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non corrispondenza di HLA tra donatore e ricevente, o se è necessario un trattamento<br />
del midollo in laboratorio, si deve raccogliere un numero maggiore di cellule dal<br />
donatore. Per esempio, il purging (2) solitamente rende necessario aumentare più del<br />
doppio il numero delle cellule da raccogliere. La quantità di cellule nucleate midollari<br />
sufficienti a ripopolare il midollo osseo, è mediamente 2,0 x 10 8 /kg di peso corporeo<br />
del paziente, corrispondente a circa 8-9 x 10 4 CFU-GM/kg 7 .<br />
In alternativa può essere utilizzato il sangue periferico, una volta che le cellule staminali<br />
midollari siano state “mobilizzate” in circolo (fig.5), dato che la quota di quelle<br />
circolanti nel sangue è quasi irrilevante in condizioni di omeostasi e risulterebbe perciò<br />
improbabile, raccoglierne una quota adeguata; è pertanto necessaria la<br />
somministrazione di fattori di crescita prima di procedere alla leucoaferesi, procedura<br />
già da alcuni anni applicata presso molti centri per la raccolta di progenitori emopoietici<br />
circolanti (indicata in pazienti sottoposti a chemioterapia nel corso di TMO autologo).<br />
Figura 5. Mobilizzazione delle CSE in circolo.<br />
È attualmente possibile applicare tale procedura a soggetti sani donatori di midollo, per<br />
effettuare un trapianto allogenico e/o per potenziarne uno già in corso o come 2 o<br />
trapianto in caso di ripresa di malattia oppure di mancato attecchimento. Normalmente i<br />
progenitori emopoietici circolanti risiedono nel midollo osseo e solo in particolari<br />
circostanze possono essere presenti anche nel sangue periferico: dopo una<br />
<br />
7<br />
Miriam Magri. Assistenza infermieristica in oncologia: linee guida, procedure e protocolli di assistenza<br />
II edizione. Elsevier Masson 2007.<br />
10<br />
<br />
<br />
<br />
chemioterapia ad alte dosi o dopo la somministrazione di "fattori di crescita", da<br />
qualche anno disponibili anche in commercio come formulazione farmaceutica.<br />
Questi hanno la proprietà di rendere più rapida la crescita delle cellule staminali e di<br />
facilitarne il passaggio nel sangue periferico, anche se la stimolazione che producono<br />
nel midollo osseo può provocare alcuni disturbi (solitamente di entità lieve o moderata e<br />
ben controllabili con comuni antidolorifici).<br />
I disturbi più comunemente avvertiti sono: febbricola o febbre, cefalea, dolori ossei di<br />
diversa entità localizzati soprattutto al bacino, alla schiena e agli arti, senso di<br />
affaticamento, talora iporessia. Tali disturbi scompaiono rapidamente alla sospensione<br />
del trattamento e non lasciano sequele 8 .<br />
In un soggetto sano l'effetto di questi farmaci diventa visibile dopo 4-5 giorni di<br />
trattamento: è questo il momento previsto per la raccolta. Si tratta di una procedura in<br />
genere molto ben tollerata, che non richiede nessun tipo di anestesia. I moderni<br />
separatori cellulari utilizzati prevedono circuiti e materiali rigorosamente sterili nonché<br />
monouso e richiedono per il funzionamento ottimale due accessi vascolari, dalle due<br />
braccia: il sangue viene prelevato da un braccio, attraverso il circuito entra in una<br />
centrifuga, dove la componente cellulare che interessa viene isolata e poi raccolta in una<br />
sacca apposita, mentre il resto del sangue viene reinfuso dal braccio opposto. In caso di<br />
unico accesso vascolare, le fasi di prelievo e di reinfusione avvengono alternativamente<br />
sullo stesso braccio (fig. 6).<br />
Per tutta la procedura, che ha una durata di circa 3-4 ore, il sangue che entra nel<br />
separatore non deve coagulare perciò viene continuamente infuso un anticoagulante<br />
(ACD). Dato che il volume di ACD utilizzato è notevole (800-1000 mL in 3-4 ore),<br />
possono talora verificarsi lievi disturbi, dovuti al fatto che tale sostanza riduce la<br />
concentrazione di Calcio nel sangue: il paziente potrà avvertire formicolii soprattutto<br />
alle dita e al volto, lievi contrazioni muscolari e vago senso di nausea (risolvibili con<br />
somministrazioni di calcio).<br />
Per raccogliere la quantità desiderata di progenitori emopoietici circolanti sono<br />
necessarie 2 o 3 sedute che si effettuano in giorni consecutivi. Per tutta la durata della<br />
procedura un Infermiere e il Medico responsabile delle aferesi terapeutiche ne<br />
<br />
8 Ozer H, Armitage JO, Bennett CL, et al. Update of recommendations for the use of hematopoietic<br />
colony stimulating factors: evidencebased, clinical practice guidelines. J Clin Oncol 2000.<br />
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