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Tesi - aiiao

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CAPITOLO 4<br />

PRINCIPALI COMPLICANZE LEGATE AL TMO<br />

Il trapianto di cellule staminali è utilizzato per salvare il paziente dalla tossicità<br />

ematopoietica dose-dipendente di chemio e radioterapia. Questi trattamenti citotossici<br />

insieme allo stesso TMO, possono portare allo sviluppo di alcune complicanze, distinte<br />

in precoci e tardive, a seconda del periodo d’insorgenza. Il pericolo maggiore è tuttavia<br />

rappresentato dalla possibilità di sviluppare una reazione di rigetto contro l’ospite.<br />

4.1-GRAFT VERSUS HOST DESEASE<br />

La GvHD rappresenta a tutt'oggi una delle più frequenti complicanze del trapianto di<br />

cellule staminali allogeniche, particolarmente nei casi di trapianto incompatibile.<br />

Dalle diverse casistiche, per il trapianto di midollo HLA identico, l'incidenza di questa<br />

complicanza è del 30-50%, mentre aumenta al 50-80% dei casi nei trapianti da MUD o<br />

familiari parzialmente compatibili. La sopravvivenza a lungo termine nei pazienti con<br />

GvHD di grado > II risulta inferiore al 30%.<br />

Ovviamente, non solo il tipo di trapianto e il grado di compatibilità donatore/ricevente<br />

influenzano l'incidenza, ma anche il regime di profilassi impiegato e numerosi altri<br />

fattori.<br />

L'esatta identificazione della popolazione cellulare responsabile della GvHD resta poco<br />

chiara ed esistono prove che sia i linfociti T CD4+ che CD8+ possano giocare un ruolo<br />

in questo fenomeno insieme a cellule NK. Possono inoltre contribuire le citochine,<br />

compresi gli interferoni, il fattore di necrosi tumorale (TNF) e il GM-CSF. In<br />

particolare, nell'immediato post-trapianto gli alti livelli di citochine e molecole di<br />

adesione possono rendere maggiormente reattivi i linfociti T infusi, verso gli antigeni<br />

HLA del ricevente ed in tal modo contribuire al danno tessutale della GvHD. Sono<br />

distinguibili due differenti "sindromi", denominate GvHD acuta e GvHD cronica e<br />

verranno affrontate separatamente nei paragrafi successivi 32 .<br />

<br />

32<br />

Velardi A, Ruggeri L, Capanni M, et al. Natural killer cell alloreactivity in mismatched hematopoietic<br />

transplantation. Hematology (Am Soc Educ Program) 2004.<br />

42<br />

<br />

<br />

<br />

4.2-COMPLICANZE PRECOCI<br />

Si definiscono complicanze precoci quelle che intervengono nei primi 100 giorni posttrapianto,<br />

mentre vengono definite tardive quelle che si manifestano successivamente.<br />

La suddivisione non segue solo un ordine di tipo temporale, ma anche prognostico;<br />

sono infatti meno tollerate dai pazienti le complicanze precoci.<br />

GVHD ACUTA<br />

La GvHD acuta compare nei primi 100 giorni post-TMO. Le manifestazioni cliniche<br />

legate a questa complicanza coinvolgono e danneggiano la cute, il fegato e il tratto<br />

gastro-intestinale.<br />

La pelle viene colpita per prima, con la presenza di maculo-papule (arrossamenti diffusi<br />

alle palme delle mani, alle piante dei piedi e alle orecchie). Gli stadi successivi sono<br />

associati a bolle, flittene, ulcerazioni e necrosi, sino alla desquamazione dell'epitelio<br />

cutaneo.<br />

Se si presenta un interessamento epatico i sintomi sono: epatomegalia, dolori nel<br />

quadrante superiore destro, un aumento della bilirubinemia, della fosfatasi alcalina e<br />

delle transaminasi. Il danno epatico provoca una diarrea acquosa verde, accompagnata<br />

da forti crampi addominali; tale sintomo può progredire sino allo sfaldamento della<br />

mucosa intestinale.<br />

Le terapie per prevenire e curare la GvHD in questi ultimi anni si sono sviluppate<br />

attraverso l'utilizzo di agenti farmacologici singoli o combinati quali: methotrexate, corticosteroidi,<br />

ciclosporina, immunoglobuline. Le tecniche non farmacologiche prevedono<br />

la deplezione dei linfociti T dal midollo del donatore prima del trapianto, attraverso<br />

tecniche di agglutinazione, immunoasportazione su colonna e trattamenti con anticorpi<br />

monoclonali.<br />

È importante effettuare una cura meticolosa della pelle per prevenire lesioni cutanee,<br />

occorre utilizzare creme per prevenire la disidratazione e medicazioni adeguate per<br />

trattare il prurito. Diventa importante il monitorare le entrate e le uscite attraverso il<br />

bilancio idrico, in quanto le gravi diarree e il disfacimento delle mucose provocano<br />

malassorbimento, da cui può conseguire un deficit nutrizionale e uno squilibrio<br />

idroelettrolitico. In caso di accertato malassorbimento può essere necessario intervenire<br />

con iperalimentazione per via parenterale. Il controllo del sangue occulto nelle feci del<br />

43

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