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eseguita con festa straordinaria da Sua Eccellenza reverendissima monsignore<br />
Davide dei conti Riccardi vescovo di Novara, il giorno 25 aprile<br />
detto, con l’assistenza dei seguenti reverendi canonici e sacerdoti: monsignor<br />
Rossari don Felice canonico della Cattedrale di Novara; canonico<br />
Del Piano don Angelo segretario vescovile; reverendissimi Peretti<br />
don Giovanni Antonio canonico prevosto di Intra, Bardelli don Paolo<br />
canonico prevosto di Pallanza, Bardelli don Francesco e Barazzone don<br />
Giovanni canonici coadiutori di Pallanza; canonico Piola don Guglielmo<br />
di Intra; Sacco don Emilio parroco di Santo Stefano; Bongovanni<br />
don Lazzaro pievano di Suna; Cardis don Domenico parroco di Cavandone;<br />
Passerini don Giulio vice parroco di Bieno; Riccardi don Domenico<br />
rettore di Fondotoce; Lari don Cesare coadiutore di Santo Stefano;<br />
Rondelli don Giorgio cappellano di Suna; Cardano don Giacomo pro<br />
segretario vescovile; Rasario don Giuseppe rettore del Collegio Municipale;<br />
Isoardi don Chiaffredo professore del Regio Ginnasio; Minioni<br />
don Alessandro ex canonico coadiutore di San Leonardo.<br />
Impossibile descrivere la festa e la funzione di tale giorno e del giorno<br />
seguente. Musica e grande orchestra: offerta generosissima in danaro,<br />
arredi sacri variatissimi.<br />
Terminata la Consecrazione della chiesa e dell’altare dell’Addolorata,<br />
monsignor Vescovo tenne discorso d’occasione e celebrò la Messa letta<br />
al detto altare. Alla sera del 25, benedisse la bella, la divota statua di<br />
Maria Santissima Addolorata ad onore della quale, dopo San Leonardo,<br />
venne dedicata la chiesa, chiamandola ed invocandola compatrona.<br />
In tale circostanza Sua Eminenza illustrissima monsignor Vescovo e<br />
seguito fu ospite della signora Branca Villa nobile Giulia ora duchessa<br />
Melzi d’Eril, la quale mise a disposizione dell’illustrissimo prelato la<br />
villa, e volle sostenere le spese tutte del trattamento.<br />
Nel giorno 27 amministrò la santa Cresima a più di quattrocento fanciulli<br />
al mattino, ed alla sera eresse canonicamente il monastero delle<br />
Madri Orsoline.<br />
E’ ben giusto e doveroso ricordare ai posteri i nomi di chi diede l’obolo<br />
per l’opera compiuta. Certo la famiglia Branca merita una nota speciale<br />
perché da essa, a varie riprese, venne data la somma di L. 18.000 ( lire<br />
diciottomila).<br />
Ecco i nomi<br />
Erba-Branca Carolina; Branca-Villa Melzi d’Eril Giulia; Branca Paribelli<br />
Carlotta; Branca cavaliere Stefano; Branca cavaliere Giuseppe; Zanna<br />
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