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1 per i pazienti persi al controllo). Solo in seguito si sono inseriti i numeri, in modo<br />
organizzato, relativi alle persone nei vari spazi creati.<br />
La finalità della creazione di tutti questi fogli di calcolo è stata quella di avere tutti i<br />
dati organizzati in modo diverso, per poter vedere se le ipotesi venivano confermate dai<br />
dati raccolti e mettere in evidenza ogni volta solo l’aspetto che si voleva prendere in<br />
considerazione. Questo lavoro si è dimostrato necessario sia per il grande numero di<br />
variabili presenti (come già citato), che per l’impossibilità di usufruire della funzione<br />
del raggruppamento di Excel, in quanto questo non permetteva di mettere a confronto<br />
ogni singola domanda, bensì soltanto gli stessi periodi.<br />
Anche se la procedura di costruzione delle 4 tabelle si è descritta consecutivamente,<br />
queste si sono sviluppate a distanza di tempo, in base alle necessità dell’elaborazione<br />
dei dati.<br />
Dopo aver descritto ampiamente il metodo di rilevazione dei dati, ovvero lo strumento<br />
di misurazione (consistente nella scala FACT-BMT) e l’intero documento di Excel<br />
utilizzato, verrà spiegata la metodologia di elaborazione dei dati.<br />
Per raggiungere gli obiettivi dello studio, sono state effettuate 2 tipi di analisi delle<br />
risposte ottenute, dunque 2 tipi di elaborazioni.<br />
La prima è risultata più complessa ed ha necessitato di più fasi per essere portata a<br />
termine.<br />
Il punto di partenza, dopo la costruzione della prima tabella, è stato quello di analizzarla<br />
e cercare di comprendere l’andamento delle varie aree di benessere nei vari periodi.<br />
Analizzandola, però, si era notato che per poter recuperare tutte le informazioni<br />
necessarie, si doveva incorrere in alcune problematiche tecniche; infatti si dovevano<br />
rivedere troppe volte i fogli, in quanto l’andamento del lavoro di Excel era in senso<br />
orizzontale e i quesiti di ogni area moltiplicate per il numero delle persone,<br />
rappresentavano troppe variabili per poter essere analizzate contemporaneamente.<br />
Quindi per far fronte a queste difficoltà, si è scelto di effettuare la somma di tutte le<br />
risposte di ogni area, per tutti i periodi e pazienti. Questa procedura è stata resa possibile<br />
in quanto tutte le risposte alle varie domande avevano la caratteristica di poter essere<br />
addizionate: all’interno delle singole aree, le domande avevano tutte lo stesso<br />
orientamento prognostico, fatta eccezione per l’item GE 2 di cui invece si sono invertiti<br />
i valori (0 = 4, 1 = 3, 2 = 2, 3 = 1, 4 = 0). Questo procedimento ha portato alla creazione<br />
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<br />
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<br />
della seconda tabella, nella quale si aveva un riscontro diretto, grazie ai valori<br />
visualizzabili, della situazione dei singoli casi in ogni area, per ogni periodo. Il lavoro<br />
successivo eseguito è stato quello di dover scaglionare i numeri ottenuti, al fine di poter<br />
comprendere in che situazione di benessere si trovavano i soggetti. Per fare questo, si è<br />
effettuata la somma del punteggio massimo ottenibile, dalle risposte a tutte le domande<br />
contenute in ogni singola area. A risultato ottenuto, poi, si è calcolata la media, che<br />
rappresentava la condizione di stabilità per quell’area di benessere.<br />
Ricavato il valore di stazionarietà, si è provveduto ad applicare dei segni positivi<br />
(+/++), negativi (-/--) o di uguaglianza (=) a tutte le persone del periodo 0, a seconda del<br />
punteggio totale da loro ottenuto nelle singole aree, al fine di poterle suddividere in base<br />
al grado di condizione. Terminata l’assegnazione dei simboli, è stato quindi formulato il<br />
campione di riferimento, rappresentante la situazione di partenza, da confrontare con il<br />
successivo periodo, al fine di controllare potenziali cambiamenti. Lo stesso<br />
procedimento è stato applicato ai rimanenti periodi, fatta eccezione per la condizione di<br />
partenza, che invece risultava diversa di volta in volta, in quanto i dati venivano<br />
confrontati sempre a quelli del time point precedente; lo scopo di questo metodo era<br />
quello di diminuire il distacco temporale, andando a calcolare intervalli di variazione<br />
più piccoli possibili.<br />
Nella fase finale di questa elaborazione, i segni registrati sulla seconda tabella sono stati<br />
conteggiati per ogni condizione e periodo. Dunque il risultato raggiunto per ognuno di<br />
essi (ovvero il numero di pazienti trovatosi per ogni condizione), è stato inserito sulla<br />
quarta tabella, che rappresentava la sintesi del lavoro di elaborazione svolto e<br />
permetteva di ricavare i dati trattati più avanti nel prossimo capitolo.<br />
Dopo aver terminato la suddetta elaborazione, si è passati ad effettuare la seconda, che,<br />
invece, ha necessitato di minori passaggi. Per prima fase, come per la precedente<br />
elaborazione, si è esaminata la prima tabella cercando di studiare, questa volta,<br />
l’andamento di ogni risposta in rapporto ai periodi.<br />
Quindi per ottenere una modalità più celere e priva di possibilità di errore, si è deciso di<br />
estrapolare, dalla prima tabella, i valori risultati dalle domande ritenute più significative<br />
per ogni soggetto e per ogni periodo e di inserirli su di una griglia. Proprio a tal fine si è<br />
costruita la terza tabella, con l’accortezza però di prendere tutti i punteggi dei vari<br />
periodi di un quesito e paziente alla volta. Questo criterio si è ripetuto fino alla<br />
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