-<br />
gnesio domenicano , lodato pastore. Nel<br />
i352 fr. Giacomo Tura Scottini domenicano<br />
sauese <strong>di</strong> santa vita e letterato in-<br />
signe,zelante dell'apostolico ministero. Nel<br />
gran scisma d'occidente l'antipapa Cle-<br />
n^enle VII nel 1 379 lo trasferì a Luni; in-<br />
<strong>di</strong> intruse nella sede <strong>di</strong> Trani nello stes-<br />
so anno Matteo e poi Gio. Battista aquila-<br />
no. Ma il Papa Urbano VI dopo fr.Giaco-<br />
Dio nominò arcivescovo Antonio de Lam-<br />
berti napoletano, insigne dottore in gius<br />
civile, e morto neh 383 gli <strong>di</strong>e in succes-<br />
sore Enrico prima del i 390. In questo a*<br />
24 <strong>di</strong>cembre Bonifacio IX elesse Riccardo<br />
de Silvestri tranese, cappellano apostolico<br />
del predecessore e u<strong>di</strong>tore delle cause del<br />
s. Palazzo. Neh 393 Giacomo, in<strong>di</strong> Cu-<br />
bello morto neh 4 18, onde Martino V vi<br />
trasferì da Melfi Francesco Carosio nobile<br />
capuano d'esimia pietà e <strong>di</strong> altre egregie<br />
virtù ornato. Avverte l'Ughelli: Auctaest<br />
ex mina Salpensis civitatesj in Ulani C'<br />
tenim adversaefortunae malis,cwn cae-<br />
teris ornamentisi ac opìlus episcopalem<br />
<strong>di</strong>gnitatem Salpensem perpetua unione<br />
Martinus V Pont, intulit. Nel fare l'u-<br />
nione <strong>di</strong> Salpe (F.) a Trani, <strong>di</strong>spose il Pa-<br />
pa che quale de'due pastori fosse soprav-<br />
vissuto, sarebbe arcivescovo delle due se-<br />
<strong>di</strong> : mortoli vescovo <strong>di</strong> Salpe, Francesco<br />
restò arcivescovo <strong>di</strong> Trani e Salpe. Morto<br />
a'27 aprile 1427, Martino V gli sostituì<br />
a' 1 6 giugno Giacomo deBanchi napoleta-<br />
no. Cessò <strong>di</strong> vivere nel 1 438<br />
e nello sles-<br />
so vi fu traslato da Conza il celebre Lati-<br />
no Orsini {F,) romaoo poicai<strong>di</strong>uaie. Nel
TRA<br />
1 4 J9 pnssato a Url)irìo, successe nei 1 4^o<br />
Giovanni Orsi ni abbate <strong>di</strong> Farfo, <strong>di</strong>e donò<br />
alla basilica Vaiicann,pnllium, et più-<br />
i'ialcfn aurcum magni \>aloris. Nel 1 479<br />
Cosmo migliorati Or.
86<br />
TRA<br />
re il palozzo arcivescovile con eleganza e<br />
decoro, in<strong>di</strong> Iraslato a Cassano. Nel 1677<br />
Paolo Ximenez ab Alessandro nobile spa-<br />
gnnoìoj professore <strong>di</strong>Sa]amanca,elo(]uente<br />
pre<strong>di</strong>catore, già vicario generale <strong>di</strong> To-<br />
Jedo, legato <strong>di</strong> Carlo II al Papaj <strong>di</strong>fese e-<br />
nergicamente l'immunità <strong>ecclesiastica</strong>, e<br />
fn padre de'bisoguosi. Nel 1 69 5 Pietro dei<br />
marchesi Torres nobile spagnuolo, già ve-<br />
scovo d'Epidauro e poi <strong>di</strong> Potenza, pasto-<br />
re zelante, visitò I' arci<strong>di</strong>ocesi, celebrò il<br />
sinodo, ornò <strong>di</strong> pitture la caltedrale,econ«<br />
sagrò la chiesa de'gesuili in Barletta. Nel<br />
1717 Giuseppe Antonio Davanzali (nato<br />
in Dari, <strong>di</strong>cono \e Notizie <strong>di</strong> Roma), no-<br />
bile fiorentino, canonico tesoriere <strong>di</strong> 8. Ni-<br />
cola<strong>di</strong> Bari, ambasciatore dell'iraperalo-<br />
re Carlo VI a Papa Clemente XI. Prese<br />
solenne possesso con pompa, rimosse gli<br />
abusi insorti nella sede vacante, procurò<br />
l'istruzione cristiana efficace e frequente<br />
al popolo, <strong>di</strong>fese le ragioni <strong>di</strong> sua chiesa,<br />
e in lutto fu zelante pastore. Restaurò e<br />
abbellì la cattedrale, rie<strong>di</strong>ficò e ingrandì<br />
l'episcopio, aggiungendovi due giar<strong>di</strong>ni;<br />
rifabbricò più ampio il seminario, e cosi<br />
fece all'ospedale nel 1720. Riparò i monasteri<br />
<strong>di</strong> Trani e dell'arci<strong>di</strong>ocesi, ed uno<br />
nuovo ne e<strong>di</strong>ficò in Coralo , in tutto fu<br />
magnifico e benefico, virtuoso e pio (me-<br />
ritò nel 1746 che Benedetto XIV lo fa-<br />
cesse patriarca d'Alessandria colla riten-<br />
zione <strong>di</strong> sua sede). Con questi VItalia sa-<br />
cra termina la serie degli arcivescovi, che<br />
io compiròcoIleiVb/fzzV <strong>di</strong>Roma.^e\ iy55<br />
d.DomenicoAndrea Cavalcanti teatino <strong>di</strong><br />
Cuccari feudo <strong>di</strong> sua casa, <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ceren-<br />
za.Neli 769 d.GaetanoM.Xapece teatino<br />
<strong>di</strong> Napoli, Nel 1792 d. Luigi Trasmon<strong>di</strong><br />
monaco celestino <strong>di</strong> Sulmona. Nel i8o4<br />
d. Luigi Pirelli teatino <strong>di</strong> Ariano, traslalo<br />
da Teramo, Nel tempo del suo arcivesco-<br />
vato. Pio VII colla bolla De utiliorido'<br />
minicae vineaeprocuratione ex coiìimis-<br />
Jowo^zV, de'28 giugnoi8i8, ^m//. Rom.<br />
ront. 1. 1 5, p. 56, un\ alla sede arcivesco-<br />
vile <strong>di</strong> Trani, le da lui soppresse chiese<br />
<strong>di</strong> Nazareth (F.) e Canne (f .), il cui ar-<br />
TR A<br />
ci vescovo risiedeva in Barletta (F.) <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Trani, fin da quando NazareVb <strong>di</strong><br />
Siria fu occupata da' saraceni: per tale<br />
riunione in quest'articolo mi proposi <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>re de' vescovi <strong>di</strong> Canne, con alcune altre<br />
nozioni, il che eseguirò poi, e il simile fa-<br />
rò con Bisceglia. Poiché questa sede ve-<br />
scovile, da Pio VII colla stessa bolla fu<br />
data in perpetua amministrazione all'ar-<br />
civescovo <strong>di</strong> Trani, e lo è tuttora , della<br />
quale metropolitana il Papa, in delta nuo-<br />
va circoscrizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ocesi, <strong>di</strong>chiarò suf-<br />
fraganee quelle della slessa Bisceglia e<br />
<strong>di</strong> Andria (alla quale avendo unita la se-<br />
de <strong>di</strong> Minervino^ in quest'articolo parlai<br />
de'Vescovi delle due <strong>di</strong>ocesi), come loe-<br />
rano precedentemente. Ora debbo riformare<br />
l'articolo Carina (non si deve con-<br />
fondere con Carinola unita a Sessa^ per<br />
cui ne riparlai a tale articolo), e nuovamente<br />
correggere un abbaglio. Dissi a Ca-<br />
rina o Carini (seguendo un geografo, che<br />
avendo erralo nella topografia, mi emen-<br />
dai nel voi. LI, p. 1 8), che con detta bol-<br />
la Pio VII l'unì a Trani: ciò non esiste<br />
afìfattOjpoichègià Carina era unita a Reg-<br />
gio. Carina Carini fu sede vescovile dei<br />
Bruzi (vocabolo che <strong>di</strong>e forse motivo alci-<br />
tato e corretto errore) nella Magna Gre*<br />
eia, oggi Calabria Ulteriore prima, <strong>di</strong> cui<br />
è melropoli Reggio, nel regno delle due<br />
Sicilie, secondo Ughelli, Commanville e<br />
altri geografi sagri. Dice il 1 ° nell* Italia<br />
sacra, Carinensis Episcopatus, 1. 1 o, p.<br />
38, la città <strong>di</strong> Carina fiorì ne'Bruzi, non<br />
lungi da Reggio, alla cui sede vescovile fu<br />
unita. Poiché morto il vescovo N. (forse<br />
unGiovanni, per congettura deirOlslenio,<br />
manonpare), versoil595, il Papa s. Gregorio<br />
1 scrisse a Bonifacio vescovo <strong>di</strong> Reg-<br />
gio la lettera che riporta Ughelli, che per<br />
tal morte e per essere la città devastata,<br />
deserta e spopolata, gliene affidò il go-<br />
verno spirituale, la cura e la vigilanza. Poi<br />
per 2." vescovo registra Bonifacio Rhe-<br />
ginus episcopus hanc ecclcsiam suscepit<br />
regendaniex d. Gregorii Imandato an.<br />
595. E per 3.° e ultimo Giovanni, «jf/wCrt-
TRA.<br />
rinrfwhiis infnlìs decoratus^ intervenne<br />
ai concilio ili Luterano celebrato nel 649<br />
iln Papa s. Martino I. Atq uè hinc colli-<br />
gitur non <strong>di</strong>a perdurasse unioneni hujus<br />
Ecclesiae cuni Rìwginaa Magno Gregorio<br />
Ifactam^sedproprìos iterum Ca-<br />
rinenseni Ecclesiani Imbuisse Pastores,<br />
quos tandem eversa omnino civitate pe-<br />
nitus amisit. Sembra dunque che Carina<br />
de' Bruzi , sia <strong>di</strong>versa da Carini, Murus<br />
seu Murodì Hyccarinoruni, borgo con-<br />
siderevole <strong>di</strong> Sicilia, nella provincia e <strong>di</strong>-<br />
stretto <strong>di</strong> Palermo^ capoluogo <strong>di</strong> canto»<br />
ne, alla destra del piccolo fiume del suo<br />
nome, e presso un piccolo seno golfo <strong>di</strong><br />
mare. Derivò l'o<strong>di</strong>erno suo nome corrot-<br />
tamente dall'antica Hyccaray piccola cit-<br />
tà marittima eretta dagli antichi sicani,<br />
che poco sorgeva <strong>di</strong>scosta al nord-ovest,<br />
e si crede anzi cheda'suoi avanzi e rovi-<br />
ne originò Carini. Gli ateniesi nella spe-<br />
<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Siracusa, sotto Nicia e Alcibia-<br />
de, trasportarono da Iccara a Corinto la<br />
rinomala e vezzosa cortigiana Laide, che<br />
fu tra le più famose <strong>di</strong> Grecia de<strong>di</strong>cate<br />
all'impu<strong>di</strong>ca e f.ivolosa Venere, e per la<br />
sua bellezza la sua effigie fu incisa sulle<br />
monete. Gli abitanti hanno un castello<br />
gotico, coltivano molto la pesca, e raccolgono<br />
molta manna, me<strong>di</strong>ante l'incisione<br />
in un albero, ch'è una specie <strong>di</strong> frassino.<br />
Stringo il mio <strong>di</strong>re, con osservare, che le<br />
poche notizie che abbiamo <strong>di</strong> Carini de'<br />
Bruzi e sua sede vescovile, ad alcuni <strong>di</strong>e<br />
luogo a equivoci e le fece amalgamare con<br />
quelle <strong>di</strong> Carini <strong>di</strong> Sicilia. Come poi fui<br />
indotto nell'inconcepibile errore <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />
Carini unita a Trani, Uomo e nulla, non<br />
so renderne ragione(forse dall'aver scritto<br />
nelle mie memorie, Nazareth e Canne<br />
unite a Trani, e i due erronei puntini po-<br />
sti con <strong>di</strong>strazione sopra Canne^ mi fece-<br />
ro leggere Carinif&enza fermarmici nelle<br />
poche parole che scrissi in tale articolo,<br />
perchè stabilii in questo ragionarne, e in-<br />
vece ho dovuto pure farlo per rettifica zio-<br />
nejneìiMare lìlagnum ó'i lanìe slu(}'ìOse,\!ì'<br />
boriose e pazientissime compilazionilOra<br />
TRA 87<br />
passo a far cenno de'vescovi e delle <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Canne e <strong>di</strong> Bisceglia Biseglia,<br />
lai. 'unita, la 1.* amministrata dall'arci'<br />
vescovo <strong>di</strong> Trani.<br />
Canne, Cannae, antichissima città <strong>di</strong><br />
Puglia, a 2 leghe e mezzo da Barletta (colle<br />
cui rovine fu e<strong>di</strong>ficata), della quale non<br />
meno al suo articolo, che in altri parlai<br />
per la memoranda <strong>di</strong>sfatta patita da'ro-<br />
mani, nel combattimento contro i cartaginesi<br />
capitanati dal fulmine <strong>di</strong> guerra An-<br />
nibale, ed il campo nel quale seguì tutto-<br />
ra è chiamato Campo <strong>di</strong> sangue. La cat-<br />
tedrale era de<strong>di</strong>cata alla B. Vergine, e la<br />
sede sufFraganea <strong>di</strong> Bari prima che Martino<br />
V la I ."volta l'unisse nel i ^1^ a Tra-<br />
ni. Sebbene comunemente si creda con<br />
Ughelli, che verso il 5oo originasse ilsuo<br />
vescovato, pure Coleli <strong>di</strong>chiara: iV... primus<br />
.Cannarum Episcopus se<strong>di</strong>tAposto^<br />
lorum principe Romani contendente his<br />
populi Evangelio edoctis an. sai. 44 CJC<br />
tabulario Ecclesiae Sypontinae. In<strong>di</strong> s.<br />
Liberalis secando locopraefuit Cannensibus,<br />
qui pastorale munus laurea mar-<br />
tyrii decoravit circa an.n2, de quo agitur<br />
in tabulis Ecclesiae Sypontinae,<br />
deque eodem meminit Sarnellius in,<br />
ChronologiaEpiscopaliSypontina.UV-<br />
ghelli comincia invece la serie de'vescovi<br />
con s. Ruggero patrono <strong>di</strong> Barletta, il cui<br />
corpo dall'antica cattedrale <strong>di</strong> Canne nel<br />
1276 fu portato nella chiesa <strong>di</strong> s. Stefano<br />
<strong>di</strong> Barletta delle monache benedetti-<br />
ne; ne riporta gli atti, e <strong>di</strong>ce che mor\ cir-<br />
ca nel 496 dopo essere intervenuto alla<br />
de<strong>di</strong>cazione del tempio <strong>di</strong> s. Michele Ar-<br />
cangelo in Monte Gargano. L'annotato-<br />
re deirUghelli dubita <strong>di</strong> questo vescovo,<br />
e sospetta che sia piuttosto stato del ve-<br />
scovato Caunenus nella Licia. La chiesa<br />
<strong>di</strong> Canne da 8. Gregorio I fu commenda-<br />
ta a Felice vescovo <strong>di</strong> Siponto. Poi trova-<br />
si Pietro Cannensis Episcopi dell* 867,<br />
che 1' annotatore reputa probabilmente<br />
<strong>di</strong> Gabio, Gabienses. Lucido Episcopus<br />
Cannensis dd 968; Giovanni fu nel 1 07 i<br />
alla coQsagrazione della chiesa <strong>di</strong> Monte
^ fermalorio<br />
88<br />
TRA<br />
Cassino. N. del 1 1 o5 ottenne da Goffredo<br />
conte <strong>di</strong> Canne e senatore imperiale, quel<br />
privilegioe beni per la sua chiesa, descrit-<br />
ti nel <strong>di</strong>[)Iottia riportalo da Ughelli. Gio-<br />
vanni neh 129 intervenne alla coronazio-<br />
ne <strong>di</strong>PiiJggero I, e pare che sia lo stesso che<br />
fu al concilio <strong>di</strong> Laterano II dell 179; in-<br />
<strong>di</strong> Bonifacio del i 1 89, che da Urbano IH<br />
ottenne il privilegio presso Ughelli in cui<br />
è descritta la <strong>di</strong>ocesi. Pasquale fiorì nel<br />
1209, Pietro nel 1256 già <strong>di</strong> Minervino,<br />
Teobaldo al cui tempo que'<strong>di</strong> Barletta per<br />
<strong>di</strong>vozione con violenza nel i 276 tolsero il<br />
corpo <strong>di</strong> s. Piuggero dalla cattedrale <strong>di</strong><br />
Canne per portarlo nella suddetta loro<br />
chiesa. Ne fu istituito giu<strong>di</strong>zio, e l'atto si<br />
legge neirUghelli. Neh 384 Carlo HI al<br />
vescovoPietrOjCon <strong>di</strong>ploma presso Ughel-<br />
li, concesse un privilegio. A tempo del ve-<br />
scovo Giovanni nel declinar del 1 4^4 Pa-<br />
pa Mai lino V CannenseniEcclesiam uni-<br />
vit cum Tranensi, hac lanieri con<strong>di</strong>tio-<br />
nCy ut decedente, Cannensi episcopo ^ veL<br />
archiepiscopo Tranensi y qui superest es-<br />
set utriusque Ecclesiac Praesul rnane-<br />
ret^ non hahuit tanicn effectwn unio ista.<br />
Il vescovo Nicola ricevè da Giovanna II<br />
il <strong>di</strong>ploma, pubblicato da Ughelli, con-<br />
<strong>di</strong> quello del conte Golfredo.<br />
Riccardo morì nel i439, e gli successe<br />
Gioacchino traslato da .Soana, che poi passò<br />
a Cassano. Nel i44^ commendataiio<br />
<strong>di</strong> Canne Marino Orsini protonolario apostolico;<br />
nel i447 l'ebbe in commenda<br />
Astorgioy/g^/?t7w/f'/^.),cheollenne da Al-<br />
fonso I la deciaia sul sale , il cui documento<br />
si può vedere in Ughelli, e crealo<br />
car<strong>di</strong>nale neh 44^ si <strong>di</strong>mise. Neh 449 f'-<br />
Giacon^oAui'illa nobile napoletano fran^cescano;<br />
fatto arcivescovo <strong>di</strong> Nazareth<br />
da Calisto 111, questo Papa unì in perpe-<br />
tuo il vescovato <strong>di</strong> Canne alla chiesa <strong>di</strong><br />
Nazareth. In Barletta vi è quella colonia<br />
greca, <strong>di</strong> cui feci cenno nel voi. XXXll,<br />
p. .5,.<br />
Bif-ceglia oBise^lia, Vi^iliae. Le ru<br />
pi del mare aprono un piccolo seno, en-<br />
tro ij quale sorge questa cillà <strong>di</strong> mura e<br />
TRA<br />
<strong>di</strong> vecchie fortificazioni munita, <strong>di</strong>stante<br />
5 miglia da Trani. Nel suo piccolo e an-<br />
gusto porto approdano legni. <strong>di</strong> tenue <strong>di</strong>-<br />
mensione. Raccoglie molto vino e ne fa<br />
commercio, non che amandorle, ed eccel-<br />
lente zebibbo. Molte case <strong>di</strong> piacere la circondano<br />
al <strong>di</strong> fuori, ed accrescono il bello<br />
delle feraci sue c&mpagne. Le cisterne ma-<br />
nufatte suppliscono alla penuria delle sorgenti.<br />
E' (ama che T e<strong>di</strong>ficasse Diomede<br />
co'greci, reduci dalia guerra <strong>di</strong> Troia, ed<br />
i romani se ne servirono come una ma-<br />
rittima scolta. Lo stato <strong>di</strong> sua città e <strong>di</strong>o-<br />
cesi lo ricavo dall' ultima proposizione<br />
concistoriale. E<strong>di</strong>ficala in colle presso l'A-<br />
driatico, ha circa due miglia <strong>di</strong> circuito<br />
e col suburbio I 200 case, et\ 2,000 circi-<br />
ter conipleclitur incolas. L'antica catte-<br />
drale (la cui originaria struttura era secondo<br />
l'uso de'primiti vi tempi della Chiesa,<br />
benché nel declinar del secolo XVI I fu<br />
rimodernala da chi era poco pratico del-<br />
la venerabile antichità, <strong>di</strong>ce il Sarnelli) é<br />
sotto l'invocazione degli apostoli ss. Pie-<br />
tro e Paolo, ha il fonte battesimale, e la<br />
cura d'animeaffidata all'arcipiete 2.» <strong>di</strong>-<br />
gnità. Tra le ss. Reliquie sono in peculiare<br />
venerazione i corpi <strong>di</strong> s. Mauro mar^<br />
linei. "vescovo <strong>di</strong> Bisceglia, e de'ss. Pan-<br />
taleone e Sergio martiri patroni della cit-<br />
tà. Il capitolo è composto <strong>di</strong> 6 <strong>di</strong>gnità, es-<br />
sendo lai." l'arci<strong>di</strong>acono, <strong>di</strong> 20 canonici<br />
inclusivamente alle prebende teologale e<br />
penitenziaria, <strong>di</strong> io mansionari o cappel-<br />
lani , e <strong>di</strong> altri preti e chierici addetti al<br />
servizio <strong>di</strong> vino.L'episcopio <strong>di</strong> gotica strut-<br />
tura è aderente alla cattedrale. Tra le al-<br />
tre chiese 3 sono parrocchiali col s. fon-<br />
te, compresa la collegiata; vi sono un con-<br />
vento <strong>di</strong> religiosi , ed un monastero <strong>di</strong><br />
monache, un conservatorio, <strong>di</strong>verse con-<br />
fraternite, l'ospedale, il monte <strong>di</strong> pietà, ed<br />
il seminario. Il suo degnissimo e celebre<br />
vescovo Pompeo Sarnelli[P'.), oltreché<br />
pubblicò le Memorie della città e de've-<br />
scovi <strong>di</strong> Bisceglia, nelle sue Lettere ce-<br />
clesiastìclie, emporio <strong>di</strong> sagra eru<strong>di</strong>zio-»<br />
uè, nel t. 3, p. 77, ci <strong>di</strong>e la leti. 3i : ^e s,
TUA<br />
Pietro xia stato in Pu^liat e tlcprìnci'<br />
pii (Itila .V. chiesa (li Discolia. Afferma<br />
che s. Pietro fu nella Puglia Peucezia, e<br />
<strong>di</strong>e vi gellò le fondamenta della s. fede,<br />
colla pre<strong>di</strong>cazione evangelica; solo è que-<br />
stione intorno all'anno, se nel 44 «educe<br />
da Gerusalemme per a Roma, onde anche<br />
confutare Simon Mago, ovvero nel<br />
5i quando Clau<strong>di</strong>o cacciò da Roma gli<br />
ebrei e con essi i cristiani convertiti. Crede<br />
inoltre, che s. Pietro concedesse al governo<br />
della chiesa Biseglieses. Mauro oriundo<br />
<strong>di</strong> Betllemme, il quale nel i i 7 co'suoi<br />
compagni i ss. Pantaieone e Sergio, so-<br />
stennero glorioso martirio sotto il proconsole<br />
della Puglia e Tioìpero <strong>di</strong> Traiano<br />
: s. Mauro fu decapitato, s. Panta-<br />
ieone crocefisso, s. Sergio lacerato da un-<br />
cini <strong>di</strong> ferro, ed ambedue da empia spada<br />
trafitti, tutti perirono a'27 luglio. Fa<br />
poi delle osservazioni critiche per concor-<br />
dare il riferito dal Baronio. Il Coleti <strong>di</strong>-<br />
chiara, Italia sacra, l. 7, p. 937, ^ igilicnses<br />
Episcopi, <strong>di</strong> avere colle Memorie<br />
del Sarnelli, compita ed emendata la se-<br />
rie d' Ughelli. Incomincia con riportare<br />
gliatti del I. "vescovo s. Mauro e suoi com-<br />
pagni; dopo il quale non vi è notizia d'al-<br />
tri vescovi fino al 787, in cui Sergio £"-<br />
piscopo /^/g77/e/i6^^z.y fu al concilio II <strong>di</strong>j\i-<br />
cea, dove si trattò del mantenimento del<br />
cullo delle ss. Immagini. Mercurio del<br />
loSg è rigettato dal Sarnelli; Giovanni<br />
nel 1071 intervenne alla consagrazione<br />
della chiesa <strong>di</strong> Monte Cassino; in<strong>di</strong> Dumncllus<br />
Episcopus Scrvus ScrvoruniDeij<br />
poi Mancusio; Stefano deliogg; Amando<br />
deli i53,il quale nel I 167 fece l'inven-<br />
zione nella chiesa suburbana <strong>di</strong> s. Gio-<br />
vanni, de'corpi de' ss. Mauro, Pantaieo-<br />
ne e Sergio, e li trasferì nella città, collocandoli<br />
nella cattedrale , Dio operando<br />
insigni miracoli per onorare i suoi servi:<br />
riighelli ne riporta l'istoria. Allroo il me-<br />
desimo Amando nel 1 179<br />
fu al concilio<br />
<strong>di</strong> Laterauu; Bisanzio è nominato in una<br />
donazione fatta nel 1 197 da Falcone giu-<br />
<strong>di</strong>ce imperiale <strong>di</strong> Discaglia alla chiesa <strong>di</strong><br />
TRA 89<br />
s. Margherita della città, con documen-<br />
to presso Ughelli. iVicola fiorì nel 1229,<br />
Berto nel i 287, Leone nel 1 292 e consa-<br />
grò la cattedrale ili."maggio 1295. Fr.<br />
Matteo vivea nel 1298, Leone <strong>di</strong> Gaeta<br />
nel 1 3o3,Giovanni nel 1 3 1 4, Giacomo nel<br />
1 3 1 7,Nicola nel 1 32o, fr. Bartolomeo do-<br />
menicano vicentino nel 1827, già consi-<br />
gliere e cappellano <strong>di</strong> Callo li; Martino<br />
morì nel 1 348. Gli successe Simone de Rayano<br />
capuano canonico, e nel 1367 consagrò<br />
la chiesa <strong>di</strong> s. Adveno, assistito da<br />
6 altri vescovi. Nicola l'intruse l'antipa-<br />
pa Clemente VII nel 1 387. Domenico l'e-<br />
lesse il Papa Urbano VI. Giovanni del<br />
1890, fr. Giacomo F'ederici carmelitano<br />
pure del 1890, Francesco Falconi nobile<br />
bisegliese, Nicola morì nel 144^, cui suc-<br />
cesse Giacomo Pietro de Gravina canto-<br />
re <strong>di</strong> Reggio, al cui tempo e pel suo zelo<br />
nel 1 475 si ritrovarono i corpi de'ss. Mauro,<br />
Pantaieone e Sergio, e si collocarono<br />
in luogo più decente: il docuinenlo lo ri-<br />
produsse Ughelli. Nel 1476 Bernar<strong>di</strong>no<br />
Barbiano pubblicò l'indulgenza <strong>di</strong> Sisto<br />
IV per onorare i lodati ss. Martiri, e nel<br />
1487 fu tiaslato a Bisaccia: siccome ven<strong>di</strong>cò<br />
la pnrte de' proventi che gli spettavano<br />
nella fiera pe'medesimi santi, la memoria<br />
si trova in Ughelli. Allora Bisceglia<br />
era contea della famiglia Baucio, piinci-<br />
pe d'Altamura, duca d'An<strong>di</strong>ia e Venosa,<br />
signore d'altri luoghi e contestabile del<br />
regno. Nello stesso 1487 da Bisaccia (pii<br />
venne trasferito Martino Ma<strong>di</strong>o de Tramonto,<br />
e concesse a'domenicani s. Maria<br />
de Muro. Antonello Lupiciru del i5o7,<br />
Donato Lupicini che ab<strong>di</strong>cò nel iSi5, e<br />
Natale, non esistono nella, serie <strong>di</strong> Sar-<br />
nelli. Antonio Lupicini d'Andria de'conti<br />
<strong>di</strong> Canosa, per rinunzia <strong>di</strong> IMartino gli fìi<br />
surrogato nel i 507, ed alla sua epoca nel<br />
i5i9 Bernar<strong>di</strong>no Spalluccia nobile bise-<br />
glie.se fondò e dotò il monastero <strong>di</strong> s. Lo-<br />
dovico. Nel 1^24 rinunziò la sede al pa-<br />
renle Girolamo Sifolo nobile <strong>di</strong> Tr*ini,il<br />
(piale governò 4u anni, non<strong>di</strong>meno An-<br />
tonio neh 53 :) consagrò la chiesa subur-
90<br />
TRA.<br />
baoa <strong>di</strong> s. Lorenzo tle'minori ossei vanii.<br />
Dal vescovo Girolamo gli agostiniani ol-<br />
tennero la chiesa <strong>di</strong> s. Agostino e la ri-<br />
fabbricarono. Da Cassano neh 565 vi fu<br />
trasferito Gio. Andrea Signazio, che poi<br />
passò a Bisignano. JNel 1 075 Leonardo Bo-<br />
iiaccorsi; nel 1576 fr. Gio. Battista Soria-<br />
no napoletano e carmelitano, fece la visi-<br />
ta della <strong>di</strong>ocesi, e sotto <strong>di</strong> lui nel i 58 1 fu e-<br />
<strong>di</strong>ficato il monastero <strong>di</strong> s. Croce delle cap«<br />
puccine. Lite nata circa praecedentiam<br />
magistratorumnun<strong>di</strong>iiarum,ohLÌnuìt,ut<br />
ille ah Episcopo constitatus^ etiamsi lai-<br />
ciis foret, semper illuni civis praecede-<br />
ret. Gregorio XIII neh 583 nominò Ni-<br />
cola Secadenari bolognese , ma mori in<br />
patria prima <strong>di</strong> recarsi a Bisceglia; onde<br />
subito il Papa gli sostituì 1' altro concit-<br />
ta<strong>di</strong>no Alessandro Cos[)i degnissimo <strong>di</strong><br />
lode, che intervenne al sinodo provinciale<br />
<strong>di</strong> Trani, visitò più volte la <strong>di</strong>ocesi, con-<br />
sagrò r altare maggiore della cattedrale<br />
in onore <strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong> s. Caterina, e solennemente<br />
vi ripose i corpi de' ss. Mauro,<br />
Pantuleone e Sergio, e concesse a'cappuc-<br />
cini nel 1606 la chiesa suburbana <strong>di</strong> s.<br />
Michele. NeliGog Antonio Albergati no-<br />
bile bolognese, e dal parenleGregorio X V"<br />
fu mandato nunzio a Colonia, poi a Li-<br />
sbona e collettore degli spogli, in<strong>di</strong> suffraganeo<br />
del <strong>di</strong> lui nipote nella comune<br />
patria Bologna : per lui furono eretti il<br />
seminario e il monastero delle religiose<strong>di</strong><br />
S.Giuseppe. Nel 1627 Nicola Bellolato romano,<br />
canonico <strong>di</strong> s. Lorenzo in Damaso;<br />
gli successe l'altro canonico <strong>di</strong> tal chiesa<br />
Bernar<strong>di</strong>no Scala <strong>di</strong> Cagli neh 687, probo<br />
ed ern<strong>di</strong>tOjtrasIato a Monte Feltre.Nel<br />
1642 Guglielmo God<strong>di</strong> nobile forlivese,<br />
pretore <strong>di</strong> Rimiui, lodato per mirabile vi-<br />
gilanza e probità. Nel i652 d'Aleria vi<br />
fu IrasferitoGiuseppeLomellini napoletano<br />
oriundo genovese, già abbate cassine-<br />
se, dotto e pio. Neh 658 Cesare Cancel-<br />
lolti nobile <strong>di</strong> s. Severino, arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong><br />
sua patria, Iraslato a Montalto, dopoa-<br />
ver celebralo nel 1659 un sapientissimo<br />
sinodo per la custo<strong>di</strong>a della <strong>di</strong>sciplina ec-<br />
TR A<br />
clesiaslica.NeIi663fi-. Gio. Ballista Pen-<br />
na nobile perugino, agostiniano insigne<br />
per virtù e dottrina, eresse nella chiesa dei<br />
suoi agostiniani un altare a s. Tommaso<br />
<strong>di</strong> Villanova, lo consagrò e si fece tumulare<br />
innanzi. Neh 664 fi". Francesco An-<br />
tonio Ricci romano minore osservante,<br />
letterato cospicuo: celebrò il sinodo nel<br />
1 667 nella detta chiesa de'cappucci ni,che<br />
a' 14 ottobre solennemente consagrò. Per<br />
l'assenza dell'arcivescovo da Trani, a*i5<br />
luglio 1682 intervenne all' estrazione e<br />
donazione del corpo <strong>di</strong> s. Stefano 1 Papa<br />
a Cosimo III. Neh 685 Giuseppe C rispi-<br />
ni aquinate, pieno d'integrità, dottrina e<br />
prudenza, ebbe una vertenza col governa-<br />
tore, che negandogli il titolo ài Illustrissimo^<br />
protestò che non l'avrebbe neppur<br />
egli dato a lui; ma l'orgoglioso spagnuo-<br />
lo viceré <strong>di</strong> Napoli sostenne l'indegna<br />
pretensione del superbo e irriverente ma-<br />
gistrato secolare! Onde neh 690 Alessan-<br />
dro Vili lo trasferì ad ^/7zeZ/
TR A<br />
Muro de' domenicani , la coUegiala <strong>di</strong> 8.<br />
Adveno che pure restaurò, e l'altare della<br />
confessione de'ss. Marlin tutelari, abbel-<br />
lendo con oinamenti lacattedrale.Costantemenle<br />
procurò il bene <strong>di</strong> sua <strong>di</strong>ocesi, mo-<br />
dello de'pasloii, zelantissimo e caritatevo-<br />
le, <strong>di</strong>spensando a'poveri quando non avea<br />
altro anche le sue suppellettili. Ebbe la<br />
consolazione <strong>di</strong> vedere innalzato al ponti-<br />
ficato a'2g maggioi724 il car<strong>di</strong>nal Or-<br />
sini, ma poco dopo mori <strong>di</strong> circa 76 anni,<br />
altrimenti sarebbe statocertamente creato<br />
da lui car<strong>di</strong>nale, lasciando la sua me*<br />
moria in bene<strong>di</strong>zione. Con sì lodato pa-<br />
store Y Italia sacra giunge colla serie dei<br />
vescovi e la completerò colle Notizie <strong>di</strong><br />
/?o/7z^. Benedetto XIII l'i i settembre gli<br />
sostituì fr. Antonio Pacicco minore osser-<br />
vante <strong>di</strong> Frosolone <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Tri vento, cui<br />
successero: nel 1789 e traslato da Trevi-<br />
co , Francesco Antonio de Leonar<strong>di</strong>s <strong>di</strong><br />
Castel deFalchi <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Capua;nel i 762<br />
Donato Antonio Giannelli <strong>di</strong> Cajazzo; e<br />
nel 1792 Salvatore Palica monaco cele-<br />
stino <strong>di</strong> Barletta nell'arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Trani.<br />
Vacata per sua morte la sede, colla nar-<br />
rata <strong>di</strong>sposizione Pio VII l'allìdò in per-<br />
petua amministrazione all'arcivescovo <strong>di</strong><br />
Trani, ed il i.°amministralore fu il sud-<br />
detto arcivescovo Pirelli, che nel 18 18 vi-<br />
de inoltre notabilmente ampliata l'arci-<br />
<strong>di</strong>ocesi , ezian<strong>di</strong>o colla ricordata unione<br />
delle <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Nazareth e Canne, ma l'ar-<br />
civescovo pro-tempore soltanto prende i<br />
titoli <strong>di</strong> arcivescovo <strong>di</strong> Trani e <strong>di</strong> Naza-<br />
reth, e d'amministratore <strong>di</strong> Bisceglia.Per<br />
sua morte Pio VII a' 19 aprile 1822 gli<br />
<strong>di</strong>e a successore Gaetano de Frauci dei<br />
chierici regolari minori napoletano. Nel<br />
suo arcivescovato, Leone XII emanò la<br />
Lolla, Miillis quidciìif de' 22 settembre<br />
1828, Bull. Rom. cont. l. 17, p. 394*.<br />
Ecintegratio tituli suppressae Ecclesiac<br />
Nazarenac civilatis Baridcnsis regni<br />
Neapolitani.D'ì più coll'altra bolla <strong>di</strong> det-<br />
to giorno, Inter multa onera, presso il<br />
cil. Bull. p. 395, Leone XII : Composi-<br />
tio litum suhoi'taiiun in se
9^<br />
TR 4<br />
seralmente mollo <strong>di</strong>rupale e dove offron •<br />
si curiosità numerose ne'3 regni della na-<br />
tma. Appartiene questo paese al bacino<br />
del Danubio e all'Arcipelago Illirico og-<br />
£^i Dalmalico: suoi primari fiumi sono il<br />
Maros, lo Szamos, l'Aiuta. Vi sono alcu-<br />
ni lagbi nella parte centrale, più conside-<br />
rabili essendo cpielli <strong>di</strong> Hodos, Annen e<br />
l'iritsch. In ragione della superficie mon-<br />
tuosa della contrada, il clima cassai rigi-<br />
do. Havvi nella parte occidentale soprat-<br />
tutto del bosco in abbondanza, che con-<br />
tribuisce a rendere la temperatura più<br />
fredda che alla prima non parrebbe ch'es-<br />
. ser dovesse a tale latitu<strong>di</strong>ne. L' aria ge-<br />
neralmente è sanissima. Quantunque l'a-<br />
gricoltura sia quivi ancora imperfetta, rac-<br />
colgono grano reputalo tra'migliori d'Eu-<br />
ropa, non solo bastante al consumo del<br />
paesGjOja anco per esportarne.Quasi dap-<br />
pertutto coltivano la vite, ma sel)bene <strong>di</strong><br />
buona qualità si conserva poco, e non se<br />
ne esporla <strong>di</strong>e qualche quantità; i vigneti<br />
più ricchi essendo ne' suoli <strong>di</strong> Medwisch<br />
e <strong>di</strong> Scbasburgo, e ne'comitati <strong>di</strong> Hunyad,<br />
<strong>di</strong> Wéissemburg inferiore e <strong>di</strong> Ro'<br />
ckelbmg. Raccolgono assai lino e canapa,<br />
del tabacco, zafferano, mandorle, pomi,<br />
castagne, ciliege,prugne che servono prin-<br />
cipalmente per <strong>di</strong>stillarne le acquavite.<br />
1 prodotti essenziali agricoli sono il sor-<br />
golurco che viene coltivato in ispeciall-<br />
tà da'rumeni, i quali ne preparano i loro<br />
cibi nazionali; il frumento coltivato per<br />
la maggior parte da'tedeschi, segala, ave-<br />
na, e l'orzo adoperalo per fare la birra.<br />
Sorgoturco e frumento sono dunque i<br />
frulli principali della Transilvania. I be-<br />
stiami sono inoltre una delle gran<strong>di</strong> ric-<br />
chezze del paese: i bovi transilvani riesco-<br />
no molto grossi esomrainislrano una carne<br />
eccellente; i cavalli <strong>di</strong> taglia mezzana,<br />
sono forti e attivi. Le pecore non danno<br />
lana bella. Allevano molti porci e api. La<br />
Transilvania possiede pure de' buffali, e<br />
le sue selve alimentano orsi, lupi e cin-<br />
ghiali. La ricchezza de'boschi <strong>di</strong>ede alla<br />
Transilvania il nome. Gli unglieresichia»<br />
TRA<br />
mavano il territorio situato all'est della<br />
The'ìss^SilagY ^ S'ylvania, e natura Imen<br />
te denominarono il paese posto all'est <strong>di</strong><br />
qtie'boschi, Transyhanìa,Cìoè <strong>di</strong> là del-<br />
le scdvc, o paese al <strong>di</strong> là delle foreste. An-<br />
ticamente n'era quasi tutta fa superficie<br />
ingombrala. Ad onta che lascure e il fuo-<br />
co <strong>di</strong>radò molto i boschi, la coltura <strong>di</strong> es-<br />
si occupa la So." parte <strong>di</strong> tutta la super-<br />
ficie e 2 quinti del terreno produttivo :<br />
essi per lo più si compongono <strong>di</strong> faggi e<br />
pioppi. Sommamente ricco il regno mi-<br />
nerale, racchiude nel suo seno i più ric-<br />
chi metalli, massime nella Transilvania<br />
occidentale. Si scava specialmente foro<br />
a Szekerembe, Zaiathna, Verospatak,Na-<br />
gyag, Kapnik-Banya, e sono lavacri d'oro<br />
importantissimi vìqW kvax\yoi,o fiume<br />
c?ortì5fó. Escavasi pure dell'argento, rame,<br />
piombo, ferro,mercurio, antimonio, arse-<br />
nico, molte terre coloranti, creta, be'mar-<br />
mi, falsi <strong>di</strong>amanti, crisoHti,ametisti, cal-<br />
cedonie, granate, opali, corniole ,<br />
agate,<br />
terra da porcellana, pelriolo, carbon fossile,zolfo,allume,salnitro,salgemma.<br />
Una<br />
delle principali ricchezze della Transilva-<br />
nia è tal sale. Enormi blocchi <strong>di</strong> salgemma<br />
si trovano nella Galizia a traverso ii<br />
fiume Maros, essi contengono milioni <strong>di</strong><br />
quintali. Alcune volte se ne vedono ap-<br />
parire alla superficie, come nella vicinan-<br />
za <strong>di</strong> Maros-Vasarhely. Cosi il governo,<br />
per proteggere i <strong>di</strong>ritti regi stabiliti su<br />
questa sostanza, è stalo obbligato <strong>di</strong> sta-<br />
bilire posti militari per sorvegliare que-<br />
sti blocchi ed impe<strong>di</strong>re che gli abitanti<br />
ne prendano più che la quantità fissata<br />
per gli usi domestici. Oltracciò le saline<br />
<strong>di</strong> Pihorda forniscono annualmente una<br />
grande quantità <strong>di</strong> sale or<strong>di</strong>nario, Se que-<br />
sti ammassi <strong>di</strong> sale, che si ponno <strong>di</strong>re te-<br />
sori, fossero scavali convenevolmente, la<br />
Transilvania potrebbe bastare a tutte le<br />
domande d'Europa. Le sorgenti minera-<br />
li più notabili sono quelle <strong>di</strong> I3orsek,Homrod,<br />
Szaldosch, Aropatak e Rodna. Non<br />
vi hanno manifatture stabilite in glande,<br />
i sassoni essendo quasi isoli che si de<strong>di</strong>chi^
TRA<br />
no all'iiitlustria. Fabbricano tele, sopraltiilto<br />
a Cronstadt, a Schasburg, eil a Ua-<br />
romszek; si fanno cappelli fini ad Her-<br />
niannsladl ed a Rlauseouburg, corame,<br />
cordovano, oìanocchino e sigrino in vari<br />
hioghi. Vi sonoalcune fticinee fornaci,al-<br />
quanle usine da rame, velraie, pareccbi<br />
stabilimenti pel vetriuoloe l'allume, purghe<br />
<strong>di</strong> cera, mulini da polvere eda carta.<br />
11 comn)ercio sta in mano de'greci, degli<br />
arn)eiiì e <strong>di</strong> alcuni sassoni;bene meno con-<br />
siderabili sono leesporlazioni delle impor-<br />
tazioni, il Maros e lo Szamos sono navi-<br />
gabili; poche strade maestre vi sono; tut-<br />
tavia facile èia comunicazione tra la|capi'<br />
tale della Transilvania e quella dell'Ungheria<br />
Buda. La popolazione che nel 1 786<br />
era <strong>di</strong> i ,55 ,860 abitanti, nel 1 826 ascese<br />
a due milioni, ed ora trovasi aumen-<br />
tata <strong>di</strong> 5oo,ooo, Tre nazioni principali<br />
la compongono: i 3Iagyari o Jjngheri,<br />
che vi sono stabiliti fino dal IX secolo; gli<br />
Szeklcri o Siculi, tribù <strong>di</strong> ungheri fissi<br />
nelle montagne sulle frontiere; ed i Sas-<br />
soni^ <strong>di</strong>scendenti da famiglie venule <strong>di</strong><br />
Germania nel secolo XIJ, o cacciate dal-<br />
la Sassonia ne'primi tempi della prelesa<br />
riforma, e ricevute nel gran principato<br />
per formarvi una barriera contro i turchi.<br />
I Szekleri da altri sono delti Siculi, per<br />
cui la regione viene chiamata anco Sicu-<br />
lìa. Questi siculi si credono reliquie <strong>di</strong><br />
quelli che vi condusse Aitila re degli Un-<br />
ni quando invase la Pannonia, cioè de-<br />
rivati dagli unni stessi. Lo Spontoni rife-<br />
risce che i siculi come gli ungheri ripetono<br />
la loro origine dalia Scizia^ i cui popo-<br />
li indomiti, bramosi <strong>di</strong> più felice soggior-<br />
no, scesero a popolare gran tratto <strong>di</strong> que-<br />
sta contrada ; ed occupando una special<br />
parte della Transilvania per loro fu chiamala<br />
Scilitlia e i loro <strong>di</strong>scendenti Sci-<br />
tuli, che poi con corrotti nomi tali vo-<br />
caboli si convertirono in Siculia e in ^SV-<br />
culi. I nominali principali abitatori del-<br />
la Transilvania sono intrepi<strong>di</strong> <strong>di</strong>sprez-<br />
zalori d'ogni pericolo, vaghi ed amanti<br />
della gloria militare. In ^cucrulc profcs-,<br />
TRA 93<br />
sano d'inviolabilmente osservare e man-<br />
tenere la data fede al principe, per la <strong>di</strong>-<br />
fesa del quale con animo generoso espongono<br />
la propria vita e versano il loro san-<br />
gue. Piimarcansi inoltre in questo paese<br />
gran numero <strong>di</strong> valacchi, <strong>di</strong> boemi, <strong>di</strong> e-<br />
brei, <strong>di</strong> armeni , <strong>di</strong> greci, <strong>di</strong> bulgari , <strong>di</strong><br />
slavi^ d'italiani. Gli ungheri e gli szekleri<br />
parlano l'ungherese; i sassoni il tedesco;<br />
i valacchi ed i greci il valacco: la lingua<br />
ufìlziale del governo è il Ialino. Parecchie<br />
religioni vengono in Transilvania praticate.<br />
I cattolici, i greci-uniti ed i greci non<br />
uniti, sono i più numerosi; vengono poi<br />
i protestanti della confessione auguslana.<br />
Ultimamente si contavano 9 ginnasi cattolici<br />
, un ginnasio greco non unito, un<br />
collegio e un ginnasio greco-unito, 3 col-<br />
legi e 9 ginnasi protestanti. La Transil-<br />
vania ha come 1' Ungheria una costitu-<br />
zione. Delle <strong>di</strong>verse tribù che l'abitano,<br />
gli ungheri, gli szekleri ed i sassoni hanno<br />
soli il <strong>di</strong>ritto d'essere rappreseiilati da<br />
una <strong>di</strong>eta nazionale; il potere esecutivo<br />
sia in mano d'un governatore e <strong>di</strong> 12 con-<br />
siglieri, formando insieme un consiglio <strong>di</strong><br />
slato che corrisponde colla cancelleria au-<br />
lica <strong>di</strong> Vienna. La forza militare del pae-<br />
se si componeva da ultimo <strong>di</strong> due reggi-<br />
menti <strong>di</strong> fanteria, <strong>di</strong> due <strong>di</strong> cavalleria e<br />
d' un reggimento d' usseri szekleri. Di-<br />
ce l'avv. Castellano, che ultimamenle le<br />
ren<strong>di</strong>te pubbliche del gran principato <strong>di</strong><br />
Transilvania sommavano a circa due mi-<br />
lioni e mezzo <strong>di</strong> scu<strong>di</strong>. Neh 856 la depu-<br />
tazione <strong>di</strong> Transilvania oltennedall'ospo-<br />
darò <strong>di</strong> Valacchia hi concessione <strong>di</strong> co-<br />
struire una strada ferrata da Cronsladt<br />
od Ibraila; che partendo dal confine <strong>di</strong><br />
Cronstadt passerà lo stretto <strong>di</strong> Ruzen e<br />
si estenderà nella valle fino alla ciltà <strong>di</strong><br />
Ruzen, da dove sarà condotta ad Ibrai-<br />
la. Da Ruckaresl sarà tracciato un tron-<br />
co laterale per Ploiesclili, IJuckaresl e<br />
Giurgevo. Questo gran principato ha per<br />
capitale Clausenburg o Klai>st;nl)urg,<br />
CAiiu<strong>di</strong>opolis, grande e celebre città, po-<br />
sta sulle iiv£ del piccolo Sumosch, in bei-
94<br />
' TRA<br />
In pianura, e a'pie<strong>di</strong> d'un monte argillo-<br />
so e assai scosceso, nel comitato <strong>di</strong>Rolosh.<br />
E' fornita <strong>di</strong> forti mura fiancheggiale <strong>di</strong><br />
torri, munita d'un castello, e le sue case<br />
sono quasi tutte <strong>di</strong> pietra. Distante 26 leghe<br />
da Hermannsladl e 2 2 da Gran-Va-<br />
ra<strong>di</strong>no, è la residenza dell'autorità supreme<br />
civili e della reggenza, ed ha chiese,<br />
delle quali 5 sono de'catlolici, scuole, li-<br />
cei e stabilimenti <strong>di</strong>versi, varie fabbriche<br />
e manifatture. In essa si tenevano d'or<strong>di</strong>-<br />
nario gli stati della Transilvania. Questa<br />
città secondo alcuni fu e<strong>di</strong>ficata da'sasso-<br />
ni, e secondo altri da'tedeschi sotto Bela<br />
111 re d'Ungheria deh 173. Papa Grego-<br />
rio XllI per promuovere la religione cat-<br />
tolica nella Transilvania, fondò in Clau-<br />
senburgo sua capitale un collegio per Ve-<br />
ducazione e istruzione scientifica ed eccle-<br />
siastica de' sagri ministri. Fu invano asse<strong>di</strong>ala<br />
nel 1601 da Stefano Datori, ma<br />
venne presa neh 6o3 dall'intruso nuovo<br />
principe che i turchi volevano dare alla<br />
Transilvania, al quale fu tolta nell'anno<br />
sles«o da Basta generale dell'imperatore<br />
Rodolfo II. Neh 639 nelle sue vicinanze<br />
segui una decisiva battaglia fra'turchi e<br />
il principe Rakolzi , nella quale fu egli<br />
mortalmente ferito. Abaifi I sostenuto dai<br />
turchi investì questa città neh 662, e la<br />
prese nel 1 664 profittando della ribellione<br />
della guarnigione. Prima fu capitale<br />
della Transilvania Hermannstadt, Cibi'<br />
niuniy Hermanopolis^ nel paese de'sassoni,<br />
capoluogo del comitato del suo nome<br />
o Szeben, situata in bella e fertile pianu-<br />
ra, attraversata dal Zibin che si <strong>di</strong>vide in<br />
due rami e va a riunirsi aM' Hartbach.<br />
E' sede d'un vescovo greco non unito, e<br />
s. Stefano I re d' Ungheria quando uni<br />
questa provincia alla sua corona, vi fece<br />
istituire un vescovo cattolico suff'raganeo<br />
<strong>di</strong> Colocza, il quale poi fu soppresso. E<br />
inoltre residenza del governatore civile e<br />
militare della Transilvania, dell'imperiai<br />
comandogenerale militare, d'un commis-<br />
sario reale superiore dell'università na-<br />
tionale de'sassoni, d'un unizio <strong>di</strong> finanze<br />
T R A<br />
e della regia tesoreria del gran principa»<br />
to. Questa forte e considerevole città si<br />
<strong>di</strong>vide in alta e bassa: la i .^ è eretta sopra<br />
una collina, ove stava l'antica cittadella,<br />
e <strong>di</strong>visa dall'altra me<strong>di</strong>ante una pianu-<br />
ra chiamata Stuedterau. Ha 3 sobliorghi<br />
ed è cinta da doppio muro e da una fos-<br />
sa, con 3 porte. La piazza principale è va-<br />
sta e regolare, ornata <strong>di</strong> bellissime statua<br />
e fontana. Le case sono in parte <strong>di</strong> goti-<br />
ca architettura. Gli edìfizi più ragguar-<br />
devoli sono il palazzo Brukental con bi-<br />
blioteca <strong>di</strong> 1 5,000 volumi, le caserme, l'o-<br />
spizio degli orfani, e il monastero de'rao-<br />
naci cattolici.Sonovi 3 chiese cattoliche, 4<br />
luterane, una riformata, l'ospedale mili-<br />
tare, la gran caserma <strong>di</strong> correzione, e il<br />
teatro. I luterani hanno un ginnasio o uni-<br />
versi là, i cattolici e i valacchi alcuni sta-<br />
bilimenti d'istruzione. Al museo naziona-<br />
le vi è una galleria <strong>di</strong> quadri. Possiede<br />
fabbriche <strong>di</strong>verse, conciatoi, cartiera, ma-<br />
gli pel rame, e fàbbrica <strong>di</strong> polvere da can-<br />
none. Il commercio vi è molto considerabile.<br />
Questa città prese il nome <strong>di</strong> Hermann,<br />
capo de' sassoni, che conquistò la<br />
Transilvania e fondò la città, ì sassoni sono<br />
il maggior numero de'suoi abitatori:<br />
era assai piti florida quando era capitale<br />
<strong>di</strong> tutta la Transilvania. Anticamente le<br />
principali città della Transilvania erano<br />
CibiniooHermannstadt;BrassoviaoCroa-<br />
stadt, l'antica Zarmi Zegetusa, la quale<br />
dopo la volontaria morte <strong>di</strong> Decebalo re<br />
<strong>di</strong> Dacia,sichiaraòVulpiaTraiana Augusta,<br />
e <strong>di</strong>venne la più celebre della Tran-<br />
silvania; Bistriccia o Bistritz, famosa per<br />
le miniere d'oro; Segesuar posta in emi-<br />
nente colle; Colosuar o Clausenburg o<br />
Clau<strong>di</strong>opoli; Megies centro del paese,me-<br />
morabile per la decapitazione del veneto<br />
Luigi Gritti; Zebeso o Saszebeso; ed Al-<br />
ba Giulia già residenza del principe <strong>di</strong><br />
Transilvania.situata nel declivio d'un colle<br />
signoreggiante spaziosa pianura. La<br />
zecca de* principi <strong>di</strong> Transilvania era in<br />
Nacgbania.La p ri nei pale fortezza del principato<br />
anticamente si reputava Vara<strong>di</strong>no.
TRA<br />
Questo gran pilncipalo si <strong>di</strong>vide in comitali,<br />
se<strong>di</strong> e <strong>di</strong>stretti così riparlili. Il Pae-<br />
se degli Ungheri, the contiene i comitali<br />
<strong>di</strong> HunyadjZarandjKraszna,Szolnok me<strong>di</strong>o,<br />
Szolnok interno, Dobuka^ RIausem-<br />
Lurg, Thoremburg, Kockelburg, Weis-<br />
seroburg inferiore, Wisseraburg superio-<br />
re, ed i <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> Fogaras e <strong>di</strong> Kòvar.<br />
Il Paese degli Sztkleri, che comprende<br />
le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Aranyos, Neumark, Udvarhe-<br />
ly, Csik edHaromszek. Il Paese de Sas-<br />
sonij che contiene le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Reps, Scljas-<br />
burg,ScI)enk,Medwiscli,Leschkirch,Her»<br />
tnannsladt, Keissmarkt, Miìblenbach<br />
Szas7.varos,ed i <strong>di</strong>stretti dlBiszlrilz eCron-<br />
stadl. Altri geografi con <strong>di</strong>versi luoghi no-<br />
minati formano un altro 4-" grande <strong>di</strong>stretto,<br />
detto Distretto de'heni camera-<br />
li o Fiskalgider, perchè formato da varie<br />
cillà e luoghi situati eniro i <strong>di</strong>stretti degli<br />
ungheresi e de'szekieri. Pare che nel i 853<br />
il regnante imperatore Francesco Giusep-<br />
pe abbia data una nuova organizzazione<br />
politica a questo gran principato, <strong>di</strong>viden-<br />
dolo imo circoli, co'cnpoluoghi <strong>di</strong> Her-<br />
mannstadt, Cronsladl,Udva^heIy,Maros-<br />
Vasarhely, Ijislrilz,Dees,Szilagy,Somlyo,<br />
Clausenburg e Broos. E che in ogni cir-<br />
colo vi sarebbe un nfììzio circolare, con<br />
un capo <strong>di</strong> circolo. Fu questa contrada<br />
conosciuta da'romani sotto il nome <strong>di</strong>/>tì5-<br />
eia Me<strong>di</strong>terranea, con Sar<strong>di</strong>ca (V.) per<br />
metropoli o Sofia, ha Transilvania <strong>di</strong>venne<br />
in seguilo successivamente posses-<br />
sione de*goti, degli unniche Attila vi con-<br />
dusse, degli alani, degli slavi, degli avari,,<br />
e finalmente degli ungheri; e tutti alla lo-<br />
ro volta se ne <strong>di</strong>sputarono il dominio.Que*<br />
sta nobile contrada per la naturale for-<br />
tezza <strong>di</strong> sua posizione, comechè circondata<br />
da monti altissimi inaccessibili , e da<br />
campagne vaste ed immense, insuperabile<br />
quasi si renderebbe all'invasioni d'armi<br />
straniere, se si volesse energicamente <strong>di</strong>-<br />
fendere. Ne' tempi antichi tale <strong>di</strong>fesa fu<br />
trascurata per la <strong>di</strong>visione e <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a che<br />
regnò tra' suoi popoli, e fu cagione <strong>di</strong><br />
sue deplorabili rovine. Divisa la regione<br />
in comitati e con leggi particolari <strong>di</strong> li-<br />
bero reggimento, ciascuno era doQìinato<br />
da'giu<strong>di</strong>ci e conti che spesso tra loro guer-<br />
reggiarono , con grave danno del paese.<br />
Nel I oo4j se ne impadronì s. Stefano I re<br />
d'Ungheria, e fu quin<strong>di</strong> governata da'vai-<br />
vo<strong>di</strong> o principi n)andali in Transilvania<br />
da'red'Ungheria.Papa Nicolò V nel 1 447<br />
commise all'arcivescovo <strong>di</strong> Strigonia[F.)<br />
priuìate d'Ungheria la riforma dell'uno<br />
e dell'altro clero nella Transilvania enei-<br />
l'Albania. Nel seguente anno applicando-<br />
sì il valoroso Giovanni Unniade, vaivoda<br />
o principe <strong>di</strong> Transilvania e amministra-<br />
tore del regno d'Unglierio, a fai prepara-<br />
tivi guerreschi per liberar le provincie<br />
confinanti dal giogo de'l orchi, il Papa pei*<br />
secondarlo con ardore invitò i transilva-<br />
ni e altri popoli cristiani a inlrapren'le-<br />
re la crociala col premio dell'indulgenza<br />
plenaria a chi combattesse contro il for-<br />
midabile nemico. L' impresa ebl)e esito<br />
infelice, ma Papa Calisto ili mentre i tur-<br />
chi asse<strong>di</strong>avano Belgrado neli4')^>, ^'^*'-<br />
corseil vaivoda Giovanni, cheasaislilo dui
96<br />
TRA<br />
pontificio legato car<strong>di</strong>nal CarvajaI, e da<br />
s. Giovanni da Capislruno, costi inse i tur-<br />
clii a precipitosa fuga a*6 agosto, giorno<br />
della Trasfigurazione <strong>di</strong> Gesù Cristo<br />
(/^.), onde il Papa ne fece più celebre la<br />
festa per raemoria , ricolmando <strong>di</strong> lode<br />
l'io vitto vai veda <strong>di</strong>Xransil Vania. Neh 5 14<br />
erasi 1' Ungheria da poco liberata dalla<br />
guerra mossavi dagli uomini rusticani a'<br />
nobili, e massimamente <strong>di</strong> Tranr:ilvania,<br />
per cui Papa Leone X pregò Sigismondo I<br />
le <strong>di</strong> Polonia, che pacificatosi col duca <strong>di</strong><br />
Moscovia,soccorresse l'Ungheria^a tale ef<br />
fetlo avendo mandato il suo nunzio Pi-<br />
sone per mettere in concor<strong>di</strong>a 1 dueprin-<br />
cipi. Intanto ise<strong>di</strong>osi furono vinti da Gio-<br />
vanni vaivoda<strong>di</strong>Transilvauia, per laqual<br />
cosa l'Ungheria potè poi resistere all'impelo<br />
de'turchi. Dopoché nel 15*20 i Lu-<br />
terani (I .) <strong>di</strong>sseminarono i loro perni-<br />
ciosi errori in Polonia, tosto peneirarono<br />
in Ungheriae in Transil Vania, onde il pro-<br />
testantismo e la religione cattolica domi-<br />
narono alternativamente nella regione.<br />
IVeli526 il nominato Giovanni figlio <strong>di</strong><br />
Stefano Za polski oZapol(che l'annalista<br />
Piinal<strong>di</strong> invece vuole figlio illegittimo <strong>di</strong><br />
Mattia re d'Ungheria) vaivoda <strong>di</strong> Tran-<br />
.sil Vania, fu eletto re d'Ungheria; ma Fer-<br />
<strong>di</strong>nando I d'Austria nel i 528 lo costrin-<br />
se alla fuga, ed a ritirarsi presso Sigismon-<br />
do I re <strong>di</strong> Polonia suo cognato. Ivi implorò<br />
e ottenne il soccorso <strong>di</strong> Solimano<br />
li sultano de'lurchi, col promettergli <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>venire suo vassallo e pagargli tributo.<br />
.Solimano li rimise sul trono in Buda Gio-<br />
vanni, continuandosi da questi la guerra<br />
contro Fer<strong>di</strong>nando I con alterni successi;<br />
finche nel 1 536 concluse un trattato Gio-<br />
vanni con Fer<strong>di</strong>nando I, il quale conven-<br />
ne che alla morte <strong>di</strong> Giovanni egli ricu-<br />
pererebbe rUngheria,e cheseGiovanni a-<br />
vessedalla sua mos;lieElisabelta <strong>di</strong> Polonia<br />
un figlio, la Transil Vania sarebbe smem-<br />
brata dall'Ungheria ed eretta in princi-<br />
pato a favore <strong>di</strong> quei figlio. Verilìcalo-<br />
si il caso neh 540 colla lìascila <strong>di</strong> Giovan-<br />
ni Sj^ismoudo Zapolski, che allii <strong>di</strong>cono<br />
TRA<br />
Giorgio, questo finciullo fu riconosci «ito<br />
al SUOI." ingresso nella vita per principe<br />
<strong>di</strong> Transilvania, la quale in tal modo riac-<br />
quistò la sua in<strong>di</strong>pendenza. Pochi giorni<br />
dopo in Herman ustadt morì suo padre, e<br />
io lasciò sotto la tutela della madre e la<br />
reggenza <strong>di</strong> Martinusio (/"'.) vescovo <strong>di</strong><br />
Vara<strong>di</strong>no. L'Unglieria secondo il convenuto<br />
dovendosi restituire a Fer<strong>di</strong>nando<br />
1, Elisabetta era <strong>di</strong>sposta a farlo, quando<br />
Martinusio vi si oppose a nome del<br />
giovine principe e implorò la protezione<br />
<strong>di</strong>Solimano il. Questi conquistò l'Ungheria<br />
e intimò alia regina <strong>di</strong> ritirarsi inTran-<br />
silvania col figlio sino alla sua maggiori-<br />
tà, confermando a'Martinusio la reggen-<br />
za del solo regno. Neh 55i la regina ve-<br />
dendosi in procinto <strong>di</strong> soccombere con-<br />
tro l'Austria, si determinò<strong>di</strong> cedere a Fer-<br />
<strong>di</strong>nando I la Transilvania a nome del fi-<br />
glio, me<strong>di</strong>ante compensi, mentre Marti-<br />
nusio ottenne il titolo <strong>di</strong> vaivoda con l'as-<br />
segno <strong>di</strong> 1 5,000 ducati; più Fer<strong>di</strong>nando<br />
I gli ottenne la <strong>di</strong>gnità car<strong>di</strong>nalizia, e l'arcivescovato<br />
<strong>di</strong> Strigonia. Ciò saputosi da<br />
Solimano II andò sulle furie e marciò in<br />
Ungheria. Il generale austriaco Castal<strong>di</strong><br />
unito a Martinusio fecero fronte al nemi-<br />
co, ma poi insospettitosi il generale, clie<br />
il car<strong>di</strong>nale mantenesse corrispondenza<br />
co' turchi, lo fece assassinare, e fu sepolto<br />
prima in Alba Giulia e poi in Weissemburg<br />
, a lato del prode vaivoda \]ì\-<br />
niade. Id<strong>di</strong>o fece terminare con fine tra-<br />
gica gli uccisori del car<strong>di</strong>nale. Intanto<br />
guerreggiando gli austriaci ed i turclii ,<br />
i transilvani più maltrattati o meno sof-<br />
ferenti, neli554 richiamarono da Casso-<br />
via^ov'eransi ritirati, Elisabetta col figlio,<br />
a cui Fer<strong>di</strong>nando I negava i promessi du-<br />
cati
sua fede, innalzò come in callecira contro<br />
gli eieliii un turco, poiché vedendo So-<br />
limano II infetta la Transilvnnia dall'ere-<br />
sie degli y^r/V/«/ edegli Antitrinitari (^'^'Jt<br />
detti pure IJnitarii (V.) ^ veleno porta-<br />
tovi da Giovanni Daldrada, non meno degli<br />
errori Aq Luterani (F.) pre<strong>di</strong>cali da<br />
BnrlolomeoCorvata,<strong>di</strong>sdegnando tali mu-<br />
tamenti <strong>di</strong> religione, per la quiete stessa<br />
de'popoli e pel politico governo del prin-<br />
cipato, or<strong>di</strong>nò che da quella provincia tut-<br />
ti gli eretici andassero lontani, proibendo<br />
COI» pena capitale, che niuno della Tran-<br />
silvania osasse <strong>di</strong> professare altra religione<br />
che l'antica del paese! Opportunatnen-<br />
le osservò l'annalista Spondano: Q/fO
98<br />
TRA<br />
dagli sin»! <strong>di</strong> Transilvnnia per loro prin-<br />
cipe, ne fl'ce governatore il ciigino car<strong>di</strong>-<br />
nalBafthori.Nel i ^C)i appena cletlo il Pa-<br />
pa Clemente Vili, per conciliare i princi-<br />
piBallhori nelle <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e insorte tra loro<br />
da 8 mesi, e per confermare i transilva-<br />
ni nella religione cattolica, pel servizio <strong>di</strong><br />
Dio e per amore verso Sigismondo IT, pieno<br />
<strong>di</strong> zelo inviò per nunzio in Transil Va-<br />
nia il friulano mg/ Attilio Amalleo5dol-<br />
to ed eloquente, già segretario della cifra<br />
sotto Gregorio Xill. Giunto nel monastero<br />
già de'gesuili, presso Clau<strong>di</strong>opo-<br />
li,allora una delle 7 città <strong>di</strong> Transilvania,<br />
e preso alloggio in esso nella metà <strong>di</strong> mag-<br />
gio, partecipò il suo arrivo a Stefano Gio-<br />
sica,allora maestro <strong>di</strong> camera del principe<br />
e già stato ambasciatore in Roma. Que-<br />
sti fece le scuse <strong>di</strong> sua Altezza il principe<br />
Sigismondo 11, perchè il pontifìcio invialo<br />
dovea trattenersi in delto lììogo, non<br />
conveniente alla <strong>di</strong>gnità della s. Sede, e<br />
ciò finche fossero partiti dalla sua residenza<br />
d*Alba Giulia due cbiaussi mandati<br />
dal gran sultano per alcune <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong><br />
confini, i quali erano ciicondalida'domi-<br />
nii ottomani. Intanto il principe lo fece<br />
incontrare e visitare da due suoi inviati,<br />
co'quali si convenne che il nunzio avrebbe<br />
fatto privatamente l'entrata in Alba<br />
Giulia.IIcar<strong>di</strong>nalBatlhorieil fratello Stefano<br />
a' parlari del nunzio si mostrarono<br />
prontissimi <strong>di</strong> promuoveree aiutare il negozio<br />
della religione cattolica, mostrando<br />
la slessa pietà e virtù l'altro fratello Bal-<br />
dassare (meglio ziodel principe e padre <strong>di</strong><br />
Stefano e del car<strong>di</strong>nale), in adoperarsi per<br />
cosa sì santa, e non meno <strong>di</strong> contribuire<br />
ancb'egli ad una sincera e piena riconci-<br />
liazione loro col principe nipote e cugino,<br />
dalla quale <strong>di</strong>pendeva il buon esito degli<br />
«(lari religiosi.Tali parenti <strong>di</strong> Sigismondo<br />
II eranoincolpatid'intelligenzecon Amu-<br />
rat III sultano de'lurcbi, che avea invialo<br />
i tartari in Transilvania a malmenar-<br />
la crudelmente; e <strong>di</strong> aspirare alla sovra-<br />
nità della medesima. Giunto poi nella re-<br />
sidenza principesca d'Alba Giulia, nono-<br />
T R A<br />
stante il precedente convegno, l'ingresso<br />
segu'i solenne a'25 giugno,perchècosì vigi-<br />
le Sigismondo II per mo^tiare la sua gran<br />
riverenza e <strong>di</strong>vozione verso la s. Sede ed a<br />
Papa Clemente Vili. Fu incontrato fuori<br />
della città 3 miglia dal Gìosica accom-<br />
pagnato da molti gentiluomini a caval-<br />
lo, e giunto presso la porta tutti smonta-<br />
rono da cavallo e il prelato dalla carroz-<br />
za, il quale dopo complimenti montò nel-<br />
la carrozza del principe. Nella città olire<br />
il popolo accorso trovò 5oo fuiti della<br />
guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> sua Altezza schierati, e così fu<br />
accompagnato nelle stanze deslinalegli<br />
nella casa de'gesuili. Ne! giorno dell'u<strong>di</strong>en-<br />
za pubblica, Stefano Ballhori qua! princi-<br />
pale personaggio della corte,accompagna-<br />
lo da cavalieri a cavallo, si recò colla car-<br />
rozza del principe a prendere il nunzio,<br />
il quale fu incontrato da Sigismondo If<br />
quasi al capo delle scale ed accolto con<br />
grande umanità, e gli oi\n la mano drit-<br />
ta che il prelato ricusò. In<strong>di</strong> passali nel-<br />
la gran sala d'u<strong>di</strong>enra, sederono il princi-<br />
pe e il nunzio col capo coperto, testando<br />
in pie<strong>di</strong> i senatori ed i molti signori, ed<br />
il prelato pronunziò quel <strong>di</strong>scorso lati-<br />
no che riporta il Parisi, Istruzioni per<br />
la segreteria, nel t. 2, a p. 1 9 1 e seguen-<br />
ti; poiché a modo d'esempio e <strong>di</strong> saggio<br />
riportò il carteggio fra il nunzio e il Pa-<br />
pa, nel cui nome rispondea il suo nipote<br />
car<strong>di</strong>nal Aldohran<strong>di</strong>ni; riporta ancora la<br />
risposta che nell'ultima u<strong>di</strong>enza gli <strong>di</strong>ede<br />
il cancelliere pel principe. Queste nozio-<br />
ni riescono più interessanti, se si consi-<br />
dera che l'Amalteo era il i ."ministro apo-<br />
stolico inviato dalla s. Sede al principe <strong>di</strong><br />
Transilvania, per cui il prelato tutto minutamente<br />
descrisse nelle sue lettere per<br />
regola agli altri che potessero mandarsi<br />
per nunzi nel principato; e per la stessa<br />
causa procurò d'essere ricevuto colla <strong>di</strong>-<br />
gnità dovuta a un nunzio pontificio, a cui<br />
il principe rese ogni onore.Mentre il nun-<br />
zio era in Transilvania accadde un fatto<br />
memorabile. Demetrio Ugna<strong>di</strong>no,era uno<br />
<strong>di</strong> que'scellerati ministri, che infettarono
T R A<br />
la Transilv.nnia con l'eresìa nrinna, nn-<br />
novala cogli errori ile'sociniani, e che tlo-<br />
pò la morte del Blandralaj<strong>di</strong> Francesco<br />
David, del l'aleologo, era rimasto solo in<br />
j^raiì<strong>di</strong>ssima slinja presso quelli della sua<br />
sella, sì per essere loro pseudo-vescovo,<br />
come anche per alcuna sua eru<strong>di</strong>zione.<br />
Costui pre<strong>di</strong>cando nella domenica 5 luglio<br />
nel lenì pio maggiore <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>opoli o<br />
rjausenbnrg, spiegando una profezia <strong>di</strong><br />
Amos nel cap. 8, dove parla della fame e<br />
seledel Verbo <strong>di</strong> Dio, chedovea esser nel<br />
popolo ebreo, l'applicava alla fame e sete<br />
spirituale, ch'era per patire in que'lem-<br />
pi il popolo cristiano: e in quel punto in<br />
cui volea<strong>di</strong>cliiarare qual fosse il Verbo<strong>di</strong><br />
Dio, percosso d'apoplessia, cadde sopra<br />
il pulpito, e col vomito <strong>di</strong> molta flemma,<br />
restò impe<strong>di</strong>to della lingua in modo che<br />
non po*è più esprimere parola; il che si<br />
puòpiamenlecredere essere stalo un par-<br />
ticolare e giusto giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Dio, il qua-<br />
le prevedendo, che falsamente dovea inseguarequalfosseil<strong>di</strong>vin<br />
Verbo suo, non<br />
volle permettere, ch'egli più lungamente<br />
ingannasse il popolo transilvano. JNella<br />
mattina seguente passò infelicemente <strong>di</strong><br />
vita, probabilmente a patir le pene meritale<br />
pe'suoi peccati. II nunzio <strong>di</strong> Clemen-<br />
te Vili ebbe a compagno il p. Alfonso Ca-<br />
viglia gesuita, il quale <strong>di</strong>e saggi e rilevan-<br />
ti consigli a Sigismondo II, nelle sue ver-<br />
tenze co'parenli, sdegnati per essersi col-<br />
legato coll'imiieratore, al quale poi inviò<br />
il religioso. Dipoi l'Amalteo fu insignito<br />
del titolo d'arcivescovo d'Atene, ed ebbe<br />
la nunziatura <strong>di</strong> Francia nel congresso <strong>di</strong><br />
Vervins. Nelif)f)5 Sigismondo li stretto<br />
con nuova lega coll'imperatore Rodolfo li<br />
contro i turchi, mercè un trattato conclu-<br />
so a*4 marzo, sconfisse il visir Sinau da-<br />
vanti il castello <strong>di</strong> s. Giorgio nella Schins'ouìn^<br />
prese la piazza d'assalto, espugnò<br />
alcune cittàjC nel novembre successivo tor-<br />
nò ne'suoi stati coperto <strong>di</strong> gloria e ricco<br />
<strong>di</strong> bf)ttino. Sigismondo II coll'unirsi a Ro-<br />
dolfo II non avea però <strong>di</strong>menticato i pro-<br />
pri interessi. Se sino allora vi fosse sialo<br />
T R A 99<br />
qualche dubbio sulla sovranità e in<strong>di</strong>pen-<br />
denza dellaTransilvania, esso fu tolto dal-<br />
la <strong>di</strong>eta tenutasi in dello anno a PresburgOjOveneirarlicolo<br />
3. "il principe <strong>di</strong>Tran-<br />
sil Vania venne riconosciuto per Prìncipe<br />
libero col titolo (V Illiistrissinw. Narra io<br />
Stringa biografo <strong>di</strong> Clemente Vili, che<br />
a sua persuasione avendo Sigismondo I!<br />
fatta lega coll'imperatore e con lui impa-<br />
rentatosi, non che sottrattosi dalla <strong>di</strong>vo-<br />
zione de* turchi e preso contro <strong>di</strong> essi le<br />
armi, e quin<strong>di</strong> fra le altre imprese con in-<br />
finito valore vinto Sinan pascià generale<br />
dell'esercito ottomano, il medesitno Clemente<br />
Vili volle rimunerare tanto valore<br />
e vieppiù incoraggiarlo, con ispe<strong>di</strong>rgli un<br />
nunzio col cappello e la spada consagrata,<br />
cioè \oStoccocBcrrcltone ducalìfK.Jhii-<br />
nedelti , e certa somma <strong>di</strong> denaro promessagli<br />
per questa guerra. Veramente<br />
tali onorevoli e <strong>di</strong>stinte insegne furono<br />
presenlateal principe da mg.*^ Anguiscio-<br />
la. Il nunzio Alfonso P'isconti (F'.j^^va <strong>di</strong><br />
Vienna e vescovo <strong>di</strong> Cervia, che il Car-<br />
dellachian»ail i ."nunziodaClementeVIII<br />
spe<strong>di</strong>to al duca <strong>di</strong> Transilvania e Valac-<br />
chia, cui mollo giovò col consiglio e col-<br />
l'opera nella guerra contro i turchi , fu<br />
quello che portò a Sigismondo II buona<br />
quantità d'oro: passò poi in Polonia e fu<br />
nel marzo 1598 Creato car<strong>di</strong>nale. Sigismondo<br />
II ricevè altra buona somma <strong>di</strong><br />
denaro e la decorazione del Toson il'oro<br />
da Filippo II re <strong>di</strong> Spagna; nel 1596 accompagnò<br />
Massimiliano arciduca d'Au-<br />
stria nella campagna d'Ungheria, ed eb-<br />
be la maggior parte delle sue spe<strong>di</strong>zioni.<br />
Ma l'anno dopo il timore <strong>di</strong> cader nelle<br />
mani de'tmchi gli fece adottare il par-<br />
tito <strong>di</strong> porre Ira essi e lui un inciampo che<br />
non fosse loro fucile superare. Recatosi<br />
a Praga trattòcoirinìperaloredelloscam-<br />
bio de'suoi stali co'sumtnentovali prin-<br />
cipali d'()[)pelen e Ratibor nella Slesia.<br />
Taleab<strong>di</strong>cazione vennecelebralada molti<br />
come un atto d'eroismo, mentre la mag-<br />
gior parte la riguardò qual elfetto del ca-<br />
priccio e<strong>di</strong> luuistrunu pusillanimità. L'c-
loo TBA<br />
sito giuslifìcò quest'ultima opinione. Nt^l<br />
I 5c)'o Sigismondo li in esecuzione <strong>di</strong> quel<br />
trattato si recò in Islesia nel giugno, ma<br />
tosto <strong>di</strong>sgustatone ne pai ti per tornare in<br />
Transilvania, e per un nuovo tratto <strong>di</strong><br />
sua leggerezza nel iSggin vestì dellaXran-<br />
silvania, col consenso degli stali adunati<br />
in marzo, suocugino car<strong>di</strong>nal i?tìf/tort ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Varroia. Questi fu taccialo <strong>di</strong><br />
ambizione <strong>di</strong> dominio, tuttavolla i tran*<br />
silvani si mostrarono contentissimi d'a-<br />
verlo per principe; e siccome pareva che<br />
fosse seguito <strong>di</strong>vorzio fra Sigismondo e<br />
M." Cristina d'Austria, il car<strong>di</strong>nal ch'era<br />
semplicemente dell'or<strong>di</strong>ne de'<strong>di</strong>aconi, in-<br />
viò al Papa il suo segretario Tomasi per<br />
ottenere <strong>di</strong>spensa <strong>di</strong> sposare l'arciduches-<br />
sa, la quale in vece si recò a Gratz e ve*<br />
stì l'abito religioso. 11 car<strong>di</strong>nale,per quan-<br />
to narrai nella biografìa e per sospetto<br />
d'inclinare a'turchi, non godè lungamen*<br />
te del principato, essendo 1' anno stesso<br />
a'28 settembre stato sconfitto presso Hermannstadl<br />
da Giorgio Basta generale del-<br />
l' imperatore e da Michele vaivoda <strong>di</strong><br />
"Valacchia, e 3 giorni dopo sorpreso dal<br />
nemico valacconellasua fuga, mentre ri-<br />
fugiato in una spelonca recitava Icore ca-<br />
noniche a lume <strong>di</strong> luna, gli fu troncata<br />
Ja lesta da 5 va lacchi; il suo corpo fu tra-<br />
sportato in Alba Giulia, e poi sepolto in<br />
Clau<strong>di</strong>opoli in magnifico monumento.<br />
Presso il car<strong>di</strong>nale trova vasi nunzio apostolico<br />
<strong>di</strong> Clemente Vili, mg."^ Germano<br />
de'marchesi Malaspina vescovo <strong>di</strong> s. Se-<br />
vero, inviato pure in Polonia, il quale avea<br />
tentato più volte passando da un campo<br />
all'altro, <strong>di</strong> pacificare i guerreggianti,<br />
onde vietare 1' ulteriore spargimento <strong>di</strong><br />
sangue cristiano, senza successo per le op-<br />
poste pretensioni de' contendenti. Sigismondo<br />
II voleva ripigliarsi <strong>di</strong> nuovo il<br />
governo della Transilvania, ma battuto<br />
più volte e specialmente a*2 agosto 1 60<br />
a Moitin, la rinunziò un'altra volta nel<br />
1602 , e si ritirò nel castello <strong>di</strong> Lobkovitz<br />
(culla de'principi<strong>di</strong> tal nomede'du-<br />
chi <strong>di</strong> Sagan) nella Ijoemia, assegnatagli<br />
T R A<br />
dall'imperatore per luogo del suo riliio.<br />
Poscia avendo tentalo <strong>di</strong> nuovamente<br />
sommoversi , fu arrestato e spe<strong>di</strong>to pri-<br />
gioniero a Praga, ove morì nel 161 3 sen-<br />
z'aver avuto figli dalla sua sposa Cristina<br />
d'Austria. Neli6o2 dunque, <strong>di</strong>venuto<br />
r imperatore Rodolfo II padrone della<br />
Transilvania, per la delta cessione, istituì<br />
una specie <strong>di</strong> triumvirato per governare<br />
lostalo. Nel 1 6o3 i Iransilvani malconten»<br />
ti del suo governo si <strong>di</strong>edero a Mosè oMoi-<br />
ses principe de'siculi oszekleri. Questi en«<br />
trò a'9 giugno dell'anno stesso io Veissemburgo,<br />
ossia Alba Giulia, che gli avea<br />
volontariamente aperte le porte; ma nel<br />
settembre susseguente fu sconfìtto da-<br />
gl'imperiali e ucciso nel combattimeulo.<br />
In detto anno la Transilvania fu afELìtta<br />
gravemente dalla pestilenza. Nel 1 6o4Mosé<br />
s' impadronì <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>opoli, e il ma-<br />
gistrato per opera de'sociniani e calvini-<br />
sti <strong>di</strong>strusse da'fondamenli il collegio de*<br />
gesuiti, per l'opera mirabile de'quali e-<br />
rasi colla dottrina loro e zelo in Transilvania<br />
accresciuta la cattolica fede. L'em-<br />
pio Mosè fece imprigionarci gesuiti, e barbaramente<br />
molti ne uccise, tutti oltras»-<br />
giò. Nello slesso anno la Transilvania si<br />
ribellò <strong>di</strong> bel nuovo e con essa una pnrle<br />
dell'Ungheria sotto la condotta <strong>di</strong> Stefano<br />
Botskai nobile ungherese. A'5 <strong>di</strong>cem-<br />
bre Stefano <strong>di</strong>e battaglia al conte <strong>di</strong> Bei-<br />
gioioso generale degl'imperiali e lo scon-<br />
fìsse compiutamente. Il generale imperia-<br />
le Basta portatosi in Clau<strong>di</strong>opoli o Clau-<br />
senburg, dal preposto de' gesuiti fece ri-<br />
bene<strong>di</strong>re il duomo che iniquamente aveno<br />
occupato gli eretici sociniani e calvi-<br />
nisti, de<strong>di</strong>candolo alla B. Vergine e a s.<br />
Giorgio, e le loro imnìagini pose nell'al-<br />
tare maggiore. Consegnò la chiesa a'<br />
gesuiti, e perchè vi potessero erigere un<br />
collegio <strong>di</strong>e loro le migliori case ch'erano<br />
rimpetto al tempio. Fu tanto lo zelo che<br />
i gesuiti impiegarono nella vigna del Si-<br />
gnore, che dall'ottobre al Natale conver-<br />
tirono più <strong>di</strong> 4000 alla cattolica religio-<br />
ue. Per aver poi il Basta liberato Strigo-
T R A<br />
lìia, Clenienle Vili gli scrisse un onore-<br />
volissimo breve, ringraziandolo paterna-<br />
nuMjle. Quin<strong>di</strong> Stefano Dotskai <strong>di</strong> religio-<br />
De protestante nell'aprile i 6o5 si fece ri-<br />
conoscere dagli slati del paese per prin-<br />
cipe <strong>di</strong> Transilvania, e nel segnente no-<br />
Tembre fu dal sultano Acaiet I, sotto la<br />
cni protezione erasi posto, confermato in<br />
quel principato, non <strong>di</strong>e in quelli <strong>di</strong> Mol-<br />
davia e <strong>di</strong> Valaccbia, de'quali erasi del<br />
pari impadronito aggiungendosi il titolo<br />
tli re. Nel 1606 col trattato concluso a*<br />
23 giugno tra la corte <strong>di</strong> Vienna eia Por-<br />
la, n()t>kai si fece riconoscere dall'impe-<br />
ratore per principe <strong>di</strong> Transilvania, conte<br />
de'Slct<strong>di</strong> e palatino d'Ungheria; <strong>di</strong>gnità<br />
elle si perpetuerebbero nella <strong>di</strong>scenden'<br />
za maschile sino alla sua estinzione, e dopo<br />
<strong>di</strong> essa la Transil vania ritornerebbeal-<br />
I i«nperatore, o piuttosto alla casa d'Au-<br />
stria. Morì Stefano a Cassovia, <strong>di</strong>cesi av-<br />
velenato dal suo segretario ad istigazio-<br />
ne de' turchi, a' 28 <strong>di</strong>cembre dell'anno<br />
stessOjSenza lasciar prole dalla moglie Ca-<br />
terina figlia delcontetIogarassi.A'22 febbraio<br />
1607 Sigismondo <strong>di</strong> Pelsoe Vadas<br />
principe <strong>di</strong> Racoczi (e non Ragotski), che<br />
8Ì era <strong>di</strong>stinto col suo valore nell'Unghe-<br />
ria conìro i turchi, fu eletto a suo malgrado<br />
in età avanzata principe <strong>di</strong> Trao-<br />
silvania dagli stati convocati a Clauseu-<br />
burg. Dissimulò l'imperatore Rodolfo II<br />
tale elezione, dovendo il principato a lui<br />
ritornare do[)o la morte <strong>di</strong> Cotskai, giù-<br />
.sta il seguito trattato. Nel 1608 Racoczi<br />
<strong>di</strong>e la propria ab<strong>di</strong>cazione a motivo delle<br />
sue infermità, e si ritirò a'Sarrento, ove<br />
mori nel 161 3 in una felice oscurità, lasciandoun<br />
figlio <strong>di</strong> nomeGiorgio,chepoi<br />
regnò in Transilvania.Nel 1608 Gabriele<br />
Battilori successe a Racoczi, elettovi dagli<br />
stali efivorito da'lurchi. Informato che<br />
l'imperatore si apparecchiava a far valere<br />
i suoi <strong>di</strong>ritti sulla Transilvania, lo pre-<br />
venne col mezzo d'una deputazione, il cui<br />
successo fu un trattato col quale egli ve-<br />
niva riconosciuto per vaivoda <strong>di</strong> Tran*<br />
iilvauia,a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ricevere guarni><br />
TRA IDI<br />
gione alemanna nelle città del suo dominio.<br />
Istruita la Porta 'ottomana <strong>di</strong> questo<br />
trattato da Betletn o Bettleeni Ga-<br />
bor che aspirava al suo posto, inviò contro<br />
<strong>di</strong> lui due corpi <strong>di</strong> truppe comandati<br />
l'uno da Sandar pascià, l'altro da Ogli.<br />
Inseguito Batthori <strong>di</strong> piazza in piazza, e<br />
vedendosi senza espe<strong>di</strong>enti, si fece dar la<br />
morte a Vallenese da uno de'suoi soldati<br />
a'27 ottobrei6i3. Osserva il Gontin nel<br />
<strong>Dizionario</strong> dell' eresie^ che in Transil-<br />
vania la religione cattolica fu quasi abolita<br />
sotto Gabriele Batthori, né incomin-<br />
ciò a ristabilirsi se non dopo che l'impe-<br />
ratore Leopoldo l ne acquistò il dominio.<br />
Bellem-Gabor o Gabriele Betleem, nobi-<br />
le ungherese e calvinista, persecutore del<br />
predecessore che lo avea ricolmato <strong>di</strong> beneficenze,<br />
fu <strong>di</strong>chiarato principe <strong>di</strong> Tran-<br />
silvania a'3o ottobre da Sandar pascià,<br />
titolo che gli venne confermato dagli stati<br />
raccolti ad Hermannsladt. NeliGig egli<br />
si <strong>di</strong>chiarò protettore de* ribelli <strong>di</strong> Boemia,<br />
e concluse con essi una lega. Mentre<br />
l'imperatore Fer<strong>di</strong>nando II era intento a<br />
soggiogare il paese,entrò Betlem nel mese<br />
<strong>di</strong> settembre nell'alfa Ungheria alla testa<br />
d'un esercito, facendo portare davanti a<br />
lui uno stendardo sul quale erano e/figiati<br />
due cavalieri che univano le loro mani<br />
e nel basso leggevasi questa <strong>di</strong>visa : Confederatìo<br />
et Concoì'<strong>di</strong>a. Non trovando<br />
quasi ninna resistenza, egli si avanzò sino<br />
a Presburgo, <strong>di</strong> cui impadronissi il 20<br />
ottobre, e si fece riconoscere a principe<br />
d' Ungheria. Vienna attendevasi già <strong>di</strong><br />
vederlo sotto le sue mura e ne tremava<br />
per ispavento; ma la mancanza de'viveri<br />
l'obbligò a retrocedere. Fermatosi a Neu-<br />
hausel vi convocò un'assemblea degli sta-<br />
ti d'Ungheria, <strong>di</strong> Slesia e <strong>di</strong> Lusazia, nel-<br />
la quale fu fermato a <strong>di</strong>chiararlo re d*<br />
Ungheria; ma la proclamazione e V in-<br />
coronaraento furono ad altro tempo <strong>di</strong>f-<br />
fv?riti. Il conte <strong>di</strong> Buguoi riprese Presbur-<br />
go a' IO maggio i()2 r, e mise poi l'asse-<br />
<strong>di</strong>o a Neuhausel, ove rimase ucciso a' io<br />
luglio. Nel 1624 1*8 maggio Bcllem con-
I02<br />
T R A<br />
eluse a Vienna co'siioi deputati un tiat*<br />
lalo <strong>di</strong> pace con Fer<strong>di</strong>nando li, mercè il<br />
quale fu riconosciuto principe <strong>di</strong> TransiIvania,rinunciaiidoal<br />
litolo<strong>di</strong>re d'Un-<br />
gheria, ed ottenne i ducali d'Oppeleu e<br />
<strong>di</strong> Ratibor nella Slesia. Nel i 629<br />
senten-<br />
do che Gustavo II Adolfo re <strong>di</strong> Svezia si<br />
apparecchiava a penetrare in Germania,<br />
egli fece preparativi per entrare in Un-<br />
gheria. Ma un'idropisia sopravvenutagli<br />
ftce svanire il progetto, e ne morì nel novembre<br />
dell'anno stesso. Nel testamento<br />
legòall'imperalore Fer<strong>di</strong>nando II un ca-<br />
vallo <strong>di</strong> gran prezzoe riccamente bardato,<br />
oltre 40,000 ducali; simile legato fece ni<br />
re d'Ungheria Fer<strong>di</strong>nando li figlio delriu)peratore,<br />
ed anche al sultano A mu-<br />
rai IV. La bizzarria <strong>di</strong> questo testamento<br />
nonismenlì punto la condotta tenuta dal<br />
vaivoda nell'amministrazione de* propri<br />
affari, unendo a gran<strong>di</strong> qualità un po' <strong>di</strong><br />
follia. Sua moglie Caterina <strong>di</strong> Brajidebur-<br />
gOjda cui non ebbe figli, gli sopravvisse,<br />
eresse la Transilvaniasinoalla tenuta degli<br />
stali. Questi nel i63o elessero a Va-<br />
ra<strong>di</strong>no Stefano Betleem prossimo parente<br />
del defunto, in<strong>di</strong> neli63i ne rivocarono<br />
l'elezione e acclamarono Giorgio Racoczi<br />
l volgarmente detloRagotzi, figlio del sud-<br />
detto Sigismondo. Determinato <strong>di</strong> farsi<br />
in<strong>di</strong>pendente, egli non corteggiò né l'im-<br />
peratore né il sultano, e si collegò cogli<br />
svedesijCo'quali saccheggiò la Polonia; ed<br />
i protestanti d'Ungheria trovarono in lui<br />
un ardente <strong>di</strong>fensore. Nel 1 636 attaccato<br />
da'turchi protettori della casa <strong>di</strong> Betleem<br />
cui egli maltrattava, R.acoczi tenne lor<br />
fronte e vigorosamente li respinse. Nel<br />
1644 P^'* f^*'® ""^ <strong>di</strong>versione alle forze<br />
<strong>di</strong> casa d'Austria impiegate in Germania<br />
contro gli svedesi, piombò suH'aha Un-<br />
gheria, devastò molte borgate o villaggi,<br />
prese d'assalto Cassovia nel maizo e pa-<br />
recchie altre piazze, fitìchè nel 164^8! pa-<br />
cificò coir imperatore Fer<strong>di</strong>nando 111 a<br />
cou<strong>di</strong>zioni assai vantaggiose. Nel 1 64^ a-<br />
spirò alla corona <strong>di</strong> l'olonja, e si presentò<br />
nel regno gou 3o,ooo uomini per coui*<br />
TRA<br />
battere, se veniva eletto,i cosacchi co'qua-<br />
li i polacchi erano in guerra, o con cnsi u-<br />
nirsi se rigettalo. Questa alternativa pro-<br />
posta con indecenza lo fece esci udere.IVIori<br />
nello stesso anno a'24 ottobre, dopo es-<br />
sere stato ammogliato due volte, la i ."con<br />
Sofia figlia <strong>di</strong> Stefano Betleem, da cui eb-<br />
be Giorgio li Pvacoczi che gli succese; la<br />
2..^ volta con Susanna Lorentza che gli<br />
<strong>di</strong>e Sigismondo poi duca <strong>di</strong> Monlegatz.<br />
Questo principe morendolasciò i suoi sla-<br />
ti accresciuti dalle due Valacchie da lui<br />
conquistate, e gran<strong>di</strong> ricchezze, che alla<br />
smodata ambizione del suo successore<br />
porsero mezzo <strong>di</strong> scialacquare in pura per-<br />
<strong>di</strong>ta, Nello slesso ottobre 1648 Giorgio II<br />
fu eletto successore al padre. Nel i 655 la<br />
Polonia si vide immersa in grave coster-<br />
nazione per essere stato il re Gio. Casimiro<br />
respinto sino alla frontiera da al-<br />
cuni polacchi che aveano chiamato a lo-<br />
ro soccorso il re<strong>di</strong> Svezia. Racoczi reputò<br />
favorevole l'occasione per farsi egli slesso<br />
liconoscere a re <strong>di</strong> Polonia; e nel 1657<br />
entrò in questo regno per congiungere le<br />
sue armate con quelle degli svedesi. Scon-<br />
fitto nel luglio da'polacchi e dagl'imperiali,dovè<br />
tornare ne'suoi stali con 3o doniestici,<br />
infelice avanzo <strong>di</strong> iS o 3o,ooo<br />
uoiriini, dopo aver subito la legge da'vin-<br />
citori.ll sultano Maometto IV, sdegnalo<br />
<strong>di</strong> tale invasione, or<strong>di</strong>nò a'transilvani <strong>di</strong><br />
daigli un successore. Giorgio 11 finse <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>nietlersi dal principato a' 12 ottobre<br />
i658, per evitare una deposizione for-<br />
male. Gli stali a lui sostituirono il conte<br />
Redei, ma Giorgio 11 poco dopo locac-<br />
elo. In<strong>di</strong> entrò in negoziazioni per porre<br />
la Transilvania sotto la protezione del-<br />
l' imperatore Leopoldo 1, ed essendovi<br />
riuscito, gl'imperiali egli ungheresi in fol-<br />
la si scliierarono sotto i suoi vessilli, figli<br />
n)arciòcon essi contro il pascià <strong>di</strong> Ba-<br />
da ch'erasi posto in campagna con nuiìie-<br />
roso esercito, e lo sbaragliò presso A rad.<br />
Intanto il granvisir avanzava^! con altra<br />
armata <strong>di</strong> 100,000 uou^iiu. Gli stali <strong>di</strong><br />
Trausilvauia speduongli una deputazio-
TRA<br />
ne per <strong>di</strong>sapprovar la coiulolla del loro<br />
principe, lìgli giunse sui luoghi, depose<br />
Giorgio n e nominò a sua vece Acasio<br />
Ijarczai. Giorgio 11 rientrò inXransilvania<br />
dopo parlilo il visir e fece nuovi lenlalivi<br />
per riacquistare i suoi siali, morendo a<br />
Vara<strong>di</strong>no a'iG giugno 1660 dalle ferite<br />
riportate nella battaglia condjatlula tra<br />
(iuile e Coloswar contro i turchi : altri<br />
In<strong>di</strong>cono ucciso avanti Clausenburg. Eb-<br />
be da Sofia Ballhori sua sposa Francesco<br />
che entrò a parte delle turbolenze d'Un-<br />
gheria,il quale ebbe da Elena sua moglie<br />
Francesco-Leopoldo e Giulia : Elena si<br />
rimaritò con Emerico Tekeli capo de'<br />
malcontenti d'Ungeria. Nel 1660 gli suc-<br />
cesseli suo generale KemeniJanoso Gio-<br />
vanni Kemin, eletto dagli stali convocati<br />
a Bistricz, in cui Acasio Barczai gli ce-<br />
de i suoi <strong>di</strong>ritti al principato me<strong>di</strong>ante<br />
pensione, ma poco dopo liemeui lo fece<br />
morire per sospetti che volesse tra<strong>di</strong>rlo.<br />
Postosi Remeni sotto la protezione im-<br />
periale, i turchi lo deposero neh 661, e<br />
nominarono in sua vece nel 166*2 Michele^<br />
A balli I, che preso in guerra da' tartari<br />
era stalo loro schiavo. Remeni morì il 1<br />
febbraio nella battaglia contro il couìpe-<br />
lilore,che<strong>di</strong>venne pacifico possessore del-<br />
la Transilvauia. Nel 1 664
io4<br />
TRA<br />
Amalia figlia <strong>di</strong> Carlo landgravio d'As-<br />
«ia-Piliinfeid. La corte <strong>di</strong> Vienna non vi-<br />
de con sod<strong>di</strong>sfazione questa unione, ed<br />
ì nemici <strong>di</strong> Racoczi ne aumentarono la<br />
<strong>di</strong>Oidenza, facendolo credere autore del-<br />
la insurrezione degli ungheri e de* Iran-<br />
silvani, onde fu arrestalo nel 1701 nel<br />
suocastello<strong>di</strong> Saaros d'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Leopoldo<br />
I e condotto a Neusladl; ma venen-<br />
dogli fatto <strong>di</strong> evadere, fuggi in Polonia,<br />
ove si unì col conte Beresini coH'inteu<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong> re<strong>di</strong>mer se slessi e i lorocom-<br />
patriolti dal dominio austriaco.Frattanto<br />
Ja <strong>di</strong>eta d'agostoi yoS, tenutasi a Weissemburgoo<br />
Alba Giulia, elesse llacoczi a<br />
principe sovrano<strong>di</strong> Transilvania.Ed egli<br />
nel seg.uente settembre ne convocò altra,<br />
in cui perla 2." volta fu acclanjalo prin-<br />
cipe <strong>di</strong> Transilvania, duca e capo <strong>di</strong> tutta<br />
l'Ungheria e padre della patria. Per so-<br />
«tener questi titoli, egli non ebbe in prin-<br />
cipio che 5oo fanti e 5o cavalieri. Ma to-<br />
sto in 3 anni gli riuscì <strong>di</strong> formare un e-<br />
sercilo <strong>di</strong> 75,000 combullenti, e co' ra-<br />
pi<strong>di</strong> successi ottenuti, portò il terrore sino<br />
alle porte <strong>di</strong> Vienna. Petrattali con-<br />
clusi con Giorgio 1 liacoczi , la Francia<br />
avea garantiloil manteuimenlo<strong>di</strong> sua ca-<br />
sa nel principato dì Trausilvania nel ca-<br />
so <strong>di</strong> elezione.Francesco a vendo ricordalo<br />
a questa corte le prese obbligazioni, col<br />
DOtificargli la sua elezione, fu da Luigi<br />
XIV or<strong>di</strong>nalo al marchese d'AlIeurs <strong>di</strong><br />
riconoscerlo a piSncipe <strong>di</strong> Trausilvania,<br />
ove i confederali rinunciassero formaU<br />
mente al dominio <strong>di</strong> casa d' Austria. La<br />
con<strong>di</strong>zione fu adempita nel marzoi707<br />
dagli stati d'Onod. iXel l'ottobre, essendo<br />
stato balzato dal trono Augusto II re <strong>di</strong><br />
Polo»)ia, i polacchi ad istigazione <strong>di</strong> Pie-<br />
tro I il Grande czar <strong>di</strong> Russia, volevano<br />
collocarvi il principe <strong>di</strong> Trausilvania,<br />
Ma R.acoczi ricusò tale onore incompa-<br />
tibile cogl'impegni da lui presi colla pa-<br />
tria. Tra'suoi primari uiìiziali egli avea<br />
de'tra<strong>di</strong>torijde'quali il piii pericoloso era<br />
La<strong>di</strong>slao Oclai, che fu causa della totale<br />
àcoufiUa riportala nel 1708 presso ilca»<br />
T K A<br />
slello<strong>di</strong> Trenskin. Papa Clemente XI terminò<br />
<strong>di</strong> rovinare Racoczi nel 1709, col<br />
<strong>di</strong> vieto da lui fallo al clero <strong>di</strong> Trausilva-<br />
nia <strong>di</strong> non riconoscere altro sovrano che<br />
il solo imperatore. Avendo la nobiltà cat-<br />
tolica seguito l'esempio del clero, Racoczi<br />
lasciò bruscanjente il suo esercito a'afeb*<br />
braio 1 7 i o,passòinPolonia,in<strong>di</strong> inRussia.<br />
Durante la sua assenza Karoli generale<br />
de'confederali e alcuni de' loro deputati<br />
segnarono a Rarol un trattalo <strong>di</strong> pace<br />
conforme a'desiderii <strong>di</strong> casa d'Austria. Ra-<br />
coczi giunse in Francia oeli7i2 e vi fa<br />
accolto con amore da Luigi XIV, nella<br />
cui coite lo resero accetto le sue nobili<br />
maniere. Ma mentre ricercava l'amicizia<br />
de'gran<strong>di</strong>, pensava con piìi<strong>di</strong> lode <strong>di</strong> ren-<br />
dersi accetto a Dio colle frequenti sue vi-<br />
site pressoi camaldolesi <strong>di</strong> Grosboisa 4 le-<br />
ghe da Parigi. Finalaiente ivi fissò la sua<br />
<strong>di</strong>mora nel 1710 do[)0 la morte <strong>di</strong> Luigi<br />
XIV. Nel 17 17 perisperanze fattegli con-<br />
cepire dalla Porta, contro il parere dello<br />
czar e del reggente <strong>di</strong> Francia, si recò in<br />
Adrianopoli. Al suo giungere in Turchia<br />
non erano piùgl'islessi gl'interessi del sul-<br />
tano; la Porta non vide più in lui che avea<br />
chiamalo che un amico <strong>di</strong> poco momento<br />
e un ospite a proprio carico. Per cui e-<br />
gli sollecitò il permesso <strong>di</strong> tornare in Fran-<br />
cia, ma vi si oppose il reggente; non<strong>di</strong>meno<br />
vi fu accolta la principessa sua sposa,<br />
che morta nel 1722 fu sepolta presso le<br />
carmelitane scalze <strong>di</strong> i^arigi. Racoczi abbandonato<br />
dagli uomini saviamente ri-<br />
volse tutti i suoi pensieri a Dio, e si <strong>di</strong>e<br />
interamente alla penitenza. Nel suo riti-<br />
ro compose le sue Memorie stampate nel<br />
1 7 39, in mezzo alle rivoluzioni d'Unghe-<br />
ria. Il suo testamento politico e morale,<br />
altro flutto <strong>di</strong> sua solitu<strong>di</strong>ne, fu stampato<br />
poi nel I 731. Inoltre scrisse <strong>di</strong>verse me<strong>di</strong>-<br />
tazioni e soliloqui, un commentario sul<br />
Pentateuco, e le sue confessioni sul mo-<br />
dello <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> s. Agostino. Morì nel<br />
1735 in Rodoslo nella Piomania, <strong>di</strong>cesi<br />
con e<strong>di</strong>ficazione, ed il suo cuore fu tra-<br />
sferito presso i camaldolesi <strong>di</strong> Grosbois, i
T R A<br />
suol figli Giuseppe, Giorgio e Carlotta<br />
non ehijero prole. Nel 1763 rimperalri*<br />
ceM.' Teresa regina ti' t/^//g"/tenV7, eresse<br />
la Transiivauia in gran principato in<strong>di</strong>-<br />
pendente , governalo da una reggenza.<br />
Questa si compose del governatore gene-<br />
rale come presidente, <strong>di</strong> i 2 consiglieri re-<br />
ferendari, <strong>di</strong> I 4 segretari. Venne quin<strong>di</strong><br />
considerala la Trausilvania in parte mi-<br />
litare e in parte civile: la i." costituita da*<br />
Confini Militari, <strong>di</strong> cui parlai a Segna,<br />
ossia fionliere fia'terrilorii austriaci e ot-<br />
tomani, sud<strong>di</strong>visi in 5 generalati, il 5.°<br />
de'quali si chiama de'confìni transilvani;<br />
la 2.* costituita nel territorio civile go-<br />
verno sud<strong>di</strong>viso ne'suddescritli gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>-<br />
slrelli o paesi. Perciò, più che prima la<br />
Trausilvania segui le vicende politiche<br />
dell' UngIicr{a(P".). N e 1 m emo ra b i 1 e 1 8 48<br />
rÌD)peralore d'Austria Fer<strong>di</strong>nando I approvò<br />
la fusione della Trausilvania con<br />
l'Ungheria. Nell'ultima deplorabile rivo-<br />
lozione, la Transilvania pianse 4834 vit-<br />
time, non compresi i caduti sul campo <strong>di</strong><br />
battaglia ; cioè, secondo la nazionalità,<br />
442 ^rumeni, 1 65 magiari, 232 sassoni e<br />
72 <strong>di</strong> varie altre nazioni; secondo la pro-<br />
fessione religiosa, 20o5 greci non uniti,<br />
236 1 greci uniti, 3o altri cattolici,! 6 «se-<br />
<strong>di</strong>centi riformati, 287 evangelici. Per sen-<br />
tenza dell'autorità rivoluzionarie e de*<br />
giu<strong>di</strong>zi slataiii furono giustiziati 743 in-<br />
<strong>di</strong>vidui; negli atlacchi ostili fitti contro<br />
singoli luoghi per parie degl* insorgenti<br />
magiari verniero impiccati 28 in<strong>di</strong>vidui,<br />
fucilati 706, ed ammazzati in vari altri<br />
mo<strong>di</strong> 2879 tianiiilvaui. Ecco in parte il<br />
risultato delle rivoluzioni. A'pochi cenni<br />
riportati sulla Transilvania ponno sup-<br />
plm-",Ciìnloi\o^Co/ii/ìicntarii della guerra<br />
(li Traiisihaiiiay Venezia pel Giolito<br />
1566. Ciro Spontoni, Ilistoria della<br />
TraiisiL'unia ^ Venezia i638. Benco ,<br />
Transilvania^ sive niagnus Transilva-<br />
niae principaliiSf Vind()bonaei778. iSe-<br />
stini, Viaggio seienli/ico anlìquario per<br />
la Valneelddy Transilvania ec, Firen-<br />
ze i8i5.<br />
TRA 105<br />
Il vescovato <strong>di</strong> Transilvania prende<br />
dal gran principato il suo nome. Dicesi<br />
pure <strong>di</strong> J^Vcissemhurgo dalla <strong>di</strong>ocesi nel<br />
quale si estende. Due sono i comitati <strong>di</strong><br />
Weissemburg, inferiore l'uno, superiore<br />
l 'altro. 1 1 IVeisscnihurg inferiore oCarls-<br />
hurg o Karlshurg o Alba inferiore^ comitato<br />
<strong>di</strong> Transiivauia, paese degli un-<br />
gheri, è coperto da'Carpazi e dalle loro<br />
ratnificazioni. Dividesi in due circoli, superiore<br />
e inferiore, il i. "contiene le marche<br />
d'Alvincz, CarUburg, Migyar-Igen,<br />
Kis-Enyed, Olfen-Ranya, Zalulhna; il 2.**<br />
abbraccia le marche <strong>di</strong> Balasfalva, s. Benedek,<br />
Csombord, Nagy-Enyed, Maros-<br />
Ujvar, Strasburgo. Gli abitanti sono cir-<br />
ca 90,000, ed il capoluogo è Carlsburg.<br />
11 IKeissenihurg superiore o Alba su-<br />
periore^ comi tato dellaTransd va uia, paese<br />
degli ungheri, è osservabile pel modo<br />
ond'è appczzato, componendosi <strong>di</strong> gran<br />
numero <strong>di</strong> ritagli <strong>di</strong> terreno separati gli<br />
uni dagli altri, e <strong>di</strong> pezzi incastrati ne'pae-<br />
si de'sassoni e degli szekieri; è il risultamento<br />
delle guerre ch'ebbero traesse per<br />
lungo tempo le nazioni sassone e unghe-<br />
rese. Vi si trova il borgo Fiirslenburg e<br />
65 villaggi ripartiti in 5 marche, Bolya,<br />
Biirkòs, Palos, Peselnek e Reten. Gli a-<br />
bitanti sommano a quasi 4o, eoo. La resi-<br />
denza del vescovo è'mKarlsbnrgoCarlsbourg<br />
o Alba Giulia, o Alba Caroli-<br />
ìia, Alba Juliay città reale, capoluogo del<br />
comitato <strong>di</strong> Weissemburg inferiore e del-<br />
la marca del suo nome, <strong>di</strong>stante più <strong>di</strong><br />
12 miglia da Ilermannstadt, e a 1 7 da<br />
Clausenburg, posta su d' una euìinenza<br />
in ameno e gradevole prospetto, sulla riva<br />
destra del Maros, che vi riceve l'Om-<br />
poly. L'ultima proposizione concistoriale<br />
la <strong>di</strong>ce e<strong>di</strong>ficata salubri potitur coelo,<br />
1800 eontinet doniosy atipie 5,6oo conipleetilur<br />
incolas , ipiorwn me<strong>di</strong>a pars<br />
tantum catholicani religioneniproflten*<br />
tur; onmes vero serenìssimo Austria Ini'<br />
peratorisj qua Magno Transilvaniae<br />
Principi in temporalihusoìitemperaut, Si<br />
<strong>di</strong>vide in ducpurli|lu città propiiauiuuie
io6 TRA<br />
delta, eia fortezza situata sopra una col-<br />
lina. Tra* principali eciifiz,i è l'antica cat-<br />
tedrale, <strong>di</strong> elegante gotica struttura, de-<br />
<strong>di</strong>cata a s. ]VIicli(de Arcangelo, ristaurala<br />
a'noslri giorni. Vi è il batlisterio e la cu-<br />
ra d'anime, atrnninistrata dal canonico<br />
parroco, qui et pociiittritiario inuncre<br />
J'uugitur, Il capitolo si compone <strong>di</strong> 4
TRA<br />
Cinrìinlc ecclesiastico <strong>di</strong> nonia,t.ciyp.<br />
i33, degli scrini e degli (illi: S. Gcrdr<strong>di</strong><br />
episcopi Cluina<strong>di</strong>eiisis scripta, et A-<br />
cta haclenus ine<strong>di</strong>ta^ cura serie Episco-<br />
porimi Chana<strong>di</strong>eiisiiim. Opera et stu<strong>di</strong>o<br />
lionata comitis de BattUyan Episcopi<br />
Transili'aiiiae,k\ho Carolina i 7C)4- ^^^<br />
i8oo Giuseppe Mai lorollì <strong>di</strong> Tiansilvaiiia<br />
stessa. Nel i 8 i6 Alessandro Rudnay<br />
(E,^ <strong>di</strong> s. Croce <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Strigonia^ca-<br />
lìonico <strong>di</strong> quella metropolitana e poi ar-<br />
civescovo <strong>di</strong> essa e car<strong>di</strong>nale. Nel 1820 Ignazioile'liberi<br />
baroni Szepesy deNegyes<br />
<strong>di</strong> Agiia, in<strong>di</strong> trnslalo a Cinque Chiese.<br />
Nel 1828 Nicola Rovalz de Csil-Tusnad<br />
della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Transilvania, già parro-<br />
co lodato e canonico <strong>di</strong> Vara<strong>di</strong>no pruden-<br />
te e dotto; mon a' 1 5 ottobre 1802 in se-<br />
guito <strong>di</strong> luarajJnio senile d'84 anni, uìunilo<br />
<strong>di</strong> lutti i confolli della religione. Non<br />
vacò la sede, poicliè il Papa Pio IX nel<br />
concistoro de' 1 5 del precedente marzo a-<br />
"^<br />
vea <strong>di</strong>chiarato mg. Lodovico Haynald <strong>di</strong><br />
Szecseny arci<strong>di</strong>ocesi<strong>di</strong> Strigonia,già cooperatore<br />
della parrocchia <strong>di</strong> s. Leopoldo<br />
<strong>di</strong> Pesi edeil.iB.Vergine<strong>di</strong> Budaar,pre<strong>di</strong>-<br />
calore sagro, professore <strong>di</strong> teologia, segre-<br />
tario dell'arcivescovo <strong>di</strong>Strigonia e <strong>di</strong> esso<br />
cancelliere vicariale e<strong>di</strong>rellore della can-<br />
celleria, cappellano aulico cesareo-regio,<br />
per le sue virtù vescovo d'Iibron in par'<br />
liliUSy e coa<strong>di</strong>utore con futura successio-<br />
ne del vescovato <strong>di</strong> Transilvania o Weissenburg<br />
, e <strong>di</strong>venne ellellivo nel giorno<br />
ilella morte del suopredecessore,ed è l'at-<br />
tuale pastore. Ogni nuovo vescovo è tassa-<br />
to ne'llbri della camera apostolica in (io-<br />
rini 1 5oo, ascendendo le ren<strong>di</strong>te a 1 8,000<br />
fiorini circa alicpiihus oiiei-ibiis graduili.<br />
La <strong>di</strong>ocesi è ampia, contiene molli luo-<br />
ghi , et catholicornni niillid, \\\ questo<br />
gran piincipalo ere<strong>di</strong>tario dell* augusta<br />
casa d'Austria, la religione cattolica è la<br />
dominante, e gli scismatici e gli eretici<br />
vi sono tollerati: da una slafistiea potei<br />
1 ilcvarc che la maggior parie degli .d»i-<br />
lanti (h Transilvania sono Jiallolici. Tra'<br />
lallolici vi sono pure degli iuujcnijc lutti<br />
TRA 107<br />
<strong>di</strong>pendono dal vescovo ialino <strong>di</strong> Transil-<br />
vania. Essi principahuente abitano inSza-<br />
mos-Vjvar, abitata da circa 5,ooo in<strong>di</strong>-<br />
vidui : (juando seguì la conversione degli<br />
armeni scismalici non vi erano che 5oo<br />
famiglie armene; altre città in cui sono<br />
più numerosi è Elisabeltopoli, ed Arrae-<br />
nierstadt città libera e reale quasi inte-<br />
ramente abitata da' medesimi. Circa il<br />
171 3 gli armeni della Transilvania per<br />
opera del vescovo latino furono riuniti<br />
alla chiesa romana,insiemea i o sacerdoti.<br />
Neh 741 fecero istanza alla s. Sede per<br />
avere un vescovo <strong>di</strong> loro rito, ma non fu-<br />
rono esau<strong>di</strong>ti, temendosi <strong>di</strong> aprire la stra-<br />
da con tal concessione <strong>di</strong> ritornare allo<br />
scisma. 11 parroco <strong>di</strong> Elisabeltopoli nel<br />
1707 ebbe la facoltà <strong>di</strong> confessare i la-<br />
lini e <strong>di</strong> assolverli colla forinola latina.<br />
Gli armeni <strong>di</strong> Elisabeltopoli celebrava-<br />
no già secondo l'uso Ialino 3 messe nel<br />
Natale del Signore servendosi del messa-<br />
le latino, Volle il Papa Clemente XI li nel<br />
1762 tollerata questa consuetu<strong>di</strong>ne sino<br />
a nuova <strong>di</strong>sposizione. Nella Transilvania<br />
eravi una missione apostolica alììdata a'<br />
minori osservanti riformali, della
io8<br />
TRA<br />
fon<strong>di</strong> pei- educare 20 giovani in provin-<br />
ci:i, e pagare la tassa slabilila pe'3 aliui-<br />
i)i<strong>di</strong> propaganda. Innanzi <strong>di</strong> parlare delia<br />
Duova provincia <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong> rito greco<br />
cattolico <strong>di</strong> lecente istituita in Tran-<br />
silvania, conviene che io <strong>di</strong>ca come Iro-<br />
vavasi la religione riguardo a*greci, e aggiunga<br />
qualci»e altra notizia su Fogaras<br />
(/.).della quale riparlai a Grecia, comecliè<br />
<strong>di</strong> rito greco unito alla s. Sede, e da<br />
ultimo eretta in metropolitana. Fogaras<br />
è capoluogo altresì del ilistretto del suo<br />
nome, contiene più <strong>di</strong> 26,000 abitanti,<br />
principalmente valacchi, ungheresi esas-<br />
soiii, I gieci della Trausilvania altri so-<br />
no catlolici, altri scismatici. Sotto l'im-<br />
pero <strong>di</strong> M." Teresa abbracciarono l'unio-<br />
ne latina <strong>di</strong>retti da un tal Teofilo loro ve-<br />
scovo. Si conservaronocattolici anche sotto<br />
Atanasio successore <strong>di</strong> Teofìlo. Ma<br />
poi da'sassoni luterani introdotto un mo-<br />
iwico ruteno, <strong>di</strong>esi spacciava per profeta,<br />
ritornarono alio scisma, e da quel tem-<br />
po (ino al 1829 non si trattò più <strong>di</strong> unio-<br />
ne. Fu allora rior<strong>di</strong>nata alquanto la cosa<br />
dal p. Ciocchino Pedrelli passionista,ma<br />
non si conosce la (ine. Le loro parrocchie<br />
erano circa 1000, il vescovo scismatico ri-<br />
siede in Ilernjannstadt, e <strong>di</strong>pende dal si-<br />
mile metropolita <strong>di</strong> Carlovvitz città della<br />
Schìavonìa, Come in Carlowitz si usa la<br />
lingua slava o illirica, ed i<br />
rituali stam-<br />
pati in Pietroburgo, e perciò quelli sci-<br />
smatici sono <strong>di</strong> rito ruteno, così anche<br />
questi <strong>di</strong> Trausilvania seguono il mede-<br />
simo rito. [ preti scismatici <strong>di</strong> Transilr<br />
Vania erano persuasi, che <strong>di</strong>fendevano<br />
una pessima causa; bramavano la con-<br />
versione del vescovo, anche per fine se-<br />
condario, per ottenere cioè la protezio-<br />
ne della .cattolica casa regnante. Presso<br />
questi scismatici è comune la simonia e<br />
le tasse esorbitanti. Il sapere alquanto<br />
leggere basta tra loro per ascendere al<br />
sacerdozio. Chi desidera qualche tintura<br />
<strong>di</strong> scienza frequenta le scuole cattoliche,<br />
al che non si oppone l'or<strong>di</strong>nario scisma-<br />
lieo. 11 vescovato de'grcci cattolici inTran-<br />
TRA<br />
silvania, ossia greci-uniti, era Fogaras ,<br />
ora elevato ad arcivescovato, risiedendo<br />
il vescovo greco cattolico nella città omonima<br />
ed estendendosi la sua giuris<strong>di</strong>-<br />
zione a tutta la provincia ossia a! prin-<br />
cipato <strong>di</strong> Trausilvania. Il vescovato fu e-<br />
retto per le istanze dell'imperatore Carlo<br />
VI dal Papa Clemente XI, ma per la sua<br />
morte ne pubblicò la <strong>di</strong>sposizione il suc-<br />
cessore Innocen^oXIlI colla bolla Ratio-<br />
ni congruità de' 17 giugno 1721, Bull.<br />
Pont, de Prop.fide, Appen<strong>di</strong>xt. 2, p. 3,<br />
graeci-ritus ,\iQ s^VQcÀ, ruteni, valacchi,ra-<br />
sciani e altri che seguitavano questo rito<br />
e <strong>di</strong>moratiti nella Trausilvania, iqualifu-<br />
rono perciò separati e sottratti dalla giu-<br />
ris<strong>di</strong>zione <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong> altri or<strong>di</strong>nari,<br />
e sottomessi quin<strong>di</strong> a quella del vescovo<br />
del loro rito <strong>di</strong> Fogaras; <strong>di</strong>chiarandosi<br />
cattedrale la chiesa in tal città de<strong>di</strong>cata<br />
a Dio e sotto l'invocazione <strong>di</strong> s. Wicola,<br />
con capitolo, assegnandosi per mensa al<br />
vescovo 38o4fiorini, corrispondenti a cir-<br />
ca i5oo scu<strong>di</strong> romani; dotazione che as-<br />
segnata dal mentovato imperatore, a lui<br />
e successori fu dalla s. Sede conferito il<br />
privilegio della nomina de' vescovi. Però<br />
fu stabilito che nella vacanza della sede<br />
<strong>di</strong> Fogaras, si adunasse il clero e scegliesse<br />
i soggetti degni pel vescovato per voti,<br />
e quin<strong>di</strong> li raccomandasse all'imperatore<br />
secondo i meriti deVnedesimi, il quale uno<br />
ne presentasse al Papa per la canonica i-<br />
slituzione;e perii penultimo vescovo 2 12<br />
furono gli elettori ecclesiastici. 11 vesco-<br />
vo e la sede furono <strong>di</strong>chiarati suiTraga-<br />
nei <strong>di</strong> Strigonia. Ecco il novero de'suoi<br />
vescovi che ricavo dalle Notìzie <strong>di</strong> Roma.<br />
Nel 173© d. Gio.InnocenzoKlajaba-<br />
siliano, nato in Transilvania. Nel 1753 d.<br />
Pietro Paolo Aaron basiliano, nato in Di-<br />
stra <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Fogaras^già alunno <strong>di</strong> propagandaj^Jj.<br />
Nel 1 765 d. Atanasio Rednik<br />
<strong>di</strong> Szigert.Nel 1773 d. Gregorio Major<br />
basiliano <strong>di</strong> Szauka <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Trausilvania.<br />
Nel 1783 Giovanni Baab d'Ormanes<br />
<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Fogaras. Dopo lunghis-<br />
simo vescovato e per sua morte, Grego-
TR \<br />
rio XVI nel concisloro cìe'K^opriIer833<br />
preconizzò vescovo <strong>di</strong> Fogaras, <strong>di</strong> rito<br />
gieco-unilo nella Transilvaiiia, nig.'Gio-<br />
vanni Letneny <strong>di</strong> Deziner <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Fo-<br />
garas, parroco per molti anni, e canoni-<br />
co della cattedrale, già vicario capitola-<br />
re della medesima. Per sua libera rinun-<br />
zia fatta nelle mani del Papa Pio IX, que-<br />
sti nel concistoro de' 1 7 febbraio 1 85 1 <strong>di</strong>-<br />
chiarò vescovo <strong>di</strong> Fogaras mg/ Alessan-<br />
dro Sleika Snlutz <strong>di</strong> Rerpenyes , <strong>di</strong> Abrudbanya<br />
<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Fogaras, già alunno<br />
<strong>di</strong> quel seminario, cappellano e arci-<br />
<strong>di</strong>acono o assessore del concistoro <strong>di</strong> Fo-<br />
garas, e poi vicario foraneo dìSylvaniae,<br />
parroco <strong>di</strong> Szilagy-Samlyo; lodandolo<br />
per dottrina, morale, prudenza e perizia<br />
delle cose ecclesiastiche.<br />
Nuo\'a arci<strong>di</strong>ocesi e provìncia ecclesìa'<br />
stira <strong>di</strong> Fogaras <strong>di</strong> rito greco-catto-<br />
licope' valacchi della Transilvania,<br />
Il regnante Pontefice Pio IX nel con-<br />
cistoro de'ig <strong>di</strong>cembre i853, innanzi al<br />
sagro collegiode'car<strong>di</strong>nali, pronunziò l'al-<br />
locuzione £11 Apostolicae Se<strong>di</strong>sfastigio,<br />
che pubblicò in latino e io italiano il n.°<br />
296 del Giornale <strong>di</strong> lìoma^ e riprodussero<br />
in Ialino gli Annali delle scienze re-<br />
ligiosCy 2/ serie, 1. 1 i, p. 4^4> '" italiano<br />
la Civiltà cattolica^ 2." serie, l. 5, p. 98.<br />
In italiano riporterò il brano spettante al-<br />
l'argomento in <strong>di</strong>scorso.»' Collocali in sul-<br />
l'altezza delia Sede apostolica,quasi nella<br />
rocc^ e sul propugnacolo della fede cat-<br />
tolica, i Romani Pontefici nostri predeces-<br />
sori , secondo la podestà loro conceduta<br />
da Dio <strong>di</strong> governare la Chiesa universale,<br />
volsero ancora le paterne loro sollecitu<strong>di</strong>-<br />
ni alla chiesa orientale, e non permisero<br />
mai che da loro si potesse nulla desidera-<br />
re <strong>di</strong> quanto potesse o <strong>di</strong>fenderla o giovar-<br />
la. Quanta industria, e cura o fatica essi<br />
venissero adoprando perchè quelli tra'po-<br />
poli d'Oriente, che sono per funesto scisma<br />
separali dalla Chiesa romana, a lei <strong>di</strong><br />
buon grado facessero ritorno , e come<br />
membra col capo si riunissero col supremo<br />
Pastore in terra il Pontefice romano^<br />
TUA 109<br />
non ci è ora bisogno <strong>di</strong> spiegnrvelo lun-<br />
gamente, venerabili fratelli, siccome cosa<br />
che è a voi ben nota e provala dalla sto-<br />
ria con innumerabili documenti. Or vo-<br />
lendo noi emulare que'celebri esempi <strong>di</strong><br />
paterna sollecitu<strong>di</strong>ne, già fin dall'anno 2.°<br />
del nostro pontificalo scrivemmo a lutti<br />
gli orientali lettere apostoliche, colle qua-<br />
li caldamente ed amorosamente gli esortavamo<br />
a voler ritornare alla comunione<br />
<strong>di</strong> questa s. Seóe, e restarle fermamente<br />
uniti. La necessità della quale riunione noi<br />
<strong>di</strong>mostrammo con gravissimi argomen-<br />
ti splen<strong>di</strong><strong>di</strong> della luce della verità, chec-<br />
che abbiano osato allegar contro parec-<br />
chi vescovi scismatici in un certo loro<br />
scritto, nel quale versarono quel loro vec-<br />
chio ed astioso veleno contro la Sede a-<br />
postolica. 11 quale scritto, per convin-<br />
cere d'errore la scismatica pertinacia, noi<br />
faremo che sia confutato; ed intanto non<br />
mancheremo <strong>di</strong> pregare e <strong>di</strong> scongiurare<br />
per la salute <strong>di</strong> lutti loro il Padre celeste<br />
de'lumi; nulla rimettendo della carità cri-<br />
sliana ch'è paziente e benigna. Dal quale<br />
girilo <strong>di</strong> carità mossi, siccome noi, i nostri<br />
predecessori, giu<strong>di</strong>carono che q«e' sagri<br />
riti, che fossero in uso nella chiesa orien-<br />
tale e non si opponessero alla fede orto-<br />
dossa,non solo non si avessero a riprovare,<br />
ma dovessero anzi osservarsi econservar-<br />
sijsiccome quelli che erano raccomandali<br />
dalla slessa antichità della loro origine, ed<br />
in non piccola parte derivali da'ss. Padri:<br />
che anzi con savissime costituzioni decre-<br />
tarono che a niuno fosse lecilo <strong>di</strong>partir-<br />
si da'riti orientali senza averne prima im-<br />
petrala dal sommo Pontefice la licenza.<br />
Sapevano infatti che 1' immacolata sposa<br />
<strong>di</strong> Cristo si abbella <strong>di</strong> una culai me-<br />
ravigliosa varietà che non nuoce all'uni-<br />
tà, che la Chiesa non terminata da con-<br />
fine alcuno <strong>di</strong> paesi abbraccia tulli i po-<br />
poli e le nazioni e le g
no TRA<br />
Siro predecessore Gregorio XVT cìl glo-<br />
riosfi inemorij», stendendo la pastornl vi-<br />
gilanza e sollecitu<strong>di</strong>ne a' popoli valacchi<br />
(li rito greco callolico stanziati nella Tran-<br />
silvania, volle per confortarli e consolar-<br />
li e confernuirli nella cattolica lecle, isti-<br />
tuire [)or loro una peculiaie gerarchia<br />
<strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong> rito gi-eco: ma quello che<br />
il nostro predecessore per la <strong>di</strong>flicoltà dei<br />
tempi edallre malagevoli ci i costanze non<br />
potè condurre al termine desiderato, ciò<br />
medesimo fu dato a noi <strong>di</strong> coiopire con<br />
grande sod<strong>di</strong>sfazione dell'aniino nostro.<br />
ìuWn prima noi ren<strong>di</strong>amo, siccome è giu-<br />
sto, le grazie al Padre delle misericor<strong>di</strong>e,<br />
col cui celeste aiuto ci venne compiuta<br />
un'opera che speriamo dover tornare ad<br />
incremento della religione cattolica, e ad<br />
ulililà spirituale, e questa gran<strong>di</strong>ssima, <strong>di</strong><br />
quella nazione. Poi Iributiauio le debite<br />
lo<strong>di</strong> al carissimo figliuol nostro in Cristo<br />
Francesco Giuseppe imperatore d'Au-<br />
stria e re apostolico d'Ungheria e Boe-<br />
mia, il quale non solo ci presentò, per ciò<br />
inqjelrare, le sue preghiere, ma vi por-<br />
tò ancora lo zelo, la sollecitu<strong>di</strong>ne, l'ope-<br />
ra, e tutto quello iniìne che da un reli-<br />
giosissimo principe e zelantissimo promo-<br />
tore della fede potè vasi aspettare. E qui<br />
è da lodare il ven. nostro fratello (il car-<br />
<strong>di</strong>nalGiovanni Scilowski) primate (d'Un-<br />
gheria e aicivescovo) <strong>di</strong> Strìgonìa, il quale<br />
pose ogni suo impegno nel promuove-<br />
re un'opera s'i salutare e si acconcia a ras-<br />
sodare la cattolica unità. Per la qual co-<br />
sa dopo avuto il parere <strong>di</strong> alcuni venera-<br />
h\\\ nostri fratelli dell'or<strong>di</strong>ne vostro, ai<br />
quali commettemmo l'esame accurato <strong>di</strong><br />
negozio s'i rilevante, secondo il loro a v vi-<br />
so, ergemmoduese<strong>di</strong> vescovili <strong>di</strong> ritogreco<br />
cattolico, cioè quella <strong>di</strong>Lugosch(01ah<br />
Logos) nel Banalo <strong>di</strong> Temesch, e quella<br />
<strong>di</strong> Arn)enopoli (Armenierstadl ossia Szamos<br />
Vjvar) nella Transilvania, e volemmo<br />
chefosscro suffraganee della chiesa <strong>di</strong><br />
J'ogaras, la (piale già innalzata a sede ve-<br />
scovile, e ultinunnen te ancora decorala da<br />
noi del titolo <strong>di</strong> Alba Giulia, esultammo<br />
TRA<br />
rdl'onore ed all'aulorilà <strong>di</strong> sede metropo-<br />
lif;uia. E le aggiungeuuno per suIlVaga-<br />
nee, oltre alle (\n^ se<strong>di</strong> episcopali poca fi<br />
erette, anche la chiesa <strong>di</strong> Gran-Vara<strong>di</strong>no<br />
<strong>di</strong> rito greco sottratta dalia giuris<strong>di</strong>zione<br />
dell'arcivescovo <strong>di</strong> Strigonia.Essendoora<br />
stabilita questa nuova provincia ecclesia-<br />
stica <strong>di</strong> Fogaras e d'Alba Giulia non du-<br />
bitiamo, venerabili fratelli, chela nazio-<br />
ne valacca sparsa per la Transilvania e<br />
devota alla fede cattolica, lieneficala ora<br />
novellamente dalla Sede apostolica, non<br />
sia per riunirsele con vincolo ancor più<br />
stretto: e qttella parte del giegge del vSi-<br />
gnore, accresciuto il numero de' pastori,<br />
e vegliando questi secondo il loro dove-<br />
re,ed aggiuntevi ancora le nostre sollecitu-<br />
<strong>di</strong>ni, non sia per essere molto più sicura<br />
e <strong>di</strong>fesa dall'insi<strong>di</strong>e e dalle fro<strong>di</strong> degli sci-<br />
smatici, i quali non lasciano veruna occasione<br />
<strong>di</strong> strappare i fedeli dalla comunio-<br />
ne <strong>di</strong> quest'apostolica Sede, e profondar-<br />
li nel baratro dell'eterna mina. Faccia<br />
Dio, ricco sempre in uiisericor<strong>di</strong>a, che co-<br />
loro , i quali sono implicati negli errori<br />
degli scismatici, illuminati dalla grazia ce-<br />
leste si ricoverino nel seno e neirabbrac-<br />
cio della chiesa caltolica,anìnchè tulli ac-<br />
corrino nell'unità della fede, e tulli siamo<br />
u\\ solo corpo in Cristo serbanti l'unità<br />
nel vincolo della pace. Ciò noi caldamen-<br />
te desideriamo per quell'ardenlissimo amore<br />
che nutriamo per la salute delle a-<br />
niine, e preghiamo il Signore, che solo fa<br />
le cose mirabili, a volere compiere colla<br />
sua virtù l'opera cominciala". Ora a se-<br />
conda del decretato dal Papa Pio IX, vado<br />
a U\v cenno della metropoli <strong>di</strong> Foga-<br />
ras^ e delle chiese vescovili a lei suflraganee<br />
<strong>di</strong> Lugos, Armeuopoli, e Gran ValacUiiOy<br />
o VaradìnOy del quale però me-<br />
glio trovo conveniente riparjarne a tale<br />
1° articolo, tutte egualmente <strong>di</strong> rito gre-<br />
co cattolico.<br />
Fogaras. 11 Papa Pio IX colla bolla<br />
Ecclcsiam Cliristi ex omni li/igtia, dei<br />
9.6 novembre 1 853, eresse la sede vesco-<br />
vile <strong>di</strong> Fogaras, <strong>di</strong> cui già parlai <strong>di</strong> so-
T II A<br />
prn, in nielropoli ecclesinslica <strong>di</strong> rito f»reco<br />
nnito alili s. Romana Chioso in Tran-<br />
silvania, in perpetuo, e ornanilola ezian-<br />
<strong>di</strong>o iioìììiiw ne titnlo ÀlhacJiilicnsi.v; in<strong>di</strong><br />
nel concistoro tenuto a'i6 novembre<br />
1854, <strong>di</strong>cljiarò i.** arcivescovo <strong>di</strong> Fogaras<br />
o Alba Giulia il medesimo mg/ Alessandro<br />
Slerka SulutzdeKerpenyesgiù<br />
vescovo <strong>di</strong> Fogaras, attribuendogli i nomi<br />
nati suiTraganei <strong>di</strong> Gran Vara<strong>di</strong>no, Lu-<br />
gos e Armenopoli. Uiieverò dall' analoga<br />
j)roposÌ7.ione concistoriale, letta dal Piipa<br />
in concistoro, lo stalo della chiesa <strong>di</strong> Fo-<br />
garas elevata al grado melropolitico.il pa-<br />
store <strong>di</strong> Fogaras da 100 an»)i risiede nel-<br />
la città <strong>di</strong> lìalazsalva o Blasendorf, alias<br />
Blasiuni (o Balasfalta a61ei;heda Carls-<br />
burg, e ne parlai a Fogaras), rjuac in<br />
Traiisylvania sita , et anioeuo in loco<br />
ae<strong>di</strong>fica la i 5o enumera t donius^ atquc<br />
a i3oo inliahitatur gracco-catJiolicis.<br />
La cattedrale <strong>di</strong> recente restaurata solidamente<br />
e innalzata a metropolitana, è<br />
sagra alla ss. Trinità, ed ha il baltisterio;<br />
mentre la cura dell'anime si esercita nel-<br />
la chiesa parrocchiale <strong>di</strong> s. Michele Ar-<br />
cangelo. Il capitolo è composto della <strong>di</strong>-<br />
gnità del preposto e <strong>di</strong> 6 canonici, ha-<br />
ctenus cjformalo^ juxta memoratas a-<br />
postolicas litei as in postcrum constare<br />
(ìeI:ehiti\ii\VArciprete A\e\V Arci<strong>di</strong>acono^<br />
(\e\\* Ecclesiarca, dello Scolastico ,<br />
del<br />
Carfofilace, e <strong>di</strong> altri 5 prebendati (Del<br />
Carlofilace propriamente non scrissi ar-<br />
ticolo, ma ne ragionai in quelli che lo ri-<br />
guardano. Nella chiesa greca <strong>di</strong> Costanti-<br />
nopoli ilCartofdace, C/7/70/7/// /
112 TRA<br />
Liigos o Liigosch tli greco rito caltolico,<br />
suffrago neo del melropolitano<strong>di</strong> Fogaras;<br />
quin<strong>di</strong> nel concistoro de* i6 nove«nbre<br />
1 854 ne<strong>di</strong>chiarò i ."vescovo l'atliiale mg/<br />
Alessandro Dobra <strong>di</strong> Seplerarci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />
•Fogaras, già appartenente al clero <strong>di</strong> Va-<br />
ra<strong>di</strong>no, dottore in s. teologia e pre<strong>di</strong>cato-<br />
re, segretario del vescovato, notaro e pro-<br />
tocollista concistoriale, <strong>di</strong>fensore de'ma-<br />
(rimonì e delle professioni religiose, par-<br />
roco e vice-arci<strong>di</strong>acono per piìi anni, ca-<br />
nonico della cattedrale <strong>di</strong> Vara<strong>di</strong>no, esaminatore<br />
pro-sinodale, dotto, prudente e<br />
virtuoso. Dalla proposizione concistoria-<br />
le si <strong>di</strong>ce, la città <strong>di</strong> Logos nel Danaio dl<br />
Ternescli, è e<strong>di</strong>ficata in piano, ed in fecondo<br />
e aoìeno luogo, con piìi <strong>di</strong> 2000<br />
case e 12.000 abitanti. Nella piazza prin-<br />
cipale sorge la solida e magnifica chiesa<br />
cattedrale , decorata <strong>di</strong> splen<strong>di</strong>da torre<br />
campanaria, e<strong>di</strong>fizio che cominciato dal-<br />
l'imperatore Fer<strong>di</strong>nando I, compì il suc-<br />
cessore Francesco Giuseppe I.E' de<strong>di</strong>ca-<br />
ta allo Spirito santo, ed ha la cura d'anime,<br />
che si esercitava temporaneamen-<br />
te e finche fosse consagrata la chiesa, nel-<br />
la preesistente cappella munita <strong>di</strong> balti-<br />
slerio, ed ove si celebrava il culto <strong>di</strong>vino.<br />
Il capitolo venne compostodell'arciprete,<br />
deirarci<strong>di</strong>acono,deirecclesiarca,dellosco-<br />
ìas{ìcOyde\cavloCi\ace,acdeniqiieexprae-<br />
bendato. Aedespro Episcopi hahitatio-<br />
ne nonduni iìipromptu suntj inlcrea ta-<br />
jnen utì poterit domo Ecclesiae proxima,<br />
quae prò officio coniitatensi inserviebat,<br />
Praelerea altera habetur LugO'<br />
siensi in urbe paroecialis ecclesia cani<br />
adnexo minoritaruni monasterio, gyni'<br />
nasiiim^ ac duo hospitalìa; seminariwn<br />
erit constiluendum, et mons pietatis pa-<br />
riter desidcratur. Ogni nuovo vescovo fu<br />
tassato ne'libri della camera apostolica in<br />
fiorini 548, e la mensa venne costituita<br />
<strong>di</strong> 10,000 fiorini d'argento viennesi, pari<br />
a scu<strong>di</strong> romani 5ooo. Alquanto ampia è<br />
la <strong>di</strong>ocesi , e comprende <strong>di</strong>versi luoghi e<br />
parrocciiie.<br />
Arnienopoli o Armienerstadto Sza-<br />
TRA<br />
mos- f^j'uar (Armenopolitnn, seu Sza^<br />
mas U/f^arien). CdlA con residenza vesco-<br />
vile libera e reale della Transilvnnia, comitato<br />
<strong>di</strong> Szolnok-Inleriore,sul Szamos,<br />
a 8 leghe da Clausenburg e 24da Rarlsburg.<br />
Essa è bene e<strong>di</strong>ficata, <strong>di</strong>fesa da uà<br />
forte castello, e popolata quasi i nteramen •<br />
te da'greci, e dagli armeni che vi fabbri-<br />
cano stoffe e commerciano in bestiame.<br />
Vi sonone'suoi contorni delle sorgenti salse<br />
e delle miniere <strong>di</strong> s;de. Il Papa Pio IX<br />
colla bolla Ad Apostolicain Sedeniy dei<br />
26 novembre i853, eresse il vescovato<br />
d'Armenopoli o Szamos Vjvar <strong>di</strong> greco<br />
rito cattolico, sulfraganeo del metropoli-<br />
tano <strong>di</strong> Fogaras; <strong>di</strong>poi nel concistoro dei<br />
promulgò peri.°suo<br />
16 novembre r 8 54<br />
vescovo l'o<strong>di</strong>erno mg."^ Giovanni Alexi <strong>di</strong><br />
Mala<strong>di</strong>a arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Fogaras, già ap-<br />
partenente al clero <strong>di</strong> Vara<strong>di</strong>no, parroco<br />
per molli anni, archivista, attuario e no-<br />
taro concistoriale, segretario del vescova-<br />
to, canonico scolastico <strong>di</strong> quella cattedra-<br />
le, dotto, prudente, ed ornato <strong>di</strong> altre e-<br />
gregie qualità. Leggo nella proposizione<br />
concistoriale, essere Armenopoli e<strong>di</strong>ficata<br />
in piano e ameno luogo, tra il Szamos<br />
e il Tibisco, contenendo 1 5oo case, eoa<br />
5ooo greci cattolici. La chiesa parrocchia-<br />
le della B. Vergine Maria fu elevata a<br />
cattedrale, ed ha il s. fonte colla cura d'a-<br />
nime. Si formò il capitolo dell'arciprete,<br />
dell* arci<strong>di</strong>acono, dell' ecclesiarca , dello<br />
scolastico , del cartofilace , ac deniqiie<br />
praebendato, Novae pariter a fundamentis<br />
erunt erigendae prope cathedra»<br />
leni aedes pfo Antistitis habitatione, e-<br />
jusque presbyterio. Nella città vi è un'al-<br />
tra chiesa, il convento de'francescani, l'o-<br />
spedale, seminarium erit constìtuenduni,<br />
et mons pietatis pariter desidcratur. O-<br />
gni nuovo vescovo fu tassato ne'libri del-<br />
la camera apostolica in fiorini 548, e la<br />
mensa si stabib con [ 0,000 fiorini d'ar-<br />
gento viennesi, equivalenti a romani scu-<br />
<strong>di</strong> 5ooo. La <strong>di</strong>ocesi è piuttosto vasta, e<br />
contiene 58o parrocchie.<br />
Per la sistemazione della provincia ec-
T R A<br />
clesiaslica <strong>di</strong> Foga ras, è benemerito il Car-<br />
<strong>di</strong>nal Michele Viale Prelà arcivescovo <strong>di</strong><br />
lioloi^na e pro-nunzio apostolico <strong>di</strong> p^ieii-<br />
Ticij ed inoltre fu egli che <strong>di</strong> oiììziofece il<br />
consueto processo a* pastori delle nuove<br />
chiese, e ricevè nelle sue mani la loro prò*<br />
fessione<strong>di</strong> fede. Nel suo zelo decorosamen-<br />
te sul finire dell'ottobre i855 intraprese<br />
il viaggio da Vienna in Transilvania per<br />
compiervi, d'or<strong>di</strong>ne del Papa Pio IX, l'e-<br />
rezione delia medesima nuova provincia<br />
<strong>di</strong> rito greco cattolico, con quelle parti-<br />
colarità e coujplesso <strong>di</strong> liete circostanze,<br />
che descrissero il Giornale <strong>di</strong> Roma , e<br />
poi Ja Civiltà cattolica nella 3/'* serie, t.<br />
I, p. I IO. Il viaggio del car<strong>di</strong>nale fu veramente<br />
come un trionfo continuo della<br />
chiesa romana, e tutte quelle popolazio-<br />
ni cattoliche, sia <strong>di</strong> rito latino sia <strong>di</strong> gre-<br />
co, con e<strong>di</strong>ficante entusiasmo, feceroa ga-<br />
ra nel colmarlo d'onore e nell* attestare<br />
co'loro pubblici ossequi al degno rappre-<br />
sentante pontificio la loro profonda <strong>di</strong>vo-<br />
zione alla s. Sede romana e la loro gra-<br />
titu<strong>di</strong>ne verso il Padre universale <strong>di</strong> tut-<br />
ti i fedeli. Riuscì poi singolare e aììrabile^<br />
che gli stessi scismatici ed eretici calvi-<br />
nisti o unilarii,per le cui terre il car<strong>di</strong>na-<br />
le dovette passare , lo accolsero con so-<br />
lenni <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> giubilo e <strong>di</strong> osser-<br />
vanza, dando segno talora <strong>di</strong> non essere<br />
lontani dal voler entrare nel grembo del-<br />
la vera Chiesa, fuori della quale non vi è<br />
l'eterna salute. Il car<strong>di</strong>nale Viale-Prelà<br />
partito da Vienna n'21 ottobre, gitmse ai<br />
27 a Biase ndorfo Calasfalta, residenza<br />
dell'arcivescovo <strong>di</strong> Fogaras, meta del suo<br />
viaggio, passando per Seghe<strong>di</strong>no, Teme-<br />
sw.n , Lugos, Karansebes, Ilatzeg e Carls-<br />
burg. In tutti i minori villaggi che at-<br />
traversava uscivano le popolazioni in fol-<br />
la ad accoglierlo, siccome messaggcr che<br />
porta olivo, con ban<strong>di</strong>ere e con rami <strong>di</strong><br />
verdura in mano,suonando a festa le campane<br />
<strong>di</strong> tutte le chiese tanto cattoliche<br />
quanto scismatiche! 1 fanciulli delle scuo-<br />
le schierati in due file lungo la via gcnu-<br />
Iktlevano al suo passaggio per riceverne<br />
VOL. LXXIX.<br />
TRA ii3<br />
la bene<strong>di</strong>zione, mentre altre schiere <strong>di</strong><br />
fanciulle vestite <strong>di</strong> bianco spargevano <strong>di</strong><br />
fiori il cammino. E il car<strong>di</strong>nale, con quelle<br />
nobili e gentili maniere colle quali pure<br />
si <strong>di</strong>stingue, sceso <strong>di</strong> carrozza accoglieva<br />
graziosamente gli oratori che a nome del<br />
clero e del popolo si facevano ad arrin-<br />
garlo, rispondeva loro benignamente, e<br />
quin<strong>di</strong> recavasi fra gli evviva ripetuti del-<br />
l'esultanti turbe alla chiesa parrocchiale,<br />
dove orato alquanto compartiva al popo-<br />
lo la bene<strong>di</strong>zione. Quin<strong>di</strong> proseguiva il<br />
suo viaggio, onoralo sempre da un cor-<br />
teggio <strong>di</strong> 20, 3o e più uomini a cavallo<br />
vestiti a festa, che per omaggio spontaneo<br />
gli fecero scorta, e <strong>di</strong> comune in comu-<br />
ne si andavano succedendo. Che se tanto<br />
gareggiavano nell'onorario le povere ter-<br />
re, le nobili città preparavangli accoglien-<br />
ze degne e proporzionate alla loro rinomanza.<br />
Le numerose deputazioni del cle-<br />
ro e de*raunicipii, che accorrevano ad in-<br />
contrarlo riverenti, qe rendevano più so-<br />
lenne e <strong>di</strong>gnitoso l'ingresso, intanto che<br />
festeggiavanlo il giulivo suono delle cam-<br />
pane, lo sparo d'innumerabili mortaretti^<br />
le luminane e precipuamente il numero-<br />
sissimo popolo affollanlesi per vedere l'in-<br />
viato e il rappresentante del sommo Pontefice<br />
e un car<strong>di</strong>nale della s. Chiesa roma-<br />
naj la cui fama. dell'eminenti doti <strong>di</strong> cui<br />
è fregiato dappertutto lo precedeva, e per<br />
riceverne la bene<strong>di</strong>zione apostolica. Re-<br />
candosi egli alla chiesa principale della<br />
città, era ivi ricevuto alla porta solennemente<br />
dal clero, dal capitolo e dal vescovo<br />
in paramenti sagrij poi introdotto in<br />
chiesa, ivi ascoltava i <strong>di</strong>scorsi in<strong>di</strong>rizzati-<br />
gli dal vescovo o da qualche membro del<br />
clero, che salutando il suo arrivo entravano<br />
nelle più calde significazioni <strong>di</strong> ri-<br />
verenza e <strong>di</strong>vozione verso la Sede aposto-<br />
lica e il supremo Gerarca <strong>di</strong> cui egli era<br />
il rappresentante lodato. A'quali parlari<br />
il car<strong>di</strong>nal Viale-Prelà rispondeva accon-<br />
ciamente, attestando l'amore paterno e la<br />
pastorale sollecitu<strong>di</strong>ne che il Romjmo<br />
Pontefice avea per l'illustre loro nazione,<br />
8
ii4 TRA<br />
tli cui novella prova era appunto la sua<br />
venula in mezzo <strong>di</strong> loro. Quin<strong>di</strong> nella re-<br />
sidenza preparatagli, con belle maniere<br />
ricevea gli omaggi e le visite del clero Ialino<br />
o greco-unito, e talvolta anche <strong>di</strong> quel-<br />
lo scismatico, dell'aulorilà civili e milita<br />
rijde'magistrali e d'altri illustri personag-<br />
gi locali; assisteva a'banclielli che in o-<br />
nor suo eransi preparali, e ch'erano spes-<br />
so rallegrali <strong>di</strong> concerti musicali; ed ai<br />
brin<strong>di</strong>si fervorosi che vi si facevano al san-<br />
to Padre, rispondeva il car<strong>di</strong>nale con al-<br />
tri brin<strong>di</strong>si alieltuosie <strong>di</strong> encomio alTImperalore.<br />
Giunto il car<strong>di</strong>nale a Rarense-<br />
bes, dove risiedono rMutorità de'così del-<br />
ti Confini Militari, licenziò il vescovo <strong>di</strong><br />
Csanad o Temeswar mg/ A lessandro Csajaghy,cheavealoaccornpagnatodaTerneswar<br />
sua sede e la cui <strong>di</strong>ocesi qui termi-<br />
nava, ed entralo nella Trausilvania pro-<br />
seguii il suo viaggio insieme co'3 vescovi<br />
greco-uniti <strong>di</strong> Vara<strong>di</strong>no mg/ Basilio Erdely,<br />
<strong>di</strong> Lugos e <strong>di</strong> Armenopoli i mg/'<br />
Dobra e Alexi summenlovali,clie daTeroeswar<br />
lo accompagnarono per la mag-<br />
gior parte del suo viaggio. Un arco <strong>di</strong> ver-<br />
dura era stalo innalzalo in sulT ingresso<br />
appunto della frontiera Iransil vana, donde<br />
venne ad accoglieilo il vicario gene-<br />
rale dell'arcivescovo <strong>di</strong> Fogaras con altri<br />
ecclesiastici e laici. Ad Hatzcg fu raggiunto<br />
da mg/ Haynal vescovo latino <strong>di</strong> Trau-<br />
silvania, che l'avea aspettato ad un altro<br />
passo de'confini, ma saputolo ad Halzeg,<br />
viaggiò tutta la nolle per ivi raggiunger-<br />
lo e unirsi alla sua ragguardevole comi-<br />
tiva. A Carlshurg trovò mg.' Angelo Par-<br />
si vicario apostolico <strong>di</strong> Valacchia e vesco-<br />
vo <strong>di</strong> Nicopoli inpartibuSf venuto da Bu-<br />
karest per corteggia rio. Ivi pure era giun-<br />
to il conte Amadei invialo del principe<strong>di</strong><br />
Schwartzenberg govei nalore civile e mili<br />
tare dellaTransilvaniadaHermannstadt<br />
luogo <strong>di</strong> sua residenza, per complimentar-<br />
lo ed annunziargli che il dì della ceremo-<br />
nia si recherebbe lo stesso principe a Bla-<br />
sendorf o Balasfalla, residenza dell'arci-<br />
vescovo <strong>di</strong> Fogaras. Giunse finalmente il<br />
TRA<br />
car<strong>di</strong>nal Viale-Prelà a'27 a Blasendorf,<br />
accoltovi colle più <strong>di</strong>stinte <strong>di</strong>mostrazioni<br />
d'onorificenze e <strong>di</strong> festeggiamenti da tulli<br />
gli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> quella città; e il 28 fu celebra-<br />
ta nella cattedrale la gran solennità, ch'e-<br />
ra lo scopo della sua missione. Alle 8 ore<br />
del mattino il numerosissimo clero raccol-<br />
tosi da varie parli dell'arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Foga-<br />
ras, e il vescovo <strong>di</strong> Vara<strong>di</strong>no in abiti pon-<br />
tificali, co'd uè vescovi <strong>di</strong> Lugos e <strong>di</strong> Arine-<br />
nopoli.portaronsi alla residenza delcar<strong>di</strong>-<br />
nale.Quesli vestilo <strong>di</strong> cappa si recò alla cat-<br />
tedrale preceduto da quella processione e<br />
da'3 <strong>di</strong>gnitari del capitolo <strong>di</strong> Carlshurg o<br />
Alba Giulia, assistilo da' due vescovi <strong>di</strong><br />
Trausilvania e <strong>di</strong> Nicopoli, e seguito dal<br />
principe<strong>di</strong> Schwartzenberg, ch'eravisi<br />
recato da Hermannsladt, in abito <strong>di</strong> gala<br />
con moltissimi oflìziali dell'impero e altri<br />
personaggi e popolo. Giunto il car<strong>di</strong>na-<br />
le in chiesa, dopo breve orazione, recossi<br />
al suo trono, dove vestì i sagri paramen-<br />
ti, mentre l'arcivescovo <strong>di</strong> Fogaras slava<br />
in luogo eminente in mezzo alla chiesa, de-<br />
stinalo secondo il rito orientale al vesco-<br />
vo celebrante. Laceremonia cominciò col<br />
canto <strong>di</strong> qualche inno; quin<strong>di</strong> il car<strong>di</strong>na-<br />
le pronunziò un eloquente <strong>di</strong>scorso latino<br />
proprio al grand'allo <strong>di</strong> quel memo-<br />
rabile giorno, e fece leggere dal suo se-<br />
gretario <strong>di</strong> nunziatura,stanle a pie del tro-<br />
no, le bolle pontificie e il decreto dell'ere-<br />
zione della nuova arci<strong>di</strong>ocesi e provincia<br />
<strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong> Fogaras. Portatosi quin<strong>di</strong><br />
all'altare, il car<strong>di</strong>nale ricevè il giuranien-<br />
to<strong>di</strong> fedeltà del nuovo arcivescovo <strong>di</strong> Fo-<br />
garas, gli fece la tra<strong>di</strong>zione del pallio, e<br />
condoUolo al Irono arcivescovile lo istallò<br />
solennemente nella sua sede, ammet-<br />
tendolo ad osculiim pacis. Dopo ciò il<br />
nuovo arcivescovo ammise all'ubbi<strong>di</strong>enza<br />
parecchi membri del suo clero, e in un<br />
bel <strong>di</strong>scorso espresse i sensi della più cal-<br />
da <strong>di</strong>vozione alla s.Sede Romana; a que-<br />
sto seguirono due altri acconci <strong>di</strong>scorsi<br />
pronunziali dal vicario generale dell'arci-<br />
vescovo <strong>di</strong> Fogaras a nome del capitolo,<br />
e dal vescovo <strong>di</strong> Vara<strong>di</strong>no. Quin<strong>di</strong> l'arci-
TRA<br />
rescovo nndò al suo fal<strong>di</strong>storio, sedenilo<br />
in Irono il car<strong>di</strong>nale, e assistito da'vesco-<br />
vi <strong>di</strong> Vara<strong>di</strong>no e <strong>di</strong> Nicopoli fece con ri-<br />
Io greco la consagrazione de'due novelli<br />
vescovi <strong>di</strong> Lugose<strong>di</strong> A rmenopoli. Termi-<br />
nala la ceremonia e ilponlificale.s'inluonò<br />
il Te Deum, e il car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong>ede secon •<br />
do il rito Ialino la bene<strong>di</strong>zione, dopo la<br />
quale fu processionalraenle ricondotto al<br />
la sua residenza. Un banchetto <strong>di</strong> 1 5o con-<br />
vitati, tra 'quali alcuni scismatici, coronò<br />
la festa <strong>di</strong> quel giorno memorando. A'29<br />
il car<strong>di</strong>nale parli da Blasendorf <strong>di</strong> ritor-<br />
no a Vienna, per Ennyed, Thorda, Clau-<br />
senburg, Oelest, Gran Vara<strong>di</strong>no, Furia,<br />
Meza-thur, Szolnok e Pesi, ricevendo iu<br />
ogni luogo sincerissime testimonianze <strong>di</strong><br />
amore e <strong>di</strong> stima, ben nierilate. A Thorda<br />
i calvinisti, gli unitarii e i loro ministri<br />
suonarono anch'essi a festa le campa-<br />
ne e recaronsi a fargli visita d'ossequio.<br />
Così a Clausenburgdove la maggior par-<br />
ie de'cilta<strong>di</strong>ni è scismatica o calvinista o<br />
unitaria,fu il car<strong>di</strong>nale ricevuto con gran-<br />
<strong>di</strong> onori e si fece al suo arrivo una bellissima<br />
illuminazione per tutta la città. Co<br />
Si ad Oelest, comune quasi lutto scismatico<br />
, dove i cattolici hanno appena una<br />
piccola e misera chiesa. Così a Meza-thur,<br />
cillà popolosa e in gran<strong>di</strong>ssima parte cal-<br />
vinista, ricevuto co'soliti onori e arringa<br />
to dal clero cattolico alla porta della chic<br />
sa, gli si fece innanzi il principale ministro<br />
de'calvinisti, e pronunziò anch'egli un<br />
<strong>di</strong>scorso Ialino in lode del car<strong>di</strong>nale, nel<br />
quale toccando della chiesa cattolica To<br />
norò del titolo <strong>di</strong> Chiesa Madre. La qua!<br />
frase <strong>di</strong>e bellissima occasione al car<strong>di</strong>na-<br />
le <strong>di</strong> parlarne nella sua risposta, mostran<br />
do com'ella fosse veramente madre, e come<br />
tale amasse anch'essi e per essi pre-<br />
gasse conlinuamenle Dio a illuminarli e<br />
condurli alla verità; e le sue parole furono<br />
accollo con venerazione. Da Pest fece<br />
una breve scorsa n Waiten e aColocza per<br />
consolare <strong>di</strong> sua presenza que'popoli bra-<br />
mosissimi <strong>di</strong> vederlo e <strong>di</strong> festeggiarlo, e fi-<br />
nalmente ritornò a Vienna, dove giunse<br />
TRA 1.5<br />
la seradeirS noveoibre, dopo aver lascia-<br />
to indelebile memoria delle sue rarissime<br />
doli in lutti i paesi ch'ebbe a valicare nel-<br />
l'auspicala sua missione. Rallegrali i cat-<br />
tolici gì eco-ruteni-uniti, per l' erezione<br />
della provincia <strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong> Fogaras<br />
<strong>di</strong> loro rito, tosto provarono altra nazio-<br />
nale e religiosa consolazione, quando il<br />
medesimo Pio IX nel concistoro de* 16<br />
giugno i856 creò car<strong>di</strong>nale dell' or<strong>di</strong>ne<br />
de' preti mg/ Michele Lewichi arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> rito greco-ruteno-unito <strong>di</strong> Leopoli\<br />
Halìcìa e Kanienec (V.) nella Ga-<br />
lizia, parte della Polonia-Austriaca. Il<br />
Papa colla notizia <strong>di</strong> sua promozione,<br />
gl'invio il berrettino car<strong>di</strong>nalizio dalla sua<br />
guar<strong>di</strong>a nobile cav. Carlo Alvarez, e la<br />
berretta car<strong>di</strong>nalizia dal suo cameriere<br />
segreto soprannumerario mg." Antonio<br />
M.^ Valenziani ablegato apostolico. Que-<br />
sta degna esaltazione ricorda quella del<br />
celebre ^^v^co- Ruteno {J^-) car<strong>di</strong>nal /«doro<br />
(^.), comunemente detto <strong>di</strong> Tes-<br />
salonica, che quale arcivescovo d'i KiO'<br />
via (f.) a nome delle chiese <strong>di</strong> Russia<br />
(T'^.)y come suo metropolitano, interven-<br />
ne al concilio <strong>di</strong> Firenze per la riunione<br />
della chiesa greca colla latina, e ne sottoscrisse<br />
il decreto insieme col non meno<br />
celebre car<strong>di</strong>nale greco Bessarione (F.)<br />
<strong>di</strong> Trehisonda avc\\t%Q,o^oò\ Nicea. Per<br />
avere ambedue avuto principalissima<br />
parte nel concilio e nell'unione, nel me*<br />
desimo 14^9 Papa Eugenio IV li creò<br />
car<strong>di</strong>nali. Di più fece Isidoro suo legato<br />
a la fere <strong>di</strong> Lii'onia, Lituania e Russia<br />
per confermare la seguita unione de'gre-<br />
ci co'Iatini. Si recò quin<strong>di</strong> a iMosca, la<br />
cui sede era allora unita a quella <strong>di</strong> Kìo<br />
via, preceduto dalla Croce latina e da 3<br />
pastorali d'argento. In<strong>di</strong> Nicolò V l'inviò<br />
suo legato a laferea Costantinopoliy^<br />
guahnenle per confermar l'unione delle<br />
chiese latina e greca, e trovossi all'espu-<br />
gnatione e furiosissimo ecci<strong>di</strong>o che della<br />
città ne fecero i Turcìii^ restandovi uc-<br />
ciso rullimo imperatore greco Costanti-<br />
no XII Paleologo, che il car<strong>di</strong>nale uvea
ii6<br />
TRA<br />
comunicalo in s. Sofia. Pio II lo nominò<br />
patriarca <strong>di</strong>Costanlinopolijequantlccon<br />
isplen<strong>di</strong>da Processione (P\) porlo la lesta<strong>di</strong><br />
S.Andrea apostolo nella basilica Va-<br />
ticana, il car<strong>di</strong>nale sebbene apoplelico<br />
volle seguirla e nel tempio la baciò, terminandosi<br />
la funzione con nobile facon-<br />
<strong>di</strong>a dal car<strong>di</strong>nal Bessarione. 11 car<strong>di</strong>nal<br />
Isidoro, detto il Ruteno^ morì in Roma<br />
e fu sepolto nella nominata basilica, col-<br />
la gloria d'essere chiamato Apostolo de<br />
Greci e de Ruteni.<br />
TRAPANI (Drepanen). Città con re-<br />
sidenza vescovile <strong>di</strong> Sicilia, capoluogo del-<br />
la provincia del suo nome, <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto e<br />
<strong>di</strong> cantone, a più <strong>di</strong> 1 7 leghe da Palermo,<br />
all'estremità occidentale dell'isola, in aria<br />
la più pura e la più sana, temperata in tut-<br />
te le stagioni, e persino nell'inverno vi si<br />
Tede la terra smaltata in certo modo <strong>di</strong><br />
fiori .Posla nella Valle <strong>di</strong>]Vlazzara,la qua-<br />
le non cede in amenità a verun'altra della<br />
Sicilia, è ricca d'un territorio non me-<br />
no <strong>di</strong>lettevole per la vista che per ogni ge-<br />
nere <strong>di</strong> feracità.E' sede delle primarie au-<br />
torità della provincia, d'una gran corte<br />
criminale, e d'un tribunale civile. E' bel-<br />
lamente fabbricata sopra una lingua <strong>di</strong><br />
terra che sporge nel Me<strong>di</strong>terraneo, e con<br />
altra lingua <strong>di</strong> terra bassissima, situala al<br />
sud, forma il porto: tranne la parte che<br />
riguarda l'oriente, viene bagnata in ogni<br />
dove dal mare. Coli' ingran<strong>di</strong>rsi la città<br />
per la fabbrica del quartiere <strong>di</strong> s. Loren-<br />
zo, venne a ricevere con solide costruzio-<br />
ni un novello gusto architettonico. Piaz-<br />
za forte <strong>di</strong> 1." classe, cinta <strong>di</strong> mura, ba-<br />
stionata e <strong>di</strong>fesa da varie altre opereester-<br />
ne. Divenuta la città punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e la<br />
sola che guardasse la parte occidentale<br />
dell'isola, ricevette da Carlo V in poi un<br />
ragionato genere <strong>di</strong> militare fortificazio-<br />
ne. La sicurezza del porto, inaccessibile<br />
alle leu)pesle, invita le industri nazioni al<br />
più florido commercio. La sollecitu<strong>di</strong>ne<br />
degli antichi lo faceva ritrovare mai sem-<br />
pre nello stato <strong>di</strong> sua ollimilà, tenen-<br />
dolo aperto a tutti i popoli stranieri, on-<br />
TRA<br />
de favorire la propria industria. Nell'epo-<br />
ca <strong>di</strong> sua prosperità, penetrando s'inter'<br />
nava a guisa d' im vasto canale sino ad<br />
un miglio circa più addentro dell'altuale<br />
suo silo. Quest'arena, che racchiudeva i<br />
suoi confini, fu il teatro degli spettacoli, ove<br />
Enea onorandola memoria del padre, che<br />
<strong>di</strong>vinizzò, vi fece celebrare da'suoi troia-<br />
ni, frigi ed epiroti, i giuochi, le corse, le<br />
lotte e le naumachie fino all'isoletta sto-<br />
rica <strong>di</strong> Peliade. Questa ora si chiama Co-<br />
lombara, ed è situata sulla foce del porto.<br />
Prese tal nome dal ni<strong>di</strong>ficare le coloQ)be<br />
selvatiche negli avanzi <strong>di</strong> sue fabbriche<br />
delia più remota antichità. Fu unita al<br />
continente <strong>di</strong> Trapani nella i. ^guerra punica,<br />
quando il console romano Numerio<br />
Fabio Buleone fece riempire <strong>di</strong> sassi il<br />
piccolo tragitto che la separava per un<br />
braccio <strong>di</strong> mare assai stretto. Il cartagi-<br />
nese Amilcare cacciò da essa i romani,<br />
le restituì la sua primiera con<strong>di</strong>zione iso-<br />
lare. Ivi egli ebbe avviso essergli nato in<br />
Africa quel famoso Annibale, poi tanto fa-<br />
tale a Roma. I continui depositi d'arena<br />
e <strong>di</strong> pietra del torrente Xilta ingombra-<br />
rono e fecero <strong>di</strong>sparire quell'antichissimo<br />
porto; la parte che ne fu rispettata ha<br />
bisogno de'nettamenti, e le barche si può<br />
<strong>di</strong>re che vengono impe<strong>di</strong>te ad inollrarvisi<br />
più avanti. Pare che que'<strong>di</strong>scarichi abbia-<br />
no formato dentro il suosenoleisoletle<strong>di</strong><br />
s. Margherita, la Bassa e la Calcara, oltre<br />
l'isola Savorra. L'entrata del porto é una<br />
delle più amene, circondato dalle più seducenti<br />
bellezze; rapido n'è il movimen-<br />
to delle barche pescareccie e de' navigli:<br />
può ricevere vascelli da guerra, e le navi<br />
<strong>di</strong> 3oo tonnellate ponno arrivare sino al-<br />
la spiaggia. All'ingresso è un isolotto sul<br />
quale fu eretto il faro. 11 nordest dà termine<br />
alla pianura, che viene coronala dal<br />
monte e dalla città dell'Erice, famosi per<br />
la loro antichilà,e ne parlai a Sicilia, pel<br />
tempio <strong>di</strong> Venere, per le opere fèUtevi da<br />
Dedalo, e per le sue feste Anagogie. Que-<br />
sto spazio che si frappone dalle ra<strong>di</strong>ci del<br />
monte sino a Trapani, ove si scorge il ri-
TRA<br />
nomato santuario della B. Vergine, «iene<br />
al presente occupato in varie parli da<br />
Ciijic, da ortaggi e da un pubblico lungo<br />
ac(|iiedotto archeggiato. La sua scena co-<br />
sì gioconda va finalmente a perdersi nel<br />
nuire Tirreno. 11 seno <strong>di</strong> questo mare for-<br />
nisce a dovizia d'ogni specie <strong>di</strong> pesci, <strong>di</strong><br />
frulli marii»i e <strong>di</strong> crostacei. Vi si genera<br />
auctie il corallo verso l'isola del Maret-<br />
limo, e vi si pescano pure varie conchi-<br />
glie e delle conche madriperle. Le strade<br />
della cillà sono regolari, selciate <strong>di</strong> gran-<br />
<strong>di</strong> lastre d'una pietra sdrucciolevole, ed<br />
in generale guarnite d'assai belle case, gli<br />
e<strong>di</strong>lìzi pubblici essendo d' un bellissimo<br />
stile architettonico. 11 palazzo della citlù<br />
è a 3 or<strong>di</strong>ni marmorei <strong>di</strong> maestosa archi-<br />
tettura, e corona esso la più ragguarde-<br />
vole strada <strong>di</strong> Trapani : quivi fa il senato<br />
le sue adunanze, e quivi i rappresentanti<br />
del popolo vengono a <strong>di</strong>scutere i pub-<br />
blici aiìari. Lo decorò il benemerito con-<br />
citta<strong>di</strong>no fr. Giacomo Cavarretta bali <strong>di</strong><br />
8. Stefano, e nel piospetto collocò le sta-<br />
tue della B. Vergine, <strong>di</strong> s. Gio. Battista<br />
e <strong>di</strong> s. Alberto. iNel principio del secolo<br />
XV fu innalzata l'a<strong>di</strong>acente torre a forma<br />
<strong>di</strong> campanile, ov'è l'orologio pubbli-<br />
co del comune. A comodo della città ivi<br />
fu collocato come sito centrale <strong>di</strong> essa. Al-<br />
tra torre <strong>di</strong> gusto gotico sorge nella con-<br />
trada Giudeca, antico soggiorno degli e-<br />
brei, i quali vennero in Trapani sino dai<br />
primi tempi della loro emigrazione dalla<br />
l'alestiua. Frale ^7 comunità giudaiche<br />
della Sicilia, una delle piìi <strong>di</strong>stinte fa sempre<br />
questii <strong>di</strong> Trapani, e vi fondarono una<br />
vasta sinagoga. In tempo de' saraceni le<br />
sinagoghe <strong>di</strong> Sicilia furono promiscuamente<br />
chiamate moschee e sinagoghe, e<br />
così si continuarono ad appellare in se-<br />
guilo, come nel secolo XIV. Nobile e mi-<br />
rabile e<strong>di</strong>lìzio è il collegio de'regi stu<strong>di</strong>.<br />
La cattedrale è sotto l'invocazione <strong>di</strong> s.<br />
Lorenzo levila e martire, ha il batliste-<br />
rio e la cura d' anime ammimstrata dal<br />
capitolo, ed esercitata dal canonico deca-<br />
uocoa<strong>di</strong>uvatudu alcuni preti; e<strong>di</strong>lizio um-<br />
TI\A 117<br />
pio, decoroso ed elegante. Il suo peristi-<br />
lio, sostenuto da 4 gran piloni <strong>di</strong> pietra,<br />
è coronato da una balaustrata. Le sue 3<br />
porte ben ornate corrispondono alle 3 na-<br />
vi interne formate da 1 4<br />
gi'osse colonne<br />
della siciliana pietra della pidocchiosa,<br />
con basi e capitelli dorici <strong>di</strong> <strong>di</strong>aspro sici-<br />
liano. Nel centro della croce latina, sopra<br />
4<br />
piloni girano altrettanti archi, che so-<br />
stengono la nobile cupola fiancheggiala<br />
da 4 cupoletle. Nel presbiterio mirabile<br />
è il coro tutto <strong>di</strong> noce, con intagli finis-<br />
simi e toccati leggermente io oro. Fra le<br />
cappelle 4 sono più ragguardevoli pe'<strong>di</strong>-<br />
pinti e per un Cristo morto <strong>di</strong> pietra co-<br />
lor <strong>di</strong> carne. Il capitolo si compone del-<br />
la i. "<strong>di</strong>gnità del cantore e dellaa. "<strong>di</strong>gnità<br />
del decanOj<strong>di</strong> 1 8 canonici,compresele prebende<br />
del teologo e del penitenziere, <strong>di</strong> 4<br />
beneficiati e <strong>di</strong> altri preti e chierici addetti<br />
al servizio <strong>di</strong>vino.PioVlI col breve Quatf<br />
tum dìgiiitatis, de'aSgiugoo 1 802, Bull.<br />
Rom. cont. 1. 1 1, p. 349, quando ancora<br />
la chiesa era collegiata, concesse al capi-<br />
tolo l'insegne corali della cappa magna e<br />
della mozzetla paonazza sul rocchetto al-<br />
ternativamente, alle dette due <strong>di</strong>gnità, ed<br />
a'suoiig canonici. L'episcopio è alquan-<br />
to <strong>di</strong>stante dalla cattedrale, sullìcienlee-<br />
<strong>di</strong>fizio. Vi sono molte altre chiese, fra le<br />
quali due parrocchiali col s. fonte , cioè<br />
l'arcipretale e insigne collegiata <strong>di</strong> s. Pie-<br />
tro apostolo, e la chiesa <strong>di</strong> s. Nicolò <strong>di</strong> Ba-<br />
ri. La chiesa <strong>di</strong> s. Pietro è la più vasta <strong>di</strong><br />
Trapani, rifabbricata da' fondamenti ai<br />
giorni nostri: 1 4 colonne marmoree d'or-<br />
<strong>di</strong>ne dorico <strong>di</strong>vidono la gran nave <strong>di</strong> mez-<br />
zo; i pilastri <strong>di</strong> quelle laterali sostengono<br />
co'loro archi un passaggio pel <strong>di</strong>nanzi tle-<br />
gli altari delle cappelle, 3 delle quali han-<br />
no buoni quadri. Al capitolo<strong>di</strong> questa col'<br />
legiata,co(nposto delle <strong>di</strong>gnità dell'arci-<br />
prete, del decano, del tesoriere e <strong>di</strong> i i ca-<br />
nonici. Pio VII col breve {)tlantani <strong>di</strong>»<br />
f^nitatis, ìÌkì'ij giugno 1 802, Bull, cil., p.<br />
3 >o , gli permutò la mo/.zeltu paonazza<br />
sul rocchetto} nella mozzetla nera, come<br />
le altre chiese collegiale <strong>di</strong> Sicilia, coH'ul-
1)8 TRA<br />
ternalliva d' kisare la cappa magna. La<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Nicolò <strong>di</strong> Bari in origine fu <strong>di</strong><br />
rito greco, fabbricata dal celebre Belisa-<br />
rio in onore dell'Ascensione del Signore,<br />
e poi prese l'attuale nome dalla cappella<br />
de<strong>di</strong>cala al santo da'Chiaramonti. Quando<br />
Carlo V approdò in Trapani reduce<br />
daTunisi, portò da essa un bellissimo fon -<br />
te <strong>di</strong> marmo, che si crede già servilo pei<br />
lavacri <strong>di</strong> quegl'infedeli, e lo regalò a que-<br />
sta chiesa. Esso è una gran tazza mirabile<br />
per essere d'un solo pezzo <strong>di</strong> marmo<br />
bianchiccio africano, e <strong>di</strong>afano dapper-<br />
tutto, ed è impiegalo per uso <strong>di</strong> baltisle-<br />
rio. In questa chiesa nel maggio 1620, alla<br />
madrice, s'istituì la <strong>di</strong>vozione delle qua-<br />
rant'ore circolare, per breve <strong>di</strong> Paolo V.<br />
Vi sono alcune sculture e pitture <strong>di</strong> qual-<br />
che merito. Esistono 1 4 conventi <strong>di</strong> reli-<br />
giosi,cioè de*carmelitaui,domenicani, con-<br />
ventuali , agostiniani eremitani, minori<br />
osservanti del lerz' or<strong>di</strong>ne, cappuccini,<br />
paololti, gesuiti, filippini, agostiniani scal-<br />
zi, minori riformati , mercedari scalzi, e<br />
crociferi. Cinque sono i monasteri delle<br />
monache, cioè le Clarisse riformale <strong>di</strong> s.<br />
Elisabetta, del Soccorso o ba<strong>di</strong>a nuova,<br />
carmelitane, del terz*or<strong>di</strong>ne, e <strong>di</strong> s. Chia-<br />
ra. L'antico seminario trovasi ristabilito.<br />
L'orfanotrofio per le donzelle, quello del-<br />
le proiette, il conservatorio delle donzelle<br />
<strong>di</strong>sperse, il conservatorio <strong>di</strong> ricovero per<br />
le gentildonne del paese, il conservatorio<br />
per le donne penitenti. L'ospedale gran-<br />
de <strong>di</strong> s. Antonio, quello degl'incurabili,<br />
quello <strong>di</strong> s. Sebastiano pe'mali vergogno-<br />
si, quello pe'pellegrini e convalescenti, il<br />
regio ospedale militare, il monte <strong>di</strong> pie-<br />
tà, e <strong>di</strong>verse confraternite. Vi sono le ac-<br />
cademie poetiche della Civetta e del Di-<br />
scernimento, la società <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina, l'accademia<br />
degli stu<strong>di</strong> con molte cattedre ove<br />
s' insegnano parecchie scienze, la scuola<br />
lancaslriana per le fanciulle, una scuola<br />
<strong>di</strong> glittica. Vi fiorirono le belle arti, per<br />
cui vi sono collezioni <strong>di</strong> oggetti delle me-<br />
desime e <strong>di</strong>pinti ne'vari palazzi de'parli-<br />
colari, non che biblioteche; ed avauzan-<br />
T 1\ A<br />
dosi i trapanesi nell'arti del <strong>di</strong>segno, fece-<br />
ro <strong>di</strong> venire la loro patria la sede delle piìi<br />
gaiee piccole sculture. V'impiegarono es-<br />
si le sostanze animali, e riserbarono le ve-<br />
getabili e le minerali pe' gran<strong>di</strong> lavori.<br />
Abbracciando il gusto de'gliptografi formarono<br />
con intagli i più eleganti carnei<br />
per anelli , per bottoni , per monili, ec.<br />
Giunsero i trapanesi ad accumulare più<br />
figure d'uomini, d'animali e <strong>di</strong> vegetabi-<br />
li in uno spazio assai angusto, e in siffat-<br />
ta guisa si fecero ben <strong>di</strong>stinguere per la<br />
propria maniera. Quin<strong>di</strong> sono rinomate<br />
le manifatture <strong>di</strong> Trapani <strong>di</strong> corallo rosso<br />
e nero <strong>di</strong> tutta perfezione, i superbi carnei<br />
e le incisioni in pietra dura, che <strong>di</strong>sputano<br />
il pregio a'più celebrali dell'antichi-<br />
tà, come altresì lepregievoli opere in con-<br />
chiglia, agata e alabastro, ed i lavori <strong>di</strong><br />
creta. Trapani che avea fatto fiorire nella<br />
scultura gl'ingegni più felici, non fu punto<br />
sterile de'cultori della pittura. Molti sono<br />
gli uomini illustri cui si pregia Tra-<br />
pani d'aver dato la culla, per santità <strong>di</strong><br />
vita, <strong>di</strong>gnità ecclesiastiche, nelle arti, nel-<br />
le scienze , nella poesia, nella giurisprudenza,<br />
e nella varia letteratura. Tiapa-<br />
nesi furono s. Alberto, che ha nella città<br />
una chiesa sotto la sua invocazione, il car-<br />
<strong>di</strong>nal Enrico Beccatelli, il me<strong>di</strong>co Pietro<br />
Parisi, il matematico p. Leonardo<br />
Ximenes, fi*. Nicola Terranuova dome-<br />
nicano gran teologo e oratore. Michele<br />
Lao<strong>di</strong>cina incisore <strong>di</strong> pietre dure, il cav.<br />
Giuseppe Errante pittore, <strong>di</strong> cui F. Cancellieri<br />
nell'anno 1824 pubblicò in Roma<br />
le Memorie intorno alla vita e al-<br />
le opere. Ma del numeroso novero de-<br />
gl'illustri trapanesi, eru<strong>di</strong>tamente ragionò<br />
la Guida per gli stranieri in Trapani,<br />
con un saggio <strong>storico</strong> <strong>di</strong> G.M. D, F,<br />
Le donne trapanesi sono notabili perla<br />
bellezza. Il suo suolo è fertilissimo, ed i<br />
suoi pascoli sono eccellenti. Nelle sue cam-<br />
pagne si producono perfino le più rare er-<br />
be me<strong>di</strong>cinali. Questi terreni <strong>di</strong>sposti fa-<br />
vorevolmente dalla natura alla vegeta-<br />
zione, sviluppano da se slessi le piante lo
TU A<br />
pili ricercale e le più salutari. Tutti i suoi<br />
vini sono squisiti; le vili <strong>di</strong> queste contra-<br />
de portano l'uva mi u«ia più compiuta<br />
niatiu'azioiie <strong>di</strong> quelle delle parti eminen-<br />
ti e montagnose. La natura ha versato<br />
a mani piene le sue dovizie in questo suo-<br />
lo, anche pe'suoi frutti, e vi fa nascere an-<br />
cora il funj^o detto <strong>di</strong> Malta, onde i poe-<br />
ti cantarono la felicità delle campagne <strong>di</strong><br />
Trapani. Le montagne, le valli, le colli-<br />
nette non lasciano desiderare le ottime<br />
cacciagioni , i piccoli quadrupe<strong>di</strong> e ogni<br />
volatde domestico e silvestre, ortaggi, ca-<br />
ci eccellenti, bytirri, olii, ec. Copiose al-<br />
tresì sono le sue produzioni commercia-<br />
li, colle quali la natura volle arricchirla.<br />
Il suoi.'^lesoro è il sai marino d'eccellen-<br />
te con<strong>di</strong>zione che lo fa ricercarecome qua-<br />
si il migliore d'Europa, ed alcuni lo rico-<br />
noscono superiore e preferibile a quello<br />
<strong>di</strong> Francia. Vaste sono le saline, già fa-<br />
mose, dovecon singoiar industria ricava-<br />
si il sale dall' acqua del mare. A questa<br />
lucrosa industria succede la pesca del co-<br />
rallo e la fina perizia in lavorarlo, bian-<br />
co, carneo, vermiglio e oscuro. E' una glo-<br />
ria per la sagacità trapanese il venirle<br />
universalmente attribuita l'invenzione<strong>di</strong><br />
cavarlo dal mare, e quella altresì <strong>di</strong> far-<br />
ne de'lavori a bulino: molti scrittori rico-<br />
noscono che questo popolo ingegnoso, come<br />
il rilrovatore , è il fabbro <strong>di</strong> questa<br />
gemma secondaria. Le tonnare formano<br />
il sostegno <strong>di</strong> molte famiglie, e sono una<br />
sorgente <strong>di</strong> dovizia pe'loro proprietari e<br />
per que'che vi lavorano. La Sicilia ripe-<br />
teda Trapani l'origine e l'invenzione de-<br />
gli strunienti, non che l'uso <strong>di</strong> questa im-<br />
portante pescagione. La soda è simile a<br />
quella <strong>di</strong> Spagna, e se ne fa delle gran<strong>di</strong> e<br />
frequenti iudjarcazioni. Nella nautica sempre<br />
si <strong>di</strong>stinsero i trapanesi, sin da quando<br />
i fenicii resero il suo porto una gran<br />
piazza <strong>di</strong> trallioo. Una miniera d'argen-<br />
to arricchisce la contrada, mare«»ta sepolta<br />
per la mancanza dell' operazioni me-<br />
tallurgiche. Trapani ebbe le suo terme e<br />
le sue acque; minerali, i suoi acquedotti,<br />
TRA 119<br />
e non manca <strong>di</strong> pubbliche fonti aliuieu-<br />
tate dall'acquedotto che accoglie le acque<br />
dalle ra<strong>di</strong>ci del monte <strong>di</strong> s. Giuliano o E-<br />
rice, la principale essendo decorata dalla<br />
statua <strong>di</strong> Nettuno, nume decantato fou<br />
datore <strong>di</strong> Trapani, da delfini e da con-<br />
chiglie. Possiede cave<strong>di</strong> marmi,alabastri e<br />
oltre pietre <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse specie e colori, e per<br />
la loro abbondanza vi iìorì sino da'primi<br />
tempi 1' arte <strong>di</strong> lavorarli e <strong>di</strong>e valenti la*<br />
pidarii. Tra le antichità v^nno ricorda-<br />
ti i sepolcreti non senza importanza , le<br />
iscrizioni anche cufico-sicole, le monete e<br />
le nìedaglie proprie <strong>di</strong> Trapani che coniò<br />
nella sua floridezza e coll'epigrafe Drepano<br />
II.<br />
Trapani occupa il silo dell'antica Drc-<br />
panitmy la cui posizione importante, tan-<br />
to per conto commerciale come pel riguardo<br />
militare, f
120 TRA<br />
volse quin<strong>di</strong> a colfivar le arti, le mani*<br />
fatture, le opere <strong>di</strong> gusto, dì galanteria e<br />
<strong>di</strong> mollezza, e vi fece in breve tempo i più<br />
rapi<strong>di</strong> progressi. Questo popolo si vuole<br />
il 1 ."cliefece servire la navigazione al coin*<br />
mercio, che necomprese i vantaggi, l'am-<br />
pliò per tutto il Me<strong>di</strong>terraneo, anzi por-<br />
tò le sue merci dalle rive dell'aurora sino<br />
fiirisole dell'occaso. Le conquiste fat-<br />
te da Giosuè, condolliero degl' israeliti ,<br />
sulla Cananea, e che si estesero vicino a<br />
Sidone,tolseroa'féniciiquelh» gran quan-<br />
tità <strong>di</strong> terreni che furono assegnati alla<br />
tribù d'Aser. La capitale col suo piccolo<br />
territorio, rimasta <strong>di</strong> ricovero a que'lug-<br />
gilivi, non era più bastevole ad alimenta-<br />
re tanta inoltitu<strong>di</strong>ne. Fu quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> mestieri<br />
che si facessero uscire quel gran nume-<br />
ro<strong>di</strong> colonie, che cercando un asilo si <strong>di</strong>f-<br />
fusero in Ci[)ro, Ro<strong>di</strong>, Grecia, Sicilia, A-<br />
frica, Sardegna, nelle Gallie e nelle coste<br />
meri<strong>di</strong>onali <strong>di</strong> Spagna. L'esito fortunato<br />
<strong>di</strong> queste emigrazioni coronò la loro au-<br />
dacia e incoraggi a intraprendere de'gran*<br />
<strong>di</strong> viaggi sopra incogniti mari. Visitarono<br />
tutte le nazioni sconosciute per recar-<br />
vi i generi <strong>di</strong> loro industria, e per unire<br />
i popoli anche più lontani col mezzo del<br />
])iù terribile degli elementi. S'ignora, se<br />
queste colonie originarie della Siria, fon-<br />
datrici <strong>di</strong> Trapani e <strong>di</strong> altre città, occupando<br />
le coste occidentali e meri<strong>di</strong>onali<br />
<strong>di</strong> Sicilia, vi trovassero in queste contra-<br />
de i sicani e altri popoli in<strong>di</strong>geni. Alcuni<br />
ritengono, che i fenicii trovarono questi<br />
luoghi quasi aifatto <strong>di</strong>sabitati. Non mai<br />
perchè la como<strong>di</strong>tà del porto, l'amenità<br />
dell'aere, la feracità del suolo non vi a-<br />
vesserò invitato degli altri ad occuparli;<br />
n)a perchè il poco numero de'sicani e dei<br />
sicoli estender non si poteva in tutte le<br />
contrade ed in ogni punto della Sicilia.<br />
1 fenicii raccolti quivi in società, <strong>di</strong>venne<br />
per essi il suolo come loio patria adot-<br />
tiva, anciie per la sicurezza del porto e la<br />
sua eccellenza pel trallico. Ere<strong>di</strong> delle arti<br />
d'Egitto, coltivarono il bello^il njagnifico<br />
e lornato; e si premunirono p^r la via <strong>di</strong><br />
TRA<br />
terra e per quella <strong>di</strong> mare dagl* insulti<br />
de'nemici e de'pirati, e per non rimane-<br />
re esposti a quelle celebrate guerre tra i<br />
sicani e i sicoli, <strong>di</strong> cui pqrla Diodoro. La<br />
Sicilia ripartita in quell'epoca in tanti pie •<br />
coli <strong>di</strong>fferenti e in<strong>di</strong>pendenti governi, ge-<br />
losi della maggioranza del vicino, <strong>di</strong>visi<br />
per interessi, percostumi eper inclinazio-<br />
ni, stavano in una guerra continua, non<br />
meno cogli stranieri che cogli slessi in<strong>di</strong>-<br />
geni. La nascente città <strong>di</strong>Trapani, sebbene<br />
occupata nel commercio e nell'agricoltu-<br />
ra, non poteva tuttavia <strong>di</strong>sprezzare quelle<br />
cautele che la <strong>di</strong>fendessero da ogni insulto<br />
straniero, l suoi primi fondatori, emu-<br />
li delle scoperte egiziane, e che seppero<br />
anche render migliori, portarono in que-<br />
ste contrade de'lumi che parvero allora<br />
un pro<strong>di</strong>gio <strong>di</strong> sapere. Vennero essi inol-<br />
trea propagare in quest'isola la conoscen-<br />
za de'caratteri alfabetici; e dalle loro let-<br />
tere, che aveano una rassomiglianza col-<br />
le samaritane, ne ricavarono i greci le loro,<br />
che in<strong>di</strong> trasmisero a'iatini. In somma<br />
i fenicii colla loro industria grande<br />
nelle vaiie inanifalture, colle loro cogni-<br />
zioni nautiche, squarciarono quel foscQ<br />
velo d'ignoranza che adombrava i bar-<br />
bari abitatori delh Sicilia. Portarono in<br />
questa ezian<strong>di</strong>o i fenicii i loro numi, i lo-<br />
ro riti, co -ministri del culto per <strong>di</strong>rigere<br />
leceremoniede'sagrifizi. Il principale oggetto<br />
del culto era Saturno ossia il Tem-<br />
po, ch'ebbe in Trapani tempio e simula-<br />
cro, il quale poi fu convertito nella chie-<br />
sa <strong>di</strong> s. Bartolomeo: gli olfrivano vittime<br />
umane, e Gelone nel pacificarsi co'trapa-<br />
nesi, volle peri. ''con<strong>di</strong>zione abolito si bar-<br />
baro uso. Prestarono ancora culto ad Isi-<br />
de o Cerere, a Venere Bd^lide e ad altre<br />
deità.Trapani qual città marittima e com-<br />
merciante, ricorse pure alla protezione <strong>di</strong><br />
Nettuno<strong>di</strong>odell'oqde, egli eresse un tem-<br />
pio ove ora esiste la chiesa <strong>di</strong> s. Nicolò,<br />
immolandogli i pescatori il tormo. In tut-<br />
ti gli antichi marmi <strong>di</strong> Trapani vi fu scol-<br />
pito un delfino, simbolo d'un popolo na-<br />
vigatore, ed i fenicii portarono seco loro,
T U A<br />
un gran numero ili leggi per la naviga-<br />
zione, le quali <strong>di</strong> poco clilleiiscono ilalle<br />
fumose leggi marillime <strong>di</strong> Ro<strong>di</strong>. Nel seco-<br />
lo XII dopo il <strong>di</strong>luvio vinta e incen<strong>di</strong>ata<br />
Troia, Enea unode'principi debellali, errando<br />
fuggitivo col padre Anchise e il fi-<br />
glio Ascanio, co'frigi e gli epiroti, arrivò<br />
nel porlo <strong>di</strong> Trapani. Quivi morì Anelli-<br />
se, e il pio figlio con giuochi funebri ne<br />
onorò la memoria, e Virgilio cogl'immor-<br />
tali suoi versi consagrò questi luoghi nei<br />
fasti della celebrità. Intanto i greci incapaci<br />
<strong>di</strong> contenere nell'isole del mar Egeo<br />
l'esorbitante numero de'snoi abitanti, li<br />
fecero trasmigrare in colonie, che venne-<br />
ro a fissarsi nelle coste orientali della Si-<br />
cilia, e<strong>di</strong>erono principio a qnelleciltà che<br />
si resero famose. Trapani però non cadde<br />
in mano <strong>di</strong> questi stranieri, e si man-<br />
tenne seu)pre nella propria in<strong>di</strong>penden-<br />
za: proseguì in mezzo alle sue arti paci-<br />
fiche ad arricchirsi col commercio e a tra-<br />
sportare altrove il suo superfluo, ed i pia-<br />
cevoli prodotti <strong>di</strong> sue industriose fatiche.<br />
Le colonie greche <strong>di</strong> Sicilia non durarono<br />
a lungo in pace, e presero le armi con-<br />
tro i sicoli dell'isola <strong>di</strong> Ortigia,e contro<br />
que' <strong>di</strong> Lentini. Serse gran re <strong>di</strong> Persia<br />
impegnatosi a debellare i greci dell' Ar-<br />
cipelago, per <strong>di</strong>vertire ogni soccorso che<br />
avessero potuto ricevere da que'<strong>di</strong> Sicilia,<br />
fece abbracciare a'cartaginesi il progetto<br />
<strong>di</strong> muover guerra a' greci <strong>di</strong> quest'isola.<br />
Le armate cartaginesi vi si prepararono<br />
in Africa, mentre i greci sicilioti, uniti a<br />
Gelone <strong>di</strong> Siracusa, levavano eserciti for-<br />
ti e numerosi. Si passò ben presto al l'o-<br />
stilità, e si accese fra le due nazioni la guerra<br />
la più atroce. Trapani che traeva un<br />
origine cotnune cort Cartagine, temeva <strong>di</strong><br />
venir inviluppata in que'sanguinosi con-<br />
flitti, e perciò nell'anno 4^0 avanti la nostra<br />
era e<strong>di</strong>ficò sull' isolelta Peliade una<br />
ben forte torre, e vi pose uu Itune per ad-<br />
<strong>di</strong>tarea'cartaginesi la via del porto e gl'ini<br />
si<strong>di</strong>osi scogli da evitare. Nella gnerra in-<br />
sorta tra Dionisi <strong>di</strong> Siracusa ed i carta<br />
gitesi, questi iec^i'O bvuciaie i suoi inve-<br />
TRA ìli<br />
mi eh 'eransi ritirati nel porlo <strong>di</strong> Trapani.<br />
Crescendo gigantescamente la potenza<br />
conquistatrice <strong>di</strong> Roma, questa cominciò<br />
a formare de'<strong>di</strong>segni contro Cartagine, la<br />
cui possanza e impero del mare gli formavano<br />
inquietu<strong>di</strong>ne; perciò costruì legni<br />
e fece un gran<strong>di</strong>oso apparato <strong>di</strong> guerra,<br />
per abbatterne ad ogni costo la sua glo-<br />
ria. Quin<strong>di</strong> le città confederate, o dell'istessii<br />
origine <strong>di</strong> Cartagine, com'era Tra-<br />
pani, si fortifica ronoe aprironoi loro porti<br />
alle flotte dell'Africa, i territorii alle loro<br />
aro)ate,e vi unirono le loro forze. A comin-<br />
ciare i romani le loro aggressioni, or<strong>di</strong>na-<br />
rono al console Appio Clau<strong>di</strong>o <strong>di</strong> far slog-<br />
giare da Messina i cartaginesi, che l'aveano<br />
occJipata, come <strong>di</strong>fensori <strong>di</strong> essa; poichò<br />
Rotna avea formato i suoi <strong>di</strong>segni snll'iso-<br />
la <strong>di</strong> Sicilia, tanto comoda ad assicurarle<br />
l'impero del mare, e per deprimere la sua<br />
o<strong>di</strong>osa rivale. Assalita la Sicilia, Trapani<br />
chedovea figurare cotanto in quella guer-<br />
re punica,come la più esposta alle violenze<br />
nemiche per la sua vicinanza colla Libia,<br />
oppose all'armate romane delle barrie-<br />
re tali, che le fecero rimanere sorprese<br />
della resistenza. Il maggiore interesse <strong>di</strong><br />
Cartagine era quello <strong>di</strong> conservar Tra-<br />
pani, sito il più opportuno a* suoi vantaggi;<br />
non tardò quin<strong>di</strong> a mandargli cm<br />
armamento marittimo e terrestre, con A-<br />
milcare capitano <strong>di</strong> sperimentato valore.<br />
Quel sagace generale costruì il castello,<br />
che sta al nord-est della piazza, fece dello<br />
nuove ampliazioni all'antiche fortezze, e<br />
sottopose il lutto alle regole d'una tatti-»<br />
ca ben ragionata. Presi<strong>di</strong>ò l'isolelta Pe-<br />
liade, munì ogni punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, e pre-<br />
parò quelle 4 lorri quadrate che signo-<br />
reggiarono •" appresso in ogni angola<br />
della città,<strong>di</strong> unita al castello.Per politica<br />
<strong>di</strong>strusse la città d'Erice, rispellando so-<br />
lo il tempio <strong>di</strong> Venere, e traslerì in Tra-<br />
pani i suoi abitanti. La guerra la più viva<br />
e la più mici<strong>di</strong>ale, ostinata e memorabile<br />
, ebbe il suo principio nell'anno<br />
2()4 prima <strong>di</strong> nostra era, e Trapani si al*<br />
^ccò co\ maggior iulecesse al ^>arlito «.U
i?2 TRA<br />
Cartagine, persuasa ohe l'amicizia Je'iomani<br />
[)nilecip;isse <strong>di</strong> servitù. L' asse<strong>di</strong>o<br />
dei vicino Lilibeo eccitò nelT armala <strong>di</strong><br />
Trapitni de'giusli timori <strong>di</strong> sorpresa; non<br />
lasciando però i cartaginesi d'adoperarsi<br />
sempre più per la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Trapani e del<br />
suo porlo tanto acconcio pe'Ioro interessi.<br />
Quin<strong>di</strong> Annibale nell'anno i 6.° <strong>di</strong> questa<br />
guerra, eludendo la vigilanza roma-<br />
ua, imbarcò nel Lilibeo la cavalleria car-<br />
taginesee la condusse in Trapani, ove al-<br />
lora comandava il suo amico Aderbale.<br />
Facendo questi scorrerie [>er tutte le vi-<br />
cine campagne, impedì l*accesso de' viveri<br />
al campo romano, a cui la mancan*<br />
za <strong>di</strong> cibi sani portò al sepolcro 10,000<br />
coniballenti; ciò avrebbe obbligato i ro-<br />
n)ani a ritirarsi, se Gerone re <strong>di</strong> Siracusa<br />
e loro alleato con una spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> fru-<br />
menti non gli avesse incoraggili nell'im-<br />
pegno. Il console romano P. Clau<strong>di</strong>o i*ul-<br />
cro tentò con impeto <strong>di</strong> sorprendere Trapani<br />
coni-io galee pesanti, ma Aderba-<br />
le lo prevenne con 90 legni leggieri, uscì<br />
dal porlo colla sua armata <strong>di</strong> cartaginesi<br />
e trapanesi, l'invesù e <strong>di</strong>sfece complela-<br />
inente,colla per<strong>di</strong>la <strong>di</strong>gogileee <strong>di</strong> io,oao<br />
romani, oltre 20,000 prigionieri, ed il<br />
console fu richiamato da Roma. Anche i<br />
consoli Aulo Attilio e Gneo Cornelio ten-<br />
tarono <strong>di</strong> sorprender Trapani e il porlo,<br />
per asse<strong>di</strong>arla fortemente, venendo re-<br />
spinti con altre per<strong>di</strong>te. iXel 2 5o avanti<br />
l'era corrente, il console L. Giulio Palio<br />
occupò la cima dell Elice e voleva inva-<br />
dere Trapani, però fu vinto e fugato da<br />
Cartalone comandante delle ^otle afri-<br />
cane. Anche N. Fabio Buteone due anni<br />
dopo tentò l'espugnazione della piazza i-<br />
iiutilmenle; bensì Palermo, la più grande<br />
e notabile città dell'isola, fu presa da*<br />
romani, che la trattarono con rigore per<br />
ispa ventare le altre ci Uà siciliane. In<strong>di</strong> tut-<br />
ta la Sicilia cadde in potere de' romani,<br />
tranne Trapani pel valore de'suoi citta<strong>di</strong>-<br />
ni e de'carlaginesi,9'quali restò fedele seb-<br />
bene prevedeva che dovessero piouib u*<br />
fcuprà <strong>di</strong> lei tulle le forze romane. In filli<br />
TRA<br />
nel 243 <strong>di</strong> della era, il console Gneo Lti-<br />
lazio Calalo con nuova flotta asse<strong>di</strong>ò Tra-<br />
pani, or<strong>di</strong>nò l'occupazione del porlo, riguardando<br />
come insulto alla formidabile<br />
potenza romana la pertinacia <strong>di</strong>Trapani;<br />
ad onta della più <strong>di</strong>sperala resistenza de'<br />
trapanesi e <strong>di</strong> loro destrezza, in breve fu<br />
aperta la breccia e peli.** vi salì il valo-<br />
roso console avido <strong>di</strong> gloria, quando una<br />
nuvola <strong>di</strong> freccia lo preci pilo gravemente<br />
ferito in una coscia, onde fece sospende-<br />
re il combattimento. Intanto inviò le sue<br />
squadre nelle spiaggie della Libia e della<br />
Numi<strong>di</strong>a, onde sconfiggere le cartaginesi.<br />
Non ancora guarito, seppe che Cartagine<br />
avea messe alla vela tulle le sue forze<br />
colla numerosa flotta comandala da An-<br />
none; ralFronlònell'isoleEga<strong>di</strong> e ne trion-<br />
fò pienamente; onde il console entrò nel<br />
porlo <strong>di</strong> Lilibeo e in<strong>di</strong> si trasferì a Tra-<br />
pani. I cartaginesi per Amilcare fecero la<br />
pace co'romani, cui cederono quanto pos-<br />
sedevano in Sicilia, in uno a Trapani. Cosi<br />
ebbe fine lai.' guerra punica durala 24<br />
anni. I romani dopo la vittoria tolsero<br />
tulle le armi a'siciliani, lì privarono delle<br />
loro leggi, sostituendovi quelle del La-<br />
zio, e vi cancellarono ogni civile libertà.<br />
Classificarono le varie popolazioni in Vet-<br />
ligali, Immuni e Vassalle: stabilirono il<br />
Lilibeo per capitale <strong>di</strong> tutta la provincia<br />
e per la residenza de'loro pretore e que-<br />
store. Divenuta così la Sicilia, per P u-<br />
nione <strong>di</strong> tanti suoi piccoli stati, una sola<br />
regione, fu <strong>di</strong>chiarala dopo l'Italia lai.'<br />
provincia romana. L' occupazione della<br />
Sicilia fece conoscere a'suoi conquistatori<br />
la perfezione delle lettere, delle arti e del<br />
gusto. I poeti, gli storici, i comici, i tra-<br />
gici, i cuochi, gli artisti trasportarono ia<br />
Roma l'amore del piacere e della galan-<br />
teria. Trapani intanto, tuttoché sottopo-<br />
sta a'romani, non iscemò punto del suo<br />
genio <strong>di</strong> aderenza verso i cartaginesi,e nel-<br />
la 2." guerra punica, mossa 22 anni do-<br />
po lai.", quando Marcello asse<strong>di</strong>ò Sira-<br />
cusa, Trapani inviò a'siciliani assaliti ar-<br />
mi e soccorsi, unendoli a quelli de* carta •
T R A<br />
ginesi. Le <strong>di</strong>lapidazioni commesse nella<br />
Sicilia da <strong>di</strong>versi mngislrati romani, fe-<br />
cero iusorgere nel 1 4^ prima <strong>di</strong> nostra era<br />
la sommossa degli schiavi, e 28 anni do-<br />
po si suscitò la 2.' guerra servile. Questi<br />
funesti esempi animarono Atenione con-<br />
la<strong>di</strong>no trapanese, a cominciar la 3." guer-<br />
ra servile, dalla con<strong>di</strong>zione del suo capo<br />
delta rustica, produsse ranarchia, e osò<br />
d'aspirare al trono: il console Aquilio Tuc-<br />
cise in campale battaglia. Trapani ch'era<br />
siala rispettala da quel se<strong>di</strong>zioso, si vide<br />
liberata da sventure che potevano sovra-<br />
starle. Mentre Roma era intenta alle sue<br />
guerre con Mitridate, e la Sicilia anda-<br />
va rimarginando floridamente le sue an-<br />
li<strong>di</strong>e ferite, uno sciame <strong>di</strong> pirati usciti dal-<br />
le balze della Cilicia, infettarono lutto il<br />
Me<strong>di</strong>terraneo,efece palpitare tulte^eciltìl<br />
marittime. Trapani per la sua situazione,<br />
e per essere più commerciante che agri-<br />
cola, presentò un miserabileaspelto: isuoi<br />
abitanti doveano sempre tenersi in armi<br />
per restringere i feroci ladroni, che (inab<br />
mente i romani <strong>di</strong>strussero sotto il comando<br />
<strong>di</strong> Pompeo, con 25 flottiglie <strong>di</strong> 5oo<br />
vascelli, montale da 120,000 guerrieri.<br />
JVeir anno Sg avanti la nascila <strong>di</strong> Gesù<br />
Cristo, espugnata da Pompeo Gerusalem-<br />
me, avvetnie il i ."tragitto <strong>di</strong> colonie ebree<br />
in vSicilia, che depositarie de'<strong>di</strong>vini ora-<br />
coli recarono l'idea deli." Essere e <strong>di</strong> sua<br />
unità. Trapani <strong>di</strong> epoca in epoca ne ac-<br />
colse un gran numero, e si accrebbero a<br />
<strong>di</strong>smisura nel 78 <strong>di</strong> nostra era, quando<br />
Tito <strong>di</strong>strusse Gerusalemme; nell'occu-<br />
prtzione poi della Sicilia fatta da'sarace-<br />
iii, vi fu una 3." trasmigrazione, allettali<br />
da'cortesi trattauìenli <strong>di</strong> quegli africani.<br />
La Sicilia dopo essere sull'orlo del pre-<br />
cipizio nelle funeste guerre civili tra Ce-<br />
sare e Pompeo, sotto gì' imperatori <strong>di</strong>venne<br />
una provincia poco considerala e<br />
quasi negletta. Augusto le accordò de'<br />
proconsoli in vece de' pretori. L'origine<br />
del cristianesimo nella regione risale a*<br />
tenq)i apostolici, ne^|unli moltissimi sici-<br />
liani abbracciarono la benefica luce splen-<br />
TRA 123<br />
<strong>di</strong><strong>di</strong>ssima dell'evangelo. Arrivato s. Pao-<br />
lo in Sicilia, non mancò <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>carlo, e<br />
la vicinanza con Roma, ove i principi de-<br />
^li Apostoli gittaronoi fondamenti <strong>di</strong> no-<br />
stra ss. Religione, fece spe<strong>di</strong>re i loro <strong>di</strong>scepoli<br />
nell'isola per farvi conoscere Gesù<br />
Cristo. Attestano gravi scrittori, che ne*<br />
secoli della Chiesa nascente,tra le 22 se<strong>di</strong><br />
vescovili fondate in Sicilia, si noverano<br />
quelle ancora <strong>di</strong> Drcpartuni^ <strong>di</strong> Tindan\<br />
<strong>di</strong> Tosa o Aleyatc.ye del vescovo Dre-<br />
panitano se ne hanno <strong>di</strong> verse testimonian-<br />
ze. L'ambizione e l'orgoglio de' patriar-<br />
chi <strong>di</strong> Costantinopoli, sostenuta dagl'imperatori<br />
d'oriente, sottrasse <strong>di</strong>poi al sommo<br />
Pontefice moltissime chiese d'occi-<br />
dente, secondo alcuni sotto l' impero <strong>di</strong><br />
Leone ili V IsauricOy prima della metà<br />
dell' Vili secolo. Nilo archimandrita o<br />
Doxapatrio, noverando le se<strong>di</strong> vescovili<br />
<strong>di</strong> Sicilia <strong>di</strong> già esistenti e sufFraganee del<br />
metropolitano, <strong>di</strong> Siracusa, coll'aulorità<br />
del Papa, e poi imperiosamente avulsae<br />
a Romano Ponùfice^et factae sub Constantinopolitano^<br />
vi nomina Ira esse Dre-<br />
paniy Tfìidaru, Tosae sca Alesae eie.<br />
Commanville,Hz.y^. de tous les Eveschez,<br />
riferisce che Drcpanum o Trapani ebbe<br />
il suo vescovo suflraganeo <strong>di</strong> Siracusa in<br />
tempode'grecijVersoI'VlII secolo. Il Ro-<br />
dotà, DclV orìgine del rito greco in Italìa^<br />
attribuisce all'imperatore Leone VI<br />
il Filosofo (altri osservano ciò essere a-<br />
nacronismo, perchè tutta la Sicilia era al-<br />
lora occupatada'saraceni, e gl'imperatori<br />
greci non vi conservavano più autorità)<br />
e ail'887 la sottrazione al Papa <strong>di</strong> tante<br />
se<strong>di</strong> vescovili, assoggettandole al patriar-<br />
ca <strong>di</strong> Costantinopoli, ed allora fu stabi-<br />
lita metropoli-<strong>di</strong> Sicilia la sede <strong>di</strong> Sira-<br />
cusa con podestà sopra 1 3 vescovi, fra*<br />
quali Drepatn y Ty ridar ii ^ Alesae seti<br />
2Vj.m^, eie.»» Drepani, Alesae, Trapani,<br />
ed Alesa altrimenti della Calunia, non è<br />
nllronde nolo che sieno stale ci Uà vesco-<br />
vili, che per questa <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> Leo-<br />
ne Vi. Refert Alherttcs Piccolus (Dtì (Mi-<br />
tiquojure Eccl. Sic.)$criveil Pirro (nella
124<br />
TRI<br />
Sicilia sacra, i\cì nitri confutalo), in Bihliothcca<br />
nioiiasteriis. SaWatoris^ quod<br />
Messanae est, haherimss. <strong>di</strong>spositionein<br />
Mctropoleon^eatnque Androiiico litri-<br />
hai [quaìnquani vercor^ ne illac error<br />
in fmperii nomine pcrrcptaverit). Ei vero<br />
Libello assutani laciniani memorai,<br />
ubi Siracusano subjacere <strong>di</strong>cuntiir In-<br />
ter caeteros Anlistites, Drepanensis et<br />
Alcsiniis. Caeteruni de his Urbibus^prae-^<br />
terea, niliil ad measpervenitaures.rjuod<br />
.<br />
ad remfaria t. Ibid, no tilia 7." L fi i 'per-<br />
secuzione (Iella Chiesa in Sicilia fu la 7.^<br />
tlell'impero, quando il feroce imperatore<br />
Decio del 249, co'suoi decreti tormenta-<br />
tori delle coscienze , riempì la Sicilia <strong>di</strong><br />
spavento e <strong>di</strong> morte, impiegando a bar»<br />
J)an strumenti <strong>di</strong> sua crudeltà i proconsoli<br />
Valerio, Quinziano e Tertullo. Que-<br />
ste sanguinose persecuzioni contro i cri-<br />
stiani furono replicale sotto Treboniano<br />
Gallo, Volosiano, Diocleziano e Massi-<br />
miano. Le città njariltime ne risentirono<br />
<strong>di</strong> più, come rpielle che contenevano<br />
maggior numero <strong>di</strong> cristiani. Finche Co-<br />
Ktantino I non <strong>di</strong>e pace alla Chiesa, i <strong>di</strong>-<br />
vini misteri si celebrarono in luoghi se-<br />
greti e tenebrosi, nelle catacombe. S'igno-<br />
ra ove si raccolsero i primitivi cristiani tra*<br />
j)anesi : l'esservi stalo il suo vescovo, ma<br />
(jual si conveniva alla semplicità de^tem-<br />
pi, render dovea quell'adunanze più he-<br />
t|uenti, e si congettura che i primi sagri-<br />
fìzi si offrirono in un piccolo luogo ov'è<br />
oggi la collegiata <strong>di</strong> s. Pietro, de<strong>di</strong>cato<br />
allora a qualche mistero del Redentore.<br />
Col trasporto che fece Costantino I della<br />
sede dell'impero da iloma a Costantino-<br />
poli, la Sicilia <strong>di</strong>venne ancor più negletta<br />
e ne ricevè funesto pregiu<strong>di</strong>zio. Asse<strong>di</strong>ato<br />
nel 407 l'imperatore Arca<strong>di</strong>o in Tessalonica,<br />
e Metrodoro sebbene regnasse O-<br />
norio sulla Sicilia, inviò de'messi in tutte<br />
le città dell' isola, esortandole a soccor-<br />
rere il fratello del loro sovrano. I messi-<br />
nesi spe<strong>di</strong>rono subilo molti vascelli, i si-<br />
racusani 3 scalee, et Drepanitanivero na-<br />
vini frumenlQ omistam^ Alcuni popoli<br />
T R A<br />
sellenlrlonali, tjsciti dalle foreste <strong>di</strong> Sve-<br />
zia e <strong>di</strong> Germania, profittando delie con-<br />
tinue <strong>di</strong>ssensioni deirimpero,invasero l'I-<br />
talia e si rovesciarono sulla Sicilia. Genserico<br />
re de'vandali, verso la metà del V<br />
secolo, dopo lunga resistenza, occupò il<br />
Lilibeo, Trapani e tutta la Val <strong>di</strong> Mazza-<br />
ra, che poi cede all'erulo Odoacre, il qua-<br />
le estinse l'impero romano d'occidente ,<br />
ed a cui successe Teodorico re d'Italia e<br />
de'goti. Passata Trapani in potere <strong>di</strong> tali<br />
barbari, ne soffrirono le scienze, le arti,<br />
rii.'.Juslria e il commercio fatale deca<strong>di</strong>-<br />
mento. Mal soffrendo Giustiniano I im-<br />
peratore <strong>di</strong> Costantinopoli <strong>di</strong> veder l'I-<br />
talia dominata da'goti, nel 535 vi spedì<br />
il gran Belisario con poderosa armata.<br />
Questi dopo la penosa conquista <strong>di</strong> Pa-<br />
lermo, esegui quella <strong>di</strong> tutta l'isola.Nel<br />
suo soggiorno in Trapani fondò 3 chiese<br />
<strong>di</strong> rito greco, cioè l'Ascensione, ora s. Ni •<br />
colòjS. Sofla.che fa parte della chiesa della<br />
Ba<strong>di</strong>a Nuova, e s. Caterina all' Arena<br />
non più esistente. I saraceni popoli del-<br />
l'Arabia Felice, che avean fatto <strong>di</strong> tempo<br />
in tempo incursioni in Sicilia, verso<br />
r844 vi tornarono numerosissimi dall'A-<br />
frica,e sbarcali nelle parti occidentali, por»<br />
larono ad ogni resistenza la desolazione<br />
e la morte. Ahsed-Ben-Forat <strong>di</strong>segnava<br />
d'assalire Trapani, ma per esser ben for-<br />
tificala, non azzardò l'impresa e si avviò<br />
verso Sciacca [9 leghe <strong>di</strong>stante. Ma Adelcamo<br />
alla testa <strong>di</strong> 20,000 uomini ne de-<br />
cise l'occupazione: Trapani si <strong>di</strong>fese co-<br />
raggiosamente, uccise 627 nemici, in<strong>di</strong><br />
soggiac(pie al giogo maomettano. Questi<br />
mori, sebbene non conoscessero altro che<br />
l'Alcorano, tuttavolta non <strong>di</strong>sturbarono<br />
alcuno in materia <strong>di</strong> reliiiioue, esercitaudo<br />
la lolleranza de'culti, ed insieme escludendo<br />
da ogni amministrazione i cristia-<br />
ni e gli ebrei, per avvilire la loro creden-<br />
za. Perciò il cattolicismo sotto de' sara-<br />
ceni non si estinse, ma s'illanguidì gran-<br />
demente. Si crede ila alcuni scrittori , che<br />
gemendo allora la Chiesa per tale domi*<br />
nazione, maiicarouu molle cattedrali ia
TRA<br />
Sicilia, compresa quella tli Trapani. lii-<br />
taiilo gli emiri <strong>di</strong>e comandavano nell'i-<br />
sola, iiifasli<strong>di</strong>li della soggezione <strong>di</strong> dover<br />
esser elelli da're d'Africa o da'califU d'Egillo,<br />
se ne vollero emancipare. Impos-<br />
sessatisi de'luoghi <strong>di</strong> loro <strong>di</strong>pei>
i?.ri<br />
TRA •<br />
o!)(le visitare o togliere dalle mani tle-<br />
gl'iufcdeli i luoghi santi, onde i (empia<br />
li vi eressero un ospizio, ov'è al presente<br />
la cbieso <strong>di</strong> s. Agostino, e vicino ad esso<br />
sorgeva l'aisenalej<strong>di</strong> cui sono avanzi que-<br />
gli archi belli e soli<strong>di</strong>, capaci <strong>di</strong> 4 galee,<br />
il trapanese car<strong>di</strong>nal Enrico Beccatelli patriarca<br />
d'Antiochia, donò nel secolo XII<br />
il suo palazzo che avea in Trapani a'ca-<br />
valieri del Tempio, i quali ne formarono<br />
un ospizio e ne de<strong>di</strong>carono la chiesa a s.<br />
Gio. Éaltisla. La frequenza de' passaggi<br />
<strong>di</strong> tanta gente straniera richiamò in Tra-<br />
pani l'abbondanza d'ogni genere, sorgen-<br />
te <strong>di</strong> veraci ricchezze. Le nazioni occiden-<br />
tali vi portavano le loro mercanzie, e ri-<br />
tornavano dall'Asia cariche <strong>di</strong> quelle derrate.<br />
L'opportunità <strong>di</strong> questo commercio<br />
richiamò in Trapani tanti consoli slranie-<br />
ri, ciascuno dc'quali ebbe la sua propria<br />
abitazione, con cappella cotiligua, ed al-<br />
tresì un piccolo ospedale pe'suoi naziona-<br />
li. Sotto i re normanni Trapani prospe-<br />
rò in seno della felicità e dell'abbondan-<br />
za, e le guerre ch'essi intrapresero con-<br />
tro gli africani, furono pel suo porlo nuo-<br />
va sorgente <strong>di</strong> Iraflìco e <strong>di</strong> lavori: i legni<br />
che vi si costruirono e gli apparecchi che<br />
vi si fecero per la spe<strong>di</strong>zione contro <strong>di</strong> Tunisi,ne<br />
accrebbero l'importanza. II reRug-<br />
^evo 1, grato pe'servigi de'trapanesi, accordò<br />
loro segnalali privilegi.A'normanni<br />
successero i principi <strong>di</strong> Svevia, e l'impe-<br />
ratore Enrico VI e Costanza sua moglie<br />
confermarono a Trapani tutte le grazie<br />
avute dalla precedente <strong>di</strong>nastia: il loro fi-<br />
glio imperatore Federico 11, a premiare<br />
il valore de'trapanesi mostrato nelle battaglie<br />
, ne accrebbe i privilegi. Trapani<br />
però ricusò d' ubbi<strong>di</strong>re al suo naturale<br />
Ma>)fre<strong>di</strong>, sapendo che vivea Corra<strong>di</strong>no<br />
nipotedeirimperalore.Ma tali principi essendo<br />
deposti e scomunicati da'Papi, Clemente<br />
IV nel 1265 itivestì delle due Si-<br />
cilie Carlo I d'Angiò, con feudo annuale<br />
e giuramento <strong>di</strong> (edeltà; ed il principe si<br />
valse del porto per <strong>di</strong>ligere le sue arma-<br />
te contro Tunisi. 1X^1269 ne'mari vici-<br />
T R A<br />
nlssimi si pugnò fiera battaglia navale fra<br />
i genovesi e i veneziani, i quali ultimi re-<br />
stali vincitori, entrarono colla preda nel<br />
porlo dandovi uno spettacolo <strong>di</strong> trionfo.<br />
Tal conflitto fu chiamato Battaglia <strong>di</strong><br />
Trapani, senza che i trapanesi e gli altri<br />
siciliani vi avessero preso parte. A'20 novembre<br />
entinrono nel porlo le due flotte<br />
francese e siciliana recanti il corpo <strong>di</strong> s.<br />
Luigi IX re <strong>di</strong> Francia, morto <strong>di</strong> peste in<br />
Tunisi, accompagnato dal fratello Carlo<br />
1, dal figlio Filippo III e da altri principi<br />
del sangue. L'allegrezza <strong>di</strong> questo spetta-<br />
colo riuscì a Trapani funesta, perchè vi<br />
contrasse mici<strong>di</strong>ale peste, che si propagò<br />
fatalmente ne'circostanti luoghi. A'aS i<br />
detti re e Tibaldo II re <strong>di</strong> Navarro, con<br />
Enrico IH re d'Inghilterra e altri prin-<br />
cipi reali, giurarono in Trapani <strong>di</strong> ritor-<br />
narvi nel 1274 pei" Partire a'22 luglio per<br />
l'impresa crociata <strong>di</strong> Siria. Ma il morbo<br />
uccise Tibaldo II e Isabella sua sposa fi-<br />
glia <strong>di</strong> s. Luigi IX, e tanti altri principi<br />
e illustri personaggi, i quali furono sepol-<br />
ti nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria la Nuova, oggi<br />
s. Domenico, ove se ne legge la memoria<br />
sepolcrale. Cailo 1 aspirando alla signo-<br />
ria d'Italia, cominciò dal tentare l'occu-<br />
pazione <strong>di</strong> Genova, la cui repubblica li-<br />
cenziali con moderazione i <strong>di</strong> lui sud<strong>di</strong>ti,<br />
inviò 22 galee contro le flotte spe<strong>di</strong>le dal<br />
rea danneggiare le sue riviere, e nel 1 274<br />
entrati i genovesi nel porto <strong>di</strong> Trapani ne<br />
<strong>di</strong>strussero la marina, bruciando con tutti<br />
i loro legni anche que'degli stranieri che vi<br />
si trovavano ancorati. Angariando i pre-<br />
potenti ministri francesi <strong>di</strong> Carlo I i sici-<br />
liani, Giovanni <strong>di</strong> Procida d'accordo col<br />
re d'Aragona ordì la famosa congiura per<br />
<strong>di</strong>struggere nell'isola gli o<strong>di</strong>ali domina-<br />
tori. Perciò in Trapani combinòcon Pai-<br />
merio abbate, signore <strong>di</strong> Carini e della Fa-<br />
vignana, uno de'principaliepiù doviziosi<br />
della città, l'efrettuazione della me<strong>di</strong>tala<br />
vendetta, siccome influentissimo. Sebbe-<br />
ne la crudele trama con ardore fu abbrac-<br />
ciala da tutta la nazione, è ancora sor-<br />
prendente il riflettere come resl^ impe-
T n A<br />
nefrobile il segreto a'fia noesi, e che prestò<br />
In mano al Iragico e lìieinoinndo suo ter-<br />
mine, efl'eltuatosi a'3o mnrzoi 282 colla<br />
strage <strong>di</strong> tolti i fiancesi esistenti nell'iso-<br />
la, partecipandovi la mano delle stesse si-<br />
ciliane, rese feroci dagli oltraggi ricevuti.<br />
Tali furono grinfausli e deplorabili Ve-<br />
speri Siciliani. Trapani imitò questa e-<br />
pideniica barbarie, con uccidere il gene-<br />
ral francese JVogarel e tutta la straniera<br />
guarnigione; e per evitare gli orrori del-<br />
Tanarcliia, si elesse i suoi governatori e<br />
reltori,e si preparò a sostenere quella ven-<br />
detta atroce che avea giuralo Carlo I, par-<br />
lirolarmenle irritalo contro Trapani per<br />
aver alzato contro <strong>di</strong> lui lo stendardo del<br />
pretendente e poi decapitato Corra<strong>di</strong> no.<br />
IntantoPietroIlI red'Aragona,comen)a-<br />
rito <strong>di</strong> Costanza figlia <strong>di</strong> Manfre<strong>di</strong>, cogli<br />
aiuti pecuniari avuti da Papa Nicolò III<br />
e dall'imperatore d'oriente, navigò colla<br />
flotta <strong>di</strong> 5o galee e altri legni per Sicilia<br />
onde impadronirsene, e combattere gli<br />
sforzi <strong>di</strong> Carlo I per ricuperarla; entrò nel<br />
porto <strong>di</strong> Trapani a'i o agosto e fu all)ergaloda<br />
Palmerio abbate che creò suo ca-<br />
merlengo, e che il regno avea eletto per<br />
uno de'4 supremi governanti. L'arrivo <strong>di</strong><br />
Pietro III rallegiòTrapani e il regno tut-<br />
to che lo proclamò sovrano, e così ebbe<br />
principio la dominazione aragonese nel-<br />
l'isola: partito da Trapani per Palermo,<br />
ivi fu coronato solennemente, e poi cac<br />
ciò per sempre dall'isola l'orgoglioso Car-<br />
lo Lin<strong>di</strong> Pietro III cohoò Trapani <strong>di</strong> pri-<br />
vilegi, e nel 1283 giunsero nel suo porto<br />
la regina Costanza co'reali infanti, festeg-<br />
giati da'trapanesicon gran<strong>di</strong>ose <strong>di</strong>mostra-<br />
zioni. (Tli successe neh 285 il figlio Giacomo<br />
II
128 TRA-<br />
sua morte avvenuta nel 1 434 resliluiTra-<br />
pani ad Alfonso I , che sotto il suo scettro<br />
avea riunito quello <strong>di</strong> Napoli, Que-<br />
sti <strong>di</strong>morò nella cillà per ben 3 mesi, e<br />
vi cliiamòi tribunali supremi <strong>di</strong> giustizia,<br />
e decorò Trapani co'saggi suoi provve<strong>di</strong>-<br />
menti. Trupani che sino al re Giacomo II<br />
d'Aingona era slata l'emporio del Irafii-<br />
co. ne avea poi risentito le funeste con-<br />
seguenze per le per<strong>di</strong>te che i suoi sovra-<br />
ni aveano fatto nell'Africa; altre lacune<br />
gli produssero poi la scoperta dell'America,<br />
che introdusse altre <strong>di</strong>rezioni al com-<br />
mercio e alla navigazione. In tanto depe-<br />
rimento, sostenne colla sua industria i col-<br />
pi dell'avversa fortuna, e si aprì un nuo-<br />
vo sentiero alla sua mercatura. Sotto Al-<br />
fonso I si con)inciòa pescare il corallo nei<br />
mari <strong>di</strong> Trapani} tale scoperta, simile a<br />
scossa elettrica, raddoppiò l'attività dei<br />
j)opolo, ad animare la sua energia ed a<br />
somministrargli una nuova sorgente <strong>di</strong><br />
ricchezze. Nel 14^9 •! ^'^ Fer<strong>di</strong>nando II<br />
or<strong>di</strong>nò lo sfratto <strong>di</strong> lutti gli ebrei dalla Si-<br />
cilia, la quale si videprivata <strong>di</strong> 100,000 a-<br />
bitanli. Trapani oltre alle sue passate <strong>di</strong>s-<br />
grazie patì ulteriore minorazione del suo<br />
commercio, per la per<strong>di</strong>la d'un significan-<br />
te numero d'israeliti. Afililta col resto <strong>di</strong><br />
Sicilia da'corsari maomettani d'Africa,<br />
respirò per la strepitosa vittoria riporta-<br />
la dall'ammiraglio Luigi de Pvequesens,<br />
contro il corsaro Solimano che uccise. Nel<br />
i5i6 dagli Aragonesi, Trapani e la Sici-<br />
lia passò nel dominio <strong>di</strong> casa d'Austria,<br />
menile per l'o<strong>di</strong>o contro il viceré Mon-<br />
cada insorse Trapani, e poco dopo sog-<br />
giacque ad altri <strong>di</strong>sastri per le <strong>di</strong>ssensio-<br />
ni delle primarie famiglie^de' Fardella e<br />
Sanclemente. Carlo V imperatore e re<br />
delle due Sicilie, vittorioso per le conqui-<br />
ste fatte sul regno <strong>di</strong> Tunisi^ dopo aver<br />
fiaccato l'ollracotanza barbaresca, venne<br />
per la i .'volta nell'isola nel 1 535, e giun-<br />
se in Trapani a'scagosto^alloggiandonel<br />
palazzo de' Chiaranionti , poi passalo in<br />
proprietà alla <strong>di</strong>slinla famiglia de'Pepoli.<br />
L'entusiasmo delia popolazione fu grau-<br />
TRA<br />
de, in<strong>di</strong>cibili le <strong>di</strong>mostrazioni festive. Ol-<br />
tre il narrato dono, altro nefecealla par-<br />
rocchia <strong>di</strong> s. l^ietro d' uno stendardo <strong>di</strong><br />
broccato e <strong>di</strong> oro, e al convento dell'Ati-<br />
nunziata <strong>di</strong>e due porte <strong>di</strong> legno coperte<br />
<strong>di</strong> ferro, che pure avea recato da Tuni-<br />
si. Giurò in<strong>di</strong> nella chiesa <strong>di</strong> s. Agostino^<br />
duomo della città, l'osservanza de' suoi<br />
privilegi. Perciò sotto al favore <strong>di</strong> questa<br />
grazia, si pose intorno al sigillo delle armi<br />
della città l'epigrafe: Drepanum Civitas<br />
itmctissinia in qua Caesarprìmwn<br />
jaravi ti k\en(\o già fortificato questa piaz-<br />
za, Carlo V ne aumentò i propugnacoli<br />
per renderla munilissima. Nel i643 il re<br />
Filippo III concesse a'giurati il titolo <strong>di</strong><br />
senato, confermalo dal figlio e successo-<br />
re Carlo III, sotto il cui regno per la quie-<br />
te della citlà fu eretto un forte sugli scogli<br />
occidentali della slessa. Per sua mor-<br />
te. Trapani e la Sicilia successivamente<br />
passò sotto i dominii <strong>di</strong> Filippo V re <strong>di</strong><br />
Spagiia,<strong>di</strong> Vittorio Amedeo II <strong>di</strong> Savoia,<br />
a cui fu eretta una statua nell'ospedale<br />
grande,deirimperatoreCarlo VI,e dell'in-<br />
fante Carlo <strong>di</strong> Borbone , la cui <strong>di</strong>nastia<br />
tuttora felicemente regna, il quale effet-<br />
tuò nel 1736 il volere de' trapanesi, con<br />
innalzare una statua al suo padre Filippo<br />
V, ed esiste nel passeggio della Marina;<br />
in<strong>di</strong> nel 1700 eresse la città al medesimo<br />
re Carlo quella statua che trovasi rimpetto<br />
al piccolo molo, costruito per comodo<br />
dellebarchelte.il re delle dueSicilie Fran-<br />
cesco I conferì al suo figlio il principe<br />
Francesco <strong>di</strong> Paola il titolo <strong>di</strong> conte <strong>di</strong><br />
Trapani che porta, ed è sposo dell'arci-<br />
duchessaM.'Isabella <strong>di</strong>Toscana. Ad istan-<br />
za del regnanleFer<strong>di</strong>nandoU, il Papa Gregorio<br />
XVI colla bolla Ut animarum pa-<br />
Stores^ de'3i maggioi844> nuovamente<br />
eresse la sede vescovile <strong>di</strong> Trapani, sot-<br />
traendola dal vescovo <strong>di</strong> Mazzara) nella<br />
cui <strong>di</strong>ocesi era compresa, e <strong>di</strong>chiarandola<br />
suffraganea della metropolitana <strong>di</strong> Palermo,<br />
come lo è quella <strong>di</strong> Mazzara. A<br />
presentazione del ricordato re, nel concisloro<br />
de'22 luglio <strong>di</strong> detto anno, il me-
T R \<br />
ilesimo Gregorio XVF ne tlicìì'mrò i. "ve-<br />
scovo mg.' Vincenzo MJ^ IMaiolda della<br />
congregazione del ss. Redentore, nato in<br />
Muro, professore <strong>di</strong> teologia, zelante pre-<br />
<strong>di</strong>catore nelle missioni , già superiore <strong>di</strong><br />
varie case <strong>di</strong> sua congregazione, e <strong>di</strong> es-<br />
sa visitatore generale e consultore, lodan-<br />
dolo con queir elogio che si legge nella<br />
proposizione concistoriale. Avendo questo<br />
prelato spontaneamente rinunziato <strong>di</strong>poi<br />
il vescovato nelle mani del Papa Pio IX,<br />
questi nel concistoro de'27 giugno 1 852<br />
preconizzò l'o<strong>di</strong>erno vescovo mg.' Vincen-<br />
zo Ciccolo <strong>di</strong> Messina, dottore in s. teologia,<br />
pre<strong>di</strong>catore e parroco <strong>di</strong>s. Antonio<br />
abbate <strong>di</strong> Civitate o Teano ossia s. Sei^e-<br />
rOy <strong>di</strong>singoiar zelo e carità co'poveri, ret-<br />
tore del seminario, esaminatore sinodale<br />
dell'arcivescovo <strong>di</strong> Messina, encomiando-<br />
lo per gravità, prudenza,dottrina,sperien-<br />
ra e altre virtù. Ogni nuovo vescovo è<br />
tassato ne'libri della camera apostolica in<br />
fiorini 2 53, ascendendo le ren<strong>di</strong>te della<br />
mensa a ducati 3ooo napoletani. La <strong>di</strong>o-<br />
cesi si estende in più miglia, et sepieni<br />
oppida complectitur.<br />
TRAPEZOPOLI, Trapezopolis. Sede<br />
vescovile della Frigia Pacaziana, nel-<br />
V esarcato d' Asia, sotto la metropoli <strong>di</strong><br />
Lao<strong>di</strong>cea, eretta nel V secolo. Ne furono<br />
vescovi Jerofilo trasferito alla sede <strong>di</strong> Pio*<br />
tinopoli , Asclepiade che nel 4^1 sotto-<br />
scrisse il concilio d'Efeso, Giovanni nel<br />
45 1 assistè a quello <strong>di</strong> Galcedonia, Eugelìio<br />
sottoscrisse i canoni in Trullo, Zaccaria<br />
fu al VII concilio generale, Leone<br />
intervenne al concilio <strong>di</strong> Fozio. Oriens<br />
ehr. 1. 1, p. 809. Trapezopoli, Trapezo-<br />
politan, al presente è un titolo vescovile<br />
in partibiif!, dell'eguale arcivescovato <strong>di</strong><br />
Lao<strong>di</strong>cea che conferisce il Papa, eGrego*<br />
l'io XVI a'2 Qttobrei845 lo conferì al-<br />
l'attuale coa<strong>di</strong>utore del vicario apostoli-<br />
co <strong>di</strong> Xansi, come si legge ntWt Notizie<br />
<strong>di</strong> Roma.<br />
TRAPPISTIoTRAPPENSI. Monaci<br />
Solitari iì^Wvk congregazione della Trap-<br />
pa. Il celebralissiino e beueaierilo oi<strong>di</strong>-<br />
VOL. LXXIX.<br />
TRA. 119<br />
ne óe Cistcrciensi (/^.) è una delle con-<br />
gregazioni dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedetto pa-<br />
triarca de'monaci d'occidente, e osservanti<br />
la sua regola da lui concepita e me<strong>di</strong>lata<br />
a Sahiaco(F.) e promulgata a Mon*<br />
te Cassino (/^.). Deirencoraiata congre-<br />
gazione cistcrciense fu istitutore s. Rober-<br />
to (F.) abbate dì Molesme, e qual 2.' fon-<br />
datore si venera il dottore della Chiesa s.<br />
' Bernardo abbate <strong>di</strong> Cliiaravalle^ per a ver<br />
fondalo circa 60 abbazie, cui pose a governare<br />
i suoi monaci <strong>di</strong> Chiara valle. Dal-<br />
l'or<strong>di</strong>ne Cisterciense derivarono <strong>di</strong>verse<br />
riforme sì <strong>di</strong> monaci, che <strong>di</strong> monache, che<br />
descrissi in tale e in altri articoli. Altra<br />
celebre riforma fu l'insigne ed esempla-<br />
rissima congregazione della Trappa, ed<br />
insieme la più austera. L'abbazia cister-<br />
ciense della B. Veigine dello spedale del-<br />
la Trappa, nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Seez, fu fon-<br />
data a' IO settembre i n^o da Rotrudo o<br />
Rotroldo II conte <strong>di</strong> Perche e dalla sua<br />
moglie Tolenda,inSoligny borgo <strong>di</strong> Francia<br />
nellaNormau<strong>di</strong>a, presso la città <strong>di</strong> Mortagne<br />
capitale del Perche, <strong>di</strong>partimento<br />
deirOrne, in mezzo a'boschi, in una val-<br />
le ritagliata da 9 slagni considerabilij io-<br />
<strong>di</strong> per la rivoluzione <strong>di</strong> Francia soppres-<br />
sa nel J 790,6 venduti in seguito i fabbri-<br />
cati, nella più parte furono <strong>di</strong>strutti. Dipoi<br />
venne ristabilita, e si chiama la gran<br />
Trappa. Ili ."abbate del monastero della<br />
Trappa fu il ven. Adamo, insigne perope-<br />
re <strong>di</strong> santa vita, la <strong>di</strong> cui memoria è nel<br />
lib. 3 <strong>di</strong> Segnino nel compen<strong>di</strong>o e meno-<br />
logiode'ss.Cisterciensi, nella Neustria san-<br />
ta a'7 maggio, e presso il Manriquez al-<br />
l'annoi i5o, t.ijCap. 12. Serlone,clie ne<br />
fu4-°abbate, l'unì all'or<strong>di</strong>ne cisterciense,<br />
e per mezzo <strong>di</strong> s. Bernardo fu compresa<br />
l'abbazia co'monasteri <strong>di</strong>pendenti nella fì-<br />
gliuolanza <strong>di</strong> Chiaravalle. La chiesa ven-<br />
ne consagrata nel 12 i4 da Roberto arci-<br />
vescovo <strong>di</strong> Rouen , da Radolfo vescovo<br />
d'Evreux, e da Silvestro vescovo <strong>di</strong> Seez,<br />
ad istanza <strong>di</strong> Guglieluio5.*' abbate del mo-<br />
nastero. L'abbazia della Trappa, riferisce<br />
il p. IIelyol,per lungo tratto <strong>di</strong> tempo fi*
1 3o TRA<br />
celebre per l'eminenli virtù de'suoi reli-<br />
giosi, e più famosa la resero i miracoli del<br />
l'abbate Adamo mentovalo, e per 200 an<br />
ni dopo la sua fondazione era essa in tan-<br />
ta stima presso i principi e i Papi, che si<br />
trovano circa i ^ bolle pontificie <strong>di</strong>rette ai<br />
religiosi della Trappa, per confermare e<br />
approvare i <strong>di</strong>ritti e privilegi ad essi con-<br />
ceduti da'Ioro predecessori. Ma finalnien -<br />
le anco quest'abbazia decadde dal suo<br />
primitivo fervore e osservanza, e fu invol-<br />
ta nella stessa sventura <strong>di</strong> altre che vide-<br />
ro! loro monaci degeneraredalle virtù dei<br />
loro padri, con abbandonare lospirito che<br />
gl'infòrmava-Leguerre ealtre vicende po-<br />
litiche furono la fatale sorgente onde in<br />
alcuni monasteri <strong>di</strong> Francia derivò il ri-<br />
lassamento, e che la maggior parte de're-<br />
ligiosi per evitare il furore militare lasciò<br />
i monasteri in abbandono. I monaci però<br />
della Trappa, quantunque ridotti all'e-<br />
sfremo dalla violenza degl'inglesi, i qua-<br />
li avendo più volle saccheggiata la loro<br />
abbazia, gli aveano ridotti in deplorabile<br />
miseria, ad un lodevolissimo partito si appigliarono.<br />
Non piacqueloro abbandona-<br />
re la solitu<strong>di</strong>ne, per cercare a'Ioro mali<br />
alleviamento opporlunojmaco'loro<strong>di</strong>giuni,<br />
e co! travaglio continuo procurarono<br />
<strong>di</strong> procacciarsi lo scarso e necessario loro<br />
sostentamento. In questa forma per qual-<br />
che temposi mantennero, ma ritornando<br />
gl'inglesi a rapir loro sovente quel poco<br />
che aveano radunato, furono finalmente<br />
costretti a partirsi dall'abbazia, ove non<br />
ritornarono se non finita la guerra, ma<br />
troppo <strong>di</strong>versi da quelli ch'eiano parliti,<br />
per la corruzione da essi contratta con-<br />
versandone! mondo. Essendosi inlrodol-<br />
lo in Francia l'uso delle commende, il car<strong>di</strong>nal<br />
<strong>di</strong> Bellai fu nominalo abbate com-<br />
mendatario della Trappa. Si opposero i<br />
religiosi per più anni a questa nomina re-<br />
gia, e conliuuaiono ad eleggere i loro ab-<br />
bati coU'approvazione e conferma della s.<br />
Sede; ma finalmente convenne loro cede-<br />
re all'autorità del re, ed alla slima in cui<br />
em il car<strong>di</strong>nale. Da quel tempo in poi il<br />
T R A<br />
mal cosliune ra<strong>di</strong>cò sì profondamente in<br />
quest'abbazia, che i suoi religiosi <strong>di</strong>ven-<br />
nero lo scandalo del paese. La rovina dei<br />
beni temporali trasse seco quella ancora<br />
dello spirituale, l luoghi regolari furono<br />
aboliti, e le fabbriche guaste e malcoucie<br />
appena albergar potevano 607 mo-<br />
naci, i quali le aveano ancora lasciate oc-<br />
cupare da'servi, dalle donne e da'fanciulli.<br />
Non eravi rimasta ombra <strong>di</strong> vita comune,<br />
e vivendo i religiosi da vagabon<strong>di</strong>, non<br />
si radunavano che per andare a caccia o<br />
<strong>di</strong>vertirsi. In questo stalo lagrimevole <strong>di</strong><br />
cose, nel i 662 Dio suscitò d. ArmandoGio-<br />
vanni le Bouthillier signore <strong>di</strong> Rancé o<br />
R.ansé, barone <strong>di</strong> Véiet, figlio <strong>di</strong> Dionisio<br />
Scgielario de'coman<strong>di</strong> <strong>di</strong> IMaria de Me<strong>di</strong>-<br />
ci regina <strong>di</strong> Francia e consigliere <strong>di</strong> stato<br />
or<strong>di</strong>nario ,<br />
abbate commendatario della<br />
Trappa; che slab<strong>di</strong>tavi una salutare riforma,<br />
fece rivivere l'antica penitenza, lo spi-<br />
rito, i sentimenti e la pratica <strong>di</strong> quella fe-<br />
lice età della Chiesa, in cui la <strong>di</strong>sciplina<br />
monastica nella sua perfezione risplende-<br />
va, e fu autore <strong>di</strong> questa viiluosa congre-<br />
gazione, che tuttora fiorisce continuando<br />
a e<strong>di</strong>ficar la Chiesa e il mondo nelT eser-<br />
cizio <strong>di</strong> sue mirabili austerità. Nacque e-<br />
gli da famiglia antichissima in Parigi ai<br />
9 gennaio 1626, e suo padre lo destinò alla<br />
milizia e<strong>di</strong> farlo cavaliere <strong>di</strong> Malta. Vo-<br />
lendolo eru<strong>di</strong>re nelle scienze gli assegnò<br />
3 precettori perchè lo amniaeslrassero<br />
nelle lingue Ialina e greca, enei buon co-<br />
slume, or<strong>di</strong>nando loro <strong>di</strong> vegliare sopra i<br />
<strong>di</strong> lui andamenti e V insegnamento dei<br />
principii della religione cristiana; a questi<br />
ne aggiunse altri sperinientati in tutti gli<br />
esetcizi convenienti al suo rango e all'ar-<br />
te militare che dovea professare. La mor-<br />
te del fratello maggiore ecclesiastico fece<br />
risolvere il signore <strong>di</strong> Rancé suo padre, a<br />
fai'gli deporre la spada, onde abbraccias-<br />
se lo sialo chiericale, acciò succedendo al<br />
fratello nel maggiorasco potesse godere<br />
de'benefizi ecclesiastici da lui goduti, ed<br />
altri ancora che gli procurò. Per cui in<br />
breve e <strong>di</strong> poco più <strong>di</strong> io anni era <strong>di</strong>ve-
T R .V<br />
nulo A.\naiu](» cnnonico ilella Madonna<br />
o Nosliii Signora <strong>di</strong> Parigi e <strong>di</strong> Totirs, ab-<br />
hale della Trnppa deiror<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Cìstel-<br />
lo^ della Madonna della Valle dell' or-<br />
<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Agoslino, e <strong>di</strong> s. Sinforiano <strong>di</strong><br />
Beau vmìs dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedetto, prio-<br />
re <strong>di</strong> Bonlogne presso Cliambord, pari-<br />
menti dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedetto, e <strong>di</strong> s.<br />
Clemente nel Poitou j <strong>di</strong>modoché senza<br />
over prestalo alcun servigio alla chiesa e<br />
incapace per la sua età a renderlene, già<br />
n 20,000 lire <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te ec-<br />
godeva da i 5<br />
tlesiasticlie. L'abbate <strong>di</strong> Rancé conside-<br />
rò il suo impegno nello stalo ecclesiasti-<br />
eo, tni nuovo motivo d'applicarsi alloslu-<br />
<strong>di</strong>o, ed i progressi che fece nelle belle let-<br />
tere <strong>di</strong>erono a conoscere l'elevatezza del<br />
suo ingegno, e presagirono quale Sc»rebl)e<br />
stalo un giorno. In età <strong>di</strong> i 2 anni <strong>di</strong>e al-<br />
le slampe una nuova e<strong>di</strong>zione delle poesie<br />
d' Anacreonle, da lui accompagnate<br />
con un commentario greco, che fu animi<br />
rato da'tiolli, e quin<strong>di</strong> tradusse in fran-<br />
cese quel poeta. Compiuto il corso <strong>di</strong> fi-<br />
losofia nel collegio d'Harcour, si de<strong>di</strong>cò<br />
allo stu<strong>di</strong>o della teologia. Sostenne egli le<br />
sue conclusioni in età <strong>di</strong> 2 1 anni, e quin-<br />
<strong>di</strong> fu con felice successo laureato dalla<br />
Sorbona del grado <strong>di</strong> Hcenzialo; nel 1 65<br />
ricevè il sacerdozio dall' arcivescovo <strong>di</strong><br />
Tours suo zio, cui sperava d'essergli eoa<br />
<strong>di</strong>ulore, ma non volle accettare il vesco-<br />
vato <strong>di</strong> Laon. Le sue doti naturali gli gua<br />
dagnarono la stima e l'amicizia <strong>di</strong> lutti;<br />
<strong>di</strong>venne coa<strong>di</strong>utore ali.° limosiniere del<br />
duca Gastone d'Orleans fratello del re, e<br />
fece pomposa mostra <strong>di</strong> se nell'assemblea<br />
del clero deli65') in qualità <strong>di</strong> deputa-<br />
lo del 2° or<strong>di</strong>ne. Nujno possedeva meglio<br />
<strong>di</strong> lui ([nelle prerogative che ci rendono<br />
amabili al monilo, e che ci tanno brillarenella<br />
società; ma sventuratamente amò<br />
e con eguale affetto fu corrisposto, obliando<br />
ciò che l'augusto carattere del sacer-<br />
dozio esigeva da lui. Di lui andavano in<br />
cerca i piaceri, ed ei non abhorriva il lo»<br />
ro commercio. Non per questo s'abbandonò<br />
a quella vita rea e liceuziosa, nel<br />
TRA i3f<br />
la quale suole la gioventù troppo incau-<br />
tamente inabissarsi; ma viveacontalescialacquamenlo<br />
e fasto, che insensibiknente<br />
eslinsero in lui lo spiiito sacerdotale. Re-<br />
gnala la delicatezza nella sua mensa, spi-<br />
ravano lusso e magnificenza i suoi mobi-<br />
li, gli etpjipaggi e gli abiti ; e siccome il<br />
principale de* suoi <strong>di</strong>letti lo formava In<br />
caccia, più che allrovesoggiornava volonlieri<br />
nella sua casa <strong>di</strong> Véret nella Turre-<br />
na, che avea ere<strong>di</strong>tato dal padre. Un te-<br />
nore <strong>di</strong> vita sì <strong>di</strong>s<strong>di</strong>cevole a un ecclesia-<br />
stico, non lo rendeva punto inquieto; an-<br />
zi un giorno in Véret con 3 amici, do[)o<br />
essersi sino alla nausea <strong>di</strong>vertili, risolvet-<br />
tero <strong>di</strong> mettere ciascuno 1000 doppie iu<br />
lina borsa, e <strong>di</strong> cercar la ventura per terra<br />
e per mare in qualunque luogo, quali<br />
cavalieri erranti, finche non venisse meno<br />
il denaro; ma il <strong>di</strong>segno in sul punto<br />
d'effettuarsi andò a vuoto. Non avrebbe<br />
certamente mancato l'ab. Rancé <strong>di</strong> per<br />
der se stesso, se Dio che guardavalo con<br />
occhio <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a , e deslinavalo a<br />
gran<strong>di</strong> cose, non l'illuminava, con acci-<br />
denti impensali. III. "fu lo morte <strong>di</strong> Leo-<br />
ne le Boulhillier de Sciavigni suo cugino,<br />
nel quale avea riposto tutte le speranze<br />
<strong>di</strong> sua fortuna, onde il vederselo rapire sì<br />
improvvisamente lo trafisse amaramente.<br />
11 2° fu, che <strong>di</strong>vertendosi sopra d'un<br />
piano <strong>di</strong>etro la chiesa della Madonna <strong>di</strong><br />
Parigi, ov'era andato col suo fucile a ti-<br />
rare a qualche uccello, le persone che slavano<br />
lungo la riva del fiume, scaricarono<br />
contro <strong>di</strong> lui un archibugio; le palle<br />
colpirono nell'acciaio che guarniva la sua<br />
sacca da munizione, il quale arrestò il<br />
colpo e gli salvò la vita, altrimenti resta-<br />
va morto. Troppo visibile fu la <strong>di</strong>vina pro-<br />
tezione, onde ne restò commosso, e rin-<br />
venuto dallo sbalor<strong>di</strong>mento esclamò. Ahi!<br />
che sarebbe <strong>di</strong> me avvenuto, se Dio non<br />
si muoveva a pietà <strong>di</strong> me. Questa savia<br />
riflessione però non lo scosse abbastanza:<br />
la gloria e 1' ambizione che lo tenevano<br />
Il nacemenle attaccato al mondo, alfogi-<br />
rono in lui i primi movimenti della già-
i32 TRA<br />
zia. Le io<strong>di</strong> che riscosse nella ricordata as*<br />
seiriblea <strong>di</strong> Francia, la stima ch'essa nio-<br />
sliò fare del suo sa p,ere, quando lo pregò<br />
ad assistere ad un'e<strong>di</strong>zione più corretta<br />
d'Eusebio e <strong>di</strong> alcuni padri greci, non <strong>di</strong>e<br />
la deferenza per lui del duca d'Orleans,<br />
riaccesero in lui il desiderio <strong>di</strong> rendersi ce-<br />
lebre, e tutte le sue cure rivolse per appa-<br />
garlo. Id<strong>di</strong>o però che sa confondere i pen*<br />
sieri degli uomini, e che talvolta si serve<br />
delle nienoraecose per operar gran<strong>di</strong> me-<br />
raviglie, seppe ben presto tutte queste<br />
gran<strong>di</strong> idee <strong>di</strong> mondana ambizione <strong>di</strong>sor-<br />
<strong>di</strong>nare, con far sì che un semplice sospet-<br />
to prendesse nel suo cuore possesso; que-<br />
sto fu che temè riuscisse <strong>di</strong>saggradevole<br />
alla corte il suo modo <strong>di</strong> procedere nel-<br />
l'assemblea. Altro non vi volle perabbat-<br />
tere la sua vanagloria, e non potendo so-<br />
stenere l'impressione ricevuta dal gra-<br />
ie riflesso, si ritirò a Véret in Lorena. In<br />
questo ritiro a cui Dioavea fissalo il momento<br />
<strong>di</strong> sua conversione, gli somministrò<br />
campo bastevole onde riflettere da<br />
senno sull'incostanza della fortuna, equal<br />
fidanza si debba in lei riporre. A questo<br />
si aggiunse la morte del duca d'Orleans,<br />
succeduta nel 1660, dopo averlo assistito<br />
all'estremo passaggio all'eternità, la quale<br />
finalmente lo fece risolvere a cambiar<br />
\ita. Per determinarsi a quale stato si do-<br />
vesse appigliare, avendo conosciuto che<br />
un cristiano, e con più forte ragione un<br />
prete, non poteva salvarsi menando una<br />
\ita delicata , e che V uso ch'egli faceva<br />
delle ren<strong>di</strong>te ecclesiastiche era contrario<br />
alla loro destinazione, sì propose <strong>di</strong> tro-<br />
vare il modo per tranquillare la sua co-<br />
scienza e <strong>di</strong> mettersi nella via della salute.<br />
A tale effetto consultò i vescovi <strong>di</strong>Paraiers,<br />
d' Aleth, <strong>di</strong> Chàlons e <strong>di</strong> Comminges, i<br />
quali lo consigliarono a darvi principio<br />
con rinunziare a'suoi benefizi ecclesiasti-<br />
ci. Ciò non solo eseguì, non ritenendo che<br />
la sola abbazia della Trappa per ritirar-<br />
\isi, ma sapendo che per essere perfetto<br />
e seguire Gesù Cristo bisognava spogliar-<br />
si <strong>di</strong> luUO| veudè ancora i sugi beni pa-<br />
TRA<br />
trimoniali <strong>di</strong> Véret, tranne dufe case <strong>di</strong><br />
Parigi che donò all'ospedale <strong>di</strong> quella cit-<br />
tà. Tulli i beni da lui venduti ascesero al-<br />
la somma <strong>di</strong> 3oo,ooo lire, e con questa,<br />
dato quanto spettava al fratello e alla so-<br />
rella, sod<strong>di</strong>sfatto i debiti paterni, ricom-<br />
pensata la fedeltà de' suoi domestici, de*<br />
quali se ne ritenne due e uno lo seguì nel-<br />
la vocazione e riuscì fervente religioso ;<br />
tutto il restante del denaro <strong>di</strong>e aìi' HO'<br />
tei Dieu e allo spedale generale <strong>di</strong> Pari-<br />
gi, a riserva d'una me<strong>di</strong>ocre somma per<br />
restaurare l'abbazia della Trappa, le cui<br />
fabbriche minacciavano rovina, e si con-<br />
tentò <strong>di</strong> sole 3ooo lire circa <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>la,<br />
ch'era tutta l'entrata <strong>di</strong> quell'abbazia; a<br />
questa poi <strong>di</strong>e la sua biblioteca. Sistemati<br />
tutti i suoi affari, si ritirò nella Trap-<br />
pa. 1 suoi primi pensieri furono <strong>di</strong> farvi<br />
osservare la regola <strong>di</strong> s. Benedetto nella<br />
sua purità primitiva, e <strong>di</strong> togliere i <strong>di</strong>sor-<br />
<strong>di</strong>ni che vi regnavano; ma vedendo che<br />
invano esortava i religiosi a cambiar vi-<br />
ta, perchè risoluti <strong>di</strong> vivere nel liberlinag-<br />
gio,<strong>di</strong>chiaròloro d'essere risoluto <strong>di</strong> chiamarvi<br />
i monaci cistcrciensi della stretta<br />
osservanza, acciò in loro luogo occupas-<br />
sero il monastero. Allora si sollevarono<br />
contro <strong>di</strong> lui i religiosi, e lo minacciarono<br />
d'ucciderlo o col pugnale, o col veleno, o<br />
affogandolo ne'loro stagni. L' ab. Rancé<br />
non ne restò punto intimorito, e con fer»<br />
mezza introdusse nell'abbazia i cistcrcien-<br />
si della stretta osservanza, e gli anteriori<br />
cistcrciensi furono obbligati a convenire<br />
ad un concordato, da loro sottoscritto ai<br />
1 7 agosto 1662, poi approvato dal parlamento<br />
<strong>di</strong> Parigi. Questi antichi religiosi<br />
erano 7, compreso un converso, ciascuno<br />
de'quali per la convenzione ebbe 100<br />
lire <strong>di</strong> pensione. L'ab. <strong>di</strong> Rancé per met-<br />
tere i monaci riformati in grado <strong>di</strong> pote-<br />
re restaurar l'abbazia in avvenire, cede<br />
loro la terra <strong>di</strong> Ruisemeut che apparte-<br />
neva alla mensa abbaziale , <strong>di</strong>sponendo<br />
ch'ella restasse perpetuamente unita alia<br />
mensa conventuale, e si addossò come<br />
abbate l' iucaiico <strong>di</strong> ristabilire una patte
TRA<br />
«le'Iiicghì regolari, come pure <strong>di</strong> subire<br />
tiitle le spese ile'iestauri che ..lulavasi fli-<br />
ceiulo. ^'oIl contento però d'avere rista-<br />
bilite le regolari osservanze nella sua abbazia,<br />
volle anch'agli praticarle e menare<br />
la slessa vita austera de'religiosi. Quin<strong>di</strong><br />
dopo aver ottenuto un brevetto d
i34<br />
TRA<br />
ti, evedette <strong>di</strong> doversi restringere alla po-<br />
terla e alla semplicità già stabilita, a'<strong>di</strong>-<br />
giuni, alle vigilie, alle orazioni, a'ietli duri,<br />
al lavoro iDanuale, al silenzio, alla nu-<br />
<strong>di</strong>tà de'pie<strong>di</strong> nel mercoledì delle Ceneii e<br />
nel venerdì santo, airasliiienza de' 6 ve-<br />
nerdì <strong>di</strong> quaresima, ne*primi Sde'quali fu<br />
stabilito dare una sola porzione, e negli<br />
altri il <strong>di</strong>giuno in pane e acqua, olire altre<br />
e<strong>di</strong>ficanti e rigide pratiche. L'abbate del-<br />
la Trappa non si contentava <strong>di</strong> menare la<br />
stessa vita de' suoi religiosi, ei ne faceva<br />
una assai più penitente. I suoi <strong>di</strong>giuni erano<br />
così continui e austeri, che sembra-<br />
va impossibile come potesse vivere con<br />
alimento sì parco. Si addossava sempre<br />
le fatiche più vili e penose, tornando tal-<br />
volta dal lavoro della terra talmente af-<br />
faticato, che non poteva reggersi in pie<br />
<strong>di</strong>. Era egli sempre il [."all'uffizio, all'o-<br />
razione, e a tutti gli esercizi regolari, uè<br />
cos«i alcuna prescrivea agli altri ch'ei non<br />
fosse il I ."a eseguirla, anzi senipre esegui-<br />
va cose maggiori <strong>di</strong> quelle che agli alhi<br />
or<strong>di</strong>nasse. 11 decietodel consiglio <strong>di</strong> sla-<br />
to emanato nel 1675, che concedeva al-<br />
l'abbate <strong>di</strong> Cislello un'assoluta autorità<br />
sopra i monaci cisterciensi della stretta<br />
osservanza, facendo temere al p. abb;ile<br />
della Trappa, che potesse recar nocumen-<br />
to alla <strong>di</strong>sciplina del suo monastero, pi o-<br />
pose a'propri religiosi che rinnovassero i<br />
loro voti, come fecero a'26 giugno dello<br />
stesso anno, e promiiero <strong>di</strong> osservare fìtio<br />
alTultimo respiro <strong>di</strong> loro vita tutte le pra-<br />
tiche già introdotte nel loro monastero,<br />
protestandosi tutti <strong>di</strong> adoperarci mezzi le-<br />
gittimi per resistere a chiunque volesse<br />
sotto qualsivoglia pretesto introdurre nel-<br />
la loro abbazia il benché njenomo rilassa-<br />
mento. Avendogli la morte rapiti in po-<br />
chi anni più <strong>di</strong> 3o religiosi de'piii fervo-<br />
rosi, ed essendo ei pure nello stesso tem-<br />
pooppresso da pericolosa infermità, se ne<br />
sparsero le notizie, le quali <strong>di</strong>erono occn-<br />
, sione a molte <strong>di</strong>cerie. Ciò fu attribuito al-<br />
l'aspro governo, che <strong>di</strong> loro stessi i religio<br />
&i fncevauo,ed in questi <strong>di</strong>scorsi passando<br />
TR A<br />
i confini della moderazione, la fuuia del-f<br />
l'abbate fa in istrana guisa lacerata. Al-<br />
cuni prelati gli scrissero acciò mitigasse la<br />
penitenza e l'altre atrsterità del suo n»o-<br />
nnstero; ma il p. Rancò ben lontano dal<br />
far caso <strong>di</strong> tutte queste querele, s'applicò<br />
anzi con altrettanto ardore a mantenerle,<br />
essendo cessate le malattie da questo tenore<br />
<strong>di</strong> vita per avventura cagionale. A^<br />
vendo egli liacquistato l'anlico vigore, eh--<br />
be agio bastante non solo per fu- osserva-<br />
re le pratiche cheavea introdotte, ma <strong>di</strong><br />
comporre ancora molle opere in loro <strong>di</strong>-<br />
fesa, che malgrado la sua ripugnanza fu<br />
per così <strong>di</strong>re forzato dì dare al pubblico,<br />
tra le quali quella else fece maggior stre-<br />
pito fu il suo Trattato citila santità e<br />
de dovevi dello stato monastico, (\\e pro-<br />
\ò i rigori della più severa censura. Fu<br />
egli personalmente assalito, furono giu-<br />
<strong>di</strong>cati perversi i motivi del suo ritiro, fu<br />
trattato da ambizioso ed ipocrita, e lacerato<br />
con pungenlissime satire. 11 p. Ma-<br />
Ijillon prese contro <strong>di</strong> lui la <strong>di</strong>fesa degli<br />
Stu<strong>di</strong> monastici^Q.ox\ molta moderazione,<br />
<strong>di</strong>mostrando essi non nuocere alla vita<br />
monastica e non rovinarne l'osservanza,<br />
come quasi pretendeva il p. Rancé. L'abbate<br />
della Trappa gli rispose; ed il p. Mabillon<br />
replicò con alcune riflessioni, che<br />
avvaloravano quanto avea in favore del-<br />
lo stu<strong>di</strong>o asserito, le quali riuscirono al-<br />
trettanto più forti e convincenti, in quanto<br />
che sosleuutedalla vita esemplare <strong>di</strong> qua*<br />
sto dotto scrittore. Frattanto il zelo del p.<br />
abbate della Trappa non si restringeva<br />
entro i recinti del suo monastero, si este-<br />
hc ancora sopra quello delle Chiarelle, ab-<br />
bazia <strong>di</strong> monache cisterciensi fondata nel<br />
I 2 I 3, <strong>di</strong> cui Guglielmo 5.° abbate della<br />
Trappa fu il 1 ."padre<br />
e superiore imme-<br />
<strong>di</strong>alo. Tale abbazia restò sempre soggetta<br />
al governo degli abbati della Trappa,<br />
finché furono regolari, e fu solamente <strong>di</strong><br />
bel nuovo aggregata alla figliuolanza <strong>di</strong><br />
Chiaravalle,a cui naturalmente apparte-<br />
ueva,in mancanza degli abbati dellaTrappa,<br />
quando quest'abbazia <strong>di</strong>veuae com-
T R A<br />
nien<strong>di</strong>i. Ma il. Ariìiondo Rancò , clie da<br />
abbate comiiiendatario era iliveiìolo ab*<br />
biite rogulare, riprese sopra l'aljbazia delle<br />
Chiarelle l'aulica anloiilà, la quale non<br />
gli fu da alcuno conlraslala; anzi il capi-<br />
tolo generale <strong>di</strong> Cisl elio del 1686 lo rimi-<br />
se nel suo <strong>di</strong>ritlo, e l'obbligò a prendere<br />
la <strong>di</strong>re/ione <strong>di</strong> (jueslo njonastero, e gli ab-<br />
bati <strong>di</strong> Cbiai a valle e <strong>di</strong> Cislello lo costrin-<br />
sero a prendersi tale incarico; nienlr'e-<br />
gli, o perchè poco si curasse <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>-<br />
rezione, o perchè portasse rispetto all'ab-<br />
bate <strong>di</strong> Chiaravalle, che n* era da gran<br />
tempo al possesso, non poteva risolversi e<br />
lasciava ch'egli si mantenesse pacificamente<br />
nel suo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> governar questo<br />
suo monastero. Però essendo stata nomi-<br />
nala dal re all' abbazia delle Chiarette<br />
AngelicaFran cesca d'Eslampcs <strong>di</strong> Val len-<br />
irai, stimolò sì forte mente l'abbate della<br />
Trappa ad ubbi<strong>di</strong>re aglior<strong>di</strong>ni de'capito-<br />
li generali, e ad arrendersi alle inleuzio<br />
ni de"li abbati <strong>di</strong> Ci^tello e <strong>di</strong> Chinraval-<br />
le, ch'egli finalmente assunse la <strong>di</strong>rezio-<br />
ne dell'abbazia delie Chiarelle, e vi fece<br />
la visita per lai.' volta nel 1690. La 2.'<br />
l'eseguì nel 1 69 1<br />
, e neiresortctzioni da es-<br />
ko falle alle religiose, le <strong>di</strong>spose in guisa<br />
alla riforma che nel i 692 esse abbraccia-<br />
rono quella della stretta osservanza; il<br />
che <strong>di</strong>e al p. Rancé motivo <strong>di</strong> furia 3."<br />
visita a questo monastero, per dar l'ul-<br />
tima Diano a quanto avea nelle due prime<br />
cominciato. Finalmente le sue peni-<br />
tenze e austerità a tal misero stato lo ri-<br />
dussero, che fu costretto a mitigare alquanto<br />
il loro rigore. Più non assisteva<br />
al lavoro, e <strong>di</strong> rado interveniva al capi-<br />
tolo, e meno frequenti erano le sue esorta<br />
zioni;quin<strong>di</strong> temendo che il rilassamento<br />
insensibilmente non s' introducesse nella<br />
sua abbazia, o che almeno s'intiepi<strong>di</strong>sse<br />
il fervore, mantenuto fiiio allora acceso<br />
dal suo esempio , rinunziò ad essa nelle<br />
mani del re, il quale lasc io a lui la libertà<br />
d> scegliere il successore, ed egli pregò a<br />
concedergli per tale il p. d. Zosiuto priore<br />
della Trappa. Piacque al re il proposto<br />
TRA 35<br />
religioso, ma esso nìorì prima <strong>di</strong> ricevere<br />
le bolle pontificie d'istituzione. Laonde fu<br />
nominato in suo luogo d. Francesco Arn»ando<br />
, col consenso del re, e ricevute<br />
eh' fbbe le bolle , venne benedellx) nel<br />
1696. Non andò guari, che il p. Rancé si<br />
pentì <strong>di</strong> tale elezione, pei che il nuovo ab-<br />
bate tenendo una condolta tutta all' op-<br />
posto della sua, cagionò grave <strong>di</strong>visione<br />
ne'monaci trappisti, e si formarono due<br />
parliti: yno sosteneva il p. Rancé, l'altro<br />
il nuovo abbate, il quale recandosi asciii-<br />
polo quella <strong>di</strong>visione, <strong>di</strong> cui era egli l'o-<br />
rigine, rinunziò l'abbazia. Tosto poi se<br />
ne pentì, e fece invano sfoizi per riaver-<br />
la, onde il re nominò d. Giacomo de la<br />
Tour, il quale prese possesso dell'abbazia<br />
nel 1699, governandola secondo lo spirilo<br />
del riformatore. Aggravato il p. Rancé<br />
dalle austerità e da'lravagli, piameuteuiorìinbuon<br />
odore <strong>di</strong> 79 anni, nel monastero<br />
della Trappa, a' 1 6 ottobre i 700,<br />
stesosulla ceneree sulla paglia, in presen-<br />
za del vescovo <strong>di</strong>ocesano <strong>di</strong> Scez e <strong>di</strong> tut-<br />
ta la comunità religiosa, co'seiilimenti <strong>di</strong><br />
esemplare santità. Delle molle sue opere<br />
tiallanoi suoi biografi: queste eccellenti<br />
opere, spellanti pressoché tutte a' doveri<br />
della vita monastica, gl'imparziali ne rac-<br />
couiandano la lettura, massime a quelli<br />
che aspirano alla perfezione del loro sta-<br />
lo. Dopo la sua n»orte si pubblicarono i<br />
Regolamenti della Trappa. Abbiamo del<br />
can. Giacomo Marsollier, Fila <strong>di</strong> d. y/rmando<br />
Giovanni leBoiUliillicrde Ranci<br />
abbate regolare e riformatore del<br />
monastero della Trappa , Vavìs 1703,<br />
Lucca 1706. Anche il parroco M. Manpeou<br />
l'avea pubblicata in Parigi nel 1702<br />
e de<strong>di</strong>cata a Luigi XIV. La scrisse pure<br />
il p. d. Pietro il INano. Osservano i cri-<br />
tici, che il venerabile riformatore della<br />
Trappa, da* suoi biografi non vi fu rap-<br />
presentato sotto lulli i punii che lo rendono<br />
singolare. Prima dei p. Ranco e con-<br />
tcmporani'jiiiienle a lui eransi eseguile<br />
due altre riforme 6V.?/c/r/V//.s7, che ripor-<br />
tai in tale articolo, con regole niello oon-
36 TRA<br />
formi a quelle della Tiappa, cioè la congregazione<br />
d'Oival, e la Congregazione<br />
o monastero de'Sette Fonti, però meno<br />
austere della riforma del p. liancé. La fama<br />
de'monaci trappisti del Perche, riformali<br />
dal p. de Rancé, si propagò dapper-<br />
tutto, onde furono in processo <strong>di</strong> leoipo<br />
fondale <strong>di</strong>verse Trappe.<br />
La stima che i santi solitari trappisti<br />
si acquistarono colla vita austera e penitente,<br />
accese nel cuore religioso <strong>di</strong> Cosimo<br />
111 granduca <strong>di</strong> Toscana, la brama<br />
<strong>di</strong> stabilire un monastero <strong>di</strong> questa riforma<br />
nell'abbazia <strong>di</strong> Buonsolazzo a i i<br />
miglia da Firenze, il che permise Papa<br />
Clemente XI. L'abbazia <strong>di</strong> s. Bartolomeo<br />
in Forcolese <strong>di</strong> Buonsolazzo, fu già sulla<br />
pen<strong>di</strong>ce settentrionale del Monte Sena-<br />
rio, monte celebre pel santuario da' Ser-<br />
vi <strong>di</strong> Maria, nella vallecola del torren-<br />
te Carza, tributario del fiume Sieve, <strong>di</strong>o-<br />
cesi e compartimento <strong>di</strong> Firenze. In ori-<br />
gine eia stuta un'abbazia <strong>di</strong> benedettini,<br />
subor<strong>di</strong>nala all'abbazia <strong>di</strong> s. Gaudenzio<br />
a pie dell'Alpi. Nel 1820 d'or<strong>di</strong>ne del<br />
Tescovo <strong>di</strong> Firenze Orso furono rimossi<br />
i monaci <strong>di</strong> Monte Cassino, i quali spo-<br />
gliarono in modo la casa <strong>di</strong> Buonsolazzo,<br />
che i cistcrciensi inviati colà per rimpiaz-<br />
zarli dall'abbazia <strong>di</strong>Seltimo,do veliero ri-<br />
correre alla repubblica fiorentina perchè<br />
li soccorresse d'aiuti, come fece nel i 82 i.<br />
Con bolla <strong>di</strong> Nicolò V del 1453, l'abba-<br />
zia <strong>di</strong> Buonsolazzo fu aggregata a quel-<br />
la <strong>di</strong> Settimo, con obbligo <strong>di</strong> non <strong>di</strong>mi-<br />
nuire il numero de'monaci,portando il <strong>di</strong><br />
lui abbate il titolo <strong>di</strong> signore della Car-<br />
za, da un <strong>di</strong>strutto castello detto la Car-<br />
za Vecchia. Dipoi Cosimo III ampliò il<br />
chiostro, <strong>di</strong>spose il monastero a somiglianza<br />
<strong>di</strong> quello della Trappa, e con magnificenza<br />
rie<strong>di</strong>ficò la chiesa, e neh 7o5<br />
<strong>di</strong>ede l'abbazia a' solitari della Trappa<br />
chiamati <strong>di</strong> Francia, che vi si recarono<br />
in numero <strong>di</strong> 1 8 monaci, con licenza del<br />
le <strong>di</strong>Frsància.Uno <strong>di</strong> tali religiosi ch'era<br />
nolo al mondo col nome <strong>di</strong> conte d'A-<br />
viu piemontese, e che avea falla lumino-<br />
TRA<br />
sa comparsa nella corte del duca <strong>di</strong> Savoia,<br />
fu nominato abbate del monastero<br />
<strong>di</strong> Buonsolazzo. Parimenti del numero<br />
<strong>di</strong> tali trappisti eravi il p. Arsenio, già con-<br />
te <strong>di</strong> Rosemberg,e fialcllo niaggiore del<br />
marchese <strong>di</strong> Jan-ion e dell'ai), <strong>di</strong> Janson.<br />
Il Papa Alessandro Vili avea conferito<br />
in commenda al car<strong>di</strong>nal Gio. Francesco<br />
Albani l'abbazia de'cisterciensi <strong>di</strong> Casamari<br />
nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Veroli (/^.), in-<br />
sieme al <strong>di</strong>pendente monastero <strong>di</strong> s. Domenico<br />
<strong>di</strong> Sora (V.), Il car<strong>di</strong>nale si por-<br />
tò in Casamari per restaurare e benefi-<br />
car la chiesa e il monastero. Divenuto il<br />
car<strong>di</strong>nalePapa Clemente Xl^avendo crea-<br />
to il nipote Annibale Albani car<strong>di</strong>nale, lo<br />
fece abbate commendatario <strong>di</strong> Casama-<br />
ri, e poi a <strong>di</strong> lui istanza e col suo assenso,<br />
avendo nel 1 7 1 7 rimossi i cislerciensi da'<br />
due monasteri <strong>di</strong> Sora e <strong>di</strong> Veroli, per<br />
farvi rifiorire la religiosa osservanza, vi<br />
collocò gli esea>plari religiosi trappisti,<br />
altri cislerciensi della stretta osservanza,<br />
che fece venire dalla Trappa <strong>di</strong> Buon-<br />
solazzo in Toscana, a'quali il car<strong>di</strong>nale<br />
somministrò non poco deiiaro,per rimet-<br />
tere in essere la chiesa e il monastero <strong>di</strong><br />
Casamari, oltre <strong>di</strong> avergli compartiti al-<br />
tri favori e benefìzi, come leggo nel con-<br />
lem poraneoCresciu) beni, i5'to/0f/("//rtZ'^-<br />
silic.a <strong>di</strong> s. Maria in Cos/nedì/i a p. 83.<br />
Afferma il Novaes, nella Storia <strong>di</strong> Clemente<br />
XI, che questo Papa introdusse<br />
nell' antica abbazia <strong>di</strong> Casamari presso<br />
Veroli, i trappisti della riforma del p.<br />
Plance, e li provvide <strong>di</strong> lutto il necessa-<br />
rio per rendere perpeltìa la fondazione,<br />
per la quale riven<strong>di</strong>cò all'abbazia tulli i<br />
fon<strong>di</strong> che n'erano slati <strong>di</strong>smembrati, fra*<br />
quali il celebre monastero <strong>di</strong> s. Domeni-<br />
co con tulle le sue <strong>di</strong>pendenze nel piano<br />
<strong>di</strong> Sora. Clemente XI mollo confidava<br />
nella pleia<strong>di</strong> questi religiosi solitari, che<br />
spesso <strong>di</strong>ceva essere il mezzo più enioace<br />
per placar l'ira <strong>di</strong>vina. In<strong>di</strong> nel 17 18 in<br />
Firenze stampò il p. ab. Giacomo: Breve<br />
i-agguaglio delle costituzioni delle ba-<br />
<strong>di</strong>e della D-appa <strong>di</strong> Buonaolazzo e <strong>di</strong>
TRA<br />
Ciismnari della stretta osservanza del-<br />
Vordìne ci'sterciense. Abbiamo ptire del<br />
p. IVJalachia d'Inquibeii: I pro<strong>di</strong>gi del-<br />
la grazia espressi nella conversione dì<br />
alcuni gran<strong>di</strong> peccatori^ morti da veri<br />
penitenti ne' monasteri della Trappa e<br />
del Biionsolnzzo, Roma 1727. INel l.i.°<br />
si legge la vita dei p. ai), de Rancé, e so-<br />
no ripoliate le cosliluzioiii delia Trappa.<br />
Nel I 782 fu soppressa la Trappa <strong>di</strong> Biion-<br />
solazzo in Toscana, nelle tristi vicende<br />
contro le case religiose; poscia i<br />
trappisti<br />
<strong>di</strong> Soia furono riuniti a cpielli <strong>di</strong> Veroli,ia<br />
cui abbazia <strong>di</strong> Casamari fiorisce tuttora,<br />
innalllata dal fecondo sangue de'suoi reli-<br />
giosi martiri, come <strong>di</strong>rò al citato articolo,<br />
comechè in origine fondata da 4sacerdoli<br />
\erolani pe'benedettini neri,da'quali pas-<br />
sò a' cistcrciensi bianclii <strong>di</strong> Chiara va He e<br />
da questi a'trappensi. Prima dell'introdu-<br />
zione <strong>di</strong> questi erasi publ)licato nel i 707<br />
in Ronui: Monasterii s. Mariae et ss,<br />
Johanniset Pauli de Casaemario hrevis<br />
historia, stu<strong>di</strong>o et opera Philippi Ron-<br />
<strong>di</strong>nini faven tini <strong>di</strong>gesta et illustrata. Il<br />
Rercastei nella Storia del cristianesimo<br />
t. 3G, n° 60 tratta : Delle cinque Trappe<br />
fondate in mezzo alla rivoluzionefrancese.<br />
Riferisce pertanto, che nel tempo<br />
in cui con una insultante compiacenza <strong>di</strong>-<br />
slruggevasi in Francia tutte le case reli-<br />
giose, nel len)po in cui più <strong>di</strong> 20,000 ec-<br />
clesiastici andavano a cercare un asilo<br />
nelle variecontrade d'Europa, Id<strong>di</strong>o sem-<br />
pre ammirabile ne'suoi profon<strong>di</strong> consi-<br />
gli, che sa trarre la luce dalle tenebre, si<br />
valse de'decreti delia slessa assemblea <strong>di</strong><br />
Francia per portare le piò strette osser-<br />
vanze dei suoevangelo in 5 tii (Ferenti paesi.<br />
Alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> tulle le altre comu-<br />
nità religiose dovette pur soggiacere la<br />
Trappa <strong>di</strong>JNorman<strong>di</strong>adel p.Rancé.Quando<br />
giunse colà l'infausto annunzio delift<br />
sua sop()ressione, il maestro de'novizi ne<br />
fu più degli altri costernato. Sospirando<br />
altamente sul destino <strong>di</strong> quelle tenere<br />
piante alla sua cura a<strong>di</strong>dale, pensò <strong>di</strong> fon-<br />
dare una Irappa uclla Svizzera. Trovò la<br />
TRA 137<br />
maniera d'uscir <strong>di</strong> Francia, e penetrato<br />
ne'd(Hninii Elvetici, si portò a Friburgo,<br />
presentò a quel senato una supplica sot-<br />
toscritta da un determinato numero <strong>di</strong><br />
trappisti, che domandavano d'esser am-<br />
messi in quel douìinio, e ne ottenne la<br />
£;razia. Il luogo declinato per la novella<br />
fondazione fu Valsanla, luogo così det-<br />
to da un'antica colonia <strong>di</strong> certosini fondata<br />
neli2c)5, che aveala poi abbando-<br />
nata neli78o, ed il numero <strong>di</strong> 24 l'eìi-<br />
giosi fu quello che per allora con decre-<br />
to ne fu fissalo. Giunto il momento della<br />
loro partenza, alcune vecchie carrette a<br />
due rote con alcune panche ed una gros-<br />
sa tela 5 per sottrarli alla pubblica curio-<br />
sità, piucchè agli esterni incomo<strong>di</strong> del<br />
viaggio, fu la loro vettura, avendo per<br />
tutto equipaggio un sacco con alcuni abi-<br />
ti da regolari e vari slrumenli <strong>di</strong> peni-<br />
tenza. Arrivati i 24 trappisti in Friburgo,<br />
presenlaronsi al vescovo <strong>di</strong> Losanna<br />
per ricevere ia bene<strong>di</strong>zione, in<strong>di</strong> volaro-<br />
no al loro nido <strong>di</strong> Valsanla. Avvicinatisi<br />
alla montagna, <strong>di</strong>slribuironsi in or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> processione, e salendovi fecero echeg-<br />
giare quella solitu<strong>di</strong>ne d'inni, <strong>di</strong> cantici<br />
e <strong>di</strong> salmi. Entrati in chiesa, dato per sem-<br />
pre un ad<strong>di</strong>o al mondo, ripigliarono su-<br />
bito il loro tenore <strong>di</strong> vita, quello cioè del-<br />
la solitu<strong>di</strong>ne, del silenzio e dell'esercizio<br />
d' ogni virili. Per quanto procurarono<br />
que' felici solitari <strong>di</strong> occultarsi agli occhi<br />
del mondo, non fu però possibile che re-<br />
stasse occulto lo s[)lentlore delie loro vir-<br />
tù. La fuma de'nuovi elvetici trappisti si<br />
sparse per tutto rapidamente. Oltre un<br />
numero considerabile <strong>di</strong> personeche cor-<br />
sero ad arruolarsi sotto Io stendardo della<br />
croce e della penitenza, si domanda-<br />
rono dalle Fiandre e Spagna alcune co-<br />
Ionie <strong>di</strong> que'soiitari.Contemporaneameu-<br />
le si progettò <strong>di</strong> mandarne una in Pie-<br />
monte, ed anche un'altra nel Canada. Co-<br />
sicché dopo la rivoluzione francese 5 fu-<br />
rono le trap[>e nate dalla <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong><br />
quella della Norman<strong>di</strong>a e dalla fondazio-<br />
ne <strong>di</strong> t|uclla<strong>di</strong> Friburgo, il Rci'cualci pai-
i38<br />
TRA<br />
8a quin<strong>di</strong> a parlare nel seguente modo,<br />
ilei rigore <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> questi nuovi trappi-<br />
sti.'* Per quanto austere fossero le trop-<br />
pe cheprecedeltero quest'ultima, non po-<br />
tevano però eguagliarla nel rigore e nel-<br />
l'austerità. 11 fervore per la solitu<strong>di</strong>ne,<br />
per l'allontana mento dal mondo mostra-<br />
to e praticato dall'abbate <strong>di</strong> Rancé, pa-<br />
rca che fosse quasi un tepore per i nuo-<br />
vi cenobiti. Diamone una breve idea. Pa-<br />
tire gran freddo nell'inverno, poiché an-<br />
che nel clima pjù asjTi'o, e nel forte della<br />
stagione piti rigida si sta in chiesa a capo<br />
scoperto, anche <strong>di</strong> mezza notte, ne alcuno<br />
può mai scaldarsi, se non per bre-<br />
vi momenti, stando in pie<strong>di</strong>. Patire gran<br />
caldo nelTestate, usando i trappisti <strong>di</strong> non<br />
asciugarsi nemmeno il sudore della fron-<br />
te, se non fosse per levarsi qualche goccio-<br />
la che cadesse negli cechi. Alzarsi lutto<br />
Fanno circa la mezza notte, e qualche<br />
volta anche prima, per non coricarsi più.<br />
JNon appoggiar mai il dorso, quando si<br />
sta a sedere, per quanto uno sentasi stan-<br />
co. Non manciiare che una sola volta al<br />
a<br />
giorno per8 mesi continui. Nutrirsi de'ci-<br />
hi più grossolani e talvolta <strong>di</strong>sgustosi, ri-<br />
nunziando per sempre all'uso del vino,<br />
delle carni, de'pesci, delle uova, del bu-<br />
tirro e sino dell'olio. Lavorare ogni giorno<br />
molle ore, e fare bene spesso de' la-<br />
vori faticosissimi, anche a <strong>di</strong>giuno. Cantare<br />
in chiesa, e sahneggiare in una ma-<br />
niera flìlicosa assai, per lo spazio <strong>di</strong> quasi<br />
8 ore ogni giorno, più <strong>di</strong>i i nelle dome-<br />
niche e nelle feste or<strong>di</strong>narie, e più <strong>di</strong> 12<br />
nelle solennità gran<strong>di</strong>. Praticare abitualmente<br />
un gran numero <strong>di</strong> penitenze ben<br />
alte a tormentare il corpo e combattere<br />
tutte le inclinazioni. Vestire un abito incomodo<br />
egualmente d'estate che d'inver-<br />
no. Non coricarsi che su dure tavole, con<br />
un sacco <strong>di</strong> paglia per guanciale. Osser-<br />
vare un perpetuo e rigoroso silenzio chp<br />
durerà per tutta la vita. Non sapere mai<br />
più cosa alcuna del mondo, de'parenti,<br />
e molto meno degli amici." Con maggior<br />
detlagUo e co'particolari sulle j <strong>di</strong>scorse<br />
T R A<br />
nuove troppe se ne <strong>di</strong>scorre neh' opusco.<br />
lo intitolalo; Notìzia compen<strong>di</strong>o sa de'<br />
monasteri della Trappa fondati dopo<br />
la rivoluzione <strong>di</strong> Francia, Torino 1 794.<br />
Se ne dà contezza nel n.° 33 del Giornale<br />
ecclesiastico <strong>di</strong> Roma del 1 795. A I •<br />
tre analoghe e posteriori notizie sulle<br />
trappe medesime si leggono ne'n.» 21 e<br />
22 dello stesso Giornale del 1797. Ri-<br />
tornata la pace in Europa, non solamen-<br />
te si riaprirono <strong>di</strong>verse dell'antiche trap-<br />
pe, ma se ne fondarono delle nuove, del-<br />
le quali darò alcuni generici cenni. L'ab.<br />
HjeWoiYìo, Continuazione della storia del<br />
cristianesimo t. 2, p. i65, <strong>di</strong>ce che nel<br />
181 Sconistuporesi rivide nel suolo fran-<br />
cese nuovamente allignare i monaci del-<br />
laTrappa,i quali ricuperarono la loro an-<br />
tica abbazia <strong>di</strong> Meilleraye o Melleraj%<br />
villaggio del <strong>di</strong>partimento della Loira in-<br />
feriore, presso Lavai (dopo la stampa <strong>di</strong><br />
tale articolo, essendosi <strong>di</strong> recente istitui-<br />
to il vescovato <strong>di</strong> Lavai sulFraganeo <strong>di</strong><br />
TourSf in quest'ultimo articolo ne par-<br />
lai) nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Nantes (ove ne feci<br />
parola, sì del la celebre abbazia cistercien-<br />
se, che della ripristinala Trappa), e rinnovando<br />
tulli i rigori della regola loro<br />
austenssima in quell'asilo posto fra irte<br />
boscaglie, » Il brevissimo sonno, l'insipi-<br />
do cibo, il grossolano vestilo, il faticoso<br />
lavoro, l'assidua preghiera, il perpetuo<br />
silenzio, la scavata fossa sempre aperta<br />
<strong>di</strong>nanzi agli occhi, saranno ognora il ter-<br />
rore d' un secolo dato a leziosa voluttà<br />
ed a turbolenta ambizione." Pio VII col<br />
hvtveLihentissimequideniyde i o <strong>di</strong>cem-<br />
bre 1 8 1 6,<br />
jSì///, Rom, cont, t. i4>p' "^^^^'i<br />
Conflrniatio restitutionis nwnasteriisub<br />
titulo B. Mariae Firginis de Por tu Sa •<br />
lutis <strong>di</strong>oecesis Cenonianensis prò fratrio<br />
US or<strong>di</strong>nis s. Benc<strong>di</strong>cti prioris ob-<br />
servantiac Cistcrcicnsibus nuncupatis-<br />
della Trappa - et approbatio electionis<br />
superiorisfactae absque secretis suffra-<br />
giis. Anche la gran trappa <strong>di</strong> Perche in<br />
Norman<strong>di</strong>a del p. Rancé venne nel 1816<br />
ristabilita, e tosto riiior^ nell'austera os-
TR A<br />
lervonr.a prescrllla (ial suo ilhislre l'ifor-<br />
iiiatoit'; <strong>di</strong>poi e eli leceiile la parrocchia<br />
tliSolignysirecò in essa processionalineu-<br />
lea ricevere dal p.abbate le reliquie <strong>di</strong>No»<br />
\!e Martiri, <strong>di</strong> cui gli nlluali religiosi fau-<br />
no in terra rivivere le virtù. »» Fu impo-<br />
nente spettacolo quel solitario luogo, da<br />
ogni parte coperto <strong>di</strong> popolo; canti <strong>di</strong> alle-<br />
grezza e <strong>di</strong> trionfo echeggiarono fervoro-<br />
>amente in ogni luogo, ove regna abitualmente<br />
il silenzio. Le campane suonava-<br />
no, e si avanzava il corteggio degl' illu-<br />
stri penitenti, i quali con abili corali, con<br />
accesi ceri, e tutti soiniglievoli alla cele»<br />
sliale milizia, precedevano le gloriose re-<br />
liquie. La pia coorte dopo aver lascialo<br />
il monastero entrò in uno spazioso viale<br />
circondato da ahi ed antichi cipressi, nel<br />
c»«i line vedovasi una maestosa croce. A.<br />
j>iè dello stendardo de'Martiri i religiosi<br />
tliedero Tulli mo bacio alle sante reliquie,<br />
dalla folla onorate e venerale. " Queste<br />
sagre reliquie che si veneravano nella<br />
chiesa della Trappa, sono <strong>di</strong> ss. Rlarliri<br />
non però trappisti, e Tabbale cede beniguauiente<br />
poi'zione <strong>di</strong> tali sagri tesori alla<br />
pietà de' parrocchiani <strong>di</strong>Soligny e <strong>di</strong>ocesa-<br />
ni <strong>di</strong>Seez,i quali solennemente ne celebra-<br />
rono la traslazione nella propria chiesa.<br />
jNVI pontificato <strong>di</strong> GregorioX VI si stabili<br />
in Roma il p.ab.xM/GiuseppedeGeiaudj,<br />
procuratore generale tie'cislerciensi del-<br />
la congregazione delia Trappa. Egli è autore<br />
<strong>di</strong> vari opuscoli ascetici e <strong>di</strong> voti, non<br />
che del Pderiiiage à Jcrnsalem et au<br />
Moiit Sinai; e del Foyage de la Trap-<br />
ne à Home, Questo religioso fu stimala<br />
da quel Papa, e <strong>di</strong> lui feci cenno nel voi.<br />
XXXIll,p.i3. Il p.ab.Geramb nella festa<br />
della Puridcazione olfriva a GregorioXVI,<br />
in nome della religiosa famiglia<br />
de'lrappisti <strong>di</strong> Rancé, un cereo che si <strong>di</strong>-<br />
stingueva per la grandezza del peso e per<br />
la ricchezza degli ornamenti. In dorale<br />
lettere vi poneva delle epigrafi o delhe i-<br />
scrizioni corrispondenti. Il n. h^(\q\ Dia-<br />
rio ih Roma del 184? •'l^orla l'iscruio-<br />
ne poktu &ul cereo presenluloul Papa l'tu<br />
T U A 1 3()<br />
IX.ll Papa Gregorio XVI, ad esempio dei<br />
suoi predecessori, soleva <strong>di</strong>stribuire a <strong>di</strong>*<br />
verse chiese <strong>di</strong> Roma, massime regolari,<br />
le CamlelecXìQ^W venivano offerte in del"<br />
la festa della Purificazione , delle quali<br />
oblazioni riparlai nel voi. Vili, p, 268,<br />
donandomi bcnigMamentc lotte quelle<br />
che avan/avano <strong>di</strong>.po tale or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong>-<br />
spensa. Però volle <strong>di</strong>[ioi fare un'eccezio-<br />
ne e riserva de* gran<strong>di</strong>osi e giganteschi ce-<br />
rei del p. Geramb, orduiandomi <strong>di</strong> collo-<br />
carli nella sua cappella privata. Quin<strong>di</strong> nel<br />
suo testamento olografo e notissimo or-<br />
<strong>di</strong>nò che mi si dassero tulli i cerei del p,<br />
Geraudj. Forse il nobilissimo e generoso<br />
suo animo feoe lale <strong>di</strong>sposizione, perchè<br />
restasse in tutta la sua integrità l'ampia<br />
donazione fattami sino dai 1 .''giorno del<br />
suo pontificato, dopo aver fallo godere ai<br />
trappisti si speciale e aifeltuosa <strong>di</strong>stinzio-<br />
ne, e qui lo <strong>di</strong>chiaro a monumento impe-<br />
rituro d'eterna gratitu<strong>di</strong>ne a Gregorio<br />
XVI, facendo rilevare la delicatezza dei<br />
suoi sentimenti. Attualmente è procurato-<br />
re generale in Ronia della congregazione<br />
della Trappa, il p. ab. d. FiancescoRegis,<br />
che risiede nel convento de'domenicani <strong>di</strong><br />
s. Maria sopra Minerva, l trappisti furono<br />
inlrodolli in Algeri dopo la conquista che<br />
ne fecero i francesi, per secondare i voleri<br />
del leLuigi Filippo,e formarono uno<br />
slabiiimento agricolo a Staoueli. V in-<br />
nalzarono un monastero a 4 facce, eoa<br />
grande e bellissima cappella, essendogli<br />
slata concessa una vasta estensione <strong>di</strong> ter-<br />
re incolte, che tosto resero feconde e flo-<br />
ride. E<strong>di</strong>rìearono un ampio e gratuito o-<br />
spizio peralbeigar i viaggiatori, fattoria,<br />
laboratorii, mulini e ollicine. Questa in-<br />
trapresa è una delle migliori colonizza-<br />
zioni che finora sonosi falle in quella re-<br />
gione. 1 religiosi ricevono cai italevolmea-<br />
te i convalescenti degli ospedali, gl'in<strong>di</strong>-<br />
genti e (piellichoceicaiKt occupazione,ua<br />
ricovero e ilei pane. IN'eirollobrei 847 il<br />
retli Francia Luigi Filippo, colla regina<br />
consorte e la reale sorella, si recarono a<br />
Mortugneper visitare la gran Trappa del
i4o TRA<br />
p. IXancé. L'abbate ricevelte gli augusti<br />
personagij;! alla testa della famiglia religio-<br />
sa, e pronunziò un analogo <strong>di</strong>scorso, a cui<br />
con allro rispose benignamente il i e,ricordaudo<br />
d'aver visitato il monastero col suo<br />
avo e la sorella nel 1 788, promettendo la<br />
sua prolezione e benevolenza alla casa reli-<br />
giosa. Nello stesso 1847 '<br />
trappisti dell'ab-<br />
bazia <strong>di</strong> Gard, <strong>di</strong>ocesi d'Amiens, essendo<br />
sul luogo <strong>di</strong>segualo per costruirvi la stra-<br />
da ferrala, furono costretti <strong>di</strong> lasciarla, ed<br />
invece si allogarono nella celebre e sum-<br />
rnenlovala abbazia delle Sette Fonti nel-<br />
la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> IVJoulins. Intorno alla chiesa si<br />
formò la Trappa,in cui si recarono 70 re-<br />
ligiosi. Il gran<strong>di</strong>ssimo giar<strong>di</strong>no è attornia-<br />
to da grossissiuie mura; ed i terreni ch'e-<br />
rano intorno alla ba<strong>di</strong>a e rendevano po-<br />
co frutto, con l'eccellente coltura de* re-<br />
ligiosi migliorarono notabilmente.Scrisse<br />
Drouet <strong>di</strong> Maupertuy, Istoria della riforma<br />
dell'abbazia, <strong>di</strong> Sette Foriti^ Pari-<br />
gi I 702. Presso Louisville (<strong>di</strong> cui nel voi.<br />
LUI, p. i36) in America grandeggia la<br />
'J. tappa <strong>di</strong> Nostra Signora <strong>di</strong> Getsemani,<br />
fniulala nel 1848 dal p. Eutropio con io<br />
religiosi trappisti <strong>di</strong> Melleray, e presero<br />
possesso <strong>di</strong> vasti terreni acquistati a basso<br />
jirezzo. Imme<strong>di</strong>atamente ti <strong>di</strong>ssodarono<br />
e ritlusseroagricoli, con que'mezzi e scien-<br />
za pratica ch'essi perfettamente posseg-<br />
gono. La loro presenza produsse una fe-<br />
lice impressione negli stessi protestanti. Il<br />
sorprendente spettacolo fino allora per es-<br />
si incognito <strong>di</strong> una vita continua <strong>di</strong> silen-<br />
zio, <strong>di</strong> preghiere e <strong>di</strong> fatica, parla ades-<br />
si più etoquentemeule della <strong>di</strong>vinità del<br />
caltolicismo, e produce tali meraviglie<br />
più che tutte le <strong>di</strong>scussioni e i libri <strong>di</strong><br />
controversia. 1 protestanti d' ogni parte<br />
accorsero a contemplare questi silenzio-<br />
si trappisti sempre occupali <strong>di</strong> Dio e del-<br />
reternilà, <strong>di</strong>ssodando le loro terre col su-<br />
dore della loro fronte, mangiando il pa-<br />
ne della povertà,enou<strong>di</strong>menosempre con-<br />
lenti della loro sorte, cantando lieti le Io-<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong> quel Dio, che dà il pascolo anche ai<br />
piccoli uccelli. Quegli americani che per<br />
TRA<br />
la sete dell'oro e la passione de' como<strong>di</strong><br />
della vita, rendonsi poco suscettibili <strong>di</strong><br />
comprendere un tal <strong>di</strong>sprezzo de' go<strong>di</strong>menti<br />
materiali, non poterono ricusare la<br />
loro ammirazione e le loro simpatica que-<br />
sti uomini lutti celesti. Alcuni illumina-<br />
li e commossi alla vista <strong>di</strong> tante virtù, domandarono<br />
non solo <strong>di</strong> convertirsi al cat-<br />
tolicismo, ma ancora <strong>di</strong> abbracciare la re-<br />
gola e la vita de'trappisti. Già neli852 i<br />
trappisti <strong>di</strong> Getsemani eran giunti al numero<br />
d'82, de'quali 20 da coro. In vista<br />
<strong>di</strong> questi felici risultati, molti vescovi degli<br />
vStati-Uniti sollecitarono il p. Eutro-<br />
pio <strong>di</strong> recarsi a fondare nelle loro <strong>di</strong>oce-<br />
si alcune trappe, offerendogli vasti terreni<br />
per stabilirvisi. A tale effetto il p. Eutropio<br />
tornò a Melleray , ed il p. abba-<br />
te gli accordò 1 3 religiosi, onde aprire al-<br />
tre case. Nel i85o in Francia nel luogo<br />
detto Pierre-qui-Ric, vicino Avallon nel-<br />
la Borgogna,in un vallone solitario in mez-<br />
zo a' boschi, l'ab. Muard <strong>di</strong>stinto eccle-<br />
siastico della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Sens, fondò il convento<br />
e fu il I ."priore de' Trappisti-Pre-<br />
<strong>di</strong>catori. L'istitutore nella fondazione dei<br />
religiosi sacerdoti, ebbe per iscopo <strong>di</strong> op-<br />
porsi al sensualismo dell'epoca nostra più<br />
coll'esempio che colla parola. Espiazione<br />
e Pre<strong>di</strong>cazione, ecco la sostanza dell'isti-<br />
lozione. Tolse pe' suoi religiosi tuttociò<br />
che la regola de'trappisti ha <strong>di</strong> più seve-<br />
ro. L'astinenza e il <strong>di</strong>giuno vi sono perpe-<br />
tui: gli alimenti magri con<strong>di</strong>ti col solo sale,<br />
perchè sin l'olio vi è proibito. Nel mo-<br />
nastero il silenzio non può essere rotto<br />
che con licenza del supcriore: il letto dei<br />
religiosi non è che una stuoia; non mai<br />
bevono vino. I lavori delle missioni non<br />
li <strong>di</strong>spensano manco dall' osservanza <strong>di</strong><br />
queste regole. Nel i. "agosto 1 85 1 nel mo-<br />
nastero de'trappisti <strong>di</strong> Fontgombaud, nel-<br />
l'arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Bourges, presso Blanc lun-<br />
go la Creuse, abbazia fondata pe'benedet-<br />
tini nel secolo XI, segui l'inaugurazione<br />
della colonia agricola penitenziaria confi-<br />
dala dal governo francese a que' religio-<br />
si. E' una peua grande il dover allevare
TRA<br />
giovani detenuti; ma pur tuttavia onore<br />
a coloro <strong>di</strong>e si de<strong>di</strong>cano a sì penoso eser«<br />
cizio. La società deve incora^olarli e be-<br />
ne<strong>di</strong>ili. Cosi i detenuti si abitueranno al<br />
lavoro con uomini laboriosi incaricati a<br />
far loro le veci <strong>di</strong> padri; ed e<strong>di</strong>ficandoli col*<br />
le sublimi virtù che praticano, <strong>di</strong>verran-<br />
no buoni cristiani , virtuosi e morali , e<br />
rientrando nella società vi terranno degnamente<br />
il loro poslo.Nel <strong>di</strong>cembre iS5i<br />
una fondazione della più grande impor-<br />
tanza si fece neir estremità del <strong>di</strong>partimento<br />
<strong>di</strong> Gers. I trappisti presero posses-<br />
so <strong>di</strong> una solitu<strong>di</strong>ne che sembrava fatta<br />
per essi, e il cui antico nome pareva che<br />
chiamasse i novelli abitanti. 11 luogo si<br />
chiama Nostra Signora del Deserto, ed è<br />
situato fra Cologne, l'isola Jourdain e Ca-<br />
dours: appartiene in egual modo al <strong>di</strong>par^<br />
timenlo <strong>di</strong> Gers e a quello dell' Alta Garonna.<br />
Il Tarno e la Garonna giungono<br />
quasi a così venerato santuario; i Pirenei<br />
ne restano molto lontani. Questi 4 <strong>di</strong>par-<br />
timenti risentiranno ben presto i vantag-<br />
gi de'nuovi ospiti religiosi. Tutta la con-<br />
trada fu in festa nel veder giungere i fi-<br />
gli <strong>di</strong> s. Bernardo e del celebre p. ab. <strong>di</strong><br />
Rancé. Il clero de'iuoghi circonvicini andò<br />
a incontrarli. Ma i muri della colo-<br />
nia essendo appena per metà innalzati,!<br />
trappisti li compirono, e frattanto passa-<br />
rono l'inverno in una specie <strong>di</strong> stalla, co-<br />
ricati la notte in pessimi letti e appena<br />
coperti dalla pioggia a mezzo d'un letto.<br />
Con<strong>di</strong>zioni così dure sono quasi sempre<br />
lo stato normale de'trappisti, poiché godono<br />
nelle privazioni. La colonia religio-<br />
sa e agricola presenta le circostanze più<br />
favorevoli, e <strong>di</strong>verrà scuola modello. Ormai<br />
le case de'trappisti sono <strong>di</strong> loro na-<br />
tura eccellenti campi <strong>di</strong> coltivazione. Nel<br />
i852 il car<strong>di</strong>nal Donnei attuale arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> Bordeaux, pronimziò alla festa a*<br />
gricola <strong>di</strong> s. Ciers Lalande (con quell'eloquenza<br />
mirabile <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>e<strong>di</strong> pure saggio<br />
ne'vol.LXX, p. 1G7, e LXXVll, p. 54),<br />
davanti ad una folla <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni accor-<br />
si ad essa, un lungo <strong>di</strong>scorso nel quale<br />
TRA i4r<br />
celebrò i servìgi prestati all' agricoltu-<br />
ra dagli or<strong>di</strong>ni religiosi, eparticolarmen»<br />
te da' trappisti. Disse fra le altre cose,<br />
M Che cosa è un Trappista ? E' un uomo<br />
fatto come ognuno <strong>di</strong> noi, coli' eccezione<br />
eh' egli è un poco più modesto,<br />
un poco più temperante, che dorme<br />
meno, e perciò è migliore. 11 sonno troppo<br />
prolungato, altrimenti detto la pigri-<br />
zia , la tavola e la lingua sono stale la<br />
causa <strong>di</strong> molte miserie in questo mondo.<br />
Non è mestieri esser molto iniziali nella<br />
scienza d'Ippocrate per indovinar questo.<br />
Sìjhavvi pericolo a dormir troppo, a man-<br />
giar troppo, e a parlar troppo. Ora il trappista<br />
dorme poco, mangia anche meno,<br />
e non parla punto. Dal che avviene ch'e-<br />
gli non solo sia un santo, ma anche un a-<br />
bile agricoltore, ed ecco perchè io voglio<br />
presenlarvelo come un modello in tuttociò<br />
ch'è suscettibile d'essere imitalo da<br />
voi. Voglio altresì provare all'uomo dei<br />
campi, la cui vita è spesso una vita <strong>di</strong> pri-<br />
vazioni, che esistono uomini i quali avreb-<br />
bero potuto procurarsi nel mondo tutti ì<br />
go<strong>di</strong>menti della vita,eche si condannano<br />
volontariamente a mangiar meno, a dorr<br />
mir meno, a lavorar più dell'operaio delle<br />
nostre città, più dell'abitante delle nostre<br />
campagne. Il trappista si leva ogni giorno<br />
alle 2 del matlino,ad un'ora le domeniche,<br />
ed a mezzanotte i giorni <strong>di</strong> grande solennità.<br />
La preghiera ed il lavoro manuale<br />
occupano tutto il suo tempo, fino alle 8 <strong>di</strong><br />
sera,in cui va a riposarsi.DallaPasqua fino<br />
a' i4 settembre il trappista fa due pasti,<br />
ili.° allei I 1/2 antiaieri<strong>di</strong>ane, il 2.° alle<br />
6 delia sera; il resto dell'anno non ne fa<br />
che uno, alle 2 1/2, e nella quaresima al-<br />
le 4 pomeri<strong>di</strong>ane, consagrando non più<br />
che mezz'ora a questo unico pasto del giornoe<br />
della notte, lo ebbi la fortuna <strong>di</strong> pas-<br />
sare alla Trappa gli 8 giorni che prece-<br />
dettero la mia consagra/ione episcopale<br />
nel 1 835. In quell' epoca, come sempre,<br />
l'or<strong>di</strong>nario consisteva in una zuppa <strong>di</strong> puree,<br />
una pietanza <strong>di</strong> legumi con<strong>di</strong>ta con<br />
sale e acquo, ed uu frutto era il compi-
i42 TRA<br />
mento della frugale mensa. Il trappista<br />
non conosce né carne, né pesce, né bur-<br />
ro, né uova, lo voglio provarvi, che anco<br />
astenendosi dalla carne e pregando<br />
molto, si può essere virtuosi e mollo uti-<br />
li cilta<strong>di</strong>nì. Contale dunque se potete i<br />
servigi pieslati alla società da' conventi<br />
della Trappa! Contate i campi <strong>di</strong>ssoda-<br />
li e migliorali, i terreni incolli e sabbio-<br />
si coperti presentemente <strong>di</strong> ricche messi.<br />
Conlate i poveri vestiti e nutriti,! ma-<br />
lati e gì' infermi soccorsi, gli orfani rac-<br />
colli. Si potrebbe adunque chiamare i<br />
trappisti i beoefattori dell* umanità, la<br />
provvidenza <strong>di</strong> tutti quelli che stanno<br />
intorno a loro. Una colonia <strong>di</strong> trappi-<br />
sti è un intero villaggio, ove trovansi i<br />
<strong>di</strong>versi generi <strong>di</strong> mestieri. Al fianco del<br />
trappista coltivatore sta il mugnaio , il<br />
fabbro, il falegname, il meccanico, e tut-<br />
ti questi uounai lavorano dallo spuntar<br />
del sole fino al tramonto. Vorrei che il<br />
tempo mi permettesse <strong>di</strong> <strong>di</strong>rvi ciò ch'essi<br />
hanno fallo alla Meilleraye, a Mortagne,<br />
al PortodelSalut,a Valsainte, ad Aigue-<br />
belle, a Briquebec, a Font-Combaut, a<br />
Sette Fonti, a Slaoueli, ed u<strong>di</strong>reste quai<br />
pro<strong>di</strong>gi opera la fede, l'amor <strong>di</strong> Dio, ed<br />
il desiderio d'essere u\\\e a'suoi sitnili. lo<br />
visitai circa 3o anni fa uno de'luoghi,che<br />
poco tempo dopo scelse per sua residen-<br />
za una colonia <strong>di</strong> questi religiosi. Il terreno<br />
non era ricoperto che <strong>di</strong> rocce, <strong>di</strong> bo-<br />
scose e fangose pahi<strong>di</strong>, né si osava tra-<br />
versarlo a cavallo a motivo delle frane che<br />
vi si rinvenivano ad ogni passo. In oggi<br />
i campi <strong>di</strong> un'ammirabile fecon<strong>di</strong>tà rim-<br />
piazzano le palu<strong>di</strong> e le felciaie; gli scogli<br />
o rocce sono iu gran parte scomparsi sot-<br />
to il terreno vegetabile, e la falce vi miete<br />
hbeiaoìente i ricchi prati, creazione del<br />
pio cenobita. De' canali ingegnosamente<br />
<strong>di</strong>stribuiti rendono freschi que' verdeg-<br />
gianti boschetti; altri canali sotterranei,<br />
«cavati oltre ad un metro <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà,<br />
ricevono le acque de' terreni umi<strong>di</strong> e le<br />
scaiicano in un bacino che alimenta <strong>di</strong>-<br />
versi molini. Parmi the tulli questi lavo-<br />
T R A<br />
ri incominciati e compiuti da'padri dellfi<br />
Tiappa rivelino un'intelligenza paziente<br />
ed attiva e profonde cognizioni in agri-<br />
coltura. Una delle loro officine colpisce<br />
d' ammirazione e <strong>di</strong> stupore Itilti i visi-<br />
tatori... lo credo (l'aver detto abbastanz;»<br />
per provare, che i trappisti >ono uomini<br />
utili alla società". Sulle osservanze dei<br />
trappisti, colla vita del loro istitutore e<br />
riformatore p. d. Armando Giovarmi le<br />
Bouthillier de Raiicé, ne tratta ancora il<br />
p. Helyot usila Storia degli or<strong>di</strong>ni mo^<br />
ìiastici, l. 6,cap, r . Avendo proceduto con<br />
lui nelle notizie dell'istituzione della gran<br />
Trappa <strong>di</strong> Perche a Mortagne, mi rima^<br />
ne a riferire le principali osservanze dei<br />
trappisti, olire il già narrato. Secondo<br />
dunque il p. Helyot, contemporaneo del<br />
la riforma della Trappa, sono le seguen-<br />
ti, ed in processo <strong>di</strong> tempo avranno su-<br />
bito delle variazioni, che sono andato <strong>di</strong>-<br />
cendo. Poiché iu alcune trappe, per te cir-<br />
costanze de'lempi, i Papi rallentarono al-<br />
quanto l'austerità della vita e mo<strong>di</strong>ficarono<br />
la qualità del nutrimento, come in<br />
quella <strong>di</strong> Casamari, nello stalo pontificio,<br />
ferme però restando la sostanza dell'os-<br />
servanze religiose,secondo l'istituzione del<br />
riformatore p. ab. de Rancé. I trappisti<br />
nell'estate vanno a riposare 8 ore dopo<br />
mezzodì, e nell'inverno 7 ore 1/2. S'alzano<br />
2 ore dopo la mezzanotte per andare<br />
a recitare mattutino, qonsuruaudovi due<br />
ore e mezza, imperocché al grande uffizio<br />
aggiungono quello della Madonna, e tra<br />
l'uno e l'altro uftizio fanno una mezz'ora<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione. INe'giorni in cui si <strong>di</strong>ce l'uf-<br />
fìzio della feria, recitano ancora l'uffizio<br />
de* morti. Dopo mattutino , nell' estale,<br />
ponno andare a riposarsi nelle loro celle<br />
fino all'ora <strong>di</strong>i.^, ma nell'inverno si riti-<br />
rano tutti in una camera comune, vicina<br />
al luogodestinato per iscaldarsi,nella qua-<br />
le ciascuno da se applica alla lezione <strong>di</strong><br />
qualche libro. I sacerdoti però or<strong>di</strong>naria<br />
mente in questo tempo celebrano la lor»<br />
messa. Cinque ore e mezza dopo la mez-<br />
zanotte <strong>di</strong>cuuoi/, in<strong>di</strong> vauno nel capilo-
TRA<br />
loovesl trattengono mezz'ora circa, fuorcliè<br />
in l'Cili giorni ne'quali più lungamen-<br />
te vi <strong>di</strong>morano per ascoltare l'esortazio-<br />
ne (ìell'abbaleo ilei priore. Passale 7 ore<br />
dopo mezzanotte vanno a lavorare; cia-<br />
scuno allora si spoglia della sua cocolla,<br />
e rin»boccando sopra le ginocchia l'abito<br />
<strong>di</strong> sotto, alcuni lavorano e vangaiiola tet-<br />
ra, portano il letame al giar<strong>di</strong>no, segano<br />
il fieno; altri vagliano, altri portano del-<br />
le pietre, applicandosi ciascuno al lavoro<br />
assegnatogli, mentre non <strong>di</strong>pende dal lo-<br />
ro arbitrio l'eleggere quel lavoro, che più<br />
si confà alla loro inclinazione. L'abbate<br />
^tesso si applica al lavoro, e sovente si oc-<br />
cupa ne'[)iù vili ministeri; e gli uni e gli<br />
fliiri si eccitano colla forza dell'esempio.<br />
Quando il tempo non permette d'uscire<br />
nll'aperto, ripuliscono la chiesa, scopano<br />
i chiostri, nettano il vasellame, fanno il<br />
bucato, mondano i legumi, e alle volte siedono<br />
in terra gli uni presso gli altri ra-<br />
schiando delle ra<strong>di</strong>ci, senza giammai pro-<br />
ferire parola. Vi sono nelle trappede'luo-<br />
ghi destinali per lavorare al coperto, nei<br />
quali molti religiosi stanno occupati gli<br />
uni ascrivere de'libri <strong>di</strong> chiesa, altri nel<br />
legarli, altri in fare da legnaiolo, altri in<br />
tornire, ed altri in <strong>di</strong>versi lavori, non es-<br />
sendovi cosa necessaria pel monastero e<br />
a' loro usi che da loro medesimi non la<br />
fiìbbrichino. Quando hanno travagliato<br />
un'ora e mezza vanno a recitare Torà <strong>di</strong><br />
3.", in<strong>di</strong> assistono alla messa e dopo <strong>di</strong>-<br />
cono l'ora <strong>di</strong> 6,", poi si ritirano nelle loro<br />
celle, ove si applicano alla lezione. Ciò fat-<br />
to si portano a cantare l'ora <strong>di</strong> g.', se pe-<br />
ro non è giorno <strong>di</strong> <strong>di</strong>giuno, nel quale l'tif<br />
fìzio si pospone, ne si <strong>di</strong>ce l'ora <strong>di</strong> 9." che<br />
poco avanti mezzodì. Dopo g." vanno al<br />
refettorio, il quale è mollo ampio, con un<br />
lungo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tavole d'ambe le parli.<br />
Quella dell'abbate è nel mezzo e <strong>di</strong>rim-<br />
petto alle altre, a cui vi è silo capace per<br />
f) ovvero 7 persone. L'abbate si mette in<br />
capo <strong>di</strong> essa, tenendo a sinistra il priore,<br />
e alla destra i foraslicri, qualoia vi siano<br />
e mangino nel refellorio, il che rare voi-<br />
TRA<br />
43<br />
te avviene. Queste tavole sono nude e sen-<br />
za tovaglie, n)a tenute con molta propiie-<br />
tà. Ogni religioso ha la sua salvietta, la<br />
tazza <strong>di</strong> maiolica, il coltello, cucchiaio e<br />
forchetta <strong>di</strong> busso, che stanno sempre nel-<br />
lo slesso luogo. Si dà loro del pane a suf-<br />
ficienza, un boccale d'acqua e un altro <strong>di</strong><br />
sidro formalo <strong>di</strong> pomi spremuti, non pie-<br />
no, poiché quanto manca a colmarlo de-<br />
ve servire per la refezione della sera. Il<br />
loro pane è molto nero e umido (si ten-<br />
ga presente che parlo col p. Helyot e<strong>di</strong><br />
suoi tempi), mentre non stacciano la farina<br />
, facendola soltanto passare per un<br />
crivello, donde ne deriva che in essa resta<br />
la maggior parie della semola. E' data ai<br />
trappisti una minestra talvolta d'erba, o<br />
<strong>di</strong> piselli o lenticchie,ed altri legumi,giammai<br />
con<strong>di</strong>ta con burro o olio. Ad essa aggiungono<br />
due scarse porzioni ne'giorni <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>giuno, cioè un piattello<strong>di</strong> lenticchie e un<br />
altro <strong>di</strong> spinaci e <strong>di</strong> fave,© <strong>di</strong> polenta si<br />
<strong>di</strong> farina che <strong>di</strong> lritello,o <strong>di</strong> carote e altre<br />
ra<strong>di</strong>ci secondo le stagioni. Le loro or<strong>di</strong>-<br />
narie salse sono <strong>di</strong> acqua e sale, talvol-<br />
ta mescolate con tritello o latte. Dopo il<br />
pasto si dà a* religiosi due pomi o pera<br />
colte o crude. Finito il pranzo cominciano<br />
a rendere grazie a Dio in refelloiio e<br />
le vanno a terminare in chiesa, poi si ri-<br />
tirano nelle loro celle, ove ponno appli-<br />
carsi alla lezione e alla contemplazione.<br />
Passala circa un'ora ritornano al lavoro,<br />
ripigliando quello lasciato la mattina o cominciandone<br />
altro. Questo lavoro dura<br />
un'ora e mezza circa. Dato il segno pel riti-<br />
ro, ciascuno lascia i zoccoli, riprende la<br />
sua cocolla e si ritira nella propria cella,<br />
ove legge e me<strong>di</strong>ta fino ad ora <strong>di</strong> vespe-<br />
ro, il quale recitano 4 o>'e dopo mezzodì,<br />
e passata un'ora si recano nel refettorio,<br />
in cui ciascun religioso trova per refezio-<br />
ne 4 oncie <strong>di</strong> pane, del sidro, e due pei a<br />
omele, e alcune noci ne'<strong>di</strong>giuni prescrit-<br />
ti dalla redola. Ne'<strong>di</strong>giuni imandati<br />
.Qw.«. ..- v.igumi poi COI<br />
dalla Chiesa, si danno due oncie <strong>di</strong> pane<br />
e del sidro per una sola bevanda. Quando<br />
non <strong>di</strong>giuuauo, attrappisti sì dà ìovo
i44 TRA<br />
a cena del sidro, una porzione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>che,<br />
il pane e qualche mela o pera; nel qual<br />
tempo a pranzo non hanno che una por-<br />
zione <strong>di</strong> legumi e la minestra. Per tale<br />
cena o colazione impiega no un quarto<br />
d'ora, restando loro mezz'ora per pas-<br />
sarla in solitu<strong>di</strong>ne, scorsa la quale si por-<br />
tano nel capitolo, ove si legge qualche libro<br />
spirituale, finche passale 6 ore dopo<br />
mezzodìjSi <strong>di</strong>ce compieta e poi si ora men-<br />
talmente mezz'ora. Prima d'uscire dalla<br />
chiesa e rientrare nel dormitorio, sono i<br />
trappisti aspersi con 1* acqua benedetta<br />
dall'abbate. Per riposare se ne dà il cenno<br />
7 ore dopo mezzodì, e dormono i re-<br />
ligiosi vestili sopra un pagliariccio trapun-<br />
tato che giace sopra le tavole, con origliere<br />
pieno <strong>di</strong> paglia e una coperta. Neppure<br />
quando sono infermi è loro permessolo<br />
spogliarsi, e <strong>di</strong>morando in questo tempo<br />
iieirinfermeria,si accorda ad essi <strong>di</strong> giace-<br />
re su pagliaricci non trapuntati, e <strong>di</strong> rado<br />
avviene che in tale htalo si conceda l'uso<br />
de'pannilini, se pure la malattia non fos-<br />
se gravissima. Bensì nelle malattie i trappisti<br />
sonocon somma carità trattati, man-<br />
giano uova e carne, esclusa quella de'vo*<br />
Jalili, come sono vietali i frutti confettati<br />
o can<strong>di</strong>li; e quando un itifernìo è vicino<br />
n n>orle, l'infermiere o il superiore prepara<br />
della paglia e della cenere, in forma<br />
<strong>di</strong> croce, e ve Io stende sopra al pmito <strong>di</strong><br />
spirare. Così agonizzante il maialo viene<br />
portalo nel coro in chiesa, ove riceve i sa-<br />
gramenli,e rimane sulla cenere finché «lon<br />
ha reso l'anima a Dio, circondato da'cor-<br />
religiosi prostrali e recitandole preci per<br />
gli agonizzanti. Dipoi il defunto viene se-<br />
polto in quella medesima fossa <strong>di</strong> già sca-<br />
vata colle sue stesse mani. Nelle chiese dei<br />
trappisti non vi sono uè candellieri d'ar-<br />
gento, né ricchi ornamenti, ogni cosa spi-<br />
rando semplicità e povertà: le pianete e<br />
) paramenti degli altari sono <strong>di</strong> saia. Tut-<br />
to i' ornauìento dell'altare consiste nel<br />
Crocefisso d'ebano, e in due platliglie <strong>di</strong><br />
legno fìtte nelle due parti estreme dell'al-<br />
iare, dalle quali spuntano fuori due brac<br />
T II A.<br />
eia che reggono due cerei. I forastieri nono<br />
albergati nelle trappe con molta carità,<br />
e alcune tavolette appese alle mura<br />
delle loro camere, gl'informano della ma-<br />
niera per <strong>di</strong>portarsi in tali santi luoghi.<br />
L'or<strong>di</strong>narie pietanze che loro si presenta-<br />
no, consistono nella minestra, in due o tre<br />
piatti <strong>di</strong> legumi, in un piatto <strong>di</strong> uova, ma<br />
giammai pesce quantunque gli stagni ne<br />
abbon<strong>di</strong>no. Le bevande sono il sidro e<br />
l'acqua, il pane è quello de'trappisti. Tali<br />
erano le costumanze vigorose <strong>di</strong>queUi<br />
religiosi ne' primi tempi <strong>di</strong> loro istituzio-<br />
ne. Ora riporterò alcune altre generiche<br />
nozioni, che ricavo dagli scrittori de'trap-<br />
pisti, da' quali <strong>di</strong> comun consenso si ce-<br />
lebrano per menare vita veramente an-<br />
gelica. Mirabile è la dolce serenila <strong>di</strong>pin-<br />
ta continuamente sul loro volto, la quale<br />
sembra aumentarsi in proporzione delie<br />
loro austerità. E<strong>di</strong>ficano tutti i fedeli colla<br />
riputazione della loro penitenza, degna<br />
de' primi anacoreti. Non avvi spettacolo<br />
piti commovente <strong>di</strong> quellocheolfre il rac-<br />
coglimento continuo de'religiosi al lavo-<br />
ro, al refettorio e soprattutto alla chiesa:<br />
niente <strong>di</strong> più e<strong>di</strong>ficante della loro salmo-<br />
<strong>di</strong>a, massime nella compieta,facendo pau-<br />
sa tra' versetti, a fine <strong>di</strong> far entrare nei<br />
loro cuori i sentimenti espressi dalle pa-<br />
role del Salmista. Essi sono perfettamen-<br />
te morti alla propria volontà, vivono ia<br />
una generale mortifìcazione de'loro sen-<br />
si, ed ì più leggieri falli si puniscono eoa<br />
lunghe prostrazioni. Colgono tutte le oc-<br />
casioni per praticare la pazienza e l'umil-<br />
tà. Il superiore per esercitarli in queste<br />
virtù, li tratta talvolta con molta severità,<br />
ezian<strong>di</strong>o nelle malattie. Sonovi de'trap-<br />
pisti <strong>di</strong> sì smisurato fervore , e si santa-<br />
mente desiderosi <strong>di</strong> patimenti, che aggi ungono<br />
altresì delle mortificazioni volonta-<br />
rie a quelle che sono dalla regola ingiunte.<br />
Ubbi<strong>di</strong>scono non solo a'superiori, ma<br />
altresì all'infimo della comunità, tostochè<br />
egli fa alcun segno. Allorché un trappista<br />
è per far professione, scrive alla sua fit-<br />
miglia per rinunziare a tutti i suoi b«ai»
TRA<br />
Falla Ih professione rompe ogni commer*<br />
ciò co'suoi parenti e amici; e se ricortla-<br />
si ancora del mondo, ciò non è che a fine<br />
<strong>di</strong> pregare per Ini. Non ricevesi cosa al-<br />
cuna nelle troppe, le qnali benché povere,<br />
pnre trovano il modo <strong>di</strong> fare abbondanti<br />
limosìne.Qiiando l'abbate sa la mor-<br />
te d'alcun parente <strong>di</strong> qualche religioso, il<br />
raccomanda alle preci della comunità, ma<br />
senza specificarlo, e <strong>di</strong>cendo in genere che<br />
il padre, la madre o altro congiunto d'u-<br />
no de'monaci è morto. Essi tengono tul-<br />
li gli occhi bassi, e non guardano mai gli<br />
stranieri.solo passando innanzi ad essi fanno<br />
un profondo inchino. Osservano tra loro<br />
un silenzio continuo, e non si comunicano<br />
che per segni i loro pensieri: non<br />
parlano che a'superiori, e non ponno in-<br />
lertenersi cogli stranieri che alla loro pre-<br />
senza. Quegli che apre loro la porla, pro-<br />
strasi <strong>di</strong>nanzi ad essi, e poscia li conduce<br />
in una cappella vicina alla chiesa, affinchè<br />
rifacciano la loro preghiera. Dipoi li conduce<br />
al parlatorio, ove dopo avere loro<br />
fatto una breve lettura <strong>di</strong> pietà, raccomanda<br />
il silenzio e li prega d'avvertire<br />
che non <strong>di</strong>cano o facciano cosa che pos-<br />
sa <strong>di</strong>sturbare la comunità. Gli ospitalie-<br />
ri non parlano che quando la necessità<br />
Io esige. Siccome l'umiltà è una <strong>di</strong> quel-<br />
le virtù che più si ammirano ne'trappisti<br />
dagli stranieri, all'u<strong>di</strong>re <strong>di</strong> quelli che han-<br />
no il permesso <strong>di</strong> parlare, altro non sono<br />
che peccatoi i, e nulla <strong>di</strong>cono mai che tor-<br />
nar possa a gloria della loro casa. La vita<br />
de'trappistinon èche un continuo me-<br />
<strong>di</strong>tare, un lavorare, un pregare, un tace-<br />
re. Entrali nelle trappe, tutte le relazio-<br />
ni, lutti i legami si spezzano; tutte le lusinghe,<br />
tutte le illusioni svaniscono. Non<br />
y'ì è che un solo pensiero, la morte! un<br />
desiderio solo, id<strong>di</strong>o! Quanti che sembravano<br />
posti sulla terra solo per essere segno<br />
all'invi<strong>di</strong>a dell'universale, abbando-<br />
nali gli agi,i fasti, le grandezze,sonosi rin-<br />
chiusi fra «pielle mura, e vestita la ruvi-<br />
da lana della bianca cocolla, cinta a'fian-<br />
chi la stringa d'un nero cuoio, hormo rin-<br />
VOL. LXXIX.<br />
TRA 145<br />
venuta quella felicità che invano altrove<br />
cercarono. L'abito de'trappisli è tutto <strong>di</strong><br />
lana, e situile a quello de'cisterciensi del-<br />
la stretta osservanza. Perciò consiste in<br />
una cocolla bianca, legata con una cintu-<br />
ra <strong>di</strong> pelle nera, con maniche larghe, ed<br />
un cappuccio simile a quello de'foglian-<br />
ti o bernardoni; i conversi l'hanno <strong>di</strong> co-<br />
lor tanè, ed i novizi invece <strong>di</strong> essa portano<br />
una cappa senza maniche. Il p. Bonan-<br />
ni nel Catalogo degli ordì ni religiosi, de-<br />
<strong>di</strong>cato aClemente Xl, nel 1.<br />
1 , p. i 35 e i 36,<br />
riporta le figure del monaco cisterciense<br />
del monastero della Trappa in cocolla e<br />
coperto <strong>di</strong> cappuccio, e del medesimo spo-<br />
glialo della cocolla, in atto <strong>di</strong> vangare la<br />
teira. Egli <strong>di</strong>ce, che si depone la cocolla<br />
da'monaci trappisti, ogni qual volta devono<br />
impiegarsi in occupazioni servili e<br />
faticose; poiché lutti sono obbligati ogni<br />
giorno, eccettuate le feste, a lavorare per<br />
alcune ore assegnate, o nella coltura del-<br />
l'orto o ne' ministeri vili della cucina, o<br />
nel lavare le vesti, o in qualunque altra<br />
occupazione necessaria al mantenimento<br />
loro. Mentre sono occupali in esse, por-<br />
tano sopra la camicia <strong>di</strong> lana un'altra to-<br />
naca bianca, sopra cui è uno scapolare ne-<br />
ro poco più lungo de'fianchi, cinto attor-<br />
no a'medesimi; a questo è unito un pic-<br />
colo cappuccio alquanto aguzzo, con cui<br />
coprono il capo, e quandocolti vano la ter-<br />
ra, invece <strong>di</strong> scarpe adoprano certe pianelle,<br />
che i francesi chiamano snbot. Men-<br />
tre si trattengono in queste opere servili e<br />
laboriose, se odono il suono della campa-<br />
na, lutti si prostrano inginocchioni, e reci-<br />
tanoalcune preci assegniate dal superiore.<br />
A 'nostri giorni ilCapparoni nella lìaccoltadegli<br />
or<strong>di</strong>ni religiosi, v\\)voi\iisse la fi-<br />
gura del trappista in cocolla, con quanto<br />
dell'origine de'trappisli e costumanze <strong>di</strong><br />
essi avea scritto il p. lìonanni. Nel t. 20, n.'<br />
27 i\e\Wdlhnni <strong>di</strong> Honia si vede l'imuiagine<br />
d'un trappista in cocolla e colla te-<br />
sta tutta tosata, in allo<strong>di</strong> me<strong>di</strong>tare, aven-<br />
te in mano e a'iali gli attrezzi rurali, con<br />
articolo <strong>di</strong> Luigi Curion, celebrante qua<br />
IO
i46 TRA<br />
sii religiosi e i lóro cenobi. Non mancarono<br />
fa Isi filosofi, che biasiuìa rono le austeri •<br />
là praticale da questi piisolitariÌ5UOu che<br />
quelle praticate dagli antichi romiti. Ma<br />
\e ausìev'dìì òeWa peni te fiza sono una con-<br />
seguenza della dottrina <strong>di</strong> Gesù Cristo, e<br />
sono autorizzate dall'esempio de'Profeti,<br />
<strong>di</strong> s. Gio. Battista, dal Salvatore medesimo,<br />
dagli Apostoli, e da quasi lutti i San-<br />
ti della primitiva Chiesa. Gli Annali del-<br />
le scienze religiose^sevìe I .""j 1. 1 9, p. 307,<br />
rendono ragione dell'opera intitolata: /<br />
Trappisti^ ossia Vor<strong>di</strong>ne de'Cisterciensi<br />
alsecoloXIX. Storiadella Trappadal-<br />
la sua fondazioneJino a' nostri giorni<br />
1 4o- 1 844»'^'^^ CasiniiroGaillar<strong>di</strong>n,Parigi<br />
i844' Anche questo scrittore <strong>di</strong>mo-<br />
stra j che la regola della Trappa non è<br />
funesta a'suoi abitanti^ e che la penitenza<br />
la quale vi si pratica è utile ezian<strong>di</strong>o al-<br />
la società.<br />
TRASARIO (s.), abbate <strong>di</strong> Fonlenel-<br />
le. Uscito da una illustre famiglia <strong>di</strong> Benevento,<br />
fu ili 6.° abbate <strong>di</strong> quel famoso<br />
monastero, seminario <strong>di</strong> santi. Abbandonò<br />
il governo <strong>di</strong> esso nelTBiG, e morì<br />
semplice religioso. Neh 636 le sue reli-<br />
quie furono levate <strong>di</strong> sotto l'altare per<br />
riporle in una cassa. E' onorato a' 19 <strong>di</strong><br />
febbraio.<br />
TRASEA (s.), vescovo <strong>di</strong> Eumenia in<br />
Frigia e martire. Fiorì circa la fine del<br />
Il secolo, e Policrale <strong>di</strong> Efeso, citato da<br />
Eusebio, lo rappresenta come uno de'più<br />
chiari lumi della chiesa d'Asia in quel-<br />
l'epoca. Sembra ch'egli sia stato uno <strong>di</strong><br />
quelli che <strong>di</strong>chiararonsi contro gli errori<br />
<strong>di</strong> Montano, prima che Apollonio, il qua-<br />
le scriveva nel air, confutasse lo stesso<br />
eresiarca. S. Trasea <strong>di</strong>ede la vita per Ge-<br />
sù Cristo, secondo Apollonio, e credesi<br />
che abbia sofferto il martirio a Smirne<br />
verso il 177. Fu seppellito vicino a quel-<br />
la città, ed è nouìinato il giorno 5 <strong>di</strong> ot-<br />
tobre nel martirologio romano ed in altri.<br />
TRASFlGURAZlOiNEDI NOSTRO<br />
SIGNORE GESÙ' CRISTO, Domini<br />
Nostri Jesu in Thahore ascendenti. Fé*<br />
TRA<br />
sta che si celebra a'6 agosto, istituita per<br />
celebrare la memoria del giorno in cui<br />
GcsÌL Cristo apparve in uno stato glorioso<br />
conMosè edElia profeta sopra un mon-<br />
te, dove egli avea condotto gli apostoli s.<br />
Pietro, s. Giacomo maggiore, e s. Gio-<br />
vanni, i quali videro la gloria stolgoreg-<br />
giante <strong>di</strong> cui era rivestilo il Figlio <strong>di</strong> Dio,<br />
ed ascollarono la voce dell'Eterno Padre,<br />
che <strong>di</strong>sse loro: Questo e il mio Figliuolo<br />
<strong>di</strong>letto ^ nel quale io mi sono compia-<br />
ciuto; ascoltatelo, L'Evangelo non <strong>di</strong>ce<br />
quale fosse il monte sul quale Gesù Cri-<br />
sto condusse i 3 <strong>di</strong>scepoli, ma si ritiene<br />
per tra<strong>di</strong>zione che fosse il monte Tahor^<br />
come rilevai in tale articolo, <strong>di</strong>cendo inol-<br />
tre delle 3 chiese (e monastero) ivi erette<br />
da s. Elena per eternare la memoria del<br />
glorioso mistero, visione e pro<strong>di</strong>gio com-<br />
piuto sul medesimo, in tempo <strong>di</strong> notte,<br />
come vuole il Butler, con nozioni ana-<br />
loghe. In oggi non rimane che una cap-<br />
pella in rovina, nella quale ogni anno la<br />
comunità <strong>di</strong> Nazaret vi si reca in pelle-<br />
grinaggio nel giorno della Trasfigura-<br />
zione per celebrarvi la messa, e cantarvi<br />
il seguente Evangelo <strong>di</strong> s. Matteo e. xvn,<br />
§ 1-9.^» Gesù prese con lui Pietro, Giacomo<br />
e Giovaimi suo fratello, e li condusse<br />
allo scartalo sopra una montagna<br />
elevata. Ed Egli si trasfigurò al loro co-<br />
spelto,il suo viso risplendeva come il sole,<br />
e le sue vesti <strong>di</strong>vennero abbaglianti come<br />
la neve. E nel medesimo tempo Mosè<br />
ed Elia apparvero parlando con lui. Or<br />
Pietro <strong>di</strong>sse a Gesù: Signore, noi stiamo<br />
benissimo qui; se lo Inamate, vi faremo<br />
tre tende, una per voi, una per Mosè ed<br />
una per Elia. Egli parlava ancora, quando<br />
una ra<strong>di</strong>ante nube li ricoperse, e tutto<br />
ad un trailo una voce dalla nuvola <strong>di</strong>sse:<br />
Questi e il mio pre<strong>di</strong>letto Figlio, in cui<br />
riposi tutte le mie compiacenzej ascoi'<br />
tatelo. E i <strong>di</strong>scepoli udendo quelle parole<br />
caddero col viso contro terra in un gran--<br />
de spavento. E Gesù avvicinossi, li toccò<br />
e <strong>di</strong>sse loro: Alzatevi, e non temete <strong>di</strong> nul-<br />
la. Allora alzando gli occhi non videro
TRA<br />
piò che Gesù solo. E mentre <strong>di</strong>scendevano<br />
dalla moiitngnn, Gesù loro <strong>di</strong>sse:non<br />
<strong>di</strong>rele nd alcuno questa visione fino a che<br />
il FislitJolo dell' Uomo sia risuscitato da<br />
morte." La storia della Trasfigurazione<br />
<strong>di</strong> Gesù Cristo leggesi pure negli Evan-<br />
geli <strong>di</strong> s. Marco e <strong>di</strong> s. Luca. La <strong>di</strong>ffe-<br />
renza <strong>di</strong> 6 a 8 giorni che trovasi fra la<br />
narrazione <strong>di</strong> s. Matteo e s. Marco con<br />
quella<strong>di</strong>s. Luca, può naturalissimamente<br />
derivare dall' avere quest' ultimo inco-<br />
minciato a conlare dal giorno della promessa<br />
che nvea fatto il Salvatore <strong>di</strong> ma-<br />
nifestare la sua gloria ad alcuno de'suoi<br />
<strong>di</strong>scepoli, fi no al giorno della sua esecuzio-<br />
ne inclusivamente; mentre invece gli al-<br />
tri due hanno <strong>di</strong>stinto i soli 6 giorni che<br />
passarono tra l'una e l'altra. Quanto alle<br />
meraviglie che fanno alcuni sull'avere<br />
que'3 <strong>di</strong>scepoli potuto conoscere Mosè ed<br />
Elia, vogliono alcuni che Gesù Cristo gli<br />
avrà fatti loro conoscere o chiamandoli<br />
per nome od in qualche altro modo ta-<br />
ciuto dalla s. Scrittura.il p. Manduit nella<br />
Dissertazione sulla Trasfigurazione ,<br />
rispotide a tutte le <strong>di</strong>lìicoltà fatte std luo-<br />
go , sul giorno, e sulle circostanze della<br />
Trasfigurazione. 11 Butler ragionando <strong>di</strong><br />
(juesta festa e del raggio della gloria <strong>di</strong><br />
Gesù Cristo nel mistero della Trasfigurazione,<br />
<strong>di</strong>ce ch'Egli con esso volle mo-<br />
strare che i<br />
patimenti de'suoi servi sono<br />
d'or<strong>di</strong>nario accompagnati da consolazio-<br />
ni, e darci una prova evidente della ve-<br />
rità delle promesse che ci ha fatto <strong>di</strong> ri-<br />
compensarci in un'altra vita con una bea<br />
lilu<strong>di</strong>ne eterna. Un anno avanti la sua pas-<br />
sione, manifestò la sua gloria a 3 de'suoi<br />
<strong>di</strong>scepoli, i quali poi furono testimoni <strong>di</strong><br />
sua agonia nell'orto degli olivi. Il Salva-<br />
tore ne [jrese 3, aflinchè si dovesse prestar<br />
tede alla toro testimonianza, ma non<br />
volle sceglierne un nihnero maggiore per<br />
dare a/I intendtM'e a quelli che credono in<br />
lui, che debbono tener celate le grazie che<br />
ricevono dal cielo. Gesù volendo operar<br />
nel ritiro il miracolo cui me<strong>di</strong>tavii, condusse<br />
i suoi 3 Apostoli sopra un allo mon-<br />
TRA i47<br />
te, essendo suo costume <strong>di</strong> cercare qualche<br />
hjogo solingo per fare orazione; e s. Cirillo<br />
<strong>di</strong> Gerusalemme, s. Giovanni Damasceno,<br />
e più altri Padri antichi, affermano<br />
che secondo la tra<strong>di</strong>zione de'crisliani <strong>di</strong><br />
Palestina, questo mo!ite fu il Tabor, as-<br />
sai elevato e anticamente coperto d'albeii<br />
e fertilissimo, che s'innalza a modo<br />
<strong>di</strong> piramide in una vasta pianura in mez-<br />
zo della Galilea. La Trasfigurazione del-<br />
l' UomoDio accadde essendo lui in orazio-<br />
ne ; e mentre orava, lasciò apparire w\\<br />
raggio della gloria dovuta alla sua santa<br />
uraanità,e<strong>di</strong> cui erasi spogliato per amor<br />
<strong>di</strong> noi. Con questa gloriosa Trasfigura-<br />
zione ci ha dato una prova <strong>di</strong> quella ch'e-<br />
gli destina a'noslri corpi, una vera idea<br />
della vita avvenire, allorquando riuniti al-<br />
le anime nostre, ne partiranno la felicità<br />
nel regno de' cieli, colla contemplazione<br />
beatifica della stessa <strong>di</strong>vinità. Osserva in-<br />
oltre il Butler, che durante la Trasfigu-<br />
razione, i 3 Apostoli videro Mosè ed E-'<br />
lia, i quali parlavano col Salvatore della<br />
morte che dovea soffrire a Gerusalemme.<br />
Mosè rappresentava gli antichi Patriar-<br />
chi, ed i primi santi vissuti sotto la leg-<br />
ge: Elia rappresentava gli ultimi Profeti.<br />
Essi mostravano ambedue colla loro pre-<br />
senza, che tutti i giusti ispirati da Dio han-<br />
no, fin dal principio del mondo, reso te-<br />
stimonianza a Gesù Cristo come al vero<br />
Messia. Aveano inoltre sofferto non poco<br />
ambedue per la causa della virtù. Elia es-<br />
sendo statocrudelmenle perseguitato da*<br />
tristi, e Mosè avendo voluto piuttosto <strong>di</strong>-<br />
videre le afflizioni del popolo <strong>di</strong> Dio, che<br />
gli onori e i piaceri della corte <strong>di</strong> Faraone;e<br />
siccome l'amoreche ne porta vaGesù,<br />
lo facea ardentemente sospirare il momento<br />
<strong>di</strong> spargere il suo sangue per noi,<br />
non teneva con esso loro ragionamento<br />
che de'tormenti edelle ignominie che do-<br />
vea patire in Gerusalemme;ene avea pa-<br />
rimenti parlato più volte co' suoi <strong>di</strong>sce-<br />
poli, per mostrar loro l'ardentissimo suo<br />
desiderio <strong>di</strong> consumare il sagrifizio <strong>di</strong> se<br />
medesimo sulla croce. Il vescovo Sarncllii
i48<br />
TRA<br />
Leti. eccl. i. 5,leU.24: Del giorno della<br />
Trasfigurazione del Signore^ celebra<br />
il mese Óà agosto nel quale avvenne, <strong>di</strong>-<br />
chiarando che s. Matteo scrisse che fu <strong>di</strong><br />
sabato, e s. Luca <strong>di</strong> domenica ,^per <strong>di</strong>-<br />
notare che le anime avranno la beatitu-<br />
<strong>di</strong>ne nel sabato dell'eterno riposo, i cor-<br />
pi nella domenica, ch'è l'S."" della Risur-<br />
rezione: però s. Matteo mette solo i gior-<br />
ni <strong>di</strong> mezzo. Riflette quin<strong>di</strong>, che Cristo<br />
avea 33 anni quando accadde nel principio<br />
<strong>di</strong> primavera la sua gloriosa Tra-<br />
sfigurazione, per cui quest'Evangelo si<br />
legge 3 volte l'anno: il sabato ch'é T i i."<br />
giorno <strong>di</strong> quaresima, numero <strong>di</strong> trasgres-<br />
sione come <strong>di</strong>cono i Padri, lo legge pe*<br />
peccatori; la domenica ch'èili2.",nume-<br />
niero soprabbondante,perchè le sue parti<br />
aliquot 1 a 3, 4, 3>, 6, giungono al 2 i,<br />
lo legge pe'penitenti, per gli profiscen<strong>di</strong>;<br />
a'6 agosto, numero <strong>di</strong> perfezione, lo leg-<br />
ge per gli uomini augusti, pe* perfetti.<br />
Quanto agli Apostoli, <strong>di</strong>ce chein Giacomo<br />
si rappresentano gli attivi, in Giovan-<br />
ni i contemplativi, in Pietro i superiori,<br />
la cui vita è mista <strong>di</strong> contemplazione e a-<br />
zione. Appartenendo ad ogni stalo d'uo-<br />
mini questa Trasfigurazione <strong>di</strong> Nostro Si-<br />
gnore, il quale perciò vi adoperò tanti te-<br />
stimoni. La vocedel Padre fu testimonian-<br />
za <strong>di</strong> Cielo, gli Apostoli testimonianza del-<br />
la terra. Elia venne dal para<strong>di</strong>so terre-<br />
stre, Mosè ascese dall' infèrno, cioè dal<br />
limbo de' ss. Padri. In Mosè si figurò la<br />
legge, in Elia tutto l'or<strong>di</strong>ne de' Profeti<br />
rende testinionianza, presenti e futuri,<br />
della <strong>di</strong>vinità <strong>di</strong> Cristo. Per <strong>di</strong>mostrare,<br />
che la legge ed i Profeti conducono a<br />
Cristo, ed in Cristo hanno compimento.<br />
Gesù fu il primo de' trasfigurati. La<br />
gloria <strong>di</strong> Mosè non era trasfigurazione,<br />
perchè veniva <strong>di</strong> fuori. Gesù si trasfigu-<br />
rò, perchè dalla faccia <strong>di</strong> dentro ricevè<br />
tanto splendore quella <strong>di</strong> fuori. Al cui<br />
cospetto né il carro <strong>di</strong> fuoco, insegna<br />
perpetua del grande Elia,.né quelle cor-<br />
na <strong>di</strong> Mosè, non avea no luogo in tanta<br />
gloria. Così dall'anima umana, quando<br />
TRA<br />
sarà beata, ridonderà la beatitu<strong>di</strong>ne an-<br />
che nella carne risuscitata, per quanto n'è<br />
capace, ricca <strong>di</strong> quelle 4 doti, <strong>di</strong> cui qui si<br />
<strong>di</strong>ce : Resplenduit facies ejiis sicitt Solj<br />
perchè il sole è chiaro in sostanza, im-<br />
passibile nella natura, agile nel moto, sot-<br />
tile nel raggio. L'annalista Baronio pro-<br />
va colle testimonianze antichissime de'<br />
greci e de'Iatini, che la festa della Tra-<br />
sfigurazione è antichissima, e nelle note<br />
al Martirologio romano a'Q agosto^ cita<br />
pure il Martirologio <strong>di</strong> Vandelberto, il<br />
quale vi vea verso l'anno bJSo. In quest'ul-<br />
I<strong>di</strong>bits octa\n morte pas-<br />
timo si legge :<br />
suray crucemque-Christi Santa caro,<br />
aetìierani de<strong>di</strong>t antejlguram. Del medesimo<br />
sentimento sono l'annalista Spondano<br />
all'anno i456,n.°4j Tomassino, De<br />
<strong>di</strong>erumFestor. celehralìone lib. 2, cap.<br />
1 9, § I 4; e Lambertini,De jPei'f/^ Clirisii,<br />
§ 385. II <strong>di</strong>scorso 90.° <strong>di</strong> s. Leone I il<br />
Grande, Papa del 44^, versa sopra il mi-<br />
stero della Trasfigurazione del Signore,<br />
che la Chiesa onora a'6 agosto; il che pro-<br />
va che tale festa si celebrava a Roma alla<br />
metà del V secolo. Benedetto XIV prova,<br />
nella citata opera, che la chiesa roma-<br />
na continuava a celebrarla nel pontifica-<br />
to <strong>di</strong> Gregorio IX. Quin<strong>di</strong> Papa Calisto<br />
III con bolla del 1457, propriamenle non<br />
istituì la festa, ma la rinnovò or<strong>di</strong>nando<br />
che si celebrasse con più solennità e rese<br />
universale, per l'avvenimento che anco<br />
qui vado a ricordare. Mentre era car<strong>di</strong>-<br />
nale, avea Calisto III, con mirabile stupore<br />
<strong>di</strong> tutti, fatto preciso voto, che quando<br />
sarebbe <strong>di</strong>venutoPapa/arebbe guerra<br />
nella maniera che mci^lio potesse a'turchi,<br />
onde procurare <strong>di</strong> toglier loro Co-<br />
stantinopoli. Elevato al pontificato nel<br />
1455, in adempimento della promessa,<br />
subito sollecitò i principi cristiani a pren-<br />
dere le armi, fece pubbliche preghiere e<br />
processioni per invocare il <strong>di</strong>vino aiuto,<br />
ed allestì un'armata navale, meglio or-<br />
ganizzando la marina militare pontifìcia,<br />
e colla quale fece delle conquiste sugli ot-<br />
tomani. Più gloriosa riuscì al Papa l'mi-
TR A<br />
presa ili Belgrntlo (tli cui riparlai a Sb-<br />
mendria), fbite/.za anleinurale del cristia-<br />
nesimo in Ungheria. Trova vasi questa as-<br />
se<strong>di</strong>ata dal sultano Maometto li alla te*<br />
sta <strong>di</strong>i 5o,ooolurcln. Contro <strong>di</strong> essi mar-<br />
ciarono il valoroso c.ìpilanoGiovanniUn-<br />
niade principe <strong>di</strong> 7Vr//^^//t^^/^/Vr,chiamato<br />
il terrore de'lmchi e il <strong>di</strong>fensore de'cri-<br />
sliani, assistito dal consiglio del pontifi-<br />
cio legalo car<strong>di</strong>nal Giovanni CarvajaI, e<br />
dal zelo<strong>di</strong>s. Giovanni da Cnpistrano fran-<br />
cescano, il quale con un Crocefisso inal-<br />
berato in mano a guisa <strong>di</strong> vessillo, avea<br />
arruolalo un esercito <strong>di</strong> 4o>ooo uomini,<br />
e con esso alla loro testa cammina-<br />
va. A* 6 agosto i4^6 r Unniade si sca-<br />
gliò con tanto impeto e prodezza sopra<br />
i turchi, che avendoli sconfitti ne tagliò<br />
ape7zi 6000, s'impadronì <strong>di</strong> tutte le loro<br />
copiosissime vettovaglie, oltre 160 bom-<br />
barde, nonché costrinse Maometto II a<br />
precipitosa fuga a Costantinopoli, e ri-<br />
dotto a tale con<strong>di</strong>zione, che se i pifincipi<br />
cristiani, lasciali gli o<strong>di</strong>i e le guerre inte-<br />
stine, avessero secondato le sante inten-<br />
zioni del fervoroso Pontefice, con perse-<br />
guitare il comune nemico per mare e per<br />
terra, come egli vivamente gli esortava,<br />
quel famoso conquislatore avrebbe perduto<br />
r impero <strong>di</strong> Costantinopoli, e non<br />
avrebbe potuto conquistare quello <strong>di</strong>Tre-<br />
bisonda e la Bosnia. Per memoria peren-<br />
ne <strong>di</strong> questa splen<strong>di</strong>da vittoria, ottenuta<br />
nel gioino della Trasfigurazione del Si-<br />
gnore, Calisto III nel 14^7 f
i5o TRA<br />
giuno dell'Assunta. Nel giorno poi della<br />
festa per allegrezza mangiavano il pesce.<br />
Al Monte Libano^<strong>di</strong>ceil Magri <strong>di</strong> aver veduto<br />
solennizzarsi la Trasfigurazione da'<br />
maroniti con molta allegrezza, poiché il<br />
patriarca ascende con lutto il clero la cima<br />
del Monte Libano, ove sono rimaste<br />
alcune poche piante de'tanto famosi e lo-<br />
dati cedri, ed ivi celebra la messa pon-<br />
tificalmente sopra un altare <strong>di</strong> pietra allo<br />
scoperto, finita la quale i ricchi solevano<br />
banchettare lautamente il popolo ac-<br />
corso. Aggiunge il Piazza, <strong>di</strong>cendo delie<br />
chiese ove in Roma se ne celebra parti-<br />
coiaroìente la festa,che in quella <strong>di</strong> s. Ste-<br />
fano del Cacco vi sono due pietre vene-<br />
rabili, che <strong>di</strong>cesi esser l'una dove posò i<br />
pie<strong>di</strong> il Signore trasfigurandosi, l'altra dove<br />
sudò sangue nell'oi to degli olivi. Leggo<br />
nell' Onomasticoìi Rituale del Zac-<br />
caria : ìmmo et qfflcium ipse co m positi tj<br />
cioè Calisto IH, ex quo postea Pius V<br />
vcteres hymnos, et secun<strong>di</strong> nocturni lectiones<br />
expunsit^novasq uc suhstituit. Lo<br />
stupendo miracolo della Trasfigurazio-<br />
ne porse degno subbietto all' immortale<br />
Rallaele pel suo gran<strong>di</strong>oso e tanto celebrato<br />
<strong>di</strong>pinto a olio in tavola, commessogli<br />
dal car<strong>di</strong>nal de Me<strong>di</strong>ci, poi Clemente<br />
"VII, e riuscì il più nobile trofeo e capo<br />
lavoro dell'eccellente suo pennello, ili."<br />
quadro del mondo. Il car<strong>di</strong>nale designa-<br />
va <strong>di</strong> collocarlo nella cattedrale del suo<br />
arcivescovato <strong>di</strong> Narhona^ <strong>di</strong>rimpetto al-<br />
l'altro magnifico <strong>di</strong>pinto allogalo da lui<br />
a frate Sebastiano del Piombo veneto ,<br />
rappresentante la risurrezione <strong>di</strong> Lazza-<br />
ro operata dal Sai valore, invenzione e <strong>di</strong>segno<br />
del gran Michelangelo (nel 1828<br />
egreginmenle inciso dal veneto Giovanni<br />
Vendramiiii), forse in concorrenza col suo<br />
emulo Pvaff.iele. Ma morto questi, il quadro<br />
della Trasfigurazione per tutto elo-<br />
gio fu portalo a capo del suo feretro nella<br />
Chiesa <strong>di</strong> s. Maria ad Martyres, ove si<br />
celebrò il solenne funerale e fu sepolto, alla<br />
presenza <strong>di</strong> tutti i virtuosi <strong>di</strong> Roma chea-<br />
veano accompagnalo la pompa funebre.<br />
TRA<br />
lu<strong>di</strong> il quadro dal car<strong>di</strong>nale de Me<strong>di</strong>ci fu<br />
posto nella Chiesa <strong>di</strong> s. Pietro Alonto-<br />
rzo, donde i francesi lo portarono in Pa-<br />
rigi , e restituito a R.oma fu situalo al-<br />
l' ammirazione universale nella galleria<br />
Vaticana a<strong>di</strong>acente al Museo Praticano<br />
del Palazzo apostolico Vaticano (F.).<br />
Però quanto prima il meravigUoso <strong>di</strong>pin-<br />
to, insieme a tutta la pinacoteca, va a ri-<br />
portarsi nelle stanze delle terze loggie',ove<br />
stava prima, per la miglior luce; dopo<br />
essere slati rimossi gì' inconvenienti, pe*<br />
quali la galleria fu trasferita ove trovasi<br />
, nonché migliorata la località. Di<br />
quesla meravigliosa composizione ,<br />
che<br />
sempre più palesa la profonda sapienza<br />
e filosofia artistica del sommo <strong>di</strong>pintore,<br />
ove tutto é sovrannaturale e <strong>di</strong>vino, ne<br />
riparlai nel voi. XLVIF, p.io4, rilevando<br />
trovarsi nella Trasfigurazione pienamente<br />
osservato il fondamentale precetto<br />
dell'unità, nelle due scene rappresentate<br />
nel sublime quadro, cioè il gruppo bellis-<br />
simo espresso sul Tabor,c l'episo<strong>di</strong>o del-<br />
l' indemoniato alle falde <strong>di</strong> esso, che la<br />
censura rimarcò mancare d'unità. GiùlioRomano<br />
forse lo compi in alcuna figu-<br />
ra <strong>di</strong> minor conto. Ne furono fatte mol-<br />
le copie, e infinite incisioni in rame, primeggiando<br />
quelle<strong>di</strong> Nicola Dorigny, Raf-<br />
faele Moiglien,Pietrol3ettelini che pel suo<br />
lavoro si servì del cartone originale del-<br />
l'Urbinate, per cui vedonsi alquante con-<br />
siderevoli variazioni, e per ultimo l'incise<br />
Ignazio Pavon, olire altri.<br />
TRASILLA (s.), vergine. Zia dal Iato<br />
paterno del Papa s.Gregorio 1 IVIagno.Ri-<br />
nunziò al mondo, ed insieme con sua so-<br />
rella s. Emiliana si consagrò alla vita spi-<br />
rituale,e(l avanzossi sempre più nelle vie<br />
della perfezione. La sua assiduità all'ora-<br />
zione le avea incallito la pelle dei ginoc-<br />
chi. Sappiamo da s. Gregorio, ch'ella<br />
ebbe una visione, in cui apparsole il san-<br />
to Papa Felice suo zio, le fece vedere il<br />
posto che le era apparecchiato in cie-<br />
lo. Essa cadde malata il giorno vegnen-<br />
te, e passò alla beata eternità il 24 <strong>di</strong>-
TUA<br />
ceml'ie, nel qiial gioiiio è iiomiuata nel<br />
ntat lirologio romano.<br />
TRASLAZIONE DE' BENEFIZI E<br />
DE'BENEFIZIATI ECCLESIASTICI.<br />
Traslazione <strong>di</strong>cesi per rapporto a'benefi-<br />
ziati ed a' religiosi quando passano da<br />
nn benefìzio o da un or<strong>di</strong>ne ad un altro.<br />
Ne'primi secoli delia Chiesa non si cono-<br />
scevano le traslazioni degli ecclesiastici<br />
benefiziati, perchè nell'or<strong>di</strong>narli veniva-<br />
no attaccati in<strong>di</strong>ssolnbilraenlead unTìlo-<br />
/o ("/^.j. Si <strong>di</strong>stinguono due sorte <strong>di</strong> trasla-<br />
zioni <strong>di</strong> Benefizi ecclesiastici (V.), le per-<br />
petue e quelle temporanee. Le traslazioni<br />
perpetue si fanno colla soppressione del<br />
titolo della chiesa che si vuole abbando-<br />
nare, e con una novella creazione dello<br />
stesso titolo nella chiesa che si vuole oc-<br />
cupare. Esse cambiano lo stato del be-<br />
nefizio trasferito e gli fanno perdere i suoi<br />
privilegi. Queste traslazioni non si ponno<br />
fare senza una causa grande, e senza le<br />
formalità necessarie. Le traslazioni lem-<br />
porarienon recano or<strong>di</strong>nariamente alcun<br />
cambiamento al titolo de'benefìzi, ma è<br />
piuttosto una traslazione dell* assistenza<br />
del benefizio, che del benefìzio slesso, come<br />
se una chiesa parrocchiale fosse, o perchè<br />
minaccia <strong>di</strong> cader re<strong>di</strong>fizio,o per mi-<br />
seria degli abitanti, trasferita in una chie-<br />
sa vicina, o in una sussi<strong>di</strong>aria della stessa<br />
parrocchia. Questa traslazione che si fa<br />
coU'autoritk del vescovo non erigerebbe<br />
la chiesa vicina o la succursale in parroc-<br />
chia, quin<strong>di</strong> non cambierebbe nulla al ti-<br />
tolo della parrocchia che sarebbe abbandonata.<br />
Lecause perle traslazioni Ae* Ve-<br />
scovati (J .) sono : l'angustia del luogo,<br />
il suo stalo rovinato, il piccolo numero<br />
del clero secolare e regolare,ede*suoi abi-<br />
tanti, la perversità degli abitanli medesimi<br />
co'quali il vescovo e il suo clero non pò-<br />
tessero convivere. Per le traslazioni del-<br />
l'abbazie e «Icgli altri benefizi, la vicinan-<br />
za degli eretici i quali injpe<strong>di</strong>ss( ro il ser-<br />
vizio <strong>di</strong>vino, la cattiva aiia del luogo, la<br />
<strong>di</strong><strong>di</strong>collà delle atrnde per giungervi, i la-<br />
dri sparsi qua e là che non si [)otcSbci'0<br />
TUA I<br />
'? I<br />
cacciare, il maggior bene del benefizio, e<br />
finalmente la comune utilitàdellaChiesa;<br />
intorno alle quali cose do vrassi però sten-<br />
dere il processo verbale. De coinniodo et<br />
incommodo. Le traslazioni de' vescovi e<br />
degli altri gran<strong>di</strong> benefizi ecclesiastici non<br />
si fanno senza Tautorilàdel Papa; quelle<br />
de'piccoli benefizi ponno esser falle da-<br />
gli or<strong>di</strong>nari colie medesime formalilà pra-<br />
ticale per le creazioni, sul fondamento della<br />
regola del <strong>di</strong>ritto: Semel Deo <strong>di</strong>cntum,<br />
de rcgular. jur. in sexto. Non si può<br />
mettere in un decreto <strong>di</strong> traslazione che<br />
la chiesa abbandonala <strong>di</strong>venti luogo se-<br />
colare e profano; vi si lasciano, secondo<br />
r esigenza del caso, alcuni preti per ce-<br />
lebrarvi il servizio <strong>di</strong>vino. Una chiesa <strong>di</strong><br />
cui si trasferisce la sede vescovile, viene<br />
d'or<strong>di</strong>nario eretta in parrocchia, e tal-<br />
volta torna od essere cattedrale o concat-<br />
tedrale. Nel 1.° concilio <strong>di</strong> Cartagine, le<br />
traslazioni Òìì y escovi (V.) furono proi-<br />
bite, se non fosse per utilità della Chiesa,<br />
con autori là del concilio pe'vescovi, e col-<br />
l'aulorità del vescovo pe'preli e pegli al-<br />
tri chierici. Il concilio generale <strong>di</strong> Nicca I<br />
nel 325 decretò. « Non passi un vescovo<br />
da una Diocesi (/ .) all'allra, o ingeren-<br />
dovisi volontariamente, o cedendo alla<br />
violenza del popolo, oalla necessità impo-<br />
sta da'vescovi;ma resti nella cliiesa,ch'egli<br />
ha ricevuta da Dio per sua porzione. Proi-<br />
bizione a'sacerdoli e a'<strong>di</strong>aconi <strong>di</strong> passare,<br />
controia regola, da una chiesa all'allra."<br />
Allrettantonel 34 1 fu prescriltonel conci-<br />
lio d'Antiochia, vietandosi le traslazioni<br />
da un vescovato a un altro, senza neces-<br />
sità e solo per utilità dello Chiesa. Nel concilio<br />
<strong>di</strong> Sar<strong>di</strong>cadel 347 ^" statuito. « O-<br />
sio vescovo <strong>di</strong> Cordova <strong>di</strong>sse: Bisogna sra-<br />
<strong>di</strong>care nssolulanienle il pernicioso costume,<br />
e proibire ad ogni vescovo il far pas-<br />
saggio dalla sua a un'altra città : non se<br />
ne trova mai nessimo, che sia passato *\i\<br />
una grande ad una piccola; dal cheèuìa*<br />
nifesto, che non ci sono spinti che dall'a-<br />
varizia o dall'ambizione. Se voi liitti lo<br />
approvale, questo abuso sarà punito più
i52<br />
TRA<br />
fieveratnenle, in guisa che quegli che lo a-<br />
vrà commesso non abbia nemmeno In comunione<br />
laica anche in punto <strong>di</strong> morie.<br />
Tulli ri,sposero,noi l'approviamo". Dall'e-<br />
|)ist. I Sgeli S.Basilio si ricava.» Una trasla-<br />
zione quantunque contraria per se slessa<br />
o'canoni, può essere autorizzala, qualora<br />
sia realmente vantaggiosa alla Chiesa. 11<br />
che risulta dalla condotta <strong>di</strong> s. Basilio, il<br />
quale approvò in questi termini la Irasla-<br />
rioned'Eufronio vescovo <strong>di</strong> Colonia a Nicopoli.<br />
Quando i santi, <strong>di</strong>ce egli, operano<br />
senza aver <strong>di</strong>nanzi agli occhi nessun mo-<br />
tivo umano, né proporsi nessun privato<br />
interesse, ma solauienle il beneplacito <strong>di</strong><br />
Dio, egli è manifesto, cheDio è quegliche<br />
<strong>di</strong>rigeil lorocuore.Equandodegli uomini<br />
spirituali <strong>di</strong>cono parere, e che il popolo fedele<br />
lo segue <strong>di</strong> comuu consenso; chi può<br />
dubitare ch'egli non venga da Nostro Si-<br />
gnore?" Riporta l'annalista Rinal<strong>di</strong>, che<br />
Papa s. Gregorio 1 del Sgo, nella lettera a<br />
Benigno arcivescovo, tratta della trasla-<br />
zione de' vescovi, <strong>di</strong>mostrando, che siccome<br />
è lecita quando vi é giusta causa,<br />
cosi è biasimevole quando un vescovo<br />
spontaneamente o per ambizione passa da<br />
una chiesa all'altra, al qual proposilo e-<br />
gli <strong>di</strong>ce queste parole." Allracosa è il tra-<br />
passare <strong>di</strong> proprio movimento, e altra co-<br />
sa è il venire sforzalamente o per necessità,<br />
nel qual caso questi tali non mutano<br />
le città, ma sono mutati. " Il Papa<br />
Giovanni IX nel concilio celebrato in Roma<br />
neirSgSproiblche nessun vescovo po-<br />
tesse passare dalla sua chiesa alla sede romana;<br />
ed altrettanto decretò nel sinodo<br />
<strong>di</strong> Ravenna, per l'avvenuto a Papa Formoso<br />
[V.)^ ih."vescovo <strong>di</strong> chiesa deter-<br />
minata, che fosse elevato al pontificato.<br />
Ma tale legge tosto venne annullata, quando<br />
nel 914 Giovanni X dalla sede <strong>di</strong> Kavemia<br />
passò a quella <strong>di</strong> s. Pietro. Anticamente<br />
era il concilio provinciale quello<br />
che deleru)inava le traslazioni , riconosciuta<br />
1' utilità o la necessità delle me-<br />
desime. Secondo il Tomassino,Z^f' vet. et<br />
nov. Ecclcs. <strong>di</strong>scipL, venne quest'uso os-<br />
TRA<br />
servalo particolarmente in Francia verso<br />
il secolo X, nel qual tempo ie traslazio-<br />
ni de* vescovati furono messe nel rango<br />
delle cause maggiori riservale alla s. Sede.<br />
Cos'i queste traslazioni non si ponno<br />
fare in tutta la chiesa se non con l'auto-<br />
rità del Papa. Nella sess. 3g del concilio<br />
<strong>di</strong> Costanza del Il\.i'j, fu dehnito. » Siccome<br />
le traslazioni portano de'gravi dan-<br />
ni alle chiese, tanto per lo spirituale, che<br />
per il temporale; che i prelati non sostengono<br />
col necessario vigore i <strong>di</strong>ritti delle<br />
loro chiese, per timore <strong>di</strong> essere trasfe-<br />
riti, afhnchè il sommo Pontefice non sia<br />
accusalo <strong>di</strong> favorire coloro, che cercando<br />
piuttosto i loro interessi, che quelli <strong>di</strong><br />
Gesù Cristo, potessero sedurlo, e Irar pro-<br />
fitto dall'ignoranza, in cui fosse egli del<br />
fitto, noi stabiliamo e or<strong>di</strong>niarao,cheq(je-<br />
sle traslazioni non saranno ammesse, se<br />
non per cautele importanti e ragionevoli,<br />
che sieno slate conosciute e decise dal con-<br />
siglio de'car<strong>di</strong>nali, e dal loro consenso o<br />
dalla maggior parte <strong>di</strong> essi". Vi sono due<br />
sorte <strong>di</strong> traslazioni de' religiosi. Le une<br />
sono ad effectiim beneficuj le altre sono<br />
semplici de or<strong>di</strong>ne ad or<strong>di</strong>neni. Quando<br />
trattasi della traslazione d'un religioso<br />
da nn or<strong>di</strong>ne in un altro, ad effetto <strong>di</strong> ren-<br />
derlo capace <strong>di</strong> possedere un benefìcio <strong>di</strong>penden<br />
te dall'or<strong>di</strong>ne in cui viene trasfe-<br />
rito, il rescritto <strong>di</strong> traslazione, portando<br />
semplicemente <strong>di</strong>spensa <strong>di</strong> passare da un<br />
or<strong>di</strong>ne ad un altro, non è suflicienle se<br />
non avvi una <strong>di</strong>spensa speciale e parti-<br />
colare <strong>di</strong> traslazione, all'elfetto <strong>di</strong> posse-<br />
dere un benefìzio, e le provvisioni sono<br />
nulle. L'avarizia egli altri effetti mondani<br />
insegnarono anche a molli d' impetrare<br />
e ricevere benefìzi, non con animo<br />
<strong>di</strong> perseverare in quelli, ma con pensiero<br />
<strong>di</strong> goderli finché qualche fanciullo per-<br />
venisse all'età, al quale potessero poi fa-<br />
re la Rinunzia (V.); cosa che dagli uo-<br />
mini pii non fu mai scusata, e si tiene<br />
per comune opinione, che chiunque ri-<br />
ceve un benefizio con <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> rinun-<br />
ziarlo, non possa con buona coscienza ri-
TRA.<br />
cevere i fiiilll: il che ulcuiii non voglio*<br />
no (lire COSI generalmente <strong>di</strong> tutti, ma <strong>di</strong><br />
(jiielii suli che lo finno con <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> ab-<br />
bandonare l'or<strong>di</strong>ne clericale. A' vescovi<br />
fu proibito <strong>di</strong> ricevere le rinimzie ad fa-<br />
voìcffì, ritenuto giustamente che il solo<br />
Papa lo potesse fa re. E perchè molti bene-<br />
fiziati, (piando si sentivano vicini a morte,<br />
per tale via si facevano un successore, fu<br />
or<strong>di</strong>nato da'Papi per regola <strong>di</strong> cancelle-<br />
ria, che non valesse la rinunzia fatta dal<br />
beneficato infermo a favore <strong>di</strong> uno, se il<br />
rinunziante non sopravviveva 20 giorni<br />
dopo prestato il consenso. Ne'primi tetu«<br />
pi della Chiesa era un santo e lodevole co-<br />
stume, che chi era or<strong>di</strong>nato ad una chiesa<br />
mai in sua vita non lasciava il carico per<br />
avere benefizio <strong>di</strong> maggior ren<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong><br />
maggior onore: pareva a ciascuno assai fa-<br />
re rulììzio suo alla meglio. Per necessità<br />
alle volte il superiore, che non avea per-<br />
sona atta a qualche gran carica , ne pi-<br />
gliava una occupata in altra minore, e<br />
per ubbi<strong>di</strong>enza la trasferiva alla maggiore;<br />
cosa che fu poi per maggior comodo, ov-<br />
vero utile,ricercata daalcuni,onde la tra-<br />
slazione inusitata si fece usitatissima ; e<br />
tanta era la sollecitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong><br />
crescereingradojche spesse volte, lasciato<br />
il posseduto e impetratone un altro, riu-<br />
scendo l'impetrazione viziosa, resta va pri-<br />
vato d'ambedue: il che essendo inconve-<br />
niente, l'uso ottenne, che se l'impetrazio-<br />
ne del 2." luogo non poteva aver effetto, il<br />
benefiziato ritornasse senza altro al i."; e<br />
questo si chiamava Regresso (f^.)- A si-<br />
militu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ciò fu introdotto <strong>di</strong> concedere<br />
al rassegnante la facoltà, che qua kmque<br />
volta il rassegnatario, e con propria<br />
autorità prende <strong>di</strong> nuovo il Possesso (V.)<br />
del benefizio per farlo suo, come se mai<br />
l'avesse rinunziato : e quando anche ne<br />
avesse ricevuto il possesso prima della rinunzia,<br />
nel qual caso il regresso non può<br />
aver luogo, potesse per accesso ed ingres-<br />
so prendere il possesso similmente <strong>di</strong> pro-<br />
pria aulorità,senza altro ministero <strong>di</strong> giu-<br />
<strong>di</strong>ce ; e ciò pure si chianjò regresso. Però<br />
VOL, LXXIX.<br />
TRA i53<br />
il ricevere e l'ammettere le rinunzie con<br />
queste con<strong>di</strong>zioni, e con esse dare il ti-<br />
toloni rassegnalario,oonèstato permesso<br />
mai dal Papa ad altri, ma lo ha riservato<br />
solamente a se stesso. Tra'car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> s.<br />
Chiesa vi è \' Oziane (P^.), colla quale dal<br />
Papa sono trasferiti da un yescoK>ato<br />
Siihurbicario[P^.)aA altro,da un Titolo<br />
Car<strong>di</strong>nalizio ( f^.) ad altro, da una Dia-<br />
conia Car<strong>di</strong>nalizia (P\) ad altra, ed an-<br />
cora sono traslati da un or<strong>di</strong>ne all'altro.<br />
TRASLAZIONE o TRASPORTA-<br />
ZIONE DE'CORPl DE'SOMMl PON-<br />
TEFICI, Translatio Corporuni Sunimoruin<br />
Pontiflcum. A Sepolcro de'Ko-<br />
MANi Pontefici tornai a ragionare de'luoghi<br />
ove parlai delle traslazioni del Cadavere<br />
del Papa ( F.) e <strong>di</strong> quelle de' Precor<strong>di</strong><br />
(FI). Quanto a' corpi o alle con-<br />
trastate Reliquie dei ss. Pontefici, non so-<br />
lo ne tenni ragione nelle loro biografie,<br />
ma ezian<strong>di</strong>o ne'luoghi ove si venerano o<br />
si pretende possederli, spesso confonden-<br />
dosi una parte pel tutto. Ivi descrissi le<br />
loro traslazioni, colle circostanze che l'accompagnarono,<br />
come Traslazione delle<br />
Reliquie de'Santi (T^.). Il Morcelli <strong>di</strong>sse<br />
la traslazione e ricognizione del corpo :<br />
Corpori ex veteri aede rite translato<br />
quo<strong>di</strong>hidenijure antea recognitiini. Dis-<br />
si dunque in detto articolo della trasla-<br />
zione del pontificio cadavere dalla stanza<br />
ove morì il Papa, alla Cappella Sistina<br />
del Palazzo apostolico Vaticano ^<br />
tra-<br />
sporto che si fd <strong>di</strong> notte in nobile Lettiga<br />
(V.) aperta da ogni parte, se cessò <strong>di</strong><br />
vivere neXPalazzo apostolico Quirinale,<br />
con quel ceremonialeche riportai ne'vol.<br />
Vin,p.i86eseg.,XXVlII,p.4i, avendo-<br />
ne riparlato in tutti gli analoghi articoli,<br />
in tutti quelli <strong>di</strong> coloro che fanno parte del-<br />
la pompa funebre, e perfino <strong>di</strong>cendo degli<br />
abiti usuali pontificii <strong>di</strong> mozze ttayCo'c\ua\i<br />
viene vestito il cadavere. Avvertii poi nel<br />
vol.LXX,p.76,che non gli si pone ìaStola<br />
in tale trasporto, e ne addussi gli esempi;<br />
notando ancora, che non viene preceduto<br />
dulia Croce pontificia^ perchè Iole Ira-<br />
II
i54<br />
TRA<br />
sporto chiamasi privalo, e percliè morto<br />
i] Papa cessa la sua giuris<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>no-<br />
tala dalla Croce (per la slessa ragione alcuni<br />
pretendono, che i pontifìcii Stemmi<br />
de'funerali, quelli della cassa mortuaria,<br />
quelli che si aflìggono nelle pareti ester-<br />
ne delle patriarcali, e dei ss. Vincenzo e<br />
Anastasio come chiesa tumulante de'pre-<br />
cor<strong>di</strong>, devono essere col solo triregno sen*<br />
za le Chiavi: ciò si sostiene col praticato<br />
anticamenle,e pel riflesso,che colla morte<br />
del Papa cessa la sua podestà significala<br />
colle chiavi) che vivendo gli si reca innan-<br />
zi(<strong>di</strong>cesi pure che Tom missione della Cro-<br />
ce nel trasporlo privalo dal Quirinale al<br />
Valicano, forse derivò pure per elimina-<br />
re le pretensioni del parroco de'ss. Vin-<br />
cenzo e Anastasio a Trevi, quando il pa-<br />
lazzo Quirinale era nella sua parrocchia).<br />
In questo trasporlo non vi hanno luogo<br />
i Blaestri ostiari virga ruhea ( V.), cu-<br />
sto<strong>di</strong> della Croce pontificia,! quali viven-<br />
te il Papa recandosi in alcuna chiesa pre-<br />
ceduto dalla Croce, in essa soltanto si trovano<br />
esercitando il loro incarico ove si e-<br />
seguisce la funzione. Al passaggio della<br />
pompa funehre suonano le campane del-<br />
le chiese situale sulle strade per cui pro-<br />
cede. Inoltre nel ricordato articolo accen-<br />
nai i luoghi dove tenni proposilo della<br />
traslazione del pontificio cadavere,già ve-<br />
stilo degli abili pontificali con mitra <strong>di</strong><br />
lama d' argento (e non <strong>di</strong> tela d'oro come<br />
descrissero <strong>di</strong>versi, fra'quali il nJ' S'j^<br />
del Diario <strong>di</strong> Roma del 1721, <strong>di</strong>cendo<br />
come fu vestilo il cadavere <strong>di</strong> Clemente<br />
XI), posto sopra una bara porta-<br />
tile in forma <strong>di</strong> letto funebre, da delta<br />
cappella Sistina alla basilica Vaticana ,<br />
chiesa esponente e tumulante, che essendo<br />
solenne e regolare si fa processionaimente<br />
dal capitolo Vaticano colla pro-<br />
pria Croce astata, come <strong>di</strong> rubrica , se-<br />
guilo dal sagro collegio in cappe paonaz-<br />
ze, cioè i car<strong>di</strong>nali creati dal defunto <strong>di</strong><br />
saiella, gli altri <strong>di</strong> sela,niuno <strong>di</strong> essi por-<br />
tando la Mantelletta (F.) in Sede va-<br />
cante (V.)f e gli uni e gli altri <strong>di</strong>fferisco*<br />
TRA<br />
no pure nel Rocchetto (V.). Intervengono<br />
ancora in questa funzione, oltre i maestri<br />
delle ceremoniein mantellone, co'consue-<br />
li loro abiti paonazzi <strong>di</strong> mantelletta e <strong>di</strong><br />
mantellone, il maggiordomo, il maestro<br />
<strong>di</strong> camera, V elemosiniere, ed il foriere<br />
maggiore, e il cavallerizzo maggiore co'<br />
loro abili; così co'propri i 4 camerieri se-<br />
greti partecipanti, gli aiutanti <strong>di</strong> camera,<br />
gli scopatori segreli,ildecano,i palafrenie-<br />
ri, tulli famigliari domeslici del Papa de-<br />
funlo. La famiglia o anticamera d'onore<br />
non vi ha luogo: quin<strong>di</strong> si errò invitan-<br />
dola per Gregorio XVI. Neppuie dovea<br />
essa intervenire al trasporto del suo cada-<br />
vere dalle pontificie stanze alla cappella<br />
Sislina,comechè trasporlo privatissimo, e<br />
perciò questo si fece nel seguente modo.<br />
Precedeva la guar<strong>di</strong>a svizzera, 1 1 pala-<br />
frenieri con lorcie avanti e <strong>di</strong>etro al ca-<br />
davere portalo da due se<strong>di</strong>ari, circondando<br />
il medesimo i penitenzieri con lorcie<br />
e le guar<strong>di</strong>e nobili. Seguiva il maggiordomo<br />
e il maestro <strong>di</strong> camera con tutta l'an-<br />
tica mera, e porzione <strong>di</strong> delti palafrenie-<br />
ri. Negli ultimi 3 giorni deTunerali no-<br />
ven<strong>di</strong>ali, la Croce pontificia da' maestri<br />
ostiari si porta nella cappella del coro del-<br />
la basilica per servire alle solenni asso-<br />
luzioni <strong>di</strong> delti soli giorni, e perciò vi as-<br />
sistono i maestri ostiari. Qui <strong>di</strong>rò. La Cro-<br />
ce nelle messe de'defunli occorre per l'as-<br />
soluzione al tumulo. Siccome ne' primi<br />
6 giorni de' noven<strong>di</strong>ali l' assoluzione si<br />
fu dall'altare col metodo stabilito nel ce-<br />
remoniale de'vescovi lib. 2,cap. 36, così<br />
non servendo in quell'assoluzione la Cro-<br />
ce processionale, perchè non parte il celebrante<br />
dall'altare, perciò non si pone<br />
laCroce papale presso la credenza. Alcuni<br />
avvertono che impropriamente può chia-<br />
marsi Croce pontifìcia j perchè essendo<br />
morto il Papa, non si potrebbe piii in-<br />
nalzare quella Croce se non avanti il nuo-<br />
vo Papa; e che si adopera perchè nella<br />
sagrestia della cappella pontifìcia non ve<br />
n'èalcuu'allra. Di più nel sunimenlova-<br />
lo articolo <strong>di</strong>scorsi della tumulazione del
TRA<br />
cadavpie tiol Papa nella basHic.i Vatica-<br />
na , e clic se lìevesi trasportare in altra<br />
chiesa, la traslazione non può segnile che<br />
nn anno dopo. Notai pure le traslazioni<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi Papi, e <strong>di</strong> tulle ne parlai nelle<br />
loro biografie, come altresì <strong>di</strong> quelle Ira-<br />
slazioni segnile dal luogo ove uìorì il Pa*<br />
pa in Roma, come per ultimo avvenne<br />
per Pio J ly che decorosamente fu por-<br />
talo il suo corpo e precor<strong>di</strong>, da Valenza<br />
<strong>di</strong> Francia ove morì, a Roma, nella sua<br />
I)iografia avendo descritto con tutte le<br />
particolarità la magnifica e straor<strong>di</strong>na»<br />
ria ponipp colla quale dalla porta del Po-<br />
polo fu trasportalo nella basilica Vatica-<br />
na il cadavere <strong>di</strong> Pio VI, e successivi fu-<br />
nerali celelìrali alla presenza <strong>di</strong> Pio VII5<br />
mentre i suoi precor<strong>di</strong>, per appagare ide*<br />
siderii <strong>di</strong> voti della cillà <strong>di</strong> Valenza, ivi<br />
furono rimandati con quelle particolari<br />
ccremonie che notai. Giovanni Maran-<br />
goni neir Appcn<strong>di</strong>x della Cìironologìa<br />
Romanoruiii Pontijicum , in qua <strong>di</strong>fficullalesy<br />
quae occurrunty ex Translationibuscorporum,etpignorumSummorum<br />
Pontificum Romanorum^cxplicari'<br />
tur^atque solvuntur^con questo titolo: De<br />
Translationihus Corporum Sanctorum<br />
Pontificum Ronianorum ex primis corumdtm<br />
sepulchris ad alias Ecclesias^<br />
seu locai f'^^Vi Prolusione in qua agitatur<br />
quaestio^ quìsnam ex eorum Successoribus<br />
primus hunc moreni advexerìt.<br />
Il p. Gallico, Acta Caeremonialia<br />
s. Romanae Ecclesiae^ litui us VII: De<br />
Translatione Cadaverum quorunidani<br />
RR. Pontijicum^ riporta a p. 47B e seg.<br />
la descrizione<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Bonifacio Vili<br />
(e ne parlai in tanti luoghi per la foggia<br />
delle ricchissicne vesti e ornamenti , co*<br />
quali fu rinvenuto), Adriano F/( vir-<br />
tuoso Papa e già vescovo <strong>di</strong> Tortosa^ in<br />
quest'ai licolo tornai a propugnar la sua<br />
<strong>di</strong>fesa dalle calunnie degli empii). Pio<br />
/r, s. Pio V, Sisto T\ Urbano VII,<br />
Clemente VIII{g In principessa d. Olimpia<br />
Aldobran<strong>di</strong>ni in tale occasione donò<br />
alla basilica <strong>di</strong> s. Pietro un calice d' ar-<br />
TRA 15";<br />
genio con patena dorala, e nel calice con<br />
epigrafe fu incisa la memoria <strong>di</strong> questa<br />
traslazione), Paolo V , e Innocenzo X<br />
Pamphilj\ nel quale articolo ne riparlai,<br />
oltre a Sepolcro, come <strong>di</strong> altri Papi , e<br />
degli ^tessiqui nominati; perla quale tra-<br />
slazione d'Innocenzo X, concesse l'auto-<br />
rizzazione consiietiiInnocenzoX I con bre-<br />
ve aposlolico. Tra le nominale descrizio-<br />
ni riprodotte dal p. Gallico la più par-<br />
ticolareggiata è quella della traslazione<br />
del corpo <strong>di</strong> s. Pio V, da s. Pietro a s.<br />
MariaMaggiore, seri Ita dal maestro <strong>di</strong> ccremonie<br />
Paolo Aialeona. Sisto V che or-<br />
<strong>di</strong>nò questa solenne traslazione nella pro-<br />
pria cappella Sistina, specialmente depu-<br />
tò commissario a presiederla, in uno all'apertura<br />
e chiusura del Sepolcro, mg/<br />
Guglielmo Sangaletti suo cameriere se-<br />
greto. A darne un breve cenno, <strong>di</strong>rò che<br />
la via percorsa dalla processione fu la Pa-<br />
pale fino a piazza <strong>di</strong> Venezia, dove voltò<br />
a sinistra (per Paolo V la pompa voltò a<br />
destra, e giunta alla chiesa <strong>di</strong> s. Maria <strong>di</strong><br />
Loreto procede per la via Magnanapoli)<br />
per la strada del Corso a S.Marcello. Ivi<br />
voltò pe* Tre Ladroni al Quirinale, da<br />
dove per la via Pia giunta alle Quattro<br />
Fontane, la processione per la via Felice<br />
si <strong>di</strong>resse a s^Maria Maggiore.V'intervennero,<br />
absque praejuclicio eorum prae-<br />
cedentiarum^ per <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> Sisto<br />
V, 1 sodalizi, i poveri orfani, le corpo-<br />
razioni religiose, i mandatari del car<strong>di</strong>-<br />
nal vicario co'Ioro bacoli,il seminario romano,<br />
i parrochi , i capitoli delle colle-<br />
giate, quelli delle basiliche minori, ince-<br />
dendo i canonici <strong>di</strong> s. Maria in Trastevere<br />
e <strong>di</strong> s. Lorenzo in Damaso mixtim.<br />
In<strong>di</strong> i capitoli delle 3 patriarcali, sotto la<br />
croce soltanto <strong>di</strong> quello Liberìano,la qua-<br />
le precedeva avanti gli orfani; poi veni<br />
va il vicegerenle col tribunale del vicariato,<br />
ed i cursori apostulici colle mazze<br />
a igenlec. 1 1 ferel ro portato per bajulos in-<br />
dutos saccis nigris,e da'canonici delle pa-<br />
triarcali; cioè da s. Pietro a Monte Gior-<br />
dano, da'canonici Vaticani; da detto luo-
i56 TRA<br />
{50 a s. Mai'cello, da'caoonic» della besì-<br />
Jico Lalerauense; da s. Marcello a s. Maria<br />
Maggiore, da'canonici <strong>di</strong> questa. Quin-<br />
<strong>di</strong> cavalcavano il maggiordomo, i vescovi<br />
assistenti al soglio co'cappelli e mantel-<br />
Ioni pontificali, gli altri prelati in mantelletta<br />
e rocchetto, la famiglia del Papa<br />
in vesti rosse, vale a <strong>di</strong>re que'cubìculari<br />
che solevano intervenire a simili Cavai'<br />
catCf cioè cappellani comuni sinecapu-<br />
tiis, camerieri extra muros ^ e scu<strong>di</strong>eri<br />
sine caputiis, preceduti da'maestri delle<br />
ceremoniee da due mazzieri pontifìcii pu-<br />
re a cavallo colle mazze d'argento. 11 feretro<br />
era circondato dagli svizzeri e da<br />
5o torcie portate da* sodalizi della Morte<br />
sino a s. Marcello, e del ss. Crocefisso sino<br />
a s. Maria Maggiore, a spese <strong>di</strong> Sisto<br />
V: altre 5o torcie le portavano i piieri<br />
proietti <strong>di</strong> s. Spirito, a spese del car<strong>di</strong>nal<br />
Piusticuccijed allre 5o sostenute óapueri<br />
catecumeni e neofiti, a spese del car<strong>di</strong>nal<br />
Sanlorio. Arrivato il feretro nella basi-<br />
lica Liberiana, un canonico <strong>di</strong> essa fece<br />
Tassoluzione in piviale nero, tra l'altare<br />
della Madonna e quello delle ss. Reliquie,<br />
il quale poi a due ore <strong>di</strong> notte benedl il<br />
sepolcro secondo il prescritto dal rituale<br />
romano, e quin<strong>di</strong> vi fu sepolto il b. corpo<br />
<strong>di</strong> s. Pio V , alla presenza del commissario<br />
pontifìcio Sangaletti. Tre giorni<br />
dopo si celebrò il funerale,cantando messa<br />
sull'altare delleReliquie il car<strong>di</strong>nal Carafa,<br />
cum unica oratione tantum propria<br />
prò Papa /«or^z^o. V'intervenne Sisto V,<br />
con 44 car<strong>di</strong>nali in vesti paonazze e cap-<br />
pe <strong>di</strong> tal colore <strong>di</strong> cammellotto (pel fu-<br />
nere simile per la traslazione del corpo<br />
<strong>di</strong> Sisto V, intervennero 37 car<strong>di</strong>nali CW/7Ì<br />
cappis violaceis de camelotto, exccptis<br />
car<strong>di</strong>nalibus a Sixto V creatis^ qui tul-<br />
lerunt cappas laneas violaceas\ e tutti<br />
quelli che hanno luogo nelle cappelle pa-<br />
pali. Pronunziò {'orazione inn^hi e mg.'<br />
Jjoccapaduli in rocchetto e cappa, dopo la<br />
quale Sisto V fece 1* assoluzione. Quanto<br />
alla traslazione del corpo <strong>di</strong> s. Pio V,<br />
da dello Sepolcro, iu silo più elevato<br />
T R A<br />
per la sua beatificazione e canonizzazio-<br />
ne, ne parlai in tanfi luoghi e nel voi.<br />
LXX, p. 80, ed il Chiapponi negli Ada<br />
Canoniz. p. \ o. Della recente traslazione<br />
delle ossa <strong>di</strong> Martino V, o almeno<br />
credute <strong>di</strong> esso, ne trattai ne'vol. LXI V,<br />
p. io5, LXXV, p. 47 e 228. Nel libro.<br />
Conclavi de" Pontefici Romani^ stam-<br />
pato nel 1668, oltre allre e<strong>di</strong>zioni, <strong>di</strong><br />
cui si crede autore il maestro delle ce-<br />
remonie mordacissimo mg."^ Burchardo,<br />
e continuatore Gregorio Leti famoso sa-<br />
tirico, si leggono i particolari delle tra-<br />
slazioni de'cadaveri de* Papi, dalle loro<br />
stanze nella cappella Sistina e nella ba-<br />
silica Vaticana; ma come stampati senza<br />
data <strong>di</strong> luogo, questo basti per mettere<br />
in guar<strong>di</strong>a ogni savio lettore, dalle ca-<br />
lunniose <strong>di</strong>cerie in essi riportate. Mi li-<br />
miterò a riportare il praticato con Ales-<br />
sandro VI e Pio III, onde rimarcare la<br />
<strong>di</strong>fferenza dalle ceremonie presenti. Scri-<br />
ve il Burchardo, secondo il suo asserto,<br />
cose da lui stesso operate o vedute. »• Mor-<br />
to Alessandro VI a* 18 agosto i5o 3 (nel<br />
palazzo Vaticano), la notte seguente me<br />
ne tornai a Roma, accompagnato da 8<br />
guar<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> palazzo, havendo lasciato il<br />
Papa senza ninna guar<strong>di</strong>a , comandai a<br />
Carlo cursore per parte del vice-cancel-<br />
liere , che sotto pena della per<strong>di</strong>ta degli<br />
offici dovesse co'com|»»gni intimare tutto<br />
il clero della città, religiosi e secolari, che<br />
il giorno seguente alle bore 12 si trovas-<br />
sero in palazzo per accompagnare il corpo<br />
del Papa dalla cappella maggiore alla<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Pietro, per il che furono ap-<br />
parecchiate 3 00 torcie <strong>di</strong> cera bianca. 11<br />
giorno seguente precedendo il clero religioso,<br />
secondo il solito, fu portato il Pa-<br />
pa per la piazza <strong>di</strong> s. Pietro da 4 poveri,<br />
accostando le mani i canonici al cataletto,<br />
e posto nel mezzo della chi esa, mentre che<br />
aspettavano che si <strong>di</strong>cesse, non intres in<br />
ju<strong>di</strong>ciumy non si trovò il clero, cominciò<br />
il responsorio Libera me. Domine<br />
mentre si cantava, alcuni soldati eh* e-<br />
iauo alla guar<strong>di</strong>a del palazzo, pigliarono
T R A<br />
per forra le torcie ad alcuni chierici , il<br />
reslanle del clero si <strong>di</strong>fese contro <strong>di</strong> loro<br />
con le lercie, e li soldati con l'armi, dal<br />
quale alterco impaurili lutli se ne corse-<br />
ro alla sagrestia, lasciando <strong>di</strong> cantare, et<br />
il Papa restò solo; io, et altri, per lauto<br />
preso il cataletto del Papa lo portassimo<br />
fra l'altare maggiore e la sua se<strong>di</strong>a, vol-<br />
tando il capo suo verso l'altare." Della<br />
Iraslazione del corpo <strong>di</strong> Alessandro VI e<br />
del suo zio Calisto III, da' magnifici de-<br />
positi delia basilica Vaticana, alla nazio-<br />
nale chiesa degli spagnuoli <strong>di</strong> s. Maria <strong>di</strong><br />
Monserrato, parlai nel voi. LXVIIl , p.<br />
46. Morto Pio 111 a'i8 ottobre i5o3, dopo<br />
26 giorni <strong>di</strong> pontificalo,»» Et io Gio-<br />
vanni Broccar<strong>di</strong> chierico cerimoniale fui<br />
chiamato a palazzo, dove subito andai. Fu<br />
il corpo <strong>di</strong> sua Santità dopo portalo nella<br />
sua anticamera, dove essendo addobbalo<br />
<strong>di</strong> tulle le sue vesti pontificali, fu posto<br />
in letto sopra un materazzo, coperto <strong>di</strong><br />
velluto verde, non gli mancando altro,che<br />
la croce sul petto, in cambio della quale<br />
io gliene feci una <strong>di</strong> tulli i 4 lembi, che<br />
pendevano della coperta, e con 4 spil-<br />
lelle gliele allaccai sul petto. Portato poi<br />
nella camera del Papagallo, e posto so-<br />
pra la mensa d'essa penitentieria, gli <strong>di</strong>s-<br />
sero sopra l'uflicio de'morti, perciò cheli<br />
nostri cantori <strong>di</strong> cappella non lo volsero<br />
<strong>di</strong>re, e gli altri religiosi vennero tar<strong>di</strong>, e<br />
mentre si passava per detta camera si <strong>di</strong>ceva<br />
il Pater noster, con V^i^e Maria,<br />
con la sua orazione, Deus qui inter A-<br />
postolicos Sacerdoles, eie, e gli baciavano<br />
i<br />
pie<strong>di</strong>, e finalmente portato da'cano-<br />
nici e beneficiali in s. Pietro , gli fu da<br />
quelli dello l'ofllcio de'morti, fu posto il<br />
cadavere nella cappella <strong>di</strong> Sisto iV,con<br />
i pie<strong>di</strong> fuori del cancello, acciò il popolo<br />
potesse andare a baciarli, nel (piale luogo<br />
stette sino ad ora <strong>di</strong> terza, e poi fu por-<br />
talo da'palafrenieri precedendo il clero,<br />
con le torcie accese, nella cappella <strong>di</strong> s.<br />
Gregorio, nel qual luogo, dopo cantala<br />
la messa de' morti, fu sepolto in una Se-<br />
polturaila sua Sanlità,mcntrc era in vila,<br />
TRA 137<br />
preparala." Nel voi. LXXllI, p.i 38, descrivendo<br />
la sontuosa chiesa <strong>di</strong> s. Andrea<br />
della Valle de Teatini, con critica ragionai<br />
della Iraslazione delle ossa <strong>di</strong> Pio HI<br />
e del suo zio Pio li, dal Vaficano indetto<br />
tempio. Ora riporterò le pompe <strong>di</strong> alcu-<br />
ne traslazioni de' corpi de* Papi , per le<br />
quali si celebrano particolari Funerali<br />
(F.) colla recita <strong>di</strong> particolare Orazio-<br />
nefunebre (f^.). Paolo ^morì a'28 gen-<br />
naio 162 i e fu sepolto nel Vaticano. Nel<br />
seguente anno, aperto a' 3o gennaio il<br />
lemporario sepolcro, e trovato il cadave-<br />
re intero e senza principio <strong>di</strong> corruzione,<br />
fu trasportalo con magnifica pompa , a<br />
spesedelcelebre e magnanimo nipote car-<br />
<strong>di</strong>nal Scipione Borghese ^ alla sontuosa<br />
cappella dal Papa fabbricata neWa chiesa e<br />
patriarcale basilicaLiberiana <strong>di</strong>s. Ma-<br />
ria Maggiore, ove fu celebrato splen<strong>di</strong>do<br />
funerale, con l'encomio dell'orazione<br />
funebre. Tutto nobilmente fu descritto<br />
dal libro <strong>di</strong> Lelio Gui<strong>di</strong>ccioni <strong>di</strong> Lucca,<br />
autore dell'elogio, e de<strong>di</strong>catoal detto car-<br />
<strong>di</strong>nale, acni <strong>di</strong>sse nella lettera de<strong>di</strong>cato-<br />
ria, encomiando il gran Pontefice zio: >»ll<br />
quale è tutto uno con V. S. lllustriss.,nè<br />
forse da Lei si <strong>di</strong>stingue in altro, se non<br />
ch'Egli ha regnato, ed Ella merita <strong>di</strong> re-<br />
gnare. " Il libro collo stemma del car-<br />
<strong>di</strong>nale sul frontespìzio porta per titolo :<br />
Breve racconto della trasportatione del<br />
corpo <strong>di</strong> Papa Paolo V dalla basilica<br />
<strong>di</strong> s. Pietro a quella <strong>di</strong>s. Maria Mag-<br />
giore, con Vorationc recitata nelle sue<br />
esequie, et alcuni versi posti nell*appar«^o,Romai62<br />
3. Vi sono bei rami espri-<br />
Olenti le statue della Verità, dellaSapien-<br />
za, della Magnanimità, della Magnificen-<br />
za, della Misericor<strong>di</strong>a, della Clemenza ,<br />
dell'Elemosina, della Mansuetu<strong>di</strong>ne, del-<br />
la Pace, dell'Annona o Abbondanza, del-<br />
la Trancpiillità, della Provvidenza, della<br />
Giustizia, della Religione, della Maestà,<br />
della Purità, virlh tulle allusive a quelle<br />
che ornavano il Pontefice. Tali ligure «le-<br />
curavano gl'intercolunni del cati«fd(X»<br />
che in forma <strong>di</strong> nobile tempio sovrastato
, 58 TRA<br />
da cupola con molla Inoilnarlo ,<br />
egual-<br />
mente trovasi inciso nel libio, e insieiTìe<br />
a! <strong>di</strong>segno com'erano ornali con drappi<br />
a bnnio i capitelli delle colonne. Di tale<br />
racconto vado a darne un sunto. Decorso<br />
un anno dalla morte <strong>di</strong> Paolo V, cele-<br />
brato nella cappella ponlificia del Vali-<br />
cano dal successore Gregorio XV il con-<br />
sueto i.*' fu nera le anni versariojpor. tifica nido<br />
la messa il car<strong>di</strong>nal Boighese qual 1/<br />
creatura del defunto zio, e perciò poten-<br />
dosi effettuare la traslazione del pontifì^-<br />
cio cadavere nella meravigliosa cappella<br />
gentilizia eretta da Paolo V nella basili-<br />
ca Liberiana, nella quale avendo riposte<br />
vivendo le sue delizie e la più cara parlo<br />
de'suoi pensieri, così <strong>di</strong>spose <strong>di</strong> collocarvi<br />
ciò che in terra restava <strong>di</strong> se medesimo,<br />
fu eseguita domenica a'3o gennaio. 11 per-<br />
chè la notte del sabato precedente fu nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Pietro demolito il deposito ove<br />
giaceva il pontificio corpo, dalla parte op-<br />
posta al simulacro <strong>di</strong> bronzo dei Princi-<br />
pe degli Apostoli, a cui<strong>di</strong>volamente si ba-<br />
cia il piede (dunque o il suo cadavere fu<br />
posto temporaneamente in detto sito, ov-<br />
vero non erasi ancora stabilito <strong>di</strong> collo-<br />
care il cadavere del Papa defunto nella<br />
nicchia esistente sopra la porta d'una del-<br />
le due cantorie del coro , e insieme ar-<br />
chivio e vestiario de'cantori della cappel-<br />
la Giulia, laterale all'ingresso della cap-<br />
pella del coro, al modo descritto nel voi,<br />
LXIV, p. g5, dalla quale si rimuove o<br />
se viene Iraslato in qualche monumento<br />
che gli si erige nella stessa basilica, o se<br />
si trasporta in altra chiesa previa licen-<br />
za del Papa che regna; che se ciò non ha<br />
luogo, alla morte del successore si trasfe-<br />
risce nelle Grotte Vaticane, sempre pre-<br />
cedendo la traslazione la ricognizione del<br />
corpo), e venne portata la cassa in cui era<br />
chiuso, nel mezzo del tempio, più sopra<br />
all'altare degli Apostoli. Nella uiattina<br />
seguente all' alba fu aperta la cassa alla<br />
presenza <strong>di</strong> 3 car<strong>di</strong>nali amorevoli del car-<br />
<strong>di</strong>nalBorghese, <strong>di</strong> alcuni prelati suoi fami-<br />
ghiU'i, cou altri signori, prelati e canonici<br />
TRA<br />
<strong>di</strong> 8. Pietro. Fu trovato il corpo coperto<br />
d'una gomma bianca, forse cagionata dab<br />
rumitìità (Iella fresca muraglia del tempo-<br />
raneo deposito, conservato però con inte-<br />
grità,ele giunture snoclate,siccome appar-<br />
ve nell'alzargli un braccio per far dall'ore-<br />
fice riconoscere l'anello ov'era legato un<br />
balascio <strong>di</strong> molto prezzo. Rogatosi l'istrumento<br />
della ricognizione, fu ricoperta la<br />
cassa e ristagnata <strong>di</strong> nuovo piombo, e fa-<br />
sciala per traverso d'altre armature, con<br />
vari ornali earmijC con 4 iscrizioni <strong>di</strong>verse<br />
in gran<strong>di</strong> leltere,fattevi porre dal car<strong>di</strong>nal<br />
Borghese.La cassa fu elevata sul suo letto o<br />
palco portatile <strong>di</strong> molta grandezza, e qui-<br />
vi coperta d'una gran coltre <strong>di</strong> broccato<br />
d'oro, comesi usa alla pontificia; in<strong>di</strong> cou<br />
molli lumi si trasferì verso il principio del-<br />
la nave della basilica , da Paolo V resa<br />
più vasta e più magnifica, accompagnato<br />
T R A<br />
ivCìCc, perciò generale era la commozio-<br />
ne, e iiimiinerabili i suffragi falli con mes-<br />
se e nitro preceilenleineute alli» grande a-<br />
niiiia, perlegrazie e favori ricevuti. V'in*<br />
lervennero corporazioni non solile a re-<br />
carvisi, e tra gli altri i canonici regolari<br />
ilei ss. Salvatore, per l'obbligo della rice-<br />
vuta berretta; i n)en<strong>di</strong>canti gesuali, per<br />
«ver ottenuto la «nessa e lo stu<strong>di</strong>o; i ben-<br />
fi nielli, per la grazia della messa; il se-<br />
minario romano, grato per la ricevuta co-<br />
nìoda e onorevole abitazione; il collegio<br />
germanico, <strong>di</strong> cui era protettore il car-<br />
ilinal Borghese. L'or<strong>di</strong>ne della processio-<br />
ne cotninciò colle confraternite secolari,<br />
seguite dagli or<strong>di</strong>ni de'clauslrali, dal se<br />
minarlo e collegio mentovati, da tulli i<br />
parrochi, da tutti i<br />
capitoli dellecoUegia-<br />
le, ciascuno con grosse candele <strong>di</strong> cera in<br />
nfano. Verso il (ine della lunghissima<br />
processione, succedevano due ale ben nu-<br />
merose e parallele, Tona <strong>di</strong> bigio, l'altra<br />
<strong>di</strong> color bianco, costituite da' men<strong>di</strong>chi<br />
fuiciulli , delti del letterato e orfìnelli<br />
<strong>di</strong>i 'quali venivano portale gran lorcie, le<br />
quali comprese alle 4 che <strong>di</strong>nanzi a ciascun<br />
Crocefisso erano <strong>di</strong>stribuite, sommarono<br />
a 600. In mezzo al vano d'assai<br />
lungo e capace spnzio , che formava<br />
quest'ultima e ben formala or<strong>di</strong>nanza,<br />
procedevano ripartiti con 3 <strong>di</strong>stanze in-<br />
terpolale i 3 capitoli delle basiliche Li-<br />
beriana , Vaticana e Laleranense, lutti<br />
pine seguendo la sola croce argentea del<br />
Liberiano, come della chiesa tumulante,<br />
benché il capitolo Laleranense volle al-<br />
zarla propria per la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> i. 'tra tut-<br />
te le chiese del mondo. In ultimo veniva<br />
in mezzo alla guar<strong>di</strong>a svizzera pontifìcia<br />
la gran bara preziosamente coperta, che<br />
colla sua latitu<strong>di</strong>ne occupando le strade,<br />
era <strong>di</strong> dentro sostenuta e portata da buon<br />
uuujero<strong>di</strong> aiercenari, tigurando all'esterno<br />
<strong>di</strong> portarla per ossequio i canonici de'<br />
3 nominati capitoli patriarcali, con Tal*<br />
ternaliva. 11 cataletto riuscì così pesante,<br />
che <strong>di</strong>videndosi i portatori in 3 mute,nppc-<br />
ud supplivano col bulloporsiuiGpcr volta.<br />
TUA 159<br />
Chiudeva l'or<strong>di</strong>nanza la cavalcata pontili"<br />
cale de'prelati assistenti al Papa(nella rela -<br />
zioneche<strong>di</strong> questa traslazione scrisse l'al-<br />
tro contemporaneo Paolo Alaleona, raae*<br />
stro delle ceremonie pontificie, e ripor-<br />
tata dal summentovato p. Gallico, leggo:<br />
Procedevano in cavalcata il maggiordomo,<br />
i vescovi assistenti al soglio, e altri<br />
prelati; icappellahi, camerieri extra niw<br />
ros, egli scu<strong>di</strong>eri del Papa Gregorio XV,<br />
in vesti rosse senza cappucci), de'famiglia-<br />
ri del palazzo apostolico, e degli altri uf-<br />
fiziali solennemente vestiti. Incedendo il<br />
feretro lentamente, l'immensa moltitu-<br />
<strong>di</strong>ne della popolazione , accresciuta <strong>di</strong><br />
20,000 nel pontificato del defunto, eia<br />
nobiltà accorsa, poterono godere con agio<br />
la pompa funebre,chegiunse sul mon-<br />
te Esquilino verso un* ora <strong>di</strong> notte, la<br />
qtiel giorno ricorreva l'anniversario della<br />
traslazione della pro<strong>di</strong>giosa Immagine <strong>di</strong><br />
8. Maria Maggiore, <strong>di</strong>pinta da s. Luca, e<br />
da s. Gregorio 1 portata per Roma nella<br />
pestilenza, già da Paolo V con solennis-<br />
sima processione falla dal suo antico ta-<br />
bernacolo nella propria cappella Borghe-<br />
siana, e nella quale fu sepolto nella notte<br />
il suo COI pò. L'apparalo del tempio pel<br />
ftmerale della mattina seguente fu ma-<br />
gnifìcenlissimo e reale, lodata opera del-<br />
l' architetto Sergio Venturi, con bellis-<br />
sima macchina del catafalco, secondo l'u-<br />
so introdotto dagli antichi romani gen-<br />
tili ne' funerali e sepoltura, chiauuito<br />
castrurn dolorisj uso che in Roma pra-<br />
ticato anco nelle traslazioni de' Papi fu<br />
talvolta intermesso, in<strong>di</strong> rinnovato nel<br />
1591 dal car<strong>di</strong>nale Montalto nella tras-<br />
lazione dal Valicano alla splen<strong>di</strong>da cap-<br />
pella Sistina della stessa basilica del cor-<br />
po dello zio il glorioso Sisto V, sebbene<br />
non erasi praticato nelle traslazioni <strong>di</strong><br />
Leone X, <strong>di</strong> Adriano VI, <strong>di</strong> Paolo IV, <strong>di</strong><br />
Pio IV, e <strong>di</strong> s. Pio V nella delta Sisli-<br />
iia ; anzi i nipoti <strong>di</strong> Pio IV volendo innalzare<br />
il catafalco netta chiesa <strong>di</strong> s. Ma-<br />
ria degli Angeli, la congregazione de'riti<br />
li persuase a non iurlo, perche ue'uoveu*
i6o<br />
TRA<br />
<strong>di</strong>ali Vaticani si erigeva ad ogni Pnpn dal -<br />
Jacameiaaposlolica,e l)astare l'usarlo pev<br />
una volta. Ma V affetto e generosità del<br />
car<strong>di</strong>nal Monlalto l'ottenne, e il car<strong>di</strong>nal<br />
Borghese volle imitarlo. La bellissima<br />
macchina eretta in mezzo alla basilica ,<br />
in forma <strong>di</strong> tempio o mausoleo, alla palmi<br />
80 e larga 54, costituita in forma <strong>di</strong><br />
4<br />
quadranti dentro a' 4 angoli esteriori<br />
<strong>di</strong> 2 paralellogrammi,era <strong>di</strong> color bron-<br />
zino, e sostenuta da 20 colonne co'capi-<br />
telli da cui pendevano ligature <strong>di</strong> tela d'o-<br />
ro e nera in vece <strong>di</strong> fogliami; grande fu<br />
la copia de'lunii poiché neardevano sulla<br />
<strong>di</strong> ce-<br />
testu<strong>di</strong>ne del tempio funebre 1 eoo<br />
ra bianca, fra torcie <strong>di</strong> libbre 8 e can-<br />
dele <strong>di</strong> 3. Inoltre la macchina era deco-<br />
rata tra un colonnato e l'altrodallegran-<br />
<strong>di</strong> armi de'f3orghese, ciascuna con vario<br />
<strong>di</strong>segno, avendo lavorato le 36 statue <strong>di</strong><br />
fìnto marmo il cav. Bernino celebrescul-<br />
tore, 16 delle quali e sunnominate posa-<br />
Tano sul piano del basamento delle co-<br />
lonne e rappresentavano le scelte virtù<br />
appropriale alle lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> Paolo V, e le al<br />
tre 20 figuravano putti , che sul piano<br />
superiore del colonnato tenevano in allo<br />
mesto una gran torcia sopra un cornucopio,<br />
ed altri sugli ovati fìnti marmo-<br />
rei <strong>di</strong> bassorilievo ornavano i frotjte-<br />
spizi delle 4 entrate dei catafalco, aprivano<br />
e stendevano le cascate assai gran-<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong> tela d'oro e nera, in cui si leggevano<br />
4 iscrizioni, riportale dal racconto<br />
insieme alle altre falle per questo fune-<br />
re, ed a quelle epigrafi per ogni statua :<br />
sopra l'ovato conlenente Timmagine del<br />
Papa, <strong>di</strong>ceva l'iscrizione: Pendo F Pon-<br />
tifici ter Optimo ter Maximo. Dentro ai<br />
concavo del catafalco, fra le 4 poi le in<br />
mezzo alle sue pilastrate, furono finte 4<br />
gran nicchie,ove <strong>di</strong> chiaro oscuro, in alto<br />
<strong>di</strong> raccomandare a Dio l'anima del de-<br />
funto Pontefice, erano <strong>di</strong>pinti la B. Ver-<br />
gine, e scritto sotto <strong>di</strong> lei, Slime prece s_}<br />
s. Pietro, e sotto esso, Solve vinclaj s.<br />
Carlo Borromeo e s. Francesca romana<br />
da lui cauouiaatij col molto deli' uno<br />
T R A<br />
Profer lumen^ e dell'allra Iter paraSJe^<br />
sequie si celebrarono li 3i gennaio (No-<br />
vyes scrive il 1." febbraio), con inusitata<br />
frequenza <strong>di</strong> popolo, l'inlervento <strong>di</strong> 35<br />
car<strong>di</strong>nali, cioè tulli i presenti in Roma<br />
tranne gl'in<strong>di</strong>sposti, e d'un gran nume-<br />
ro <strong>di</strong> prelati, de' quali molli qualificati.<br />
Cantò la messa il car<strong>di</strong>nal Mellini arci-<br />
pretedella basilica e pronunziòl'orazione<br />
funebre, Qiiod summo sncroruni Prae-<br />
suli Paulo T\ Lelio Guicliccioni famiglia-<br />
re del car<strong>di</strong>nal Ijorghese {jiidutas veste<br />
ampia cumcauda,i>cì'\\e l'Alaleona): le<br />
solenni assoluzioni le fecero coH'arciprele<br />
i car<strong>di</strong>nali Barberini (poi nel seguente an-<br />
no Urbano Vili), Laute, Veralli e Tonti,<br />
come più antiche creature del defunto,<br />
vestili de' sagri paramenti:» e tutti in-<br />
sieme salendo le scalinate del catafdco,<br />
e cantando requie intorno al letto pon-<br />
tificio, adempirono 1' estreme solennità,<br />
e conclusero il mortorio <strong>di</strong> colui, che vive<br />
nella ricordanza degli uomini, nel lesti-<br />
moriio delle sue operazioni, e come pia-<br />
menlesi crede nell'immortalità della glo-<br />
ria celeste. La moltitu<strong>di</strong>ne lesse in bel<br />
coniparlimento attaccati su per le nere<br />
spalliere della nave principale, i versi latini<br />
composti da alcuni valenti e amorevoli<br />
lellerali e celebranti le magnanime<br />
gesta del gran Paolo V, cioè 24 o<strong>di</strong> con<br />
altrettanti epigrammi, olire altri 26 epigrammi,<br />
alcuni de'quali in lode ezian<strong>di</strong>o<br />
della cappella Borghesiana, della trasla-<br />
zione del corpo in essa <strong>di</strong> Paolo V, del<br />
funerale e <strong>di</strong> sua efìlgie nel sepolcro ; com-<br />
ponimenti tulli pubblicati dal racconto.<br />
Giovanni Francesco Cecconi nel Diario<br />
i<strong>storico</strong> <strong>di</strong> tuttociò che e accaduto <strong>di</strong> me-<br />
morabile in Roma dalla clausura delle<br />
porte sante del ij 00 sotto il pontificato<br />
<strong>di</strong> Clemente Xly fino all'apertura delle<br />
medesime nel l<br />
'jif^sottoBenedettoXIIFy<br />
parlò pure delle seguenti traslazioni de'<br />
corpi de' Papi Innocenzo XI, Alessandro<br />
Vili e Clemente XI. Morto nel 1689 il<br />
ven. Innocenzo XI Odescalciti, fu sepolto<br />
nel Valicano^ in<strong>di</strong> a'26 luglio 1701 segui
TR A.<br />
il lrn«;porlo tlel suo corpo nel magnifico<br />
sepolcro eretto nella slessa Chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Pietro j coir assistenza <strong>di</strong> più car<strong>di</strong>nali,<br />
deH'nmbasciatore imperiale, sen/a Taper-<br />
liira (Iella CH'isa. Morto nel 1691 Alessau-<br />
d«o Vili Oìloboui e tuinnialo nella ba-<br />
silica Vaticana, poi nel 2. ''giorno <strong>di</strong> (piaresima<br />
I 706 si fece il trasporto del suo corpo<br />
al magnifico óVyyo/tvo erettogli nella<br />
medesima Chiesa <strong>di</strong> s. Pietro dalla ma-<br />
gnificenza del car<strong>di</strong>nale nipote, e la ceremonia<br />
fu eseguita coli' intervento del sa-<br />
gro collegio, e con una processione accompagnata<br />
dal coro de' musici. Morto<br />
Clemente XI Albani nel 1 72 i ,fu esposto<br />
nelle stanze del Quirinale (cioè in quella<br />
del concistoro dalla parte della sala oscu-<br />
ra, vestilo con sottana, mozzetta e camauro,<br />
come rileva il n.° ^76 del Diano<br />
<strong>di</strong> Roma ò<strong>di</strong> 172 i,che descrive il traspor-<br />
to del ponti (jcio cadavere) e nella sei a se-<br />
guente verso 3 ore <strong>di</strong> notte fu in lettiga<br />
portato nella Chiesa <strong>di</strong> s. Pietro, ove po-<br />
scia venne posto nel iS'f'^o/cro in mezzo al-<br />
la cappella del coro sotterra con iscrizione<br />
or<strong>di</strong>nata modestamente da lui. Il Cecconi<br />
riporla la relazione dettagliata del tras-<br />
porlo dal Quirinale alla Sistina del Vati-<br />
cano, avendo il cadavere il cappello in<br />
capo, senza slola e senza croce, entro let-<br />
tiga <strong>di</strong> velluto guarnita <strong>di</strong> trine e fran*<br />
gie d'oro, seguitadallacarrozza del mag-<br />
giordomo Del Giu<strong>di</strong>ce e da 7 cannoni co'<br />
bon<strong>di</strong>ar<strong>di</strong>eri col miccio acceso sull' asta.<br />
jNel giorno precedente il car<strong>di</strong>nale Pao-<br />
lucci vicario <strong>di</strong> Roma pubblicò l'or<strong>di</strong>ne,<br />
che in tulle le cbiese della città a orei 5<br />
si dovessero suonare lulte le campane a<br />
morto per lo sp.jzio <strong>di</strong> un'ora; e che nel<br />
trasporto del cadavere pontificio dal Qui •<br />
rinaie al Vaticano si dovessero similmente<br />
suo Marcie campane a iDorto,e specialmen-<br />
te <strong>di</strong> quelle chiese per dove dovea passa-<br />
re la pompa funebre; e finalmente che le<br />
chiese <strong>di</strong> Roma a loro comodo celebras-<br />
se! ol'esecpjie a Clemente XI. Si legi^e nel<br />
n.° 7430 del Diario <strong>di</strong> Roma del 1 733,<br />
che volendo l'ui'<strong>di</strong>ue de'pic<strong>di</strong>culuri fare<br />
TRA i6r<br />
il solenne trasporlo del cadavere del già<br />
loro corre llgioso Benedetto XIII Orsini,<br />
morto a'2 I febbraio 1730 e collocato nel<br />
suddetto consueto luogo a<strong>di</strong>acente al coro<br />
Vaticano, alla loro basilica <strong>di</strong> s. Ma-<br />
ria sopra Minerva (de'cui ultimi gran<strong>di</strong>o-<br />
si restauri e al)l)ellimenli riparlai nel voi.<br />
LXXV, p. 2 16), e dovendosi perciò fare<br />
ancora la solenne ricognizione del cadavere,<br />
sabato sera 2 I febbraio I 733 (e non<br />
1738 come per fallo è dello nel voi.<br />
LXI V, p. I i3), alla presenza <strong>di</strong> io car<strong>di</strong>nali,<br />
e <strong>di</strong> mg."^ Colonna maggiordomo,<br />
<strong>di</strong> molla prelatura, e <strong>di</strong> moltissimo po-<br />
polo e nobiltà, coli* inlerveulo dèi capi-<br />
tolo e clero Valicano, col car<strong>di</strong>nal arci-<br />
prete, furono prese le tre cassegià <strong>di</strong>sfab-<br />
bricate dal luogo ov' erano situate sulla<br />
porta che conduce al coro de'musici del<br />
detto capitolo, e trasportale processional-<br />
mente, precedentlo la croce, cantandosi le<br />
consuete preci, in mezzo alla cappella del<br />
coro, ivi colle solite formalità vennero a-<br />
perle; in<strong>di</strong> riconosciuto autenticamente<br />
il pontifìcio cadavere, cantatosi da'musici<br />
della basilica il Libera me, Domine,<br />
da mg.' Tasca arcivescovo <strong>di</strong> Gerapoli e<br />
canonico della stessa basilica, parato pontificalmente,<br />
si fece l'assoluzione. Dopo<br />
<strong>di</strong> che dal car<strong>di</strong>nal arciprete e dal suo capitolo<br />
venne il corpo <strong>di</strong> Benedetto XMI<br />
consegnalo al [). Ziiannelli domenicano<br />
maestro del s. palazzo, che lo ricevè a nome<br />
del p. geneiale dell'or<strong>di</strong>ne ede'reli-<br />
giosi e convento <strong>di</strong> s. Maria sopra Minerva,<br />
ezian<strong>di</strong>o alla presenza <strong>di</strong> gran nume-<br />
ro <strong>di</strong> domenicani , e <strong>di</strong> tal consegna ne<br />
fu rogalo il Consuelo pubblico strumento<br />
per gli atti del Corvini notaro del capi-<br />
tolo Valicano. Rinchiuse l'una dentro l'al-<br />
tra le due casse <strong>di</strong> legno e quella <strong>di</strong> piombo,<br />
furono trasportale, accompagnandole<br />
processionalmente i domenicani, e alcuni<br />
canonici e beneficiati della basilica, tutti<br />
con torcie accese in mano, in mezzo al<br />
tempio ov'era preparato nobihìiente un<br />
gran letto funebre, coperto <strong>di</strong> damasco<br />
paonazzo Irinalu con più o(d>ui <strong>di</strong> gal-
i62<br />
TRA<br />
Ioni d'oro, non che <strong>di</strong> ricchissima coltre<br />
<strong>di</strong> broccato d'oro, con sopra il triregno<br />
posalo su due cuscini <strong>di</strong> -velluto nero, ed<br />
un ben inteso baldacchino che calava dal-<br />
la sommità del gran volto <strong>di</strong> s. Pietro,<br />
con ogni buon gusto lavorato, e in detto<br />
letto collocate le casse furono per tutta la<br />
notte custo<strong>di</strong>te da'domenicani, che ivi fe-<br />
cero le consuete vigilie, come similmente<br />
iecero il giorno fino all'ora del trasporto.<br />
Isella delta ricognizione del cadavere <strong>di</strong><br />
Benedetto Xlll, per l'opinion*^ che si a-<br />
veva del buon oiloie <strong>di</strong> santità in cui e-<br />
ra morto, il car<strong>di</strong>nal Finy si prese il velo<br />
che gli copriva il volto, il car<strong>di</strong>nal Otto-<br />
Loni gli tolse l'anello, l'uno e l'altro so-<br />
stituendovene <strong>di</strong> migliori. Un altro gli<br />
cambiò uno spillone del pallio, altri da<br />
esso strappò una croce, altri gli tagliarono<br />
un pezzetto <strong>di</strong> pianeta. Ed essendogli<br />
state poste le scarpe nuove, perchè fpiando<br />
fu sepolto gli furono prese colle calze,<br />
^'ì fu chi poco dopo gliele cavò da' pie<strong>di</strong><br />
Ueiralto <strong>di</strong> chiudersi la cassa. 11 tulio per<br />
<strong>di</strong>vozione. Domenica mallina 22 febbraio<br />
il capitolo Valicano, per gratitu<strong>di</strong>ne de'<br />
singolari benefizi ricevuti da Benedetto<br />
Xlil, olire l'aver fallo ardere circa 4oo<br />
ceri intorno al letto l'unebre, <strong>di</strong>sposti con<br />
bella simmetria in 3 or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> cornucopii<br />
e doppieri, gli celebrpsolenniesequie,can-<br />
tando la messa mg/ Tommaso Cervini ar-<br />
civescovo <strong>di</strong> Nicome<strong>di</strong>a e canonico della<br />
basilica, in un altare eretto a tale effetto<br />
nel piano della gran navalaavanli lacou-<br />
fessione de'ss. Apostoli, a 4 cori <strong>di</strong> scelta<br />
musica composta dal celebre Ottavio Pi-<br />
toni ujaestro <strong>di</strong> cappella della basilica, ed<br />
in tale occasione vi fece una dotta orazio-<br />
ne latina in lode del defunto mg/ Asseman<br />
del Monte Libano beneficialo della<br />
basilica, che in tal giorno avea preso l'a-<br />
bito prelatizio in qualilà<strong>di</strong> cameriere d'onore<br />
del regnante Clemente XII. Dopo<br />
l'orazione si portarono al letto lugubre<br />
mg/ Tasca arcivescovo <strong>di</strong> Gerapoli, mg."^<br />
Santamaria arcivescovo <strong>di</strong> Cirene, mg/<br />
Pczzclla vescovo <strong>di</strong> Costanza, mg.' Simo-<br />
T R A<br />
ni vescovo <strong>di</strong> Marciana, unitamente con<br />
l'arcivescovo celebrante, tulli parati pon-<br />
tificalmente, a farvi le 5 assoluzioni 3fa~<br />
joris Potentìaey seconiìo il prescritto dal<br />
Pontificale romano, Domenica giorno de-<br />
stinato pel solenne trasporto del corpo <strong>di</strong><br />
Benedetto Xlll, radunati secondo l'intimazione<br />
falla da' cursori , per sche<strong>di</strong>da<br />
stampata d'or<strong>di</strong>ne del car<strong>di</strong>nal Vicario,<br />
alla basilica tulli quelli che doveano in-<br />
tervenire alla processione, alle ore 2i ì]i<br />
si <strong>di</strong>e principio alla medesima. Precedeva<br />
un grati lanternone in mezzo a due<br />
mandatari colle lorosolile mazze, seguiva-<br />
no successivamente, i palafrenieri <strong>di</strong> molti<br />
carilinali con torcie accese, un religioso<br />
domenicano con croce e slendar<strong>di</strong>no e altri<br />
due religiosi con torcie, e sotto la me-<br />
desima croce solamente in<strong>di</strong> venivano ,<br />
lutti con candela accesa ; i funciulli o a-<br />
lunni dell'ospizio apostolico <strong>di</strong> s.IMichele,<br />
gli orfanelli, il collegio Salviali, gli ago-<br />
stiniani scalzi e riformali francesi del 3,"<br />
or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Francesco, i minori cappuc-<br />
cini, i mercedari calzati, la congregazio-<br />
ne del b. Pietro da Pisa, i nu«)imi, il 3.*<br />
or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s, Francesco, i minori conven-<br />
tuali, i minori osservanti riformati, i mi-<br />
nori osservanti, gli agostiniani della con-<br />
gregazione <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a, gli eremiti <strong>di</strong><br />
s, Agostino, i carmelitani riformali, i car-<br />
melitani, i servi <strong>di</strong> Maiia, i domenicani,<br />
i girolaminiji canonici regolari del ss. Sal-<br />
vatore, gli Olivetani, i celestini, i cistcr-<br />
ciensi riformati, i cistcrciensi, i vallom-<br />
brosani, i camaldolesi, i cassinesi, i ca-<br />
nonici regolari Lateranensi; venendo <strong>di</strong>-<br />
vise le nominate corporazioni regolari da<br />
due torcie accese e alzate nel loro prin-<br />
cipio, come anche porlaleinfiue<strong>di</strong> delle<br />
corporazioni. Seguivano cogli alunni del<br />
seminario romano in colla, tutti i par-<br />
rochi <strong>di</strong> Roma; i capitoli delle collegiate<br />
<strong>di</strong> s. Girolamo degli Schiavoui, <strong>di</strong> s. Anastasia,<br />
de'ss. Celso e Giuliano, <strong>di</strong> s. An-<br />
gelo in Pescarla, <strong>di</strong> s. Eustachio, <strong>di</strong> s. IMa-<br />
ria in Via Lata,<strong>di</strong> s. Maico,<strong>di</strong> s. Nicola in<br />
Carcere, <strong>di</strong> s. Maria ad Blartyrcs^ ed lu
TRA<br />
fine il camerlengodel clero, con a desi ra il<br />
|>ni roco <strong>di</strong> s. Pieno, ed a sinistra (jnello <strong>di</strong><br />
s.MniiasopraMinerva;tullie3collesolite<br />
stole. Pieceduli avanti le torcie dal loro<br />
iuazziere,venivanoil capitolo <strong>di</strong> s.jVIaria in<br />
Costue<strong>di</strong>n,e<strong>di</strong> capitoli <strong>di</strong> s.Lcrenzo inDa-<br />
niaso e <strong>di</strong> s. Maria in Trastevere unita-<br />
mente. Da'loro mazzieri erano preceduti<br />
i capitoli Liberiano, Valicano , Latera-<br />
uense, seguiti dagli udìciali del tribunale<br />
del car<strong>di</strong>nal Vicario, portando tulli i canonici<br />
de'6 capitoli torcie accese iu ma-<br />
no. In<strong>di</strong> a 4per 4 con torcie accese alza-<br />
te, venivano» 00 fanciulli alunni dell'o-<br />
spizio apostolico <strong>di</strong> s. Michele e degli or-<br />
fìiui, e parimenti con torcie alzate a 4 per<br />
4 seguivano 4oo religiosi niinori osservanti<br />
tutti con colle, etl altro grnn nume-<br />
ro <strong>di</strong> religiosi domenicani con colte e tor-<br />
cie , avanti , intorno e dopo il letto fu-<br />
nebre ov'erano collocate le casse col ca-<br />
davere <strong>di</strong> Benedetto XIII, sostenuto esso<br />
leltodalla basiiicaVaticana sino alla cliie-<br />
wde'ss. Celso e Giuliano, pe'cordoni d'o-<br />
ro co'fiocclii simili, da 6 canonici Vali-<br />
cani; dalla chiesa da'ss, Celso e Giuliano<br />
sino a quella <strong>di</strong> s. Pantaleo, da 6 cano-<br />
nici Liberiani; dalla chiesa <strong>di</strong> s. Pantaleo<br />
a quella <strong>di</strong> s. Maria sopra Rlinerva, da 6<br />
canonici Latcr.inensi; tutti in colla e roc-<br />
chetto. 11 letto funebre era circondato dal-<br />
la guar<strong>di</strong>a svizzera pontifìcia colla solila<br />
armatura <strong>di</strong> ferro, e dopo incedeva a ca-?<br />
vallo il loro capitano co'suoi svizzeri. Illu-<br />
niinali da 6o torcie mandate dal palazzo<br />
apostolico,cavalcavanodue n)azzieri pon*<br />
liflcii colle lorocasacchcjgiacco <strong>di</strong> maglia<br />
e mazze d'argento; due maestri delle ceremonie<br />
pontifìcie; mg." maggiordomo;<br />
tulli gli or<strong>di</strong>ni della prelatura, e la camera<br />
segreta del Papa Clemente Xll:<br />
tulli i nominali co* loro abiti come so-<br />
gliono portare nelle solenni Ctìvdlcate<br />
pontificie. Arrivato il letto lugubre ver-<br />
so le ore 2 <strong>di</strong> notte avanti la chiesa <strong>di</strong> s,<br />
]Maria sopra Minerva, fuori della porla<br />
fu aspersojSccondoroi <strong>di</strong>ne del rituale ro-<br />
umuo,dal parroco <strong>di</strong> s. Piclio, in<strong>di</strong> veu*<br />
TRA i63<br />
ne trasferito nel mezzo della chiesa, ove \[<br />
car<strong>di</strong>nal Oltoboni, parato pontificalmen-<br />
te, portatosi da una <strong>di</strong> quelle cappelle,<br />
preceduto dalla croce e da' solili ministri<br />
della cappella pontificia, assistito da due<br />
canonici delle patriarcali Vaticana e Li-<br />
beriana, cantatosi da'domenicani il Lit<br />
òcra me, Domine, e le altre preci, alla<br />
presenza <strong>di</strong> 5 car<strong>di</strong>nali, fece solennemen-<br />
te l'assoluzione del cadavere, che poi restò<br />
tutta la notte custo<strong>di</strong>lo da'domeni-<br />
cani colle solite vigilie. Nella seguente<br />
mattina <strong>di</strong> lutiedì, essendo la chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Maria sopra Minerva tulla fino al vol-<br />
to nobilmente apparata a lutto <strong>di</strong> pau^<br />
ni neri trinali d'oro, con tripponcini e<br />
cascale <strong>di</strong> velo bianco, <strong>di</strong>sposte in pili<br />
luoghi con buon or<strong>di</strong>ne alcune profu-<br />
miere e arme dei defunto Pontefice, con<br />
maestoso baldacchino che calava sul let-<br />
to funebre , collocalo imme<strong>di</strong>atameiilo<br />
sin da quando la sera antecedente venne<br />
portato da s, Pietro il cadavere, sopra ma-<br />
gnifico catafalco elevato da 5 gra<strong>di</strong>ni, e<br />
circondalo da quantità <strong>di</strong> ceri ardenti in<br />
4<br />
gran<strong>di</strong> e sontuosi candelabri posali ne'<br />
4 angoli del catafalco slesso,'come altri<br />
loo ceri ardevano su lorcieri <strong>di</strong>sposti <strong>di</strong><br />
qua e <strong>di</strong> là in tulla la navata maggiore<br />
della chiesa, olire le candele ardenti su-<br />
gli altari <strong>di</strong> tutte le cappelle, vi si porta-<br />
rono 26 car<strong>di</strong>nali in cappe paonazze a te-<br />
nervi cappella solenne, nella quale cantò<br />
la messa il car<strong>di</strong>nal Altieri del titolo <strong>di</strong><br />
s. Matteo e i. 'creatura del defunto, col-<br />
l'intervenlo <strong>di</strong> tutti gli or<strong>di</strong>ni della pre-<br />
latura, de'capi delle religioni e d'ogni al-<br />
tro che ha luogo nelle cappelle papali, e<br />
co'cappellani cantori della capi)ella pon-<br />
tificia. In (ine della messa vi recilòcou lut-<br />
to spirito una dotta orazione latina mg.'<br />
Venanzio Filippo IMersanti benelìcialo<br />
Valicano, maestro delle cercmonie pontificie<br />
e cappellano segreto <strong>di</strong> Clemente<br />
XII. Dopo portatisi all'altare i car<strong>di</strong>nali<br />
Petra, Lercari, Finy e Caralia, altre più<br />
antiche creature del ilclunlo, deposte le<br />
cappe e presi i parauìeuli w^g» i, trusferiliai
i64<br />
TRA<br />
insieme al celebrante sopra al catafalco,<br />
\ì fecero le 5 assoluzioni dette Majorìs<br />
Polentine. In lulto il giorno che restò e-<br />
spostoil pontificio cadavere nel detto let-<br />
to e catafalco, sempre colla descritta il-<br />
luminazione, in<strong>di</strong>cibile fu il popolo d'o-<br />
gni età e d'ogni sesso e con<strong>di</strong>zione che con-<br />
corse a porgere suffragi, non essendo sta-<br />
la sufiìcienle la soldatesca <strong>di</strong>sposta per<br />
tutta la chiesa, ed intorno al catafalco in<br />
doppia fila a repnmerlo;il medesimo con-<br />
corso era avvenuto per la lunga strada,<br />
guarnita dalla soldatesca, che da s. Pie-<br />
tro conduce alla Minerva, la sera prece-<br />
dente per vedere la gran<strong>di</strong>osa pompa fu-<br />
nebre, accompagnata ancora nel transito<br />
che fece avanti Castel s. Angelo, dallo spa-<br />
ro della moschetteria,e dal suono lugu-<br />
bre delle campane <strong>di</strong> tutte le chiese per<br />
ovunquepassò.Finalmente nella sera del-<br />
lo stesso lunedì, i domenicani portatisi<br />
processionalmente intorno al cadavere<br />
pontificio, cantarono le solite preci secon-<br />
do il loro rilo, il p. maestro del sagro pa-<br />
lazzo vestilo de'paramenli sagri fece l'as-<br />
soluzione, dopo <strong>di</strong> chechiusele porte del-<br />
la chiesa per evitare la moltitu<strong>di</strong>ne del<br />
popolo, tumularono il cadavere <strong>di</strong> Bene-<br />
detto Xlll, riposto dentro 3 casse, nella<br />
cappella <strong>di</strong> s. Maria Maddalena, contigua<br />
alla sagrestia della chiesa, per luogo <strong>di</strong><br />
deposito in un monumento <strong>di</strong>stucco,fìn-<br />
chè eli venisse costruito un ben con vene-<br />
D<br />
vole sepolcro. Fu pubblicato: Distinto<br />
racconto della solenne traslazione del<br />
corpo <strong>di</strong> Benedetto XlIIy RomaiySS.<br />
Frattanto i domenicani nella cappella <strong>di</strong><br />
s. Domenico, architettata dal p. Paglia<br />
domenicano, e poi rie<strong>di</strong>ficata e abbellita<br />
con <strong>di</strong>segno del Rauzzini da Benedetto<br />
Xlll, che inoltre <strong>di</strong> sua mano cousagrò<br />
tulli gli altari della chiesa, gli eressero un<br />
nobile e imponente deposilo marmoreo,<br />
che risente del gusto corrotto del secolo<br />
X \' 11. 11 <strong>di</strong>segno fu del celebreCarloMar-<br />
chioni, che scolpì il bassorilievo nell'in-<br />
nanzi tlcirtutio, rappresentante il conci-<br />
lio romano celebialo da Beuedetlo XIII,<br />
TRA<br />
e 1 due angeli in alto che reggono l'arme<br />
del Papa, la cui statua scolpì Pietro Bracci<br />
e quella della Virlù a dritta, mentre<br />
condusse l'altra della Virtù a sinistra Barlolomeo<br />
Pincellùtli, Terminato il monumento<br />
i religiosi stabilirono <strong>di</strong> eseguirvi<br />
la traslazione del corpo <strong>di</strong> Benedetto XIII<br />
a'23 febbraio 1 789<br />
(perciò col qui narra-<br />
to vanno emendate le date equivocale nel<br />
voi. XII, p. 143), come <strong>di</strong>ssi nella biogra-<br />
fìa (ma ivi pure lai. 'traslazione è ripor-<br />
tata nel 1738, mentre è la <strong>di</strong>scorsa fjtta<br />
nel I 733). Riferisce pertanto il n.** 3365<br />
del Diario <strong>di</strong> Roma, del 1 7 (il 89 nu»ne-<br />
ro del Diario 7983 che riportai nel voi.<br />
LXlV,p. I i3,col.i.^ appartiene alla tra-<br />
slazione <strong>di</strong> Benedetto XIV, come poi <strong>di</strong>-<br />
rò), che la 2.' traslazione del corpo <strong>di</strong> Benedetto<br />
Xlll dalla cappella <strong>di</strong> s. Maria<br />
Maddalena a quella <strong>di</strong> s. Domenico, dal<br />
deposito <strong>di</strong> stucco al marinorco, si elfet-<br />
tuo domenica <strong>di</strong> detto giorno ad ore 2<br />
e a porte chiusele quantunque non si fe-<br />
ce precedente invito, pure v' intervenne<br />
un gran numero <strong>di</strong> persone, e vi assisterono<br />
molti de'priu^arÌ8Ìgiiori,come il car-<br />
<strong>di</strong>nale Alessandro Albani, che nella sua<br />
generosità contribuì all'e<strong>di</strong>ficazione del<br />
monumento, col somministrare preziosi<br />
marmi per renderlo magnifico. V'mtervennero<br />
ancora Ire alti i car<strong>di</strong>nali e crea-<br />
ture del defunto, con molli prelati bene-<br />
ficati da esso, e tra'principi il nipote del<br />
Papa Orsini duca <strong>di</strong> Gravina. Verso un<br />
4.° <strong>di</strong> notte il p. m. fr. Tommaso Bipoli<br />
generale de'domenicani,benedì colle con-<br />
suete ceremonie il nuovo deposito sepol-<br />
crale; in<strong>di</strong> fu demolito quello <strong>di</strong> stucco,<br />
nelqual tempo i religiosi recitarono il ve-<br />
spero dei defunti, e altri salmi finché fu<br />
terminata la demolizione e fatta la rico-<br />
gnizione delle casse. Quando poi queste<br />
furono estralte dall'antico deposito, fu a-<br />
perta la i ." esteriore d'abete alla presenza<br />
del notaro e testimoni appositamente<br />
chiamati; in<strong>di</strong> riconosciuta senza aprirla<br />
quella <strong>di</strong> piombo nelle iscrizioni e sigilli<br />
posti sulla medesima, fu uuovameule
T R ;V<br />
chiusa e inchiodata quella cì*abele, e co-<br />
perta COI) una coltre, essendosene <strong>di</strong> tut-<br />
lociò rogato pubblico strumento per l'i-<br />
dentità del corpo. Si pose allora in or<strong>di</strong>-<br />
ne la processione, per portare le dette cas-<br />
se in giro per le due navate laterali della<br />
chiesa, e fu cominciato il canto delle lau-<br />
<strong>di</strong> deirutìlzio de*morli. Portavano gli al*<br />
tri religiosi una candela accesa in mano,<br />
5o de' quali più graduali portavano la<br />
torcia. Ai fianchi delle casse procedeva-<br />
no il p. maestro del sagro palazzo, il p.<br />
procuratore generale, il p. segretario del-<br />
l'in<strong>di</strong>ce, con 3 pp. maestri provinciali, cioè<br />
quello delia Lombar<strong>di</strong>a, quello <strong>di</strong>Terrasanla<br />
e quello <strong>di</strong> Scozia, portando tutti e 6<br />
con una uìano la torcia accesa, e reggendo<br />
coir altra la coltre che copriva le casse.<br />
Terminato il giro fu collocata la cassa a-<br />
vanti la cappella <strong>di</strong> s.Domenico,nella qua-<br />
le in tempo della processione si trattenne-<br />
ro i car<strong>di</strong>nali, il duca <strong>di</strong> Gravina e mol-<br />
ti altri signori. In<strong>di</strong> fu cantato il respon-<br />
sorio. Ubera me^ Domine^ e poscia il p.<br />
generale funzionante, che co' suoi solili<br />
ministri era vestito de' paramenti sagri,<br />
dopo aver aspersa la cassa con l'acqua be-<br />
nedetta, e dopo averla incensata, cantò la<br />
consueta orazione Pro defunclo sitmmo<br />
Ponlifìcey e susseguentemente fu porta-<br />
ta la cassa nel luogo destinalo dentro il<br />
deposito <strong>di</strong> marmo,e<strong>di</strong>n tal forma fu com-<br />
pita la pia funzione <strong>di</strong> questa nuova tra-<br />
slazione. Clemente XI 1 Corsini a'6 febbraio<br />
1740 finì <strong>di</strong> vivere nel palazzo Qui-<br />
rinale, in<strong>di</strong> in una <strong>di</strong> quelle stanze fu e-<br />
*posto vestito <strong>di</strong> soltana, mozzetta e camauro<br />
<strong>di</strong> lana, poscia a due ore <strong>di</strong> not-<br />
te in una lelliga fu trasportato il corpo,<br />
col cappello in capo, senza stola e senza<br />
croce, nella Sistina del Vaticano, dove fu<br />
\eslilo cogli abili pontificali <strong>di</strong> color ros-<br />
so, e con mitra <strong>di</strong> tela d'oro, secondo la<br />
descrizione che <strong>di</strong> queste pompe funebri<br />
pubblicò il n.° 35 1 5 del Dittrìo <strong>di</strong> Roma<br />
del 1740. Trasportato il cadavere nel-<br />
l'a<strong>di</strong>acente basilica <strong>di</strong> s. Pietro, fu poi se-<br />
l»oUu li<strong>di</strong>a solila nicchia sulla poi tu che<br />
TRA i65<br />
conduce alla cantoria, obbligandosi il capitolo<br />
Vaticano <strong>di</strong> riconsegnarlo quando<br />
fosse a loro stato richiesto. Avendo Clemente<br />
XII <strong>di</strong>sposto con chirografo del-<br />
l'i iluglioi734, cheil suo corpo, passato<br />
un anno dalla sua morte, fosse trasportato<br />
nella propria cappella gentilizia da<br />
lui e<strong>di</strong>ficata, insieme al Sepolcro (V.)^<br />
nella basilica Lateranense, ciò s'efleltuò<br />
a'20 luglio I 74^ (secondo il Novaes, o <strong>di</strong><br />
altro giorno al <strong>di</strong>re <strong>di</strong> Cancellieri, che <strong>di</strong><br />
questa traslazione riporta eru<strong>di</strong>te notizie<br />
a p. 25o eseg. del Mercato) privatamen-<br />
te a 4 ove <strong>di</strong> notte; previo il permesso <strong>di</strong><br />
Benedetto XIV per la <strong>di</strong>sumazione, ri-<br />
cognizione e trasporlo del cadavere sles-<br />
so, permettendo l'intervento de'car<strong>di</strong>na-<br />
li da lui creali, e anche <strong>di</strong> quelli non sue<br />
creature da lui beneficati, non che del sa-<br />
gro collegio all'esequie. Seguì il traspor-<br />
lo ponendosi le casse decentemente sul-<br />
le stanghe portate da' muli, coperte <strong>di</strong><br />
coltre e sovrastate dal cuscino e triregno,<br />
mentre alla testa delle casse fu colloca-<br />
ta una croce <strong>di</strong> legno doralo (come erasi<br />
praticato nella traslazione del corpo d'In-<br />
nocenzo X da s. Pietro alla Chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Jgnese in piazza Navona, della quale ri-<br />
parlai nel voi. LXXV, p. 218). Le casse<br />
nveauo l'accompagnamento <strong>di</strong> 24 sacer-<br />
doti, ciocia Vaticani ei 1 Lateranensi,<br />
con cotte e torcie <strong>di</strong> cera, oltre <strong>di</strong> altre 6<br />
a vento portaleda'palafrenieri<strong>di</strong>casaCor-<br />
sini vestili a lutto per questa lugubi e funzione.<br />
Intorno incedevanoi 2 svizzeri con<br />
colletti <strong>di</strong> pelle e armati <strong>di</strong> fucile, coman-<br />
dati da òviG ufllziali della loio guar<strong>di</strong>a.<br />
Seguivano i\y\G carrozze <strong>di</strong> della casa,<br />
con dentro al primo luogo d. Giovanni<br />
Miichna marra segretario d'ambasciata<br />
del nipote dei defunto il car<strong>di</strong>nal Corsini,<br />
il quale a lui avea consegnato il cadavere<br />
dello zio, facendo anche le veci del curato<br />
<strong>di</strong> s. Pietro. Alla porta della basilica La-<br />
teranense fu ricevuto il convoglio funebre<br />
dall' arciprete car<strong>di</strong>nal Corsini, che dopo<br />
la ricognizione
i66<br />
TRA.<br />
pilolo con torcie accese, ed ivi processionalmente<br />
colla croce capitolare furono le<br />
casse inlrodoUe in chiesa e collocale nel-<br />
la naverìi mezzo sopra un tumulo circon-<br />
dalo da 8 torcie. Cantatosi da'musici del-<br />
la basilica il Subi'e/u'te^eóa rag/ Iliccar-<br />
<strong>di</strong> vicario della basilica e parato in pivia-<br />
le nero, il Non intres^ in<strong>di</strong> da'cantori il<br />
Libera me^ Domine, il prelato asperse e<br />
incensò il corpo e <strong>di</strong>sse l'orazione fune-<br />
bre prescritta pel defunto Papa. Il lutto<br />
terminato, furono tiasportale le casse nel-<br />
la cappella Corsini, ove ardevano all'al-<br />
tare i consueti lumi, e da essa imme<strong>di</strong>atamente<br />
all'altra cappella sotterranea, do-<br />
\e da'cappellani Corsiniani furono reite-<br />
rate le preci e l'assoluzione, facendone la<br />
funzione il loro decano, alla presenza del<br />
car<strong>di</strong>nale Corsini e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi nobili, venendo<br />
poi le casse situate nel sito desti-<br />
nalo e precisamente sotto il sontuoso de-<br />
posilo del Papa, Se ne legge la descrizio-<br />
ne anche nel n." 3qo3 del Diario <strong>di</strong> Ro'<br />
ma del i 74^. Cenetletto XIV morto nel<br />
I ^58 fu sepolto in Vaticano nel consueto<br />
luogo temporaneo. Essendosi nel i 768<br />
terminato il magnifico deposito, costrui-<br />
to nelk» stessa basilica da'carduiali da lui<br />
crea t i , n a rra i 1 n .°<br />
7 9 8 5 d el Diario <strong>di</strong> Ro •<br />
ma, che fallasi la ricognizione del cada-<br />
vere la sera del 28 agosto, fu portalo in-<br />
nanzi l'aliare <strong>di</strong> s. Petronilla, coperte le<br />
casse <strong>di</strong> nobile coltre, custo<strong>di</strong>te per tutta<br />
la notte, e poi circondate nel funerale da<br />
buon numejo <strong>di</strong> torcie accese. Ivi nella<br />
mattina seguente gli furono celebrate<br />
neir altare della santa solenni esequie ,<br />
pontificando la messa mg.^ Lascaris pa-<br />
triarca <strong>di</strong> Gerusalemme e vicario della<br />
basilica, alla quale assisterono, oltre il ca-<br />
pitolo, 23 car<strong>di</strong>nali invitali, ricevuti e rin-<br />
graziati dal car<strong>di</strong>nal Cavalchinii. "crea-<br />
tura del defunto e decano del sagro col-<br />
legio. Dopo l'assoluzione i car<strong>di</strong>nali si re-<br />
carono avanti il vicino ^Sey^o /evo, ne' ban-<br />
chi preparati, ed assisterono al collocamento<br />
delle casse dentro l'urna marmo-<br />
rea, sopra la quale poi si pose la statua<br />
TRA<br />
del Pontefice.il monumento si scoprii poi<br />
nel I 769 nella sede vacante per morie del<br />
8U0 successore Clemente XI 11 : la traslazione<br />
del corpo <strong>di</strong> questo Papa, nel monumento<br />
erettogli in detta basilica, la descrisse<br />
il t)° 1806 del Diario <strong>di</strong> Roma<br />
del I 792. Delle altre traslazioni de'cada-<br />
veri de' Papi parlai nelle loro biografie.<br />
Di quelle de' cadaveri de' Sovrani (T.)<br />
morti in Roma, all'articolo Funerale e<br />
altri, ed in quesl'ultitno <strong>di</strong> quelle de'car-<br />
<strong>di</strong>nali, prelati, ec. I cadaveri non si pos-<br />
sono trasferire da un sepolcro in un al-<br />
tro, senza licenza del vescovo; e per leg-<br />
ge antica i romani gentili non potevano<br />
trasportare i cadaveri dal luogo ov'erano<br />
tumulati in altri, senza l'espressa li-<br />
cenza del collegio de'loro Pontefici.<br />
TRASLAZIONE DELLE FESTE,<br />
Tranalatio Festorum. Se qualche Festa<br />
(V.) <strong>di</strong> rito doppio occorra nelle dome-<br />
niche dell'avvento edellasettuagesiuia si-<br />
no alla domenica in Albis inclusi vamen-<br />
le, nella vigilia del ss. Natale, nel giorno<br />
delia Circoncisione, in lolla 1*8.' dell'E-<br />
pifania, nella feria iv delle Ceneri, e fra<br />
rS.'^<strong>di</strong> Pasqua, nell'Ascensione del Signo-<br />
re, ne'giorni della vigilia della Penteco-<br />
ste fino alla festa della ss. Trinità inchi-<br />
esi ve, nel giorno del Corpus Domini, e nel<br />
suo giorno 8.^, nelle feste dell'Assunzione<br />
della B. Vergine e d'Ognissanti, si trasfe-<br />
rirà al I ."giorno non impe<strong>di</strong>to; eccettuate<br />
però le feste <strong>di</strong> s. Gio. Battista e della com*<br />
memorazionede'ss. Apostoli Pietro e Pao-<br />
lo, che occorrendo nel detto giorno 8." del<br />
Corpus Dominici celebrano; ed eccettua-<br />
ta pure la festa solenne <strong>di</strong> qualche luogo,<br />
che occorrendo nella propria chiesa sol-<br />
tanto, ezian<strong>di</strong>o in alcuni de' sopraddetti<br />
giorni, cioè nelle domeniche2.",3.''e4.''del-<br />
l'avvento e della quaresima, e nella do-<br />
menica della seltuagesima, sessagesima e<br />
quinquagesima, nonché ne'giorni fra l'S.^<br />
dell'Epifania, si celebra. Se poi la festa d»<br />
s. Gio. Battista verrà nel giorno del Corpus<br />
Domini, si trasferirà nel giorno ap-<br />
piesso colla commemorazione dell'S.', e
T II A<br />
nei secomli vespeii ilei Corpus Domìni '^\<br />
farà commenìoiazione <strong>di</strong> s. Giovnnni: nei<br />
giorni poi <strong>di</strong>e seguono si fiirà l'nfTizio <strong>di</strong><br />
8.^ colla commemorazione <strong>di</strong> dello sanlo.<br />
Allora venendo ilgioino8,"conqLU'llo del<br />
Corpus Domìni non si trasferirà; ma in<br />
qjieli'anno si farà commemorazione <strong>di</strong> s.<br />
Giovanni in ambedue i vespcri e nelle la<br />
iia del<br />
più solenne, e si trasferiranno quelli che<br />
sono <strong>di</strong> minore soleimilà. Se piìi feste >i<br />
debbano liasferiie, prima si trasferisca il<br />
doppio e poi il semidoppio: e fra più dop-<br />
pi si celebri sempre prima quello eh' è<br />
più solenne: altrimenti se sono eguali,<br />
si trasferiscano uno dopo l'altro con quel-<br />
l'or<strong>di</strong>ne con cui si doveano celebrare nei<br />
propri giorni. La festa semplice non mai<br />
si trasferisce; ma se non si possa farne<br />
l'uffìzio, si farà commemorazione. Se poi<br />
verrà in que'giorni ne'quali del detto semplice<br />
non si può fare alcuna commemo-<br />
razione, <strong>di</strong> esso nulla si farà in quell'an-<br />
no. Se qualche festa <strong>di</strong> 9 lezioni , nella<br />
quale vi è ezian<strong>di</strong>o la commemorazione<br />
da farsi <strong>di</strong> qualche santo, si debba tra-<br />
sferire a motivo della domenica che corre,<br />
o <strong>di</strong> qualche altra festa maggiore, non<br />
si trasferirà assieme colla commemora-<br />
zione <strong>di</strong> quel santo in essa festa assegnalo,<br />
ma <strong>di</strong> esso si farà commemorazione,<br />
se sia possibile, nel suo giorno naturale<br />
colla 9.^ lezione se vi sia propria. Ciò si<br />
osserverà ezian<strong>di</strong>o nelle commemorazio-<br />
ni che occorrono nelle vigilie, quando si<br />
facciano nel sabato antecedente venendo<br />
la vigilia in domenica, perché in allora la<br />
commemoraziQue del sanlo semplice non<br />
si farà nell'uffìzio della vigilia, ma in quel-<br />
lo della domenica. Tanto prescrive il BrC'<br />
viario romano^ tit.io: De Trnnslatione<br />
Fcstorum, riprodotto dall'ab. D!<strong>di</strong><strong>di</strong>,nel<br />
<strong>Dizionario</strong> sacro-liturgico^ oltre <strong>di</strong>versi<br />
decreti della s. congregazione de'riti; e la<br />
tabella generale della traslazione delle fe-<br />
ste comuni ossia descritte nel calendario,<br />
che occorrono nelle domeniche e feste fra<br />
l'anno, tanto mobili, quanto immobili.<br />
Vedasi il Guvanlo con l'ad<strong>di</strong>zioni del iterali:<br />
Compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong>sile cercmonic ecch-<br />
siaslichc, par. I, lit. 6: Della traslazio-<br />
ne delle Feste,
i68 TRA<br />
TRASLAZIONE DELLE RELF-<br />
QUIE DE'SANTI, Tvamlalio Sacrarnm<br />
Reliquìarum. L'uso <strong>di</strong> trasportare<br />
da UD luogo ad un altro le reliquie d'un<br />
Martire (F.), <strong>di</strong> cui si venerava la me-<br />
moria, derivò da un sentimento natura-<br />
lissimo e religiosissimo. Quando un santo<br />
vescovo avea sofferta la morte per Ge-<br />
sù Cristo, in un luogo lontano dalia sua<br />
sede, non deve fare meraviglia che i suoi<br />
<strong>di</strong>ocesani, desiderando <strong>di</strong> possedere le sue<br />
reliquie, abbiano chiesto che dal luogo<br />
del suo martirio fossero quelle traspor-<br />
tate nella sua chiesa. Così nell'anno 107<br />
i resti delle ossa <strong>di</strong> s. Ignazio vescovo<br />
d' j^ntiochia, (ne riparlai a Siria, ripor-<br />
tando la serie de' vescovi e patria rchi)mar-<br />
iirizzatoa Roma, vennero trasportate come<br />
in trionfò in Antiochia (poi riporta-<br />
le in Roma) e ricevute da'fedeli, che pei<br />
primi si nominarono c^^.9im/^/, come un<br />
tesoro inestimabile , giusta l'espressione<br />
degli atti del suo martirio. Quando un<br />
laico avea ricevuto la slessa coiona del<br />
martirio, il rispetto e l'amore ispiravano<br />
lo stesso desiderio ne'suoi concitta<strong>di</strong>ni, per<br />
efletto naturale della venerazione che ispira<br />
la virtù. Questo zelo aumentò quando<br />
si vide, che Dio per glorificare i suoi servi,<br />
per l'intercessione <strong>di</strong> questi faceva Mi-<br />
racoliiìWa tomba de'martiri; quin<strong>di</strong> ven-<br />
nero considerate le loro reliquiecoineun<br />
pegno sicuro de'favori del Cielo, e ciascuna<br />
chiesa fu gelosa <strong>di</strong> procurarsene. In<br />
seguito, allorché i barbari feceio delle in-<br />
cursioni nelle provincie cristiane, brucia-<br />
rono le chiese e le reliquie de' santi, furono<br />
i fedeli solleciti <strong>di</strong> sottrarre al loro<br />
furore que'preziosi depositi, e li traspor-<br />
tarono in luoghi ne'quali credevano che i<br />
barbari non sarebbero penetra ti,cora'era-<br />
110 i monasteri isolati in mezzo alle foreste,<br />
ce. Abbiamo molli esempi <strong>di</strong> reliquie così<br />
portate da un luogo all'altro, da uno slato<br />
all'altro, ed anco in lontane regioni; alcune<br />
<strong>di</strong> esse furono in seguito restituite<br />
al luogo nel quale erano prima, e talvol-<br />
ta per sottrazioni <strong>di</strong> reliquie si sostenne-<br />
T R A<br />
roda'popoli guerre accanite. \ prote.ftan"<br />
//ostinati erroneamente a sostenere, che<br />
il culto delle reliquie de'sanli è una Su-<br />
perstizione (V.) imitata da'pagaiii, pre-<br />
lesero imitare i barl)ari col profanarle e<br />
biuciarle. 1 loro scrittori si sforzarono <strong>di</strong><br />
giustificare tali eccessi, o per gettare il ri-<br />
<strong>di</strong>colo s»i tutte le pratiche de'catlolici su<br />
questo riguardo. Il culto delle ss. Pveliquie<br />
è antico come il cristianesimo, e fino dal<br />
suo nascere fu ima specie <strong>di</strong> professione<br />
<strong>di</strong> fede della resurrezione futura. Se nei<br />
secoli d'igiioi-anza s' introdussero alcuni<br />
abusi, non furono questi ne sì gran<strong>di</strong>, ne<br />
sì frequenti, come calunniosamente esagerarono<br />
i protestanti, e ne derivò sem-<br />
pre da un simile culto un gran<strong>di</strong>ssimo be-<br />
ne. Moltissimi peccatori furono penetra-<br />
ti <strong>di</strong> compunzione visitando il Sepolcro<br />
de'santi, e Dio spesse volle ricompensò coi<br />
miracoli la fede de'catlolici, i quali ivi ri-<br />
ceverono il sollievo de'Ioro mali: il faro-<br />
I e stesso de'barbari rispettò più d'una vol-<br />
ta que'santuari della pietà. Dice il Bergier,<br />
nel <strong>Dizionario</strong> della teologia: Qua-<br />
hnjque cosa se ne <strong>di</strong>ca, è cosa giovevole,<br />
che i figliuoli dellaChiesa conservino que-<br />
sti oggetti <strong>di</strong> consolazione e confidenza, <strong>di</strong><br />
cui volontariamente si privarono! loro ne-<br />
mici. NelTarticolo R.ELIQUIE de'Santi <strong>di</strong>s-<br />
si essere loro corpi e loto cose, poiché re-<br />
liquia significando ciò che resta della<br />
maggiore parte <strong>di</strong> qualche cosa, ed essendo<br />
la principale dell'uorrio l'anima, per-<br />
ciò fu chiamata reliquia il corpo che resta<br />
in terra o parte <strong>di</strong> esso, e quant' altro è<br />
degno <strong>di</strong> venerazione. Ivi feci la <strong>di</strong>stinzio-<br />
ne delle reliquie denominate insigni, del-<br />
le quali se ne può fare l'uffizio. Celebrai<br />
la preziosità delle ss.Reliquie, ed in quanta<br />
venerazione furono sempre tenute e come<br />
anticamente si custo<strong>di</strong>vano con maggior<br />
gelosia, e che assai <strong>di</strong>fficilmente si conce-<br />
deva a' <strong>di</strong> voti alcuna piccola particella<br />
<strong>di</strong> esse; ne tacqui l'operato dagli empi e-<br />
retici e miscredenti, che le <strong>di</strong>sprezzarono,<br />
bestemmiarono e oltraggiarono sacrile-<br />
gamente, ecou iniquo fanatismo brucian-
TRA<br />
lìole ne gettarono le sagre polveri al ven-<br />
to o ne'lìumi. Laonde ne propugnai il lo-<br />
ro giusto e doveroso culto, tlimostrando<br />
la costante, somma e profonda venerazio-<br />
ne de'fedeli per le ss. Reli(juieja cui eres-<br />
sero altari e templi; e come la Chiesa in<br />
ogni epoca ne zelò il loro onore e culto,<br />
e ne permise la Commemorazione (F.)<br />
con Festa (J.) <strong>di</strong> j-ito e col premio del-<br />
l' /W?//«(7z re ; curando severamente <strong>di</strong>e<br />
non fossero falsi fica le, e provvedendo saggiamente<br />
acciò ne venisse garantita riileu-<br />
ticilà; e perchè impose nomi a' corpi dei<br />
Martiri anonimi. Parlai ancora delle lo-<br />
ro invenzioni nelle Calacofnbe, Cimiteri<br />
e altri Sepoleri (F.), e della loro trasla-<br />
zione con solenni 7^/-oc-e.9.v/o/z/( /"".), che re-<br />
gola il Rituale lìomanum (De Processio-<br />
ne in translalione sacrnruin Reliifinarum<br />
insig/aaìi), %oiio Baldaecìiino (/^.),<br />
solo per le reliquie usato in tali circostan-<br />
ze,neirallre non potendosi adoperarenep-<br />
pure r Ombrellino (f^.). Vedasi Eveil-<br />
lon, De processionilnis ecelesiaslicis^i^a-<br />
risiis I G4 1 • Qui\v{\, De f)rocessiofiìbus ec-<br />
cles., (le Litaniis Sanctorum, et de^'cne-<br />
(lielìonibus, Colouiaei672. Capecelatro,<br />
Delle feste de' cristiani, Roma \'J'J'2..<br />
Quauto antiche le Traslazioja' delle re-<br />
Tupiie àa' Santi, chiamate pure Klevatio-<br />
ìiesj eru<strong>di</strong>tamente lo prova, riportando-<br />
ne un bel numero, Federico llalian de'<br />
conti Salvaroli,//i qnoddani Aliare por-<br />
tatile epistolaris <strong>di</strong>ssertatio,ipvcsso il Ca-<br />
ìo^eiiXjOpuscolì l. 4^, p. ?.o I . i primitivi<br />
cristiani fecero processioni all'occasione<br />
della traslazione delle reli(piie de'ss.Mar-<br />
liri;cTeodoreto, ///.v/.rrr/. lib. 3,cap. io,<br />
parla d'una processione celebre falla nel<br />
362, quando le reliquie <strong>di</strong> s. Rubila martne<br />
e vescovo d'Antiochia, furono traspor-<br />
tale dal sobborgo <strong>di</strong> Datile, ove le avea<br />
falle collocare Gallo Cesare perchè ces-<br />
sasseto i miracoli da hii tenuti superstizio-<br />
ni, alla chiesa d'Antiochia, ove prima si<br />
veneravano; Ciò avvenne per essersi ain*<br />
niulolito l'oracolo d'A()ollo ch'era in Daf-<br />
uè, onde (Giuliano ['Apostata fratello <strong>di</strong><br />
VOL LJLXIX.<br />
TRA 169<br />
CfallOjSenesdegnò fortemente. L'idolo per<br />
l'ullìma volta <strong>di</strong>chiarò, che il suo silenzio<br />
era derivato dalla presenza del corpo tli<br />
s. Dabila; in<strong>di</strong> un fulmine <strong>di</strong>strusse la fal-<br />
sa deità e il suo tempio. Parlai altresì del-<br />
le traslazioni violente de'corpi santi o sa-<br />
gre reliquie rubate per fervorosa <strong>di</strong>vozio-<br />
ne, e trasportate altrove, appunto perchè<br />
le ss. Reliquie negli antichi secoli <strong>di</strong>lìicilmenle<br />
si concedevano. Talvolta si potè<br />
farne reintegrare il luogo involato, come<br />
del corpo <strong>di</strong> s. Giovanni della Croce<br />
carmelitano scalzo, morto nel convento<br />
d'Ubeda nel 1391. Avendo Anna de Pen-<br />
nalosa levato segreta mente dal sepolcro in<br />
cui giaceva in Ubeda il santo corpo, e tra-<br />
sportato <strong>di</strong> notte alla città <strong>di</strong> Segovia, Clemente<br />
Vili con breve <strong>di</strong>retto al vescovo<br />
<strong>di</strong> Jaen (presso il La m berli n i, Z>(? CanO'<br />
niz. ssAìb./\.y par. 2.'',cap. 26, n.°23), or-<br />
<strong>di</strong>nòseveramente che fosse restituito a det-<br />
to convento. Il vescovo Sarnelli, Lett.ec-<br />
e Ics. t. 3, lett. 8: Come s' intenda essere<br />
il corpo d'un santo in pia luoghi, e similmente<br />
delle loro ss. Reliipàe. MoU<br />
te traslazioni miracolose, cioè che il cor-<br />
po e le reliquie d'un santo pro<strong>di</strong>giosamen-<br />
te furono portate in luogo <strong>di</strong>verso dal<br />
destinalo, le registrai in <strong>di</strong>versi articoli.<br />
Il trovarsi in più luoghi le reliquie d'un<br />
santo, avvenne da che fa permessa dalla<br />
Chiesa la traslazione delle ss. Reliquie. In<br />
oriente cominciò ab antico questo costa,<br />
me<strong>di</strong> trasferire i corpi santi o le loro sagre<br />
reliqfiie, e ciò fu praticato ne'primi tempi<br />
dellaChiesa,anche in tempo della persecu-<br />
zione,quando il ricordato corpo <strong>di</strong> s. Igna-<br />
zio fu trasportato in Antiochia nel 107, e<br />
quello d'Onesimo in Efeso già sua chiesa<br />
nel r 1 8. Col consenso poi de'vescovi e ad<br />
istanza degrimperatori furono a Costan-<br />
linopoli con somuioonore trasferite le re-<br />
liquie <strong>di</strong> s. Andrea, <strong>di</strong> s. Luca, <strong>di</strong> s. Timoteo<br />
a tempo <strong>di</strong> Costantino I, e lo at-<br />
testa s. Girolamo, contro Vigilauzio ere»<br />
tico, che biasimava il cullo religioso reso<br />
a'marliri e alle loro reliquie, come un at«<br />
to d'idolulriu^e considera vu furberie e pru*<br />
VI
170<br />
TRA<br />
stigi <strong>di</strong>abolici i miiacoli, cbe facevansi al-<br />
le loro tombe, olire alhi errori. Ma inRoina<br />
sino a'iempi <strong>di</strong> s, Gregorio l del 590<br />
non fu in costume la traslazione delle ss.<br />
Reliquie, anzi i Pa{3Ì non permettevano,<br />
che ogni quantnncjtie mi«iimn reliquia si<br />
lrasferisse,anchead istanza <strong>di</strong> principi,ma<br />
solamente mandavano ve/zo braudei,che<br />
fossero stati sopra ad esse , e chiavi che<br />
avessero toccato il corpo <strong>di</strong> s. Pietro oche<br />
contenessero qualche poca <strong>di</strong> limatura<br />
delle catene <strong>di</strong> lui. Perciò s. Gregorio 1<br />
si ricusò <strong>di</strong> esau<strong>di</strong>re Costanza Augusta,<br />
che gli aveva domandato il capo <strong>di</strong> s. Pao-<br />
lo, o qualche insigne reliquia dell'aposto-<br />
lo, ossia altra parte del suo corpo ,<br />
per<br />
collocarla in una chiesa eretta da essa iu<br />
suo onore nel proprio palazzo. Gli scrisse<br />
quin<strong>di</strong> il Papa: No»» essere usi i roma-<br />
ni <strong>di</strong> toccare i sagri corpi, e levarli dai loro<br />
tumuli, e solo concedere de' veli ch'erano<br />
stati a contatto <strong>di</strong> essi; <strong>di</strong> essere i veli in<br />
tanta venerazione, come ne'medesimi fos-<br />
sero involte le reliquie stesse, poiché esisteva<br />
costante tra<strong>di</strong>zione, che a tempo<br />
<strong>di</strong> s. Leone I dubitando i gi-eci <strong>di</strong> tali re-<br />
liquie, quel Papa colle forbici tagliò un<br />
velo, e ne stillò del sangue; e che in Roma<br />
e in tutto l'occidente era intollera-<br />
bile e sacrilego il toccar solamente i cor-<br />
pi santi. Qui aggiungerò, che s. Giego-<br />
tìo 1 <strong>di</strong> più narrò a Costanza Augusta al-<br />
cuni pro<strong>di</strong>gi avvenuti in Rema, contro<br />
chi avea tentalo <strong>di</strong> cavar la terra ples-<br />
so a Sepolcri lìes?,. Pi(}tro e Paolo (del-<br />
le loro tiaslazioni ragionai alle biogia-<br />
fìe <strong>di</strong> essi) e <strong>di</strong> s. Loie»)zo, come riporta<br />
il Borgia nelle Memorie <strong>di</strong> Benevento, t.<br />
I, p.128; anzi egli osserva, che già erasi<br />
introdotto in occidente, prima <strong>di</strong> s. Gre-<br />
gorio 1, lo stile <strong>di</strong> Iraspoitare i corpi san-<br />
ti da un luogo all'altro, come aveano fat-<br />
to s. Ambi'ogio vescovo <strong>di</strong> Milano, co'cor-<br />
pi de' ss. Gervasio e Prolasio; s. Perpetuo<br />
vescovo <strong>di</strong>Tours, col corpo del piedeces-<br />
sore s. Maiiino; Gregorio Lingonico, col<br />
corpo <strong>di</strong> s. Benigno martire;Palla<strong>di</strong>o San-<br />
tonico, col corpo <strong>di</strong> s.Eutiopiovescovo;E-<br />
T R A<br />
biegìsilo Agrippinense, j:oI corpo <strong>di</strong> s. Mal-<br />
ioso martire ; Monulfo Trajetfense , col<br />
corpo <strong>di</strong> s. Arvazio vescovo della «lede-<br />
sima chiesa; e s. Germano vescovo <strong>di</strong> Pa-<br />
rigijColcorpo<strong>di</strong>s.Uisino vescovo <strong>di</strong>Bour-<br />
ges. Per tultociò c»-ede il Borgia, che s.<br />
Gregorio I non poteva ig»iorare tali esecn-<br />
pi, non<strong>di</strong>meno perchè l'esperienza insegnò<br />
a'sagri pastori, che ciò alloivi talvol-<br />
ta avveniva non senza detrimento della<br />
leiigione, cosi aveano a'iempi <strong>di</strong> s. Gre-<br />
gorio I già desistilo dall'introdotto costume,<br />
sebbene poi si iip»endesse con maggiore<br />
frequenza dopo la morte <strong>di</strong> sì gran<br />
Papa, e perciò ben a ragione sciisse a Costanza<br />
Augusta, <strong>di</strong> non poterla compia-<br />
cele. Laonde conclude il Borgia, non es-<br />
se»e vei'o l'asserto del Vipeia, che s, Gre-<br />
gorio 1 mandò in dono ad xArigiso duca <strong>di</strong><br />
Benevento il corpo <strong>di</strong> s. Modesto levila e<br />
martire, e doversi liportai'e ad altro tempo<br />
la traslazione <strong>di</strong> quel coipo in Bene-<br />
vento, da dove fu liasferito a Monte f^er-<br />
gine, senza che in Benevento ve ne ricna-<br />
nesse reliquia, e contio la consuetu<strong>di</strong>ne,<br />
che rilevai alti'ove, come nel voi. LXVII,<br />
p. 60. Ivi parlando, con critica <strong>di</strong>gi-essio-<br />
ne, del coipo contiaslato <strong>di</strong> Papa s. Sisto<br />
/, non solo rimarcai che molte chiese pretendono<br />
avere il corpo d'un medesimo<br />
santo , piendendo una parte <strong>di</strong> esso pel<br />
tutto, ma <strong>di</strong>chiarai la grave avvertenza:<br />
Che fu costume dc'Papi, nel concedere i<br />
coipi de' santi, <strong>di</strong> non farne restare priva<br />
olfatto la chiesa dalla quale gli eslraevano,<br />
riservandolene qualche buona parie, ciò<br />
che serve a conciliai'e le <strong>di</strong>verse con ti*o-<br />
versie sui <strong>di</strong>versi possessori. Ritornando<br />
al Sarnelli, egli <strong>di</strong>chiai'a :Ma dacché i fran-<br />
chi, vinti i longobai<strong>di</strong>, li cacciarono d'I-<br />
talia , si cominciò anche iu occidente a<br />
traslatarei corpi de'ss. Martiri; imperoc-<br />
ché i re de'franchi e gli altri principi ne<br />
feceio gran<strong>di</strong> istanze al sommo Pontefi-<br />
ce,eneotlennero le tiaslazioni per laFiancia<br />
e per la Germania, a fine <strong>di</strong> onmarne<br />
i templi da loro e<strong>di</strong>ficati, e perchè né Al-<br />
tari né Templi si potevano consagiare
TU A<br />
senxa le reliquie de'snnli, come da un canone<br />
d'un concilio Africano era stalo prescritto;<br />
e quanto airallie, prescrive il Pon-<br />
tillcale romano, che almeno nella Pietra<br />
(/".) sagra vi si lacchiu<strong>di</strong>no delle reliquie,<br />
in memoria deiranticocostumedellaChie-<br />
sa, <strong>di</strong> celebrare i sagri misteri sul sepol-<br />
cro de'marliri. Id<strong>di</strong>o comprovò co'mira-<br />
coli il suo piacimento in queste traslazio-<br />
ni, fra le quali celebre è quella <strong>di</strong> s. Floriano<br />
prete e martire nel 1 184, quando<br />
Casimiroll re<strong>di</strong> Polonia chiedendo al Papa<br />
reliquie d'alcun santo per la chiesa <strong>di</strong><br />
Cracovia, Lucio III entralo nel sagrario,<br />
ove stavano i corpi <strong>di</strong> molti martiri, domandò<br />
loro chi voleva andare in Polonia;<br />
alla quale interrogazione, soggiunge il ve-<br />
scovo Sarnelli, <strong>di</strong>cesi che Floriano stese<br />
una mano al Papa, in segno <strong>di</strong> volervi andare;<br />
pel qual miracolo, commosso Lucio<br />
HI, mandò al re il corpo del santo, per<br />
Egi<strong>di</strong>o vescovo <strong>di</strong> Modena; e da Casimi-<br />
ro li, dal vescovo e popolo <strong>di</strong> Cracovia fu<br />
accollo con gran<strong>di</strong>ssima <strong>di</strong>vozione come<br />
in trionfo, e poi gli fu fobbricato un bel-<br />
lissimo tempio. Dopo le traslazioni, mol-<br />
te città e luoghi elessero a principale lo-<br />
ro Protettore [V.) il santo del <strong>di</strong> cui sa-<br />
gro corpo erano <strong>di</strong>venuti possessori, e ne<br />
sperimentarono il possente patrocinio.O-<br />
ra facendosi queste traslazioni, da prin-<br />
cipio non erano <strong>di</strong> corpi interi, ma d'u-<br />
na parte <strong>di</strong> essi, perchè que'che prima li<br />
possedevano non volevano restarne a (Fat-<br />
to privi, massime se i santi erano litolari<br />
delle chiese. In proposito il Sarnelli addu-<br />
ce la testimonianza <strong>di</strong> Baronio, il quale<br />
narra che neir827GregorioIV trasportò<br />
da'ciraileri nell'oratorio <strong>di</strong> s. Gregorio 1 i<br />
corpi de'ss. Sebastiano e Tiburzio, e col-<br />
locò ciascuno <strong>di</strong> essi in separati altari. In-<br />
<strong>di</strong> avverte, quanto al corpo <strong>di</strong> s. Sebastia-<br />
no, che in Francia e nel monastero <strong>di</strong> s.<br />
Medardoj non vi fu portata che una par-<br />
te. wSovente nelle invenzioni, elevazioni e<br />
traslazioni eseguile in Roma, non si tro-<br />
varono interi i corpi de'santi, anzi in al-<br />
cuni neppure la metà, la parte mancan-<br />
T R A 171<br />
te essendo mandala altrove. »> Ma non per<br />
questo la pietà cristiana ha falsamente af-<br />
fermato <strong>di</strong> possedere i corpi de'santi, dei<br />
quali non ne ricevè che parte; sentendo<br />
ella, che non gli avea <strong>di</strong>mezzati o <strong>di</strong>mi-<br />
nuiti nell'operazione de'miracoli, ma in-<br />
teri e perfetti, secondo la regola insegna-<br />
ta dal teologo nelT invettiva da se fatta<br />
contro Giuliano V Apostata ^ ove mostra,<br />
che qualunque segno delle passioni fa lo<br />
slesso, che i corpi loro interi, e che i corpi<br />
santi, il medesimo ponno in terra, che<br />
le anime beate in cielo; talché il santo in<br />
qualunque piccola polvere del suo martirizzalo<br />
corpo persevera intero, quantunque<br />
latrino i <strong>di</strong>avoli e bestemmino<br />
gli eretici. Così nelle preci che la Chiesa<br />
ha prescritto per la bene<strong>di</strong>zione de' vasi<br />
da conservar le reliquie de'santi si legge:<br />
Quatcnus flde.les tiii inagnitu<strong>di</strong>ne^ sis'e<br />
universitate heneficiorum tuoriim , in<br />
morta mo<strong>di</strong>ca reliquìarum integra Sanctorum<br />
Corpora se percepisse gratulen-<br />
tur. In quanto poi ad essere più teste, più<br />
mani e più braccia dello stesso santo,deve-<br />
si intendere non del capo,raano o braccio<br />
intero, ma <strong>di</strong> parte <strong>di</strong> quello. Imperocché<br />
avendo <strong>di</strong>mostrato l'esperienza essere la<br />
stessa virtù in una piccola parte <strong>di</strong> qual-<br />
che reliquia del martire, che in tutta la<br />
medesima reliquia, questa si soleva <strong>di</strong>vi-<br />
dere alle volte in più parti, e porre in <strong>di</strong>-<br />
versi altari, li quali sono sepolcri de'mar-<br />
liri; e quin<strong>di</strong> è avvenuto, parte della re-<br />
liquia del capo, della mano, del braccio,<br />
<strong>di</strong>rsi capo, mano e braccio. Tollerabile<br />
errore, <strong>di</strong>ce il car<strong>di</strong>nale Barooio, nell'an-<br />
no 55,u.''i5, al quale non ha posto cagio-<br />
ne l'inganno umano,ma la liberalità gran-<br />
de <strong>di</strong> Dio". Quin<strong>di</strong> il Sarnelli parla del-<br />
la virtù de* veli o brandoi, che operarono<br />
pro<strong>di</strong>gi, come i corpi de'santi che aveanu<br />
toccalo; che le vesti degl'infermi e de'mor-<br />
ti poste sugli altari ov'eraiio le reliquie dei<br />
martiri, riceverono virtù da Dio por sa-<br />
nar gl'infermi e restituire la vita/a'mor-<br />
li, come racconta s. Agostino, De Civit.<br />
IJeif lib. 2, e. 23; il quale dottore a con-
172<br />
TRA<br />
vincere l'empielà e miscredenza de'gen-<br />
tili, fece una raccolta z^/og-.lil). 3^c. 1 7,ove nar-<br />
ra che con essa fu risuscitato on morto.<br />
La medesima forza avea l'olio delle laropade,che<br />
ardevano intorno a'sepolcri dei<br />
martiri,e s. Agostino lib. 22,c. 88, racconta<br />
del figlio d'Ireneo risuscitato da mor-<br />
te, con ungersi con tale olio. Il Sarnelli<br />
<strong>di</strong>ce più altre cose sulla potenza meravigliosa<br />
delle reliquie e de'corpi de'ss. Mar-<br />
tiri, quin<strong>di</strong> ^scrive la lettera 9: Se le Re-<br />
lìquie de'santi sieno <strong>di</strong> sostanza nella<br />
consagrazìone delV altare. Leggo nel-<br />
l'annalista Rinal<strong>di</strong>, che le traslazioni del-<br />
le reliquie non facevansi senza salmeggia-<br />
re, e precedute da <strong>di</strong>giuni, cantandosi a<br />
vicenda salmi, litanie e inni;e <strong>di</strong> frequente<br />
iiell'estrarre i sagri corpi da'lorosepolcri,<br />
da questi uscì meravigliosa soavità <strong>di</strong> odo-<br />
ri, <strong>di</strong>versi all'atto da quelli dalla natura<br />
prodotti. Si osservòjchedopo la traslazione<br />
del corpo <strong>di</strong> s. Vito martire dalla Fran-<br />
cia nella Sassonia, questa fiorì io meglio,<br />
e quella soggiacque a rivolture, guerre e<br />
altre calamità. In Francia grande fu il<br />
fervore <strong>di</strong> procacciarsi corpi santi, e quando<br />
s. Germano vescovo <strong>di</strong> Parigi si recò<br />
in Gerusalemme, la pia regina s. Radegonda<br />
vedova <strong>di</strong> Clotario J, che col suo<br />
consenso aveva fondato un monastero a<br />
Poiliers e vi avea preso il velo religioso,<br />
ed avendo inteso che vi riposava il corpo<br />
<strong>di</strong> s, Mammete o Mamante martire <strong>di</strong><br />
Cappadocia, inviò un suo fido al patriar-<br />
ca per ottenerne le reliquie. Il prelato onde<br />
conoscere la volontà <strong>di</strong> Dio , or<strong>di</strong>nò<br />
pubLlicheOrazionial popolo,enel 3.°gioi'no<br />
celebrata la messa, s'in<strong>di</strong>rizzò con lutto<br />
il popolo fedele al sepolcro del mar-<br />
tire, e poiché ebbe recitata un'orazione,<br />
tulli risposero, Amen, Allora il patriarca<br />
T R A<br />
avvicinatosi al corpo del santo, ne palpò<br />
i membri per sapei e quale <strong>di</strong> essi il martire<br />
si degnava donare alla regina. Dopo<br />
aver tastato le <strong>di</strong>ta, appena toccò leggermente<br />
il mignolo della mano destra, da<br />
essa si allontanò. Il patriarca lo mandò<br />
alla regina , e nella traslazione della re-<br />
liquia, da Gerusalemme a Poiliers, si re-<br />
citarono sempre da'portatori le <strong>di</strong>vine lo-<br />
<strong>di</strong> in onore <strong>di</strong> s. Marnante. La regina s.<br />
Radegonda ricevè la reliquia con gran<strong>di</strong>ssima<br />
festa e allegrezza, e insieme con non<br />
minore <strong>di</strong>vozione, <strong>di</strong>giunando colle reli-<br />
giose <strong>di</strong> sua congregazione, e facendo vi-<br />
gilie mia settimana intiera. Tutto questo<br />
lo apprendo da Piinal<strong>di</strong>jil Duller non <strong>di</strong>-<br />
ce altro <strong>di</strong> s. Mamante, che nel priuci[)io<br />
del secolo XIII, il suo capo da Costanti-<br />
nopoli fu trasportalo a Langres, e gli at-<br />
ti <strong>di</strong> questa traslazione sono riferiti dal<br />
breviario <strong>di</strong> quella chiesa, essendo la cat-<br />
tedrale sotto la sua invocazione. Inoltre<br />
s. Radegonda ardendo del desiderio <strong>di</strong><br />
possedere una porzione della vera Croce,<br />
per unirla al gran numero <strong>di</strong> reliquie <strong>di</strong><br />
cui avea arricchita la sua chiesa, a mez-<br />
zo <strong>di</strong> alcuni deputali supplicò a consolar-<br />
la l'iujperatore Giustino II e fu esau<strong>di</strong>ta.<br />
L' arcivescovo <strong>di</strong> Tours fece la traslazio-<br />
ne nel modo il più solenne <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>-<br />
verse reliquie ; Venanzio Fortunato in<br />
questa occasione compose l'inno Vexilla<br />
regis prodeunt, e la regina intitolò alla<br />
ss. Cro
TUA<br />
nella bcisilica Vatìcniia la traslazione ilei<br />
corpo tli s. Leone 1 il 67v///J
174<br />
TRA<br />
questa circoslonia fn trovalo quel bellissimo<br />
sarcofago intirnioreo, che si ammiru<br />
nella sala dei Fauno del Masto Capito-<br />
lino, ove fu trasportalo, e descritto dal<br />
Wibhy, Roma nel i 838, par. ^/modeina,<br />
p. 700. A[»piossimandosi intanto la festa<br />
<strong>di</strong> s. Eustachio, ed essendosi a buon termine<br />
ridotto il nuovo e magnifico altare,<br />
nel giovedì 1 7 settembre a ore 11 stabilì il<br />
car<strong>di</strong>nale Corsini <strong>di</strong> fare la ricognizione<br />
de'suddelli sagriCorpi,e riporli nel tempo<br />
stesso nella sopraddetta nuova urna da<br />
collocarsi sotto il maestoso altaie, dopo<br />
)a solenne funzione dell'elevazione, eclie<br />
nel sabato seguente doveva eifettuarsi ,<br />
perciò mg/ Spada vicegerente, prima che<br />
il car<strong>di</strong>nale sì portasse a tale sua chiesa,<br />
parato <strong>di</strong> amilto, camice, cingolo, croce<br />
pettorale, stola, piviale <strong>di</strong> coloie rosso e<br />
milra,assislitoda mg/Diversini edall'ab-<br />
bale Gio. Battista Valeriani maestri del-<br />
le ceremonie pontificie, che furono <strong>di</strong>ret-<br />
tori dì tutta l'azione, benedì l'urna secondo<br />
il rito prescritto nel Pontificale roma-<br />
no. Successivamente all'ora intin»ala, es<br />
«ehdo giunto con treno <strong>di</strong> carrozze, ve-<br />
stito <strong>di</strong> mezzetta e mantello rosso, il car-<br />
<strong>di</strong>nale Corsini, il medesimo prelato, para<br />
to come sopra, portossi nella della cop-<br />
peiletta nobilmente ornala <strong>di</strong> damaschi e<br />
arazzi, restando da <strong>di</strong>versi triangoli or-<br />
nateearricchile<strong>di</strong> lumi le sagre urne, con<br />
altri 6 grossi ceri che ardevano sull'alta-<br />
re, avanlì <strong>di</strong> cui erano collocale le casse<br />
co'sagri Corpi. In<strong>di</strong>, previa licenza del car-<br />
<strong>di</strong>nale, si <strong>di</strong>e principio dallo stagnaro al-<br />
l'apertupa della «."cassa <strong>di</strong> piombo, rico-<br />
nosciuti già dal nolaro del capitolo i sigilli,<br />
che con islrumento rogato dal me-<br />
desimo pella seguila ricognizione in tempo<br />
del car<strong>di</strong>nalOrigo (morto neh 737) già<br />
<strong>di</strong>acono della chiesa(e che sebbene passalo<br />
nell'or<strong>di</strong>ne de'preli, per alfelto verso la<br />
chiesa la ritenne, onde il Papa la <strong>di</strong>chia-<br />
rò titolo car<strong>di</strong>nalizio finché il poiporato<br />
ne fosse titolare, dovendo quin<strong>di</strong> tornare<br />
<strong>di</strong>aconia car<strong>di</strong>nalizia), essi riconfronla va-<br />
no, si proseguì od aprire la 2," cassa ch'c*<br />
TRA<br />
ra <strong>di</strong> legno foderala <strong>di</strong> drappo cremisi, e<br />
nel comparire alla vista ì ss. Corpi, si de-<br />
pose la mitra da mg.' Vicegerenle, ed in-<br />
tonossi V'\i\\\o Sane Lorum meritis,\:\\e prò*<br />
seguendolo unitamente i cappellani, il pre-<br />
lato pose l'incenso nell'incensiere e turifico<br />
le ss. Reliquie, essendosi contempo-<br />
raneamente inginocchialo a venerarle.<br />
Terminato l'inno col versetto, si <strong>di</strong>sse da<br />
mg.' Vicegerente l'orazione, finita la qua-<br />
le e ripresa la mitra, con l'aiuto del car-<br />
<strong>di</strong>nale, essendo le sagre Ossa confuse fra<br />
<strong>di</strong> loro, con tutta la dovuta decenza furo-<br />
no nella nuova urna <strong>di</strong>sposte, ed aflìne che<br />
ne restasse sicura l'idenlilà delle medesi-<br />
me, vi fu sovrapposta una lamina <strong>di</strong> piom-<br />
bo, in cui era inciso il mese e giorno, e<br />
altresì i nomi de' santi che sotto <strong>di</strong> essa<br />
conservavasi, con ad<strong>di</strong>ttarneil pontifica-<br />
to <strong>di</strong> Clemente Xll regnante, con due medaglie<br />
una d'oro e l'altra d'argento, che<br />
il car<strong>di</strong>nale vi racchiuse; e soviapposto il<br />
coperchio <strong>di</strong> non minor vaghezza dell'ur-<br />
na, fu finalmenlefermato dagli artisti con<br />
4 custo<strong>di</strong>e d' ottone poste laleralmenle<br />
sull'urna, nelle quali ripiene <strong>di</strong> slagno li-<br />
quefatto vi furono ioìpresse le armi del<br />
car<strong>di</strong>nalCorsiui <strong>di</strong>acono delia chiesa, e del<br />
car<strong>di</strong>nale Guadagni vicario dì Roma, al-<br />
la presenza del detto car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong>acono,<strong>di</strong><br />
mg.' Vicegerenle, <strong>di</strong> altri prelati, del ca-<br />
pitolo della collegiata, e del can. Doldet-<br />
li custode delle sagre reliquie, avendo il<br />
nolaro sleso per pubblico e autentico documento<br />
l'analogo islrumento. Nel detto<br />
sabato a ore 22 si <strong>di</strong>e principio alla proces-<br />
sione. L'aprivano i tamburi e Irombelle<br />
dell'inclito pòpolo romano, quin<strong>di</strong> suc-<br />
cedevano, la ban<strong>di</strong>era dello slesso popolo,<br />
in mezzo a'suoi alabar<strong>di</strong>eri; in<strong>di</strong> due<br />
lanlernoni in asta; la ban<strong>di</strong>era del ss. Sagramenlo;i<br />
palafrenieri del car<strong>di</strong>nale Cor-<br />
sini; un concerto <strong>di</strong> piiferì delle milizie<br />
pontificie; li 1 4 contestabili e capolori del<br />
popolo, e il loro capitano con lorcie; la<br />
compagnia eretta sotto l'invocazione del<br />
ss. Sagramenlo in s. Eustachio, in abito<br />
proprio,con suo Crocefis30,ed in fine rag/
T R A<br />
Origo primicerio. Il capitolo ili s. Eiisla-<br />
cliio , con torcie, soUo la sua croce, con<br />
conceiio <strong>di</strong> musici, ed in line mg/ Fresco-<br />
bal<strong>di</strong> vicario dello sù^s>.o capitolo; in<strong>di</strong><br />
mg/ S[)ada Vicegeiente paralo <strong>di</strong> [ìivia-<br />
le, in mezzo al <strong>di</strong>acono e sud<strong>di</strong>acono pa-<br />
rali. l*oi veniva sopra ben ornato talamo,<br />
portato da 4 levili, la sagra urna con den-<br />
tro i ss. Corpi, sotto d'un (isso nobilissimo<br />
baldaccliino, sostenendo a'Iali 4 c'^''doni<br />
d'oro i njg.*^ Albini arcivescovo tl'A-<br />
lene,de Uossi arcivescovo<strong>di</strong> Tarso, Simo-<br />
ne vescovo <strong>di</strong> Marciana, e Cremona- Val-<br />
<strong>di</strong>na ve>covo il' Hermopoli, restando si-<br />
tuati ne'lali del sagro talamo, con torcie<br />
accese in mano, 'l senatore <strong>di</strong> Roma, ed<br />
i conservatori e priore del popolo roma-<br />
no (vantando Roma s. Eustachio nobi-<br />
lissimo cavaliere romano tra 'suoi protet-<br />
tori, il magistrato romano in Cau)pido-<br />
glio ne venera la sua eflìgie <strong>di</strong>pinta dal<br />
Romanelli, nella propria cappella: delle<br />
allinenze <strong>di</strong>e ha d senato romano colla<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Eu>tachio, e delle annue o-<br />
bluzioni che gli olFre parlai in più luo-<br />
ghi, come ne' voi. LI, p. i3i, LIX, p.<br />
3o), oltre 12 sacerdoti con torcie, e sì gli<br />
uni che gli altri venivano racchiusi dal-<br />
le ban<strong>di</strong>ere de' i4 l'ioni <strong>di</strong> Roma, e da'<br />
fedeli del popolo romano, che in atto <strong>di</strong><br />
parata imbran<strong>di</strong>vano le solite aste. Se-<br />
guivano imme<strong>di</strong>atamente in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
processione, dopo il sagro talamo, vestiti<br />
<strong>di</strong> abito <strong>di</strong> cappa paonazza, prescrivendo<br />
un tale colore la giornata penitenziale pel<br />
<strong>di</strong>giuno delle quattro tempora, i car<strong>di</strong>na-<br />
li invitati dal car<strong>di</strong>nale Corsini (dell'abi-<br />
to da usarsi da'car<strong>di</strong>nali nella traslazio-<br />
ne de'corpi santi, feci cenno nel voi. lX,p.<br />
Iti 3), serviti da doppia guar<strong>di</strong>a degli sviz-<br />
zeri pontifìcii con due uHìziali, de' quali<br />
car<strong>di</strong>nali pe'primi incedevano i car<strong>di</strong>nali<br />
Porsia e Caralfa, succedendo i car<strong>di</strong>nali<br />
Bichi,Firrao, Gentili, Guadagni, Acquaviva,<br />
Passeri, Spinelli, Passionci, deTrn-<br />
cin. Marini, Albani, Ruspoli, Uezzonico<br />
(poi Clemente XI 11), Corio, e Corsini in<br />
ultimo luogo in ubilo intero rosso, come<br />
TRA 175<br />
<strong>di</strong>acono della chiesa da cui usciva la fun-<br />
zione e in giorno privilegiatissimo in cui<br />
ricorrevano i primi vesperi dell'anniver-<br />
saria memoria del suo santo titolare, do-<br />
vea come per decreto della s. congrega-<br />
zione de* riti prescrivesi, non ostante la<br />
giornata del <strong>di</strong>giuno, astenersi dalPusar<br />
l'abito e cappa paonazza, ed invece assu*<br />
mere il colore rosso per festeggiare l'an-<br />
niversaria solennilh della sua sposa. Finalmente<br />
veniva la prelatura in numero<br />
<strong>di</strong> quasi 100 prelati, tutti con torcie fatte<br />
<strong>di</strong>stribuire dal car<strong>di</strong>nale Corsini a tutti<br />
gì' intervenuti alla processione, oltre un<br />
numerosissimo popolo, che con esempla-<br />
re <strong>di</strong>vozione seguì la processione per ac-<br />
quistar l'indulgenza plenaria concessa dal<br />
Papa per questa solenne traslazione; co-<br />
aie <strong>di</strong> popolo erano piene anche le strade<br />
ove fece il suo giro, ornate in tale occasio-<br />
ne <strong>di</strong> ricche e vaghe tappezzerie, e custo-<br />
<strong>di</strong>te dalle compagnie de'soldati pontificii<br />
per impe<strong>di</strong>re che non vi fossero carroz-<br />
ze; avendo goduto la magnifica funzione<br />
dalle finestre e balconi quasi tutta la no-<br />
biltà romana. In tal guisa la processione<br />
co'ss. Corpi , essendo pervenuta, con re-<br />
plicate salve <strong>di</strong> mortaretti, alla chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Eustachio da dove era partita, dopo le so-<br />
lite orazioni e ceremonie, vennero collocati<br />
i ss. Corpi sotto il nuovo altare mag-<br />
giore, ove riposano alla pubblica venera-<br />
zione, nella descritta nobilissima urna <strong>di</strong><br />
porfido, la cui struttura e maestoso alta-<br />
re sono memorie imperiture della <strong>di</strong>vo-<br />
zione verso i ss. Corpi del car<strong>di</strong>nale Cor-<br />
sini, zelantissimo del culto <strong>di</strong>vino e del<br />
decoro de'sagri templi. Per l'invenzione<br />
del corpo <strong>di</strong> s. Francesco d'Asisi, <strong>di</strong> cui v\>-<br />
parlai a Stimmate, Pio VII fece coniare<br />
una medaglia nel 1821 col suo ritratto,<br />
e nel rovescio fece esprimere i religiosi<br />
conventuali che assistono co' vescovi de-<br />
stinati dall^apa al riconoscimento del corpo<br />
<strong>di</strong> s. Francesco nella sua basilica in A-<br />
sisi, essendo scritto nella cassa Seraf. Nel-<br />
l'esergo si legge: S. Franciscuni Sepulchritm<br />
Gloriomm MDCCCxriii.M 1 838
\rjCy TRA<br />
segni in Roma la solenne Irnslazione del-<br />
le sogie spoglie dell' illustre nobilissima<br />
vergine e martire s. Bonosa sua eroica<br />
concitla<strong>di</strong>na , che i lomani (in da' secoli<br />
più remoti onorarono e l'invocarono pto-<br />
lettrice in alcuni mali. Questa santa nel<br />
Ili secolo, sotto il superstizioso impera-<br />
tore Aureliano, si mostrò intrepida soste-<br />
nitrice della fede <strong>di</strong> Cristo. Confuse ella<br />
con risposte,che lo Spirito santo non manca<br />
<strong>di</strong> suggerire a'suoi scivi, lo slesso im-<br />
peratore persecutore; stancò colla sua co-<br />
stanza ne' vari spietati tormenti soiFerti gli<br />
slessi carnefici , confortata sempre nelle<br />
sue pene e ne'suoi dolori da un angelo del<br />
Signore; trasse coli'esorlazione e cogli esempi<br />
dalle tenebre dell'errore ben 5o<br />
soldati,chefuronoat)cìi'essi martiri glorio-<br />
sissimi; e final mente col germano Eutro-<br />
pio e colla sorella Zosima, presso il Por-<br />
loRotnano ne riportò il più glorioso trionfo,<br />
ottenendo la doppia palma del mar-<br />
tirio e della sua intemerata verginità, nel<br />
iij^ <strong>di</strong>ce il Piazza ncW Emerologìo <strong>di</strong><br />
Ho/un, iì'i 5 luglio, giorno in cui se ne ce-<br />
lebra la ft'stiì. Si ba da pia tra<strong>di</strong>zione, che<br />
fu s. Dunosa trasportata in llotna e se-<br />
polta nella casa ove nacque nel rione <strong>di</strong><br />
Trastevere, nella via che poi prese il suq<br />
nome dall'anlicbissima chieda che vi si e-<br />
resse sopra, precisamente fra la via della<br />
Lungaretta e il Tevere. Questa chiesa <strong>di</strong><br />
s. Bonosa già esisteva nel secalo XII, poi-<br />
ché è ricordata fra le chiese alle quali si<br />
<strong>di</strong>stribuiva \\ presbiteriOjnGW Orcio Ror<br />
manus <strong>di</strong> Cencio Camerario, e fu parroc-<br />
chia fino a Clemente Vili, il quale l'uni<br />
a quella della vicina Chiesa <strong>di</strong> s. Salvatore<br />
della Corte o s. Maria della Luce<br />
(/^.)de'religiosi Minimi o Paolotti(V.)j\\<br />
che peròsaràavvenulo pocodopo il 1 600,<br />
poiché il Panciroli che in tale anno pubbli-<br />
cò / Tesori nascosti <strong>di</strong> Romciy <strong>di</strong>ce che<br />
le due chiese ciascuna era parrocchia se-<br />
parata. La chiesa fu concessa ^\V Univer-<br />
sità artistica, de calzolai (P^.), il cui sq*<br />
dalizioneli 70T la restauro e ne pose me<br />
gloria qpn lapide sulla porta niaggipre<br />
TRA<br />
della chiesa, e v'introdusse il cullo de'ss.<br />
Crispino, e Crispiniano loro protettori. Si<br />
pretese che in questa chiesa vi fosse stalo<br />
sepolto il famoso tribuno e senatore Co-<br />
la <strong>di</strong> Piienzo, il che ripetei nel voi. X II f,<br />
p. 3o, e forse altrove, tratto in errore dal-<br />
l'asserto del Gabrini, nell' Osservazioni<br />
sulla Vita <strong>di</strong> Cola <strong>di</strong>Rienzo, e del march.<br />
Melchiorri nella Guida <strong>di</strong> Roma. S\ fondava<br />
l'asserzione dal Gabrini, citando l'A-»<br />
midenio, che un tempo vi si vedea in una<br />
lapide l'elligie del tribuno e senatore Rien-<br />
zi in abito senatorio, accompagnai;» dai<br />
suo n-ome in cifra gotica. L' Aujidenio<br />
scrisse dell'esistenza del ritratto, non però<br />
del nome, come lo riscontrò nel ms. del-<br />
l'Amidenio il dotto Nibby, e lo <strong>di</strong>chiarò<br />
wGWtiRonia nell'anno i 838; e siccouie più<br />
non esiste, è dubbiosissitno se realmente<br />
fosse l'immagine <strong>di</strong> Puienzi, come una po-<br />
polare tra<strong>di</strong>zione affermava. Ciò sarebbe<br />
in aperta contrad<strong>di</strong>zione al narrato dallo<br />
<strong>storico</strong>del Rienzi, il quale lungi dall'asse-<br />
gnareil luogodella sua sepoltura, raccon-<br />
ta che il corpo suo fu arso nel Sepolcro a<br />
Mausoleo d'Augusto, e ridotto in cenere<br />
non ne rimase una bricciola, il che ripe-<br />
tei a'suoi luoghi. Aggiimge Nibby, opina-<br />
re che il monumento piuttostoche appartenere<br />
al tribuno senatore, spettasse ad un<br />
in<strong>di</strong>viduo della famiglia Irastiberina dei<br />
Renzi, che <strong>di</strong>e nome ad una delle pi azze e<br />
vie <strong>di</strong> Trastevere, non lungi da quella <strong>di</strong>s.<br />
Ma ria, forse perchè vi avea le sue abitazio-<br />
ni, famiglia che non ebbe alcuna relazione<br />
con quella del tribuno, e pare che vi<strong>di</strong>mo-<br />
l'asse per lungo lenì pò. Perciò riflelte be-<br />
ne il eh. Pudlui, nel <strong>Dizionario</strong> etinwlo-.<br />
giro delle strade e piazze <strong>di</strong> Ronia^ che<br />
Cola <strong>di</strong> Rienzo fu del rione Regola, ed ebbe<br />
l'abitazione incontro la chiesa <strong>di</strong> s. Ma-<br />
ria Egiziaca, già tempio pagano, che io<br />
descrissi nel voi, LXXllI, p. 3o3. Per le<br />
vicende politiche de'primi anni del secolo<br />
corrente, il sagro corpo <strong>di</strong> s. Donosa fu tol-<br />
to dalla chiesa, tenjendoseue la profana-<br />
zione, e riposto in luogo particolare, on-<br />
de il <strong>di</strong> lei cullo era andato u popò a poca
TRA<br />
quasi in cìimenlicanza, quando Dìo <strong>di</strong>spo-<br />
st; (li ravvivarlo a onore e piolìllo spiri-<br />
tuale tli Roma. Giacendo dunque il corpo<strong>di</strong><br />
s. Bonosa da vari anni quasi <strong>di</strong>men-<br />
ticalo ed occulto, richiamò la pietà d'illu-<br />
stri e pii benelì«tlori,clie ne rinnovarono<br />
il sontuoso ornato. Aveiìdo il car<strong>di</strong>nale<br />
Odescalclii vicario <strong>di</strong> Roma dato la sua<br />
chiesa alla recente confraternita fondata<br />
da'ininori conventuali, sotto l'invocazione<br />
dell'Immacolata Concezione, e de'ss.<br />
Francesco d' Asisi e Antonio <strong>di</strong> Padova,<br />
giacché il sodalizio de'calzolai era passa*<br />
to nella chiesa <strong>di</strong> s. Salvatore a PoiiicRot'<br />
lo; i superiori della confraternita, nuo-<br />
vi proprietari della chiesa, fecero istanza<br />
perchè ad essa si restituisse il prezioso de-<br />
posito. Venne accolto benignamente tal<br />
pio desiderio, e non appena se ne propagò<br />
la notizia, ciie in petto <strong>di</strong> pietosa dama<br />
romana si suscitò l'impegno <strong>di</strong> ricoprire<br />
le sagre ossa d'un nuovo ammanto, che<br />
riuscì ricco e vaghissimo, come destò in<br />
cuore <strong>di</strong> <strong>di</strong>voto ecclesiastico romano an-<br />
cli'essò il racchiuderle in un'urna del tutto<br />
nuova, <strong>di</strong> gentile ed elegante lavoro. Que-<br />
ste piime <strong>di</strong>mostrazioni verso la santa<br />
concitta<strong>di</strong>na risvegliarono il comun volo,<br />
che solennemente anche se ne facesse il<br />
trasporto, Il car<strong>di</strong>nal vicario, coll'annuen-<br />
za <strong>di</strong> Gregorio XVI, a'4 agosto 1 838 con<br />
apposito invilosagro annunziò a'romani,<br />
che nelle ore pomeri<strong>di</strong>ane della domeni-<br />
ca 1 1) dello stesso mese ne sarebbe fatta la<br />
traslazione solenne dalla chiesa <strong>di</strong> s. Apol-<br />
linare del seminario «ornano, a quella de-<br />
<strong>di</strong>cala a s. Bonosa in Trastevere; pubblicando<br />
ancora che il Papa si era degnato<br />
<strong>di</strong> accordare l'indulgenza plenaria, a chi<br />
confessato e comunicato l'avesse visitata<br />
o in s. Apollinare, o ne'3 giorni consecu-<br />
tivi al trasporto, o avesse acccnnpagnato<br />
O seguito la processione pregando ili vola-<br />
tnente pe'bisogni spirituali elctnporali <strong>di</strong><br />
S. Chiesa; concessione accordala da Gie-<br />
gorio XVI, come zelante dell'onore che<br />
Vendesi all'Altissimo in cpielto che si pre-<br />
Ha acauli, e a rendete sempi
178<br />
TRA<br />
assisferono ancora dall'altro Iato del coro<br />
i conservatori del popolo romano col prio-<br />
re de'caporioni. Terminalo il vespero, si<br />
<strong>di</strong>e principio al <strong>di</strong> volo e maestoso traspor-<br />
to. Precedeva la processione un picchetto<br />
<strong>di</strong> dragoni, seguito da un plotone <strong>di</strong> gra-<br />
natieri pontilicii, quin<strong>di</strong> le tronibedel po-<br />
polo romano, ed i servitori de' car<strong>di</strong>nali<br />
addetti alla confraternita con torcieacce-<br />
se; procedeva poi la confraternita colle sue<br />
insegne e ban<strong>di</strong>ere. La seguivano, prece-<br />
duti dal loro stendardo, i religiosi francescani<br />
conventuali , come quelli da cui il<br />
sodalizio conosce la sua fondazione. Si ve-<br />
deva poscia la croce del clero, precedu-<br />
ta dalla ban<strong>di</strong>era del popolo romano, ap-<br />
presso il pontificio seminario romano, e<br />
molti ecclesiastici tratti dalla loro <strong>di</strong>vozio-<br />
ne, tutti con face accesa in mano: chiu-<br />
devailcleroin abiti ponlifìoali mg/ Piat-<br />
ti vicegerenle <strong>di</strong> Roma e patriarca d'An-<br />
liochia,a cui fjcevano da ministri due par-<br />
rocbi. Ecco in seguito il maestoso con-<br />
voglio, che formava veramente il trionfo<br />
dell'illustre verginee martire, cui piacque<br />
al Signore <strong>di</strong> glorificare con nuovo ono-<br />
re dopo olirei 5 secoli, da che per la fe-<br />
de riportato aveva la più luminosa vittoria<br />
sotto l'impero d'Aureliano. Vedo-<br />
vasi sopra vaga e maestosa macchina col-<br />
locata l'urna, che racchiudeva le lumino-<br />
se sue spoglie; era questa sorretta e por-<br />
tala da 8 de'<strong>di</strong>voti confi-atelli e da 4 <strong>di</strong>a-<br />
coni in dalm ilica: 4 vescovi in abiti pontificali<br />
tenevano le fimbrie del sagro am-<br />
manto, ed i conservatori del popolo rooano,<br />
vestili del loro grande abito, facevano<br />
corona alle due ale unitamente al-<br />
lei 4 ban<strong>di</strong>ere de'rioni <strong>di</strong> Roma. Appresso<br />
la macchina venivano vestiti iai cappa<br />
i car<strong>di</strong>nali co* loro corteggi nobili, ed in<br />
fine seguiva un abbondatile numero <strong>di</strong><br />
prelatura tutti portanti la torcia. Un gran<br />
numero quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> servitori e palafrenie-<br />
ri in nobili livree venivano in gruppo <strong>di</strong>e-<br />
tro il convoglio, ed in ullimo chiudeva il<br />
tutto un cospicuo plutone <strong>di</strong> granatieri, i<br />
quali uaitamentealU milizia urbana gue r •<br />
TRA<br />
ni vano tutta la processione.Giunla la s.ur-<br />
n\ sulla piazza delia chiesa della Santa,fa<br />
salutata da alcime batterie, e quin<strong>di</strong> en-<br />
trata nella medesima e collocata sul suo<br />
altare venne inluonata da' cantori l'ari-<br />
ti fona: Feni Sponsa Chris ti, ec. Dopo <strong>di</strong><br />
che, incensate le sagre spoglie, si <strong>di</strong>e termine<br />
per quel giorno alla <strong>di</strong>vola e solenne<br />
funzione. Le Iroaibe del senato e due<br />
bandeframmischiate nella processioneaU<br />
ternavano co'loro musicati concerti i sa-<br />
gri cantici e gl'inni festosi, il popolo romano<br />
penetralo da questa <strong>di</strong>vota pompa,<br />
che potè <strong>di</strong>rsi tutta sua, contribuì dal suo<br />
canto a decorarla e abbellirla, poiché per<br />
lutto il lungo stradale che percor^se, si vi-<br />
de un continuo ornato <strong>di</strong> arazzi e <strong>di</strong> drap-<br />
pi a'balconi e alle logge, e per ogni dove<br />
si trovò affollata la popolazione in un modo<br />
il più straor<strong>di</strong>nario.Quello che poi compì<br />
la comune esultanza e formò la gene-<br />
rale e<strong>di</strong>ficazione si fu, che tutta questa<br />
calca <strong>di</strong> popolo concorsavi, unì alla pie-<br />
tosa curiosità il più religioso contegno, e<br />
niente accadde che potesse nella minima<br />
parte turbare il buon or<strong>di</strong>ne e la pub-<br />
blica quiete. iVe'3 giorni consecutivi al trasporto,<br />
si celebrò nella chiesi <strong>di</strong> s. Bono-<br />
sa, vagamente ad iobb ita, un solenne triduo,<br />
e concorsero a decorarne la pompa<br />
non solo un continuo alfollamento <strong>di</strong> fedeli,<br />
che vi si portarono a visitarla, ma<br />
l'uitervento bcm anco <strong>di</strong> molti ragguar-<br />
devoli ecclesiastici che vi si recarono ad<br />
offrirvi il <strong>di</strong>vin sagrifizio. Il ihì qui nar-<br />
rato, con «naggior dettaglio lo trattano i<br />
n.' 65e 6c)d*i\ Diario dì Roma deli838.<br />
Era vivissimo desiderio de'pii fedeli, e<br />
specialmente delle monache Clarisse spar-<br />
se in tutto l'orbv^ cattolico, che il corpo <strong>di</strong><br />
s. Chiara vergine d'Asisi (della quale san-<br />
ta e del suo isti tu lo dell e //'fifAzce^ca/ic, tor-<br />
nai a ragiounre nel voi. XX VI, p. 170), e-<br />
mulalrice delle virtù del serafico padre e<br />
maestro s. Francesco, fossefinalmente tolto<br />
dalla fossa murata io cui fu nascosto,e col-<br />
locato vénis-^e su maestoso altare,alla vista<br />
e alla venerazione de'fedeli, per risveglia-
TRA<br />
re coll'eseinpio <strong>di</strong> lauta viilù il secolo nil-<br />
seiainenle delirante e perverso, li zelantissimo<br />
vescovo d' Asisi mg/ Luigi Lan-<br />
<strong>di</strong> Vittori, per appugaie silFalto desiderio,<br />
ch'era anco il suo, nel i85o domandò<br />
al Papa Pio 1 X le facoltà opportune,<br />
le quali ottenute, lieto annunziò al popo-<br />
lo suo così fiiusta novella e stabilì il gior-<br />
no che si sarebbe proceduto allo scuopri-<br />
Luento delle viiginali spoglie della pri-<br />
mogenita <strong>di</strong> s. Francesco, intanto or<strong>di</strong>nò,<br />
che nella chiesa alla medesima santa in-<br />
titolata fosse fullo un triduo solenne, nel<br />
quale volle che in» sagro oratore, a mag-<br />
giormente accendere la <strong>di</strong>vozione de' fede-<br />
li, facesse in altrettanti <strong>di</strong>scorsi l'encomio<br />
dellegramli e meravigliose virtù, che co-<br />
tanto <strong>di</strong>stinsero questa umile verginella <strong>di</strong><br />
Gesù Cristo. Wello stesso tempo il vesco-<br />
vo invitò in Asisi (<strong>di</strong> cui riparlai a Palazzo<br />
APOSTOLICO D* Asisi e altrove) mg/<br />
Girolamo d'Andrea arcivescovo <strong>di</strong> Meli-<br />
tene e commissario pontificio straor<strong>di</strong>na-<br />
rio dell'Ombria e Sabina, ora car<strong>di</strong>nale,<br />
ed i vescovi più vicini ad assistere alia so<br />
lenneceremonia, principalmente l'arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> Spoleto e il vescovo <strong>di</strong> Perugia.<br />
11 eh. oratore d. Domenico Zanelli (che<br />
poi pubblicò la qìuòaìq. Relazione stori-<br />
ca^ che ricordai a Porziuncol a, insieme<br />
all'eloquente e dotta y^//ocMZ70«e pronun-<br />
ziata dall'ottimo vescovod'Asisi)oe'giorui<br />
i5, i6e 17 settembre celebrò le gesta del-<br />
la serafica eroina, con facon<strong>di</strong>a e lo<strong>di</strong> pa-<br />
ri al profitto spirituale del popolo accor-<br />
so in gran folla a u<strong>di</strong>re i suoi ragionamen-<br />
ti. Compito il triduo , fu dato piincipio<br />
allo scavo, sapendosi per le antiche cro-<br />
nache e per la tra<strong>di</strong>zione costante, che il<br />
corpo della stinta era stato sepolto sotto<br />
l'altare maggiore consagrato nel 1 265 da<br />
Papa Clemente IV. Dopo alcuni lavori<br />
si giunse a scoprire un'estremità della cas-<br />
sa, che da persone a ciò deputate fu le-<br />
galmente riconosciuta. La cassa giaceva<br />
entro un cunicolo abbastanza ampio e tul-<br />
io ripieno <strong>di</strong> calce struzzo sì consistente,<br />
che a sgombrarlo fu necessaria, coll'aiu-<br />
TRA 179<br />
lo delle leve,d i picconi e <strong>di</strong> altri strumen-<br />
ti, r opera indefessa <strong>di</strong> più manuali per<br />
<strong>di</strong>versi giorni consecutivi. Aperto il cuni-<br />
colo fu sospeso il lavoro fino al giorno solenne<br />
dello scoprimento, che fu il 23<br />
settembre, alla presenza <strong>di</strong> 7 vescovi, del<br />
capitolo della cattedrale e della commis-<br />
sione municipale d'Asisi, de'superiori del<br />
ven. convento e dei più <strong>di</strong>stinti citta<strong>di</strong>ni<br />
espressamente invitati. 1 prelati assistenti<br />
furono, oltre il vescovo <strong>di</strong>ocesano, mg.'<br />
arcivescovo d'Andrea commissario, mg.'<br />
Sabbioni arcivescovo <strong>di</strong> Spoleto, e i vesco-<br />
vi ili Perugia mg/ Pecci ora cardmale, <strong>di</strong><br />
"^<br />
Foligno mg.' Belletti, <strong>di</strong> Terni mg. Ma-<br />
grini, e <strong>di</strong> Cagli e Pergola mg.' Cajani.<br />
L'augusta ceremonia ebbe principio alle<br />
9 antimeri<strong>di</strong>ane colla messa dello Spirito<br />
synlo Ietta nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria pres-<br />
so l'episcopio dall'arcivescovo <strong>di</strong> Spoleto;<br />
dopo la quale tutte le persone che doveano<br />
prendere parte alla funzione, s'incamminarono<br />
processiona Imente sotto laCro-<br />
ce verso la chiesa <strong>di</strong> s.Chiara,cantat)do il<br />
V^eni Creator Spiritus^ i cui versetti era-<br />
noalternati dal suono della banda musica-<br />
le. Appena la processione giunse nel sagro<br />
tempio, i vescovi per una scala fatta in-<br />
nanzi all'altare maggiore, nel luogo ove<br />
si praticò lo scavo, <strong>di</strong>scesero nel cunicolo,<br />
e alla presenza del cancelliere, <strong>di</strong> due<br />
notari e <strong>di</strong> vari testimoni, riconosciuta la<br />
cassa, or<strong>di</strong>narono che fossero segate le<br />
grosse fasce <strong>di</strong> ferro che la cingevano alle<br />
dueestremità.II che fatto sollecitamente sì<br />
passò al taglio delle 8 grossissime grappe,<br />
che tenevano vincolalo il coperchio. Così<br />
sciolti tutti i legami, gli artisti s'accinse-<br />
ro a scoperchiare la cassa, sempre pre-<br />
senti i vescovi, specialmenti quelli <strong>di</strong> Spo-<br />
leto e <strong>di</strong> Perugia, gli antecessori de'qua-<br />
li 590 anni prima erano stali testimoni<br />
oculari della tumulazione. Sotto il coper-<br />
chio fu veduto il corpo della santa ridot-<br />
to a scheletro,ma conservato perfettamen-<br />
te. Allora intervennero i fisici, i chimici<br />
ed archeologi pel necessario riconosci mea*<br />
to; in<strong>di</strong> i deputali, poi il clero e iìoalaieo-
i8o<br />
TRA<br />
te le molle persone invitale. Mg/ vesco-<br />
"vo ci' Asisi, avutane speciale facoltà, permise<br />
che scendessero a visitare la tomba<br />
della loro fondatrice anche le monache,<br />
alle quali appartiene la chiesa, e che tri-<br />
pu<strong>di</strong>arono <strong>di</strong> santa gioia «Ila vista <strong>di</strong> sì<br />
prezioso deposito. La santa fu trovala col<br />
capo leggermente inchinato, volto verso<br />
i'altare, con la sinistra posata sul petto,<br />
e la destra <strong>di</strong>stesa. Una corona d'alloro,<br />
le cui foglie erano intatte e odorose, ed<br />
aveano il naturale colore e la flessibilità<br />
della foglia <strong>di</strong> recente <strong>di</strong>sseccata, cinge-<br />
va il virginale suo capo, e nella destra si<br />
vedevano gli steli iW/iorì cUe le furono<br />
posti in niano, quasi a simboleggiare la<br />
virtù <strong>di</strong> che in vita fu adorna. Nessun tubo<br />
con entro pergamena si trovò, nessu-<br />
na medaglia, che in<strong>di</strong>chi l'epoca, nessuna<br />
cifra ed eudjlema: non<strong>di</strong>uieno è cosa cer-<br />
tissima esser quello il corpo <strong>di</strong> s. Chiara,<br />
perchè si hanno documenti storici con-<br />
leujporaneied autentici, che fanno cono-<br />
scere essere stala quivi collocata per <strong>di</strong>-<br />
sposizione <strong>di</strong> Papa Alessandro IV, il qua-<br />
le ne affidava l' incarico con lettera del<br />
1*260 a' vescovi d' Asisi, <strong>di</strong> Spoleto e <strong>di</strong><br />
l'erugia, e la tra<strong>di</strong>zione costante ritene-<br />
va che in quello stesso luogo in cui Ritro-<br />
vato fosse stato ab antico seppellito il ca-<br />
davere della santa. Compiuto il legale riconoscioiento,<br />
fu dall'arcivescovo<strong>di</strong> Spo-<br />
leto inluonalo il Te Deum in ren<strong>di</strong>men-<br />
to <strong>di</strong> grazie all'Altissimo, per essersi tolto<br />
dall' oscurità della tomba il corpo <strong>di</strong> Lei,<br />
che vivente aveva già illustralo il mondo<br />
collo splendore della sanlilà sua. Appena<br />
cessò la calca degli accorrenti fede-<br />
li, colla assistenza de' me<strong>di</strong>ci, chirurghi,<br />
chimici ed archeologi , alla presenza <strong>di</strong><br />
molli leslimonifu tolto il corpo della santa<br />
dalla cassa <strong>di</strong> travertino, la cui mole<br />
rendeva <strong>di</strong>fficile il trasporlo, e collocalo<br />
in un'urna a cristalli, che <strong>di</strong>poi chiusa e<br />
sigillala da'y vescovi, fu posta sull'altare<br />
maggiore alla venerazione de'fedeli che in<br />
folla accorsero qi venerare le reliquie della<br />
vergine eroiuciireliquie che per quasi 6 se-<br />
TR A<br />
coli stettero sepolte in una fossa,aellaqiìa-<br />
le parca dovessero dormire fitìchè nel gior-<br />
no estremo del mondo le avesse scosse il<br />
suono dell'angeliche trombe. Ma lo zelo<br />
e la pietà esemplare del vescovo d' Asi-<br />
si, non che la cooperazione d'altre rispet-<br />
tabili persone le tolsero da quel sotterra-<br />
neo, e le restituirouoalla luce del sole, ed<br />
agli omaggi de'concilla<strong>di</strong>ni e del mondo<br />
cattolico ; e siccome Asisi fece gran lesta<br />
per l'invenzione del corpo del patriarca<br />
s. Francesco, così meritamente esultò per<br />
lo scoprimento del corpo <strong>di</strong> s. Chiara; giac-<br />
ché ambedue rendono illustre quella cit-<br />
tà del Subasio. Compiute le ceremonie<br />
che ebbe«o luogo dopo il fortunato ritrovamento<br />
del corpo <strong>di</strong> s. Chiara, i prela-<br />
ti lasciarono tulli Asisi. Quin<strong>di</strong> il vesco-<br />
vo <strong>di</strong>ocesano rng.' Lan<strong>di</strong>-Villori, con bre-<br />
ve notificazione annunciò a'suoi fedeli sì<br />
fausto avvenimento, e la solenne processione<br />
che avrebbe avuto luogo domenica<br />
28 settembre, onde portare in trionfo per<br />
la città le sagre spoglie della vergine se-<br />
rafica. E nello stesso tempo or<strong>di</strong>nava che<br />
un triduo solenne fosse futlo in ren<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong> grazie a Dio, nella slessa chiesa <strong>di</strong><br />
s. Chiara ne'gioriii 26, 27 e 28 settembre.<br />
L'encomialo d. Domenico Zanelli fu nuovamente<br />
dal vescovo pregalo a sermona-<br />
re in que'giorni, e con<strong>di</strong>scendendo al gen-<br />
tile invilo. Io fece con quella valentia e<br />
con quella stessa ammirazione e fruito<br />
ricavalo nel i .''triduo. Intanto la grata no-<br />
tizia dello scoprimento del corpo <strong>di</strong> s.<br />
Chiara si era sparsa nelle vicine città e<br />
borgate; e l'arcivescovo <strong>di</strong> Spoleto, e i ve-<br />
scovi <strong>di</strong> Cagli e Pergola, e <strong>di</strong> Foligno ri-<br />
tornarono in Asisi, per assistere alla so-<br />
lenne processione. Questi pielali, unitamente<br />
al vescovo <strong>di</strong>ocesano, alla commissione<br />
municipale e a lutti i deputati, che<br />
assisteronoalloscoprimenlo del corpo del-<br />
la santa, la sera del giorno 28 recaronsi<br />
al tenipio^ e volta l'tnna dall'altare maggiore,<br />
ruppero i sigilli e l'aprirono, onde<br />
pomposamente vestire la serallca vergine.<br />
Col concorso d'alcune <strong>di</strong>stinte dame
TRA<br />
della città fu vestita secondo il costume<br />
delle monnclic, <strong>di</strong> cui essa fu lu istitutri-<br />
ce, colla sola <strong>di</strong>lferenza che la tonaca si<br />
volle <strong>di</strong> seta, anziché <strong>di</strong> grossa lana. Il<br />
capo, ^iìi coperto dal velo monacale, fu<br />
cinto da una ghirlanda <strong>di</strong> fiori artefatti,<br />
e fiori vagamente lavorati dalle monache<br />
de'<strong>di</strong>versi chiostri d'Asisi furono <strong>di</strong>sposti<br />
qua e ìli entro l'urna. Solo furono lascia-<br />
ti scoperti i pie<strong>di</strong>, le mani e In faccia, af-<br />
finchè ogni curioso osservatore potesse<br />
conoscere lo stato vero in che fu trovato<br />
quel prezioso corpo, e fu estratta una delle<br />
costole, onde presentarla al sommoPon*<br />
lefice Pio IX, a cui recò somma conso-<br />
lazione il felice ritrovamento <strong>di</strong> questo<br />
sagro tesoro. Quando l'urna fu bene ac-<br />
comodata, nuovamente si chiuse e sug-<br />
gellossi; rag/ d'Andrea, non cherog."^ Pec-<br />
ci vescovo <strong>di</strong> Perugia e mg/ Magrini ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Terni, non avendo potuto torna-<br />
re in Asìsi, mandarono i loro sigilli, atlin-<br />
chè l'urna ne avesse 7 come la i ."volta che<br />
fu chiusa. La sera del sabato una genera-<br />
le e brillantissima illuminazione rischiarò<br />
tutta la città, percorsa dalla banda mu-<br />
sicale. L'alba serena della domenica 29<br />
sclterrdjreiBSo fu salutala dal suono fe-<br />
stevole de' sacri bronzi della torre <strong>di</strong> s.<br />
Chiara, a cui fecero eco tutte le campane<br />
della città. Al tocco delle 10 l'arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Spoleto, accompagnalo dalla com-<br />
missione municipale, e da alcuni canoni-<br />
ci, recossi vestito <strong>di</strong> rocclu:tlo e mantel-<br />
letla alla chiesa <strong>di</strong> s. Chiara per pontifi-<br />
carvi la messa, alla quale assistettero, cia-<br />
scuno in posto <strong>di</strong>stinto, alla destra del trono<br />
i vescovi d'Asisi, <strong>di</strong> Cagli e Pergola, e<br />
<strong>di</strong> Foligno, con piviale e mitra, i cano-<br />
nici ilella cattedrale, in pianeta, tutto il<br />
seminario, le autorità governative e co-<br />
munali, occupando un postoconveniente.<br />
Il teuq)io era stipalo <strong>di</strong> popolo, così che<br />
tanta moltitu<strong>di</strong>ne non vi iii veduta mai.<br />
L'afilucnza del popolo fu grande perchè<br />
da tutte le parti accorse genie per vede-<br />
re la processione. Questa ebbe comincia<br />
mento alle 3 pomeri<strong>di</strong>ane, e fu aperlu dal-<br />
TRA 181<br />
le confraternite laiche, che in Asisi sono<br />
molte. Venivano poscia gli or<strong>di</strong>ni religiosi,<br />
cioè i cappuccini, i conventuali, i mi-<br />
nori osservanti e riformati, quelli del ter-<br />
zo or<strong>di</strong>ne, lutti nati dal gran s. France-<br />
sco d'Asisi, e quin<strong>di</strong> tulli veneratori pro-<br />
fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> s. Chiara. Ad e
i82<br />
TRA<br />
le logge, la più parte ornale a festa con<br />
damaschi e altri drappi, fiori e gliirlan-<br />
de suH'urna della santa vergine. La pio-<br />
cessione uscita dalla porta laterale <strong>di</strong> s.<br />
Chiara entrò nella calledrale <strong>di</strong>s-Rufllno,<br />
perchè in essa la serafica donna avea ri-<br />
cevute l'acque battesimali; in<strong>di</strong> mano ma-<br />
no sofFei mossi <strong>di</strong>nanzi a tutti i<br />
monasteri,<br />
ove fu introdotta la sagra urna, arfiiichè<br />
le religiose potessero baciarla, e veder le<br />
reliquie <strong>di</strong> colei, che colia loro vita pura<br />
e ritirata piendeano a sanlaujente imi-<br />
tare. Le pie monache con un' eleganza<br />
singolare aveano ornato il limitare della<br />
loro clausiu'a, il luogo in cui per al(|uaj»-<br />
ti minuti dovea arrestarsi la sagra spoglia,<br />
la quale fu portata anche nella basilica <strong>di</strong><br />
s. Francesco. Durante la processione le<br />
campane <strong>di</strong> tutte le torri suonavano a fe-<br />
sta, e il fragor de'mortari annunziava ai<br />
lontani il trionfo che porgevano gli asi-<br />
sani alle reli(|uie della santa loro concit-<br />
ta<strong>di</strong>na. Allorquando il convoglio fu <strong>di</strong> ri-<br />
torno al sagro tempio <strong>di</strong> dove era partito,<br />
già cadeva la notte: e l'urna,come avea sta-<br />
bilito il vescovo<strong>di</strong>ocesano, fu alla presen-<br />
za <strong>di</strong> 3 prelati, e della commissione muni-<br />
cipale, e del cancelliere che ne fece l'alto,<br />
consegnata alle monache,chein ginocchio<br />
rallendevano sul limitare della clausura,<br />
e fu collocata <strong>di</strong>nanzi all' immagine del<br />
Crocefisso <strong>di</strong>pinto sulle tavole, e che la pia<br />
tra<strong>di</strong>zione vuole parlasse a s. Francesco<br />
ancor giovane. Essa può essere comodamente<br />
veduta da chiunque, me<strong>di</strong>ante<br />
l'ampia ferriata, che giace <strong>di</strong>etro l'aliare<br />
che dal Crocefisso prende nome. Finalmente<br />
riuscì tenero oltremodo il vedere,<br />
cessata !a calca, le flinciulle che aveano<br />
accompagnato ilconvo^glio, prostrarsi sul<br />
limitare della clausura,e consegnare a due<br />
a due alla badessa del chiostro la cande-<br />
la non mai accesa e il giglio che portavano<br />
insieme ad altri fiori, perchè fosse de-<br />
posto sull'urna <strong>di</strong> s. Chiara. Era quello<br />
il simbulo della purità: era un dono che<br />
pu<strong>di</strong>che fluiciulle facevano al modello<br />
delle vergini, a s.Chiara; e forse quel dono<br />
T a A<br />
sarà per loro una cara memoria per tutta<br />
la vita. Con una illuminazione generale,<br />
come nella sera antecedente,terminòquel<br />
giorno, <strong>di</strong>e gli asisani ricorderanno con<br />
somma compiacenza, e lo faranno cono-<br />
scere a'più tar<strong>di</strong> nipoti. Con queste paro-<br />
le termina la relazione <strong>di</strong> questa solenne<br />
traslazione riportata ne'n.' 23o e 24 idei<br />
Giornale <strong>di</strong> Roma deh 8 5o. Nel ponti-<br />
ficalo <strong>di</strong> Gregorio XVI a*20 aprile i844i<br />
fu trovato nel CimitenotW s. Ciriaca, pres-<br />
so il campo e cimiterio Varano e la pa-<br />
triarcale basilica <strong>di</strong> s. Lorenzo (de'quali<br />
luoghi riparlai nel voi. LKXV, p. 2 14 e<br />
22 5), il corpo <strong>di</strong> s. Viviana «narlire, con<br />
l'aaìpolla del sangue e l'iscrizione: Bibia-<br />
na. Q. vix. ann. xxii. Forse la santa ri-<br />
cevè il martirio durante la persecuzione<br />
<strong>di</strong> Valeriano e Gallieno del 260. Il be-<br />
neficiato della patriarcale basilica Libe-<br />
riana d.Ariodanle Ciccolini <strong>di</strong> Ilotella (la<br />
qual famiglia vanta <strong>di</strong>versi illustri e così<br />
Rotella , essendo vivente monsignor<br />
Bernardo Maria Tirabassi vescovo <strong>di</strong> Ferentino,<br />
<strong>di</strong> cui riparlai nel vol.LXXVIU,<br />
p. 220 e 223), <strong>di</strong>ocesi e <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Monlalto,<br />
nella delegazione d'Ascoli, nel 1 845<br />
r ottenne per la sua patria dal car<strong>di</strong>nal<br />
Patrizi vicario <strong>di</strong> Roma, ed a proprie<br />
spese lo fece nobihnente vestire e collocare<br />
in elegante urna; quin<strong>di</strong> lo donò<br />
alla chiesa <strong>di</strong> s. Maria delta dell'Icone a<br />
pie del Monte <strong>di</strong> Rotella, già dalla pietà<br />
del sacerdote arricchita d'altre 1780 re-<br />
liquie, e <strong>di</strong> molte indulgenze ottenute dal<br />
Papa Pio IX, e per lui aggregata alla sua<br />
basilica Liberiana ( della quale essendo<br />
sagrestano, con sacerdotale coraggio pre-<br />
servò dall' insaziabile ingor<strong>di</strong>gia de'rivol-<br />
losi repubblicani dell 849, »nolti e preziosi<br />
sagri arre<strong>di</strong> della medesima, especialmen-<br />
te las. Culla <strong>di</strong> Gesù Cristo, ch'egli nasco-<br />
se; ciò che accennai nel voi. LXXV, p.<br />
63, mentre nel vol.LXXlV,p. 28, riparlai<br />
<strong>di</strong> sì insigne reliquia).! 1 corpo <strong>di</strong> s. Vi viana<br />
in Rotella fu ricevuto nel i85i con in<strong>di</strong>-<br />
cibile giubilo religioso dal popolo rotei<br />
lese, e il suo ingresso venne eseguito con
TR A<br />
islraortlinnria pooìpa. Dopo la traslazio-<br />
ne per la i .*volla fu decorosamente espo-<br />
sto a'28 settembre alla pubblica venerazione,<br />
nell'insigne colle«;inla tli s. Maria<br />
e s. Lorenzo (con capitelo. composto della<br />
<strong>di</strong>gnità del priore e <strong>di</strong> 9 canonici, uno<br />
ile' quali teologo, ed i primi 5 con cura<br />
«l'anime; lutti godendo l'uso, secondo le<br />
stagioni, dell'insegne corali della fascia ne-<br />
ra, <strong>di</strong> colta e roci hello, <strong>di</strong> mozzella <strong>di</strong> se«<br />
la paonazza, e dell'almuzia), chiesa ma-<br />
gni(jcau)enle addobbata : si celebrò messa<br />
solenne cantata in musica, m///w* Mar-<br />
tyriSy non Firginis, per quella circo-<br />
stanza e per V anniversario della trasla-<br />
zione in perpetuo concessa dalla s. con-<br />
gregazione de' riti. Dopo il vespero fu il<br />
sagro corpo collocato su carro trionfide,<br />
adornato de'4 seguenti <strong>di</strong>stici in lode <strong>di</strong><br />
s. Viviana, e <strong>di</strong>chiaranti quel tanto che<br />
si poteva sapere <strong>di</strong> lei: i °Ex cryptis pro<strong>di</strong>ens<br />
Urbis Viviana relietis - ExPatrona<br />
tihi^plaude^ Rotella venit. 1.^ Bis Viviana<br />
deceni atque <strong>di</strong>ios j'ani duxerat<br />
annos-Dum ChrisliMartyr pnlehra trophaea<br />
ti<strong>di</strong>t. 3.° Quis vitani tihi adeniit<br />
trux P'iviana tyrannus? - Nos latet; infensus<br />
sedfidei ipsefuit. 4." Pro<strong>di</strong>tur ex<br />
informi calce et nonien etaelas-Mar-<br />
tyrii ex phiala daràq uè signa patent.<br />
Così fra la <strong>di</strong>vota e tripu<strong>di</strong>anle popola-<br />
zione, venne il sagro corpo con solenne<br />
processione trasferito nella nominata chie-<br />
sa deiricone,ovefra le feste fu esposta per<br />
più giorni, con indulgenza plenaria nel-<br />
l'otlavario, da lucrarsi pure nell'anniver-<br />
sario in perpetuo, per concessione del Pa-<br />
pa Pio IX. D'allora in poi i rotellesi giu-<br />
stamente hanno riguardato s. Viviana<br />
qual nuova comproteltiice, e ne esperi<br />
n)eutauo il patrocinio, ripetendo manife-<br />
gtauìente da questo la prenervazioue del<br />
cholera neh 855, da cui furono flagellati<br />
i luoghi circonvicini e altri della Mar-<br />
ca, per cui Rotella ne celebrerà l'annua<br />
memoria <strong>di</strong> qratilu<strong>di</strong>ne con sa:»! a funzione<br />
e con fiera stabilita a* 27 .'»etleird)re.<br />
Rotella, anlicaoienle castello, oggi rag-<br />
T R A 83<br />
guardevole terra, sorge alle falde del mon-<br />
te dell'Ascensione ossia <strong>di</strong> Polesso. Dicesi<br />
fondata da Rolilio citta<strong>di</strong>no romano dopo<br />
le guerre civili Ira Cesare e Pompeo,<br />
che le <strong>di</strong>e il proprio nome, che poi de-<br />
generò nell'attuale. E' tra<strong>di</strong>zione che s.<br />
Emilio i." vescovo d'Ascoli vi pre<strong>di</strong>casse<br />
r evangelo. Vi si stabilirono i monaci <strong>di</strong><br />
s. Antonio nel monastero <strong>di</strong> s. Lorenzo,<br />
che neirVIll secolo fu ceduto all'abba-<br />
zia <strong>di</strong> Farfi , e ad essi appartenne il ca-<br />
stello, con esercitarvi giuris<strong>di</strong>zione (|uasi<br />
vescovile, e perciò considerata terra nul-<br />
lius <strong>di</strong>oecesis , non che la giuris<strong>di</strong>zione<br />
civile e criminale; per cui i rotellesi non<br />
furono <strong>di</strong> frequente esposti alle guerre ci-<br />
vili, né involti nelle ribellioni alla s. Sqde<br />
come lauti altri vicini paesi; però non<br />
mancaronoavvenimcntie falli d'armi che<br />
la danneggiarono. La loro fedelià fa en-<br />
coniiata da iNicolò IV che ad essi concesse<br />
privilegi e l'elezione del podestà ed olìlcia-<br />
li, confermati da altri Papi e da Sisto V.<br />
Nel territorio esistendo la rocca <strong>di</strong> Rove-<br />
tino, sene impadronirono i Varani, la le-<br />
sero inespugnabile, e quin<strong>di</strong> vessati da es-<br />
si i rotellesi, questi avendo ricorso al se-<br />
nato ascolano, furono <strong>di</strong>fesi anco colla co-<br />
slruzione del cassero in Rotella. La roc-<br />
ca passò poi in potere <strong>di</strong> Gualtieri d'A«<br />
scoli, ed Eugenio IV la concesse a' ro-<br />
tellesi, e poi fu assegnata nel 1 58 i alla<br />
mensa vescovile <strong>di</strong> Monlalto. D'ima in •<br />
feudazione <strong>di</strong> Rotella feci menzione nel<br />
voi. VI, p. 19^. Rotella ha l'ospedale,<br />
e fra'sodalizi la compagnia del ss. Sagramento<br />
ha un considerevole monte fru-<br />
mentario. Ora lermineiògli esempi del-<br />
le tdli«ne solenni traslazioni delle ss. Reliquie,<br />
con narrare quella ili s. Teudosia<br />
o Teoilosia niarlire dalle catacombe ili<br />
Roma in Fraiicia , nella città vescovde<br />
d'Aujieiis sua patria, dopo i5 secoli dal<br />
palilo glorioso martirio nell'alma cillà,<br />
poiché nel III secolo vuoisi martirizzala.<br />
Questa traslazione fu l'e<strong>di</strong>ncanle oggetto<br />
nel I 853 <strong>di</strong> memorabili f sic, che presen-<br />
tarono l'esprcssiouc religiosa d' una uà-
i84 TRA<br />
zione sinceramente callolicn, una mani-<br />
festazione <strong>di</strong> solenne entusiasmoilella più<br />
sentila pietà. Per quante volte sia avvenu-<br />
to che s' inviasse da llofna i vene della santa e<br />
la patria, Nata Amhiana ossia in Amie«is.<br />
Dopo circa un'ora occupata a contemplare<br />
le venerande reliquie, fu chiuda nuovamente<br />
l'urna, e partili i prelati, fu espo-<br />
sta alla pubblica venerazione nella chie-<br />
sa <strong>di</strong> s. Achoul, sulla tomba <strong>di</strong> s. Firmi-<br />
no. Nella sera una deputazione del cle-<br />
ro <strong>di</strong> tutta la <strong>di</strong>ocesi si presentò all'epi-<br />
scopio per offrirea rag.'deSalinis un pasto-<br />
rale d'iugento: essa fu ricevuta alla pre-<br />
senza de'car<strong>di</strong>nali, degli arcivescovi e ve-<br />
scovi, e <strong>di</strong> moltissimi invitati, sacerdoti e<br />
laici che ingombravano le sale del vesco-<br />
vato. In tale occasione il parroco decano<br />
<strong>di</strong> s. Remigio a nome de'suoi confratelli<br />
tenne un <strong>di</strong>scorso al vescovo, che tosto ri-<br />
spose, ringraziando il clero dell'affezione<br />
che gli <strong>di</strong>mostrava e dello zelo con cui Io<br />
coatliuvava nel ministero a lui affidato.<br />
Nel dì seguente tutta la città fu in festa,<br />
un'immensa folla riboccava per le strade,<br />
ma una grande agitazione dominava gli<br />
animi a cagione delia continua pioggia.<br />
Non<strong>di</strong>meno da tutte le parti arrivava gente<br />
in Amiens, e si andava <strong>di</strong>cendo: s. Teo-<br />
dosia farà venire il sole. E tanta fiducia<br />
non andò delusa; cessò la pioggia, e così<br />
potè stabilirsi una ben or<strong>di</strong>nata proces-<br />
sione. I car<strong>di</strong>nali accorsi a questa gran fé-
TRA<br />
sia fiii'ono Wiseman arcivescovo <strong>di</strong> West-<br />
iDiiisler, Gousset arcivescovo <strong>di</strong> Reims, e<br />
Al<strong>di</strong> lol arcivescovo <strong>di</strong> Tours; v'mterven-<br />
iicro ancora gli arciveSi;ovi <strong>di</strong> Dublino,<br />
<strong>di</strong> Tuaoij<strong>di</strong> Bogola, <strong>di</strong> vSens, <strong>di</strong> Canil)ray<br />
e d» Habilonia; ed i vescovi <strong>di</strong> Le Maus,<br />
<strong>di</strong> Soi.ssonSj<strong>di</strong> Beanvais, <strong>di</strong> Arras, <strong>di</strong> Poi-<br />
lieis, d'Angouléine, <strong>di</strong> Versailles, <strong>di</strong> Bru-<br />
ges, <strong>di</strong> Gand, <strong>di</strong> Tonriiay, <strong>di</strong> Namur, <strong>di</strong><br />
Ginevra e Losanna, d'Aulun, <strong>di</strong> Giiada-<br />
lonpe, i vescovi vicari apostolici <strong>di</strong> Taiti<br />
e <strong>di</strong> Siam, finalmente nig.r Oiipucli già<br />
vescovo d'Algeri, il vescovo Andres(oAngers?)<br />
e quello d'Amiens, non che mg/<br />
Settimio AL" Vecchiotti incaricato inte-<br />
rino d'affari della s. Sede a Parigi, e ora<br />
intcniuiizio apostolico all'Aia. L'impera-<br />
tore Napoleone III e Timperalrice Euge-<br />
nia doveano recarsi daCompiegne alla traslazione<br />
delle reliquie <strong>di</strong> s. Teodosia, ma<br />
a cagione d'una riunione del consiglio dei<br />
ministri non poterono il giornoi2 lascia-<br />
re Parigi, che dopo il mezzodì. L'impe-<br />
ratore non volle però lasciar passare que-<br />
sta ci« costanza senza dar nuovo pegno <strong>di</strong><br />
stima a mg/ Salinise all'abbate Gerbert<br />
autore della Relazione su s. Teodosia ,<br />
creandoli il i.°u(ficiale, il 2." cavaliere del-<br />
la legione d'onore. Amiens il 12 ottobre<br />
fu tutto in festa; da ogni parte arrivava<br />
gente e in carrozza e per la ferrovia. Le<br />
strade ove passar dovea la processione e-<br />
rano adornate con pompa fino dal 1. "mat-<br />
tino; la cappella del gran seminario pre-<br />
sentava un imponente aspetto, e altret-<br />
tanto la chiesa per la ricchezza e magni-<br />
ficenza degli addobbi e la quantità de'ceri.<br />
Pressoché in faccia alla chiesa <strong>di</strong> s. An-<br />
na, la cui facciata era tutta coperta <strong>di</strong> fre-<br />
gi e ghirlande, facevano capo due strade<br />
destinate a ricevere le fanciulle vestite <strong>di</strong><br />
bianco, che gettavano fiori sul passaggio<br />
della processione , e alcune vestite alla<br />
foggia d' angeli mostravano 1* epigrafi :<br />
linee est qune venìt de trihulatione ma'<br />
glia- [ileo coronala palinani possidet;<br />
e molte altre tolte dalle <strong>di</strong>vine scritture,<br />
leggendosi sulla ficciula della chiesa <strong>di</strong> s.<br />
VCL. LXXIX.<br />
TRA i85<br />
Anna : S. Teodosia proteggeteci. Alla<br />
porta <strong>di</strong> Noyon sorgeva un arco trionfa-<br />
le a 3 aperture; e uu altro gran<strong>di</strong>oso ar-<br />
co golicoiimalzavasi sulla piazzaPerigord,<br />
con epigrafe allusiva alla santa. Una so-<br />
la idea richiamava quel pomposo adorna-<br />
re della città, l'idea <strong>di</strong> rendere ouiaggio al-<br />
la martire Teodosia, alla santa d'Amiens.<br />
Obelischi e altri archi vedevansi sulla via<br />
Gi*esset, sulla piazza <strong>di</strong> s. Firmino ed altrove.<br />
La cattedrale era ornata con una<br />
ricchezza e varietà la più grande; dovunque<br />
poi emblemi della santa, conside-<br />
rata come martire. Le processioni che do-<br />
veano comporre il corteggio, cominciarono<br />
a riunirsi verso il seminario sul mez-<br />
zodì , e circa alle due ebbe principio la<br />
processione. Un plotone <strong>di</strong> cavalleria e<br />
un <strong>di</strong>staccamento <strong>di</strong> linea apriva il cor-<br />
teggio; venivano poi una dopo l'altra le<br />
processioni delle parrocchie, formate <strong>di</strong><br />
fanciulli cogli stendar<strong>di</strong>, <strong>di</strong> ecclesiastici ed<br />
altre persone. La processione del capito-<br />
lo si compose della banda municipale e<br />
della militare, delle religiose del Sagro<br />
Cuor <strong>di</strong> Maria, della Speranza, dell'Immacolata<br />
Concezione, delle sorelle della<br />
Provvidenza e delle figlie della Carità, ia<br />
numero d'8o e più. La vista <strong>di</strong> queste pie<br />
religiose, tutte consagrale alla cura degli<br />
infermi o all' educazione della gioventù,<br />
eccitava un <strong>di</strong>votoraccogrimento;esseerano<br />
seguite da'fratelli delle scuole cristia-<br />
ne, da'sejninaristi, da'sacerdoti estra<strong>di</strong>o-<br />
cesani, da'francescani, da'preti dello Spi-<br />
rito santo, da'gesuiti e da'Iazzaristi. In<strong>di</strong><br />
venivano i canonici e i vicari generali del-<br />
le <strong>di</strong>ocesi straniere, e finalmente il capi-<br />
tolo della cattedrale. Giovanetti <strong>di</strong> trup-<br />
pa in uniforme portavano la statua <strong>di</strong> s.<br />
Domizio canonico d'Amiens, seguita da<br />
una bella cassa del secolo Xlll, che rac-<br />
chiudeva le reliquie <strong>di</strong> s. Firmino martire,<br />
ed il marmo del sepolcro <strong>di</strong> s. Teo-<br />
dosia. Qui cominciava la scorta d'onore<br />
della processione, composta <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a na-<br />
zionale e <strong>di</strong> truppa <strong>di</strong> linea. Da ultimo se-<br />
guiva il uiaguiilco carro <strong>di</strong> voto, che poi-<br />
i3
i86<br />
TUA<br />
tova le preziose reliquie <strong>di</strong> s. Teotlosia.<br />
Questo cai IO presentava un zoccolo ollagono<br />
, tlove leggevasi i nomi ti e' vescovi<br />
d'Aniiens, e sul davanti l'epigrafe della<br />
santa; al <strong>di</strong> sopra i 2 statue rappresentanti<br />
i principali santi della <strong>di</strong>ocesi, compre-<br />
savi s. Teodosia colla sua epigrafe a pie-<br />
<strong>di</strong>: più in allo un e<strong>di</strong>fizio <strong>di</strong> stile moresco<br />
a 6 colonne, contro ciascuna delle quali<br />
era addossata la statua <strong>di</strong> uno de'6 vesco-<br />
vi d'Anìiens canonizzati. E sotto quesl'e-<br />
<strong>di</strong>fizio stavano le reliquie <strong>di</strong> s. Teodosia:<br />
sopra sorgeva la statua <strong>di</strong> Maria Vergi-<br />
ne, la regina de'santi e de'martiri,che da<br />
una mano teneva una palma, e l'altra<br />
stendeva a segno <strong>di</strong> prolezione sull'urna<br />
<strong>di</strong> s. Teodosia. Questo monumento era al-<br />
to 7 metri e66 centimetri, e siccome tut-<br />
to indorato, il suo aspetto era abbaglian-<br />
te. Appresso l'urna della sqnla procede-<br />
va il vescovo d'Amiens, avendo alla de-<br />
stra mg.' Vecchiotti; in<strong>di</strong> seguivano lut-<br />
ti i vescovi nominali e altri in numero <strong>di</strong><br />
28, e tulli in abiti pontificali; e <strong>di</strong>etro loro<br />
il prefello della Somme, gran numero<br />
<strong>di</strong> funzionari e <strong>di</strong> uHìciali militari in uni-<br />
forme. Alle 3 e un quarto la processione<br />
giunse alle porte della cattedrale, e m)po<br />
un'ora vi pervenne il corpo <strong>di</strong> s. Teodo-<br />
sia, che fu deposto nel santuario: dopo il<br />
canto del TcDcuiìiyW car<strong>di</strong>nal Wiseman<br />
tenne un <strong>di</strong>scorso che fu ascoltato col mag-<br />
giore raccoglimento. Alla sera la cillà fu<br />
tutta illuminata, e <strong>di</strong>ede gran<strong>di</strong> provedel-<br />
la fede ardente de'suoi abitanti. Sulla fac-<br />
ciala delle dame del Sagro Cuore legge-<br />
vasi circondala da mille lumi l'epìgrafe:<br />
Amieiis le ha dato la cullai Roma il se-<br />
polcro, e il Cielo il trono. Nei 2.° giorno<br />
del triduo altro <strong>di</strong>scorso pronunziò il<br />
vescovo <strong>di</strong> Poitiers. Ambedue i <strong>di</strong>scorsi,<br />
dotti,eloquenlissimi e pieni <strong>di</strong> sagra unzio-<br />
i)e,li pubblicarono ^WJnnali delle acieii'<br />
ze religiose, serie 2.", t. 1 i, p. 222, nel<br />
descrivere la festa <strong>di</strong> s. Teudosia e io spi-<br />
rilo religioso in Francia: non riprodus-<br />
sero il 3.° <strong>di</strong>scorso, perchè furono pubbli-<br />
cati de'biaui. li Gionude <strong>di</strong> lioina del<br />
T R A<br />
1 85^3, coll'autorità del pregevole Univers<br />
riporta la descrizione della traslazione e<br />
festeggiamenti <strong>di</strong> s. Teodosia in Amiens,<br />
a p. 948, 9^T», g "7, mentre a p. i o 1 4, ci<br />
<strong>di</strong>e parte de'<strong>di</strong>scorsi del car<strong>di</strong>nal Wiseman<br />
e <strong>di</strong> mg/ Pie vescovo <strong>di</strong> Poitiers.<br />
Dairepitalfio trovalo col corpo <strong>di</strong> s. Teo-<br />
dosia o Teudosia, nella catacombe o ci-<br />
miterio <strong>di</strong> s. Ermete, si rileva ch'ella fu<br />
<strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione nobile, giovane, ricca, vir-<br />
luosissiuja e martire <strong>di</strong> Cristo; sposa d'aito<br />
e nobile romano magistrato da Roma<br />
inviato nelle Gallie per prender parte al-<br />
l'amuìinistrazione delle conquistate pro-<br />
vincie,e probabilmente converlilo dal pa-<br />
ganesimo al crij)lianesimo. Dice l'iscrizione<br />
sepolcrale: Tìieodosiae nataAmbiana<br />
henigìdssimae et incomparabili foenùnae,<br />
conjugi innocentis.simae , Benemerenti<br />
fecit Aurelio Optato. Nome che<br />
si ritiene del marito, il quale le rese tale<br />
tributo <strong>di</strong> omaggio. Nel suo sepolcro le<br />
fu trovalo accanto il corpo d'un fanciul-<br />
lo, che sembra essere stalo un suo figlio,<br />
a cui essa riuscì, con formarlo un cristiaJ*<br />
no, afa» <strong>di</strong>videre la sua fede, e in tal modo<br />
pieparargli un posto presso <strong>di</strong> lei come<br />
nel sepolcro. La santa per origine del-<br />
la Gallia Belgica, peri5oo anni citta<strong>di</strong>-<br />
na romana, d'ora innanzi è francese per<br />
la tomba, cominciando una vita novella.<br />
Non dal sorprendente assieme delle feste<br />
d'Amiens per la celebrata traslazione de-<br />
livò il maggior pregio dell'augusta fun-<br />
zione , poiché il culto cattolico se vuole<br />
l'eslerna manifestazione, quasi anima e<br />
vita richiede l'interno sentimento del cuo-<br />
re. E questo fu il più brillante lustro <strong>di</strong><br />
quella festa, in cui migliaia <strong>di</strong> fervi<strong>di</strong> cre-<br />
denti piegando il ginocchio innanzi alle<br />
reliquie <strong>di</strong> s. Teodosia fecero una prote-<br />
sta <strong>di</strong> fede, si animarono alla fiducia nel-<br />
la protezione del cielo , e si avvivarono<br />
colla santa fiamuia della carità. Amiens<br />
in questa traslazione presentò la fisonomia<br />
d'una cillà eminentemente cattoli-<br />
ca e religiosa, (juando sospeso ogni ne-<br />
gozio, <strong>di</strong>meuticalu ogni ullro, fu tutta iu-
TRA<br />
trsn n prcst.ue omaggio alla fortunata e<br />
rì(Miporal.i cou(.iltailina,e quasi volle ili-<br />
chinraie<strong>di</strong> contenere in se spii ilo bastan-<br />
te a ritjnovare col superno aiuto le glo-<br />
rie per le quali s. Teoilosia la rendeva co-<br />
ttilo onorata. Or quanto opportuno sia<br />
s»ato alla Francia il dare questa solenne<br />
inanifesfazione del suo sentimento reli-<br />
gioso si par chiiiro dalla necessità <strong>di</strong> can-<br />
ctdlare la memoria de'suoi turpi Iravia-<br />
ntenli, e vincere le influenze tuttora po-<br />
tenti d'uno spirilo il religioso. Gillando<br />
un rapido sguardo sul stio passalo, ve<strong>di</strong>amo<br />
da quasi un secolo come fu minac-<br />
ciala nel suo seno l'esistenza della religio-<br />
ne cattolica, e quante armi si adoperaro-<br />
no, quante servissero ad estinguere ogni<br />
principio da cui ne derivava 1' organamento<br />
vitale. L'ir>tru7Ìone fu resa paga-<br />
na, le verità della fede lasciate in oblio,<br />
l'osservanza de'precelli tenuta in conto <strong>di</strong><br />
pregiu<strong>di</strong>zio, la moralità volta in isfrena-<br />
la licenza, le pratiche del culto <strong>di</strong>venute<br />
argumenlo<strong>di</strong> rossore, li due nomi più sa-<br />
gri per lei l'altare e il trono consegnali<br />
a <strong>di</strong>screzione d' un' incessante rivolta, e<br />
così <strong>di</strong> primogenita della Chiesa non ri-<br />
tenne che l'appellazione, <strong>di</strong>gradata in fat-<br />
to da queir onore. Conservò la Francia<br />
l'antica sua fede, ma spesso la dovette te-<br />
nere ascosa come il fuoco sacro, e vide<br />
que' che palpitavano il cuore <strong>di</strong> sentimento<br />
cattolico ristretti in breve cerchia<br />
a fronte della sterminata sua popolazio-<br />
ne. Durante la metà del corrente secolo,<br />
nel naufragio universale, la fede e la pietà<br />
si rifugiarono nel cuore della donna<br />
francese come in un* arca sicura, ed essa<br />
trasmise alla generazione che si appressa<br />
un nuovo germe virtuoso <strong>di</strong> vita, una ge-<br />
nerazione <strong>di</strong> fiancesi che si gloria d'essere<br />
cristiani. » L'apostolato de' santi non<br />
finisce insieo»e colla loro vita terrestre;<br />
ie loro reli({uie hanno pur esse una mis-<br />
sione, non viaggiano che per evangeliz-<br />
zare. 11 ritorno <strong>di</strong> s. Teodosia sul suolo<br />
francese sarà dunque un' ulteriore sor-<br />
gente <strong>di</strong> grazie aperta iu esso".<br />
TRA 187<br />
Nella trattazione delle reliquie de'santi<br />
si deve osservare quanto <strong>di</strong>ce il Lamber<br />
lini: Carpava eoriwì, et insi^nìa eoruni<br />
rclìcjuiae non possunt Iransferri de ci-<br />
vitatc in civili/ tcniy nec de ecclesia ad ecclesiam<br />
inconsulta Sede apostolica. An-<br />
che l'ab. Diclich, nel <strong>Dizionario</strong> sacro-<br />
liturgico, iWMiivIe non essere <strong>di</strong> scandalo<br />
nella chiesa cattolica, se si <strong>di</strong>ca che si tro-<br />
va in più chiese il corpo d'un santo, poi-<br />
ché (juando vi è una reliquia insigne e<br />
non piccola è costume <strong>di</strong> chiamarlo cor-<br />
po, e non una parte <strong>di</strong> esso. In<strong>di</strong> sulle<br />
traslazioni riporta le seguenti rubriche,<br />
e quanto si praticò in Roma l'i 1 noven»-<br />
bre 1626 nelle traslazioni delle ss. reli-<br />
quie <strong>di</strong> s. Bibiana vergine e martire, dal-<br />
la basilica Liberiana alla sua chiesa, de-<br />
<strong>di</strong>cata e restaurata da Urbano Vili. Nel<br />
1627 fu stampala in Roma: La vita <strong>di</strong><br />
s. Bibiana vergine e martire romana alla<br />
Santità <strong>di</strong> N'.S. Papa Urbano Vili.<br />
In essa vi è pure l'esalta descrizione del-<br />
l'invenzione e traslazione de'corpi <strong>di</strong> s.Bi-<br />
biana, <strong>di</strong> s. Demetria e <strong>di</strong> s. Dafrosa, lutti<br />
portati nella chiesa <strong>di</strong> s. Bibiana. Lo<br />
slesso rito si può osservare tiella solenne<br />
traslazione delle ss. Immagini (/'•), co<br />
me fece Paolo V per quella della B. Ver-<br />
gine <strong>di</strong>pinta da s. Luca, che da un aliare<br />
delia basilica Liberiana fu trasferita a'<br />
27 gennaio 16 12 nella cappella Borghese<br />
esistente nella medesima. Si adorneran-<br />
no, per quanto sia possibile, decentemente<br />
la chiesa ed i luoghi, pe' quali dovrà<br />
passare la processione. Poscia i sacerdoti<br />
e i ministri, vestiti co'paramenti bianchi<br />
o rossi, secondo che lo richiederanno i<br />
santi, de'quali si trasferiranno le reliquie,<br />
e co'lumi accesi tulli si porteranno can-<br />
tando le litanie coll'invocazione <strong>di</strong> delti<br />
santi, l'inno Te Dcunif il salmo Lauda-<br />
te Domìnum de cotlisy ed altri salmi e<br />
inni propri odel comune <strong>di</strong> que'»anti me*<br />
desiuii.Nel giorno antecedente alla trasla-<br />
zione, ad un'ora competente, si canteranno<br />
solennissimi vesperi, nc'quali al Ma"<br />
guijicat s'iHceuseranno lo delle reliquie,
' messa<br />
88<br />
TRA<br />
e compilili i vesperi si esporranno m que-<br />
sto uiodo. II celebrante vestilo tli pivia-<br />
le e <strong>di</strong> sloia <strong>di</strong> colore conveniente alla fe-<br />
sta, insieme co' sagri ministri <strong>di</strong>acono e<br />
sud<strong>di</strong>acono colla croce (se si debbano tras-<br />
it'i ire le reliquie da un luogo all'altro del-<br />
la chiesa, altrimenti la croce non si por-<br />
terà), e co'ceroferari, si porterà collegialmente<br />
al luogo, in cui sono le sagre re-<br />
liquie, dove genuflesso innanzi ad esse<br />
pregherà un poco; in<strong>di</strong> stando in pie<strong>di</strong>,<br />
ipiporrà de more colla bene<strong>di</strong>zione l'in-<br />
tenso nel turibolo, e slaj»do^ure in pie-<br />
<strong>di</strong> le incenserà 3 vol>e, fatta già innanzi<br />
e dopo una profonda riverenza; poscia<br />
cantando inni e salmi le trasporterà al<br />
luogo apparecchialo per esse, cantando<br />
prima l'antifona col versetto e orazione<br />
conveniente. Ivi poi il clero a vicenda fa-<br />
rà orazione notte e giorno, sinché con<br />
solenne rito vengano trasferite al luogo<br />
destinato. Nel giorno seguente si canterà<br />
solenne del santo o de'santi, <strong>di</strong> cui<br />
sono le reliquie, fra la quale imme<strong>di</strong>atamente<br />
dopo l'evangelo o dopo la messa,<br />
se non si possa fare altrimenti, si terrà<br />
panegirica lode sopra i <strong>di</strong> lui meriti, on-<br />
de eccitare il popolo a venerarlo. Finita<br />
la messa, si farà la processione, purché<br />
per una giusta e ragionevole causa non<br />
si rimetta dopo i vesperi ; compiuta la<br />
quale s'esporranno esse reliquie sopra l'al-<br />
iare ad adorarsi per tutto il giorno, e ver-<br />
so il tramontar del sole si chiuderanno<br />
consicurechiavi;e<strong>di</strong>oiòsi farà istromen-<br />
lo per mezzo <strong>di</strong> pubblico notaio, e spe-<br />
cialmente per mezzo del segretario del<br />
vescovo. Innanzi i vesperi, o prima della<br />
messa, se si faccia la processione imme-<br />
<strong>di</strong>atamente dopo <strong>di</strong> essa, si apparecchie-<br />
ranno: una croce processionale; due can-<br />
dellieri pe'ceroferari; due o tre turiboli;<br />
i paramenti pel celebrante, pe'sagri mi-<br />
nistri e altri sacerdoti, e il baldacchino,<br />
lutto del colore conveniente ; il vessillo<br />
in cui vi sìa <strong>di</strong>pinta l'immagine del santo<br />
o de'sar)ti, de'quali sono le dette sagre re-<br />
liquie; le lorcie ed i cerei iu numero su<strong>di</strong>-<br />
TRA<br />
ciente pegli ecclesiastici;i piviali per quel-<br />
li che portano le reliquie. Compiuti af-<br />
fatto i vesperi, il celebrante si porterà in<br />
sagrestia, e in<strong>di</strong> co'sagri ministri, che gli<br />
alzeranno gli orli del piviale, con un al-<br />
tro sud<strong>di</strong>acono colla croce, coi ceroferai'i<br />
e co'turiferari, ritornerà all'altare, dove<br />
genufletterà sull'infimo gra<strong>di</strong>no e preghe-<br />
ràalquanto; poi imporrà l'incenso ue'tu-<br />
riboli, unode'qualisi porterà innanzi alla<br />
croce e gli altri due innanzi alle reliquie.<br />
Frattanto il sud<strong>di</strong>acono colla croce e i ce-<br />
roferari staranno nel mezzo, e quelli che<br />
saranno destinati precederanno il baldac-<br />
chino. Poi il celebrante inchinandosi, e<br />
non genuflettendo, incenserà le reliquie,<br />
come sopvà,trìplicì <strong>di</strong>ictii. Intanto si canterà<br />
in coro l'antifona conveniente, e un<br />
poco prima si <strong>di</strong>stribuiranno i cerei acce-<br />
si. Poscia s' incomincierà la processione<br />
in questo modo. Precederanno innanzi<br />
alla croce due mazzieri, che la <strong>di</strong>rigeran-<br />
no, vestili <strong>di</strong> veste talare, portando nel-<br />
le loro mani uu bastone adornato d'oro,<br />
del colore al santo conveniente. In<strong>di</strong> verranno<br />
i suonatori, se vi siano, poi tutte le<br />
confraternite, secondo il loro or<strong>di</strong>ne. Se-<br />
guiranno poi il turiferario, il sud<strong>di</strong>acono<br />
colla croce, i ceroferari, ed il clero per*<br />
or<strong>di</strong>ne, tutti col capo scoperto, per quan-<br />
to sia possibile. Converrebbe che le dette<br />
sagre reliquie si portassero da' vescovi, se<br />
vi siano, o dagli abbati parati^ o ezian<strong>di</strong>o<br />
da'car<strong>di</strong>nali: ciò che santamente leggiamo<br />
fatto dal car<strong>di</strong>nale s. Carlo Borromeo<br />
nella traslazione <strong>di</strong> s. Simplicio vescovo<br />
<strong>di</strong> Milano suo predecessore. Se poi non<br />
vi siano sì portino ahneno da' sacerdoti<br />
vestiti <strong>di</strong> pivialesoltobaldacchino. Se poi<br />
fosse questa un'insigne reliquia rinchiu-<br />
sa in un vaso soltanto, come una parti-<br />
cella della ss. Croce, o il capo o il braccio,<br />
ovvero qualche altra parte del corpo <strong>di</strong><br />
un santo, allora si dovrà portare, se sia<br />
possibile, dal superiore parato. Innanzi<br />
poi alle sagre reliquie si porteranno i mu-<br />
sici, sempre vestiti <strong>di</strong> cotta, cantando le<br />
lilauie, collie sopra, e raulifoue desuala
TR A<br />
dal Pontifìcnle romano o cìal Breviario o<br />
dal UUuale. Ma fra' delti musici si por-<br />
leranno<strong>di</strong>ie turiferari, che incenseranno<br />
continuamente le sacre reliquie. Quando<br />
le reliquie entreranno in chiesa, s'intuo-<br />
nera il Te Dcìun^esì deporranno sull'al-<br />
tare,, stando tulli a'propri luoghi; e fini-<br />
to l'inno, e incominciata V antifona del<br />
santo, verranno incensate dal celebrante,<br />
e dopo questa incensazione si <strong>di</strong>rà il ver-<br />
setto e l'orazione, tenendo il libro i sagri<br />
ministri. Se si debbano poi rinchiudere<br />
esse reliquie, tosto si faccia; ma prima se<br />
non vi sia il vescovo, si darà con esse so*<br />
lenne bene<strong>di</strong>zione al popolo. Della trasla-<br />
zione delle ss. Reliquie nelle consagrazio-<br />
ni <strong>di</strong> niio\i Altari t Chiese e Templi, \n<br />
quegli articoli ne ragionai.<br />
TRASLAZIONE DELLA SANTA<br />
CASA DI LORETO. Fe<strong>di</strong> Nazareth,<br />
ScHiAvoNiA, Loreto e Recanati.<br />
TRASLAZIONEDEGLI STENDAR-<br />
DI. La traslazione solenne dello Stendardo<br />
de' nuovi santi canonizzati, dalla ba-<br />
silica Vaticana alle loro chiese, la descrissi<br />
colle ceremonie e processione nel ricor-<br />
dalo articolo.<br />
TUATTO, Tractiis. Preghiera o se-<br />
rie <strong>di</strong> molti VersettiAoWx s. Scrittura che<br />
si recitano nella Messa dopo V Epistola^<br />
o si cantano dopo il Graduale da uno<br />
o due cantori, a'quali non risponde il co-<br />
ro, nella messa de'morli e in quelle dopo<br />
la Scttua^esiiìia(r .), 11 Durando lib.<br />
4, e. 2 1, seguito da Gavanlo, Bellarmino,<br />
Ijona,Tournely, Lambertini,ed altri<br />
liturgici e teologi, spiega l'etimologia del-<br />
la voce Tratto^ a traliendo; perchè tra-<br />
(tini, et cum asperitate voenm, et proli-<br />
xitate verhorum canitur. 11 Magri nella<br />
Not. dti'ocaholi ecclesiastici, <strong>di</strong>ce che<br />
Tractus viene chiamato un cerio uiesto<br />
canto, che si <strong>di</strong>ce dopo l'episiola in luogo<br />
(\e\['Àllcliija, cominciando dalla set-<br />
luagesima lino a Pasqua. Sebbene non si<br />
canti quoti<strong>di</strong>anamente, ma nelle sole domeniche<br />
insino alla ([uaresima, nel qual<br />
tempo si <strong>di</strong>ce anche nelle ferie seconde,<br />
TRA 189<br />
quarte e seste, perchè in questi giorni era<br />
maggiore il concorso della gente a'<strong>di</strong>vini<br />
uflici.Che ebbe il nome <strong>di</strong> Tratto dai verbo<br />
latino Trailo, perchè si prolunga la<br />
voce in segno <strong>di</strong> lamento, piangendo al-<br />
lora la Chiesa la caduta del comun pa-<br />
dre Adamo, come spiega Ruperto abbate,<br />
De Divin, Off. I.i, e. i4- Q^uod auteni<br />
Tractus lugentiwn sit, magisque luctui<br />
congruat,(juamGraduale,fjuodestpoe'<br />
jiitentium lanientu/n, illus comprobat,<br />
quod non cum Alleluja, ut Graduale^<br />
sedpro Allelujacanitur hìs<strong>di</strong>ehus,qui'<br />
bus mortem, quae suhintravit, in mundum<br />
per invi<strong>di</strong>ani <strong>di</strong>aboli, idest a Septuagesinia<br />
usque ad Paschae, legcmus.<br />
Per la stessa ragione la Chiesa nella domenica<br />
<strong>di</strong> settuagesima comincia la messa<br />
con quelle flebili dolorose voci: Circunidederuntme<br />
dolorcs niortis.Cvede il Ma-<br />
gri, secondo alcuni, che autore del tratto<br />
sia s. Telesforo Papa del 14^, ovvero s.<br />
Celestino I Papa del ^i3, o il successore<br />
s. Gelasio I del 49^« H Butler nelle Feste<br />
mobili, nel trattato delle Domeni-<br />
che tra l'Epifania e la Quaresima, osser-<br />
va che in quest'ultima noi ci <strong>di</strong>amo allo<br />
spirito <strong>di</strong> compunzione, comechè è un<br />
tempo particolarmente <strong>di</strong> penitenza, alla<br />
quale ci eccita laChiesa colle sue preghie-<br />
re e ceremonie che ispirano sentimenti <strong>di</strong><br />
tristezza. Soppresso V Alleluja, in luogo<br />
de'verselti coW Alleluja, che precedono<br />
Tevangelo alla messa, essa canta il Trat-<br />
to: preghiera cosi detta perchè è cantata<br />
da'cantori soli senza Responsorio, e sen-<br />
za interrompìmento o mutazione <strong>di</strong> tuo-<br />
no. Questo tratto è composto d' un certo<br />
numero <strong>di</strong> versetti convenienti ad un<br />
tempo <strong>di</strong> penitenza. Avverte poi il But-<br />
ler, che in quaresima non vi è tratto prima<br />
dell'evaugelo, se non ne' giorni della<br />
settimana in cui il popoloavea l'usanza<br />
<strong>di</strong> raunarsi e <strong>di</strong> assistere alla messa, cioè<br />
le domeniche, i lunedì, i mercoledì e i ve-<br />
nerdì. Negli nnlichi Amboni o Pulpiti,<br />
in alcime chiese, si cantava am^he il gra-<br />
duale, V Alleluja il tratto delle mosse.
190<br />
TRA<br />
Nella Rubrica geneiale ilei lìlissalc Romanum<br />
è presciillo ìi trailo nella messa<br />
con queste paiole. « Si <strong>di</strong>ce in luogo del-<br />
l' A lleluja dalia Seltuagesinna fino a Pa-<br />
squa; in alcune ferie però non si <strong>di</strong>ce, ne si<br />
<strong>di</strong>ce nelle fèrie dalla Seltuagesima sino<br />
alla Quaresima, quando si ripete la messa<br />
della domenica. *'<br />
TRATTORIE, TRATTATORIE ,<br />
Tracloriae, Tractaton'ae.heliere eccle-<br />
siastiche, Sino<strong>di</strong>che {V.) e vescovili, colle<br />
quali il Papa ed i metropolitani invita-<br />
vano i vescovi suiFraganei ad intervenire<br />
a' Sino<strong>di</strong> (V.) o Concila (P'^.)j o<strong>di</strong> par-<br />
tecipazione tra'vescovi <strong>di</strong> affari ecclesia-<br />
stici. Di queste Lettere ecclesiastiche<br />
f/\;), <strong>di</strong>ce l'annalista Rinal<strong>di</strong> che furono<br />
chiamate anche Epistole^ e spesse volle<br />
s. Agostino le Trattorie chiamò Tracto-<br />
riae, cioè quelle colle quali i vescovi erano<br />
convocati al concilio, e cosi denomi-<br />
nate perchè chiamati essi con simili lettere<br />
per causa pubblica, dovunque andavano<br />
era loro somministrato il vialico,ad esem-<br />
pio <strong>di</strong> quelle che si solevano concedere da-<br />
gl'imperatori. Però avverte che l'epistola<br />
Trattoria era <strong>di</strong>versa dalla Trattatovia,<br />
poiché con questa i vescovi ragguagliavano<br />
gli altri <strong>di</strong> ciò chesi fosse fatto in qual-<br />
che negozio. Le une e le altre lettere i ve-<br />
scovi scrivevano in can<strong>di</strong>de tavolette, o<br />
sulla carta, ed in mancanza <strong>di</strong> questa sulla<br />
pergamena facevano tale epistolare Scrittura<br />
(l.). La <strong>di</strong>stinzione delie lettere<br />
Trattorie e Trattatorie,ed il loro <strong>di</strong>verso<br />
uso, la fece pure il Sarnelli nelle Lettere<br />
ecclesiastiche \.iy\eU. i.": Delle lettere<br />
ecclesiastiche. 11 Muratori, Dissertazio-<br />
ni sopra le antichità italiane, <strong>di</strong>ssert.<br />
19.", <strong>di</strong>ce che il vocabolo Tra e toria, pres-<br />
so i romani e nel me<strong>di</strong>o evo corrispondeva<br />
all' o<strong>di</strong>erno patente, lettera con si-<br />
gillo del principe, in cui fa noia la sua<br />
volontà. In essa era prescritto quanto do-<br />
veasi contribuire a'messi regi che quali<br />
giu<strong>di</strong>ci straor<strong>di</strong>nari recavansi nelle cit-<br />
tà e ne'conta<strong>di</strong> per fare giustizia, e sole-<br />
vano inviarsene due, 1' uno ecclesiastico<br />
TRA<br />
e l'altro secolare; cioè cavalli per cavab<br />
care e bestie da soma pe'bagagli, l'allog-<br />
gio e la somministrazione <strong>di</strong> molli com-<br />
mestibili e altrecose, contenute nella formola<br />
<strong>di</strong> tali 2r
T U A<br />
slenlMri (ìegli errori de^li Ussiti, per cu'<br />
|>{itì ia prii;ione, e fu liberalo nd istan/.a<br />
del (luca <strong>di</strong> Haviera ; mori itt Roma e fu<br />
sepoho nella basilica Liberiana, con epi*<br />
tadlo riportato da! gesuita p.Daniele Par-<br />
lato, A//>-r/r/ sacri t. 4'- 1« s«>'T biblioteca la<br />
lasciò a'domerncanidell'i'^ola Bua. Miclie-<br />
le Clau<strong>di</strong>o <strong>di</strong> esimie virlù, tatto da (Giu-<br />
lio Il governatore <strong>di</strong> Roma, vescovo <strong>di</strong><br />
Polignano e Monopoli, niinrib a' vene-<br />
ti, preside <strong>di</strong> Pesaro, morto i
ig2 TRA<br />
peralori; ma nel secolo V alternò In sog-<br />
gezione co'gteci, e co'barbari eruli e goli,<br />
finché da qtiesl'ullimi la liberòGiusliniano<br />
I nel VI secolo. Ne'pri mor<strong>di</strong> del IX<br />
per breve tempo fu signoreggiata da'fi an-<br />
chi, in<strong>di</strong> venne ricuperata dal greco impe-<br />
ro, e verso il fine <strong>di</strong> detto secolo per l'im-<br />
prese de'potenli narentatiise ne sottrasse,<br />
e ricuperata la propria libertà, si governò<br />
colle sue leggi eco'suoi magistrali per<br />
4o anni ; tuttavolta poi ritornando alla<br />
greca ubbi<strong>di</strong>enza. Verso il 997,0 meglio<br />
nel principio del secolo XI, Trau nel dogado<br />
<strong>di</strong> Pietro Orseolo 11 con altre isole<br />
fu ricevuta in fede e clientela dalla repub-<br />
blica <strong>di</strong> Venezia. Non<strong>di</strong>meno per un tem-<br />
po la dominazione veneta fu interrotta,<br />
scrivendo il Farlato: Secl post aiinum fe-<br />
re triceswium a<strong>di</strong>niperiunì graecuni re-<br />
<strong>di</strong>erej anno autem ejusdem saeculi se-<br />
ptuagesinio iterum se Fenelis tradìde-<br />
runt. Anno quinto saeculi duodecimi Colomanus<br />
rex Hungariae Tragurium ac<br />
Daini atiani Venetis eripuìtjsedpost ohitum<br />
Colomani Dalmatiam cum Traguria<br />
Jeneti recuperarunt. Exinde aeque<br />
Tragurium ac reliquae urhes Dalmatiae,<br />
modo Venetis^ modo Ilungaris parnitf<br />
nisi quod Emmanuel imperator<br />
Graecorum Hungaris ereptum, quam<strong>di</strong>u<br />
vixity insuapotestate retinuit. Tandem<br />
anno 1^10 clenientissimo Venetorum<br />
imperio fide stabili et constanti<br />
adhaesit. La repubblica <strong>di</strong> Venezia con-<br />
servò Trau sino al 1797, in cui occupa-<br />
la da'fraricesi la donunanle co' suoi sta-<br />
ti pel trattato <strong>di</strong> Campo Formio, fu dai<br />
francesi ceduta all'Austria colla Dabna-<br />
zia; nel i8o5 <strong>di</strong>venne parte del regno<br />
Italico, eneli8i4lornò all'impero d'Au-<br />
stria. Ignoto è il preciso tempo della fon-<br />
dazione della sede vescovile <strong>di</strong> Trau ,<br />
sufFraganea <strong>di</strong> Salona e poi della me-<br />
tropolitana <strong>di</strong> Spalatro; sembrj* che ab-<br />
bia avuto origine nel principiò del seco-<br />
lo Vili, nel quale trovasi Petrus Epi-<br />
scopus Traguriensis ^ e pare nel 7i5 o<br />
nel 716. Però da s, Giovanni Orsini del<br />
TR A<br />
T062 circn, senza interruzioni e lacune»<br />
riporta la serie de' vescovi il p. Farlato,<br />
in Episcopi Tragurienses, riproducendo<br />
la vita del dotto e santo pastore Gio-<br />
vanni Orsini, non che la storia dell' in-<br />
venzione e traslazione del sagro suo cor-<br />
po, con eru<strong>di</strong>tissime note. In essa si ce-<br />
lebrano le sue gloriose gesta e le precla-<br />
re virili <strong>di</strong> cui andò adorno, per cui u-<br />
niversale fu il compianto in morte, avendo<br />
Dio o[#rato molti miracoli alla sua<br />
tomba , e li rinnovò nell'invenzione del<br />
suo corpo. Istituì il monastero <strong>di</strong> s. Ni-<br />
cola delle benedettine, fu congiunto in<br />
intima amicizia col metropolita Lorenzo,<br />
ed impetrò e ottenne per Trau, dal re<br />
d'Ungheria Colomano, benefizi, immunità<br />
e privilegi aniplissimi. Papa Eugenio<br />
IV nel 1438 colla bolla Universis Cìiri-<br />
sti, concesse indulgenze nel ili della festa<br />
del b. Giovanni Orsini vescovo <strong>di</strong> Trau.<br />
Narra il Piatti, Storia de'Pontefici Romaw\<br />
1.12, p. 343, che Papa benedetto<br />
Xm Orsini, volendo promuovere al ti-<br />
tolo <strong>di</strong> santo il b. Giovanni Orsini della<br />
sua famiglia, vescovo <strong>di</strong> Trau nella Dal-<br />
mazia , significò al senato <strong>di</strong> Venezia il<br />
desiderio che avea <strong>di</strong> alctuie reliquie <strong>di</strong><br />
questo suo antenate, ed il senato facen*<br />
do trasportare dalla chiesa <strong>di</strong> Tiau una<br />
coscia (femore destro) del santo vescovo,<br />
e messa questa in. un'urna <strong>di</strong> cristallo guar-<br />
nita d'oro, la spe<strong>di</strong> per due illustri eccle-<br />
siastici al Papa, il quale avendola fiuta<br />
esporre solennemente nella basilica Vaticana,<br />
ne confermò il cullo immemora-<br />
bile, e collocò nel tesoro <strong>di</strong> quella basi-<br />
lica la reliquia, <strong>di</strong> cui ringraziòil doge Se-<br />
bastiano Mocenigo con un tenero breve<br />
apostolico. Però il p. Furiato alferma che<br />
il Papa nel 17*26 donò la reliquia alla<br />
sua antica chiesa <strong>di</strong> Benevetilo col breve<br />
Quod ah inclyta, che riporta, nel quale<br />
chiama Giovanni col titolo <strong>di</strong> sar»to. Osserva<br />
però il Novaes, nella Storia <strong>di</strong> Be»<br />
nedettoXIII^dxQ non s'intende già questa<br />
una formale approvazione del culto im-<br />
meaiorabile del b. Giovanni; poiché il
•j R A<br />
I.nnìl)ei!ini, poi lienctìfUo XIV, che fece<br />
il rntaloi^o tie'he.nti, Dr caiìonìz. SS, lib.<br />
2, fnp. 24,
194<br />
'i^i^^<br />
luenico. Neil 349 RarloIomeocUValmon*<br />
Ione <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Segni, e designalo vescovo<br />
<strong>di</strong> Caltaro, in<strong>di</strong> Clemenle VI lo de-<br />
putò cogli arcivescovi <strong>di</strong> Durazzoe <strong>di</strong> Ra-<br />
glisi per la legazione a'rasciani e albanesi<br />
caduti nello scisnaa, onde richiamarli nel<br />
seno della (blesa cattolicojrioncbè legato a<br />
Stefano re <strong>di</strong> Scivia e <strong>di</strong> Rascia, con Pie-<br />
tro vescovo <strong>di</strong> Patti. Secondo il Va<strong>di</strong>n-<br />
go sembra cbe gli succedesse altro Barto-<br />
Jon)eo francescano, travialo da Caltaro al<br />
<strong>di</strong>te d'Cgbelli; ma il Parlato ritiene che<br />
fu vescovo un soloBartolomeo. Nel I 357<br />
insorse se<strong>di</strong>zione popolare inTrau a pro-<br />
vocazione dell'arci<strong>di</strong>acono Giacomo, ni-<br />
pote del defunto Lampri<strong>di</strong>o, che prese le<br />
anni' contro i Cigi ed altri nobili, per cui<br />
il vescovo <strong>di</strong> Faro Stefano de Cigi ch'era<br />
in Tran per salute, fu maltrattalo, spo-<br />
gliato e fei ito. Il vescovo Bartolomeo in-<br />
ter<strong>di</strong>sse il faziosoearioganteGiacomo,ma<br />
il capitolo ne prese le <strong>di</strong>fese e appeljòalla<br />
s. Sed»; in<strong>di</strong> ottenne da Luigi l re d'Un-<br />
gheria la conferma de'privilegi concessi<br />
da'suoi predecessori alla sua chiesa. Nel<br />
I 362 Nicola Casotti nobile Iraurino e pri-<br />
micerio della cattedrale <strong>di</strong>venne pasto-<br />
re <strong>di</strong> sua patria; fu acerrimo <strong>di</strong>fensore<br />
de'suoi <strong>di</strong>ritti e munifico benefattore delia<br />
cattedrale e del convento de* dome-<br />
nicani. Gli successero, nel I 370 Valenti-<br />
no, nel I 373 Crisogono de Duminis d'Arbe<br />
e Iraslato dalla patria sede, sotto del<br />
quale Tran e la Dalmazia fu agi lata dalle<br />
guerre e da <strong>di</strong>verse dominazioni, e la cit-<br />
tà anche angustiata da civili <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e;<br />
per lui fu decretato aumento <strong>di</strong> culto a<br />
s. Lorenzo martire ed a s, Giovanni vescovo.<br />
Della stessa famiglia de Dominis<br />
nel 1 4o3 fu vescovo Simone, cavaliere or-<br />
nalo<strong>di</strong> singolari virtù, intervenne al con-<br />
cilio <strong>di</strong> Costanza , e fu compreso tra gli<br />
elettori del nuovo Papa , della nazione<br />
germanlca;ma ricuperalaTrau da'veneli,<br />
il vescovofu espulso, esiiitirònella Schia-<br />
vonia e nell'Ungheria, rinunziando in fa-<br />
vore del suo consanguineo Marino deCer-<br />
noli oCoàouinijgià arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong>spaiali o<br />
T R A<br />
e vescovo d'Arbesua patria nel i4^3, c]»e<br />
nel seguente anno fu tra«;ferito a Trieste.<br />
Nel 14*24^» -Tommaso TommasioToin-<br />
niasinidomenicano,nobile veneto e ori ondo<br />
loscano,<strong>di</strong> esimia santità e dottrina, già<br />
vescovo <strong>di</strong> Città Nova, e poi <strong>di</strong> Pola e <strong>di</strong><br />
Urbino, anch'egli essendo intervenuto al<br />
sinodo <strong>di</strong> Costanza. A sua istanza l'ab-<br />
bazia <strong>di</strong> s. Gio. Battista de' benedettini,<br />
ch'era <strong>di</strong>venuta comme*ida. Martino V la<br />
restituii all'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedetto. Eugenio<br />
IV lo ihie governatore <strong>di</strong> Forlì neli43i,<br />
donde per se<strong>di</strong>zione popolare parli dopo 4<br />
anni, deputato amministratore del monasfero<br />
<strong>di</strong> s. Salvatore <strong>di</strong> Venezia, in<strong>di</strong> man-<br />
dalo dal Papa con altri 3 legati a presiede-<br />
re il concilio <strong>di</strong> Basilea; in<strong>di</strong> neli435 lo<br />
trasferì alle se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Macerata e Recanati,<br />
poi a Feltre e Belluno. Lodato e generóso<br />
pastore,anche in uìorle mo«tiòilsuoafi"et-<br />
loalla chiesa <strong>di</strong> Tran legandole ricchi do-<br />
ni. Nel suo vescovato, nell'isolaBua i fran-<br />
cescani e i domenicani coslruiionoi loro<br />
conventi. Nel i435Eugenio l Vnominò vescovo<br />
Lotlovico Arena Scarampo Mezza-<br />
rof Eugenio<br />
IV vi traslatò da Parenzo Angelo Cavac-<br />
ela nobile veneto, già d'Arbe e tesoric<br />
re <strong>di</strong> Martino V, secondo il Parlato, ed<br />
ora ne sono persuaso; mentre col Vitali<br />
<strong>di</strong>ssi all'in<strong>di</strong>calo articolo, che fu Eugenio<br />
IV che nel 1 44 '<br />
per cui scrisse<br />
conferì il tesorierato,<br />
S^'<br />
a' traurini che pazientas-<br />
sero se il vescovo che anelava <strong>di</strong> recarsi
TRA<br />
jil'iì sua cliiesa, pel suo uHìcio n'era im-<br />
potente. Angelo implorò e ottenne dal<br />
]*apa pel capitolo 1' insegna corale tlel-<br />
I* almuzia , e dopo le ferie pasquali del<br />
1443, ritiratosi dal tesorieralo, si recò a<br />
Trau, accolto con ogni <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong><br />
onore e <strong>di</strong> giubilo , <strong>di</strong>e fu amareggiato<br />
da un fortuito incen<strong>di</strong>o che <strong>di</strong>strusse 5o<br />
case della città nuova a<strong>di</strong>acente al subur-<br />
bio: col proprio denaro rifabbricò nobilmente<br />
la sagrestia della cattedrale, emorì<br />
iieli452. Convocatosi il nobile consiglio<br />
della città, si usurpò il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> eleggere<br />
il successore, nominando GiacomoGiu-<br />
sliniani nobile veneto benedettino, già vi-<br />
cario generale dol defunto. Non conosciu-<br />
ta canonica l'elezione laicale, né da Roma<br />
, uè da Venezia , invece fu vescovo<br />
Giacomo Turlonia oTruglonia d'illustre<br />
e antica famiglia anconitana, che or<strong>di</strong>nò<br />
le feste <strong>di</strong> s. Girolamo principale patro-<br />
no della DabDazia, e <strong>di</strong> s. Sebastiano, on-<br />
de preservare Trau dalla peste. Nella cat-<br />
tedrale costruì un nuovo elegante batti-<br />
sterio, e prosegui la magnifica cappella <strong>di</strong><br />
s. Giovanni, e morì nel 1 483, dopo ave-<br />
re <strong>di</strong>fese le sue giuris<strong>di</strong>zioni dalle pretese<br />
del comune. Questo con nuova aggres-<br />
sione volle tentare d'introdursi neil'ele-<br />
zione del successore, formalmente con i-<br />
scrutinio eleggendo Lodovico Coriolano<br />
Cippici traurino, ma fu io-<br />
steneregrave contestazione colla città [>el<br />
castello <strong>di</strong> Rusilinia; al cui tempo fu vi-<br />
sitatore apostolico delluDalinazia Agostino<br />
Valerio vescovo <strong>di</strong> Verona, il (juale<br />
confermò l'istituita confraternita de pe-<br />
scatori, e Gregorio Xlll concesse indtd-<br />
genze all'altare <strong>di</strong> s. Giovanni, ed incor-<br />
porò alla mensa capitolale j benefìzi semplici:<br />
nel 1595 ottenne da Clemente Vili<br />
la conferma del possesso <strong>di</strong> Rusilinia. Mor-<br />
to nel I bo4,gli successe Marzio Andreuzzi<br />
nobile <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, che ripristinò i minori<br />
osservanti nell'isola <strong>di</strong> Rua; nel 1623 Pa-<br />
ce Giordani <strong>di</strong> V'^icenza, letterato egre-<br />
gio e profondo eru<strong>di</strong>to, autore <strong>di</strong> opere,<br />
zelantissimo pastore convocò più sino<strong>di</strong>,<br />
collocò nella cappella <strong>di</strong>s. Rocco della cat-<br />
ledrt?le la tibia <strong>di</strong> s. Severino martire,pre-<br />
sa dal ciu)iterio <strong>di</strong> Calisto in Roma, ed<br />
in essa terminata la nob<strong>di</strong>ssima cappella<br />
<strong>di</strong>s. Giovanni Orsini, fecevi la traslazione<br />
del suo corpo alla presenza <strong>di</strong> David<br />
Trevisani conte<strong>di</strong> Trau e <strong>di</strong> altri patrizi.<br />
Dopo avere sapientemente governato ,<br />
mori nel 1 649 e vacò la sede sino al 1 654<br />
in che fu eletto Francesco 11 Coccaliui ve-<br />
neto della congregazione del b. Pietro da<br />
Pisa , dottissimo ed eru<strong>di</strong>tissimo, onde<br />
pubblicò: Hislorìcit inonunniUii oniiiiis<br />
s.llicroii} niijcon^ri^iilionish. Pctride<br />
risìò. 1 Uu'chi LiOiì avendo potuto iinpa-
196<br />
TRA<br />
dronirsi <strong>di</strong> Trau,pieseroed abbatterono il<br />
castello vescovile <strong>di</strong> Busilinia; morì il ve-<br />
scovoinVenezia neli66 1 ,e con epitalTio fu<br />
sepolto nella cliiesa<strong>di</strong>s. Sebastiano <strong>di</strong> sua<br />
congregazione. Gli successe nel 1 663 Gio.<br />
Paolo Garzoni veneto, religioso crocife-<br />
ro; espose alla s. Sede lo slato <strong>di</strong> sua <strong>di</strong>o-<br />
cesi, e pe'uìiracoli operati da s. Ignazio<br />
Lojola introtlusse in Tran il suo culto e<br />
la festa, con solennità e l'assistenza de' ve-<br />
scovi d'Albe, Lesina o Faro, Cattai o e<br />
]\ona. INella cbiesa delle uìonache bene-<br />
dettine <strong>di</strong> s. Pietro costruì un altare a<br />
quel benemerenlissiiBO fondatore della<br />
\en. società <strong>di</strong> Gesù, vi pose la sua im-<br />
magine, la dotò per la celebrazione delle<br />
messe; e il tiaui ino canonico Domenico<br />
Napoli a istanza del vescovo rie<strong>di</strong>ficò l'ai-<br />
taie<strong>di</strong> marmo e vi collocò un bel qua-<br />
dro esprimente s. Ignazio e s. Francesco<br />
Saverio, allio mirabile campione dell'in-<br />
signe or<strong>di</strong>ne, ed assegnò ren<strong>di</strong>te perpetue<br />
per la celebrazione della festa <strong>di</strong> s. Ignazio<br />
con tutta magnificenza. Il vescovo celebrò<br />
altra più solenne traslazione del corpo del<br />
predecessore s. Giovanni; nel castello <strong>di</strong><br />
Slalileo consasfrò e de<strong>di</strong>cò una cbiesa alo<br />
la beata Vergine Immacolata Concetta,<br />
morì nel 1 675 encomiato. J3a Lesina nel<br />
1676 vi fu traslato Giovanni IV de Andreiso<br />
Andronico nobile traurino, il quale<br />
rifece e ornò l'episcopio, ed a'4 maggio<br />
1 68 1 celebrò altra e più memorabile tra-<br />
slazione del corpo <strong>di</strong> s. Giovanni Orsini<br />
vescovo e patrono <strong>di</strong> Trau^ nella npuova<br />
e splen<strong>di</strong>da cappella <strong>di</strong> s. Girolamo; con<br />
gran concorso <strong>di</strong> dalmati e veneti, del-<br />
l'arcivescovo <strong>di</strong> Spalatro, e de' vescovi <strong>di</strong><br />
Seberiico, Veglia ed altri , pontificando<br />
l'jucivescovo <strong>di</strong> Zara. La processione fa<br />
magnifica, con tulio il clero secolare e re-<br />
golare ed i sodalizi, e si recò dalla catte-<br />
drale all'isola <strong>di</strong> Bua, portando il sagro<br />
corpo sotto nobilissimo baldaccbino 6 ve-<br />
scovi, gli arci<strong>di</strong>aconi, gli arcipreti, ed i pri-<br />
inicei i <strong>di</strong> Dalmazia, in<strong>di</strong> 4 vescovi lo de-<br />
pose» o nella nuova urna marmorea; e <strong>di</strong><br />
tulio nella cappella in poala una lapide<br />
T R A<br />
per memoria, pubblicandone la storia il<br />
veneto Antonio Loredano. Il vescovo mo-<br />
rendo neh 683 volle essere sepolto innan-<br />
zi il santo predecessore. Nel 1 684 Giovan-<br />
ni V Cupparci nobile <strong>di</strong>Spalatro e arci<strong>di</strong>a-<br />
cono della metropolitana, dotto e orna-<br />
to <strong>di</strong> virtù; rifece le mense degli altari del-<br />
la cattedrale, e sul maggiore pose la mi-<br />
racolosa immagine del Crocefisso, e lo rie-<br />
<strong>di</strong>ficò con be'marmi, v'istituì il sodalizio<br />
del sutlragio, e gli assegnò ren<strong>di</strong>te per le<br />
messe. Rifabbricò il castello <strong>di</strong> Busilinia,<br />
e lodato per vigilanza pastorale e pruden-<br />
za morì nel 1 694*^ ^^^ sepolto avanti s. Giovanni<br />
nel sepolcro de' vescovi. Innocenzo<br />
XII nel 1695 gli sostituì Simone 11 Cava-<br />
gnini o Cavallini canonico <strong>di</strong> sua patria<br />
Spalatro, pieno <strong>di</strong> belle doti e limosiniero,<br />
rapilo da immatura morte nel 1699. Lo<br />
stesso Papa nel medesimo anno vi tra-<br />
sferì il somasco ^lefino Cupilli, celebre<br />
prelato, caro al car<strong>di</strong>nale Colloredo e ad<br />
Innocenzo XII, che gii <strong>di</strong>erono onorevoli<br />
doni, il p. Farlato riproducendone<br />
la vita scritta da Petricelli. Con orazrioui e<br />
penitenze pubbliche, con autorizzazione<br />
pontifìcia, fece <strong>di</strong> lutto per impetrare da<br />
Dio la cessazione della grave sterilità che<br />
pativa, perciòassol vendo tulli da qualunque<br />
scomunica o interdetto incorso, co-<br />
noscendosi manifestamente un castigo <strong>di</strong><br />
Dio, e procui;ò placarne lo sdegno. Ripristinò<br />
il culto del traurino b. Agostino Ca-<br />
sotto, con decreto della congregazione dei<br />
riti per tutta la <strong>di</strong>ocesi, e fu <strong>di</strong>chiarato 2."<br />
patrono <strong>di</strong> Tran; e contribuì perchè più<br />
profondasi stabilisse e propagasse la <strong>di</strong>vo-<br />
zione a s. Ignazio ed a s.FrancescoSaverio,<br />
per le relicpiie donate dal gesuita p. Lui-<br />
gi Carnolio. Clemente XI avendo Iraslalo<br />
a Spalatro [P\) l'eccellente pastore, con<br />
dolore e mestizia de'<strong>di</strong>ocesani, nel 1708<br />
nominò successore Pietro Paolo Calo-<br />
rio veneto somasco, dotto e rispettabile<br />
per pietà, carità profusa co' poveri, e<br />
qua 1 tenace custode della <strong>di</strong>sciplina eccle-<br />
siastica. Da Spalatro subito fece venire<br />
due gesuiti per coa<strong>di</strong>uvarlo alla celebra-
TRA<br />
zlone delle sagre funzioni, onde lucrare le<br />
indulgenze concesse dalla s. Seiìc, Impie-<br />
gò qtiin<strong>di</strong> lesuecureaesliipaiegliabusi,<br />
all'istiuzione <strong>di</strong> tulli, e del clero a norma<br />
de'sagri canoni, al quale elfelto aprì<br />
a'chierici una scuola <strong>di</strong> scienze ecclesia-<br />
sliclie nell'episcopio, <strong>di</strong>e perciò ingrandì.<br />
Propagò la <strong>di</strong>vozioneas. Ignazio con tan-<br />
to successo, che avendolo interposto per<br />
patrono presso Dio, la sospirala fertilità<br />
fu ridonala alle Ieri e Iraurine. Deploralo<br />
da tulli, si vide nel 1 7 i 3 trasferito a Veglia<br />
, a cagione <strong>di</strong> salute. In pari tempo<br />
gli successe fr. Michelangelo Farolfo mi-<br />
nore osservante, pre<strong>di</strong>catore apostolico e<br />
consultore de's. riti, il quale volle seco nel-<br />
l'episcopio due famiglie francescane, per<br />
aiutarlo nel zelantissimo escrciziodel suo<br />
ministero, che gli procacciò venerazione<br />
anche per la Dalmazia, onde pel suosa-<br />
pere venne da tulle parli consultalo, ^<br />
fulminò le censure ecclesiastiche a'deten-<br />
tori delle cose spettanti alla mensa epi-<br />
scopale. Rie<strong>di</strong>ficò l'episcopio, aumentò le<br />
ss. Reliquie della cattedrale con parte del-<br />
la ss. Croce, e co'corpi <strong>di</strong> s. Vittoria e de'<br />
ss. Agricola e Vitale. Lagrimalo morì nel<br />
lyiS, e l'arcivescovo Cupilli ne celebrò<br />
i funerali e le virtù con ornatìssima ora-<br />
zione. Nel 1716 reietto <strong>di</strong> Scardona quivi<br />
passò, Giovanni VI Vidovich <strong>di</strong> Sebeni-<br />
co, ma repentina morte lo tolse da questa<br />
valle <strong>di</strong> miserie nel 1 7?. i . L'8 giugno gli<br />
successe Gio. Antonio 11 Kadcich <strong>di</strong> Ma-<br />
carska già alunno del collegio Urbano e<br />
arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Zara, ottimo pastore, che<br />
<strong>di</strong>venuto arcivescovo <strong>di</strong> Spalalro ampliò<br />
uell'arci<strong>di</strong>ocesi il cullo tli s. Giovanni Orsini<br />
con festa anniversaria cheoltenne da<br />
Clemente Xll. Questi nel 1731 gli <strong>di</strong>e a<br />
successore fr. Giuseppe Caccia <strong>di</strong> Vene-<br />
zia minore osservante, già designalo ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Zanle e Cefalonia e commissa-<br />
rio <strong>di</strong> Terra iSanta, magnifico pel cidlo<br />
<strong>di</strong>vino, onde arricchì la cattedrale <strong>di</strong> sta-<br />
tue marmoree, <strong>di</strong> ornamenti e ricche sup-<br />
pellettili , facendo altrettanto con altre<br />
chiese della <strong>di</strong>ocebi, e nel 1 738 per lapvo-<br />
TRA 197<br />
vetta età rinunziò e si lilirò Ira'suoi re-<br />
ligiosi, lasciando <strong>di</strong> se la memoria in be-<br />
ne<strong>di</strong>zione; tuttavolta soj)ravvisse20 anni<br />
e morì fra'cappuccini <strong>di</strong> Tiene. Nel novembre<br />
da Nona vi fu Iraslalo Girolamo<br />
Fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pirano <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Capo d'Istria,<br />
tre volte lodato vicario generale e capi-<br />
tolare <strong>di</strong> Pola; anche egli fu munifico col-,<br />
la cattedrale, solennemente la consagrò<br />
non avendosene memoria che lo fosse; in-<br />
viò alla s. Sede la relazione dello stalo del-<br />
la sua <strong>di</strong>ocesi, riprodotta dal p. Farlalo,<br />
e benemerito nel 1754 morì. Nel i'/55<br />
Diego Manola nobile <strong>di</strong> Spalalro, arci-<br />
<strong>di</strong>acono <strong>di</strong> quella metropolitana e vica-<br />
rio generale, fu zelantissimo del <strong>di</strong> vin cul-<br />
lo, consagrò la chiesa delle benedettine<br />
<strong>di</strong> s. Pietro, curò l'istruzione del clero e<br />
de'<strong>di</strong>ocesani, e benedetto morì nel i 766.<br />
In questo gli successe Gio. Antonio lU<br />
Miocewich <strong>di</strong> Sebenico, già egregio mi-<br />
lite ,<br />
canonico della caltetlrale e vicario<br />
capitolare. Con esso il p. Farlalo termina<br />
la serie de* vescovi <strong>di</strong> Trau, che com-<br />
pirò colle Notizie <strong>di</strong> Roma, le quali l'in-<br />
cominciò neh 72 i.Neli787 Antonio Bel-<br />
glava <strong>di</strong> Zara , traslato da Curzola. Nel<br />
1 790<br />
Gio. Pietro Calzigna <strong>di</strong> Arbe. Nel<br />
1795<br />
Gio. Antonio Pinelli <strong>di</strong> Trau, e fu l'ul-<br />
il i.° giugno Pio VI fece vescovo<br />
timo, morto nel i8'2o. Leone XII colla<br />
bolla Lociimh. Pe tri Apostoli^iW^o giu-<br />
gno I SiSiBiill. Rom. cotit. 1. 1 7, p. 375,<br />
per la nuova circoscrizione delle <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Dalmazia e dell'Istria, soppresse la se-<br />
de vescovile <strong>di</strong> Trau, e l* unì parte alla<br />
<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Spalatro^ e parte a quella <strong>di</strong><br />
Sebenico. Dice la bolla :<br />
Dioecesis Epi*<br />
scopalis Ecclesiae Spalatensis praeter<br />
paroecias ipsius civitatis Spalati e/Jor-<br />
rnahitiir ex locis. . . . nec non ex noveni<br />
paroeciis suppressae <strong>di</strong>oecesis Tragiiriensis<br />
niiniruni ipsius civitatis TragU"<br />
riif ac locoruni Sef>Jicttiy Okruf>li, XednOy<br />
Castri Staphileiy Castri Noviy Castri<br />
Veterisy Castri fltturiy et Zirona<br />
e te. Dioecesis episcopalisEcclesiaeSebe'<br />
niccnsis actualeni suam<strong>di</strong>occcsini corn-
igB TRA<br />
ph'ctilur una nnn eie. atqiie ìtiuleeim<br />
paroeeìifi supprcssae (lioeeesìs Trni^iiriensìs<br />
nimJrnm^ Bossjglino, Pargomety<br />
Zechievieza^Berstranowo, Ogsye, Zoor-<br />
glieì'o, Plsoka, Liikidol, GlinhitorizzOy<br />
Bnsthùzzn^ et Blisua.<br />
TRAUTMANNSDORFWEINSBERG<br />
Maria Taddeo, Car<strong>di</strong>nale. Nacque in<br />
Gratz nella Sliria, <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Secovia, a'<br />
28 maggio I 76 r, da antica e nobilissima<br />
fiimiglia che possiede signorie in Austria<br />
e Boemia, creata sinodo! 1623 conti del-<br />
l'impero, nel 1715 magnati d'Ungheria,<br />
e poi neli8o5 principi dello stesso im-<br />
pero secondo l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> primogenitura.<br />
Educato e istiuilo con molta cina, fece<br />
in patria i suoi stu<strong>di</strong> sino alla filosofia.<br />
Manifestando traspoito e vocazione allo<br />
sfato clericale, passò nel collegio Germanico<br />
Ungarico <strong>di</strong> Ticino per appiendere<br />
la teologia, ove nel [78^, dopo aver so-<br />
stenute pubbliche <strong>di</strong>-pule, fu insignito<br />
della lamea dottorale. Ornalo <strong>di</strong> eru<strong>di</strong>-<br />
zione <strong>ecclesiastica</strong>, ascese i sag^ri or<strong>di</strong>ni, e<br />
nel dello anno ricevè in Gratz il sacer-<br />
dozio, e quin<strong>di</strong> la cuia d'anime in Isle<br />
sia nella parrocchia <strong>di</strong>Carnovia.Nel i 785<br />
fu fallo decano, arciprete e parroco Ho!-<br />
Icscoviense, e assessore del concistoro ec*<br />
tlesiaslico, ulTizi lutti che funse con lo-<br />
devole zelo. In<strong>di</strong> volle istruirsi nella lingua<br />
moiava, esi de<strong>di</strong>cò con amore paterno<br />
all'assistenza dell' istituto de' poveri,<br />
fondato nel uionaslero della ss. Trinità.<br />
Maturo nelle virtù e e<strong>di</strong>ficante ecclesia-<br />
stico, nel 1793 fu designato vescovo <strong>di</strong><br />
Trieste; futtavolla Pio VI nel concisto-<br />
ro del (."giugno 179'^ lo preconiz/ò ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Kòuigsgratz, ricevendo l'episco-<br />
pale consagrazioner8 settembre. Vacata<br />
l'illuslre sede arcivescovile d'Olmiitzper<br />
morte del car<strong>di</strong>nal Colloredo, l'arcidu-<br />
ca d'Austria Rodolfo Ranieri, poi car<strong>di</strong>-<br />
nale, che n'era il coa<strong>di</strong>utore con futura<br />
successione, a' i 5 setten»brei8i i cede i<br />
suoi <strong>di</strong>ritti, onde a'26 novembre fu elet-<br />
to Maria Taddeo, il quale fu conferma-<br />
lo da Pio VII sollanlo nel concistoro de*<br />
T R A<br />
I 7 marzo 18 r5, a cagione dello polillcihc<br />
vicende, sciogliendolo dal vincolo della<br />
chiesa <strong>di</strong> Kònig'^giat/. Dopo <strong>di</strong> essere stato<br />
solennemente intronizzato nella me-<br />
tropolitanad'OlmiitZjl'imperatoieFran- cesco I fece calde istanze a Pio VII che<br />
lo annoverasse al sagro collegio, e il Pa-<br />
pa l'esaudì nel concistoro de'aS settem-<br />
bre 18 16, cieandolo car<strong>di</strong>nale dell'or<strong>di</strong>-<br />
ne de'preli con bellissimo elogio, invian-<br />
dogli la notizia col berrettino car<strong>di</strong>nalizio<br />
per la guar<strong>di</strong>a nobile d, Emanuele de*<br />
principi Ruspoli, a cui aflìdò egual incarico<br />
pel car<strong>di</strong>nal Salni vescovo <strong>di</strong> Gmk.<br />
La berretta cor<strong>di</strong>nalizia gliela trasmise a<br />
mezzo dell'ableeiJto apostolico mg.*^ Leo-<br />
poldo Ruspoli fratello della guar<strong>di</strong>a no-<br />
bile, come si ha i\iì* Diari <strong>di</strong> iìorna. n.° jj<br />
e 86. Ilcar<strong>di</strong>iiale zelantissimo paslore,vi-<br />
silo paternamente l'arci<strong>di</strong>ocesi nel 1816,<br />
1817 e 1818; dall'imperatore fu deco-<br />
rato della grancroce dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Leopoldo,ecessò<strong>di</strong><br />
vjverea' 1 o gennaio 1819<br />
<strong>di</strong> morte prematura in Vietma, d' anni<br />
58 non compiti; e tra
T R E<br />
via. Delle copiose reiulile che a lui pro-<br />
venivano da tuli benefizi, si valeva o per<br />
sovvenire i poveri o per risarcire le chie-<br />
se, nìenando vita <strong>di</strong>vola e lolla applica-<br />
ta a^ii slu<strong>di</strong> sagri, onde il car<strong>di</strong>nal Lani-<br />
bergh vescovo ili Passavia, che ne avea<br />
allo concelto, lo <strong>di</strong>chiarò suo vicario nel<br />
TAuslria inferiore. Nel nienUe che eser-<br />
citava lale impiego, contrasse in Vienna<br />
Sheila amicizia coH'arcivescovo car<strong>di</strong>nal<br />
Kollonitz, che dal Papa l'oUennea suo<br />
coa<strong>di</strong>utore, e gli successe nel i yS i . Pre-<br />
se possesso della metropolitana con plau-<br />
so <strong>di</strong> tulli i buoni, che presto amcnira-<br />
rono in lui maschia virtù, e le sanli$si><br />
me leggi colle quali restaurò la decaduta<br />
<strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>, procurando d' i-<br />
slillare nel suo popolo verace e sincera<br />
<strong>di</strong>vozione. Si mostrò benefico e generoso<br />
colle persone vii luose, e non maiìcò nel<br />
tempo stesso <strong>di</strong> piovvedere all'in<strong>di</strong>genze<br />
e alle necessità delle povere e miserabili<br />
famiglie. L* imperatore Francesco I Io<br />
deputò prefetto e njoderatore degli slu-<br />
<strong>di</strong> nell'università <strong>di</strong> Vienna, e l'impera-<br />
trice M.^ Teresa lo <strong>di</strong>chiarò suo inlin)0<br />
consiglierejcfece istanza aBenedettoXlV<br />
perchè lo creasse car<strong>di</strong>nole, ciò che il Pa-<br />
pa esegui a'5 aprile 1^56 e dell'or<strong>di</strong>ne<br />
de'preti. Ma un colpo d'apoplesia lo rapi<br />
al ujondo in Vienna a' io marzo lySy,<br />
<strong>di</strong> 53 anni. Il suo cadavere ebbe sepol-<br />
tura in quella metropoltlana, dove alla<br />
<strong>di</strong> lui uit^moria fu eretto nobile e magni-<br />
fico monumento, fregiato d'onorevole e-<br />
logio, postovi dal suo fratello principe<br />
Gio. Gugliehno.<br />
TUElÌAoTIlEBlA. /.Trevi.<br />
TllEBlGNE (7Vz7;«//^v/). Città vescovile<br />
della Turchia Europea in Dalmazia<br />
e nella Bosnia (della (juale regione ripar-<br />
lai aSiRMio),sangiacato<strong>di</strong> Ilertzegovina,<br />
della quale parlerò poi (con>e promisi al<br />
Irove), come sua capitale. Questa città è<br />
capoluogo <strong>di</strong> giurisilizione, a 5 leghe da<br />
Ragusi eil a i 4 da ISiksiki, sulla sponda<br />
destra della Trebignilza, presso al mare,<br />
già sede del vescovo. E' <strong>di</strong>lcsu da un forte<br />
T R E I<br />
(;()<br />
quadrato, rinfiancato da 4 torri, dal Ca-<br />
stellano chinmata ragguardevole città<br />
con Gooo abitanli;allri <strong>di</strong>cono <strong>di</strong> meno,e<br />
de<strong>di</strong>cali in gran parte all'agricoltura. Nel-<br />
la piìi parte sono turchi e greci scisma-<br />
tici. Come lontana dalla strada maestra<br />
è poco conosciuta, onde poco se ne scris'^e<br />
da' geografi. Altri la chiamano Tribi-<br />
gne o Trebigna, Tribuniu/n, Trìhiiliuni.<br />
11 p. Parlato, Illirici sacri 1. 1 , p. i 6 i<br />
ancor egli <strong>di</strong>ce ciie poco <strong>di</strong> Trebigne ne<br />
scrissero gli stessi topografi ungarici, ed<br />
ecco quanto ne riporta. Ci^ÙLas^cjuain ve-<br />
tcrcs T/ibuliuni, sive Trihiuiiain <strong>di</strong>xe-<br />
re, mine autcni Tribignc vulgo <strong>di</strong>cimus^<br />
a filmo ejasdcm appellationis, a quo rigalur^<br />
nomenclaiurani accepit. A Ra-<br />
gusina civilatc, cui olini ohnoxia fueratj<br />
aliquod inilliarihus italìcis ahsce-<br />
<strong>di</strong>t. Cactcruni civitas a<strong>di</strong>nodum tennis,<br />
hcllique injuviisfcdwn ^'a stata j Turcis<br />
ab uno et aniplius sacculo obtemperat,<br />
scdes alioquin Episcopi, qui una cani<br />
Mcrcancìisi juxta posito Ragusini ine-<br />
tropolitae crat suffi-aganeus.ha sede ve-<br />
scovile <strong>di</strong>Trebigue fu eretta nelsecoloXI,<br />
e Papa Alessandro 11 del i o6 i la <strong>di</strong>chia-<br />
ròsulIVaganea della metropoli d'Anlivai i,<br />
ed in seguito lo <strong>di</strong>venne <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Ra-<br />
gusi. Quin<strong>di</strong> Pio 1 1 a' 1 9 marzo i 463 l'imi<br />
alla sede vescovile d\Marca/ia{^l'.)oI\fcrcana<br />
oDIcrca^x] che confermò a' i 7 <strong>di</strong>cem-<br />
bre i482Sisto IV. 11 p.lMireocheneliGi 3<br />
pubblicò la Notitia Episcopatunni^ve'^x-<br />
stiò Marcatenais et Tribunicnsis uniti,<br />
sub dominio reipublicac Ragusinam, e<br />
<strong>di</strong> lale metropoli sulhaganee. Altrettanto<br />
si legge in Commanville, che nel i 700 ci<br />
<strong>di</strong>ede 1' Ilistoirc de tous Ics Evcsckcz,<br />
notando che Trebigne era piena <strong>di</strong> tur-<br />
chi e <strong>di</strong> greci, e con •i/\. famiglie cattoliche.<br />
Si legge ucW Appcn<strong>di</strong>x del Bull. Pont,<br />
de Propaganda fide, t. 2, p.i4> il breve<br />
Àposlolatus o//icinni,i\tì 17 marzo<br />
1 727, <strong>di</strong>retto a Francesco Girolamo bo-<br />
na <strong>di</strong> Ragusi, vicario generale e primi-<br />
cerio <strong>di</strong> quella chiesa, da lui eletto ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Trcbigue e Mutcaua, per spon-
200 TRE<br />
tanca rinunzia del vescovo Antonio Ri-<br />
ghi> intesoli parere tle'cartlinali delia con-<br />
gregazione <strong>di</strong> propaganda /tV/f^, sollo la<br />
cui giuris<strong>di</strong>zione sono i due vescovati,<br />
come esistenti nelle parti degT infedeli.<br />
Quin<strong>di</strong> a'23 marzo col moto-proprio, Espando<br />
la chiesa, vescovile <strong>di</strong> Maicana e<br />
Trebigne sprovveduta d'entrate sufficien-<br />
ti al decoroso sostentamento del propiio<br />
pastore,a dare al vescovo ^ro tempore un<br />
qualche aumento all'entrate <strong>di</strong> sua chie-<br />
sa, gli assegnò 1' annua ren<strong>di</strong>la <strong>di</strong> scu<strong>di</strong><br />
200 spettanti alla congregazione<strong>di</strong> S.Pie-<br />
tro in Cattedra de'sacerdoti <strong>di</strong> Ragusi, come<br />
notai a Mabcana, riportando i vescovi<br />
successorijfinchè GregorioXV I, trovando<br />
vacanti le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Marcana e Trebigne, e<br />
governale dal vicario capitolare d. Domenico<br />
Socolovich , che risiedendo in Ra-<br />
gu^i ogni anno. portavasi alla visita delle<br />
due <strong>di</strong>ocesi, e perciò riceveva annui scu-<br />
<strong>di</strong> 5o dalla congiegazione <strong>di</strong> propagan-<br />
da, a'3o setlembrei839 affidò 1' atnmi-<br />
nistrazione <strong>di</strong> Marcana e Trebigne al ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Ragusi. Poiché nella circoscrizio-<br />
ne delle <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Dalmazia, fatta daLeone<br />
XII colla bolla Locuinh. Petvi yipo-<br />
stolif de' 3o giugno 1828. Ragusi ccsnÒ<br />
d' essere arcivescovato, e fu <strong>di</strong>chiarata<br />
suffiaganea della metropoli <strong>di</strong> Zara, alla<br />
quale furono sottomessii vescovati <strong>di</strong>Tre-<br />
bigne e Marcana. Ora le se<strong>di</strong> vescovili sono<br />
vacanti del pastore e dell'amministra-<br />
tore. Dello stalo delle due <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Tre-<br />
bigne e Marcana, a quest'articolo ne fe-<br />
ci cenno, essendovi parrocchie con curali<br />
in Marcana, che si compone <strong>di</strong> 5 isolette<br />
<strong>di</strong>sabitale, che ha la parrocchia <strong>di</strong> Dubrave;<br />
in Trebigne con 20 villaggi e 886<br />
cattolici, in Ranno con 19 villaggi 6x098<br />
cattolici, in Gradazcon 16 villaggi e 1293<br />
cattolici, e in Rasna con 32 villaggi e<br />
1437 cattolici. Le parrocchie propriamente<br />
sono in maggior numero, ma sono<br />
amministrate da 5 parrochi residenti<br />
ne'Iuoghi nominali, secondo le ultime no-<br />
tizie.<br />
L'Herzegoviua o Erzegovina Hert-<br />
T R E<br />
zegovina, TTerlzegovinae, Cliulmia, già<br />
ducalo (li s. Saba, è mi paese dell'Europa<br />
che <strong>di</strong>pen^le parte dall'impero d'Au-<br />
stria e parte dell' impero <strong>di</strong> Turchia, e<br />
forma deli." <strong>di</strong> quest'imperi una parte<br />
della Dalmazia, verso il sud-est, senza es-<br />
servi considerala come una <strong>di</strong>visione po-<br />
litica; nel 2." costituisce il sangiacalo della<br />
Bosnia. Questo sangiacalo è limitalo al<br />
nord-ovest da quello <strong>di</strong> Dagna-luka, al<br />
nord e al nord-ovest da quello <strong>di</strong> Traw-<br />
nik, col quale ha per confine la catena<br />
delle Alpi Dinariche; le montagne islesse<br />
lo <strong>di</strong>vidono all'est dal sangiacalo <strong>di</strong> No-<br />
vibazar. Tocca verso il sud-est il paese <strong>di</strong><br />
Montenegi-o (che descrissi a Scutari), e<br />
verso il sud-est e l'ovest la Dalmazia, che<br />
[ ero lascia in due luoghi avanzarsi fino<br />
al mare Adriatico, ove sopra un'assai<br />
piccola estensione <strong>di</strong> coste, proietta la<br />
punta <strong>di</strong> Kleck in faccia alla penisola <strong>di</strong><br />
Sabioiicello. La sua lunghezza è <strong>di</strong> 47 le-<br />
ghe, e la sua me<strong>di</strong>a larghezza <strong>di</strong> 20. E'<br />
questo paese quasi interamente coperto<br />
dalla ramificazione meri<strong>di</strong>onale dell' Al-<br />
pi Dinariche, che coronano i monti Vra-<br />
batz e Lioubouchka nel nord del sangiacalo,<br />
i monti Porim, Bielosok , Dubrava<br />
e Gra<strong>di</strong>na nel centio, ed i monti<br />
Tzaba,Tzerna,Slarka, Zave<strong>di</strong>n,Stareli-<br />
na e Prologh nella parte occidentale; que-<br />
sti ultimi formano una porzione del san-<br />
giacalo, dal lato della Dalmazia. Lesole<br />
pianure un poco considerabili sono quel-<br />
le <strong>di</strong> Gabela, in cui si estendono le pa-<br />
lu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Utovo, e quella <strong>di</strong> Grohovo, verso<br />
le frontiere del Montenegro. La Her-<br />
zegovina è inclinata al sud-ovest verso<br />
l'Adriatico, e quasi tulle le acque che la<br />
bagnano vanno in questo mare col mezzo<br />
della Narenta; questo corso <strong>di</strong> acqua<br />
considerabile percorre il centro del paese<br />
e vi riceve a destra la Dretsnilza, l' los-<br />
sinitza, che sorge dal lago Dialo, ed il<br />
Trebisat; a sinistra il Drinovnik, il le-<br />
sero, la Bouhna e la Crupa. In questa re-<br />
gione ripiena <strong>di</strong> piccoli piani elevali chiu-<br />
si da alle cinture <strong>di</strong> muutague, non è ra-
TRE<br />
ro il vedere delle riviere perdersi in prò*<br />
fon<strong>di</strong> abissi, per non ricomparir poscia se<br />
non dopo un corso mislerioso <strong>di</strong> qualche<br />
lega, ed anche per non più mostrarsi sulla<br />
superfìcie del suolo; <strong>di</strong> lai numero sono<br />
laTrebiuschìIza verso il sud, e la Miliaska<br />
verso il nord. Le ren<strong>di</strong>le <strong>di</strong> questo sangiacalo<br />
sono calcolale in ragione <strong>di</strong> 245,eoo<br />
aspri. Trebigne n' è d capoluogo, e Moslar,<br />
Mostaria y Andetrium , Mande-<br />
trìum, situata verso il centro del paese,<br />
è poscia la più ragguardevole città. Mostar<br />
capoluogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto a i 7 leghe da<br />
Bosna-Serai, capitale della Bosnia, è cìn-<br />
ta <strong>di</strong> mura merlate, i cui due terzi stan*<br />
no sulla riva destra della Narenla, e il re-<br />
stante sulla sinistra: si comunica dall'una<br />
alTaltra parte col mezzo <strong>di</strong> un ponte in<br />
pietra <strong>di</strong> un solo arco, lungo 45>o pie<strong>di</strong>,<br />
che si crede eretto da Traiano. Ha<br />
fabbriche d'armi rinomale e fa un com-<br />
mercio attivissimo in bestiame, biade e<br />
vino. Conta più <strong>di</strong> 10,000 abitanti, de*<br />
quali due terzi sono torcili e il restante<br />
greci-uniti cattolici. Alcuni geografi <strong>di</strong>cono<br />
corrispondere Moslar all'antica Sa-<br />
lo/ita7i£r,a\ìv\ la <strong>di</strong>cono chiamata anticamente<br />
Chulmia.Chclinum e Zacliulinia.<br />
Però con questi nomi è piuttosto denomi-<br />
nalo il paese deirilerzegovma, il quale fece<br />
parte del regno <strong>di</strong> Servia (f^).N{!l me-<br />
<strong>di</strong>o evo fu governalo da un principe in-<br />
<strong>di</strong>pendente, cheTimurlach pascià rese tri-<br />
butario; in seguilo Mohammed pascià ne<br />
fece la conquista, e fu incorporalo poco<br />
tempo dopo ne' [)osse<strong>di</strong>nìenli ottomani.<br />
La porzione occupata dalla possente repubblica<br />
<strong>di</strong> Venezia avea per capitale Ca-<br />
sleinuovo; fu riunita poscia alle Provin-<br />
cie ILlirirhe e quin<strong>di</strong> all'impero Austria-<br />
co in cui è ancora. Castel Nuovo, rV/.sY/v^m<br />
ìwvuw^ iVf06'6f 5- ^/-//m, città della Dalma*<br />
zia a più <strong>di</strong> 4 leghe da Catlaro, è posta<br />
sul golfo del nome istesso e sulle fdde <strong>di</strong><br />
una montagna, ed ha qualche fortifica*<br />
/ione. La parte alla è occupala dalla cit-<br />
Ituleila <strong>di</strong> Castel <strong>di</strong> Terra, che domina in-<br />
lerauienle la città, e le cui lurlificazioui<br />
voli. LXXIX..<br />
TRE 201<br />
sono mal conservate. Ha sulla riva la cit-<br />
tadella <strong>di</strong> Castel <strong>di</strong> Mare, la miglior <strong>di</strong>-<br />
fesa <strong>di</strong> Caslelnuovo. Sopra un' altura a<br />
circa 23o tese da Castel <strong>di</strong> Terra , evvi<br />
il forte detto la Fortezza SpagnuoIa,per-<br />
chèifu eretta dagli spagnuoli, allorché es-<br />
sendo alleati de' veneziani, s'impadronirono<br />
<strong>di</strong>Caslelnuovo nel 1 538.Questo for-<br />
te domina i <strong>di</strong>ntorni e soprattutto il sob-<br />
borgo dalla parte <strong>di</strong> Ragusi. La città per<br />
se è <strong>di</strong> poca considerazione, e poco commerciante;<br />
vi è la chiesa pe'callolici, un<br />
convento <strong>di</strong> cappuccini, ed una chiesa<br />
greca. Il nuovo e ben costruito lazzaretto<br />
non è molto <strong>di</strong>stante dalla città,i sobbor-<br />
ghi sono assai popolali, eia maggior par-<br />
te <strong>di</strong> greci per credenza. Credesi fondala<br />
questa città da Twartko re <strong>di</strong> Rascia, e<br />
che fosse altresì la capitale dell'Erzego-<br />
vina, perchè serv'i <strong>di</strong> residenza ad alcu-<br />
ni de'suoi principi. Uno de' suoi castelli<br />
fu fabbricato nel iSyS da Tuandeio re<br />
<strong>di</strong> Bosnia. I turchi l'occuparonocon altre<br />
città, ma nel 1 538 fu presa dall'armata<br />
combinata <strong>di</strong> Paolo III, dell'imperatore<br />
Carlo V, e della repubblica <strong>di</strong> Venezia,<br />
restandovi la guarnigione imperiale spagnuola:ma<br />
nel 1 589 il famoso corsaroBarbarossa,con<br />
poderoso esercilOjs'impadrom<strong>di</strong>Caslelnuovo<br />
con gran<strong>di</strong>ssima per<strong>di</strong>ta<br />
degli spagnuoli. Nel 1572<br />
i veneziani ten-<br />
tarono un assalto, ma inutilmente, finche<br />
se ne impadronirono poscia a'3o settembre<br />
1687, comandali dal generale Gnolamo<br />
Corner, e la possederono sino al<br />
1797, dopo la quale epoca Caslelnuovo<br />
subì la sorte <strong>di</strong> questa parie dell'Erzego-<br />
vina. Su questo paese ecco quanto scris-<br />
se il p. Parlalo nell' Illyrìci sacri t. i,<br />
p. 159. Ad llliiriun swe Ce. tiunm finmìuniri'^rc<strong>di</strong>nr<br />
nccesse est. Ah co cnirn<br />
ìnìtìum ducchat nobilissima Dalmatiae<br />
Mc<strong>di</strong>tcrrancac provincia^ quani Ilerzc^ovinam<br />
et ducatums.Sahae vocant<br />
nacque ultra Naroncm lon^issime in<br />
(jf<br />
Or Inni cxciirrchat.Dc liacquac scrìpsit<br />
docte copioscqne Topo^raphus /funga-<br />
rieus, huic loco aUcxcre juvat. » /i«t'<br />
14
2o:ì tre<br />
Dalmaiia ìio<strong>di</strong>endum suh Turcìco imperio<br />
ingeniiscenfffpars non mo<strong>di</strong>ca est<br />
Ilerzegoi'incfy alias s. Sahae Ducalus,<br />
qui tantae olim erat ampUtu<strong>di</strong>niSf ut<br />
non secus a Chulmensis Toparchia, in<br />
cujus locum sub postrema aetate successerat,<br />
ad duodecim <strong>di</strong>eruni iter ah<br />
Oriu quidem Noi'ibuzariuin usque ur-<br />
hem. principem Rasciae, ab Occasu aiitem<br />
usque ad ZctinamJlumium porrigeretur.<br />
Dictus est s. Saba Ducatus a Ra-<br />
sco ter tio genito Stephani regis Serviae,<br />
quem alii Simeonem appellantj cum elìim<br />
assumpto Sabae titulo Monaclium<br />
induissetj tanta sanctitatis opinione vitam<br />
exegitj ut Servii mox a morte san-<br />
etani pronunciarenty et in perennem e-<br />
jus memoriam Cìiulmiam^ tunc Serviae<br />
provincìamf quod in eadem Divus hic<br />
Monachus tumulo sit Hiatus, s. Sabae<br />
titulo continuo insignirent. Dicilur ta~<br />
men vulgo Herzcgovina sive ab Ula<strong>di</strong>slau<br />
Stephani, quem nonnulli Herzegum<br />
appellant,Jilio: quod is scilicet Toparchiam<br />
liane post parentis decessum<br />
ohtinueritj sive probabilius a Germa-<br />
nica voce Herbog, quae Duceni sonat.<br />
Ut autem praecipua, prout plerisque<br />
placet, hujus Ducatus arx Neo-Castrum<br />
una cumCataro,etRhizonio^quae<br />
omnia Herzegovinensis provincia Jinihus<br />
contineri ajunt^ in Venetorum po~<br />
testate sitj attamen nemo injicias jerit<br />
amplissimum hujusDucatus <strong>di</strong>strictum,<br />
quem Conduerges Turcae vocant^ qui-<br />
ve olim pulcherrimis castellis arcibusque<br />
muniebatur, Turcico in praesens dominio<br />
magna ex parte tenerij ac in primis<br />
totìus regionis caput Ilerzegovinam<br />
urbem a Bassa, qui toti illi tractui ini-<br />
perat, insiderij quamquam adeo sit tenuisyUtvix<br />
ab ullo geographorum maxime<br />
recentiorum memorari consueverit.Nimirum<br />
infelices illaeregiones litterato<br />
viatori haud facile perviae, ad<br />
haec ab incolarum feritate plurimum<br />
defaedatae, decora prope omnia una<br />
cum nominih US amisere.ìd unum a seri-<br />
TRE<br />
ptorihus adnotalum reperio BassamSinanum,<br />
nescìo qua rabit correptuni anno<br />
i5^Sy cum Herzcgovinam civitatem<br />
occupasset, S. Sabae ibidem tumulati<br />
corpus publice comburi j'ussisse, ut legere<br />
est apud Joannem Tomcum Marnavitium<br />
in Vita s. Sahae, Roma e 1 63o<br />
ffpis vulgata." \\ p.Faì\a\o riparla del-<br />
l'Herzegovina e ducalo <strong>di</strong> s. Saba, deliri<br />
provincia Chelmense, caduta sotto il do-<br />
minio de'piinci pi eretici, nel t. 4, a p. i8q.<br />
L'Herzegovina ebbe pure altre se<strong>di</strong> ve-<br />
scoxìWjCome Stefaniaco o^iìvenia o Narona,<br />
la cui cattedrale fu Ira.sfeiita a Mostar;<br />
eCraina.ch'\nmi\\.i\ pure Crensem^<br />
Crainensem e Chulmia, iVipoì unita al-<br />
la sede episcopale <strong>di</strong> Dumno o Dalnii-<br />
nium. Di tali vescovali parlai ne' voi.<br />
LXVlir, p. 7.11 e 218, LXIX, p. 195.<br />
TREBISONDA RESSARlONE,C«r.<br />
<strong>di</strong>naie. V. Ijessarione e i tanti articoli<br />
che Io riguardano.<br />
TREBISOJNDA (Trapezuntin). Città<br />
con residenza vescovile della Turchia A.-<br />
sialica,in Armenia, capoluogo del pascia-<br />
latico del suo nome, il (piale confina con<br />
fjuelli d' Crzerum e <strong>di</strong> Sivas, colla Rus-<br />
sia e il mar Nero: gran<strong>di</strong> e rnagui fiche ne<br />
sono le selve, numerose le pecore e le ca-<br />
pre, abbondante il miele e la cera, rinomate<br />
le ciliegie eie pere, copiosissima nel-<br />
la sua costa la pesca. Trebisonda è la pri-<br />
maria piazza del suo commercio. Tra i<br />
popoli che abitano questa contrada , si<br />
f.tnno <strong>di</strong>stinguere {)arlicolaj'menle i Lazi,<br />
nozione selvaggia e feroce sparsa più <strong>di</strong><br />
tutto nell'est e nel centro. I Lazi furono<br />
convertiti al cristianesimo nel pontificnto<br />
<strong>di</strong> s. Ormisda del 5 14. La città <strong>di</strong> Trebi-<br />
sonda oTrebizonda,in turco Tarahozan^<br />
leghe e 55 da<br />
è <strong>di</strong>stante da Carahissar 3 i<br />
Erzerum. Situala sul mar Nero, è sede<br />
d' un governatore o mutsellim, ed offre<br />
' grato aspetto perla sua posizione sul dor-<br />
so d'una collma, e conserva ancora la fi-<br />
gura d'un trapezio. All'est e all'ovest ha<br />
per <strong>di</strong>fesa une burroni profon<strong>di</strong>, l'uno al-<br />
l'altro congiunti me<strong>di</strong>ante un fosso taglia-
T R E<br />
lo nel vivo sasso; gli antichi ripari, che sono<br />
tli pietra e in generale altissimi, ma<br />
male mantennlijSi estendono lungo i mar-<br />
gini tle'bnrroni, e sono bagnali da'maro-<br />
si e allaccansi alla cittadella, ch'è in par-<br />
te rovinata. Trebisonda, grande e celebre<br />
cill'i,ha6 porteequella d'Erierum por-<br />
la un'iscrizione greca. Un sobborgo pel<br />
gran numero delle sue chiese e altri e<strong>di</strong>-<br />
fìzi fa supporre che formasse parte del-<br />
l'antica cillà. Tranne la parte della città<br />
cìie fronteggia il mare, tulio il resto ri-<br />
ducesi a gran<strong>di</strong> giar<strong>di</strong>ni cinti <strong>di</strong> mura. Vi<br />
si contano i8 gran<strong>di</strong> moschee, 8 kan, 5<br />
bagni pubblici, I o chiese greche e una cat-<br />
tolica. Un acquedotto per mezzo d'un ar-<br />
co cavalla la valle che la città separa dai<br />
sobboighi. Vi è un gran e<strong>di</strong>fizio quadralo,<br />
dello bezeslein, con due finestrelle ad<br />
ogni faccia, e credesi coslruito da'geno-<br />
vesi per magazzino da polvere. Ad un 3.*<br />
<strong>di</strong> lega veiso l'ovest della ciltà sorge so-<br />
pra un' altura, donde si gode la vista del<br />
mare, la chiesa greca <strong>di</strong> s. Sofìa, e<strong>di</strong>fica-<br />
ta <strong>di</strong> pietra in piccole proporzioni, ma col-<br />
la cupola sostenuta da 4 colonne <strong>di</strong> marmo,<br />
con l'ingresso princi[iale adorno da<br />
4 colonne corintie <strong>di</strong> marmo bianco; chie-<br />
sa che si crede risalire a Giustiniano I nel<br />
VI secolo, una parte della quale nel r 461<br />
fu convertila in moschea. Il vecchio pa-<br />
lazzo Eski-Serai, attualmente rovinoso,<br />
è in una penisolelta che forma due picco-<br />
le baie, una all'est e l'altra all'ovest; la<br />
] .' meglio dell'altra riparala da' venti,<br />
ed è quella dove le navi calano l'ancora;<br />
ma il vero porlo <strong>di</strong> Trebisonda è a Pialana<br />
lontajia 3 leghe all'ovest, la cui ra-<br />
da trovasi buona, eoinc sicuro l'ancorag-<br />
gio. In grazia della Udvigazione a vapo-<br />
re, il movimento del porto <strong>di</strong> Trebisonda<br />
ora ha preso un singolare sviluppo, do-<br />
poché i trasporti <strong>di</strong> merci europee m quei<br />
paesi si fecero più frequenti, massime du-<br />
rante l'ultima cessata guerra d'Oriente.<br />
Vi sono fabbriche <strong>di</strong> tele, <strong>di</strong> coloniue, <strong>di</strong><br />
reti per la pesca e altre. Trebisonda è il<br />
luogo <strong>di</strong> transito delle mercanzie Iru la<br />
T R E 2o3<br />
Persia e Costantinopoli, ecommercia pule<br />
colla Crimea, la Giorgia e la Mingre-<br />
lia, non che colla Tauride. I suoi 16,000<br />
abitanti circa sono turchi, greci, armeni,<br />
circassi, giorgiani, tartari ed ebrei, li clima<br />
non viècalilissimo,e le più alte mou-<br />
lagne vicine conservano neve per lutto<br />
l'anno. Amenissimo riesce l'aspetto <strong>di</strong> tut-<br />
ta la costa, assai ben coltivata e ritaglia-<br />
ta da selve e vallate. Avanzi considerabi-<br />
li <strong>di</strong> monumenti antichi coronano le cre-<br />
ste dell'alture vicine. Questa città è an-<br />
tichissima: Senofonte ne parla sotto il no-<br />
uìe <strong>di</strong> Trapezus^ che dare le fece la sua<br />
forma simile a quella d'un trapezio. Secondo<br />
gli storici greci, fu fondata da una<br />
colonia <strong>di</strong> Sinope, e in<strong>di</strong>pendente rimase<br />
sino alla conquista che ne fecero i re <strong>di</strong><br />
Ponto Poleinoniaco (l^.); i romani a que-<br />
sti la tolsero e ne formarono la capitale<br />
della provincia <strong>di</strong> Ponto <strong>di</strong> Cappadocia<br />
(/^.). Dopoché Alessio V Duca,detto7lfa/"-<br />
"^ujflo dalle folle sopracciglia,si fece impe-<br />
ratore <strong>di</strong> Costantinopoli, con ispogliarue<br />
Alessio IV il Giovine e l' insorto iVicoU<br />
Canabe, in<strong>di</strong> fatto strangolare il i.° l'S<br />
febbraio 1 204, i crociati che si trovavano<br />
nella città si crederono in <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> con-<br />
quistar l'impero d' Oriente caduto in i-<br />
scompiglio. Quin<strong>di</strong> i francesi e i venezia-<br />
ni fatto tra loro un trattato per la <strong>di</strong>vi-<br />
sione del conquisto, attaccarono Costan-<br />
tinopoli prendendola per iscalata a'12 a-<br />
prile, e Alessio V ne fuggì, ma poi pre-<br />
so fu fatto morire. Poscia venne eletto im-<br />
peratore /./2/mo d\ Costantinopoli Caldovino<br />
I conte <strong>di</strong> Fiandra. Intanto Teodo-<br />
ro Lascari I, sposò Anna figlia d' Alessio<br />
III imperatore, nel 1206 si fece proclamare<br />
imperatore <strong>di</strong> Niccaj e i\i\e prin-<br />
cipi della casa de'Comneni, Davidde ed<br />
Alessio, ch'erano fratelli, s'impadroniro-<br />
no ad un tempo iti.Mella Patlagonia, il<br />
2.° <strong>di</strong> Trebisonda e della Colchide, chiamala<br />
Lazico nel bassi» iu)pero. Regnando<br />
in Costantinopoli Roberto <strong>di</strong> Courte-<br />
nai 4«° 'iiJp
ao4 TRE.<br />
1222, r impero greco si trovo <strong>di</strong>viso Ira<br />
4 iinperalori, poiché Davidde Comneno<br />
si fece proclamare imperatore a Trebison-<br />
da, e Teodoro l'Angelo Comneno fece al-<br />
Ireltanto in Tessalonìca. Sotto Michele<br />
Paleologo imperatore <strong>di</strong> Nicea,a'25 lu-<br />
glio 126 1 Costantinopoli fu tolta a'iatini,<br />
e venne ripristinato l'impero greco: maritò<br />
la sua figlia Eudof^sia con Giovanni<br />
Comneno imperatore <strong>di</strong>Trebisonda,e l'al-<br />
tra figlia Anna a Michele Crotula figlio<br />
<strong>di</strong> Michele l'Angelo imperatore <strong>di</strong> Tes-<br />
salonica. L'impero <strong>di</strong> Trebisondasi <strong>di</strong>sle-<br />
se dalle bocche del Rioni o Fasi, a quelle<br />
del Rizil-Ermak o Halys, e formò a un<br />
<strong>di</strong> presso il regno dell'antico Ponto; e men-<br />
tre quelli <strong>di</strong> Nicea e <strong>di</strong> Tessalonica cessa*<br />
1000 dopo la ricupera <strong>di</strong> Costantinopoli,<br />
questo <strong>di</strong> Trebisonda ebbe e continuò ad<br />
avere i suoi imperatori separati da quel-<br />
li <strong>di</strong> Costantinopoli. Il penultimo <strong>di</strong> questi,<br />
Giovanni III Paleologo, sposò Maria<br />
Comnena figlia d'Alessio imperatore <strong>di</strong><br />
Trebisonda. Costantino XII Paleologo vide<br />
a'29 maggio 1453 cadere in potere <strong>di</strong><br />
Maometto 11 sultano de'turchi Costanti-<br />
nopoli, e terminare l'impero greco, per-<br />
dendovi la vita. Gli sopravvissero i fra-<br />
telli Demetriae Tommaso, che sisosleo-<br />
nero per qualche tempo nel PeloponnesOjfinchè<br />
nel 1 458 se ne rese padroneMao*<br />
metto lì, il quale rivolse le suecure al con-<br />
quisto dell'impero de'greci <strong>di</strong> Trebison-<br />
da. Yi regnava Davidde Comneno, che a-<br />
vea usurpato il trono dopo la morte <strong>di</strong> suo<br />
fratello Giovanni, <strong>di</strong> cui fece perire il fi-<br />
glio. Davidde minacciato da'turchi, fece<br />
alleanza con Usun-Cassan re <strong>di</strong> Persia, che<br />
gli promise soccorsi. Maometto 1 1 però in-<br />
timidì il monarca persiano, e fece mettere<br />
l'asse<strong>di</strong>o a Trebisonda da Machmul,<br />
uno de'suoi favoriti. Davidde si preparava<br />
ad una vigorosa resistenza, ma Machmul<br />
avendogli chiesto un abboccamento,<br />
gli <strong>di</strong>pinse con tanLa forza la potenza <strong>di</strong><br />
Maometto II e le <strong>di</strong>sgrazie che minacciavano<br />
i suoi nemici, che l'imperatore spa-<br />
ventato accousentì <strong>di</strong> cedere i suoi stati, a<br />
T R E<br />
con<strong>di</strong>zione che il sultano sposerebbe sua<br />
figlia primogenita, Anna Comnena. Mao-<br />
n)etlo 11 sottoscrisse tal contli/ione, ed il<br />
principe deposto nel 1462 <strong>di</strong>e fine all'in»-<br />
pero <strong>di</strong> Trebisonda, con imbarcarsi pei*<br />
Costantinopoli colla sua famiglia. Appe-<br />
na fu in potere <strong>di</strong> Maometto II, solto pre-<br />
testo <strong>di</strong> segi-ete praliche co' principi cri-<br />
stiani, fu <strong>di</strong>chiarato colpevole e gli si la-<br />
sciò la scella <strong>di</strong> farsi uiaometlanoo il sup-<br />
plizio. Davidde ricusò d'abbracciare l'isla-<br />
mismo, e 7 de'suoi figli ne imitarono l'e-<br />
roico e religioso esempio, e furono tutti<br />
uccisi, pare tranne l'ultimo de'fìgli <strong>di</strong> 3<br />
anni, da cui prelesero <strong>di</strong>scendere iComne-<br />
ni passati in Francia. Ai Comneni si at-<br />
tribuisce l'istituzione del celebre or<strong>di</strong>ne<br />
Costantiniano ma al modo detto a<br />
f/^.j,<br />
Speron d'oro (f'^.)- I Comneni regnarono<br />
su Trebisonda quali imperatoli 257<br />
anni, ed i Papi JNicolò V, Calisto III ePio<br />
II fecero tutti i loro sforzi pel mantenimento<br />
dell'impero <strong>di</strong> Trebisonda. Maometto<br />
li sposò Anna, dopo averla costretta<br />
ad abiurare il cristianesimo. Quin<strong>di</strong><br />
Trebisonda segui i destini e le vicende del-<br />
la Turchia. Nel ricordato tempo fìoiì il<br />
dottissimo e celebre car<strong>di</strong>nal Bessarione<br />
[V.) <strong>di</strong> Trebisonda, la quale ebbe pure<br />
altri illustri.<br />
La sede vescovile fu eretta nel IV se-<br />
colo nell'esarcato <strong>di</strong> Ponto, nell'Asia Mi-<br />
nore; <strong>di</strong>venne metropoli nel secolo IX, e<br />
nel XI 11 esarca della provincia ecclesia-<br />
stica <strong>di</strong> Lazica (F.), alla quale si unì pu-<br />
re fin dal IX secolo la metropoli <strong>di</strong> Plia*<br />
siana^ città rovinata nel VI o V'^II secolo,<br />
trasferendovi isuoi <strong>di</strong>ritti. Trebisonda eb-<br />
be a sufFraganee le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Petra eretta nel<br />
VI secolo, e le seguenti tutte fondate nel<br />
IX: Rodopoli, Ziganea, Abisena o Risa-<br />
na, Chorianum,Chamusuris,Chachaeura,<br />
Paiperis,Ceramium,Lerium,Saccaba,Tochatzilzi<br />
o TokatjTochalziertzi, Tonino-<br />
ti, Phasiana, Tasermacum , Audacta e<br />
Lari»)acum. La chiesa callolicasolto l'in-<br />
voca/ione <strong>di</strong> s. Filippo apostolo n'è l'an-<br />
tica cattedrale, li i ."vescovo greco <strong>di</strong> Tre-
TRE<br />
bisonda fu Donno, <strong>di</strong>e nel 3 2 5 inlerven*<br />
ne al concilio generale <strong>di</strong> Nicea I; Atar-<br />
hio nel /{5 1 Fu a (juelio più- generale <strong>di</strong><br />
Calcedonia. Anlimoperma^neggidell'ini-<br />
peiatriceTeodora, moglie <strong>di</strong>Giusliniano I,<br />
fiitras(eritoaIlasede<strong>di</strong>Coslanlinopoli,efu<br />
grandemente perciò protelto dall'impera-<br />
tore. Ma njauifeslandosi ciclico enlichia-<br />
no, con rigettare il concilio <strong>di</strong> Calcedonia,<br />
Papa s. Agapito I, liovandosi u\Costaiiti-<br />
/?oyyo/z (/''.), senza convocare il sinodo,ma<br />
per sua propria autorità lo scomunicò e<br />
depose insieme conSevero patriarca d'An-<br />
liocliia e altri suoi seguaci nell'eresia; <strong>di</strong><br />
più lo spogliò ezian<strong>di</strong>o dell'antico suo ve-<br />
scovato <strong>di</strong> Trebisondae gTinler<strong>di</strong>sseogni<br />
funzione sacerdotale.Teodoro fu al VI sinodo<br />
generale. Cristoforo nel WXEpiscopus<br />
Phasi<strong>di</strong>s sh>e Trapezuiitiorum. Co-<br />
stantì no metropolita intervenne a due si-<br />
no<strong>di</strong> del patriarca Alessio nel io23. Leo-<br />
ne si trovò presente all'infausto concilio<br />
<strong>di</strong> Michele Cerolaiio; N. fu nel 1 i 57 al sinodo<br />
<strong>di</strong> Costantinopoli. Michele nel 1 166<br />
a quello <strong>di</strong> Luca Crisobergo patriarca. Ni-<br />
fonedel i 34 , Teodosio del i 38o, Teodu-<br />
1<br />
lo del I 392. Doroteo sottoscrisse il decre-<br />
to d'imione nel concilio generale <strong>di</strong> Firen-<br />
ze. Cirillo del ì653, che consegnò al p.<br />
Giacomo Goar vicario generale de'dome*<br />
uicani, un alto scritto e firmato <strong>di</strong> pro-<br />
prio pugno, col quale<strong>di</strong>chiarava che i greci<br />
aclorano il corpo e il sangue <strong>di</strong> Gesù<br />
Cristo nella ss. Eucaristia ; e 1' Allaccio,<br />
De consens.j mette quest'illustre prelato<br />
nel numero de' vescovi greci che andarono<br />
a Roma per unirsi <strong>di</strong> comunione col-<br />
la s. Sede. Giovanni del 1G72. Ignazio<br />
del I 72 f. Orìens chr. 1. 1, p. 5og. Ebbe<br />
altresì questa chiesa de' vescovi latini, il<br />
i ."de'quali fu Antonio del 1 344i<br />
"^^ pon-<br />
tificalo <strong>di</strong> Clemente VI; Mattia del 1 34(>,<br />
Alessandro,' Giovanni ,<br />
Bartolomeo del<br />
iSqo, Giovanni Mundel francescano, N.,<br />
Michele francescano e penitenziere aposto-<br />
lico, Nicola de Gummi<strong>di</strong>u francescano del<br />
1409 da Alessandro V sostituito al pre-<br />
cedente, Paulo Miukliui francescano del<br />
T R È aòS<br />
1 4 1 4> Marco Viari veneto francescano nel<br />
14^7 lodato dal Va<strong>di</strong>ngo , Gregorio de<br />
Corsanego <strong>di</strong> Pera generale degli agosti-<br />
niani nel 1437. Orimi- c/ir.l. 3, p. 1099.<br />
Trebisonda, Trapezwitin, ora è un tito-<br />
lo arcivescovile in pardb us, senza simili<br />
vescovi <strong>di</strong>pendenti, che conferisce il Pa-<br />
pa. Ne furono per idtimo insigniti, Ales-<br />
sio Antoni de'principi <strong>di</strong> Massovia; e Pio<br />
VII nominò Antonio Luigi Piatti romano,<br />
autorizzando ilcardmal della Soma'<br />
glia ( /^.) vescovo d'Ostia e Velletri, a cou-<br />
sagrarlo a' 1 9 agosto 1 82 i nella cattedra-<br />
le <strong>di</strong> Frascati; poi canonico Lateranense,<br />
segretario delia congregazione delle reli-<br />
(juie e indulgenze, zelante vicegerente <strong>di</strong><br />
Roma, e da Gregorio XVI a' 2 ottobre<br />
1837 traslato al patriarcato d'Antiochia<br />
in par tihiis, come rilevai nel voi. LXVIF,<br />
p. 1 8, riportandone la serie. Notai ne' voi.<br />
LI, p. 342,6 LIII,p. 224, che il regnan-<br />
te Pio IX a'3o apriIei85o istituì il ve-<br />
scovato <strong>di</strong> Trebisonda <strong>di</strong> rito armeno per<br />
gli armeni cattolici, <strong>di</strong>chiarandolo suffra-<br />
ganeodell'arcivescovo primate <strong>di</strong> Coslan-<br />
linopoli dello stesso rito e nazione. Nel<br />
medesimo giorno il Papa con suo breve<br />
apostolico ne fece i.° vescovo l'attuale<br />
mg/ GiuseppeArakial, già alunno del col-<br />
legio Urbano, al quale il sultano che regna<br />
con firmano de' 19 agosto 1 85 1, gli<br />
concesse pieno potere civile sopra gli ai*meni<br />
suoi <strong>di</strong>ocesani. Pel suo zelo nel 18 52<br />
si rivolsero a lui 122 famiglie ar(neno-sci-<br />
smatiche per essere istruite ue'dogmi cat-<br />
tolici, onde riunirsi a'ioro antichi confra-<br />
telli , rientrando nel grembo della vera<br />
Chiesa. Altre conversioni erano seguile<br />
negli anni precedenti, ne'quali gli scisma-<br />
tici aveanoio chiese: <strong>di</strong> loro e de'cattoliei<br />
armeni <strong>di</strong> Trebisonda già feci cenno<br />
nel voi. XVllI, p. 125. 1 latini cattolici <strong>di</strong><br />
Trebisonda <strong>di</strong>pendono dal vicario apostolico<br />
<strong>di</strong> Costantinopoli, ed ultimamen-<br />
te erano assistiti da due preti armeni.<br />
TRE CAPITOLI. Questuine e contro-<br />
versia famosa, che per lungo tempo agitò<br />
le chiese d' oiiculc e d' occidculei e pio-
ào6<br />
TRE<br />
.**<br />
(lusse seismo. Consislono i Ire capitoli: i<br />
in nnn letlern ci' Iba o Ibas arcivescovo<br />
d'Edessa, <strong>di</strong>retta a Mai is o Marino mo-<br />
naco persiano (altri <strong>di</strong>cono re <strong>di</strong> Persia);<br />
s.^negli scritti <strong>di</strong> Teodoreto vescovo <strong>di</strong>Ci-<br />
ro, conlioii 2 capitoli o anatematismi <strong>di</strong><br />
s. Cirillo patriarca d'Alessandria; 3.° i li-<br />
l)ri <strong>di</strong> Teodoro vescovo <strong>di</strong> Mopsiiesla: tut-<br />
te opere infette dell'eresia A& Ncstorìani<br />
(^^.Jy clamorosa <strong>di</strong>fferenza e<strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a, <strong>di</strong><br />
cui parlai in tanti luoghi, per le sue gra-<br />
-vi conseguenze. Teodoro <strong>di</strong> Cappadocia,<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Cesarea, seguace degli er-<br />
rori <strong>di</strong> Origene, scaltro e brigatore rno-<br />
Dofisila o eulicbiano, ostentando d'essere<br />
cattolico, ingannòrimperoloi e Giustinia-<br />
no I,con piesentiirgli i tre capitoli, e l'in-<br />
dulse a promulgare per tutta la cristia-<br />
nità un imperiale e<strong>di</strong>llo <strong>di</strong> proscrizione<br />
e <strong>di</strong> condanna de'suoi autori, da lui com-<br />
posto e intitolato Confessione <strong>di</strong> Calce-<br />
donia. Teodoro a ciò fu mosso, anche per<br />
ven<strong>di</strong>carsi del legato apostolico, poi Pe-<br />
lagio Ifr^.j^che avea condannato gli er-<br />
rori d'Origene. Tale pubblicazione il Baronie<br />
la <strong>di</strong>ce elieltuala nel 546, ma il ^o-<br />
ris ed Antonio Pagi sostengono confor-<br />
ti ragioni avvenuta nel 544* Questo de-<br />
creto in materia sì delicata , scompigliò<br />
l'universo, e lo <strong>di</strong>vise in due parlili e o-<br />
pinicni, e fu il piiocìpale aliare su cui sì<br />
volgono gli atti del sinodo ecumenico V<br />
e <strong>di</strong> Costantinopoli II del 553 o 554- Im-<br />
perocché molti vescovi, dopo il loro esame<br />
de'tre capitoli, giu<strong>di</strong>carono necessa-<br />
rio <strong>di</strong> condannarli, perchè gli eretici ne-<br />
sloriani se ne servivano per confermare<br />
i loro errori, e pretendevano che questi<br />
slessi scritti fossero slati approvali nel<br />
45i dal concilio generale <strong>di</strong> Calcedonia,<br />
il che è falso. Gli eie{\cì Eutichiam(F.)<br />
per palle loro domandavano la condanna<br />
<strong>di</strong> queste opere per far tacere i neslo-<br />
riani; Teodoro <strong>di</strong> Cesarea, il quale era del<br />
parlilo degli eulichia ni Acefali (V.),ì\\g3.<br />
assicurato l' imperatore che con questa<br />
con<strong>di</strong>zione i suoi aderenti volonlieri si sa-<br />
rebbero conciliati colla Chiesa : le mire<br />
TRE<br />
<strong>di</strong> Teodoro principalmente tendevan'o a<br />
scre<strong>di</strong>tare il concilio <strong>di</strong> Calcedonia, come<br />
quello che nelle loro se<strong>di</strong> avea ristabilito<br />
Teodoreto <strong>di</strong> Ciro e Iba d'Edessa, poiché<br />
sottoscrissero la condanna <strong>di</strong> Nestorio, e<br />
nulla avea deciso intorno alle opere <strong>di</strong><br />
Teodoro <strong>di</strong> Mopsuesla. Dall'altra parte<br />
anco fra i cattolici, specialmente fra gli oc-<br />
cidentali, molti non approvavano la condanna<br />
che Giustiniano I <strong>di</strong> sua propria<br />
autorità aveva fallo dei 3 capitoli, gli uni<br />
perchè erano persuasi che questi scrini<br />
fossero ortodossi, e che i nestoriani aves-<br />
sero torto a prevalersene; gli altri perchè<br />
credevano che queste opere fossero stale<br />
realmente approvate dal concilio <strong>di</strong> Cal-<br />
cedonia, e che la domanda degli eutichia-<br />
ni fosse un'insi<strong>di</strong>a inventala per iscema-<br />
re l'autorità <strong>di</strong> quel concilio; altri (Inal-<br />
menle, perchè loro sembrava non conve-<br />
nire che si processassero i ^lefunli, e s'in-<br />
famasse la memoria <strong>di</strong> tre vescovi morti<br />
nella comunione della Chiesa, e rigellau-<br />
do gli errori opposti alla fede, non volevano<br />
condannare le persone cui erano at-<br />
tribuiti, nel timore <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>care il con-<br />
cilio Calcedonese. Tale era il senfimenfo<br />
<strong>di</strong> Papa l'igilio (f^-J. Conoscendone egli<br />
le conseguenze, riferi'^ce il Ferìone, Dei<br />
i'i^ggi de'Pontefici, si recò a Costantino-<br />
poli, altri <strong>di</strong>cono e così Bergier nel <strong>Dizionario</strong><br />
della teologia , che ve lo chiamò<br />
l'imperatore, e vi giunse a' !?,5 gennaio<br />
547, accolto con som tua <strong>di</strong>stinzione. Le<br />
pi ime azioni del Pa[)a furono <strong>di</strong> sospen-<br />
dere dalla sua comunione per 4 oiesl il<br />
[)alriarca Menna, che avea sotloscrillo la<br />
condanna de'tre capitoli, e <strong>di</strong> condannare<br />
gli acefali. Fu poi ad istanza deirimpera-<br />
Irice Teodora, cheamrnise il patriarca al-<br />
la comunione nel giorno de' ss. Pietro e<br />
Paolo. Pressalo quin<strong>di</strong> alla condanna pu-<br />
ra e semplice de'tre capitoli con violenza,<br />
esclamò: Vi <strong>di</strong>chiaro, che quantunque<br />
mi leniate schiavo,non perciò tenete schiavo<br />
s. Pietro. Continuando le vessazioni e<br />
le molestie, il Papa dopo avere resistito<br />
cjiiasi Aixe anni, nel 54^ adunalo io Co*<br />
\
T U E<br />
stantinopoli{f .),i\ucUeiìt\ istanza <strong>di</strong> Giu'<br />
stiiiiiinu 1, un concilio ili 70 vescovi orieii-<br />
lali, (la (|tie!ili comprese separatamente in<br />
iscritto, <strong>di</strong> potersi condannare i tre capi-<br />
toli, se/tz(f il prt'^iii<strong>di</strong>zia e salva l'auto-<br />
rità del concilio <strong>di</strong> Calcedonia, e ne spe-<br />
dì l'analoga pubblica scrittura o decreto,<br />
cbianiato Judìcaturn o Constitutum , a<br />
Menna palriarra<strong>di</strong> Costantinopoli, <strong>di</strong>esi<br />
legge nel Lfibbé, Condì. \. 5, p. 55o. Credeva<br />
il Papa d'aver so<strong>di</strong>lÌ!»falto alle due<br />
parli, cioè a' greci colla condanna, ed ai<br />
latini col salvare il concilio Calcedonese.<br />
Ma tosto si accorse <strong>di</strong> tutto il contrario,<br />
giacché i<br />
vescovi dell'Africa e dell'Illirico<br />
<strong>di</strong>erono in eccessi contro <strong>di</strong> lui, ed i primi<br />
in un concilio ^e^clusero dalla comunione<br />
cattolica, come narra Vittore Tun-<br />
lìunense, in Cliroii. t. i, p. 33o, Anticf.<br />
Lcction. Ilenrici Canisii. Il <strong>di</strong>fensore più<br />
aceriimo de' tre capitoli tra' vescovi afri-<br />
cani fu Facondod'Emiiana sede della Bi-<br />
zaceiia, che Compose un trattato <strong>di</strong>viso in<br />
12 libri. In breve lutto l'occidente insor-<br />
se contro il Papa a <strong>di</strong>sa[)provar la con-<br />
danna, cliiaman<strong>di</strong> lo violatore o conculca-<br />
tore del concilio <strong>di</strong> Calcedonia. Per seda-<br />
re lanld agitazione d'animi, Vigilio si a-<br />
doprò per convincerli, e fia gli altri scris-<br />
se al ujeti opolita <strong>di</strong> Tomi nel Ponto, ed<br />
a s. Aureliano vescovo d'Arles; e degravlò<br />
i car<strong>di</strong>nali Rustico e Sebastiano [f^.), coi<br />
loro seguaci, per avere acremente impu-<br />
gnato la sua condainia, ma <strong>di</strong>poi ravve*<br />
datisi , furono reintegrati nella <strong>di</strong>gnità.<br />
Con Inttociò non rime<strong>di</strong>andosi a'gran<strong>di</strong>s-<br />
simi mali derivati nella Chiesa, il Papa ri-<br />
vocò il Costituto^ e denunziò la scomuni-<br />
ca a' vescovi greci, che facessero alcun trat-<br />
tato sopra l'aliare de'tre capitoli, prima<br />
della decisione <strong>di</strong> un concilio generale.<br />
Pensò aduntpje <strong>di</strong> convocarlo in Sicilia o<br />
in Italia, sia per la libertà de' voli, sia per<br />
la facilità dell'accesso. Piacque all'impe-<br />
ratore la risoluzione, però bramò che si<br />
convocasse in Costantinopoli ; e Vigilio<br />
promulgato il concilio impose rigoroso si-<br />
ieuzio sulla questione siuo alla sua cele-<br />
T 11 E 207<br />
brazione, ritirando il Costituto dalle ma-<br />
ni <strong>di</strong>Menna. L'intimazione del sinodo noai<br />
fu ricevuta bene in occidente, e pochi ve-<br />
scovi si mossero ,<br />
onde<br />
il Papa senza <strong>di</strong><br />
loro non volea decidere. Inutilmente Giu-<br />
stiniano 1 si adopròper vincernela ritro-<br />
sia; ma non vi fu mudo <strong>di</strong> persuaderlo. Per<br />
questa ripulsa ed a suggestione dell'empio<br />
Teodoro <strong>di</strong> Cesarea, Giustiniano I pubbli-<br />
cò un altro decreto in favore <strong>di</strong> sui Con-<br />
danna, e ne fece altiggere le copie alla pon-<br />
liljcia residenza, invece il Papa riniù in<br />
as^emblea i vescovi greci e ialini nel palazzo<br />
<strong>di</strong> Placiilia,e intimò loro la scomu-<br />
nica se ubbi<strong>di</strong>ssero all'e<strong>di</strong>tto imperiale, e<br />
pieno <strong>di</strong> sdegno minacciò le più severe<br />
censure ecclesiastiche, se al momento gli<br />
e<strong>di</strong>tti non si fossero tolti. Grande perciò<br />
fu l'irritazione deirimperalore,percui Vi-<br />
gilio nel 55 1 si vide costretto <strong>di</strong> ritirar-<br />
si con Dazio o Dacio arcivescovo <strong>di</strong> Mi-<br />
l
2o8<br />
TRE<br />
sarebbe più moleslato, tornò al palazzo<br />
tli Plfìculia. Preslo furono violali i gìu-<br />
ian»enli, gli si tesero insi<strong>di</strong>e e il palazzo fu<br />
cinlo eli truppe; laonde nel 552 fuggì <strong>di</strong><br />
notte in Calcedonia nella chiesa <strong>di</strong> s. Eufemia,<br />
e pe'niolli sofferti strappazzi am-<br />
malò. Non per questo cessò <strong>di</strong> reclamare<br />
contro le violenze dell' imperatore, ed a<br />
Pietro suo referendario che gli avea spe-<br />
<strong>di</strong>to, <strong>di</strong>chiarò la fulminata scomunica e<br />
deposizione <strong>di</strong> Teodoro; e che <strong>di</strong>fferendo-<br />
si la sospirata pace, avrebbe proceduto<br />
anche contro Giustiniano I, protesta che<br />
pubblicò a'5 febbraio in uno scritto <strong>di</strong>ret-<br />
to a tutto il popolo cristiano. Dispiacendo<br />
all'imperatore l'irritazione e ritiro dei<br />
Pupa, vinto dalla sua costanza, rivocò il<br />
suo e<strong>di</strong>tto, e interpose legati e solennissimi<br />
giuramenti per riaverlo a Costantino-<br />
poli, e vi si restituì nel 553. A terminare<br />
la controversia, convenne <strong>di</strong> rimetterla<br />
ad im concilio generale, in cui il numero<br />
de'vescovi greci fosse eguale a quello dei<br />
latini; ma l'imperalore non osservando le<br />
promesse, Vigilio senza attendere i ve-<br />
scovi Ialini, fu costretto <strong>di</strong> pubblicare a'5<br />
maggio il concilio <strong>di</strong> Costantinopoli (P\)<br />
detto Quinto i^mo^o, presieduto da Eu-<br />
lichio patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli, nella<br />
sala segreta della cattedrale, composto <strong>di</strong><br />
tutti orientali, ad eccezione <strong>di</strong> 5 africani.<br />
Per questo il Papa ricusò d'assistervi, anche<br />
per non esacerbar <strong>di</strong> più i vescovi d'oc-<br />
cidente, prevedendo chea motivo de'po*<br />
chissimi vescovi occidentali, i voti non sa-<br />
rebbero liberi. Intanto pubblicò un Co'<br />
stitulo in cui protestò e proibì sotto pe-<br />
na <strong>di</strong> scomunica , che prima della deci-<br />
sione del concilio non si potesse più scri-<br />
vere per la controversia e perciò non si<br />
potessero condannare i tre capitoli. Nella<br />
1. "sessione si lesse l'e<strong>di</strong>tto <strong>di</strong> Giustiniano<br />
1, nel quale si <strong>di</strong>ce. Che i nestoriani non<br />
avendo più coraggio <strong>di</strong> parlar <strong>di</strong> Neslorio,<br />
hanno introdotto: i .^'Teodoro <strong>di</strong>Mopsuesla<br />
suo maestro, che scrisse bestemmie<br />
ancora peggiori; 2.° gli empi scritti <strong>di</strong> Teo-<br />
tlorelo <strong>di</strong> Ciro, coulro s, Girilloje 3," la<br />
TRE<br />
lettera detestabile d'iba d'Edqssa,che pretendevano<br />
essere stala approvata dal concilio<br />
<strong>di</strong> Calcedonia; il che <strong>di</strong>cevano non<br />
per <strong>di</strong>fendere il concilio , ma per autorizzare<br />
sotto il nome <strong>di</strong> quello la loro em-<br />
pietà. Siccome ve ne sono ancora mollis-<br />
simì, che tuttavia persistono a sostenere<br />
questi Ire empi capitoli; così noi vi abbiamo<br />
chiamati a questa città, esortando-<br />
vi a <strong>di</strong>chiarare la volontà su <strong>di</strong> questo<br />
punto. Nella 4-" sessione si esaminò l'af-<br />
fare de' tre capitoli, e prima la dotlrina<br />
<strong>di</strong> Teodoro <strong>di</strong> Mopsuesla, comprendente<br />
•7 I articoli. Tra gli altri errori vi è det-<br />
to, che Gesù Cristo è l'immagine <strong>di</strong> Dio,<br />
e che egli è onoralo, come si onorano le<br />
immagini del principe; ch'egli è il Figlio<br />
adollivo al pari degli altri uomini; che il<br />
Verbo è un altro, dall'Uomo ch'egli iia<br />
preso. I padri del concilio udendo tanti<br />
errori ed empietà esclamarono, anatema<br />
a Teodoro Mopsuesteno, anatema a'suoi<br />
scritti. Dopo questa 4-* sessione o confe-<br />
renza, il Papa <strong>di</strong>ede il suo decreto sunnominato<br />
e chiamato Constitutum^ <strong>di</strong>ret-<br />
to all'imperatore, nel quale rigetta ini."<br />
luogo gli errori attribuiti a Teodoro <strong>di</strong><br />
Mopsuesta; 2.° prende la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Teodo-<br />
reto <strong>di</strong> Ciro, sul fondamento che i padri<br />
del concilio <strong>di</strong> Calcedonia nuif altro hanno<br />
esalto da lui, senonchè egli anatematizzasse<br />
Nestorio e la sua dottrina, il che<br />
egli fece; 3.° quanto alla lettera d'Iba d'E-<br />
dessa, <strong>di</strong>ce che quel vescovo fa <strong>di</strong>chiara-<br />
lo innocente e ortodosso quantunque i<br />
,<br />
padri non approvassero ciò che la sua let-<br />
tera conteneva d' ingiurioso a s. Cirillo.<br />
Questo Constitutumeva sottoscritto da r 6<br />
vescovi, ma non produsse nessun effetto,<br />
per quanto prudente fosse il temperamen-<br />
to preso dal Papa, <strong>di</strong> condannare gli er-<br />
rori e risparmiar le persone. Nella 5.^ ses-<br />
sione si lessero prima alcuni estratti dei<br />
libri <strong>di</strong> s. Cirillo, contro Teodoro <strong>di</strong> Mop-<br />
suesta, ed altri opuscoli , ch'erano stati<br />
composti per <strong>di</strong>struggere ciò che <strong>di</strong>ceva-<br />
si a sua <strong>di</strong>fesa; a. ° si trattola questione,<br />
se fosse permesso condannare i naorli, q
TRE<br />
furono citali due passi dì s. Cirillo e <strong>di</strong> s.<br />
At;ostiiio,clie provano potersi ciò fare. Si<br />
recò in mezzo Teseoìpio d'Origene, condannato<br />
da Teofìlo d'Alessandria. Si esa><br />
minò il 2° de'tre capitoli, cioè gli estrat-<br />
ti dell'opere <strong>di</strong> Teodorelo<strong>di</strong> Ciro, i qua-<br />
li provavano ch'egli nvea <strong>di</strong>feso Ncstorio,<br />
ed icnpngnato s. Cirillo; ma nel tempo<br />
slesso si nolo che Teodoreto avea anate-<br />
matizzato Nestorio e la sua empia dot-<br />
trina nel concilio <strong>di</strong> Galcedonia. Nella 6.'<br />
sessione si <strong>di</strong>chiarò anatema alla lettera<br />
d'iba d'Edessa, come eretica. Nell'S." e<br />
ultima sessione si lesse la sentenza che condanna<br />
va i tre capitoli, del seguente teno-<br />
re. « Noi riceviamo i 4 concilii <strong>di</strong> Nicea,<br />
<strong>di</strong> Costantinopoli, d'Efeso e <strong>di</strong> Calcedonio.<br />
Noi insegniamo ciò che quelli hanno<br />
definito sopra la fede. Noi condanniatno<br />
Teodoro Mopsuesteno e i suoi scritti; e<br />
l'empietà scritte da Teodoreto contro la<br />
fede vera, contro i i 2 anatemi <strong>di</strong> s. Ciril-<br />
lo, contro il concilio d'Efeso, e per <strong>di</strong>fesa<br />
<strong>di</strong> Nestorio e <strong>di</strong> Teodoro. Noi anatema-<br />
tizziamo l'empia lettera, la quale <strong>di</strong>cesi<br />
scritta da Iba a Mari persiano, la quale<br />
Bega che il Verbosi sia incarnato e fat-<br />
to Uomo dalla Vergine; che accusa s. Ci-<br />
rillo d'essere eretico e apollinarista; che<br />
biasima il concilio d'Efeso d'aver deposto<br />
Nestorio senza esame. Noi anatematizzia-<br />
mo i tre capitoli, e » loro <strong>di</strong>fensori che pretendono<br />
sostenerli, coll'autorità de'padri<br />
odel concilio <strong>di</strong> Calcedonia". 1 vescovi in<br />
numero <strong>di</strong>i65 sottoscrissero questa sen-<br />
tenza. Alla quale condanna non volendo<br />
consentire Vigilio, fu mandato iti esilio,<br />
donde nel 554 "'^" ^^ richiamato, prima<br />
d'avere confermato colla sua autorità la<br />
medesima condanna del concilio, con let-<br />
tera da lui scritta al patriarca Eutichio; al-<br />
tri la chiamano Co*/z7m^o e <strong>di</strong>retto all'im-<br />
peratore. Dice in essa, che non occorre a-<br />
\ere vergogna <strong>di</strong> ritrattarsi quando si scopre<br />
la verità; e che avendo esaminato me-<br />
glio l'aliare de'tre capitoli, li trova con-<br />
dannab<strong>di</strong>. In conseguenza protesta <strong>di</strong> <strong>di</strong>-<br />
chiarare u tutta la chiesa cullulicajch'e»<br />
TUE 209<br />
gli nomina ed anatematizza gli autori del<br />
tre capitoli, ch'egli nomina espressamen-<br />
te, come tutti gli altri eretici. Del resto,<br />
in occidente i latini, ignorando la lingua<br />
greca, non rilevavano gli errori <strong>di</strong> Teodo-<br />
ro Mopsuesteno; la <strong>di</strong>stanza de'Iuoghi to-<br />
glieva loro <strong>di</strong> vedere gli scandali, che i <strong>di</strong><br />
lui scritti, e quelli <strong>di</strong> Teodoreto produce-<br />
vano in oriente, e il vantaggio che traevano<br />
i nesturiani, massime nell'alta Siria.<br />
Oltre <strong>di</strong> che gli occidentali temevano <strong>di</strong><br />
non dare attacco agli eutichiani contro il<br />
concilio calcedonese. Attesta de Marca,in<br />
Diss. de Pigila decreto prò conflrmat.<br />
PSfno<strong>di</strong>, e con esso Noris e Natale Ales-<br />
sandro, che il concilio fu confermato an-<br />
che dai successori imme<strong>di</strong>ali Pelagio I,<br />
Giovanni III, Benedetto I, Pelagio II e s.<br />
Gregorio l. Non<strong>di</strong>meno l'autorità del con-<br />
cilio restò molto indebolita dalla condot-<br />
ta del Papa, agitato dalla controversia, che<br />
ora decìse una cosa, ora un'altra, (inchè<br />
fu libero <strong>di</strong> mutare parere senza pregiu-<br />
<strong>di</strong>zio dell'apostolica verità; poiché iu tale<br />
controversia si <strong>di</strong>sputò non <strong>di</strong> fede, ma<br />
<strong>di</strong> persone soltanto, per cui il variare d'o-<br />
pinamento in Vigilio, non fu incostanza <strong>di</strong><br />
sentimento, ma dettato <strong>di</strong> prudenza, come<br />
<strong>di</strong>chiarò Pelagio II, e ripetè de Marca.<br />
Tuttavolta vogliono alcuni, che non<br />
essendo ancora finita la questione a tempo<br />
<strong>di</strong> s. Gregorio I, questi propriamente<br />
non ebbe la stessa venerazione pel Quinto<br />
Sinodo, che non avea trattato che delle<br />
persone,comepe'4 primi concilii generali,<br />
cheaveano trattato della fede: egli riceveva<br />
questi ultimi come l'evangelo, ma non<br />
<strong>di</strong>cea Io stesso del V concilio, e sì <strong>di</strong>spen-<br />
sava alle volte <strong>di</strong> parlarne. Questa <strong>di</strong>ver-<br />
sità <strong>di</strong> sentimenti intorno a questo couci-<br />
lio produsse unoscisma, che durò 100 an-<br />
ni circa, imperocché le chiese <strong>di</strong> Francia,<br />
<strong>di</strong> Spagna e <strong>di</strong> Africa non vollero ricono-<br />
scerlo. Contuttociò (pieste chiese non si<br />
separarono mai dalla comunione culla s.<br />
Sede. Rigettavano solamente la deci>ionc<br />
del V concilio, pretendendo che fosse op-<br />
posta ul concilio <strong>di</strong> Culccdouiu;cd iu con-
9. IO TRE<br />
seguenza davano un senso callolico a tuUe<br />
le proposizioni, clie sono in quegli scrini.<br />
Ma ailoKjuanclo in progresso <strong>di</strong> tempo,<br />
c|uesle <strong>di</strong>spute furono del tutto messe in<br />
chiaro, tutte quelle chiese, tanto in oriente<br />
((Ufinloinoccideiite.riceveltcroil V concilio<br />
Costantinopoiitiino, come Ecumenico<br />
('/^ .j.Osserva il Bergier, che avendo i! con-<br />
cilio condannato assolutamente i tre capi-<br />
toli, e pronunziato l'anatema contro gli<br />
aulori, non è certo che Vigilio vi abbia<br />
sottoscritto; molti pretendono che giam-<br />
mai l'abbia fatto, altri hanno prodotto il<br />
CoiistitutunnSà lui fatto nel 554, in cui<br />
<strong>di</strong>chiarò: Che dopo aver meglio esamina-<br />
to gli scritti <strong>di</strong> cui si parla, gli lia giu<strong>di</strong>-<br />
cali degni <strong>di</strong> condanna. Questa opera si<br />
riferisce nelle nuove Collezioni i\\ Baio-<br />
zio. In<strong>di</strong> m"e Der^ier, che tale con<br />
danna causò lo scisma fra' vescovi occi<br />
dentali, sempre peisuasi che i tre capito-<br />
li fossero slati approvati dal concilio cal-<br />
cedonese. La <strong>di</strong>visione tra essi durò più<br />
<strong>di</strong> un secol* } anche fìa gli orientali durò<br />
mollo tempo, alcuni de'quali erano <strong>di</strong>-<br />
chiarati pel neslorianismo, altri pegli er-<br />
rori d'Euliche,allri fìiiahnenteperla dot-<br />
trina callolica, slabilita nel concilio <strong>di</strong>Cal-<br />
cedonia. Dunque tutta la questione si ri-<br />
duce a sapere s
te avea invitato i<br />
TRE<br />
vescovi <strong>di</strong>ssltlenti aH'a-<br />
nilà callolicn, giutlicò bene <strong>di</strong> Rirli raf-<br />
tVeiiare tla Narsete duce imperiale, <strong>di</strong>mo-<br />
strando loro <strong>di</strong>e non avrebbe perseguita-<br />
lo se non chi sforza al male; ad esempio<br />
dei donatisti che l'uiono coslrellialilovere<br />
ilal princi[)e secolare, sebbene il loro ar-<br />
dente <strong>di</strong>fensore Facondo s'argomentò <strong>di</strong><br />
far vedere che la causa loro era <strong>di</strong>versa,<br />
ina i popoli contro i donatisti era usi ri-<br />
volti al Papa loro pastore universale. Nar-<br />
sete stimò bene <strong>di</strong> non adoperare co've-<br />
scovi le violenze, ma valersi delle esorta-<br />
zioni; ma essi rifiutarono ar<strong>di</strong>tamente o<br />
gni consiglio , ed abborrirono Pelagio l<br />
coaie fosse stato uno scismatico. Ad onta<br />
clic lo scisma crescesse, pure riuscì a Nar-<br />
sete, che alcuni vescovi d'Italia si sotto-<br />
mettessero alla s. Sede. Papa Pelagio II<br />
nel Sjq permise ad Elia arcivescovo <strong>di</strong><br />
trasportare in Grado la metropoli d'/^quiltia,<br />
il che prova che nello scisnm non<br />
vi fu assoluta separazione <strong>di</strong> comunione.<br />
I]en>ì nel concilio nello stesso anno tenuto<br />
da Elia coni 8 vescovi a lui soggetti, que-<br />
sti prelati giurarono nuovamenle,che ajai<br />
non avrebbero ammesso il V conc<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
Costantinopoli, sempre col vano pretesto<br />
<strong>di</strong> non pregiu<strong>di</strong>car (juello <strong>di</strong> Calcedonia.il<br />
Papa sperando atnmolliie la loio ostina-<br />
zione, col mez.zode'suoi legali, e <strong>di</strong> sue lei-<br />
tere,pressoil Caronio all'anno 5b6,e Lab-<br />
I)é, ConciL Ep. ad Episc. Istriae, t. 5,<br />
p. 6i5, 622 e 940, procurò <strong>di</strong> persua-<br />
derli che i<br />
tre capitoli erano siali giusta-<br />
mente condannali, ne perciò erasi ui inodoalcuno<br />
olìesarautorilàdelconcilio cal-<br />
cedonese. Ma le sue <strong>di</strong>ligenze furono inutili,<br />
onde Pelagio II pregò l'esarca <strong>di</strong> Ra-<br />
venna che li costringesse colla forza a tor-<br />
nare al loro dovere, e che i popoli non se-<br />
guissero i vescovi nello scisma. Il succes-<br />
sore s. Gregorio 1 del 5^0 scrisse la sua<br />
professione <strong>di</strong> fede e l'inviò a' patriarchi<br />
d'oriente, confermando i primi 4concilii<br />
generali, quali volle fossero tenuti in conto<br />
d'evangeli, ed approvando anclie il V<br />
«inodo <strong>di</strong> Costantinopoli, bramando che<br />
TRE 211<br />
da lutti fosse ricevuto. Inoltre procurò con<br />
zelo che i<br />
pertinaci <strong>di</strong>fensori de'tre capi-<br />
toli, nel sinodo condannali, desistessero<br />
onninamente dalla loro ostinazione in so-<br />
stenerli. In questa si <strong>di</strong>slinsero specialmente<br />
Paolino patriarca d'Aquileia, Vi-<br />
tale vescovo <strong>di</strong> Aitino, e Giovanni vesco-<br />
vo <strong>di</strong> Parenzo, uno de' caporioni dello<br />
scisma, coinè lo era stato il predecessore,<br />
Eufrasio e Io rilevai nel voi. LXX.II, p.<br />
206; ma s. Gregorio I per entrare nel-<br />
le viscere dell'argouienlo controverso, e<br />
per peisuaderli con tutta la forza della<br />
profonda sua eru<strong>di</strong>zione, scrisse tre let-<br />
tere per ricondurli al sentiero della ve-<br />
rità, ed ebbe la consolazione <strong>di</strong> vetlere<br />
molli scismalicipe'tre capitoli, tornare al-<br />
la Chiesa. Avverte l'annalista Rinal<strong>di</strong>, che<br />
nudli storici , come Paolo Diacono, noa<br />
compresero bene l'istoria de'tre capitoli,<br />
rilenendo per scismatici i condannatori<br />
de'medesimi, ed in questo gran<strong>di</strong>ssimo fal-<br />
lo fin ono seguitali da altri, confondendo<br />
i cattolici cogli scismatici e questi <strong>di</strong>cen-<br />
do caltolici. Nel 63o Papa Onorio I de-<br />
pose dalla sede patriarcale <strong>di</strong> Grado, For-<br />
tunato eretico e tra<strong>di</strong>tore della repubblica<br />
<strong>di</strong> V^enezia, e gli sostituì Primogenio<br />
sud<strong>di</strong>acono regionario della chiesa roma-<br />
na; in<strong>di</strong> eslinse lo scisma de' vescovi d'I-<br />
stria che aveano preso a <strong>di</strong>fendere da più<br />
<strong>di</strong> 70 anni i tre capitoli. Finalmente Papa<br />
s. Sergio I del 687, colla sua pruden-<br />
za riconciliò compiutamente colla chiesa<br />
romana quella d'Aquileia, separatasi fin<br />
dal tempo <strong>di</strong> Papa Vigilio per non voler<br />
condannare i tre capitoli, la
2 12<br />
TRE<br />
per della causa. L'Andres, DelVongìne,<br />
progressi e stato d'ogni letteratura, de-<br />
scrive la controversia nel l.7,n.lo8eseg.,<br />
e la qualifica: AlFare <strong>di</strong> prudenza e <strong>di</strong> po-<br />
litica <strong>ecclesiastica</strong>, anziché <strong>di</strong> dottrina e<br />
<strong>di</strong> teologia. Che la dottrina che volevano<br />
condannare i contrari era già stata abba-<br />
stanza proscritta dal concilio d'Efeso nel<br />
43 i,ed anche da quello <strong>di</strong> Calcedonia nel<br />
45 1; e la <strong>di</strong>fficoltà che mostravano i <strong>di</strong>-<br />
fensori d'anatematizzare le persone, na-<br />
sceva più da un religioso ribrezzo <strong>di</strong> condannare<br />
que'che erano morti nel seno del-<br />
la Chiesa, e <strong>di</strong> offendere nella più piccola<br />
parte l'autorità del concilio calcedonese,<br />
e dal timore d'incorrere in nuovi torbi<strong>di</strong>,<br />
che da principii <strong>di</strong> dottrina e <strong>di</strong> fede. Que-<br />
sto affare produsse non<strong>di</strong>meno tante per-<br />
secuzioni, tante turbolenze e tanti <strong>di</strong>sor-<br />
<strong>di</strong>ni, che si può <strong>di</strong>re in qualche maniera,<br />
che tanti non avea mai sofferti la Chiesa<br />
per l'eresia degli ariani e per qualunque<br />
altra; e l'applicazione della condotta <strong>di</strong> ta-<br />
le aliare ad altra questione strepitosa <strong>di</strong><br />
questi secoli l'ha reso<strong>di</strong> maggior celebri-<br />
tà, per cui i'Andres trattò la questione eoa<br />
eru<strong>di</strong>ta estensione. Quin<strong>di</strong> concluse: » E<br />
sebbene in tale questione con tanti scritti,<br />
con tanle lettere de* Papi, e con un<br />
coiiciiio generale non si sia deciso alcun<br />
punto <strong>di</strong> )ì(ù}\e, si è però molto illustra-<br />
lo ciò che riguarda il nestorianismo, e so-<br />
nori messi in chiaro alcuni punti d'eccle-<br />
siHStica <strong>di</strong>sciplina, su cui prima si dubitava.<br />
S'è mostrato che ancor dopo la morie<br />
si può dar 1' anatema agli eretici, qua-<br />
lora dall' autorità delia loro dottrina sie-<br />
1)0 da temersi pregiu<strong>di</strong>zi alla fede. S'è<br />
deciso, che ciò in cui sono infallibili i con-<br />
cilii ecumenici, è il punto <strong>di</strong> fede, per cui<br />
sono stali convocati; e su questo non pos-<br />
sono i veri cattolici tentare nuove revi-<br />
sioni;machegli altri punti eterogenei pos-<br />
sono senza pericolo richiamarsi da'dotti<br />
critici a nuovo esame '*. Nel supplemento<br />
al Giornale Ecclesiastico <strong>di</strong> Roma<br />
1796, t. 8, p. 35 3, si legge la dotta :^yy/cgazioiie<br />
della famosa controversia dei<br />
T R E<br />
Tre Capitolile della condotta del Pan-<br />
te/ice s. PigiHo al Concilio f^, ricavata<br />
da'soli monumenti originali, dal gior-<br />
nalista D. E. Principalmente si <strong>di</strong>scute.<br />
Se il concilio <strong>di</strong> Calcedonia approvasse i<br />
tre capitoli, il quale tanto gli orientali che<br />
gli occidentali protestarono <strong>di</strong> rispettarlo.<br />
Si esprimono i dubbi sulla lettera attri-<br />
buita ad Iba d'Edessa; che i padri <strong>di</strong> Cal-<br />
cedonia non portarono alcun giu<strong>di</strong>zio con-<br />
ciliarmente, e la persona d' Iba fa ricevuta<br />
come ortodossa. Teodoro Mopsue-<br />
stano viene considerato come padre del<br />
nestorianismo, e che non fu mai appro-<br />
vato a Calcedonia. Teodoreto <strong>di</strong> Ciro ac-<br />
cusato personalmente al concilio <strong>di</strong> Calcedonia,<br />
ed accusato dopo la morte. Che<br />
l'autorità del Pontefice romano risplen-<br />
dette sul fiitto de'tre capitoli, <strong>di</strong>mostran-<br />
dolo vescovo <strong>di</strong> tutta la Chiesa, pastore<br />
universale,concuichi non comunica èfuo-<br />
ri della Chiesa, e d'altronde fuori delia<br />
Chiesa non vi è salute (sentenza <strong>di</strong> cui ri-<br />
parlai a Tra<strong>di</strong>zione). In che consistesse-<br />
ro i Tre Capitoli, e in che senso furono<br />
esaminati al concilio V <strong>di</strong> Costanlinopo-<br />
ii. Si giustifica la condotta in quel con-<br />
cilio <strong>di</strong> Papa s. Vigilio. Si <strong>di</strong>chiarano i<br />
fondali sospetti, ch'ebbe a principio sul-<br />
le intenzioni degli orientali. Come a tut-<br />
ta ragione si oppose in prima alla con-<br />
danna de'tre capitoli. Che negò in prin-<br />
cipio che si debbano condannare le per-<br />
sone dopo la loro morte, e che in questo<br />
solo punto mutò poi sentimento.<br />
TRE FOiNTAINE. Ahhatia ss. FincentiietAnastasii^alias<br />
Triunì Fontiutn<br />
ad Aquas Sahias. A.hhaz\a nullius <strong>di</strong>oe-<br />
cesis de'ss. Vincenzo e Anastasio alle Acque<br />
Salvie d'Italia, posta parte nellostato<br />
pontificio e parte nel granducato <strong>di</strong>Tosca-<br />
uà. Di questa celebre e antica abbazia ra-<br />
gionai in <strong>di</strong>versi luoghi,come nel vol.X II f,<br />
p. 59 e seg., descrivendo le sue chiese dei<br />
ss. Vincenzo e Anastasio ad Acfuas Saivias,<br />
cattedrale dell'abbazia <strong>di</strong> s. Maria<br />
in Scala Coeli, e <strong>di</strong> s. Paolo alle Tre Fon-<br />
tane, situate nel suburbio <strong>di</strong> Roma fuo«
TRE<br />
ri la Porta <strong>di</strong> s. Paolo (F.) e presso la<br />
Chiesa e basilica patriarcale nella via<br />
Ostiense^ del cui splen<strong>di</strong>do risorto tempio<br />
compii la descrizione ne'vol. LXXllI, p.<br />
352, LXXV, p. 2i4- Ivi <strong>di</strong>chiarai perchè<br />
prese i nouii che porla; che fu abba-<br />
zia de'benedellini Climiacensi e poi dei<br />
Cistcrciensi (^/^ .j, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventò com-<br />
lìienda e lo è tuttora; che ad essa nel se-<br />
colo Vili o circa l'Sc^Papa s. Leone III<br />
e l'imperatore Carlo Magno assegnarono<br />
molte città e luoghi, anche con porti ma-<br />
rittimi,oltre altri beni,con giuris<strong>di</strong>zione e-<br />
zian<strong>di</strong>o episcopale. Tuttora spettano prin-<br />
cipalmente alla giuris<strong>di</strong>zione ecclesiasti-<br />
ca <strong>di</strong> questa abbazia, nello stato ponti-<br />
ficio, s. Oreste nel monte Soratte, Pon-<br />
zano, Monte Rosi, de' quali riparlai ne*<br />
voi. XLIX, p. 92, LVlll, p.<br />
128; nel granducato <strong>di</strong> Toscana, Oibe-<br />
I 17, 124,<br />
tello, l'isola del Giglio, Porto s. Slef.i-<br />
uo, de'quali luoghi ragionai anclie a To-<br />
scana, non che degli altri luoghi che ap-<br />
partenevano airabbazia,conìeAnsedonia<br />
già città <strong>di</strong> Cosa coi suo porto, ora Porto<br />
Ercole,e Soana città vescovile. Orbetello,<br />
Orhctelliini,Suhcosa,s\\.u'ò{i) nel lido piti<br />
australe della Maremma toscana , è nel<br />
conjpajtimenlo <strong>di</strong> Grosseto, come lo sono<br />
i due seguenti luoghi. L'isola del Gi-<br />
glio, /g^///ww,èdopoquella dell'Elba (che<br />
parimente descrissi aToscANA)la più gran-<br />
de, pili popolata, e per natura del suolo<br />
più conforme a quella dell'Elba fi a tut-<br />
te le altre dell'arcipelago toscano,con chie-<br />
sa plebana <strong>di</strong> s. Pietro apostolo esistente<br />
nel superiore castello, oltre una cappella<br />
curata nella sottoposta borgata del por-<br />
lo, il l^orto s. Stefano nel Monte Argen-<br />
laro, è un castello e terra annessa sulla<br />
riva del mare, capoluogo d'una nuova comunità<br />
cui fu dato il titolo <strong>di</strong> Monlar-<br />
geutaro, con cliiesa priorale <strong>di</strong> s. Stefa-<br />
no, ed il ritiro sul Monte Argentare dei<br />
/*^/.Sò/o/i/.y//{/^) fondato dal b. Paolo del-<br />
la Croce loro istitutore, il (piale Iia poco<br />
<strong>di</strong>stante il suo noviziato. Osserva il l{epelti,<br />
nel <strong>Dizionario</strong> della Toscana^iàm<br />
TRE 2i3<br />
quanto può <strong>di</strong>rsi antico il cadente spopo-<br />
lalo paese <strong>di</strong> Porl'Ercole, nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />
Soana, altrettanto nuovo e ognor crescen-<br />
te <strong>di</strong>venta questo <strong>di</strong> s. Sletàno. In Toscana<br />
appartengono all'abbazia anche le<br />
isole <strong>di</strong> Monte Cristo e <strong>di</strong> Giannutri: pe-<br />
rò dopo pubblicato tale articolo, ove ne<br />
ragionai, l'isola <strong>di</strong> Monte Cristo, comechè<br />
lontana da Orbetello, e per andar-<br />
si ora a ripopolare, col beneplacito del-<br />
la santa SgAq e il consenso dell' attuale<br />
car<strong>di</strong>nale abbate commendatario, ostata<br />
ceduta al viciniore vescovo <strong>di</strong> Mas»<br />
sa Marittima. Quanto a Orbetello, come<br />
luogo principale dell' abbazia delle<br />
Tre Fontane nella Toscana, qui aggiun-<br />
gerò alcune altre nozioni. Questa picco-<br />
la città cinta <strong>di</strong> mura e fortificata, fu ca-<br />
poluogo d' un feudo imperiale, poi dei<br />
reali l^resi<strong>di</strong>i <strong>di</strong> Toscana (^.), con col-<br />
legiata chiesa priorale <strong>di</strong> s. Maria Assun-<br />
ta, ch'eia principale, rie<strong>di</strong>ficata nel i 3 70,<br />
ed eretta in collegiata nel 1 582 dal cele-<br />
bre car<strong>di</strong>nale Alessandro Farnese abbate<br />
commendatario delle Tre Fontane: ha<br />
la <strong>di</strong>gnità dell'aiciprele, 4 canonici coa-<br />
<strong>di</strong>utori, ed il vicario abbaziale. L'ospedale<br />
fu eretto verso ili5oo, e il monastero<br />
delle Clarisse fondato ne! 161 5: vi furono<br />
i minori conventuali. Dalla sua situazio-<br />
ne, in pianura suireslremilà d'una lingua<br />
<strong>di</strong> terra che si avanza in mezzo ad<br />
uno stagno salso, dal quale da ogni parte,<br />
eccettuala quella <strong>di</strong> settentrione, è circon-<br />
data, e per fianco due lunghi e angusti<br />
istuìi, si congettura prescilnome <strong>di</strong> Or-<br />
betello, cioè Orbicnm e Tellus; per dare<br />
a conoscere che questo paese è in mez-<br />
zo alle acque quasi accerchiato dalla ter-<br />
ra, piuttosto che crederlo l rbs l'ilelli^<br />
come lo dedusse il Lami, o immaginar-<br />
lo <strong>di</strong> figura or/^/V/z/^/rc, benché la sua forma<br />
siad'nncono troncalo. Imponenti for-<br />
tificazioni che la <strong>di</strong>lendono dulia parle<strong>di</strong><br />
terra, e la singolare sua [)osizioiie, fanno<br />
indagai e se debba o no OrbelvUo risalire<br />
all'origine elrusca. Pelò la 1 .^volla che se<br />
ne trova meuziunt: è sulla line del secolo
1 xA<br />
T R E<br />
XI o principio del XII; altri la fanno suc-<br />
cedere a iS'w^coi'tìfo porlo <strong>di</strong>Cosa, opinione<br />
fondata sulle superstiti anticaglie, e ne'<br />
suoi <strong>di</strong>ntorni furono comballule battaglie<br />
da'romani.IlRepelti pare <strong>di</strong>e non ammet-<br />
ta l'anteriore anlicliilà d'Orbelello, per<br />
quanto riporta, e che nella famosa tavola<br />
<strong>di</strong> rame dell'abbazia delle Tre Fontane,<br />
jiguardante la cospicua donazione fatta<br />
alla sua chiesa <strong>di</strong> s. Anastasio ad Aqiias<br />
Salvias, da s. Leone HI e da Carlo Magno,<br />
colla quale fu donala la città d'An-<br />
sedonia, Port'Ercole e il Monte del Gi-<br />
glio, senza affatto rammentarsi Orbetel-<br />
lo, né il suo gran<strong>di</strong>oso stagno pescoso, ne<br />
quello <strong>di</strong> Bmano, ne il porto della Fe-<br />
iiiglia, né l'isola <strong>di</strong> Giannutri,nè tante al-<br />
tre attinenze che sono richiamatesul con-<br />
to dello stesso privilegio da molte bolle<br />
pontifìcie posteriormente concesse a'mo-<br />
naci cistcrciensi entrati verso ili i3o nel<br />
monastero <strong>di</strong> s. Anasiasìo adJquas Salvias<br />
ossia alle Tre Fontane. Conferma-<br />
rono le sue possessioni i Papi Adriano IV,<br />
Alessandro III, Lucio III, Celestino HI,<br />
Innocenzo HI e Alessandro IV, tanto l'esistenti<br />
nello stalo {)apale che nella To-<br />
scana. Nel i 269 d. Elia monaco cistcrcien-<br />
se <strong>di</strong> s. Anastasio, come procuratore del-<br />
l'abbate e monaci delle Tre Fontane, in-<br />
vestì con litolo<strong>di</strong> feudoil conte lldebrau-<br />
<strong>di</strong>no il Rosso <strong>di</strong>Soana,del castello d'Or-<br />
betello e suo <strong>di</strong>stretto, con facoltà <strong>di</strong> passarlo<br />
ne'figli ed ere<strong>di</strong> suoi, per 1' annuo<br />
tributo <strong>di</strong> pochi fiorini d'oro. L'invesli-<br />
1^1 a delloslesso feudo fu rinnovata in Or-<br />
betello nel 1286 a favore della conlessa<br />
Margherita, figlia unica del detto Ude-<br />
bran<strong>di</strong>no, ed erede della casa Aldobrau-<br />
desca <strong>di</strong>Soaua, confermatale poi da Papa<br />
Bonifacio Vili con breve de' io mar-<br />
zo 1 3o3. Mancata la contessa, il feudo <strong>di</strong><br />
Orbete'.lo co'suoi annessi fu ere<strong>di</strong>tato da<br />
sua figlia Anastasia, nata dal conte Guido<br />
<strong>di</strong> Monlforl, la qnale portò la contea<br />
<strong>di</strong> Soana e il feudo d'Orbetello nella ca-<br />
sa Orsini <strong>di</strong> Roma, mercè il matrimonio<br />
da essa contralto eoa Guido <strong>di</strong> Gentile<br />
T H E<br />
<strong>di</strong> Bertoldo Orsini. Pacificali gli Orsini<br />
colla repubblica <strong>di</strong> Siena, ebbe luogo nel<br />
i358 una 3.* investitura rinnovata dal-<br />
l'abbate delle Tie Fontane a favore de'flglide'menlovali<br />
coniugi conti Orsini, me-<br />
<strong>di</strong>ante annuo canone. JNel i4oi in Piti-<br />
gliano fu da'monaci <strong>di</strong> s. Anastasio rin-<br />
novata l'investitura agli Orsini e loro<br />
<strong>di</strong>scendenti anche femmine, coll'obbligo<br />
<strong>di</strong> mandare nel giorno delia festa <strong>di</strong> s. A na-<br />
stasio al suo monastero un cavallo bian-<br />
co o leardo bardalo, e <strong>di</strong> rinnovare il con-<br />
tratto medesimo <strong>di</strong> generazione in gene-<br />
razione me<strong>di</strong>ante laudemio. Continuarono<br />
a dominare gli Orsijji in Orbelello,<br />
finche non insorsero altre <strong>di</strong>spute e guer-<br />
re tra Siena e i conti <strong>di</strong> Piligliano a ca-<br />
gione de'feu<strong>di</strong> che lai.^'teneva da questi<br />
<strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> s. Anastasio. Alle quali<br />
inimicizie riparò neh 452 la potente me-<br />
<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Paj)a Nicolò V, per cui fu de-<br />
ciso che il comune <strong>di</strong> Siena dovesse rite-<br />
nere Orbelello cogli altri luoghi della ba-<br />
<strong>di</strong>a delle Tre Fontane, a cou<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
pagare a'Ioro abbati l'annuo censo <strong>di</strong> 5o<br />
fiorini d'oro e lire i 5.Questo trattato ven-<br />
ne ratificato nel maggio 14^9 in Siena<br />
con bolla ili I^io II, e da lui confermala<br />
nel 1464 con bolla data da'bagni <strong>di</strong> Pe-<br />
triolo, esorlando i monaci d'aderire alla<br />
richiesta riduzione <strong>di</strong> 5 ducati l'annuo tri-<br />
buto, per le controversie insorle.Nel 14^4<br />
cominciò il domiuio della repubblica <strong>di</strong><br />
Siena sopra Orbelello e suo <strong>di</strong>stretto, per<br />
ragioni <strong>di</strong> guei ra e rimborsi <strong>di</strong> spese fat-<br />
te, ed il suo neuiico La<strong>di</strong>slao re<strong>di</strong> Na-<br />
poli l'avea occupato aiililarmente; allre<br />
invasioni patì nel 1454 dal capita noGon-<br />
zaga benché al servizio de' sanesi, e nel<br />
1455 daJacopoPiccinino capitano <strong>di</strong> ven-<br />
tura, con online segreto <strong>di</strong> Alfonso I re<br />
<strong>di</strong> Napoli. Quin<strong>di</strong> cominciarono le accen-<br />
nale vertenze Ira gli abbati <strong>di</strong> s. Anasta-<br />
sio ed i sanesi, finché nel i466 si con-<br />
venne tra le piirli, che il comune <strong>di</strong> Sie-<br />
na pagherebbe a lilolo d'annuo censo al-<br />
l'abbate delle Tre Fontane nel giorno <strong>di</strong><br />
Pasqua un calice d'argento del peso d'u-
TUE<br />
un libbra, da raildoppitn'si «d ogni rin-<br />
novazione del feudo. Con lale sistema si<br />
mantenne Orbelello scilo il dominio sa-<br />
nese ad onla d'alcune proteste degli nb-<br />
bali commendatari <strong>di</strong> s. Anastasio, e <strong>di</strong><br />
una moujentanea occupazione ostile nel<br />
1626 da una scoiieria <strong>di</strong> uìilizie punti-<br />
ficie,edel!a comparsa <strong>di</strong> una flotta turca,<br />
che nel i 543 passando lungo le coste del<br />
la Toscana, saccbeggiò Talamonee Vov-<br />
t'Ercole, nel tempo che il suddetto car-<br />
<strong>di</strong>nal Farnese nipote <strong>di</strong> Paolo 111, (piale<br />
abbate conìmendatario delle Tre Fontane<br />
affacciava delle ragioni sopra Orbelello<br />
e suo <strong>di</strong>stretto. ìMa tolseio <strong>di</strong> mezzo<br />
ogni qiieslione nel 1 554 8^' spagnuoli ve-<br />
nuti su d'una flotta in que' paraggi per<br />
con)battere e Ciicciarne i francesi e sane-<br />
si. In fatti riuscì in 3 anni all'imperatore<br />
Carlo V<strong>di</strong> ridurre co'suoi polenti mez«<br />
zi all' ubbi<strong>di</strong>enza g'i abitanti <strong>di</strong> tutto il<br />
territorio della repubblica sanese, <strong>di</strong>e poi<br />
rilasciò al suo liglio F<strong>di</strong>ppo il re <strong>di</strong> Spa-<br />
gna;equesti nel i 557 '**^ inve!iùCosimo I<br />
duca <strong>di</strong> Firenze, per estinguere un de-<br />
bito <strong>di</strong> rilevanti somme in quella guerra<br />
da Cu lo V contratto. In tale cessione pe-<br />
rò Filippo II volle riservarsi i castelli <strong>di</strong><br />
Orbelello e Porl'Ercole,con lutlociòclie<br />
faceva parte <strong>di</strong> quella giuris<strong>di</strong>zione, tal-<br />
ché ne costituì un piccolo dominio nel<br />
centro dell'Italia marittima sotto nome<br />
<strong>di</strong> Reali Picsidìi. Allora fu che al ter-<br />
ritorio d'Oibelello fu aggiunto il caslel-<br />
I(j e <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Talamone, e lutto quel<br />
paese <strong>di</strong> cui Orbelello <strong>di</strong>venne piccola ca-<br />
pilale, dove i re <strong>di</strong> Spagna fecero innal-<br />
zare cospicue fortificazioni, sia davanti<br />
Oibetello, come al Porlo s. Stefano, ma<br />
specialmente le più imponenti e più <strong>di</strong>-<br />
spen<strong>di</strong>ose sorsero intorno a Port'Ercole.<br />
Quin<strong>di</strong> inutilmente nel 164^ i francesi<br />
comparvero ad asse<strong>di</strong>ale Orbelello, dal-<br />
la parte <strong>di</strong> terra <strong>di</strong>feso tlall'arle, mentre<br />
verso lo slagno lo <strong>di</strong>fese la nalma. A'rea-<br />
li Piesi<strong>di</strong>i riuscirono poi dannose le gare<br />
fra gl'iuìperiali egli spagnuoli nella guer-<br />
ra della succt::>sÌGne, in guisa che le tiup-<br />
pe tedesche nel 1 yo8<br />
T Pi E ti I 5<br />
scacciarono lespa-<br />
gnuole da Orbelello e dagli altri castelli<br />
d
2i6 TRE<br />
pila la strada riaperta, che da Civitavecchia<br />
mette a Orbetello ed a tutta la Maremma<br />
Toscana. L'abbazia si suole dare<br />
in cumnienda ad un car<strong>di</strong>nale, e lo rile-<br />
va anche il p. Lubin, parlando dell' ab-<br />
bazia, a p. 329 dell' Abbatiarum Ita-<br />
liac brevìs notida. Nel 1 844 P^^' >in"n-<br />
zia del car<strong>di</strong>nale Costantino Patrizi vi-<br />
cario <strong>di</strong> Roma, Gregorio XVI <strong>di</strong>chiarò<br />
l'attuale abbate commendatario perpe-<br />
tuo ed or<strong>di</strong>nario de' ss. Vincenzo ed Anaslasio<br />
alle Tre Fontane, car<strong>di</strong>nal Gabriele<br />
Ferretti d'Ancona vescovo <strong>di</strong> Sa-<br />
bina e penitenziere maggiore, che tiene<br />
presso <strong>di</strong> se un vicario generale, e al-<br />
Iro vicario generale risiede a Orbetello.<br />
Tulta la <strong>di</strong>ocesi abbaziale contiene più<br />
<strong>di</strong> 1 2,000 anime, cioè quasi 1 0,000 <strong>di</strong>o-<br />
cesani in Toscana e circa 2000 nello sta-<br />
to pontifìcio.<br />
TRE TABERNE. 7^. Cisterna e Vel-<br />
lETBl.<br />
TREGUA DI DIO o DEL SIGNO-<br />
RE. La Tregua o Triegua, Inducìae, è<br />
la convenzione Ira due parti nemiche <strong>di</strong><br />
non offendersi reciprocamente per un<br />
tempo indeterminato, a <strong>di</strong>fferenza della<br />
sospensione d'armi, che è breve e a tem-<br />
po, e <strong>di</strong>cesi pure armistizio e cessazione<br />
dall'oslililà, che si fa tra gli eserciti bel-<br />
ligeranti. Per la tregua si concerta la so-<br />
spensione della controversia, e frattanto<br />
si deviene alla concor<strong>di</strong>a e alla Pace ( V.),<br />
La pace è il vincolo <strong>di</strong> carità <strong>di</strong> affetto,<br />
ed amicizia e concor<strong>di</strong>a, ed è nel suo effet-<br />
to il line della <strong>di</strong>scord iastessa. La tregua<br />
è quell'assicurazione, che si promette per<br />
tempo concertato alle persone ed alle co-<br />
se non finita per anche la <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a e con-<br />
troversia^chedalle leggi <strong>di</strong>cesi accordo.indugio.<br />
La tregua dal gius canonico in due<br />
aspetti si considera, in Canonica e Con-<br />
venzionale. Si <strong>di</strong>ce Canomcaoi%\^ legale,<br />
perchè introdotta dalla legge o dal cano-<br />
ne, e questa o è perpetua o temporanea;<br />
la perpetua spetta a'sacerdoti, a'chierici,<br />
a'rnonari, aToreslieri, a'conta<strong>di</strong>ni men-<br />
tre lavorano o coltivano il terreno, a si-<br />
TRE<br />
militodlne de'mililari mentre sono in at-<br />
tività <strong>di</strong> servizio. La temporale, che spet-<br />
ta ed è comune a tulli, ed ha luogo, ed<br />
incomincia e dura dalla feria 4-' dopo ca-<br />
lato il sole fino alla 2." feria avanti la le-<br />
vala del sole. La feria 5/ per l'Ascensio-<br />
ne del Signore, la feria G."" per la Passio-<br />
ne, il sabato ch'era il giorno <strong>di</strong> riposo, la<br />
domenica per la Risurrezione, per l'Av-<br />
vento fino all'B.^ dell' Epifania, e dalla<br />
Settuagesima fino all'S." <strong>di</strong> Pasqua. Si <strong>di</strong>-<br />
ce Convenzionale la tregua che riguar-<br />
da la guerra che si fa co Soldati [y,) fra'<br />
principi e gli stati, e le <strong>di</strong>spule fra' pri-<br />
vati, che per sopirlesogliono determinarsi<br />
alcuni giorni, mesi e anni, e deve mantenersi<br />
anche all'inimico. Concilium de<br />
pace rogai, datar ergo <strong>di</strong>erum Tregua<br />
triumj e si metteva in iscritto, ed il patto<br />
si firmava. Nec verbo stare Joannes^Nec<br />
scripto voluit, Nec pactas mitlere Tre'<br />
guas. E si firmavano col consiglio ed a-<br />
iulo de'vescovi. Si rileva dall'accordo che<br />
s. Luigi IX re <strong>di</strong> Francia fece con Raimondo<br />
VII conte <strong>di</strong> Tolosa: Necpacem<br />
cum ipsofaciet, vel Treguas sineasseu'<br />
su Ecclesiae et nostro. Quando anticamente<br />
si faceva la pace si dava fra'paci-<br />
ficanti il bacio <strong>di</strong>P
TRE<br />
mine limitato stabilito, e stabilita la pace,<br />
o contrattata ia tregua, durante il tem-<br />
po o dell'una o dell'altra, i chierici, i fo-<br />
restieri, gli agricoltori, non debbono dal-<br />
le loro operazioni <strong>di</strong>stornarsi, ed inquietarsi<br />
, e debbono avere sicurezza. Tanto<br />
ricavo dalla lez. 34^ Della tregua e della<br />
pare, delie Lezioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto cano-<br />
nico del prof. Vermiglioli. Questi inoltre<br />
<strong>di</strong>chiara, che presentemente non ha più<br />
luogo quanto si prescrissedaldìrittocanonico<br />
sulla tregua e sulla pace, e non ha<br />
luogo sulla guerra che potesse farsi fra<br />
nazioni e sovrani, ma riguardano le con-<br />
tese, e le privale e domestiche guerre ed<br />
inimicizie, e queste vennero riprovate e<br />
segnatamente da'concilii generali <strong>di</strong> La-<br />
tetano Il e III, e per reprimere la bar-<br />
barie e la violazione, eh' erano frequen-<br />
ti neir invasione de' barbari e nei ferrei<br />
secoli, ne' quali impunemente i privati<br />
impugnavano le armi senza avere riguardo<br />
agli amici e a*parenti,per cui erano in<br />
trionfo le inimicizie, le rapine, i saccheggi,<br />
gì' incen<strong>di</strong>i, gli omici<strong>di</strong>i, che neppure<br />
i principi ed i re aveano forza e mo-<br />
<strong>di</strong> da reprimere, come ci assicura s. Pier<br />
Damiani e altri. Quanto all'armistizio, si<br />
definiscepacetemporanea.Qualunquesia<br />
l'origine <strong>di</strong> questa parola armistizio, ella<br />
desta in tutti l'idea d'una convenzione,<br />
perla quale due eserciti in campagna e <strong>di</strong><br />
fronte impegnansi reciprocamente a ces-<br />
sare da ogni atto <strong>di</strong> ostilità. Gli armisti-<br />
zi sono generali o parziali. I primi sono<br />
conclusi da due eserciti interi , in modo<br />
che le loro operazioni aggressive sieno so-<br />
spese su tutti i punti ad un tratto. Questi<br />
armistizi non si concludono tra'generali<br />
supremi degli eserciti, ma tra gli slessi governi.<br />
Gli armistizi parziali producono<br />
una sospensione d'armi fra due corpi d'e-<br />
sercito, fra truppe isolate, ovvero fra as-<br />
se<strong>di</strong>anti ed asse<strong>di</strong>ati. Essi ponno venir<br />
conclusi da'generali e da' capi de' corpi,<br />
senza la ratiiicazione de'loro governi; devono<br />
però essere approvati o ratificati dal<br />
Gomaudante supremo, almeno qualora<br />
VUL. LXXIX.<br />
TRE 217<br />
abbiano ad avere qualche durala. Forse<br />
sarebbe più conveniente in<strong>di</strong>care sotto il<br />
nome <strong>di</strong> semplici sospensioni d'armi ta-<br />
li convenzioni fra due capi <strong>di</strong> corpi; chiamare<br />
armistizi propriamentedetti le con-<br />
venzioni concluse per due eserciti interi<br />
da'Ioro comandanti supremi; ed appellar<br />
tregue quelle che, derivando <strong>di</strong>rettamente<br />
da'governi, concernono ad un tempo<br />
e in ogni punto tutte le forze combatten-<br />
ti. Il <strong>di</strong>ritto delle genti ha stabilito rego-<br />
le, a fin d'impe<strong>di</strong>re, che per la mala fe-<br />
de d'una delle parti contraenti, l'armistizio<br />
non torni in detrimento dell'altra. La<br />
regola primaria, quella dalla quale scatu-<br />
riscono tutte le altre, è l'obbligo, che assume<br />
ciascuna parte, d'astenersi non solo<br />
da ogni atto simigliante ad un combattimento<br />
, ma ezian<strong>di</strong>o da qualunque<br />
impresa militare, la quale, senza essere<br />
una <strong>di</strong>retta aggressione, tendesse a <strong>di</strong>mi-<br />
nuire i vantaggi e le forzedel nemico, che<br />
avrebbe ad essa potuto opporsi senza l'ar-<br />
mistizio. Questo principio è posto sotto la<br />
salvaguar<strong>di</strong>a dell'onore militare; un ge-<br />
nerale, che se ne allontanasse, macchie-<br />
rebbe il suo nome <strong>di</strong> slealtà. Una tale so-<br />
perchieria è rarissima. Però siccome essa<br />
è possibile, si danno or<strong>di</strong>nariamente re-<br />
ciproche malleverie. Altra volta solevan-<br />
si consegnare in deposito fortezze e piaz-<br />
ze, come pegno dell'intenzioni del nemi-<br />
co, o per maggiormente vincolarlo ad adempiere<br />
le sue obbligazioni. Ma le con-<br />
venzioni <strong>di</strong> questo genere sono <strong>di</strong>venule<br />
assai rare. Si fanno al più quando trat-<br />
tasi, prima della pace definitivamente, <strong>di</strong><br />
far isgombrare un territorio da un esercito<br />
intero. Altra volta ezian<strong>di</strong>o prendevansi<br />
od esigevansi slalichi o ostaggi. Si ricorre<br />
pur oggi a questo provve<strong>di</strong>mento, quando<br />
trattasi co'sud<strong>di</strong>ti del nemico, ne'paesi oc-<br />
cupati; ma tra'principali stati dell'Euro-<br />
pa più non si esige da potenza a potenza la<br />
guarentigia degli ostaggi. O^gimai la fe-<br />
dele osservanza degli armistizi è assicu-<br />
rata sopr.ittulto dal legittimo peso dell'o-<br />
piuiouc pubblica. La potenza che uè abu-
9.1 8<br />
T R E<br />
siì$se per ingannare un avversario trop-<br />
po fidente perderebbe infi<strong>di</strong>ibilmente la<br />
slinia eia simpatia <strong>di</strong> tulli i neutrali. E<br />
se questi stali neutrali si fossero da prin-<br />
cipio inlromessi per riuscire ad una so-<br />
spensione d'armi, se questa fosse stala ac-<br />
cettala con loro partecipazione o con lo-<br />
ro iniziativa, ogni abuso, che fosse fallo,<br />
sarebbe da essi riguardato come un insul-<br />
to personale; la giustizia ed il loro onore<br />
gli obbligherebbero ad unirsi alla parte<br />
Jesa per ven<strong>di</strong>carla e ven<strong>di</strong>care la sagra<br />
leggedel<strong>di</strong>rillodelle genti. I neutrali, che<br />
si arrestassero innanzi a questo dovere, a<br />
grande slento potrebbero <strong>di</strong>fendersi dal<br />
.sospetto <strong>di</strong> connivenza. Delle tregue,degli<br />
armistizi, delle paci principali,parlaj negli<br />
articoli degli stati edellecillà in cuisegui-<br />
jono; oltreché a l\liLiziA,a Marina, a Sol-<br />
dato, e negli altri analoghi e riguardanti le<br />
guerre che descrissi. In ogni tempo i Pa-<br />
pi furono benemerentissimi della pubbli-<br />
ca pace e concor<strong>di</strong>a, ed io) pongono <strong>di</strong> pie-<br />
gar sempre per essa, come fa la Chiesa,<br />
j>el conseguimento dell' Indulgenze. In<br />
ogni epoca i Papi furono me<strong>di</strong>atori beni-<br />
gni, autorevoli ed eilìcaci tra Sovrani(F.)<br />
e sovrani,etra'governanli e i sud<strong>di</strong>ti, non<br />
meno che Ira le intestine fazioni; ed a ta-<br />
le effetto inviarono pacieri, Zcg-^//,iVifm-<br />
27 (T^.) e altri, che fecero quanto narrai<br />
o'ioro luoghi. Solo qui pure ricorderò, che<br />
il car<strong>di</strong>nal Rocea(P.) nella pace tra're <strong>di</strong><br />
Francia e Inghilterra, celebrando la mes-<br />
sa in loro presenza , rivoltosi a loro col-<br />
V Ostia consagrata tra le mani, ambedue<br />
giurarono sopra <strong>di</strong> essa <strong>di</strong> mantenere in-<br />
violabilmente la stabilita pace; in<strong>di</strong> rice-<br />
verono la ss. Eucaristia j e poi rinnova-<br />
rono i giuramenti sugli Evangeli, e il si-<br />
mile fecero gli ere<strong>di</strong> della corona, unitamente<br />
con altri principi e magnati. La Ci-<br />
viltà cattolica^ 1.^ serie, 1. 1 i ,p. SyS, ri-<br />
porta, <strong>di</strong>e a' 12 luglio 1 855 il eh. d. Giu-<br />
stino Sin)onelti, professore <strong>di</strong> filosofia nei<br />
sen»inario romano, nell'aula mssima dell'archiginnasio<br />
romano, ragionò né\' Ac'<br />
cadcmia <strong>di</strong> lu'iigione Cattolica^ <strong>di</strong> uno<br />
T n E<br />
de'piti bei caratteri della Chiesa catloli"<br />
ca, provando com'ella solo sia la veia lu-<br />
Irice della pace e la base piìi ferma degli<br />
stati. Delle due parti <strong>di</strong> questa bella e importante<br />
lesi, la r. "fu dal dotto autore ampiamente<br />
<strong>di</strong>mostrata da 3 capi: i.°dallo<br />
scopo che Dio ha prefìsso alla sola Chie-<br />
sa cattolica <strong>di</strong> tutelare la pace; 1° dalla<br />
forma o costituzione che Dio le ha dato<br />
e che la rende la sola idonea a unire gl'in-<br />
telletti, i voleri e le braccia degli uomini<br />
<strong>di</strong> un solo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> vero, <strong>di</strong> bene e <strong>di</strong><br />
operazione ; 3.° dal naturale andamento<br />
dell'operazione della Chiesa, il (piale in<br />
se è conciliativo e pacifico, e tale pur lo<br />
mostrano gli elfelli. La 2." parte deduce-<br />
si dalla i.^ per necessaria conseguenza, e<br />
viene inoltre confermata da una bella a-<br />
nalisi, che fa per ultimo l'oratore, dell'in-<br />
segnamento politico della Chiesa posto a<br />
-confronto co'rovinosi sistemi de'suoi ne-<br />
mici. Meritò quesl' orazione la pubblica<br />
slampa col titolo: Sulla pace^ Discorso,<br />
ec. Roma I 855, tipografia Cairo. Abbiamo<br />
del Guazzini, De Pace. Tregua eie,<br />
Romae 1 6 1 o. Tractatus aureus de Fi'<br />
de, Tregua-et Pace, clarissimijuriscon-<br />
sulti Nicolai Moronis^ Venetiisapud Damianum<br />
Zenarurn i474- Gr'egorii /Magalo<br />
tii Episcopi Clusini, Consultissimi<br />
securitatisy ac Salvi-Conductus tracta-<br />
tus perutilis, et quoti<strong>di</strong>anus, Romae apud<br />
Anlonium Bladum I 533. Conte Giu-<br />
seppe Gatti , Ristretto della storia dei<br />
principali trattati <strong>di</strong> pace, dalla <strong>di</strong>vi-<br />
sione dell'impero <strong>di</strong> Carlo Magno, si"<br />
no a quello <strong>di</strong> PFestfalia, Roma 1824.<br />
Il eh.. A. Co^\n,iì^\YEffemeri<strong>di</strong> lettera-<br />
rie <strong>di</strong> Roma dai I 82 I , nel l. 5, p. 1 83, <strong>di</strong>e<br />
contezza dell'importante opera del cele-<br />
bre <strong>di</strong>plomaticoFederico deMartens,pub-<br />
l)licata in i 5 voi. a Gottinga nel 1 8 1 7-20,<br />
coi titolo: Récueil de Traités d'AlliancCy<br />
de Paixy de Tréve , de Commerce,<br />
de Limites, d'Echange etc. et plusieurs<br />
autres actes servant à la connaissance<br />
des rélations étrangcres des puissances<br />
et états de VEurope tant dans Icur rap-
TRE<br />
port miilucl que dans celid envers les<br />
nm'ssanccs vli-lats dans (Vautrespar tìcs<br />
<strong>di</strong>i globe depuis i 7 ifjiisfpie à présente<br />
In questa eiuclita.l7fv/2o;7V7jcleII'encomia-<br />
lo Coppi, si ilice ohe sul principio del se-<br />
colo XVIII Du Moni compilò il suo Cor-<br />
pò universale dìplomatieo, in cui raccol-<br />
se le transazioni politiche <strong>di</strong> Europa dal<br />
regno <strong>di</strong> Carlo Magno sino al 1 78 i . A que-<br />
sta raccolta d' 8 voi., Roussel ne aggiun-<br />
se altri 5 <strong>di</strong> supplemento. Neil. "<strong>di</strong> que-<br />
sti riportò la Storia degli antichi Trat-<br />
tati <strong>di</strong> Barbeyracii, che coajincia dai ne-<br />
goziati de'popoli della Grecia per lo sta-<br />
bilinieuto del consiglio o Tribunale {F.)<br />
degli Amfjzioni, 1496 anni avanti l'era<br />
nojstraj e termina iill'epoca <strong>di</strong> Carlo Ma-<br />
gno : cogli altri volumi continuò la rac-<br />
colta dal 1731 al 1738. Diversi autori^<br />
specialmente tedeschi, intrapresero la con-<br />
tinuazione <strong>di</strong>si utile collezione, e fra gli<br />
altri si segnalò Wenck col Codex juris<br />
gcntiuni recentissimi, Lipsiae 1781-95,<br />
nel quale raccolse i trattati dal 1735 al<br />
Tregua <strong>di</strong> Dio o del Signore, si <strong>di</strong>sse<br />
anticamente la sospensione d'armi che a-<br />
vea luogo riguardo alle guerre particolari,<br />
per cui ne'concilii dopo il secolo X<br />
ne fu fatto un Canone (V.)j or<strong>di</strong>nando<br />
sotto pena <strong>di</strong> scomunicala cessazione del-<br />
le oslililàin certi determinati giorni e nel-<br />
la Festa. {y.)y massime della Domenica
220 TRE<br />
mezzanolle, sino al vegnente lunedì, la vi-<br />
gilia delle feste della Ij.Vergine,<strong>di</strong>s. Mi-<br />
chele, <strong>di</strong> s. Gio. Battista, d'Ognissanti, ec.<br />
Essendo dunque i signori continuamente<br />
in guerra fra loro,questo fu il mezzo per far<br />
cessare tanti <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni che strazia vano mi •<br />
serabilaìenlegrinfelicipopoli,malmenali<br />
dalle loro prepotenze. In tempo della tregua<br />
<strong>di</strong> Dio, fu proibito ancora <strong>di</strong> pren-<br />
dere per forza anche la più piccola cosa,<br />
<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>carsi d'un'ingiuria qualunque, e<br />
<strong>di</strong> esigere il pegno d'una cauzione. Così<br />
i motivi <strong>di</strong> religione produssero su que-<br />
gli animi feroci l'effetto che avrebbero do-<br />
vuto fare la ragione ed i principii <strong>di</strong> giu-<br />
stizia. Quanto più i signori cercarono <strong>di</strong><br />
restringere la tregua del Signore, altret-<br />
tanto il clero procurò <strong>di</strong> estenderla ed au-<br />
mentarla. Il gran numero de'concilìi riu-<br />
niti per questo salutare oggetto nelle <strong>di</strong>-<br />
verse parti d'Europajper confermare que-<br />
sta santa istituzione, <strong>di</strong>mostra a suiTicien-<br />
za la grandezza de'mali che affliggevano i<br />
popoli, egli ostacoli da superare a fine <strong>di</strong><br />
stabilire una specie <strong>di</strong> polizia: queste tregue<br />
sono evidentissimo documento della<br />
barbarie delle fazioni, e dell' anarchia <strong>di</strong><br />
que'secoli. Santi personaggi e pii sovrani,<br />
col zelo e coll'autorità favorirono sì buona<br />
opera. Le guerre Crociate infine contri-<br />
buirono ancora più eflìcacemente ad e-<br />
stinguereilfuoco»delle guerre particolari,<br />
eTannientamentodel feudalismo compì il<br />
rimedìo.L'epoca la più antica alla quale si<br />
può riferire l' istituzione della tregua <strong>di</strong><br />
Dio è il 1 02 7, poiché ne fu fatto il i.** regolamento<br />
a' 16 maggio nel concilio d'Elna<br />
liei Rossiglione, li Muratori i\e\\aDissert.<br />
^3^^ De'costumi degVItaliani, dappoiché<br />
cadde in potere de'harbari VItalia,<br />
osserva aver gl'italiani poi goduto buono<br />
stato e tollerabili costumi finché duròla<br />
schiatta <strong>di</strong>CarloMagnOjdopo il terminedel<br />
regno longobardo nel 778 sino all'SSS.<br />
Dopo quel tempo <strong>di</strong>spulandosi il regno<br />
d'Italia tra Berengario duca del Friuli e<br />
Guido duca <strong>di</strong> Spoleto, si scatenarono<br />
le guerre e si aprì la porta a tutti i vizi,<br />
TRE<br />
talmente che nel secolo seguente orrida fu<br />
la faccia dell'Italia per stragi, rapine,fro<strong>di</strong><br />
e lascivia, e lo stesso clero si abbandonò<br />
a varie sorte d'iniquità, e massimamen-<br />
te alla <strong>di</strong>ssolutezza della vita, per cui s.<br />
P/erZ>amzVzm tanto scrisse, e ^.Gregorio<br />
VII (V.) tanto operò alla correzione e<br />
santificazione del medesimo. Nel 962 sotto<br />
Ottone I cominciò la nazione germa-<br />
nica a dominare e signoreggiare nell' I-<br />
talia, in tempi tuttavia ricordevoli d'es-<br />
sere stali sud<strong>di</strong>ti de' re franchi, e si ritenevano<br />
parte <strong>di</strong> que'regolati costumi che<br />
avea introdotto Carlo Magno, anzi allora<br />
laGermania abbondava <strong>di</strong> santi più che le<br />
altre contrade. Servila potenza <strong>di</strong> Otto-<br />
ne I, <strong>di</strong> Ottone 1 1 e <strong>di</strong> Ottone III a tenere<br />
per qualche tempo in freno la <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>na-<br />
ta vita degl'italiani; ma pare che insieme<br />
gì' italiani acquistassero qualche ruvidez-<br />
za, e <strong>di</strong>vennero più aspri e feroci. Certamente<br />
la pazzia del Ducilo {V.}, già usa-<br />
to da' longobar<strong>di</strong>, maggiormente si ac-<br />
cre<strong>di</strong>tò e <strong>di</strong>latò in Italia, anche per esse-<br />
re de<strong>di</strong>ti gli alemanni singolarmente al<br />
vino, e le ubbriachezzesi tenevano da essi<br />
galanterie,in che anco i franchi eransi mo-<br />
strati essere connazionali <strong>di</strong> essi. Nel se-<br />
colo X e nel seguente fissarono il piede<br />
in Italia la simonia, l'incontinenza nel cle-<br />
ro, l'occupazione de'beni <strong>di</strong> chiesa, l'op-<br />
pressione de'poveri e de'pellegrini,e le ini-<br />
micizie private che <strong>di</strong>scre<strong>di</strong>tarono inquel-<br />
r epoca r Italia. Le inimicizie private si<br />
chiamavano Faidae,uso deplorabile comune<br />
a* longobar<strong>di</strong> , alemanni, inglesi ,<br />
sassoni e franchi. Se uno era ucciso , se<br />
bruciata la sua casa, se da qualche gra><br />
ve ingiuria offeso, esigeva bene il prin-<br />
cipe la pena imposta a quel misfatto, che<br />
per lo più era pecuniaria, ma restava al-<br />
l'offeso o a'suoi parenti il desiderio <strong>di</strong> ven-<br />
detta, ed anche il farla pareva in certa<br />
guisa permesso. Non<strong>di</strong>meno le Faide e<br />
le vendette erano vietate, se l'offese e ingiurie<br />
non poteano chiamarsi gravi. Per<br />
mettere freno a queste piccole guerre, i<br />
priucipi oi'<strong>di</strong>naroBO, che il reo potesse ri-
TRE<br />
scaltarsi dall'Ira tle'nemici con esibir loro<br />
denaro,e questo eia tassato, allìtichè la <strong>di</strong>-<br />
scor<strong>di</strong>a non precipitasse in eccessi. All'in*<br />
contro se il reo ricusava <strong>di</strong> quietar la con-<br />
tesa e rinia»icizia,coirotFrire il prezzo agli<br />
olFesi, solevano i principi sin da Carlo Magno<br />
inlerporsi, adoperando buoni e forti<br />
uiVuÀ per vincerne l'ostinazione. Andòlan-<br />
to avanti ne'secoliX eXI questa frenesia <strong>di</strong><br />
guerre private,oude uscivano poi frequenti<br />
omici<strong>di</strong>i, saccheggi, incen<strong>di</strong>i e altri ma-<br />
lanni , che ne restava sconvolto tutto il<br />
pubblico. Accrescevano queste calamità<br />
i nobili , che signoreggiando in qualche<br />
castello in<strong>di</strong>pendentemente dal governo<br />
della ciltà, mantenevano inimicizia e<br />
guerra <strong>di</strong>chiarata contro de' vicini, ne<br />
guardavano misura in far loro danno.<br />
L'empia consuetu<strong>di</strong>ne delle maledette risse<br />
e vendette con rapine, gran tempo durò<br />
presso la nazione de'corsi, allora feroci.<br />
Le guerre e le zuffe per la Regalia (ì^.)<br />
furono frequenti fra'chierici e prelati,con-<br />
tro i prepolenti laici. Più che altrove in<br />
Francia fra'signorotti e gentiluomini erano<br />
in voga le inimicizie e guerre private.<br />
Ma ivi ancora circa il io3 ine fu inventato<br />
un temperamento e sollievo, imperocché<br />
is. ministri istituirono la Tregua <strong>di</strong> Dìo,<br />
sotto pena <strong>di</strong> scomunica contro chiunque<br />
non l'osservasse. Aggiunge il Mura-<br />
tori, che varia fu in alcuni luoghi la tassa<br />
de'giorni destinati a queste corte paci; <strong>di</strong>cendo<br />
che pili concilii e Papi, come Urbano<br />
li. Pasquale II, Innocenzo He al-<br />
tri confermarono essa tregua, e con pub-<br />
blico profitto, perchè almeno in que'gior-<br />
ni la matta <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a taceva , potevano<br />
quietamente lavorare gli artisti e conta-<br />
<strong>di</strong>ni, e pe'viandanti e pellegrini erano si'<br />
cure le strade. Ma in Italia, do[)o la metà<br />
del secolo XI, insorte le guerre tra il Sa-<br />
cerdozio e riuipero, per cagione d' esse<br />
peggiorarono gli altari e i costumi, e sal-<br />
tò fuori la strana ubbriachezza, come la<br />
chiama il Muratori, delle fazioni Guai'<br />
fa e Gìtihelliiia (/^.), che orride scene<br />
fecero io llaliu. Altri fauuu lisulire la<br />
T R E 221<br />
I regna <strong>di</strong> Dio, ne' trattati De Pace piihliea,<br />
e queste tregue al i 082 e al i o34- H<br />
Sismon<strong>di</strong> accenna lina tregua <strong>di</strong> Dio falla<br />
pubblicare dall' imperatore Corrado l[<br />
il Salico nelio36, alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Ronca-<br />
glia, presso Piacenza, per la quale chiun-<br />
giorni della settimana dovea<br />
que per 4<br />
astenersi dall'armi e dalle vendette. Nel<br />
io4i si tennero più concilii, ne'quali si<br />
stabilì la tregua <strong>di</strong> Dio, or<strong>di</strong>nando chedal<br />
mercoledì sera sino al lunedì mattina,nessuno<br />
prenderebbe niente per lorza, ne<br />
trarrebbe vendetta <strong>di</strong> veruna ingiuria, e<br />
non esigerebbe pegno <strong>di</strong> cauzione. Che<br />
chiunque vi contravvenisse, pagherebbe<br />
la composizione delle leggi , come se avesse<br />
meritatola morte,ovvero sarebbe scomu-<br />
nicato o ban<strong>di</strong>to dal paese. Molti furono i<br />
tentativi fatti per stabilire la tregua del<br />
Signore; questa però fu meglio e più opporluuamente<br />
consolidala con tali sino-<br />
<strong>di</strong> e quin<strong>di</strong> successivamente propagata.<br />
Nello stesso i o4i o i o45 fu celebrato il<br />
concilio <strong>di</strong> Tulujas o Tulugense nel Rossiglione,<br />
ove fu decretato. Omni tempo<br />
re teneatar ac omnibus christianis ab<br />
occasu solis quartae ferine y idest nier-<br />
choris <strong>di</strong>e, usque ad ortiun solis seciuidae<br />
feriae, idest limis <strong>di</strong>e. Iteni continuatim<br />
teneatur a prima <strong>di</strong>e Adventus<br />
Domini usque ad octavam Epiphaniac<br />
Domini quando festivitas s. Hilarii a-<br />
gitur. Iteni similiter continuatini tenca-<br />
tur a <strong>di</strong>e lunis^ qui antece<strong>di</strong>t caput ye-<br />
junìi, usque ad <strong>di</strong>em lunìs qui est pri-<br />
nius post <strong>di</strong>em Dominicam octai^arunt<br />
Penlecosteni eie. E che colui che durante<br />
la tregua si faceva reo d'un delitto qualunque,<br />
in duplum componat et postea<br />
per ju<strong>di</strong>ciiun aquae frigidae trevani<br />
Domila evendel. De* Giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> Dio ri-<br />
parlai a Purgazioni. Da 8. Edoardo III<br />
re d'Inghilterra del 1042, fu eslesa assai<br />
durante l'Avvento, 1*8.' dell'Epifania, ec.<br />
Papa s. Leone IX nel suo viaggio in Germania<br />
e Francia, giunto nel suo paese <strong>di</strong><br />
Alsazia fece radunare nelioTo i signori,<br />
e gli obbligò u ricevere e a stabilire nellii
1222<br />
TRE<br />
provincia la Iregua <strong>di</strong> Dio. Nel i<br />
066<br />
rin-<br />
novò le tregue del Signore, Raimondo Be-<br />
rengario conle <strong>di</strong> Barcellona. Nel secolo<br />
XI la cuj^)i<strong>di</strong>gia al denaro <strong>di</strong>vento in breve<br />
una vera manìa, tulli gli uomini pnr-<br />
vero ossessi da un demonio, percossi da<br />
una vertigine, ladroni per istinto, assas-<br />
sini per necessilà : saccheggi, prede, vio-<br />
lenze, massacri, ecci<strong>di</strong>i <strong>di</strong> fan*iglie, ester-<br />
minii <strong>di</strong> villaggi e <strong>di</strong> borgate. Gli uomi-<br />
ni pii gemevano nella traboccante ne(jiii-<br />
zia,cbe tulli gli or<strong>di</strong>ni della civile società<br />
<strong>di</strong>ssolveva, onde pensavano i prudenti a<br />
frenarla.Enrico vescovo <strong>di</strong> Liegi nel 1071<br />
a questo uopo pubblicando la tregua <strong>di</strong><br />
Dio,siesprimesul bel principiocosì.'^Nessuno<br />
porterà armi ne'giorni stabiliti, sia<br />
che vada a casa, sia che ne venga: ladro-<br />
necci,incen<strong>di</strong>i,assassinii non debbono' vio-<br />
lare la santità <strong>di</strong> quel giorno: ne con fla-<br />
gelli, né con ferro, ne con altra offesa si<br />
maltratti il suo simile in guisa <strong>di</strong> privarlo<br />
delle membra e meno ancor della vita.<br />
Chi si fa reo <strong>di</strong> tal malefìcio, s'è jibero<br />
perde il feudo e l'eretlità, e viene messo<br />
ignominiosamente a'confìni: s'è servo, gli<br />
si tronca la destra e viene spoglialo d'o-<br />
gni peculio ed avere. Accusato un libero<br />
<strong>di</strong> contravvenzione, giurerà con 12 testimoni<br />
la propria innocenza : lo schiavo<br />
verrà soltopostoal Giu<strong>di</strong>zio dì Dio {f^.)j<br />
e qualora le tracce del delitto sussistano,<br />
non potrà purgarsi che col testimonio <strong>di</strong><br />
7 uomini liberi." Guglielmo I re d' In-<br />
ghilterra pubblicò la tregua <strong>di</strong> Dio nel<br />
jo8o. Pupa Urbano II neliogS presie-<br />
dè il concilio <strong>di</strong> Troia, ove si confermò<br />
la tregua del Signore: allretlanto si fece<br />
nel 1095 in quello <strong>di</strong>Clermontalla pre-"<br />
^enza d'Urbano li, e fu il can. i o che confermando<br />
con decreto la tregua del Si-<br />
gnore, eslese la proibizione fino alle vi-<br />
gilie ed a' giorni delle feste della B. Ver-<br />
gine e degli A postoli; <strong>di</strong>chiarò <strong>di</strong> più, che<br />
dal mezzodì che precede la 1.^ domenica<br />
dell'Avvento fino all'S.* dell'Epifania, e<br />
dalla Settuagesima fino all'indomani del-<br />
ia ss. Trinità non era pernjesso assalire<br />
TRE<br />
una persona per un qualunque siasi titolo,<br />
il tutto sotto péna<strong>di</strong> scomunica. La<br />
tregua <strong>di</strong> Dio nel i t 1 5 fu proclamala nel-<br />
i'Ilalia meri<strong>di</strong>onale. Papa Calisto li nel<br />
I I 19 intervenne al concilio <strong>di</strong> Reims, e<br />
vi si fece un decreto per la tregua del Si-<br />
gnore, Bosone arcivescovo <strong>di</strong> Torino nel<br />
I I iS tenne un sinodo, in cui or<strong>di</strong>nò che<br />
fossero inviolabilmente osservate le leggi<br />
della tregua <strong>di</strong> Dio, a <strong>di</strong>e mercurii posi<br />
solis occasum iisque ad <strong>di</strong>e ni luiine,sole<br />
orientej ne' quali giorni, <strong>di</strong>ce il sinodo,<br />
doveano cessare affalto le privale o pub-<br />
bliche vendette, le giu<strong>di</strong>ziarie citazioni a'<br />
cre<strong>di</strong>tori e agli offensori. Questo decreto<br />
sinodale riguardava particolarmente ì sa-<br />
cerdoti, gli amministratori delle chiese, i<br />
monaci, le sagre vergini, i pellegrini che<br />
transitavano. per la <strong>di</strong>ocesi. Filippo li Au-<br />
gusto re <strong>di</strong> Francia deli 180 pubblicò \xx\<br />
e<strong>di</strong>tto sulla tregua del Signore, il.quale<br />
prescrivea, che dal giorno dell'omici<strong>di</strong>o<br />
commesso sino a 4o giorni compili, vi fos-<br />
se una tregua, nella quale vi fossero cona-<br />
presi i parenti; che l'uccisore o l'aggres-<br />
sore fosse arrestalo e punito; e che se nel<br />
tratto <strong>di</strong> questo tempo qualcuno de'pa-<br />
renti fosse ucciso, l'autore <strong>di</strong> questo de-<br />
litto fjsse reputato tra<strong>di</strong>tore e messo f\<br />
morte. Pare che in Italia nel secolo XII l<br />
e nel XIV, per la moltitu<strong>di</strong>ne delle ven-<br />
dette particolari, si ristabilisse la pena del<br />
Taglione o Talione, legge che prescri-<br />
veva una punizione eguale perfetlamente<br />
all'offesa, cioè occhio per occhio, mano per<br />
mano ec. Imperocché <strong>di</strong>cono i seguenti<br />
versi: Qualia fecisti, patiaris^TaliaJiis<br />
estj - Hinc sibi coiweiiiens Talio nomen<br />
/if^^e^. Veggasi il p.Eriberlo Rosweido nel<br />
suo libro: LexTalionis XII Tahidarum<br />
car<strong>di</strong>nali Baronio ah Isacco Casaubono<br />
<strong>di</strong>eta, Antuei^'iae i6i4- Tale legge<br />
traeva la sua origine dall'antica giurispru-<br />
denza degli ebrei; essa fu praticata anche<br />
tra'greci e adottata da*romani,ma soltan-<br />
to ne'casi in cui non polevasi pacificare gli<br />
offesi o far desistere dal perseguire in giu-<br />
stizia coloro che chiedevano vendellM.
TRE<br />
Quella legge fu consuleiula da'giurecou-<br />
sulli corno contraria al <strong>di</strong>rillo naturale, e<br />
qtiìii<strong>di</strong> abolita da tutti i paesi inciviliti. Se<br />
Ini volta r
224<br />
TRE<br />
grande nazione può proporla oJ accel-<br />
laila senza <strong>di</strong>sonore, ed in conseguenza<br />
ha tutti gli elementi della soli<strong>di</strong>tà e della<br />
durata. Tutte le <strong>di</strong>sposizioni del trattalo<br />
hanno un carattere eminentemente paci-<br />
fico: invano vi si cercano gli accenti del<br />
trionfo e le amarezze della <strong>di</strong>sfatta. Siccome<br />
si vollecompiere l'opera della riconciliazione<br />
e del ravvicinamento^ <strong>di</strong> comune<br />
accordo si vollero ancora far scomparire<br />
le rimembranzedella guerra. Alle oredue<br />
pomeri<strong>di</strong>ane de'3o marzo, una scarica <strong>di</strong><br />
IDI colpi de'cannoni de'forti e degl'In-<br />
vali<strong>di</strong> <strong>di</strong> Parigi, annunziò alla popolazio-<br />
ne il faustissimo, felice e grande avvenimento<br />
della conclusa pace.Dio voglia, che<br />
il cannone, voce terribile delle battaglie,<br />
non tuoni più, almeno per molto tempo,<br />
che per celebrare le pacifiche vittorie del-<br />
l'umanità, e gli splendori della trionfante<br />
civiltà, regolata dalla vera religione e dal-<br />
la morale. Dio voglia, che d' ora in poi<br />
questa umanità e questa civiltà non sieno<br />
state invocate the pel maggior bene<br />
<strong>di</strong> lutti, e che i loi'^obeneficii si <strong>di</strong>ffondano<br />
colla sola persuasione, colla ragione,<br />
e colla unione intima de'governi e de'po-<br />
poli, in uno stesso scopo <strong>di</strong> pubblico be-<br />
ne. La strepitosa notizia, da Parigi subito<br />
e rapidamente guizzò sull'ali dell'elettri-<br />
cità dall'uno all'altro capo d'Europa, ap-<br />
portatrice in ogni luogo <strong>di</strong> vivissima esul-<br />
tanza, d'inesprimibile gioia ^ <strong>di</strong> entusiasmo.<br />
In Roma giunse verso le ore 4 pome-<br />
ri<strong>di</strong>ane del medesimo giorno,prima che in<br />
parecchie altre capitali meno lontane; e<br />
forse fu gentil pensiero <strong>di</strong> chi <strong>di</strong>rige la co-<br />
sa pubblica <strong>di</strong> Francia, che la fausta no-<br />
tizia arrivasse quanto prima inRoma, do-<br />
ve tanto si era pregalo perchè le confe-<br />
renze <strong>di</strong>plomatiche ri uscissero a cessa re la<br />
guerra e dar la paceal mondo. Subilo dal<br />
Castel s. Angelo la guarnigione francese<br />
tiròioi colpi <strong>di</strong> cannone a segno <strong>di</strong> leti-<br />
zia, per la fausta e tanto desiderata pa-<br />
ce. Il Papa Pio IX ne fu contentissimo,<br />
e nella mattina <strong>di</strong> giovedì 3 aprile fece<br />
celebrare cappella papale nella Sistina del<br />
TRE<br />
Vatir,ano,ed assislèalla messa cantala ^ro<br />
graiiarum aclìone oh conipositam peiceni,<br />
dal car<strong>di</strong>nale Gabriele della Gen-<br />
ga Sermattei , colla orazione Placcai,<br />
Quin<strong>di</strong> il Papa, terminata la messa, inluonò<br />
l'inno 2 e Dcuni laudamus,che fu<br />
cantato a due cori da'cantori pontificii e<br />
dal clero; poi recitò i versetti Bcncdìctus<br />
eie, e gli 0/r/7i«.y; Dcus,cujus miscricor<strong>di</strong>acj<br />
DeaSy qui corda fide liimij Deus,<br />
qui neminein. Alla solenne ceremonia as-<br />
sisterono i membri del corpo della Diplomazia<br />
(V.), <strong>di</strong> Residenza {V.) presso la<br />
s. ^^i\Qy oltre altri moltissimi personag-<br />
gi, accorsi tulli a rendere grazie all'onni-<br />
potente datore d'ogni bene. Signore de*<br />
dominanti. Il giubilo <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> tutta<br />
Europa fu sincero e universale, massime<br />
nelle chiese principali in cui si resero fer-<br />
vide azioni <strong>di</strong> grazie all'Eterno, col canto<br />
<strong>di</strong> solenni Te Deuni^ con alìollato, spon-<br />
taneo ed e<strong>di</strong>ficante concorso <strong>di</strong> popolo,an-<br />
zi alcun vescovo in sì lietissima congiun-<br />
tura mandò alla stampa splen<strong>di</strong>de e coni-<br />
moventissime lettere pastorali. Mirabile<br />
fu la concor<strong>di</strong>a colla quale la stampa sag-<br />
gia d'Europa lodò il benefizio della pa-<br />
ce e descrisse l'esultanza <strong>di</strong> tutti i popoli;<br />
oh quante trepidanze de' buoni vennero<br />
rassicurate,poichè in nessun luogo la guer-<br />
ra è beti voluta, né sarà mai finché gli<br />
uomini chiuderanno in petto un cuore umano.<br />
In fatti, i regnanti Napoleone II[<br />
imperatore de* francesi, e Alessandro I[<br />
imperatore delle Russie , <strong>di</strong>chiararono :<br />
La guerra è seuìpre un male, anche allorquando<br />
é la pili necessaria! Per quan-<br />
to sieno gloriosissimi i trionfi de'vincilori,<br />
per le tante peripezie deplorabili della<br />
guerra , sono sempre glorie troppo care<br />
quelle che si comprano a prezzo del sangue<br />
ili molte migliaia d'uomini. La guer-<br />
ra é uno stato anormale, ed i<br />
più gran-<br />
<strong>di</strong> successi che si coiiseguono, a stento ri-<br />
parano a'mali ch'essa produce. E da pre-<br />
ferirsi la reale prosperità dell' arti della<br />
pace, alla gloria vana delle battaglie. La<br />
pace è il più prezioso beneficio pe'popoli,
TRE<br />
come In giierin, anche la più gloriosa, ne<br />
è il «uim;iof llogello. Conviene peiòcoii.<br />
fessale, <strong>di</strong>e l'nna e l'allra sono cundotte<br />
ilair'Onni|»olenle,eclic nella pi esente si-<br />
Inazione cleU'umanilà la guerra è spesso<br />
il n»e77.»arà cessato ogni o<strong>di</strong>o,<br />
ogni <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a, ogni superstizioso fana-<br />
tismo <strong>di</strong> loro falsa religione, non reste-<br />
rà che la fede e l'amore come opera e-<br />
terna <strong>di</strong> Dio. 11 giorno forse non sarà lon-<br />
tano, se non per noi, almeno pe'nostri ni-<br />
poti, iu cui &i tclcbiciù uu'allra pace più<br />
TRE 22'y<br />
immensamente grande e gloriosa della<br />
presente; l'avventuroso giorno cioè in cui<br />
un sol pensiero <strong>di</strong> fede mirabilmente douìinerà<br />
il mondo, sotto un solo ovile ed<br />
un solo pastore. Se questa pace fu cele-<br />
brata da'buoni quale avventurosa fortu-<br />
na, fu però riputata <strong>di</strong>sgrazia da* liber-<br />
tini, per le loro tante prave speranze re-<br />
state deluse, in uno a'ioro sogni politici<br />
e democratici: gli amatori del <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne<br />
restarono assai irritali nel vedere così pre-<br />
sto andate in fumo le illusioni da loro po-<br />
ste nella guerra d'oriente, che minacciava<br />
tutta l'Europa a <strong>di</strong>venire un vasto campo<br />
<strong>di</strong> battaglia. Nella <strong>di</strong>eta della confe-<br />
derazione Germanica in Francfort, i rap-<br />
presentanti dell' Austria e della Prussia<br />
nel sottoporre all'alta assemblea il traU<br />
tato <strong>di</strong> pace concluso a Parigi il 3o mar-<br />
zo, <strong>di</strong>chiararono:» La pace universale è<br />
resa al mondo dopo che una delle com-<br />
plicazioni politiche le più<strong>di</strong>ilicili e le più<br />
Iticonde <strong>di</strong> pericoli ha ricevuto dalla sag-<br />
gezza , dalla moderazione e <strong>di</strong>sinteresse<br />
delle potenze uno scioglimento che sod-<br />
<strong>di</strong>sferà a' voti de'popoli, e fornirà alia storia<br />
un memorabile esempio d'un magnanimo<br />
accordo de'sovrani nella sollecitu-<br />
<strong>di</strong>ne consagrafa agl'interessi comuni del-<br />
l'umanità. . . . Libera per misericor<strong>di</strong>osa<br />
<strong>di</strong>sposizione della provvidenza dal peso<br />
della guerra, che <strong>di</strong>retlamenle o in<strong>di</strong>ret-<br />
tamente gravava su tulla l'Europa, l'illu-<br />
minata attività <strong>di</strong> tutti i governi si volge-<br />
rà d'ora in poi in<strong>di</strong>stintamente erivaleg-<br />
grando <strong>di</strong> zelo versolo sviluppodella pro-<br />
sperità interna, morale e materiale degli<br />
stati." Ma siccome ogni medaglia Ita il suo<br />
rovesciOjil sin qui genericamente celebra-<br />
to, va alquanto mu<strong>di</strong>ncalo,dovendosi fare<br />
delle eccezioni e porre seria attenzione al<br />
riferito dalla Ch'ìlfà catlolìcit nella 3."<br />
serie, t. 2, p. 532 e G'iy, e t. 3, p. 5, ove<br />
gravemente ragiona in 3 paragrnlì su La<br />
ProK'\'ìilcnz(i iic^li c^TitU polititi, prin-<br />
cipiando dal §<br />
I, Da Munstcr a f^ien»<br />
iKt. Osservando la Civiltà cattoliaiy co»<br />
me pel <strong>di</strong>acoiso ccluluulc uvvcuimcnto,
2 26 T II E<br />
i peiio<strong>di</strong>ci vanno pionosllcanclo le futu-<br />
re sorli d'Europa, con nuove illusioni cui<br />
succederanno Ijen pieslo nuovi <strong>di</strong>singan-<br />
ni , riguardando gli umani eventi colla<br />
prospelliva che si presentano alla pupilla<br />
cattolica, che li contempla guidali da <strong>di</strong>-<br />
"l'iiio consiglio a gloria dell'Eterno Fat-<br />
tore, sotto questo punto <strong>di</strong> vista ella vi-<br />
de la nuova era <strong>di</strong> pace inaugurata a Pa-<br />
rigi; e per ben comprendere cjual sia il<br />
"Vero principio provvidenziale della pre-<br />
sente pacificazione d'Europa, mosse il suo<br />
ragionare da qtiella filosofia <strong>di</strong> storia ch'è<br />
propria del caltolicismo. Quin<strong>di</strong> qualificò<br />
Ja pace dì Parigi, unode'lanti episo<strong>di</strong> che<br />
si vanno intrecciando nella grande epopea<br />
in cui lottano da 3 secoli la Fede<br />
,il RazionalismOj \a Cliiesa, e la prelesa<br />
Rìfonna, l'ossequio a Dio e l'in<strong>di</strong>penden<br />
?a.Cominciò dal narrare la lotta sostenuta<br />
contro il principiocatlolico.dal re <strong>di</strong> Sve-<br />
zia(P\)CfiìsUi\o 1 1 Adolfo, che personificò<br />
il razionalismo allora Liileranoj guena<br />
<strong>di</strong> 3o anni cui pose termine i famosi trat-<br />
tati <strong>di</strong> Blilnstcr e <strong>di</strong> Onasbrilch,e\'d pace<br />
<strong>di</strong> Wc.slfalia(F.); contro i quali trattati<br />
proteslòInnocenzoX,conie pregiu<strong>di</strong>zievo-<br />
li alla religione caltolica, il che <strong>di</strong>mostra-<br />
rono le funeste conseguenze, sino al Con-<br />
cordato del 1 8o I , al congresso <strong>di</strong> l'ien-<br />
na^ alla santa Alleanza, a' Baccanali del<br />
j847,airAlleanza occidentale per sostene-<br />
re la Turchia,\i\ quale pretese assicurare<br />
airOccidenle l'in<strong>di</strong>pendenza e a'Luoghi<br />
Santi le influenze del catlolicismo,che cer-<br />
tuni jniianocomeunafusioned^il Catiolicismo<br />
e del Protestantismo coWIslami<br />
smoìn una comunanza <strong>di</strong> civiltà. Quin<strong>di</strong><br />
col § 2, Vantaggi delpartitoEterodosso<br />
la Civiltà cattolica, esamina i vantaggi e<br />
Je speranze de'due pai tili estremi, V Ete-<br />
rodossia, rappresentata óaW Inghilterra<br />
con l'aiuto dtiìPiemonte, e WCattolicisnio<br />
rappresentalo dall' Austria con 1' aiuto<br />
della Francia. Essa <strong>di</strong>chiara che l'ellimero<br />
gran trionfo del parlilo eterodosso,<br />
nel congresso <strong>di</strong> Parigi, è stalo quello <strong>di</strong><br />
potere per danno del caltolicismo lancia^<br />
TRE<br />
re un vitupero contro ramuiinislraziono<br />
ci vile del governo pontificio,e bramare ri-<br />
forme secondo lo spirito del secolo e <strong>di</strong><br />
secolarizzazione del suo dominio tempo-<br />
rale, un'invettiva contro il supremo Ge-<br />
rarca, un biasimo e una minaccia con-<br />
tro la severità de'legitlimi governi italia-<br />
ni, per inuzzolirela demagogia pubblica-<br />
mente. Siccome tuttociò che riguarda il<br />
Pontefice è totalmente connesso agli in-<br />
teressi del caltolicismo, la Civiltà catto-<br />
l.ica,come sempre, fece savissime impor-<br />
tanti osservazioni, egregiamente <strong>di</strong>fender.do<br />
anco con confronti storici e <strong>di</strong>me<br />
strazioni <strong>di</strong> fa tlo,il governo pontificio dal-<br />
le accuse lanciate con contrad<strong>di</strong>ttorie rimostranze<br />
dall'Inghilterra e dal Piemon-<br />
te. Nel § 3, Vantaggi del Cattolicismo^<br />
esamina la C/W//^iCflr^to//r
T a E<br />
futarle, farà sì <strong>di</strong>e molti <strong>di</strong> (piesti inco'<br />
inincieraiinose non altro a giubilare tlelle<br />
calimiiie che corrono, molti <strong>di</strong> quelli com-<br />
preiideiaiino la forza delle ragioni mili-<br />
tanti per Roma e la stretta connessione<br />
che passa fra la questione del temporale<br />
e la spirituale autorità del Pontefice."<br />
I^jssato il se<strong>di</strong>cente trionfo <strong>di</strong> coloro che<br />
avventano contro Roma vituperii e ten-<br />
tano spogliarla delle sue tene, per ricu-<br />
sare riforme incompossibili collo spirito<br />
cattolico o coir indole propria d' un governo<br />
ecclesiastico, Uis. Sede vedrà in Oriente<br />
assicurati e frequentali i Luoghi<br />
Santi, aperta fra' maomettani una gran<br />
porta a'raissionari, mitigale per riveren-<br />
za alle armi <strong>di</strong> Francia le prepotenze sci-<br />
smatiche, crollante per inlestina <strong>di</strong>visione<br />
il fanatismo dtWJlcorcnio, ammirato<br />
il sagrifizio eroico del sacerdozio catto-<br />
lico e deUe suore, intrecciate sì attive e<br />
pronte comunicazioni da forniare ben<br />
presto fra'popoli d'Europa e d'Asia una<br />
sola famiglia e un solo ovile. In Occiden-<br />
te poi i nemici del Papato avranno mani-<br />
festato più chiarauìente i loro <strong>di</strong>segni <strong>di</strong><br />
abbattere la religione minacciando il tri-<br />
regno, <strong>di</strong> stritolare ogni scettro legittimo<br />
abbattendola religione. Così la gran verità<br />
che da 3 secoli viene impugnata, l'auto-<br />
rità pontificia, non solo acquisterà quella<br />
forza che setnpre acquistano le verità<br />
combattute , ma comparirà sotto nuovi<br />
aspetti secondo i vari punti in cui viene<br />
impugnata dagli uni , propugnala dagli<br />
altri. Tali sono i vantaggi chela Chiesa o<br />
già riportò cTpuò aspettarsi dalla bufera<br />
che agita per wn momento la sua navi-<br />
cella. Se a bene della Chiesa è rivolto ne-<br />
gl' inlenli della Provvidenza lutto l'andamenlo<br />
del mondo, e però tutte le vi-<br />
cende politiche; abbiamo da congratu-<br />
larci ringraziandola pe'vanlaggi ottenuti<br />
dalla guerra e dalla pace, e dobbiaujo<br />
pregarla perchè continui a volgere in be-<br />
ne gli eventi politici , ed anche le stesse<br />
procelle che tull'ora si levano e minac-<br />
ciauo duirorizionle.<br />
T 11 E 1-17<br />
TREGUIER, Treroriiim. Città ve-<br />
scovile <strong>di</strong> Francia, nella Bretagna mino-<br />
re, <strong>di</strong>partimento delle Coste del Nord, cir»<br />
condario e 4 leghe da Lannion ei o da s.<br />
Ijrieux, capoluogo <strong>di</strong> CTntone, a "2 leghe<br />
dalla IManica. Giace tra la sponda sini-<br />
stra del Jaudye la destra del Guincly,che<br />
quivi si congiuitgono per formare il fiume<br />
del suo nome, t^a un porto sicuro e<br />
comodo per navigli <strong>di</strong> 3oo in 4oo ton-<br />
nellate; quelli <strong>di</strong> portata maggiore ed i<br />
vascelli da guerra potendo dar fondo si-<br />
curamente nella rada. Per mezzo delle<br />
maree la navigazione de'piccoli bastimen-<br />
ti risale il Jauily sino al piccolo porto <strong>di</strong><br />
Boche Derien. Commercia <strong>di</strong> grani, se-<br />
mi, canape, cavalli <strong>di</strong> razza forte, lino, re-<br />
fe, burro, ostriche, ed attiva èia pesca del<br />
merluzzo. Tiene IO annue fiere, ha scuo-<br />
la <strong>di</strong> navigazione e buona fabbrica <strong>di</strong> car-<br />
ta. L'antica cattedrale è sotto l' invoca-<br />
zione <strong>di</strong> s. Tugdualdo vescovo e patrono<br />
della città, ed avea un capitolo composto<br />
delle <strong>di</strong>g«»ità del tesoriere, del cantore,<br />
dello sc(daslico, dell' arci<strong>di</strong>acono, ec, <strong>di</strong><br />
i4 canonici, <strong>di</strong> G vicari, del maestro <strong>di</strong><br />
musica, <strong>di</strong> 3 parrochi e <strong>di</strong> altri ecclesiii-<br />
siici addetti al servigio <strong>di</strong>vino, Nella cat-<br />
tedrale fra le reliquie si venerano quelle<br />
<strong>di</strong> s. I^one (f^.) nato presso Treguier; ed<br />
inPioma vi è uqa chiesa nazionale <strong>di</strong> Fran-<br />
cia sotto la sua invocazione, che \\\\ tempoebbe<br />
l'ospedale pe*bretoni,e ne ripar-<br />
lai nel voi. XXVI,p. 2?.g. La città fu fab-<br />
bricata verso rSoo, e fu fiorente pel suo<br />
commercio fino al iSg?., in cui fu arsu<br />
dagli spagnuoli che tenevano le parti del<br />
duca <strong>di</strong> Mercoeur ; da quel tempo non<br />
potè riacquistare la sua primiera impor-<br />
tanza. La sede vescovile fu eretta nel secolo<br />
V, in<strong>di</strong> venne ristabilita nell' 844<br />
da Neonieno, per fula sidfraganea della<br />
metropoli <strong>di</strong> l)ol ; ma poi fu <strong>di</strong>chiarata<br />
sulfraganea della melropoli <strong>di</strong>Tmu's; per<br />
un tempo le fu unito nel IX secolo il ve*<br />
scovato <strong>di</strong> fÀsie.ux (y>). Il suo vescovo<br />
avea il titolo <strong>di</strong> conte, ed era il signore<br />
tcmpovulc della città. La <strong>di</strong>ocesi conte-
' Sotto<br />
228 TRE<br />
neva quasi 120 pairocchie, <strong>di</strong>vise in due<br />
arci<strong>di</strong>aconati,edavea le abbazie <strong>di</strong> s. Cro-<br />
ce <strong>di</strong> Guir»gampo, e <strong>di</strong> Begar<strong>di</strong>. 11 vescovo<br />
godeva <strong>di</strong> 25, 000 liie <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta, e pa-<br />
gava 460 fioriniper le sue bolle. III. ''vescovo<br />
fu s.Tiigdualdo, <strong>di</strong> cui trovasi men-<br />
zione negli storici <strong>di</strong> Bretagna, e nell'an-<br />
tiche leggende <strong>di</strong> questa chiesa j in<strong>di</strong> si<br />
trovano Revelino, Perbogato, Leotario,<br />
Felice cui nell' 859 fu in<strong>di</strong>rizzala, come<br />
agli altri vescovi <strong>di</strong> Bretagna, la let-<br />
tera sinodale dal concilio <strong>di</strong> Savonnieres.<br />
Gli successero Martino I, Dionisio, Consennano.<br />
Graziano, Paolo, Soffro, Gu-<br />
glielmo i, Martino II, Guglielmo II del<br />
I 174, Ivoo Ivone l bretone arciprete <strong>di</strong><br />
Tours del i 1 79, nel quale anno pare che<br />
fosse a Roma il vescovo Roberto del Mon-<br />
te. Poscia lo fu Gaufredol Loys, Stefano,<br />
Hamo del 1248, Alano I de Lashar-<br />
<strong>di</strong>eu della <strong>di</strong>ocesi del 1262, Alano 11 de<br />
Bruc nobile bretone del 1279,<br />
il quale<br />
introdusse i francescani in Guingampo.<br />
Gaufredo II Tourneraine illustre<br />
deir Armorica, nel i3o3 a' 19 maggio<br />
morì il suddetto s. Ivo, poi canonizzato<br />
in Avignone da Clemente VI. Neli3i7<br />
venne eletto vescovo Giovanni I Rigaud,<br />
nel 1824 Pietro de Belleisle, nel 1827 Ivo<br />
Il de Boisboissel cantore e canonico <strong>di</strong><br />
Treguier, poi traslato a Cornovailles ed<br />
a s. Malo; neli33o Alano Ili Elori, nel<br />
I 339 Riccardo du Perrier che rifece da*<br />
fondamenti la cattedrale. Radolfo 1 (lori<br />
verso il 1348, nell 353 Roberto I Painel<br />
trasferito a Nantes; in<strong>di</strong> nel 1 354 Ugo de<br />
Monteluugo {V.), poi <strong>di</strong> s. Brieux e car-<br />
<strong>di</strong>nale. Nel I 362 fr. Eveno Begagnon domenicano,<br />
nobile della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Tre-<br />
guier, penitenziere pontificio. Per sua ras-<br />
segna nel 1371 Giovanni li Brun, nel<br />
1 378 Teobaldo de Malestroit eletto da*<br />
canonici, poi <strong>di</strong> Cornovailles. Nel i384<br />
Ugo de Reronlay, nel 1 386 Pietro 1 1 Mo-<br />
lel <strong>di</strong> Ouìngampo,alcui tempo in l^arigi<br />
fondò il collegio <strong>di</strong> Treguier Guglielmo<br />
de Coermen cantore della cattedrale. Nel<br />
j4oi Ivo 111 liirgovet me<strong>di</strong>co del duca<br />
TUE<br />
<strong>di</strong> Bretagna, fr. Ugo 111 Sloquer teologo<br />
domenicano della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Treguier, nel<br />
i4o3 Bertrando du Parron poi <strong>di</strong> Nan-<br />
tes, nel 1411 fi*. Cristiano de Hauterive<br />
teologo agostiniano, Matteo de Roedere<br />
<strong>di</strong> Lannion, nel 14*27 Giovanni de Bruc<br />
poi <strong>di</strong> Dol, nel i43o Pietro III l^icdru in<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> s. Malo, nel i434 Rodolfo II Ro-<br />
land u<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> rota, Giovanni IV de Pio-<br />
vec morto nel 1 454- In questo vi fu tras-<br />
lalo da Rennes Giovanni V de Coetquis;<br />
nel 1464 Cristoforo de Chastel nobile<br />
dell' Armorica. Pare il car<strong>di</strong>nal Raffae-<br />
le Riarìo (F.), Roberto Britto o Fitre<br />
(F.) poi <strong>di</strong> Rennes e Nantes, e car<strong>di</strong>na-<br />
le. Nel 1 5o4 Giovanni VI Calloet cantore<br />
<strong>di</strong> Treguier, nel 1 5o5 Antonio deGrignaux,<br />
nel i537 Lodovico <strong>di</strong> Borbone<br />
(F.) poi arcivescovo <strong>di</strong> Sens e car<strong>di</strong>nale,<br />
nel 1 543 il car<strong>di</strong>nal Ippolito d'Este (F.)<br />
e arcivescovo d'Auch, neh 548 Giovanni<br />
Vili Giovenale Orsini che fu al con-<br />
cilio <strong>di</strong> Trento, Clau<strong>di</strong>o Kaernavenoy e<br />
per sua rinunzia nel 1572 fr. Battista le<br />
Gras domenicano. Nel i593 da Corno-<br />
vailles vi passò Francesco de la Tour, nel<br />
1 594 Guglielmo III de Halgoel, nel 1 6o4<br />
Adriano d' Amboise dotto e sepolto ia<br />
mausoleo nella cattedrale con epitaffio,<br />
nel 16 17 Pietro IV Cornulier benedì la<br />
chiesa de'cappuccini <strong>di</strong> Montisrelaxi. Po-<br />
scia nel 1620 Guido Champion clie migliorò<br />
il convento de'doraenicani <strong>di</strong> Mon-<br />
tisrelaxi, stabilì in Treguier i recolletti,<br />
le carmelitane, le benedettine del Calva-<br />
rio, in Guincampo i francescani e le car-<br />
melitane, in Lannion i cappuccini. Nel<br />
i635 fr. Natale de Landes vicario gene-<br />
rale de'domenicani, recitò l'orazione fu-<br />
nebre per Enrico IV, e fu pre<strong>di</strong>catore del<br />
figlio Luigi XIII. Nel 1646 Baldassare<br />
Grangier elemosiniere regiOjCol quale termina<br />
la serie de'vescovi la Gallia <strong>di</strong>ri'<br />
stiana nel t. 4i proseguita dalla nuova<br />
e<strong>di</strong>zione. Nelle iVo^/z-ze" <strong>di</strong> Roma sono registrati<br />
i seguenti ultimi vescovi <strong>di</strong> Treguier.<br />
Nel 1746 Carlo Guido le Borgne<br />
de Kermurvau della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> s. Paul de
T 11 E<br />
Leon. Nel 1762 Giuseppe Domenico de<br />
Clieylus d'Avignone. Nel 1 767 Gio. Mar-<br />
co de Royere della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Perigueux.<br />
Nel 1775 Gio. Callista Giuseppe de Lubei'sac<br />
della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Limoges. Nel i 780<br />
Agostino Renato Lodovico leMititierdeU<br />
la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> s. Malo. Soppressa da Pio<br />
VII la sede vescovile <strong>di</strong> Tieguier,col con-<br />
cordato dell 801, Minlier ne fu l'ultimo<br />
vescovo, e mori a Londra durante l* e-<br />
niigrazione.<br />
TREIA (Trejen). Città con residen-<br />
la arcivescovile e con governo, <strong>di</strong>stretto<br />
e delegazione <strong>di</strong> Macerata nella Marca,<br />
antichissima tra le Picene me<strong>di</strong>terranee,<br />
<strong>di</strong>stante 11 miglia buone da Camerino,<br />
i5 da Osicuo, e da s. Severino 7 per la<br />
via breve e 1 o per la più lunga, e 2 i poste<br />
da Roma. Sorge su <strong>di</strong> lungo, molto<br />
aperto, ameno e florido colle, cui sovra-<br />
stano a tergo gli elevati Apennini, circa<br />
UQ miglio lungi dalla prima, in aria as-<br />
sai buona. Altri <strong>di</strong>cono col Benigni, che<br />
Tarea dell'antica Treiaèlonlana per 976<br />
passi geometrici all'ovest dall'o<strong>di</strong>erno a»<br />
bitato,e la contrada porta il nome <strong>di</strong> J//^*<br />
ra de' Saraceni, ossia verso ponente del»<br />
l'o<strong>di</strong>erna Treia. La principale via condotta<br />
orizzontalmente riesce agiata e ben<br />
mantenuta, né mancano <strong>di</strong> decorarla re-<br />
golari e<strong>di</strong>lìzi. La vaga più grande apresi<br />
dal lato della campagna, ed offre il gra-<br />
to spettacolo dell' estesa aggiacente pia-<br />
nura. Vi domina nel mezzo sopra gran-<br />
<strong>di</strong>osa loggia una specie <strong>di</strong> tempietto so*<br />
stenuto da colonne <strong>di</strong> travertino, desti-<br />
nato a decorare il busto dì bronzo, che i<br />
riconoscenti citta<strong>di</strong>ni innalzarono a Pio<br />
VI nel 1785, quando si costruirono per<br />
sua munificenza le due gran<strong>di</strong> case, l'una<br />
<strong>di</strong> correzione per rinchiudervi gli ozio-<br />
si e vagabon<strong>di</strong>, l'altra per soccorrere e a-<br />
niaiare il travaglio de'poveri, le cjuali tut-<br />
tora sussistono.il eh. march. Ricci, /l/rmo-<br />
rie storiche delle arti e defili artisti del-<br />
la Marca d*Ancona, <strong>di</strong>ce che il semi bu-<br />
sto <strong>di</strong> Pio VI lo modellò Tommaso Righi<br />
scultore romano, e lo fuse iu bronzo Au-<br />
TRE 229<br />
ionio Calamanti treiese. Nella zecca pon-<br />
tilìcia ancora si conserva il conio della<br />
medaglia coniata in memoria <strong>di</strong> tali bene-<br />
fiche provvidenze. Da un lato è l' effigie<br />
del Papa con mozzelta e stola, coU'epigrafe:<br />
Pius FI Pont. Max. An. XIL<br />
Nel rovescio si vede il prospetto esterno<br />
della pia casa pe' <strong>di</strong>scoli oziosi, e quello<br />
dell'accademia <strong>di</strong> Treia, con l'iscrizione:<br />
Atorib. Castisrand. Juvan<strong>di</strong>s Artib, Tree<br />
jenses. Nell'esergo si legge : Ex Aiuto-<br />
rit. O. P. Dalla suddetta loggia si osser-<br />
va l'area sottoposta resa adatta al giuo-<br />
co del pallone,al quale esercizio ginnastico<br />
hanno i treìesi trasporto, avendo molti<br />
<strong>di</strong> essi acquistato fama <strong>di</strong> valenti anche<br />
lungi dal patrio suolo. Quanto all'acca-<br />
demia, narra il Colucci, <strong>di</strong>esino dal se-<br />
colo XV fu istituita un'accademia lette-<br />
raria e <strong>di</strong> poesia dal benemerito citta<strong>di</strong>no<br />
treiese Bartolomeo Vignati vescovo<br />
<strong>di</strong> Sinigoglla, e con onore e lode ram-<br />
mentata dal MazzuccheHi,dalCrescinìbe-<br />
ni, dal Quadrio. Nel secolo posteriore, se-<br />
condo l'umore dell'epoca, assunse il nome<br />
<strong>di</strong> Accademia de' Sollevati, la quale<br />
prese per simbolo una nuvola sollevata<br />
in alto dal sole, col motto Coelum onine<br />
c/eZ'Mw/.Tra'suoi membri vi fiorirono in-<br />
signi letterali, e si rese rinomata per tut-<br />
ta Italia. Si hanno stampate alcune poe-<br />
sie <strong>di</strong> questi accademici, particolarmen-<br />
te in una raccolta fatta da Gio. tVance-<br />
sco Moisè intitolata : Rose d* amore, Vi-<br />
cenza 16 15. Altre erano già state stampate<br />
in Palermo nel 1 5c^5 e nel 1 602, ed<br />
altre s'impressero a Macerata nel 1639.<br />
Nel declinar del secolo XVII, come altre<br />
ragguardevoli, venne a mancare 1* acca^<br />
demia, in<strong>di</strong> risorse neli776col nome <strong>di</strong><br />
Società Georgica de* Sollevati. Variato<br />
lo stemma, questo si formò d'un aratro<br />
legato ad una colonna <strong>di</strong> porfido d'or<strong>di</strong>-<br />
ne toscano, e sopra <strong>di</strong> essa il sole che at'<br />
trae le nuvole come pianeta fecondatore<br />
della terra. In<strong>di</strong> si progettò l'acquisto <strong>di</strong><br />
un campo pubblico o orto botanico per<br />
l'esperii'uze agrarie; si slubifi uno cassa
23o T R E<br />
comune per supplire alle spese tlell'accn-<br />
(lennnj e l'erezione d'una biblioleca a comodo<br />
degli stu<strong>di</strong>osi. Questo stabilimen*<br />
to si effelluò l'i i luglio 1778. 11 Colucci<br />
rese molli e ben dovuti elogi a quest'ac-<br />
cademia, e ne celebrò il mirabile incre-<br />
mento, li nome <strong>di</strong> clii <strong>di</strong>e il primo ini-<br />
j)(dso alla lodevole impresa, lo apprendo<br />
cl;d eli. avv. Castellano, Lo slato Fonti-<br />
Jicw, nell'articolo Treia. Fi\ questi l'ab.<br />
Angelo Grimal<strong>di</strong>, fratello <strong>di</strong> R.ojfnolo <strong>di</strong>poi<br />
presidente, cbe nel i 775TÌcbiaman-<br />
do in vita l'accademia de' Sollevati;, <strong>di</strong><br />
cui erano stali lungamente sospesi i la-<br />
vori, ravvivò la scintilla del sagro fuoco,<br />
onde alzossi splen<strong>di</strong><strong>di</strong>ssima fiamma. In-<br />
ollreilCaslellano mollo encomia l'instan-'<br />
cabili e dotte fatiche del d.' Fortunato<br />
Benigni, censore, bibliotecario e istorio-<br />
grafo della società, che al passionato amoie<br />
pegli slu<strong>di</strong> e per il luogo natale, sa-<br />
grificò la luce degli occhi, della quale re-<br />
stò privo nel 1816, e per isventura del<br />
Piceno, <strong>di</strong> Treia e della repubblica let-<br />
teraria, non potè terminare la storia pa-<br />
tria, cbe alle tante sue opere celebrate,<br />
biografiche, archeologiche e poetiche dovea<br />
apporre il suggello. Leggo nel Cenno<br />
sulla società Georgica <strong>di</strong> Treia, Ma-<br />
cerata 1840, del suo presidente Pacifico<br />
Fortunati, in<strong>di</strong>rizzato a mg.*^ Giacomo<br />
Antonelli delegato apostolico <strong>di</strong> Macera-<br />
ta, ora car<strong>di</strong>nal segretario <strong>di</strong> slato, che<br />
l'antica accademia <strong>di</strong> poesia detta de'^o/-<br />
levati, fu con qualche solennità cambia-<br />
ta in Società Georgica a'20 luglio 1778.<br />
Che fu opera questo cambiamento del-<br />
l'amor patrio che ispirò alla stu<strong>di</strong>osa gio-<br />
venlii Ireiese il pensiero d'applicaisi al-<br />
la più antica e più utile dell'arti l'agri-<br />
coltura, e ad altri oggetti <strong>di</strong> maggior van-<br />
taggio che non sono le amenità poetiche^<br />
senza però queste del tutto om mettere<br />
come ricreazione ed esercizio lodevolis-<br />
simo, e sollievo allo spirito dall'applica-<br />
zione alle scienze. Si ebbe in mira anche<br />
d'eccitare con tal esempio l'altre città e<br />
luoghi della provincia all'imilazioDe, nel-<br />
T R E<br />
la lusinga che una piccola scintilla susci-<br />
tar potesse feconda imitazione pe'progres-<br />
si dell'arti e delle scienze. Ma nello stato<br />
pontifìcio non si era iif quel tempo pre^<br />
palati pegli slu<strong>di</strong> econoanici, ne si avea-<br />
no delle società agrarie che idee astratte.<br />
L'accademia dunque <strong>di</strong> Treia restò con-<br />
finata fra le mura del suolo natale, e fa<br />
l'unica in que'lempi nello stato pontifi-<br />
cio. Non<strong>di</strong>meno gli accademici formaro-<br />
no un corpo <strong>di</strong> leggi, e come unica nel<br />
detto stalo fu riguardata con singoiar<br />
compiacenza da Pio VI, il quale l'appro-<br />
vò e lodò. La fama non lardò a <strong>di</strong>lToii-<br />
dere futile proponimentOj onde il car<strong>di</strong>nal<br />
de Bernis ministro <strong>di</strong> Francia in Roma<br />
, ne fece partecipazione al conte <strong>di</strong><br />
Vergennesi. "ministro <strong>di</strong> Luigi XV b Vol-<br />
tasi pertanto la società a istillare nell'a*<br />
nimo del pubblico il gusto degli stu<strong>di</strong> e-<br />
conomici, compilò e pubblicò un giornale<br />
d'agricoltura, arliecommercio,che dagli<br />
amatori <strong>di</strong> siffatte <strong>di</strong>scipline riscosse plau-<br />
so, imprimendosi in Macerata co*tipi <strong>di</strong><br />
Chiappini e Cortesi. Per tenersi con mag-<br />
gior comodo le regolari adunanze, l'ac-<br />
cademia ricevè in dono dal pubblico con-<br />
siglio un f^ibbricato ben decente,che poi si<br />
denoaiinò stanze del l'accademia.Qui vi <strong>di</strong>-^<br />
scutevBnsi le materie da inserirsi ne'gior-<br />
nali,a'qualifu aggiunto l'altro d'osserva-<br />
zioni meteorologiche che accuralamente<br />
facevansi da uno de'soci,raerilando gra<strong>di</strong>-<br />
ta accoglienza dal celebre Toaldo prof <strong>di</strong><br />
Padova e socio corrispondentej ma dopo<br />
22 anni mancato <strong>di</strong> vita lo scienziato,<br />
cessarono le importanti osservazioni. S'in-<br />
trapresero quin<strong>di</strong> corrispondenze colle rr.<br />
accademie agrarie <strong>di</strong> Torino e <strong>di</strong> Napoli,<br />
e con quelle de'Georgofili <strong>di</strong> Firenze, <strong>di</strong><br />
Padova, Vicenza, Brescia, U<strong>di</strong>ne e Co-<br />
negliano. In qualità <strong>di</strong> soci figurarono<br />
più centinaia <strong>di</strong> nazionali ed esteri dotti<br />
prelati e car<strong>di</strong>nali, ed i car<strong>di</strong>nali Casali,<br />
Honorati e Braschi successivamente ne<br />
assunsero la protettoria. Fra l'eletto no-<br />
vero de'soci corrispondenti, a cagione d'o-<br />
nore ricorderò Francesco Saveiio Casti-
T R E<br />
olionì, poi Pio Vili. Tante onorevoli re-<br />
lazioni furono jìo>re a profiUo per acqui-<br />
star Unni e nozioni, e servirono a coniii-<br />
niranieni^li altri come ;i La-Lande, e poi<br />
a F'ilippo Ile. Intanto gli slmli agrari pro-<br />
gredendo, molte buone pratiche s'intro-<br />
dussero nella provincia, ani he a più ab-<br />
I)ondanle nutriinen.lo del bestiame, e co*<br />
semi fatti venire da più parli, pr«)pagan-<br />
dosi la coltivazione del ricino e delle pa-<br />
tate poco allora conosciute; promossela<br />
riforma de' seminati, rese più estesa la<br />
coltivazione degli olivi e <strong>di</strong> altre piante<br />
oleose, incoraggiati ì\ìA solerte tesoriere<br />
Ruffo, ed alcuni soci nel 1782 ottenne-<br />
ro da Pio VI la privativa <strong>di</strong> eslrarre o-<br />
lio da'semi <strong>di</strong> lino e vinaccioli, costruen-<br />
do un molino con felice e lucroso risul-<br />
tato. I vini furono migliorati, la custo<strong>di</strong>a<br />
de'gelsi accresciuta, le canape acquista-<br />
rono un grande sviluppo. Meritandosi la<br />
società considerazione estima dal gover-<br />
no, da questo a pubblico beneficio fu incaricata<br />
della compilazione <strong>di</strong> memorie<br />
istruttive, che il medesimo fece sfampare<br />
in Roma. Riflettendo la società, che agri-<br />
coltura e arti si danno mania vicenda, né<br />
può lungamente prosperar l'una senza il<br />
soccorso delle altre, videqual utile stabilimento<br />
sarebbe stato quel lo d'erigere pub-<br />
bliche case <strong>di</strong> lavoro, onde separatamen-<br />
te raccogliere la gioventù d'ambo i sessi,<br />
l'una ad esercitarsi con soldo giornalie-<br />
ro in manifatture <strong>di</strong> varie sorti, eglio-<br />
2.Ì0SÌ <strong>di</strong>scoli racchiudere a correzione, af-<br />
fine <strong>di</strong> ricondurli per via <strong>di</strong> conveniente<br />
educazione,così nel sentiero del buon co-<br />
slume, come all'amor del travaglio, on-<br />
de poi ne traessero onorata sussistenza,<br />
così <strong>di</strong>n)inuendosi la n)en<strong>di</strong>cità e gli o-<br />
ziosi. Umiliatosi dairaccademia il piano<br />
a Pio VI, ne ottenne non solo la sanzione,<br />
ma i fon<strong>di</strong> pili che sulììcienli alla son-<br />
tuosa e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> due ampie e ben co-<br />
struite case <strong>di</strong> lavoro, e a procacciarsi (pia-<br />
lunque sorte <strong>di</strong> materie prime da impie-<br />
garsi in manifatture, stante ramuia per-<br />
l>etua ren<strong>di</strong>la <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> oltre i 2000. Il là-<br />
, rallegrate<br />
TUE 23<br />
moso stabilimento d'Amburgo,9omig]iau-<br />
lissimo a questo <strong>di</strong> Treia, è posteriore <strong>di</strong><br />
circa c) anni. Riconoscente la città al gran<br />
beneficio, nella pubblica piazza eresse il<br />
<strong>di</strong>scorso monumento <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne a Pio<br />
VI, inaugurandolo con 3 giorni <strong>di</strong> feste.<br />
Lo stabilimento tosto fiorì, sotto la <strong>di</strong>-<br />
rezione <strong>di</strong> due depiAtali georgici, e vi si<br />
fabbricarono finissime tele emule delle o-<br />
landesi , e pregiatissimi pizzi o merletti<br />
d'ogni qualità ad uso <strong>di</strong> Fiandra. Nelijì<br />
3."fista <strong>di</strong> Pentecoste solevasi radunale<br />
le fanciulle addette al lavorio nella sala<br />
del palazzo comunale, e premiarle con<br />
doli e donativi, pe'progressi delle mani-<br />
fatture, dopo essersi fatta la pubblica e-<br />
sposizione de'loro <strong>di</strong>fferenti lavori; in<strong>di</strong><br />
in altra sala gli accademici ne celebrava-<br />
no il progressivo incremento con poesie<br />
dalla musica. Ma l'infelice e-<br />
))Oca lepiibblicana del I 799,<br />
per una tur-<br />
ba d'insorgenti, e quella pure del regno<br />
Italico, manomise e paralizzò lutto lo sta-<br />
bilimento, colla sottrazione <strong>di</strong> cospicua<br />
parte dell'annue ren<strong>di</strong>te e minacciando<br />
to"liere le rimanenti. Il magistrato d'al-<br />
lora, in viitù del breve pontificio, suc-<br />
cesse alla presidenza dello slabilimenlo,<br />
ed in vece <strong>di</strong> delegare in suo luogo il pre-<br />
sideyr;ro tewporc della Marca, sostituì al-<br />
tro soggetto contro le<strong>di</strong>sposizioiii'del bre-<br />
ve, <strong>di</strong>d che ne derivò alla società un ab-<br />
baltimento dal quide non potè riaversi,<br />
con pubblico e manifesto pregiu<strong>di</strong>zio, seb-<br />
bene tuttora riposi sub magni No/ninis<br />
umbra. A. comodo della numerosa popo-<br />
lazione, che ascende a quasi 9000 , dal<br />
comune si stipen<strong>di</strong>ano 4 maestii <strong>di</strong> scienze,<br />
cioè uno <strong>di</strong> grammatica, altro d'umanità<br />
e rellorica, il 3.° <strong>di</strong> filosofia e ma-<br />
tematiche, il ^° <strong>di</strong> teologia doguialica e<br />
morale. Si esercilnno in Treia molle ar-<br />
ti, che formano corpo e università, e spe-<br />
cialmente (piella de'liiiaiiioli e canepini,<br />
che gii ano anche per la provincia. Secondo<br />
l'idtima pro[»o>>izione concistoriale, ec-<br />
co lo slato religioso della città, che poi de-<br />
scriverò con purlicoliiri nolÌ7.ic,che trassi
232 TRE<br />
da Giuseppe Colucci, e dalle stnmpe per<br />
l'erezione della calte<strong>di</strong>'ale e <strong>di</strong>ocesi. La<br />
cattedrale, e<strong>di</strong>fizio <strong>di</strong> buona sliultura, è<br />
sotto l'invocazione dell' Annunziazione<br />
dèlia B. Vergine, con ballisleiio e cura<br />
d'anime amministrala dall'arciprete, coa-<br />
<strong>di</strong>uvalo dal parroco vicario e da un cap-<br />
pellano; possiede uno stupendo organo.<br />
Tra le ss. Reliquie, sono in grande vene-<br />
razione il corpo <strong>di</strong> s. Giustino, il capo <strong>di</strong><br />
8. Orso martire della legione Tebana, e<br />
<strong>di</strong> s. Matrona (la bolla <strong>di</strong> erezione della<br />
cattedra vescovile nomina pure il capo<br />
<strong>di</strong> s. Giuliano martire). Ilcapitolo si componedella<br />
<strong>di</strong>gnità dell'arciprete, <strong>di</strong> i4ca«<br />
nonici comprese le prebende teologale e<br />
penitenziale, <strong>di</strong> 6 mansionari, e <strong>di</strong> altri<br />
preti e chierici addetti alla <strong>di</strong>vina uHl-<br />
ciatura. L'episcopio è presso la cattedra-<br />
le, ottimo e<strong>di</strong>fizio. Oltre la cattedrale vi<br />
è un'altra chiesa parrocchiale munita del<br />
s. fonte, 3 conventi <strong>di</strong> religiosi, 7, mona-<br />
steri <strong>di</strong> monache , alcune confraternite,<br />
l'orfanotrofio, l'ospizio per gli esposti, il<br />
seminariocon alunni, l'ospedale e il mon«<br />
te <strong>di</strong> pietà, oltre <strong>di</strong>versi monti frumenlari.<br />
La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Treia si estende per 4o<br />
miglia <strong>di</strong> territorio, e contiene 5 oppida.<br />
Il Colucci patrizio camerinese pubblicòin<br />
Macerata nel 1 780: Treia antica cittàPicenaoggi<br />
3Iontecchioillustrata, con Ap-<br />
pen<strong>di</strong>ce Diplomatica cronologica. Se ne<br />
dà contezza dalle Effemeri<strong>di</strong> letterarie<br />
eli Roma del i 78 1 a p. 1 00, notandosi che<br />
tutto questo lavoro non piacque a'mon-<br />
tecchiesi, non in<strong>di</strong>candone le ragioni: solo<br />
rimarcandosi, perchè il Colucci non<br />
mai mentovò l'infelice ma dotto ab. Costantino<br />
Ruggieri (autore d'un Discorso<br />
<strong>storico</strong> giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Treia)y che prepa-<br />
rò tanti materiali per quest'istoria, ben-<br />
ché esso se ne giovò tanto , perciò si ri-<br />
petè la sentenza <strong>di</strong> Cicerone: Ingenui a^<br />
ninii estfateri, per quem profeceris. Il<br />
p. ab. Ranghiasci nella Bibliografia del'<br />
lo stato pontificio y anch' egli rilevò che<br />
l'opera del Colucci fa poco gra<strong>di</strong>ta a'mon-<br />
tecchiesi o sieno treiani. Il Benigni poi<br />
TRE<br />
biasima il Colucci, per la mal <strong>di</strong>gerita glo-<br />
ria , e che invece d' illustrarla piultosto<br />
l'oscurò, ad onta che i molti documenti<br />
che gli servirono alla compilazione, nel-<br />
la pili parte furono tratti dall'archivio<br />
municipale. Furono <strong>di</strong>sapprovate le sue<br />
osservazioni, talvolta troppo superficiali.<br />
Questa storia il Colucci la riprodusse e-<br />
zian<strong>di</strong>o nella collezione óeW AnticJiità Pi-<br />
cene, t. 2, stampata in Fermo nel i 788:<br />
Dell'antica città <strong>di</strong> Treia. Nella breve<br />
prefazione egli <strong>di</strong>chiara, che nella prece-<br />
dente sua opera avea trattato dell'antica<br />
città <strong>di</strong> Treia, connettendovi la storia <strong>di</strong><br />
Montecchio, terra mollo rispettabile del-<br />
la Marca, e che gli piaceva <strong>di</strong> trattare nuovamente<br />
delle <strong>di</strong> lei antichità, prese so-<br />
litaria mente,cioè senza estendersi alla sto-<br />
ria <strong>di</strong> Montecchio, che destinava in altro<br />
tomo, ma sembrami che non lo effettuò.<br />
Avvertì bensì, che quanto all' antichità<br />
<strong>di</strong> Treia, avrebbe fatta qualche variante<br />
dalla precedente pubblicazione. Giovandomi<br />
del Colucci, comincierò dalle anti-<br />
chità <strong>di</strong>* Treia, e preferirò la 2.'' pubbli-<br />
cazione supponendola rettificata. L'anti-<br />
ca esistenza nel Piceno <strong>di</strong> Treia e de'tre-<br />
iesi, TrejenseSy viene ricordata da Plinio<br />
seniore e da Frontino, ili .''chiamandogli<br />
abitanti Triacenses, il 2." <strong>di</strong>cendo il ter-<br />
ritorio Treensis. Nell'itinerario d'Anto-<br />
nino si nomina Trea, fra Sellempeda,ora<br />
s. Severino, e Osimo. Tolomeo rammen-<br />
ta una città delta r'r/^m«
TUE<br />
tallì con pietra dura incisa appositamen*<br />
le e ailallala a quell'uso. Crede Colucci,<br />
che soUerra ivi esislino <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> tetn-<br />
plij<strong>di</strong> terme e la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> qualche stra-<br />
da; pavimenti <strong>di</strong> fino marmo e <strong>di</strong> musai*<br />
co, più volle furono scoperti. Ivi si tol-<br />
sero le lapi<strong>di</strong> che riprodusse, le colonne,<br />
i capitelli e altri marmi che ornarono ma-<br />
gnifiche fabbriche , medaglie , corniole,<br />
cammei, idoletti e altre anticaglie. Da tut-<br />
to questo Colucci si conferma che ivi fa<br />
Treia, e nomina parecchi scrittori dello<br />
stesso parere, rigettando l'opinione <strong>di</strong> chi<br />
la credè esistila nelle sponde del fiume<br />
Potenza poco lungi da Macerata, erro-<br />
nea credenza che poi ripetè il Calindri nel<br />
Saggio del pontificio stato. Il vero suo<br />
nome fu Treia, e quello del suo popolo<br />
Treicsi. Per essere una delle città me<strong>di</strong>-<br />
terranee, ed essendo ignota l'origine, po-<br />
trebbe <strong>di</strong>rsi che fu opera de'sabini venuti<br />
a popolar il Piceno dopo i siculi e i libur-<br />
ni. Però riflettendo sull'etimologia del nome<br />
Treia, crede doversi ripetere dal gre-<br />
co e non dal Ialino: per l'aninità che ha<br />
col nome Traiano, derivato dalla Spa-<br />
gna, ove vuoisi che abitassero gli anti-<br />
chi tirreni, popolo identico coH'etru^ico,<br />
si troverebbe nel nome <strong>di</strong> Treia un'eti-<br />
mologia etrusca, nel qual caso si potrebbe<br />
crederla fondata dagli etruschi, dopo<br />
la fuga degli umbri. Mentre se dal greco<br />
ripetesi l'etimologia, si avrebbe l'origi-<br />
ne molto più antica per opera de' siculi<br />
venuti nella regione. Treia fu prima cit-<br />
tà libera, poi fu prefettura de' romani,<br />
in<strong>di</strong> dopo la metà del secolo VI <strong>di</strong> Roma<br />
fu nìunicipioe colonia. Treia appar-<br />
teneva alla tribù Velina, ed in essa i suoi<br />
citta<strong>di</strong>ni davano il pròprio sulfragio. Il<br />
suo territorio fu molto esteso, come Io è<br />
l'attuale, risorta sulle rovine dell'antica,<br />
quantunque alquanto venne <strong>di</strong>minui-<br />
to, e pel territorio <strong>di</strong> Monte Milone, che<br />
occupò l'antica Tieia, e per l'altro d'Ap-<br />
pignano, <strong>di</strong>e pure in parte si formò col<br />
treiese.De'ilue comuni parlai nel vol.XL,<br />
p. 27<br />
I ,descri vendo la delegazione ù\Ma-<br />
VOL. LXXIX.<br />
T R E 233<br />
cerata. Il territorio <strong>di</strong> Treia a levante<br />
si estese sino al lago <strong>di</strong> Recina, che poi<br />
passò a formare il territorio a Macerala,a<br />
Monte Cassia no, e in parteancora a Recanati,<br />
co'quali 3 territorii confina ancorog»<br />
gi.A mezzodì vi fu Urbisalvia, e perchè tra<br />
questa e Treia non vi fu certamente altro<br />
territorio interme<strong>di</strong>o, così è da credersi<br />
che l'agro Treiese confinasse coH'Urbisal-<br />
viese. Oggi però Treia non confina con<br />
Urbisalvia, ma tra loro si frappone Monte<br />
Milone, ch'ebbe territorio dopo la man-<br />
canza d' Urbisalvia e dell' antica Treia,<br />
e col prenderne parte dall' uno e parte<br />
dall'altro formò il suo proprio. Più sopra<br />
esiste Tolentino, col cui agro deve aver<br />
confinato anche ilTreiese, come pure con<br />
quello <strong>di</strong> Settempeda, giacché oggi anco-<br />
ra ha per confine quello <strong>di</strong> s. Severino.<br />
Se non s'internò fino a Matelica, pare che<br />
versosettenfrione confinò con Cingoli, col<br />
quale anche al presente confina, e quin<strong>di</strong><br />
sotto a tramontana ancor con Osimo, e<br />
coU'agro <strong>di</strong> Beragra, che sì crede essere<br />
stata nel territorio <strong>di</strong> Monte Filottrano.<br />
Noterò, che il territorio <strong>di</strong> Treia, che prima<br />
si estendeva al circondario <strong>di</strong> circa 34<br />
miglia, dopo la transazione fatta nel i 77<br />
con Macerata, fu ampliato fino a quasi 4o<br />
miglia, e dentro i confini del medesimo<br />
si comprendono 7 ville molto popolate <strong>di</strong><br />
piena giuris<strong>di</strong>zione del comune. Ciò non<br />
ignoi ò Colucci, poiché <strong>di</strong>sse che in circui-<br />
to un <strong>di</strong>stretto aljbraccia<strong>di</strong> quasi 4» •bi-<br />
glia, ma poi in altro luogo calcolò il ter-<br />
ritorio a più <strong>di</strong> 3o miglia. Il governo po-<br />
litico della colonia Treiese foruiavalasua<br />
repubblica come lealtre città Picene,coui»<br />
posta da'decurioni e dalla plebe. Ordoet<br />
Plehs Trejensis , si legge in una lapide<br />
Osimana. Da altra lapide si rileva l'or<strong>di</strong>-<br />
ne decuri onale, che decretò l'erezione d'una<br />
statua a C. Cam urlo Clemente. Il suo<br />
principal magistrato fu il duuuìvirato, e<br />
si raccoglie benissimo da un frammento<br />
<strong>di</strong> lapide. Treia deve avere avutoanco gli<br />
altri mugislruti colonici. 1 trciesi presta-<br />
rono culto alla ninfa Idachia^come le^jge-<br />
16
9.34<br />
TRE<br />
si in una lapide d' una ^cecilia fontana<br />
cìeila città. Quanto alle univeisilà o col<br />
iegi de'lreiesi, le lapi<strong>di</strong> non parlano che<br />
de'cenlonari e de'fabhi i, come si legge in<br />
quella portata nel palazzo pid»l)lico, <strong>di</strong> e-<br />
logio e per la statua ei ella <strong>di</strong> pssi ad ono-<br />
re <strong>di</strong> L. Nevio Frontone, forse loro patrono.<br />
La lapide osimana posta a M. Oppio<br />
Capitone appartiene a'treiesi: egli eia ca-<br />
valiere col cavallo manlenuto a pnl)bli-<br />
che spese, ed anche giu<strong>di</strong>ce scelto dalla 5."<br />
tiecuria de' giu<strong>di</strong>ci, tribuno nella legione<br />
Vili d'Augusto, protettore e curatore as<br />
segnatole dall'inipeiatore Antonino, per<br />
l'incarico d'aflìttare i beni del pubblico,<br />
stabilire il prezzo delle cose venali, <strong>di</strong>fen-<br />
dere le cose pubbliche dall' occupazione<br />
de'privali, e dare a fine le opere pubbli-<br />
che nell'occorrenze. 1 decurioni <strong>di</strong> Treia<br />
e la plebe, o senato e popolo, come a be-<br />
nemerito loro protettore fecero a proprie<br />
spese erigergli una statua in Osimo, <strong>di</strong>cui<br />
era pure protettore, col permesso de'de-<br />
curioni osimani, i quali con loro decreto<br />
ne assegnarono il luogo. Altra bella lapi-<br />
deappartenentea'lreiesi esiste in Fabriano<br />
e si scuopn in Atti<strong>di</strong>o, la quale IMuratori<br />
pretese stranamente contrastare ad<br />
essi. L'eressero in Atti<strong>di</strong>o al nominalo Ca-<br />
io Camurio Clemente i treiesi colla sta-<br />
tua, come a loro benemerito prolettore<br />
del municipio <strong>di</strong> Treia, per decreto de'de-<br />
curioni,e cp^elli d'Alli<strong>di</strong>o ne assegnarono<br />
il sito. Dall'illustrazione del Colucci si ri-<br />
cavano i molli onorevoli uffizi esercitali<br />
da detto personaggio, forse <strong>di</strong> Aui<strong>di</strong>o e<br />
della tribù Lemonia. Nella contrada memorata<br />
<strong>di</strong> Treia si scavò la lapide <strong>di</strong> Madìo<br />
Vibo, a lui <strong>di</strong>rizzata probabilmente<br />
o da'congiunti in memoria delle cariche<br />
sostenute, ovvero che se la facesse erige-<br />
re da se medesimo, e fors'anche colla sta-<br />
tua. Credesi Vibio citta<strong>di</strong>no treiense, tribuno<br />
militare, prefetto de'fabbri e della<br />
cavalleria, questore e<strong>di</strong>ledella plebe e pretore<br />
dell' erario, non che legato <strong>di</strong> Au-<br />
gusto e <strong>di</strong> Tiberio,e proconsole della pro-<br />
vincia <strong>di</strong> Narbona. Si hanno lapi<strong>di</strong> <strong>di</strong> fa-<br />
TRE<br />
miglie e liberti treiesi: una delle fimiglie<br />
fu la Vibia, altra fu la Nevia,allrela Lu-<br />
crezia e la Sabina o Sa tri a, la Pouiponia,<br />
la Ikbia, la Stazia, l'Aufulia; de'iiberli,<br />
tale fu Ibero d'Augusto, il cui marmo è<br />
nel palazzo pubblico. In<strong>di</strong> il Colucci ri-<br />
corda le anticaglie trovate negli scavi <strong>di</strong><br />
Treia, già rammentate, de'maruu sceltisi<br />
siuii destinati ad ornare l'altare maggio-<br />
re della collegiata, olire i piond^i, gli acquedotti,<br />
i pie<strong>di</strong>stalli; dell'idolctlo <strong>di</strong> marmo<br />
finissimo trovato nell'orto de'mino-<br />
li osservanti, rappresentanle Bacco njae-<br />
slrcvolmente scolpito. Nel palazzo del comune<br />
vi sono pure le teste uiaimoree
TEE<br />
«servi vissuti 3 anni sinc molestia^ è da<br />
neilersi che nelle mede^ime vicinanze, Ira<br />
le (jtiali devesi coniprendere l'a^^ro Tie-<br />
iese, già vi fosse stabilita la cristiana cre-<br />
denza. Anzi ammesso ancora che i pode-<br />
ri <strong>di</strong> Piniano non fossero in Appigliano,<br />
ma in altra pai te delle vicinanze d'Osi*<br />
ino, sempre saia vero che in que'contor-<br />
ni s' era <strong>di</strong>latato il cristianesimo per la<br />
precedente pre<strong>di</strong>cazione de'santi vescovi,<br />
e gli stessi nominati santi martiri vi avianno<br />
colla loro conversazione cooperato<br />
moltissimo. Resa poi nel principio del se-<br />
colo I V, da Costantino I la pace alla Chie-<br />
sa, e professandosi senza timore in ogni<br />
parte le verità evangeliche,! Papi contri-<br />
buirono con tutti i mezzi per <strong>di</strong>latarla e<br />
rassodarla, coll'estirpazione de'rimasugli<br />
dell'idolatria che restavano ancora perle<br />
città. Da ciò ne venne il saggio provve-<br />
<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> accrescere il numero de'vesco*<br />
vi, iquali se prima si destinavano a qual-<br />
che città principale per soccorrere al bisogno<br />
de'cristiani, e alla <strong>di</strong>latazione del-<br />
la fede nelle città prossime che non aves-<br />
sero il proprio vescovo, dopo si <strong>di</strong>erono<br />
quasi a tutte,ecoirandar del tempo si ac-<br />
crebbero in modo le se<strong>di</strong> vescovili che poi<br />
fu d'uopo sopprimerne molte. Per tal ra-<br />
gione e per trovarsi de'vescovi <strong>di</strong> molte al-<br />
tre città anche inferiori a Treia, o almeno<br />
eguali, opina Colucci doversi credere<br />
che anco Treia avesse la sua cattedra ve-<br />
scovile; e se suo vescovo non fu quell'A-<br />
gnello, che credevasi dal Raffaelli, ricordalo<br />
nel 591 ©597, e se niuna memoria<br />
<strong>di</strong> lui ci pervenne, ciò non bastare per as-<br />
serire che Treia non ebbe il suo vescovo.<br />
»In vero, come sappianm noi che l'ebbe<br />
Falerio, come '1 saj)pian»o <strong>di</strong> Ui bisalvia,<br />
come<strong>di</strong> Malelica,<strong>di</strong> Seltempeila, per non<br />
iscostarci tanto da Treia V Solamente per<br />
qualche nanieesoscrizione <strong>di</strong> vescovo rav-<br />
visata lortuilamente in qualche concilio,<br />
o in qualche lettera. Eppure la sede ve-<br />
scovile <strong>di</strong> esse città, non sarà stala ne d'un<br />
vescovo, né <strong>di</strong> pochi anni. Come son pe-<br />
riti i nomi degli alili vescovi, così auco-<br />
TEE 235<br />
ra possono esser periti tutti i nomi <strong>di</strong> quel*<br />
li che avran seduto nelle se<strong>di</strong> <strong>di</strong> altrecitlà,<br />
delle quali ignoriamo ogni nionumeolo.<br />
L'antichità ed il lustro con cui si è sempre<br />
mantenuto il capitolo <strong>di</strong> Monlecchio<br />
è un'altra prova non <strong>di</strong>spregievole del-<br />
l'antica sede vescovile Treiese soppressa<br />
colla slessa città <strong>di</strong> Treia. (Noterò , che<br />
siccome attesta lo <strong>storico</strong> della chiesa <strong>di</strong><br />
Camerino, Treia dopo <strong>di</strong> aver subito le<br />
devastazioni de'barbari fu a quella stessa<br />
chiesa commessa e raccomandata. La pri-<br />
mitiva esistenza della sede vescovile <strong>di</strong><br />
Treia, non solamente il Sarti, il Ralfaeli,<br />
il Marini, il Compagnoni, il Zaccaria, il<br />
Ruggieri, il Benigni, il Braii<strong>di</strong>marte, ma<br />
lo stesso scrittore camerte asserisce e pone<br />
fuor d'ogni dubbio). Successe già Mon-<br />
lecchio a Treia e dalle rovine <strong>di</strong> questa<br />
fu e<strong>di</strong>ficato; è ben probabile che se allo<br />
splendore della città successe la nuova ter-<br />
ra, alla <strong>di</strong>gnità della chiesa sarà succedu-<br />
ta la chiesa slessa, e se restò senza il suo<br />
vescovo, come ci rimasero altre simili cit<br />
là , non per questo si sarà abbandonalo<br />
da'sopravanzali Ireiesi il culto e '1 deco-<br />
ro del santuario, ed accresciuto coli' accrescimento<br />
della medesima terra". Fu<br />
grande e illustre al pari d'ogni altra co-<br />
lonia o municipio romano Treia, e per le<br />
umane vicende declinò a poco u poco e<br />
venne meno. 11 1 ."crollo funesto l'ebbe dal<br />
furore <strong>di</strong> Alarico re de'goti, che nel 4^4<br />
irritalo dalla risposta dell'imperatore Onorio,<br />
<strong>di</strong> preferire la guerra al comprar<br />
la pace a gran somme d'uro e d'argento,<br />
marciò furibondo alla rovina <strong>di</strong> Roma<br />
con esercito barbaro e poderosissimo.<br />
Valicalo ch'ebbe il Po presso Cremona,<br />
per Bologna e Rimini entrò nel Piceno,<br />
e per la via Flaminia, al <strong>di</strong>re<strong>di</strong> Paolo Dia-<br />
cono, cuncta per quae jernnt igm\ firroque<br />
vastantes, anche a Treia toccò ca-<br />
der vittima del crudele furore <strong>di</strong> (piella<br />
gente. Allora fu, al <strong>di</strong>r <strong>di</strong> Procopio, che<br />
cadde ancora Urbisalvia, <strong>di</strong> cu\ praetcr<br />
ìuia n<strong>di</strong>nodam portante ctpaucas slru-<br />
cturac pavimenti rclìquias, nieule io
236 TRE<br />
pie<strong>di</strong> lasciò l'o<strong>di</strong>o de' nemici. In una pa-<br />
rola fece man bassa sopra tulli i luoghi,<br />
<strong>di</strong>e incollilo lungo la via Flaminia. lii-<br />
iiene Colucci, che da quesla <strong>di</strong>struzione<br />
non si possa lipeleie il risorgimento in<br />
Monlecchio, e nemmeno si può credere<br />
che <strong>di</strong>sfaltaTreia restasse sepolta per mol-<br />
ti secoli. Crede inoltre, che avesse qualche<br />
lislorazione, ma poco durevole. Po-<br />
chi secoli appresso (olire le <strong>di</strong>struzioni o-<br />
perate da'longobar<strong>di</strong>), e tra il cadere del<br />
IX e il principio del X sopravvennero gli<br />
ungari, e quin<strong>di</strong> gli arabi saraceni , che<br />
tutto a ferro e fuoco mettendo, per mano<br />
loro e come molte altre città d'Italia,<br />
anche Treia ricevè l'ullimo totale ecci<strong>di</strong>o,<br />
e quanto al ferro e al fuoco de'preceden-<br />
ti <strong>di</strong>slrultori era fuggilo, fu dal <strong>di</strong>sumano<br />
e fanatico furore <strong>di</strong> que'nuovi mostri<br />
barbaramente manomesso.Da'fuggili dal-<br />
la strage, dal saccheggio e dalle rapine <strong>di</strong><br />
Treia, parliti i nemici, i treiesi sul vicino<br />
monte fabbricando leloro abitazioni, <strong>di</strong>erono<br />
principio a Monlecchio, ignorando-<br />
sene l'epoca precisa, però sembra il secolo<br />
X. Ora ciedo opportuno, per non ab<br />
lontanarmi dall'argomento deirantichità<br />
<strong>di</strong> Treia, <strong>di</strong> dare un cenno della Lettera<br />
sugli scavifatti nel circondario del-<br />
l'antica Treja,del d.r Fortunato Beni-<br />
gni censore bibliotecario ^ ed istoriogra^<br />
fo della Società Georgica Trejese, sopraintendente<br />
a' vetusti monumenti <strong>di</strong><br />
detta città ec.^al celebre cav. A Unno Lui-<br />
gi Millin presidente del gabinetto delle<br />
medaglie dell'imperatore Napoleone ly<br />
membro della predetta Società, ec, Ma-<br />
cerata 1812. Vi sono <strong>di</strong>versi rami, cioè<br />
la pianta topografica dell'antica città <strong>di</strong><br />
Treia desunta da'ruderi ancora esistenti,<br />
che avea fatto incidere pe'suoi volumino-<br />
si Annali <strong>di</strong> storia patria , prima degli<br />
scavi <strong>di</strong> cui parlerò; quella della basilica<br />
scoperta negli scavi della medesimajil sud-<br />
detto monumeolo eretto a Pio VI e so-<br />
-vrastato dal suo stemma; e molle pregie-<br />
voli sculture trovale negli slessi scavi. 11<br />
dotto Ireiese <strong>di</strong>ce che i ruderi e luagnifi-<br />
T R E<br />
ci avanzi dell'antica Treia, più volle sac-<br />
cheggiata e <strong>di</strong>strutta, in ogni tempo visi-<br />
tali dagli antiquari d' ogni nazione colle<br />
più minute osservazioni, trovansi presso<br />
l'o<strong>di</strong>erna, e che essendo situala nel corso<br />
d'un ramo dell' antica via Flaminia ,<br />
necessariamenle più delle altre città Picene<br />
esposta alla ferocia degli eserrili che<br />
vi transilavano. Che dalle sue viscere sono<br />
usciti ne'passali tempi splen<strong>di</strong><strong>di</strong>ssimi<br />
nionumenli, oltre quelli esistenti in 0
TRE<br />
bri (ìelln società Georgica e (lelPingegne-<br />
re Nicolò F'edeli; scavi <strong>di</strong>e furono sospe-<br />
si nel 1791. Si trovarono riuleri d'opera<br />
reticolata dall'epoca repubblicana <strong>di</strong> lioma<br />
anteriore al soggiogamento de' pice-<br />
ni, appartenenti a fabbriche private, alle<br />
mura urbane, ed a gran<strong>di</strong>oso e<strong>di</strong>fizio de-<br />
8linatoa uso<strong>di</strong> tealrood'anfiteatro,ch'eb-<br />
bero quasi tutte le romane colonie, ad esempio<strong>di</strong><br />
Roma. Peròawerte il Benigni,<br />
che le mura reticolate <strong>di</strong> Treia non sono<br />
della remoli-^sima età de'siculi, ch'egli re-<br />
puta suoi fondatori, ma <strong>di</strong> un'epoca po-<br />
steriore e opera de' piceni antichi o dei<br />
sabini loro progenitori, o almeno tali mura<br />
non doversi reputare del recinto, ma<br />
spettanti piuttosto a qualche teatro o an-<br />
fiteatro, che secondo Lipsio ebbero qua-<br />
si tutte le romane colonie; che se furono<br />
castellane, converrà ammettere che il suo<br />
pomerio fosse allargato nella i .' o 2.' deduzione<br />
colonica fatta da' romani, come<br />
contestano le lapi<strong>di</strong>. Quantunque l'area<br />
dello scavo eseguito fu <strong>di</strong> palmi i4oo <strong>di</strong><br />
lunghezza e i5o <strong>di</strong> larghezza, che le po-<br />
litiche vicende impe<strong>di</strong>rono proseguire,<br />
tuttavia fu sorprendente il vedere la <strong>di</strong>-<br />
versità e concatenazione degli e<strong>di</strong>flzi pub-<br />
blici e privati nascosti sotterra. Alcuni <strong>di</strong><br />
questi debbono essere stati molto magni-<br />
fici, per ampiezza eor<strong>di</strong>nearchilettonico,<br />
per la qualità degli ornamenti espressi nel-<br />
le mura, e per la varietà e preziosità dei<br />
marmi che vi si trovarono frantumati in<br />
grande abbondanza fra le macerie; oltre<br />
le strade, cloache gran<strong>di</strong> e piccole, acque-<br />
dotti, templi, basiliche, tutto esattamente<br />
delineato nella nuova pianta cominciata<br />
dal ricordato Fedeli; che se essa venisse<br />
compita colta continuazione dello scavo<br />
in tutta la superficie occupata dalla <strong>di</strong>-<br />
strutta città, dar potrebbe la genuina idea<br />
<strong>di</strong> sua <strong>di</strong>mensione, ampiezza e parti de-<br />
sunte da'suoi ruderi e fondamenli, pian-<br />
la che sarebbe unica in questo genere nella<br />
repubblica antiquaria.Egualmente me-<br />
ravigliosa fu la quantità de' rottami d'i-<br />
scrizioni, statue, metalli dorali, vasi, mo-<br />
TRE 237<br />
nele e altri monumenti ivi <strong>di</strong>seppelliti, e<br />
in gran parte collocati nella galleria del<br />
palazzo municipale, in unione degli altri,<br />
che prima vi esistevano, per cui insorse-<br />
ro gran<strong>di</strong> speranze e si sarebbero avve-<br />
rate se si fossero continuati gli scavi , a<br />
sommo lustro <strong>di</strong> Treia e gran pascolo dei<br />
letterati. 11 Benigni quin<strong>di</strong> passa dottamente<br />
a descrivere e illustrare le cose più<br />
sostanziali e interessanti rinvenute negli<br />
scavi dell'antica Treia. Per la brevità che<br />
mi è imposta, appena ne darò una in<strong>di</strong>-<br />
cazione.Cominciando dalle fabbriche pub-<br />
bliche, si trovò la gran cloaca attraver-<br />
sante la maggior parte della città, fabbri-<br />
cata alla maniera degli antichi; e con es-<br />
sa si scuopri un bel tratto della via Fla-<br />
minia , che da Settempeda passando in<br />
mezzo a Treia si <strong>di</strong>rigeva verso Osimo, e<br />
siccome fu la via fatta alla foggia dell'Ap-<br />
pia nella 2.'guerra co'cartaginesi, da'qua-<br />
li secondo alcuni appresero i romani a co-<br />
struire le strade, e rilevandosi che un ramo<br />
<strong>di</strong> questa passava per Treia, ne segue,<br />
che fin da quell'epoca esisteva certamen-<br />
te ancor la città, che dovea servir <strong>di</strong> sta-<br />
zione militare. Lungoladetta via ne'pas-<br />
sati tempi si scoprirono, e poscia si andarono<br />
scoprendo molti sepolcri anche<br />
magnifici, talvolta con ischeletri, vasi <strong>di</strong><br />
bronzo istoriati o <strong>di</strong> creta cotta <strong>di</strong>pinti,<br />
e lapi<strong>di</strong> sepolcrali, che riporta il Benigni.<br />
Si rinvenne nell'area del foro e della cu-<br />
ria il piano della basilica, che nella par-<br />
te interna veniva sostenuta e nobilitata<br />
da 52 colonne<strong>di</strong> bellissimi e variati mar-<br />
mi, 26 delle quali <strong>di</strong>videvano il vano in<br />
3 sale navate, formando ancora un por-<br />
ticato interno da tutti i 4 l^ti dell'e<strong>di</strong>fi*<br />
zio : le colonne si trovarono frantumate<br />
con capitelli d'or<strong>di</strong>ne dorico, oltre^i frammenti<br />
<strong>di</strong> 2 I<br />
iscrizioni antiche <strong>di</strong> vari lem-<br />
pi , caratteri e marmi pregiati. Crede il<br />
Benigni, che l'atterramento della basili-<br />
ca fosse or<strong>di</strong>nato con zelo religioso da Co-<br />
stantino 1 nel 3 1 3 o 32(3 transitando per<br />
Treia, che già da lungo tempo avea ab-<br />
bracciato il crislianesimo, per estinguerò
238<br />
TRE<br />
le memorie del paganesimo, del quale im»<br />
peraloreedel suo infelice figlio Crispo in<br />
ogni lenipo trovaionsi fra' ruderi treiesi<br />
gran copia <strong>di</strong> medaglie. Nel circondario<br />
della basilica si rimarcarono gran<strong>di</strong> con-<br />
trassegni d'incen<strong>di</strong>o, poiché l'ultimo ecci-<br />
<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Treia fu opera del fuoco, come i<br />
saraceni e altre feroci nazioni costumavano.<br />
Si scoperse il piantalo d' un tempio<br />
con sua cella e portico <strong>di</strong> 6 colonne d'or-<br />
<strong>di</strong>ne dorico, con marmorei pavimenti a<br />
musaico bianco e nero <strong>di</strong> <strong>di</strong>veisi elegan-<br />
ti <strong>di</strong>segni: le pareti interne ed esterne e-<br />
rano <strong>di</strong>pinte a fresco con colori vivacis-<br />
simi. De'<strong>di</strong>versi musaici antichi che ser-<br />
vivano <strong>di</strong> pavimento alle case, già Ioavea<br />
ricordalo il p. Civalli nella Visita trien-<br />
nale^ ó\c\}\ \ìBv\a] in tanti luoghi, presso<br />
il Colucóf Antichità Picene, 1. 15, p. 1 06;<br />
ma nota il Benigni che tali pavimenti appartennero<br />
a terme pubbliche o a privati<br />
bagni. In vero al solo uso <strong>di</strong> terme e fon-<br />
tane può riferirsi la gran<strong>di</strong>ssima copia<br />
dell' acque condoliate dal vicino monte<br />
per mezzo de'magnifici acquedotti <strong>di</strong> pie-<br />
tra e piombo, e molti se ne <strong>di</strong>sotterrarono.<br />
Si può <strong>di</strong>re che in Treia scorrevano quasi<br />
come in Roma fiumi <strong>di</strong> acque, che poi ristagnando<br />
presso la chiesa del ss. Croce-<br />
fisso, formando un piccolo lago, il silo fu<br />
dello Funti dall' antico vocabolo Fons<br />
i^o/z^/w/zz. Tuttora, <strong>di</strong>ce il Castellano, sgor-<br />
gano nelle vicinanze <strong>di</strong> Treia molle copio-<br />
se sorgenti ed antiche fonti. In Treia non<br />
mancarono certamente bagni, e ne fa te-<br />
stimonianza il letterato treiese Giulio Ac-<br />
quaticci nelle sue Memorie mss. , al cui<br />
tempo furono scoperti. Negli scavi in <strong>di</strong>-<br />
scorso si rimarcò che i copiosi ornati d'in-<br />
taglio architettonici, tanto in pietra cor-<br />
nea e travertino, quanto in marmo fino<br />
e stucco, erano eseguiti colla maggior e-<br />
leganza e rilievo, e se ne vedono in varie<br />
parti della ciltà e nelle case de' privali,<br />
che serbano colonne , capitelli e cose simili.<br />
Uno <strong>di</strong> quesli capitelli <strong>di</strong> marmo<br />
bianco,maesloso e bellissimo,d'or<strong>di</strong>ne Co-<br />
rinto, fu convertilo per conca del batti-<br />
TRE<br />
stero della cattedrale , trasporlatovì nel<br />
secolo XV dall'antica pieve ove era l'u-<br />
nico fonte battesimale. Sorprendente poi<br />
fu la quantità <strong>di</strong> medaglieconsolari e imperiali<br />
rinvenute nello scavo, la massima<br />
parte in bronzo <strong>di</strong> tutte pirandezze, dalla<br />
più remola età <strong>di</strong> Rotna fino a quella tlel<br />
più basso impero sino a Foca inclusiva-<br />
mente: poche però erano ben conservate.<br />
Molte ve ne furono anche in argento, e<br />
parecchie in oro <strong>di</strong> Onoiio, Anastasio I e<br />
Giustiniano I, comprovanti sempre più,<br />
che l'ultima rovina <strong>di</strong> Treia segui pei* o-<br />
pera de'saraceni, non già de'goli, vandali<br />
o longobar<strong>di</strong> come alcuni prelesero. La<br />
copiosa raccolta <strong>di</strong> medaglie d'oro e d'ar-<br />
gento, formata da Simone i^ancolli, nel<br />
secolo passato fu barbaramente squaglia-<br />
ta per dare un suono più argentino alia<br />
nuova campana della collegiata, e gli ore-<br />
fici della città in buon numero ne acqui-<br />
stavano ogni anno pe'loro lavori da'con-<br />
la<strong>di</strong>ni, uno de'quali trovò im medaglione<br />
d'oro del peso <strong>di</strong> 4 oncie e mezza. Un buon<br />
numero <strong>di</strong> bronzo eargento, nella più par-<br />
te donate da d. Angelo Grimal<strong>di</strong> , erasì<br />
adunato nel museo della società Georgi-<br />
ca, che involarono nel i i 799 suddetti in-<br />
sorgenti. Altre collezioni formarono <strong>di</strong>-<br />
versi particolari, e la medaglia rarissima<br />
dell'ultimo imperatore romano Momillo,<br />
passò in Osimo nella ricca serie de' Bellini.<br />
Non poche ancora furono le gemme,<br />
cornile,niccoli e cau»mei,che in occasione<br />
degli scavi che vado accennando, venne-<br />
ro alla luce; e si osservò con sorpresa che<br />
ben poche aveano ricevuto il loro finimen-<br />
to; onde si argomenta che in Treia vi fos-<br />
sero più odìcine <strong>di</strong> tali incisori e gioiellie-<br />
ri, e che per conseguenza fosse una città<br />
mollo ricca e commerciante, vantaggio<br />
probabilmente derivante dalla sua felice<br />
ubicazione sulla via Flaunnia, e dall'u-<br />
bertà e vastità del suo agro, che in gran<br />
parte tuttora conserva. Delle gemme in-<br />
cise e più pregiate egualmente il Benigni<br />
ne ragiona con eru<strong>di</strong>zione archeologica,<br />
soprattulte me^ritando d'essere ricordala
T K E<br />
la slnpcn<strong>di</strong>ssima gemina col Convilo ilu-<br />
gli Dei. Copiosa fu pure la raccolta dei<br />
pio«nbi e bronzi anche dorati trovali in<br />
tlello scavo, la maggior parte però fusi<br />
dalla violenza del fuoco, ede'più interes-<br />
santi il Benigni ne pubblicò i <strong>di</strong>segni. Nei<br />
tempi però anieriori allo scavo, si trovò<br />
gran copia d'idolelli <strong>di</strong> bronzo, piombo<br />
e marmo <strong>di</strong> varie grandezze. Nella classe<br />
de'bronzi sfuggì all'altrui rapacità il bel-<br />
lissimo bronzo dorato rappresentante da<br />
una parte il Giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Paride e dall'ai»<br />
tra una specie <strong>di</strong> Sagriflcio, proprietà del<br />
car<strong>di</strong>nal Griu)al<strong>di</strong>, insieme ad una colle-<br />
zione <strong>di</strong> medaglie e <strong>di</strong> altri preziosi og-<br />
getti, <strong>di</strong> cui fu intelligente amatore e rac<br />
coglitore. Pro<strong>di</strong>giosa fu la quantilà rinve-<br />
nuta <strong>di</strong> vetri antichi e figuline bellissi;ìie,<br />
il che <strong>di</strong>e motivo a credere potesse esser-<br />
vi sfata in quel sito una fabbrica <strong>di</strong> essi,<br />
anche pe'coiitrassegni d'unafurnace. Non<br />
pochi pure furono gli utielli d'oro, ma più<br />
<strong>di</strong> icrro, ed alcuni muliebri smanigli, spil-<br />
loni e altri ornamenti. Si trovarono anche<br />
de* Priapi iu terra cotta in buon nume-<br />
ro, e fu in<strong>di</strong>zio che in Ti eia vi furono ini-<br />
ziatori e sacerdoti degli abboni ine voli mi-<br />
steri de' baccanali, e pochi passi lontani<br />
dagli scavi anteriormente si scuoprirouo i<br />
vestigi d'un tempio de<strong>di</strong>cato a Bacco. In<br />
materia <strong>di</strong> statuaria si rinvennero <strong>di</strong>versi<br />
frammenti <strong>di</strong> statue, due delle quali mu-<br />
tilate si credono <strong>di</strong> M. Vibice <strong>di</strong> L. Ne-^<br />
vio Frontone, collocate nella galleria del<br />
municipio <strong>di</strong> Treia, <strong>di</strong> pregievole scalpel-<br />
lo: un leone, pure <strong>di</strong> marmo, dall'antica<br />
pieve <strong>di</strong> Treia, fu trasportato nella catte-<br />
drale. Il Benigni riprodusse una quanti-<br />
tà <strong>di</strong> lapi<strong>di</strong> rijivenule inTreia,alciuie del<br />
le quali non conosciute da Colucci, e <strong>di</strong>-<br />
ce che cotne in altre parti del Piceno, le<br />
campagne <strong>di</strong> Treia furono popolate sot-<br />
to gl'unperatori, anche da famiglie sena-<br />
torie romane che vi pcjssederono vaste te-<br />
nute, deliziose possidenzee ville, efors'au-<br />
che taluno de'Cesario delle Auguste, poi-<br />
ché Treiu non fu «ma colonia or<strong>di</strong>naria,<br />
tua delle più <strong>di</strong>stinte ^ e riguardata con.<br />
T B E 239<br />
qualche pre<strong>di</strong>lezione da alcun imperato-<br />
re o imperatrice, e che l'avrà ornata <strong>di</strong><br />
ville <strong>di</strong> delizie per loro soggiorno. Termi-<br />
na il Benigni la sua importante Lettera,<br />
con in<strong>di</strong>care altri pezzi <strong>di</strong> scultura che si<br />
conservano nella detta galleria munici-<br />
pale, riproducendone i <strong>di</strong>segni , e quelli<br />
altresì esistenti presso i privati citta<strong>di</strong>ni.<br />
Innanzi <strong>di</strong> parlare della nuova e o<strong>di</strong>erna<br />
Treia, secondo il mio metodo, <strong>di</strong>rò prima<br />
<strong>di</strong> sue chiese, <strong>di</strong> sue case religiose, e de-<br />
gli illustri treiesi , col Colucci precipua-<br />
mente.<br />
Dopo la devastazione de' goti , crede<br />
Colucci, Treia fu ristorata dal patito ec-<br />
ci<strong>di</strong>o, ma non colla precedente magnifi-<br />
cenza e con tutte le anteriori borgate; col-<br />
l'incursione poi de' devastatori saraceni,<br />
abbattuta la città, gli abitanti si rifugia-<br />
lono nelle 3 prossime collinette e vi fab-<br />
bricarono rozzamente le loro abitazioni,<br />
tlando così principio a Montecchio , che<br />
cresciuto e fortificato meritò anch'esso il<br />
nome <strong>di</strong> Treia , ed il Colucci ne riporta<br />
la veduta. Ritiene iaollreche laddove gia-<br />
ceva la celebre Treia vi restò l'antica pie-<br />
ve, la quale fu ristorata da'moutecchie-<br />
si,che non piìi lontani d'un miglio a veano<br />
gettato le fondamenta d'altra glorio-<br />
sa patria, per proprio comodo. Cresciu-<br />
ta poi e ingran<strong>di</strong>ta Montecchio, per mol-<br />
to tempo continuò a restare in Treia la<br />
pieve, anche per usarsi ne'teojpi antichi<br />
<strong>di</strong> aver le pievi fuori del sito murato e<br />
chiuso, perchè senza impe<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong>-<br />
sturbo potessero i fedeli averci un facile<br />
accesso. La pieve pare che fosse la chie-<br />
sa poi data a'minori osservanti riforma-<br />
ti, la quale sorge nel centro dell'area del-<br />
l'antica città <strong>di</strong> Treia, e vuoisi che sia il<br />
tempio innalzato alla B. Vergine da'primiti<br />
vi cristiani treiesi e denominala s. Ma-<br />
ria. Ristorata colla città per le rovine ca-<br />
gionile da Alarico, in seguilo più volle<br />
fu liinodernata. lITurchi \\Q\C(fnieriiuini<br />
xacrum^ <strong>di</strong>ce esser fama elicivi fosse l'an-<br />
tica cattedrale <strong>di</strong> Treia: Tcniiìluni illnd<br />
ffuod ho<strong>di</strong>c fratres reformali jìossident
24o<br />
T R E<br />
Trcj'enscmEcclcsìaniCathedralem Fìrginì<br />
sacramflasse fama r'.sY. Imperocché<br />
estinta la cattedra vescovile <strong>di</strong> Treia, des-<br />
so e Montecchio fecero parie della <strong>di</strong>oce-<br />
si <strong>di</strong> C
TRE<br />
portava in ]\ronleccliio per qualche causa<br />
e vi risieileva in leuìpo<strong>di</strong> visitateci il pievano<br />
n'era il suo vicario generale. Essendo<br />
la pieve dotala <strong>di</strong> Uìolli fon<strong>di</strong>, con al-<br />
tre parrocchie subor<strong>di</strong>nate, si unì alla col-<br />
legiata e co'suoi beni si eresse (piesta per<br />
decoro della chiesa e <strong>di</strong> Dio, ed il pievano<br />
ottenne ili.° luogo presso i canonici : al-<br />
la collegiata vennero assoggettate le chic-<br />
O DO<br />
se minori e le altre parrocchie <strong>di</strong>penden-<br />
ti dalla pieve. Da una iscrizione esisten»<br />
le nella cattedrale, già collegiata, si rica*<br />
va che in essa fu neli4o6 trasferito dal-<br />
la pie ve<strong>di</strong> s. Maria presso le rovine <strong>di</strong> Tre-<br />
ia, il ballisterio elacura d'anime col pie-<br />
vano, restando un parroco minore nel-<br />
l'antica pieveche vi durò per mollo tem-<br />
po , o almeno che in detto epoca il pievano<br />
Giacomo de Neri rie<strong>di</strong>ficò in più n>a-<br />
gnifica forma la chiesa della collegiata, la<br />
cui torre campanaria era stata compita<br />
nel I 3o4 come attesta la sua iscrizione, in<br />
essa essendovi un eccellente doppio <strong>di</strong><br />
campane olire l'orologio. Il titolo della<br />
collegiata fu pure <strong>di</strong> s. Maria, e si com-<br />
prova da una bolla d'Innocenzo Vili <strong>di</strong>-<br />
retta nel 1484 a Pietro de Pancotti ca-<br />
noìiiciLS Ecclcsiae Plchìs nuncupatae s.<br />
Marine de Monticulo^ nel conferirgli il<br />
canonicato che avea ritenuto il perugino<br />
canonico Burzio nell'essere promosso a<br />
vescovo <strong>di</strong> Cagli. Questo titolo probabilmente<br />
le fu dato in nìeujoria dell' anti-<br />
ca chiesa, poiché propriamente la collegiata<br />
fu de<strong>di</strong>cala a s. Gio. Battista, come<br />
si ha dalla ricordata lapide del i4o6 del<br />
pievano Neri. Il capitolo della collegiata<br />
nel i63i era <strong>di</strong> 7 canonici, e ad istanza<br />
del capitolo e del pubblico, il vescovo Al-<br />
tieri, poi Clemente X, ve ne aggiunse al-<br />
tri 5, unendo alla collegiata la chiesa <strong>di</strong><br />
s. Martino eretta neli4oo presso la roc-<br />
ca e ristorala nel 1 44^ (questa chiesa pre-<br />
posilurale, <strong>di</strong>poi <strong>di</strong>venula da molto tem-<br />
po <strong>di</strong>ruta, nella sua area vi fu Ivibbrica-<br />
lo il teatro), e la chiesa pure tli s. Stei'ino<br />
in seguito <strong>di</strong>roccata. Fu allora istitui-<br />
ta la <strong>di</strong>gnità dell'aiciprele, e le prebende<br />
TRE 24r<br />
teologale e penitenziale. I! vescovo <strong>di</strong> Camerino<br />
e <strong>di</strong> Fabriano f/ .j, nell'insigne<br />
collegiata <strong>di</strong> Monlecchio celebrò il sinodo<br />
<strong>di</strong>ocesano <strong>di</strong> sue vastissime <strong>di</strong>ocesi a*<br />
2, 3 e 4 S'"o"*^<br />
numerosissimo clero <strong>di</strong>ocesano,<strong>di</strong> 8 abba-<br />
* 7^^' ^""' '"lervento <strong>di</strong><br />
ti mitrali, cioè 3 camaldolesi, 4silveslrini<br />
e uno oli velano. A perpetua memoria<br />
l'arciprete e canonici in una colonna del-<br />
la chiesa vi fecero scolpire corrispondente<br />
lapide. Dice Colucci, come i canonici del-<br />
le cattedrali, anche quelli <strong>di</strong> Monlecchio,<br />
vestono per 6 mesi <strong>di</strong> colla e rocchetto,<br />
usando negli altri il rocchetto eia moz-<br />
zetla paonazza. Aggiungerò che tali insegne<br />
corali furono concesse al capitolo da<br />
Benedetto XlVj in<strong>di</strong> Pio VII nell'erezio-<br />
ne della collegiata in cattedrale accordò<br />
alla <strong>di</strong>gnità e canonici la cappa magna<br />
paonazza colle pelli d'armellino,eda'maii-<br />
sionari simile cappa colle pelli <strong>di</strong> colore<br />
cenerino. Ritornando all'antica pieve, fa-<br />
cendo il pievano e i canonici la loro re-<br />
sidenza in Monlecchio nella collegiata,<br />
perchè fosse tenuta colla debita venera-<br />
zione l'immagine del ss. Crocefisso, ne fu<br />
afìidata neliSig la custo<strong>di</strong>a dal capito-<br />
lo e dal comune a'girolamini <strong>di</strong> Fiesole,<br />
i quali <strong>di</strong>ligentemente adempirono l' incarico<br />
sino al 1668, in che da Clemente<br />
IX fu soppresso il loro or<strong>di</strong>ne. Parlili per-<br />
ciò i religiosi, i monlecchiesi vi chiamarono<br />
i minori osservanti riformali, deter-<br />
minazione che per 3 anni sospese il car<strong>di</strong>nal<br />
Giacomo Fransoni vescovo <strong>di</strong> Came-<br />
rino; ma gli abitanti ricorrendo a Clemente<br />
X, questi neh 67 r or<strong>di</strong>nò la con-<br />
segna della chiesa a* detti francescani.<br />
Tutta volt a il car<strong>di</strong>nale, d'accordo col ge-<br />
nerale dell' or<strong>di</strong>ne, fece ripartire i religiosi.<br />
I monlecchiesi a mezzo d'un am-<br />
basciatore se ne querelarono col Papa j<br />
sedate finalmente le controversie, i reli'<br />
giosi vi tornarono nel 1673. Notò il p.<br />
Civatli, che 20 o 3o passi <strong>di</strong>stanti dalla<br />
chiesa del ss. Crocefisso, si sente un eco<br />
meraviglioso che replica 3 volte. Quanto<br />
alla collegiata , non csscudo il vaso del-
i/li<br />
TRE<br />
r antica cliiesa siifTìciente alla iiutuerosa<br />
j)opoIazione smisuratarnenle accresciuta,<br />
come rileva il Benigni , e colla spesa <strong>di</strong><br />
39,000 scu<strong>di</strong>, fu rie<strong>di</strong>ficata d'un'arapiez-<br />
za assai maggiore e magnifica, con chie-<br />
sa SGllerranea, co'<strong>di</strong>segni del celebre ar-<br />
(hilelto romano cav. Andrea Vici, da cui<br />
Treia ripete ancora le suddescrilte gran-<br />
<strong>di</strong>ose case <strong>di</strong> correzione e <strong>di</strong> lavoro, e il<br />
bel monumento eretto nella piazza mag-<br />
giore a Pio YI. La collegifita cosi <strong>di</strong>ven-<br />
ne bella e maestosa per esteriore forma,<br />
e per gl'interni profusi ornamenti, al <strong>di</strong>-<br />
re del Castellano. Però il march. Ricci<br />
osserva, che lo stile che vi tenne l'archi-<br />
letto lo mostra buon seguace del Vauvi-<br />
telli, e perciò i pregi e i <strong>di</strong>fetti propri del<br />
maestro sono patenti nel <strong>di</strong>scepolo, ca-<br />
ralteiisliche che non seppe smentire neppure<br />
nell'arco che <strong>di</strong>segnò pel detto monumento<br />
<strong>di</strong> Pio VI. Dalla lapide che vi<br />
fu posla per memoria, si <strong>di</strong>ce che fu re-<br />
stituita al <strong>di</strong>vin culto. Uno de'monasteri<br />
per origine più antichi , che sia stato iu<br />
Montecchio, Colucci repula quello delle<br />
monache cauiiildolesi <strong>di</strong> s. Romualdo e s.<br />
Agata, giacché la tra<strong>di</strong>zionelo vuole eiet-<br />
to dallo stesso fondatore della congrega-<br />
zione s. Romualdo, da cui ne furono isti-<br />
tuiti altri molti <strong>di</strong> monache e monaci nel-<br />
la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Camerino. La più antica me-<br />
moria <strong>di</strong> sua esi>tcuza è del 1292, altra<br />
essendo del I 3 3o. Il monastero giù era in<br />
decadenza neh437, onde per ristorarlo<br />
fu d'uopo ricorrere al pubblico consiglio;<br />
sembra che nulla si facesse,poichènel i463<br />
se ne rinnovò la proposta, nella quale si<br />
legge il nome <strong>di</strong> s. Romualdo corrotto con<br />
quello <strong>di</strong> s. Grimaldo. Nel i 532 il mona-<br />
stero fu riunito alla mensa vescovile <strong>di</strong><br />
Camerino, e ad istanza del vescovo An-<br />
ton Giacomo Dongiovanni fu demolita la<br />
chiesa, e co'suoi cementi ne fu eretta al-<br />
tra sotto l'invocazione de'ss. Giacomo e<br />
Romualdo, nella quale fu trasferita nel<br />
i6o3 la parrocchia suburbana <strong>di</strong> s. Egi-<br />
<strong>di</strong>o a maggior comodo de' parrocchiani,<br />
essendo stata però la chiesa a spese del<br />
TRE<br />
pubblico e de'<strong>di</strong>voti ristorala e ampliala,<br />
al suo rettore venendo conferito il titolo<br />
ili priore. In Montecchio viveano <strong>di</strong> liroo-<br />
sine i poveri eremiti, veWgioiifrancesca'<br />
/zzclaren ideili <strong>di</strong> Val Cerasa dal conven-<br />
to che in essa fabbricò loro il comune, a-<br />
boliti poi da Leone X e definitivamente<br />
da Urbano Vili, e uniti a 'minori osser-<br />
vanti. Fra'zelanti che ottennero da Cele-<br />
stino V la separazione <strong>di</strong> alcuui france-<br />
scani per formar la congregazione Chiarella<br />
oClarena, uno fu il b. Pietro daiMon-<br />
tecchio, celebre pre<strong>di</strong>catore, morto nel<br />
i3o4 "G^ convento <strong>di</strong> Sirolo, ove il suo<br />
cmpo è in gran venerazione. Nel voh<br />
XX. VI, p. i3o, narrai che il culto imme-<br />
morabile fu approvato da Pio VI, e qui<br />
<strong>di</strong>iò che ne concesse l'uffizio e messa a lut-<br />
to l'or<strong>di</strong>ne francescano, ed alla città <strong>di</strong><br />
Treia dov'era nato dalla famiglia Marchioni,<br />
che neh 575 si estinse, passando<br />
nell'altra nobile famiglia Grimal<strong>di</strong>. Il No-<br />
vaes nella Storia <strong>di</strong> Pio VI^ <strong>di</strong>ce che il<br />
b. Pietro <strong>di</strong> Treia pacificò l'intera Mar-<br />
ca <strong>di</strong>visa in mici<strong>di</strong>ali fazioni, vi <strong>di</strong>strusse<br />
l'eresia degli albigesi, e con petto aposto-<br />
lico si oppose al rilassamento della primitiva<br />
povertà francescana; e che Pio VU<br />
nel 1800 innalzò al rito <strong>di</strong> doppio maggiore<br />
l'uffizio del beato perla città <strong>di</strong> Treia,<br />
in<strong>di</strong> con altro decreto nel 1802 ampliò<br />
l'indulto da Pio VI accordato alla <strong>di</strong>oce-<br />
si <strong>di</strong> Sinigaglia, Fermo, s. Severino e Ripatransone;e<br />
poi con decreto del i8o3<br />
estese il detto rito alla terra <strong>di</strong> Sirolo ove<br />
riposa il corpo del beato. Dal sacerdote<br />
d. Angelo Grimal<strong>di</strong> furono compilate le<br />
Memorie per servire alla storia della<br />
vita del b. Pietro <strong>di</strong> Treia e <strong>di</strong> lui cui-<br />
^o,Roma 1794. Il già citato p. Civalli provinciale<br />
de'conventuali parlò <strong>di</strong> Montec-<br />
chio o Treia a cagione della chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Francesco e convento de'suoi minori con-<br />
ventuali, e <strong>di</strong>ceche della fondazione del<br />
convento non trovò memorie , bensì <strong>di</strong><br />
quella della chiesa in un angolo della tribuna<br />
con l'epoca deli3oo, secondo una<br />
iscrizione che leggo in Colucci. Questa fu
TRE<br />
rlprodotla dal march. Ricci, e dalla qua-<br />
le si ha tdllo quello che riguarda la fondazione<br />
della chiesa e del convento. La<br />
chiesa fu restaurata notabilmente nel<br />
144^0^'' ^9^> ^^^' l'idolla a quello sla-<br />
to che oggi si scorge nel 1 606,<br />
per cura<br />
del p. Altobelli, Dice il p. Civalli, che nel<br />
convento vissero, il b. fr. Pietro da Tre-<br />
ia o de Monficulo, il cui corpo riposa nel-<br />
la chiesa de' minori osservanti <strong>di</strong> Sirolo<br />
con epiladìo, ed il p. m. Ilario Altobelli<br />
ilolto e virtuoso treiese; e che vi furono<br />
celebrati niolti capitoli, come nel i44^»<br />
nel I 44^} 6 '^^^ ' ^9^ "^' '^^'o provliiciala-<br />
lo. 11 convento degli eremitani <strong>di</strong> s. Ago-<br />
stino, d'antichissima origine, vanta la tra-<br />
<strong>di</strong>zione che per qualche tempo vi <strong>di</strong>mo*<br />
rò il glorioso s. JNicola da Tolentino e che<br />
vi risuscitasse un morto, come racconta<br />
il p. Cespi nelle Meraviglie <strong>di</strong> s. Nicola,<br />
ed inoltre riferisce che era <strong>di</strong> Montcc-<br />
chio il p. Giovanni confessore del santo e<br />
quin<strong>di</strong> postulatore pegli atti <strong>di</strong> sua beati-<br />
ficazione. 1 monlecchiesi avendo veduto<br />
fondare nella vicina terra <strong>di</strong> Monte Mi-<br />
lone il 2.° convento de'cappuccini, e con<br />
essi rifiorireil primiero istituto <strong>di</strong> S.Francesco<br />
nella povertà e semplicità, bramarono<br />
vivamente d' introdurli fra loro, e<br />
con pubblico decreto 1' elfettuarotio nel<br />
l5y5, fabbricando il convento sopia un<br />
collicelloiooo passi<strong>di</strong>stantedalle loro mu-<br />
ra , in luogo aperto verso mezzodì sulla<br />
strada pul)blica per andar a Monte Mi Io-<br />
ne; ed eressero la chiesa sotto l'invocazione<br />
<strong>di</strong> s. Savino vescovo e martire, in memoria<br />
d'altra chiesa de<strong>di</strong>cata al santo già<br />
de' benedettini del celebre monastero <strong>di</strong><br />
Rambona eretto inMonte Milone, portando<br />
anche il colle il nome <strong>di</strong> s. Savino. Esso<br />
avea <strong>di</strong>verse abitazioni, le quali in uno<br />
alla chiesa furono devastate dalla gente<br />
spe<strong>di</strong>ta da Manfre<strong>di</strong> usurpatore <strong>di</strong> Sicilia,<br />
per ven<strong>di</strong>care Corrado d' Antiochia im-<br />
prigionalo in Montecchio nel 1254- Nel<br />
convento tra'cappuccini vi fiori il p. Re-<br />
naventura sacerdote monlecchiese <strong>di</strong> san-<br />
ta vita, e vi fu sepolto il p. Paolo da Ce-<br />
TRE 243<br />
sena e fu il penultimo tra'vicarl generali.<br />
Il march. Ricci racconta, che i monaci<br />
<strong>di</strong> Rambona nel 1 2 1 8 fondarono il mo-<br />
nastero nelle vicinanze<strong>di</strong> Treia, e fabbri-<br />
carono una chiesa con architetture <strong>di</strong><br />
maestio Albicio. Avverte poi, che nel luo-<br />
go ov'erano i cappticcini ora esiste la deliziosa<br />
villa <strong>di</strong> Luigi Angelini , ove pure<br />
già furono la chiesa e monastero <strong>di</strong> s. Sa-<br />
vino, la cui parrocchiale preposilura do-<br />
po la soppressione fu trasferita in s. Mi-<br />
chele dentro Montecchio, insieme alla la-<br />
pide che ricordava la fondazione, riportata<br />
da lui e ricavala da Col ucci. I due monasteri<br />
<strong>di</strong> s. Maria della Pace e <strong>di</strong> s. Chia-<br />
ra delle monache <strong>di</strong> Montecchio, ili. "fu<br />
fondato nel i 5i 2 a spese del pubblico per<br />
le benedettine; il 2.° per lereligiosedel 2."<br />
or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Francesco <strong>di</strong> cappuccine nel<br />
1607 colle limosine <strong>di</strong> pii benefattori: essendo<br />
ristrello il monastero delle cappuc-<br />
cine, il vescovo <strong>di</strong> Camerino Altieri poi<br />
Papa, neh 652 concesse loro il convento<br />
<strong>di</strong> s. Matteo già de'crociferi e la chiesa <strong>di</strong><br />
s. Marco col convento de'servi <strong>di</strong> Maria,<br />
case religiose soppresse da Innocenzo X,<br />
assegnando le ren<strong>di</strong>te de'crociferi al se-<br />
minario <strong>di</strong> Camerino per sostentamento<br />
in esso de'giovani <strong>di</strong> Montecchio. Di que-<br />
sto fu il vescovo Altieri anche beneu)erilo<br />
per aver sino dal 1 63o or<strong>di</strong>nala la fon-<br />
dazione della congrega/ione dell'oratorio<br />
<strong>di</strong> s. F<strong>di</strong>ppo Neri, che tosto fiorì, ed as-<br />
sunto al pontificalo la confermò con bol-<br />
la del 1 67 I : i primi ad abitare la casa fu-<br />
rono gl'illustri sacerdoti. Alfojjso Bianchi<br />
monlecchiese e Flaminio Peruzzi d'Api-<br />
ro, col fratello laico Francesco Ovi<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
Serra s. Quirico, i quali appresero le regole<br />
tlell'istiluto da'tilippini <strong>di</strong> Cameri-<br />
no. A comodo degli stu<strong>di</strong>osi nella casa dei<br />
filippini fu formata una biblioteca pubblica,<br />
oltre quella della Società Georgi-<br />
ca Treiese. Apprendo dalla Memoria sopra<br />
i requisiti <strong>di</strong> Treia per V erezione<br />
della cattedrale \fescovile Treiese f Roma<br />
1 8 1 f>, che ne' passali lem pi si contavano<br />
in Treia lino 10 conventi <strong>di</strong> religiosi
244 '1' ^ E<br />
<strong>di</strong> tliversiislitiUi, oltre la congregazione<br />
cle'filippiniji monasteri clelleclarisseedel-<br />
Jebenetleltine,un ospedale pe'proietti, in-<br />
fermi e sacerdoti pellegrini, un monte <strong>di</strong><br />
pietà, parecchi monti fVnoientari per sol-<br />
lievo de'poveri, ei4 confralernite <strong>di</strong> laici<br />
vestite <strong>di</strong> sacco per intervenire alle pro-<br />
cessioni; ma per le vicende de'tempi, per<br />
le <strong>di</strong>sposizioni de'Papi, e molto più per<br />
le ultime invasioni straniere dello stato<br />
pontificio, soffri Treia in questa parle,come<br />
tutte le altre città, notabili cambiamenti.<br />
Al presente le case religiose <strong>di</strong><br />
Treia sono 5, cioè i filippini, i minori<br />
conventuali, i minori osservanti riforma-<br />
ti, che hanno in custo<strong>di</strong>a il santuario del<br />
ss. Crocefisso, il monastero delle mona-<br />
che benedettine, e quello delle Clarisse.<br />
Inoltre in Treia vi sono 1 5 chiese, e mol-<br />
tissime ne conta nei suo vasto <strong>di</strong>stretto :<br />
oltre la parrocchia della cattedrale, e l'al-<br />
tra cura formata dalle unite prepositu-<br />
rale<strong>di</strong>s. Michele Arcangelo, e della prio-<br />
rale de' ss. Giacomo ed Egi<strong>di</strong>o, 5 sono<br />
le parrocchie fuori della città, cioè : la<br />
pievania del castello <strong>di</strong> s. Lorenzo; dei<br />
ss. Angelo e Carlo, colle cappellanie fi-<br />
liali <strong>di</strong> s. Maria e <strong>di</strong> s. Fietro; <strong>di</strong> s. Maria<br />
<strong>di</strong> Paterno, colla chiesa filiale <strong>di</strong> s. Co-<br />
lomba; de'ss. Patrizio e Vito, colla chie-<br />
sa filiale <strong>di</strong> s. Maria in Val Campana; <strong>di</strong><br />
s. Ubaldo ai Passo <strong>di</strong> Treia. Di più nel<br />
territorio treiese esistono altre 9 piccole<br />
chiese <strong>di</strong> proprietà privala. 11 Colucci de-<br />
scrisse le notizie de'seguenlitreiesi otnoute(<br />
chiesi, che in breve riporterò. Comincilo<br />
da quelli <strong>di</strong> santa vita e rinomali<br />
per bontà <strong>di</strong> spirilo. E' fama immemorabile<br />
che s. Sergio nacque nella villa <strong>di</strong> Val<br />
Campana, e ad A venale territorio <strong>di</strong> Cin-<br />
goli fu eretta una chiesa a suo onore, per<br />
la quale nacque <strong>di</strong>sputa territoriale nel<br />
secolo XV tra'cingolani e montecchiesi.<br />
Il gesuita p. Fulvio Androzio, autore <strong>di</strong><br />
\arie opere ascetiche che meritarono la<br />
stampra. Il domenicano fr. Filippo Ange-<br />
lini, autore <strong>di</strong> alcune operette spirituali<br />
stampate, ed amico ili s. Filippo Neri.<br />
TRE<br />
Suor Cristina Bianchi cappiiocinn <strong>di</strong> san-<br />
ta vita del monastero <strong>di</strong> s. Chiara, li ge-<br />
suita p. Prospero Giuliani zelantissimo<br />
missionario nell'In<strong>di</strong>e, le cui sorelle cap-<br />
puccine Maria Teresa e Maria Geitru-<br />
cle morirono in buon odore. Per <strong>di</strong>gnità<br />
e armi fiorirono: Andrea Nani inviato da<br />
Giovanni XXI I inPortogallo, per accomodare<br />
alcune <strong>di</strong>fferenze itisorte. M." Fran-<br />
cesco de Marchionibus legalo nella Sco-<br />
zia <strong>di</strong> Sisto IV e Innocenzo Vili. Bartolomeo<br />
Vignari scrittore apostolico, data-<br />
rio d'Eugenio IV e vescovo <strong>di</strong> Sinigaglia.<br />
Andrea vescovo <strong>di</strong> Capri, <strong>di</strong> Fossombrone<br />
e poi d* Osimo, vicario <strong>di</strong> Roma per<br />
Eugenio IV, presidente e governatore<br />
della Marca <strong>di</strong> Nicolò V, nel quale u(ti-<br />
zio nel 1 44^ confermò le costituzioni del-<br />
la confraternita <strong>di</strong> s. Maria Maggiore <strong>di</strong><br />
Montecchio, oggi congregazione della ca-<br />
rità: noterò che il Leopar<strong>di</strong> non io conobbe<br />
nella Scrìe.s Rectorum Anconitanae<br />
7l/
TRE<br />
poeta, le cui rime furono stampale. Ste-<br />
fano Androzio dolio e valoroso poela.Ber-<br />
nar<strong>di</strong>no Bianchi giunioie assai versalo<br />
nell'umane lettere e nella poesia, caro al-<br />
la corte <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando III imperatore <strong>di</strong><br />
cui fu consigliere, governatore <strong>di</strong> più luo-<br />
ghi <strong>di</strong> Marca e Romagna. Romolo Bro-<br />
glio insigne matematico: <strong>di</strong> questi riferi-<br />
sce il marcii. Ricci, che all'essere matematico<br />
<strong>di</strong> gran vaglia, seppe ottimamen-<br />
te accoppiare le cognizioni deirarchitet-<br />
tura civile, e co' suoi <strong>di</strong>segni fu creila la<br />
eliiesa <strong>di</strong> s. Filippo <strong>di</strong> Recanali, che se si<br />
fosse compiuta nella maggior cappella otlerrebhe<br />
più cre<strong>di</strong>to; aggiunge, che non<br />
può <strong>di</strong>rsi come si <strong>di</strong>portasse nel <strong>di</strong>segno<br />
della chiesa <strong>di</strong> s. Filippo <strong>di</strong> Treia, poiché<br />
non è più come fu eretta. Antonio Mon-<br />
tevecchio pio e dotto, lodato dagli stori-<br />
ci <strong>di</strong> Ravenna ove insegnò le beile lette-<br />
re, e autore d'opere. Ilario Allobelli n»i-<br />
nore conventuale eccellente matematico,<br />
cronista dell'or<strong>di</strong>ne, scrittore della crona-<br />
ca de' conventi e <strong>di</strong> altre opere, insigne<br />
pre<strong>di</strong>catore e teologo. Giulio Aquaticci<br />
lelterato del secolo XVH, matematico e<br />
poeta rinomato, autore <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse. opere<br />
iìlosofiche, poetiche, drammatiche e let-<br />
terarie, non che delle Memorie {storiche<br />
<strong>di</strong>Moìitecchio. Pirro Coluzzi celebre pro-<br />
fessore <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina e <strong>di</strong> matematica. Simone<br />
Coluzzi valente me<strong>di</strong>co. In<strong>di</strong> il Co-<br />
lucci riporta i nomi <strong>di</strong> 8 montecchiesi sla-<br />
ti podestà <strong>di</strong> Bologna, Foligno, Osimo e<br />
Rocca Contrada. Aggiungerò agi' illustri<br />
Ireiesi, già encomiali <strong>di</strong> sopra, i seguenti.<br />
Il car<strong>di</strong>nal Nicola Grimal<strong>di</strong> (V.) bene-<br />
merito e amantissimo della patria e pro-<br />
tettore della medesima, ora essendolo il<br />
car<strong>di</strong>nal Gaetano Baluffi arcivescovo ve-<br />
scovo d'Imola; lasciò il cuore a Treia, che<br />
beneficò anco in morte , per depositarsi<br />
nella cappella gentilizia della cattedrale,<br />
colle celebri statue de'ss. Pietro e Paolo,<br />
delle quali parlai nella biogialìa. Il suo<br />
nipote mg.' Fili[)po Saverio de'conti Gri-<br />
mal<strong>di</strong>, Gregorio XVI lo fece vescovo <strong>di</strong><br />
s. Severino (F.). Mg/ Francesco Ansaldo<br />
TRE 245<br />
Teloni vescovo <strong>di</strong> Macerata e Tolenli'<br />
no. D. Sisto Benigni presidente generale<br />
dell'or<strong>di</strong>ne cistcrciense. 11 [). lettore Tommaso<br />
da Treia n/inore osservante riformalo,<br />
<strong>di</strong> cui abbiamo tiel eh. conte Seve-<br />
rino Servanzi Collio, Notìzie da servire<br />
per la biografia, ec.^ Sanseverino 1846.<br />
Il march. Ricci niollo parla del pittore<br />
Ireiese Pasquale Ciaramponi scolare «Iel-<br />
la scuola del celebre Baltoni/il quale scar-<br />
so <strong>di</strong> beni <strong>di</strong> fortuna per mantenersi in<br />
Roma, ricorse a'suoi protettori concitta-<br />
<strong>di</strong>ni, onde il provvedessero d'alcun aiuto.<br />
«Non gli fu <strong>di</strong>llicile l'ottenerlo; giacché sono<br />
que'citta<strong>di</strong>ni sì inclinati a giovare i lo-<br />
ro palriotli, che pochi paesi della nostra<br />
provincia (la Marca d'Ancona) avanzano<br />
Treia in patria carità". Loda i suoi ritrat-<br />
ti , eseguili con morbidezza <strong>di</strong> pennelo,<br />
correzione ne'contorni, espressione nelle<br />
teste, alteggiamenti naturali, torco spiritoso,<br />
e ben <strong>di</strong>sposti i panneggiamenti. A-<br />
vendo ripalriato ricevè da'concitta<strong>di</strong>ni varie<br />
or<strong>di</strong>nazioni, c\ùì il marchese enumera,<br />
e piacquero i suoi lavori in modo da<br />
confermar la fama che <strong>di</strong> lui correva; ma<br />
la molteplicità delle commissioni gli fece<br />
cambiar il suo stile finito e corretto, so-<br />
stituendo invece un <strong>di</strong>pingere <strong>di</strong> pratica<br />
e manierato che lo degradarono nell'opi-<br />
nione ch'erasi meritala. MontecchioeTre-<br />
ia vanta nobiltà generosa, e per processo<br />
formale ebbe cavalieri Gerosolimitani os-<br />
sia <strong>di</strong> Malta, ed altri decorali <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinti<br />
or<strong>di</strong>ni, non che ci Ita<strong>di</strong>niascrilti alla nobil-<br />
tà romana. In ogni tempo i suoi nobili e<br />
citta<strong>di</strong>ni s'imparentarono non solamente<br />
co'Gualanli <strong>di</strong> i'isa, i Cima <strong>di</strong> Cingoli, i<br />
Baldeschi <strong>di</strong> Perugia, i Caetani <strong>di</strong> Roma,<br />
ma cogli stessi Varani possenti signori <strong>di</strong><br />
Camerino. Treia ha il proprio governato-<br />
re, che nel suo circondario comprende le<br />
comuni <strong>di</strong> Monte Milone e <strong>di</strong> Appigliano.<br />
Prima eranvi pel servizio del sovrano e<br />
dello stato 3 coutpagnie<strong>di</strong> milizie, iliie <strong>di</strong><br />
fanteria <strong>di</strong> 4
3t46<br />
T R E<br />
li.. L'onlicbissimo Statuto <strong>di</strong> Treia fu approvalo<br />
prima da Paiolo II e quin<strong>di</strong> da<br />
.Sisto IV: fu stampato neh 5^6 in Anco-<br />
na con appiovuzione del vescovo <strong>di</strong> Jesi<br />
Antonio Venanzi <strong>di</strong> Spello vicelegato dellaMarca.ll<br />
niagistralo municipale si compone<br />
del gonftilonieie e degli altri con-<br />
sueti magistrati; prima a vea anche 3 prio-<br />
ri. Risiede nel suo [)alazzo, uno de'miglio-<br />
li della provincia, ove gode l'indulto del-<br />
la cappella privala. Veste <strong>di</strong> lubboiie e<br />
\ellulo e damasco, secondo i ten»pi, ed ha<br />
non solo l'uso del berrello con cordone e<br />
fiocco d'oro, ma inoltre il privilegio d'in-<br />
dossarci! gonfaloniere la collana, e i prio-<br />
ri, ed ora gli anziani, lo stolone d'oro, [)er<br />
benigna concessione <strong>di</strong> Pio VII, me<strong>di</strong>an-<br />
te il breve Paterna nostra sollicìtudo,<br />
óe 20 (ì'^oslo iSo5f Bull. Roni. cont. 1. 1 1<br />
p. 363. Godeva il magistrato in ad<strong>di</strong>etro<br />
anche un cospicuo assegnamento per la<br />
mensa quoti<strong>di</strong>ana in palazzo, poi sospesa,<br />
e ritiene al suo servizio parecchi servi da<br />
livrea, mazziere, trombetti e allri officia-<br />
li. Clemente XU con sua bolla confermò<br />
il suo nobile consiglio , couìposto <strong>di</strong> 4o<br />
in<strong>di</strong>vidui, formanti 3 <strong>di</strong>stinti gra<strong>di</strong>, oltre<br />
i consiglieri soprannumerari delle fami-<br />
glie nobili <strong>di</strong>ramate.<br />
L' o<strong>di</strong>erna Treia giace sopra 3 colli-<br />
nette elevate, il cui circuito è <strong>di</strong> due mi-<br />
glia e un quarto, donde si gode con sa-<br />
lutifero clima amenissima vista del golfo<br />
Adriatico, e delle circostanti città, terre<br />
e castella. Distrutta l'antica Tieia, rifu-<br />
giatisi in questecolline^li abitanti, il pae-<br />
se si chiamò Montecchios secondo alcuno<br />
Montevecchìo j ed esaminandone il<br />
Colucci l'etimologia, crede strana quel-<br />
la che alcuni gli tanno derivare da qua-<br />
si Monte degli Echi, sia per la positu-<br />
ra del luogo, sia perchè alto gridandosi e<br />
ripercuotendo la voce ne'vicini colli formasi<br />
l'eco. Egli <strong>di</strong>ce che il suo primitivo<br />
nome fu Monticuliini, e Monteclum<br />
corrottamente, nome Ialino che soltanto<br />
s\^n\^ic?i parvus mons^ ed anche montis<br />
xVicw/«j laonde crede chcMontìculum siasi<br />
T R E<br />
delloda que'colli ov'èsituato,ovvero per-<br />
chè i primi abitatori e fondatori <strong>di</strong> esso<br />
l'appellarono Tifo«i/c w/z, quasi perchè e-<br />
xwuo montis incidae, vale a <strong>di</strong>re abitatori<br />
de'montijepuò anche star bene, che que-<br />
sta denominazione si dasse agli abitantt<br />
<strong>di</strong> questo sito, nuche a'teuipi ne'quali esisteva<br />
l'antica Treia, e si <strong>di</strong>cessero Mon-<br />
ticuli, perchè la più alta parte tra le cir-<br />
costanti abitavano. Vi è anche chi cre-<br />
de essersi detto Monlecchio, quasi 3Ions<br />
Trejae, ma non sea)bra a Colucci fon-<br />
data taleopinione. Ora 6 luoghi nellosla-<br />
to pontificio portano il nome <strong>di</strong> Monlec-<br />
chio, cioè gli appo<strong>di</strong>ati <strong>di</strong> Baschi e <strong>di</strong> Giano,<br />
nelle delegazioni <strong>di</strong> Perugia e Spo-<br />
leto ; le frazioni <strong>di</strong> Bertinoro, <strong>di</strong> Brisi-<br />
ghella e <strong>di</strong> Città <strong>di</strong> Castello, lai." sotto<br />
Fori], la 2." <strong>di</strong> R.avenna, la 3." <strong>di</strong> Perugia;<br />
il 6." Montecchioè l'annesso <strong>di</strong> s. Angelo<br />
<strong>di</strong> Pesaro. Del vocabolo parla pure<br />
Degli ElTetli, Memorie del Soratte^ per<br />
l'unione <strong>di</strong> 3 ri vi detta Trequatle Treia^<br />
e pel fiume Treia <strong>di</strong> Civita Castellana<br />
ch'esce dal lago Cimino o <strong>di</strong> Vico. Sorta<br />
Monlecchio dalle rovine <strong>di</strong> Treia, riacqui-<br />
stò a poco a poco l'ampio suo contado,<br />
quando i piccoli signori <strong>di</strong> sue porzioni<br />
si sottomisero alla <strong>di</strong>vozione <strong>di</strong> Monlec-<br />
chio, tranne quella parte che restò a formare<br />
il contado <strong>di</strong> Monte Milone, e quan-<br />
to a' confini ne ragionai piìi sopra. Ac-<br />
crebbe la popolazione stabilitasi in questi<br />
colli per le favorevoli circostanze che vi<br />
concorsero, allea trattenervi e ad alletta-<br />
re gli abitatori. La provincia del Piceno<br />
essendo Sovranità della s. Sede^ tanto<br />
la <strong>di</strong>strutta Treia, quanto il nuovo Mon-<br />
lecchio la riconobbero.Però in que'secoli<br />
i Papi lasciavano che ogni luogo del lo-<br />
ro dominio si reggesse a guisa <strong>di</strong> repub-<br />
blica, colTautorità ancora <strong>di</strong> procedere a<br />
finali sentenze, sìcivilichecrimiuali. Così<br />
anche Monlecchio soggetta all'alta signo-<br />
ria della chiesa loniana, ebbe facoltà <strong>di</strong><br />
eleggersi ad arbitro chi regolasse gii af-<br />
fari pubblici, la conservasse e ne curasse<br />
l'iuci-emeoto, ed a similitu<strong>di</strong>ne deirallrc
R E<br />
chili tl'Ilnlia tutto il cloiulnir) a un ma-<br />
gisdato affidò, che fu tifilo cle'consoli, il<br />
che probabilmente ebbe principio nel secolo<br />
XI. Questi consoli amminisUavano<br />
la giustizia, tenevano a freno i pi epolenli<br />
e seiliziosij stringevano società e alleanze<br />
colle citlà e luoghi con vicini, e piocmavano<br />
craccresceie giuris<strong>di</strong>zione e domi-<br />
nio. Si eleggevano questi dal celo de'cit-<br />
ta<strong>di</strong>ni, e perchè polej>se ciascuno aver la<br />
somn)a del governo, non più d'un anno<br />
duravano nell'udlzio. Il più aulico documento<br />
in cui si prova clieMontecchioera<br />
governala da'consoli è del febbraio i 1 6 1<br />
col quiile Bentivoglìo Lamberto ed Allo<br />
Rainal<strong>di</strong> Frosi Consi<strong>di</strong>bus Montica li<br />
comprarono daGezeraniod'Albrico e da*<br />
suoi nipoti il castello <strong>di</strong> s. L(^jenzo. Tal-<br />
volta ebbe sino a 4 consoli, che forse ad<br />
esempio del Tal tre città avranno esercì la lo<br />
<strong>di</strong>fferenti uffizi, poiché furouvi i Consu-<br />
les niajorcSfCommuniSfplacitorurUj ci-<br />
viumyforìtanoriim^ mercatorum ec. Suc-<br />
cessivamente i consoli acquistarono molte<br />
castella e ville a Monlecchio, i cui posses-<br />
sori perciò furono ammessi alla sua citta-<br />
<strong>di</strong>nanza e protezione; ma talvolta per tali<br />
acquisti i monlecchiesi sostennero delle<br />
brighe e li sottoposero a loro colla forza;<br />
così crescendo sempre più maggiormen-<br />
te <strong>di</strong> forze e <strong>di</strong> splendore, mentre le altre<br />
castella del conladoTreiense rimanevano<br />
nell'oscurità. Oltre l'acquiNlo <strong>di</strong> s. Loren-<br />
zo, più lar<strong>di</strong> da altro d'Albrico e suoi ni-<br />
poti comprò la selva posta nel territorio<br />
Montanae Montis Acuti posila incuria^<br />
et <strong>di</strong>strictii Castri Moiiticiilì. I signori <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versi luoghi si assoggettarono al domi-<br />
nio iliMontecchio,ond'essere <strong>di</strong>fesi da quahujque<br />
insulto. Con questo mezzo ebbero<br />
i consoli neli 180 il castello <strong>di</strong> Val Cam-<br />
]Kma,da Matteo <strong>di</strong> Nicola;nel i 191 quello<br />
<strong>di</strong> Monte Acuto, e altra parte del nomiminalo<br />
<strong>di</strong> Val Campana, da Anselmo <strong>di</strong><br />
Matteo ; nel 1 192 il castello <strong>di</strong> Pelino,<br />
da Gentile <strong>di</strong> Pelino e da'siu/i figli; nel<br />
I 198 il castello Insulac s. Aureli^ dallo<br />
alesso Genlile e da altri; fluuluienle per<br />
T R E 2^7<br />
simile donazione, nel 1202 ebbero la villa<br />
Fractaees. Bene<strong>di</strong>cti^^^k\\\o\.\.o <strong>di</strong> A Ito-<br />
ne. Undocumentodell'archivio <strong>di</strong> Treia,<br />
come gli altri pubblicato da Colucci, ri-<br />
porta la querela fatta nel i 9 i<br />
1 da' consoli<strong>di</strong><br />
Monlecchio avanti Gerobaldo mar-<br />
chese della Marca Anconitana , contro<br />
Grimaldo e suoi nipoti, per aver invaso<br />
a mano armata la rocca e lutto il caste! lo<br />
<strong>di</strong> Monte Acuto; nel quale documento si<br />
leggono i nomi d'altre ville moltissiuic<br />
che nel secolo XII possedevaMontecchio,<br />
delle quali però s'ignora il titolo dell'ac-<br />
quisto. Nell'alto col quale nel 1220 Bernardo<br />
<strong>di</strong> Magotlo vendè un terreno ad<br />
Azzo d'Atlone <strong>di</strong> Carpiniano, lo si <strong>di</strong>ce<br />
posto jn comitatù Camerini^ in privile-<br />
gio TreaCfin curia 3Ionticiili, et infundo<br />
la Collina de s. Petro, in loco qui<strong>di</strong>citur<br />
lo Pontoj queste parole non devo-<br />
nofar sospettare che Monlecchio fosse al-<br />
lora soggetta a Camerino, o al suo duca<br />
D marchese, e perciò priva <strong>di</strong> quella li-<br />
bertà che interamente godeva dal secolo<br />
XI. Colucci volle limuovere qualiuique<br />
dubbio sull'in<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong> Monlecchio<br />
da Camerino, co'seguenti riflessi. Egli è<br />
certo, che dopo il governo de'duchi, che<br />
ad un tempo lo furono pure <strong>di</strong> Spoleto<br />
(V'jy successero i conti ed i marchesi a<br />
signoreggiare Camerino, i quali estendevano<br />
la loro autorità anche fuori della cit-<br />
tà, dominamlo in parecchi luoghi, i quali<br />
quantunque formassero un pubblico o comunità<br />
separata e <strong>di</strong>versa dalla Camerinese,<br />
non<strong>di</strong>meno perchè soggetti al duca<br />
o al marchese che comandava a Camerino,<br />
si <strong>di</strong>cevano posti in Comitatu Ca-<br />
nterini. Ma il dominio <strong>di</strong> questi marchesi<br />
e conti era in Carnei ino cessato da 100<br />
anni innanzi, e per ultimo l'ebbe la gran<br />
contessa Matilde marchesana <strong>di</strong> Toscana<br />
(F.) col suo murilo fino ali i i5. Da<br />
questa passò nuovamente al dominio del-<br />
la s. StAa perla sua amplissima donazio-<br />
ne, reintegrando (|uella che già ne avea<br />
fatto alla medesima Carlo IMagno. I ca-<br />
meriuesi riconoscendo l'ulta signoria dei-
248 TRE<br />
Ja Chiesa romana cominciarono a gover-<br />
narsi co* propri consoli, e però non era<br />
compalihilecheMonteccIiioriel i 220 fos-<br />
se soggetta a cjue'conli e marchesi che più<br />
non vi erano. La riferita querehì al marchese<br />
d' Ancona, prova che Montecchio<br />
non era del numero de'luoghi soggetti a<br />
Camerino. Lo <strong>storico</strong> camerinese Turchi<br />
riporta la lega olfensiva e <strong>di</strong>fensiva sta-<br />
bilita neh 198 a'4 maggio da'consoli <strong>di</strong><br />
Camerino co'consoli <strong>di</strong> Monteccliio; il che<br />
<strong>di</strong>mostra la libertà e potenza <strong>di</strong> Montecchio,<br />
che se fosseslalo <strong>di</strong>pendente da Ca-<br />
merino, questo non si sarebbe con lui u-<br />
nito in società e alleanza. Il Colucci at-<br />
tribuisce all'imperizia del notaro, nello<br />
scrivere m Cotniiatu Camerini^ parole<br />
che probabilmente usò per in<strong>di</strong>care piut-<br />
tosto la giuris<strong>di</strong>zione <strong>ecclesiastica</strong>, dalla<br />
quale<strong>di</strong>pendeva Montecchio come facen-<br />
te parte della <strong>di</strong>ocesi del vescovo <strong>di</strong> Ca-<br />
luerino.Se facilmente i montecchiesi riac-<br />
quistarono il <strong>di</strong>viso contado per comprile<br />
libere donazioni, non però ne goderono<br />
pacificamente gli acquisti, ed ili.°in«<br />
.sulto a cui furono esposti, fu la ricordata<br />
scoireria <strong>di</strong> masnada <strong>di</strong> Grimaldo, perla<br />
quale riceverono danni gravissimi col fer-<br />
ro e il fuoco in molte ville del suo <strong>di</strong>stret-<br />
lo,saccheggiate,<strong>di</strong>strutteerabbiosamen- te malmenate. A questo infortunio suc-<br />
cessero, dopo non molti anni, le liti e le<br />
<strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e co'convicini, e le più durevoli<br />
e gravi furono col pubblico <strong>di</strong> s. Severi-<br />
no,nateefomentaleper pretensioni d'ambo<br />
i luoghi sopra parecchie castella, e spe-<br />
cialmente su quelli <strong>di</strong> s. Lorenzo e <strong>di</strong> Pa-<br />
tino, per cui in aiuto <strong>di</strong> Montecchio nel<br />
1 198 eransi <strong>di</strong>chiarati icamerinesi,i qua-<br />
li nel 1236 ratificarono <strong>di</strong> nuovo le fatte<br />
promesse solennemente, e principalmen-<br />
te per s. Lorenzo. Più lunga fu la <strong>di</strong>scor-<br />
<strong>di</strong>a ch'ebbe Montecchio contro s. Seve-<br />
rino pel castello <strong>di</strong> Pelino, nella quale vi<br />
ebbero parte i camerinesi e i tolentinati,<br />
come luogo che a tutti e 3 proporzionatamente<br />
spettava per la donazione che fe-<br />
ce loro Gentile <strong>di</strong> Pelino ueli 207, e lulti<br />
TRE<br />
per la loro parte pel mantenimento, fortificazione<br />
e custo<strong>di</strong>a del castello aveauo<br />
contribuito qualche sonuna. Tra' molli<br />
documenti pubblicati da Colucci, vi sono<br />
quelli della donazione <strong>di</strong> Pelino a Montecchio<br />
nel 1207; del sindaco <strong>di</strong> Montecchio<br />
che nel i 236 <strong>di</strong>e in custo<strong>di</strong>a a Giacomo<br />
<strong>di</strong> Pelino la torre, \\ girone e tutto<br />
il castello <strong>di</strong> Pelino, promettendo Giacomo<br />
<strong>di</strong> riceverlo e ritenerlo per le comunità<br />
<strong>di</strong> Camerino, Tolentino e Mon-<br />
tecchio; della concor<strong>di</strong>a falla tra le 3 comunità<br />
nel I 2444^^1 mantenimento e cu-<br />
sto<strong>di</strong>a <strong>di</strong>Petino;el'inlimazionedalgiu(lice<br />
della Marca fatta a Giacomo per le pretensioni<br />
<strong>di</strong>Camerino.Tolen tino eMontecchio<br />
sul castello <strong>di</strong> Pelino. Di questo Pelino o<br />
Pitìnofiva frazione della città vescovile <strong>di</strong><br />
.9. Severino, ne riparlai in quell'articolo.<br />
Il governo de'consoli nelle città italiane<br />
non fu durevole, per gli abusi, tumulti<br />
e sconcerti che insorsero nella toro ele-<br />
zione, e nell'amministrazione della giustizia<br />
e della cosa pubblica. Abolito il magistrato<br />
de'consoli, gli fu sostituito una<br />
signoria forastiera, eleggendosi per ogni<br />
luogo un pretore dello podestà, perchè<br />
gla<strong>di</strong>o, pileOf et sceptro ad Po testa tem<br />
ju<strong>di</strong>candam ornati sunt ; e nello stato<br />
pontificio fu stabilito neh 199 in un'adunanza<br />
tenuta in Orvieto, che sovra-<br />
stasse a'magistrati,a'citla<strong>di</strong>ni e al popolo,<br />
e durava uu anno o 6 mesi, non polendo<br />
condor seco la propria moglie, senza au-<br />
torizzazione del preside della provincia.<br />
Nellecittà libere l'elezione si faceva a plu-<br />
ralità <strong>di</strong> voli nel consiglio generale; nelle<br />
città Picene, e perciò in Montecchio, tale<br />
elezione dovea conseguirsi per privilegio<br />
dalla s. Sede. S'ignora quando Montec-<br />
chio cominciò ad avere il podestà, e solo<br />
trovò Colucci un breve deh 290 <strong>di</strong> Ni-<br />
colò IV, col quale <strong>di</strong>e facoltà a'montec-<br />
chiesi <strong>di</strong> eleggere il podestà ed altri uf-<br />
fìziali in perpetuo, col <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> procedere<br />
nelle cause civili e criminali, pel qual<br />
privilegio obbligò il comune a pagaie o-<br />
guiaaao 120 lire libbre <strong>di</strong> Ravenua alla
TRE<br />
camera aposlolicn, fra 1 5 giorni dopo Pa-<br />
squa, in manodel lesoiiere generale della<br />
provincia. Prima però <strong>di</strong> questo tempo<br />
già IMonlecciiio eleggeva il podestà libejatnenle<br />
in pubblico parlamento, come<br />
fece nel 1266 (avendo esaminato questa<br />
data, con quanlopoi lungamenteracconta<br />
Colucci sul suo processo,stimo doversi ri-<br />
tenere il i263)colcav.Daglione<strong>di</strong>Peingia.<br />
ColTandardel tempo perde tale <strong>di</strong>rittOjde-<br />
slinandosi il podestà dal rettore dellaMar-<br />
ca e anche lo confermava, come si ha nel<br />
iSGy.TornòpoiMontecchio a riacquistare<br />
tale prerogativa, e in 3 concordati che sta-<br />
biPi in <strong>di</strong>versi anni, sempre si riservò la<br />
facoltà d'eleggere il podestà e gli altri<br />
uniziali,cioèneli44^ *^ol vescovo <strong>di</strong> Spo-<br />
leto commissario delle milizie papali, e<br />
con Nicolò Piccinino capitano d'Alfonso<br />
I, neli4i4 con Francesco Sforza, e nel<br />
i44^ col car<strong>di</strong>nal Scarampo legato pon*<br />
lificio. Da un documento del 1 809, ripro-<br />
dotto da Colucci, si ricava il modo col<br />
quale si eleggeva il podestà in Montec-<br />
chio per 6 mesi, e la <strong>di</strong>visione del luogo<br />
in quartieri co'suoi priori. Dopo l'istitu-<br />
zione de'priori, vi fu quella de'gonfalo-<br />
nieri, così detti dalla ban<strong>di</strong>era del popolo<br />
che loro si consegnava.Trovasi in Mon-<br />
tecchio questo nobile magistrato sin dal<br />
iStìg insieme a'priori. Il Colucci comin-<br />
cia da una ri voltura de'monlecchiesi con-<br />
tro il marchese della provincia, in que'<br />
miseri tempi comuni ad altri luoghi, ad<br />
illustrare i loro fasti e memorie piij sin-<br />
golari. Avea Montecchio il suo territorio<br />
amplialo sotto il governo de'consoli, con<br />
quella maggior libertà, che per le circostanze<br />
de' tempi loro concedevasi ; ma<br />
forse aspirando ad una grandezza mag-<br />
giore e ad una più assoluta podestà, contro<br />
il marchese della Marca Aldobran-<br />
<strong>di</strong>no d'Este alzò il capo, ricusando <strong>di</strong> ri-<br />
verirlo per marchese legittimo,non ostan-<br />
te che da Papa Innocenzo III ne avesse<br />
avuta solenne investitura. Troppo allet-<br />
tava Montecchio le false promesse del-<br />
l'ingrato Ottone IV (che per la prolezio*<br />
VOL. LXXIX.<br />
TRE 249<br />
ne d'Innocenzo IH nel 1209 era slatoin-<br />
nalzato all'impero e coronato imperato-<br />
re, a preferenza dell'emulo P^ilippo <strong>di</strong><br />
Svevia, fratello del defuntoEnrico VI imperatore<br />
: dal Compagnoni, La Reggia<br />
Picena, apprendo, che nel 1 202 nella fa»<br />
mosa pace <strong>di</strong> Polverigi, conclusa dalle cit-<br />
tà e terre della Marca fautrici d'Ottone<br />
IV, non vi furonocompresii montecchie-<br />
si, camerinesi, cingolani, ascolani e altri,<br />
quali aderenti <strong>di</strong> Filippo <strong>di</strong> Svevia, che<br />
morì neli2o8), il quale ribellatosi al Pa-<br />
pa e occupando molte terre della Chiesa,<br />
per acquistar le aderenze delle città e luo-<br />
ghi, andava spacciando concessioni e pri-<br />
vilegi, ed a larga mano donava ciò che<br />
non era suo; e quin<strong>di</strong> avvenne che Mon-<br />
tecchio ancora,invecedel marchese,piut-<br />
losto aderì allo scomunicato imperato-<br />
re. Innocenzo III, mal soffrendo questo<br />
spirito <strong>di</strong> partito, con lettera de'5 mag-<br />
gioi2 i4, comandò a* montecchiesi, che<br />
lasciando <strong>di</strong> aderire al maledetto Ottone<br />
IV ed a'suoi fautori, tornassero all'ub-<br />
bi<strong>di</strong>enza della s. Sede loro madre, e ri-<br />
conoscessero per signore e marchese Aldobran<strong>di</strong>no.<br />
Questi a premura del Papa<br />
nell'istesso anno si recò nella Marca, la<br />
quale quasi tutta lo riconobbe per l'ottime<br />
sue maniere; ma si dubita che i mon-<br />
tecchiesi lo ubbi<strong>di</strong>ssero, e pare che per<br />
molto tempo si ricusassero riconoscere<br />
l'Estense suo fratello Azzo o Azzolino che<br />
gli successe. Aldobran<strong>di</strong>no cessò <strong>di</strong> vive-<br />
re neh 21 5, forse per opera de'malcon*<br />
lenti. Non essendosi i montecchiesi deter-<br />
minati a riconoscere per signore Azzo,<br />
nel 122 I gliel' or<strong>di</strong>nò Papa Onorio III<br />
con lettera, facendo altrettanto ad altri<br />
popoli della Marca. Siccome nel 1226 i<br />
montecchiesi nel consiglio pubblico decretarono<br />
che s' inviassero soldati a Fe-<br />
derico li imperatore (già inimicatosi ingratamente<br />
colla s. Sede, che lo avea e*<br />
levalo all'impero), e per due mesi si sti-<br />
pen<strong>di</strong>assero con 3oo lire; fa sospettare<br />
a Colucci ch'essi persistessero a favorire<br />
i uemici della Chiesa. Poiché essendo ciò<br />
*7
2-Hi<br />
TUE<br />
avvoniito quando Federico 11 faceva leve<br />
nel ducalo <strong>di</strong> Spoleto, molfe ci Uà gli si<br />
opposero e ne avanrarono (jfterelc al Pa-<br />
pa, dondeairimperalore derivarono gra-<br />
vi rimproveri. Forse per questi T impe-<br />
ratore passò in Ravenna, e non è certo se<br />
i montecchiesi elTetluassero l'invio de'<br />
soldati e se tornassero alla <strong>di</strong>vozione pon-<br />
lifìcìa. Mentre Federico 11 viep|)iù perseguitava<br />
la Chiesa, Papa Gregorio IX<br />
per ristorare i danni che avea recato alia<br />
Marca, v'inviò a rettore nel 1^29 Milo<br />
vescovo <strong>di</strong> Beauvais, iiuli non essendo<br />
molte città sod<strong>di</strong>sfatte del suo governo,<br />
e perchè troppe somme pretendeva da lo-<br />
ro, il Papa per sottrarlo dalle trame or-<br />
<strong>di</strong>te contro <strong>di</strong> lui, lo rinjosse colle sue gen-<br />
ti dalla provincia neh 232. In questo a*<br />
! 5 maggio in s. Cristina <strong>di</strong> Jesi fa stipu-<br />
lata solenne società tra Jesi, Ancona, Ca-<br />
merino, Montecchioe altri, d'alleanza <strong>di</strong>-<br />
fensiva ed offensiva, ad honorem Dei et<br />
Ecclesìae Romaiiac, et Sutnmi Ponti-<br />
Jicìs, ma in sostanza contro il detto ret-<br />
tore, e siccome il capo della fazione sta-<br />
ffa nel coctìune»<strong>di</strong> Ancona, ricevè dal Papa<br />
acri rimproveri. Nel 1286 colle medesime<br />
proteste segui una lega tra Mon-<br />
tecchio, Cingoli e Camerino, per offen-<br />
dere S.Severino <strong>di</strong>scorde con Montecchio,<br />
fd Osimo in lite con Camerino, per ge-<br />
losie <strong>di</strong> confini e usurpazioni <strong>di</strong> territorii.<br />
Mentre Montecchio era ritornato alla <strong>di</strong>-<br />
Tozione della Chiesa, contro questa imperversando<br />
l'ederico li, nel 1 289 a mezzo<br />
del suo' figlio naturale Enrico o Enzo,<br />
che avea fatto re <strong>di</strong> Sardegna, dopo aver<br />
infestato il contado <strong>di</strong> Bologua, lo spedì<br />
a occupare la Marca, per cominciar nuovamente<br />
la guerra contro Gregorio IX.<br />
Il re giunto nella provincia, non ebbe a<br />
durare fatica per guadagnarsi l'aderen-<br />
za <strong>di</strong> molti luoghi, sia colle libei*alità<strong>di</strong><br />
donazioni <strong>di</strong> territori! non suoi e <strong>di</strong> con-<br />
cessioni <strong>di</strong> privilegi, sia coli' intimorirli<br />
col suo furore, per cui nell' ottobre già<br />
avea operato molte conquiste; ma questa<br />
gloria non potè vantare sopra Mon-<br />
'r II E<br />
teccliio, non essendo estinto nell'animo<br />
degli abitanti l'antico valore Ireiese.Crcde<br />
Col ucci, che Enzo essendosi guada-<br />
gnato il favore de'maceiatesi, e trovan-<br />
dosi vicino a Montecchio comechè lungi<br />
7 miglia da Macerata, probabilmente gli<br />
inviò oratori, affine d'ottenerne l'ubbi-<br />
<strong>di</strong>enza, promettendo donazioni e privilegi.!<br />
montecchiesi risposero urbana men-<br />
lecou negativa, volendo restare fedeli e^<br />
costanti nella soggezionealla s. Sede. Sde-<br />
gnato il re or<strong>di</strong>nò a'suoi soldati <strong>di</strong> sog-<br />
gettarlo colle armi, ed i montecchiesi po-<br />
stisi sulle <strong>di</strong>fese^, da pro<strong>di</strong> sostennero nel<br />
principio <strong>di</strong> novembre l'asse<strong>di</strong>o <strong>di</strong>- poderosa<br />
armata comandata dallo slesso En-<br />
zo. Tale fu l'intrepida <strong>di</strong>fesa de'montec-<br />
chiesi, tale l'ardore in sostenere i <strong>di</strong>ritti<br />
della Chiesa, che respinsero con combat-<br />
timenti i regi sforzi, ad onta ch'eransi re-<br />
se a lui le più forti e illustri città della<br />
provincia; onde Enzo fu costretto levare<br />
l'asse<strong>di</strong>o, durante il qtiale i maceratesi<br />
l'aveano aiutato con ausiliari, vettovaglie<br />
e munizioni da guerra, per cui con <strong>di</strong>ploma<br />
riferito dal Compagnoni <strong>di</strong> novembi'e<br />
in Castris in ohse<strong>di</strong>one Monfeclae,<br />
concesse loro segnalati privilegi. 1 montec-<br />
chiesi soli fra tutti i popoli marchiani, come<br />
osserva il Castellano, fecero argine a'<br />
pi ogressi delle vittoriose armi imperiali,<br />
e ne riportarono giusti ed alti elogi dalla<br />
storia. Leggo nel Compagnoni, che Gre-<br />
gorio IX col car<strong>di</strong>nal Giovanni Colonna,<br />
già rettore della Marca,e gli aiuti de'raon-<br />
lecchiesi, camerinesi, recanatesi, calliesi<br />
e altri guelfi della Marca, si prevalse con-<br />
tro Ento luogotenente imperiale in Ita-<br />
lia. Che il i*e recatosi all'espugnazione <strong>di</strong><br />
Montecchio, terra posta nell'alto, e per<br />
sito e struttura fortissima, i cui abitanti<br />
nati alla guerra, ritrassero gli ultimi prin-<br />
cipii dagli antichi treiensi, popoli cele-<br />
brati tra'me<strong>di</strong>terranei piceni. Verun'al-<br />
Ira piazza si oppose più ar<strong>di</strong>la a quell'armi<br />
vincitrici, le quali vibrate da furore<br />
giovanile, anco col solo strepito impau-<br />
rirono le più intrepide città della proviu-
TRE<br />
cin. E«;
252 TRE<br />
nel 1^52 con sua lellera or<strong>di</strong>no al retlo-<br />
IL' eli costringerle a ripatriare, per evitare<br />
Ja decadenza d'un luogo tanto affeziona-<br />
lo alla s. Sede. Essendosi i monteccliiesi<br />
ricusali all'iulimazione del rettore Gerar-<br />
do, <strong>di</strong> marciare col suo esercito all'occu-<br />
pazione del contado <strong>di</strong> Jesi, e perciò mul-<br />
tali <strong>di</strong> i5oo lire usuali, Innocenzo IV a<br />
cui eransi appellati rimise loro la penale<br />
per metà, la quale fu condonata dal ret-<br />
tore Rollando, in considerazione de'mo! -<br />
li servigi che aveano reso e prestavano al-<br />
la s. Sede. Alessandro IV nel 12 56 inviò<br />
nella Marca per rettore il nipote Anni-<br />
baldo <strong>di</strong> Trasmondo, il quale giunto nel-<br />
Ja provincia insorsero contro <strong>di</strong> lui mol-<br />
ti luoghi e città. Perciò stimò bene <strong>di</strong><br />
stabilire la sua residenza in Montecchio,<br />
della cui ubbi<strong>di</strong>enza e soggezione non du-<br />
bitava, e da dove emanò <strong>di</strong>versi atti; riguadagnando<br />
tutti i malcontenti in poco<br />
tempo, colla sua saggezza, prudenza e ot-<br />
time maniere. Il copioso e ricco archivio <strong>di</strong><br />
Montecchio conserva una lettera scritta<br />
al comune da Alessandro IV, colla qua*<br />
]e lo pregò a prestargli ogni aiuto e assi-<br />
slenza, nel proseguir l'impresa comincia-<br />
la dal predecessore, contro il principe <strong>di</strong><br />
Taranto Manfre<strong>di</strong> naturale del defunto<br />
Federico II, che commetteva crudeli osti-<br />
lità nella Puglia. 11 Papa <strong>di</strong>e al vescovo<br />
<strong>di</strong> Faenza l'incarico <strong>di</strong> far leva nella Mar-<br />
ca, e <strong>di</strong> recarsi a Montecchio per concer-<br />
tarla, dovendo anch'esso somministrare<br />
una quantità <strong>di</strong> soldati. Intanto Manfre<strong>di</strong><br />
spedì nella Marca, col titolo <strong>di</strong> suo vica-<br />
rio generale d'Italia, Princivalle d'Oria<br />
d'Anversa, per corrompere la fedede'mar-<br />
chianij e in falli egli seppe tirarsi al suo<br />
parlilo i luoghi e le città principali della<br />
provincia, a cui favore spe<strong>di</strong>va poi Manfre<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>plomi amplissimi. Montecchio non<br />
si lasciò trasportare da silFatle lusinghe,<br />
nò dalla fortuna che accompagnava l'im-<br />
prese <strong>di</strong> Manfre<strong>di</strong>, e restò sempre attac-<br />
calo alla s. Sede, a costo <strong>di</strong> qualunque sa-<br />
grifìzio. 11 tiranno Manfre<strong>di</strong>, usurpatore<br />
del regno <strong>di</strong> Sicilia , il cui alto domiuio<br />
TRE<br />
spellava alla s. Sede, contro questa viep-<br />
più insolentendo. Papa Urbano IV per<br />
raffrenailo si propose d'investire del regno<br />
Carlo d'Angiò. Invece Manfre<strong>di</strong> per<br />
ven<strong>di</strong>carsi, nel 1 268 annientò le sue for-<br />
ze nell' Umbria e nella Marca, nella i.'<br />
fece ritornale Princivalle d'Oria, e nella<br />
2.^ vi spe<strong>di</strong> il proprio nipote principe Corrado<br />
d'Antiochia conte d'Albareale, ambedue<br />
con numerosi eserciti <strong>di</strong> saraceni<br />
dell'Africa. Princivalle in breve morì, ne<br />
fortuna migliore corse nella Marca Cor-<br />
rado. Questi al suo arrivo riacquistò l'a-<br />
derenza delle più forti città e <strong>di</strong> moltissimi<br />
luoghi, ma ne le sue minacce, ne il ter-<br />
rore del suo esercito poderoso bastarono<br />
a guadagnare i montecchiesi. Perciò determinò<br />
marciare contro <strong>di</strong> loro, animando<br />
l'esercito colla speranza <strong>di</strong> certa vitto-<br />
ria; ed intanto i montecchiesi coll'ingegno<br />
e l'arte si prepararono a resistergli. Avan-<br />
zatosi Corrado per espugnar Montecchio,<br />
i suoi assalti e sforzi furono valorosamen-<br />
te respinti <strong>di</strong> viva forza, finché per l'impeto<br />
de'suoi gli riuscì <strong>di</strong> penetrare con gran<br />
numero <strong>di</strong> soldati in Montecchio. Gli a-<br />
bitanti, senza scompigliarsi, l'alFrontarono<br />
con tanta bravura, che nella sangui-<br />
nosa mischia , me<strong>di</strong>ante imboscata , nel<br />
fervore del combaltimenlo lo fecero prigione<br />
co' suoi più intimi. 11 Colucci nou<br />
crede verosimile l'asserto da Camillo Li-<br />
lii neWHistoria <strong>di</strong> Camerino ^ che pre-<br />
tende <strong>di</strong> mettere a parte <strong>di</strong> questa gloria<br />
icamerinesi ealtri nobili del partito guel-<br />
fo, <strong>di</strong>cendo che nel combattimento vi accorsero<br />
in aiuto in molto numero; onde<br />
Colucci dà il meritalo encomio, più che<br />
alla natura del silo, dai Lilii lodato per<br />
fortissimo, esclusivamente al valore degli<br />
abitanti, e ad essi soli tutta la gloria del<br />
fatto. Saputasi da Manfre<strong>di</strong> la prigionia<br />
<strong>di</strong> Corrado, allamente sdegnato, riunì un<br />
nuovo esercito e lo spedì alla rovina <strong>di</strong><br />
Montecchio e al riscatto del nipote, sotto<br />
il comando <strong>di</strong> GualfanoLancia marescial-<br />
lo del regno suo suocero, con molti nobi-<br />
li e conti. Giunto Gualfuuoa Montecchio^
TR E<br />
Io cinse d'asse<strong>di</strong>o, saccheggiandone il contado,<br />
che tulio pose a ferro e fuoco, non<br />
l'isparmiando né magnificenza <strong>di</strong> fabbri-<br />
che, né amenità <strong>di</strong> ville, ne la sanlità del-<br />
le chiese e de'monasteri, onde liberare il<br />
genero. Intrepi<strong>di</strong> i monlecchiesi, ad onta<br />
<strong>di</strong> tanti spietati ecci<strong>di</strong>i e della prigionia<br />
<strong>di</strong> multi nob<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, resisterono con<br />
tanta costanza e prodezza, che indussero<br />
il lìero nemico a sciogliere l'asse<strong>di</strong>o, ed a<br />
partire <strong>di</strong>speratamente per Timpossibili-<br />
tà <strong>di</strong> espugnare il luogo. Avendo in quel<br />
tempo i monlecchiesi eletto a podestà il<br />
summento'valoDaglione,oltre il solito giuramento<br />
<strong>di</strong> ben custo<strong>di</strong>re e governare il<br />
luogo, e <strong>di</strong> fedelmente esercitare la cari-<br />
ca, vollero che giurasse <strong>di</strong> sicura mente cu-<br />
sto<strong>di</strong>re il prigione Corrado nemico della<br />
Chiesa. Ma i nemici vedendo che nulla<br />
potevano ottenere colla forza, corruppero<br />
le guar<strong>di</strong>e, le quali nel gennaio 1264<br />
a nulle avanzala lasciarono fuggire Cor-<br />
rado segretamente, dopo circa due mesi<br />
<strong>di</strong> carcere. Montati in furia i monlecchie-<br />
si pel tra<strong>di</strong>mento, s' immaginarono che<br />
ne fosse autore il Jjagltone, e tumultua-<br />
riamente corsero al suo palazzo, gridando<br />
<strong>di</strong> volerlo ucci<strong>di</strong>re. Riuscì al podestà<br />
<strong>di</strong> sottrarsi a tempo dal loro furore, altrimenti<br />
ne sarebbe slato vittima, benché<br />
innocente. Questa fuga confermò i mon-<br />
tecchiesi nel sospetto che Baglione fosse<br />
reo <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>mento. Invece egli si recòda<br />
Urbano IV, che allora <strong>di</strong>morava in Or-<br />
\ielo (quest'asserzione del Golucci tni fe-<br />
ce <strong>di</strong> sopra porre la data del 1263 alla<br />
sua podesteria, e in conseguenza la me-<br />
desin»a all'aggressione e prigionia <strong>di</strong> Cor-<br />
rado, e perciò la sua fuga al 1 264, poi-<br />
ché Urbano IV mori a'2 ottobre <strong>di</strong> tale<br />
anno; che se poi invece <strong>di</strong> Urbano IV si<br />
debba ritenere Clemente IV che elfeltuò<br />
rinvestitura <strong>di</strong> Carlo d' A.ngiò <strong>di</strong>segnata<br />
dal predecessore, allora la podesteria <strong>di</strong><br />
liiigiione può riferirsi al 126G e così la<br />
prigionia <strong>di</strong> Corrado, e la sua evasione al<br />
12G7 : non voglio tacere, che il Conqia-<br />
guoui icgidlia lu prigionia <strong>di</strong> Curiudu ul<br />
TRE 253<br />
1264, così la venuta del suocero Gualfano<br />
a Monlecchio con formidabile eser-<br />
cito, col quale cintolo d'asse<strong>di</strong>o, per la<br />
fortezza del silo e strenuilà de' <strong>di</strong>fensori<br />
reso inespugnabile, e da'rigori dell'inverno<br />
fu costretto partirsene), per giustificare<br />
la sua innocenza: mentre al medesimo<br />
ricorsero i montecchiesi,accusandolod'in-<br />
fedeltà. Il Papa or<strong>di</strong>nò a Manfre<strong>di</strong> Roberti<br />
da Reggio, eletto vescovo <strong>di</strong> Verona<br />
e rettore della Marca (lo fu nel 1263 e nel<br />
1264, in<strong>di</strong> nuovamente nel 1268), che<br />
con ogni <strong>di</strong>ligenza esaminasse tutto, il<br />
che eseguitosi dal prelato,<strong>di</strong>chiaròBaglio-<br />
ne innocente. Aggiunge Colucci che tale<br />
per nuove d<strong>di</strong>genze lo riconobbe il ret-<br />
tore e legato car<strong>di</strong>nal Paltinieri nel 1 26CÌ<br />
(ecco una nuova prova, che la podeste-<br />
ria del Baglione cominciò nel i 263, e per-<br />
ciò più probabili le date da me assegna-<br />
te alla prigionia e fuga <strong>di</strong> Corrado). Ter-<br />
minalo il giu<strong>di</strong>zio nel i 2G8coirassoluzio-<br />
ne <strong>di</strong> Clemente IV (nell'atto riportato dti<br />
Colucci esplicitamente è delta la fuga <strong>di</strong><br />
Corrado avvenuta sotto il predecessore<br />
Urbano IV, <strong>di</strong>chiarazione che conferma<br />
il ila me asserto) da ogni imputazione del<br />
Baglione, questi dopo io anni ne intentò<br />
altro per esigere da Monlecchio l'intero<br />
salario a cui era slato destinato per un an-<br />
no e 8 giorni, che i monlecchiesi negavano<br />
non avendo compito il tempo. Di<br />
tuttoColucci riprodusse <strong>di</strong>versi documen-<br />
ti. Meritarono i monlecchiesi un singola-<br />
re elogio da Clemente IV (è intrinseco<br />
pel suesposto che io qui ricor<strong>di</strong>, che suc-<br />
cesse a Urbano IV a'5 febbraio 1 26 ">), per<br />
la loro costanza e <strong>di</strong>spen<strong>di</strong> che pe'narra-<br />
ti avvenimenti aveano dovuto sostenere,<br />
e avendo destinato legato della Marca il<br />
car<strong>di</strong>nal Faltinierì,u loro specialmente lo<br />
raccomandò per ogni assistenza, onde più<br />
facilmente qualuncpie nemico atlenlalo<br />
avesse potuto reprimere. Volle <strong>di</strong> più Clemente<br />
IV assolvere i monlecchiesi dall'obbligo<strong>di</strong><br />
restituire tultociò che aveano<br />
potuto loglierea Corrado d'Antiochia<br />
ed a'buoi solduli e famigliari quando fu
a54<br />
TRE<br />
ila loro carceiato, come de'piigionieri <strong>di</strong><br />
guerra suol filisi. Avvenne Ira questo tem-<br />
po e precisamente nel I265 (altra testimonianza<br />
conlrodclilloria <strong>di</strong> Colucci, che<br />
la podesteria <strong>di</strong> Baglione fu anteriore al<br />
1266), che essendo podestà in Montec-<br />
chio il nobile Gentile <strong>di</strong> Varani, il consiglio<br />
pubblico elesse Giovanni da Morrò<br />
in deputalo per stabilire una tregua d'8<br />
mesi col pubblico <strong>di</strong> Monte Milone,come<br />
solennemente si sti[)ulò.<br />
rs'el 1278 i monteccliiesi elessero in<br />
sindaco Guizar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Zoto per presen-<br />
lar»i al rettore Berardo da M. Mirto ab-<br />
bate <strong>di</strong> Monte Maggiore, per concorda-<br />
re la pena della multa incorsa per non avei<br />
uiandato i soldati all'esercito aduna-<br />
lo contro Ascoli, per non lasciare in<strong>di</strong>fe-<br />
sa la patria per varie mosse <strong>di</strong> guerra de'<br />
luoghi C(»nvicini.Neli290 sulla piazza <strong>di</strong><br />
Montecchio si band) lo stu<strong>di</strong>o pubblico<br />
<strong>di</strong> Macerata. Nel 1291 i montecchiesi riportarono<br />
dal rettore Raimondo Ponzio<br />
vescovo <strong>di</strong> Valenza, ampia assoluzione <strong>di</strong><br />
tulle le pene e ban<strong>di</strong> ne'qualiaveano po-<br />
tuto incorrere sino allora, e specialmente<br />
per le conventicole fatte cou Monte<br />
deirOlmo, Osimo e Monte Milone, delle<br />
quali erano stali accusati; in<strong>di</strong> tale ret-<br />
tore nel 1 293 altamente li commendò per<br />
aver coli' usata obbe<strong>di</strong>enza alla s. Sede<br />
&j)e<strong>di</strong>lo un esercito contro Cingoli insor-<br />
to contro la Chiesa. Per le fatali fazioni<br />
lìti Guelfi e Ghibellini (P^.), c\\Q lacera-<br />
rono anche la Marca, derivarono le rot-<br />
ture insorte tra Montecchio, Malelica,<br />
Tolentino e s. Severino nel 1 3ooj per ri-<br />
parare aMisor<strong>di</strong>ni che ne veni vano fu con-<br />
venuto <strong>di</strong> stabilire una tregua per un an-<br />
no, e fu conclusa tra'sindaci o giu<strong>di</strong>ci del-<br />
le parli, colla penale a chi avesse infran-<br />
to i palli <strong>di</strong> 1 0,000 marche d'argenlo.La<br />
frequenza <strong>di</strong> que^le <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e, delle scor-<br />
rerie e guerre, che i popoli Ira loro si fa-<br />
cevano coniscambievolilugrimevoli dan-<br />
ni, indusse Clemente V che avea sveu-<br />
lurameule fissala la residenza pontificia<br />
iu Frauuia, u mandare qel i3o6 nella<br />
T R E<br />
Marca e altre provincie i legali Guglielmo<br />
vescovo Guabalitano e Peli forte ab-<br />
bate Saniboriense della chiesa <strong>di</strong> Tolosa,<br />
aflìne <strong>di</strong> togliere gli abusi e i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni<br />
ch'eransì introdotti nella provincia. Da*<br />
loro or<strong>di</strong>ni i montecchiesi in princìpio si<br />
mostrarono un poco ripugnanti] ma condannatile<br />
accortasi dell'errore, tosto ade-<br />
rirono, e si obbligarono <strong>di</strong> non far guer-<br />
ra e <strong>di</strong> mantenere la pace. Nonostante i<br />
frequenti legati che i Papi spe<strong>di</strong>vano da<br />
Avignone nella Majrca e nelle convicine<br />
Provincie, le fazioni ostinate de'guelfi e<br />
ghibellini non si estinguevano, ma in ve-<br />
ce per la lontananza de'Papi crescevano<br />
nel fuiatismo ogni giorno. Èssendo rettore<br />
Bertrando de Gol e suo vicario Ge-<br />
raldo de Tastis, quasi tutta la Marca si<br />
mise in rivollura, laonde contro i luoghi<br />
insorti il vicario si armo, e coU'aiulo de'<br />
guelfi marciò per reprimerli; u^a i aion-<br />
lecchiesi non poterono marciare cou lui,<br />
perchè duravano le inimicizie co'vicini, e<br />
però non potevano abbandonar la pali ia,<br />
Per queste ragioni, la multa incorsa <strong>di</strong><br />
1000 marche d'aigento fu ridotta aioQ<br />
lire ravetmali. Per la deplorata assenza<br />
de'Papi da Roma, le cose pubbliche del-<br />
lo slato pontificio procedevano confusa-<br />
mente, e quasi ogni luogo avea il suo pre-<br />
potente tirannelto che lo signoreggiava,<br />
ì.i'aaibizioso Visconti signore <strong>di</strong> Milano,<br />
per spegnere affatto la parte guelfa, aspirando<br />
poi al regno d'italiq, fece lega con<br />
molli comuni della Marca, fra'quali nel<br />
documento presso Compagnoni figura<br />
pure Montecchio. A rime<strong>di</strong>are tanti gia-<br />
vÌ!.simi mali, Innocenzo VI vi spedì legato<br />
il celeberrimo car<strong>di</strong>nal Egi<strong>di</strong>o Alboruoz<br />
già arcivescovo <strong>di</strong> Toledo, che<br />
seppe egregiamente fare anche da gene-<br />
rale d'armi, e riacquistò alla s. Sede gli<br />
usurpali dominii, avendo a capitano Ri-r<br />
dolfo <strong>di</strong> Varani da Camerino; e per rior-<br />
<strong>di</strong>nare l'or<strong>di</strong>ne scomposto nella provin-<br />
cia, conjpilò quelle savie e rinomale leg-<br />
gi dal suo nome delle Cosùluzioni Egi-<br />
<strong>di</strong>ane. Tra quelli co'qualiil saggio 4:ai>
TRE<br />
tliiiale usò clemeiizis si devono ricorda-<br />
re i luonlt'ccliiosi, che in sì deplorabili<br />
tempi <strong>di</strong> fazioni indereiulo appartili <strong>di</strong> tan-<br />
ti ribelli, incorsero nelle pene, dalle (juali<br />
largamente li perdonò il legalo nel i 356.<br />
Volle inoltre che nella rocca o cassero <strong>di</strong><br />
Honleccliio per custo<strong>di</strong>rlo non si tenes-<br />
sero in guar<strong>di</strong>a più <strong>di</strong> 3o soldati col ca-<br />
stellano; questo cassero o castello sorge-<br />
va non molto lungi dalla piazza, presso il<br />
silo ora occupalo da'iliippini, e lultora<br />
ne resta il nome alla contrada. Avendo<br />
il car<strong>di</strong>nal Albornoz visitato Monleccliio,<br />
r enumerò tra le città della Marca, con<br />
Osimo, Cingoli, Matelica,Toleiìtino e Ri-<br />
palransone; ossia l'annoverò fra le città<br />
Picene <strong>di</strong> 2/ classe, nelle sue celebri costituzioni<br />
Egi<strong>di</strong>aue. Dopo che la Marca<br />
era stala uìanomessa, saccheggiata e ti-<br />
ranneggiata dal famoso capitano <strong>di</strong> ven-<br />
tura fr. Morreale, non mancarono altre<br />
feroci e ladroneccie masnade d'infestarla<br />
e <strong>di</strong> angustiarla con prepotenze, spogliazioni<br />
e malvagità, fra le quali la compa-<br />
gnia o società alemanna <strong>di</strong> s. Giorgio, e<br />
la pestifera compagnia <strong>di</strong> masna<strong>di</strong>eri in-<br />
glesi sotto la condotta d' Aujbrogio Vi-<br />
«conli; per cui ad evitare le loro terribili<br />
scorrerie, successivamente fu avvertito<br />
Montecchio e le altre ciltà e luoghi della<br />
provincia <strong>di</strong> porsi in guai <strong>di</strong>a e <strong>di</strong>fesa per<br />
non essere aggre<strong>di</strong>ti all'improvviso, e <strong>di</strong><br />
custo<strong>di</strong>re in luogo sicuro il bestiame e le<br />
vettovaglie,dal luogolenentegenerale del-<br />
la Marca Ugolino conte della Ccrvara nel<br />
1 365, dal car<strong>di</strong>nal Albornoz legalo e da<br />
Giovanni Visconti d'Oleggio rettore per-<br />
petuo della Marca e vicario <strong>di</strong> Fermo nel<br />
i366. E siccome alcuni per limore par-<br />
tivano dalla patria per rifugiarsi altro-<br />
ve, rOleggio nello at essoi 366 or<strong>di</strong>nòche<br />
ninno partisse e molto meno si assoldas-<br />
se con altri fuorché col Papa, invitando<br />
gli assenti a lipalriare ira 8 giorni, sotto<br />
pena della confisca e per<strong>di</strong>ta de' beni.<br />
Montecchio ricevè lutti t|uesli or<strong>di</strong>na-<br />
menti <strong>di</strong> previdente precauzione, e paihcoluiuieulcu'cbbepci'<br />
uiuudarelu cum*<br />
TRE a55<br />
pagnia <strong>di</strong> Nanni da Lucca in Ancona,cve*<br />
demlosi ben <strong>di</strong>fesa Montecchio da' suoi<br />
concitta<strong>di</strong>ni, e <strong>di</strong> riparare la rocca per la<br />
venuta della cna'^nada inglese,per fare certi<br />
segnali col fuoco all'arrivo della com-<br />
pagnia de'mnsna<strong>di</strong>eri <strong>di</strong> s. Giorgio (si do-<br />
veano accendere fuochi telegrafici sulle<br />
Torri e nelle ailtire, e doveano dorare<br />
finché il luogo convicino non avesse ac-<br />
ceso il suo, per avvertire da quale parte<br />
erano entrati i malviventi, onde mettere<br />
l'allaruìe per la contrada: i fuochi del<br />
contado <strong>di</strong> Camerino servivano d' avviso<br />
a s. Sev(:rino, quelli <strong>di</strong> questo a Mon-<br />
tecchio, e quivi per Monte Milone, ila*<br />
fuochi del qualeFermo accendeva i propri<br />
del Girone ec.),per ritirare lutto il besliame<br />
dal territorio, acciò da essa non fosse<br />
rubato, e COSI mettesse ancora in sicuro<br />
le biade , e ricevè Cicchino Van-nini <strong>di</strong><br />
Mont' Olmo per capilnno e per soprin-<br />
tendere alla <strong>di</strong>fesa del luogo e della roc-<br />
ca. Egli tra le altre or<strong>di</strong>nazioni fece ri-<br />
storare e fortificare le mura <strong>di</strong> cinta, per<br />
cui essendosi devastate alcune case, il comune<br />
dovè risarcire i danni cagionali a'<br />
proprietari. Da tante belle provvidenze,<br />
i malvagi avventurieri, nemici <strong>di</strong> tutti ,<br />
non Irovanelo da rubacchiare ne' tcrri-<br />
lorii spogliali, né <strong>di</strong> poter aggre<strong>di</strong>re i<br />
luo-<br />
ghi, essendo lutti muniti e <strong>di</strong>fesi, parti-<br />
rono dalla Marca e la liberarono dalla co-<br />
sternazione da cui era agitala. Il <strong>di</strong>screto<br />
car<strong>di</strong>nal Albornoz subilo a'6 luglio i36()<br />
avvisò Montecchio e le alti e città e terre<br />
delle partite compagnie inglesi, e per noti<br />
aggravarle ullerioi mente rimosse i capi-<br />
tani destinati alla guar<strong>di</strong>a delle rocche,<br />
e fece ritornare il bestiamealliove man-<br />
dato e riportare sull'aie le biade. Ma nel<br />
precedente maggio, per <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e intesti-"<br />
ne, cospiraiiilo alcuni alla sovversione<br />
rovina della patria Montecchio, il luogo-<br />
tenente Ugolino contro i complici dell i<br />
li ama <strong>di</strong>e tutte le più ampie facoltà al po-<br />
destà, acciò pi ocedessu con rigore per pu-<br />
nire i tra<strong>di</strong>tori della patria, concedendogli<br />
perciò la giuiiò<strong>di</strong>ziouo del mero e mi-
25G T R E<br />
sloimpero. Piesislendo al car<strong>di</strong>nal Albor-<br />
iioz Castel Duianle nel contado d'Urbi-<br />
no, per espugnarlo inviò aiolti soldati, al<br />
cui mantenimento fece concorrere ciascun<br />
luogo perchè 1' aggravio fosse meno<br />
sensibile, ed a Montecchio furono im-<br />
posti 4^ ducali mensili pel <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
i4 soldati. Inoltre il vigilante car<strong>di</strong>nale<br />
or<strong>di</strong>nò a'monlecchiesi e ad altri, che passando<br />
pe' loro territorii Galeotto Mala-<br />
lesta co'suoi soldati venturieri per anda-<br />
re verso il regno <strong>di</strong> Napoli a'danni della<br />
regina Giovanna I, non gli somministras-<br />
sero alcuna vettovaglia, né altrOjistruzione<br />
che reitirò particolarmente aMontecchio;<br />
ma essendo cessati i motivi per tali <strong>di</strong>-<br />
vieti, il car<strong>di</strong>nale con altra lettera li re-<br />
vocò. 1 Papi residenti in Avignone, sebbene<br />
conobbero gl'infiniti mali a cui sog-<br />
giacque il loro dominio e l'Italia, per preferire<br />
le rive del Rodano a quelle del Te-<br />
i'crc, frastornati da' loro connazionali e<br />
dal gran numero de'car<strong>di</strong>nali francesi che<br />
crearono, fino ad Urbano V non effet-<br />
tuarono il da loro promesso ritorno in<br />
Pioma. Vi giunse il Papa a' i6 ottobre<br />
1367, accompagnato da Ridolfo Varano,<br />
come notai nel voi. XXI V,p. 88. Il gran<br />
car<strong>di</strong>nal Albornoza'2 7 del precedente <strong>di</strong>-<br />
cendjre avea inlimalo a' monteccbiesi e<br />
alle altre città e luoghi della provincia il<br />
generale parlamento da tenersi in Ancona<br />
a'23 gennaio, dove coloro ambascia-<br />
tori e deputati si sarebbe rÌ!.olnto ciò che<br />
doveasifareintornoa'preparativi pel pas-<br />
saggio d'Urbano V nella provincia, ch'e-<br />
rasi proposto visitare 'la Santa Casa dì<br />
Loreto f onde accoglierlo colle meritate<br />
onorificenze. Dipoi il car<strong>di</strong>nale accompagnò<br />
nel Piceno il Papa, il quale fuili.°<br />
Ponlefice che <strong>di</strong> persona visitò il veneratissimo<br />
santuario. Continuando i mou-<br />
tecchiesi a governarsi con libero reggi-<br />
mento, soggetti per la signoria alla s. Se-<br />
de, che in premio <strong>di</strong> loro costante <strong>di</strong>vo-<br />
zione e fedeltà gliene avea concesso il pri-<br />
vilegio; non<strong>di</strong>meno pretese il giu<strong>di</strong>ce del<br />
presidalo <strong>di</strong> Camerino che <strong>di</strong>peudessero<br />
TRE<br />
dalla sua giuris<strong>di</strong>zione e dalla sua curia<br />
nel giu<strong>di</strong>zio delle cause; e ciò forse per<br />
avere anticamenlei monteccbiesi portalo<br />
le cause loro al giu<strong>di</strong>zio del giu<strong>di</strong>ce ge-<br />
neraledella provincia, che per alcun tem-<br />
po avea risieduto in Camerino. Olfesi i<br />
monteccbiesi dalla strana esigenza, ricor-<br />
sero alla curia generale della Marca, ed il<br />
vice-rettore a'5 marzo i 867 rese loro ra-<br />
gione, or<strong>di</strong>nando al giu<strong>di</strong>ce del presidato<br />
<strong>di</strong> Camerino, che non procedesse in conto<br />
alcuno contro MontecchiOjSiccome esente<br />
dalla sua giuris<strong>di</strong>zione. Nello stesso anno<br />
i monteccbiesi in ubbi<strong>di</strong>enza al rettore<br />
somministrarono 3o soldati per tenere ia<br />
<strong>di</strong>vozione Fabriano, già dall'esercito e-<br />
spugnatojeconcorseroalla fortificazione e<br />
mantenimento del Girone <strong>di</strong> Fermo,ove<br />
allora risiedeva la curia generale, poi come<br />
luogo più comodo trasferita a Mace-<br />
rata, per l'istanze de'montecchiesi e degli<br />
altri, con atti riportali dal Compagno-<br />
ni. Neh 368 ottenne IMontecchio, contro<br />
le pretensioni de' giu<strong>di</strong>ci della curia ge-<br />
nerale, <strong>di</strong> continuare per privilegio la giu-<br />
<strong>di</strong>catura de'delilti e malefizi, colla con<strong>di</strong>-<br />
zione voluta dali'Egi<strong>di</strong>ane, <strong>di</strong> pronunciar<br />
il giu<strong>di</strong>zio entro un mese. L'attaccamento<br />
<strong>di</strong> Montecchio alla s. Sede consigliò i cit-<br />
ta<strong>di</strong>ni a stringere nuovamente ima lega<br />
<strong>di</strong>fensiva nel 1875, con allre città e luo-<br />
ghi fedeli aliaChiesa, e ne riportaronoalti<br />
elogi da Gregorio XI, il quale stabilmen-<br />
te nel 1877 ripristinò in Roma la papale<br />
residenza. Dominavano in quell'epoca in<br />
Camerino e altrove, come in Tolentino<br />
(^.),<br />
luoghi prima della venula del car<strong>di</strong>nal<br />
i Varani, che aveano occupati molti<br />
Albornoz. Questi ariivalo nella provin-<br />
cia , <strong>di</strong>chiarò il fermo volere <strong>di</strong> ricupe-<br />
rarealla Chiesa il tolto,intiman(lo le cen-<br />
sure ecclesiastiche e minacciando la for-<br />
za dell'armi. Intimoriti i Varani, suppli-<br />
chevoli ricorsero al suo favore, iinplorando<br />
peidono dell'eccitate ribellioni. Fu u-<br />
lile a loro questa sommissione,e neotten-<br />
neroclie molti de'luoghi posseduti ingiù-<br />
slauieute da loro fino a quel tempo gli eh-
T II E<br />
bero in vicarialo o in altra guisa, raa sem-<br />
pre con precaria soggezione verso la s. Se-<br />
de. Nel novero tli questi non vi era slato<br />
Monlecchio, essendo stalo sempre Id)e-<br />
10 e in<strong>di</strong>pendente, e solo soggetto alla cu-<br />
ria generale della Marca da cui ogni al-<br />
tra città fedele alla s. Seiìe dovea <strong>di</strong>pen-<br />
dere. La circospezione usala perrinuanzi<br />
per non cadere sotto d loro dominio non<br />
bastò, come nemmeno a' Varani bastaro-<br />
no gli usurpamenti fatti fino all'arrivo del<br />
car<strong>di</strong>nale. Durò in essi la soggezione fin-<br />
ché temeronodella forza de'minislri pon-<br />
tificii. Ma riferisce Colucci, sia pure stato<br />
quel che si vuole , Monlecchio si <strong>di</strong>e a*<br />
Varani, sottraendosi dalla sovranità del<br />
Papa. Quando ciò avvenne non si cono-<br />
sce , bensì pare che si riferisca a questa<br />
l'ivoltura il contenuto delle lettere pro-<br />
dotte da Colucci e che crede scritte prima<br />
del I Sgo (omeglioavanti il i 3(Sc)), da<br />
Ridolfo e da Gentile Varani al pubbli-<br />
co <strong>di</strong> Monlecchio. Crede inoltre Colucci,<br />
che i montecchiesi fossero incautamente<br />
tirali al partito de' Varani nel principio<br />
del grande scisma d'occidente, comincia-<br />
lo contro Urbano VI neh 878 dall'an-<br />
tipapa Clemente VII per maneggio de'<br />
car<strong>di</strong>nali francesi e della regina Giovan-<br />
na l,a'qiiali maneggi aderì anche llidolfo<br />
Varani, che poi tornato a casa e rimpro-<br />
verato da Galeotto Malatesla, suo gene-<br />
ro, <strong>di</strong> SI mal operato contro Dio e con-<br />
tro l'anima, rispose: » Ajolo fatto perché<br />
abbiano tanto a fare de'fatti loro, che i<br />
nostri lascino slare." Ed in vero così sarà<br />
stato, poiché il Paj)a Urbano V I avea ben<br />
altro pel capo, e mentre passava a com-<br />
battei e il pseudo Clemente VII, i Vara-<br />
ni e altri simili polenti signori, profittando<br />
de' tempi lurb(jlenli, facevano i fitti<br />
loro sulle terre della Chiesa usurpandole.<br />
Ijiion per altro che i montecchiesi accor-<br />
tisi del commesso f.dlo, per le minacce <strong>di</strong><br />
processare la loro condotta, riverenti ri-<br />
corsero ne'prinìi deli3«Sf) al legato e vi-<br />
cai iogeiierale delli» Marca car<strong>di</strong>nallìuon-<br />
teujpi, imploruudo perdono della libel-<br />
T R E 2^7<br />
lionee rassoiuzìone da'processi, e graziosamente<br />
rotlennero perché la loro sot-<br />
trazione dall'ubbi<strong>di</strong>enza pontificia non e-<br />
ra derivata da perversità d'animo,ma dal-<br />
le circostanze de'trisli tempi. Ciò venne<br />
espresso dal <strong>di</strong>ploma de'22 febbraio 1 389<br />
del car<strong>di</strong>nale, col quale gli assolse da o-<br />
gni processo, bando o condanna per qual-<br />
sivoglia delitlo; h reintegrò a tutti gli<br />
onori, prerogative e privilegi; rilasciò<br />
loro tutte le taglie, censi e imposte non<br />
pagate alla Chiesa dal giorno della ri-<br />
bellione fino alla metà del precedente set-<br />
tembre; rimise per privilegio il giu<strong>di</strong>zio<br />
delle cause civili ini.^istanza al giu<strong>di</strong>ce<br />
<strong>di</strong> Monlecchio stesso; valido lutto quel-<br />
lo eh' erasi fallo per autorità de' Vara-<br />
ni finoatjuel tempo; gli esentò dall' ob-<br />
bligo <strong>di</strong> mantenere il deputato e il balio<br />
nella curia generale per riferire i ma-<br />
lefjzijche nel paese si commettevano, so-<br />
sjjendendo a tale effetto qualunque co-<br />
stituzione; finalmente perché i nìontec-<br />
chiesi avevano dovuto sborsare una gran<br />
somma <strong>di</strong> danaro ai Varani per la ces-<br />
sione del cassero, che già teneva, rilasciò<br />
loro 2 25 ducati all' anno per due<br />
anni sull'imposte, ch'erano tenuti <strong>di</strong> da-<br />
re alla camera. Così Monlecchio tornò in<br />
grazia al Papa e a'suoi ministri che l'ave-<br />
vano in particolare considerazione , per<br />
cui BonificiolX eletto a'2 novembre 1 38c)<br />
e Innocenzo VII elicgli successe nel i4o4t<br />
<strong>di</strong>ssero Monlecchio vonsiu'veratc.ssci'al-<br />
cle opulenta ,etpopulosa.Ma <strong>di</strong>ce Colucci,<br />
o fosse che fin d'ai loia i Varani ottenesse-<br />
ro dal Papa qualche<strong>di</strong>rillo sopra Monlecchio,<br />
ovvero che i montecchiesi <strong>di</strong> nuovo<br />
tornassero a darsi a loro, egli é certo che<br />
in<strong>di</strong> in poi vi ebbero ([ualche dominio, come<br />
rilevasi da'documenti; laonde quan-<br />
to riguarda la dominazione de'Varani è<br />
meglio qui riferirlo in complesso, e non<br />
secondo r or<strong>di</strong>ne cronologico <strong>di</strong> questi<br />
cenni storici suTreia e Monlecchio. l^ei*-<br />
tanto narra Colucci, che dal i 38() in poi<br />
lutti grinteressi de'nuintecchiesi non <strong>di</strong>-<br />
pcudciouu ussulutumcule dulia curia go-
2 58 TUE<br />
nerale della provincia , ma egualmente<br />
(la'V'aranij può essere per altro, <strong>di</strong>e non<br />
per loro vi signoreggiassero , ma per la<br />
Chiesa. Per l'estinzione dello scisma cele-<br />
brandosi il concilio <strong>di</strong> Costanza, ed essendo<br />
sede vacante per la virtuosa rinunzia<br />
<strong>di</strong>Gre
T 11 E<br />
s{unla tle Si io la domicilio ili Foilì, uno<br />
cle'risloialori iklla luililtue ilisciplinajeil<br />
C|^li (u, st'coiido Coliicci, che togliendo ai<br />
soldati Tuso <strong>di</strong> vestire <strong>di</strong> cuoio, inveulò le<br />
unualure <strong>di</strong> ferro (che io credo assai piìi<br />
antiche), iulrodolte poi nell'Italia comU'<br />
liemenle e così altrove. Valorosauicnte<br />
serv"i il Pijpa Donifljcio IX 7 anni, nc'qua-<br />
li seppe riguadagnargli Ascoli; anzi aven-<br />
do trovato quasi tutta la Marca adeieulo<br />
a' Varani e contraria al Papa, quando fu<br />
licenzialo tulli i luoghi <strong>di</strong> essa aderivano<br />
lilla Chiesa, e se alcuni <strong>di</strong>[)endevuno an-<br />
cora da' Varani, erano quelli da loro ri-<br />
cevuti dalla s. Sede iu vicarialo o in governo.<br />
Bonifacio IX grato al Mostarda<br />
anche per Toperolo in altre parli del Pi-<br />
ceno,inRouì;igna,e ajassimenell'Uudjiia<br />
dove restituì molle città alla sua ubbir<br />
<strong>di</strong>gnza, gli donò jl castello <strong>di</strong> l^ocozzone<br />
o Porcozzone nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Smigaglia,<br />
con <strong>di</strong>pendpnzti alla Chiesa, e in vicarialo<br />
perpetuo a lui e suoi <strong>di</strong>scendenti Mon-<br />
te Milone e Auìandola, Però in seguito<br />
sconoscente e con <strong>di</strong>verse pretensioni .si<br />
libello, e per 6 u»ebi fece aperta guerra<br />
al Papa nella IMarca, anche per essere fie-<br />
ro neaiieo <strong>di</strong> Paolo OrsiiM, che gli era sla-<br />
to sostituilo. Tanto pallai del Mostarda,<br />
perchè Colucci riporta <strong>di</strong>versi documen-<br />
ti esistenti nell'archivio <strong>di</strong> Treia,per ver?<br />
lenze che pure ligiuudano i niontecchiesi.<br />
Annoiali i marchiani e Tra quenti i mour<br />
tecchiesi, dal sostenere il peso <strong>di</strong> tante ìjut<br />
poste e <strong>di</strong> dover manlenere a loro spese<br />
Mostarda e il suo nu mei oso esercito, nel<br />
tcuninar del suo servizio cominciarono a<br />
ritirargli le taglie o paghe bimestrali, in<br />
ognuno de'quali il solo Munlccchio duvca<br />
somministrargli 166 ducali, per cui Ijo-<br />
niCacio IX restrinse loro 1' aimuo dazio<br />
ilovuto alla camera a soli 5o fiorini d'o-<br />
ro, ad istanza dc'mtdesimi e de* Varani;<br />
ciò che poi conrci mò nel 1 4^4 ^^t> <strong>di</strong>ploma<br />
Innocenzo VU, nel ipude anno il let-<br />
tore Tomaccili ordu)ò a' suoi uiliziali <strong>di</strong><br />
lasciar godere a Montecchio i privilegi ol-<br />
tenuti dalla s. Sede. 11 Muslarda non ve-<br />
T Pi E 2 '^9<br />
dendosi sod<strong>di</strong>sfallo, fece scorrerie e rube-<br />
rie contro i morosi e i montecchiesi,i qua-<br />
li furono perciò avvisati da» Ridolfo Vii:-<br />
rani a guardare il lorobestiameealtrecose;<br />
giacché i Varani nelle guerre tra Mo-<br />
starda e l'Orsini, restarono neutri ed esortarono<br />
a far il simile i mon tecchiesi, 6<br />
<strong>di</strong> non cedere all'islan/e dell'Orsini, che<br />
pretendeva dovere i popoli prendere le<br />
sue <strong>di</strong>fese. La neutralità de'montecchie-<br />
si li salvò dalle ostilità del Mostarda, che<br />
anzi gli assicurò che i suoi gli avrebbero<br />
rispettati. Finalmente il Mostarda pentito-<br />
si, invocò perdono da Bonifacio IX, che<br />
non solo glielo accordò, ma lo destinò suo<br />
capitano in altri luoghi fuori della Mar?<br />
ea, restando poi miseraniente ucciso dab<br />
l'Orsini.<br />
Appena il Piceno respirava quiete, nel<br />
1433 vi si recò il celebre conte Franccr<br />
SCO Sforza per guadagnarsi l'aderenza del-<br />
le cittù e luoghi, s<strong>di</strong>acciando d'essere iur<br />
vialo dal concilio <strong>di</strong> Basilea con fìnte let-<br />
tere; o per timore o per soverchia cre^<br />
denza, cederono Ancona, IMacerata, Fer-<br />
ino e altre principali città, e fors* anche<br />
Montecchio; mentre avendogli resistito<br />
Mont'Olmo,fu espugnalo e saccheggiato,<br />
Eugenio IV si vide quin<strong>di</strong> in necessità <strong>di</strong><br />
capitolare neli434t^ol conte, <strong>di</strong>chiaran-<br />
dolo vicario e marchese della Marca, la<br />
quale così <strong>di</strong>venne tutta sua signoria. Lo<br />
Sforza <strong>di</strong>stinse Montecchio, concedendo-<br />
lo con <strong>di</strong>ploma dell'» i<br />
luglio 1437 in go-<br />
verno a suo fratello Leone; i cilta<strong>di</strong>ni l'ac-<br />
cetlarono volonlieri, e per segno <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>mento<br />
gli spe<strong>di</strong>rono ambasciatori. Leo-<br />
ne si portò iu Montecchio, e fece <strong>di</strong>pinge-<br />
re nella piazza e nelle pubbliche porte le<br />
sue insegne secondo il costume; poiché<br />
<strong>di</strong>ssi altrove, che nel 1367 il vice-rettore<br />
della Marca or<strong>di</strong>nò u' uujutecchiesi e a-<br />
gli altri popoli <strong>di</strong> fir <strong>di</strong>pingere con buu'<br />
ni colori sulle poi le e sulle piazze gli stelli»<br />
mi della s. Sede, del Papa, del suo lega-<br />
lo, de* rettori e del comune. 11 conte Sfur»<br />
za non contento del vicariato della IMar-^<br />
ca d'Ancona, occupò ancora alla Chics.»
26o<br />
TRE<br />
molte oltre terre non comprese nell'in-<br />
•veslilura. Eugenio IV inilato, anche per<br />
non avergli licuperato Bologna, ne'primi<br />
d'agosto I 44^ pubblicò una bolla contro<br />
<strong>di</strong> lui, (ticliiarandolo nemico e ribelle; e<br />
juomise l'iuvestitura della Marca ad Al-<br />
fonso V le d'Aragona o Alfonso I coni€<br />
re <strong>di</strong> Napoli e <strong>di</strong> .Sicilia, se la ricuperava<br />
dal conte, con allo de'i4 S'"8"^ i443'<br />
Il re entrò nella provincia con 3o,ooo<br />
soldati, capitanati dal valoroso Nicolò Pic-<br />
cinino, e con Lolto de Sor<strong>di</strong> vescovo <strong>di</strong><br />
^Spoleto e commissario apostolico dell'au-<br />
siliarie milizie pontificie. 1! conte poste<br />
buone guar<strong>di</strong>e ne'luoghi più cospicui del-<br />
la medesima, ed una grossa bombarda ai<br />
mulini <strong>di</strong> Monlecchio o <strong>di</strong> Monte Miloiie,<br />
tosto si ritirò a Fano, ma la maggior<br />
parte de'suoi capitani il tra<strong>di</strong>rono. Subi-<br />
to il re ricevè l'ubbi<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> molli luoghi,<br />
fra 'quali Moutecchio, con cui a' 25<br />
agosto il commissario pontificiostipulògli<br />
articoli del concordalo. Poscia Eugenio<br />
IV con <strong>di</strong>ploma de'3o <strong>di</strong>cembre con elo-<br />
gio commendò la fedeltà e ubbi<strong>di</strong>enza dei<br />
iiJontecchiesi,e confidando in loro gli esor-<br />
tò a perseverarvi, quin<strong>di</strong> mandò loro per<br />
ambascialoreVillorio Cinal<strong>di</strong>schi <strong>di</strong> Ter-<br />
ni scrittore apostolico. In Monlecchio vi<br />
si fortificò il generale supremo delie ar-<br />
male pontificia e regia Piccinino, donde<br />
a'iS gennaio i444 scrisse una lettera a<br />
lierloldo Alberti suo maresciallo nella<br />
Marca (non marchese <strong>di</strong> essa , come lo<br />
chiama Colucci),edal qua! luogo non ces-<br />
sava <strong>di</strong> molestare la parte della monta-<br />
gna. Molli danni ebbe a ricevere per tale<br />
resistenza il pubblico montecchiese, per<br />
cui Eugenio IV pe'molli <strong>di</strong>spen<strong>di</strong> soste-<br />
nuli nella guerra, con <strong>di</strong>ploma de'3 apri-<br />
le i444 confermò loro in benemerenza<br />
lutti gl'indulti e privilegi che godevano,<br />
e gli esentò per io anni <strong>di</strong> pagar le solite<br />
iiiiposle camerali per qualunque titolo.<br />
Veramente quest'esenzione non ebbe ef-<br />
fetto, onde poi avendo i monlecchiesi re-<br />
clamato, Nicolò V con breve deli 449 §^'<br />
'<br />
escuto dalia 4- parie dcli'iUJposte dovute<br />
TRE<br />
alla camera,cioè rilasciò loro annui 5o ducati<br />
per 4 anni, a fine <strong>di</strong> riparar le mura<br />
castellane; e per avere i u)ontecchiesi a-<br />
\anzala altra supplica a Calisto 111, que-<br />
sti nel 1 455 confermò la grazia, rilascian-<br />
do a'montecchiesi pe'delli rislauri per 4<br />
anni 4o ducali per ciascuno. Partito il<br />
Piccinino dal suo quartiere <strong>di</strong> Monlec-<br />
chio, si portò a Monte Milone, ed avendo<br />
passato il fiume Potenza, fu sorpreso<br />
da Sciarpellone valente capitano Sforze-<br />
sco, facendogli molti prigioni, ed egli qua-<br />
si per pro<strong>di</strong>gio si rifugiò in un'inosserva-<br />
ta lorricella; in<strong>di</strong> richiamato Nicolò dal<br />
duca <strong>di</strong> Milano in Lombar<strong>di</strong>a , lasciò il<br />
comando dell'esercito al suo figlio B^an-<br />
cesco egualmente prode; ma venuto alle<br />
mani coH'invincibile conte Francesco, ad<br />
onta del valore col quale combattè a' 19<br />
agosto presso Moni' Olmo, vi restò sbaraglialo<br />
e prigione, salvandosi con pena<br />
il car<strong>di</strong>nal Capranica legato della Marca,<br />
sotto la cui giuris<strong>di</strong>zione erano pure Moutecchio<br />
e Camerino. Nel dì seguente Mont'Olmo<br />
si rese, e marciato il conte su Ma-<br />
cerala se ne impadronì, così <strong>di</strong> s. Seve-<br />
rino e Monlecchio. Con quest' ultimo il<br />
conte stipulò patti <strong>di</strong> concor<strong>di</strong>a a* 23 a-<br />
gosto, riconoscendolo nuovamente per si-<br />
gnore. Eugenio IV a'io ottobre lo riconobbe<br />
marchese della Marca, tranne Ancona,<br />
Osimo, Recanali e Fabriano. Però<br />
dopo un anno, profiltando Eugenio IV<br />
delle <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e insorte tra lo Sforza e i Ma-<br />
latesta, e della ribellione d'Ascoli ^ inviò<br />
le sue milizie colle regie a ricuperar la<br />
Marca, col car<strong>di</strong>nal Scarampo legalo, al-<br />
le quali unitisi i Malalesla, riguadagnarono<br />
i dominii della Chiesa, e Monlecchio<br />
a'9 novembre, co'patti stipulati dal car-<br />
<strong>di</strong>nale. La sola Jesi essendo ri inasta al con-<br />
te, Nicolò V la ricuperò nel i447 collo<br />
sborso <strong>di</strong> 35,ooo fiorini d'oro. Neli44^<br />
i monlecchiesi supplicarono il car<strong>di</strong>nalCa-<br />
Icindrini governatore della Marca, per es-<br />
sere assoluti da certe pene che loro si mi-<br />
nacciavano dal giu<strong>di</strong>ce de' malefìzi ,<br />
per<br />
certe cose prcòc ucU'uccupazioue d Appi-
TRE<br />
gnnno, quando coVmgoInni Io ricupernlono<br />
alla Chiesn, loglieudolo a Giacomo<br />
<strong>di</strong> Gaebano. ]Veli4^8 il vicario genera-<br />
le del vescovo <strong>di</strong> Camerino M}datesla,<strong>di</strong>è<br />
licenza al comune <strong>di</strong> Montecchio <strong>di</strong> poter<br />
erigere una chiesa sollo il titolo della B.<br />
Vergine Assunta nel piano <strong>di</strong> Potenza, al-<br />
la quale Fio li a istanza de'montecchiesi<br />
concesse in perpetuo due anni d'indulgen-<br />
za a chi la visitasse nella sua festa. Nel<br />
i47 I Sisto IV confermò con <strong>di</strong>ploma ai<br />
inonteccliiesi lutti i privilegi e indulti da<br />
loro ottenuti in qualunque tempo, e rila-<br />
sciò loro la 3/parte <strong>di</strong> quanto doveano pa-<br />
gare, a fine<strong>di</strong> ristorare le mura del luogo.<br />
In<strong>di</strong> a*7 ottobre 1476 con breve Sisto IV<br />
concesse licenza a'moutecchiesi <strong>di</strong> formar-<br />
si lo statuto, ma da questo documento ri-<br />
levasi, che anco prima aveano certe leg-<br />
gi e or<strong>di</strong>namenti co' quali si regolavano;<br />
per cui sarà meglio ritenere, che il Papa<br />
gli abilitòa formarsi un nuovo statuto, ac-<br />
ciò fosse più rispettato dalla curia gene-<br />
rale. Lo statuto <strong>di</strong> Montecchio è antichis-<br />
simo, e si può riferire la sua origine a quel<br />
tempo medesimo in cui cominciarono sif-<br />
fatte leggi municipali per le altre città d'I-<br />
talia, cioè secondo Muratori ali i83, dopo<br />
la famosa pace<strong>di</strong> Costanza. Che i mon-<br />
tecchiesi avessero lo statuto prima del<br />
12 36, se ne hanno chiare prove, in<strong>di</strong> ri-<br />
formato nel I 337 e confermato più tar<strong>di</strong><br />
da Paolo li. Cacciati dal Piceno i tiranni<br />
e cessate tante guerre e rivoluzioni, non<br />
che le fazioni de'guelfi e ghibellini, rifio-<br />
rì la pace, ed a'20 <strong>di</strong>cembrei482 anche<br />
fra Montecchio e s. Severino, terminando<br />
le controversie con iscambievoli patti<br />
<strong>di</strong> concor<strong>di</strong>a, non più alterala: i capitoli<br />
li pubblicò Colucci. Che la pacificazione<br />
fu sincera ,<br />
chiaramente apparisce dalle<br />
slam[»e della clamorosa causa sostenuta<br />
dal capitolo, clero e città <strong>di</strong>Treia nuova,<br />
avanti la s. congregazione concistoriale<br />
per l'erezione o reintegrazione della sede<br />
vescovile. Imperocché trovo supplicato<br />
Pio VII ad erigere la nuova cattedra <strong>di</strong><br />
Tieia, unita cu'(^uc prindpalitev coll'ul-<br />
TIIE 261<br />
tra <strong>di</strong> s. Severino, come luogo più vici-<br />
no<strong>di</strong> Canierino, ond'essere meglio gover-<br />
nata nellospirituule, ilcheavea pure bramato<br />
ne'tempi ad<strong>di</strong>etro. ]\eli484 Sisto<br />
IV con <strong>di</strong>ploma de' 1 3 aprile concesse in<br />
perpetuo al podestà ^ro tempore e al pub-<br />
blico il mero e misto impero, edam sari'<br />
guinis etcapitalejiiflicìum.Coì cadere del<br />
secolo XV per poco tempo si ricompose e<br />
rior<strong>di</strong>nò n quiete con l'Italia il Piceno, ma<br />
in breve soggiacquero a nuovi infortimii,<br />
guerre e danni pel contrastato conquisto<br />
del regno <strong>di</strong> Napoli. 11 passaggio <strong>di</strong> spa-<br />
gnuoli, tedeschi e francesi per la provin-<br />
cia, rinnovò la memoria dell'operalo dal-<br />
le masnade ne'piecedenti secoli. Nel i 5 1 2<br />
pe'donni ricevuti da'montecchiesi dall'e-<br />
sercito spagnuolo, passato pel territorio,<br />
sebbene allealo <strong>di</strong> Giulio 11 contro i fran-<br />
cesi, il car<strong>di</strong>nal Riario camerlengo per or-<br />
<strong>di</strong>ne del Papa concesse loro alcune esen-<br />
zioni. Non erano giovale le precauzioni<br />
prese innanzi dal consiglio generale <strong>di</strong> ri-<br />
parare le <strong>di</strong>roccale mura, <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re <strong>di</strong><br />
e notte la terra, <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>re ambasciatori<br />
a'condoltieri e capitani, promettendo lo-<br />
ro gran somme se non fossero venuti in<br />
Montecchio o non lo avessero danneggia-<br />
lo. Riuscirono pure inutili le cortesie col-<br />
le quali si riceverono i 5ooo spognuoli,<br />
il generoso trattamento per due giorni<br />
d'ogni specie <strong>di</strong> vettovaglia, poiché i sol-<br />
dati derubarono e spogliarono gli abitanti<br />
iniquamente. Anche Leone X compas-<br />
sionando i danneggiali monlecchiesi, nel<br />
i5 I 3 per mezzo del car<strong>di</strong>nal Riario li fe-<br />
ce assolvere da ogni pena, che avessero<br />
potuto incorrere perqualche omici<strong>di</strong>o se-<br />
guilo in lai congiunlura;confermando lo-<br />
ro tutti gl'indulti e privilegi che godevano,<br />
e rilasciando loro per un anno la metà<br />
de'pesi camerali, per impiegarli nel risar-<br />
cimento delle mura castellane. Peraltro<br />
simile arrivo <strong>di</strong> truppelìancesie tedesche,<br />
nell'alloggio nuove sciagure e danni <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>osi<br />
soHiì Montecchio. Nel <strong>di</strong>cembre<br />
ì5ì5 suor Rat lista Varani monaca <strong>di</strong>s.<br />
Maria Nuova<strong>di</strong> Camerino, raccomandò al
9,G2 T R E<br />
Cfìgimlo Mnzio Colonna capifnnn rlì sol-<br />
tlali. t!i escMtinr JVlonlecc'Iiio (lall'alloggio<br />
o passandovi no! danneggias^-e, al quale<br />
luogo essa era affezionala e graia. Avendo<br />
Leone X spoglialo del ducato d'IJi bino<br />
Francesco M.'' 1, per darlo al proprio<br />
uipole Lorenzo deMe<strong>di</strong>ci, il duca nel i 5 i<br />
7<br />
marciò alla ricupera dello stalo, e a' i 2<br />
{giugno fece una concor<strong>di</strong>a cogli aiiihascla-<br />
toi i <strong>di</strong> Monlei:chio,e i capitani spagnuoli,<br />
francesi e ledeschi, <strong>di</strong> non danneggiarlo,<br />
Die<strong>di</strong>anle lo sborso <strong>di</strong> 55o dt>ca!i e la som-<br />
ministrazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ie pezze <strong>di</strong> velluto ne-<br />
.10. l^elgran licore che correva nel i 5 1 8<br />
d'invasione turcliesca, Leone X munendo<br />
le fronliere marittime, or<strong>di</strong>nò il coni-<br />
pin)entoalla foi lifìcazione d'Ancona, me-<br />
<strong>di</strong>anle lavoiatori da darsi dalla provincia<br />
e da Montcccbio, sollo la soprinlenden-<br />
7.a del couìUìissario FieIroLupi <strong>di</strong> Monl'Olmff.ln<br />
pai i tempo il rellmedellaMar-<br />
ca a pi oniuovere l'agi icoltuia, derelilfa<br />
«lalle guerre, peste e rivoluzioni, or<strong>di</strong>nò<br />
ji'padroni de*terreni e al comurìe <strong>di</strong> son)-<br />
ministrare a'Ioio coloisi la necessaria semente<br />
per fare lifìorire gl'incolti canipij<br />
riano ancora essendo insorte rivollure e<br />
<strong>di</strong>scoi<strong>di</strong>e per opera d'alcuni malvagi cit-<br />
ta<strong>di</strong>ni, the promossa la ribellione preten-<br />
devano erigersi in re[inbblica indlpendcn-<br />
le, il vicelcgato della IMarca l'i i <strong>di</strong>cem-<br />
Lrespedì un commissariopeiadunnrgen-<br />
le onde reprimere l'insurrezione, dovcn-<br />
T TI E<br />
do somminisliareToleiilinoe Monlecchio<br />
100 ffinti ciascuno, e !jo Monte Milone.<br />
Ih 519 fu l'anno delle rivolte e luoiulli<br />
nel Piceno, poiclu? a Rc^canali vi fu serin<br />
noviiìi. Ama<strong>di</strong>o Alberici ricco piepoten-<br />
le prelese <strong>di</strong> vieppiù dominare la patria,<br />
e <strong>di</strong> sottrarla dal governo del proiettore<br />
<strong>di</strong>s. Casa eiesfitiiirlaal preside della pro-<br />
vincia : a tal effetto si riunì n' ribelli <strong>di</strong><br />
Fabi iano e si fortificò in Monle Fiore, e<br />
poi audaceuieiile tornò in Recanati, e si<br />
recò in<strong>di</strong> a Roma, ove coli' estremo sup-<br />
plizio (ini la sua baldanza. i*er questi<br />
trambusti agitatj» la Marca, l'avv. Pier<br />
Francesco Ferri <strong>di</strong> Macerala commissa-<br />
rio del vicelegato, oi<strong>di</strong>nò a' montecchie-<br />
si e ad altri luoghi d'allestire un cerio «le-<br />
te! nìinato numero <strong>di</strong> genie per espugnar<br />
la ro(Ca <strong>di</strong> Monte Fiore occupala da Ama<strong>di</strong>o,<br />
dovendo somtì»inislrare Montec-<br />
cliio e Tolentino 5o fàììl\ et totideni xtra-<br />
/ore.s'jìer ciascuno, e 1 00 Cingoli, ed egual<br />
numero s. Severino, mentre a Monte Mi-<br />
lone furono richiesti 7.5fmli ealtrellaii-<br />
ti stratores seu giiastaforc's. liìollre il vi-<br />
celcgalo Antonio Venan^i <strong>di</strong> Jesi (non Pie-<br />
tro Paolo come lo chiama Leopar<strong>di</strong>: egli<br />
era zio d'Antonio, il quale per sua mor-<br />
te nello stesso i 5 i 9 l'avea successo nel vescovato<br />
a' i3 <strong>di</strong>cembre, come ricavo da<br />
Ughelli; e poi il documenlo
T R E<br />
moro e misto impero durava ancora nel<br />
i557, nel cjiifìl anno avendo il magislra-<br />
to condannalo a morte alcimi rei d'orni*<br />
ci<strong>di</strong>o.cliepoi scamparono fuggendo la pe-<br />
na, Paolo IV con hreve de 22 giugno or<strong>di</strong>nò,<br />
che a norma delia sentenza emanata<br />
contro <strong>di</strong> loro fossero messi a morte<br />
dovnnt|ne si fossero rjtggiunti. Il gran Si-<br />
sto V considerando griliuslri pregi e le<br />
l)enemerenzecoIla s. Sede <strong>di</strong> Montecchio,<br />
memore ancora d'esservi stato da car<strong>di</strong>-<br />
n.ile trattalo con ogni <strong>di</strong>stinzione, a mez-<br />
T.o del car<strong>di</strong>nal Antonmaria Galli o Gal-<br />
lo d'Osimo, mostrò la sua inclinazione <strong>di</strong><br />
erigerne la collegiata in cattedrale, ma per<br />
l'imnìatnra sna morie restò inadempita.<br />
Infatti si legge nel Torchi, De Ecch'siae.<br />
Camerinensis Ponlìjicibus.fi Xys<strong>di</strong>s Magmts<br />
huj'iis nominìs V, B. Pontifex nel<br />
aiigendum Picenae provinciae splendore,<br />
sicuti Tolentinum , et .9. Severinum<br />
civilatis titillo, et eathedrac Episeopalis<br />
lionore ìllustravìt^ sic Montecchium<br />
ornare cogitavit , et Trejenscin Ecclesiam,<br />
sicuti s.Sevej^ino Septempedanam,<br />
Monteccliio restiluere. Patet ex actis<br />
concilia ribus adanno i v588 <strong>di</strong>e 2 nos'cm-<br />
ì>ris, quod civiinn <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>is wansit iufe-<br />
ctitni. Inoltre leggo nelle Notizie istori-<br />
che della villa Massimo^ già Montalto<br />
<strong>di</strong> Sisto V, a p.164, che questi vi lasciò<br />
il bellissimo busto in bronzo esprimente<br />
la propria e/ligie, lavoralo da Sebastiano<br />
Torregiani dello il Bologna, celebre fon*<br />
<strong>di</strong>tore. Il (piale busto avendolo acquista-<br />
to il car<strong>di</strong>nal Nicola Grimal<strong>di</strong>, zelante<br />
nella ricerca delle cose belle, dopo aver-<br />
lo conservalo per qualche tempo presso<br />
<strong>di</strong> se, e <strong>di</strong> aver permesso a mg/ Massimo<br />
poi car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> farne cavare due co-<br />
pie in gesso coioiito a bronzo, una delle<br />
quali fu posta nell'archivio dell'acque e<br />
strade istituito da Sisto V,c l'idlradovea<br />
collocarsi in supplemento dell'originale,<br />
nel quale si trova un* incre<strong>di</strong>bile espi es-<br />
fcione<strong>di</strong> fisionomia, nella stessa vilhi Mas-<br />
simo dal Papa fabbricala, il. car<strong>di</strong>nal Gri-<br />
mal<strong>di</strong> generosamente si privò dello sles-<br />
T R E<br />
26I<br />
so busto per donarlo nel i835 alla cattedrale<br />
<strong>di</strong> Treia sua amata pallia, in me-<br />
moria deirintenzione ch'ebbe Sisto V <strong>di</strong><br />
erigere questa città in vescovato, e che fu<br />
posta in esecuzione da Pio V!l.^'ella guer^<br />
ra tra Urbano Vili e il duca <strong>di</strong> Parma,<br />
i montec(hiesi somministrarono al Papa<br />
più centinaia d'uomini d'armi e 8 capi-<br />
tani. Clemente XII colla bolla In Subli-<br />
mi, de'2 <strong>di</strong>cembre I 789, ricordò tutte le<br />
grazie, concessioni e piivilegi accoidali ai<br />
montecchiesi da fanti Papi suoi predecessori<br />
che enumera, pe'Ioro meritijne commendò<br />
specialmente la fedeltà, l'attaccamento<br />
alla s. Sede, e la nobilià dell'ori-<br />
gine, riconoscendci ne'cilta<strong>di</strong>ni i legittimi<br />
eie<strong>di</strong> e successori de'più antichi »naggiori,<br />
che a rischio<strong>di</strong> danni influii i<br />
seppero so-<br />
stenere per la Chiesa guerre, asse<strong>di</strong>i, <strong>di</strong>-<br />
spen<strong>di</strong>i e altri incomo<strong>di</strong> 5 confermando il<br />
nuovo fnetodo stabilito dalla s. Consulla,<br />
pel buon regolamento del pubblico <strong>di</strong><br />
Montecchio. Questo poi chiama, Conununila<br />
tis Oppi<strong>di</strong> Civitatisniinnipati Man-<br />
tich'li (e collo stesso titolo <strong>di</strong> città lo nominò<br />
il successore RenedeHoXI V in una<br />
sua bolla), il quale Oppi<strong>di</strong>ini ob ejns lon-<br />
gevani,praeclaramcpieanti(pntatem.iit-<br />
potè ab olim Civitate Trej'ae il lustri Homanorum<br />
origine frahentis. Riconoscendo<br />
Pio VI tJittele riferite prerogative fie-<br />
giare Montecchio, già avendo nel 1787<br />
elevato Camerino ad arcivescovato, col-<br />
la bolla Enijcitni ani/ni Nostri^ del i ."lu-<br />
glio 1790, Bull. Bom.eont. t. 8, p. '24?»<br />
la reintegrò del suo primiero cantico nome<br />
<strong>di</strong> 7VTy
264<br />
TRE<br />
sis qunmp lurìni is fnculta fih iis in striirù\<br />
Romae i yc)©. A memoria <strong>di</strong> quesla reinte-<br />
grazione e nuova denominazione <strong>di</strong> Tre-<br />
ia, fu coniata una medaglia con l'eHigie<br />
<strong>di</strong> Pio VI in mezzetta e stola, e l'epigra-<br />
fe: Pius riP. M. An. XFL Nel rovescio<br />
si vedeespressa la città personificatae tur-<br />
rita col coi no dell'abbondanza genufles-<br />
sa, col Papa in piviale e triregno che col-<br />
la sua destra presa quella della città l'al-<br />
za in pie<strong>di</strong>; intorno si legge il motto: Trejcnscs<br />
Restitutori Mimicipii MDCCXC.<br />
Treia segui le vicende politiche <strong>di</strong> Blace*<br />
rata e del Piceno (^.); restituito questo<br />
a Pio VII, dopo la <strong>di</strong>sfUla de'napoleta-<br />
ni <strong>di</strong> Murat, sotto Munte Milone presso<br />
la Rancia (nel vol.LXXVl,p. 277, 3^5<br />
6 3-27, riparlai della vittoria riportala dagli<br />
austriaci, edel quadro che per memoria<br />
fu <strong>di</strong>pinto e posto nel palazzo muni-<br />
cipale <strong>di</strong> Tolentino f ova vengo a sapere<br />
che non più esiste; poiché in o<strong>di</strong>o a'via-<br />
cilori <strong>di</strong> Murat nel deplorabile 1849 fu<br />
brucialo nella pubblica piazza <strong>di</strong> Tolen-<br />
tino da un'orda <strong>di</strong> repubblicani, per cui<br />
qui ne fo debita avvertenza), la deputa-<br />
zione della città <strong>di</strong> Treia in occasione che<br />
portò a pie del trono pontificio i suoi 0maggi<br />
<strong>di</strong> fedeltà e sud<strong>di</strong>tanza, umiliò pre-<br />
ci al Papa , acciò volesse erigere la loro<br />
chiesa collegiata in cattedrale, ed unir-<br />
la aeque principaliter a quella <strong>di</strong> s. Se-<br />
verino, per le ragioni esposte nella istan-<br />
za. I desiderii della popolazione treiese<br />
furono dal benigno Pio VII esau<strong>di</strong>ti con<br />
rescritto pontificio della s. congregazione<br />
concistoriale del i." settembre 18 1 5, elevando<br />
a cattedrale la chiesa collegiata,<br />
non però unita a s. Severino, e con <strong>di</strong>chia-<br />
rare vescovo <strong>di</strong> Treia l'arcivescovo <strong>di</strong> Camerino<br />
prò tempore. Treia giustamente<br />
ne fece festa, e la novella si sparse tosto<br />
per le Marche. Affine poi <strong>di</strong> prontamen-<br />
te procedere alla verificazione degli arti-<br />
coli nel rescritto ajccennati , adunatosi il<br />
consiglio comunale stabilì la restaurazione<br />
dell'antico episcopio, fissò un aumen-<br />
to <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta all'arcivescovo <strong>di</strong> Cauieri-<br />
TRE<br />
no, nella sua nuova qualità <strong>di</strong> vescovo <strong>di</strong><br />
Treia, e s'incaricò d'un competente assegno<br />
<strong>di</strong> fon<strong>di</strong> pel seminario da erigersi ia<br />
Treia. Gli atli del consiglio vennero su-<br />
bitamenle esibiti a della s. congregazio-<br />
ne, onde offrissero sicura testimonianza ><br />
<strong>di</strong> piena ubbi<strong>di</strong>enza al definito dal Pa-<br />
pa, è dell'alacrità de'treiesi nel fornire i<br />
mezzi occorrenti per l'adempimento del-<br />
la ricevuta grazia. La grata riconoscenza<br />
de'treiesi gareggiò coli' esultanza, impe-<br />
rocché oltre i<br />
ren<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> grazie dalla<br />
deputazione treiese umiliali al Papa, volle<br />
il consiglio municipale eternar la memoria<br />
d'un tanto benefizio, decretando<br />
un monumento a Pio VII. Quanto a'ren-<br />
<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> grazie, imparo dal n.°35 delle<br />
Notizie del giorno <strong>di</strong> Roma de'2 i set-<br />
tembre 1 8 1 5, che la deputazione <strong>di</strong> Ti eia<br />
composta del can. Francesco Ansaldo Te-<br />
loni (anche il p. ab. d. Sisto Benigni al-<br />
lora procuratore generale dell'or<strong>di</strong>ne cislerciense),<br />
marchese Giambattista Castellani,<br />
e conte Alessandro Santamaria-<br />
bella (questo colto treiese <strong>di</strong>venuto poi<br />
guar<strong>di</strong>a nobile pontificia, fu scelto nel<br />
i833 da Gregorio XVI a portare la no-<br />
tizia dell'esaltazione al car<strong>di</strong>nalato e il<br />
berrettino rosso al car<strong>di</strong>nal Monico pa-<br />
Iriai'ca <strong>di</strong> Venezia, e poi dallo stesso Pa-<br />
pa fu insignito del cavalierato del suo or-<br />
<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Gregorio I Magno), avendo avuto<br />
l'onore d'essere ammessa a nuova<br />
u<strong>di</strong>enza l'i i settembre dal Papa, il caa.<br />
Teloni gli <strong>di</strong>resse gli ossequiosissimi sen-<br />
timenti della medesima, espressi ne' se-<br />
guenti termini. «Ai vostri pie<strong>di</strong> sanfissimi<br />
si presenta con nuova esultanza la depu-<br />
tazione <strong>di</strong> Treia;esevi portò non ha gua-<br />
ri r umile tributo de* fedeli e ossequiosi<br />
sentimenti della patria, unitamente alla<br />
conferma <strong>di</strong> essi umilia oggi la più <strong>di</strong>vo*<br />
la riconoscenza. Il vostro gran cuore, o<br />
PadreBeatissirao, si è palesemente <strong>di</strong>chia-<br />
rato a favore <strong>di</strong> questa tenue, ma affettuo-<br />
sa porzione <strong>di</strong> vostri sud<strong>di</strong>ti e figli, col-<br />
r'onorarla dell'implorata cattedra vesco-<br />
vile ; e me<strong>di</strong>ante il giù emanato grazioso
TRE<br />
rescritto risiete compiaciuto, che risplen-<br />
dessero in singoiar maniera su <strong>di</strong> essi i<br />
primi albori del bel giorno, in cui la <strong>di</strong>vi-<br />
na provvidenza vi ba resliluilo il pieno e-<br />
sercizio della sovrana paterna vostra do*<br />
minaKione. Non isdegnate intanto, Padre<br />
Santissimo, <strong>di</strong> gettare uno sguardo sul-<br />
l'idea del Tempio (la puova caltedralegià<br />
collegiata rie<strong>di</strong>ficata) recentemente da noi<br />
costrutto. Che seden troie sue miu'a viep-<br />
più c'inculcberanno d'ora innanzi i sagri<br />
nostri Pastori <strong>di</strong> adorare Id<strong>di</strong>o in ispiri-<br />
lo e verità , noi trasmetteremo a' nostri<br />
posteri, che il principale ornamento a que-<br />
sto Tempio essendo stato apposto dalla<br />
benefica mano <strong>di</strong> Pio VII, egli è da Lui<br />
che tanto bene ci è derivalo. Confermi io<br />
noi, Padre Beatissimo, questi religiosi e<br />
grati sensi 1* eflìcacia della vostra aposto-<br />
lica bene<strong>di</strong>zione, la quale per noi e la patria<br />
nostra ferventemente imploriamo".<br />
Mentre i treiesi tranquillamente attendevano<br />
l'estensione del decreto concistoria-<br />
le, alcuni della curia camerinesecon trop-<br />
po spinto ed esageralo zelo <strong>di</strong>erono ope-<br />
ra a impe<strong>di</strong>rlo, pretendendo invalidare la<br />
grazia dando eccezioni al rescritto ponti-<br />
ficio come orretizio e sorretizio, con ci-<br />
tazioni innanzi la s. congregazione conci<br />
sloriale,deprimeiulo la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Tre-<br />
ia contro la verità de'falti e della storia;<br />
malumore cominciato da tempo più anti-<br />
co e ravvivatosin daquando Pio VI rein-<br />
tegrò Treia del suo nomee del grado <strong>di</strong><br />
città, ed ora aumentato dal <strong>di</strong>smembra<br />
mento del territorio <strong>di</strong> Treia, dalla vastissima<br />
arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Caajerino(la quale fra<br />
terre, castella e ville conta 2o4 parroc-<br />
chie: la sola arci<strong>di</strong>ocesi comprende l'an-<br />
tico ducato <strong>di</strong> Camerino, oltre una lunga<br />
striscia <strong>di</strong> mare, con g<br />
terre, 3 i castella,<br />
45 vdle, ed ollreioo parrocchie; Camerino<br />
colla sola sua arci<strong>di</strong>ocesi supera in e-<br />
stensione quasi tutte le altre <strong>di</strong>ocesi del<br />
Piceno e delle provincie a<strong>di</strong>acenti; prima<br />
era ancora assai più grande, venendo<br />
ristretta con ismembramenli), seb-<br />
bene poi unito con miglior titolo d'ono-<br />
VCL. LXIIX.<br />
TRE 26i<br />
re vescovile all'arcivescovo <strong>di</strong> Camerino<br />
prò tempore. Ma la zelante sullodata de-<br />
putazione <strong>di</strong> Treia energicamente sostenne<br />
la vali<strong>di</strong>tà del pontificio rescritto, Oportel<br />
Rescriptum Princìpis esse man-<br />
siirum^ in nome del capitolo, clero e cit-<br />
tà <strong>di</strong> Treia, contro la comunità e città <strong>di</strong><br />
Camerino, e <strong>di</strong>fese la lite sulla concatte-<br />
dralità <strong>di</strong> Treia e Camerino avanti la stessa<br />
s. congregazione concistoriale. Nuovamente<br />
espose virilinente tutte quante le<br />
ragioni che favorivano la patria idoneità,<br />
d'essere degna della reintegrata cattedra<br />
vescovile, e provocata enumerò pure le<br />
tante esorbitanze da lungo tempo patite,<br />
e le gravi esigenze della curia episcopale<br />
<strong>di</strong> Camerino, le quali aveano esacerba-<br />
lo gli animi de' treiesi. Tutto lesssi nel<br />
Summarìmn contìnens epitome clocumentorum<br />
exhibitam ciim precibus SS.<br />
D. N. Pio VII a deputatis Trejensihusj<br />
e nelle Riflessioni della deputazione <strong>di</strong><br />
Treja sul rescritto pontificio dalla medesima<br />
ottenuto sotto il dì i."settembre<br />
1 8 1 5, per la erezione della cattedra i'e-<br />
scovile nella lorocittàjlXoma 1816, nel-<br />
la stamperia della rev. camera apostoli-<br />
ca. Le giustissime ragioni <strong>di</strong> Treia trion-<br />
farono, per autorità <strong>di</strong> Pio VII colla bolla,<br />
Pervetustam locoruìn origine, dtW<br />
febbraio 1816, Bull. Rom. cont. 1. 1 3, p.<br />
44?) che fu stampala a parte con questo<br />
titolo: SS. D. N.PiiPP. FIflit terne<br />
decretales quibus^ perantiquuni Oppiduni<br />
Trejense^/ani afel. rec.PioPP. VI<br />
ad titulum Civitatis restitutum (prae-<br />
via illiusyetnonnullarum villarwn ej'iis<br />
Territorium constituentium ab Archi'<br />
dìoccesi Canierinen. perpetua <strong>di</strong>smcm*<br />
bratione) Civitatis Episcopalis honore<br />
decoratury ibique Episcopatus ejusdem<br />
nominis ininsìgni nenipc Collegiata Ec-^<br />
desia Annunciationis lì. Marine Vir*<br />
ginis <strong>di</strong>ctae Civitatis Apostolica nuctoritate<br />
itidcm perpetuo erigitur, Romae<br />
18 17. Così Pio VII coronò i voti <strong>di</strong> Tre-<br />
ia, coudecorando la città dell'onorifica <strong>di</strong>*<br />
gnitù <strong>di</strong> sede vescovile, stabilendo che ri-<br />
18
266<br />
TRE<br />
Dianesseia perpetua amminislrazionetlel-<br />
l'arcivescovo <strong>di</strong> Camerino, con l'obbligo<br />
a'ireiesi<strong>di</strong> somministrare ad esso per ojen-<br />
sa annui scu<strong>di</strong> 5oo, e coll'obbligo all'ar-<br />
civescovo d'intitolarsi Amministratore,<br />
ìjcrpetito della chiesa vescovile dì Trcia,<br />
e <strong>di</strong> soggiornare alcuni mesi dell'anno in<br />
Treia e <strong>di</strong> tenervi uu vicario generale. Or-<br />
<strong>di</strong>nòa'treiesi <strong>di</strong> erigere il seminario, col<br />
la conveniente dotazione pel mantenimento<br />
degli alunni. Esecutore della bolla<br />
il Papa deputò il vescovo <strong>di</strong> Macerata e<br />
Tolentino, autorizzandolo anche a risol-<br />
vere le questioni e conti oversie che fosse-<br />
ro iìisorle. In tal modo l'antico pastore <strong>di</strong><br />
Treia ne <strong>di</strong>venne lo speciale vescovo e<br />
rimase compensato dello smembramento<br />
<strong>di</strong> questa <strong>di</strong>ocesi, col <strong>di</strong>ritto trasfuso d'es-<br />
serne il perpetuo amministratore. La se*<br />
riede'vescovi <strong>di</strong> Camerino l'Ughelli la ri-<br />
porta x\^ Italia sacra^ '• i> P- 5^4^> ^^<br />
in uno agli arcivescovi ed agli ammini-<br />
stratori <strong>di</strong> Treia, viene proseguita dalle<br />
Notizie <strong>di</strong> Roma. Grato il capitolo della<br />
cattedrale a Pio VII, 1' 1 1 marzo 1817<br />
decretò che dovesse celebrarsi solenne<br />
messa in ogni anno, a' 1 4 dello slesso me-<br />
>e anniversario <strong>di</strong> sua assunzione al pon-<br />
tificato, e ciò da eseguirsi finche fosse vis-<br />
suto ; ed inolire stabilì, che in petpeluo<br />
si sarebbe celebrato con anniversario <strong>di</strong><br />
requiem il giorno <strong>di</strong> sua morte. Quando<br />
Pio VII emanò la bolla era vacante la se-<br />
de <strong>di</strong> Camerino dal 1 8 1 5,per morte <strong>di</strong> U\<br />
Angelico Benincasa cappuccino <strong>di</strong> Sassuo-<br />
lo <strong>di</strong> Reggio, fatto arcivescovo neh 796.<br />
Quin<strong>di</strong> li Papa a' 1 4 aprile 1817 fece arci-<br />
vescovo <strong>di</strong> Camerino e I."amministratore<br />
perpetuo della chiesa vescovile <strong>di</strong> Treia,<br />
KicolaMatteiBal<strong>di</strong>ni<strong>di</strong>Perg:o/tì'. Gregorio<br />
XVI a'27 gennaio 1842 lo trasferì a' ve-<br />
scovati <strong>di</strong> Monte Fiascone e Corneto,egli<br />
sostituì mg.' Gaetano Baluffi d'Ancona,<br />
già vescovo <strong>di</strong> Bagnorea e inlernunzio e<br />
delegalo apostolico della Nuova Granata<br />
nell'America n)eri<strong>di</strong>onale: avendolo promosso<br />
a segreta I io de'vescovi e regolari,<br />
a'21 aprile 1845 lo<strong>di</strong>chiaiò ai ci vescovo<br />
TRE<br />
<strong>di</strong> Pirgi inpartihus (poi dal Papa regnan-<br />
te traslalo alia già sua chiesa d'Imola e<br />
creato car<strong>di</strong>nale), surrogandogli Stani»<br />
slaa Tomba bolognese barnabita, già<br />
vescovo <strong>di</strong> Forlì. Per sua morte, il Pa-<br />
pa Pio IX nel concistoro de* 12 aprile<br />
1847, Iraslalò da Acquapendente l'o<strong>di</strong>erno<br />
e ottimo monsignor B^elicissimo<br />
Salvini <strong>di</strong> Nocera, arcivescovo <strong>di</strong> Came-<br />
rino e amministratore perpetuo della<br />
chiesa vescovile <strong>di</strong> Treia, che <strong>di</strong> recente<br />
nel suo zelo pastorale ha eseguilo la la-<br />
boriosa visita dell'arci<strong>di</strong>ocesi e della <strong>di</strong>o-<br />
cesi. Dice l'ultima proposizione concistoriale,<br />
che ogni nuovo arcivescovo e amministratore<br />
è tassalo ne'libri della came-<br />
ra apostolica in fiorini aSo, ascendendo<br />
la mensa a scu<strong>di</strong> 3ooo. Arclii<strong>di</strong>oecesis<br />
Camerincnsis amhitus ad ultra biscenta<br />
milliaria prò ten<strong>di</strong>tur y et plusquam<br />
centuni quinquaginta oppida complectitur:<br />
item Dioccesi^ Trejae ad quadragintamilliaria<br />
sese exten<strong>di</strong>L,et quinquc<br />
coìitinet oppida. Si legge nel Giornale <strong>di</strong><br />
Romade\ i855, che la città <strong>di</strong> Treia, dopo<br />
essere slata liberala dal flagello del<br />
cholera per intercessione della ss. Vergi-<br />
ne, cui fece ricorso, volle tributare i più<br />
dovuti ringraziamenti col festeggiare nei<br />
mo<strong>di</strong> i pili solenni la dogmatica definizio-<br />
ne dcH'ImmacoIalo Concepimento <strong>di</strong> Lei.<br />
A tal fine, <strong>di</strong>etro gli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> mg.*^ Sal-<br />
vini zelantissimo amministratore, che in<br />
Roma avea assistito al grand'atlo, <strong>di</strong>spo-<br />
sta la cattedrale in bella forma ed eleijauo<br />
za a'2, 3 e 4 febbraio volle in essa celebra-<br />
re un festivo <strong>di</strong>volo triduo, pontificando<br />
l'illustre concitta<strong>di</strong>no mg.*^ Grimal<strong>di</strong> ve-<br />
scovo già <strong>di</strong> s. Severinoje nelle sere del triduo<br />
tutta la città fu vagamente illuminata,<br />
ed in tale festiva circostanza dopo<br />
letteraria accademia tenuta sull'augusto<br />
mistero, furono <strong>di</strong>stribuiti i premi agli a-<br />
lunni del seminario e agli studenti de! gin-<br />
nasio. Dopo un mese e ne'medesimi giorni<br />
il capitolo celebrò nella cattedrale un<br />
solenne triduo alla ss. Trinità con Te<br />
Deum, coU'inlervento <strong>di</strong> tutte leconfra-
T R E<br />
temile, per ringraziamento e per pregare<br />
Dio a conservare e prosperare il Som-<br />
iMO Pontefice cheavea decretalo rtuiione<br />
alla calleilrale <strong>di</strong> due benefìzi <strong>di</strong>ocesa-<br />
ni , concedendole un fondo camerale in<br />
perpetuo endleusi. Per questi aiuti bene-<br />
fici la parrocclìia <strong>di</strong> oltre 53oo anime,<br />
maggior como<strong>di</strong>la venne <strong>di</strong>visa in altre<br />
due cure rurali, e la chiesa ebbe così il<br />
modo <strong>di</strong> meglio sopperire alle necessità<br />
del cullo.<br />
TREIO oTRESSlO Gabrikle, Car-<br />
<strong>di</strong>nale, r . Paniacqua.<br />
TREMITO, TREMITUNTE.TER-<br />
MIDONTE o TRIMITHUGA ,<br />
Tremi-<br />
thtts seu TrimilhuSj Tremitìiopolis. Sede<br />
vescovile dell'isola <strong>di</strong> Cipro, nel patriar-<br />
cato d'Antiochia, già sotto la metropoli<br />
<strong>di</strong> Costanza, o Salama o Salaraina, ossia<br />
Nicosia, eretta nel IV secolo. Dice il Terù<br />
nella Siria sacra che l' etimologia<br />
del suo nome deriva dalla pianta resi-<br />
nosa Terebinto, il cui legno somiglia a<br />
quello del lentisco,ed eguale liquore con-<br />
tiene il frutto, che in figura <strong>di</strong> grappo-<br />
lo ha il flore somigliante a quello dell'u-<br />
livo. Il terebinto è albero comunissimo<br />
nella Giudea, come si trae dalla s. Scrit-<br />
tura, e <strong>di</strong> tal pianta l'agro <strong>di</strong> Tremilo o<br />
Tremilunte possedeva foltissime selve.<br />
Stefano, seguendo i poeti, deduce il nome<br />
<strong>di</strong> Tremilo o Tremilunte, da un terremoto<br />
e dalla ftivola nella quale si fin-<br />
ge, che dalla presenza <strong>di</strong> Venere nel luogo<br />
, sgomentati i giganti della terra, lo<br />
scuotessero fortemente, onde la città ne<br />
prese il nome. Posta in mezzo ad una gran<br />
pianura, fu ciltà me<strong>di</strong>terranea lungi i6<br />
miglia da Nicosia, e priora che Riccardo<br />
1 re d'Inghilterra la minasse interamen»<br />
te neh 190, allorquando si por lo a Ila cro-<br />
ciala <strong>di</strong> Palestina, era assai grande e po-<br />
polala. Ebbe a vescovi s. Spiri<strong>di</strong>onefF-)<br />
che nel 3^5 intrepido assistè al concilio<br />
ecumenico <strong>di</strong> Nicea I, e nel 344^ quello<br />
<strong>di</strong> Sar<strong>di</strong>ca, padre <strong>di</strong> s. Irene vergine, a-<br />
Tuta prima <strong>di</strong> sua vedovanza, chiarissimo<br />
per l'eccellenli doli dell' auimo, per<br />
T R E 2G7<br />
le sue profezìe e miracoli, onde i greci gli<br />
<strong>di</strong>erono il soprannome <strong>di</strong> Taumaturgo.<br />
Il suo corpo essendo stalo molti anni do-<br />
po la sua morte trasferito a Corfù, fu pre-<br />
so a protettole <strong>di</strong> tutta T isola. Gli successe<br />
Eustazio, ed a questi Teopompo<br />
che nel 38 1 intervenne al concilio ge-<br />
nerale <strong>di</strong> Costantinopoli ;<br />
in<strong>di</strong> Arca<strong>di</strong>e,<br />
poi Nestore <strong>di</strong> cui è fatta menzione ne*<br />
Rlenologi greci sotto il giorno i4 feb-<br />
braio; Teodoro fu al 6." concilio genera-<br />
le, a cui si attribuiscono alcuni opusco-<br />
li relativi alla vita <strong>di</strong> s. Gio. Crisostomo;<br />
Giorgio sottoscrisse il concilio generale <strong>di</strong><br />
Nicea li. Oriens chr. t. 2, p. 1070. Tre-<br />
mito, Tremilhciiy è ora un titolo vesco*<br />
vile in partibus, del siuiile arcivescovato<br />
<strong>di</strong> Nicosia, che conferisce las. Sede, e Gre-<br />
gorio XV^I a'2 marzo 1844 lo thè al ve-<br />
scovo coa<strong>di</strong>utore del vicario apostolico<strong>di</strong><br />
Leao-tung, già alunno del seminario del-<br />
le missioni straniere <strong>di</strong> Parigi, e n'è in-<br />
signito tuttora.<br />
TREMOILLE Gio. Francesco, Car<strong>di</strong>nale.<br />
De'visconti <strong>di</strong> Thourat, nato no-<br />
bilmente nelle Gallie, provveduto del-<br />
l'abbazie <strong>di</strong> s. Benedetto, <strong>di</strong> s. Flour, e<br />
della B. Vergine <strong>di</strong> Granataria nella <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Lucon, nel 1490 Innocenzo Vili<br />
lo fece arcivescovo d' Auch, e nel i5o5<br />
Giulio II lo nominò vescovo <strong>di</strong> Poiliers<br />
con titolo d'amministratore perpetuo; in-<br />
<strong>di</strong> a'4 gennaio i5o7 Io creò car<strong>di</strong>nale prete<br />
de'ss. Silvestro e Martino a'Monti. Questa<br />
<strong>di</strong>gnità però scomparve in lui come<br />
un baleno, imperocché dopo 7 uiesi com-<br />
pì rapidamente la sua carriera mortale iu<br />
Milano , non senza sospetto <strong>di</strong> veleno ,<br />
mentre recavasi in Roma per ringrazia-<br />
re il Papa, trovandosi nel seguito del re<br />
Luigi KIl, col quale avea fallo l'ingresso<br />
solenne in tal città. Trasportalo nel ca-<br />
stello Toarcense nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Poiliers,<br />
trovò perpetuo riposo nella chiesa col-<br />
legiata <strong>di</strong> s. Maria <strong>di</strong> Thourat, dove fu<br />
creilo alla sua memoria un avello <strong>di</strong> marmo,<br />
fregialo <strong>di</strong> breve iscrizione.<br />
TREMOLILE Giuscri^E Emaiìuele,
268 TRE<br />
Car<strong>di</strong>nole. De'duchi <strong>di</strong> Noirmoulier, na-<br />
to in Francia,olleiiule appena nella Sorbona<br />
l'insegne <strong>di</strong> dollore, <strong>di</strong>venne vica-<br />
rio del vescovo <strong>di</strong> Laon, nel qual impiego<br />
acquistatosi un cre<strong>di</strong>to straor<strong>di</strong>nario<br />
presso il sovrano, fu in breve tempo ar-<br />
ricchito <strong>di</strong> molle e pingui abbazie, e in-<br />
viato in Roma per u<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> rota, e poi<br />
spe<strong>di</strong>to ambasciatore a Filippo V re <strong>di</strong><br />
Spagna,allorchè si recò a Napoli. Ad istan-<br />
za <strong>di</strong> Luigi XIV a' 17 maggio 1706 Clemente<br />
XI lo creò car<strong>di</strong>nale prete della ss.<br />
Trinità al Monte Pincio, e <strong>di</strong>chiarato ministro<br />
<strong>di</strong> Francia presso la s. Sede, dove<br />
la specchiata sua prudenza e inarriva-<br />
bile allabilità lo fecero stimare da* gran<strong>di</strong><br />
non meno che dal popolo. Promosso<br />
quin<strong>di</strong> ai vescovato<strong>di</strong>Bayeuxfuconsagra-<br />
to dallo stesso Papa, e poco dopo fu tra-<br />
sferito all'arcivescovato <strong>di</strong> Cambray, alle<br />
quali onorilicenzefu aggiunta dal re la de-<br />
corazione dello Spirilo santo. Finalmen-<br />
te una brevissima malattia interruppe il<br />
corso de'suoi giorni in Roma neh 720, <strong>di</strong><br />
59 anni, e fu da tutti sinceramente compianto.<br />
Ebbe sepoltura nella chiesa na-<br />
zionale <strong>di</strong> s. Luigi de'Francesi, dove sopra<br />
la porla laterale esistente al destro lato<br />
vicino all'altare maggiore, vedesi il suo<br />
busto espresso al vivo in marmo bianco<br />
e fregialo nella sua base da nobile iscri-<br />
zione.<br />
TRENI. F. Lamentazione.<br />
TPiENO.Accompagnamento, seguilo,<br />
equipaggio: così il <strong>Dizionario</strong> della Ungua<br />
italiana. Nel f^ocabolario italiano<br />
e latino si spiega il vocabolo Treno: traino<br />
(andatura del cavallo), traha, velies:<br />
per seguilo, equipaggio, familìay coniitatus^<br />
famulatus^ servorum grex: mar-<br />
ciar, andar con gran treno, magno co-<br />
mitatu incedere: egli ha un bel treno,y^-<br />
milia illius est elegans, et lauta. Comunemente<br />
<strong>di</strong>cesi treno, massime in Roma,<br />
queiraccompagnamento <strong>di</strong> carrozze<br />
e <strong>di</strong> cavalli, del Papa, de'car<strong>di</strong>nali, de'<br />
prelati secondo i loro gra<strong>di</strong>, de' princi-<br />
pi, ambasciatori e altri siguoii, de'magi-<br />
T R E<br />
strali municipali, governativi e militari.<br />
Ne'treniacconq)agnanoilPapai car<strong>di</strong>nali,<br />
i prelatìji principi, gli ambasciatori, le per-<br />
sone componenti i corteggi cheglicompe-<br />
tono,prendendo luogo nelle loro carrozze<br />
e in quelle <strong>di</strong> seguito, oltre quelli e le guar-<br />
<strong>di</strong>e che vannoa cavallo, altri secondo! casi<br />
procedendo a pie<strong>di</strong>. De'lreni <strong>di</strong> accompagnamenti<br />
e delle loro molteplici specie e<br />
pompe, ne parlai in tanti articoli, sia de-<br />
scrivendo le funzioni e i luoghi co' quali<br />
con essi s'incede, secondo l'epoche e le cir-<br />
costanze, sia descrivendo il personaggio a<br />
cui competono, sia descrivendo quelli che<br />
ne formano l'accompagnamento. Laon-<br />
de qui intendo soltanto <strong>di</strong> rammentare i<br />
principali articoli in cui ne ragionai, al-<br />
trimenti sarebbe argomento ben vasto e<br />
svariato , ancorché volessi essere breve.<br />
Tuttavolla per darne un'idea complessi-<br />
va ,<br />
riporterò alcune relative nozioni <strong>di</strong><br />
schiarimento o <strong>di</strong> aggiunta. A Cavallo,<br />
oltre qualche cenno su questo nobile e u-<br />
tile animale (altre avendole riportale ne-<br />
gli analoghi articoli, come Tornei, (Mili-<br />
zia, Carnevale e Spettacoli per le corse,<br />
delle quali anche aTEATRo riparlando de-<br />
gli anhleatri), parlai de'cavalli usali dal<br />
Papa e dagli altri della gerarchia eccle-<br />
siastica, prima che fossero introdotte le<br />
carrozze, e anche dopo <strong>di</strong> queste nelle <strong>di</strong>-<br />
verse cavalcale, con quali vesti, addobbi e<br />
accompagnamenti,avendo esercitalo l'uf-<br />
fìzio <strong>di</strong> Palafreniere al Papa mollissimi<br />
So^'rani (F.)^ev venerazione. Dell'uso<br />
<strong>di</strong> cavalcare i car<strong>di</strong>nali, e in quali mo<strong>di</strong>,<br />
così de'prelali e delle <strong>di</strong>stinzioni proprie<br />
óe Prelati (F\) <strong>di</strong> fiocchelli e de / esco-<br />
W (F.) ne' loro treni, e <strong>di</strong> quelli altresì<br />
de' Principi, Marchesi <strong>di</strong> baldacchino,<br />
Ambasciatori <strong>di</strong> Residenza {F.J, e loro<br />
propri ornamenti. Feci pure menzione de*<br />
cavalli usati uè Funerali (P^^.J con pom-<br />
pa funebre, anche nella Sepoltura (/'•)•<br />
A Cavalcata descrissi quella del Papa<br />
coirimperatore e con quali magnifici se-<br />
guiti e treni; quella del Papa co'car<strong>di</strong>nali,<br />
prelati, Famiglia pontificia ( F.), coH'ac-
TRE<br />
compngniimenlo AeCa\'allcp;gicn^ Lande<br />
sjh'zzate. Corazze, e Guar<strong>di</strong>e no-<br />
ì)ili pontifìcie (P-); quella de' car<strong>di</strong>no li<br />
neh. "loro Ingresso in Roma, nel quale<br />
orticolo dopo aver detto de'trionfl degli<br />
antichi romani, ancora trattai delie pom-<br />
pe e de'treni usati ne'solenni ingressi nel-<br />
la medevsima de'Papi, Imperatori e altri<br />
sovrani, anche maomettani, i\c\\e Regine<br />
(P^.J^come <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Svezia (F'.).T)e\\e<br />
cavalcate colle quali i Papi si recavano ad<br />
assistere alle cappelle pontifìcie, e <strong>di</strong> quelle<br />
più solenni pel Possesso del Papa ( K)<br />
e per le cappelle della ss. Annunziala, <strong>di</strong><br />
s. Filippo, della Natività e <strong>di</strong> s. Carlo, con<br />
<strong>di</strong>versi ceremoniali. Delle Cavalcate de*<br />
Car<strong>di</strong>nali e con qual treno, e <strong>di</strong> quello<br />
col quale in cavalcata si recavano a pren-<br />
dere il Cappello Car<strong>di</strong>nalizio (f^')t come<br />
pure della cavalcata de'car<strong>di</strong>nali nell'ingresso<br />
<strong>di</strong> qualche sovrano in Roma,<br />
ed ezian<strong>di</strong>o delle cavalcate funebri pe'cadaveri<br />
de'car<strong>di</strong>nali Decano, Pice-Can-<br />
celliere , Camerlengo , e Penitenziere<br />
maggiore (/^.), mentre della Traslazio-<br />
ne de'corpi de'sommi Pontefici, a que-<br />
sto articolo ne descrissi il ceremoniale e<br />
treno. Dellecavalcate funebri pel trasporlo<br />
e Funerali de'sovrani e sovrane mor-<br />
ti in Roina,e ne riparlai negli articoli de*<br />
loro regni. Delle Cavalcate degli Amba-<br />
sciatori presso la s. Sede, e de'trenì de-<br />
gli ambasciatori nel loro formale ingresso<br />
in Roma (a Conclave avendo descritto il<br />
treno col quale vi si recano, e come ri-<br />
cevuli dal Maresciallo del Conclave)y\-<br />
cordando quello dell'ambasciatore del re<br />
delle due Sicilie, per la presentazione del<br />
Tributo (l.) della Cliinea. Della Cavalcata<br />
del Senatore <strong>di</strong> Roma, pel suo possesso<br />
in Campidoglio. Della Cavalcata<br />
degli I<strong>di</strong>fori della s. Rota Romana.<br />
Nell'articolo Carrozza ragionai <strong>di</strong> sua o-<br />
rigine e introduzione in Italia, prima in^<br />
cedendosi a cavallo o in Fa' ttiga [imi c\[\a'<br />
le articolo riparlai delle carrozze, delle<br />
se<strong>di</strong>e a ujano, delle se<strong>di</strong>e coperte e sc«)-<br />
perle, e delle lellighe usate ue'posscssi e<br />
TRE 269<br />
nella traslazione de'cadaveri de'Papi), ed<br />
i Papi anche in Se<strong>di</strong>a (f^.), coloro par-<br />
ticolari treni ivi notati, le quali se<strong>di</strong>e e<br />
lettighe tuttavia continuarono ad usare;<br />
della concessione fatta da Urbano Vili<br />
a'cavalli delle carrozze de'car<strong>di</strong>nali, de*<br />
fiocchi e ciuffi rossi a'finimenti, ed in qua-<br />
li circostanze i car<strong>di</strong>nali facevano ferma-<br />
re le loro carrozze, non che dell'eccessivo<br />
numero <strong>di</strong> carrozze portate ne' treni da<br />
alcuni, e <strong>di</strong> quelle troppo ricchissime.Chi<br />
porta seco il Papa in carrozza ne' <strong>di</strong>versi<br />
treni nobili o semipubblici, <strong>di</strong> città e detti<br />
impropriamente <strong>di</strong> campagna,nel privato<br />
per le trottate, delle villeggiature [F.)<br />
de P^iaggi[P\),usanL\o sempre {'Ombrel-<br />
lino (F.); e secondo i treni come guida i<br />
cavalli il cocchiere nobile, ed a chi spelta<br />
aprire e chiudere Io sportello della pon-<br />
tificia carrozza (<strong>di</strong> che ne feci parola in<br />
altri luoghi analoghi e nel voi. VII , p.<br />
41), con un cenno sulle carrozze palati-<br />
ne, da poco tempo essendosi tolto il costume<br />
<strong>di</strong> ascendere i servi la tavoletta nel<br />
davanti delle medesime, cioè ne'palalini<br />
frullonide'treni pontificii eanche ne'frul-<br />
loni che si adoperano fuori <strong>di</strong> tali treni.<br />
La ragione per cui incedevano i servi in<br />
della tavoletta, ossia avanti e non <strong>di</strong>etro<br />
i frulloni palatini, era per rispetto al Pa-<br />
pa, come si <strong>di</strong>ce; come per rispetto al Pa«<br />
pa, qualunque servo nell' entrare colie<br />
carrozze ne'palazzi apostolici ove risiede<br />
il Papa, <strong>di</strong>scendono dalle medesime, e in-<br />
cedono a pie<strong>di</strong> sino al luogo dove si fermano.<br />
Delle carrozze de* car<strong>di</strong>nali e <strong>di</strong><br />
verse loro specie; il car<strong>di</strong>nal decano, e .<br />
car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> famiglie principesche e d.<br />
quelle de'marchesi <strong>di</strong> Baldacchino {y.f<br />
godendo la prerogativa ne* treni <strong>di</strong> ga-»<br />
la d' intarsiare 1' oro alle seterie de' fi-<br />
nimenti e delle guarnizioni <strong>di</strong> seta del*<br />
le carrozze, e negli ombrellini, tutti i car-<br />
<strong>di</strong>nali e con qualunque treno usando<br />
V Ombrellino rosso o paonazzo, a secon-<br />
da del colore delle / esti che indossano<br />
(tranne il tempo incoi vanno in carroz-<br />
za cui Papa), inclusi vamenle alla loro
270 T U E<br />
pompa funebre, quale insegna <strong>di</strong>stinta<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità ; avendo inoltie <strong>di</strong>chiaralo i<br />
loro <strong>di</strong>fferenti treni, accompagnali dal-<br />
la Famiglia de" Car<strong>di</strong>nali (nel quale<br />
articolo notai pure quella de'prelati). Del<br />
treno e carrozza de' car<strong>di</strong>nali pel Fune-<br />
rale [V.).Y)\%^\W\ ancora de'particolari<br />
e <strong>di</strong>stinti treni de'prelati Patriarchi^ U<strong>di</strong>tore<br />
della Camera, Governatore dì<br />
Roma e Vice-Camerlengo, Tesoriere<br />
generale , Maggiordomo , Maestro <strong>di</strong><br />
camera (/^.); de'lreni propri de'vescovi<br />
ed altri prelati; de'lreni degli Ambascia-<br />
tori e Princìpi assistenti al soglio, del<br />
Senatore <strong>di</strong> lìomae Senato Romano (in<br />
questi due ultimi articoli meglio ripar-<br />
lai de'ioro treni), de'principi e marchesi<br />
<strong>di</strong> baldacchino, cioè delle seterie e om-<br />
brellinida loroadopralijlra'prelali l'om-<br />
brellino l'usa il solo u<strong>di</strong>tore generale del-<br />
la camera, come il primo tra' prelati <strong>di</strong><br />
fiocchetti. Ad Ombrellino tornai a rife-<br />
rire <strong>di</strong>verse eru<strong>di</strong>zioni sui <strong>di</strong>versi treni de'<br />
mentovati personaggi, massime del ma-<br />
gistrato romano. I ceremoniali, nella più<br />
parie tra<strong>di</strong>zionali, che riguardano V eti-<br />
chette de'lreni delle carrozze in un modo<br />
o nell'altro rimontano all' epoca che<br />
si resero comuni a'car<strong>di</strong>nah e altri. Nel-<br />
l'articolo Cappelle pontificie, car<strong>di</strong>na-<br />
lizie e PRELATIZIE, notai in ciascuna con<br />
quali treni vi si recano il Papa, i car<strong>di</strong>-<br />
nali, i prelati e gli altri, e genèricamente<br />
nel voi. Vili, p. 2*27 ; oltreché notai le<br />
particolarità pròprie delle funzioni <strong>di</strong> pos-<br />
sesso pe' car<strong>di</strong>nali Protettori nelle loro<br />
chiese e luoghi, o ne' loro Tìtoli car<strong>di</strong>-<br />
nalizi, ove parlai de' possessi de' car<strong>di</strong>-<br />
nali arcipreti, preti e <strong>di</strong>aconi nelle loro<br />
chiese. Wel citato volume dunque <strong>di</strong>chia-<br />
rai: i.° i <strong>di</strong>versi treni del Papaj a.^quelli<br />
de'car<strong>di</strong>nali; 3° quelli de'prelati <strong>di</strong> fioc-<br />
chetti, vescovi e allri prelati; 4-"n"^"*'^^'<br />
principe assistente al soglio, quelli del se-<br />
natore <strong>di</strong> Roma anco co'Paggi {F.), u-<br />
sali anche dal Papa nel suo possesso, e<br />
de' conservatori <strong>di</strong> Roma componenti il<br />
magistrato del Senato Romanoj non che<br />
TRE<br />
t\e] Maestro del s. Ospizio (F.). Di tulli<br />
questi treni riparlai non solo negli arti-<br />
coli ricordali , ma in lutti quelli che vi<br />
hanno relazione, per cui qui soloaggiungeròalcune<br />
nozioni o schiarimenti sui tre-<br />
ni del Papa e sui treni de car<strong>di</strong>nali. Primieramente<br />
avvertilo, a seconda del no-<br />
tato nel voi. XLI, p. 142, che spella a<br />
mg."^ Maestro <strong>di</strong> Camera, non solamen-<br />
te d'invitare le persone formanti i <strong>di</strong>ffe-<br />
renti corteggi del Papa, nia ancora <strong>di</strong> <strong>di</strong>-<br />
chiarare al Cavallerizzo maggiore (f.)<br />
la qualità del treno, perchè <strong>di</strong>a gli or<strong>di</strong>-<br />
ni analoghi nelle scuderie pontificie che<br />
presiede: del nuovo vestiario <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>gnitario<br />
laico palatino, <strong>di</strong> quello del Fo-<br />
riere maggiore, e <strong>di</strong> quelli de' laici ca-<br />
merieri segreti <strong>di</strong> spada e cappaiSopvan-<br />
numerari e d'onore, ne ragionai all'arti-<br />
colo Spada, ove ancor <strong>di</strong>ssi <strong>di</strong> quello pure<br />
rinnovato iìtt'Mazzieri del Papa, avver-<br />
tenza in<strong>di</strong>spensabile perchè gli uni e gli<br />
altri fanno parte del treno pel Possesso<br />
del Papa. A nche WGuar<strong>di</strong>e nobili ponti-<br />
fìcie, dopoché pubblicai il loro articolo, in<br />
parte venne variato l'uniforme loro.I Tre-<br />
ni del Papasì ponno <strong>di</strong>videre in 6 specie,<br />
cioè pubblico, semipubblico e nobile, <strong>di</strong><br />
città, privato, dì villeggiatura, <strong>di</strong>viag-<br />
gio'A'x tutti questi treni sempre fanno par-<br />
te le guar<strong>di</strong>e nobili pontificie, i.*' Il tre-<br />
no pubblico è quello magnifico e splen-<br />
<strong>di</strong>do della solenne Cavalcata ?i\\\\c» pel<br />
Possesso del Papa^xw parte esistente, più<br />
o meno <strong>di</strong>gnitoso a beneplacito de'Papi,<br />
e perciò <strong>di</strong>cesi solenne. 2." 11 treno se-<br />
mipubblico o nobile è quello col quale il<br />
Papa nuovo,preceduto iiii\Crocifero( F,)<br />
a cavallo sostenendola Croce pontifìcia<br />
(F.) astata (della quale riparlai con rile-<br />
vanti osservazioni nel voi. LXXVII, p.<br />
124)5 si reca dal Quirinale per la 2." e<br />
S.'' pubblica adorazione de'car<strong>di</strong>nali, alla<br />
cappella Sistina del Vaticano e alla con-<br />
tigua basilica <strong>di</strong> s. Pietro, ed in questa<br />
anche per la coronazione se il Papa vi si<br />
reca dal Quirinale; treno che ezian<strong>di</strong>o il<br />
Papa usa nel suo possesso con <strong>di</strong>versi cava-
TUE<br />
iieri e prelati a cnvallo, se la cavalcata non<br />
è completa con treno pubblico, a\ modo<br />
eceremoniale usalo sino e inclusive a Pio<br />
VI, nel quale treno cavalcavano anche<br />
il Papa, i car<strong>di</strong>nali e molti altri che ora<br />
più non cavalcano, sebbene in parte ab-<br />
bia luogo la cavalcata. Sino e inclusive<br />
a Leone X, il Papa, i car<strong>di</strong>nali ed altri,<br />
nella funzione del possesso v'incedevano<br />
ornali de' sagri paramenti, il Papa col<br />
Triregno [f\)'m capo, i car<strong>di</strong>nali e i ve-<br />
scovi colle Mitre, ed aveano luogo que*<br />
solenni riti e festeggiamenti ricordati a<br />
Possesso del 1*apa e ne' luoghi ivi cita-<br />
li, ed ecco perchè a sillatto nobilissimo e<br />
sontuoso treno, a modo <strong>di</strong> Trionfo (T-^'),<br />
fu dato il particolare titolo <strong>di</strong>stintivo <strong>di</strong><br />
treno pubblico e solenne. Quin<strong>di</strong> quel-<br />
lo che con gran<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni gli successe<br />
venne denominato tveno semipub-<br />
blico e nobile, vocabolo che si usa al-<br />
tresì a quel treno col quale il Papa nelle<br />
4 annuali cappelle che <strong>di</strong>rò, con due car-<br />
<strong>di</strong>nali in carrozza è preceduto dalla croce<br />
portala dal crocifero a cavallo,circondato<br />
t\k\'palafrenieri Qo\ decano loro alla por-<br />
tiera dritta (quando eravi il sotto-deca-<br />
no incedeva aiiinistra),edalla guar<strong>di</strong>a de-<br />
gli svizzeri a pie<strong>di</strong>, e dalle guar<strong>di</strong>e nobili<br />
pontificie vestite colla montura a mez-<br />
za gala, e <strong>di</strong> gala nella funzione della co-<br />
ronazione e in quella del possesso, nella<br />
quale ultima interviene ancora il capitano<br />
degli svizzeri a cavallo in gran tenu-<br />
ta, precedendo e chiudendo il treno i carabinieri<br />
e i dragoni a cavallo. Adunque<br />
col treno semipubblico e nobile il Papa<br />
recasi nelle 4 annuali cappelle papali, per<br />
la festa della ss. Annunziata, nella Chie-<br />
sa <strong>di</strong> s. Maria sopra Minerva^óì cui ri-<br />
parlai nel voi. LXXV, p. 1 16); per la fe-<br />
sta <strong>di</strong> s. Filippo IVeri, nella Chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Maria in Fallicellaj per la festa della<br />
Natività <strong>di</strong> Maria Vergine, nella Chiesa<br />
<strong>di</strong> s. Maria del Popoloj per la festa del<br />
car<strong>di</strong>nal s. Carlo Borromeo, nella Chie-<br />
sa de'ss. Ambrogio e C/7r/o. Questo tre-<br />
00 semipubblico o nobile, che precisa-<br />
TRE 271<br />
mente in<strong>di</strong>cai nel voi. Vllf, p. 227 e 228<br />
edaltrove,quantoalle due carrozze e mu-<br />
te pontificie, è tal qiiale a quello che si<br />
usava ad pompani nel seguito delle so-<br />
lenni cavalcate, anche per profittarne ad<br />
un eventuale bisogno d Papa, e qualche<br />
prelato delta corte pontificia; in somma<br />
si usano ora due mute, come e quando<br />
tutti degl' intervenienti della famiglia<br />
pontificia, oltre il Papa, andavano a cavallo,<br />
e perciò trovasi il treno mancante<br />
almeno <strong>di</strong> una m»Jta. Quin<strong>di</strong> ne consegue<br />
r incongruenza, che il Caudatario del<br />
Papa e gli Aiutanti <strong>di</strong> camera del Pa-<br />
pa (^')i oon avendovi posto, debbono<br />
andare nella carrozza nobiledel [."de'due<br />
car<strong>di</strong>nali che sono in carrozza col Papa,<br />
ed il caudatario trovandosi perciò non<br />
poco <strong>di</strong>stante dalla carrozza del Papa, è<br />
impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> giungere in tempo, secondo<br />
il suo uffizio, per sostenere la coda della<br />
sottana del Papa, allorché <strong>di</strong>scende dalla<br />
sua carrozza. E siccome anche il treno <strong>di</strong><br />
città {ovinasì <strong>di</strong> due sole mute pontificie,<br />
cosi con altra incongruenza gli aiutanti<br />
<strong>di</strong> camera del Papa devono prender luo-<br />
o nella carrozza e muta <strong>di</strong> mg."^ Mi l'Sgiordomo<br />
(f^.), ed anche in essa, come<br />
nella carrozza car<strong>di</strong>nalizia, in ragione del-<br />
l'abito paonazzo <strong>di</strong> Jìiantello/ie, sebbene<br />
laici, prendono la mano al sacerdote cappellano,<br />
gentiluomo o maestro <strong>di</strong> came-<br />
ra tanto del car<strong>di</strong>nale che del prelato; lo<br />
scopatore segreto poi e il decano del Papa<br />
prendono posto nella carrozza e mu-<br />
ta <strong>di</strong> mg." Maestro <strong>di</strong> camera (f\). Tutti<br />
i famigliari pontificii dovrebbero ince-<br />
dere unicamente in carrozze palatine, e<br />
non quasi men<strong>di</strong>care il posto nelle car-<br />
rozze <strong>di</strong> altri, non essendoci in ciò nep-<br />
pure la <strong>di</strong>gnità del Papa sovrano padro-<br />
ne. Cresce l'incongruenza se si riflette, che<br />
nei detti due treni semipubblico e <strong>di</strong> cit-<br />
tà, siedono nelle altre carrozze frullo-<br />
ni palatini formanti i medesimi treni,de*<br />
famigliari pontificii inferiori <strong>di</strong> grado al<br />
caudatario, ed a!^li aiutanti <strong>di</strong> camera del<br />
Papa, i quali appartengono alla Simiglia
272<br />
TRE<br />
nobile ponlificia e fanno parte della Ca-<br />
irn ra .sci^rcta (/ .). Chi amò sempre il<br />
decoro delia poulifìcia corte, espose le <strong>di</strong>scorse<br />
osservazioni al ^/
TRE<br />
e spa<strong>di</strong>no al fianco). Tanto si legge nel-<br />
I* Ksdtta relazione della cavaleata con<br />
la quale la S,<strong>di</strong> N. S, P, Pio IX si por-<br />
to a prendere il solenne possesso del-<br />
Li basilica hateranense (compilata ci*<br />
ti. Giovanili Arcieri, allora segretario <strong>di</strong><br />
mg/ Me<strong>di</strong>ci maestro <strong>di</strong> camera e <strong>di</strong> pre-<br />
sente car<strong>di</strong>nale), nella quale dopo i pic-<br />
clielti de' dragoni e de' carabinieri, se-<br />
guirono due commissari battistrada. No*<br />
terò che l'uniforme giornaliero de'com-<br />
missari battistrada si forma dell'abito o<br />
montura <strong>di</strong> panno bleu filettato <strong>di</strong> panno<br />
rosso, con galloncini d'oro al colletto,<br />
a'paramani ea'pattini; calzoni simili, sti-<br />
vali con isperoui e spa<strong>di</strong>no: il cappello è<br />
puntato, gallonalo d* oro, con coccarda<br />
pontificia e pennacchio <strong>di</strong> penne turchi-<br />
ue. Inoltre usano mezze spalline, dette<br />
mozzetle. L'or<strong>di</strong>nanza o inserviente che<br />
ha cura del cavallo de'ballislrada,èf;Mni-<br />
gliare palatino e veste come gli scopatori<br />
de'corlilide'[)alazzi apostolici. Essa ne'tre-<br />
ni <strong>di</strong> citta monta sulla tavoletta <strong>di</strong> <strong>di</strong>etro<br />
del frullone <strong>di</strong> seguilo al treno pontificio;<br />
prima faceva altrettanto ne* privali, ma<br />
ora resta nel cortile pontificio, per prende-<br />
re ilcavallo del battistrada al suo ritorno.<br />
Il cavallerizzo d'opera delle scuderie pon^<br />
lificie, ne' treni semi pubblici addestra e<br />
vigila la ujula che cavalca il crocifero, e<br />
veste l'uniforme. Questo si compone <strong>di</strong><br />
cappello montato come quello de'milita-'<br />
ri con coccarda pontificia,con cappiola <strong>di</strong><br />
gallone in oro e fiocchi a pizzi <strong>di</strong> canu-<br />
tiglia parimenti in oro. L'uniforme è <strong>di</strong><br />
panno bleu fatta ad un petto sullo stile<br />
niilitaTe,con bottoni dorati e triregno in-<br />
ciso su <strong>di</strong> essi, paramani e collo non che fi-<br />
letti, il lutto <strong>di</strong> panno amarante, con pic-<br />
colo galloncino intorno sì al collo che a'<br />
paramani ed a'paltini <strong>di</strong><strong>di</strong>etro. I calzoni<br />
sono <strong>di</strong> pelle bianca stretti a coscia,stivali<br />
alia scu<strong>di</strong>era falli a cai/ella con isperoni<br />
dorati. Al fianco ha il palossocon manico<br />
nero guarnito (li metallo dorato. La car-<br />
rozza nobilissima in cui siede ill'ontciìce<br />
c liiata da (isupcibi e granili gu valli uio-<br />
TRE 273<br />
relli (Pio VI usava cavalli storni chiari),<br />
coperti da ricchi finimenti <strong>di</strong> velluto cre-<br />
misi guarniti <strong>di</strong> metalli dorati, guidati<br />
dal cocchiere e cavalcante nobili, vestiti<br />
con giubboni o casacche <strong>di</strong> velluto cre-<br />
misi trinato d'oro e con uianiche <strong>di</strong> broc-<br />
cato pendenti, camiciole <strong>di</strong> ganzo d'oro<br />
rossojcalzoni simili allecasacche,collaroe<br />
nianichetti <strong>di</strong> merlelto,stivali <strong>di</strong> pelle ros-<br />
sa con merletto <strong>di</strong> filo bianco, e parrucca<br />
in testa con cipria. Devo ancora notare,<br />
perchè altrove lo promisi, alcune nozioni<br />
riguardanti alcuni degl' in<strong>di</strong>vidui della<br />
scuderia pontificia,che fa imo parte de'tre-<br />
ni semipubblici, oltre quanto a Famigli,!<br />
poivTipicu e altrove <strong>di</strong>ssi degl'inservienti<br />
della scuderia, avendo pure parlalo del<br />
sodalizio de'cocchieri, e <strong>di</strong> quelli de'car-<br />
<strong>di</strong>nali e altri a Famiglia de'car<strong>di</strong>nali ec.<br />
I cocchieri e cavalcanti della 2.'' mula del<br />
treno semipubblico vestono casacche <strong>di</strong><br />
panno cremisi e <strong>di</strong> velluto, e bragiuole o<br />
collari <strong>di</strong> lino bianco con merletto. No-<br />
terò che il cocchiere nobile va a caval-<br />
lo ne* treni pubblici e semipubblici, e<br />
talvolta anco in quello <strong>di</strong> città ; negli al-<br />
tri siede in cassetta, I garzoni <strong>di</strong> scude-<br />
ria incedono a pie<strong>di</strong> ne' treni nobili, e<br />
sulla tavoletta <strong>di</strong> <strong>di</strong>etro della 2." muta<br />
negli altri treni. Nel ppntificato <strong>di</strong> (Gre-<br />
gorio XVI, dal maggiordomo mg.' Mas-<br />
simo fu accordalo un uniforme all'iuten-<br />
denle delle scuderie pontificie. Questo<br />
si compose del cappello montato a stile<br />
militare con coccarda pontificia, fiocchi<br />
a pizzi e cappiola doppia, il lutto <strong>di</strong> gru-<br />
noni d'oro. Uniforme <strong>di</strong> panno bleu, pa-<br />
rimenti a stile militare, fallo ad un pello,<br />
con bottoni dorali e triregno inciso; cullo,<br />
paramani e filetti <strong>di</strong> panno amarante con<br />
ricacni, sì al collo che a'paramani, a'pal-<br />
tini <strong>di</strong> <strong>di</strong>etro, come pure all'intorno delle<br />
falde, con triregni ricamali a' pizzi delle<br />
medesime, il tutto in oro. Calzoni stretti<br />
a coscia <strong>di</strong> panno bianco, con isti vali alla<br />
scu<strong>di</strong>era falli a calzetta, speroni <strong>di</strong> metallo<br />
cisctlali e dorali. Spada con impu-<br />
gnatura doralUj e muuicu d'avorio biuu^
274<br />
'^^ ^ E<br />
co con cordone e fiocco <strong>di</strong> granoni d'oro<br />
corrispondenti alla guarnizione del cap-<br />
pello. Nel treno della cavalcata ricor-<br />
tlala ne! possesso del regnante Pio IX,<br />
dopo i due coniniissari battistrada, ca-<br />
valcò il maestro <strong>di</strong> stalla e intendente<br />
delle scuderie pontificie col descritto u-<br />
niforme, seguito da i\n picchetto delle<br />
guar<strong>di</strong>e nobili pontificie, e dal foriere<br />
niaggiore e cavallerizzo maggiore. Tutti<br />
i cocchieri e addetti alle scuderie pon-<br />
tifìcie usano calze rosse. Debbo ora no-<br />
tare alcune variazioni falle nel vestia-<br />
rio delle guar<strong>di</strong>e nobili, e altro, nel!' o<strong>di</strong>erno<br />
pontificato. Le guar<strong>di</strong>e nobili non<br />
più usano i cappelli a punte; ma dalla<br />
processione del Corpus Domini del 1 847,<br />
come registrai nel voi. XLV, p. i 87, hanno<br />
Telmo alla foggia piemontese con coc-<br />
cia d'argento e cresta dorata, aggiungen-<br />
dovi nella gala e nella mezza gala il pen-<br />
nacchio <strong>di</strong> penne bianco-nere, e la co-<br />
da<strong>di</strong> crino nero. Le loro trombe poi hanno<br />
il pennacchio <strong>di</strong> penne rosse, e coda<br />
<strong>di</strong> crino bianco. Anche le spalline delle<br />
guar<strong>di</strong>e sono ora alla foggia piemontese.<br />
1 capitani comandanti dello slesso cor-<br />
po, il vessillifero <strong>di</strong> s. Chiesa, il tenente<br />
delie medesime guar<strong>di</strong>e nobili, usano il<br />
descritto elmo, solo sono <strong>di</strong>stinti da pen-<br />
nacchi fjrraati da un airone. La mezza ga-<br />
la delle guar<strong>di</strong>e nobili consiste nel vestia-<br />
rio <strong>di</strong> S[ala, meno Tuniforme rosso. L'or-<br />
<strong>di</strong>nanza delle guar<strong>di</strong>e nobili veste alla fog-<br />
gia de'dragoni pontificii, non più incede<br />
ne'treni papali sulla tavoletta <strong>di</strong> <strong>di</strong>etro del<br />
frullone <strong>di</strong> seguito, ma procede a cavallo<br />
in tutti i treni, ed in cpiello privato dopo<br />
la 2." muta. Attualmente i gendarmi ei<br />
dragoni pontificii del seguito del Papa<br />
sempre indossano la gran tenuta, ed il lo-<br />
ro uffiziale è preceduto dal tromba pro-<br />
prio. Il 3.° treno del Papa, col quale si<br />
porla per Roma alle cappelle papali e al-<br />
tre sagre funzioni, ed alle visite <strong>di</strong> chie-<br />
se, monasteri, stabilimenti e sovrani, da<br />
alcuni viene chiamato nobile, semipub-<br />
blico , <strong>di</strong> campagna ^ e iwìche prii^ato: \)q\<br />
TRE<br />
riferito e ragionato più sopra, mi sem-<br />
brano tutte denominazioni improprie, ed<br />
il suo giusto e più conveniente nome è<br />
quello <strong>di</strong> treno <strong>di</strong> città, poiché affatto è<br />
<strong>di</strong>verso da' menzionati treni, e il chiamar-<br />
lo con tali vocaboli confonde gii uni co-<br />
gli altri e forma contrad<strong>di</strong>zione, e non è<br />
sinonimo <strong>di</strong> essi come talvolta <strong>di</strong>ssero i<br />
Diari <strong>di</strong> Roma e i Giornali <strong>di</strong> Roma,<br />
certamente inavvertenteuiente. Tutlociò<br />
lo notai in più luoghi,come nel voi. Vili,<br />
p. Ì27, nel ilescrivere questo treno <strong>di</strong> città.<br />
Infatti lessi in molli Diari <strong>di</strong> Roma<br />
confuso (piesto treno <strong>di</strong> città co'suddelli<br />
impropri vocaboli, ed anche con quello <strong>di</strong><br />
for/na pubblica. Si legge nel Giornale <strong>di</strong><br />
Roma del 1 854, descrivendo le visite fat-<br />
te dal Papa <strong>di</strong> chiese, monasteri, ec. nel<br />
Carnevale, cioè nel n.°45: Sua Santità si<br />
condusse con treno privato, dal Valica-<br />
no all'oratorio del Cara vita; e che tre gior-<br />
ni dopo con egual treno &\ recò nella chie-<br />
sa (li s. Lorenzo in Damaso; in<strong>di</strong> <strong>di</strong>ce nel<br />
n." 49:<br />
pubblica alla chiesa del Gesù. Sta in fat-<br />
^'^i^'a Santità recossi informa semi-<br />
to che il Papa andò in detti luoghi soltanto<br />
col treno <strong>di</strong> città, il quale perquan-<br />
to vado <strong>di</strong>cendo, non è né il privato, ne<br />
d\ forma semipubblica. Credo bene ciò<br />
notare, perevitare equivoci e censure, nel<br />
descrivere silfatli treni co'propri e conve-<br />
nienti loro vocaboli. Rilevai altrove, che si-<br />
no al declinar del secolo passato,i Papi an-<br />
checol treno<strong>di</strong>cittù si portavano alle cap-<br />
pelle, ezian<strong>di</strong>o pe'funeralide'car<strong>di</strong>nali, in<br />
compagnia <strong>di</strong> due car<strong>di</strong>nali nella carroz-<br />
za, preceduti e corteggiati da molti nobi-<br />
li, noi» che dal cavallerizzo e dal foriere<br />
maggiori, e da'prelati a cavallo, i quali e-<br />
rano seguiti dal governatore <strong>di</strong> Roma e<br />
dal crocifero colla croce pontificia, pure<br />
a cavallo; in<strong>di</strong> appresso la pontificia car-<br />
rozza cavalcavano i cavai leggi eri, e nella<br />
2.^ carrozza incedevano il maggiordomo,<br />
il maestro <strong>di</strong> camera , seguiti dalle co-<br />
razze a cavallo: <strong>di</strong> più la carrozza del Pa -<br />
pa era circondata dalla guar<strong>di</strong>a svizzera<br />
a pie<strong>di</strong>. Inoltre cavalcavano gli aiutanti
TRE<br />
<strong>di</strong> camera intorno alla carrozza, ed anche<br />
il principe assistente al soglio, ec. A que-<br />
sto complesso <strong>di</strong> treno pare che gli potesse<br />
in parte convenire la qualifica, m^òr-<br />
tìia scmipubblica^ essendo un simulacro<br />
e una specie delle cavalcate de'treni se-<br />
mipubblici o nobili, ne'quali i Papi tal-<br />
volta invece <strong>di</strong> cavalcare, andavano nel-<br />
la lettiga aperta da tutti i lati, portata da<br />
due nobili cavalli IVigioni; altra cavalcata<br />
semipubblica era quella colla quale il Pa-<br />
pa nel I ."giorno <strong>di</strong> quaresima si portava<br />
a celebrare la Ciippella in s. Sabina , ed<br />
anche in se<strong>di</strong>a o in lettiga. Lai/ sortila<br />
che fece Benedetto XIV dopo la sua ele-<br />
zione, portandosi a orare in s. Maria degli<br />
Angeli nelle ore pomeri<strong>di</strong>ane, si formò<br />
t\'\ questo treno. Precedevano a cavallo 4<br />
cavalleggieri e due lancie spezzate, il cro-<br />
cifero pure a cavallo colla croce. In<strong>di</strong> se-<br />
guiva la mula pontificia col Papa e i pre-<br />
lati Colonna maggiordomo e Sciarra Co-<br />
lonna maestro <strong>di</strong> camera, con attorno a<br />
pie<strong>di</strong> 12 svizzeri e due loro uHlziali; non<br />
che due aiutanti <strong>di</strong> camera a cavallo, ed<br />
uno scopatore segreto con valigia a ca-<br />
vallo.Nella 2.^ muta incedevano mg.' Piea-<br />
li I .''maestro delle ceremonie, e 5 prelati<br />
famigliari, giacche è noto che sino a Pio<br />
VII le carrozze erano gran<strong>di</strong> e si chiamavano<br />
stufe, e vi si andava in 6 perchè in-<br />
nanzi agli sportelli si ponevano due ban-<br />
chetti ove sedevano due in<strong>di</strong>vidui. Segui»<br />
vano 12 cavalleggieri, e altrettante coraz-<br />
ze a cavallo. Talvolta i Papi si recarono<br />
allecappelleo alla visita <strong>di</strong> chiese con treno<br />
<strong>di</strong> città in carrozza, e nel ritorno fu-<br />
rono portati in se<strong>di</strong>a a mano; altri andarono<br />
e tornarono in se<strong>di</strong>a a mano. Rimar-<br />
cai a suo luogo, che ne'treni <strong>di</strong> città, per<br />
impotenza o assenza del maggiordomo o<br />
ifel maestro <strong>di</strong> camera, andò nella carrozza<br />
del Papa o 1* elemosiniere o il cameriere<br />
segreto; luttavolta trovo m* Diari<br />
<strong>di</strong> Roma del 1 794» che per la festa <strong>di</strong> s,<br />
Domenico si recò Pio VI alla chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Maria sopra Minerva, avendo seco il so-<br />
lo aia|»giordonK>j per \\ut\ essere bene ri-<br />
TRE 175<br />
stabilito il maestro <strong>di</strong> camera. II 4-° t^'e *<br />
no del Papa è quello privato o <strong>di</strong> trot'<br />
tata, fuori delle porte <strong>di</strong> Roma per trot-<br />
tare o passeggiare , e anche traversando<br />
la città, o per visitare qualche car<strong>di</strong>nale<br />
infermo, ovvero per recarsi in alcun luo-<br />
go privatamente. Esso si compone del<br />
commissario battistrada a cavallo, segtio-<br />
no due guar<strong>di</strong>e nobili, in<strong>di</strong> la carrozza<br />
pontificia con muta a 4cavaHi, guidati ia<br />
cassetta dal cocchiere nobile , al sinistro<br />
cavallo del bilancino dal cavalcante no-<br />
bile. Nella medesima alla sua se<strong>di</strong>a siede<br />
il Papa, e rimpetlo due camerieri segre-<br />
ti partecipanti per turno: <strong>di</strong>etro alla car-<br />
rozza vi sono due palafrenieri coll'om-<br />
brellmo, calla sottoposta tavoletta il gar-<br />
zone <strong>di</strong> scuderia. A Ilo sportello destro cavalca<br />
l'esente delle guar<strong>di</strong>e nobili, uà<br />
drappello del quale, con alla testa un ca-<br />
detto, segue la carrozza. In<strong>di</strong> viene la 2.*<br />
mula <strong>di</strong> 4 cavalli, guidati dal cavalcan-<br />
te e dal cocchiere, col frullone palatino,<br />
nel quale prendono luogo un aiutante <strong>di</strong><br />
camera, uno scopatore segreto col solito<br />
occorrente pel Papa, ciò che negli altri<br />
treni porta il famiglio pontificio detto impropriamente<br />
facchino <strong>di</strong> camera e men-<br />
tre veste <strong>di</strong> nero, ed il decano de' palafrenieri<br />
con due cuscini coperti <strong>di</strong> dama-<br />
sco rosso pel Papa,oude servirsene qualo-<br />
ra visitasse qualchechiesamegli altri treni<br />
<strong>di</strong> città e semipubblici, anche <strong>di</strong> villeggia-<br />
tura e<strong>di</strong> viaggi, orduiariamenteilyZor/ere<br />
porta i cuscini foderali <strong>di</strong> velluto in seta<br />
o velluto <strong>di</strong> color rosso con galloni d'oro<br />
e fiocchi frammisti a oro; in Roma comunemente<br />
pone il cuscino al Papa perge-<br />
nnfletlere \\ foriere. Dietro a questa car-<br />
rozza vanno i servi de* mentovati came-<br />
rieri segreti, ed in una tavoletta più a<br />
basso andavano i due inservienti o or<strong>di</strong>-<br />
nanze delle guar<strong>di</strong>e nobili e del battistra-<br />
da, che hanno in cura i loro cavalli. LeoneXIlinvecedelleguar<strong>di</strong>e<br />
nobili, in que-<br />
sto treno privato <strong>di</strong> trottata, si faceva accompagnare<br />
dalla Miliziapontificin (/'.)<br />
de'drngoniii cavallo, introdotti circa nel
276<br />
TRE<br />
pontificato d'Innocenzo XII, i quali <strong>di</strong>-<br />
poi successero alle Corazze (/^.),ragguar-<br />
devole guar<strong>di</strong>a pontificia a cavallo, però<br />
inferiore a quella de'nobili cavalleggie-<br />
r/, che fmono succeduti dalle guar<strong>di</strong>e no-<br />
bili. Pio Vili in questo stesso treno si fe-<br />
ce accompagnare da'<strong>di</strong>agoni e dalle guar-<br />
<strong>di</strong>e nobili, cioè, oltre il battistrada, pre-<br />
cedevano due dragoni, in<strong>di</strong> due guar<strong>di</strong>e<br />
nob<strong>di</strong>, poi la i.'muta della carrozza pon-<br />
tificia seguila dal drappello delle guar-<br />
<strong>di</strong>e nobili, poscia la 2." muta col frullo-<br />
ne, dopo il quale cavalcava il picchetto<br />
de'dragoni. Altrettanto nel suo pontifica-<br />
to praticò Gregorio XVI. Nel vol.I,p. 171,<br />
col. f.*',dando qualche cenno del mio ono-<br />
revole urticio, credo <strong>di</strong> poter essere in grado<br />
<strong>di</strong> riferirlo esatto; ma essendosi certamente<br />
sturbala la composizione della<br />
slampa, erroneamente apparisce, che iii<br />
questo treno privato l'aiutante <strong>di</strong> camera<br />
sieda nel frullone <strong>di</strong> seguito, con due<br />
camerieri segreti^ i quali come <strong>di</strong>ssi <strong>di</strong><br />
sopra e in più luoghi incedono nella r.'<br />
carrozza col Papa. Qui poi <strong>di</strong>rò, che in<br />
lutti i treni, se avviene che cada la piog-<br />
gia, anco poca, la benignità de' Papi fa<br />
<strong>di</strong>sfribuije paoli 3 a'seguenti, se formano<br />
il seguito, cioè oltre il battistrada, per<br />
ciascuno degli addetti alla scuderia pon-<br />
tificia, e del ma^^giordomo e maestro <strong>di</strong><br />
camera in servizio,così a'palafrenieri pon-<br />
tificii; a'servi del Qiaggiordomo,del mae-<br />
stro <strong>di</strong> cauìera, dell'elemosiniere, del sa-<br />
grisla, del fbriei-e maggiore, del caval-<br />
lerizzo maggiore, ed a'servi de' camerieri<br />
segreti; a due inservienti o or<strong>di</strong>nanze del-<br />
le guar<strong>di</strong>e nobili e del battistrada; ed a*<br />
dragoni, tranne l'uniziale, del seguito de*<br />
treni medesimi. Hanno pure i 3 paoli in<br />
lutti i treni, se piove, il decano, lo scopa-<br />
tore segreto, il lacchino <strong>di</strong> camera, l'aiu-<br />
tante <strong>di</strong> credenza , sebbene incedono in<br />
carrozza, ed il facchino <strong>di</strong> floreria che va<br />
colla carrozza del sagrista e del fioriere.<br />
Dell'elemosina che si suol fare, o dal Papa<br />
stesso, QàùWElemosiniere del Papa^<br />
ovvero da un cameriere segreto o da un<br />
TR E<br />
aiutante <strong>di</strong> camera, in tutti i treni, ragio-<br />
nai nell'in<strong>di</strong>cato articolo. 11 5.° treno del<br />
Papa è il treno <strong>di</strong> Fillcggiatura {J"^')li<br />
6.'' treno del Papa è il treno deFing-<br />
De* Treni de^ Car<strong>di</strong>nali e de* Treni<br />
de'Prelatiy trattai negli articoli ricordali<br />
<strong>di</strong> sopra, accompagnati dal corteggio de*<br />
Famigliari de' Car<strong>di</strong>nali e de' Prelati<br />
(/^.),sia per le Cappelle Pontificie, Car-<br />
<strong>di</strong>nalizie e Prelatizie (delle quali a'Iuo-<br />
ghi loro ulteriormente ne ragionai), sia<br />
per possessi e altre funzioni e ceremonie,<br />
sia ancora per Fisile {F.) e con quelle<br />
^e^^z'notate ne'propri luoghi. De'<strong>di</strong>versi<br />
treni pel nuovo Ctì5rfZm(^/e (/^^.) <strong>di</strong>ffusamente<br />
ragionai a'rispetlivi articoli; non<strong>di</strong>meno<br />
essendomi compiaciuto <strong>di</strong> veder<br />
lodevolmente pubblicato colle stampe il<br />
seguente ceremoniale dalla s. Congrega-<br />
zione Ceremoniale, ^QV l'uniformità tanto<br />
necessaria nella curia e corte romana,<br />
o per <strong>di</strong>r meglio nella gerarchia ecclesia-<br />
stica de' principi della Chiesa, mi piace<br />
qui appresso riportarlo per maggior u-<br />
tilità e <strong>di</strong>ffusione, in<strong>di</strong>cando i luoghi prin-<br />
cipali ove con molteplici eru<strong>di</strong>zioni ne<br />
trattai; e sebbene appariranno ripetizio-<br />
ni, alcuna cosa sarà col ceremoniale ret-<br />
tificata, poiché appunto col decreto <strong>di</strong><br />
detta s. congregazione si risolvettero <strong>di</strong>-<br />
versi punti controversi, e si stabilì un'uniforme<br />
e invariabile osservanza. Eccone<br />
il titolo: Ceremoniale da tenersi da<br />
un nuovo Car<strong>di</strong>nale nella sua promo^<br />
zione al car<strong>di</strong>nalato, Roma dalla tipo-<br />
grafia della rev.Camera Apostolica 1 856.<br />
Nelle ore pomeri<strong>di</strong>ane del giorno stesso<br />
in cui il personaggio è promosso alla su-<br />
blime <strong>di</strong>gnità car<strong>di</strong>nalizia, mezz'ora prima<br />
dell'intimo ricevuto dal maestro del le<br />
ceremonie, per portarsi al palazzo ap(fstolico<br />
per ricevere dalle mani del Papa<br />
la Berretta Car<strong>di</strong>nalizia (F.), dal novello<br />
car<strong>di</strong>nale si spe<strong>di</strong>sce al medesimo<br />
palazzo un frullone, col caudatario in sot-<br />
tana e ferraioloue nero <strong>di</strong> seta, col cap-<br />
pellano coir abito simile, ed uno o due
TRE<br />
camerieri vestili <strong>di</strong> nero, in ferraiolone<br />
eguale, i quali ultimi dentro un fazzoletto<br />
<strong>di</strong> seta paonazza guarnito <strong>di</strong> meilelto d'o-<br />
ro, portano la Mazzetta (/^.) paonazza,<br />
il Rocchetto (^^•)i la Fascia (T .) co'fioc-<br />
clii d'oro, il Cappello da Car<strong>di</strong>nale (F.)<br />
usuale rosso col fiocco d'oro, ed anche per<br />
precauzione il Berrettino Car<strong>di</strong>nalizio<br />
(/ .), per usarlo qualora non fosse adatto<br />
quello che poi presenta al car<strong>di</strong>nale il<br />
BuMolante [f .) soltoguardaroba : lutti<br />
giunti al palazzo apostolico,aspellano l'ar-<br />
rivo del loro padrone nell'appartamento<br />
del car<strong>di</strong>nal Segretario <strong>di</strong> stato (F.). Il<br />
decano in abito nero <strong>di</strong> formalità, col fer-<br />
raiolone <strong>di</strong> seta nera e il cappello appun-<br />
talo, precede il car<strong>di</strong>nal po<strong>di</strong>one,e lo at-<br />
tende al (ine della scala <strong>di</strong> detto apparta-<br />
mento, per aprire lo sportello <strong>di</strong> sua car-<br />
rozza. Dopo pallila la detta carrozza, il<br />
nuovo car<strong>di</strong>nale vestilo colle calze pao-<br />
nazze, ^(Y/ryyc nere senza l'orlatura rossa,<br />
cullare paoaaiio, sottana paonazza, y}?-<br />
scìa paonazza co'fiocchi <strong>di</strong> seta, mantel-<br />
le tta paonazza, berrettino nero, e cap-<br />
pello usuale nero, col fiocco prelatizio s'è<br />
pre lato ytaonla nella propria carrozza,che<br />
non deve essere quella <strong>di</strong> gaia , e le cui<br />
]>an<strong>di</strong>nelle rimangono spiegate, insieme<br />
ai maestro <strong>di</strong> camera e al gentiluomo^<br />
vestiti de'Ioro abiti, ed i quali siedono a<br />
lui rimpelto, poiché il car<strong>di</strong>nale in que-<br />
st'accesso non può ammettere alcuno a<br />
spalla, ossia al suo fianco. La carrozza col<br />
car<strong>di</strong>nale è preceduta da un servo in li-<br />
vrea, senza VomhrellinOy ujentrealtridue<br />
servi pure a pie<strong>di</strong> la seguono, ed uno allo<br />
sportello o portiera destra facendo le veci<br />
del decano. Giunto il car<strong>di</strong>nale al palaz-<br />
zo apostolico, passa nell'appartamento del<br />
car<strong>di</strong>nal segretario <strong>di</strong> stato, dopo breve<br />
Irattenimento col quale,in una sua came-<br />
ra, deposte la fascia e la mantellella, assume<br />
la fascia co'fiocchi d'oro, il rocchetto<br />
e la mantellelta car<strong>di</strong>nalizia, e colla ber-<br />
retta nera in mano. Qualora il car<strong>di</strong>nale<br />
fosse /i(7/g70.9o( A .) chierico regolare, usa<br />
gli abiti eguali a quelli degli aiui cur<strong>di</strong>-<br />
TRE 277<br />
«ali , perii sempre <strong>di</strong> lana e non mai <strong>di</strong><br />
seta, tranne iudullo. Se poi è religioso<br />
<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne men<strong>di</strong>cante o monacale, deve<br />
usare sempre l'abito <strong>di</strong> lana del colore u-<br />
sato da religioso, né può n^ai indossare<br />
il rocchetto (senza maniche lo assumono<br />
iiell'indossareiparauìenti sagri), nè\ fioc-<br />
chi d'oro aWa fascia^ la quale deve esse-<br />
re <strong>di</strong> seta del colore corrispondente all'abito;<br />
come pure <strong>di</strong> seta saranno le mo-<br />
stre delle maniche o paramani, le asole<br />
co'bottoni e colleorlature,le mostre.della<br />
manielletta, e le fodere della mazzetta.<br />
Quin<strong>di</strong> ilnuovo car<strong>di</strong>nale viene accompagnato<br />
dal car<strong>di</strong>nal segretario <strong>di</strong> stalo<br />
dal Papa, nell'anticamera segreta del qua-<br />
le lascia il berrettino e la berretta neri.<br />
Il Papa gl'ioìpone sulle spalle la mazzet-<br />
ta paonazza ^ e sul capo la berretta rossa.<br />
Nel partire, il car<strong>di</strong>nale prende il berret-<br />
tino rosso che gli presenta il soltoguar-<br />
daroba, e se lo pone sul capo, e conse-<br />
gnala la berretta rossa al gentiluomo, si<br />
cuopre poi il capo col cappello rosso. Vi-<br />
sitato il car<strong>di</strong>nal segretario <strong>di</strong> stalo, parte<br />
dal palazzo e in<strong>di</strong> ascende nella sua car-<br />
rozza, le cui ban<strong>di</strong>nelle sono spiegate, con-<br />
segnando il cappello rosso al maestro <strong>di</strong><br />
camera. Questa carrozza è preceduta da<br />
im servo a pie<strong>di</strong>, nientre il decano incede<br />
allo sportello deslro, e al sinistro cammina<br />
un servo, gli altri servi procedendo<br />
<strong>di</strong>etro la carrozza, presso la quale segue<br />
il fiullone suddetto co'nominati cau-<br />
datario, cappellano e cameriere. Pel de-<br />
scritto allo i servi e i cocchieri usano li-<br />
vree comuni, i cavalli non devono avere<br />
alcun ornamento rosso a'finimenti; e se<br />
il nuovo car<strong>di</strong>nale occupava carica o <strong>di</strong>-<br />
gnità, che gli dava il <strong>di</strong>ritto degli ornamenti<br />
paonazzi o ver<strong>di</strong> a' cavalli, anno-<br />
veralo al Sagro Collegio (/ .) non fa-<br />
cendo piiìi parte della prelatura, dovendo<br />
<strong>di</strong>mettere ogni ornamento prelali?io,<br />
perciò in questo treno non può usare i<br />
fiocchi, le guide o atiro abbigliamento de'<br />
detti colori. Se la tra<strong>di</strong>zione della berret-<br />
ta lermiuasse verao mia^ il <strong>di</strong>ìcuuu deve
278<br />
TRE<br />
tener pronte 4 lanterne , per accompagnare<br />
il car<strong>di</strong>nale alla sua residenza. A<br />
MozzETTA e Berretta CARDINALIZIA par-<br />
lai della loro imposizione fatta da un de-<br />
legato apostolico, se il novello car<strong>di</strong>nale<br />
èini polente <strong>di</strong> recarsi a riceverle dalle ma-<br />
ni del Papa. In<strong>di</strong> il car<strong>di</strong>nale piosiegue<br />
a ricevere (e Fisite (/''.), cominciate nella<br />
mattina dopo la sua promulgazione. Nella<br />
seguente mattina il car<strong>di</strong>nale spe<strong>di</strong>sce un<br />
frullone senza fiocchi o guarnizioni rosse<br />
accavalli, con un gentiluomo e un servo,<br />
il quale si reca a ringiaziare i car<strong>di</strong>nali,<br />
i principi e gli ambasciatori, che manda-<br />
rono i loro gentiluomini per congratu-<br />
larsi <strong>di</strong> sua esaltazione^ e altrettanto se<br />
ciò fece, al senatore <strong>di</strong> Roma. Se un car-<br />
<strong>di</strong>nale era assente da Roma nel giorno <strong>di</strong><br />
sua promozione, per cui riceve ove sta il<br />
berrettino e la berretta car<strong>di</strong>nalìzia,^n\la<br />
guar<strong>di</strong>a nobile e A'òW Ablegato apo-<br />
;?fó//ro(^F.j,im ponendo la berretta il dele-<br />
galo del Papa, giunto che sia in Roma per<br />
ricevere il Cappello Car<strong>di</strong>nalizio ('''•),<br />
spe<strong>di</strong>sce il suo maestro <strong>di</strong> camera, vestito<br />
come sopra, con due servi in livrea usua-<br />
le, ed in frullone con cavalli senz'aleno<br />
ornamento rosso a'finimenti, al palazzo<br />
apostolico per notificare il suo arrivo al<br />
Papa e al car<strong>di</strong>nale segretario <strong>di</strong> slato,<br />
ed a questi per esporgli il desiderio the<br />
ha <strong>di</strong> essere ammesso pel suo mezzo alla<br />
pontificia u<strong>di</strong>enza. Nel giorno e ora de-<br />
stinata, il nuovo car<strong>di</strong>nale vestito coll'a-<br />
bilo car<strong>di</strong>nalizio paonazzo, cioè sottana,<br />
fascia co'fiocchi d'oro, rocchetto, manlel-<br />
lelta e mezzetta, con collare e calze pao-<br />
nazze, scarpe nere senza orlatura rossa,<br />
berrettiiìo rosso e cappello usuale <strong>di</strong> tal<br />
colore con fiocco d'oro,si conduce dal car-<br />
<strong>di</strong>nal segretario <strong>di</strong> stato e poi dal Papa,<br />
io compagnia del maestro <strong>di</strong> camera e<br />
gentiluomo co'Ioro abiti, il 2° lenendo<br />
la berretta in mano; accompagnalo da 3<br />
servi in livrea usuale, come il cocchiere,<br />
senza ombrellino esenz'alcun ornamento<br />
rosso a'finimenti de* cavalli, e le ban<strong>di</strong>-<br />
nelle della carrozza spiegate. Ne' giorni<br />
TRE<br />
che decorrono tra il suo arrivo e quello<br />
del Concistoro pubblico (F.) ^ il nuovo<br />
car<strong>di</strong>nale venuto in Roma, non può uscir<br />
<strong>di</strong> casa, e se per urgenza lo dovesse, per ri-<br />
lardarsi il dello concistoro, veste l'abito col<br />
ferraioletto senz'alcun ornato rosso, con<br />
collare e calze paonazze,scarpe nere senza<br />
orlatura rossa, berrettino rosso e cappel-<br />
lo nero con fiocco rosso intarsialo d'oro.<br />
Userà il frullone con due servi in livrea<br />
usuale, senza ombrellino, ne alcun orna-<br />
lo rosso a'finimenti dei cavalli, e le ban-<br />
<strong>di</strong>nelle saranno spiegale. Nella mattina<br />
del concistoro pubblico, il nuovo car<strong>di</strong>-<br />
nale deve trovarsi nel palazzo apostoli-<br />
co all'ora inlimatagli dal Cursore pon-<br />
tificio (Z^.). Vestirà l'intero abito car<strong>di</strong>-<br />
nalizio, cioè calze e collare rossi, sottana<br />
e fascia rosse o paonazze co'fiocchi d'oro,<br />
rocchetto, mantelletta e mozzetla rosse o<br />
paonazze, berrettino rosso, cappello usua-<br />
le rosso col fiocco intarsialo d'oro, e se<br />
a seconda de'tempi le vesti saranno rosse,<br />
userà le scarpe rosse, altrimenti saranno<br />
nere coli' orlatura rossa. Il caudatario<br />
indosserà per lai. 'volta l'abito che ado-<br />
pera nelle 6YZ/?yDe//e pontifìcie, cioè la sot-<br />
tana <strong>di</strong> seta paonazza, coli' orlatura, le<br />
asole e i bottoni neri, la fascia <strong>di</strong> seta pao-<br />
nazza con fiocchi e la croccia <strong>di</strong> saia pao-<br />
nazza. I servi indosseranno le livree <strong>di</strong><br />
gala, e si userà il treno nobile <strong>di</strong> 3 car-<br />
rozze. Precederà la I .''carrozza un servo <strong>di</strong><br />
vanguar<strong>di</strong>a senza l'ombrellino; il decano<br />
in abito anderà allo sportello destro; gli<br />
altri servi anderanno appresso a delta<br />
carrozza, la quale avràle ban<strong>di</strong>nelle spie-<br />
gale. Seguiranno le altre due carrozze. I<br />
cavalli avranno le guide e gli altri orna-<br />
menti rossi, meno i pennacchi o ciuffi, i<br />
quali insieme all'ombrellino si ripongono<br />
nella S." carrozza, per porli a' cavalli<br />
in tempo del concistoro. Dopo questo il<br />
car<strong>di</strong>nale nuovo ritorna al suo palazzo<br />
con quest' or<strong>di</strong>ne. Precede un servo <strong>di</strong><br />
vanguar<strong>di</strong>a coll'ombrellino, seguono gli<br />
altri servi innanzi lai."carrozza, la quale<br />
avrà le ban<strong>di</strong>nelle aperte, col decano allo
TRE<br />
sportello destro, e co'ca valli co*fiocclii e<br />
cinfìì sulla lesta. Nelle ore pomeri<strong>di</strong>ane<br />
<strong>di</strong> tal giorno il nuovo o i nuovi car<strong>di</strong>nali,<br />
ciascuno col treno <strong>di</strong> 3 carrozze, co'servi<br />
a pie<strong>di</strong>, si adunano in qualche casa reli-<br />
giosa, ove ricevuti i complimenti de'gen-<br />
tiluomini mandati da'car<strong>di</strong>nali, da'prin-<br />
cipi e dagli ambasciatori, in<strong>di</strong> si recano<br />
alla visita della l)a«ilica Vaticana e poi<br />
visitano il car<strong>di</strong>nale decano. Se è un car-<br />
<strong>di</strong>nalesolojicouìpiimenli li riceve nel pro-<br />
prio palazzo. Il i.Me'car<strong>di</strong>nali nuovi de-<br />
\e far intimar la truppa per la porteria<br />
della casa religiosa ove si adunano, la ca-<br />
valleria per la sii ada, la guar<strong>di</strong>a svizze-<br />
ra per la basilica Vaticana, e vi sarà chi<br />
nota i gentiluomini mandati pel corteg-<br />
gio. Il car<strong>di</strong>nale usa le scarpe nere orlate<br />
<strong>di</strong> rosso, coll'abilo rosso o paonazzo, cioè<br />
sottana, fascia, rocchetto, mantelletfa e<br />
mozzetla.Il caudatario usa la sottana pao-<br />
nazza con fascia simile e ferraiolone <strong>di</strong><br />
seta nera. Il decano farà porre il cuscino<br />
<strong>di</strong> panno rosso o paonazzo nella 3." car-<br />
rozza. Ciascun car<strong>di</strong>nale per proprio cor-<br />
leggio inviterà 3 prelati, cioè un vescovo<br />
e due prelati semplici, le cui carrozze se-<br />
guiranno quelle del car<strong>di</strong>nale. De'3 pre-<br />
lati invitati andrà ciascuno al palazzo ove<br />
risiede il car<strong>di</strong>nale da cui hanno ricevuto<br />
l'invito, con servi, livree e carrozze <strong>di</strong> ga-<br />
la. Quando sarà giunta l'ora d'uscire col<br />
nuovo car<strong>di</strong>nale, prenderanno posto nella<br />
carrozza nobile, il vescovo si porrà alla<br />
sinistra del car<strong>di</strong>nale e gli altri due pie-<br />
lati ne'posli <strong>di</strong> contro. Ricevute i car<strong>di</strong>-<br />
nali nuovi le congratulazioni, procedono<br />
alla basilica Vaticana col modo seguente,<br />
qualora essi sieno4. Precede un picchetto<br />
<strong>di</strong> soldati <strong>di</strong> cavalleria o dragoni, i servi<br />
de'car<strong>di</strong>nali coU'ombrellino e poi gli al-<br />
tri servi in truppa. La carrozza nerbile del<br />
I. "card ina le, il quale condurla seco il 2.°<br />
e gli cederà la destra; negli altri due po-<br />
sti siedono i due vescovi rispettivamente<br />
invitati. Quin<strong>di</strong> la carrozza nobile del 3."<br />
car<strong>di</strong>nale che avrà seco il 4-" co'vescovi<br />
come sopra. Se il numero de' car<strong>di</strong>noli<br />
TRE 279<br />
fosse <strong>di</strong>sparo, l'ultimo andrà nella suo car-<br />
rozza co'3 prelati da lui invitati. Agli spor-<br />
telli <strong>di</strong> dette carrozze vi saranno i rispet-<br />
tivi decani. Seguirà poi la carrozza nobi-<br />
le del 2.° e 4-" car<strong>di</strong>nale, nelle quali pren-<br />
deranno posto i prelati invitati, ed un ser-<br />
vo in livrea andrà alia portiera della car-<br />
rozza. Dipoi le seconde carrozze e quin<strong>di</strong><br />
le terze <strong>di</strong> ciascun car<strong>di</strong>nale, ed in esse<br />
prenderanno posto i maestri <strong>di</strong> camera, i<br />
gentiluomini, e gli altri famigliari nobili,<br />
cioè i caudatari e i camerieri. Seguiranno<br />
in fine le carrozze de'prelati, le quali sa-<br />
ranno scortale da due soldati <strong>di</strong> cavalle-<br />
ria che chiudono il treno. Noterò, che nel<br />
1 842 per la creazione o pubblicazione<br />
de'car<strong>di</strong>nali Acton, Vannicelli, Schwarzenberg.<br />
Corsi e Massimo, il car<strong>di</strong>nal A-<br />
cton condusse nella propria carrozza il<br />
car<strong>di</strong>nal Vannicelli, il car<strong>di</strong>nal Schwarzenberge<br />
il car<strong>di</strong>nal Corsi andarono nel-<br />
la carrozza del car<strong>di</strong>nal Vannicelli, ed il<br />
car<strong>di</strong>nal Massimo'andò nella carrozza del<br />
car<strong>di</strong>nal SchAvarzenberg , ciascuna carrozza<br />
con due prelati. Il car<strong>di</strong>nal Schwar-<br />
zenberg e il car<strong>di</strong>nal Massimo, come <strong>di</strong><br />
famiglie principesche, usarono 4 carrozze<br />
per ciascuno, e 3 ognuno degli altri: tut-<br />
te le carrozze erano co'ciufiì e fiocchi ai<br />
cavalli. Visitala la basilicaVaticana,i nuo-<br />
vi car<strong>di</strong>nali collo stesso metodo visitano<br />
il caviV\na\e Decano del Sagro Collegio<br />
(J^')i e poi fanno ritorno a' loro palazzi<br />
(per impotenza del car<strong>di</strong>nal decano, vi-<br />
sitano il car<strong>di</strong>nal sotto decano, ed il più<br />
recente esempio Io <strong>di</strong>erono a' 19 giugno<br />
1 856 i car<strong>di</strong>nali Alessandro Darnabò già<br />
segretario e ora prefetto della congrega-<br />
zione <strong>di</strong> propaganda //V/f', Gaspare Gras-<br />
sellini già conamissario pontificio straor-<br />
<strong>di</strong>nario per le 4 legazioni e pro-legalo <strong>di</strong><br />
Bologna, e Francesco de Me<strong>di</strong>ci d' Ol-<br />
lajano già maggiordomo, i quali si por-<br />
tarono ad ossequiare, dopo la visita del-<br />
la basilica Vaticana, il car<strong>di</strong>nal Mario<br />
Malici sotto decano del sagro collegio, come<br />
notificò il n." i4o del Giornale <strong>di</strong><br />
Roma: in questi casi lurestiluziouedellu
28o TRE<br />
\isifo 1' eseguisce co' nuovi car<strong>di</strong>nali lo<br />
slesso car<strong>di</strong>nal sotto-decano, come fece il<br />
car<strong>di</strong>nal Maltei in grande formalilà e accompagnalo<br />
da vari prelati, come leggo<br />
nel n.° 146 <strong>di</strong> dello Giornale). Ripeto,<br />
che <strong>di</strong> quanto altro riguarda i treni de'<br />
car<strong>di</strong>nali, usuali, <strong>di</strong> mezza gala e <strong>di</strong> gala,<br />
ne ragionai ne'Iuoglii in principio ricor-<br />
dali ed in altri che vi hanno relazione.<br />
De'treni e delie prerogative de* car<strong>di</strong>-<br />
nali Legati apostoliciy ragionai in tale<br />
articolo e in tulli gii altri che vi hanno<br />
relazione, ed in corsivo qui ricorderò i<br />
principali, per le loro <strong>di</strong>derenli specie, ed<br />
a seconda in che furono deputali gl'in-<br />
signiti <strong>di</strong> SI cospicua <strong>di</strong>gnità, sia per ese-<br />
guire funzioni ecclesiasliche, sia per trat-<br />
tare gravi affari, sia per felicitazioni o rap-<br />
presentanze, oltre i legali apostolici pel<br />
governo delle Legazioni o provincie del-<br />
lo stalo pontificio. Pertanto <strong>di</strong>chiarai a<br />
Concistoro, che in esso il Papa crea i car-<br />
<strong>di</strong>nali legali a latcre, e dà loro la Croce<br />
pontificia e l'insegna <strong>di</strong> due Martel-<br />
li. Quanto alla Croce astala e pontifi-<br />
cia^ questa viene portata innanzi a* legali<br />
dal proprio Cror//?'ro come il Cau-<br />
datario vestilo del suo abito compito e<br />
colla Croccia^ e per le pubbliche strade<br />
incede a cavallo, precedendo dappertut-<br />
to il car<strong>di</strong>nal legalo a latere, in qualunque<br />
chiesa ezian<strong>di</strong>o e in qualunque reg-<br />
gia d'imperatore, <strong>di</strong> re o<strong>di</strong> altro sovra-<br />
no, ftMinandosi il caudatario crocifero col-<br />
la croce legalizia nelle anticamere <strong>di</strong> det-<br />
te leggie. Quanto &.'Martelli, questi sono<br />
due specie <strong>di</strong> martelli posti sopra al-<br />
l'estremità <strong>di</strong> due aste, le quali si porta-<br />
no da due palafrenieri laleralraenfe al<br />
crocifero: sono una specie <strong>di</strong> Mazze d'ar-<br />
gento, antica insegna de'car<strong>di</strong>nali, al qua-<br />
le articolo la <strong>di</strong>ssi figura e derivazione<br />
delle insegne de' legati degli antichi ro-<br />
mani, pretori, proconsoli, consoli, <strong>di</strong>tta-<br />
tori, de're e de'primi imperatori, le quali<br />
consistevano ne' fasci <strong>di</strong> verghe com-<br />
poste <strong>di</strong> rann <strong>di</strong> betula o d'olmo insie-<br />
ine legali, iu mezzo a'quali Slava una scii-<br />
TRE<br />
re il cui ferro usciva dall'alto, e li portavano<br />
i litlori innanzi a' nominati ma-<br />
gistrali e principi. Quando i patriarchi<br />
<strong>di</strong> G erusaleninie erano legati de' Papi,<br />
in venerazione de'Iuoghi <strong>di</strong> Terra San-<br />
ta^ essi permisero loro l'uso della Tiara e<br />
altre insegne pontificie. I car<strong>di</strong>nali legali<br />
alatere\^Qv\^x\^\\\Q. incedono senza M^«telletta,co\<br />
Rocchetto scoperto, in segno<br />
d'autorità e gimis<strong>di</strong>zione, in ogni luogo<br />
compartendo colla mano destra l'aposto-<br />
lica Bene<strong>di</strong>zione, perciò al passaggio lo-<br />
ro si deve genuflelfere, rappresentando<br />
il sommo Pontefice: nelle chiese assumono<br />
la Cappa car<strong>di</strong>nalizia; don)e-<br />
stica mente e in privato procedono col<br />
ferraiolone rosso. In Roma nell* assen-<br />
za de' Papi, per /^7
TRE<br />
P/^/r/rm/a'figU i\e Sovrani, talvolta som-<br />
nntiisliando ilsolenne Bntk'sìmo^ci\iì\\\-<br />
ili presentando i pontificii donativi della<br />
Ho fin (Coro benedetta o delle Faseìe be-<br />
nedette, delle quali riparlai a Spagna per<br />
le ulti»ne donale. L' ultimo esempio dei<br />
leg.ili a Intere, lo<strong>di</strong>è in quest'anno il Pa-<br />
pa Pio IX nel nominare con breve apo-<br />
stolico il car<strong>di</strong>nal Costantino Patrizi vi-<br />
cario <strong>di</strong> Roma, \e^^\.o a latere a Parigi<br />
presso l'imperatore de'francesi JXapoleo-<br />
ne III, per rappresentarlo e nel <strong>di</strong> Ini pon-<br />
tificio nome fare da padrino nel compimento<br />
delle solenni ceremoniedel battesimo<br />
del suo primogenito principe imperiale<br />
Napoleone Eugenio Luigi Giovan-<br />
ni Giuseppe, dato alla luce dall'impera-<br />
trice Eugenia a' i6 marzo 1 856 il dì del-<br />
le Palme, chesid)ilo ricevè privntamenlerac(juadel<br />
battesimo da mg.' Menjaud<br />
vescovo <strong>di</strong> Nancy e <strong>di</strong> 7o»/, gran limosi-<br />
niere dell'imperatore, essendone padrino<br />
il Papa Pio IX, madrina la regina <strong>di</strong> Svc-<br />
zia e Norvegia Giuseppina figlia del prin-<br />
cipe Eugenio viceré d' llalia e duca <strong>di</strong><br />
Leuchleiiberg. Il treno e la forma colla<br />
quale il car<strong>di</strong>nal Patrizi si recò a Parigi,<br />
coinè incedette nel viaggio per la Francia<br />
e in ParigijColla descrizione della pom-<br />
posa funzione e le splen<strong>di</strong>de feste fatte pei<br />
solenne battesimo da lui somministrato<br />
nella meti opolitana al principe imperia-<br />
le, lo narrarono gli ollìciali Giornali <strong>di</strong><br />
Roma dal n.°i26 al n.^iSS inclusive, e<br />
la Civiltà cattolica nella 3.' serie, t. 3,<br />
p. loge 242. Dovendo limitarmi ad accennare<br />
quanto riguarda il treno e il trattamento<br />
ricevuto dal car<strong>di</strong>nal legato, mi<br />
limiterò in breve a <strong>di</strong>re. Partito il car<strong>di</strong>*<br />
naie da Roma a'4 giugno, co'prelati d'accom[)agno<br />
mg.' Pietro Giannelli u<strong>di</strong>tore<br />
<strong>di</strong> Rota, nig."^ Annibale Capalti segreta-<br />
rio della s. congregazione de'riti, e mg.*^<br />
Raffaele Monaco la Vallette , oltre vari<br />
ecclesiastici e secolari suoi famigliari, fu<br />
incontrato a Palo da mg.' Pietro Gramic*<br />
eia delegato apuslolico <strong>di</strong> Civitavecchia e<br />
dalle autorità, e salutalo dall'artiglierie<br />
VOL. LXXIX.<br />
T R E 28<br />
<strong>di</strong> quel forte. Giunto il car<strong>di</strong>nal legato al<br />
confine del lenitorio <strong>di</strong> Civitavecchia, fu<br />
compliuìentato dalla magistratura comunale<br />
e da'membri della camera <strong>di</strong> com-<br />
mercio, e presso la porta Romana da'lri-<br />
bunali e da' vari magistrati della provin-<br />
cia. Indossatosi dal car<strong>di</strong>nale l'abito car-<br />
<strong>di</strong>nalizio, col rocchetto scoperto, ed i pre-<br />
lati assunto l'abito prelatizio <strong>di</strong> mantelletta<br />
e rocchetto, entrò il car<strong>di</strong>nale in una<br />
carrozza <strong>di</strong> gala preceduto dal crocifero<br />
vestito <strong>di</strong> collare, sottana e fascia <strong>di</strong> seta<br />
paonazzi, e ferraiolone <strong>di</strong> seta nera, a ca-<br />
vallo portando la Croce dorata pontificia;<br />
e scortato dalla gendarmeria e da<br />
quanti l'aveano inchinato, il car<strong>di</strong>nale fe-<br />
ce il suo ingresso nella città messa a fe-<br />
sta. Venne inoltre complimentato dal comandante<br />
la guarnigione francese, che sì<br />
pose a destra della carrozza, e il suo aiu-<br />
tante a sinistra. L'ingresso seguì fra il suono<br />
<strong>di</strong> tutte le campane , delle trombe e<br />
tamburi de'francesi. Alla porta della cat-<br />
tedrale fu il car<strong>di</strong>nale accolto sotto bal-<br />
dacchino, le cui aste erano sorrette dai<br />
magistrati e da'inembri del tribunale. Ivi<br />
lo ricevè in abiti pontificali mg."^ Camil-<br />
lo Bisleti vescovo <strong>di</strong> Corneto e Civitavec-<br />
chia, alla testa del clero secolare e rego-<br />
lare, mentre i cantori della cappella cantarono<br />
: Ecce Sacerdoa Magniis, Dopo<br />
la bene<strong>di</strong>zione col ss. Sagraraento data dal<br />
vescovo, il car<strong>di</strong>nale si recò all'episcopio,<br />
ove ricevette gli omaggi dalle autorità ci-<br />
vili e militari, e da'comandanti e officia-<br />
li della corvetta vaporiera Deschayla e del<br />
piroscafo Prometeo, che doveanocondur-<br />
lo in Francia. Dopo avere in esso pran-<br />
zato, co'personaggi da lui invitati, nella<br />
sera vi fu generale illuminazione della cit-<br />
tà e porto, con fuochi <strong>di</strong> Bengala accesi<br />
da'detti due legni da guerra francesi. Nel-<br />
la mattina seguente il legato recossi al<br />
molo, ricevuto sotto magnifico pa<strong>di</strong>glio-<br />
ne,e montato sopra una lancia pontificia,<br />
salutato dall'artiglierie de'Iegni francesi,<br />
salì sulla Deschayla, ponendo essa all'al-<br />
bero maestro la ban<strong>di</strong>era papale, e salpò<br />
'9
a8a<br />
T H E<br />
tlal porlo segnilo dal Promeloo [Gionia'<br />
Ir^ n."i 1^), Appi «KÌalo al porlo <strong>di</strong> Marsi-<br />
glia, 7 r colpi <strong>di</strong> ca linone ne annunziò l'ar-<br />
rivo; e <strong>di</strong>sceso in abito car<strong>di</strong>nalizio col<br />
rocclietlo scoperto, co'lre prelati in man-<br />
tellella e rocchetto, col resto del suo se-<br />
guito, nel palisclielino d'onore, ov'eruno<br />
ing/Sacconi arcivescovo <strong>di</strong> Nicea e nunzio<br />
apostolico <strong>di</strong> Parigi, mg.* Carlo Mazenod<br />
vescovo <strong>di</strong> Marsiglia (fondatore e <strong>di</strong>ret-<br />
tore dell'or<strong>di</strong>ne degli oblali <strong>di</strong> Maria ss.<br />
della Concezione, come già notai nel voi.<br />
LXX 111, p. 82; il quale [u elato viene chiamaio<br />
arcivescovo ^ forse per avere ricevuto<br />
dal Papa \\ palliammo l'uso <strong>di</strong> que-<br />
sto sagro ornamento non conferisce il ti-<br />
tolo arcivescovile), il prefetto del <strong>di</strong>par-<br />
timento e il generale <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione. Il car-<br />
<strong>di</strong>nal legato venne quin<strong>di</strong> ricevuto alio<br />
sbarco da tutte le autorità, e s'avviò alla<br />
cattedrale, preceduto da drappelli <strong>di</strong> gen<br />
darmi e lancieri, dalle carrozze delle au-<br />
torità, da'generoli cogli slati maggiori a<br />
cavallo, e dal crocifero colla Croce ponti-<br />
ficia astata , montato sopra un cavallo<br />
bianco, guidalo da due palafrenieri. Nel-<br />
la nobile carrozza incedeva col car<strong>di</strong>nale<br />
il barone Leuillel maestro <strong>di</strong> ceremonie<br />
dell'imperatore, seguendo in<strong>di</strong> altra car-<br />
rozza co'prelati, e cbiudendo il treno <strong>di</strong><br />
corteggio uno squadrone <strong>di</strong> corazzieri.<br />
Alla cattedrale fu ricevuto dal vescovo al-<br />
la lesta del clero, il quale pronunziò bre-<br />
ve e analogo <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> felicitazione, cui<br />
rispose il legalo con parole <strong>di</strong> ringrazia-<br />
mento. In chiesa il car<strong>di</strong>nale vestito col-<br />
la cappa si assise sul trono vescovile, e fu<br />
cantato il 7e Deuin^ dopo il quale passò<br />
all'episcopio, ove fu iudjan<strong>di</strong>to solenne<br />
banchetto. iNel dì seguente il car<strong>di</strong>nale<br />
pani per Lione, toccando prima iXimes<br />
e poi Avignone, Fra gli omaggi, giunse<br />
all'arciepiscopio ove fu inchinatoda tulle<br />
le autorità e dal ministro dell'islruzioue<br />
e de'culti il senatore Fourtoul. Alle 3 po-<br />
meri<strong>di</strong>ane tulli gli or<strong>di</strong>ni del clero , recando<br />
la reliquia della ss. Croce, per far-<br />
la venerare ai car<strong>di</strong>uale,uacirouocou prò*<br />
TRE<br />
cessione {Giornale n.^iSy) a prenderlo,<br />
e poi accompagnandolo alla metropolila-<br />
na col canto del 2?e«
TRE<br />
conoscenzn rispose il legato, il quale poi<br />
couiparù r apostolica benetliz.ione, rice-<br />
vuta con molla <strong>di</strong>vozione dal popolo ac-<br />
calcato. L'u<strong>di</strong>enza solenne fu data dal-<br />
l' iniperaloie Napoleone Ili al car<strong>di</strong>nal<br />
Patrizi legato a latore del Papa Pio IX<br />
nel seguente venerdì, condottovi con tre-<br />
no delle cai rozze <strong>di</strong> corte, fra le ali dei<br />
soldati schierali : il crocifero colla Croce<br />
ponlilicia prese luogo in una <strong>di</strong> esse. A<br />
pie del gran scalone del Pa<strong>di</strong>glione dell'Orologio<br />
, I' attendeva il gran ceremo-<br />
niere, il quale accompagnò il car<strong>di</strong>nale<br />
fino alla sala del Irono o v'era l'imperatore<br />
colla graiicroce dell'or<strong>di</strong>ne FìanOy<br />
circondato dal ministro degli altari esteri<br />
conte Walewìjki, da quello de'culli, dal<br />
gran ciamberlano e dagli altri gran<strong>di</strong> uf-<br />
fiziali della casa imperiale. Il car<strong>di</strong>nal le-<br />
gato rassegnò all'ioìperatore il breve pon-<br />
tificio con nobili parole, cui religiosamen-<br />
te rispose l'imperatore, ed al quale il car-<br />
<strong>di</strong>nale inoltre presentò i tre prelati <strong>di</strong> sua<br />
coiìipagnia.Partitodall'u<strong>di</strong>enza cogli sles-<br />
si onori e treno, fu ricondotto alla sua <strong>di</strong>mora<br />
[Giornale u." {l\.o). A' i4 gÌL>gi»
284<br />
TRE<br />
Tiiil^ries, presenlò alla firma delle LL.<br />
iJVlM. Tallo del batlesimo: in<strong>di</strong> lo firma-<br />
rono i<br />
rappresenlanli dei Papa padrino e<br />
della regina madrina, e le persone desi-<br />
gnate dall'imperalore. Terminò la cereiiionia<br />
colla bene<strong>di</strong>zione pontificia com-<br />
partita dal car<strong>di</strong>nal legato colla pubbli-<br />
cazione dell'indulgenza. In<strong>di</strong> l'arci vesce-<br />
\o <strong>di</strong> Parigi col suo clero accom pagnò alla<br />
porta della metropolitana le LL. x\lM., e<br />
quin<strong>di</strong> fece lo stesso col car<strong>di</strong>nal legato.<br />
Questi ricevè poi il grande elemosiniere<br />
col suo clero, cbe gl'in<strong>di</strong>rizzo un <strong>di</strong>voto<br />
<strong>di</strong>scorso^convenientemente avendo rispo-<br />
sto il car<strong>di</strong>nale. Spettacolo più magnifi-<br />
co, accompagnato da manifesti segni <strong>di</strong><br />
gioia, da molti anni non era stato mai più.<br />
veduto nella meravigliosa metropoli del*<br />
la possente Francia: giammai ceremonia<br />
sì augusta fu celebrata con or<strong>di</strong>ne più am-<br />
mirabile e con maggior splendore. Nella<br />
sera vi fu sontuoso banchetto <strong>di</strong> 4oo invitati<br />
nel palazzo <strong>di</strong> città, offertodalla me-<br />
desima per segno <strong>di</strong> pubblico giubilo; ed<br />
ìlr.° posto d'onore, dopo 1* iaiperatore e<br />
l'imperatrice, fu dato al car<strong>di</strong>nal legato<br />
apostolico. A' 17 magnifìcentissima fu la<br />
luminaria e le pubbliche allegrezze, nel<br />
qual giorno il car<strong>di</strong>nale ricevè in corpo<br />
la visita degli 86 arcivescovi e vescovi <strong>di</strong><br />
Francia, car<strong>di</strong>nali e prelati, cioè de'pre-<br />
senli in Parigi, ed in nome <strong>di</strong> tutti pronunziò<br />
un <strong>di</strong>scorso il car<strong>di</strong>nal de Bonaid<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Lione, a cui degnamente<br />
rispose il legato [Giornale n.° i^Z). In<br />
lutti questi aifettuosi ed eloquenti <strong>di</strong>scor-<br />
si, nell'accoglimento ricevuto dal cai<strong>di</strong>-<br />
nal legato apostolico, trionfò la <strong>di</strong>vozio-<br />
ne grande e sincerissima del non mai ab-<br />
bastanza lodato episcopato e clero e<strong>di</strong>fi-<br />
cante, e del governo francese, verso la s.<br />
Sede e Chi la occupa al presente; nonché<br />
il rispetto dell'imperatore verso il sommo<br />
Pontefice, <strong>di</strong>chiarato anche colle pa-<br />
role che riempirono <strong>di</strong> consolazione e <strong>di</strong><br />
speranze l'animo de'caltolici. Egli nella<br />
risposta al ricevimento del car<strong>di</strong>nal lega-<br />
to <strong>di</strong>sse. " Souo iicutìoscqotissimoaSua.<br />
T R E<br />
Santità, Pio Papa IX per aver voluto<br />
,<br />
esser il [)adrinodel figliuolo,che laProvvi-<br />
denza mi ha dato. Nel domandare que-<br />
sta grazia ho voluto trarre in modo par-<br />
ticolare sopra il mio figliuolo e sopra la<br />
Francia la protezione del cielo.Socheuno<br />
de'uiezzi più sicuri per meritarla, è il mostrare<br />
tutta la mia veneraziotie pel Santo<br />
Padre, ch'è il rappresentante <strong>di</strong> Gesù Cri-<br />
sto sulla terra." Due giorni dopo le feste<br />
pubbliche, il car<strong>di</strong>nale si recò a Saint-<br />
Cloud affine <strong>di</strong> presentare alle LL. MM.<br />
imperiali i doni loro inviati dal Pontefi-<br />
ce; cioè la rosa d'oro benedetta per l'imperalrice,sporgenlesu<br />
bel vaso <strong>di</strong> tal me-<br />
tallo, con due bassirilievi esprimenti la<br />
Natività della ss. Vergine, eia sua presen-<br />
tazione al Tempio: il vaso si adagia so-<br />
pra elegante zoccolo <strong>di</strong> lapislazzuli; colle<br />
armi del Papa e dell'imperatrice in mu-<br />
saico. Un s. Gio. Battista in musaico per<br />
rimperatore,copia<strong>di</strong>quelfamoso<strong>di</strong> Guido<br />
Reni, e lavorato con inten<strong>di</strong>mento e<br />
finezza grande.Ed una reliquia del s.Pre-<br />
sepio per l'imperiai fanciullo, in nobile re-<br />
liquiario d'oro fregialo <strong>di</strong> lavori <strong>di</strong> smal-<br />
to e <strong>di</strong> pietre preziose incise con molla<br />
perfezione (G/or/ztì^/e n.°i45). Il tempo<br />
<strong>di</strong> mezzo tra'doveri della sua missione e<br />
la partenza, fu tutto impiegato dal car-<br />
<strong>di</strong>nal legato a visitare molle chiese e mol-<br />
ti istituti, e da per tutto fu accolto con<br />
onori gran<strong>di</strong> e con religiosa venerazione,<br />
amando ciascuno <strong>di</strong> mostrargli a gara l'os-<br />
sequio che in lui rendevano al successo-<br />
re<strong>di</strong> s. Pietro, e implorando con fede l'apostolica<br />
bene<strong>di</strong>zione, massime le madri<br />
nel presentargli i loro figli con islancio <strong>di</strong><br />
trasporto pio e mirabile (Giornale n.i<br />
1 47,149»'' '5>o,J 56). Sempre incedette ia<br />
abito car<strong>di</strong>nalizio col rocchetto scoperto,<br />
cioè senza la mantelletta; nelle chiese as-<br />
sunse la cappa rossa , e ascese sui troni<br />
vescovili; privatamente vesti la soltana,<br />
la fascia e il ferraiolo , tutto <strong>di</strong> rosso, e<br />
talvolta in vece della sottana rossa usò la<br />
zimmara nera filettata <strong>di</strong> rosso. Recatosi<br />
uuovameule il car<strong>di</strong>nal Patrizi a SauU-
TRE<br />
Clouil pei- prender coininlo ilnirirapera»<br />
lore e ilairiinperatiice, 1' imperatore gli<br />
ilouò il gran cordone della legione d'o-<br />
nore colla croce tempestala <strong>di</strong> brillanti,<br />
insegno del gra<strong>di</strong>mento cagionatogli dal-<br />
la persona che il Santo Padre aveagli in-<br />
\iato a suo rappresentante. I tre prelati<br />
riceverono ciascuno la decorazione delhi<br />
legione d'onore col grado <strong>di</strong> capitani, e<br />
sempre vestirono l'abito prelatizio nel-<br />
l'accompagnare il pontifìcio car<strong>di</strong>nal le-<br />
gato. Ili.° luglio fu il giorno della par-<br />
tenza del car<strong>di</strong>nale, e splen<strong>di</strong>do fu il treno<br />
e raccon)pagnamei»to col quale venne<br />
menato alla stazione <strong>di</strong> Lione, come<br />
il viaggio <strong>di</strong> ritorno a Marsiglia, e daMar-<br />
siglia per Civitavecchia a Roma, a un <strong>di</strong><br />
presso somigliante a quel lo del l'andata, da<br />
me compen<strong>di</strong>ato, arrivando in Roma a'5<br />
luglio(G/or«a/en.°i53).Terminerò que-<br />
st'articolo con alcune eru<strong>di</strong>zieni sull'eti-<br />
chette antiche ne'treni, che ricavo dalla<br />
Relazione della cor Le <strong>di</strong> Roma, del cav.<br />
Lunadoro, dell'e<strong>di</strong>zione del 1646. Quando<br />
un carilinalesi faceva portare inse<strong>di</strong>a con<br />
corteggio, i prelati che l'accon)pagnava-<br />
no doveano precederlo, e camminare inime<strong>di</strong>atamenle<br />
dopo i gentiluomini. I car-<br />
<strong>di</strong>nali non potevano andare al palazzo del<br />
Papa in se<strong>di</strong>a e neppure al concistoro, sen-<br />
za pontificia licenza. Incedendo i car<strong>di</strong>-<br />
nali a spasso per Roma, le persone si fermavano<br />
sinché erano [)assati; ed i car<strong>di</strong>-<br />
nali facevano fermare le loro carrozze o<br />
cocchi incontrando gli ambasciatori, le<br />
ambasciatrici, i parenti del Papa, ealtii<br />
signori e signore principali; in<strong>di</strong> i car<strong>di</strong>-<br />
nali nel licenziarsi pe' primi partivano,<br />
tranne le dame alle quali cedevano la<br />
precedenza <strong>di</strong> dovere per le prime parti-<br />
re. Il car<strong>di</strong>nale Passeri Aldobran<strong>di</strong>ni ni-<br />
pote <strong>di</strong> Clemente Vili, faceva fermarla<br />
sua carrozza, incontrando per via perso-<br />
ne nobili o letterale. Se in una carrozza,<br />
che allora erano gran<strong>di</strong>ssime, andavano<br />
(ì car<strong>di</strong>nali assieme, il 1 ."luogo era (piello<br />
a dritta in poppa, \\ -2." quello a sinistra,<br />
il 3.° quello dello spori<strong>di</strong>o o portiera n<br />
TRE 285<br />
.° quello vicino al cocchiere che sta in<br />
prospetto a chi tiene il i .°luogo,il (5.° qtiel-<br />
lo che è a mano dritta <strong>di</strong> chi tiene il S.**<br />
luogo dalla banda delcocchiere.che alcu-<br />
ni tenevano per luoghi più degni, ma Lu-<br />
nadoro <strong>di</strong>ce che in Roma si tenevano pei*<br />
luoghi più degni quelli delle portiere, per-<br />
chè stanno vicini a' più degni e perché<br />
camminando la carrozza non vanno al-<br />
l'in<strong>di</strong>etro.Andando a spasso perR.oma più<br />
car<strong>di</strong>nali in un cocchio e trovando un am-<br />
basciatore de'6 primi o altri personaggi,<br />
a'quali i medesimi car<strong>di</strong>nali fossero.soliti<br />
fermarsi, in tal caso appressandosi i coc-<br />
chi, il car<strong>di</strong>nale più antico dovea or<strong>di</strong>nare<br />
al cocchiere che si fermasse, ed anco<br />
che poi partisse, non dovendosi aspetta-<br />
re che lo ficesse il padrone del cocchio, al<br />
quale ciò non toccava ,<br />
sebbene fosse <strong>di</strong><br />
tulli il car<strong>di</strong>nale più antico, onde onora-<br />
re i foraslieri. Andando un car<strong>di</strong>nale per<br />
Roma, per qualsivoglia occasione, essendo<br />
incontrato da signori titolati, amba*<br />
sciatoria car<strong>di</strong>nali, con tutti faceva com-<br />
plimenti, con pie<strong>di</strong> a terra. Stando ilcar<strong>di</strong>nale<br />
in carrozza o lettiga, faceva complimenti<br />
con prelati e gentiluomini man-<br />
dati da'car<strong>di</strong>nali, dagli ambasciatori e simili.<br />
Se un car<strong>di</strong>nale incontrato da un<br />
car<strong>di</strong>nale prete era preso in carrozza, in-<br />
<strong>di</strong> incontrandosi un car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong>acono ,<br />
questi entrava nella carrozza, non potendo<br />
il [ ."car<strong>di</strong>nale nominato lasciar la car-<br />
rozza del prete per passare a quella del<br />
<strong>di</strong>acono. XJw car<strong>di</strong>nale non dovea lascia-<br />
re la carrozza d*all,ro cardmale, per en-<br />
trar in quella <strong>di</strong> ambasciatori o titolati.<br />
Nel montare un car<strong>di</strong>nale in carrozza incombeva<br />
al cavallerizzo maggiore alzar-<br />
gli la veste e dargli il braccio, così nel <strong>di</strong>-<br />
scendere da essa. Le persone che dovea-<br />
no andare in carrozza d'un car<strong>di</strong>nale, toc-<br />
cava al maestro <strong>di</strong> camera d'invitarle.<br />
TRENTO (Tridentini Cillà con re-<br />
sidenza vescovile celebre e nobilissijuji<br />
dell' impero d' Austria, nel Titolo nieri-<br />
<strong>di</strong>onulc ilaliuno, capoluogo del circolo
286 TRE<br />
del suo nome, il quale però «bbraccia so»<br />
lo una parie del fu principalo Tieiiliuo,<br />
al quale appartenevano arjcliei paesi che<br />
ora spellano a'due ciicoli <strong>di</strong> Uoveielo a<br />
mezzodì e <strong>di</strong> Bolgiano o Bolzano a set-<br />
tentrione <strong>di</strong> Trento , popolato da circa<br />
200,000 in<strong>di</strong>vidui. Giace sulla sponda si-<br />
nistra dell' A<strong>di</strong>ge, che vi si varca sopra<br />
un ponte <strong>di</strong> legno, e sulla destra del (iu-<br />
naicello Fersina, che altri chiamano tor-<br />
rente, tributario <strong>di</strong> quello,a pièdella pen-<br />
<strong>di</strong>ce detta le Lasle, pen<strong>di</strong>ce, la quale, come<br />
lutle le altre che fanno a Trento d'o-<br />
gni lato corona, è coperta <strong>di</strong> vili, <strong>di</strong> gelsi<br />
e <strong>di</strong> alberi da frutto, e in vari luoghi of-<br />
fre ampie cave <strong>di</strong> bianca e <strong>di</strong> rossa pie-<br />
tra bellissima. Questa memorabile città è<br />
«n dolcissimo cluiia,in uno a'suoi <strong>di</strong>ntor-<br />
ni, ed è 160 melri alta sopra il livello del<br />
mare, laonde non vi sono a temersi gli<br />
orrori dell'inverno, ma piuttosto da fug-<br />
girsi i calori dell'estate. E <strong>di</strong>stante da Bol-<br />
zano miglia 32, da Bressanone 54, eia<br />
Innsbruck capitale del Tiralo [f''.)^jf da<br />
Vienna 36o, da Milano 126, e da Vene-<br />
zia 83. Trovasi circondata <strong>di</strong> fortificazio-<br />
ni poco importanti, e le sue mura sono<br />
costruilesolidamenle, ornate <strong>di</strong> merli con<br />
feritoie e <strong>di</strong>fese da torri, le quali tra lo-<br />
ro hanno couMUìicazione per un corridoio<br />
interno. Si vogliono opera degli etruschi,<br />
in<strong>di</strong> rifalle (la'romani,;poi dal goto Teo-<br />
dorico re d'Italia, e poscia in epoche <strong>di</strong>ver-<br />
se restaurate, ed in più luoghi elevate ed<br />
ampliate. Esse volgono intorno piti <strong>di</strong> un<br />
njiglio,ma in tempi antichi il lorocircuilo<br />
era più ristretto. Sono aperte dalle porle<br />
d'Aquileia o dell'Aquila, Veronese a<strong>di</strong>a-<br />
cente al borgo <strong>di</strong> s. Croce, per cui ne por-<br />
la ancora il nome. Bresciana che vi si perviene<br />
pel ponte s. Lorenzo, porla IN uova<br />
<strong>di</strong> recente costruzione ( mentre in altri<br />
tempi più altre furono murate), s. Mar-<br />
tino detta pure porta <strong>di</strong> Germania per-<br />
chè n'escono que'che vogliono passare in<br />
quella regione, anzi antican)ente appel-<br />
lovasi <strong>di</strong>s. Martn dall'ospedale e priorato<br />
omonimo, th' era fabbricalo ove ora si<br />
TRE<br />
lavorano vetri e stoviglie; e del pio luo-<br />
go ne fu fondatore Videlo del i 1 19 , nel<br />
qual tempo già esisteva la chiesa <strong>di</strong> s. Mar-<br />
lino vescovo, la cui cappella ha un bel<br />
<strong>di</strong>pinto capolavoro <strong>di</strong> Cignaroli, rappresentante<br />
il santo moriente. Il nominato<br />
ponte s. Lorenzo è <strong>di</strong>feso da una torre costrutta<br />
in alto <strong>di</strong> cotto, dal celebre Fe-<br />
derico Vanga vescovo e principe, e per-<br />
ciò è detta torre Vanga. Il ponte fu rifab-<br />
bricato neh 835, bruciato l'antico nella<br />
guerra del 1796. Bello e gran<strong>di</strong>oso è lo<br />
spettacolo che si presenta a chi dal ponte<br />
volge intorno gli sguar<strong>di</strong>, a godere le bel-<br />
lissime vedute. Il principal corpo <strong>di</strong> questa<br />
antichissima città consiste in una hmga<br />
contrada, che stendesi da porta Aqui-<br />
leia a porta Brescianii,ein altre 5, le quali<br />
partendosi da quella conducono alia cat-<br />
tedrale; non è però gran fatto minore in<br />
ampiezza il rimanente, in passando da<br />
porla s.Martinoalla Veronese. Vanno ri-<br />
marcate, la casa del conte Cloz, per la<br />
facciala <strong>di</strong>pinta egregiamente a fresco; la<br />
casa Cazzulfì, per le belle <strong>di</strong>pinture ester-<br />
ne a fresco; il palazzo marmoreo ornato<br />
<strong>di</strong> bellissimi e rilevati medaglioni, costrui-<br />
to dal decano Tatarelli da Fatis con <strong>di</strong>-<br />
segno del sommo Bramante da Urbino; il<br />
palazzo sontuoso de'conti Zambelli detto<br />
Galasso, già e<strong>di</strong>ficato con bella architet-<br />
tura dal liceo tedesco Fugger onde sposa-<br />
re un'avvenente trentina, in<strong>di</strong> passato in<br />
proprietà a'Ga lasso ed a'conti <strong>di</strong> Thunn,<br />
restaurato e abbellito in uno all'elefante<br />
o<br />
cappella dal conte Giacomo Zambelli.<br />
Tulle le vie sono comodamente selciate<br />
e bene costruite per la nettezza; copiose<br />
sono le abitazioni e altri e<strong>di</strong>lizi commen-<br />
devoli per soli<strong>di</strong>tà, decenza e buon gu-<br />
sto. Essendo Trento molto popolata, co-<br />
niechè novera circa 1 4,000 abitanti, ol-<br />
tre quasi io,5oo de' (Ùntomi, e concor-<br />
rendovi assai gente per sue bisogna, in<br />
ispecio durante i i o mesi ne'quali vi sog-<br />
giorna la scolaresca , vi si osserva gran<br />
movimento in ogni parte e un continuo<br />
operare, A <strong>di</strong>re dei più notabile della ciU
TRE<br />
(à,veiienilo da porla Aquileia,si presenta<br />
maestoso il palazzo eli Castello, descrillo<br />
con Cenni artistici, insieme a'templi <strong>di</strong> s.<br />
Maria e della calledrale, dall' arcliitetto<br />
e valente bresciano Rodolfo Vantini.Que-<br />
sloe<strong>di</strong>lìzio torreggia sugli altri, per la gi-<br />
gantesca sua mole e ()er essere collocato<br />
nel luogo pili eminente della città. F'u per<br />
longo tempo residenza de* vescovi prin-<br />
cipi <strong>di</strong> Trento, e quin<strong>di</strong> nelle sue elevazioni<br />
esterne, come negl'interni compar-<br />
linjenli, presenta saldezza <strong>di</strong> furine, gran-<br />
<strong>di</strong>osilù <strong>di</strong> proporzioni e magnificenza <strong>di</strong><br />
ornamenti. Si couopone <strong>di</strong> due corpi <strong>di</strong><br />
fabbrica innalzati in epoche <strong>di</strong>verse.- Il<br />
più antico <strong>di</strong>cesi Castel Vecchio, negli<br />
aniichi documenti denominato Castrurn<br />
Boni Consilii, e forma la parte setten-<br />
trionale, <strong>di</strong>fesa da una torre, opera romana<br />
<strong>di</strong> robustissima struttura circolare:<br />
il popolo la chiama Torre <strong>di</strong> Augusto.<br />
Quello che sulla sommità vedesi <strong>di</strong> nuo-<br />
vo è opera del 1809, fatta dagli austria-<br />
ci per collocarvi cannoni. Il fabbricato an-<br />
nessovi manifesta quel modo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare,<br />
che fu adoperato nel secolo XIII. La<br />
parie più moderna, posta a mezzodì, ap-<br />
partiene al secolo XVI, e fu e<strong>di</strong>ficata <strong>di</strong>d<br />
celebre vescovo pi incipe Dernardo car<strong>di</strong>-<br />
nal Clcsio o Clossy della valle <strong>di</strong> i\au-<br />
nia detta Val <strong>di</strong> Non. La semplicità delle<br />
forme e la correzione dello stile che dominano<br />
in questo e<strong>di</strong>fizio, indussero ta-<br />
luni a credere che Palla<strong>di</strong>o ne fosse l'architetto,<br />
ma all'epoca del suo compimen-<br />
to l'illustre vicenlinoera ancorgioviiielto;<br />
per cui si crede del veronese Sammichieli,<br />
o della sua scuola, ovvero che i <strong>di</strong>segni<br />
sieno <strong>di</strong> Gio. J\I.'' Falconetto , che pro-<br />
scritto da Verona visse parecchi anni e-<br />
sule in Trento al len)po <strong>di</strong> detto vesco-<br />
vo. Bella è la proporzione della cornice<br />
che corona il palazzo, e nel cortile am-<br />
mirasi un portico cogli alfrcschi <strong>di</strong> Giroluuio<br />
Komanino da Brescia, con me-<br />
daglioni a rilievo ne'[)educci degli archi<br />
e altri ornamenti convenienti. Di mollo<br />
decoro &ono le porle pi iucipuli, belle so-<br />
TRE 287<br />
no le proporzioni delle camere, de' log-<br />
giati e delle sale. Mirabilissimi alFirschi<br />
del Romanino, <strong>di</strong> Giulio Romano, del<br />
Brusasorci e <strong>di</strong> altri valenti si vedono qua<br />
e là nelle volle ed all'alto delle pareti co*<br />
me pochi avauzi d'un grande naufragio,<br />
delle patitedevastazioni, resto d'una ma-<br />
gnificenza che avea pochi pari. L' archi-<br />
vio principesco e vescovile che quivi e-<br />
ra, abbondanle <strong>di</strong> preziosi mss., ora è iti<br />
Innsbruck. Il eh. sacerdote Gioseffo finamoiiti<br />
da Ballo nella Naunia, chiama<br />
patria sventura che tanta mole, oggetti<br />
<strong>di</strong> storiche reminiscenze e <strong>di</strong> nazionale<br />
decoro, siasi lasciata in abbandono, nel<br />
suo importante opuscolo: Trento^ sue i'i*<br />
cinanze, industria ^ commercio e costumi<br />
de'trentinii Trento 1 836 presso Giu-<br />
seppe Antonio Marietti, colla veduta del-<br />
la piazza del duomo <strong>di</strong> Trento. Nella sot-<br />
toposta pif-jzza è la regia dogana, e l'an-<br />
tica tona Verde, già detta de'Ca voli, tor-<br />
re alla quale fanno capo le mura che dal<br />
castello stendonsi in giùfinoall'A<strong>di</strong>ge,do•<br />
ve in tempo d'asse<strong>di</strong>o atlignevasi l'acqua<br />
occorrente al presi<strong>di</strong>o. E opinione d'al-<br />
cuni che tale torre sia più antica <strong>di</strong> quel-<br />
la del castello, e che se ne debba la fon-<br />
dazione agli etruschi e forse a* rezi. iNel-<br />
la contrada Tedesca, così della perchè<br />
conduce alla porla <strong>di</strong> (Germania, vi è la<br />
cappella del S nifi agio, con bella faccia-<br />
ta d'oi <strong>di</strong>fie coriiìlio, e si vedono un cor-<br />
so <strong>di</strong> porlici frequeulati particolarmente<br />
nella stagione estiva. La chiesa parroc-<br />
chiale <strong>di</strong> s. Pietro ha neli* interno belle<br />
Colonne e marmorei altari. La cappella<br />
<strong>di</strong> s. limonino, posta presso al presbite-<br />
rio, acquistò celebrità per le circostanze<br />
che accompagnarono l' istoria <strong>di</strong> s. Si<br />
meone (A^.) o Simone fanciullo, figlio ili<br />
un onesto citta<strong>di</strong>no, <strong>di</strong> cui ivi conser-<br />
vasi il corpo. Nel 1475 si trovò in Tren-<br />
to il suo cada \ ere ferito e mutilato con<br />
crudele carnilicinu, e sospeltussi che gli<br />
uccisori potessero essere stati ebrei, per-<br />
che <strong>di</strong> queìempi erano i miseri ilal fana-<br />
tismo indolii a couwuellcrc òiuiili delitti.
a88<br />
TRE<br />
Arreslnline alcuni, fuiono rinvenni! nelle<br />
case loro gli slromenli adoperali a tnar-<br />
lirizzare il fanciullo. Ma persistendo essi<br />
a negare il delilto, secondo il barbaro e<br />
ingiusto costume invalso allora in Euro-<br />
pa, furono messi alla tortura , e per tal<br />
mezzo avendo confessato, si dannarono<br />
a morte. Gli altri ebrei ebbero il bando<br />
dalla città e territorio <strong>di</strong> Trento, né po-<br />
terono più mai rislabilirvisi. Era in qtiel<br />
tempo vescovo principe Giovanni Hin-<br />
derbach, uomo rigi<strong>di</strong>ssimo, al quale i giudei<br />
cagionarono molle brighe, e cui riuscì<br />
arduo il <strong>di</strong>scolparsi in Pioma,dovefu ac-<br />
cusato d'ingiustizia e crudeltà. Il tormen-<br />
tato fanciullo fu ed è onorato quale in-<br />
nocente e martire, perchè ucciso in o<strong>di</strong>o<br />
<strong>di</strong> Gesù Cristo. Oltre questa, si eressero<br />
in memoria del fiuto e in onor suo altre<br />
cappelle, una in casa de'conli Borlolazzi,<br />
ed altra in quella de' baroni Salvadori,<br />
dove fu preso e dove fu tormentato il fan-<br />
ciullo trentino. Prossima alla chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Pietro è la non inelegante cappella <strong>di</strong> s.<br />
Anna. Nel contiguo fabbricato ha sede<br />
l'uffizio della congregazione <strong>di</strong> carità, già<br />
ospedale fondato per ricovero degli alemanni.<br />
Presso alla detta cappella vedesi<br />
im'arca <strong>di</strong> marmo greco in bella forma<br />
lavorata, con iscrizione che <strong>di</strong>ce conte-<br />
nere le reliquie d^s. Vigilio vescovo e pa-<br />
trono della ciltà. Il teatro trovasi nella via<br />
dei suo nome, e <strong>di</strong>cesi Sociale perchè ver-<br />
so il I 8 1 6,quando fu costruita la bella f d3.<br />
brica, vicojilribuironogli acquirenti del-<br />
le h'ggie. E <strong>di</strong>segnodel trentino ingegne-<br />
re Giuseppe Ducati, come trentini ne fu-<br />
rono gli artisti e il pittore Ambrosi, al-<br />
tro pittore essendo stato Cipolla <strong>di</strong> Valsugana.<br />
Poche città <strong>di</strong> provincia ponno<br />
vantare un teatro simile a questo. Nella<br />
\ia Larga è la casa del civico magistra-<br />
to, ove si conservano lapi<strong>di</strong> romane scrit'<br />
te, illustrate dal conte Benedetto Giova-<br />
nelli e da altri, con vantaggio dell'antica<br />
storia patria, Ivi sono una s. Maria Egi-<br />
ziaca <strong>di</strong> buon [)ennello, e l'oi iginaletjua-<br />
dro del celeberrimo s. Concilio leuulosi<br />
TRE<br />
in questa cillà e alla quale <strong>di</strong>e tanta ri-<br />
nomanza. Nelhi via Prepositura sorge la<br />
chiesa <strong>di</strong> s. M;uia Maggiore, the prima<br />
<strong>di</strong> essere rinnovata <strong>di</strong>cevasi <strong>di</strong> s. Maria<br />
Coronala, ufTiziata da'frntelli alemanni,<br />
che il volgo sincopò Fraliemani, e Frallemano<br />
appellò anche il luogo ov'essi a-<br />
bitavano, che fu il locale ora convertilo<br />
in caserma: dopo i frati alemanni, il c(jn-<br />
vento passò a'chierici regolari teatini, in-<br />
<strong>di</strong> alle monache orsoline. La chiesa <strong>di</strong> s.<br />
Maria Maggiore, il trentino benemerito<br />
sacerdote Pmamonti la <strong>di</strong>ce il piìi pregie-<br />
vole monumento del secolo XVI, sia per<br />
la venustà dello stile, sia per islorica re-<br />
niiniscenza, perchè appena compiuta tìx<br />
memorabile convegno alle gravi <strong>di</strong>sputa-<br />
zioni <strong>di</strong> quegli uomini e <strong>di</strong>gnitari sapien-<br />
tissiuji, che composero il gran concilio ecuincnico,<br />
che porta il nome <strong>di</strong> Tridentino<br />
dalla cillà. La sua costruzione è do-<br />
vuta alle solerli cine del principe vesco-<br />
vo car<strong>di</strong>nal ClesiooCloss, il qtiale operò si<br />
gran<strong>di</strong> cose in onore della religione, dello<br />
stato, delle arti, e <strong>di</strong> qualsiasi nazionale<br />
incivilimento, da fare <strong>di</strong>sperata ne' suc-<br />
cessori l'idea <strong>di</strong> poterlo, non che vince-<br />
re, forse emulare non mai. Sen)bra che<br />
il car<strong>di</strong>nale ricevesse un' interna ispira-<br />
zione, onde preparare all'augusto conses-<br />
so de'padridel concilio generale un luogo<br />
tlegnocon fabbrica sì bella esontuosa. Dal-<br />
l'iscrizione: Bernardo Clcsìo Auctorc ,<br />
si volle a lui anche attribuire l'idea e l'in-<br />
venzione della fabbrica, ma il conte Giovanelli<br />
spiegò la parola Aactore per De-<br />
<strong>di</strong>t, e che signilichi, <strong>di</strong>ede il pensiero, il<br />
comando e i mezzi. Lo stile <strong>di</strong> questo lem •<br />
pio ricorda quell'architeltura originale e<br />
tutta italiana che apparve nel secolo XV,<br />
ed ivi tutto acceinia a sveltezza <strong>di</strong> forme<br />
e seujplicilà <strong>di</strong>. ornamenti. Alcuni pila-<br />
stri <strong>di</strong> maniera ionica <strong>di</strong>vidono eslerna-<br />
nnente in regolari comparli la facciata, i<br />
fianchi ed il coro. Le finestre si presen-<br />
la«io arcuate, <strong>di</strong> ragionevoli proporzioni,<br />
e circondate da stipili senza n)odanalnre.<br />
Le pareli sono Lulle quante incrosta le d'uà
T R E<br />
mnrmo rossiccio, etl i pilnslri, gli slipili<br />
e le cornici d'ogni niamera sono coslrnt-<br />
li iti marino biunco, tolli ainbeclne clnlle<br />
CJive sohinbane, ed è bellissimo l'accor-<br />
do cbc risulta dall'aniiunia <strong>di</strong> tali colorì.<br />
La porla tUI priiici[)ale ingresso non ap-<br />
partiene alla stessa costrM7.ione, e parcelle<br />
si facesse co«ilruire in seguilo dal car<strong>di</strong>-<br />
nal I\Iadruz7.i,cooie rilevasi dal stio stemma<br />
elicla sovrasta. Dicasi allrellanlo della<br />
porla uiinore,cliefoiseappartenueal tem-<br />
pio anteriore, e sente della maniera de'<br />
Lotnbar<strong>di</strong>. L'interno della cbiesa presenta<br />
una sola navata, e 3 altari per ciascun la-<br />
Io <strong>di</strong> essa, i quali si addentrano nello sfon-<br />
dato <strong>di</strong> altrelianli archi seuiicircolari <strong>di</strong><br />
bella proporzione, con archivolti ed im-<br />
poste elegantissime. Nel presbiterio a lato<br />
tiell'allar maggiore, sostenuta da glan<strong>di</strong><br />
mensole, si sporge la tribuna o cantoria<br />
dell'organo, tutta <strong>di</strong> can<strong>di</strong>do marmo hi-<br />
nense, pregevolissimo lavoro <strong>di</strong> Vincenzo<br />
Vicenlin, scultore italiano <strong>di</strong> bella fama.<br />
Questa tribuna è un capolavoro dell'arte,<br />
massime in fallo <strong>di</strong> scultura ornainentale.<br />
Si vedono in essa <strong>di</strong>stribuiti in regolari<br />
comparti parecchi bassirilievi e slatuelle,<br />
che ricordano il fare <strong>di</strong> Tullio Lombar-<br />
do; ma sopialtntlo ammirasi tanta S(pii-<br />
silezza <strong>di</strong> gusto negl'intagli dellecornici<br />
e ne'fregi d'ogni maniera, <strong>di</strong> che va co-<br />
piosissima, che ben poche opere del se-<br />
colo XV ponuo per bontà <strong>di</strong> stile a que-<br />
sta agguagliarci, e non è forse alcuna che<br />
la superi. Sovrastante alla tribuna era<br />
quell'organo Utulo famoso per intensità<br />
<strong>di</strong> suono, soavità tli voci e incanto d'armonia<br />
, che n(4avasi come una meravigli.<br />
i; ma un folmine, scoppiato nel cam-<br />
panile nel I 8 I q,scou)posee incen<strong>di</strong>ò cos^i<br />
luirabilecongegud, nel (juale <strong>di</strong>sastro pe-<br />
rirono anche alcune belle pitture del Io-<br />
dal(j lioiiianino, ond'erauo elìigiale l'im-<br />
poste. Antonio Zurlel nel i/T V|.a proprie<br />
spese tìvea fatto eseguir l'organo e laciiu-<br />
loria elegantissima. Coperto da cortinag-<br />
gio serbasi un quailroche ralìlgura l'or-<br />
Uiuc in cui sedevano i pa<strong>di</strong>idel concilio^<br />
TRE 289<br />
e ciò non è per adescare la cin*iosità dello<br />
straniero, ma per rispetto alla sagra adu-<br />
nanza che vi è rappresentata, degna <strong>di</strong><br />
eterna venerazione e imperitura riconoscenza<br />
<strong>di</strong> tutto il mondo cattolico. Sono<br />
I Hppresenlali alcuni dottori <strong>di</strong> s. Chiesa<br />
iu atto <strong>di</strong> far <strong>di</strong>sputa tra loro, e in alto<br />
è la 13. Vergine col <strong>di</strong>vin Bambino, at-<br />
teggiata con gj azia singolarissima. Si ve-<br />
de espressa ne'<strong>di</strong>sputanli la concitazione<br />
che deriva da un aniaialo parlare, ed è<br />
bellissimo il contrasto tra queste mortali<br />
perturbazioni e quella calma immortale,<br />
illeggiadrita da un celeste sorriso che ir-<br />
ra<strong>di</strong>a il volto della Regina de'cieli. Da s.<br />
Maria a piazza del Duomo arrivasi in po-<br />
chi passi per quella via, su la cui sinistra<br />
è un'antica torre coll'orologio pubblico,<br />
appartenente all'e<strong>di</strong>lizio ove risiede il ci-<br />
vico magistrato. Tre corsi <strong>di</strong> como<strong>di</strong> por-<br />
liei, una grande fontana, il palazzo <strong>di</strong> giustizia,<br />
la facciata settentrionale del duomo<br />
colla sua cupola e col cairipanile, ed<br />
una gran torre, formano un bel cou)ples-<br />
so. Vuoisi che la torre sia d'antichità re*<br />
ujotissima, ahnenoal basso,poichè la sommità<br />
è opera <strong>di</strong> pochi secoli. Una campa-<br />
na, posta su questa torre, conserva il nome<br />
<strong>di</strong> Rcnga, perchè o il magislralo o<br />
il vescovo la facevano suonare quando volevasi<br />
arringare il popolo. Cos'i nel 1 275<br />
il vescovo Enrico li, suonala la campa-<br />
na ad arcngani public
•9<<br />
T II E<br />
gè in un'iscrizione del vescovo principe<br />
.Sigismondo Alfonso <strong>di</strong> Tliunn alla fac-<br />
ciata che guarda sulla piazza. Su questa<br />
Ju sera della festa <strong>di</strong> s. Vigilio vescovo e<br />
martire e protettore della <strong>di</strong>ocesi, si dà<br />
spettacolo <strong>di</strong> fuochi artificiali, con gran<br />
concorso da tutte parti, li duomo o chiesa<br />
cattedrale <strong>di</strong> Trento presenta nella sua<br />
elevazione esteriore un tnonuoiento pre-<br />
gevolissitno d'architettura italiana all'u-<br />
scir del secolo XIII. Notano le cronache<br />
cooiesul finir dell V secolo s. Vigilio fab-<br />
bricasse una chiesa a'ss. Gervasio e Pro-<br />
tasio là dove al presente è il duomo , e<br />
come per opera del <strong>di</strong> lui successore Eugippo<br />
un'altra !;e n'erigesse, o quella pri-<br />
mitiva si ampliasse, perchè vi avessero<br />
sepoltura onorata le spoglie mortali del<br />
niedesimo s. Vigilio. Da queste niemorie<br />
fin dopo il looo non si trova menzione<br />
<strong>di</strong> questa fabbrica, ed opina l' accurato<br />
Pinamonli , che durante il dominio de'<br />
longobar<strong>di</strong>, essendo allora Trento resi-<br />
denza de'duchijSorgessequi un tempio <strong>di</strong><br />
notevole cospicuità per assumere nome<br />
e decoro <strong>di</strong> chiesa cattedrale, e se ne vedono<br />
alcuni avanzi d'opera longobar<strong>di</strong>-<br />
ca. Udalrico li del 1022, che fu ìli.°ve-<br />
scovo, conte, marchese e duca <strong>di</strong> Trento,<br />
fondò la cripta o confessione, e mutò in<br />
meglio tutta la chiesa. Alberto o Adel<br />
prelo 1 rie<strong>di</strong>ficò il vetusto altare ov'erano<br />
le reliquie de'sanli; e dopo corto in-<br />
tervallo il vescovo Altemanno conchiuse<br />
la rie<strong>di</strong>ficazione del tempio, il quale col<br />
^ <strong>di</strong> lui ministero, e con quello del vescovo<br />
<strong>di</strong> Concor<strong>di</strong>a e del patriarca d'Aqui-<br />
leia Poo trentino, fu nel i 146 solenne-<br />
n»enteconsagrato. Però gli esterni abbel-<br />
limenti, che attraggono maggiormente i<br />
comuni sguar<strong>di</strong>, apj)arlengono al secolo<br />
XIII, e ne fu architetto Adamo <strong>di</strong> Aro-<br />
gnocotnacino, il quale operò sotto il prin-<br />
cipato <strong>di</strong> Federico Vanga, che <strong>di</strong>e ezian-<br />
<strong>di</strong>ocorapimentoal palazzo vescovile pres-<br />
so la cattedrale slessa. Nel lato esterno,<br />
dov'era l'antico cimiterio, è un'iscrizione<br />
sepolcrale deli 21 2^ che al dello Adamo<br />
TRE<br />
e suol figli dà l'onore d'essere stalo l'ar-<br />
chitetto <strong>di</strong> ciò che <strong>di</strong> bello vedesi dentro<br />
e fuori <strong>di</strong> questa fabbrica. Lo stile del-<br />
la parte esteriore <strong>di</strong> questa chiesa mira-<br />
bilmente si accorda co' progressi dell'ar-<br />
ti rinascenti dopo il 1000, e richiama al<br />
peiisiere la torre, il ballisterio e la cattedrale<br />
<strong>di</strong> Pisa ; e si ritiene che Adamo<br />
non sia men degno <strong>di</strong> bella fama <strong>di</strong> co-<br />
loro che operarono a Pisa. Nella costrut-<br />
tiira <strong>di</strong> Adamo si presenta un'eleganza<br />
<strong>di</strong> forme, <strong>di</strong> cui indarno si cercherebbe-<br />
ro esempi nell'opere delia decadenza che<br />
precedettero il 1000. La loggielta che ri-<br />
corre per l'e<strong>di</strong>fizio, tranne una parte co-<br />
struita 100 anni dopo per munificenza <strong>di</strong><br />
Guglielmo da Castelbarco, composta con<br />
archi a semicerchio sorretti da coloimel-<br />
te binate, serve opportunamente <strong>di</strong>fie-<br />
gio alla sommità de'le pareti del tempio,<br />
v'induce leggerezza e si accorda cogli or-<br />
namenti delle sottoposte finestre, le quali<br />
sono a guisa <strong>di</strong> feritoie come ne'secoli precedenti<br />
, ma <strong>di</strong> svelta forma e <strong>di</strong> ragio-<br />
nevole grandezza. Consonante alle delle<br />
opere sorge il portico, che serve <strong>di</strong> voli-<br />
bolo a quell'ingresso ch'è volto a oriente,<br />
e in esso come nelle finestre del coro ap-<br />
parisce queU'agginqipamenlo <strong>di</strong> 4 colon-<br />
nette formanti un solo sostegno, i cui fusti<br />
si annodano con bizzarro intreccio nel lo-<br />
ro mezzo; la qual pratica solo si considera<br />
come lavoro <strong>di</strong> esecuzione <strong>di</strong>dìcile, e for-<br />
s'anche come concello simbolico, che u<br />
que'giorni ancora l'architettura ecclesia-<br />
stica era tutta simbolica e piena <strong>di</strong> arca-<br />
ne significazioni. Dal lato setlenlrionale<br />
e rispondente alla piazza, l'e<strong>di</strong>fizio pre-<br />
senta in<strong>di</strong>zi dell' epoche <strong>di</strong>verse nelle qua-<br />
li fu data opera alla
T R E<br />
»avÌ£j;IÌ5i tleirarle in ogni senso. L'inler-<br />
lìu ilc'l tempio soggiacque a quella malin-<br />
tesa tendenza <strong>di</strong> voler rimodernar l'an-<br />
tico, invalsa ne'dtie secoli <strong>di</strong>e precedero-<br />
ììo il nostro; perciò si vedono V antiche<br />
oscurepareti<strong>di</strong>scoidafeco'moderni bian-<br />
chi intonachi delle volte, resi più ingrati<br />
<strong>di</strong>dle manierale pitture <strong>di</strong> cui furono ri-<br />
coperti, e tutta la grave architettura del<br />
teujpio <strong>di</strong>ssonare co' bizzarri cornicia-<br />
nienti degli altari-, e colle strane baroc-<br />
chcrie della cappella del ss. Sagramento,<br />
la (piale al <strong>di</strong> fuori è per la sua schietta<br />
semplicilà molto elegante: fu eretta sul<br />
decimar del secolo XVII , dal vescovo<br />
Francesco degli Alberti. ìi pur <strong>di</strong>ssonan-<br />
te l'altare nìaggiore eretto nel i 744>^ so-<br />
miglianza della confessione del Bernino<br />
ins. Pietro <strong>di</strong> Roma. iXon<strong>di</strong>fueno è svelto<br />
e ar<strong>di</strong>to, e per essere <strong>di</strong> niarmo <strong>di</strong>dlcile ne<br />
fu la costruzione. La forma interna della<br />
cattedrale è a croce latina, il cui brac-<br />
cio nuiggiore è ripartito in 3 navi <strong>di</strong>vise<br />
da colonne o gran<strong>di</strong> pilastri assai forti e<br />
<strong>di</strong> bellissima composizione, su cui si aggirano<br />
archi a pieno centro, e formano<br />
t\i\e or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> volte, delle quali le più de-<br />
pi esse corrispondono sulle navi laterali,<br />
e la piùelevata sulla centrale. Anche l'in*<br />
terna costruzione <strong>di</strong>mostra le <strong>di</strong>fferenti e-<br />
poche in cui venne innalzalo il tempio.<br />
Tra i depositi che sono in questa catte-<br />
drale in buon numero, vanno ricordati<br />
(pjello<strong>di</strong> Pietro Andrea Mattioli, che sui<br />
njonti del Trentino raccolse molte piante<br />
ili cui arricchì il suo celebre Trattato <strong>di</strong>-<br />
Botanica; queWa dì Sa use verino duce va-<br />
loroso de' veneti, perito nell'A<strong>di</strong>ge presso<br />
Galliano pugnando, e da'trentini vinci-<br />
tori ebbe onorifici funerali e degna sei)ol-<br />
lura; il deposilo del vescovo Udalrico Ili,<br />
sul quale è un gran quadro del 1 5o4, <strong>di</strong>-<br />
pinto in tavola, rappresentante la Grò-<br />
cidssione e ri[)ulato olliuìo; (piello sotto<br />
la cappella del ss. Sagramento del car<strong>di</strong>-<br />
nale Hernardo Glesio, ilegnoili piìi atten-<br />
zione, in cui vedesi sulla tela sovrapposta<br />
il suo i iliallo che du s. Vigilio e piesenlulo<br />
TRE 291<br />
allaD. Vergine, <strong>di</strong>pinto da un de'Palma.<br />
Altri notabili <strong>di</strong>pinti sono unaNostra Don-<br />
na nel coro, dove se ne vedono altri <strong>di</strong> mi-<br />
nor pregio, ma pur meritevoli d'osserva-<br />
zione. Sull'altare a destra <strong>di</strong> chi viene per<br />
la porta orientale, è una Madonna con<br />
alcuni santi, opera <strong>di</strong> Francesco Moro-<br />
ne. Sulla colonna dov'è la mensa deali ac-<br />
coliti, che servono al maggior altare, è<br />
un s. Rocco deirOrbetto. Le tele de'due<br />
altari vicini alla cappella del Crocefisso<br />
hanno pure non piccolo pregio, in ispecie<br />
quella ch'esprime la B. Verginee s.Biagio,<br />
ch'è del Romanino. Non immeritevoli <strong>di</strong><br />
essere osservate sono le due gran<strong>di</strong> che<br />
coprono le pareli della menzionata cap-<br />
pella, lavoro del bavarese Lott. Opera slimata<br />
éilGristoo Grocefisso <strong>di</strong> legno,che vi<br />
è velato sull'altare. Molli rivolgono a Dio<br />
loro preci innanzi ad esso con grande fi-<br />
ducia, perchè al suo cospetto fiu'ono pub-<br />
blicati i veneran<strong>di</strong> canoni e decreti, ossia<br />
le dognuitiche decisioni del glorioso con-<br />
cilio tenutosi in s. MavUì, et furata fuct-<br />
runt, aggiunge l'Ughelli; rilevando il Pi-<br />
namonli, che non pochi alfermano <strong>di</strong> a-<br />
ver conosciuto persone, a favore delle<br />
quali si verificò il Fides tua te sah'ani<br />
fecit. Egli è in ossequio del grande e be-<br />
nefico avveniniento ,<br />
e dell' ini{)ortanle<br />
lunga <strong>di</strong>mora esoggiornoche i pachi del-<br />
la Ghiesa universale, il fiore del sapere<br />
ecclesiastico, i primati della sagra gerar-<br />
chia, i rappresentanti de'somnii Ponte-<br />
fici, fecero nell'avventurosa Trento dal<br />
1545 al (563, che io vado descrivendo<br />
con alquanti particolari l' illustre cillìt,<br />
e que'templi in cui risuonarono le magi-<br />
strali e legislatrici loro voci. Nella sagre-<br />
stia fra'pregevoli reli(|uiari è un'argen-<br />
tea cassa, in cui sono le ossa <strong>di</strong> s. Vigilio,<br />
acni è sagra la cattedrale; ed ivi per mae*<br />
stria <strong>di</strong> lavoro si ammirano alcuni gran-<br />
<strong>di</strong> arazzi istoriati. La cattedrale ha il fiat-<br />
tislerio e li cura d'anime, altidata all'ar-<br />
ciprete, e <strong>di</strong>verse relicpite vi si venerano,<br />
enumerale ilaU'Ughellijde'corpi <strong>di</strong> santi,<br />
porzione della vera Groce ed una ss. Spi-
2^1<br />
TRE<br />
na. Nella cillà vi sono allre due parroc-<br />
chie col s. fonte, e Ira le chiese vi sono<br />
quelle in custo<strong>di</strong>a de'cappuccini ede'fran-<br />
cescani riformali. Il capitolo della catte-<br />
drale si compone <strong>di</strong> 3 <strong>di</strong>gnità, lai." è il<br />
decano, le altieil preposto e l'arci<strong>di</strong>aco-<br />
no, <strong>di</strong> 5 canonici semplici, colla sola prebenda<br />
teologale, secondo 1' ultima pro-<br />
posizione coiicisloriale deli 8 34, e <strong>di</strong> al-<br />
tri 20 beneficiati corali, ivi pure leggendosi:<br />
Hi onines singulis <strong>di</strong>ebus in Ecclesia<br />
Calhedrali corwenire tenentiir ad<br />
qfjiciiini <strong>di</strong>vi IIum persohen dum ; q uih us<br />
iiisiiper aliquiò ex seminario clerici or'<br />
<strong>di</strong>nario adduntur : <strong>di</strong>ebus aiiteni sole-<br />
innioribus, praesertini quando Kpiscopus<br />
sacra exercet ponti/ìcalia,nunierus<br />
presbyteroruniy aliorunique clericoruni<br />
in <strong>di</strong>vinis inscrvientium adeo excrescit^<br />
utquinquaginta ecclesiasdcas personas<br />
sacris paratas indumentis in ea numerari<br />
possint. Vicino al palazzo Zambelh<br />
è il seminario vescovile, bello, ampio<br />
e solido e<strong>di</strong>fìzio de'gesuili. Per opera del<br />
vescovo mg.' Francesco Saverio Luschin<br />
fu k\\\\ nostri aivpliato verso occidente,<br />
lasciando la parte orientale ad uso delle<br />
scuole elecnentari; ma gl'intelligenti ile-<br />
plorano la <strong>di</strong>struzione della chiesa del<br />
(tarmine, che abbelliva il luogo dove in-<br />
naizossi la nuova fabbrica, l seminaristi<br />
sono n(uiierosi, essendo la <strong>di</strong>ocesi vasta e<br />
ujolio popolata. L'interno del suo tem-<br />
pio è assai regolare e ricco <strong>di</strong> marmi io-<br />
cali, cheadornano le pareti, le logge e gli<br />
altari. Nel maggiore il bel quadro espri-<br />
mente s. Francesco Saverio gesuita bat-<br />
tezzante gì' in<strong>di</strong>ani, si crede del celebie<br />
trentino p. Andrea Pozzi gesuita, che me-<br />
ravigliosamente <strong>di</strong>pinse a fresco in tante<br />
chiese <strong>di</strong> sua benemerita società. Quanto<br />
all' episcopio, conviene sapere, dopoché<br />
nel i8o3 il vescovo <strong>di</strong> .Trento cessò d'es-<br />
sere principe regnante, il palazzo <strong>di</strong> Ca-<br />
stello non fu pili sua residenza. L'ultimo<br />
principe Lmanuele conte <strong>di</strong> Thunn, re-<br />
starnò col suo peculio la casa de'decani<br />
capitolari colla mira <strong>di</strong> farne episcopio,<br />
TU E<br />
iTiR ne egli, ne i suoi successori poterono<br />
abitarvi, perchè la fabbrica fa destinala<br />
da chi ebbe il comando ad altri usi. Il<br />
vescovo è perciò costretto abitare in casa<br />
presa a pigione dal governo, finche que-<br />
sto provvedere ad una stabile abitazio-<br />
ne, cioè nella via s. Vigilio vicino al duomo,<br />
ed ivi è anche la curia vescovile. Vi<br />
è inoltre Tistituto delle figlie o suore del-<br />
la Carila, due confraternite, V ospedale,<br />
l'orfanotrofio femminile e tnaschile; fon-<br />
datore del 2." fu un piissimo de' baroni<br />
Crosina, per cui gli allievi sono detti cro-<br />
sinotti, i quali portano sul vestito e cor-<br />
rispondente al cuore, una croce in segno<br />
<strong>di</strong> riconoscenza verso il cristiano bene-<br />
fattore. Avea Trento il monte <strong>di</strong> pietà o<br />
montesanto perfare pubblici prestiti, ma<br />
le ultime guerre furono causa che venis-<br />
se <strong>di</strong>strutto; perchè poi si rinnovasse il<br />
benefico istituto, il trentino Andrea de<br />
Bassetti ha lascialo un forte capitale. Il<br />
sacerdote PietroTambosi <strong>di</strong> Roverelo,già<br />
elemosiniere del principe vescovo, fondò<br />
un privato istituto pe'sordo-muti e ne fu<br />
pure <strong>di</strong>rettore. Lo sostenne finché visse<br />
co'suoi mezzi, e s'impiegò lutto nella <strong>di</strong>f-<br />
ficile istruzione de'numerosi alunni. Mor-<br />
to nel novembre i 85 « , fu compianto (jua-<br />
le sventura del paese, per l'ingegnosa, o-<br />
perosa eardente sua carità. Le sue esequie<br />
furono onorate da straor<strong>di</strong>nario numero<br />
<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, fra'quali lo stesso o<strong>di</strong>erno vescovo,<br />
e buona parte <strong>di</strong> essi accompagnarono<br />
la bara fino al camposanto. Incapo<br />
alla contrada della Prepositura fu la casa<br />
de'preposili capitolari, convertila da poco<br />
in collegio : in essa vi stanziarono pu-<br />
re le monache <strong>di</strong> s. Margherita delle del<br />
Sobborgo, perchè un tempo questi luoghi<br />
erano fuor delle mura, per cui ancor oggi<br />
appellasi Bojgo Nuovo la parte della cit-<br />
tà ch'è presso a porta Veronese. Da por-<br />
ta Veronese o <strong>di</strong> s. Croce si trova la chie-<br />
sa della ss. Trinità, e salendo per la via<br />
del medesimo nome, che a questa condu-<br />
ce, è la casa ove si raffina il zucchero, sta-<br />
bilimento eretto da non molti anni da
TRE<br />
i\nn compagnia <strong>di</strong> azionisti. Questa casa<br />
della ra/ìineiia è aìemorabile, perchè eia<br />
abitata, al tempo del concilio tenutosi in<br />
Trento, da' legali ponli(jcii che lo pre-<br />
siederono, e tenevansi in quella da'padri<br />
le congregazioni generali che precedevano<br />
le sessioni pubbliche nel tempio <strong>di</strong> s.<br />
INIaria, come tlimostiò in un suo libro il<br />
trentino presidente d'appelloMazzelti, <strong>di</strong>-<br />
ligente raccoglitore <strong>di</strong> tuttociò che spet-<br />
ta all'istoria patria. Ma la notte de' i 5 <strong>di</strong>-<br />
cembi e 1845 scoppiò un incen<strong>di</strong>o nell'e-<br />
<strong>di</strong>ficio della ra/lineria e restò <strong>di</strong>voralo<br />
dalle fiamme, per cui probabilmente sa-<br />
rà perita anche quella parte che ricorda-<br />
va una memoria così preziosa. Nell'umi-<br />
le fabbricato presso la chiesa della ss.Tri-<br />
nità, ricovero un tempo de'filippini, si raduna<br />
la scolaresca assai numerosa del gin-<br />
nasio e del liceo co' suoi professori : nel<br />
locale del liceo è il gabinetto fisico, rige-<br />
nerato dal benemei ito prof. ab. Lunelli<br />
da Civezzano, il quale con raro <strong>di</strong>sinte-<br />
resse r arricchì <strong>di</strong> macchine. La piazza<br />
delle Erbe è cosi detta perchè vi si tiene<br />
quoti<strong>di</strong>ano mercato d'ogni sorta <strong>di</strong> ei bag-<br />
gi, agrumi, frulla d'ogni qualità, butirro,<br />
pesce, ostriche, uccelli, pollame, selvag-<br />
gina e altri commestibili. JNella via <strong>di</strong> s.<br />
MariaMaddalena,nome che prese da una<br />
sua chiesa, ove adunavansi i parrochi per<br />
le sagre funzioni, la cui parrocchia fu poi<br />
unita a quella <strong>di</strong> s. Pietro, è un'abita-<br />
zione de'coiiti Cousoiati, e in tutta l'isola<br />
formata dalle propinque case fiu'ono sco-<br />
perte vestigia d'una fabbrica antica e so-<br />
li<strong>di</strong>ssima, la quale credesi che fosse un au-<br />
fiteatro. In altri luoghi ancora nel fare<br />
scavi per (iundamenti nuovi cantine, si<br />
trovarono a molta profon<strong>di</strong>la pietre la-<br />
vorale, frammenti <strong>di</strong> colonne, acquedot-<br />
ti, utensili, monete e altri avanzi d'anti-<br />
chità mollo rimola; come nelle profon-<br />
de fosse per le fondamenta del nuovo pa-<br />
lazzo del conte Leopoldo <strong>di</strong> Thunn, eret-<br />
to con <strong>di</strong>segno del lodalo Vanlini,e belle<br />
pitture dell'altro bresciano TomuìasoCa-<br />
ileUiui; couli^uo alle case de'liejleuzuui,<br />
TRE 293<br />
famiglia molto famigerata <strong>di</strong> Trento, ora<br />
possedute da'conli <strong>di</strong> Thunn. Lapi<strong>di</strong> romane<br />
scritte sono nel palazzo del civico<br />
magistrato, e in <strong>di</strong>versi luoghi della città<br />
e del suburbio, ed altre non poche si con-<br />
servano nelle valli trentine, tutte illu-<br />
strate da <strong>di</strong>versi eru<strong>di</strong>ti. Dal sin qui ac-<br />
cennalo, il lutto <strong>di</strong>mostra che Trento fu<br />
città italiana molto ricca, e che anco al<br />
presente si trova in istalo <strong>di</strong> floridezza.<br />
Questo si manifesta più ancora nell'in-<br />
terno de'palazzi e delle abitazioni de'no-<br />
bili e de'ricchi, nelle quali si trovano in-<br />
<strong>di</strong>zi antichi e moderni non solo <strong>di</strong> opu-<br />
lenza, ma ezian<strong>di</strong>o <strong>di</strong> buon gusto e col-<br />
tura, ed in buon numero. Quadri assai<br />
pregievoli,slatue,monete,medaglie e mol-<br />
te altre cose preziose vi si conservano con<br />
molta gelosia. Se le tele ch'essi posseggono<br />
del Guercino, <strong>di</strong> Guido Reni, del<br />
Perugino, del Dolce, de'Rosa, <strong>di</strong> Tiziano<br />
e d'altri viìlentissimi, fossero in una sala<br />
unite, formerebbero una ragguardevole<br />
galleria, che sarebbe e bel decoro della<br />
città, e scuola alta a sviluppare il buon<br />
gusto ne' giovani artisti. In fatti, noterò<br />
principalmente, che belle pitture sono<br />
presso il vescovo principesche molti affreschi<br />
ornano la sala de' conti Lodron;<br />
che antichi <strong>di</strong>pinti e moderni <strong>di</strong> Hayez,<br />
<strong>di</strong> Canella, <strong>di</strong> Palagi, ha nelle sue came-<br />
re il conte Girolamo Malfatti; che i conti<br />
<strong>di</strong> Wolckt nstein, i baroni Turco, Salva-<br />
dori, Gaudenli, i signori <strong>di</strong> Lupis, Shrek,<br />
Sardagna, Travaglia, Corra<strong>di</strong> sono pure<br />
forniti <strong>di</strong> rate e pregievoli tele; che i con-<br />
ti <strong>di</strong> Thunn, il conte Giovanni <strong>di</strong> Spaur,<br />
oltre le rarità che custo<strong>di</strong>scono ne' loro<br />
castelli della Kaunia, conservano anche<br />
qui pitlui e bellissime; che il conte Simeo-<br />
ne Consolati ha una preziosa raccolta <strong>di</strong><br />
quadri,d'incisionie<strong>di</strong>scullure,e Ira que-<br />
ste alcune opere delnaune Insonibe, che<br />
lavora in Firenze; e che il conte Bene-<br />
detto Giovanelli fece con molta spesa dot-<br />
ta collezione <strong>di</strong> monete e medaglie, come<br />
quello che scrisse un eru<strong>di</strong>to libro ìn-<br />
Igruu alla Zecca lYcnUnaf quu che <strong>di</strong>
294<br />
T R E<br />
reliquie e oltre nnlica^liespellanli in c;rnn<br />
porte al Trenlino. D. Antonio de' Maz-<br />
zetti unì tla ogni parie, senza risparmio<br />
d'industrie e <strong>di</strong> spese, quanto gli fu pos-<br />
sibile <strong>di</strong> avere, ed ha nioltissinio <strong>di</strong> do-<br />
cumenti e <strong>di</strong> libii slao) pali e njss. risguar-<br />
danli la patria storia. Quattro vescovi<br />
principi <strong>di</strong> Trento e car<strong>di</strong>nali, Clesio e tre<br />
IMadruzzi, favorirono <strong>di</strong> seguito in que-<br />
sta con sovrana mnnincenza le !)elle ar-<br />
ti, e segnatamente il Clesio e il i.^de'iMa-<br />
drnzzi Cristoforo (il Clesio precedette il<br />
concilio e il JVladruzzi reggeva durante la<br />
sagra assemblea),e si acquistarono anche<br />
in ciò eterna gloria. Chiamali da questi<br />
mecenati, o da altri signori che sulla via<br />
da quelli tracciata camminavano, operarono<br />
qui il Sansoviiio, il Falconetto, il<br />
Serlio, il Saromichieli, il Palla<strong>di</strong>o, ed eb-<br />
bero accoglienza e lavoro il Brnsasorci,<br />
il Romanino, il Morello, i Palma, i Dossi,<br />
il Morone, Paolo Veronese, i Bassani,<br />
Giulio Romano, Tiziano ed altri cospi-<br />
cui artisti, de' quali si vedono qua e là<br />
mirabili opere, che foilunatauienle non<br />
tutte perirono o furono guaste. Tanta af-<br />
fluenza <strong>di</strong> maeslrieccellenli fu incitamen-<br />
to e scuola a parecchi del Trentino che<br />
si acquistarono fama <strong>di</strong> periti. Meritano<br />
menzione ha questi, dopo Girolauìo da<br />
Trento pittore e AngeloFantucci inciso-<br />
ie che forse uscirono da anleriore scuola<br />
lienlina,il miniatore A nlonioGaluzzi e la<br />
figlia Fedele, esimia donna miuiatrice e<br />
pittrice, fr. Giovanni da Trento, i Dal-<br />
l'Aquila, i Vicentini, i Cavalli, i Caprioli,<br />
i Cavalieri. Son)mo fu giu<strong>di</strong>calo da Ca-<br />
nova, Alessandro Vittoria scultore e ar-<br />
chiletlo, <strong>di</strong> cui molle opere stupende so*<br />
no in Venezia, ed il conte Giovanelli ne<br />
scrisse l'eru<strong>di</strong>ta biografia. Altri arlisli<br />
henlinisono i Dal Pozzo, gli Gra<strong>di</strong>ni, i<br />
Strudel, i Reusi, gli Unberbegher,i Piaz-<br />
za, i Pamaroli, i Lampi, i Marchesi daiia<br />
valle <strong>di</strong> Rumo, l'insombe, il Grafonara,<br />
l'U<strong>di</strong>ne, A vancini daLevico,13assi eGuari-<br />
iioni. Trento vanta anche altri illustri per<br />
dolUina, valore, <strong>di</strong>guilà ecclebiasliche e<br />
TRE<br />
piefà insigni, conie |)iue <strong>di</strong> benefici per<br />
caritatevoli e utili fondazioni. I princi-<br />
pali letterali furono Seslo Rufo scrilloie<br />
<strong>di</strong> cose romane, che vuoisi trentino ; il<br />
Secondo, caro ad AgiloUb re de' longo-<br />
bar<strong>di</strong> e alla sua sposaTeodolinda,daI quitl<br />
trasse Varnefrido, nolo sotto il nome <strong>di</strong><br />
Paolo Diacono, parte dell'istorie de'lon-<br />
gobar<strong>di</strong>; il p. Martini gesuita, <strong>di</strong> cui si<br />
hanno relazioni sull'impero della Cinaj<br />
il Sardagna, che ridusse a facil metodo<br />
la teologia^ Bartolomeo domenicano, che<br />
fu il «."dopo gli antichi a scrivere le vile<br />
de'sanli, continuale poi dal b. Giacomo<br />
da Voragine; Giuseppe Cresseri e il can.<br />
Genlilolli,versalissimi nell'anlichilà spe*<br />
cialmenle trenti ne; Hernar<strong>di</strong>uo Pompea-<br />
li, giovane poeta; il me<strong>di</strong>co Giuseppe de<br />
Lupis, ed il Rovereti, il Borsieri, l'Ales-<br />
sandrini, il Dalle Armi, me<strong>di</strong>ci famosi in<br />
Europa. Nel geimaio i856 il Papa Pio<br />
IX <strong>di</strong>chiarò Pre<strong>di</strong>catore apostolico il<br />
r.nio p. fr. Luigi da Trento dell'or<strong>di</strong>ne<br />
de' cappuccini, facondo, eloquer)le e ce-<br />
lebre oratore sagro; in sui rogazione del<br />
r.o p. fr. Lorenzo da Brisighella, pro-<br />
mosso a vescovo <strong>di</strong> Sulri e Nepi. R.ove-<br />
relo va gloriosa <strong>di</strong> Girolamo Tartarotti,<br />
e l'opera Del congresso delle La-<br />
mie ne immortalò il nome, mentre <strong>di</strong><br />
altre ne parlerò in seguilo e risguardauli<br />
la chiesa <strong>di</strong> Trento: la sua nume-<br />
rosa biblioteca la lasciò all'ospedale <strong>di</strong><br />
Rovereto, dementino Vannetti; lo sto-<br />
rico Rosmini. Di questo cognome abbiamo<br />
il sommo filosofo, autore <strong>di</strong> molte opere,<br />
e pio sacerdote conte Antonio Rosmini-Serbati,<br />
fondatore del benemerito<br />
istituto della Carità (F.) <strong>di</strong> Stresa, che<br />
tornai a celebrare nel vol.LXXVll,p. i5i<br />
e 167. E nel voi. LV, p. 8 i ricordai ono-<br />
revolmente il p. fr. Ignazio da Rovereto<br />
cappuccino, da Gregorio XVI fitto pre-<br />
<strong>di</strong>catore apostolico. Clemente Baroni da<br />
Sacco slorico.Nicolò conte d'Arco da Arco<br />
sommo poeta. De Gasperi da Levico au-<br />
tore <strong>di</strong> scritti storici e polemici. Barlo-<br />
lame<strong>di</strong> da Peritine autore <strong>di</strong> cotìe slori-
TRE<br />
<strong>di</strong>e. I! francescano p. Bonelli ila Cava-<br />
Je"»e [)ul)|jlicò eiiìijue i^rossi vuluiiii <strong>di</strong> me-<br />
morie henliue, e poi fin ò menzione cl'olcune<br />
(li esse. Luigi Piali ila Tenno dello<br />
scrini <strong>di</strong> giiirispi'tulen/a. La Naunia,clk'è<br />
tra le valli treuline la più Ivconda e popolosa,<br />
vanta Conci o Aconcio <strong>di</strong> Ossana<br />
filosofi»; Antonio Quella da Quella giu-<br />
reconsidlo; Ijusetli da Rallo che poetando<br />
imilò felicemente il Petrarca; Bonanni<br />
gesuita, che altri sostengono romano, e-<br />
ru<strong>di</strong>lissimo autore <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> vario argo-<br />
mento; Chini anfore della migliore carta<br />
corografica <strong>di</strong>e si abhia della California;<br />
Menghini da Brez autore <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssertazio-<br />
ni nte<strong>di</strong>che; il can. Crislani da Rallo che<br />
scrisse suH'agiicollura e sidT educazione<br />
de'giovani conta<strong>di</strong>ni; Giacomo MafFei da<br />
Revò, che fece stampare i<br />
perio<strong>di</strong> istorici<br />
e la descrizione della Naunia. Tre sommi<br />
fcnono Carlo Martini
296<br />
T R E<br />
sotto I.T dominazione de'vescovi <strong>di</strong> Trento,<br />
e i <strong>di</strong> Tono erano già in fjuel tempo<br />
famiglia iliuslre non meno che le più lUniose<br />
della provincia del Tieni ino. Ognuno<br />
sa the i benefìzi laicali e i feu<strong>di</strong> si damano<br />
ad uomini <strong>di</strong>e si erano <strong>di</strong>stinti per<br />
servigi prestati alla patria, alla Cliiesa,ai<br />
sovrani. Per la brevità che mi è legge, non<br />
enumero gl'illusti i che in copia uscirono<br />
dall'eccelsa stirpe de'Thunn, e l'enconjia-<br />
lo biografo Pinamonti fece voli, perchè<br />
il eh. trentino Agostino Perini, che <strong>di</strong>-<br />
ce il primo a dettare le istorie dell' illu-<br />
stri case tirolesi e trenline,pubblicasse al-<br />
tre memorie sulle case de'Thunn, dalle<br />
quali deriverebbe nuovo lustro a questa<br />
cospicua famiglia , e nuova materia per<br />
l'istoria della JNaunia e del Trentino. Nei<br />
conti <strong>di</strong> Thunn fu ere<strong>di</strong>taria la <strong>di</strong>gnità<br />
<strong>di</strong> coppiere o pincerna de* vescovi prin-<br />
cipi sovrani <strong>di</strong> Trento. Molti furono gli<br />
arcivescovi e vescovi che uscirono da'si<br />
gnori <strong>di</strong> Thunn, e da altre nobili fami-<br />
glie <strong>di</strong> Trento. Osserva il sacerdote Pi-<br />
namonti, che uomini <strong>di</strong> slato e proiet-<br />
tori delle belle arti ebbe Trento ne' vescovi<br />
Egnone da Piano, Federico Vanga<br />
da Bolzano, Bernardo Clesio, Cristoforo<br />
e Lodovico Mad ruzzi. Aggiunge, che Carlo<br />
Firmian governò coti lode la Lombar-<br />
<strong>di</strong>a, e vi fu rigeneratore de'buoni stu<strong>di</strong>.<br />
Quasi tutte le nobili antiche famiglie del<br />
Trentino vantano a ragione buon nume-<br />
ro <strong>di</strong> loro antenati, che si acquislarojio<br />
gloria con opere virtuose. La nobiltà è<br />
in Trento e nel Trentino, o trentina o ti-<br />
rolese o imperiale. INobili trentini sono i<br />
patrizi <strong>di</strong> Trento, e quelli che furono no-<br />
bilitati da'vescovi sovrani, e specialmen-<br />
te i loro feudatari. Patrizie o consolari e-<br />
lano le famiglie che potevano avere par-<br />
te al governo della città con esclusione<br />
delle altre. Sono nobili tirolesi quelli che<br />
ottennero d'essere ascritti alla così detta<br />
malricola tirolese, eh' è quanto <strong>di</strong>re al<br />
I nolo de' nobili della contea del Tirolo,<br />
già (juando il Trentino formava uno sta-<br />
lo da quella <strong>di</strong>sliulo, quando striast: cou<br />
T II E<br />
essa alleanza. Imperiali sono detti qne'uo-<br />
bili ch'ebbero <strong>di</strong>plomi da (pjalche injpe-<br />
ralore <strong>di</strong> Gerniania. Tutte queste specie<br />
<strong>di</strong> nobiltà portavano utili esenzitinie rea-<br />
li vantaggi, segnatamente l'ultima, la qua-<br />
le abilitava alle <strong>di</strong>gnità ecclesiastiche ai<br />
soli nobili riservale.Gli ultimi rivolgimen-<br />
ti politici lasciarono, a chi l'avea, la no-<br />
biltà, ma le tolsero, come altrove, cpjasi<br />
tutti i<br />
privilegi. Nella spe<strong>di</strong>zione de'<strong>di</strong>plo-<br />
ini <strong>di</strong> nobiltà, massime imperiale, si al-<br />
terarono i cognomi delle famiglie, e si fe-<br />
cero tedeschi e lengorisi per tali, benché<br />
sieno d'origineilaliana.L'uisegna <strong>di</strong>Tren-<br />
to è r Aquila semplice colle ali <strong>di</strong>slese.<br />
Una volta il magistrato, quando mostra-<br />
vasi al pubblico in corpo, sì faceva pre-<br />
cedere dulie aquile fuse in argento. Le let-<br />
tere S. P. Q. Z"., che si vedono scolpite,<br />
sono le iniziali <strong>di</strong> Senatus Populus Qiie<br />
Trìdeiitimis. La gente <strong>di</strong> Trento e nelle<br />
sue vicinanze è robusta e ben fitta; dal-<br />
la sua sveltezza, brio e pronto parlare, to-<br />
sto si scorge che il Trentino è paese veramente<br />
italiano; italiani sono anche i<br />
giuochi e i <strong>di</strong>vertimenti pre<strong>di</strong>letti dei<br />
trentini. Una mascherata che fanno i con-<br />
ta<strong>di</strong>ni , cui si associano anche artigiani,<br />
<strong>di</strong>verte in carnevale que'trentini che so-<br />
no amanti <strong>di</strong> tutlociò eh' é nazionale e<br />
antico, e questa mascherata è antichissi-<br />
ma. Gli uni vestono abito da villano , e<br />
<strong>di</strong>consi gobbi j gli altri vestono da mili-<br />
tare, simile a quello degli antichi lanzichenecchi,<br />
e chiamansi cinsi: hanno am-<br />
bo i partili un capo che appellano re. 1 gobbi<br />
faiuio la polenta in piazza, e formano<br />
intorno ad essa un cerchio per impe<strong>di</strong>re<br />
a'ciusi che tentano rapirla <strong>di</strong> penetrarvi,<br />
e perciò segue tra loro una lotta. Questa<br />
ricorda un'epoca gloriosa del valore tren-<br />
tino, l cinsi figurano i soldati del fero-<br />
cissimo Ezzelino da Romano, che voglio-<br />
no saccheggiare le case de'trentini; e i gobbi<br />
sono villici de' <strong>di</strong>ntorni che pugnano<br />
prò aris etfocis, cioè che <strong>di</strong>fendono la<br />
città e le proprie iibitazioni. Il <strong>di</strong>aletlodei<br />
Ireuliui, per giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> molli, è uuo <strong>di</strong>
T U E<br />
quelli che più si approssimano alla nobi-<br />
le lingua lV Italia, sulla cpiale <strong>di</strong>ssi altre<br />
parole a Toscana. Amasi generalmente<br />
ìa musica, <strong>di</strong> canto e <strong>di</strong> suono. In Tren-<br />
to non si vede un men<strong>di</strong>co, ed i bisogno-<br />
si sono aiutati nelle case loro, o ricove-<br />
rali nell'isliluto a ciò fondato da <strong>di</strong>versi<br />
anni. Vi sono filande <strong>di</strong> seta, manifallu-<br />
le, fonderia <strong>di</strong> campane, fabbrica <strong>di</strong> ve-<br />
tri e cristalli, <strong>di</strong> carta, confetture, birra,<br />
acquavite e spirili in grande quantità; si<br />
fa notabile tralllco <strong>di</strong> carne porcina, <strong>di</strong><br />
vino, lino e canape, ec. L'A<strong>di</strong>ge, che <strong>di</strong><br />
estate comparisce piccolo fiume, nell'al-<br />
tre stagioni è sì ricco d'acqua, che porla<br />
gran<strong>di</strong> zattere e barche. Si tengono mer-<br />
cati a s. Martino e alla Casolara, ed in<br />
tutti i lunedì dopo la 3.' domenica d'ogni<br />
mese vi sono mercati d'aniniaii, non<br />
che a' IO 624. agosto <strong>di</strong> seterie con ven-<br />
<strong>di</strong>te considerabili. \'i6 giugno festa <strong>di</strong> s.<br />
Vigilio ha luogo la Cera. Fra' passeggi,<br />
arioso è quello che si estende dal conven-<br />
to de'cappuccini sino agli argini del Fer-<br />
sina, dove si olirono allo sguardo bellis-<br />
sime prospettive. 1 <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Trento of-<br />
fjono variate bellezze, vdleed ameni fabbricati.<br />
Molle poi sono le valli componenti<br />
la provincia che si <strong>di</strong>sse e <strong>di</strong>cesi il Tren-<br />
tino, essendo le principali T Atesina, la<br />
Valsugana, la Fieme, la Cembr;», la Sar-<br />
ca, <strong>di</strong> Giu<strong>di</strong>ciarie Citeriore, <strong>di</strong> Giu<strong>di</strong>ciarie<br />
Ulteriore, la Naunia ch'è la più am-<br />
pia e più popolosa dopo l'Atesina.<br />
Trento, Tridentu/n,'au['ìch\>s\uìiì città,<br />
un tempo <strong>di</strong>pendeva e faceva parte inte-<br />
grale dell'Italia, è <strong>di</strong>cesi fondala da'tirre-<br />
ni o etruschi. L'Ughelli ueW Italia sacra<br />
t. 5, p. 583, Triclenlini K/)ìscópi\ lachiama<br />
prima porta occurrit e Germania<br />
in ftaliam progrcssuris. E quanto al suo<br />
nome: Tridcatiuii <strong>di</strong>ctani volwit^ vcL a<br />
trihus torrentihus ^<br />
Tcrsina, Saleto, et<br />
Persio iquisccus illius muros trahwit lui-<br />
das^ et propioribus monlibus scaturientcs:<br />
quorum tertius civitatem percurrens<br />
aliai t^ <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>tene me<strong>di</strong>ani, yilii ita <strong>di</strong>-<br />
ctainnurraiit a trihusjugis^ijuac inino-<br />
VOL. LXXIX.<br />
T R E 297<br />
dum trium <strong>di</strong>gitnrum extendunlnr. Pla-<br />
cet aliis^ lioc nonien trax'isse a JVrp fu-<br />
ni Tridente f qui Tridentinis olini idola-<br />
tria caecatisj fuerit prò tutelari Dea.<br />
Quando Trento col suo ampio territorio<br />
formava parte dell'antica Rezia (Rezia si<br />
nominoli Trentino,il paese intorno a Coirà<br />
e il Tirolo), <strong>di</strong> cui a Svizzera, reggevasi<br />
come le altre reliche tribù, a forma<br />
<strong>di</strong> repubblica. Gli euganei, gli etruschi, t<br />
galli che si recarono in vari e lontani lem-<br />
pigli uni dopo gli altri nel Trentino, vi dominarono<br />
forse per pochi antji , ma poi<br />
frammischiali agrin<strong>di</strong>geni antichi triden-<br />
tini, adottarono la maniera <strong>di</strong> goveriio<strong>di</strong><br />
questi, e furoim liberi. I romani aveano<br />
sparso già molto del loro e dell'altrui sangue<br />
per avere il vanto e l'utile <strong>di</strong> poter<br />
dominare sopra i popoli, quando vemie<br />
loro fatto <strong>di</strong> occupare o colla forza o pei'<br />
volontaria rafforzata de<strong>di</strong>zione questo li-<br />
bero paese. Dopo la guerra retica, postivi<br />
presi<strong>di</strong>ijCon leggi romane vi dominò Augusto.<br />
Se non che sotto gli altri impera-<br />
tori romani, essendo Treiito <strong>di</strong>venuta co-<br />
lonia romana, con nuovo innesto d'italo<br />
sangue, il reggimento fu misto, cioè mo-<br />
narchico e popolare, eseguì i destini del<br />
Trentino. Altri sostengono che Trento già<br />
era colonia rou)ana,e Val <strong>di</strong> Non municipio<br />
romano fino da'tempi <strong>di</strong> Gic<strong>di</strong>o Ce-<br />
sare. Dopo le incursioni de'barbari e de-<br />
gli eruli d'Odoacre re d' Italia, che nel<br />
476e8rmse l'impero romano d'occidente^<br />
dopo il 493 soggiacque al goto Teodorico<br />
re ti' Italia, a cui si attribuiscono le sussi-<br />
slenti mura, ed agli altri re goti suoi suc-<br />
cessori. Scacciali questi dall'Italia dai ge-<br />
nerali <strong>di</strong> Giustiniano I impeiatore greco<br />
d'oriente, restò la città col Trentino pei*<br />
breve tempo soggetta a ([nell'impero. Ven-<br />
nero poscia nel jG8, con Alboino loro re,<br />
longobar<strong>di</strong>, che eretto in tlucatoil Trenti-<br />
no, colla città lo governarono per iluchi,<br />
i quali aveano ampia autorità in ogni ramo<br />
d'amministrazione e la residenza in<br />
Trento. Nel 773 Carlo IMagtJo redcTran-<br />
chi, viulo Desiderio re dc'longobai<strong>di</strong>> <strong>di</strong>ù<br />
ao
298<br />
TUE<br />
lerniine al loro regno, e sollenhai quo al-<br />
la dominazione d'Italia e dei Ttentinoi<br />
re fi anelli, neirSoo Papas. Leone III rinnovando<br />
in Carlo Magno l'impero d*oc-<br />
cidenle. L'inipeialoie e re d'Italia Lota-<br />
rio 1^ or<strong>di</strong>nò ne'suoi statuti, clie la gio-<br />
ventù <strong>di</strong> Tiento e <strong>di</strong> Mantova frequen-<br />
tassero le scuole <strong>di</strong> Verona; ii che piova<br />
essere Trento in que'tenapi città del tul-<br />
io italiana. Aggregalo il principato Tren-<br />
tino al nuovo impero romano, gl'impe-<br />
ratori franchi vi comandarono come nel<br />
resto del regno Italico, <strong>di</strong>videndo ii potere<br />
col clero eco'nobili, e inviandovi duchi<br />
ancor essi. Al modo slesso imperarono<br />
i re italiani dopo l'estinzione ctella <strong>di</strong>na-<br />
stia francese de'Carlovingi, e non altri-<br />
menti fecero gì' imperatori tedeschi che<br />
furono re d'Italia. Però dentro questo pe-<br />
riodo, i governatori ebbero titolo ora <strong>di</strong><br />
duchi, ora <strong>di</strong> conti e ora <strong>di</strong> marchesi. Giù<br />
sino dal tempo in cui reggevano Trento i<br />
franchi, i suoi vescovi ebbero^quando più<br />
quando meno, parte ancor essi al tempo-<br />
rale governo. Il vescovo Odescalco usò nel<br />
secolo IX de' beni <strong>di</strong> chiesa per animare<br />
e premiare con investiture chi li <strong>di</strong>fen-<br />
deva, non facendolo il re d' Italia, dagli<br />
nngari invasori e oppressori. Il vescovo<br />
Manasse li fu nel secolo X marchese, ed<br />
ebbe soldati cui comandava per un suo<br />
chierico. L'imperaloreOltone l, dopo che<br />
nel 961 <strong>di</strong>venne re d'Italia, e i suoi suc-<br />
cessori, accordarono potere e giuris<strong>di</strong>zio-<br />
ne al clero per opporlo a'feudatari insu-<br />
bor<strong>di</strong>nali. Quando l'imperatore Corrado<br />
li il Salico cede e donò nel 1027 o nel<br />
J028 al vescovo Udalrico li il dominio<br />
temporale sulla cilfà e su lutto il Tren-<br />
tino, come faveano avuto i duchi, i con-<br />
ti e i marchesi, l'imperatore per determi-<br />
nare i confini, domandò il consenso e la<br />
collaudazione del vescovo.Dopo quel tempo<br />
signoreggiarono i vescovi <strong>di</strong> Trento,<br />
col titolo e coll'aulorilà <strong>di</strong> duchi, <strong>di</strong> con-<br />
ti e <strong>di</strong> marchesi, avendo più tar<strong>di</strong> assun-<br />
to il titolo e la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> principi dell'im-<br />
pero, conici mando la loro hovranità pri-<br />
T R E<br />
ma l'imperatore Federico I e poi il suo<br />
nipote Federico U, mentre Trento ven-<br />
ne <strong>di</strong>chiarata città libera imperiale. Alcuni<br />
conti del vicinoTirolo, futlisi avvo-<br />
cali e prolellori della chiesa <strong>di</strong> s. Vigilio,<br />
perchè venivano invesliti della conica a<br />
titolo oneroso dell' avvocazia e <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong><br />
della chiesa, conliariarono a' vescovi <strong>di</strong><br />
Trento la temporale signoria; sebbene il<br />
conte del Tirolo non era più che un vas-<br />
sallo e un sud<strong>di</strong>to della curia feudale tren-<br />
tina, e sebbene i vescovi,! Papi e gl'im-<br />
peratori vi si opposero, tuttavia i conti<br />
del Tirolo saìendjiaroiio nolabilineule il<br />
principato , pigliandosi per loro alcuni<br />
tratti <strong>di</strong> paese che appellaronsi giuris<strong>di</strong>-<br />
zioni. Pertanto i conti del Tirolo lentarono<br />
più volte, sotto colore <strong>di</strong> tutelare i <strong>di</strong>-<br />
ritti della Chiesa, <strong>di</strong> carpirsi le re<strong>di</strong>ni del<br />
principato , ed in fallo dopo averlo più<br />
volle aggre<strong>di</strong>to coll'armi, riuscirono ad<br />
impadronirsene d'una parle,ed a costrin-<br />
gere i vescovi principi a gravose conven-<br />
zioni. Del resto, salvi ne'conli del Tirolo<br />
i privilegi d' avvocazia slabiliti da replicale<br />
convenzioni che si <strong>di</strong>ssero Compalla-<br />
te, e salvi i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> supremazia negl'im-<br />
peratori, i vescovi principi <strong>di</strong> Trento fu-<br />
rono sovrani in<strong>di</strong>pendenti, il che prova-<br />
rono coir essere nella loro città residen-<br />
ziale e nel Trentino legislatori, e con concludere<br />
Irallali <strong>di</strong> alleanza , battere mo-<br />
neta, e fare cambi <strong>di</strong> lerrilorii cogli sles-<br />
si conti del Tirolo, i quali per più titoli ri-<br />
conoscevansi vassalli della chiesa <strong>di</strong> Tren-<br />
to, ricevendone investiture. Conservaro-<br />
no i vescovi principi il sistema feudale già<br />
stabilito al) antico^ e alcuni feudatari eb-<br />
bero ne'loro <strong>di</strong>strelli l'amministrazione<br />
della giustizia civile e criminale. Essi ac-<br />
cordarono o conferQìarono anche a'comu-<br />
ni, nelle loro così delle Carle <strong>di</strong> R.ego!a,<br />
gran<strong>di</strong> privilegi che equilibravano il potere<br />
<strong>di</strong> quelli. La città sostenne sempre<br />
una s{)ecie <strong>di</strong> municipale in<strong>di</strong>pendenza,<br />
a n)ezzo del suo magistrato consolare. Di<br />
che certa prova è ch'essa faceva da se i<br />
propri statuti, sottoponendoli soltanto al-
T II K<br />
l'approvazione de'vescovi principi. Del<br />
(]ual privilegio goilendone pure i comuni<br />
tlel contado, facevano le proprie Carle <strong>di</strong><br />
Regola. II principe vescovo era elello, o<br />
dal capitolo, del quale vi dovea far j)arte<br />
un dato numero <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, odal Papa,<br />
che sempre come a tutti i<br />
vescovi gli con-<br />
feriva l'instituzione, né alcuna estera in-<br />
fluenza vi polea por mano. Quando nel<br />
I 226 l'imperatore Federico II voleva sot-<br />
toporre al suo dominio la Lombar<strong>di</strong>a ,<br />
chiamò a tale effetto da Germania il suo<br />
figlio Enrico, il quale con aperta guerra<br />
pioudjò sulle città lombarde, e mise a fuo-<br />
co e fiamma la città <strong>di</strong> Trento che gli volle<br />
fare resistenza, con gran pena <strong>di</strong> Papa<br />
Onorio HI, che pose ogni stu<strong>di</strong>o e indu-<br />
stria per rivolgete le armi imperiali con-<br />
tro i saraceni occupatori de'Luoghi san-<br />
ti. Neil 363 il vescovo Alberto pubblicò<br />
un decreto, col quale <strong>di</strong>chiarò perpetuamente<br />
unito il suo principato alTirolo,iu<br />
cuiTrentoe il Trentino furono <strong>di</strong>poi sem-<br />
pre compresi. Narra l'avvocato Castella-<br />
no, Spcccliio geografico <strong>storico</strong>-politico^<br />
che l'imperatore Venceslao nel 1377 cede<br />
la sovranità <strong>di</strong> Trento alla s. Sede, e<br />
che il Papa come principe trentino era<br />
m enduro dell'impero germanico, ed avea<br />
posto nella <strong>di</strong>eta tirolese; notizia che non<br />
garantisco, non a Vendola letta in altri scrit-<br />
tori, anzi leggo nel car<strong>di</strong>nal Pallavicino,<br />
Istoria del Concilio <strong>di</strong> Trento y parlando<br />
della pienissima sua libertà, che fu celebrato<br />
in città non soggetta al Papa, ma<br />
all'alio dominio dell'imperatore, cioè<br />
Trento città imperiale, scelta per la sa-<br />
gra adunanza onde allettarvi all'interven-<br />
to i tedeschi. E' vero che 1' Ughelli avea<br />
scritto che Venceslao avea donato Trento<br />
a Papa Gregorio XI, ma il suo anno-<br />
tatore Coleri, con rantolila del Gentilol-<br />
ti, <strong>di</strong>chiarò favolosa tal donazione. In questo<br />
secolo XIV la peste intieri in Trento<br />
e sua provincia, e la descrisse Giovan-<br />
ni Parma canonico trentino. Nel principio<br />
del secolo XV nella torre Vanga, Ro-<br />
dolfo de'ljellenzaui, capo du'iuulcunlculi<br />
T R E 299<br />
trentini, vi rinchiuse l' infelice Giorgio<br />
Liechtenstein vescovoe principe <strong>di</strong> Tren-<br />
to. L'origine delle attuali Poste si deve al<br />
Tirolo, ove nel line circa <strong>di</strong> detto secolo<br />
le introdusse Ruggiero l conte <strong>di</strong> Turn,<br />
Tiixis e Valsassina. II principale e stre-<br />
pitoso avvenimento del secolo XVI, nella<br />
storia mon<strong>di</strong>ale, ebbe luogo in Tren»<br />
to dal I<br />
3<br />
<strong>di</strong>cembre 1 545 al 1 563, colla ce»-<br />
lebrazlone del concilio, che gloriosamen-<br />
te e pienamente scoullsse l'eresia, e de-<br />
scriverò in fine, ed il quale tuttora rego-<br />
la la <strong>di</strong>sci|)lina <strong>ecclesiastica</strong>. Tra le sue<br />
interruzioni vi fu quella <strong>di</strong> sua traslazio-<br />
ne a Bologna nel 1 547, P^'* ^^ febbri per-<br />
niciose con petecchie che flagellavano<br />
Trento, per le quali si moriva, onde al-<br />
cuni padri eransi <strong>di</strong>leguati e taluno senza<br />
congedo. Girolamo Fracastoro celebre<br />
me<strong>di</strong>co de' padri, insieme con Balduino<br />
de'Balduini, me<strong>di</strong>co domestico del car<strong>di</strong>»<br />
naIDel Monte i." legato, spinse i padri a<br />
partirsi da Trento sollecitamente, e sen-<br />
za aspettare alcun or<strong>di</strong>ne dal Papa, per<br />
la pestilenza che vi sovrastava con in<strong>di</strong>-<br />
zi <strong>di</strong> contagio ne' corpi e <strong>di</strong> corruzione<br />
nell'aria. Onde il Fracastoro protestò, che<br />
essendosi egli portato in Trento a curar le<br />
febbri e gli altri mali or<strong>di</strong>nari, ma non I»<br />
pestilenza, la quale sarebbe prorotta poi<br />
nel riscaldarsi dell'aria, si licenziava dal<br />
servizio. 1 legali tuttavia in negozio cos'i<br />
grave e repentino, protestarono <strong>di</strong> non<br />
voler fare ne più ne meno <strong>di</strong> quello a-<br />
vesserò i padri risoluto, e <strong>di</strong> circa 58 che<br />
si trovavano radunati per tale consulta,<br />
4o <strong>di</strong>erono il voto per la traslazione del<br />
concilio. Questa è la vera e legittima sto-<br />
ria <strong>di</strong> tale traslazione, e non (juanto <strong>di</strong>-<br />
versa mente con audacia scrissero il riprovevole<br />
Soave, l'Advocat, il Portai, il Mu-<br />
ratori che l'attribuì a motivi segreti e sup-<br />
pose francamente l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Roma. Ne]<br />
principato e nel vescovato del car<strong>di</strong>nal<br />
Cristoforo Mudrucci Irenlino , e perciò<br />
dello // gran car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Trento^ riuscì<br />
ad esso nel 1 576 <strong>di</strong> ricupetare il tolto dai<br />
conti dui Tirolo, e <strong>di</strong> ristabilirsi ucirinle-
3oo T a E<br />
10 possesso del principato. Da tale epoca<br />
l'altuale confine fia'circoli <strong>di</strong> Trento<br />
e <strong>di</strong> Bolzano segnò il confine sellenlrio-<br />
Dale del principato, e la stretta linea <strong>di</strong><br />
demarcazione tra le due lingue. La città<br />
<strong>di</strong> Roveredo e i paesi a<strong>di</strong>acenti non appartenevano<br />
al principato <strong>di</strong> Trento, ma<br />
ne costituivano i confini <strong>di</strong> mezzogiorno.<br />
Elia ubbidì con altri piccoli <strong>di</strong>stretti a <strong>di</strong>-<br />
verse famiglie potenti: venne ili4i6 sotto<br />
la signoria della repubblica <strong>di</strong> Vene-<br />
zia, e finalmente nel iSog fu aggregala<br />
a'domiuii dell'imperatoreMassioiilianol,<br />
colla espressa cou<strong>di</strong>zione, che le venisse-<br />
ro conservati lutti i privilegi, e particolarmente<br />
le istituzioni municipali italiane.<br />
La città fu nuovamente desolala dab<br />
la peste nel secolo XVJI,e se ne ha memoria<br />
in ima tela rozzamente <strong>di</strong>pinta, ed<br />
esistente nella chiesetta della ss. Annun-<br />
ziata, ove sono colonne <strong>di</strong> uiarmo tren-<br />
tino gran<strong>di</strong> e d'un sol pezzo. Nel 1782 il<br />
Papa Fio FI(F.)s'ì recò a Vienna a vi-<br />
sitare l'inìperalore Giuseppe lì. IN'el suo<br />
ritorno giunse ad Innsbruck la sera dei<br />
7 maggio, ricevuto con onorevole ospizio<br />
dall'arciduchessa Elisabetta sorella del-<br />
)'imperalore,ed ivi nella cappella eretta da<br />
JV]." Tei esa, ove ni ori il marito Francesco<br />
I, assistè al solenne Te Deiim. Nello se-<br />
guente mattina pervenne a Bressanone,<br />
incontralo dal vescovo e principe della<br />
città mg.* Giuseppe Spaur, già <strong>di</strong> Seco-<br />
via , che per accoglierlo nel suo palazzo<br />
erasi appositamente portato a Vienna, es-<br />
sendosi cantato il Te Deiim nella pubbli-<br />
ca cappella dell'episcopio: la città fece so-<br />
lenni <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> gau<strong>di</strong>o religioso.<br />
Nel d'i seguente, festa dell' Ascensione ,<br />
il Papa preceduto dalla croce pontifìcia<br />
e accompagnato dal vescovo, si portò a<br />
pie<strong>di</strong> alla magnifica cattedrale, dove ce-<br />
lebrò sull'altare maggiore, assistito dal<br />
•vescovo e da lutto il clero. Ascoltata in-<br />
<strong>di</strong> altra messa , ascese poi alla maestosa<br />
loggia appositamente innalzata sulla por-<br />
ta del tempio, ed ivi compartì la solenne<br />
bene<strong>di</strong>zione apostolica alla uiollilu<strong>di</strong>ne<br />
T R E<br />
affollata nella piazza. Ritornalo all'epi-<br />
scopio, vi trovò il car<strong>di</strong>nal Jlcrlzan, e ver-<br />
so leoieiG Pio VI penetrato <strong>di</strong> ricono-<br />
scenza verso il vescovo, partì per Bolzano<br />
e vi giunse a ore 11. Visitala la col-<br />
legiata, passò al palazzo nobilmente pre-<br />
paralodal principe vescovo <strong>di</strong>Trentomg.'^<br />
Pietro Vigilio de Thunn, graziosamente<br />
accolto dal Papa, che consolò il popolo<br />
adunato nella sottoposta piazza colla pon-<br />
tificia bene<strong>di</strong>zione. Venerdì io ma"£;io<br />
DO<br />
s'avviò per Trento, ricevuto al palazzo ve-<br />
scovile da detto prelato, dal capitolo e<br />
dal corpo della nobiltà, che ammise al<br />
bacio del piede, insieme a gran numero<br />
<strong>di</strong> dame. Pio VI visitò la cattedrale, e la<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Maria Maggiore come insigne<br />
pel tenutovi ecumenico concilio; in<strong>di</strong> pro-<br />
seguì il viaggio per Roveredo onde per-<br />
nottarvi, a tal uopo 1* imperatore aven-<br />
dogli fatto preparare magnifico alloggio.<br />
Vi giunse a ore 22 tra le pubbliche <strong>di</strong>mo-<br />
strazioni, eia sera vi fu generale illumi-<br />
nazione, dopo avere ricevuto al bacio del<br />
piede il clero secolare e regolare, la no-<br />
biltà e le dame. Nel seguente sabato 1 f<br />
maggio Pio VI dal palazzo benedì il po-<br />
polo, e si recò ad assistere alla messa nel-<br />
la chiesa arcipretale <strong>di</strong> s. Marco, ornata<br />
con tutta pompa, e ricevuto alla porta con<br />
baldacchino dal numeroso clero, la cpjale<br />
porta era stata decorata <strong>di</strong> nobile panneggiamento<br />
col po*itificio ritratto e ana-<br />
loga iscrizione, che si legge nel Diario del<br />
viaggio a Vienna <strong>di</strong> Pio 7 1. Partilo da<br />
Roveredo e dal religiosissimo Tirolo (il<br />
quale vanta 1 3 santuari ove sì fanno sa-<br />
gri pellegrinaggi, oltre quello <strong>di</strong> s. Gior-<br />
gio presso Schwaz eh' è uno de' princi-<br />
pali, nelle cui vicinanze è il romitag-<br />
gio <strong>di</strong> Bretlfale, altro romitaggio essendo<br />
quello <strong>di</strong> s. Valentino), Pio VI pervenne<br />
ne' dominii veneti, e giunse a Verona<br />
a ore 22. Rivoluzionala la Fran-<br />
cia ed erettasi in repubblica, il general<br />
Jjonaparle calato in Italia occupò il Tren-<br />
tino. Inconseguenza della battaglia vin-<br />
ta da' francesi sugli auilriaci, i primi
TRE<br />
coranndnll dal i^eueial Massena entrarono<br />
in Trento a* 19 agosto 1796; ma <strong>di</strong><br />
poca durala ne fn l'occupazione, stante<br />
l'avvicinarsi del general Alvin/.i, alla testa<br />
<strong>di</strong> numeroso esercito austriaco: però dopo<br />
la sconfitta da questo toccata sotto Mantova,<br />
i francesi si riaccostarono a Tren-<br />
to, <strong>di</strong> cui il general Joubert s'impadronì<br />
a'3 febbraio I 797. Poi i francesi dovero*<br />
no abbandonare la città, e vi rientrarono<br />
a'7 gennaio 1 80 I. Quin<strong>di</strong> per la pace<br />
segnata a'9 del seguente febbraio a La-<br />
neville, tra la republilica francese, l'imperatore<br />
e i principi dell'impero romano-<br />
germanico, il principato <strong>di</strong> Trento e del<br />
Trentino fu tolto al vescovo e secolariz-<br />
zato nel I 8o3, in<strong>di</strong> trasferito in potere del-<br />
l' Austria, cbe l'unì alla provincia del Tirolo<br />
insieme alla città e territorio <strong>di</strong> Ro-<br />
veredo. Non andò guari cbe nel i8o5 il<br />
Trentino, il Lioveretano col Tirolo, pel<br />
trattalo <strong>di</strong> Presbiirgo, venne dato a far<br />
parte del nuovo regno <strong>di</strong> Baviera eretto<br />
ili. "gennaio 1806. Il governo bavarese a-<br />
brogò le municipali fjrme <strong>di</strong> reggimen-<br />
to e le altre nazionali istituzioni relative,<br />
<strong>di</strong>e al pari delle altre città italiane aveano<br />
sino allora conservato Trento e Ro»<br />
veredo, ed invece sostituì un'amministra-<br />
zione particolare e tutta alfalto naziona-<br />
le. In<strong>di</strong> Napoleone \ nel 1810 aggregò il<br />
Trentino al regno d'Italia da lui fondato,<br />
<strong>di</strong>cbiarando Trento capoluogo del <strong>di</strong>partimento<br />
dell' Allo A<strong>di</strong>ge, così Roveredo<br />
capoluogo <strong>di</strong> vice-prefettura del suo cir-<br />
colo. Trento ebbe una propria reggenza<br />
politica, un proprio tribunale d'appello,<br />
presso i<br />
quali, con»e presso tulle le auto-<br />
rità <strong>di</strong> prima istanza, la sola lingua foren-<br />
se era l'italiana. Di più, come<strong>di</strong>partimenlo<br />
dell'Alto A <strong>di</strong>ge,Trento ebbe egualmente<br />
una prefettura a parie e una ammini-<br />
strazione interamente italiana. In ottobre<br />
181 3 Trento fu preso dall'armi alleate<br />
del nord, e l'imperatore d'Austria Fran-<br />
cesco 1 <strong>di</strong>chiarò, che contar si dovesse l'epoca<br />
ilei legale possesso (in dal novembre<br />
susseguente. Fmulmenle col Irullalo<strong>di</strong> pa-<br />
TRE Sor<br />
ce neh8i4 venne il Trentino ceduto al-<br />
l' Austria, incorporandolo* 1* imperatore<br />
Francesco I alla provincia tedesca del Ti-<br />
rolo, formando con «sso una sola provin-<br />
cia, colla <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> Tirolo Italiano,;<br />
V imperatore e i suoi successori presero<br />
il titolo <strong>di</strong> principi <strong>di</strong> Trento, continuan-<br />
do ezian<strong>di</strong>o a portarlo i vescovi, come al-<br />
trove. Le guerre flillesi negli ultimi an-<br />
ni del passalo secolo e ne'primi del corrente,<br />
la venuta de'francesi,i cambiamen-<br />
ti del governo <strong>di</strong> vescovile in austriaco,<br />
poi in bavarese, in<strong>di</strong> in italiano, e nuovamente<br />
in austriaco, mutarono faccia alla<br />
città e a tutto il paese, e ne trasformaro-<br />
no per così <strong>di</strong>re gli abitanti; si eccitò l'emulazione<br />
e animossi la gente al travaglio,meglioco!tivandosi<br />
i terreni, aumen-<br />
tandosi i prodotti e asciugandosi palu<strong>di</strong>.<br />
Il clero e il popolo dell'ampia <strong>di</strong>ocesi de-<br />
sideravano già da qualche tempo, che in<br />
Trento fosse con sagre e <strong>di</strong>gnitose feste<br />
solennizzata la ricorrenza secolare dell'aprimento<br />
del concilio ecumenico, onde<br />
con lodevolissimo inten<strong>di</strong>mento ravviva-<br />
re nella memoria <strong>di</strong> tutto il caltolicismo<br />
quell'ultima sagrosanta riunione, come si<br />
degnò scrivermi fin dall'agosto 1 il 84i nobilissimo<br />
conte Matteo <strong>di</strong> Thunn, per ras-<br />
segnarlo <strong>di</strong>votamente e confidenzialmente<br />
all'aulorevolesanzione del sommoPonlefice<br />
Gregorio XVI. Dell'operato se ne<br />
legge la descrizione, inviata da Trento, e<br />
quanto ne scrisse il Messaggere Tirolese^<br />
nel Diario <strong>di</strong> Roma dei i^/^^^WQ* w/^ 990<br />
I o4j e nelle Notizie del giorno <strong>di</strong> Roma<br />
del 1846, ne'n." i e 4, da*quali ne ricave-<br />
rò il più imporlante.Cenchè lar<strong>di</strong> si pren-<br />
desse la definitiva risoluzione <strong>di</strong> secon-<br />
dare tal giusto desiderio, pure il mirabile<br />
zelo con cui si operò supplì alla strettez-<br />
za del tempo. Per primo fu eretta presso<br />
la bella chiesa <strong>di</strong> s. Maria Maggiore, in<br />
cui si radunò il concilio, una colonna monumentale<br />
con iscrizione, che perpetuas-<br />
se la memoria e tu celebrità del conci-<br />
lio e <strong>di</strong> (pieste feste centenarie, con so-<br />
pravi una statua, opera <strong>di</strong> valente ar lista
?02 T R E<br />
trenlino antico, rappresentante la ss. Ver-<br />
gine avente in braccio Gesù suo <strong>di</strong>vi n fi-<br />
glio. Quest'opera, non senza meraviglia,<br />
tramandosi <strong>di</strong> noarmi, fu eseguita in meno<br />
d'un mese, con ispontanee offerte dei<br />
pii fedeli, e 1' inaugurazione seguì deco-<br />
rosamente in questa stessa occasione. Nel<br />
<strong>di</strong>cembrei84^} per invito dell'o<strong>di</strong>erno<br />
vescovo e principe <strong>di</strong> Trento mg/ Ischi-<br />
dereraGleifbeim, comparvero nella città<br />
e per proprio loro moto, i vescovi <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>,<br />
<strong>di</strong> Brescia, <strong>di</strong> Verona, <strong>di</strong> Belluno e Fel-<br />
tre, il vescovo e principe <strong>di</strong> Bressanone,<br />
ilcar<strong>di</strong>nalarcivescovo<strong>di</strong> Salisburgo prin-<br />
cipe <strong>di</strong> Schwarzenberg, e appresso a que-<br />
sti due prelati mitrati, e parrocbi e sacerdoti<br />
in gran numero, seguiti da una<br />
immensa moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> popolo della <strong>di</strong>o-<br />
cesi <strong>di</strong> Trento e delle vicine, bramosa <strong>di</strong><br />
assistere alle sagre funzioni e partecipa-<br />
re alla comune <strong>di</strong> vota allegrezza, li ve<br />
scovo avea annunziata la sagra festività<br />
con commovente enciclica , per la cele-<br />
brazione dell'anniversario secolare con<br />
solenne triduo. Nel [."<strong>di</strong> questo, 12 <strong>di</strong>cem-<br />
bre, fu nella cattedrale cantata messa pon-<br />
lificale da mg."^ Gaetano Benaglia vesco-<br />
Mo <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, presente il car<strong>di</strong>nal Schwar-<br />
zenberg metropolitano sotto baldacchi-<br />
no, ed i vescovi e prelati; e recitò eru<strong>di</strong>-<br />
to ed eloquente analogo <strong>di</strong>scorso mg.' An-<br />
tonio Gava vescovo <strong>di</strong> Belluno e Feltre.<br />
La sera si cantarono le litanie della Madonna,<br />
e <strong>di</strong>edesi la bene<strong>di</strong>zione col ss. Sa-<br />
gramento. 11 <strong>di</strong>i3, il car<strong>di</strong>nale, i vescovi<br />
e il clero passarono dal duomo, in or<strong>di</strong>-<br />
nata e pomposa processione, alla chiesa<br />
ili s. Maria Maggiore, sontuosamente come<br />
la cattedrale apparata, ed ivi ponti-<br />
ficò il vescovo mg.*^ Gava , e recitò sermone<br />
applau<strong>di</strong>to il trentino prof Benve-<br />
nuti. Finita la funzione, fece la proces-<br />
sione ritorno alla ciilledrale perallia via.<br />
La sera fu rutfiziatura quale nel dì an-<br />
tecedente. Il 3. "giorno, 1 4 <strong>di</strong>cembre, con-<br />
cionò fervorosamente, nella chiesa del se-<br />
minario, <strong>di</strong> buon mattino, a'tedest hi ve-<br />
nuti da quella parte settentrionale della<br />
TRE<br />
<strong>di</strong>ocesi sua altezza reveren<strong>di</strong>ssima mg/<br />
Bernardo GaluradTlerbolzeheiui <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Strasburgo vescovo e principe <strong>di</strong> Bressanone,<br />
e gli u<strong>di</strong>tori furono commos-<br />
si in ascoltare quel dotto vescovo ottua-<br />
genario, che <strong>di</strong>mostrò la religione <strong>di</strong> Cri-<br />
sto essere la legge dell'amore, e quin<strong>di</strong><br />
della fiatellanza e dell'unione, e non po-<br />
tersi <strong>di</strong>re vero cristiano chi rompe l'unità,<br />
perchè un tale ne ama, ne può come<br />
devesi amare. Nella cattedrale <strong>di</strong>sse 1' o-<br />
melia con cattolico zelo il vescovo mg.*^<br />
Benaglia. Le 3 orazioni furono dette in<br />
lingua italiana, poiché in Trento e nella<br />
piti gran parte della <strong>di</strong>ocesi non s'inten-<br />
de comunemente altra lingua che la bel-<br />
lissima italiana. In<strong>di</strong> il car<strong>di</strong>nale e tutti<br />
i vescovi rinnovarono, assentendo ad es-<br />
si e clero e popolo, la solenne professio-<br />
ne <strong>di</strong> {'eòe cattolica, secondo le decisioni<br />
delTridentinoconcilio. Quest'alto espres-<br />
se a'più che intendevano lagrime <strong>di</strong> con-<br />
solazione, mentre ognuno si proponeva <strong>di</strong><br />
voler vivere e morire cristiano cattolico.<br />
» La città <strong>di</strong> Trento ha pronunziato so-<br />
lennemente la sua professione <strong>di</strong> fede in<br />
mezzo alle più gran<strong>di</strong>ose e splen<strong>di</strong>de fe-<br />
stività che la generazione vivente abbia<br />
veduto celebrarsi fra le sue mura, al co-<br />
spetto d'un car<strong>di</strong>nal arcivescovo, <strong>di</strong> 6 vescovi,<br />
<strong>di</strong> 2 prelati, <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo nume-<br />
ro<strong>di</strong> sacerdoti d'ogni or<strong>di</strong>ne, e <strong>di</strong> una po-<br />
polazione per lo meno tre voile maggio-^<br />
re dell' or<strong>di</strong>nario. Non ostante un tanto<br />
straor<strong>di</strong>nario concorso, le festività de* 3<br />
giorni procedettero con gran<strong>di</strong>ssimo or-<br />
<strong>di</strong>ne. Un cielo sempre sereno e una tem-<br />
peratura assai mite favorirono il buon andamento<br />
de' vari spettacoli, i quali, seb-<br />
l)ene<strong>di</strong> loro natura adatto popolari, sembravano<br />
<strong>di</strong> rivestirsi d'inusitata grandez-<br />
za e maestà; perchè al loro avvicendarsi<br />
parve presiedere e soprastare un'idea so-,<br />
la e potente che guidava gli avvenimen-<br />
ti e le mosse, l'idea religiosa che fu prin-<br />
cipio e fine <strong>di</strong> tanto movimento. Certo la<br />
chiesa <strong>di</strong> Trento ha dolo in quest'impor-<br />
tante occasione uno splen<strong>di</strong>do esempio a
TR E<br />
tiitfoii mondo callolico; e la città hn mostralo<br />
<strong>di</strong> sentire altamente la grandezza<br />
dell'avvenimento che ha celebrato con<br />
tanta pompa e splendore". Dopo la pro-<br />
fessione <strong>di</strong> Cede, celebrò ponlificalmente<br />
il car<strong>di</strong>nale arcivescovo. A vespero si <strong>di</strong>e<br />
compimento alle funzioni col canto d'un<br />
solenne Te Dcum, intonato dal car<strong>di</strong>nal<br />
metropolitano, che impartì poi dall'alta-<br />
re la triplice bene<strong>di</strong>zione colla ss. Euca-<br />
ristia. Il religioso e nobile contegno del<br />
cir<strong>di</strong>nale e de' vescovi, la veneranila ca-<br />
nizie della più parte <strong>di</strong> essi, la gioia che<br />
traspariva da'Ioro volti, la bella concor-<br />
<strong>di</strong>a fialerna,il <strong>di</strong>sinteressato coraggio<br />
nel portarsi a Trento in istagione perico-<br />
losa, la generosità <strong>di</strong> sua altezza reveren-<br />
<strong>di</strong>ssima del vescovo principe della città,<br />
che lietissimo fu <strong>di</strong> nsnr loro ospitale ac-<br />
coglienza, rallegrarono e e<strong>di</strong>ficarono som •<br />
inamente il popolo tutto, che da parte sua<br />
mostrossi penetrato da sentimenti <strong>di</strong> te-<br />
nera <strong>di</strong>vozione, e che itìdelebile conserve-<br />
rà la memoria <strong>di</strong> queste sante feste, e la<br />
gratitu<strong>di</strong>ne verso i veneran<strong>di</strong> prelati che<br />
accorsero a celebrarle, e verso il degnis-<br />
simo vescovo <strong>di</strong> Trento che ne concepiva<br />
il pensiero, e splen<strong>di</strong>do le promosse e vi<br />
assistette giulivo; alla clii evangelica pie-<br />
tà si dovè il munifico tributo <strong>di</strong> venera-<br />
zione alla gloriosa ss. Religione nostra, in<br />
commemorazione centenaria del gran<strong>di</strong>oso<br />
avvenimento che tanto onora Trento.<br />
Alle funzioni sagre volle il saggio ma-<br />
gistrato della città far succedere decorose<br />
feste e manifestazioni d'allegrezza, non<br />
risparmiando ne spese,nècure.Quasi con-<br />
tinuo sparo <strong>di</strong> mortai e cannoni, che dal-<br />
ie torri della città e da' colli vicini si ri-<br />
spondevano, incominciando dalla solenne<br />
entrala del car<strong>di</strong>nal metropolitano, accompagnalo<br />
e festeggiato sino alla fine<br />
delle feste. Distribuzione <strong>di</strong> numerose co-<br />
pie d'un buon libretto i<strong>storico</strong> sul conci-<br />
lio in <strong>di</strong>scorso, scritto apposita(neiite da<br />
un ecclesiastico trentino; e largimento <strong>di</strong><br />
rtiolto pane alla gente povera. Un'acca-<br />
iien)ia nel teatro, illuminalo u giorno, in<br />
T R E 3o3<br />
ctii i <strong>di</strong>lettanti <strong>di</strong> vari paesi, specialmen-<br />
te <strong>di</strong> Verona, e dame e damigelle trentine,<br />
produssero il famoso Stabat Mater<br />
del celebre Rossini; de<strong>di</strong>cando il prezzo<br />
d' introito alla numerosa e ben <strong>di</strong>retta<br />
scuola de* giovanetti poveri della città.<br />
Cinque bande musicali delle borgate <strong>di</strong><br />
Mori, Sacco, Borgo, e delle altre città <strong>di</strong><br />
Roveiedo e Bolzano, splen<strong>di</strong>damente ve-<br />
stile, che volonterose si recarono ad unir-<br />
si alla festa <strong>di</strong> Trento, rallegrarono <strong>di</strong><br />
giorno e <strong>di</strong> notte con incessanti suoni il<br />
popolo esultante. Nell'ultima sera tutta la<br />
città chiarissimamente illuminata, e prin-<br />
ci pahnenle tutte le chiese e tutti i pubblici<br />
e<strong>di</strong>fìzi, attirarono gli sguar<strong>di</strong> della molti-<br />
tu<strong>di</strong>ne, il car<strong>di</strong>nale ei vescovi percorsero<br />
iti carrozza tutte le vie, e si mostrarono<br />
assai sod<strong>di</strong>sfatti del buon gusto tutto ita-<br />
liano de'lrentini. A regolare queste festi-<br />
vità e a tenere buon or<strong>di</strong>ne, si <strong>di</strong>stribui-<br />
rono tra loro le parti e nobili e mercan-<br />
ti e artisti; e tutti segndaronsi in fervo-<br />
roso zeloein instancabile vigilanza;sicchè<br />
ogntmo dovè ammirare il bell'or<strong>di</strong>ne che<br />
regnò in tulio, e che non fu pur una vol-<br />
ta turbato dal minimo spiacevole incon-<br />
veniente. In ima sala del seminario vescovile,<br />
i bravi alunni per compimento<br />
delle feste, alla presenza del car<strong>di</strong>nale, dei<br />
6 vescovi, degli abbati, del fiore del clero<br />
e della nobiltà, recitarono in molte lin-<br />
gue vive e morte varie loro composizio-<br />
ni in verso e in prosa, relative all'occa-<br />
sione, e che per la piìj parte furono u<strong>di</strong>-<br />
te con aggra<strong>di</strong>mento. Fu ezian<strong>di</strong>o stam-<br />
pata una relazione <strong>di</strong> tutto il qui breve*<br />
mento descritto, non che da illustre <strong>di</strong>-<br />
segnatore vennero ritratte dal vero le sce-<br />
ne più gran<strong>di</strong>ose, come la processione e<br />
la grande serenata , e qm'n<strong>di</strong> pubblicale<br />
con litografie. Fmalmente si fece incidere<br />
da valente incisore una medaglia mo-<br />
rnnncntale <strong>di</strong> bronzo pel celebrato solen-<br />
ne centenario, e coniala in Mdano.llcom -<br />
pimento centenario del 3." secolo iKdl'a-<br />
priniento del concilio <strong>di</strong> Trento, fu altre-<br />
sì segnalato da una nuova e apposita e^
3o4 T I\ E<br />
<strong>di</strong>zione de'suoi venerabili canoni e decre-<br />
ti, e >iccome eseguila ne! pontificato <strong>di</strong><br />
Gregorio XVI , oltre il suo slemma nel<br />
frontespizio, con'un'incisioue siml)olica vi<br />
furono rappresentali i ritraili <strong>di</strong> Paolo III<br />
e <strong>di</strong> Gregorio XVI. Eccone il titolo. Sa-<br />
vrosanctiOecunienìci Conciliì Tridentini,<br />
Paulo in\ Jiilio ///, Fio IV PP.<br />
MM, celebra tiy Canones et Decreta Jcxlmn<br />
adoptiinaruni libroriunjideni accuratissime<br />
recu<strong>di</strong> curavit A. Bisping<br />
ss. teolog. lic. E<strong>di</strong>tio in memoriani <strong>di</strong>ci<br />
XIII dee. MDCCCXLV ornatissime exaratójMonaslerii<br />
Guestphalorum 1 845. Dopo<br />
sì lieti giorni , ne successero <strong>di</strong> tristi<br />
per l'insurrezione del i^ marzo 184B <strong>di</strong><br />
lutto il Tirolo italiano, per opera de'ne-<br />
mici dell'or<strong>di</strong>ne, clie riuscirono con fallaci<br />
promesse a far armare i pacifici mon-<br />
tanari, nella generale rivoluzione d'Ita-<br />
lia. Il municipio <strong>di</strong> Trento domandò al-<br />
l'imperatore l'aggregazione della cititi e<br />
suo territorio al regno Lombardo- Vene-<br />
to, comecliè la provincia è italiana; in<strong>di</strong><br />
nel luglio i tirolesi italiani presentarono<br />
alla <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> Francfort l'in<strong>di</strong>rizzo de'due<br />
circoli italiani <strong>di</strong> Trento e Koveredo, per<br />
essere sciolti dal politico legamecheli vin-<br />
cola alla confederazione germanica, do-<br />
poclic ad essa nel i 8 1 5 vi si associò l'im-<br />
peralore d'Austria co'paesi ledesclii che<br />
gli furono assegnati dal congresso <strong>di</strong> Vien^<br />
Ila, e nominatamente colla piovincia del<br />
Tirolo; il elle venne definiti vatnenle or-<br />
ganizsato neli8i6, eil allora quella par-r<br />
le del cessalo regno d'Italia, che altuaU<br />
mente abbraccia i due circoli <strong>di</strong> Trento<br />
e Roveredo, venne incorporala al Tirolo<br />
e con esso alla confederazione germani-<br />
ca. Dimostrarono i titolesi italiani , che<br />
i due circoli si estendono dalla chiusa <strong>di</strong><br />
Verona a quella <strong>di</strong> Salorno con una po-<br />
polazione <strong>di</strong> oltre 3 r 5,000 anime, o si<br />
guar<strong>di</strong> alle loro origini, a' costumi, alla<br />
lingua, al modo <strong>di</strong> vivere degli abitanti,<br />
o si ponga mente alla loro geografica si-<br />
tuazione ed alle uìcuìorie storiche, sono<br />
tuUavia, senza veruna u)islura d'clcujcn-<br />
TRE<br />
totedescOjlimpidamenle italiani. Domandarono<br />
in sostanza la separazione de'dtie<br />
circoli italiani <strong>di</strong> Trento e Roveredo dal<br />
Tirolo tedesco, e la loro ricostituzione in<br />
provincia separata e in<strong>di</strong>pendente , pel<br />
mantenimento della nazionalità italiana,<br />
e con trattatnento proprio de'circoli ita-<br />
liani, essendo i bisogni e i rapporti affatto<br />
<strong>di</strong>versi da'circoli tedeschi. Ricompo-sti gli<br />
animi , ed eliminati gli elementi turbo-<br />
lenti, tutto quanto il Tirolo restS nella fe-<br />
deltà tra<strong>di</strong>zionale, come quello che nella<br />
sua capitale Innsbrtick accolse l'impera-<br />
tore allorché fu costretto <strong>di</strong> partire da<br />
Vienna.<br />
La fede cristiana fu pre<strong>di</strong>cata in Trenlo<br />
da s. Ermagora <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> s. Marco,<br />
secondo l'Ughelli nell'anno 4o dell'era<br />
cristiana, il quale vi stabilì per pastore il<br />
suo <strong>di</strong>scepolo Giovino nello stesso anno.<br />
Ma il suo annotatore Coleti, oltre l'avver-<br />
tire col Gentilolti, che s. Ermagora col<br />
<strong>di</strong>scepolos. Fortunato furono i primi prò-<br />
mulgatori dell'evangelio in Trento, alferma<br />
che s. Ermagora non in detto anno,<br />
ma nel 78 convertì al cristianesimo i tri-<br />
dentini. Infatti leggo nelle Vite de'santì<br />
della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> T/rwfó, del sullodafo d.<br />
Gioseffo Pinamonti, Trento 1887, eh' è<br />
tra<strong>di</strong>zione antichissima e autorevole del-<br />
le <strong>di</strong>ocesi d' Aquileia e <strong>di</strong> Trento, che s.<br />
Ermagora <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> s. Marco Evange-<br />
lista e vescovo d'Aquileia, venne col suo<br />
<strong>di</strong>acono Fortunato a pre<strong>di</strong>car il vangelo<br />
a'tridentini, ed ambedue ne convertirono<br />
a Cristo parecchi, e che s. Ermagora<br />
pose in Trento per vescovo Giovino a governare<br />
la nuova chiesa. De'ss. Ermago-<br />
ra eForlu nato marti li, quali fondatori del-<br />
la chiesa <strong>di</strong> Trento, se ne fa quivi la festa<br />
a' I 2 luglio. Di un santo vescovo e <strong>di</strong> ab<br />
tri santi parlerò a suo luogo col sacerdo-<br />
te Pinamonti; intanto col medesimo ri-<br />
corderò che si onorano e invocansi nella<br />
<strong>di</strong>ocesi; s. Rome<strong>di</strong>o eremita contempora-<br />
neo <strong>di</strong> s. Vigilio e nobile laico, che <strong>di</strong>spen-<br />
sate le sue ricchezze a'poveri, si ritirò in<br />
una ventola valle della Naunia, non lun-
TUE<br />
^\ (Ì,t1 luogo ove furono marti rir.zali i ss.<br />
iSV.v/// ///(), Martirio ed Alessandro (f.),<br />
e cciliiiitiisi nella sutinnilà d'altissiaiii ru-<br />
pe un'abilazione, vi menò vita penilenle<br />
e n)to s. Va-<br />
lentino nel secolo V era stalo invialo dal<br />
Papa a pre<strong>di</strong>care il vangelo in Germania,<br />
e per primo mise ogni stu<strong>di</strong>o ad illujni-<br />
nare il popolo <strong>di</strong> Passavia, <strong>di</strong>e dopo alcun<br />
tempo l'onorò qual suo vescovo; ma<br />
allora poco profittando ili sua pre<strong>di</strong>cazio-<br />
ne, il santo si portò ad annunziare (>ri«»lo<br />
e la lieta novella in più altri paesi <strong>di</strong> Germania<br />
con utile <strong>di</strong> que'popoli. in<strong>di</strong> pas-<br />
sò nella Pvezia, cioè nel Trentino, nel pae-<br />
se intorno a Coirà e nel Tiroio, dove eb-<br />
be il dono <strong>di</strong> fare molte e molte conver-<br />
sioni, per le (|uali meritò il detto titolo<br />
<strong>di</strong> Aposl(ilo. Finalmente quasi constuualo<br />
dalle fatiche, si ritirò a Maia, dove nella<br />
quiete si applicò idl'esercizio delle cristia-<br />
ne virtù, e colmo <strong>di</strong> melili fiiù la sua san-<br />
ta vita. Quando Luitprando re de'longo-<br />
bar<strong>di</strong> estese i<br />
conlini del ducato <strong>di</strong> Trento<br />
sino al fiume Passiria, il (jualc scorre Ira<br />
Maia e Merano, essi trasportarono il cor-<br />
po <strong>di</strong> s. Valentino dalla cliiesa cbeavea-<br />
gli e<strong>di</strong>ficato s. Coi biniano a Trento, e po-<br />
co dopo il duca <strong>di</strong> Baviera Tassilone, le-<br />
vatolo <strong>di</strong> Trento lo trasferì in Passavia.<br />
Di s. Valentino la <strong>di</strong>ocesi trentina non fa<br />
festa. In Bolzano, <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Tiento, nac-<br />
(jue s. Enrico (f,), volgarmente detto <strong>di</strong><br />
Treviso (y.) perchè in tal città si domiciliò,<br />
e quella cillàdopo la beata sua mor-<br />
te lo elesse a patrono, il cui culto eslese<br />
Pio VII alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Trento, che ne celebra<br />
la Cesia a' io giugno. Di s. Simeo-<br />
ne fauciidlu murliriitiialo daj^li ebrei <strong>di</strong><br />
TRE 3o'y<br />
rii'ca 7.C) mesi, già parlai; si celebra la sua<br />
festa la domenica 3.' dopo Pasqua. La se-<br />
de vescovile eretta dunque nel i ."secolo,<br />
<strong>di</strong>venne sulfraganea del patriarca d'Aqui-<br />
leia. Il vescovo principe sovrano deiriuì-<br />
pero intervenne a'suoi comizi con voto,ed<br />
ebbe soggetti nobilissimi vassalli, e al <strong>di</strong>-<br />
re dell'annotatore d'Ughelli, et inter eos<br />
ipsum Àugustissinium Caesareni taiiiquam<br />
TyrolisComitem,et ante liacMan-<br />
tuae Ducis, qui beneficiario jiire oppìdum<br />
Castellariiah Ecclesia recognosce-<br />
baiit. Dice che godeva 3o,ooo scu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
ren<strong>di</strong>te, e pagava 3ooo fiorini <strong>di</strong> tasse pei*<br />
le bolle. Enumera l'antico capitolo, i mo-<br />
nasteri, i conventi, i sodalizi <strong>di</strong> Trento e<br />
sua <strong>di</strong>ocesi. Il i."vescovo <strong>di</strong> Trento fu Gio-<br />
vino, che alcuni onorano col titolo <strong>di</strong> san-<br />
to, dell'anno yS o 78, avendo anrh'egli<br />
pre<strong>di</strong>calo la ^HKÌe <strong>di</strong> Gesù Cristo in Tren-<br />
to. Gli successero Abbondanzio, Clau<strong>di</strong>o<br />
o Clau<strong>di</strong>ano, Magnosio o Mngosio o Magoriano,<br />
Lambuccio o Sambuzio, Valen-<br />
tino, Geniale, Felice o Fedele, Valerio,<br />
Guarino o Guariano, Magronino o Ma-<br />
iorano, Teodoro, Probo, Montano. Di (pie-<br />
sti pastori, per le persecuzioni della Chie-<br />
sa, rUgheili non ne riportale noti/ie,an-<br />
zi avverte che non ebbero certa sede. In<strong>di</strong><br />
registra Ciriaco, Aslerio, Abbomlanzio,<br />
che intervenne al concilio d'Acjuileia con-<br />
tro Palla<strong>di</strong>o e Secon<strong>di</strong>ano eielici ariani<br />
nel 38 I. Giano Pirro Pincio, che dopo<br />
Tinconiincianaentodel secolo XVI peli.**<br />
scrisse la Storia de'duchi <strong>di</strong> Trento^a in-<br />
sieuìe quella <strong>di</strong> questa chiesa, Dcm'/V/.v Po /£•<br />
tifìcuni Tridentinorum^ <strong>di</strong>ce che
3o6 TRE<br />
nrgoraenfo egregiamente riscliinrò il oe-<br />
lel>ie ab. Girolamo Tartarotti da Rove-<br />
reto (del quale pubblicò in Venezia nel<br />
I 754, Memorie antiche <strong>di</strong> Rovereto) nel*<br />
la sn^i <strong>di</strong>sseriazione: De origine Ecclesine<br />
Tridentinae et primis ejus Episcopi s^<br />
Veneliis iy4^- Égli con esalta critica e<br />
scelta eru<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>mostra, chela chiesa<br />
<strong>di</strong> Trento ebbe origine dopo la metà del<br />
IV secolo, che il suo [."vescovo fu Giovino<br />
o Ciriaco, il 2.° Abondanzio intervenuto<br />
nel 38 I al sinodo d'AquileiajC il 3.°s.<br />
Vigilio; convalidando la sua opinione con<br />
fortissimi argomenti, contro il Pincio che<br />
scrisse avere s. Ermagora ricevuto Gio-<br />
vino ai.** pastore <strong>di</strong> Trento verso il jZ<br />
dell'era corrente. Quanto poi alla ripof-<br />
tata serie de'vescovi, il Tartarotti crede<br />
che non si debbano avere per immaginati<br />
e finti, n)a solo lrasportali;e quin<strong>di</strong>, rite-<br />
iiejido quasi tutti i nomi, li colloca dopo<br />
s. Vigilio, formando la serie da Giovino<br />
ad Agnello che vivea sul declinar del VI<br />
secolo. Sebbene egli d'altra parte fa ve-<br />
dere che la chiesa trentina non la cede a<br />
molte altre né per lo zelo né per la santi-<br />
tà <strong>di</strong> alcuni suoi primitivi vescovi, insor-<br />
sero <strong>di</strong>versi trentini a combattere le sue<br />
asserzioni, ritenendo la loro sede vesco-<br />
vilecominciatanel j.°secolo.R.iferiscerab.<br />
Pinaoionli, che nato s. Vigilio in R.oma<br />
d'illustre famiglia, nel 383 si recò colla<br />
madre sua Massenza e co'fiatelli Clau<strong>di</strong>anoè<br />
Magoriaiio in Trento. Quivi, essendo<br />
poco dopo morto il vescovo Asterio<br />
(<strong>di</strong>Mique esclude Abbondanzio qual suo<br />
imme<strong>di</strong>ato predecessore), fu per l'esimie<br />
sue virtù, benché giovine (li 20 anni, e-<br />
lelto vescovo successore. Prima sua cura<br />
fu <strong>di</strong> purgare colla pre<strong>di</strong>cazione delia pa-<br />
rola <strong>di</strong> Dio e colla pastorale sua vigilan-<br />
za la città dagli errori ariani. Uscito poi<br />
nelle terre della campagna, i cui abilauti<br />
•incora in gran parte sagrificavano agl'i*<br />
tioli, col suo zelo gli ammaestrò e indus-<br />
se n domandar il battesimo. Imperocché,<br />
colla <strong>di</strong>vina grazia, confermava la sua pre-<br />
<strong>di</strong>cazione con una vita santissima e col-<br />
T R E<br />
redlcacin ch'egli operava, dundola vista<br />
a'ciechi, la loquela a'niuti e liberando gli<br />
ossessi, col segno della croce e invocan-<br />
do il nome <strong>di</strong> Gesù. Anche nel territo-<br />
rio <strong>di</strong> Brescia e <strong>di</strong> Verona erano ancora<br />
alcuni che prestavano culto a'falsi Dei del<br />
paganesimo; e poiché i vescovi <strong>di</strong> quelle<br />
città non osavano uscir fuori a persuaderli<br />
delle verità evangeliche,!! santo non<br />
conoscendo timore, portossi intrepido co-<br />
là, e me<strong>di</strong>ante l'aiuto dello Spirito santo,<br />
fece abbandonar a que'popoli i supersti-<br />
ziosi riti e fondò ivi più <strong>di</strong> 3o chiese. Nel<br />
ritornare a' suoi condusse seco 3 zelanti<br />
chierici, Sisinnio, Martirio ed A.lessandro,<br />
<strong>di</strong>stinti per santità e dottrina, venuti <strong>di</strong><br />
Cappadocia e <strong>di</strong> Grecia, o forse italiani<br />
della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Milano. Questi poi mandò<br />
a pie<strong>di</strong>caie nella Naiinia, ove conver-<br />
lirono moltissimi popoli, e Sisinnio e<strong>di</strong>-<br />
(icò una ch'eselt'j nella quale ammae-<br />
strava il popolo ne' cristiani precetti, e<br />
co' compagni esercitava esemplarmente<br />
le pratiche religiose. Assaliti quin<strong>di</strong> da<br />
alcuni abitanti e in crudel guisa toi-^nen-<br />
tati, l'un dopo l'altro meritarono <strong>di</strong> con-<br />
seguire la palma del martirio, in un ve-<br />
nerdì <strong>di</strong> maggio del 397. Accorso sul luo-<br />
go s. Vigilio , rimproverò liberamente i<br />
barbari colpevoli, ie gli riuscì indurli al<br />
pentimento e ad abbracciare il cristiane-<br />
siujo; quin<strong>di</strong> atterratisi i templi e gli alta-<br />
ri pagani, videsi eretto in tutta la vallea<br />
il salutifero vessillo della croce. Piaccolti<br />
da s. Vigilio i corpi de*3 martiri, ne man-<br />
dò parte a s. Gaudenzio <strong>di</strong> Hrescia, a s.<br />
Simpliciano <strong>di</strong> Milano, a s. Gio. Crisostomo<br />
<strong>di</strong> Costantinopoli, colla storia del lo-<br />
ro trionfo, e parte ne depose nella chie-<br />
sa <strong>di</strong> Trento, ed altra collocò nella chie-<br />
sa che costruì a Melo, luogo detto poi<br />
s. Sisinnio e ora Sanzeno. il Tartarotti<br />
scrisse le bel lissi me. Memorie istoriche in -<br />
torno alla vita e morte de' ss. Sisinnio^<br />
Mar tirio eAlessandro,martirizza ti nel-<br />
VAnaunia, ora. Val <strong>di</strong> JYon, <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />
Trento^Vanno delVcra volgare 397, Ve-<br />
rona i 74^. Restava ad unirsi ni numero-^
TRE<br />
so gregge tìcTetleli trentini la vaile <strong>di</strong> Ren-<br />
dena, onde s. Vigilio vi porlo le sue apo-<br />
stoliche sollecitu<strong>di</strong>ni, ed abbattè l' idolo<br />
<strong>di</strong> Saturno <strong>di</strong> bronzo che adora vasi; in-<br />
<strong>di</strong> montato sulla sua base con fervore co-<br />
minciò ad esortare gii abitanti a conver-<br />
tirsi al vero Dio, ma essi infiammati d'i-<br />
ra lo circotularono ed a furia <strong>di</strong> sassi l'uc-<br />
cisero a'2G giugnoneiranno4o."^ocli sua<br />
età. Il sagro suo corpo fu trasportato in<br />
Trenlo, coll'accompagno della moltitu<strong>di</strong>ne<br />
piangendo l'amato pastore, operando<br />
Dio molti miracoli nel viaggio. Con mol-<br />
to onore fu deposto nella basilica da lui<br />
e<strong>di</strong>ficata a'ss. Gervasio e Protasio, perciò<br />
titolari antichi della cattedrale <strong>di</strong> Tren-<br />
lo, prossima cioè all'attuale duomo che<br />
le successe, onde la <strong>di</strong>ocesi celebra la loro<br />
festa a' ic) giugno. Il vescovo Federico po-<br />
se al sepolcro <strong>di</strong> s. Vigilio quell' epitaffio<br />
in versi, che si legge nelT Italia sacra.<br />
Quanto alla madre s. ]VIa>senza, ed a'fratelli<br />
<strong>di</strong> s. Vigilio, i ss. Clau<strong>di</strong>ano e Ma-<br />
goriano, la i .""dopoché il figlio assunse il<br />
governo della chiesa trentina, virtuosa e<br />
pia come èra, a fine <strong>di</strong> poter conpiùhber-<br />
tà servire Dio, si ritirò in Maiano, terra<br />
poco <strong>di</strong>stante dal lago <strong>di</strong> Toblino , e ivi<br />
costruitasi una casa, passò il resto <strong>di</strong> sua<br />
vita santamente, moiendo sulla fine d'a-<br />
prile, per cui neir utimo <strong>di</strong> tal mese la<br />
<strong>di</strong>ocesi ne celebra la festa. 1 fedeli, deposto<br />
il suo corpo, vi eressero sopra una cappella,<br />
che colla terra pre>e il nome <strong>di</strong> s. Mas-<br />
senza ; in<strong>di</strong> il vescovo Alleinano ne tra-<br />
sportò le reliquie nella basilica <strong>di</strong> s. Vi-<br />
gilio in Trento, e(^ è venerata questa il-<br />
lustre romana, modello esemplare delle<br />
madri, che testala vedova seppe santificare<br />
3 figli. Poiché i ss. Clau<strong>di</strong>ano e Ma-<br />
goriano, mandati da essa col fratello s.<br />
Vigilio in Alene ag'li stu<strong>di</strong>, emularono le<br />
slesse virtù <strong>di</strong> questi e della madre. Quando<br />
s. Vigilio si recò a Rendena per com-<br />
piere la conversione de' tridentini, i fra-<br />
telli vollero, insieme al pio sacerdote Giuliano<br />
e a (jualche <strong>di</strong>acono, accompagnar-<br />
lo nel pericoloso viai;gio, ed è cre<strong>di</strong>bile<br />
TRE 3o7<br />
che visitassero in Maiano la madre. Nel<br />
momento in cui fu il vescovo fratello lapidato,<br />
vennero anch'essi colf)iti da una<br />
grandme <strong>di</strong> sassi, senza patir lesione per<br />
<strong>di</strong>vm pro<strong>di</strong>gio; in<strong>di</strong> co'detti chieiici por-<br />
tarono in Trento il corpo del martire s.<br />
Vigilio. Non si conosce la fine de'ss. Clau-<br />
<strong>di</strong>ano e Magoriano, ma la tra<strong>di</strong>zione del-<br />
la chiesa trentina insegna che fu conforme<br />
alla loro vita e che morirono santamente,<br />
onorandoli con uffizio <strong>di</strong> doppio<br />
maggiore, s. Clau<strong>di</strong>ano a'6 marzo e s. Ma-<br />
goriano a*i5. Il Pinamonti nelle <strong>di</strong>scorse<br />
Memorie de'conti <strong>di</strong> Thimn^ quanto<br />
alla loro origine romana, e se da Roma<br />
si recarono in Trento con s. Vigilio loro<br />
congiunto, insieme co' loro schiavi come<br />
potenti e onorali, non lo crede certo e provalo.<br />
Senza negare che i signori <strong>di</strong> Tono,<br />
ed altri ancora, possono veramente essere<br />
venuti da Roma a stabilirsi nel Tren-<br />
tino, osserva che poco importa il riconoscere<br />
con certezza l'origine loro, quando<br />
è indubitato che i signori <strong>di</strong> Tono visse-<br />
IO e prosperarono onorati e <strong>di</strong>stinti nella<br />
Naunia e nel Trentino pel lungo corso<br />
d'oltre 8 secoli. Un casato che prese il nome<br />
da terre e castelli già da più secoli<br />
andati in rovina, e che potè, senza ester-<br />
ni aiuti, costruirne dalle fondamenta dei<br />
nuovi e più sontuosi, è casato antico, no-<br />
bile, potente, e non ha, in ispecie perciò<br />
che spelta all'antichità e splen<strong>di</strong>do nove-<br />
ro d'illustri, da invi<strong>di</strong>ar nessun'altra fa-<br />
miglia. Verso il 4oi o 4^4 successe a s.<br />
Vigilio, EugippooAgippo o Regi ppo, che<br />
piamente amministrò la sede ed ampliò<br />
la chiesa del predecessore o altra ne eres-<br />
se, per meglio onorare le sue spoglie mor-<br />
tali; in<strong>di</strong> Quartino, Pellegrino, Grazioso,<br />
Teodoio, ed Agnello che segin gli scisma-<br />
tici nella controversia de' Tre Capitolìy<br />
perciò intervenne e sottoscrisse nel !^'jc^<br />
al sinodo <strong>di</strong> Gradoy ed a quello <strong>di</strong> Marano<br />
[V.). Dal re longobardo Agilulfo fu<br />
inviato in Gallia per re<strong>di</strong>merei prigionie-<br />
ri fatti nell'agro Tridentino, sotto il suo<br />
predecessore Auturi, e per la liberalità<br />
*
3o8 T D E<br />
lì<strong>di</strong>a icgiiiaBrunecliilcle ritornò contento<br />
olla sua chiesa. Nel 6o3 fu vescovo Ve-<br />
recondo, e poscia Manasse I, Vitale I,Sta-<br />
l)lissi;ino,Don)enicooDufnpriiccio,Rusti-<br />
co,lioinano, Vitale ll,Correnliano,Silelio<br />
o Sisi<strong>di</strong>cio, Giovanni 1, Massimo o Massimino<br />
sepo'to con iscrizione nella chiesa<br />
<strong>di</strong> s. Giovanni nella valle NauniajMaumone<br />
o Marno, Mai iano, Dominatore,Orso,<br />
Clemenziano,Amalorejlldegariodeir8o2<br />
che restaurò l'altare <strong>di</strong> s. Vigilio e collocò<br />
con più onore le reliquie de'ss. Mar-<br />
tiri. Volderico o Ovalderico dell'S i 4» in-<br />
tervenne con Massenzio patriarca d'Aqui-<br />
jeia alla consagrazione della chiesa <strong>di</strong> s.<br />
(liorgio<strong>di</strong>Verona.Gli successero Daniele,<br />
Knperlo, Odescalco o Holdescalcits k'cI<br />
]fydesco Iciis Episcopi Tridentitius^ vi-<br />
iicarum Episcopi Fruxiiiensis apud Pisoniiim<br />
colonianiBojorum adlsaciet A'<br />
thcsis conjluentes anincs occupator an.<br />
855 apud rcgeni Liidoviciun ah Annone<br />
Episcopo Fnixinensis accusatuSy adju-<br />
<strong>di</strong>ciiun provocatus in puhlico fìojoruni<br />
consentii Aibilicng. cognita causa^ju<strong>di</strong>'<br />
CCS vineas Fruxinensi tempio ad<strong>di</strong>xerc,<br />
non sinc Hydescalchi pudore. D\^o\ si fa<br />
menzione del medesimo neir864. Aldegi-<br />
sio deir874 ebbe vertenze con Adelaide<br />
vescovo<strong>di</strong> Veronaperaver invaso la villa<br />
Asianam appartenente alla <strong>di</strong> lui chiesa,<br />
onde con lettera fu ammonito da Papa<br />
Giovanni V^III, edalla <strong>di</strong> lui sentenza uh*<br />
l)idì neir88i. Quin<strong>di</strong> fiorirono nella se-<br />
de <strong>di</strong> Trento, Teodoberto, Gisulfo, Bar-<br />
toldo, Giacomo, Corrado I, Giovanni II,<br />
Bernardo 1 del 9*28, Planasse II del g47<br />
che Ugo re d'Italia per morte d'Arderico<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Milano l'intruse in quella<br />
sede. Lantramino delia famiglia Lantra-<br />
mini; Arnoldo o Arnaldo intervenne nel<br />
967 al sinodo <strong>di</strong> Ravenna, e soltoscrisse<br />
la lelterao Papa Giovanni XIII. Arimondo<br />
nel 97 r sedeva giu<strong>di</strong>ce col patriarca<br />
d'Aquileia Rodaldo, nel monastero <strong>di</strong> s.<br />
Maria de Organo per una lite. In<strong>di</strong> Rai-<br />
iialdo o Rainsarilo, Udalricoo Uldarico<br />
1. Il successore UdaUico o Uldarico II del<br />
TRE<br />
1 022 , lodato per singoiar pietà, governò<br />
molli anni e nel 1027 riparò da' fondu-<br />
nienti la chiesa <strong>di</strong> s. Vig<strong>di</strong>o, ed al corpo<br />
<strong>di</strong> questo eresse la confessione acciò fos-<br />
se venerato con più decoro. In detto anno<br />
l'imperatore Corrado II il Salico, coi<br />
<strong>di</strong>plomi riportali da Uglielli, donò in per-<br />
petuo alla chiesa e vescovi <strong>di</strong> Trento la<br />
città e il suo ducalo, marchesato e con-<br />
tado, cwn omnibus suis pertincntiis et<br />
utililatibus illisy quibus cwn Duces^ Comites,<br />
sive lìJarchioncs hucusqnCidWhm^<br />
randone signore Udalrico II. Questo dunque<br />
fu ili ."vescovo conte, marchese e du-<br />
ca sovrano <strong>di</strong> Trento, ed osservò il sistema<br />
feudale già stabilito molto prima; nel<br />
io5o intervenne a Mantova per la tra-<br />
slazione del ss. Sangue <strong>di</strong> Gesù Cristo, e<br />
visse sino alio5i, e non come altri pre*<br />
tesero erroneamente sino al 1027. Per cui<br />
il Genlilotti non conviene sul successore<br />
Oteiricoo Udalrico III, che l'Ughelli <strong>di</strong>-<br />
ce notato in un privilegio del io3i e in<br />
altri documenti del 1 o45 e del i o46. Come<br />
pure non conviene il Coleti su Teudaldo<br />
del 1027, in cui vivea Udalrico II,<br />
e crede erralo il titolo episcopale conTrire/zfm«,y.PerciòsegnandoUghelli<br />
nel io54<br />
Artono, bisogna ri lardare il suo vescova-<br />
to. Al vescovo Enrico I e in fivore della<br />
chiesa <strong>di</strong> Trento, Enrico IV imperatore<br />
nel 1082 donò il castello presso Mantova<br />
denominato Castellariuniyed il figlioEnrico<br />
V in tempo del successore Gebardo<br />
Io confermò con <strong>di</strong>ploma del mio ripor-<br />
tato da Ughelli. Questi riprodusse pure<br />
la lettera scritta da Papa s. Gregorio VII<br />
al vescovo Enrico I, nella quale reclama<br />
la risposta <strong>di</strong> altra , torna a notificargli<br />
la scomunica emanata contro Enrico IV,<br />
acciò si guardasse dall'ubbi<strong>di</strong>rlo, e chiamandolo<br />
a se l'invita a prevenire la gran<br />
contessa Matilde, perchè senza impe<strong>di</strong>mento<br />
potesse fare il viaggio. Nel 1084<br />
era vescovo Bernardo II o Burkardo, a<br />
cui successe Adelfenone o zVdalbero o A-<br />
dalberone canonico d' Augusta, che in-<br />
lerveuae nel 1090 alla de<strong>di</strong>cazione del
TRE<br />
nionnslero Siimieburgen in Cannila o<br />
nel Tirolo <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> lìrescia, ad istanza<br />
iV Ildcgarde badessa. Il Papa Pasfjnale<br />
]I nella domenica de' 2 i ollobie 1106,<br />
nel concilio <strong>di</strong> Guastalla consagrò vesco-<br />
vo <strong>di</strong> Trento Gebardo, <strong>di</strong>e per la sua probi<br />
tà e vita singolare tu messo nel nume-<br />
ro de'beati: qual segretario e cancelliere<br />
delTimperatore Enrico V,inlerverme al-<br />
la transazione fatta nel i i io fra questo<br />
principee Pasquale II, presso ponte Mam-<br />
nieo o Mammolo nella strada <strong>di</strong> Tivoli<br />
(J .J, e ad altri atti imperiali, come in uu<br />
giu<strong>di</strong>cato d'Enrico V deli 1 16, nel qua-<br />
le il vescovo è appellato Gavarchus. A*<br />
delperto 1 o AdeI{)reto restaui» l'altare<br />
<strong>di</strong>s. Vigilio. II successore Alletnano o AltemannodeVonli<strong>di</strong><br />
Da viera, fondò il monastero<br />
Subense nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Padova<br />
a'canonici regolari, enei i ì/^i amnenlò il<br />
numero de*canoi»ici e ne accrebbe le ren-<br />
<strong>di</strong>te; restaurò la cattedrale e la consagrò,<br />
riponendo in luogo più onorifico le reli-<br />
quie de'ss. Sisinnio ed Alessandro, e <strong>di</strong> al-<br />
tri santi. Dissi <strong>di</strong> sopra, coll'aulorilà del-<br />
l'ab. Pina monti, che laconsagrazione del-<br />
la cattedrale segu\ nel 1<br />
1 46, ed in essa da<br />
Maiano vi trasportò il corpo <strong>di</strong> s.iMassen-<br />
za; beneficò ancora il collegio de'canoni-<br />
ci della medesima, con donai gli delle pos-<br />
sessioni. L'Ughelli scrive che morì ideila<br />
festa <strong>di</strong> Pasqua i i 3o,clie il Gentilolli cor-<br />
regge col I 1 49, e fu sepolto nel monasle*<br />
IO da lui fondato. Ne furono successori<br />
Arnoldo, Ebeardo, Hartrwico o Hartwico,<br />
che si vuole ancbe vescovo <strong>di</strong> Ra-<br />
lisbona, ma non trovasi nel Pincio, e si<br />
attribuisce al i i56. In questo e fino al<br />
1177 fu vescovo e principe <strong>di</strong> Trento s.<br />
Adelpreto o Adalberto o Alberto, ed as-<br />
socialo come palrono della <strong>di</strong>ocesi a s. Vi-<br />
gilio. S'ignora <strong>di</strong> qual famiglia egli fosse,<br />
fu bensì aiiianle del suo popolo, ])remu-<br />
roso pacificatore, senipre occupalo ne'do-<br />
veri pnslorali e <strong>di</strong> principe; perseguitato<br />
e ingiuriato perdonò a'suoi nemici bene-<br />
ficandoli, e per <strong>di</strong>fendere i <strong>di</strong>ritti del priu-<br />
cipalu e dellu chiesa, iucouliòcuiagi^iu-<br />
T R E 309<br />
saraente la morte. Adelpreto pertanto. siccome<br />
narra l'ab. Pinamonti, cominciò la<br />
sua carriera <strong>di</strong> principe ecclesiastico col<br />
recarsi in Batisbonaalla <strong>di</strong>eta, per procu-<br />
rare, come seguì, l'accomodamento fra il<br />
marchese d'Austria e il duca <strong>di</strong> Baviera.<br />
Tornatoalla sede, si fece me<strong>di</strong>atore, nel-<br />
la sua duplice <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> vescovo e <strong>di</strong> so-<br />
vrano, fra l'arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Trento e il si-<br />
gnore <strong>di</strong> Fornace, tra l'iibbale <strong>di</strong> s. Lorenzo<br />
e il signore <strong>di</strong> Salerno, Ira il comu-<br />
ne <strong>di</strong> Mori e quello <strong>di</strong> Nago, e tulli pa-<br />
cificò e rese conlenti, come quello a cui<br />
eragli molto a cuore il bene della chiu»a<br />
e dello stato. A sua gran lode, visse in per-<br />
fettissima concor<strong>di</strong>a col capitolo <strong>di</strong> sua<br />
catledrale, col clero eco'consoli della cit-<br />
tà <strong>di</strong> Trento; altrettanto «lon può <strong>di</strong>rsi con<br />
quasi tulli i nobili feudalaii, giacché al-<br />
cuni <strong>di</strong> vita perduta furono suoi persecu-<br />
tori, e altri <strong>di</strong>mentichi de'loro obblighi<br />
<strong>di</strong> vassalli invece <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderlo rimasero<br />
inoperosi, abbandonandolo al furore dei<br />
nemici suoi e della chiesa. Tra questi ul-<br />
timi furono i conti <strong>di</strong> Eppan Federico ed<br />
Enrico<strong>di</strong> Piano suoi vassalli, i quali malmenarono<br />
il santo e gli ecclesiastici, sola<br />
per ispogliarli e farsi polenti. Nel i i58<br />
due car<strong>di</strong>nali arri varonoaTreulo per pas-<br />
sare legali apostolici in Germania (cioè<br />
Enrico e Giacinto inviati da Pupa Adriano<br />
IV), ed il vescovo accollili con onore,<br />
conoscendo la malvagità de'conli <strong>di</strong> Ep-<br />
pan, volle accompagnarli sino a' confini<br />
della <strong>di</strong>ocesi, sperando che avrebbero ri-<br />
spellato sì nobile e venerantla comitiva.<br />
Ma que'conli, veri assassini e dominali da<br />
cupi<strong>di</strong>gia insaziabile dell'altrui, sulla via<br />
fra Trento e -Bolzano, secondo erano so-<br />
lili, da ribal<strong>di</strong> l'assalirono, e preso il pro-<br />
prio principe e i car<strong>di</strong>nali , dopo averli<br />
spogliali, incatenali li posero nelle prigio-<br />
ni de'loro castelli: i car<strong>di</strong>nali lasciarono<br />
ostaggi pel pioprio riscatto, ed al vesC(iva<br />
riuscì fuggire, non senza maniicAlo <strong>di</strong>vi-<br />
no aiuto. I conti <strong>di</strong> Eppan furono subito<br />
castigali dal duca <strong>di</strong> Baviera Enrico <strong>di</strong><br />
Leone, e Irovalisi inìpolcnli <strong>di</strong> persegui-
3io .TRE<br />
tare il vescovo, invece questi li beneficò.<br />
Poco dopo si fondò il monastero de' ca-<br />
nonici regolari <strong>di</strong> s. Agostino inAngia pres-<br />
so Bolzano, e gì' ipocriti conti <strong>di</strong> Piano<br />
domandarono d'esserne gli avvocali e i<br />
protettori, li vescovo in prova luminosa<br />
d'averli perdonali, concesse loio la richie-<br />
sta avvocazia, contentandosi d'anunonir-<br />
liqual superiore spirituale e signore Icnj-<br />
porale, ch'esser doveano avvocali- per <strong>di</strong>fendere<br />
e non per ispogliare. Altro nenn<br />
co ebbe il principato e Adelprtto,nel pre-<br />
polenlesignorolto Gun<strong>di</strong>!)aIdo da Pergi-<br />
iie. Questo de<strong>di</strong>to a tutte le nefandezze e<br />
delitti, opprimeva con inau<strong>di</strong>te crudeltà<br />
i perginesi, e con molteplici scelleraggini<br />
scandalezzava la chiesa. Era a quel tem-<br />
po il popoloso comune <strong>di</strong> Pergine sogget-<br />
to nello spirituale al vescovo <strong>di</strong> Feltre ,<br />
liei temporale a quello <strong>di</strong> Trento. L'im-<br />
peratore Federico 1, persecutore della<br />
Chiesa, non puniva l'iniquità; e le rimo-<br />
stran?e de' vescovi non erano ascoltate.<br />
Quin<strong>di</strong> s. Adelpreto si trovò nella ilura<br />
alternativa <strong>di</strong> mancare alTobbligo <strong>di</strong> prin-<br />
cipe che dovea punire, o <strong>di</strong> far violen-<br />
za a quello <strong>di</strong> vescovo che <strong>di</strong> cuore pa-<br />
terno si limitava all'esorlaziord, alle pre-<br />
ghiere, a procurar il bene della chiesa, ed<br />
ad evitare scandali. Guu<strong>di</strong>baldo^ra in a-<br />
micizia e lega con altii polenti signori, anch'essi<br />
vassalli d' Adelpreto, i quali non<br />
meno del Peiginese e <strong>di</strong> quelli da Piano,<br />
erano dall'ambizione e dalla cupi<strong>di</strong>gia do-<br />
minati. Non contenti <strong>di</strong> posseder molti feu-<br />
<strong>di</strong> della chiesa <strong>di</strong> Trento,aspiravanoa ren-<br />
dersi del tutto in<strong>di</strong>pendenti (come altro-<br />
\e);quin<strong>di</strong> senza riserva commettevano u-<br />
surpazioni, costringevano a violenze i sud-<br />
<strong>di</strong>ti del principe vescovo,invadevano lutto<br />
quello che colla forza potevano de'beni ec-<br />
clesiastici occupare. Questa era manifesta<br />
ribellione e oltracotanza accompagnala<br />
da gravissime conseguenze, cui a qualunque<br />
costo do veasi porre fine. 11 buon Adel-<br />
preto circondato da si potenti nemici, che<br />
\ieppiù imperversavano, non ricevendo<br />
aiuto uè dairimpcralore, uè dagli avvo-<br />
T R E<br />
cali (lìfansovì della chiesa (<strong>di</strong>venuti op-<br />
pressori espogliatori),e neppure dagli al-<br />
tri feudatari, e vedendo ormai checoll'in-<br />
dugiare, tollerando piti oltre, il male si fa-<br />
ceva raaggioie, rendendosi egli colpevo-<br />
le innanzi a Dio e agli uomini; trovò che<br />
altro mezzo non eravi se non <strong>di</strong> sottomel-^<br />
tere i ribelli, onde sull'esempio d'altri<br />
santi vescovi, che nel bisogno estremo impugnarono<br />
la spada e si sagrificarono a<br />
benefizio de'popoli, prese 1' ar<strong>di</strong>mentosa<br />
risoluzione <strong>di</strong> ridurli al dovere e all'ub-<br />
bi<strong>di</strong>enza, o <strong>di</strong> periie Dell'adempiere gli<br />
obblighi <strong>di</strong> sovrano e <strong>di</strong> vescovo. Portan-<br />
dosi egli adunque con. quest'inten<strong>di</strong>men-<br />
to da TVento nella valle <strong>di</strong> Lagare , fu<br />
presso al laogo, oia città <strong>di</strong> Rovereto, da<br />
uno de'ribelli trafitto <strong>di</strong> lancia e ucciso.<br />
Si <strong>di</strong>ce che Adelpreto fosse arniato e pe-<br />
risse in un conflitto; altri ciò negano e af-<br />
fermano esser u»orto a tra<strong>di</strong>mento, ed è<br />
la piìi probabile opinione. Ancorché fosse<br />
perito pugnando, egli <strong>di</strong>fendeva una<br />
giusta causa, che principe dovea sostene-<br />
re; e morì adempiendo le obbligazioni <strong>di</strong><br />
sovrano amminisliatore, che deve man-<br />
tenere l'integrità ilello stato <strong>di</strong> sua chie-<br />
sa, tal quale lo ricevè, per tramandarlo<br />
illeso al successore custode, ed insieme il<br />
buon or<strong>di</strong>ne; dovea, come fece, <strong>di</strong>fende-<br />
re (jual vescovo la conservazione de'beni<br />
<strong>di</strong> sua chiesa, destinati al <strong>di</strong> via culto, al<br />
sostentamento de'sagri ministri, ed al sovvenimento<br />
de'poveri. Egli <strong>di</strong>e la vita pei<br />
suoi soggetti, pe'suoi figli in Cristo, pe'po -<br />
veri <strong>di</strong> Cristo; du-nque, conclude il Pina-<br />
monti, Adelpreto è santo ,<br />
ed è martire<br />
<strong>di</strong> Cristo. Così lo riconobbe la chiesa <strong>di</strong><br />
Trento, venerandolo qual santo e mar-<br />
tire, appena fu sagri ficaio, e la s. Sede ne<br />
approvò il culto, e la festa sua celebrasi<br />
a'27 marzo. Fu accusato s. Adelpreto d'es-<br />
ser slato aderente e fautore <strong>di</strong> Federico<br />
I, quando era scismatico e scomunicato,<br />
perchè da esso accettò le beneficenze fat-<br />
te alla sua chiesa, e non sì <strong>di</strong>chiarò suo<br />
avversario. Lo <strong>di</strong>fende il Pinamonti <strong>di</strong>-<br />
cendo^ che Adelpreto si portò sempre qua!
T II E<br />
feclele Viissallo tlel l'i m pei ulule, seM/.a solhiu\si<br />
tlal Ci«}jo legittiiijo della Chiesa A-<br />
Itssamlro HI; ch'egli iiiè a Cesare ciò che<br />
upparleiieva a Cesare, e a Dio quello ch'è<br />
<strong>di</strong> Dio. AggÌLUjge:«l vescovi principi <strong>di</strong><br />
Tieuto erano niembu óeìVI/Jipero (J\)<br />
Geniianico, e come tali doveano lispellare<br />
e onorare V Imperatore [f .) (e qualunque<br />
Sovrano o Prìncipe)^ ancoichè<br />
<strong>di</strong>scolo. Questa è dottrina dell'aposlolo s.<br />
Paolo, e il nostro Adelprelo la conosce-<br />
va, e ne fu osservante". Non debbo oc-<br />
cultare, che il dotto annotatore delButler,<br />
a'2g maggio, esternò il vivo desiderio che<br />
alcun dotto scrittore rischiarasse e depu-<br />
l'asse i fatti e le epoehe,speltanti alla storia<br />
<strong>ecclesiastica</strong> <strong>di</strong> Trento e de'suoi vescovi,<br />
e <strong>di</strong> alcuni santi <strong>di</strong> somma importanza ;<br />
>* come sarebbe Alberto o Adelpreto, ueeiso<br />
in quella che movea collearmi alla mano<br />
contro quelli <strong>di</strong> Caslelbarco,neiranno<br />
1177; in favore della cui santità (noi lasciamo<br />
le cose come stanno) tanti si riscal-<br />
darono, volendolo porre sugli altari senza<br />
nessun sicuro documento ne d'autori con-<br />
lenìporanei,nè<strong>di</strong> solenne canonizzazione,<br />
uè <strong>di</strong> certo culto inmieraorabile; non badando<br />
che la ss. Religione nostra vieta a-<br />
perlamente<strong>di</strong> venerare quelli la cui san-<br />
tità non sia provata o con falli irrefraga-<br />
bili, o almeno coll'autorilà del culto im-<br />
Euemorabile ". Ma col Pinamonli notai,<br />
che la s. Sede approvò il cullo <strong>di</strong> s. Adel-<br />
prelo vescovo <strong>di</strong> Trento, il che forse igno-<br />
rò rencomialo annolalore. L'Ugheili lo<br />
chiama .?. Adclpcrtus, e cita Ada San-<br />
ctoriuìi 3Jaitìi, l. 3, p. 707. Lo <strong>di</strong>ce no-<br />
minato in più privilegi <strong>di</strong> l'edcrico 1, il<br />
quale neh 161 confermò cò'due <strong>di</strong>plomi<br />
che riporta, quanto Corrado li avea con-<br />
cesso alla ( hiesa <strong>di</strong> Trento, e con altro del<br />
1 167, scd <strong>di</strong>a ni Cardac castcllwìi a-<br />
djccìl cimi oiiinihus suis juvìlus ad ri'<br />
pam Bcnaci: jura sitar Ecclvsiac acerrime<br />
defcìi<strong>di</strong>t; e perciò volendo ricupe-<br />
rarle l'occupalo, marciò con un esercito<br />
e restò trafitto <strong>di</strong> lancia [)resso il castel-<br />
lo <strong>di</strong> Rovereto a'2 7 aprile 1 178, dopo a-<br />
T R E 3ii<br />
ver santamente per 20 anni ammmistru-<br />
lo la sua chiesa, il suo corpo portato ia<br />
Trento fu sepolto nella cattedrale, ipse-<br />
(pie numero Beatorum auxit. Del p.Bo-<br />
nelli abbiamo: Disseriazione intorno alla<br />
santità e martirio del B. Adalpreto<br />
Alhreto vescovo <strong>di</strong> Trento, stampata<br />
neh 755. Con essa il p. Bonelli per coui-<br />
njissione della cillà <strong>di</strong> Trento , <strong>di</strong>l^se la<br />
santità e il martirio <strong>di</strong> s. Adelprelo, qualità<br />
che il Tarlarolti avea messo in dub-<br />
bio con altra <strong>di</strong>ssertazione. Inoltre il p.<br />
Bonelli ci <strong>di</strong>ede; I monumenti della chic'<br />
sa <strong>di</strong> Trento: Notizie della cliiesa<strong>di</strong> Ve-<br />
rona: Antichità Firniiane. Nello slesso<br />
1 178 gli successe Salomone che visse 5<br />
anni, e che neh 179 intervenne al conci-<br />
lio <strong>di</strong> Lalerano Ili celebralo da Alessan-<br />
dro HI. Diede areligiosi crociferi la chie-<br />
sa dell' Ospedale <strong>di</strong> s. Croce, fondò loro<br />
ani pio monastero e lo dolo. A' i»<br />
maggio<br />
1 i 80 consagrò l'aulica chiesa parroccliia-<br />
le <strong>di</strong> s. Nicola <strong>di</strong> Bolzano; e nel i i 82 aumentò<br />
a'consoli <strong>di</strong> Trento i privilegi lo-<br />
ro concessi da'suui predecessori, che Federico<br />
I confermò con <strong>di</strong>ploma presso Uglielli.<br />
Il vescovo Alberto il governò San-<br />
ni, e e<strong>di</strong>ficò il castello <strong>di</strong> Slenico. Verso<br />
ih 190 gli successe Corrado li, virtuoso<br />
ed amanle <strong>di</strong> sua chiesa, alla quale con<br />
prudenza ricuperò molti beni eh' eranlc<br />
stali <strong>di</strong>stratti; neli2o5 ab<strong>di</strong>cò e si ritirò<br />
nel monastero <strong>di</strong> s. Giorgio nella valle<br />
Ocni, forse (juello fondalo dal predecesso-<br />
re A Itemano, ove santamente morì. Nello<br />
stesso anno gli successe , dopoché i^apa<br />
Innocenzo 111 ammonì il capilolo<strong>di</strong> Tren-<br />
to a procedere all'elezione denlro 8 gioì'*<br />
ni. Federico della nobile e polente fumi-<br />
glia Vanga, che emanò provvide leggi pei<br />
popolo trentino, ed amministrò con mi-<br />
rabile integrità. Ornò 1' esterno e<strong>di</strong>Hzio<br />
della cattedrale, cosimi il coro, restaurò<br />
la ca[)pella <strong>di</strong> s. Biagio , eresse la torre<br />
Vanga, e compì I' antico episco[)io. Nel<br />
1207<br />
viareile'romanie pretendente contro Ol-<br />
gli concesse regalie Filippo<strong>di</strong> Sve-<br />
Ione IV all'impero, il quale per h prò-
3l3 TRE<br />
lezione d'Innocenzo ìli essendo prevalso,<br />
<strong>di</strong>chiarò il vescovo suo vicario imperiale<br />
in Italia e cancellieie. L'Uglielli riporta<br />
ima sua moneta e la <strong>di</strong> lui n^ura ornata<br />
col pallio.Sirecòin Palestina alla visita de'<br />
Luoghi santi, ecolpiloda morbo in Acca-<br />
ron o Cesarea, mori a'6 novembre i 2 i 7 e<br />
fu sepolto nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria dell'o-<br />
spizio germanico. Nel 1 2 9 fu eletto Adal-<br />
1<br />
perlo ili Uavenslainjdall'imperatoreFe-<br />
derico li fatto suo vicario, ed il suo nome<br />
trovasi in più <strong>di</strong>plomi. Papa Onorio<br />
III nel 1224 consagrò vescovo Gerardo<br />
<strong>di</strong> Cremona, e gli spedì un <strong>di</strong>ploma ri-<br />
prodottodairUghelli;intervennea'comi- zi provinciali convocati da Ottone duca<br />
«li Merania. Il capitolo per sua morte e-<br />
lesse il pro[)rio decano Ulrico o Alderico<br />
o Aldrigheltonobile de Campo nel 1 235,<br />
che Gregorio IX confermò. Neli25o In-<br />
nocenzo IV, con <strong>di</strong>ploma presso Ughelli,<br />
a questa sede da Bressanone vi trasferì<br />
Egnone o Egnomò o Egemo conte d'Ep-<br />
pan, al cui tempo fece un'incursione sul<br />
Trentino Muinardo duca <strong>di</strong> Carintia, ed<br />
il suo figlio Mainardo conte <strong>di</strong> Gorizia<br />
nel 1259 nella sala del palazzo vescovile<br />
fu solennemente dal vescovo investito del-<br />
l'avvocazia della chiesa <strong>di</strong> Trento e <strong>di</strong> ab<br />
tri feu<strong>di</strong>, col consenso de'canonici: l'atto<br />
si tiova neirUghelli. Nel vescovato <strong>di</strong> Egnone<br />
il crudelissimo Ezzelino 111 da Romano<br />
invase Trento,ondeper le sue per-<br />
secuzioni patite, e per l' insiu-rezioni dei<br />
propri vassalli, <strong>di</strong>poi il vescovo nel i 261<br />
si ricoverò in Vigo, e ricevè ivi a prestan-<br />
za da Olderico ed Enrico <strong>di</strong> Visiono rag-<br />
guardevoli somme, sottoponendo egli a<br />
guarentigia le ren<strong>di</strong>te vescovili <strong>di</strong> Sporo.<br />
3 t\i\e signori <strong>di</strong> Visiono erano membri<br />
della casa <strong>di</strong> Tono o Tbunn. Nel 1 27 1 introdusse<br />
in Tiento gii agostiniani dal suburbano<br />
Barbaniga, nella chiesa <strong>di</strong> s. Marco<br />
con comodo convento. Del vescovo En-<br />
rico 1 1 rUghelli riporta i <strong>di</strong>plomi del 1275<br />
edeli276tleirimperaloreRodolfod'Habsburg,<br />
<strong>di</strong> composizione e pacificazione col<br />
conte <strong>di</strong> Tirolo Mainardo. Eaiico li lodu-<br />
TRE<br />
lo per singolari virtù e d'animo forte, col<br />
quale armata mano respinse da Trento<br />
il detto conte, nel 1282 intervenne al si-<br />
nodo provinciale d'A(piileia, e recatosi in<br />
Roma ivi morì nel 1289. '" qnesto Nico-<br />
lò IV fece vescovo fr. Filippo Bonaccol-<br />
ti mantovano, francescano dotto e <strong>di</strong> san-<br />
ta vita. Avendo Mainardo duca <strong>di</strong> Carin-<br />
tia e conte del Tirolo, ed avvocalo delle<br />
chiese <strong>di</strong> Trento e Bressanone, usurpato<br />
alcuni beni della chiesa <strong>di</strong> Trento, Nico-<br />
lò IV e s. Celestino V scrissero due let-<br />
tere Qjinacciose, colle censure ecc'esiasti-<br />
che, perchè Mainardo restituisse il tolto<br />
e cessasse le altre molestie, riprodotte dal-<br />
rUghelli, insieme al <strong>di</strong>plouja dell'iuqje-<br />
ratore Adolfo del i 296,col quale concesse<br />
al vescovo il privilegio delle regalie. Fi-<br />
lippo fu Sacrista (F.) del palazzo apostolico,<br />
e Papa Benedetto XI nel 1 3o3 lo<br />
trasferì alia seòe <strong>di</strong> Mantova. Lo stesso<br />
Papa da Novara a' io gennaio 1 3o4 l»'a-<br />
slatò a Trento Bartolomeo Quirini vene-<br />
ziano. Neh 3 I o ad istanza dell'imperato-<br />
re Enrico VII fu eletto Enrico de Metis<br />
della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Metz e abbate cistcrciense,<br />
cancelliere <strong>di</strong> Luxemburgo, personaggio<br />
egregio, e Clemente V lo confermò, fatto<br />
inoltre vicario imperiale e cancelliere in I-<br />
talia. Sostenne liti col prepotente duca <strong>di</strong><br />
Carintia e conte del Tirolo, il cui figlio<br />
Enrico re <strong>di</strong> Boemia gli restituì la valle<br />
Flemmarum e altre possessioni tolte al-<br />
la chiesa tridentina, con atto del 1 3 i 4 che<br />
si legge in Ughelli. Ad onta della sua sia-<br />
golar prudenza, fu uno de vescovi che imposero<br />
sul capo <strong>di</strong> Lodovico V WBavaro,<br />
pretendente all'impero, la corona ferrea<br />
in Milano, ch'era per Trento entrato in<br />
Italia, e siccome scomunicalo e deposto<br />
da Giovaimi XXI I, alle slesse pene eccle-<br />
siastiche soggiacquero i<br />
vescovi. Morì nel<br />
1 336 e gli successe nel i 338 Nicola Bru-<br />
na moravo, decano d'Olraùlz e segreta-<br />
rio dell'imperatore Carlo IV, conferma-<br />
to da Benedetto XII. 11 padre dell'impe-<br />
ratore Giovanni <strong>di</strong> Luxemburgo re <strong>di</strong><br />
Boemia, con <strong>di</strong>ploma riportato da Ughel-
TRE<br />
li dell 3 39 concesse a Nicola e suoi suc-<br />
cessori, ed alla chiesa <strong>di</strong> .Trento, l'arme<br />
<strong>di</strong> s. Yenceslao martire patrono del suo<br />
regno, che fece <strong>di</strong>segnare a pie del <strong>di</strong>plo*<br />
iiìa,cioè l'aquila colle ali <strong>di</strong>slese che fu a-<br />
dottata per insegna tanto dalla chiesa che<br />
dalla città, promettendo anche a nome<br />
de' successori protezione e <strong>di</strong>fesa , per<br />
l'assunta avvocazia qual duca <strong>di</strong> Garin*<br />
tia e conte del Tirolo. Scrive TUghelli:<br />
Pertulit hic multas aerumnas a Ludo-<br />
vico Brandeburgensi marchiane, qui so-<br />
la cupi<strong>di</strong>tate proferen<strong>di</strong> imperiiTridontum<br />
iiu>asit, suaeque <strong>di</strong>donìs fecit per<br />
de.cem et septcìn annos. Hunc postea<br />
compulit ad restituendam Urheni Rodulphus<br />
ly dux Austriae. A tempo <strong>di</strong><br />
Nicola il sodalizio de'flagellanti o battuti<br />
nel r 34o e<strong>di</strong>ficò la chiesa <strong>di</strong> s. Maria. Clemenie<br />
V I nel i 347 elesseGerardodeMarnacho<br />
o Manhaco, canonico <strong>di</strong> Nantes,<br />
deccino <strong>di</strong> Bauterio o arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Co*<br />
stanza. Per sua morte nel i348 Giovanni<br />
<strong>di</strong> Pistoia decano <strong>di</strong> s. Salvatore Tra-<br />
jectinense, ma non potendo ottenere il<br />
possesso della chiesa, neh 349 fu trasla-<br />
to a Spoleto. In tale anno gli fu da Clemente<br />
VI sostituito Mainardo de Nelehauso<br />
Nova Domo boemo^ nato da Mar-<br />
garita figlia d' Ulrico IV duca <strong>di</strong> Cario-<br />
tia, canonico <strong>di</strong> Praga ; egli però, o che<br />
gli fosse impe<strong>di</strong>to, non si mosse mai dalla<br />
Boemia e morì nel i 362. Nel seguente anno<br />
Alberto III Cassilo de'conti <strong>di</strong> Cilia e<br />
Ortenburg, <strong>di</strong>scussìtque Bavari tyran-<br />
nidern, Rodulpho IF Austriae duc^ opì-<br />
tidante. L'annotatore d'Ughelli poi <strong>di</strong>ce:<br />
Pactionenij et foedus curii ducibus Au-<br />
striae i/iiit Albertus^quae pactio a successoribus<br />
deinde confirmata, et aucta<br />
fuit. Nel 1 370 Frizio e Bernardo <strong>di</strong> Tono<br />
parteggiarono con parecchi nobili nau-<br />
ni contro altri collegati, perii quali stavano<br />
Pietro de Tono e suo figlio Simo-<br />
ne, dando lo scandalo <strong>di</strong> portare l'armi<br />
gli uni contro gli altri. La guerra fu ac-<br />
canita, e il vescovo Alberto III nella pa-<br />
ce comandata inlimò pena <strong>di</strong> morte a<br />
VOL. LXXIX.<br />
TRE 3i3<br />
chi avesse osato turbarla , onde le partì<br />
belligeranti doverono presentarsi a lui<br />
per giurare d'adempiere i suoi or<strong>di</strong>ni. Il<br />
vescovo Giorgio 1 Liechtenstein <strong>di</strong> Nicols-<br />
burgo, barone austriaco, preposto <strong>di</strong> s.<br />
Stefiìuo <strong>di</strong> Vienna, fu nel 1 386 eletto dal<br />
capitolo e confermato neliSgo da Boni-<br />
facio IX, il quale poi con bolla riferita<br />
da Ughelli neh 396 approvò il convenuto<br />
co'canonici, mentre con <strong>di</strong>ploma del 1 4o i<br />
l'imperatore Roberto concesse al vescovo<br />
<strong>di</strong> poter esigere un pedaggio: nel 1 4o3<br />
Giorgio I con alto riportato da Ughelli<br />
in favore del suo capitolo, fu con questo<br />
benefico, liberandolo dalle collette im-<br />
postegli. Nel principio del secolo XV i<br />
trentini a sommossa <strong>di</strong> Rodolfo Bellen-<br />
Zani insorsero contro il vescovo e lo rin-<br />
chiusero nella torre Vanga, per avere <strong>di</strong>-<br />
sgustato i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Trento. Accorse<br />
in <strong>di</strong>fesa del vescovo l'ar<strong>di</strong>to Enrico da<br />
Rottemburgo conte <strong>di</strong> Castelfondo nella<br />
Naunia, e per lui occupato Trento sedò<br />
la sollevazione, fece decapitare il famoso<br />
Bellenzani capo de'malcontenti,epose ia<br />
libertà il maltrattato pastore. Non molto<br />
dopo i nauni si ribellarono contro i mi-<br />
nistri del vescovo, <strong>di</strong>strussero nel i 407 il<br />
castel<strong>di</strong>s.IppolitopressoMechel, del quale<br />
Giorgio I avea investito i conti <strong>di</strong> Tonò,<br />
ed altri castelli ancora; atterrarono e spogliarono<br />
le case vescovili, e malmenaro-<br />
no ì ministri malvagi che le abitavano.<br />
Però il giusto vescovo conosciuta la cru-<br />
deltà de'suoi ministri esattori, che aveanò<br />
cagionato la terribile sollevazione, li<br />
punì esemplarmente, ed a'nauni accordò<br />
privilegi. Alcuni pretendono che nel<br />
14» I fosse vescovo <strong>di</strong> Trento e car<strong>di</strong>nale<br />
Giorgio Rusca de Rusconi, ma non sussi-<br />
ste, poiché continuava il governo pieno<br />
<strong>di</strong> turbolenze <strong>di</strong> Giorgio I Liechtenstein,<br />
vessato da Federico duca d'Austria e con-<br />
te del Tirolo. Celebrandosi il concilio <strong>di</strong><br />
Costanza (/^'.), per dar fine al grande scisma<br />
d'occidente che <strong>di</strong>videva miseramen-<br />
te la Chiesa, nelle sessioni 20 e 21 del<br />
1 4 1*^} si trailo la controversia insorta tra<br />
ai
3i4 T^T^E /<br />
i! vescovo e Fcdeilco d'Aiislria, il qnnle<br />
l'nven spoglifìlodcl vescovato e tìe'suoi beni.<br />
Il concilio accordò n Giorgio 1 un mo-<br />
Ditorìo clic Ciiliìiinava pena <strong>di</strong> scomunica<br />
contro coloro <strong>di</strong>e ritenessero i suoi beni,<br />
ed il presidente <strong>di</strong> quel consesso in <strong>di</strong> lui<br />
nome scrisse a parecchi nol)ili e sindaci<br />
della Nannia, accio procurassero <strong>di</strong> pacifi-<br />
care i due principi che guerreggiando davano<br />
il guasto all'oppressa chiesa triden-<br />
tina. Iiì<strong>di</strong> il concilio a'20 febbraio 1^16<br />
nella sessione 27, alla presenza dell'imperatore<br />
Sigismondo , <strong>di</strong>chiarò contumace<br />
Federico duca d'Austria per essersi im-<br />
padronito de'beni deJ vescovo <strong>di</strong> Trento,<br />
ed avendolo imprigionalo lo teneva in<br />
carcere. Nella seguente sessione, il duca<br />
alle reiterale citazioni non essendo com-<br />
parso, fu <strong>di</strong>chiarato ribelle, spergiuro, e<br />
come tale privalo d'ogni onore e <strong>di</strong>gnità,<br />
inabile a possederne nessuna, ne lui e né<br />
i suoi <strong>di</strong>scendenti sino alla 2." generazio-<br />
lìe, e dato in mano all'imperatore, anche<br />
per aver favorito la fuga e proleggere nel-<br />
le sue signorie <strong>di</strong> Svizzera lo spergiuio<br />
Giovanni \X111. Ma l'infelice Giorgio 1<br />
peiì <strong>di</strong> veleno nelle carceri, e portalo il<br />
cadavere nella cattedrale, fu sepolto pres-<br />
so il predecessore vicino all'altare <strong>di</strong> s.<br />
Massenza nel 1 4 1 9, sepolcro che poi non<br />
fu potuto rinvenire, <strong>di</strong>ce Ughelli. Ad ì-<br />
slanza del duca Federico, il capitolo ejesse<br />
Giovanni d' Istria suo decano, ma<br />
Papa Martino V lo ritenne per intruso, e<br />
per due anni fece amministratore <strong>di</strong> questa<br />
chiesa ErnesloAyzero vescovo dlGurk<br />
ecanceliieredellostessoFederico.Tumub<br />
tuando il popolo, Ernesto fu rimosso dal<br />
Pa[>a, e invece nel 14^0 trasferì da Fri-<br />
singa a Trento Ermanno: però il Colati,<br />
citando Genlilolti, non conviene ne sul-<br />
r aniininistralore j ne sulla traslazione<br />
d'Ermanno. ^e\i^2i <strong>di</strong>venne vescovo<br />
Enrico Flechel, e Martino V nel 14^4 g''<br />
<strong>di</strong>e a successore Alessandro Zanowilz de*<br />
duchi <strong>di</strong> Miìssovia (e non Moscovia, co-<br />
me, per seguire il Ciacconio, si legge nel-<br />
la biografia che pubbHcai nel voi. IV, p.<br />
TRE<br />
1 fio) polacco, che per sorella Ui zio al-<br />
l'imperatore Federico 111, al quale e al<br />
duca d'Austria fu caro, e da'principi <strong>di</strong><br />
Verona e <strong>di</strong> Milano potè ottenere in fi vo-<br />
re <strong>di</strong> sua chiesa la restituzione <strong>di</strong> molte<br />
possessioni. Neh 434 intervenne al con-<br />
cilio <strong>di</strong> Basilea, nel qual tempo i sindaci<br />
<strong>di</strong>Trento gli fecero giuramento <strong>di</strong> fedeltà,<br />
la cui formola può vedersi in Ughelli. Di-<br />
venuto il concilio infelice conciliabolo, sci-<br />
smaticamente elesse antipapa Felice V <strong>di</strong><br />
Srtvoia, il qu ale nel i44o <strong>di</strong>chiarò Ales-<br />
sandro falso car<strong>di</strong>nale, l'intruse nel pa»<br />
triaicalo d' Aquileia, lasciandolo ammi-<br />
nistratore <strong>di</strong> Trento; lo fece pure legato<br />
a latcre in detto patriarcato e in Germania,<br />
non che preposto <strong>di</strong> Vienna,ove mori<br />
nel i444^*^'^*^6 sepolto nella cattedrale,<br />
con epitaflìo presso Ughelli, ed in cui si<br />
<strong>di</strong>ce car<strong>di</strong>nale patriarca e amministrato-<br />
re. Dunque non è vero l'asserto del Ciac-<br />
conio, Fitae Pont, et Car<strong>di</strong>nalìiun, che<br />
nel l. 2, p. gSg, nel riportarne lo slemma<br />
espresso con una porta aperta, <strong>di</strong>ce<br />
che rinunziò lotte le <strong>di</strong>gnità ricevute dal-<br />
ranlipapa,eche perciò Nicolò V nel 1 44^<br />
lo confermò nella sede <strong>di</strong> Trento, come<br />
<strong>di</strong>ssi io pure nel seguire il dolio <strong>storico</strong>.<br />
Questi lesse l'UghelIi, ma non l'e<strong>di</strong>zione<br />
colle giunte <strong>di</strong> Genlilolti, che c'istruisce<br />
sulla vera epoca della morte d'Alessan-<br />
dro. Nel 1444 §'• successe il tridentino<br />
Jjenedelto, <strong>di</strong>bassa con<strong>di</strong>zione, ma <strong>di</strong> sin-<br />
golare ingegno e abbate <strong>di</strong> s. Lorenzo<br />
extra miiros^ eìelio da Eugenio IV, con-<br />
tro il 'quale insorse l'ontipapa che viveaje<br />
con questi v'intruse Teobaldo, ovvero ciò<br />
fece.il conciliabolo, con lurl>olenla ele-<br />
zione. Laonde il governo <strong>di</strong> Benedetto<br />
non fu libero, ne per tutta la <strong>di</strong>ocesi, massime<br />
nelle parti spettanti a'veneli. Sigismondo<br />
duca d'Austria, vedendo cheTeobaldo<br />
gli moise lite, procurò che im 3.°<br />
fosse loro sostituito, e così Benedetto fu<br />
tolto: Nicolò V nel 144? fece vescovo un<br />
3.°, che fu Giorgio 11 de Hake nobilissimo<br />
austriaco <strong>di</strong> Slesia, fratello del ma-<br />
resciallo <strong>di</strong> Sigismondo. Ottimo e lodalo
tri;<br />
j-»fi«;tnrp,niM»M i! rn«fello dì pfopngnnnoll,e<br />
clairiinperal<strong>di</strong>e rV'derico III <strong>di</strong>ion <strong>di</strong> Cn-<br />
linlia e conte del Xilolo ne! r 4'>H(aimoin<br />
mi <strong>di</strong>venne l'apa Pio //^, già canonico <strong>di</strong><br />
Trento) licovè quel grazioso <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong><br />
regalia, <strong>di</strong>e produsse rUglielii. Per le fa-<br />
zioni de'principi o feudatari fu esilialo in<br />
B«dgaria,etranquiilatnenle!5o(Fiì l'infru'-<br />
Innio, assumendo l'amministrazione del<br />
principato rarcidnca Sigismondo. Resti-<br />
tuito alla sede, mor\ d'idropisia a Malrino<br />
<strong>di</strong>ocesi (liRressnnone nel i 4^^^, e pf>rtatoin<br />
1 lento fu sepolto pre'sso s. M assenza con<br />
lipide. Nello stesso gli successe Giofanni<br />
Hinderbach d'Assia, canonico preposto <strong>di</strong><br />
Trento e legalo <strong>di</strong> Federico 1 1 1 a Papa Pao-<br />
lo li, onde fu consagrato nel i 466 in Roma,<br />
e l'arciduca d'Austria Sigismondo gli<br />
restituì la cititi <strong>di</strong> Trento <strong>di</strong>e da molti an-<br />
ni occupava. Con esso e insieme al capi-<br />
tolo, il vescovo rinnovò la confederazio-<br />
ne, e l'imperatore con <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong>vulgalo<br />
da Ughelli gli concesse un privilegio, con-<br />
fermalorioalle regalie <strong>di</strong>e godeva la chie-<br />
sa <strong>di</strong> Trento. Fu a suo tempo <strong>di</strong>e dalla<br />
valle Naunia si trasferirono in Trento nel<br />
1472 le reliquie de'ss. Sisinnio, Martirio<br />
e Alessandro, e <strong>di</strong>e fu martirizzalo il fan-<br />
ciullo s.Simeone.Donò alla cattedrale no-<br />
bili utensili sagri , e ne accrebbe splen-<br />
<strong>di</strong>damente gli ornali, così al palazzo e-<br />
piscopale. Per tutto il principato eresse<br />
rocche, castelli e fortilizi per sua <strong>di</strong>fesa.<br />
Ritornalo a Trento dalla legazione <strong>di</strong> Ve-<br />
nezia, morì nel i486 e fu tumulalo nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s.Vigilio. presso l'altare <strong>di</strong> s. Do-<br />
rotea, dentro monumento <strong>di</strong> marmo con<br />
iscrizione. Il capitolo elesse e postulò per<br />
vescovo Udalrico 111 deFrundesberg no-<br />
bile d' Augusta e generoso canonico <strong>di</strong><br />
Bressanone. Dum autcm elee tio futura<br />
ronsultationis tru ti/in sus'j)cn<strong>di</strong>tuì\ Fe-<br />
dericus III impera tor a Pontifìce con-<br />
tra jus eligen<strong>di</strong> irnpetrarat, ut veliere-<br />
tur ad sedem^quemeumque nominasset^<br />
nomiiiasùtqueGeorgium Ballhesiaiìi juvenein<br />
adliue, unire antem eharuin. Ma-<br />
ximilianojilioimperatorìs. Inde //,? mt-<br />
TRE 3i5<br />
plicita Inter duos electos exorata; sed<br />
rum Uldaricus archiduris Austriae suf-<br />
fnltus favore Romani profecfus esset ,<br />
suamque eleetionem Icgitiuie factani<br />
Pontifici proba xset^ Balthestainus causa<br />
ceci<strong>di</strong>lj at Uldaricus ah Innocentio<br />
Vili confìrmatus^ ac consecratuSy Victor<br />
Tridentian re<strong>di</strong>itì ^SSf summaque<br />
populi gratula tionc exceptus estMeì se*<br />
guenle Federico III con <strong>di</strong>ploma gli confermò<br />
le regalie, e morto nel 1493 fu tumulato<br />
con epitaffio nella cattedrale. Il<br />
successore Udalrico W Liechtenstein ti-<br />
rolese e canonico <strong>di</strong> Trento, fu lodato pa-<br />
store. Morto nel 1 5o5, gli successe Gior-'<br />
gio III Neydeckius o Neydeck nobile au-<br />
striaco per favore <strong>di</strong> Massimiliano I. In<strong>di</strong><br />
neli5r4 «1 celebre Bernardo Clesioo<br />
C/0.9.V tirolese, arci<strong>di</strong>acono <strong>di</strong> Trento, protonotario<br />
apostolico e segretario <strong>di</strong> Mas-<br />
similiano I, preside quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> Verona e<br />
legalo a vari principi per Carlo V,allacui<br />
coronazione assistè in Bologna, ove Clemente<br />
VII ad istanza dell'imperatore lo<br />
creò car<strong>di</strong>nale; nella coronazione tiguiò<br />
nella splen<strong>di</strong><strong>di</strong>ssima cavalcata, poscia fu<br />
amministratore <strong>di</strong> Bressanone. Munifico<br />
principe e pastore, e quale lo celebrai <strong>di</strong><br />
sopra e nella biografia , accennandone<br />
le preclare gesla, che il Pincio esaltò nel<br />
suo poema eroico la Clesiada, L'Ughelli<br />
ancora ne descrive le belle azioni, e ri-<br />
porta il <strong>di</strong>ploma col quale Carlo V im«<br />
peratore e conte del Tirolo confermò ni<br />
capilolodella cattedrale i privilegi e le pos-<br />
sessioni, prendendolo sotto la prolezione<br />
imperiale; così la bolla colla (piale ClementeVII<br />
ficol lizzò il vescovo a commu-<br />
tare con Fer<strong>di</strong>nando I re de'romani par-<br />
ie <strong>di</strong> Bolzano, spellante alla mensa ve-<br />
scovile; e la gran medaglia coniata ni<br />
vescovo colla sua efìigie e gli stemmi <strong>di</strong><br />
Trento e il proprio gentilizio, col motto:<br />
Lìutas. Morì a'xf) luglio 1 ,')3f) in Bres-<br />
sanone, e portato a Trento con solenne<br />
jiompa fu deposto nella cattedrale) leggendosi<br />
nella lapide: Magnaque in hanc<br />
Krelesiam merita^ aeterna memoria <strong>di</strong>-
3f6 TRE<br />
gìuim. Nello stesso anno gli fu soslìfnito<br />
il celebre Cristoforo Madnicci nohilissi-<br />
IDO <strong>di</strong> Trento e decano della cattedrale,<br />
in<strong>di</strong> dopo 3 anniamministratore<strong>di</strong> Bres-<br />
sanone, ad istanza <strong>di</strong> Carlo V pubblicalo<br />
nel 1 544 car<strong>di</strong>nale, da Paolo 111 promul-<br />
galore del concilio <strong>di</strong> Trento, che si apri<br />
nel 1 545, continuò e compì nel beneme*<br />
lentissimo vescovato <strong>di</strong> questo magnanimo<br />
porporato, le coi gran<strong>di</strong> azioni in più<br />
luoghi e nella biografia registrai: morto<br />
in T'woli nel 1 578, fu trasferito in Roma<br />
e sepolto nella cappella gentilizia del-<br />
la Chiesa <strong>di</strong> s. Onofrio^ <strong>di</strong> cui riparlai<br />
nel voi. XXXI, p. 104. V Ughelli esal-<br />
tandone le virtù, riporta due medaglie<br />
a lui coniate colla sua effigie; in una nel<br />
rovescio è il suo stemma, nell'ai tra <strong>di</strong> gran-<br />
de <strong>di</strong>ametro si vede ujia figura che accenna<br />
il sole splendente nell'acqua e ripro-<br />
ducente la propria eHigie. Nel precedente<br />
anno eragli successo il nipote car<strong>di</strong>nal Lodovico<br />
3Iadrucci, egualmente ammini-<br />
stratore <strong>di</strong> Bressanone, e qual <strong>di</strong>segnato<br />
vescovo <strong>di</strong> Trento era intervenuto al ce-<br />
leberrimo concilio; neh 598 introdusse i<br />
cappuccini , altri religiosi che furono in<br />
Trento sono i notati dal Coleti, come i<br />
domenicani, i benedettini, i conventuali,<br />
i riformali, i filippini, oltre le monache<br />
Clarisse e altre. Il car<strong>di</strong>nale imitatore del-<br />
lo zio nell'esimie prerogative, fu sepolto<br />
presso <strong>di</strong> lui nel 1600. Di non minor celebrità<br />
fu il nipote successore Carlo Gau-<br />
denzio Aladruccì , che introdusse nella<br />
chiesa <strong>di</strong> s. Maria Maddalena i soma«chi,<br />
in<strong>di</strong> a istanza dell'imperatore Rodolfo II<br />
creato car<strong>di</strong>nale; nel 1662 ottenne a coa-<br />
<strong>di</strong>utore il pronipote e canonico della cat-<br />
tedrale, Carlo Emanuele Madrucci pur<br />
barone <strong>di</strong> Trento e vescovo d'Aureliopoli<br />
o Gerapoli in partibus, con futura successione<br />
che si verificò nel 1 629, alla morte<br />
dello zio che fu deposto in s. Onofrio<br />
<strong>di</strong> Roma. Nelle ad<strong>di</strong>zioni a\VItalia sacra<br />
il Coleti descrive la biografia <strong>di</strong> Carlo e<br />
suoi successori, il quale restò vivamente<br />
afflitto per le controversie insorte col ca-<br />
X,RE<br />
pilolo, e per Y amarezze palile ne restò<br />
vittima neh 658. Lodato per virtù, let-<br />
teratura vasta, mirabile memoria:per giu-<br />
stizia insigne, facile e paziente nell'ascol-<br />
lare, misericor<strong>di</strong>oso co'poveri, imperterrito<br />
<strong>di</strong>fensore <strong>di</strong> sua chiesa,esemplarmen-<br />
te un)ile e pacifico. Piissimo, si <strong>di</strong>stinse<br />
nella <strong>di</strong>vozione a s. Antonio <strong>di</strong> Padova,<br />
ed alle anime del purgatorio cui fece ce-<br />
lebrare 60,000 messe. Visitò <strong>di</strong>ligentemente<br />
la <strong>di</strong>ocesi, ed introdusse inTrento,<br />
nel 1626 i gesuiti, e nel i65o i carmelitani<br />
scalzi; in Caldano neh 645 i fran-<br />
cescani riformati, e in Eppen nel 1647 i<br />
cappuccini. Lui morto, neh 659 i desi-<br />
gnati da' canonici non piacquero alla s.<br />
Sede, onde al vescovato fu posto l'ammi-<br />
nistralore, finché il capitolo neh 665 ot-<br />
tenne per vescovo il postulato car<strong>di</strong>nale<br />
Ernesto Adalberto conte d'Harrac (F.)<br />
austriaco, che prese possesso a' 10 luglio<br />
1666, in<strong>di</strong> l'imperatore Leopoldo I lo<br />
nominò legato per condurre a Vienna la<br />
sposa Margherita infante <strong>di</strong> Spagna. Re-<br />
catosi al conclave in cui restò eletto a'20<br />
giugno 1667 Clemente IX, nel ritorno<br />
morì in Vienna a'2 5 ottobre. Nel seguen -<br />
te gennaio la maggior parte de' canoni-<br />
ci <strong>di</strong>erono il loro suffiagio a Sigismon-<br />
do Alfonso de' conti <strong>di</strong> Thunn trentino,<br />
già alunno del collegio germanico, ca-<br />
nonico <strong>di</strong> Trento e allora vescovo <strong>di</strong> Bres-<br />
sanone; e r altra parte elesse il suo pa-<br />
rente e cugino car<strong>di</strong>nal Guidobaldo dì<br />
Thunn vescovo <strong>di</strong> Ratisbona e arcive-<br />
scovo <strong>di</strong> Salisburgo. Perciò ebbe luogo<br />
non e<strong>di</strong>ficante gara tra essi, finché morto<br />
il car<strong>di</strong>nale nel 1668, fu confermalo<br />
nel 1 669 e prevalse Sigismondo, e per<br />
indulgenza della s. Sede colla ritensio-<br />
ne <strong>di</strong> Bressanone, dove perchè favoriva<br />
troppo gl'italiani era poco amato,edebbe<br />
molte questioni col capitolo; però i treo-.<br />
tini furono estremamente lieti e poi mol-<br />
to contenti della sua condotta, siccome<br />
ornato <strong>di</strong> singoiar mansuetu<strong>di</strong>ne, mode-<br />
stia e pietà. Al suo tempo si scoprì la fonte<br />
<strong>di</strong> Acidole in Rabbi, ed il d/ Passi da
TRE<br />
Pressano vi sciisse un libro e a lui lo de-<br />
<strong>di</strong>cò nel 1671, e pare che egli vi si porlasse<br />
per infoi'rnarsene e promuovere<br />
l'uso <strong>di</strong> quelle acque col suo esempio. La<br />
fonte salutare <strong>di</strong> Rabbi è proprietà de*<br />
conti <strong>di</strong> Tliuon, <strong>di</strong>e ne investì le fami-<br />
glie rubbiesi col solo obbligo <strong>di</strong> presen-<br />
tare ad ogni signore <strong>di</strong> Tliunn che ivi si<br />
reca, una tazza d'acidole o un uovo. Ten*<br />
lo <strong>di</strong> riaccendere in Trento raccademia<br />
degli Accesi^ istituita dal car<strong>di</strong>nal Carlo<br />
Matlrucci. Morto in Trento nel Castro<br />
Boni Coiisìlìi^o palazzo vescovile e prin*<br />
cipesco,a*i febbraio 1677,1! capitolo concordemente<br />
a'3 aprile designò a successo-<br />
re Francesco de Alberti nobile <strong>di</strong> Tren-<br />
to e originario <strong>di</strong> Poia, già studente nel<br />
collegio germanico <strong>di</strong> Koma, vicario generale<br />
del vescovo Carlo Emanuele Ma.<br />
drucci e arci<strong>di</strong>acono della cattedrale,dotto<br />
e <strong>di</strong> soavi costumi, godendo la pubblica<br />
estimazione. Molto fu l'operato da<br />
lui, congiunse il palazzo e<strong>di</strong>ficalo dal car-<br />
<strong>di</strong>nal Clesio con quell'antico del castello<br />
del BuonConsiglio, e<strong>di</strong>ficò la chiesa pres-<br />
so il fiume Sarca, eresse la cappella del<br />
ss. Sagramento nella cattedrale (ovvero<br />
secondo il Coleti quella del ss. Crocefis-<br />
so, o che in essa vi trasferì questo simu-<br />
lacro,a'cui pie<strong>di</strong> furono letti i decreti del<br />
concilio ecuiuetnco),il cui e<strong>di</strong>fizio abbel-<br />
lì e donò <strong>di</strong> arre<strong>di</strong> d'argento. Nello stesso<br />
1689 in cui morì, con lutti i sulfragi gli<br />
fu sostituito il trentino Giuseppe. Vitto-<br />
rio de Alberti <strong>di</strong> nobile e antica famiglia,<br />
però <strong>di</strong>versa da quella del predecessore,<br />
<strong>di</strong> esimia virtù e sapere, dolio ed eru<strong>di</strong>to,<br />
pruilente, laborioso e alFubile, decano<br />
della cattedrale, vicario generale, e de-<br />
gnissimo del principato. Visitò e fece vi-<br />
sitare la <strong>di</strong>ocesi, adempì le pai ti tulle <strong>di</strong><br />
amoroso e vigile [)iKSloi'e, e coiupianfo fi-<br />
nì <strong>di</strong> vivere l'ulti ino deli^Qj. iVcli6(j(><br />
gli successeGio. Michele de'conli <strong>di</strong>Spaur<br />
e Vallor, col quale nell' [te<strong>di</strong>a sacra si<br />
termina la serie de' vescovi <strong>di</strong> Trento, e<br />
la compirò colle Notizie <strong>di</strong> Roma. Nel<br />
i72GAulouioUumcuicodc'couli<strong>di</strong>Wk>l-<br />
TRE 317<br />
cliestein <strong>di</strong> Trento. Neh 730 Domenico<br />
Antonio de' conti <strong>di</strong> Tliunn <strong>di</strong> Trento,<br />
eletto dal capitolo: cominciò il suo reg-<br />
gimento con sod<strong>di</strong>sfazione universale, per<br />
cui nel I 782 in Trento si stampò un volume<br />
<strong>di</strong> poesie intitolato: // doppio de-<br />
hitQ scarsamente pagato dagli accademici<br />
Accesi a sua Altezza^ ec. Nel 1 756<br />
fu fatto suo coa<strong>di</strong>utore con futura suc-<br />
cessione Francesco Felice Alberti <strong>di</strong>Tren-<br />
lo, vescovo <strong>di</strong> Melitopoli in partibus: gli<br />
successe a' 7 settembre 1758, e <strong>di</strong>chia-<br />
rò suo" vicario generale Leopoldo cav. <strong>di</strong><br />
Thunn arciprete <strong>di</strong> Bono. Nel 1763 Cristoforo<br />
Sizzo <strong>di</strong> Trento. Avendo Bene-<br />
detto XIV nel £75 1 soppresso il patriar-<br />
cato d'Aquileia, istituì le se<strong>di</strong> arcivescovili<br />
<strong>di</strong> Gorizia (^.) e d' U<strong>di</strong>ne, ed a Go-<br />
rizia tra le chiese sutfraganee assegnò<br />
questa <strong>di</strong> Trento; ma avendo il clero e il<br />
popolo <strong>di</strong> Trento supplicalo il successo-<br />
re Clemente XIU, ut iterwn suam <strong>di</strong>oe-<br />
resini Aquilejensise<strong>di</strong>supponeretyW Pa-<br />
pa col breve Quanta sit habcnday de*<br />
18 febbraio! 764> Bull.Rom. eont. t. 2,<br />
p. 447> <strong>di</strong>retto al vescovo Cristoforo, ri-<br />
spose: Aliud in praesentia levamen libi<br />
nullani afférre possumus. Coninio<strong>di</strong>ores<br />
sese offerent occasiones,quibus No-<br />
bis liceat apostolicam Nostrani erga te<br />
praestare voluntatem. Nel 1 776 <strong>di</strong>venne<br />
vescovo Pietro Vigilio de'conli <strong>di</strong> Thuna<br />
<strong>di</strong> Trento. Dice l'ab. Pinamonti, che go-<br />
vernò la chiesa e il principato 24 anni;<br />
<strong>di</strong>e al popolo trentino un co<strong>di</strong>ce giu<strong>di</strong>zia-<br />
rio, composto dal celebre letterato Fran-<br />
cesco Vigilio Barbacovi cancelliere auli-<br />
co; co<strong>di</strong>ce la cui utilità fu sentita da tutti<br />
quelli che non amano <strong>di</strong> prolungare le<br />
liti,econ esse accrescere l'ijnmoralità del-<br />
la gente. Negli ultimi anni <strong>di</strong>venuto mollo<br />
solferenle per infermità, gli convenne<br />
avere, per <strong>di</strong>simpegnare gli obblighi <strong>di</strong><br />
vescovo, un sulfraganeo; fu scello Emanuele<br />
Maria de'conli <strong>di</strong> Tliunn <strong>di</strong> Tren-<br />
to, che Pio VI a'24 luglio 1797 <strong>di</strong>chiarò<br />
vescovo <strong>di</strong> lasso in partibus. Nel prece-<br />
dente ULiuuuvuuduifruuccjìi, coudoUi dal
3 i 8 TRE<br />
generale Boriiipurle, invaso ìi Trfntiuo,<br />
il vescovo e principe Hielro Vigilio credet-<br />
te <strong>di</strong> dover fuggirsene, ntalferiiio in salu-<br />
te. Sì vide poi privalo della temporale<br />
uutorilàdd un consiglioanrministrati vo,<br />
stabilito in Trento dagli austriaci, e non<br />
Valendo le proleste, le istanze, le preghie-<br />
re Fatte e ripetute da lui e tlal suo capi-<br />
tolo, si rilirò nel castello <strong>di</strong> Thunu, do-<br />
ve n>orì l'i i agosto 1800 <strong>di</strong> lunga e penosa<br />
malattia, aggravata da accoramen-<br />
to per l'invaso principato. Fu lodato per<br />
bontà, molto ingegno e ricco <strong>di</strong> cogni-<br />
zioni, e <strong>di</strong>e avrebbe potuto fare un go-<br />
verno migliore, se avesse avuto sempre il<br />
coraggio <strong>di</strong> coinandare a lutti. Nello slés-<br />
so giorno <strong>di</strong> sua morte, <strong>di</strong> pieno <strong>di</strong>ritto<br />
gli successe il coa<strong>di</strong>utore Emanuele Ma-<br />
ria, in tempi <strong>di</strong>fliciiissimi pel narrato su-<br />
periormente. Pel Iratlalo <strong>di</strong> Luneville,<br />
non polendo più reggere il principato<br />
teajporale, in conseguenza pure della <strong>di</strong>-<br />
chiarazione fatta nel febbraiaj 8o3 dal-<br />
limpeialore Francesco II, (l'aver occupato<br />
il principato <strong>di</strong> Trento, e pienamen<br />
le e imme<strong>di</strong>atanseiile unito alla fedelis-<br />
sima provincia del Tirolo, ebbe a soiFii-<br />
re, anche qual vescovo, molle e gravi tri-<br />
bolazioni e fin l'esilio, cioè per le novità<br />
che 1 vari successivi e surricordati gover-<br />
ni, cui dovelle ubbi<strong>di</strong>re, volevano intro-<br />
durre nella Chiesa. Nel 181 1 si portò al-<br />
l'adunanza de'vescovi in Parigi, convo-<br />
cala da Napoleone I,e sostenne cogli al-<br />
tri in flìccia a quel potente cattoliche ve-<br />
rità, che da quello e da' suoi consiglieri<br />
male si conoscevano, o volevansi oscura-<br />
le, come schiettamente riferisce il lodato<br />
Pinanionli. Spese molto nel migliorare<br />
e restaurare i fon<strong>di</strong> e le case del vesco-<br />
vato, e lasciò de'proventi ecclesiastici u-<br />
sulruttuari i vescovi suoi successori, isli-<br />
Inciido suo nipote, il conte Guidobaldo,<br />
erede ^oltanto del proprio patrimonio.<br />
iNe'funerali, beila orazione recitò il dotto<br />
ed eloquente prof. Benvenuti <strong>di</strong> Tren-<br />
\ lo, per la sua morte avvenuta nel i 8 1 8.<br />
In questo Pio Vii emanò la bolla Jsjc ini-<br />
T R E<br />
posilo Nnbis, de'2 maggio, Bull. Rom,<br />
cont. r. I 5, p. zjo, per la nuova <strong>di</strong>stribu-<br />
zione delle <strong>di</strong>ocesi nelle provincie del Ti^<br />
rolo, e del Vorarlberg ch'è il circolo piì*<br />
occidentale del Tirolo, avente a capoluo-<br />
go Bregenz, in essa sono descrille le <strong>di</strong>o-<br />
cesi eie parrocchie dell'arcivescovalo <strong>di</strong><br />
Salisburgo, del vescovato <strong>di</strong> Trento, del<br />
vescovato <strong>di</strong> Bressanone, e del vicariato<br />
<strong>di</strong> Faldkiikii o Valdkirkii nel Vorarl-<br />
berg, che aflidò al vescovo <strong>di</strong> Bressanone,<br />
In<strong>di</strong> col breve Qiiae Nos, de' i g sellem-<br />
bre 1822, Bull. cil. pag. 07 3, lo stesso<br />
Pio VII concesse il privilegio <strong>di</strong> nomi-<br />
nare alle se<strong>di</strong> vescovili <strong>di</strong> Trento e <strong>di</strong>Bressanone,<br />
all' imperatore d' Avistria prò<br />
tempore. Leone XII nel concistoro de'?./}<br />
maggio 1824, preconizzò vescovo <strong>di</strong>Tren-<br />
to Francesco vSaveriode'principi Luschin<br />
della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Gurck: quin<strong>di</strong> lo slessu<br />
Papa colla bolla Ubi prìnium, de'7 marzo<br />
1 8-25, Bull, Hom, cont. I,i6, p. 3o4,<br />
fece una nuova or<strong>di</strong>nazione dell'arcive-<br />
scovato <strong>di</strong> Salisburgo, e delle <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong><br />
Trento e <strong>di</strong> Bressanone; stabili i ca[)itoli<br />
eia dotazione, così quella delle men-<br />
se vescovili e de' seminari, concesse pri-<br />
vilegi, e fra' sulfraganei che assegnò a|<br />
inelropolitano<strong>di</strong> Salisburgo, vi comprese<br />
Trento e Bressanone, dando la premi-<br />
nenza alla sede <strong>di</strong> Trento per la sua ce-<br />
lebrila e onorevoli prerogative che la tlistinguono.<br />
Dipoi avendo Gregorio XVI<br />
traslatp il vescovo Luschin all'arci vesco-;<br />
vaio <strong>di</strong> Leòpoli (donde poscia nel i836<br />
Io trasferì a quello <strong>di</strong> Gorizia), nel con-<br />
cistoro de' I g<strong>di</strong>ceuibrei 834 <strong>di</strong>chiarò ver<br />
scovo <strong>di</strong> Trento l'attuale mg/ Gio. Ne-?<br />
pomuceno Ischiderer aGIeifheim <strong>di</strong> Bol-<br />
zano <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Trento, già da lui fatto ve-<br />
scovo d' Elenopolì in partìbus, qual suf-<br />
fraganeo del vescovo <strong>di</strong> Bressanone e pel<br />
<strong>di</strong>stretto del Vorarlberg vicario generale,<br />
per le sue esimie qualità. Ogni nuovo ve-<br />
scovo è tassato ne' libri della camera a^<br />
postolica ili 600 fiorini, ascendendo la<br />
mensa a r 5,ooo fiorini gravati <strong>di</strong> pensio-<br />
ni. La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Trento è vasta, conile-
TRE<br />
ne più luoghi e cillà, e 14*2 parrocchie.<br />
Al preseli te,tlopo che fuvvi aggregata una<br />
parte <strong>di</strong> quella svizzera <strong>di</strong> Coirà, cioè il<br />
Meranese e la Valveuosta, vaie a <strong>di</strong>re<br />
5o,oooaiHine,il numero de'fedeli asceu-<br />
de a pili <strong>di</strong> 400,000.<br />
Concilio generale <strong>di</strong> Trento,<br />
L'ulliino Ira' Concilii e Sino<strong>di</strong> (P''.)<br />
generali Ecumenici (f^ .)h c{ì\q^\o <strong>di</strong> Tren-<br />
to, T'ridcntinum, q^^qWaXo per la sua ce-<br />
lebrità col nome <strong>di</strong> Sdgrosanto, inipe-<br />
rocclié non vi è concilio o sinodo alcuno<br />
in cui come nel Tridentino sieno state<br />
abbracciate tante materie nel dogma, nel<br />
costume e nella <strong>di</strong>sciplina <strong>ecclesiastica</strong>,<br />
uè meglio trattate <strong>di</strong>e in esso; laonde può<br />
riguardarsi, e si venera, come l'immagi-<br />
ne fedele ed il perfetto compimento <strong>di</strong><br />
quanto fu decretato dagli altri concilii<br />
o sino<strong>di</strong> che l'aveano preceduto. La sua<br />
coavocazione ebbe ad incontrare gravi<br />
e molteplici <strong>di</strong>llicoltà, cui si perde più<br />
<strong>di</strong> una volta la speranza <strong>di</strong> vincere. Die-<br />
de occasione al gran concilio i rapi<strong>di</strong> pro-<br />
gressi delle pestifere Eresie (f^.), origi"<br />
nate durante il pontificato <strong>di</strong> Leone X<br />
{^.), princip;dmente de* Luterani (f^.J<br />
e Protestanti (f.) in Gerinaiday iSVe-<br />
zia, Danimarca e Norvegia (V.) ; de'<br />
Zuingliani(V,) nella Sv>izzera(^F^.) e altrove;<br />
de' Calvinisti ^F.) massimamente<br />
in Francia, Scozia e Paesi Bassi<br />
(A.); e il deplorabile rilassamento della<br />
Disciplina <strong>ecclesiastica</strong> {f^.)^ per risto<br />
rare la quale Dio suscitò il patriarca ile'<br />
chierici regolari s. Gaetano che avea isti-<br />
tuito i Teuti/u [f^\)y in<strong>di</strong> s. Ignazio Loio-<br />
la i Gesuiti (/^.), ec. Si credeva da prima,<br />
e l'eresiarca Lutero lo prometteva,<br />
che quando il Papa, i vescovi e le univer-<br />
kilà avessero dato il loro giu<strong>di</strong>zio sulle<br />
nuove dottrine, tulio si sarebbe rime.>«>o<br />
all'or<strong>di</strong>ne. Ma si conobbe ben [)re!>lo, che<br />
l'autorità non avrebbe ridotto :iul buon<br />
sentiero gli sviati, accecati ilalle molle 1»<br />
IO passioni; che le deci»iuui d'un cuuci-<br />
TRE 3j9<br />
Ilo non avrebbero fatto che consumare il<br />
loro Scisma e porre l'ultimo sigillo alla<br />
loro funesta separazione. Questa idea fa-<br />
ceva grande impressione sull'animo af-<br />
flitto <strong>di</strong> Clemente TU [1.).<br />
I principi<br />
cristiani furono in tutto questo intervallo<br />
<strong>di</strong> tempo fraloro<strong>di</strong>visida continue guer-<br />
re, oltre quelle della Turchia (V.) da cui<br />
erano molestati, precipuamente Carlo V<br />
imperatore ron)ano e <strong>di</strong> Germania (P\)<br />
e sovrano della possente monarchia <strong>di</strong><br />
Spagna (^.), e Francesco I ed altri re<br />
<strong>di</strong> Francia (f''.)y non che Enrico Vili re<br />
d' Inghilterra (F,), il postiglione della<br />
pretesa riforma de'se<strong>di</strong>cenli Riformati e<br />
iVbv
3^20 T II E<br />
conoscesse la giustizia, ed anco la nece«-<br />
silk della domanda del Papa. Tuttavolta<br />
si volle roalignamenle prendere ragione<br />
per istraziarlo, accusandolo d'essersi opposto<br />
al concilio, e d' aver sempre mostralo<br />
ripugnanza a convocarlo. Ma Car*<br />
Jo V e Francesco I, co' quali avea egli<br />
trattato per mezzo de'suoi nunzi, per let-<br />
tere e a viva voce, resero giustizia al suo<br />
zelo e alla purità <strong>di</strong> sue intenzioni. ClementeVlI<br />
raorìa'25settembrei 534jSen-<br />
za aver colto alcun fruito delle sue inces-<br />
santi premure, li celebre car<strong>di</strong>nal Farnese<br />
gli successe col nome <strong>di</strong> Paolo III<br />
(/^.), e questo nuovo Papa <strong>di</strong>visò, come<br />
avea fallo essendo decano del sagro col-<br />
legio, che si dovesse procedere, senza<br />
prendersi pensiero, né delle <strong>di</strong>spule de'<br />
principi, né de'raggii i de'prolestanli, ed<br />
ebbe ferina speranza <strong>di</strong> venirne presto o<br />
lar<strong>di</strong> a capo. Ne s'ingannò; Dio avea ri-<br />
servalo a lui la gloria <strong>di</strong> convocare il gran<br />
concilio. Passarono non<strong>di</strong>meno quasi io<br />
anni in negoziati e in convocazioni inu-<br />
tili. Subito dopo la sua esaltazione aveti*<br />
do ripreso l'affare del concilio, tenne sopra<br />
ciò molti concistori, scrisse molli bre-<br />
\i, inviò molti legati e nunzi s\ a'catlolici<br />
<strong>di</strong>e a'proleslanti, e nulla valse a ritrarlo<br />
dal suo <strong>di</strong>seguo, ne viaggi da lui stesso<br />
ìnlrapresi,nè rifiuti, né cattive accoglienze<br />
fatte a'suoi inviali apostolici. Quin<strong>di</strong><br />
colla bolla Ad dominicìs gregì.s cura, de*<br />
4 giugno 1 536, Bull. Ro/n. t. 4, par.i,<br />
p. «43, sottoscritta da Paolo III e da 25<br />
car<strong>di</strong>nali, il Papa solennemente convocò<br />
il concilio ecumenico a Mantova (V.) pel<br />
23 maggio 1 537, <strong>di</strong>cendo in essa, cheavendo<br />
sempre desiderato <strong>di</strong> purgare la<br />
Chiesa da nuove eresie, e <strong>di</strong> ristabilirvi<br />
l'antica <strong>di</strong>sciplina, non avea trovato altro<br />
mezzo, che quello <strong>di</strong> un concilio genera-<br />
le. Inoltre egli mandò legati a tutti i prin-<br />
cipi cattolici e protestanti, per notificate<br />
loro questa convocazione: non ebbe essa<br />
il suo effetto per alcune ragioni accenna-<br />
ledalloSpondano negli Aìuial. eccl. an.<br />
1 536, u." 1 5, perchè in sostanza rispose-<br />
T R E<br />
ro i principi protestanti, che non volevano<br />
un conc<strong>di</strong>o dove il Papa e i vescovi<br />
assistessero come giu<strong>di</strong>ci; anzi Lutero ia<br />
questa occasione si scagliò con furioso im-<br />
peto contro l'autorità del Papa. Dall'al-<br />
tro canto non potè adunarsi nel luogo as-<br />
segnalo, perchè Federico 1 1 Gonzaga duca<br />
<strong>di</strong> Mantova esigeva assolutamente che<br />
il Papa mantenesse una guar<strong>di</strong>a milita-<br />
re in quella sua capitale. Alla quale con-<br />
<strong>di</strong>zione Paolo 111, dopo molte negozia-<br />
zioni, non volle acconsentire, acciò forse<br />
non si <strong>di</strong>cesse che la mira <strong>di</strong> tale presi<strong>di</strong>o<br />
tendesse a influenzare e tenere in ischia-<br />
vitìi i padri del concilio. Però trovossi<br />
egli molto imbarazzato, per non avere<br />
tempo bastevole da avvertire la cristiani-<br />
tà <strong>di</strong> questo cambiamento, prima del termine<br />
stabilito all'apertura del concilio.<br />
Tenne perciò un concistoro segreto, al<br />
quale chiamò gli ambasciatori de' prin-<br />
cipi, e li pregò a dover render conio ai<br />
loro padroni delle con<strong>di</strong>zioni senza le qua-<br />
li il duca <strong>di</strong> Mantova non voleva acco-<br />
gliere il concilio nella sua città, e delle<br />
ragioni che impe<strong>di</strong>vano a lui <strong>di</strong> accettar-<br />
le, e quin<strong>di</strong> della sua intenzione <strong>di</strong> pro-<br />
rogarne la convocazione al (."novembre<br />
susseguente. La bolla della prorogazio-<br />
ne fu pubblicata a'20 maggioi537. Pao-<br />
lo 111 fece in appresso proporre a'prin-<br />
cipi cattolici una delle città della repubblica<br />
<strong>di</strong> Venezia, dopo averne avuto da<br />
essa il consenso. Pubblicò quin<strong>di</strong> una bol-<br />
la l'S ottobre dello stesso anno, colla qua-<br />
le convocò il concilio a Vicenza [V.) pel,<br />
i.^'<strong>di</strong> maggio dell'anno appresso. Nomi-<br />
nò 3 legati a presiedervi, cioè i car<strong>di</strong>nali<br />
Campeggi, Simonetta Q ylleandro (V.)^<br />
godendo fama <strong>di</strong> sommo merito e versa-<br />
ti in ogni scienza, e si recarono a Vicenza;<br />
ma non ci venne alcun vescovo, i prin-<br />
cipi <strong>di</strong> Germania non vi conset»tirono, e<br />
l'apertura del concilio non potè aver luo-<br />
go. Fu dunque il Papa costretto <strong>di</strong> so-<br />
spenderla sino al giorno ch'egli in<strong>di</strong>che-<br />
rebbe, e pubblicò la bolla <strong>di</strong> questa so-<br />
spensione a'25 aprile 1 538. Dopo la eoa-
T II E<br />
feronra avuta da Paolo HI in Nizza con<br />
Carlo V e con Francesco I, trovossi an-<br />
cora obbligato dalle loro rappresentan-<br />
ze a indugiar rapertuia del concilio sino<br />
a l'asqiia; ma con tulli questi ritar<strong>di</strong>,<br />
nessuno recossi a Vicenza. Quin<strong>di</strong> il Pa-<br />
pa, temendo con ragione che non si sospettasse<br />
<strong>di</strong> tener egli a bada il mondo<br />
con un concilio immaginario, risolse nel<br />
maggio iSSg <strong>di</strong> proro-<br />
concistoro de'3 i<br />
garlo per un tempo indeterminato, cipè<br />
sincliè si presentasse un momento favo-<br />
revole per celebrarlo. In questa bolla egli<br />
ricordò la premura cb' erasi dato, e gli<br />
ostacoli che avea incontrato; promise in<br />
pari tempo d' adVettare la convocazione<br />
del concilio per quatìto gli fosse possibi-<br />
le. Passò ancora dell'altro tempo in trat-<br />
tative inutili; il Papa propose <strong>di</strong>verse cit-<br />
tà d'Italia e <strong>di</strong> altri stati, ma i protestan-<br />
ti le rigettarono tutte, perchè volevano<br />
assolutamente il concilio in Germania, come<br />
a Ratisbona, ovvero a Colonia. Paolo<br />
Ili insisteva dal suo canto per Cam-<br />
bray, città allora libera, perchè tenevasi<br />
in perfetta neutralità con tutte le poten-<br />
ze belligeranti. Finalmente nella <strong>di</strong>eta <strong>di</strong><br />
Spira, tenuta nel i542,egli dal nunzio<br />
GiovannlMoroni vescovo <strong>di</strong> Modena fece<br />
esibire Ferrara, previo l'assenso del duca<br />
fenda tariojfece un'altra volta olFrire Bologna,<br />
Piacenza, e particolarmente Cam-<br />
bray, e propose Trento città imperiale<br />
posta ne'conflnideiritatia e <strong>di</strong> Germania.<br />
Tulli gli or<strong>di</strong>ni dell'impero, tranne i pro-<br />
lestanti',accellarono Trento appunto per-<br />
chè posta a' confini <strong>di</strong> Germania e feudataria<br />
per l'alto dominio a Fer<strong>di</strong>nando<br />
1 re de'romani, arciduca d'Austria e fra-<br />
tello dell'imperatore; però si ebbe molto<br />
a fue perchè l'accettasse Francesco I, il<br />
quale vedea <strong>di</strong> mal occhio il concilio in<br />
un feudo dell'Austria, ed i princi[)i lu-<br />
terani fecero i loro separati protesti con-<br />
tro il <strong>di</strong>visamento <strong>di</strong> Paolo ili <strong>di</strong> voler<br />
presiedere il concilio personalmente. II<br />
Papa non perde un istante <strong>di</strong> tempo, fe-<br />
ce stendere e sollosci istsc lu bulla lii'uio<br />
TRE 321<br />
nostri hujus PontìficatiiSjn*23 maggio<br />
1 54*2, Bull. cit. p. 207, e la pubblicò a'<br />
29 giugno festa de'ss. Pietro e Paolo, <strong>di</strong><br />
convocazione del concilio a Trento e <strong>di</strong><br />
sua apertura nel i. "novembre festa d'O-<br />
gnissanli. Elesse a presiedervi i car<strong>di</strong>na-<br />
li Parisìo, Polo, e fioroni (F.) apposi*<br />
tamente annoverato al sagro collegio, in-<br />
sieme al vescovo e signore <strong>di</strong> Trento Cri-<br />
stoforo Madrucci, per aggiungergli au^<br />
torità e affezione <strong>di</strong> promuoverne l'im-<br />
presa. Al loro arrivo a Trento vi trova-<br />
rono sì pochi vescovi, che non se ne fece<br />
l'apertura nel giorno in<strong>di</strong>cato. Al coraio-<br />
ciamento del seguente anno vi giunsero<br />
in qualità d'ambasciatori dell'imperato-<br />
re i due Perenot <strong>di</strong> Granvela, uno de'<br />
quali cioè Antonio fu poi car<strong>di</strong>nale. Vo-<br />
lendo Carlo V rovesciare sugli altri la<br />
colpa del nuovo indugio, scrisse al Papa<br />
che i ritar<strong>di</strong> del concilio non potevano es-<br />
sere imputati a lui, poiché egli vi avea<br />
mandato i suoi ambasciatori. Paolo Il[<br />
gli rispose, che i concilii si doveano te-<br />
nere con vescovi, non con ambasciatori,<br />
e quin<strong>di</strong> i due ambasciatori ebbero or<strong>di</strong>-<br />
ne d' andarsene. Alcuni prelati italiani<br />
ch'erano giunti, fecero il medesimo. Il<br />
Papa or<strong>di</strong>nò a'cardlnali legali Polo ePa-<br />
risio <strong>di</strong> recarsi a Bologna, per deliberare<br />
sul partito da prendersi. Dopo 7 mesi <strong>di</strong><br />
soggiorno in Trento, i legati furono dunque<br />
richiamati, e i vescovi sciolti dall'ob-<br />
bligo <strong>di</strong> restarvi piìi a lungo, e fu rimes-<br />
sa l'apertura del concilio a un tempo più<br />
favorevole. Paolo HI colla bolla J^Jtsi curi-<br />
ctisjiìe'j giugno I 543, Z>«//. cit. p. 222,<br />
prorogò la celebrazione del concilio, fin-<br />
ché si fossero sedate le guerre ch'eransi<br />
accese, e per avere i tm*chi invaso l'Un-<br />
gheria. Sul finire del i 544*'*s*^"dosi con-<br />
clusa la pace fra Carlo V e Francesco I,<br />
per la quala il Papa gli avea mandalo il<br />
car<strong>di</strong>nalMoroni,si riprese l'affare del concilio,<br />
l car<strong>di</strong>nali del Monte, Ccr\'i'/ti e Po-<br />
lo (l.) furono scelti a presiedervi, i quali<br />
arrivati a Trento, non vi trovarono che<br />
il vescovo <strong>di</strong> Cava invialo dal Pupa ia
322 TRE<br />
rjiialilàflicommissai io, per farvi le piov-<br />
vjgioni. Convenne acliin(|ue star ancora<br />
aspettando, iìncUè a mano a mano giunsero<br />
alcuni vescovi e ambasciatori. La<br />
critica ciicostanza in cui si trovavano gli<br />
jalfari della religione in Germania, so-<br />
s{')inse il P{»pa a dover dare or<strong>di</strong>ni asso-<br />
luti perchè si facesse l'apertura del con*<br />
cilioa'3n)aggio,ma quest'or<strong>di</strong>ne non venne<br />
eseguito peicliè si riceverono nuove<br />
poco flivorevoli, Dall'tjllra parte l'impe-<br />
ratore si opponeva airapcrtiu'a del conci-<br />
lio, e non ci erano che vescovi italiani a<br />
Trento, l prelati stariclìi <strong>di</strong> questi nuovi<br />
ritar<strong>di</strong>, minacciavano <strong>di</strong> volersene parti-r<br />
re, e ci volle tutta la destrezza eia pazien-<br />
za de'Iegati per ritenerli. Frattanto il Pa-<br />
pa dehherò assolutamente nel concistoro<br />
lW6 novembre, <strong>di</strong> far aprire il concilio<br />
a' 1 3 <strong>di</strong>cembre i 545, previo <strong>di</strong>giuno nel-<br />
la vigilia, pubbliche processioni e preghie-<br />
re per invocare l'assistenza dello Spirito<br />
santo. 1 legati insieme a'padri vestitisi pon-<br />
tificalmente nella chiesa della ss. Trinità,<br />
e ivi cantatosi il P^eni creator Spiri tus,<br />
si mossero a processione, precedendo gli<br />
or<strong>di</strong>ni regolari, succedendo le collegiate<br />
e il resto del clero, appresso i vescovi, e<br />
(inalmenle i legati seguili dagli ambascia-<br />
tori ilei re de'romani. In([uesla forma an-<br />
darono alla cattedrale <strong>di</strong> s. Vigilio, in cui<br />
celebrò solennemente il car<strong>di</strong>nal DelMon-<br />
tei, "legato, e poi in nome del Papa cou-<br />
cessea lutti i presenti l'indulgenza plena-<br />
ria, imponendo loro che pregassero perla<br />
pace e per la concor<strong>di</strong>a della Chiesa. Con-<br />
tinuossi con un'orazione latina detta dal<br />
piacentino Cornelio Musso conventuale e<br />
vescovo <strong>di</strong> Bitonto, il più celebre pre<strong>di</strong>ca-<br />
tore del suo secolo, dopo la quale recitò<br />
varie preci il legato, secondo il cereino-<br />
iiiale, e bened) 3 volte tutto il concilio,<br />
Furono cantate le litanie, fimte le quali,<br />
assisi i padri, furono interpellati dal i,°<br />
presidente, se loro piaceva che il concilio<br />
si <strong>di</strong>chiarasse cominciato,e se loro piaceva<br />
che la 2," sessione si tenesse dopo le feste<br />
a'7 gennaio 1546, e ciascuno riespose am-<br />
TRE<br />
bedue le volle: Placet. Allora Ercole Sa»<br />
veroli , promotore del concilio , richiesa<br />
che <strong>di</strong> tutto si rogasse istromento, sul de-<br />
creto intorno al cominciamento del conci-<br />
lio. In line si cantò il Te Deufn,e spoglia-<br />
lisi tulli degli abili ponliQcali, i presidenti<br />
tornarono alle loro abitazioni accom-<br />
pagnati da'padri e preceduti dalla crocej<br />
intervenendo a questa i, "solennità, oltre<br />
i legati, il vescovo <strong>di</strong> Trento car<strong>di</strong>nal iVIa-<br />
dr.ucci, 4 aicivescovi, 20 vescovi, 5 gene-<br />
rali d'or<strong>di</strong>ni religiosi, Pig/ii/ii u<strong>di</strong>tore <strong>di</strong><br />
rota poi car<strong>di</strong>nale, e i memorati oratori<br />
<strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando l, Il car<strong>di</strong>nal Del Monte les-<br />
se la bolla dell'in<strong>di</strong>zione del concilio, ed<br />
espose i motivi che l'aveano fatto convo-<br />
care ; cioè l'estirpazione dell'eresia e la<br />
condanna de'nuovi errori contro la fede,<br />
il ristabilimento della <strong>di</strong>sciplina ecclesia-<br />
stica e degli antichi canoni, la riforma dei<br />
costumi, e percuj la formazione <strong>di</strong> nuova<br />
regole; esortò i padri a evitare ogni <strong>di</strong>spu-»<br />
la, a non aver in vista che la gloria <strong>di</strong> Dio,<br />
i cui sguar<strong>di</strong> erano aperti sopra <strong>di</strong> loro,<br />
e quelli ancora degli Angeli e <strong>di</strong> tutta la<br />
Chiesa. Cosi fini la Sezione I del conci-<br />
lio ecumenico <strong>di</strong> Treikio. La 2,.^ sessione<br />
si tenne nella chiesa <strong>di</strong> s. Maria Maggio*<br />
re, insieme alle allre, come <strong>di</strong>s-ii in prin-<br />
cipio, lo non intendo neppure in breve<br />
tesserne la compen<strong>di</strong>osa storia , siccome<br />
vasto e grave argooiento che richiede vo-<br />
lumi, e non parte d'un articolo <strong>di</strong> <strong>Dizionario</strong><br />
quasi enciclope<strong>di</strong>co; njolto meno<br />
<strong>di</strong> riportare isuoi veneran<strong>di</strong> canoni e san-<br />
tissimi decreti, In genere molto parlai <strong>di</strong><br />
questo concilio a'iuoghi relativi, così ri»<br />
produssi o per intero o in ristretto i suoi<br />
canoni e decreti; notai nelle biografie dei<br />
car<strong>di</strong>nali ((uellicbe v'intervennero, e nel-<br />
la descrizione delle <strong>di</strong>ocesi, parlando dei<br />
vescovi, rimarcai que'che vi si recarono,<br />
e talvolta non senza alcuna analoga par-<br />
ticolarità. Ne'cenni generali che trepidan-<br />
te vado a riferire, in<strong>di</strong>cherò in corsivo gli<br />
articoli dove ragionai delle materie che<br />
nominerò; e tutto l'avvertito servirà ut<br />
parte per supplire a dare un'idea del gran
T i\ l:<br />
concilio, polendosene leggere la storia, i<br />
canoni e tlecieli nelle segiienfi opere e <strong>di</strong>-<br />
verse e<strong>di</strong>zioni, oltre i collellori degli jUIì<br />
de'eoncilii, Non merita veruna fede la ri-<br />
provevole e condannata storia del f
324<br />
TRE<br />
tica impugnò e confutò Irionfalmente le<br />
amare calunnie e menzogne del Sarpi, il<br />
quale fonnalrnente fu scomunicato da<br />
Paolo V, e <strong>di</strong> lui e del suo sepolcro ri-<br />
parlai nel voi. LXIV, p. 162. 1 padri del<br />
concilio <strong>di</strong> Trento <strong>di</strong>scute vano pi-i ma del-<br />
Jesessioni le materie nelle particolari con-<br />
gregaziorii ; dopo questa <strong>di</strong>scussione esse<br />
erano portate alle congregazioni gene-<br />
rali, e finalmente si pronunziava defini-<br />
tivamente nelle sessioni. Fu convenuto,<br />
dopo molte <strong>di</strong>spule, <strong>di</strong> non separare la <strong>di</strong>-<br />
sciplina dalla fede, e <strong>di</strong> soggiungere alla<br />
condanna degli errori i decreti della riforma<br />
de'coslumi; e la ragione ne fu <strong>di</strong>e gli<br />
a!)usi nella pratica hanno sempre attinen-<br />
za alla maggior parie de'punti della dot-<br />
trina. Quin<strong>di</strong> si pose prima la spiegazione<br />
della dottrina ne'capitoli, in<strong>di</strong> la condanna<br />
degli errori che ad essa sono op-<br />
posti, finalmente gli articoli <strong>di</strong> fede^efi-<br />
nili ne'canoni. 11 p. Bernardo Lami del-<br />
l'oratorio, a vea osato <strong>di</strong>rechei capitoli del<br />
concilio, ne' quali è contenuta la esposi-<br />
zione della dottrina, non aveano autori-<br />
tà eguale a quella de'canonij ma il cele-<br />
bre Jacopo Bossuet[F.) lo convinse ca-<br />
rilalevohnente, e gli fece vedere che sba-<br />
gliava, <strong>di</strong> che egli riconobbe e corresse il<br />
suo errore e lo ritrattò. In molte sessio-<br />
ni i decreti per la riforma de' costumi e<br />
per la <strong>di</strong>sciplina, soprattutto del clero,<br />
\engono <strong>di</strong>etro a' capitoli e a* canoni <strong>di</strong><br />
dottrina. Le congregazioni si cominciarono<br />
a tenere nell'intervallo tra la i."* ses-<br />
sione e la 2."; nella i.^congregazionede' 18<br />
<strong>di</strong>cembre 1 545>,ilcar<strong>di</strong>nalDel Monte pro-<br />
pose alcuni regolamenti pel buon or<strong>di</strong>ne<br />
durante la tenuta del concilio, e regolò<br />
chesi esaminassero le materie che doveano<br />
essere trattate nelle congregazioni e<br />
nelle sessioni, e la maniera onde si fareb-<br />
be questo esame. 1 legati fecero approva-<br />
re da'padri,che il Papa eleggesse gli udì-<br />
ziali pel concilio. Nella 2.'' congregazio-<br />
ne de'19 <strong>di</strong>cembre l'arcivescovo d'Aix e<br />
il vescovo d' Agde pregarono i legati <strong>di</strong><br />
non trattar uuUa <strong>di</strong> essenziale prima del-<br />
TRE<br />
r arrivo degli ambasciatori <strong>di</strong> Francia.<br />
Nella 3.^a'29 <strong>di</strong>cembre si accordò il vo-<br />
lo deliberativo agli abbati e generali de-<br />
gli or<strong>di</strong>ni, e furono incaricati 3 prelati <strong>di</strong><br />
veder la procura de'procuratori de'vesco-<br />
vi e d'assegnar loro i posti. Avendo i legati<br />
scritta al Papa inlorno alla maniera<br />
d'opinare nel concilio, cioè se si doves-<br />
se opinar per nazioni, come s'era fatto nel<br />
concilio <strong>di</strong> (7o?to/2Z(2e<strong>di</strong>jB(3;^f/e^,de'qua-<br />
li riparlai a Svizzera, o se ciascuno avec<br />
dovesse il suo voto libero, decidendo col-<br />
la pluralità de' voti, com'erasi fatto nel-<br />
l'ultimo concilio <strong>di</strong> Laterano V; Paolo<br />
ili decise, che si dovea seguir la 2." ma-<br />
niera d'opinare, soggiungendo, che biso-<br />
gnava trattare de'punti <strong>di</strong> religione, condannando<br />
la cattiva dottrina senza toc-<br />
car le persone, e non trattar della riforma,<br />
né prima de'Z^og'^z/, né unitamente<br />
con quelli; perché <strong>di</strong>cea non esser questa<br />
la causa principale della tenuta del con-<br />
cilio. Che se insorgesse qualche <strong>di</strong>sputa<br />
intorno aciò che riguarda la Corte <strong>di</strong> Roìiia<br />
(del quale vocabolo anche a Sede A-<br />
postolica), bisognerebbe ascoltare i prelati,<br />
non per sod<strong>di</strong>sfavìi nel concilio, ma<br />
per informarne il sommoPontefice,il qua-<br />
le vi applicherebbe gli opportuni rime<strong>di</strong>.<br />
Nella congregazione de'5 gennaio 1 546<br />
si trattò della maniera <strong>di</strong> proporre le que-<br />
stioni: si decise sull'avviso del Papt», che<br />
quelli ch'erano incaricati <strong>di</strong> procure noa<br />
avrebbero voto deliberativo in concilio.<br />
Si agi lo lungamente sopra il titolo, che<br />
dovea darsi al concilio; imperciocché la<br />
forinola, dalla quale doveaiio cominciar-<br />
si i decreti, e che il Papa avea spe<strong>di</strong>to ai<br />
legati , cagionò molte <strong>di</strong>spute. Era ella<br />
concepita così : // santo e sagro Concilio<br />
<strong>di</strong> Trento Ecumenico e Generale, pre-<br />
sedentivi i legati della Sede apostolica.<br />
Or la maggior parte de'padri del conci-<br />
lio erano d'avviso, che fosse d'uopo aggiungervi:<br />
rappresentante la Chiesa «niversalej<br />
a^in volevano levarci il nome<br />
<strong>di</strong> presidenti, ma si ritenne la formoladel<br />
Papa. Fu <strong>di</strong>sposto, che si stabilirebbe uua
TUE<br />
congregazione per ogni materia che si<br />
dovea liallar nel concilio, e che si elegge-<br />
ichbeio persone per formare i decreti, in-<br />
torno a'quali ognuno <strong>di</strong>rebbe il parer suo<br />
nelle congregazioni generali. Sezione II<br />
de'7 gennaio! 546. Vi si trovarono 3 le-<br />
gati, il cai <strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Trento, 4 arcivescovi,<br />
28 vescovi, 3 abbati benedettini, 4 generali<br />
d'or<strong>di</strong>ni e intorno a 20 teologi. Fu<br />
letta una bolla, che proibiva d'ammet-<br />
tere al voto decisivo i procuratori degli<br />
assenti, e un decreto ch'esortava i fedeli,<br />
ch'erano a Trento, a vivere nel Umore<br />
<strong>di</strong> Dio, e pregare con assiduità, e a ben<br />
adempiere a'doveri <strong>di</strong> religione. Si raccomandò<br />
a' Teseovi e i\'Monaci <strong>di</strong> menare<br />
una vita irreprensibile, <strong>di</strong> <strong>di</strong>giunare ogni<br />
venerdì, d'aver una mensa frugale ec. 11<br />
concilio esortò tutti quelli ch'erano ver-<br />
sati nelle lettere sante, <strong>di</strong> applicarsi cia-<br />
scuno con una seria attenzione all' inve-<br />
stigazione de'mezzi, co'quali la santa in-<br />
tenzione, che si era avuta nel raunare il<br />
concilio, potesse essere adempiuta. Si raccomandò<br />
a tutti i membri dell'assemblea,<br />
conforme agli statuti del concilio <strong>di</strong> Tole-<br />
doy che nel tenere le loro sessioni non sì<br />
lasciassero trasportare da in<strong>di</strong>screti schia-<br />
mazzi, né da ostinate contese; ma che ognuno<br />
procurasse <strong>di</strong> moderare ciò che dovea<br />
<strong>di</strong>re con termini sì affabili e onesti,<br />
acciò quelli che l'u<strong>di</strong>ssero non ne fossero<br />
scandalezzati. Si lenneio poi parecchie<br />
congregazioni .Nella 1 .""si rinnovò la <strong>di</strong>spu-<br />
ta sopra il titolo de'decreti, volendo mol-<br />
ti che si aggiungesse: Bappresen fante la<br />
Chiesa universale. Fu convenuto <strong>di</strong> aspettare<br />
, che il concilio fosse numeroso<br />
per impiegare questo titolo olla testa dei<br />
decreti i piìi importanti, e si conveuneche<br />
si aggiungerebbe alle parole <strong>di</strong>iS'
326 T n E<br />
x'o, come pure le Tra<strong>di</strong>zioni che rl^^gnnr-<br />
ilniio la fede e i cosili u)i, come tlelbile dal-<br />
la bocca stessa <strong>di</strong> Gesù Cristo, ovvero del-<br />
lo Spirito sauto, e conservale nella Chiesa<br />
cattolica per una serie non mai interrot-<br />
ta, e che con egual rispetto egli le abbrac-<br />
cia. Poi il decreto riferisce il catalogo dei<br />
Lihìi santi tal quale è nella Volgata, e il<br />
concilio pronuncia Anatema contro co-<br />
loro, che non gli ricevono come canoni-<br />
ci. 11 2.'' decreto <strong>di</strong>chiara autenticala ver-<br />
sione della Volgata, come approvata nel-<br />
la Chiesa da lunghi secoli; or<strong>di</strong>na ch'ella<br />
sia impressa con tutta la <strong>di</strong>ligenza possi-<br />
.bile; proibisce <strong>di</strong> valersi delle parole del-<br />
la Sci illura in usi profani; vuoleche quel-<br />
li che ne ffinno deirap[)licazioni ri<strong>di</strong>cole,<br />
ovvero se ne servono in cose <strong>di</strong> Supersti-<br />
zione siano puniti, come profanatori del-<br />
la parola <strong>di</strong> Dio. Nella congregazione vi<br />
si trattò degli abusi intorno alle lettere <strong>di</strong><br />
Ideologia e a Pre<strong>di</strong>catori j^'ì estese la pre-<br />
benda Teologale; si <strong>di</strong>scusse dell'esenzione<br />
de' Regolari; sopra la Residenza dei<br />
\escovi,e se sia ella <strong>di</strong> gius <strong>di</strong>vino ovve-<br />
ro ec( lesiaslico. Si esaminò il dogma , e<br />
primieramente quello del peccato origina-<br />
le, che fu <strong>di</strong>viso in 5 articoli, i. "Della na-<br />
tura <strong>di</strong> questo peccato; 2." della maniera,<br />
onde si trasmette ne'<strong>di</strong>scendenti; 3.° dei<br />
mali che cagionò al genere umano; 4»"<br />
del suo lime<strong>di</strong>o; 5.° qual sia l'efìlcacia <strong>di</strong><br />
questo rime<strong>di</strong>o; 6.° si esaminò la questione<br />
della Concezione della ss. Vergine^ ma<br />
il concilio ne parlò nella sessione seguen<br />
te. Si può vedere : Sessio IP^ Concilii<br />
Tridentini vin<strong>di</strong>cata^seu Introductio in<br />
Scripturas Deutero-canonicas Veteris<br />
Testamenti in trespartes <strong>di</strong>visaj per sacerdolem<br />
Aloysiiun Vincenzi sanimaurensem<br />
in. romano Archigymnasio Utterarum<br />
hebraicarumprofessoremy Romae<br />
1842-44 lypis s. Congregai, de Propaganda<br />
fide. Egregiamente ne fece l'a-<br />
nalisi A. E. e si legge negli Annali delle<br />
scienze religiose^ I.18, p. 385, l. «g, p.<br />
5, ove si ammira V inlen<strong>di</strong>mento che si<br />
propone, cioè che sempre più chiara ap-<br />
TIIE<br />
punisse la verità della Dottrina callolìca,<br />
la felicilà <strong>di</strong> coloro che la ci'edono , la<br />
follia <strong>di</strong> quelli che la rigettano, e in pari<br />
tempo per dare al dolio autoreargou»en-<br />
lo del tanto amore ch'egli porla a'sosle*<br />
nitori delle .sagrosante verità della fede, e<br />
<strong>di</strong> ammirazione al medesimo per aver<br />
con tanto stu<strong>di</strong>o e copiosa eru<strong>di</strong>zione biblica<br />
trattalo lodevolmente un argomen-<br />
to gravissimo e importantissimo. Sessione<br />
/'de'17 giuguoi 545. Primieramen-<br />
te vi si lesse il decreto della fede intorno<br />
al Peccato originale, il quale contiene 5<br />
canoni, che sotto pena <strong>di</strong> Scomunica prescrivono<br />
<strong>di</strong> credete: Che tiAòmoi^Uomo<br />
avendo trasgre<strong>di</strong>to il comandamento <strong>di</strong><br />
Dio nel Para<strong>di</strong>so terrestre, decadde dal-<br />
lo slato <strong>di</strong> santità e <strong>di</strong> giustizia, nel qua-<br />
leera stabilito, ed incorse la collera <strong>di</strong> Dio,<br />
la Morte, e soggiacque al potere del Dc'<br />
monio. Che la prevaricazione d' Adamo<br />
fu pure pregiu<strong>di</strong>zievole alla sua posterità,<br />
per aver introdotto il peccalo nel mon-<br />
do, avendo lutti peccato in un solo, e per-<br />
ciò la morte passò in tulli gli uomini, i<br />
quali furono redenti pe' meriti <strong>di</strong> Gesù<br />
Cristo, Salvatore e Redentore del gene-<br />
re umano, pel sagramento del BattesimOf<br />
conferito secondo la forma e l' uso della<br />
Chiesa, senza il quale non si può entrare<br />
in para<strong>di</strong>so. Poi il concilio <strong>di</strong>chiarò, che in<br />
questo decreto non era sua intenzione <strong>di</strong><br />
comprendere la beata e Immacolata Ver-<br />
gine Maria Madre <strong>di</strong> Dio, e che in questa<br />
parte si del)bono osservare le costituzioni<br />
<strong>di</strong> Sisto 1 V, poiché vari furono ì pareri so-<br />
pra il qualificare per maggiormente pia<br />
la sentenza affermativa, al modo che nar-<br />
rai nel voi. LXXIII, p. 42,>>e'miei Cen-<br />
ni storici intorno al glorioso e decretato<br />
dogma dal sommo Pontefice Pio IX del-<br />
l' Immacolata Concezione <strong>di</strong> Maria Vergine<br />
Madre <strong>di</strong> Dio. Si esaminarono i pun-<br />
ti concernenti le opere o operazioni, e se<br />
ne <strong>di</strong>stinsero <strong>di</strong> 3 sorla : altre che precedono<br />
la fede e qualunque grazia; altre<br />
che si fanno dopo ricevuta lai.' grazia ;<br />
altre che si eseguiscono dopo la giuslifi-
TRE<br />
cagione. Nulla si slahilì suH'nrlicolo del-<br />
ia Jù'sidcnza i\'ì ^ìtìS <strong>di</strong>vino, imperocrhr<br />
il Papa avea sellilo a'Iegnli, che non pei-<br />
mettessero <strong>di</strong>e si agitasse avanti rpiesla<br />
questione, trattandosi solan»ente<strong>di</strong> riformare<br />
gli abusi, e siccome la non residen-<br />
za n'era uno, così bisognava pensar solamente<br />
alle pene , che il concilio poteva<br />
imporre per arrestare questo abuso. Si<br />
fecero alcune alterazioni o mutamenti al<br />
decreto intorno la Fedele ti a le altre nel<br />
i.Vipo, dov'era detto, per oc<br />
no fossero istituite Scuole collo Scolasti'<br />
co o maestro, per istruire i chierici e al-<br />
tri poveri scolari gratuitamente. Che nei<br />
conventi e monasteri vi sia la lezione del-<br />
la s. Scrittura. Decretò pure sui Pre<strong>di</strong>catori<br />
óeWa parola <strong>di</strong> Dio,esui Questuan-<br />
ti VElemosina. Nel tempo stesso arriva-<br />
rono al concilio i 3 ambasciatori del re<br />
<strong>di</strong> Francia, cioè Durfé, Lignieres e Pie-<br />
tro Dunez. Quest'ultimo fece un lungo q<br />
dottissimo <strong>di</strong>scorso, nel(junleespose,ch'e-<br />
gli e i suoi colleghi erano incaricati <strong>di</strong> pre-<br />
gar il concilio <strong>di</strong> non comportare, ci»e si<br />
desse nessun attacco a'piivilegi del regno<br />
<strong>di</strong> Francia, cche la chiesa CaUicana,i\e\-<br />
la quale il re n'era il tutore, fosse confer-<br />
mata nc'suoi <strong>di</strong>ritti e immunità (deirau-<br />
T R E<br />
3 '2 7<br />
nlentnnionlo quasi compito del gallicanismo<br />
del clero fifincese , lo rilevai anche<br />
nel voi. LXXYIl, p. 5S). Nella r .='coi.-re-<br />
gnzioiie si chiamino: i."La materia della<br />
giostifJca/ione, cioè il passaggio rbillo sia»<br />
lo del peccato a quello della grazia, o pel<br />
cambiamento <strong>di</strong>e avviene quando un uomo<br />
<strong>di</strong>venta giusto e sfaulo, <strong>di</strong> peccatore<br />
ed empio ch'egli era; ciò che si fi per l'in-<br />
fusione della grazia abituale e santifican-<br />
te. 2.° La dottrina <strong>di</strong> Lutero sopra il libero<br />
arbitrio, la piedeslinfizione, il me-<br />
rito delle opere buone ec. E fu risoluto,<br />
che si f irebbero du€ decreti, 1' uno dei<br />
quali stabilirebbe la dottrina della Chie-<br />
sa, sotto il titolo <strong>di</strong> decreti; e l'altro con-<br />
terrebbe gli anatemi, sotto il titolo <strong>di</strong> ca-<br />
noni. Si tornò alla materia della lìfurma,<br />
e alla questione della residenza de'vesco-<br />
vi. La maggior parte de'teologi,e soprat-<br />
tutto domenicani, sostennero, <strong>di</strong>esi dovea<br />
decidere, essere la residenza <strong>di</strong> gius <strong>di</strong>vi»-<br />
no; gli spagnuoli domandarono lo slesso.<br />
Sessione / /de' i3 gennaio! 547- ^'i si<br />
pubblicarono due «lecreli. III.** sopra la<br />
giustificazione, il quale comprende 1 6 ca-<br />
pi, e 33 canoni contro gli eretici. Qtiesto<br />
decreto è pieno d'un lume mirj<strong>di</strong>ile,. uè<br />
vi è cosa {)iù bella ne'concilii de'sccoli il-<br />
luminati, i padri vi espongono prima <strong>di</strong><br />
tutto, inqual maniera i peccatori pervengano<br />
alla giustificazione. 11 concilio poi<br />
spiega la natura e gli elfetti della giusti-<br />
ficazione, <strong>di</strong>cendo, ch'ella non consiste già<br />
solamente nella remissione de' peccati ;<br />
nia inoltre nella santificazione, e nel rinnovamento<br />
interiore dell'anima. Il i.^tle-<br />
crelo fu sopra la riforma: contiene 5 ca-<br />
pi, che hall per oggetto la residenza, con<br />
l'esorlayioiiea'vcscovi <strong>di</strong> vegliare sul greg-<br />
ge adìdato alle loro sollecitu<strong>di</strong>ni, e hi rin-<br />
novaziiìue contro quelli che non risiedo-<br />
no, degli antichi canoni pubblicuticonlro<br />
<strong>di</strong> loro. Molti vescovi volevano che si decidesse<br />
la residenza <strong>di</strong> gius <strong>di</strong>vino, mail<br />
decreto passò tal quale e colla pluralità<br />
de' voti. Si trattò della lìcsitlcnza degli<br />
altri Benefìzi ecclesiastici o lìem^lcialis
328 TRE<br />
vi si <strong>di</strong>ce che gli Or<strong>di</strong>nari potranno co-<br />
stringerveli per vie <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, senza che<br />
possano aver luogo i privilegi, ch'esentano<br />
per sempre dalia residenza. Si trattò<br />
ancora della correzione òg^W Ecclesiastici<br />
%eco\ikv\ e regolai'i.Come pure della Fi-<br />
sita òe Capitoli per gli or<strong>di</strong>nari; e si de-<br />
cise, che i vescovi non ponno far nessu-<br />
na funzione, pontificali e or<strong>di</strong>nazioni fuo-<br />
ri della loro Diocesi ò Vescovati^ senza<br />
perojissione espressa dell* or<strong>di</strong>nario del<br />
luogo. Nella congregazione si esaminarono<br />
gli articoli sopra i sagramenli: si trat-<br />
tò della loro necessità, della loro eccel-<br />
lenza, della maniera colla quale producono<br />
la grazia , come cancellino i peccati,<br />
del carattere che imprimono; della san-<br />
tità del ministro de'sagramenti, quali persone<br />
debbono amministrarli, della mu-<br />
tazione nella forma, dell'intenzione del<br />
ministro. Si estese un decreto portante,<br />
che i sagramenti si dovrebbero ammini-<br />
strare gratuitamente,Fu seguito il parere<br />
del Papa, il quale decise, che bisognava<br />
ommetlere i capi in or<strong>di</strong>nealla spiegazione<br />
della dottrina sopra i sagramenti, eche<br />
basterebbe pubblicare i<br />
canoni con ana-<br />
tema. Quanto alla materia della riforma,<br />
si esaminò tra le altre questioni, se la plu-<br />
ralità de'^e/i^'^zz,ch'esigono residenza, sia<br />
proibita dalla legge <strong>di</strong>vina; imperocché<br />
quelli che pensavano che la residenza fos-<br />
se <strong>di</strong> gius <strong>di</strong>vino, quin<strong>di</strong> ne concludeva-<br />
no, che il Papa non potesse <strong>di</strong>spensare da<br />
questa pluralità; altri pretendevano ch'el-<br />
la fosse proibita solamente da'canoni.»5e^-<br />
sione VII òqZ marzo i 547» Si lessero i<br />
canoni sopra i Sagramenti^ i quali sono<br />
3o e con anatema. Il decreto della riforma<br />
il quale contienei5 canoni, cioè: i."<br />
Della scelta e capacità de' Vescovi^ 2.°<br />
Proibizione d'aver più d'un Vescovato-<br />
3/' Della scelta <strong>di</strong> idonei Beneficiati; 4.°<br />
Dell' incompatibilità de' Benefizi eccle-<br />
siastici; 5." <strong>di</strong>esi procederà contro quel-<br />
li che hanno Benefizi incompatibili; 6."<br />
Dell'unione (ìe Benefizi; 7.° De' Vicari<br />
jìerpetui ; 8.° della Visita, del restauro<br />
T II E<br />
della Chiesa o Tempio^ e della cura del-<br />
le anime; c)." Del sagro o Consagrazio-<br />
ne Aq Prelati; 10." Dell'autorità de'C^t-<br />
pltoli in tempo <strong>di</strong> Sede vacante^ e sul-<br />
l'accordare le Dimissorie; i 1° Delle facoltà<br />
per essere promosso agli Or<strong>di</strong>ni;<br />
11° Delle Dispense in tal proposito;<br />
I 3° Dell' Esame de' Beneficiati ; 14.**<br />
Della cognizione de' vescovi nelle cause<br />
civili de* loro Tribunali degli Esenti,<br />
chierici secolari e de' regolari <strong>di</strong>mo-<br />
ranti fuori del monastero; i5.° Della<br />
giuris<strong>di</strong>zione degli or<strong>di</strong>nari sugli Ospc<br />
TRE<br />
Sc.isionr /A'cle'?. I aprile 1 547<br />
'" ^^'<br />
iogna nella chiesa <strong>di</strong> s. Petronio, ove sa-<br />
grifìcò solennemenle la messa Bastiano<br />
Leccavela arcivescovo <strong>di</strong> Naxia, ed orò<br />
fi'. Arabrogio Caterino vescovo <strong>di</strong> Mino-<br />
ri. Giàeransigenernlraenle adunali i pa-<br />
dri nell'ampia sale» del palazzo alloraCaai-<br />
peggi, ora de'marchesi Bevilacqua-Vin-<br />
centi, in via s. Mammolo, ove si tennero<br />
pure le seguenti sessioni : Tommaso<br />
Campeggi vescovo <strong>di</strong> Fellre, in <strong>di</strong>fesa del-<br />
la traslocazione pubblicò una celebre apo-<br />
logia. Questo ornalissimo palazzo, la cui<br />
pregiatissima facciata credesi <strong>di</strong>segnodel-<br />
rarchiletloBramanlinoda Milano,fufub*<br />
bricato circa il 1 48 1 dal celebre giurecon-<br />
sulto Nicolò Sanuli i." conte della Por-<br />
retta. Passalo in proprietà d'Annibale fi-<br />
glio <strong>di</strong> Giovanni li Benlivoglio, nella cacciata<br />
<strong>di</strong> questi Papa Giulio II nel i5o7<br />
lo donò a mg.'^Giovanni Gozza<strong>di</strong>ni, datà-<br />
rio e tesoriere pontificio, che n'ebbe con-<br />
ferma da Leone X. Per morte del Goz-<br />
za<strong>di</strong>ni, il palazzo fu restituito al Bentivoglio,<br />
che lo vendè al car<strong>di</strong>nal Lorenzo<br />
Campeggi bolognese, vescovo <strong>di</strong> sua patria,<br />
u tempo djel cui figlio legittimo Alessandro<br />
Canipc^gi vescovo <strong>di</strong> Bologna<br />
e poi car<strong>di</strong>nale, ebbe luogo la continua-<br />
zione de! concilio al qtiale offrì il palaz-<br />
zo. Questo per ere<strong>di</strong>tà pervenne a'Mal-<br />
vezzi e per coiìiprita a' Vincenti, <strong>di</strong> cui<br />
furono ere<strong>di</strong> i iiuircbesi Bevilacqua- Vin-<br />
centi. Nella detta sessione , tenuta nella<br />
basilica <strong>di</strong> s. Petroiiio, vi si lesse l'impor-<br />
tante decreto, che atlìne <strong>di</strong> dare a'vescovi<br />
assenti tempo <strong>di</strong> portarsi a Bologna , si<br />
rimetterebbe la sessione a' i <strong>di</strong> giugno.<br />
Intanto i padri deliberarono, che siccome<br />
in Trento s'erano celebrate solenni e-<br />
sequiealla regina d'Ungheria edalla prin-<br />
cipessa <strong>di</strong> Spagna, cosi in Bologna si rendesse<br />
un simile onore al defunto Fran-<br />
cesco I re <strong>di</strong> Francia; ed insieme destinarono<br />
un'altra piì^i gioconda solennità<br />
in ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> grazie a Dio e far pub-<br />
bliche allegrezze per la vittoria <strong>di</strong> Cariò<br />
V contro gli eretici. La i.* funzione se-<br />
VOL. LXXIX.<br />
TUE 32c^<br />
guìa'20 maggio, la 2.^ a*27.. Scs.^ioné X<br />
de'a giugno 1 547 in Bologna. Siccome in<br />
questa città non eranvi ancora che 6 ar-<br />
civescovi, 36 vescovi, un abbate, ed i gè*<br />
nerali de'francescani e de'serviti, si pro-<br />
rogò la sessione sino a' 1 5 settembre; ra;i<br />
tanto in essa che nella precedente nulla vi<br />
fu deciso : tutta volta non rimasero i pa-<br />
dri inoperosij poiché prepararono e ste-<br />
sero le materie poi decise, quando il con-<br />
cilio fu proseguito a Trento; Enrico 11 rè<br />
<strong>di</strong> Francia favorì la traslazione del con-<br />
cilio a Bologna, perchè essa spiaceva al-<br />
l'imperatore Carlo V^, del quale come Io<br />
era stato il padre Francesco I lo teneva a<br />
nemico; e siccome eranvi pochi francesi<br />
a Bologna, vi mandò alcuni altri vescovi<br />
del regno.Ma i prelati che vi si trovavano,<br />
temendo uno scisma, sino a che il con-<br />
cilio fosse pe' rimasti in Trento <strong>di</strong>viso in<br />
due, si astennero dal fare alcuna defini-<br />
zione. Intanto Carlo V era fermo in vo-<br />
lere il concilio ristabilito in Trento, fece<br />
nuovamente sollecitare il Papa a quest'ef-<br />
fetto, e vedendo inutili le sue preghiere,<br />
emanò una protesta contro l'assemblea<br />
<strong>di</strong> Bologna, sul fondamento che gli alemanni<br />
non c'interverrebbero, come città<br />
sotto il dominio pontificio. Avea Carlo V<br />
in <strong>di</strong>versi tempi accordato regolamenti<br />
in materia <strong>di</strong> religione, agl'irrequieti e-<br />
retici <strong>di</strong> Germania , finché si celebrasse<br />
il concilio generale; in<strong>di</strong> e in tempo delle<br />
vertenze e delle pretensioni imperiali su<br />
Parma e Piacenza, Carlo V credendo <strong>di</strong><br />
pacificare le turbolenze religiose <strong>di</strong> Germania,<br />
a' 1 5 maggio I 548 fece pubblicare<br />
in Augusta il famoso e deplorabile for-<br />
molario <strong>di</strong> fede chiamalo Interini (F'.)^<br />
o Confessione Augustana^ acciò fosse <strong>di</strong><br />
regolamento per la Gerinania, finché il<br />
concilio avesse regolalo e deciso il tutto,<br />
approvato dagli Elettori del s. Impero.<br />
e giiìstamcnte riprovalo non meno da<br />
Paolo III, che da molti scrittori delle due<br />
partii cattolici e protestanti. In sì lagrì-<br />
inevoli circoslauze, i car<strong>di</strong>nali legali vedendo<br />
Paulo III aggravato dall'età <strong>di</strong> 8u
33o TRE<br />
anni, temerono clie s*egli venisse n mo-<br />
lile duianle le <strong>di</strong>spule coli' inipeiatore,<br />
gli spagnnoli sniUIiti <strong>di</strong> questi osassero in<br />
Trento, ove iin»anevano ancora, d'ano-<br />
ginsi il <strong>di</strong>ri Ilo <strong>di</strong> ncininore il successore,<br />
e perciò consigliarono il Papa a sospen-<br />
dere il concilio. In conseguenza <strong>di</strong> chePao-<br />
lo HI scrisse a' 1 3 settembre 1 549 al ^^*"'<br />
<strong>di</strong>nal Del Monte, <strong>di</strong> congedare i<br />
padri del<br />
conciliOjCome subito fu eseguilo a'i 7; in<strong>di</strong><br />
a' IO novembre morì il Papa. Benché<br />
il concilio non sia stalo mollo numeroso<br />
sotto Paolo III, non per tanto questa con-<br />
vocazione fu la più cfU-bre, e si può <strong>di</strong>i e<br />
che oltre le materie della s. Scrittura, del<br />
peccalo originale, del libero arbitrio, de*<br />
sagramenli in generale, quelli del Battesimo<br />
e della Confcrniazione in partico-<br />
lare, le definizioni della 6." sessione sulle<br />
materie della giustificazione sieno il ca-<br />
polavoro del concilio <strong>di</strong> Trento^ del che<br />
vuoisi comunemente dare il merito prin<br />
cipalmente al sommo sapere de' vescovi<br />
e de'leologi che vi assistettero. Pochi per-<br />
sonaggi aveva allora la Chiesa, che fosse-<br />
ro da eguagliarsi a' 3 legali. Il car<strong>di</strong>nal<br />
Del Monte era un assai dolio canonista,<br />
e si era mostrato degno degli ufììzi più<br />
sublimi. Il car<strong>di</strong>nal Cervini sorpassava o-<br />
gni altro in ogni maniera <strong>di</strong> cognizioni,<br />
e durante lasua presidenza tenne un com<br />
mercio <strong>di</strong> lettere co' più dotti uomini<br />
d'Europa, ch'ei consultava sui punii più<br />
<strong>di</strong>fficili. 11 car<strong>di</strong>nal Polo, per conftfssione<br />
deg'isle>si inglesi suoi nemici, era un pro-<br />
fondo teologo, e venerabile per la santità<br />
de'costunii e per la sua umiltà, candore<br />
e dolcezza d'indole. Si pontìo aggiungere<br />
a questi 3 gran<strong>di</strong> uomini, il car<strong>di</strong>nal Ptì'-<br />
recro spagnuolo, il caiiVurnì 3Iadrucci ài<br />
Trento , Antonio le Filleul arcivescovo<br />
d'Aix, Olao Magno arcivescovo d'Upsal,<br />
Roberto Vacoup arcivescovo d'Armagli,<br />
Musso vescovo <strong>di</strong> Bitonto chiamato il<br />
braccio dritto del concilio, Marco Vi-<br />
geriogiuniore vescovo <strong>di</strong> Sinigoglia, Bertoni<br />
vescovo <strong>di</strong> Fano, Tommaso Cam-<br />
peggi vescovo <strong>di</strong> Feltre,Achille deGrassi,<br />
TRE<br />
Sebastiano Vi^hini \hù Ciir<strong>di</strong>nale, Ercole<br />
Severoli, Ugo Boncompagno poi Grego-<br />
rio XIII, tutti sommi canonisti : e ha'<br />
teologi Girolamo Serif)ando\)Q'ì car<strong>di</strong>na-<br />
le,generale degli agostiniani, Oleastro domenicano<br />
portoghese,Domertico Solo douunicano<br />
spagnuolo, Andrea Vegfi francescano<br />
spagnuolo, Giacomo Laynez 2°<br />
generale de'gesuiti spagnuolo, Clau<strong>di</strong>o le<br />
Jtiy gesuita ginevrino, Riccardo <strong>di</strong> Mans,<br />
Pelargue, Caterino,echi generale glispn-<br />
gnuoli, sì <strong>di</strong>i.° che <strong>di</strong> 2.° or<strong>di</strong>ne, erano<br />
esimi teologi. Il car<strong>di</strong>nal Del Monte ft» e<br />
letto Papa a'y febbraio dell'anno .santo<br />
i55o, e prese il nome <strong>di</strong> Giulio 111 , e<br />
tosto pensò a' mezzi <strong>di</strong> restituire il pro-<br />
seguimento del concilio a Trento; e siccome<br />
d'indole singolarmente fi anca, ben<br />
presto si convenne nel suo <strong>di</strong>segno. La boi<br />
la Cujìi ad tollenda Religionis, de* 9,4<br />
noven)brei 55o, Bull. cil. p. 277, per ri<br />
prendersi la celebrazione del concilio e in<br />
Trento ih."maggio I 55 1, fu estesa dalPa-<br />
pa medesimo; che inoltre <strong>di</strong>chiaiò aver<br />
forza <strong>di</strong> legge i canoni e i capitoli già pub-<br />
blicali, malgrado le opposizioni de'priu-<br />
eipi protestanti sempre contrari a questa<br />
adunanza. Ne fu però <strong>di</strong>fferita la pubbli-<br />
cazione fino a che Carlo V l'ebbe esaini-<br />
nata e falla slampare in Germania, ben-<br />
ché il Papa preferendo Bologna aTrenlo,<br />
puramente per favorire queU'miperaloie<br />
or<strong>di</strong>nò il riaprimento in Trento. Si ten-<br />
ne questo modo in riguai do a'prolest;inli,<br />
che sembravano <strong>di</strong>sposti <strong>di</strong> accettare il<br />
concilio, ed in effetto poco dopo l'impe-<br />
ratore offrì al Papa la loro somn)issione,<br />
tranne Maurizio <strong>di</strong> Sassonia, che chie-<br />
deva un concilio in<strong>di</strong>pendente dal Papa,<br />
e in cui quelli della confessione <strong>di</strong> Augusta<br />
avessero voce deliberativa. Ma il successo<br />
mostrò che i protestanti, dando vista <strong>di</strong><br />
accettare il concilio, cercavano <strong>di</strong> tenere a<br />
bada Carlo V per meglio ingannarlo. A'4<br />
marzoi55i Giulio HI nominò a presie-<br />
dere il concilio in Trento il car<strong>di</strong>nale<br />
Marcello Crescenzio personaggio assai e-<br />
sperlo nella scienza delle leggi, che poi
T U E<br />
leneiitloa memoria le sentenze proferite<br />
(la'p.Klri,uirim[>rovviso l'esponeva circo-<br />
sJan/.iale. Non gli <strong>di</strong>e colleglli nella lega-<br />
zione, ma gli associò in qualità <strong>di</strong> presi-<br />
denti il Pigliini <strong>di</strong>venuto arcivescovo <strong>di</strong><br />
Siponlo, e Luigi Lippoinauo vescovo <strong>di</strong><br />
A'erona, ambedue mollo periti negli af-<br />
fari del concilio; il qual partito prese il<br />
l'apa per un riguardo a! corpo episcopo le,<br />
che volle onorare, mentre i protestanti si<br />
sforzavano <strong>di</strong> abbatteilo. Il legato si re-<br />
cò a Trento a'29 aprile, e vi fu accolto<br />
come i presidenti che ve lo aveano pre-<br />
ceduto, dal vescovo car<strong>di</strong>nal Madrucci.<br />
Essi non vi trovarono che soli i 3 vescovi,<br />
quasi tutti <strong>di</strong>pendenti dall' imperatore.<br />
Sì tenne il giorno dopo la 1/ congrega-<br />
zione, nella quale fu proposto d'aprire il<br />
concilio il I ."<strong>di</strong> maggio, secondo il <strong>di</strong>spo-<br />
sto dal Papa , ma <strong>di</strong> stare in seguito a-<br />
spellando fino al i .° <strong>di</strong> settembre per dar<br />
lempo a'vescovi <strong>di</strong> sopraggiuiigere : quC'<br />
sta proposta fu accordala dopo molte<br />
opposizioni. Frattanto videsi in seguito<br />
arrivare in Trento <strong>di</strong> mano in mano un<br />
gran numero <strong>di</strong> vescovi, e fì'a gli altri gli<br />
arcivescovi elettori <strong>di</strong> Treveri e <strong>di</strong> JVla-<br />
gonza.<br />
Sessione XI àe\ 1° maggio i55i in<br />
Trento. Il car<strong>di</strong>nal Crescenzi legato can-<br />
tò la messa, che fu la sua messa novel-<br />
la. Dopo un <strong>di</strong>scorso latino <strong>di</strong> fr. Sigismondo<br />
Fedrio <strong>di</strong> Deruta minor con-<br />
ventuale, il car<strong>di</strong>nal Crescenzi fece leg-<br />
gere un decreto, il
332 T R E<br />
zioiie fu sopra la materia della riforma.<br />
Vi si Irallò della giuris<strong>di</strong>zione vescovile.<br />
Vi si fece un legolamenlo suU' appella-<br />
zioni, e si convenne che non si appelle-<br />
rebbe dalle sentenze de' vescovi e dell'uf-<br />
Czialilà, che nelle cause criminali, senza<br />
toccar 1 giu<strong>di</strong>zi civili, e che non sarebbe<br />
permesso nemmeno negli affari criminali<br />
d'appellare dalle sentenze interlocutorie,<br />
se non fosse stato reso il giu<strong>di</strong>zio definitive<br />
: ma non si vollero ristabilire i giu<strong>di</strong>-<br />
zi sinodali, valea<strong>di</strong>re que'resi da'metropoliìani<br />
e da'loro comprovinciali, quan-<br />
tunque fosse questo 1' antico <strong>di</strong>ritta de*<br />
vescovi; perchè nessuno è portato a faci-<br />
litare i giu<strong>di</strong>zi contro se stesso; e che i pro-<br />
cessi si funno molto più <strong>di</strong>flicilmente a*<br />
vescovi, quando è necessario andare a Roma<br />
o farne venire la commissione, <strong>di</strong> quel-<br />
lo che si potessero accusar sopra il luo-<br />
go davanti a' giu<strong>di</strong>ci naturali. Si lasciò<br />
dunque al Papa il potere <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>car per<br />
mezzo <strong>di</strong> commissari delegati in parti-<br />
bus. Questa è una delle ragioni perchè<br />
non si volle poi accettare il concilio in<br />
Francia. Sessione XIII óe^W i i ottobre<br />
i55i. Vi si lesse il decreto della dottrina<br />
della ss. Eucaristia,soUo\e »\ìecìe del<br />
Pane e del /'7/zo, il quale abbraccia 8 ca-<br />
pitoli, ei I canoni con anatema. Si lesse<br />
il decreto della riforma , la cui materia<br />
fu la giuris<strong>di</strong>zione de' vescovi, e contiene<br />
8 capitoli. Sul vigilarci vescovi pruden-<br />
temente alla riforma de' costumi, e che<br />
dalla loro correzione non si <strong>di</strong>a appellazio-<br />
ne.DeH'appellazioni nelle cause criminali<br />
al metropolitano o al vescovo viciniore.<br />
Del modo <strong>di</strong> fare la Degradazione dal<br />
Sacerdozio e dagli altri or<strong>di</strong>ni, per gravi<br />
delitti. De'giu<strong>di</strong>cati sommarli de'vescovi.<br />
Quando si ponno citare i vescovi , cioè<br />
solo per motivo <strong>di</strong> deposizione o priva-<br />
zione, me<strong>di</strong>ante idonei testimoni ; e che<br />
le cause gravi de'vescovi sieno conosciute<br />
dal Papa. In questa sessione non eravi alcun<br />
vescovo <strong>di</strong> Francia, perchè Giulio<br />
Jll era in contrasto e guerra con Enrico<br />
]i^ il quale combatteva la seguita tiasla-<br />
T R E<br />
zlonedel concilio a Trento, appunto per-<br />
chè voluta dal suo emulo Carlo V. In fi-<br />
ne della sessione fu accordato un ispecia-<br />
le salvocondotto a' protestanti invitati a<br />
intervenire al concilio. Nella congrega-<br />
zione vi si esaminarono le materie della<br />
seguente sessione. S'aggirava questa so-<br />
pra i 2 articoli intorno a' sagramenti della<br />
penitenza e dell' estrema unzione. E-<br />
rano tratti dagli scritti <strong>di</strong> Lutero e de'suoi<br />
<strong>di</strong>scepoli. Si esaminarono attentamente<br />
gli articoli della contrizione nel sagramen-<br />
to della penitenza; quello dell'assoluzio-<br />
ne, e dell'istituzione della penitenza; fi-<br />
nalmente i casi riservati. In un'altra con-<br />
gregazione si portarono i decreti e i ca^<br />
noni <strong>di</strong>stesi. Quanto alla materia della riforma<br />
si estesero i decreti, e se ne fìeceroi4<br />
capi. Sessione XIF óe25 novem-<br />
bre! 55 1. Si lesse il decreto intorno alla<br />
Penitenza e aW Estrema Unzione, <strong>di</strong>chiarandosi<br />
la dottrina della Chiesa. Vi<br />
si definì la contrizione nefcessaria alla<br />
Confessionej si spiegò la contrizione irji-<br />
perfetla detta attrizione ; si stabiTi l' ob-<br />
bligo <strong>di</strong> confessare tutti i peccati mortali<br />
dopo <strong>di</strong>ligente esame, ed anco i veniali;<br />
si <strong>di</strong>chiararono <strong>di</strong> somma importanza i<br />
casi riservati; e la necessità alla sod<strong>di</strong>sfa-<br />
zione delle pene imposte. Si lesse il de-<br />
creto dell' estrema unzione, <strong>di</strong>chiarata<br />
vero sagramento, e come la consumazio-<br />
ne della penitenza. Il concilio pronunziò<br />
poi i5 canoni sul sagramento della penitenza,<br />
e 4 su qurJo dell' estrema un-<br />
zione. 11 decreto sopra la riforma contiene<br />
1 4 articoli o regolamenti, che hanno<br />
per oggetto la giuris<strong>di</strong>zione del f^escoi'o,<br />
limitandosi la giuris<strong>di</strong>zione de'vescovi in<br />
partihus. Sull'or<strong>di</strong>nazione degl'idonei,<br />
e si\\\^ Sospensione dall'esercizio de' ri-<br />
cevuti or<strong>di</strong>ni, se malamente proinossi o<br />
incapaci; tutti i chierici devono essere sog-<br />
getti a'vescovi. Lo stesso decreto obbligò<br />
i Chierici a portare le convenienti P esti<br />
ecclesiastiche; proibì l'unione de'benefizi<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>ocesi; che i benefizi Regola-<br />
ri sieuo conferiti a' regolari, e che lutti
TRE<br />
quelli clie sono stali nominali e presen-<br />
tali a un benelìzio si assoggettino agli e-<br />
saini (Ifll'orclinario, e possano essere ri-<br />
gettali, se non sono trovali idonei. Si re-<br />
strinse la "'\iìvhiVìz\one óe Conseri'atoril<br />
o<br />
in certi confini. Glie nessuno ottenga il<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> padronato, se non ha fondato<br />
o dotato la chiesa: le presentazioni deMìe*<br />
neflciali, i patroni doverle fare all'or<strong>di</strong>-<br />
nario. iS(',9,9?o«^ AT'de'25 gennaioiSSi.<br />
Vi si lesse un decreto il quale prescrive<br />
chela decisione delle materie sopra il Sn-<br />
grifizìo della Messa e il sagramento del-<br />
VOrcIine, che vi si doveano trattare,sarehbe<br />
<strong>di</strong>fferita fino a' 19 marzo, in gra-<br />
zia de'proleslanli che domandavano que-<br />
sta proroga. Essendosi invitati al conci-<br />
lio i protestanti, vi si lesse inoltre un nuo-<br />
vo sai vocondollo <strong>di</strong> proroga, che loro ac-<br />
cordavasi, ma non ancora ne furono con-<br />
tenti, sebbene assai più ampio del prece-<br />
dente. Le <strong>di</strong>spute che sopravvennero poi<br />
tra gli ambasciatori dell'imperatore e i<br />
legati del Papa, produssero una nuova<br />
inazione nel concilio. Frattanto i vescovi<br />
spagnuoli, quelli del regno <strong>di</strong> Napoli e <strong>di</strong><br />
Sicilia, pur soggetti a Carlo V, e tutti gli<br />
altri ch'erano suoi sud<strong>di</strong>ti, volevano per<br />
sollecitazione de'suoi ministri, che si con-<br />
tinuasse il concilio; ma quelli ch'erano i n-<br />
tcressali colla s. Sede, temendo che gl'im-<br />
periali non avessero <strong>di</strong>segno d'intavola-<br />
re la riforma della corte romana, cercavano<br />
lutti i mezzi d'impe<strong>di</strong>rlo, e non a-<br />
vrebbero avuto <strong>di</strong>scaro, che qualche in-<br />
cidente facesse nascere un'intera sospen-<br />
sione. In sul cominciar deli 552 scoppia-<br />
rono i <strong>di</strong>segni de'proleslanli contro Carlo<br />
V, <strong>di</strong>chiarandogli guerra la lega formata<br />
da Maurizio elettore <strong>di</strong> Sassonia, con pa-<br />
recchi principi e signori protestanti, unitamenlead<br />
Enrico 11 re Francia. La loro<br />
armala <strong>di</strong>resse la marcia verso Innsbruck,<br />
cillà non mollo lontana da Trento, per cui<br />
parte de' vescovi prese la fuga. Il car<strong>di</strong>nal<br />
Madrucci prevedendoclie le mire degli e*<br />
retici potessero essere rivolle ad avere in<br />
mano il Uore de'vescovi e de'tcologi ch'e-<br />
TRE 333<br />
rnno aTrenlo,fece prontamente avvertire<br />
il Papa che questa cillà non era sicura da<br />
un'invasione. Quin<strong>di</strong> Giulio III con ripugnanza<br />
sospese il concilio in una con-<br />
gregazione concistoriale tenuta a' i 5 apri-<br />
le, in cui fu deliberato su tale aliare. Gl'imperiali<br />
proruppero in minacce tosto che<br />
loro fu nota questa deliberazione; e per-<br />
ciò i due vescovi presidenti rimasti soli,<br />
poiché il car<strong>di</strong>nal Grescenzi legato era in-<br />
fermo e con pericolo, non osarono etfel-<br />
luare la sospensione, tanto <strong>di</strong>spiaciuta al<br />
Papa. Quin<strong>di</strong> vollero ch'ella fosse riso-<br />
luta dal concilio istesso, e perciò convocarono<br />
una congregazione generale a'24<br />
aprile, nella quale fu proposto l'alfaree<br />
decretata la sospensione per due anni col-<br />
la pluralità de' voti, col consenso ezian-<br />
<strong>di</strong>o <strong>di</strong> parte degl'imperiali e dell'amba-<br />
sciatore <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando I fratello dell'im-<br />
peratore. Sessione XFI de' 28 aprile<br />
i55i. Vi si lesse il decreto il quale sospendeva<br />
il concilio, finche la pace e la<br />
sicurezza fossero ristabilite, e fu confer-<br />
malo. Pure 1 1 spagnuoli si opposero al de-<br />
creto, convenendo però alla necessità <strong>di</strong><br />
prorogareilconcilio.Questì per altro ope-<br />
rarono tantosto contro la loro propria pro-<br />
testa, provvedendo colla fuga alla propria<br />
salvezza. Lo stesso Carlo V uscì a preci-<br />
pizio da Innsbruck nel buio della notte,<br />
e subilo la cillà fu presa e saccheggiala:<br />
la maggior parte <strong>di</strong> sua corte gli tenne<br />
<strong>di</strong>etro a pie<strong>di</strong> per mancanza <strong>di</strong> cavalli ;<br />
egli non si credè sicuro, che allorquan-<br />
do fu giuntosulle frontiere del Friuli nello<br />
stato <strong>di</strong> Venezia. Per non cader nelle ma-<br />
ni de'proleslanli, lo stesso legalo car<strong>di</strong>nal<br />
Crescenzi,che slava per mori re, si fece tra-<br />
sportare per l'A<strong>di</strong>ge a Verona, dove spirò<br />
3 giorni dopo,a'28 maggio,neI monastero<br />
degli Olivetani <strong>di</strong> cui era protettore. La so-<br />
spensione del concilio non ebbe ad incon-<br />
trare tante <strong>di</strong>spule,quante n'erano insor-<br />
te perla sua traslazione a Bologna, perchè<br />
il pericolo era evidente e le proteste de-<br />
gli oppositori venivano contraddetto dntla<br />
loro fuga precipitosa. La Francia non
3:^.1 TRE<br />
el)l)e pni (e nlla dosci illa conliniiazione o<br />
lipren<strong>di</strong>mt'nlo del concilio in Trento, a<br />
fjigioiie (ielle <strong>di</strong>ssensioni insorte tra il Papa<br />
ed Enrico II per la guerra <strong>di</strong> Parma,<br />
<strong>di</strong>chiarata al re eh' erasi unito col duca<br />
Ottavio F'arnese, dal Papa medesimo col-<br />
legato coll'imperatore. Non<strong>di</strong>meno Giu-<br />
lio III fece quanto potè per impegnare il<br />
re a mandare i vescovi francesi a Trento,<br />
mettendo da parte ogni <strong>di</strong>spula che fosse<br />
tra loro; ma Enrico 11 non ne volle sapere,<br />
e fece anzi protestare daU'Amyot, come<br />
avea fatto protestare due volte a Roma<br />
in concistoro. La convocazione del con-<br />
cilio sottoGiuliolII fu men celebre <strong>di</strong> quel-<br />
la sotto Paolo 111, non già perchè non vi<br />
fossero vescovi e teologi <strong>di</strong> gran merito;<br />
ma i punti che vi furono deci<strong>di</strong> erano <strong>di</strong><br />
già stati esaminali a Bologna colla mag-<br />
gior accuratez7a , e riguardavano mate-<br />
rie così cribrate,ch'era <strong>di</strong>fiìcile aggiunger-<br />
vi nulla <strong>di</strong> nuovo. Intanto Carlo V fu co-<br />
stretto a'2 -2 agosto I 552 <strong>di</strong> convenire in<br />
Passavìa, alla Pace religiosa, così della<br />
per aver egli accordato a'prolestanli Te-<br />
sercizio della loro pretesa religiosa rifor-<br />
ma. Morto Giulio 111 a'aS marzo 1 555,<br />
a'io aprile fu eletto a successore il car-<br />
<strong>di</strong>nal Cervini, già suo collega nella legazione<br />
del concilio, che ritenendo il nome<br />
si chiamo Marcello //.Ma dopo 11 gior-<br />
ni <strong>di</strong> pontificato essendo passato a miglior<br />
vita, a'23 maggio gli fu sostituito Paolo<br />
//^^,confondalorede'7fYZ^//?/,personaggio<br />
venerando e commendevole sì pel suo sa-<br />
pere, come per la severità de'suoi costumi<br />
e per singoiar zelo. Le turbolenze che<br />
sconvolsero il suo pontificato, la guerra<br />
che sostenne con Enrico li contro Filippo<br />
II, a cui il padre Carlo V avea ceduto<br />
la monarchia <strong>di</strong> Spagna. , non gli<br />
permisero <strong>di</strong> | ensare al concilio. Però il<br />
p. Carrara nella Storia <strong>di</strong> Paolo IF, nar-<br />
ra quanto da car<strong>di</strong>nal Caraffa fosse slato<br />
zelante pel concilio, prima ancora che si<br />
cominciasse e innanzi ancora ch'egli <strong>di</strong>venisse<br />
decano del sagro collegio; come<br />
quello che fu fervorosissimo con s, Gae-<br />
TRE<br />
tano della riforma del clero, ed era in-<br />
tervenuto al precedente concilio genera-<br />
le <strong>di</strong> Laterano V. Il car<strong>di</strong>nal Polo gli<br />
scrivea per intendere il suo dotto e gra-<br />
ve sentimento, poiché quanto doveasi<br />
concludere in Trento, si consultava an-<br />
che in Roma, e dall' una all'altra città<br />
passando continua corrispondenza, tut-<br />
to d'accordo esaminavasi, acciocché dal<br />
Capo non <strong>di</strong>scordassero le membra, an-<br />
zi da questo, conje conveniva, quelle fos-<br />
sero regolate. Noterò bensì col gran Pallavicino,<br />
che il concilio <strong>di</strong> Trento non<br />
fu schiavo, come calunniosamente teniò<br />
<strong>di</strong> qualificarlo il Soave, ma fu il più li-<br />
bero <strong>di</strong> quanti mai eransi celebrati. L'e-<br />
sercizio dell' autorità del Papa fu assai<br />
maggiore ne'piecedenti concilii, specialmente<br />
negli occidenlali.il Soave, non sen-<br />
za conti-ad<strong>di</strong>zione, pur confessò la liberta<br />
del concilio. Il^ar<strong>di</strong>nal Caralfa fece parte<br />
della congrega/ione deputata in Roma<br />
sopra le cose delconcilio Tridentino, ne<br />
<strong>di</strong>venne poi capo e si radunò in casa sua<br />
quando Paolo 111 era infermo o occupa-<br />
to. Essendo imbarazzata la materia della<br />
Giustificazione che si trattò nel concilio,<br />
il car<strong>di</strong>nal Caraffa felicemente la <strong>di</strong>luci.<br />
dò colla sua profonda dottrina , nel suo<br />
trai tato De Justijicatione, e trovossi u-<br />
niforme alle decisioni del concilio. Circa<br />
altri decreti del concilio, e chesentimenli<br />
egli avesse, ponno leggersi nel p. Carra-<br />
ra; sebbene comparisse troppo rigido, e<br />
<strong>di</strong> un 7.elo tenuto da molli per in<strong>di</strong>screto,<br />
per voler portare la riforma al più alto<br />
grado. 11 car<strong>di</strong>nal Caraflà accettissimo a<br />
Giulio III, contribuì colla sua applicazio-<br />
ne al proseguimento del concilio, ed es-<br />
sendo in gran flivore d'Enrico II, polè gio-<br />
vare al Papa in varie cose. D'altronde il<br />
car<strong>di</strong>nale si mostrò affezionato aFrancia, e<br />
alquanto severo coll'imperatore, per aver<br />
Carlo V veduto nascere e lascialo cresce-<br />
re sotto i suoi occhi l'eresia de' novatori,<br />
che fu poi costretto combattere; laddo-<br />
ve in Francia tanto da Francesco I che<br />
da Enrico II crasi sempre perseguitata
TRE<br />
l'eresia sfessa e abhorrila. Sebbene Paolo<br />
IV si pacificasse col le <strong>di</strong> Spajjiia, per al-<br />
tri <strong>di</strong>sturbi non potè riconvocare il con-<br />
cilio, non risparmiando per la riforma,<br />
culto <strong>di</strong>vino e gloria della Chiesa, il suo<br />
inarrivabile zelo. Frattanto Carlo V ri-<br />
nunziò all'impero neh 558, gli successe<br />
il fratello Fer<strong>di</strong>nando I, e poco dopo mo-<br />
li. Anche Paolo IV scese nella tomba a*<br />
1 8 agosto I 5^^, e fu innalzato nella cat-<br />
tedra apostolica Pio Jf^' {F.) a' 26 <strong>di</strong>-<br />
cembre. Quin<strong>di</strong> rivolse tutta la sua at-<br />
lenzionea lerminareil concilio <strong>di</strong> Trento<br />
interrotto per le accennate guerre <strong>di</strong>Germania<br />
e d'Italia, ed anche per essersi al<br />
suo proseguimento obbligato in concla-<br />
ve con tutti gli altri car<strong>di</strong>nali. Pertanto<br />
riprese le analoghe trattative pel ristabi<br />
limento del concilio a Trento, le quali non<br />
incontrarono gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà dal lato de'<br />
principi cattolici. L'imperatore Fer<strong>di</strong>nan-<br />
do I e il re <strong>di</strong> Francia Francesco II bramavano<br />
però che si dovesse in qualche<br />
punto <strong>di</strong>partirsi dalle antiche forme de'<br />
concilii,per ravvicinarsi alcun poco all'i-<br />
dee de'prolestanti, cui speravano essi per<br />
questo modo <strong>di</strong> poter guadagnare più fa-<br />
cilmente. Ma il religiosissimo Filippo II<br />
re <strong>di</strong> Spagna, e molti altri principi cattolici<br />
erano ben lungi dal consentirvi. Da<br />
ciò vennero le <strong>di</strong>fficoltà che <strong>di</strong>erono luo-<br />
go a molteconferenze, e finalmente i cat-<br />
tolici con general consenso si accordarono<br />
<strong>di</strong> riassumere il concilio aTrento,già<br />
celebrato massimo e tenuto qual princi-<br />
pal rime<strong>di</strong>o a'mali universali del cristia-<br />
nesimo. La bolla d'in<strong>di</strong>zione, Ad Eccle-<br />
siae regimen , de* 2 i novembre i56o ,<br />
Bull. Rom. l. 4? pa«'« 2, p- ^^ 1 Pio IV<br />
la fece pubblicare a'2C), <strong>di</strong>chiarando che<br />
tolta o^iii sospensione {q\\\.a\\{\o il voca-<br />
bolo o<strong>di</strong>oso ad alcuni <strong>di</strong> continuazione)<br />
il concilio si riaprirebbe a Trento nella<br />
ventura Pasqua <strong>di</strong> Risurrezione. Il Papa<br />
invocò ti <strong>di</strong>vino aiuto con un giubileo u-<br />
ni versale , e si recò a pie<strong>di</strong> scalzi in so-<br />
lenne processione da s. Pieti o alla chiesa<br />
<strong>di</strong> s. Maria sopra Minerva, intcrvenen-<br />
TRE 335<br />
dovi tra'due ultimi car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong>aconi Co-<br />
simo I duca <strong>di</strong> Firenze. In<strong>di</strong> fece partire<br />
i suoi nunzi per recare la bolla a' prmci-<br />
pi cattolici ed eretici, nel che ebbero essi<br />
a provare gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà ed avaniedal<br />
canto d'alcuni protestanti; fu poscia scrit-<br />
to a'patriarclii d'oriente, <strong>di</strong> Mosco via, e<br />
fino a'crisliani d'Eliopia, per invitarli al<br />
concilio. Poco dopo a' 5 <strong>di</strong>cembre morì<br />
il re <strong>di</strong> Francia Francesco II e gli suc-<br />
cesse il fratello Carlo l X in età <strong>di</strong> i o an-<br />
ni, essendo già la bolla accettata dal de-<br />
funto. Nulla si ommise per rendere l'au-<br />
gusta assemblea più numerosa che fosse<br />
j)Ossibile, e ad evitare <strong>di</strong>spute <strong>di</strong> prece-<br />
denza. Pio IV emanò il breve, Sicut ea^<br />
(fuae pacem^etconcor<strong>di</strong>a/n^deZ i <strong>di</strong>cembre<br />
i56o, Bull. cit. p. 61, col quale sta-<br />
bilì il luogo d'inceJeree<strong>di</strong> sedere nel con-<br />
c<strong>di</strong>o a'prelati, per grado e secondo l'an-<br />
zianità <strong>di</strong> \y\oinoz'nìt\e, nulla habita ra-<br />
tione ad ipsoru/n <strong>di</strong>gnitates prinialia-<br />
lesj sive verac, sive pvaetensae illae<br />
fuerint. Pio IV colla bolla Circumspe-<br />
cta Romani Ponlificis^ e col moto-pro-<br />
prio Cam oh celehrationcni Concini^ del<br />
1 ."marzo 1 56 i , Ball. cit. p. 69 e 70, con-<br />
cesse privilegi ed esenzioni a'prelati che<br />
fossero intervenuti al concilio, ed a' loro<br />
famigliari. Quin<strong>di</strong> colla bolla Reginiini,<br />
tie'io marzo, Bull. cit. p. 70, deputò al<br />
concilio per [presiederlo e scelse per legali<br />
alatore i celebri car<strong>di</strong>nali Jacopode Puy<br />
o Pozzo ,lÌvco\eG oìizai^a (ìeWixcWì dìMantovd^G'n'oìiHììo<br />
iScripandOf Stanislao O-<br />
sio, Lodovico Simonetta, colle facoltà ne-<br />
cessarie; e poscia <strong>di</strong>e loro a collega il suo<br />
nipote car<strong>di</strong>nal Marco Sittico Altemps.<br />
Le infermità del car<strong>di</strong>nal de Puy, che fi-<br />
nirono presto colla morte in Roma, non<br />
gli permisero <strong>di</strong> recarsi a Trento, dove<br />
però essendo giunti il car<strong>di</strong>nal (ìonzaga<br />
e il car<strong>di</strong>nal Seripando, prima del teuipo<br />
stabilito per l'apertura del concilio, si<br />
applicarono intanto a tutto regolar** co-<br />
gli (iffiziali del Papa. I car<strong>di</strong>nali 0»io e<br />
Simonetta giunsero pure poco ilopo a<br />
Trento, e vi trovarono gran numero <strong>di</strong>
336 TRE<br />
vescovi, che nel riprendersi la tenuta del-<br />
la sessioni giunseio al nuniero <strong>di</strong> i i 2, ol-<br />
tre molli teologi. Ma per sopravvenute<br />
circostanze l'in<strong>di</strong>zione del coucilio non eb-<br />
be luogo nel 1 56 1. Essendo corsa la vo-<br />
ce, in occasione <strong>di</strong> giave malattia <strong>di</strong> Pio<br />
IV, che nel concilio si sarebbe eletto il<br />
successore in Trento, il Papa colla bolla<br />
Pvudenlispatris^ de'22 settembre 1 56 1,<br />
Bull. cit. p. Qo, determinò che in Roma<br />
soltanto si potesse far l'elezione del sommo<br />
Pontefice, e questa Aq! Car<strong>di</strong>nali solamente.<br />
Nel declinar del i53i Pio IV<br />
avea scritto a'Iegati <strong>di</strong> aprire definitivamente<br />
il concilio nel giorno dell'Epifania<br />
del 1 562, tuttavolta per nuovi motivi s'm-<br />
dugiò <strong>di</strong> I 2 giorni.<br />
Sessione XflIdG* 1 8 gennaio 1 562 in<br />
Trento. Nella mattina tutti si recarono<br />
alla chiesa <strong>di</strong> s. Pietro, comechè ricorre-<br />
va la fe.>ta <strong>di</strong> sua Cattedra, e c|uivi presi<br />
ciascuno secondo il proprio grado i suoi<br />
paramenlijCominciossi la processione ver-<br />
so la cattedrale; processione che non si<br />
fece per le seguente sessioni, recandosi <strong>di</strong>-<br />
rellamenle al duomo. Andavano innan-<br />
zi i canonici portando le ss. Reliquie, poi<br />
gli abbati, succedevano i vescovi, gli arcivescovi,<br />
i patriarchi, il duca <strong>di</strong> Manto-<br />
va Guglielmo Gonzaga, veimlo allo spet-<br />
tacolo <strong>di</strong> quella celebrità. Dopo lui anda-<br />
Tano cornei più degni il car<strong>di</strong>nal Madruc-<br />
ci con mitra <strong>di</strong> drappo bianco, ei legati<br />
con mitra <strong>di</strong> tela bniccala d'oro. Imme-<br />
<strong>di</strong>alaaiente <strong>di</strong>etro ad essi era il luogo de-<br />
gli oratori lai^i (se vi fossero intervenuti<br />
gli oratori ecclesiastici, avrebbero cam-<br />
minalo dopo i pa trial chi): e poscia seguivano<br />
i generali degli or<strong>di</strong>ni, l'u<strong>di</strong>tore <strong>di</strong><br />
vola, l'avvocato concistoriale, il promo-<br />
tore del concilio, i njagislrati della città<br />
e molli nobili. Nel duomo fu osservato<br />
l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> sedere proporzionato a quello<br />
della congregazione, che sul principio si<br />
tenne io casa del car<strong>di</strong>nal Gonzaga i ."legalo,<br />
ed in appresso nel tempio <strong>di</strong> s. Ma-<br />
lia Maggiore. Il numero de' se<strong>di</strong>li delle<br />
congregazioui erauo 200 circa, piÙQ tne-<br />
TRE<br />
no. Innanzi a'Iegati si vedeva una Croce<br />
d'argento conficcata in terra, e collocata<br />
in guisa, che da tutti si potesse scorgere.<br />
Sovrastavano i legati in se<strong>di</strong>e <strong>di</strong> velluto<br />
poste nel mezzo del teatro sopra un pal-<br />
co poco rilevato, e presso loro avea luogo<br />
il car<strong>di</strong>nal MadrucGi vescovo<strong>di</strong> Tren-<br />
to. Dal lato destro in seggi più bassi eraa<br />
posti, quando v'intervenivano, gli orato-<br />
li ecclesiastici de* principi laici, e dal si-<br />
nistro gli oratori loro secolari. Se acca-<br />
deva che vi fossero procuratori d'eccle-<br />
siastici possessori <strong>di</strong> signoria temporale,<br />
o del clero <strong>di</strong> qualche provincia, essendo<br />
tali procuratori prelati, si conformavano<br />
all'or<strong>di</strong>ne della prelatura senza rispetto<br />
della rappresentazione. Fra'prelati,i qua-<br />
li stavano <strong>di</strong>sposti in banchi, precedevano<br />
i patriarchi, appresso gli arcivescovi, in-<br />
<strong>di</strong> i vescovi secondo l'antichità della <strong>di</strong>gni-<br />
tà; continuavano gli abbati mitrati, edopo<br />
questi i generali delle famiglie religio-<br />
se, eh' erano gli ultimi fra chi teneva la<br />
voce giu<strong>di</strong>cativa. Dopo i generali sedeva<br />
l'u<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> rota, il quale non avea voce<br />
se non talora consigliativa quando i le-<br />
gati raddomandavano,ed era usato <strong>di</strong> notar<br />
le sentenze <strong>di</strong> ciascuno; il che non meno<br />
era libero a qualsivoglia. Seguivano<br />
l'avvocato concistoriale, il promotor del<br />
concilio, e qualche altro che fuori d'or<strong>di</strong>-<br />
ne avesse privilegio dal Papa d' interve-?<br />
nire, come l'ebbe Frayde abbate <strong>di</strong> Por-<br />
togallo in onore e del suo re e de* suoi<br />
meriti; e in ultimo grado stavano quei<br />
procuratori degli ecclesiastici, che per se<br />
non avessero più degno titolo del loro in-<br />
tervenimento. Nella detta sessione il car-<br />
<strong>di</strong>nal Gonzaga cantò la messa, che per lui<br />
fu la [.'solenne, avendo poc'anzi ricevuto<br />
in Trento l'or<strong>di</strong>ne sacerdotale e l'episco-<br />
pale: nelle seguenti sessioni celebrarono<br />
vari vescovi. Si pronunziava un sermone<br />
latino, che ad arbitrio de' legali era im-<br />
posto ad alcuno de' padri, e quel <strong>di</strong> toccò<br />
lì fr. Gaspare del Fosse de'minimi e ar-<br />
civescovo <strong>di</strong> Reggio; dopo seguivano va-<br />
rie pieci, io<strong>di</strong> e quando occorreva rice^
TRE<br />
Teansi solennemente gli oratori cle'prìn-<br />
cipi, lulivansi le pioposle e davansi le ri-<br />
spGsle,tli cereinmiie e non ili negozio. JNel-<br />
Ici slessa sessione, dopo il sermone, il se-<br />
gielario dal pulpito recitò la bolla <strong>di</strong> Pio<br />
IV convocnlrice del concilio, e quella <strong>di</strong><br />
deputazione de'Iegali. Nel decreto per la<br />
xonlinnazionedel concilio, la cl.iusola^/o-<br />
jwnvìitìlnis Lega tìs y che \' èva inserta,<br />
passò malgrado l'opposizione <strong>di</strong> 4 vesco-<br />
vi spagnuoli, i qoali rappresentarono che<br />
questa clausola essendo nuova, non dovea<br />
essere ammessa , e che per l'altra parte<br />
non conveniva a'concilii ecuqienrci. Sessione<br />
Xl^^lII iXei'j febbraio i562. Fu-<br />
rono Ielle <strong>di</strong> verse lettere del Papa, il qua-<br />
le lasciava al concilio la cura <strong>di</strong> stendere<br />
il caliilogo o Iiulicc de' libri proibitiy e \\<br />
breve summenlovato che regolava il po-<br />
sto de'vescovij secondo la loro or<strong>di</strong>nazio-<br />
ne, senza aver riguardo a'privilegi de'pri-<br />
niali. In<strong>di</strong> si lece il decreto circa l'invitar<br />
tulli al concilio sotto la fede pubblica.<br />
Dipoi in una delle seguenti congregazio-<br />
ni si accordò <strong>di</strong> nuovo ini salvocoudolto<br />
a' proteslanli per l'intervento al conci-<br />
lio,piu ampio del '2.°, e non solamente per<br />
la nazione germanica, ma estensibile an-<br />
che alle altre nazioni. L'i i marzo si ten-<br />
ne una congregazione, nella quale furono<br />
propostila articoli <strong>di</strong> riforma da esami-<br />
nare. Il celebre Bartolomeo de Martyri-<br />
i)us arcivescovo <strong>di</strong> Braga parlò a questo<br />
proposito con un'energia vescovile ed e-<br />
vangelica, In<strong>di</strong> furono esaminali in ar-<br />
ticoli. Si cominciò da quello della residen-<br />
za, il quale <strong>di</strong>e occasione a limghe <strong>di</strong>spu-<br />
te, e pel vigoroso <strong>di</strong>scorso del vescovo <strong>di</strong><br />
Granata, la maggior parte opinò, che la<br />
resider»?a de' vescovi fosse <strong>di</strong> gius <strong>di</strong>vino.<br />
Il 2.° articolo fu sopra i Titoli Clericali<br />
<strong>di</strong> quelli che si or<strong>di</strong>nano, e fu deciso <strong>di</strong><br />
non or<strong>di</strong>nar veruno senza titolo o <strong>di</strong> Be-<br />
ìiejieio o <strong>di</strong> Patrimonio sulhcienle. Il 3.°<br />
se si dovesse pagar qualche cosa per la<br />
collazione ilegll Or<strong>di</strong>ni^ e questo non lu<br />
deciso che nella 20." sessione. Il 5." fu lu<br />
<strong>di</strong>viVtoae delle Parrocchia ia luolie, il 6,"<br />
TRE 337<br />
sopra l'unione delle Parrocchie, e delle<br />
Cappellanie, sopra i i^^/rror/i/ ignoranti<br />
escandalosi. Il 7." sopra le Commende.<br />
L'8.** sopra i questori perla promulgazio-<br />
ne dell' //^r////^'•e^^seo alt re gtazie spiritua-<br />
li della s. Sede, per raccogliere da'popo-<br />
li l'elemosina per la fibbrica del tempio<br />
Valicano, d'altre chiese e opere pie; dei<br />
quali si aboh il nome e l'impiego, per a-<br />
ver essi data materia all'eresia <strong>di</strong> Lutero,<br />
e perciò provocalo anche l'indeguazione<br />
del Papa, ec. Nelle congregazioni l'amba-<br />
sciatore imperiale richiese alcuni regola-<br />
menti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina pelclero<strong>di</strong> (iermania.<br />
Que>ta proposizione volse gli animi al<br />
grande oggetto d'una generale riforma,ed<br />
è perciò che fu stabilita una commissio-<br />
ne. Dessa fu <strong>di</strong> parere che si cotninciasse<br />
dalla prelatura ron»ana e dalla sua cor-<br />
te, conte dall'oggetto il più importante,<br />
e il pili allo a far cessare le invettive de-<br />
gli eretici control Prelati q i Car<strong>di</strong>nali,<br />
Tale parere venne fortemente appoggia-<br />
lo dal pi imate <strong>di</strong> Portogallo Bartolomeo<br />
deMartiiiarcivescovo<strong>di</strong> Braga. Dipoi Pio<br />
IV fece mollo per la riforma <strong>di</strong> sua cu-<br />
ria e corte, come della Peiiitenzieria^ del-<br />
la Dateria^ della Camera apostolica^ e<br />
degli altri Tribunali <strong>di</strong> Roma^ ec. Ses*<br />
sione XIX (\e\^ maggio 1 562. Furono<br />
lette le lettere credenziali contenenti il<br />
mandato e le facoltà degli ambasciatori<br />
<strong>di</strong> Francia; erano questi i signori Lòdovico<br />
<strong>di</strong> Saint-Gelasio <strong>di</strong> Lansac, ArnoUlo<br />
o Rinaldo du Ferrier, e Guido de Faut<br />
o Faur o Fabri de Fibrac, i quali secondo<br />
le loro istruzioni proposero pretensio-<br />
ni curiose e molte inammissibili. Il signore<br />
<strong>di</strong> Pibrac nella congregazione de' 26<br />
maggio fece a nome del re un <strong>di</strong>scorso<br />
pungente, pieno <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> eccedenlo<br />
franchezza, con esorlare i padri a trava-<br />
gliare alla grande opera della rifórma, lu-<br />
tti fu fallo il decreto <strong>di</strong> proroga della ses-<br />
sione. Sessione XX de'4 gingno 1 562. Vi<br />
si lessero le lettere credenziali degli ambasciatori<br />
del re <strong>di</strong> Francia, e il promo-<br />
tore del concilio rispose ul <strong>di</strong>scorao del si-
338 TRE<br />
l^nore <strong>di</strong> Pihrnc, <strong>di</strong>cendo clie gli aiilfizi<br />
<strong>di</strong> Satann, <strong>di</strong>chiarati nel suo ragionamen-<br />
to, non pievalerebbero mai contro il san-<br />
toconcilio} perchè Gesù Cristo che vi pre-<br />
siedeva, e nel quale i pachi mettevano la<br />
hM'o confideqyZf), ben saprebbe dehiderne<br />
tutti gli sforzi. Dipoi i francesi per atte-<br />
nuare l'amarezza prodotta negli animi<br />
(le'padri, per le invettive contenute nel-<br />
l'orazione, ne esibirono per gii atti altra<br />
|)ÌLi moderata, alFermando ch'era la stes-<br />
Scij onde i padri per la pace e per mansue-<br />
tu<strong>di</strong>ne, presero l'espe<strong>di</strong>ente, non senza<br />
qualche <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> pareri, d'aver la co-<br />
sa per non fatta, e <strong>di</strong> render loro mite ri-<br />
sposta, promettendo il possibile, salvo il<br />
bene della religione e della Chiesa, in<strong>di</strong><br />
fu letto un decreto per la proroga della<br />
sessione. In tal modo, come nella sessio-<br />
ne 19.", nulla fu deciso nella 20." Nella<br />
congregazione vi si proposero 5 articoli da<br />
esTUìinarsi sul sagramento dell' Eticari-<br />
slia, rapporto alla comunione d'ambo le<br />
specie. Di nuovo e ancora una volta fu<br />
messa in <strong>di</strong>scussione la cpiestione della re-<br />
sidenza, perchè fosse<strong>di</strong>chiarata <strong>di</strong> gius <strong>di</strong>-<br />
vino. Il car<strong>di</strong>nal Gonzaga, per evitare la<br />
definitiva decisione, rappresentò la sua<br />
sorpresa , che si volesse riparlare d' un<br />
argomento alfatto estraneo all'attuale <strong>di</strong> •<br />
sputa; che per altro egli e i suoi colleghi<br />
promettevano se ne tratterebbe a suo tein •<br />
pò. 1 legati- aveano ricevuto or<strong>di</strong>ne dal<br />
Papa <strong>di</strong> sopire questa questione, non per-<br />
chè la santa Sede potesse riportarne <strong>di</strong>-<br />
scapilo, se si <strong>di</strong>chiarava la residenza <strong>di</strong><br />
gius <strong>di</strong>vino, come alcuni assicuravano; ma<br />
perchè le <strong>di</strong>spute vivis'iime, insorte nel<br />
concilio su <strong>di</strong> questo argomento, avendo<br />
dato occasione <strong>di</strong> spander la voce in tut-<br />
te le corti, che una simile decisione ten-<br />
deva alla rovina della s. Sede apostolica<br />
e dell'autorità del Papa, non era uè one-<br />
sta cosa , né conveniente <strong>di</strong> farne un decréto.<br />
Infatti qualche tempo prima. Pio IV<br />
in concistoro <strong>di</strong>sse che i vescovi gli pa-<br />
revano ben fondati a sostenere, che la re-<br />
sidenza fosse <strong>di</strong> gius <strong>di</strong>vino, e che in ogni<br />
TRE<br />
caso dovea ella essere inviolabilmente os-<br />
seivata. Dopoché i teologi <strong>di</strong>erono i loro<br />
pareri sui 5 articoli , si stesero 4 canoni<br />
intorno alla comunione sotto le due specie.<br />
Nella stessa congregazione gli ambasciatori<br />
<strong>di</strong> Francia esortarono con uno<br />
scritto i padri, alla concessione del cali-<br />
ce, senza pregiu<strong>di</strong>zio al <strong>di</strong>ritto che avea-<br />
no i<br />
re <strong>di</strong> Francia <strong>di</strong> comunicarsi sotto fé<br />
due specie nella loro consagrazione a<br />
7^ezm.5oaltrove;nè alla consuetu<strong>di</strong>ne che<br />
aveano alcuni monasteri Cistercìensióeì<br />
regno,<strong>di</strong> comunicarsi a quel modo. Si ten-<br />
nero poi molte altre congregazioni, nel-<br />
le quali si esaminarono gli articoli della<br />
riforma. Il r. "sopra il soverchio numero<br />
da' Sacerdoti. 2.° Sopra le Or<strong>di</strong>nazioni<br />
gratuite. 3." Sopra il destino d'una parte<br />
de'fon<strong>di</strong> delle Chiese Cattedrali o^v evo<br />
Collegiali, per esser impiegala in <strong>di</strong>stri-<br />
bu/.ioni quoti<strong>di</strong>ane. 4." Sopra l'erezione <strong>di</strong><br />
nuove Parrocchie, anche ad onta de'cu-<br />
rati dell'antiche. 5.° Sopra le Cappelle ca^<br />
dote in rovina , che si trasporterebbero<br />
nelle chiese principali, innalzandovi una<br />
croce nel sito dov'erano fabbricate. 6.° So-<br />
pra le Commende nelle quali non fiorisce<br />
la regolare osservanza, e così i monasteri e<br />
altri benefizi <strong>di</strong> tal natura siano visitati<br />
ogni anno dall'or<strong>di</strong>nario. Perciò si fece un<br />
decreto, che questa sorta <strong>di</strong> benefizi sa-<br />
rebbero visitati ogni anno da'vescovi. Si<br />
tolse l'uso e il nome <strong>di</strong> cercatori o qua*<br />
stuanti <strong>di</strong> limosiue. S'ingiunse a' vescovi<br />
<strong>di</strong> pubblicar l'indulgenze e grazie spiri-<br />
tuali, deputandosi due del capitolo a ricevere<br />
giatuitamente le elemosine. A'i4<br />
luglio si tenne altra congregazione, nella<br />
quale si esaminarono i 4 capitoli delia dot-<br />
trina; e si mostrò a sufficienza, che i pas-<br />
si addotti a favore della comunione sot-<br />
to ambo le specie, non ne provavano la<br />
necessilà. Sessione XXI de' 16 luglio<br />
i562. Ebbe per soggetto la Comunione<br />
sotto le due specie. Il concilio vi <strong>di</strong>chiarò,<br />
chei laici, e gli ecclesiastici, quando questi<br />
non consagrnno,non sono tenuti per alcnrt<br />
precetto <strong>di</strong>vino <strong>di</strong> ricevere 1' Eucaristia
TU E<br />
sotto le (lue specie; ne potersi dubitare,<br />
senza ingiuria alla feJe, che la comunione<br />
sotto una sola specie non sia bastevo-<br />
le alla salute. Si lesse il decreto della ri-<br />
forma contenente 9 capitoli, secondo l'in<strong>di</strong>cato<br />
nel <strong>di</strong>scus'^o dalle congregazioni<br />
precedenti. Alcuni giorni dopo qtiesta ses-<br />
sione, fu consegnata a'vescovi italiani una<br />
risposta del Papa, che sulla residenza ognuno<br />
poteva parlarne secondo sua co-<br />
scienza, essendo sua volontà che il conci-<br />
lio godesse pienissima libertà, ma che <strong>di</strong>-<br />
sputassero in pace. Nel tempo stesso Pio<br />
IV scrisse a Carlo Fisconti poi car<strong>di</strong>na-<br />
le, che per affari gravissimi avea spe<strong>di</strong>to<br />
suo nunzio a Trento, <strong>di</strong> sopire la questio-<br />
ne e farla rimettere alias. Sede. IVellecon-<br />
gregaziòni sopra il Sagrìjìzìo della Mc*s-<br />
.stZy nella I.* vi si trovarono tutti i legati,<br />
gli ambasciatori dell' imperatore, del re<br />
<strong>di</strong> Francia e della repubblica <strong>di</strong> Venezia,<br />
I 57<br />
prelati, intorno a 100 teologi, e qua-<br />
si 200O altre persone. Tutti i teologi con-<br />
vennero, che la Messa dovea essere rico-<br />
nosciuta per un sagiifizio della nuova al-<br />
leanza, nel quale Gesù Cristo è offerto sot-<br />
to le specie sagramentali. In questa stessa<br />
congregazione gli ambasciatori imperiali<br />
fecero nuove istanze perchè si accordasse<br />
l'uso del calice, favorite d d car<strong>di</strong>nal Ma-<br />
drucci e nuovamente dal vescovo <strong>di</strong> Cinque<br />
Chiese , per averlo già accordato il<br />
concilio <strong>di</strong> Basilea a'l)oemi,onde fare ri-<br />
tornare gli eretici alla Chiesa e impe<strong>di</strong>re<br />
a'cattolici <strong>di</strong> separarsi. O<strong>di</strong>o patriarca <strong>di</strong><br />
Gerusalemme opinò pel rifiuto, nel timo-<br />
re che si confermasse l'errore <strong>di</strong> credere<br />
che il Corro<strong>di</strong> Gesù Cristo solo fosse contenuto<br />
sotto la specie del Paiu\ e il Sangue<br />
sotto quella del Fino: altri vescovi<br />
appoggiarono questo parere, per altre ra-<br />
gioni ezian<strong>di</strong>o; pili fortemente parlò con-<br />
tro la concessione del calice Gio. Batti-<br />
sta Osio vescovo <strong>di</strong> Rieti ^ <strong>di</strong>mostrando<br />
pure che laChiesa non avea tratto nessun<br />
vantaggio nell'accordarla, poiché gli ere-<br />
tici eransi resi piìi insolenti, ed il conci-<br />
lio <strong>di</strong> Coslan^d l'avca proibito. Altri ii-<br />
T R E 33(j<br />
naimcnte, che stavano per la concessione,<br />
ricordarono il consiglio <strong>di</strong> s. Paolo, che<br />
si accolga chi è debole nella fede. I pare-<br />
ri furono <strong>di</strong>visi, molti rimisero l'affare al<br />
Papa, e altri limitarono la concessione al-<br />
la sola Germania e Ungheria. Infatti Pio<br />
IV, pressato dall'imperatore, da Alberto<br />
duca <strong>di</strong> Baviera e da Carlo arciduca d'Austria,<br />
concesse la comunione sotto le due<br />
specie con<strong>di</strong>zionatamente; ma poi nuig-<br />
gioii danni seguendone, s. Pio V e Grego-<br />
rio XIII rivocarono interamente la per-<br />
missione. Sessione XXII t\e ij seltem-<br />
brei562. Vi si pubblicò il decreto della<br />
dottrina sopra il Sacrifizio della Mcssa^<br />
intorno le cose da osservarsi e da evitar-<br />
si nella sua celebrazione Si lessero poi i<br />
canoni, che pronunziavano anatema con-<br />
tro quelli che combattono questa dottri-<br />
na. Il decreto <strong>di</strong> riforma contiene i i ca-<br />
pitoli, ne' quali si rinnovarono i canoni<br />
sopra la vita e onestà de' chierici; quali<br />
abbiansi ad ammettere alle chiese catte-<br />
drali; si stabilirono le norme sulle <strong>di</strong>stri-<br />
buzioni quoti<strong>di</strong>ane; che nelle collegiate e<br />
cattedrali non abbia voce in capitolo chi<br />
non ha gli or<strong>di</strong>ni maggiori; che le <strong>di</strong>spen-<br />
se fuori <strong>di</strong> curia si commettano al vesco-<br />
vo, e che da esso si esaminino; doversi fa-<br />
re con cautela le permutedelle ultime volontà;<br />
si rinnovò il cap. Romana de Ap-<br />
pellationihus in Sexto; che i vescovi devono<br />
mandare ad esecuzione le pie <strong>di</strong>spo-<br />
sizioni <strong>di</strong> tutti, e visitino tutti i luoghi<br />
pii;gli amministratori d'essi ren<strong>di</strong>no con-<br />
to all'or<strong>di</strong>nario, quando non sia <strong>di</strong>versa-<br />
mentestabilito nella fondazione; che i no-<br />
tari sieno soggetti all'esame e giu<strong>di</strong>/io dei<br />
vescovi; e si stabilirono le pene contro gli<br />
u s u rpa to r i d e' Beni <strong>di</strong> Chiesa e d e' Pii IjUo -<br />
ghi. Riguardo alla ((uestione sidla Com^^-<br />
/i/o/iP sotto le due specie,oon decretosi ri-<br />
misela cosa al Papa,afnnchè operi secoiido<br />
la sua prudenza, che fece quanto <strong>di</strong>ssi. Si<br />
tenne una congregazione nella (piale furono<br />
proposti gli articoli concernenti la<br />
jiformade'coslumi,e5>'incaricniono i teo-<br />
logi d'esaminare le materie del sagrumcu-
34o TRE<br />
lo i\e\V Or<strong>di</strong>ne, e che non si ammettesse<br />
alla Tonsura chi non avesse ricevuto il<br />
sagra mento della Confermazione; il che<br />
occupò nf)
TRE<br />
iiìiuislralo il Vialico e l'estrema unzione<br />
il p. Lninez preposilo generale de'gesuiti.<br />
Amalo tla liiUi, fu da tulli pianto,per l'ingegno<br />
e vaste cognizioni; ed allorché vole-<br />
va 1 ilirarsi dalla presidenza, vi si opposero<br />
lulla l'assemblea, il Papa, l'ioiperalore, i<br />
principi,lacrislianilà.Cessòpure<strong>di</strong> vivere<br />
inTrenlol'allro legato car<strong>di</strong>nalSeripando<br />
l'H o 17 marzo i563, dopo avere raccomandalo<br />
vivamente a'colleghi legali ed al<br />
car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Lorena gli allari del concilio.<br />
11 car<strong>di</strong>nal Pallavicino riferisce prima la<br />
morte del car<strong>di</strong>ualGonzag!»,poi quella del<br />
car<strong>di</strong>nal Seripandojil quale scrisse al Papa<br />
<strong>di</strong> surrogare al defunto altro car<strong>di</strong>nal le-<br />
galo. Mentre alcuni s'adoperavano perchè<br />
gli fossesostituiloilcar<strong>di</strong>nal <strong>di</strong>Lorena, Pio<br />
J V li prevenne con nominare legati il car-<br />
<strong>di</strong>nal Giovanni 7)/o/o/z/.già legalo del me-<br />
desimo, e il car<strong>di</strong>nal Bernardo Wa vagi-<br />
rò. Poco dopo venuto al concilio il con-<br />
le<strong>di</strong> Luna ambasciatore <strong>di</strong> Filippo li, pre-<br />
tese la precedenza sugli Ambasciatori l\\<br />
Francia Ferrier è Pibrac, in favore dei<br />
quali decise il Papa: il conte <strong>di</strong> Luna so-<br />
sletieva la possanza del suo re sovrano <strong>di</strong><br />
tanti regni, e il Titolo d'onore dì Cattoli-<br />
co da cui era fregiato; i francesi gli oppo-<br />
sero quello <strong>di</strong> Cristianissimo, godulo dal<br />
re loro, equi si questionò suU'antichilà<br />
d'ambedue. La vertenza fu grave, minac-<br />
ciò ulteriore lentezza al progre<strong>di</strong>mento<br />
del concilio, tumulto e pericolo <strong>di</strong> scisnja;<br />
tullavolla riuscì al Papa <strong>di</strong> sedare la <strong>di</strong>-<br />
scor<strong>di</strong>a, onde si riprese la celebrazione del<br />
concilio. Sessione XXIII de i5 luglio<br />
j 563. L'assemblea. era composta <strong>di</strong> 4 car-<br />
<strong>di</strong>nali legali, de'car<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> Lorena e <strong>di</strong><br />
Trento; degli an>basciatori dell'impera-<br />
tore, <strong>di</strong> quelli de're <strong>di</strong> Francia, <strong>di</strong> Spa-<br />
gna, <strong>di</strong> Portogallo, <strong>di</strong> Polonia, della re-<br />
pubblica <strong>di</strong> Venezia e del duca <strong>di</strong> Savoia;<br />
<strong>di</strong> 208 vescovi, (le'gcnerali degli or<strong>di</strong>ni,<br />
<strong>di</strong> abbati e <strong>di</strong> dottori in teologia. Per<br />
condannare gli errori <strong>di</strong> que'tempi, vi si<br />
lesse il decreto sulla vera e cattolica dot-<br />
trina intorno al sagrameulo deW Or<strong>di</strong>ne,<br />
e si pubblicarono 8 cauuuì sul Sacerdo»<br />
TRE 34r<br />
zioy sui Vescovi e sugli altri or<strong>di</strong>ni de»<br />
sagri Ministri. Si lesse il lecrelo della ri-<br />
forma, il quale contiene 1 8 canoni, e prin-<br />
cipalmente: la Residenza, de' vescovi an-<br />
corché car<strong>di</strong>nali, ed a tutti quelli che hanno<br />
cura d'anime, ed è raccomandata nei<br />
più efilcaci mo<strong>di</strong>: quantunque la residen-<br />
za non vi sia slata in termini espressa <strong>di</strong><br />
gius <strong>di</strong>vino, lo spirilo della si^ra assem-<br />
blea la riguardò come tale. Si provvide<br />
alla cura d'anime. Si <strong>di</strong>spose tulio quan-<br />
to riguarda le sagre Or<strong>di</strong>nazioni , ed i<br />
promossi agli Or^m/ sagri, cominciando<br />
óaWai.^ Tonsura, Si or<strong>di</strong>nò a tutti i ve-<br />
scovi <strong>di</strong> stabilire delle Scuole e de Semi'<br />
nari, per educarci giovani chierici nella<br />
pielàe nella dottrina, secondo le anterio-<br />
ri insinuazioni a'padri <strong>di</strong> s. Gaetano fon-<br />
datore de Teatini e <strong>di</strong> s. Ignazio fonda-<br />
tore de Gesuiti. A'22 settembre si tenne<br />
una congregazione generale. Tra le <strong>di</strong>spu-<br />
te che si fecero nelle congregazioni, più <strong>di</strong><br />
tutte esacerbò quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi prelati,!<br />
quali volevano assolutamente estendere<br />
la riforma a* Sovrani. Gli ambasciatori<br />
<strong>di</strong> Francia vi si opposero con tulle le for-<br />
ze, ed irritò tulli gli oratori; onde la pro-<br />
testa fu senza effetto. L'ambasciatore Fer-<br />
rier col solito suo caldo fece un <strong>di</strong>scorso,<br />
ovvero una doglianza in termiiu vivissi-<br />
mi, sopra l'insuflicienza, a parer suo, de-<br />
gli articoli della riforma, ch'erano pro-<br />
posti nella medesima; e che i padri eran-<br />
si congregati non già per la riforma del-<br />
la podestà temporale, ma per rislal)ilire<br />
i costumi del clero, la cui depravazione<br />
avea partorito le sette. Ma Carlo Grassi<br />
vescovo <strong>di</strong> Monte Fiascone e poi car<strong>di</strong>-<br />
nale, rispose a tale acerbissima protesta<br />
colla stessa vivacità econ molla lode. Ses-<br />
sione XV//' dell'i I novembre 1 563. Vi<br />
si pubblicò un'esposizione della dottrina<br />
cattolica intorno al sngramento del ilfa-<br />
trimoniOf vieppiù stabilito m<strong>di</strong>ssolubile;<br />
in conseguenza si pronunziarono 2*2 ca-<br />
noni con anatema sopra (juesto argouien-<br />
lo. Si lesse un decreto sopra lo slesso sa-<br />
graoieolo, il cui principale oggetto sono
342<br />
TRE<br />
gli Sposalìzi clanclestini, e contiene io<br />
capitoli. Segui Drn'tsortazionea'conliaen-<br />
ti i! sjìgiamenlo. Si deve notare che que-<br />
sto dccielo fu accettato da'concilii pro-<br />
vinciali in Francia, e l'or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> lilois<br />
lo autorizzò, quanto alla parte più essen-<br />
ziale <strong>di</strong> esso. Pelò i parlamenti francesi<br />
annullarono i matrimoni de'fìgli <strong>di</strong> fumi-<br />
glia fatti slriza il consenso de'pa<strong>di</strong>'i, quan-<br />
tunque ciòsia contrario al termine <strong>di</strong> que-<br />
sto decreto. In appresso il concilio espose<br />
gì' impe<strong>di</strong>menti, non solo Uà Parenti^ ma<br />
ancora tra certe persone per cui non pon-<br />
ilo contrarlo. Di più or<strong>di</strong>nò l'osservanza<br />
antica de* tempi per celebrare il mèi tri<br />
inonio. Si pubblicò il decreto <strong>di</strong> riforma<br />
pel ClerOy contenente 2 i articoli, e prin-<br />
clpalmenle sull'elezione de' Ctìf/TZ77;/2//,dei<br />
Vescovij i Concila o Sino<strong>di</strong> provinciali<br />
e <strong>di</strong>ocesani, la Visita pastorale, la Pie-<br />
«^/r^z/oAzeji'iitiluzione òtW a Prebenda del<br />
Penitenziere delle cattedralijche le cause<br />
criminali contro i vescovi, se uiagi^ioi i,sie-<br />
nogiuilicale dal Papa, se minori, dal con-<br />
cilio provinciale; sulla visita delle chiese<br />
secolari <strong>di</strong> ninna <strong>di</strong>ocesi; sui piomoven-<br />
<strong>di</strong> alle <strong>di</strong>gnità e canonicati dcllecatledru-<br />
li, e loro condotta; sulle parrocchie, sul-<br />
l'aumento delle prebende nelle collegia-<br />
le e cattedrali; qual debito incomba al<br />
capitolo in sede vacante; sulla collazione<br />
de'beiiefizi, sui vicari parrocchiali; sulla<br />
maniera <strong>di</strong> trattare le cause nel foro ec-<br />
clesiastico, ec. Insistevano fi attanto 1 lu-<br />
terani, nel voler che il concilio si celebras-<br />
se in Germania, che il Papa non vi pre-<br />
siedesse, e che i ministri protestanti aves-<br />
sero in esso il volo deci^ivo. Queste rin-<br />
novale ingiuste richieste , che potevano<br />
aver funeste conseguenze, unite al timor<br />
che avea Pio IV che i calvinisti o Vgo-<br />
;20i?;/<strong>di</strong> Fi ancia potessero far lo stesso, che<br />
aveano fatto i luterani in Germania , lo<br />
spinsero vieppiù a sollecitare il termine<br />
del concilio, nel tempo che la Chiesa era<br />
in pace. Sollecitando i presidenti alla conclusione,<br />
gli ammoni a trattare umana*<br />
mente l'ambascialore Ferrier, nuu oslau-<br />
T R É<br />
te I suoi cattivi portamenti; ma il Ferrier<br />
pieno <strong>di</strong> mal talento parli per Venezia,<br />
ove erasi ritirato il collega Pibrac , con<br />
iscandalo dell'augusta assemblea, pel suo<br />
contegno oltraggioso e irreligioso; quin<strong>di</strong><br />
si oppose alle due ultime sewsioni del con*<br />
cilio, ed universalineute al medesimo per-<br />
chè non si accettasse in Francia. L'altro<br />
ambasciatore Lansac era già partilo per<br />
la corte <strong>di</strong> Francia , alla quale si recò il<br />
car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Lorena, a fine <strong>di</strong> prender co-<br />
gnizione sulla riforuìa proposta <strong>di</strong> tulli<br />
gli or<strong>di</strong>ni della repubblica cristiana. Que-<br />
sta grave contesa si calmò poi col tempo,<br />
me<strong>di</strong>ante da prima le <strong>di</strong>lazioni, e finalmente<br />
l'intera ommissioiie <strong>di</strong> questa procellosa<br />
riforma. Dopo aver Pio IV com-<br />
binato co'principi e co'padri la conclusio-<br />
ne del concilio, se ne fece decreto nella<br />
coiigiegazione generale. Sessione XXV<br />
e ultima, cominciata il 3 e terminala il 4<br />
<strong>di</strong>cembre 1 563. Si lesse il decreto intorno<br />
al Purgatorio, all'invocazione e venerazione<br />
à^' Santi, al cullò delle ss. Imma-<br />
gini , a quello delle ss. Reliquie. In<strong>di</strong> sì<br />
lesse il decreto <strong>di</strong> riforma generale e pre-<br />
scrizioni soprai Religiosi e'ì 3Ionastcri,e<br />
la Clausura delle Monache e Religiose,<br />
l'elezione c\e Superiori , la Professione<br />
religiosa. Il decreto della riforma gene-<br />
rale riguardante i Car<strong>di</strong>nali, Vescovi e<br />
Prelati delle chiese, prescrive mensa e<br />
suppellettile moderala; che non ingran<strong>di</strong>-<br />
scano co'beni <strong>di</strong> chiesa i loro Parenti o<br />
Famigliari.Qom^ i vescovi devono soste-<br />
nere la loro <strong>di</strong>gnità colla gravità de'co-<br />
stumi, e come devono portarsi co'sovra-<br />
ni e co'baroni. Sopra il moderare la Sco-<br />
munica, da adoperarsi con <strong>di</strong>screzione.<br />
Si tolsero gli accessi e Regressi QhtuQ^i'<br />
zi, e come doversi concedere il Coa<strong>di</strong>u-<br />
tore. Su^W amministratori degli spedali e<br />
loro doveri. Si or<strong>di</strong>nò l'utilissima istituzio-<br />
ne degli Archivi'Mx ciascuna chiesa perri-<br />
porvi lescrillure pubbliche,massime nelle<br />
chiese parrocchiali per serbare la memo-<br />
ria degli atti <strong>di</strong> nascita, de'matrimoni e <strong>di</strong><br />
morie <strong>di</strong> lutti i cristiani. Sul <strong>di</strong>ritto del
'1 R E<br />
Piidroììato. Sulle Decime e il tlii ilto de'<br />
J-itnciitlioScpoifiuaj(>u\\a fjiiale il con-<br />
cilio pieseauciiealliepiuwidenze. Sopra<br />
li) protezione che i principi souo esorta-<br />
li d'nccordare agli ecclesiasliii, nelle co-<br />
se <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto ecclesiastico. Ma la Francia<br />
non volle n)ai ricevere questo decieto,<br />
perchè il concilio vuole che tutte le costi-<br />
tuzioni pontifìcie a favore degli ecclesia-<br />
stici sieno eseguile i<br />
il che si ritenne in<br />
J'rancia troppo generale, essendovi mol-<br />
te dtcretali, che non furono inai rice-<br />
vute nel regno. Sopra 1' «so riprovato<br />
de' funesti Duelli, clic proibì con pena<br />
<strong>di</strong> scon)unica, con privazione a' aiorli<br />
dell' <strong>ecclesiastica</strong> sepoltura. Delle pene<br />
contro i Chierici, che non osservanti il Ce-<br />
libato fossero concubinari. Sopra le In-<br />
dulgenze e le Feste. Sopra la scelta dei<br />
cibi, e sopra i Digiiim\ ec. Sidl'esalta os-<br />
servanza de'canoni, e se debba <strong>di</strong>spensarsi,<br />
lo si faccia validuiiiente, maturamen-<br />
te e gratuitamente. Che in tutto resti sai*<br />
tra l'autorità della s. Sede apostolica. In<br />
fine della sessione i padri raccouìfindaro-<br />
noal Papa la revisione e riforn)a del iJ/ey*<br />
saleeW Breviario, e <strong>di</strong> comporre un Ca-<br />
techismo ; mentre a' vescovi aveano in-<br />
giunto l'erezione delle ccngregazioni del-<br />
la Dottrina cristiana. Per ultimo il sa-<br />
grosonto concilio ammonì tutti i principi<br />
nel Signore, a prestare lalmenle la loro<br />
assistenza, che non permellino che quel-<br />
le cose, le quali sono state dal iDedesin^o<br />
decretate, vengano guastale o violate da-<br />
gli eretici; n)a da questi e da tutti sieno<br />
<strong>di</strong>votamente ricevute e fedelmente osser-<br />
vale. Cile se qualche <strong>di</strong>flìcollà nasca nel<br />
riceverle, ed alcune cose occorrano,le qua-<br />
h (ciò che non crede) ricerchino <strong>di</strong>chia-<br />
razione o definizione, oltre gli allri rime-<br />
<strong>di</strong> in questo concilio istituiti, confida il<br />
«auto concilio, che il sommo Pontefice<br />
procurerà cheo richiamali da quelle pro-<br />
vincie donde la <strong>di</strong>flicoltà sarà nata, quel-<br />
li i quali riconoscala adattati a trattare<br />
utilmente il medesimo negozio, o anche<br />
colla relrbrazione d'un concilio generale,<br />
T R E 343<br />
se giu<strong>di</strong>cherà necessario, od in qualsiiog!ia<br />
più opportuna maniera, si provveda<br />
alla necessità <strong>di</strong>lle provincie per la glo-<br />
ria <strong>di</strong> Dio e per la tranquillità della Chiesa.<br />
Del resto il concilio rimise al Papa<br />
le materie non <strong>di</strong>scusse, lo trattò sempre<br />
(jual supremosuperiore, ne venerò la pie<br />
na autorità , rispettò illesi i suoi <strong>di</strong>ritti;<br />
ed il J^apa non tolse n)ai la libertà "al con-<br />
cilio, come sempre a\ea praticato cog'i al-<br />
lri concilii. Dopo questa lettura, si reci-<br />
tarono <strong>di</strong> nuovo lutti i capitoli e canoni,<br />
formali sotto Paolo 1!!, Giulio III e Pio<br />
IV, che furono nuovamente approvali dai<br />
padri, senza che le interruzioni del con-<br />
cilio ne offendessero o pregiu<strong>di</strong>cassero la<br />
sua unità. Terminato il gran concilio con<br />
sì felice successo, i padri deL quale parlando<br />
<strong>di</strong> esso sempre lo chiamano San-<br />
età Sjnodus, ad onta de* tanti e gravi<br />
impe<strong>di</strong>menti insorti in <strong>di</strong>versi teaipi, il<br />
segietario che avea fallo le letture, ven-<br />
ne in mezzo alla veneranda assemblea e<br />
<strong>di</strong>mandò a'padri, se volevano che si ter-<br />
minasse interamente il concilio, e che i<br />
legali domandassero in nome loro al Pa-<br />
pa Pio IV la conferma <strong>di</strong> lutti i decre-<br />
ti. Tulli lietamente risposero, che lo vo-<br />
levano, colla ^(\ìo\a piace, toltine 3 so-<br />
li, che<strong>di</strong>ssero <strong>di</strong> non chiedere questa con-<br />
ferma, anzi uno solo cioè l'arcivescovo <strong>di</strong><br />
Granala, il quale rispose: ^mre che si finisca<br />
il concilio^ ma non chieggo la con-<br />
fermazione. Il che <strong>di</strong>sse forse, stimando<br />
che il concilio fosse confermato quanto<br />
bastava con l'autorità de' /^r'gvzYz manda-<br />
tivi dal Papa. L'equivoco degli .-Jtli del<br />
concilio, stampati in Anversa nel i564i<br />
che <strong>di</strong>cono aver <strong>di</strong>chiarato i 3 padri noti<br />
occorrere la conferma, derivò perchè 3<br />
vescovi spaglinoli <strong>di</strong>ssero in opposizione<br />
dell'arcivescovo : chieggo la conferma-<br />
zione come necessaria j' mentre lutti gli<br />
altri aveano semplicemente risposto, ^^Aice.<br />
Gli atti del Concilio o Sinodo lùu-<br />
menicOy <strong>di</strong>ce il dotto Zaccaria, acciò ab-<br />
biano la sua forza nella chiesa eatlolicn,<br />
devono essere confa uniti dal sommo Pou*
344<br />
T K E<br />
lefice, col <strong>di</strong> Cui consenso e autori là de-<br />
ve essere intimato, e ne riporta le prove,<br />
dande fu l'allegrezza e la tenerezza <strong>di</strong><br />
ciascuno dell'augusta assemblea, che su-<br />
però <strong>di</strong> gran lunga l'espettazione, lutti i<br />
volti essendosi bagnati <strong>di</strong> lagrime, inclu-<br />
sivamentea quelli <strong>di</strong>e aveano mostrato<br />
innanzi qualche ruggine. Considerava-<br />
tto finita dopo 1 8 anni un'opera spinosa<br />
per tanti travagli, ardua per tante <strong>di</strong>ffi-<br />
coltà, ricca <strong>di</strong> tanto frutto. S'accrebbe il<br />
comun giubilo pevìe Lau<strong>di</strong> <strong>di</strong> festive Ac-<br />
clamazioni. Elle furono composte dall'e*<br />
loqtientecar<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Lorena a foggia degli<br />
antichi concìlii, ed intonate dalla sua vo-<br />
ce alta come dalla pi ima <strong>di</strong> quel senato,<br />
al quale rispondeva il coro <strong>di</strong> lutti i pa-<br />
dri. In esse fu pregalo Dio <strong>di</strong> concedere<br />
felicità a Pio IV, nominatosi dallo stes-<br />
so car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Lorena, Pontefice della<br />
Santa e Universale Chiesa^ che come<br />
tale fu sempre riconosciuto da' cattolici,<br />
sebl)ene da lui eda'francesi gli era stala<br />
conlesa. In<strong>di</strong> jR^'^i/ze all'anime <strong>di</strong> Paolo<br />
]n, Giulio IH , <strong>di</strong> Carlo V e degli altri<br />
re defunti che Taveano aiutalo. Furono<br />
augurati molli anni al serenissimo impe-<br />
ratore Fer<strong>di</strong>nando 1, sempre augusto, or-<br />
todosso e pacifico; e agli altri re, repub-<br />
bliche e principi, i quali conservavano la<br />
retta fede, mentovandoli solo in genere<br />
per ischifare le mal avventurose gare del<br />
I ."luogo. Furono rese grazie a Dio, e chie-<br />
ste dalla sua mano a'presidenti, a'car<strong>di</strong>-<br />
iiali, agli ambasciatori. Appresso <strong>di</strong> ciò<br />
si fece preghiere a Dio, che a' santissimi<br />
ì?escovi ban<strong>di</strong>tori della verità donasse lunga<br />
vita, felice ritorno, e perpetua memo-<br />
ria. A tutte queste lau<strong>di</strong> <strong>di</strong> acclamazioni<br />
gli ambasciatori, i legali, i car<strong>di</strong>nali, i ve-<br />
scovi, tulli risposero: Così sia; ovvero,<br />
gran<strong>di</strong> ringraziamenti o lunghi anni.Lo<br />
stesso car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong>e fine con un applauso<br />
a'decreli del concilio e <strong>di</strong>cendo; Quesi' e<br />
la Fede de'Padri e degli Jpostoli; que-<br />
stue la Fede degli Ortodossi, Tutti pro-<br />
fessarono la fede, e l'osservanza de'decreti<br />
tridentini. Invocarono Crislo supremo<br />
TRE<br />
sacerdote, ìa inviolata Madre <strong>di</strong> Dio, e<br />
tutti i santi; e si <strong>di</strong>ssero Anatema agli e-<br />
reliei. In ultimo i presidenti, vietato a cia-<br />
scuno sotto pena <strong>di</strong> scomunica il partirsi<br />
innanzi d' aver sottoscritto o approvato<br />
per istroraenlo pubblico l' intero tenore<br />
del concilio; il promotore richiese tutti i<br />
notali presenti che si rogassero <strong>di</strong> quel-<br />
l'atto. Il car<strong>di</strong>nal Moróni i."legato intuo-<br />
nò il cantico Te Deum, finito il quale, ri-<br />
voltosi a'padrij<strong>di</strong>è la l)eiie<strong>di</strong>zione, e <strong>di</strong>s-<br />
se: Andate in pace. 1 decreti del conci-<br />
lio raccolti insieme e autenticati dai segre-<br />
tario del concilio, il celebre Angelo Mas-<br />
sarelli <strong>di</strong> s. Severino vescovo <strong>di</strong> Telese e<br />
da'nolari, ricevettero le suscrizioni secondo<br />
il comandamento; e furono i nomi dei<br />
soscrittoii 2 55, cioè i 4<br />
legati car<strong>di</strong>nali<br />
Moroni, Simonella, Na vagero, Osio; i car-<br />
<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> Lorena e <strong>di</strong> Trento; 3 patriar-<br />
chi, 25 arcivescovi,! 68 vescovi, 89 pro-^<br />
curatori d'assenli con mandato legittimo;<br />
y abbati, uno <strong>di</strong> Chiàravalle, 4^assinesi,uno<strong>di</strong><br />
Cluny, uno <strong>di</strong> villa Dertranda<br />
nella provincia <strong>di</strong> Tarragona; 7 genera-<br />
li delle religionide'pre<strong>di</strong>calori, minori os-<br />
servanti, minori conventuali, agostiniani<br />
romitani^ serviti^carinelitani, e de'gesui-<br />
ti. Con istiumenli separali sottoscrissero<br />
gli ambasciatori, traiuie gli assenti fran-<br />
cesi <strong>di</strong>moranti a Venezia sotto prelesto <strong>di</strong><br />
malconlento.Lo spagnuolo conte <strong>di</strong> Luna<br />
la volle fare con<strong>di</strong>zionata, colla clausola:<br />
riserhato l'assenso del re cattolico. Lo<br />
sottoscrissero in 4 s«pa>'n ti atti autenlicijia<br />
segno <strong>di</strong> accettazione del concilio per par-<br />
te de' principi che rappresentavano, an-<br />
che per evitare <strong>di</strong>spule <strong>di</strong> preminenza. Il<br />
I. ^registro contenne l'accettazione <strong>di</strong> tut-<br />
ti gli oratori ecclesiastici, cioè degl'impe-<br />
riali e come<strong>di</strong> rappresentanti l'imperato-<br />
re, e come <strong>di</strong> rappresentanti ree princi-<br />
pe ere<strong>di</strong>tario; del polacco, del savoiardo,<br />
del fiorentino e del gerosolimitano; tra i<br />
quali convenne porre un laico collega del-<br />
l'arcivescovo <strong>di</strong>Praga e oratore imperiale.<br />
In altro fu scritta l'accettazione <strong>di</strong> Gioac-<br />
chino abbate <strong>di</strong> Vaud, come d'oratore <strong>di</strong>
TRE<br />
lullo il clero svizzero. Nel 3.° fu stipula-<br />
ta l'acceltazione tìeil* aiiibascialoie por-<br />
toghese e del veneziano. Nel 4-'' reijistros-<br />
si l'appiovamento tiell'oralore tle'canlo-<br />
ui svizzeri catlolici. E tulli promisero a<br />
nome de'ioro signori. Quanto a Mel<strong>di</strong>io-<br />
re Lussi ambasciatore de'7 cantoiìi cat-<br />
tolici, il quale poi ebbe ancora uiaiitlato<br />
dal cantone <strong>di</strong> Claris misto <strong>di</strong> cattolici ed<br />
eretici, prevalendo in esso i primi, debbo<br />
notare. Che fu accolto fuori della città qua-<br />
si da 60 prelati, e ricevè ospizio a spese<br />
del Papa , come si costumava dalla sua<br />
nazione Svizzera, qualora da essa parti-<br />
ìfano ministri per aifari ecclesiastici. Sic-<br />
ché in tutto il tempo <strong>di</strong> sua <strong>di</strong>mora in<br />
Trento ricevè mensilmente la provvisio-<br />
ne <strong>di</strong> 200 scu<strong>di</strong>; e parimenti secondo l'u-<br />
so svizzero, quantunque egli sapesse l'ita-<br />
liano, parlava per interprete.<br />
Altro più non rimanea per porre l'ultima<br />
mano a questa grand'opera,che la conferuìadelPapa.Un<br />
in<strong>di</strong>cibile conforto recò<br />
alla convalescenza <strong>di</strong> Pio IV l'annunzio<br />
della conclusione;e non avendo ancor for-<br />
te <strong>di</strong> tener concistoro, radunò a' 1 2 <strong>di</strong>cem-<br />
bre una congregazione concistoriale, ove<br />
rese informato il sagro collegio del buon<br />
successo, e debberò che a* 1 5 se ne ren-<br />
dessero grazie a Dio, con far solenni pro-<br />
cessioni dalla basilica <strong>di</strong> s. Pietro fino al-<br />
la chiesa <strong>di</strong> s. Maria sopra Minerva, ar-<br />
ricchite d'auìpia indulgenza. In questo<br />
mezzo eransi partiti <strong>di</strong> Trento i congie-<br />
gati e i presidenti, i quali aveano <strong>di</strong>stri-<br />
buiti 10,000 scu<strong>di</strong> d'oro agli uflìciali e<br />
a'vescovi poveri pel ritorno, e significate<br />
a vari vescovi, si oltramontani come ita-<br />
liani, <strong>di</strong>verse grazie loro concesse dal Pa-<br />
pa, secondo le precedenti petizioni <strong>di</strong> es-<br />
*i; e specialmente a'tcologi, a'prelati,e al-<br />
l'oratore poi'loghese aveano esposto cor-<br />
<strong>di</strong>alissimi ringraziamenti e larghissime of-<br />
ferte del Papa in ricompensa del gran ze-<br />
lo sempre da loro esercitato in sostegno<br />
della s. Sede, anzi coM'andDasciatore Pio<br />
IV volle farlo con un breve. Poco sla«\te<br />
giunsero in Roma i legali car<strong>di</strong>uul» Mo-<br />
VOL. LXXiX.<br />
TUE 345<br />
roni e Simonetta, poiché i car<strong>di</strong>nali Na*<br />
vagero e Osio aveano fatto calde istanze<br />
per restituirai alle loro chiese, preferen-<br />
dolo al rientrare nel Vaticano con assai<br />
maggior merito e gloria degli antichi<br />
trionfatori nel Campidoglio. Pio IV a'3o<br />
<strong>di</strong>cembre I 563 con nuova congregazione<br />
concistoriale rese grazie a Dio perchè il<br />
concilio <strong>di</strong> Trento già essendo somma<br />
mente celebre, avea sortito un fineemijienlemente<br />
felice e desiderevole. Lodò<br />
l'imperatore e i principi per avervi con-<br />
tribuito, altamente encomiando i<br />
car<strong>di</strong>-<br />
nali legati ed i padri; gran<strong>di</strong> lo<strong>di</strong> proferì<br />
a'car<strong>di</strong>nali Moroni e Simonetta, <strong>di</strong>chia-<br />
rando che nulla senza <strong>di</strong> loro si facesse<br />
in quanto riguardava i decreti del conci-<br />
lio, e secondo il <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> essi <strong>di</strong>e san-<br />
tissime <strong>di</strong>sposizioni. Quin<strong>di</strong> colla bolla<br />
Bene<strong>di</strong>ctus Deus^ de*26 gennaio i564,<br />
Bull, Rom. t. 4, par. 2, p. 168, sottoscrit-<br />
to da Pio IV e da 26 car<strong>di</strong>nali presenti<br />
in Roma, fra'quali il suo nipote s. Car*<br />
lo BorromeOfMovom e Simonetta, il Pa-<br />
pa solennemente approvò e confermò i de-<br />
creti del concilio ecumenico <strong>di</strong> Trento, e<br />
ne or<strong>di</strong>nò la rigorosa osservanza ed ese-<br />
cuzione, vietando e annullando qualuu-<br />
quearbilrario commento o interpretazio-<br />
ne sopra il medesimo. Quin<strong>di</strong> il Papa fa<br />
sollecito a spe<strong>di</strong>r la bolla a tutti i princi'<br />
pi cattolici, procurandone da per tutto<br />
l'accettazione, anche a mezzo <strong>di</strong> nunzi appositamente<br />
spe<strong>di</strong>li. Dipoi colla bolla In<br />
Prìncipis Apostolorum Sede^ÙQ 1 7 feb-<br />
braio 1 564, Bull, cit., p. 2 1 4, revocò qualunque<br />
indulto e privilegio concesso a<br />
chiunqiie, z/i/iw quae Concìlio Triden-<br />
tino adversantur. Avendo i padri anteriormente<br />
supplicato Pio IV <strong>di</strong> provve-<br />
dere air inter[)retazìone e schiariuiento<br />
de'dubbi che potessero nascere sopra alcun<br />
decreto del concilio, nella bolla <strong>di</strong> ap-<br />
provazione or<strong>di</strong>nò che si dovesse perciò<br />
ricorrere alla s. Sede; e poi con altra boi*<br />
la istituì la Congrc}^nzione car<strong>di</strong>nalizia<br />
del Concilio (^'.)j facendone prefetto il<br />
car<strong>di</strong>nal Moroni, alla quale
346<br />
T R E<br />
t;o (li vegliore sull'esecuzione esalta de»<br />
tiecreli del concilio Tridentino e <strong>di</strong> rife-<br />
rire i dubbi al soiunio Pontefice, il fjua-<br />
le soltanto dovea spiegarli; avendo nota-<br />
to nel citato articolo, che il cospicuo pre-<br />
lato segretario della niedesima,suole pub-<br />
blicare colle stampe il Thesaurus Reso-<br />
lutìonums. Congregalionis Concìlii, che<br />
scrive in nome del Papa per autorizzazione<br />
<strong>di</strong> Gregorio XIV. Ed il suo predeces-<br />
sore Sisto Vj con bolla avea conferito al-<br />
la stessa congregazione Tautorilà d'inter-<br />
pretare quelle cose soltanto del concilio<br />
<strong>di</strong> Trento, appartenenti alla riforma dei<br />
costumi, non quelle riguardanti il dogma.<br />
Di pili Sisto V obbligò i vescovi e lutti<br />
gli altri or<strong>di</strong>nari, <strong>di</strong> sottoporre alla censura<br />
della s. Sede ì decreti de'loro Sino<strong>di</strong><br />
provinciali e <strong>di</strong>ocesani. 11 Papa inoltre,<br />
non solo approva i Sino<strong>di</strong> óeWoccidente,<br />
ma anche dell'oriente e <strong>di</strong> tutte le altre<br />
parti del mondo. Colla bolla Sicutad sa-<br />
croruni Conciliorum^ de 1 8 luglio 1 564»<br />
^«//.cit. p. 178, Pio IV <strong>di</strong>chiarò che tut-<br />
ti i decreti del Tridentino, appartenenti<br />
alla riforma e al <strong>di</strong>ritto positivo, aveano<br />
cominciato ad obbligare alla loro osservanza<br />
fino dali.°del precedente maggio.<br />
Per ricompensare poi que'soggetli, ch'erano<br />
stati benemeriti delIaChiesa nel con-<br />
cilio <strong>di</strong> Trento, come riferisce il Novaes,<br />
Pio IV a' 12 marzo 1 565 creò car<strong>di</strong>nali:<br />
Bozzuti, Colonna, Galli, Pisani, Santacroce,<br />
Delfino, Boba, Boncompagni<br />
poi Gregorio XIII, Sforza, Pasqua dei<br />
Negri, Visconti, Castiglioni , Ferreri,<br />
Crecquyfirivelli,Coìnjnendone,Loniel-<br />
lifd. Orsini, Alciatì, SirletOy Paleotti,<br />
Crasso. Tutti i legati del concilio <strong>di</strong> Tren-<br />
to erano stali il flore del sagro collegio,scel-<br />
ti tra'più celebri teologi o sommi canoni-<br />
sti, abili nelle controversie, profon<strong>di</strong> nella<br />
conoscenza delle s. Scritture, accoppiando<br />
a sodo giu<strong>di</strong>zio singolare perspicacia,<br />
eminenti per prudenza e felice esperien-<br />
za negli affari. Troppo lungo sarei, se do-<br />
vessi nominare i vescovi e i teologi che<br />
lispleoderouo Del concilio per la loro vir-<br />
T il E<br />
tìi e sapere, però avendoli celebrati a'Io-<br />
ro luoghi. Il car<strong>di</strong>nal <strong>di</strong> Lorena condusse<br />
con se a Trento 1 4 vescovi, 3 abbati, 18<br />
teologi, e tra' quali si noverarono Qiolti<br />
<strong>di</strong> sommo merito, come Beaucaire vesco-<br />
vo <strong>di</strong> Metz, Eustachio <strong>di</strong> Bellay vescovo<br />
<strong>di</strong> Parigi, Pietro Danes vescovo <strong>di</strong> La-<br />
vaur,Nicolò Maillard decano della facoltà<br />
teologica <strong>di</strong> Parigi, Si montìVigor,Clau<strong>di</strong>o<br />
d'Espence, Clau<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Saintes. Meritano<br />
d'esseie nominati tra' vescovi spaguuoli,<br />
quasi tutti abili teologi, Cuvarruvias ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Città Piodrigo, Guerrero arci-<br />
vescovo <strong>di</strong> Granata, Ayala vescovo <strong>di</strong> Segovia,<br />
Antonio Agostino vescovo <strong>di</strong> Lerida<br />
poi arcivescovo <strong>di</strong> Tarragona: si può<br />
<strong>di</strong>re a un <strong>di</strong>presso la stessa cosa de' vescovi<br />
portoghesi, tra'quali valga per tutti a nuovamente<br />
ricordare l'arcivescovo <strong>di</strong> Braga<br />
deMartirijSÌ perla sua dottrina che per le<br />
sue virtù. Tra'teologi della penisola e de*<br />
due regni, almeno farò onorevole memo-<br />
ria <strong>di</strong> Francesco de Torres, Giovanni Vil-<br />
letta, Pietro Solo domenicano, Gaspare<br />
Car<strong>di</strong>llo, Pietro Fontidonio, Alfonso Salmerone<br />
gesuita, come de Torres teologo<br />
del Papa, e il i. "crasi trovato alle 3 aper •<br />
ture del concilio ; per non <strong>di</strong>re d' altri<br />
rammenterò Diego Pay va^PrancescoFor-<br />
rero, Melchiorre Cornelio. Altri vescovi<br />
e teologi erano venuti a Trento da altri<br />
regni e paesi <strong>di</strong>pendenti da'dominii spa-<br />
gnuoli, cioè dalla Sicilia, da Napoli, dalla<br />
Sardegna e da' Paesi Bassi. Condussero<br />
a Trento dotti teologi Francesco Richar-<br />
dot vescovo d'Arras, Antonio Havet ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Namur e Martino Rithow ve-<br />
scovo d'Ypri, fra 'quali Giovanni Hessels<br />
dottore, e Cornelio Gianseuio poii.** ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Gand, <strong>di</strong> verso da Giansenio d'infelice<br />
fama come autore del Giansenismo<br />
{V.). I vescovi italiani, chiari nella teo-<br />
logia positiva e nel <strong>di</strong>ritto, furono molti,<br />
tra' quali Sebastiano Vanzio vescovo <strong>di</strong><br />
Rimini,Giambaltista Osio vescovo<strong>di</strong> Rieti,<br />
Commendoue vescovo <strong>di</strong> Zante, Cam-<br />
peggi vescovo <strong>di</strong> Fellre. Tra gli uffiziali<br />
del Papa, Giambattista Castelli^ Scipione
T R E<br />
Lancello!li,ErcoIeSeveroli,UgoBoncòra-<br />
pagui, Gabriele Paleolli. I generali degli<br />
or<strong>di</strong>ni che aveano voce deliberativa nel<br />
concilio, erano anch'essi assai versati nella<br />
teologia enel<strong>di</strong>rilto positivo. Pochi vesco-<br />
\\ ledesciii inleivennero al concilio,e mol-<br />
ti mandarono de'teologi colie loro procu-<br />
re, ed i padri tennero per buone le loro<br />
scuse, avendo essi rappresentato, che non<br />
stimavano bene d'allontanarsi dalle loro<br />
<strong>di</strong>ocesi a cagione delle se<strong>di</strong>zioni e tumulti<br />
incessanti, eccitati dagli eretici, e perchè<br />
iion potevano lasciar in abbandono il loro<br />
gregge,in una circostanza in cui tutto eraa<br />
temersi dagli audaci e ostinati nemici della<br />
Chiesa. Trovaronsi al concilio 6 vescovi<br />
greci, due <strong>di</strong>Polonia,dued'Ungheria,uno<br />
<strong>di</strong> Doemia, uno <strong>di</strong> Croazia, tre d'Irlan-<br />
da, uno d' Inghilterra e tre dell' Illiria.<br />
Questi prelati venivano riguardati da'lo-<br />
lo colleglli assenti come rappresentanti<br />
<strong>di</strong> quelli che non aveano potuto assiste-<br />
re al concilio, e lutti insieme riceverono<br />
con venerazione le decisioni dottrinali <strong>di</strong><br />
questa augusta e veneranda assemblea.<br />
Fr. Paolo Sarpi dunque, e Pier Francesco<br />
Le Courayer canonico <strong>di</strong> s. Gene-<br />
veiia e poi dottore d' Oxford, sono fana-<br />
tici calunniatori allorché <strong>di</strong>cono che i padri<br />
e teologi del concilio <strong>di</strong> Trento non<br />
erano altro che scolastici. Le Courayer<br />
pubblicò una nuova traduzione in fran-<br />
cese della falsa Storia del concilio dì<br />
Trento, del malvagio fr. Paolo, e poi una<br />
Difcsaó'i quella traduzione contro legiu-<br />
ste censure che <strong>di</strong> essa si erano fatte. Fr.<br />
Paolo Sarpi visse a' tempi delle contro-<br />
versie nate tra la repubblica <strong>di</strong> Venezia<br />
e Paolo V, ed attizzò quanto potè il fuo-<br />
co della <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a. Posposto due volle da<br />
CleraenleVllIa'vescovati<strong>di</strong>Mellipotamo<br />
e <strong>di</strong> Nona, a cui l'avea proposto il senato<br />
a sua istanza, le ripidse furono assai sen*<br />
sibili al suo orgoglio; questi rifiuti mo-<br />
tivali dalle sue intrinsichezze cogli ere-<br />
tici calvinisti , co' quali teneva in molti<br />
punti, colmarono <strong>di</strong> veleno il suo cuore,<br />
e quui<strong>di</strong> il suo a^lio contro lu s. 5cde <strong>di</strong>-<br />
T R E 347<br />
venne sì violento, che nella sua storia si<br />
abbandonò alle satire più amare e alle ca»<br />
lunnie più atroci. Egli vi <strong>di</strong>pinse i Papi,<br />
i vescovi e la Chiesa stessa sotto i colori<br />
più o<strong>di</strong>osi. Dalle <strong>di</strong>sposizioni dell'autore<br />
si deve giu<strong>di</strong>care dell'opera. Le Coura-<br />
yer suo traduttore e annotatore, <strong>di</strong>ced'es*<br />
servisi adoperato colla stessa mente, che<br />
aveail Sarpi o Soave, e a <strong>di</strong>r il vero man-<br />
tenne assai bene la sua triste parola; anzi<br />
aggiunse nuovi errori a quelli <strong>di</strong> fr. Paolo,<br />
ne commentò l'opera, ne spiegò le salire<br />
e le calunnie, ch'erano nell'originale ma-<br />
scheratecon tutta l'arte possibile.Gli scrit-<br />
tori che combatterono Le Courayer sono<br />
tra gli altri il p. Hardouin gesuita, il<br />
p. Le Quien donaenicano, ambedue som-<br />
mi, l'irlandese Frennel, il prete Pelletier;<br />
oltre l'e<strong>di</strong>tto del car<strong>di</strong>nal Noailles arcivescovo<br />
<strong>di</strong> Parigi, portante la condanna<br />
<strong>di</strong> sue opere, ed una istruzione pastora-<br />
le con una lettera pastorale dello stes-<br />
so car<strong>di</strong>nale sullo stesso oggetto. Di que-<br />
sto sagrosanto concilio ecumenico cele-<br />
brato a nome<strong>di</strong> tutta la cristianità che so-<br />
spirava la pace della Chiesa cattolica dalhi<br />
provvidenza deslinata ad esser mai sem-<br />
pre in tempesta, ma se/npre ferma e infal-<br />
libile e quin<strong>di</strong> trionfante, secondo la promessa<br />
del suo <strong>di</strong> vin fondatore, ecco quanto<br />
ne scrisse il trentinosacerdote Pinamonti,<br />
pregando egli i protestanti a ponderare<br />
ben benelesueparole, che <strong>di</strong>chiarò paro-<br />
le d'amore e <strong>di</strong> verità. « I vescovi e i teo-<br />
logi consultori che composero il conci-<br />
lio <strong>di</strong> Trento si occuparono <strong>di</strong> due cose.<br />
L'(nia fu esaminare ed in<strong>di</strong> esporre chia-<br />
ra uìcnle la dottrini» generale della cri-<br />
stiana antichità, salendo fino a'tempi a-<br />
postolici, intornoa'punti che i seguaci <strong>di</strong><br />
Lutero, Cai vino, Zuinglio, ec. mettevano<br />
allora in ilubbio onegiivauo. Ad uomini<br />
dolli,((uali eiano ipiùdc'prelali o dottori,<br />
non riuscì l'esame e la decisione <strong>di</strong>llicile ;<br />
imperocché, ed aveaiw) alle mani la Scrit-<br />
tura .sai^ra, le decisioni de' Coz/c/V/V ante-<br />
riori, l'opere de'ss. /^fr//7, ossia Scrittori<br />
dc'priuii secoli; nonché quelle do' Jtfo/o'
348<br />
TRE<br />
gì posteriori i più accre<strong>di</strong>tali: ed esseri<br />
fio eglino venuti ila tutte le regioni cri-<br />
stiane non già prima infelle <strong>di</strong> eresia o<br />
<strong>di</strong> scisma, conoscevano troppo bene qtial<br />
fosse la credenza antica delle chiese particolari<br />
che per l'unità della fede formavano<br />
il gran corpo della cristiana chiesa.<br />
L'altra loro cura si fu prender notizia de'<br />
molli egravi <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni introdottisi nel cle-<br />
ro e nel popolo cristiano, ed apprestar-<br />
vi con saggi decreti <strong>di</strong> riforma e pronto<br />
ed eflìcace riparo e riroe<strong>di</strong>o. Perchè bisognava<br />
venire in chiaro <strong>di</strong> molte verità,<br />
e perciò movevansi o proponevansi de*<br />
dubbi, e perchè in punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina dagli<br />
uni volevasi una cosa e dagli altri vn<br />
altra, ci furono questioni e lunghi <strong>di</strong>battimenti,<br />
quali non mancarono nemmeno<br />
al concilio tenutosi in Gerusalemme<br />
dagli Apostoli ed Anziani (noterò, le <strong>di</strong>-<br />
spule cheinsorsero tra're ed i vescovi provano<br />
la libertà del concilio che vi regnò<br />
sempre; e Pio IV <strong>di</strong>ce nella bolla <strong>di</strong><br />
conferma, ch'egli avea permesso all'as-<br />
semblea la <strong>di</strong>scussione de'punti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sci-<br />
plina specialmente riservali alla s. Sede).<br />
Finalmente si venne al: Fisum est Spi-<br />
ritili Sanato etnohisj pubblicandosi i ca-<br />
noni e decreti ben ponderali dalla sagra<br />
assemblea. Tutta la Chiesa cattolica ri-<br />
conobbe, non senza esame da parte sua,<br />
infìno ad oggi,<strong>di</strong>mqiie pel lungo corso <strong>di</strong><br />
circa 3 secoli, essere conforme agli anti-<br />
lichi insegnamenti degli Apostoli e de'<br />
santi e dotti loro successori, e all'univer-<br />
sal credenza de' fedeli, la dottrina dog-<br />
malica e morale esposta da'Pa<strong>di</strong>i del<br />
concilio Tridentino; tutta la Chiesa ac-<br />
cettò ed eseguì, con poche locali eccezio-<br />
ni suggerite dalla prudenza , i salutari<br />
decreti <strong>di</strong> riforma. Nel dogana e nella<br />
raornle non si cangiò od innovò nulla ,<br />
perchè gli uomini non possono a quello<br />
che Dio rivelò o aggiungere o levar sil-<br />
labo;anzi i canoni tutti, s\ in questo con-<br />
cilio come negli altri , in ogni tempo si<br />
fecero per dannare i novatori: nella <strong>di</strong>-<br />
fcipliim sgoosi fatti ojolti cangia oienli e<br />
THE<br />
molte innovazioni, per le quali i costumi<br />
del clero e del popolo si corressero e mi-<br />
gliorarono <strong>di</strong> molto.Che importa mai che<br />
molli de'prelati fossero molli, avari, am-<br />
biziosi? Eglino, col fare i decreti <strong>di</strong> rifor-<br />
ma,che ptw dovettero fare, dannarono se<br />
slessi, e la Chiesa tutta danna ancor og-<br />
gi ed essi e i loro simili. Per chi ha sano<br />
inten<strong>di</strong>mento è questa prova novella che<br />
Quegli il quale <strong>di</strong>sse agli Apostoli e a'ioro<br />
successori: isg^o vobisciim sum usane ad<br />
coiisummationem saeeuli, obbliga, onni-<br />
potejìle qual è, ad insegnare la verità e<br />
a volere il buon costume il corpo unito<br />
de' vescovi, anche quando molti <strong>di</strong> loro<br />
amasio poco l'uno e meno l'altro." Arro-<br />
gè quanto leggo in un altro scrittore.^ Si<br />
suole obbiettare che i re e molti vescovi<br />
non erano mossi da mire puree sincere,<br />
e che vi furono sovente degl'intrighi nel<br />
concilio ; che quin<strong>di</strong> non si può asserire<br />
essere stato sempre retto dalle ispirazioni<br />
dello Spirilo santo. Noi convegniamo che<br />
le passioni esercitino quasi ovunque il loro<br />
impero, e che l'ambizione, la gelosia, ed<br />
altri fini colali ponuo cacciarsi fino dentro<br />
al santuario, coprendosi sotto finto sem-<br />
biante; ma r obbiezione che qui si vuol<br />
muovere al concilio Tridentino può avei*<br />
luogo ezian<strong>di</strong>o rispeltoa'primiconciliige-<br />
nera li; e non pertanto i protestanti li rice-<br />
vono quanlunqtie paia che in essi sieno sta*<br />
le assai più <strong>di</strong> cpieste viste particolari, che<br />
non furono a Trento in alcuni vescovi.Del<br />
rimanente abl)iamo osservalo, e questo è<br />
un fatto evidente, che il concilio <strong>di</strong> Tren*<br />
lo fu un' assemblea <strong>di</strong> prelati e <strong>di</strong> teolo-<br />
gi celebri sì per la loro pietà come pel<br />
loro sapere. Si suppongano pure quanto<br />
si vuole delle passioni degli uomini, e che<br />
queste abbiano anco operato; ma nulla<br />
se ne potrà per questo concludere con-<br />
tro i cattolici. Imperciocché in virtù del-<br />
le promesse <strong>di</strong> Gesù Cristo, e della pro-<br />
lezione speciale ch'egli accorda alla sua<br />
Chiesa, i pastori insegneranno setnpre la<br />
verità <strong>di</strong> snlufe, e la vera fede durerà ferma<br />
sino alla fiue de'secoli, senza che vi
T R E<br />
sin mestieri ricorrere assolutamente alla<br />
Ili villa ispirazione". Il Bercaslel, Storia<br />
del cristianesimo, t. 2r, n.° 2(S3, cele-<br />
bianilo in un quadro l'eccellenza e l'in-<br />
tlicibile utilità <strong>di</strong> questo venerabile con-<br />
cilio, <strong>di</strong>ce: j>Fu composto, singolariuen.<br />
le negli ultimi due anni, <strong>di</strong> personaggi <strong>di</strong><br />
tulli i popoli e <strong>di</strong> tutte le nazioni, in cui<br />
la velila cattolica è conosciuta, vescovi,<br />
dottori, regolari e secolari, e perfino am-<br />
basciatori, i più eminenti in sapienza e<br />
ili dottrina, in profon<strong>di</strong>tà e in sagacità<strong>di</strong><br />
genio, in capacità per gli all'ari, in pro-<br />
bità, in religione, in tenera pietà e in costumi<br />
innocenli.il capo che reggeva mem-<br />
bri così degni era Pio IV, o piuttosto s.<br />
Carlo Borromeo (da Roma e qual Segre-<br />
tario <strong>di</strong> stato, e car<strong>di</strong>nale arcivescovo <strong>di</strong><br />
Milano),<strong>di</strong> cui fa l'elogio il solo nome,e dal<br />
quale ilPapa suo zio, estimatore del meri-<br />
to, prendeva tanto meglio le impressioni,<br />
quanto che l'umile car<strong>di</strong>nale, dopo la ri-<br />
cerca del bene, null'altro avea maggiormente<br />
a cuore che <strong>di</strong> fuggir la gloria, e <strong>di</strong><br />
farla riverberare sul capo nel cui nonie e-<br />
gli agiva (sì in Roma nel presiedere i con-<br />
sulti e le congregazioni, che nel carteggio<br />
co'car<strong>di</strong>nali legali al concilio). Quanto al<br />
numero slesso de'padri, questo fu tale a<br />
Trento, che avuto riguardo alloslato pre-<br />
sente del mondo cristiano, alla estensio-<br />
ne delle <strong>di</strong>ocesi, alla riduzione dell'anti-<br />
ca moltitu<strong>di</strong>ne de'vescovi, e alle <strong>di</strong>flìcol-<br />
tàche incontrano sotto i governi moder-<br />
ni, in occasione della convocazione e del-<br />
la celebrazione de'concilii, questo passerà<br />
senza contrad<strong>di</strong>zione pel più numero-<br />
so che sia stato possibile <strong>di</strong> congregare.<br />
Tulle le piaghe dellaChiesa vi furono sco-<br />
perte e scandagliale, estralla con ferma<br />
mano la corruzione, ed applicali i più at-<br />
tivi rime<strong>di</strong>, senza riguardo alle strida de-<br />
gl'iiifermi, a*sislemi delle scuole, a' pre-<br />
giu<strong>di</strong>zi delle nazioni, all'urto delle opi-<br />
nioni e degl'interessi, talvolta così violen-<br />
to, che la ricerca slessa del maggior bene<br />
cagionò e perUubazioni e scandali.Ma<br />
siccoiDe il crogiuolo non può che puri-<br />
VOL. LXXIX.<br />
TRE 349<br />
ficai- roi'O, questa sorle <strong>di</strong> lotte non servì<br />
che a dare alla verità tutto il suo splen-<br />
dore e la sua consistenza. L'esempio da-<br />
to da Pio IV nell'accettare i decreti del<br />
concilio, e farlo promulgare per tutto lo<br />
StatoPontificìo^ fu seguito in molli stali e<br />
regni. Essi furono solennemente accettati<br />
peli.°dal senato della repubblica <strong>di</strong> Ve-<br />
nezia, e falli pubblicare nella messa cantata<br />
della patriarcale basilica <strong>di</strong> s. Marco,<br />
con or<strong>di</strong>ne a tutti i pastori de' suoi do-<br />
minii <strong>di</strong> osservarli e <strong>di</strong> farli esattamente<br />
osservare. Per questa mirabile pi^ontez-<br />
za e zelo esemplare il Papa ricolmò <strong>di</strong> lo-<br />
<strong>di</strong> i veneziani con magnifica bolla, e a'<br />
IO giugno 1 564 donò pel loro ambascia-<br />
tore in Roma il Palazzo apostolico <strong>di</strong><br />
s. Marco {T\), e nella sala regia <strong>di</strong> quel-<br />
lo Valicano pose una lapide in onore del-<br />
la repubblica, per l'eroica <strong>di</strong>fesa presa <strong>di</strong><br />
Alessandro JII: la repubblica noljilmen-<br />
le corrispose alle pontificie grazie,con assegnare<br />
a Venezia pel Nunzio(F^\\ mae-<br />
stoso palazzo Grilli. Tra're il i.^che ac-<br />
cettò il concilio senza alcuna limitazio-<br />
ne fu il giovane Sebastiano re <strong>di</strong> Po/*-<br />
?og-rtr//o. Ricevuta ch'egli ebbe la bolla <strong>di</strong><br />
conferma, ne fece ringraziare Pio IV, si<br />
rallegrò secolui della felice riuscita delle<br />
sue fatiche, promise <strong>di</strong> sostenere con tut-<br />
te le forze, così l'aulorilà della Sede apo-<br />
stolica, come la <strong>di</strong>gnità del concilio, e pro-<br />
testò che nulla stavagli maggiormente a<br />
cuore, che <strong>di</strong> farne osservare le decisioni<br />
dogmatiche e i regolamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipli-<br />
na da tutti i suoi sud<strong>di</strong>ti portoghesi, in-<br />
<strong>di</strong>ani e africani, con una inviolabile fe-<br />
deltà. In<strong>di</strong> lo ricevè la <strong>di</strong>eta del regno <strong>di</strong><br />
Polonia, per opera del celebre nunzio<br />
Commendone, che trionfò <strong>di</strong> lutti gli q.<br />
stacoli, prodotti da' torbi<strong>di</strong> che agitava-<br />
no il regno, dal debole governo <strong>di</strong> Sigismondo<br />
li, dalla deplorabile con<strong>di</strong>zione<br />
in cui trova vasi quella chiesa per opera de'<br />
Socinìani e altri eretici, ed essendo il pri-<br />
inaleaicivescovo<strong>di</strong> Gnesna in corrispondenza<br />
co' protestanti per sottrarsi dalU<br />
<strong>di</strong>pendenza della s. ^ede e farsi <strong>di</strong>chiu-<br />
23*
3jo T K e<br />
rare capo della chiesa <strong>di</strong> Polonia. IVI3 B^i-<br />
lippo 11 dopo alcuni indugi ecavillazio-<br />
ni, ad onla del suo zelo religioso, forse<br />
offeso perchè erasi terminato contro le<br />
sue intenzioni, Io pubblico ne' suoi re-<br />
gni <strong>di</strong> Spagna^ de' Paesi Bassi, <strong>di</strong> ^SY-<br />
cilia e <strong>di</strong> Napoli, senza alcuna restrizio-<br />
ne formale con certe mo<strong>di</strong>ficazioni, poi-<br />
ché vi pose una chiu»;(ila ri*>petto ad al-<br />
cuni punti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina, per conservare<br />
1 suoi <strong>di</strong>ritti e del suo regno, o almeno<br />
quelli che intendeva apparteneigli, pre-<br />
tendendo la preminenza almeno 1' eguaglianza<br />
pel trattamento colla Fran-<br />
cia, il ricevin»enlo de'decreti nella Spa-<br />
gna e in Portogallo, sottomise al conci-<br />
lio i paesi occidentali de'due mon<strong>di</strong>, par-<br />
te dell'^mer/cYZ, parte óeW In<strong>di</strong>e orien-<br />
tali, e parecchie contrade dell'^^*7c«.<br />
Quanto alla Germania^ sebbene i pro-<br />
testanti non vollero accettarlo, e si sca-<br />
gliarono da forsennati con declamazioni<br />
e invettive, il Pgpa ottenne dall'imperatore<br />
Massimiliano II, nello stesso 1 564<br />
succeduto al padre Fer<strong>di</strong>nando 1, che i<br />
decreti del concilio <strong>di</strong> Trento vi sarebbe-<br />
ro pubblicali': es">i do[)0 alqutH»li ritar<strong>di</strong><br />
e<strong>di</strong>nicollà furono formalmente accettali<br />
nella <strong>di</strong>eta d'Augusta, fuorché certi pun-<br />
ti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina, da' quali i tedeschi bramavano<br />
d'essere <strong>di</strong>spensati. Essi vennero<br />
parimenti ricevuti dalle principali chie-<br />
se della nazione e da'<strong>di</strong>versi concilii te-<br />
nutisi : per modo che la riforma vi é qua-<br />
si interamente osservata, salva la proibi-<br />
zione <strong>di</strong> possedere molti benefìzi iucom-<br />
patibili. Si é preteso con questa tolleran-<br />
za <strong>di</strong> rendere più possenti i vescovi prin-<br />
cipi, per metterli in islato <strong>di</strong> resistere al-<br />
le violenze degli eretici ; unione <strong>di</strong> ve-<br />
scovati, che cessò quando i vescovi nel<br />
principio del secolo corrente furono spo-<br />
gliati (.lei dominio temporale. Successivamente<br />
furono celebiali altri concilii per<br />
resecuzionedel concilio <strong>di</strong> Tre«»to, come<br />
in Toledo, Reims,Milano,Novara, Bordeaux,<br />
e negli allri luoghi che descrissi<br />
a'ioro Brlicoli. In Francia la regina Ca-<br />
T II E<br />
lerina de Me<strong>di</strong>ci ne impedì la pubblica-<br />
zione legale, col prelesto che vi erano condannale<br />
le commende, e molli altri usi<br />
dalla <strong>di</strong>sciplina stabiliti nel regno. Il prin-<br />
cipio delle <strong>di</strong>fficoltà era la prolesta che<br />
gli an)basciatori <strong>di</strong> Francia, dopo esser-<br />
si ritirati malcontenti dql concilio, avea-<br />
no fatto per ispiegare i mplivi della lorq<br />
condotta. Aveaiio rappresentalo lutti i de-<br />
creti <strong>di</strong> riforma falli dopo il loro ritiro,<br />
come formali espressanienle per <strong>di</strong>striig-<br />
gere i <strong>di</strong>ritti del regno e l'autorità del re.<br />
Esagerazione, <strong>di</strong>ce il Bercaslel, che sicu-<br />
ra mente si risentiva del genio arden te del-<br />
Tambascialoredu Ferrier, e che forse gli<br />
serviva a colorire la sua inconsideratezzE^<br />
o la sua ostinazione; ma non era njenq<br />
sicuro che le consuetu<strong>di</strong>ni del regno vi si<br />
trovavano piegiu<strong>di</strong>cate in molti luoghi.<br />
Altro ostacolo alla solenne accettazione,<br />
alla pubblicazione del concilio, eia il<br />
timore d'ii ritare i calvinisti ugonotti <strong>di</strong>-<br />
venuti numerosi, i quali lo riguardavanocome<br />
un manifesto <strong>di</strong> proscrizionecon-<br />
tro <strong>di</strong> loro, per cui non avrebbero lascia-<br />
to <strong>di</strong> correre all'armi, onde prevenirne<br />
le conseguenze. Tale fu la risposta del re<br />
Carlo IX al nunzio Lodovico Antonini, a<br />
lui inviato per alfrettare la pubblicazio-<br />
iie del concilio. MoslrosM il re pieno <strong>di</strong><br />
venerazione verso la s. Sede, non menq<br />
che <strong>di</strong> sommissione alle decisioni catto-<br />
liche; assicuro che farebbe mettere in e-<br />
secuzione i decreti del concilio, ma allo-<br />
ra non permetterlo la prudenza, alla vi-<br />
sta de'lorbi<strong>di</strong> in cui gli eretici potevano<br />
imuiergere nuovamente il regno, e anco<br />
con maggior pericolo. Il parlamento del<br />
regno vi si of)pose apeitamente. Ma il re<br />
Enrico III nell'or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> Blois dej<br />
1579,<br />
^' ^^^^ eseguire gli articoli parti-<br />
colari <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina pcescritli dal concilio,<br />
li clero <strong>di</strong> Francia, già nella sua assein-<br />
blea generale del 1567, chiese la pubblir<br />
c.izione e l'esecuzione de'decreti del con*<br />
cilio, e replicò le sue istanze nel 1096,<br />
1597, 1098, j6oo, 1602, i6o5, 1606,<br />
1 609. Enrico IV mando LUI e<strong>di</strong>tto al pur-
TUE<br />
lijinentc) <strong>di</strong> L^ai'ìgi su questo oggetto; ma<br />
«jMcsIa corte ricusò eli registrarlo. Tutte<br />
(jiiesteilillicoltànon venivano, che (.la cer-<br />
ti decreti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina, che non ei jino con-<br />
foitni alle visanjfe del regno. Non è già<br />
phe in Francia non $i osservino i decreti<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina falli a Trento, raa non han-<br />
no forza <strong>di</strong> legge, se non [)erchè il re li ha<br />
messi ne'suoi or<strong>di</strong>narnenli. 1 concili! provinciali<br />
riceverono anch'essi la massima<br />
parte delle regole <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipIinaf.aieaXien<br />
lu,e ne raccomandarono l'esatta osservan-<br />
za. Seuihra che l'ulliina prova del clero<br />
<strong>di</strong> Francia, per ottenere la pubblicazio-<br />
ne legale,si facesse nell'assemblea degli sla-<br />
ti del i 6 1 4 e 1 6 I 5j almeno «piesla fu l'ul-<br />
tima che siasi fatta nota al pubblico.Quau-<br />
(o alle decisioni dogmatiche, elleno ven-<br />
nero ricevute in F»ancia collo slesso ri-<br />
spetto che quelle degli altri concilii ge-<br />
nerali : e questa era la risposta che i re<br />
<strong>di</strong> Francia <strong>di</strong>erono alle rimostranze del<br />
clero. Ciò provano in certo modo anche<br />
convincentenìenle i teologi francesi, ap-<br />
poggiati agli scritti de'vescovi dei legno,<br />
e <strong>di</strong> molli altri gravissin)i autori. Carlo<br />
liu Moulin,roiacolo della giurispruden-<br />
za francese, il quale fu prima calvinista,<br />
poi luterano, e che persqaso che fuoi'i<br />
della Chiesa cattolica non trovasi l'e-<br />
terna salute (della quale ma-i§ima ripar-<br />
lai a Tra<strong>di</strong>zione, col <strong>di</strong>chiarato dal sou)-<br />
ino Pontefice Pio IX), ebbe la ventura<br />
il'essere convertito dal celebre Clau<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
Kspense,e morì tra le sue braccia neh ti66,<br />
pon sentimenti perfellampnte ortodossi,<br />
accorda anche nelle sue Consulte sul ri-<br />
cevimento del concilio <strong>di</strong> IVentOyche non<br />
vi fu oiai alcuna eccezione riguardo a'de-<br />
preti appartenenti alla fede, alia dotlri-<br />
|)a, alle costituzioni della Chiesa, ed alia<br />
riforma de' costumi e delle persone; ma<br />
del resto fu <strong>di</strong> parere che non si dovesse<br />
accettarlo, quando fu proposto al suddet-<br />
to parlamento, perchè il concilio or<strong>di</strong>na,<br />
riguardo al governo interno <strong>di</strong> Francia,<br />
a'du'ilti delU corona, alla <strong>di</strong>gnità e alla<br />
jnaestà del re, airauturilà de'suoi e<strong>di</strong>lli,<br />
T [{ E 35»<br />
ed a quella delle sue corti sovrane e degli<br />
stati generali della nazione, egualmen-<br />
te che a'<strong>di</strong>ritti, libertà e immunità della<br />
chiesa gallicana. Le obbiezioni <strong>di</strong> duMoulin<br />
contro il concilio vennero sodamen-<br />
te confutate da Pier Gregorio <strong>di</strong> Tolo-<br />
sa. In sostanza, nella Francia, il concilio<br />
<strong>di</strong> Trento vi è ricevuto quanto alla dot-<br />
trina : il dogma eli' egli contiene vi è in-<br />
segnalo, come in tutte le altre pa^li del-<br />
la Chiesa : vi si ha una profonda venera-<br />
zione per l'augusta assemblea che lo cele-<br />
brò,e visi riguarda come un concilio veramente<br />
ecumenico. La chiesa <strong>di</strong> Francia a-<br />
dotlò altresì molti regolamenti utilissimi<br />
fatti dal concilio, come conformi allo spi-<br />
rito de'canoni antichi; ma quanto a tut-<br />
ta la <strong>di</strong>sciplina non è ricevuto per più ra-<br />
gioni, ed ecco le più essenzwli, secondo gli<br />
scrittori francesi, i." Perchè egli deroga<br />
in molti luoi^hi agli usi ricevuti nel re-<br />
gno, l decreti compresi nelle due ultime<br />
sessioni <strong>di</strong>spiacquero a u)ollissimi; non si<br />
è potuto risolversi d'accordare che i ve-<br />
scovi avessero facoltà <strong>di</strong> procedere coptro<br />
i secolari, con ammende e prigionia. 2.**<br />
Non si potè nemmen passare, che il con-<br />
cilio privi 1' imperatore, i re, e gli altri<br />
principi della proprietà del dominio do'<br />
luoghi, ne'quali permettessero il duello;<br />
perchè si sostiene che la podestà de'prin-<br />
cipi viene da Dio, e nessuno può loro to-<br />
glierla, né restringerla. 3. "Non si potè ap-<br />
provare che il concilio definisse sopra il<br />
padronato laico, fondandosi su questa<br />
supposizione, che lutti i benefizi sono li-<br />
beri, se il padronato non è fondato; e so-<br />
Stenevasi pel contrario, che le chiese noi^<br />
hanno beni temporali, che non venganu<br />
dalla liberalità de'secolari. 4-° Si fecero<br />
pure doglianze della rimissione delle cause<br />
criminali da'vescovi ql Papa, quando<br />
ì concilii provinciali e nazionali ne deb-<br />
bono easer giu<strong>di</strong>ci. Si <strong>di</strong>sse, che questo<br />
derogava non pur all'uso <strong>di</strong> Francia e al<br />
concordalo fallo Iru Leone X e France-<br />
sco!, il quale uoii vuole che i sud<strong>di</strong>ti del<br />
re sicno obliligati <strong>di</strong> andar in purkuna a
352 TRE<br />
litij»nre a Roma; ma ezian<strong>di</strong>o a' cnnnni<br />
fl«'concilii,che vogltono,che le cause sieuo<br />
giu<strong>di</strong>cale sopra il luogo. Non si appro-<br />
vò nemmeno, che il concilio permettesse<br />
«'men<strong>di</strong>canti <strong>di</strong> posseder beni slabili. 5°<br />
Si trovò, ch'egli avea ferita la giuris<strong>di</strong>-<br />
zione de're e de' magistrali, e che si era<br />
attribuita un'autorità eh' egli non avea.<br />
6° Che lungi, che il concilio <strong>di</strong> Trento<br />
abbia a riconoscere la superiorità de'cou-<br />
eilii generali sopra ilE*apa,come con erro-<br />
re funestissimo che confutai in tanti luo-<br />
ghi, prelesero d'insegnare il famoso Sinodo<br />
(V.) <strong>di</strong> Costanza e il conciliabolo <strong>di</strong><br />
Basileaj pareva piuttosto ch'egli favo-<br />
risse l'opinione opposta, assoggettando<br />
nell'ulliuja sessione i suoi decreti al giù-<br />
<strong>di</strong>zio del Papa, e <strong>di</strong>chiarando che «-/et'o-<br />
no essere ìnt»si salva Vautorità della s.<br />
Sede. Ma anche a Sinodo ed a Svizzera<br />
riparlai <strong>di</strong> quali elementi fu composto il<br />
sinodo <strong>di</strong> Costanza e come si procede; che<br />
non potè esser legale lino alla convoca-<br />
zione del vero e legittimo Gregorio Xll;<br />
che prelese tumultuariamente <strong>di</strong> defini-<br />
re la superiorità del concilio sopì a il Papa,<br />
per farsi strada a deporre Giovanni<br />
XXllI, ma crealoda un altro concilio non<br />
convocato dal Papa, cioè a <strong>di</strong>sfare l'opera<br />
da se fatta già a Pisa. Lo stesso concilio <strong>di</strong><br />
Trento confessò: Che il sommo Pontefi-<br />
ce è il Vicario <strong>di</strong> Dio (Z-^.) sulla terra, e<br />
che ha la primazia su tulle le chiese. Del<br />
Conciliabolo <strong>di</strong> Basilea, quel vocabolo<br />
<strong>di</strong>ce tutto, e il suo cattivo operalo lo ri-<br />
provai ne'citali e altri articoli. Finalmen-<br />
te non fu ricevuto apertamente il conci-<br />
lio in Francia, pel punto che il concilio<br />
permette al Papa <strong>di</strong> avocare a Roma le<br />
cause degli ecclesiastici pendenti davanti<br />
l'or<strong>di</strong>nario, e per altri molivi ancora, che<br />
ponno vedersi nel Pallavicino. Ma lutto<br />
questo non impe<strong>di</strong>sce, ripeto ancora una<br />
volta, che tutti i francesi cattolici non ab-<br />
biano ricevuta ed adollata la dottrina del<br />
concilio ; che non credano essi <strong>di</strong> cuore e<br />
non confessino colla bocca tulle quante<br />
le verilàcaUoliche,che il sagiosaulo eoa-<br />
T R E<br />
cilio insegna; ch
TRE<br />
pei vocabolo riforiunzione. Qiianlo a*Pa«<br />
pi, ;iliri iis(>etti ti resero circospelli dal<br />
convocare il concilio, per ricordarsi del<br />
inemorjibile dello <strong>di</strong> s. Gregorio IVazian-<br />
reno, che non avviene mai senza qualche<br />
peri( olo e qualche scandalo una congre-<br />
gazione <strong>di</strong> sacertlolijperchèdove sono più<br />
lesle e più cuori, ivi è sempre qualche<br />
<strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> pareri e <strong>di</strong> voleri: la <strong>di</strong>scor-<br />
<strong>di</strong>a parlorisce il contrasto, e il contrasto<br />
cos'i negli umori del corpo come dell'anima,<br />
è origine della corruzione. Aveano<br />
in mente i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni assai freschi <strong>di</strong> Ba-<br />
silea. Sapeano essere regola <strong>di</strong> tulli i prin-<br />
cipi non adunare senza necessitagli sta-<br />
ti generali. Vedevano che la riduzione degli<br />
eretici era impossibile per questo mez-<br />
zo: e dall'altro canto in una moltitu<strong>di</strong>-<br />
ne <strong>di</strong> persone, per lo più non esperte del<br />
governo de'popoli, si potea dubitare non<br />
sorgessero concetti slranie<strong>di</strong> gran<strong>di</strong>sturbo<br />
al bene della Chiesa, a'quc<strong>di</strong> non po-<br />
tesse il Papa o consenlue senza pubbli-<br />
co danno, o ripugnare senza pubblico <strong>di</strong>-<br />
spiacere. Parlando il Pallavicino libera-<br />
mente, slima altresì, che non a tulli que*<br />
Popi in tempo de'quali si trailo <strong>di</strong> adu-<br />
nare il concilio, fosse caro che alcune lo-<br />
ro azioni comparissero alla vista d'un tal<br />
teatro; e specialmente l'allei lo u,* Parenti<br />
(y.)i che in alcuni <strong>di</strong> loro fu smodera-<br />
to. Era da temersi ancora che non si risuscitasse<br />
la fasti<strong>di</strong>osa <strong>di</strong>sputa della mag-<br />
gioranza tra il concilio e il Papa; la quale<br />
per <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a fra loro necessitasse al <strong>di</strong>-<br />
sciogiimento con grave scandalo della<br />
Chiesa. ÌVIa nel resto, che il concilio fosse<br />
per volere lo scemauie«>lo deiraulorilà<br />
pontifìcia, non era materia <strong>di</strong> ragionevo-<br />
I
35:4<br />
TRÉ<br />
bunalì delPapa; e fìnalmente <strong>di</strong> lanli af-<br />
fari sopra cui è dato al vescovo dal con-<br />
cilio, che proceda come delegato della Se-<br />
<strong>di</strong>a apostolica, ciò che quanto all'accre-<br />
scere la podestà de'vescovi riesce lo sles-<br />
so che se procedessero senza rappresen-<br />
tanza d'altrui persona. Conclude il Pal-<br />
lavicino: questo è il guadagno <strong>di</strong> potenza<br />
che ha fatto la corte <strong>di</strong> Roma al conci-<br />
lio <strong>di</strong> Trento. Di piìi prova il Pallavicino<br />
l'autorità del Papa, la sua preminen-<br />
za costituita da Gesù Cristo, che esercita<br />
in tutti i concilii, sia nel governarli, sia<br />
nel confermarli qual capo dellaChiesa cat-<br />
tolica e padre comune de' fedeli; la sua<br />
superiorità al concilio e la sua infalli-<br />
bilità nelle cose della fede, la quale si a-<br />
scrive anche e soltanto al concilio in vir-<br />
tù della pontificia conferma de'suoi de-<br />
creti, quin<strong>di</strong> dell'obbligo che corre a tut-<br />
ti i cattolici <strong>di</strong> stare alle decisioni del Pa-<br />
pa, che ha la piene/.za della podestà e del-<br />
la giuris<strong>di</strong>zione, eguale a quella <strong>di</strong> s. Pie-<br />
tro nel reggimento dellaChiesa universale,<br />
ed è perciò che la sua podestà non<br />
si può restringere ne da'vescovi, ne da*<br />
concilii. Dopo aver tentato colla mia po-<br />
chezza <strong>di</strong> dare un simulacro del gran con-<br />
cilio <strong>di</strong> Tt ento, finirò quest'articolo col-<br />
le parole del Bercastel."Termii»iamo con<br />
li uà riflessione venerale, e feconda <strong>di</strong> con •<br />
seguenze non men naturali che <strong>di</strong>mostra-<br />
tive. Il concilio <strong>di</strong> Trento dalla i.'sua a-<br />
pertura nel r 54^, fino alla sua conclusione<br />
nel 1 563, ha durato 18 anni, senza con-<br />
ta re lo spazio compreso fra la nascita del-<br />
l'eiesiache lo fé' congregare, e le congiun-<br />
ture in cui fu possibile <strong>di</strong> congregarlo<br />
TRE<br />
rcilmente;!! chefu in tutto più <strong>di</strong> 4o anni.<br />
Ora in tutto questo lungointcrvalio, qua'<br />
progressi non fece l'eresia ? qual audacia^<br />
qual insolenza non prese? ma qual fu la<br />
reale sua sommissione dopo la sentenza<br />
d'un concilio, a cui precedentctncnte dessa<br />
erasi appellata in termini così sommessi<br />
e religiosi? Da ciò può inferirsi qua-<br />
li sieno le mire <strong>di</strong> tutte le genti <strong>di</strong> setta<br />
e <strong>di</strong> partito, nelle loro appellazioni al fu-<br />
turo concilio, e giu<strong>di</strong>chiamo ciò che se-<br />
riamente se ne può aspettare."<br />
TRFiSANO (s.), prete. Nato in Irlan-<br />
da, lasciò la patria per recarsi a pre<strong>di</strong>-<br />
care il vangelo in Francia, dove fu elet-<br />
to a parroco <strong>di</strong> Mareuil sulla Marna. Ces-<br />
sò <strong>di</strong> vivere nel sesto secolo. Le sue re-<br />
liquie si custo<strong>di</strong>scono con grande vene-<br />
razione ad Avenay nella Sciampagna, e<br />
trova usi pure alcune <strong>di</strong> lui ossa a l^ontaux-Dames<br />
nella Brie, rinchiuse in reli-<br />
quiario d'argento, la quale reliquia vi fu<br />
portata da Avenay. E' onorato il 7 feb-<br />
braio.<br />
TRESENE o TREZENE. Sede ve-<br />
scovile del Peloponneso, nella provincia<br />
<strong>di</strong> Eliade. Veramente vi furono due ve-<br />
scovati <strong>di</strong> tal nome eretti nel secolo V 1 II<br />
o IX, uno nella Messenia e chiamato anche<br />
Troezerif Tresine, Zemenej V ahvo<br />
nell'Argolide denominato pure Damala,<br />
ambedue sufTraganei della metropoli<br />
<strong>di</strong> Corinto. Si conoscono due vescovi <strong>di</strong><br />
Tresene nell'Argolide, cioè Antonio che<br />
Irovossi al VII concilio generale, e Joa-<br />
saphchesottoscrisse la deposizione <strong>di</strong> Joa-<br />
saph patriarca <strong>di</strong>Costantinopoli neh 564-<br />
OrieUS <strong>di</strong>r, t. 2, p. 244'<br />
FINE DEL VOLUME SETTAINTESIMONONO.
28606<br />
^ X )( y X<br />
f ^ / /r
BX 841 .1167 1840<br />
SriCR<br />
fioroni ,<br />
Gaetano,<br />
1802-1883.<br />
<strong>Dizionario</strong> <strong>di</strong> eru<strong>di</strong>zione<br />
<strong>storico</strong>-<strong>ecclesiastica</strong><br />
AFK-9455 (awsk)