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I reverendissimi canonici coadiutori titolari di questa chiesa Insigne<br />
Collegiata Prepositurale, oltre l’avere benefici tenui e meschini, fino ad<br />
oggi furono senza casa d’abitazione. Ciò avvenne perché in generale<br />
venivano investiti sacerdoti del paese.<br />
La Provvidenza Divina si servì della benefica donna la signora Carolina<br />
Erba vedova Branca per dare al Prebendato di Sant’Antonio una decente<br />
casa, quale si possiede presentemente. Tale casa venne acquistata da<br />
me canonico coadiutore Barazzone Giovanni coi mezzi avuti dalla stessa<br />
Signora L. 8000 (lire ottomila), con atto 19 ottobre 1889 rogato Vogini:<br />
fu ristaurata ed abbellita, tutta coi citati mezzi.<br />
La prima cosa dunque che mi occorse fu l’acquisto della casa di<br />
Sant’Antonio, della quale si ha nota pure nell’atrio della medesima colla<br />
seguente inscrizione su apposita lapide:<br />
Carolina Erba vedova Branca, effettuando il desiderio del figlio cavaliere Giuseppe,<br />
donava questa casa alla Prebenda canonicale di S. Antonio Abbate nel 1889. Il<br />
primo beneficato canonico coadiutore Barazzone Giovanni riconoscente pose.<br />
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