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Impatto» L’intervista » pag. 26
Marina Pennafina
Passione per lo spettacolo
sin da bambina
Vi raccolto un
mestiere fatto
di passione in
un paese non
meritocratico
di Stefano Telese
Giornalista
stefano.telese@impattosettimanale.it
Marina Pennafina, inizia la sua
carriera in teatro giovanissima.
Come è nata la passione per
questo mestiere? È legata a
qualche episodio della sua vita
particolare?
È una passione che ho sempre
avuto, sin da piccolissima. I miei mi
raccontavano che mi piaceva molto
intrattenere i nostri parenti facendo
le imitazioni dei cantanti. Poi verso i
sedici anni, ad Anzio, aprirono una
scuola di recitazione, la “Leonardo
Bragaglia”, mi iscrissi quasi per gioco
e per vincere la mia timidezza.
Beh, il primo debutto, come il primo
amore, non si scorda mai ed infatti,
non dimenticherò mai lo spettacolo
del saggio di fine anno dove
interpretavo il personaggio della
Sig.ra Warren di B. Shaw, con tanto
di parrucca e molto invecchiata
vista la differenza anagrafica fra
me ed il personaggio. Comunque,
fu talmente grande l’emozione di
quella prima esibizione davanti
ad un pubblico vero e su un vero
palcoscenico che lì presi la mia
decisione. Quella sarebbe stata la
mia strada ed infatti non sono più
tornata indietro.
Ha nel suo passato esperienze
sia in campo teatrale, televisivo
che cinematografico. Quale tra
queste tipologie di spettacolo
predilige?
Devo molto alla mia formazione
teatrale, ma il linguaggio
Cinematografico e televisivo
lo trovo a me più congeniale e
naturale.
Quali difficoltà deve affrontare
chi si affaccia a questo mestiere?
Purtroppo la difficoltà maggiore,
oggi in un paese come il nostro,
ovvero “Non Meritocratico”, è
proprio questa. Non è più sufficiente
essere bravi e dotati per emergere
in questo lavoro.
Quali caratteristiche sono
fondamentali per riuscire in
questo campo?
Sara la mia formazione o il mio
carattere ma io torno sempre su un
punto, la preparazione e lo studio
costante. Sono le vere ed uniche
caratteristiche valide per fare bene il nostro
lavoro. E sono convinta che, anche se alla
lunga, pagano sempre.
Qual è il collega che ricorda con maggior
affetto e perché?
Sono molti anche perché per indole, riesco
sempre ad instaurare un buon rapporto
con tutti. Ma coloro ai quali resto più
legata affettivamente, anche perchè hanno
accompagnato i miei primi passi in Teatro,
sono tre grandi che mi hanno insegnato molto,
come il maestro M. Bolognini, A. Valli e G.
Durano.
In queste settimane è in tv con la fiction
“Rosso San Valentino”. Ci spiega più da
vicino il suo personaggio?
l mio personaggio è quello di Armida Fedele,
la storica segretaria personale del Dott. Danieli
(A. Giordana) patriarca dell’Azienda.
Il mio personaggio si è sempre dedicato
esclusivamente all’azienda per cui lavora.
Quindi tutelare la famiglia Danieli è la sua vera
ed unica ragione di vita. Tanto che sarà grazie
ad una sua intuizione che l’azienda si salverà
dal tracollo finanziario.
Progetti futuri?
Un film per il cinema brillante con la regia di
Fabio Ciani e spero ancora tanta buona Fiction.
Un personaggio storico o contemporaneo
che desidererebbe interpretare in futuro?
Io sono molto affascinata dai film in costume.
Quindi sarei molto contenta di interpretare
un’eroina del passato, ciò mi renderebbe molto
felice.
Avendo la possibilità di guardarsi indietro,
cosa non rifarebbe?
Sono molto soddisfatta della mia crescita
professionale, c’è chi nel lavoro emerge
improvvisamente ed in maniera eclatante, il
mio è stato più un percorso di maturazione
meno improvviso ma costante e continuativo.
Sono molto soddisfatta di tutte le scelte fatte
perché tutte sono state ben ponderate e
mirate ad una continua espansione.
Un saluto ai giovanissimi lettori di
“IMPATTO”
Un ringraziamento ed un bacio a tutti e
soprattutto continuate a seguirmi su “Rosso
San Valentino”.
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