Dispense - Dipartimento di Matematica e Informatica
Dispense - Dipartimento di Matematica e Informatica
Dispense - Dipartimento di Matematica e Informatica
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
CAPITOLO 1. NOZIONI PRELIMINARI 9<br />
1.1.4 Automorfismi <strong>di</strong> un campo finito<br />
Il gruppo <strong>di</strong> automorfismi <strong>di</strong> un campo finito si può facilmente determinare.<br />
Teorema 1.14. Sia q = p h , h primo. Allora il gruppo degli automorfismi <strong>di</strong> Fq è il<br />
gruppo ciclico <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne h generato da<br />
σ : x ↦→ x p .<br />
Dimostrazione. Si è già visto come σ sia automorfismo <strong>di</strong> ogni campo finito <strong>di</strong><br />
caratteristica p > 0. Si noti che la i-ma potenza <strong>di</strong> σ è<br />
σ i : x ↦→ x pi<br />
.<br />
L’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> σ è uguale a h: chiaramente σh = id, ed inoltre se fosse σi = id per i < h<br />
si avrebbero q > pi ra<strong>di</strong>ci del polinomio Xpi − X.<br />
Proviamo ora che non ci sono automorfismi <strong>di</strong>versi dalle h potenze <strong>di</strong> σ. Osserviamo<br />
che ogni automorfismo φ <strong>di</strong> Fq fissa Zp elemento per elemento, dovendo essere φ(1) = 1,<br />
φ(1+1) = φ(1)+φ(1) = 1+1, e così via. Sia w un generatore del gruppo moltiplicativo<br />
<strong>di</strong> Fq, e sia m(x) il suo polinomio minimo su Zp. Chiaramente il grado <strong>di</strong> m è minore o<br />
uguale <strong>di</strong> h, il grado dell’estensione Fq : Zp (in realtà si può <strong>di</strong>mostrare che deg(m) = h).<br />
Si osservi che φ(w) deve essere ancora una ra<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Pw dato che φ ne fissa i coefficienti.<br />
Essendo il numero <strong>di</strong> tali ra<strong>di</strong>ci minore o uguale a h, l’asserto è <strong>di</strong>mostrato.<br />
1.2 Spazi proiettivi sopra un campo<br />
Sia P r (F ) uno spazio proiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione r sopra un campo F . L’insieme dei suoi<br />
punti è costituito da tutte le (r + 1)-ple <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> F , P = (x0 : x1 : . . . : xr), non<br />
tutti nulli, definite a meno <strong>di</strong> un fattore <strong>di</strong> proporzionalità non nullo. Un insieme <strong>di</strong> n<br />
punti si <strong>di</strong>ce in<strong>di</strong>pendente se mai uno <strong>di</strong> tali punti è combinazione lineare dei rimanenti,<br />
<strong>di</strong>pendente in caso contrario.<br />
Una retta si ottiene come combinazione lineare a coefficienti in F <strong>di</strong> due punti <strong>di</strong>stinti<br />
R e Q, cioè essa è l’insieme dei punti<br />
P = λR + µQ, λ, µ ∈ F, (λ, µ) = (0, 0) .